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Il Necrologio al Critico D'Arte
Il manifesto di Verdirosi
Un giorno lontano la stupidità si innamorò dell’ignoranza, si sposarono ed
ebbero un figlio, lo chiamarono Criticò. Il bimbo si fece adulto e criticò di continuo tutto e tutti, ma sopratutto: gli artisti. Riuscì a far mettere le braghe ai
nudi di Michelangelo e si meritò un soprannome d’arte, lo chiamarono: critico
d’arte. Per gli amici: Criticò. Poi gli Dei o il Padreterno gli dettero l’immortalità,
si cibò di invidia in tutti i secoli, fu tracotante, insultante, pernicioso, maligno.
Visse e vive per criticare, per impedire, per stabilire, per sentenziare. Carico dei
cromosomi ereditati dalla madre Stupidità, non riconobbe Goya, non riconobbe Rembrandt, non riconobbe Modigliani, non riconobbe Lautrec, non riconobbe Van Gogh, non riconobbe nessuno; ma riconobbe sempre e in ogni
secolo solo se stesso. E c’è di più, perché ora pretende di conoscerli tutti e ce li
vuole spiegare con libri e parole!... Insomma, questo immortale riottoso ha conquistato la terza pagina di tutti i giornali (dove si dice che si fa cultura … ) e,
sull’arte, ci scrive solo lui i suoi necrologi, perché (non ci si crede), scriverà per
l’artista solo se questo è in punto di morte… solo così arriva al suo orgasmo
letterario… a conferma, date un’occhiata ai giornali: si parla solo e sempre di
artisti defunti… il suo merito è:
“Creare il mito del Morto”.
Questo antico stronzo, per dirlo con il gergo delle persone dotte (vedi Moravia
e il teatro di Dacia Maraini), imperversa, ammorba, promuove monumenti: uno
lo vedete alla stazione di Spoleto, altri nelle piazze di Milano, di Catanzaro, di
Nuoro, eccetera, ma, dei monumenti “insulto”, Roma è capitale. Sindaci e Giunte
sono cadute nell’inganno “Criticò” e ora non lo ferma nessuno, perché monopolizza tutti i quotidiani (televisione compresa). Egli ci presenta il suo pupillo
Burri (finalmente deceduto) che riesce a far fermare il telegiornale per essere
ripreso nel suo “ gesto “ creativo: sta bucando una tela con la fiamma ossidrica...! Ma sempre (parlando di televisione) lo vediamo raggiungere il massimo
Orgasmo letterario quando riesce a far trasmettere (via cavo) lo Sterco
d’Autore, presentato a New York, unitamente al design italiano, dal Sommo
Criticò nel 1995. E intanto i vari direttori di giornali sono molto attenti (e di continuo), al mondo del calcio, della politica, ecc., ma degli artisti viventi non si
deve parlare, così ha sentenziato Criticò. Ci faranno sapere che la Pivetti soffre
il mal D’amore, che Scalfaro ama la Madonna, che Ronaldo soffre di “ Miseria “e
che il settimo comandamento è sempre in villeggiatura in compagnia dei politici...! Questa la favola vera del nostro stupido tempo! E intanto si continua a
produrre armi perché si deve distruggere per poi ricostruire. Ci saranno, in
seguito, sottoscrizioni per le vedove e gli orfani bambini… ma ora basta,
dimenticavo Criticò! Se incontrate questo artista fallito, vi prego segnalatemelo, anche se è immortale io lo ucciderò...!
Kant afferma: ogni arte che non comunica è fine a se stessa.
Oggi, nel ventesimo secolo, l'abbiamo inquinata. Vediamo perchè: Mirò
all'estero esprime la sua impotenza e il dolore della "sua" castrazione lo fa
vomitare colore... ci mette la firma e i musei lo appendono al muro... il suo
"creativo" è sterco di uccelli: altri incollano bottoni, carta e stracci; Bai
incornicia divise di generali e specchi rotti... ; in Italia comprano tutto:
anche Pomodoro... ! (noto scultore milanese).
Il "genio" americano partorisce "arte" nelle metropolitane; Burri lascia tele
bianche, screpolate o nere; Fontana taglia...; le banche collezionano ignoranza; incretinisce a Venezia la Biennale; riviste specializzate fanno il minestrone; Arte Mondadori si è prostituita; la stupidità ripuzza; si dà spazio ai
morti... ;
i galleristi sono affittacamere... ; Dalì e mille altri usano il proiettore, nessuno se ne accorge; l'arte ha l'AIDS... ; nasce il buonumore... !
Pensiero per i naif: quando nasce il sole, come dice Heinsten, "ombra di
Dio", premia tutti... e Lui, il buon Dio, ebbe riguardo per i naif: dette loro la
licenza di sbagliare... ! Rousseau il doganiere sbagliò per primo... e fu
il più degno.
Naif è anche De Chirico, infatti non sa disegnare... a riprova egli allunga la
coda al cavallo di Rubens, copia il fratello Savinio, quando si libera, trova se
stesso e il suo monumento nella metafisica. La Francia lo osanna, l'Italia,
(da morto), se lo tiene caro, prima di andarsene vitupera con il pennello la
beltà del Canaletto.
Naif è anche Van Gogh, naif sono gli iugoslavi, naif sono Covili e Ligabue,
ma il più grande naif è quel giapponese che ha comprato a cento miliardi... ! E ora, "finalmente", nei musei, non mancano ferri e sassi... ! In Roma,
(sulla C.Colombo), tanti bussolotti e guazzabuglio di intestini sono monumento... è il secolo del multiplo, della serigrafia, della litografia, del misfatto, del baratto, della frode. Ci si masturba con la trans-avanguardia, ma fortunatamente Bonito Oliva non fa più testo, Zeri (dice Sgarbi) deve morire...
Lui invece, è (ancora) a piede libero... ! Costanzo sta facendo i soldi con "la
passerella"...!
E' l'ora dei burocrati, è l'ora dell'informale, è l'ora dei gaglioffi, è l'ora dell'astratto, è l'ora della mistificazione culturale e linguistica, è l'ora dei massmedia, è l'ora della colata di colore... è l'ora senza ora: sotto l'alto patronato ogni critico e scarabocchio è oggi baronato... !