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Connecting the world: la
globalizzazione delle filiere
alimentari.
Giancarlo Belluzzi
SOMMARIO
1. POPOLAZIONE,
CRESCITA MONDIALE E
CIBO
2. LE SFIDE DEL TERZO
MILLENNIO
3. LA SICUREZZA DEGLI
ALIMENTI ED I SUOI
PRINCIPI
4. VALUTAZIONE E
GESTIONE DEL RISCHIO
5. CONCLUSIONI
CRESCITA MONDIALE
2050
POPOLAZIONE DA 7 A 10 MLD
2050
70-100% CIBO NECESSARIO
(dati banca Mondiale)
LA SFIDA DEL CIBO
MAGGIOR CONSUMO PRO-CAPITE
MAGGIOR CONTENUTO IN GRASSI,
PROTEINE E ZUCCHERI
AUMENTO MALATTIE DISMETABOLICHE,
OBESITA’, IPERGLICEMIA, …..
LA VITA MEDIA SI ALLUNGA DI
6 MINUTI AL GIORNO
2,5 ANNI OGNI 10 ANNI
LA SFIDA DEL CIBO
LA PRODUZIONE AGRICOLA
62%  CONSUMO UMANO DIRETTO
35%  ALIMENTAZIONE ANIMALE
3%  USI ENERGETICI-INDUSTRIALI
URBANIZZAZIONE – ABITANTI
1900: 1 CITTA’  6,7 CAMPAGNA
2008: 1,1 CITTA’  1 CAMPAGNA
DOPOGUERRA e RIVOLUZIONE VERDE
FERTILIZZANTI-PESTICIDI-IRRIGAZIONESEMENTI SELEZIONATE
LA PROSPETTIVA EUROPEA
Da qui al 2050: una politica di sicurezza
alimentare e nutrizione frutto di molte
varianti che condizioneranno le
politiche di sviluppo di diversi settori,
Agricoltura, Salute, Ricerca,
Investimenti, Risorse, Commercio,
Relazioni Internazionali e Migrazioni.
LA POLITICA EUROPEA
ECONOMIA CIRCOLARE
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE
ANALISI DEL RISCHIO
VALUTAZIONE – GESTIONE COMUNICAZIONE
IL SAPERE ED IL CONOSCERE
GLOBALIZZAZIONE DELLE FILIERE
1 – ECONOMIA CIRCOLARE
10 MLD DI CONSUMATORI NEL 2050;
1. RISPARMIO, RICICLO E RIUTILIZZO;
2. TECNOLOGIE DI PRODUZIONE E
FLUSSI DI DISTRIBUZIONE;
3. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE.
IL SAPERE ED IL CONOSCERE
GLOBALIZZAZIONE DELLE FILIERE
2 – NUOVI APPROVVIGIONAMENTI ALIMENTARI
10 MLD DI CONSUMATORI NEL
2050:
1. NUOVE ROTTE COMMERCIALI;
2. TRATTATO TTIP, ROTTE
TRANSOCEANICHE;
3. SALVAGUARDIA DEI PRINCIPI
EUROPEI.
CRESCITA E CERTEZZE
IN EU
Indice di crescita dell’Europa a 28 Paesi
vede ancora molte diseguaglianze, che
nella prospettiva attuale potrebbero
notevolmente cambiare, anche da qui a
poco tempo, considerati gli attuali
mutamenti sia di carattere sociale che di
carattere economico.
LA FIDUCIA DEL
CONSUMATORE ?
1. Il rischio «zero» non esiste.
2. Dalla produzione primaria (animale da
carne, latte, uova, pesce, miele, ortaggi,
etc.) fino alla distribuzione, il «primo»
responsabile è colui che produce o mette
in commercio un prodotto destinato
all’alimentazione umana o animale.
3. Dall’incauto acquisto alla cattiva
conservazione sono rischi del
consumatore, che deve essere consapevole
della propria responsabilità di scelta o di
comportamento.
SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E SUDDIVSIONE
DEI COMPITI
La politica sanitaria sulla sicurezza degli alimenti
che arrivano sulle nostre tavole è stabilita a
Bruxelles; attraverso le agenzie europee preposte,
che fanno Valutazione del Rischio alimentare, la
politica viene resa attuale e tradotta in «Gestione
del Rischio» nella pratica di campo delle varie
Comunità Nazionali.
Essa è svolta dalla Commissione EU e dalle Autorità
Competenti dei singoli Stati Membri. In Italia è il
Ministero della Salute l’autorità competente in
questa materia.
LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI ED I
SUOI PILASTRI
Come si concepisce l’Analisi del
Rischio?
 COMPITI DISTINTI, PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE E GARANZIE SULLE
ALLERTE
Che cos’è la Valutazione del Rischio?
È una valutazione scientifica,
parametrata sui consumi (mangime,
alimento e componenti) ed i relazione
alle condizioni del consumatore.
.
Che cos’è la Gestione del Rischio?
È l’insieme delle decisioni
conseguenti, in rapporti a fattori
«politici e strategici» della
situazione in corso
LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI CHE
MANGIAMO TUTTI I GIORNI
Quali sono i principi su cui si basa
l’autorevolezza dell’Organismo di
Valutazione?
1. Indipendenza,
2. Trasparenza,
3. Scientificità.
.
LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI CHE
MANGIAMO TUTTI I GIORNI
Chi fa richiesta di Valutazione del
Rischio di un alimento o di una
materia prima?
1. Commissione EU,
2. Stati Membri,
3. Autovalutazione,
4. (Singolo operatore).
.
LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI:
LA GESTIONE DEL RISCHIO?
L’Autorità Competente del nostro Paese
dispiega un Sistema che si snoda su
tutto il territorio.
Ministero
della Salute
1. Politica di indirizzo;
2. Programmazione e reporting;
Assessorati
regionali
3. Pianificazione e risposte.
Aziende sanitarie locali
Import – Export
agroalimentare
italiano
Prodotto
TOTALE AGROALIMENTARE
Import
2013
Import
2014
39.070,59 40.298,08
Var.%
Export
2013
Export
2014
Var.%
3,14 33.439,79 34.355,92
2,74
SISTEMA RAPIDO D’ALLERTA
INTERNAZIONALE
Complessivamente, nel 2015 si
sono avute 2.967 notifiche contro
le 3.097 del 2014 e le 3.136 del
2013. Si evidenzia, quindi, una
diminuzione delle notifiche come
avvenuto negli ultimi anni, a
partire dal 2012
ITALIA
2015  511 (PARI AL 17,2% primo Paese)
2014  506
4-RISCHI-4 esempi
1. La carne rossa;
2. Il Glifosate;
3. Virus epatite A nei frutti di bosco;
4. L’Escherichia Coli nei vegetali.
4-RISCHI-4
esempi
1. La Carne rossa e la
cancerogenicità;
2. ..;
3. ..;
4. …
4-RISCHI-4 esempi
1. ..;
2. Il Glifosate;
4-RISCHI-4 esempi
1. ..;
2. ..;
3. Virus epatite A nei frutti di bosco;
4-RISCHI-4 esempi
1. ..;
2. ..;
3. ..;
4. L’Escherichia Coli nei vegetali, nei
semi di fieno greco.
Conclusione
1. Divisione dei compiti, tra
Valutazione e Gestione del Rischio
alimentare come sicurezza di
trasparenza ed onestà;
2. Principi: produttore responsabile,
Autorità Competente, precauzione
e sistema d’allerta;
3. Sostenere la conoscenza e la
comunicazione come strumenti di
tutela.
LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
UN SISTEMA COMPLESSO, MA EFFICACE,
CONDOTTO SU BASI SCIENTIFICHE, E TRASPARENTE,
PER MANTENERE UNA POPOLAZIONE SANA ED UNA SOCIETA’ IN CRESCITA.
GRAZIE