Socialismo britannico 1838 48 C i (C d l l ) 1838

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Socialismo britannico 1838 48 C i (C d l l ) 1838
Socialismo britannico
1838 48 Cartismo
1838‐48,
C i
(C
(Carta
d l popolo)
del
l )
1868, Trades Union Congress
1883‐1893, altre associazioni: Social Democratic Federation; Fabian Society;
Independent
p
Labour Partyy
1900: Labour Representation Committee (Comitato per la rappresentanza dei
lavoratori, Lrc): 2 rappresentanti dell
dell’Ilp,
Ilp, 2 della Sdf, 2 fabiani e 7 sindacalisti
1903: accordo elettorale e politico tra il Partito liberale e il Labour Representation
Committee
Elezioni del 1906: liberali = 400 seggi; Lrc = 29 seggi
1906: il gruppo parlamentare LRC decide di chiamarsi Labour Party (Partito
laburista)
elezioni del 1910: liberali = 290 seggi; Laburisti = 42 seggi
Stati Uniti
Rapporto tra scioperanti e attivi nel settore industriale
1900-1904
Stati Uniti
36,3%
Regno Unito
2,6%
Francia
4 8%
4,8%
Germania
3,0%
Austria
2,3%
Italia
9,4%
Î Rigida struttura bi‐partitica
Î Divisione etniche
Divisione etniche
Î Mito della mobilità sociale
Risultati elettorali dei partiti socialisti
di alcuni paesi occidentali - 1910-14
Partito socialdemocratico
tedesco
34,6%
Partito socialista austriaco
25,4%
Partito socialista italiano
17,7%
Sfio (Francia)
16,8%
Partito laburista
7,0%
Partito socialista d’America
6,0%
Donne al contrattacco
Î Olympe
Ol
d Gouges
de
G
(1748 1793) Dichiarazione
(1748‐1793),
Di hi
i
d i diritti
dei
di i i della
d ll donna
d
e della
d ll cittadina,
i di
1791
Î Mary Wollstonecraft (1759‐1797),
(1759 1797) Rivendicazione dei diritti della donna,
donna 1792
Î 1848: Convenzione sui diritti delle donne, Seneca Falls (NY) (200 partecipanti circa)
Î 1890: National American Woman Suffrage Association / 1893 ‐1914: referendum
introducono il diritto di voto femminile in Colorado, Idaho, Washington, California,
Arizona Kansas,
Arizona,
Kansas Oregon,
Oregon Illinois,
Illinois Montana e Nevada; in altri 14 Sati il referendum dà esito
contrario
Î 1897: Millicent Garrett Fawcett (1847
(1847‐1929)
1929) costituisce in GB la National Union of
Women’s Suffrage Societies
Î 1903: dalla NUWSS si distacca Emmeline Pankhurst (1858‐1928), che fonda la Women’s
Social and Political Union
Î 1912‐14: le militanti della WSPU radicalizzano i mezzi di lotta
Î Più fragile presenza di movimenti suffragisti nell’Europa continentale
Comizio di Emmeline Pankhurst, inizio XX secolo
Comizio di Emmeline
Pankhurst inizio XX secolo
Manifesto della WSPU contro la
«Legge del gatto e del topo», 1913
Arresto di Emmeline Pankhurst davanti a Buckingham Palace, 1914
POLITICA E SOCIETÀ IN ITALIA
1861 1914
1861‐1914
I problemi dell’unificazione italiana/ Il brigantaggio
Î Processo di unificazione inizialmente accolto con favore dalla società
meridionale, sia in Sicilia che nel Continente.
ÎPlebisciti, 21 ottobre 1860
«Il popolo vuole ll’Italia
Italia una ed indivisibile,
indivisibile con Vittorio Emanuele,
Emanuele Re
costituzionale, e suoi legittimi discendenti»
«Ill popolo
l siciliano
i ili
vuole
l l’Italia
l’ li Una e indivisibile
i di i ibil con Vittorio
i
i Emmanuele
l Re
costituzionale e i suoi legittimi discendenti».
ÎRisultati:
Sicilia
Mezzogiorno
Mezzogiorno continentale
Favorevoli
432.053
1 302 064
1.302.064
Contrari
667
10 302
10.302
Astenuti
142.280 ca.
347 900 ca
347.900 ca.
Il «brigantaggio»
Î Primi
P i i segnii di inquietudine:
i
i di
‐ agosto 1860 – Bronte (Sicilia)
Î Le rivolte
ri olte sono molto più
numerose
nel
Mezzogiorno
continentale,
dove
diverse
comunità contadine si ribellano
già nell’estate‐autunno 1860.
Î Dai primi mesi del 1861
scoppia
il
fenomeno
del
«brigantaggio», che dura fino al
1870
Î Vi prendono parte, a vario
titolo,, circa 85.000 p
persone
Î [Popolazione nel Mezzogiorno
Continentale, 1861: 6.6150.000]
Zona di massima diffusione del “brigantaggio”
Î Da chi sono formate le squadre dei «briganti»?
‐ malviventi e pregiudicati ‐ come Carmine Crocco (1830‐1905)
‐ ex‐soldati
ex soldati o ufficiali borbonici sbandati
‐ qualche ex‐soldato o ufficiale garibaldino meridionale
Æ un buon numero di giovani contadini e pastori:
‐ varie le ragioni della loro adesione
z introduzione della coscrizione obbligatoria, che induce alla diserzione
z durezza della repressione
z questione demaniale
Î Carattere politico (legittimista, filoborbonico) delle azioni delle
squadre
d
‐ settembre
settembre‐dicembre
dicembre 1861: spedizione Crocco – José Borjes in
Basilicata‐Campania
Î Le bande di briganti si ingrossano; e dunque hanno bisogno di
una adeguata
d
t logistica
l i ti
Î Spesso sono sostenute dalle comunità locali, ma non sempre –
anche perché le squadre si abbandonano a saccheggi e aggressioni
Durezza della repressione:
‐
40.000
soldati
permanentemente di stanza
nel Mezzogiorno
‐ estate 1861: Casalduni e
Pontelandolfo:
i
briganti
uccidono una quarantina di
soldati e due ufficiali; ll’esercito
esercito
distrugge
i
due
paesi
nell’agosto del 1861, dopo
aver sterminato gli abitanti
Î Legge
gg Pica ((Giuseppe)
pp ) – 15
agosto 1863‐31 dicembre
1865 – Stato d’assedio; poteri
eccezionali
alle
autorità
militari.
Irpinia, ottobre 1863
Calabria, s.d.
La “questione romana”
Î 26 marzo 1860: Pio IX scomunica i responsabili del processo di unificazione
,
Q
,
g
Î1864, enciclica Quanta Cura, che contiene il Sillabo degli errori del nostro tempo (liberalismo, razionalismo, ateismo, socialismo)
Î 1868: «non expedit» (non conviene) 1868: «non expedit» (non conviene) – i cattolici «intransigenti» sono i cattolici «intransigenti» sono
incoraggiati a non partecipare alle elezioni politiche; partecipano tuttavia alle amministrative
Î Dicembre 1869‐luglio 1870: Concilio Vaticano proclama infallibilità del papa.
Î 20 settembre 1870: presa di Roma
20
b 1870
di R
Î 13 maggio 1871: legge delle guarentigie
Garibaldi
Î Due tentativi garibaldini:
Due tentativi garibaldini:
‐ 1862: Aspromonte
1862: Aspromonte
‐ 1867: Mentana
1867 M
Mazzini
‐ Nell’agosto del 1870 va in Sicilia, per sfruttare la situazione
internazionale che si è creata; il 14 agosto 1870, a Palermo, viene
arrestato dalla polizia
‐ portato in carcere a Gaeta,
Gaeta viene
iene liberato il 9 ottobre per
un’amnistia concessa per festeggiare la presa di Roma;
‐ Mazzini rifiuta di vivere in Italia e torna a Londra in
Italia e torna a Londra in esilio volontario;
‐ il 10 marzo 1872 muore a Pisa sotto falso nome
La salma di Mazzini viene
imbalsamata ed esposta al cimitero
di Staglieno, di Genova. Nel 1873
viene definitivamente inumata.
inumata
Nel 1946, per «festeggiare» la
vittoria dell’opzione repubblicana
nel referendum istituzionale,
istituzionale la
salma viene riesumata e dal 23
giugno 1946 per una settimana
viene esposta
p
al p
pubblico.
L’evoluzione politica dal 1876 al 1896
Î 1876: cambio di maggioranza – «rivoluzione parlamentare»
Î sinistra liberale: Agostino
g
Depretis
p
– 1876‐1887;; Francesco Crispi
p ‐ 1887‐1896.
Î 1882: riforma elettorale politica; l’elettorato passa dal 2% all’8% sul totale
della popolazione ‐ trasformismo
Î 1877: obbligo scolastico a nove anni. 1894: riforma dei programmi scolastici
Î 1891‐94: Sicilia, repressione dei Fasci dei lavoratori – repressione
dell’insurrezione anarchica in Lunigiana
Î 1894:
1894 leggi
l i antianarchiche
i
hi h / antisocialiste
i i li – temporaneo scioglimento
i li
d l PSI
del
Î 1882‐89: insediamenti coloniali in Eritrea e Somalia
Î 1887 / 1896: sconfitte di Dogali (1887) e Adua (1896)
Dal 1896 al 1900
Î1896: Fine della carriera politica di Crispi
Î1896‐1900: crisi di fine secolo:
‐ crisi politico‐parlamentare
‐ crisi sociale (1898)
‐ uccisione di Umberto I (1900)
‐ Vittorio Emanuele III
Î Soluzione liberale – 1901‐1903: Governo Zanardelli‐Giolitti (capo del governo
dal 1903).
Aspetti fondamentali della politica giolittiana (1903‐1914)
1) atteggiamento tollerante nei confronti dei conflitti di lavoro; nuova politica sociale che
introduce norme di protezione e previdenza sociale per i lavoratori e riduce l’uso della
forza pubblica per risolvere i conflitti di lavoro;
2) ne consegue un aumento degli scioperi che comporta un incremento delle retribuzioni
dei lavoratori; e l’incremento delle retribuzioni, a sua volta, comporta un aumento della
d
domanda
d dei
d i beni
b i di consumo;
3) questa dinamica è favorita anche da altri interventi (municipalizzazione dei servizi
[1903] nazionalizzazione
[1903];
na ionali a ione delle ferrovie
ferro ie [1905]),
[1905]) che
h hanno
h
come effetto
ff tt la
l riduzione
id i
delle tariffe;
4) inoltre il governo garantisce sostegni alle industrie,
industrie specie quelle siderurgiche e
meccaniche, che ricevono ordinazioni dallo Stato per il potenziamento di esercito e
marina;
5) e investe quote ingenti di denaro pubblico per dare sostegno alle economie agricole e
industriali dell’Italia meridionale.
Legislazione speciale per il Mezzogiorno
‐1902: legge per la costruzione dell’Acquedotto Pugliese, con lo stanziamento dei primi
finanziamenti.
‐1904 : Provvedimenti speciali per Napoli, che prevedono sgravi fiscali sui beni di consumo e
l’esenzione decennale dai dazi doganali per i materiali da costruzione, per le macchine e
per tutte le attrezzature che possano servire all’impianto di nuove industrie nella città di
N
Napoli.
li I Provvedimenti
P
di
i stabiliscono
bili
anche
h che
h almeno
l
1/8 delle
d ll nuove carrozze ferroviarie
f
i i
debba essere acquistato presso le industrie meccaniche operanti a Napoli.
‐1904:
1904 provvedimenti
di
ti per la
l Basilicata,
B ili t estesi
t i nell 1906 a tutte
t tt le
l province
i
meridionali:
idi
li le
l
norme prevedono finanziamenti per il rimboschimento dei versanti montuosi, per i lavori di
sistemazione idraulica, per il consolidamento dei terreni franosi, per il risanamento dei
centri abitati,
abitati per la costruzione delle strade; inoltre stabiliscono sgravi fiscali per le aziende
agricole.
‐ 1906: legge che riforma i contratti agrari,
agrari obbligando i proprietari meridionali a stabilire
clausole di affitto a condizioni più favorevoli per gli affittuari.
250
200
150
100
Italia
Regno Unito
Germania
50
0
Andamento del Pil in Italia, Regno Unito e Germania, 1890‐1913 (numeri indice: 1890 = 100)
Corruzione politica / Criminalità organizzata
Î Gaetano Salvemini,
Salvemini Il ministro della malavita,
malavita 1910
Î Leopoldo
L
ld Franchetti,
F
h tti Condizioni
C di i i politiche
liti h e amministrative
i i t ti della
d ll Sicilia,
Si ili 1877
Î Presenza sul territorio meridionale di gruppi di criminalità organizzata (mafia;
camorra; altri
lt i gruppi).
i)
Î La nascita di gruppi di criminali organizzati risale allo scioglimento delle milizie dei
f di (1806 – Mezzogiorno
feudi
M
i
continentale;
i
l 1812 – Sicilia).
Si ili )
Î Una parte degli armigeri del feudo trova altri impieghi; una parte «si mette in
proprio»,
i
e compie
i assalti
l i alle
ll carrozze, abigeati
bi
i (furto
(f
di bestiame),
b i
) estorsioni.
i i
Î I gruppi criminali non sono repressi in forma efficiente durante il Regno delle Due
Sicilie; in parte hanno rapporti con gli insorti contadini del «brigantaggio»; nei decenni
post‐1861, svolgendo azioni criminali proprie, entrano tuttavia in rapporto sinergico con
gruppi di politici locali.
Criminalità organizzata e politica
Î Da Leopoldo Franchetti, Condizioni politiche e amministrative della Sicilia, 1877:
Æ «Se si va a ricercare il primo fondamento dell’influenza di chi ha potere reale, lo si
trova inevitabilmente nel fatto o nella fama che quella tale persona ha possibilità,
direttamente o indirettamente o per mezzo di terzi, di usare la violenza».
Æ Associazioni e fazioni politiche:
«Ciascuna fazione sceglie la sua bandiera nello sterminato arsenale delle quistioni che
sono use a dividere i partiti fra di loro nell’Europa civile: pigliano nome di partiti
politici, amministrativi, magari religiosi, poco importa, perché si tratta del solo nome.
Ognuna delle parti contendenti cerca di rafforzarsi estendendo le sue alleanze nelle
riserve inesauribili dei prepotenti, dei latitanti, dei malfattori e degli assassini; e per
assicurare la fede degli aderenti antichi come per attrarsene dei nuovi, cerca di
crescere in opinione di forza e di influenza, e di mostrare che i suoi clienti, in ogni loro
faccenda o bisogno, sono assicurati di aiuto e protezione non mai rifiutati e sempre
efficaci. E così il capo di ciascun partito, alle prepotenze per conto proprio aggiunge
quelle p
q
per conto dei clienti; risente come sue le ingiurie
g
da loro sofferte, e fa le loro
vendette». %
Ancora da Franchetti:
Æ Autonomia e imprenditorialità dei «facinorosi della classe media»:
«Tutti i cosiddetti capi mafia sono persone di condizione agiata. […] essi portano
nell’esercizio [della violenza mafiosa] tutte le doti che distinguono la loro classe, e, in
altri paesi, la fanno prosperare nelle industrie pacifiche: l’ordine, la previdenza, la
circospezione; oltre ad una educazione ed in conseguenza una sveltezza di mente
superiore a quella del comune dei malfattori».
Æ Che cosa hanno fatto i governi?
«Quanto maggiormente un ministro si vanterà di essere liberale e di governare
secondo la volontà del paese, tanto più governerà la Sicilia secondo gl’interessi della
ristrettissima classe che vi domina, e transigerà con lei in ogni particolare.
[E quindi] ogni Ministero italiano si trova in questa quistione delle province
meridionali fra il suo interesse e il suo dovere, e fino adesso hanno sacrificato il
dovere all’interesse. [Infatti] il primo a lasciarsi corrompere dalle influenze locali è
stato il Governo. Non per denari, è vero, ma per voti, per articoli di giornali, per
dimostrazioni della cosiddetta opinione
p
pubblica».
p
1911‐1913
1911: festeggiamenti per il cinquantenario dell’Unità
1911 12: attacco all
1911‐12:
all’Impero
Impero ottomano per la conquista della Libia; costituzione
della Colonia libica; occupazione delle isole del Dodecaneso
1912: riforma elettorale: diventano elettori i maschi di oltre 21 anni capaci di
leggere e scrivere, e i maschi analfabeti che abbiano compiuto trent’anni e
abbiano fatto il servizio militare
1912: Congresso nazionale del PSI – si impone la linea “intransigente” – vengono
espulsi autorevoli leader dell’ala riformista (Leonida Bissolati e Ivanoe Bonomi);
un esponente della sinistra “intransigente”, Benito Mussolini, diventa direttore de
“L’ Avanti!” – Costantino Lazzari, altro leader intransigente, diventa segretario del
Partito
1913: elezioni – Patto Gentiloni ‐ Ottorino Gentiloni è il Presidente dell’Unione
elettorale cattolica; papa Pio X (1903
(1903‐1914)
1914) è favorevole all
all’annullamento
annullamento del non
expedit
I RAPPORTI INTERNAZIONALI
Triplice alleanza e Triplice intesa
Î Formazione
F
i
d ll Triplice
della
T i li alleanza:
ll
‐ 1879: Austria‐Ungheria e Germania stipulano un’alleanza difensiva (la Duplice alleanza)
‐ 1881: la Francia occupa Tunisi; per questo nel 1882 l’Italia si allea con Austria‐Ungheria e
Germania (Triplice alleanza)
Î Formazione della Triplice intesa:
‐ 1894: trattato di mutua protezione tra Francia e Russia
‐ 1898: piano di potenziamento della marina tedesca – ammiraglio Alfred von Tirpitz
‐ 1904: accordo diplomatico tra Francia e Gran Bretagna (entente cordiale – intesa cordiale)
‐1907: accordo diplomatico tra Gran Bretagna e Russia
Î Clausole di automatica mutua assistenza in caso di attacco militare nemico
Spese militari (in percentuale sul totale del bilancio) 1890‐1913
60
50
40
Francia
Germania
30
It li
Italia
UK
20
10
0
1890
1900
1906
1910
1913
Area balcanica dopo le due guerre del 1912‐13
Stato di crisi tra Austria‐Ungheria e Serbia
Î 1878: la Bosnia‐Erzegovina diventa un protettorato austro‐ungarico
p
della p
popolazione
p
bosniaca:
Î Composizione
‐ 45% della popolazione è serba, di religione ortodossa, in larga misura favorevole a
un’unione con la Serbia;
‐ 30% è di religione
g
musulmana ed è favorevole a restare entro l’Impero
p
austro‐
ungarico;
‐ 25%, infine, è croata cattolica, una parte della quale è favorevole all’unificazione con
laa Se
Serbia,
b a, u
unaa pa
parte
te è fedele
ede e aall’Impero
pe o e u
unaa pa
parte
te aancora
co a ssimpatizza
pat a co
con ggli ob
obiettivi
ett
delle organizzazioni nazionaliste croate che vorrebbero la costituzione di una grande
Croazia.
Î 1903: rivolta in Serbia, che allontana dal potere Aleksandar Obrenović, sovrano
che aveva svolto una politica filo‐austriaca. Il nuovo sovrano, Pietro I Karagjorgjević,
sostenuto dal Partito radicale serbo, ha un orientamento fortemente nazionalista.
Î 1906: ritorsioni economiche anti‐serbe dell’Austria‐Ungheria
Î 1908: annessione della Bosnia‐Erzegovina all’Austria‐Ungheria
28 giugno 1914: l’attentato di Sarajevo
Î Associazione nazionalista serbo‐bosniaca – Mano nera – in contatto con Dragutin
Dimitrijevic´ (1876‐1917), capo dei servizi segreti serbi e dell’associazione segreta
serba Unione o Morte
Î 28 giugno 1914: visita a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie
Î I nazionalisti serbi pianificano un attentato, sulla base di due considerazioni:
(1) l’arciduca ha manifestato una posizione favorevole alla concessione di autonomie
significative alle minoranze nazionali interne all’Impero austro‐ungarico; se il piano
venisse realizzato, renderebbe meno solide le rivendicazioni dei gruppi nazionalisti
serbi attivi all’interno dell’Impero; viceversa la morte dell’arciduca in un attentato
comporterebbe certamente un inasprimento della politica austriaca verso i gruppi
nazionali slavi, e ciò rafforzerebbe automaticamente il credito dei nazionalisti serbi;
(2) inoltre la visita di Francesco Ferdinando ha luogo nel giorno in cui si celebra
l’anniversario della battaglia di Kosovo Polje (1389), persa dai serbi contro i turchi, uno
dei miti fondanti del nazionalismo serbo
La crisi internazionale del luglio‐agosto 1914 (14 giorni):
‐ 29 luglio:
l li la
l flottiglia
fl i li austro‐ungarica
i del
d l Danubio
D
bi bombarda
b b d Belgrado
B l d
‐ 30 luglio: mobilitazione generale delle truppe russe per proteggere la Serbia
‐ 31 luglio: la Francia, alleata della Russia, richiama alle armi i suoi uomini
‐1
1° agosto: sulla base della Triplice all.,
all la Germania dichiara guerra alla Russia
‐ 2 agosto: ultimatum della Germania al Belgio
‐ 3 agosto: la Germania dichiara guerra alla Francia; truppe tedesche entrano nel Belgio. Il
Regno Unito invia un ultimatum alla Germania, intimandole di non violare la neutralità
belga, che tuttavia rimane inascoltato.
‐ 4 agosto: il Regno Unito dichiara guerra alla Germania.
‐ 6 agosto: l’Austria dichiara guerra alla Russia.
‐ 12 agosto: Francia e Regno Unito dichiarano guerra all’Austria‐Ungheria.
LA GRANDE GUERRA (1914‐1918)
Aspetti militari della guerra: dalla guerra di movimento alla guerra di trincea
Î Trincee
Î Assalti per sfondare le linee avversarie
Î Filo spinato
Î Mitragliatrici (quattrocento‐seicento colpi al minuto)
Î Cannoni
Î Granate a frammentazione
Î Gas asfissianti (iprite Gas asfissianti (iprite – Ypres 1915)
Î Aerei da combattimento
I costi umani: i numeri essenziali
Totale
Solo Italia
soldati
70.000.000
5.615.000
morti
10.000.000
650.000
feriti
30.000.000
947.000
di cui con
gravissime
g
mutilazioni
8.000.000
200.000 (circa)
Soldati britannici a un concerto di beneficenza al Savoy Hotel di Londra, 1916.
Gueules cassées
Che cosa aiuta a spiegare l’accettazione di una così inaudito massacro?
Î La forza della coercizione:
effettivi
ammutinati
processati
Francia
8.500.000
30-40.000
3.257
Italia
5.200.000
condannati
a morte
Giustiziati
554
49
4.000
750
Î Un controllo integrale dell
Un controllo integrale dell’informazione
informazione da parte degli uffici statali di censura in tutti gli da parte degli uffici statali di censura in tutti gli
Stati coinvolti nel conflitto
Î Ma anche la straordinaria forza comunicativa degli ideali nazional
Ma anche la straordinaria forza comunicativa degli ideali nazional‐patriottici:
patriottici:
LLondra,
d
4 agosto 1914:
1914 la
l folla
f ll saluta
l
l’
l’annuncio
i della
d ll dichiarazione
di hi
i
di
guerra alla Germania
Estate 1914: grandi entusiasmi collettivi allo scoppio della guerra
Î Manifestazioni di giubilo nelle capitali europee all’annunzio dell’ingresso in
guerra
Î In parte giustificate dalla convinzione comune che la guerra durerà poco
Î In parte spiegate appunto dalla forza pervasiva degli ideali nazional
nazional‐patriottici
patriottici
Î Nemmeno i partiti socialisti o le associazioni delle suffragiste (come la WSPU)
resistono al ricatto della retorica patriottica,
patriottica giacché quasi tutti votano i pieni
poteri di guerra ai rispettivi governi
Î Caso
C
paradossale
d
l di Jean
J
J è leader
Jaurès,
l d socialista
i li
f
francese,
contrario
i alla
ll
guerra, ucciso per questo il 31 luglio 1914 da un fanatico nazionalista. Jaurès,
pochi giorni prima, aveva dichiarato:
«Non c’è alcuna contraddizione nel fare il massimo sforzo per assicurare la pace e,
nel caso in cui la gguerra scoppi
pp nostro malgrado,
g
nel fare il massimo sforzo p
per
assicurare nell’orribile tormenta l’indipendenza e l’integrità della nazione».
Forme della comunicazione pubblica durante la grande guerra ‐ 1
Î Uffici centrali di censura e di propaganda:
propaganda
Î controllo sui giornali privati, favorito dai processi di concentrazione proprietaria in corso, e
dalla condivisione degli ideali bellici e nazionalisti della maggior parte degli imprenditori dei
media:
Î Caso britannico:
Î 1915‐16: Governo Asquith (liberale) – maggioranza composta dal Partito Conservatore,
Liberale e Laburista
Î 1916‐18:
1916 18 Governo
G
Ll d George
Lloyd
G
(lib l ) ‐ maggioranza
(liberale)
i
composta
t dal
d l Partito
P tit Conservatore,
C
t
Liberale e Laburista
Î nel governo di Lloyd George, lord Beaverbrook è ministro dell’informazione; lord Northcliffe è
il responsabile della propaganda presso i paesi nemici; lord Rothermere (fratello di Northcliffe) è
segretario di Stato all’aeronautica.
Î Lord Beaverbrook (William Maxwell Aitken) è il proprietario del «Daily Express» e del «Globe»
Î Lord Northcliffe (Alfred Harmsworth) è il proprietario dello «Evenenig News», del «Daily
Mail», del «Times», del «Daily Mirror», dello «Observer», del «Sunday Times»
Î Lord Rothermere (Harold Harmsworth) è il proprietario del «Glasgow Record and Mail» e del
«Sunday
S d Pictorial»
Pi
i l
Î I due fratelli Harmsworth possiedono insieme la Amalgamated Press, editore di altri periodici.
Î Forme della comunicazione pubblica durante la grande guerra ‐ 2
Î Pubblicazioni speciali per i soldati al fronte
Î Pubblicazione di manifesti di propaganda, per conto del governo [nell’ottobre del 1918
la Gran Bretagna ne scarica 167.000 al giorno da aerei militari che volano oltre le linee
nemiche per indurre i tedeschi alla pace]
Î Impiego
I i
d l cinema
del
i
di fiction
fi i e documentaristico
d
i i (in
(i parte con finanziamenti
fi
i
i pubblici,
bbli i in
i
parte con finanziamenti privati):
Î David
D id Griffith,
G iffith Cuori
C i del
d l mondo,
d 1918,
1918 prodotto
d tt da
d D.W.
D W Griffith
G iffith Productions,
P d ti
F
Famous
Players‐Lasky Corporation e War Office Committee [Ministero della guerra britannico], e
distribuito da Paramount Pictures
Î Narrazioni ed estetica della propaganda di guerra:
Estetizzazione della guerra nelle immagini di propaganda
Gran Bretagna, 1914‐16
Germania, 1918
Brutalizzazione del nemico ‐ Le false notizie di guerra ‐ 1
Marc Bloch, Riflessioni di uno storico sulle false notizie della guerra 1921
sulle false notizie della guerra, 1921
Brutalizzazione del nemico ‐ Le violenze contro i civili ‐ 2
Brutalizzazione del nemico – Il nemico come animale ‐ 3
Manifesto per l
Manifesto
per l’arruolamento
arruolamento, USA, USA
1917
Esasperazione dei toni / brutalizzazione dei nemici ‐ 1
A.F. Winnington‐Ingram (1858‐1946), vescovo anglicano di Londra, in un
sermone del 1915 dice:
«Per salvare la libertà del mondo, e la Libertà in quanto tale, per salvare
l’onore delle donne e l’innocenza dei bambini, per salvare tutto ciò che di più
nobile vi è in Europa, tutti coloro che venerano la libertà e l’onore, tutti coloro
che antepongono al benessere i propri principî e mettono la Vita stessa al di
sopra della semplice vita quotidiana,
quotidiana devono riunirsi in una grande crociata al
fine di – inutile negarlo – sterminare i tedeschi. Ucciderli non per il piacere di
uccidere, ma per salvare il mondo. E occorrerà uccidere i buoni come i cattivi,
i vecchi
hi come i giovani,
i
i chi
hi ha
h mostrato
t t pietà
i tà verso i nostri
t i feriti
f iti e parimenti
i
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mostri demoniaci […]. In breve bisogna ucciderli nel timore che la civiltà intera
non venga essa stessa assassinata. […] Uccidete i tedeschi! Io guardo a questa
guerra come a una guerra di purificazione, io guardo a ognuno di voi che
morirà in questa guerra come a un martire»
Esasperazione dei toni / brutalizzazione dei nemici ‐ 2
FANTE Ricordati!
d !
Il nemico si batte contro di te
per avere la tua donna!
per rubarti il grano e il bestiame!
per renderti servo del più duro dei padroni!
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!
Alle baionette FANTE!
Distruggi la razza dannata, getta il ladro in istrada, uccidi lo sporco violatore di donne i li
italiane
Ricordi FANTE
le urla delle donne rimaste di là del Piave, durante quella tragica e buia notte in cui, voltandoti indietro, fermasti l’invasore?
l d i i di
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?
Che quelle urla si mutino in tanti colpi di baionetta! Ad ogni lacrima delle nostre donne violate risponda il rantolo dell’agonia di un nemico i
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colpito dalla Tua palla rivendicatrice!
Morte – Strage – Rovina!
A dit !
Ardito!
Leva dai denti il pugnale e percuoti sui petti nemici finché la mano non ti dolori, finché la lama non si spunti, finché la terra non sia di t t t tt
diventata tutta un fango di sangue
f
di
In «Savoia! Giornale del XXVIII Corpo d’Armata», 27 giugno 1918
U. Finozzi, Cacciali via!, manifesto per il
quinto prestito di guerra (1918),
(
)
Archivio G. Costa, Milano
Introiezione degli imperativi patriottici ‐ 1
Î Manlio Maiorino, nato ad Isernia il 17 giugno 1895, muore a Santa Maria di
Tolmino il 28 novembre 1915 (20 anni).
È un convinto interventista e vuole andare al più presto al fronte; così scrive al
padre da Reggio il 9 agosto del 1915 (tre mesi e mezzo prima di morire):
«Né
Né sareii in
i alcun
l
modo
d capace di resistere
it
a Reggio
R i fino
fi all 1° di ottobre
tt b coll
pensiero di starmene chi sa per quanti mesi ancora lontano dai campi di
battaglia, mentre migliaia e migliaia di fratelli stanno già da parecchi mesi a
compiere l’opera grande, l’opera bella in difesa della libertà e del diritto ed a
versare il loro sangue per la liberazione degli oppressi fratelli nostri, per la
grandezza e la gloria d
d’Italia
Italia. Ormai non esiste che un solo pensiero: ll’Italia:
Italia:
ormai non bramo altro che portare il mio fucile sulla linea del fuoco. La patria
ha bisogno di tutti i suoi figli in quest’ora sublime, e sarebbe davvero
un’infamia
’i f i il rifiutare
ifi t
il concorso della
d ll propria
i persona, specie
i quando
d sii è stati
t ti
accaniti assertori della guerra santa di liberazione».
[Da Adolfo Omodeo, Momenti della vita di guerra. Dai diari e dalle lettere dei
caduti. 1915‐1918, 1° ed. 1934].
Introiezione degli imperativi patriottici – 2
Î Gran
G
B
Bretagna
‐ agosto 1914‐gennaio 1916:
‐ gennaio 1916‐autunno 1918:
2.500.000
16.000
volontari arruolati
obiettori di coscienza
L’elaborazione del lutto – il compito delle madri
Anna Franchi – conferenza a Milano – Resoconto da “Il secolo”
«Anna Franchi ricorda l’invasione compiuta dal barbaro nemico che oggi
profana il suolo della patria calpestando le tombe dei nostri eroi ed invoca
che tutte le madri concordi insistano nell’opera di propaganda per la
resistenza sino a che quelle sacre terre bagnate dal sangue di tanti prodi
ritornino libere. Solo allora, ella disse, noi madri saremo degne dei nostri
figli» Ogni donna patriota,
figli».
patriota dice la Franchi,
Franchi è «madre» perché i combattenti
sono «figli della patria». Il suo dovere di madre è di «seminare coraggio» ai
figli perché conquistino la vittoria anche a costo della vita. La patria
richiede una maternità eroica: «La voce delle madri, oggi più che mai, si
deve far sentire non col pianto per lo strazio sofferto ma per infondere quel
coraggio che al soldato non deve mancare per conquistare la vittoria finale
da tutti invocata. Solo allora il Calvario avrà l’apoteosi della Croce»
Chiese davanti alla guerra – 1
ÎLa posizione di papa Benedetto XV (1914‐22) è nettamente contraria alla
guerra
Î nota ai capi di Stato dell’agosto 1917:
«Nel presentare [queste proposte per una rapida pace] a voi che reggete in
questa tragica ora le sorti dei popoli belligeranti, siamo animati dalla cara e
soave speranza di vederle accettate e di giungere quanto prima alla cessazione
di questa lotta tremenda, la quale ogni giorno di più apparisce un’inutile
strage»
Chiese davanti alla guerra ‐ 2
Î Diversa la posizione dei cappellani al fronte, e di un significativo numero di prelati:
‐ 5 aprile 1917: padre Agostino Gemelli organizza
Gemelli organizza al fronte la consacrazione dell’esercito al Sacro Cuore di Gesù
‐ 15 giugno 1917: consacrazione di tutte le nazioni dell’Intesa al Sacro Cuore di Gesù
Chiese davanti alla guerra – 3
Preghiera del soldato:
Gesù buono t’addita il Calvario: ti ricorda, o giovane,
ch’Egli a compiere la sua missione divina, non fuggiva il
sacrificio di sé, ma accettava generoso ogni dolore
perché non la sua ma bensì si adempisse la volontà del
suo Divin Padre. Quale sacrificio!... qual morte atroce!
Ma Cristo pregò,
pregò vinse la morte,
morte diede la vita,
vita la libertà,
libertà
la felicità agli uomini redenti».
Gesù dolcissimo, accetto la tua Santa volontà. Nella
voce della patria adoro la voce di Dio. Non ricuso la
fatica, gli stenti; affronterò la morte stessa, se questa è
la prova della mia fedeltà. Ch’io, Gesù, ti possa imitare,
compiendo colla tua grazia con qualunque sacrificio,
fosse pur della vita,
vita tutto il mio dovere.
dovere
Gesù buono, sorga dal mio e comune sacrificio col tuo
aiuto una patria più bella, più buona, più cristiana. Liberi
per l’armi nostre, sul bel suolo d’Italia s’espanda la tua
fede, la tua santa legge di carità e d’amore per cui si dia
la tranquillità e la rassegnazione alle nostre famiglie, il
soccorso generoso agli orfani, la difesa della minacciata
virtù.
virtù
Per tanto bene salirò con Te il Calvario, in attesa della
corona che hai promesso al soldato fedele
L’Italia in guerra – maggio 1915
Î Neutralisti:
‐ Giolitti e liberali giolittiani
‐ socialisti ((ma non Mussolini,, che il 15 novembre 1914 fonda “Il Popolo
p
d’Italia”
e a fine novembre è espulso dal PSI)
‐ Benedetto XV e parte del mondo cattolico
Î Interventisti:
‐ interventisti democratici (Gaetano Salvemini; Leonida Bissolati)
‐ interventisti rivoluzionari (Mussolini; Alceste De Ambris; Filippo Corridoni)
‐ liberali (Salandra; Sonnino; Albertini – “Corriere della Sera”)
‐ nazionalisti (Marinetti; D’Annunzio; Corradini)
Î Patto di Londra (26 aprile 1915): le potenze dell’Intesa offrono al governo
Salandra, in caso di intervento dell’Italia in guerra e, ovviamente, di vittoria, oltre
alle «terre irredente» (Trentino e Friuli), anche il Tirolo meridionale fino al
Brennero, tutta la Dalmazia (con l’eccezione di Fiume), il protettorato sull’Albania, il
possesso della base di Valona, e la p
p
provincia turca di Antalia, sulle coste meridionali
dell’Anatolia
Propaganda interventista – Sacralizzazione della guerra
Gabriele D’Annunzio
Gabriele D
Annunzio, Genova
Genova‐Quarto
Quarto, 5 maggio 1915.
5 maggio 1915
«[…] Voluto aveva il Duce di genti un rogo su la sua roccia, che vi si consumasse la sua spoglia d’uomo, che vi si facesse cenere il triste ingombro; e non gli fu concesso.
Non catasta d’acacia né di lentisco né di mirto ma di maschie anime egli oggi domanda, o Italiani. Non altro più vuole. E lo spirito di sacrificio, che è il suo spirito stesso, che è lo spirito di colui il quale tutto diede e nulla ebbe, domani griderà sul tumulto del sacro incendio:
“T tt iò h i t t tt iò h
“Tutto ciò che siete, tutto ciò che avete, e voi datelo alla fiammeggiante Italia!”.
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i d t l ll fi
i t It li !”
O beati quelli che più hanno, perché più potranno dare, più potranno ardere.
Beati quelli che hanno vent’anni
Beati quelli che hanno vent
anni, una mente casta, un corpo temprato, una madre animosa.
una mente casta un corpo temprato una madre animosa
Beati quelli che, aspettando e confidando, non dissiparono la loro forza ma la custodirono nella disciplina del guerriero.
Beati quelli che disdegnarono gli amori sterili per esser vergini a questo primo e ultimo amore.
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g
g
p
g
q
p
Beati quelli che, avendo nel petto un odio radicato, se lo strapperanno con le lor proprie mani; e poi offeriranno la loro offerta.
Beati quelli che, avendo ieri gridato contro l’evento, accetteranno in silenzio l’alta necessità e non più vorranno essere gli ultimi ma i primi.
ù
l l
Beati i giovani che sono affamati e assetati di gloria, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché avranno da tergere un sangue splendente, da bendare un raggiante dolore.
dolore
Beati i puri di cuore, beati i ritornanti con le vittorie, perché vedranno il viso novello di Roma, la fronte ricoronata di Dante, la bellezza trionfale d’Italia».
Eugenio Baroni, Monumento a Garibaldi, Genova‐Quarto, 1915