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I ntervista a F rank K neepkens
Leggere "con" o "senza" gli occhiali
di google?
MARIELLA BALDASSARRE - U.O. di Neonatologia e T.I.N. del Policlinico Universitario di Bari
Frank Kneepkens è stato sino
ai primi mesi di quest’anno
direttore del Dipartimento di
Gastroenterologia Pediatrica della
Free University ad Amsterdam.
è stato mio tutor durante uno stage
in Olanda nei primi anni della mia
specializzazione, ed io l’ho sempre
considerato un “maestro”
per la sua capacità di trasmettere
conoscenza, per la pazienza
nel rispondere a tutte le domande,
per la preparazione scientifica
rigorosa ed accurata. è attualmente
coinvolto in una serie di attività volte
alla divulgazione delle informazioni
in pediatria e gastroenterologia
pediatrica. Con lui parliamo
del modo con cui oggi ci
procuriamo il “sapere”. Per le
scienze mediche è più utile quello
che viaggia sul web rispetto a ciò
che può offrirci un libro scientifico?
We live in a period characterized by the tendency of replacing the reading
of a book or a magazine of pediatrics with the information found on the web.
It is impossible to say how long in the future books will stay important sources of
knowledge. Their main limitation is that they provide only a snapshot of the actual
reality, while knowlegde keeps changing. A printed book is tangible, it is red more
easily than a computer screen and it can also be gone through without losing
the overview. Of course digital information is priceless. However, Internet is not
the know-it-all tool we like to think it is. Whoever is dependent on the information
found on the internet, will find out that it provides opposite opinions on pretty
much every aspect of medical knowledge. Another important limitation of the
digital information is that you (ideally) find what you are looking for, an answer, a
name or a definition. There is little place for serendipity, that is finding out what
you were not looking for, expanding your knowledge beyond what you instantly
need. This is perhaps why we should continue to read printed magazines.
Dopo la rivoluzione del Web, c’è
ancora spazio per la carta stampata? Ha senso scrivere un manuale di Pediatria, se l’informazione viaggia più velocemente
ed è più aggiornata attraverso
internet, oppure è a tuo parere
utile un’integrazione carta + digitale?
Key Words
digital information, open on-line
courses, augmented reality
Questo argomento è oggetto di discussione nei Paesi Bassi. La mia opinione
personale è che ci sarà sempre spazio
per pubblicazioni “a stampa”. Ovviamente, stiamo usando libri e riviste in
modo diverso rispetto a quello che eravamo abituati a fare. Ciò che si sceglie
di utilizzare in un certo momento varia
a seconda delle situazioni. I dizionari,
per esempio, sono molto più facili da
consultare in forma di supporto digitale piuttosto che su carta.
D'altro canto, quando ci si vuole aggiornare su un determinato argomento, si è interessati alle informazioni in
sé, ma anche alle fonti da cui hanno
origine tali informazioni. Pertanto un
testo autorevole è più consigliabile di
un testo scaricato in modo “random”
da internet.
Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):9-11
La collana “Paediatric Working Book”
per esempio, ha lo scopo di aiutare i
pediatri nel loro lavoro quotidiano, fornendo tutte le conoscenze pratichecompresi gli indirizzi utili e dove poter
reperire alcune informazioni - in un
comodo formato tascabile. è scritto da
esperti molto noti, con i quali ciascun
pediatra può anche venire in contatto.
Tutto ciò non può essere trovato in UpToDate, o PubMed, o altrove sul web.
Tuttavia l'informazione digitale è inestimabile. Durante la modifica dei testi
per la serie “Paediatric Working Book”
ho spesso avuto necessità di tornare alla fonte per comprendere il messaggio
esatto degli autori del capitolo, per
controllare gli errori di battitura, o di
aggiungere informazioni che ritengo
utili. Sono perciò ricorso più volte a
PubMed, OMIM, o Wikipedia.
Così, ovviamente, i libri hanno perso il
ruolo che avevano un tempo. Il libro di
testo di pediatria su cui stiamo lavorando, pensato per gli studenti di medicina, fa parte di un progetto multimediale. Il libro stampato è solo la base. Fa
riferimento alle informazioni sulle pagine Internet corrispondenti, che pos-
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Topic Highlight
ESPGHAN - NASPGHAN
Prof. Frank Kneepkens
È gastroenterologo pediatra, capo del Dipartimento di Gastroenterologia
Pediatrica, della VU-University Medical Center, ad Amsterdam, e professore
di pediatria all’ Emma Children Hospital AMC, Amsterdam (Paesi Bassi). Si è
specializzato in Pediatria al “Radboud University Hospital" a Nijmegen ed in
Gastroenterologia pediatrica all’University Hospital a Goningen, Paesi Bassi. Ha
fatto un “postdoctoral fellowship” all’Ospedale S. Giustina, a Montreal (Canada).
I suoi principali interessi scientifici sono la motilità gastrointestinale, la nutrizione,
le allergie alimentari, l'assorbimento dei carboidrati, la flora intestinale, la
malattia celiaca. È stato presidente del gruppo di lavoro infantile olandese sulle
allergie alimentari dal 1994 al 2005. È stato coautore delle linee guida olandesi
sulla malattia infiammatoria intestinale, sulla diagnosi di allergia al latte vaccino,
dell’allergia alimentare e della malattia da reflusso. Membro del consiglio editoriale
della rivista “Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition” ed “European
Journal of Pediatrics”. È capo redattore della serie olandese di libri di pediatria
“Werkboeken Kindergeneeskunde”, editor e coautore di diversi libri pediatrici
olandesi e riviste. Ha oltre 100 pubblicazioni peer-reviewed su riviste internazionali
ed è autore di 150 capitoli di libri (in olandese ed inglese).
sono consistere in immagini, video,
frammenti di audio e così via. In futuro diventerà sempre più interattivo, e
permetterà allo studente di verificare
la sua conoscenza. Ma sono sicuro che
senza il libro stampato, che è tangibile,
si legge più facilmente di uno schermo
di computer e può essere facilmente
sfogliato senza perdere i dettagli, lo
studente si sentirebbe perso.
Ritieni che in un futuro prossimo le nuove generazioni arriveranno a sostituire del tutto
la lettura di un libro o di una rivista divulgativa di pediatria
con l’informazione sul web?
Quali i vantaggi e quali i punti
di debolezza della informazione
solo su web?
Non posso dire per quanto tempo i libri, come li conosciamo oggi, resteranno importanti come fonti di conoscenza. Il loro limite principale è che essi
forniscono una “foto istantanea”, ma
immobile, del sapere, mentre la conoscenza cambia rapidamente. Questo
tuttavia non è rilevante nella nostra
quotidianità. Usiamo le nostre intuizioni quando è necessario e non controlliamo costantemente se potrebbe essere
necessario un loro aggiustamento.
Internet, d’altro canto, non è il “So
tutto” che crediamo sia. Chiunque
cerca informazioni su internet, scopre
che fornisce pareri opposti praticamente su ogni aspetto del sapere medico. Come confrontare queste diverse
informazioni?
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Alla fine si deciderà di fare affidamento su un numero limitato di esse, trascurando il resto, nel bene e nel male.
Chi può dire se è stata fatta la scelta
giusta?
Un'altra limitazione delle informazioni digitali è che (idealmente) si riesce
sempre a trovare quello che si sta cercando, ma esattamente solo quello.
C'è poco posto per la “Serendipity”, cioè
per trovare quello che probabilmente
non si stava cercando, per ampliare la
propria conoscenza al di là di quello di
cui si ha bisogno nell’immediato: questo
è il motivo per cui si dovrebbe continuare a leggere riviste stampate.
Tuttavia, dove saremmo senza internet? Ricordo molto bene il tempo in
cui ho dovuto “attraversare” grandi
raccolte bibliografiche, al fine di trovare le informazioni che è possibile utilizzare come riferimento per un articolo. Ora è una questione di minuti e
PubMed sputa fuori più di quanto si
possa ingoiare. Non potrei lavorare
senza questo supporto.
Lo studio della medicina ha certamente tratto vantaggi dalla
diffusione di immagini multimediali, atlanti di anatomia
navigabili su computer in 3D.
La nuova frontiera sembra essere quella della “realtà aumentata” (augmented reality), ed in
questi mesi si parla dei “google
glass” (1) in sala operatoria.
Quali possibili usi ritieni potranno diffondersi in pediatria?
Immagino che studenti e stagisti entrino volentieri in contatto con tutte le
nuove tecniche virtuali in fase di sviluppo, tuttavia è necessario acquisire
conoscenze attraverso l'apprendimento e fare esperienza attraverso la pratica. Ci può essere un ruolo per la realtà
virtuale o 'aumentata' per imparare a
eseguire alcune procedure, come venipunture e punture lombari.
Certamente chi sta facendo un training
in gastroenterologia pediatrica potrebbe all'infinito effettuare endoscopie virtuali prima di una vera endoscopia in
un bambino, ma dubito che ciò possa
mai sostituire l'esperienza reale.
Molte università, americane e
non, stanno erogando i Massive Open Online Courses (2).
Qual è la tua opinione in merito? è un rischio o una opportunità per la scienza medica?
Non credo che nessuna forma diffusione della conoscenza sia di per sé
un rischio. Non sono affatto contrario a corsi on-line.
Ma il problema è sempre lo stesso
con qualsiasi fonte si stia utilizzando
per accrescere le proprie conoscenze: quando si ha a disposizione (o si
utilizza) un’unica fonte, si può smettere di cercare fonti alternative, è come conoscere un solo colore. Questa
è anche la ragione per cui i libri hanno bisogno di nuove edizioni e qualsiasi fonte di informazione virtuale
deve essere aggiornata regolarmente. Quando i corsi on-line sono usati
Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):9-11
Intervista a Frank Kneepkens
per rispecchiare quelle conoscenze e
affinare i punti di vista su un determinato argomento, possono essere
un'aggiunta piacevole al processo di
apprendimento costante.
Si parla molto di “open access
journals” (3). Qual è la tua opinione su periodici che offrano
gratuitamente e senza restrizioni la fruizione degli articoli
dopo il regolare processo di
validazione qualitativa (peer
review)?
Bisogna considerare due aspetti a riguardo. Da un lato, penso che sia essenziale per i medici e ricercatori poter accedere a tutte le informazioni
scientifiche rilevanti per il loro lavoro. è frustrante trovare l'articolo che
si sta cercando su PubMed, per poi
scoprire che le informazioni che servono sono nascoste dietro una barriera di 30 dollari. Il libero accesso è
un grande bene. D'altra parte c'è stata però un'esplosione di riviste a libero accesso su internet, soprattutto
perché gli editori hanno scoperto
che si tratta di un modo piuttosto fa-
cile per fare soldi. Non c'è limite a
quello che possono pubblicare, così il
controllo di qualità è limitato. Molti
manoscritti di scarsa qualità scientifica superano la soglia di “peer review”, ad esempio perché il sistema
di revisione ammette solo revisori
che dicano 'sì' o 'no' senza proporre
modifiche essenziali. E chi sono i revisori? Che cosa rispondere quando
si viene coinvolti come recensori, anche se non si è esperti in quel campo? Probabilmente molti dicono 'Sì,
volentieri, grazie!' Molto di quello
che si trova a libero accesso è un contributo per allungare le liste di pubblicazioni degli autori, non per il miglioramento del sapere.
Comunque, ogni volta che ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo,
dobbiamo essere attenti alle direzioni del suo sviluppo. Io non sono pessimista. La scienza ha dimostrato nel
corso degli anni di avere una grande
capacità di auto-pulizia.
Finché rimaniamo critici nei confronti di ciò che ci viene proposto,
siamo ben felici di considerare e fare
nostri i vantaggi di una “e-voluzione” digitale.
Corresponding author
Frank Kneepkens
VU University Medical Center
De Boelelaan 1117
NL-1081 HV Amsterdam
[email protected]
link utili per approfondimento
1. http://well.blogs.nytimes.com/2014/06/01/google-glass-enters-the-operating-room/?_
php=true&_type=blogs&_r=0
2. http://www.mooc-list.com/tags/medicine
3. http://www.ieanet.it/vpage.do?codice=7588&dispatch=view
Key Points
•La conoscenza ottenuta attraverso internet è utile ma non sostituisce l’utilizzo di un
libro o di una rivista autorevoli.
•La conoscenza cambia rapidamente: i libri hanno bisogno di nuove edizioni e
qualsiasi fonte di informazione virtuale deve essere aggiornata regolarmente.
•I “google glass” ed i vari aspetti di realtà virtuale offerti da Internet possono essere
delle opportunità, da cogliere però in maniera critica.
•L’informazione cercata solo sul web lascia poco spazio per la “Serendipity”, cioè
per ampliare la propria conoscenza al di là di quello di cui si ha bisogno nell’immediato.
Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2014; Volume VI(3):9-11
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