19 Alcune tappe della fondazione del Movimento Gen 4

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19 Alcune tappe della fondazione del Movimento Gen 4
Alcune tappe della fondazione del
Movimento Gen 4
A cura di Cristiana Heinsdorff
Se guardiamo le foto e le riprese delle prime Mariapoli1, noteremo
che Chiara aveva spesso vicino a se i bambini! Se li portava nelle
passeggiate, erano accanto a lei a Messa o in sala.
Eli ci ha raccontato che ancora a Roma, negli anni ’60, Chiara
dedicava un pomeriggio alla settimana ai popetti (così chiamava i
bambini). Parlava loro dell’Ideale, e poi disegnavano. Chiamava Eli:
«Vieni a giocare! E correvano su e giù sulla scaletta del terrazzo
di via Valnerina, 58».
Chiara amava i piccoli come i grandi, non c’era diversità.Nelle
Mariapoli seguenti aveva affidato i “popetti” a Eletto e Virgo2.
Scrive nel 1955 ad un religioso:
“ (...) Lei ora è circondato da bambini. Oh, Padre, sapesse il loro
valore! Io una volta credevo che piacessero a Gesù perché sono
innocenti. La realtà è che essi, essendo meno toccati dal male dei
grandi, hanno meno da purificare, e se noi riusciamo a convertirli
a Dio, essi ricevono con molta più facilità dei grandi i doni dello
Spirito Santo ed in breve tempo acquistano la Sapienza che è poi...
l’Ideale.
Se noi, Padre, guardassimo veramente alla gloria di Dio ed alla
possibilità di procurargliene il più possibile, dovremmo cercare fra
i piccoli di diffondere l’Ideale, perché lì il nostro lavoro produrrebbe
di più.
Si guardi attorno, Padre, i suoi centocinquanta bambini e li veda
come una miniera preziosissima da cui cavare tanta gloria di
Dio; e non li veda bambini soltanto, ma anime come la nostra,
meglio della nostra, e parli loro - quando sente la spinta interiore
- del nostro Ideale. Vedrà come sarà capito! Io dico sempre che
amo stare fra i bambini perché sono quelli che meglio hanno
interpretato il mio Ideale. (...).
1
I primi convegni estivi dei Focolari, che poi vennero chiamati Mariapoli
(città di Maria), si svolsero sulle Dolomiti. Nel 1959 raggiunsero il numero
di diecimila.
2
Vincenzo Folonari -Eletto- (1930-1964) e Camilla Folonari -Virgo- (19341998), entrambi focolarini. Furono i primi “responsabili”, maschile e
femminile, del nascente movimento giovanile del Movimento dei Focolari,
denominato successivamente Movimento GEN.
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A Loppiano, nel 1972, Chiara sente arrivato il momento per
fondare i gen 4 e in un incontro di focolarini racconta come Maria
ha messo nel suo cuore questa idea:
[Mi domandate] come sono nati i gen 4?
Primo: non lo so! (...)
Comunque ad un dato momento mi è nata l’idea dei gen 4 e mi sono
accorta che nell’Opera di Maria c’era una lacuna immensa e che
se Maria ha preso dentro tutte le vocazioni: i religiosi, le religiose,
i preti, i bambini, le bambine, ecc., ma lei aveva prima di tutto
coltivato Gesù Bambino, l’aveva portato nel suo cuore, poi l’aveva
portato sulle sue braccia, l’aveva allattato, l’aveva cresciuto (...), e
Gesù Bambino aveva giocato, ecc. Perciò ho detto: assolutamente
Maria qui mi domanderà conto di questa omissione enorme, se
non facciamo nascere la branca dei gen 4. Ecco qui allora che
nascono oggi i gen 4; intanto quelli presenti qui in Mariapoli, ma
che rappresentano tutti i gen 4 del mondo.
Un altro concetto. Voi sapete, avrete visto qualche volta nel
Carosello3 alla televisione che si dice che la robustezza di un
bambino dipende tutta dai primi mille giorni - sarebbero in pratica
i primi tre anni - . E difatti si dice: “Allora dare Plasmon con tante
vitamine, tante proteine”.
La stessa cosa succede per la vita dello spirito e per la vita divina
in una creatura. Si dice che il divino che entra nei primi tre anni è
essenziale se non necessario (...). Io penso dipenda da questo: che
loro, essendo innocenti, avendo la grazia, la grazia propende per
le cose divine e religiose, e quindi è più facile per loro assimilare
queste verità, per esempio attraverso il segno di croce o qualche
formuletta, qualche spiegazione, ecc. Quindi è necessario che noi
assolutamente ci curiamo dei primi mille giorni e più, fino ai sei
anni, dei bambini4.
In quegli anni nascono i e le gen 4 in vari paesi e Chiara li affida
in particolare ai e alle gen 35. In un congresso gen 3 nel 1974,
chiedono:
3
Carossello era un programma di pubblicità della TV italiana negli
anni ‘60.
4
Loppiano, 29 marzo1972 Chiara alla città: fondazione dei gen 4.
5
I e le gen 3 sono i/le ragazzi/e del Movimento dei Focolari, dai 9 ai 17
anni.
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“Che cosa sono per te i gen 4?”.
Chiara: Sono una cosa preziosissima, perché quando saranno
grandi, adulti, come e più dei gen 2, dovranno guidare un
Movimento che sarà diventato così immenso da aver bisogno di
leader molto in gamba. Io amo tantissimo i gen 4 perché da loro
verranno fuori questi guidatori, questi capi del Movimento che
sarà diventato grandissimo.6
“Vorremmo sapere da te che cosa ti sta più a cuore che noi gen 3
facciamo per le gen 4”.
Chiara: Questo è un argomento importantissimo. A voi gen 3
quest’anno consegniamo le gen 4. Voi siete le loro assistenti e
dovete pensare a coltivarle.
Come fare? Guardate, a noi basta, ed anche alla Chiesa basta, che
le gen 4 conoscano pian piano Gesù. Allora, voi dovete inventare
di tutto: fare, per esempio, delle scene della nascita di Gesù,
dell’Annunciazione, della fuga in Egitto, oppure di Gesù perduto
dai suoi genitori nel tempio, oppure delle parabole. Fate scenette;
oppure, come usano in altri Paesi, adoperate i burattini, o fate
vedere delle filmine, oppure raccontate una vostra esperienza con
parole semplici in modo che le gen 4 capiscano, e quando le gen
4 l’hanno capita avete già fatto il raduno. Poi fate far loro tante
cose: dei disegni, per esempio, e tanti tanti giochi.
Noi vi manderemo tanto materiale. Le gen 1 e le gen 2 sentono la
responsabilità di aiutare le gen 3 ad essere le assistenti delle gen 4.
Si dice che le cose che entrano in testa quando si ha tre anni, sono
le più importanti. Quindi noi dobbiamo dare alle gen 4 soprattutto
il Vangelo. (...) 1)
Oggi i gruppi Gen 4 sono vivi in varie parti del mondo: conoscono
il Vangelo vivendo mensilmente la parola di vita e attraverso
un programma catechistico che dà loro le prime conoscenze
dell’Antico e Nuovo Testamento. Si fanno insieme a loro teatrini
con i burattini e scenette.
Nel 1976 in un’altra risposta Chiara spiega ai gen 3, quanto è
importante che loro seguano i gen 4:
“Come devono fare i gen 3 con i gen 4?”.
Chiara: «Adesso voglio parlarvi proprio cuore a cuore, gen. Ho
saputo che i gen 4 molte volte vogliono fare gli incontri con le
gen 4. C’è però così il rischio che vi sfuggano, perché vanno con
6
Ai Gen 3 Chiara, Città Nuova Editrice, Roma, 1979, p. 123.
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le bambine. Niente di male, perché sono bambini e bambine, ma
domani noi dovremo avere il Movimento Gen 4 maschile, e lo
dobbiamo avere molto forte. E chi lo può formare? I gen 3. Non lo
possono formare le gen 3. Quindi voi dovete essere molto gelosi,
come san Paolo che dice: “Io sono geloso di voi”. dovete seguirli voi,
i gen 4, portarli voi in focolare dall’assistente e dirgli: Dobbiamo
coltivarceli noi questi gen 4.
Fate così, perché tutto ben fatto e per avere la generazione che vi
segue. Altrimenti resterete domani con pochi gen 4 che vi seguono.
Quindi, quando vedete che c’è un gen 4, anche se ha già ricevuto
qualcosa dalle gen, voi prendetevelo e coltivatevelo, stategli vicino.
I gen 4 devono essere coltivati dai gen 3.7
Il congresso Gen 4 del 1988 segna una tappa importante: Chiara
sente che lì nascono i veri Gen 4. Ne parla ai Vescovi nel corso di
un loro convegno nel 1975:
(...) Un gen 4 mi ha detto: “Quando si farà un congresso di gen 4?”.
Allora io dovevo promettere e ho promesso. E l’anno scorso abbiamo
fatto qui un mini-congresso di gen 4, bambini e bambine dai tre
anni e mezzo agli otto. Erano settecento. È stata un’esperienza
straordinaria, perché io non sapevo - e con me neanche gli altri non sapevamo se i bambini avrebbero capito la nostra spiritualità,
se avrebbero capito Dio, in pratica se avrebbero capito qualcosa e
l’avrebbero saputo mettere in pratica.
Prima di tutto, abbiamo visto questo: che loro capiscono tutto! Una
cosa impressionante! Qui si va dai vescovi ai bambini dai tre agli
otto anni! Loro capiscono tutto, purché si dia con un linguaggio
accessibile a loro, moderno, come si usa adesso: con filmini, con
dias, con mimi, con canti, con commediole..., con tanti giochi. Con
giochi, tutti giochi che diano concetti del Movimento, non così...
Tutte filmine che dicono così... E ho visto che loro capiscono! E’
stata una cosa meravigliosa!
Una seconda cosa che abbiamo visto, è che quando loro capiscono,
capiscono Gesù, capiscono Dio, capiscono l’amore, capiscono la
croce. Allora sono tutti presi da Dio, a tal punto da dimenticare
tutto il resto. È proprio il soprannaturale che fa effetto! Un corpo,
un corpo soprannaturale.
Per esempio, una bambina è tornata a casa e la mamma le ha
chiesto: “Ti sei ricordata della tua mamma?”. E lei: “Non sapevo
neanche che esistevi!”. E un’altra anche le ha detto: “Avevi
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Ai Gen 3 Chiara 1975-’80, Città Nuova Editrice, Roma, 1994, p. 28.
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nostalgia della tua mamma?”. E lei ha risposto: “Non volevo più
tornare!”.
Adesso ho saputo da Mons. Acacio, che era ad un raduno di
bambini, di gen 4, a Recife, dove ha raccontato la sua esperienza
con i e le gen 4 - che due bambine di questo congressino stavano
confabulando fra di loro su come nascondersi lì, al Centro Mariapoli,
per non andare più via. Sono state scoperte, sono state invitate a
ritornare a casa con tanto amore, per non traumatizzarle con un
dolore troppo grande.
Poi abbiamo visto come loro centrano la spiritualità. Proprio fanno
centro! Perché, per esempio, quando sono tornate a casa, è stato
chiesto a qualcuna dalle amichette: “Come si fa a diventare gen
4?”. “Ama!” e basta. Anche questo l’hanno capito.
Siccome gli ho spiegato che il Movimento dei Focolari è come un
grande albero, dove ci sono le gemmoline, che sarebbero loro; le
foglioline, che sarebbero le gen 3; i fiori, sarebbero i gen 2; i frutti,
che sono i grandi... Loro sono le gemmoline. Allora una gen 4 è
andata a casa e ha detto alla mamma: “Mamma, io non voglio
seccare, diventare secca!”. La mamma ha detto: “Come non vuoi
seccare?”. “Io sono una gemmolina, ma io non voglio seccare,
perché voglio diventare un frutto dell’albero, una fogliolina!”.
“Allora - ha detto la mamma - come fai a non seccare?”. “Amo!”.
Poi abbiamo visto - anche questo è un fenomeno meraviglioso
- come loro portano frutti di conversione. Mi hanno chiesto qui
al congresso - mi hanno fatto anche loro delle piccole domande:
c’erano domande dell’America del Nord, dell’Australia, ecc. - mi
hanno fatto questa domanda: “Abbiamo dei compagnetti - erano
piccolini così! - che dicono che Dio non esiste. Cosa dobbiamo
rispondere?”.
Allora io ho fatto vedere una dias con un mare sconfinato: “Vedete
questo mare?”. “Sì, bello!” ed erano tutti a vedere. Una montagna,
che era, mi pare, il Cervino, che sembrava toccare il cielo: “Vedete
questa montagna?”. “Sì”. Ho fatto vedere un prato pieno di fiori
gialli, anche quello sterminato. Allora ho detto: “Hai fatto tu queste
cose?”. “No”, dicevano. “Le ha fatte tuo padre?”. “No”. “Le ha fatte
tuo nonno?”. “No”. “Allora qualcuno le ha fatte. Le ha fatte Dio!
Questa cosa è entrata talmente dentro di loro che poi, tornati,
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hanno avvicinato i loro amichetti atei e hanno cominciato a dire…
Un gen 4 era andato in montagna. Era su, in una specie di ostello...
dunque un panorama meraviglioso: tutte montagne bianche... E
c’erano tantissimi in questo ostello che prendevano una birra, un
caffè, un gelato. E lui si è seduto su un muretto e ha cominciato
a dire: “Vedete questo panorama? L’avete fatto voi?”. “No”. “L’ha
fatto vostro padre?”. “No”. “L’ha fatto vostro nonno?”. “No”. “L’ha
fatto Dio!”. E loro sono rimasti tutti così... Fatto sta che hanno
convertito le loro compagnette e i loro compagnetti e adesso li
portano ai loro congressi che fanno nelle zone. E la conversione
non è una parola! Ci vuole una grazia per convertire... insomma
ci vuole che Dio intervenga e loro riescono! Non solo con questo
esempio, ma anche con altri.
Un’altra cosa: loro, io me la sono spiegata così: non hanno ancora
il peccato proprio coscientemente, almeno i più piccoli, per cui il
battesimo non è ancora adombrato. Danno l’impressione di avere
il battesimo a fior di pelle, per cui non hanno paure, non hanno
dubbi!
E quando sono tornati e gli hanno chiesto: “Allora, cosa vuoi fare?”.
“Farmi santo!”, rispondevano. Tanti hanno dato questa risposta:
“Io voglio farmi santa!”. Oppure dicevano: “Voglio diventare un
frutto dell’albero” e i frutti erano gli adulti, perché i frutti erano i
focolarini consacrati. Una, per esempio, - l’ho saputo l’altro giorno
- è andata a casa e si è messa a piangere, piangere. La mamma le
ha detto: “Ma cos’hai?”. “A scuola - con maschietti e femminucce
- dice - una bambina ha fatto un disegno di me con vicino uno dei
nostri compagni. Io non voglio sposarmi, mamma, perché va bene
che quel ragazzo è intelligente e bello, ma io non voglio sposarmi...
Voglio diventare una focolarina!”.
Già a quell’età sentono la vocazione! Tante, tante vocazioni
sono venute fuori. È proprio una cosa bellissima e io ho ancora
l’impressione che sotto questa grazia che ha il Movimento, è Gesù
che si risveglia dentro di loro, per cui avviene un qualche cosa che
poi per loro è indimenticabile.
Quando sono arrivate con l’aereo - perché sono venute dal
Portogallo, dalla Germania... - quando sono arrivate c’erano
tutti i genitori ad accoglierle e loro a salutarsi fra di loro,
perché si era stabilito un tale Gesù in mezzo fra loro che a
casa non lo avrebbero più trovato. E i genitori hanno preso a
scriverci, a telefonarci: “Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo stare
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all’altezza, ma non ci riusciamo! Aiutateci voi del focolare!”8
Si vorrebbe fare anche negli altri paesi la stessa esperienza del
congresso gen 4. Il 28 ottobre 1988 alcuni focolarini chiedono
a Chiara: «Abbiamo esultato enormemente per la “fondazione”
dei gen 4. Nelle zone vorremmo dare loro un forte impulso,
ripetendo il congresso come tu ci hai detto. Pensi che sia meglio
farlo distinto o come?».
“Io penso, popi, che non bisogna dare un forte impulso... Bisogna
pensare che non c’è niente, che bisogna farli nascere. Quello che
è successo qui è stato questo. Adesso, popi, come è successo, dirvi
come è stato, chi ha patito per questo, perché lo Spirito Santo lo ha
voluto: io proprio non lo saprei. Darvi ancora qualche spiegazione,
come mi chiedete qui sopra... È una spiegazione, sì, ineffabile, non
si può dire. È stato un fenomeno, un grande fenomeno. Si sono
visti bambini che capiscono Gesù e Gesù che li prende, e che li
prende dentro. Ma però che esistano questi tipi di gen 4 adesso
nelle zone, anche se voi mettete: trenta, quaranta, dodici, uno...,
che esistano io dubito molto. Io le considero come delle pre-gen
4, perché hanno già un qualche elementino del Movimento,
dell’Opera, ma non sono gen 4 centrate dal carisma. Ecco, io spero
che quello che Dio ha fatto qui lo faccia anche nei vari paesi.”
In un’altra occasione, l’8 ottobre1990, Chiara dice ad un gruppo
di focolarini di Trento e Torino:
“Io do tantissima importanza a queste popette, come ai popetti,
perché diverse, già con me, hanno manifestato la vocazione: “Io
voglio essere come Chiara”, “Io voglio essere tutta di Gesù”...
Anche noi, almeno io, ho sentito la vocazione ancora da piccola,
dei richiami, e molti l’hanno sentita. Vuol dire che sono chiamati.
Per questo dicevo di coltivarli in modo giusto, con giochi, giochi,
giochi, perché non li perdiamo; perché qui abbiamo dentro tutte le
vocazioni dell’Opera femminile e maschile.
A questi comitati9 dar loro tanto coraggio e dire che io mi fido
tanto di loro, dei comitati che sostengono questi bambini, perché
qui c’è il nuovo futuro dell’Opera”.
Chiara ai vescovi amici del Movimento dei focolari, Castel Gandolfo, 27
gennaio 1989.
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Il termine indica quei gruppi di persone, appartenenti al Movimento, che
si occupano di sostenere con il proprio aiuto la formazione alla spiritualità specifica dei e delle gen 4.
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Il 18 gennaio 1995, incontrando i Centri gen 410 Chiara annuncia
una nuova nascita: i gen 5!
“A Trento ho visto, quando io entro in sala, mi fanno salutare
tutti i bambini: sono i gen 5, devono nascere! Perché la Chiesa
li battezza appena nati, così questi hanno una certa garanzia di
crescere idealmente, perché sono di genitori nostri!
Perciò, i gen 5. Noi li affidiamo ai genitori, ma bisogna considerarli
nostri! Quelli (…) dalla nascita fino a tre anni e mezzo: sono i gen
5. Quando arrivo, si mettono tutti lì per farmeli salutare, e sono
nostri! Il Battesimo... lo danno perché ci sono i genitori che poi si
impegnano... E noi, qui, ci sono i genitori che poi insegnano l’Ideale,
perciò... È una cosa nuova! (…) I responsabili, intanto, lasciamo le
famiglie, dopo non si sa mai... perché fino a tre anni e mezzo si
possono combinare tante cose!”.
Il 21 gennaio 1995, rispondendo a una gen 4 dei Castelli, dice:
“Sono nati i gen 5 e i loro assistenti sono il papà e la mamma,
perché sono tutti e due dell’Opera e devono fare in modo che
crescano non solo bravi cristiani, ma anche bravi membri della
nostra Opera, bravi gen 4. Questi bambini sono affidati a voi;
dovete crescerli su voi, farli giocare, insegnare l’Ideale, insegnare
ad amare.
Voi direte: “Ma non capiscono niente”. Però capiscono quello che
vedono, e se voi vi comportate bene e amate, loro imparano e
dicono: “Ah, bisogna amare” e allora amano anche loro. Perciò io
ve li affido, questo video che io faccio adesso, lo vedranno anche
gli altri gen 4 nel mondo, e diranno: “Ecco, sono nati i gen 5 e
Chiara ce li ha affidati”.
Attraverso il giornale gen 411, n° 1/2 1995, scrive ai gen 4 di tutto
il mondo:
Carissimi Gen 4,come forse sapete già, sono nati i Gen5! Anche se
piccoli capiscono molte cose, soprattutto l’amore. Li affido a voi,
siate i loro angeli custodi!
L’organo costituito al servizio di tutti i gen4 del mondo. Ha sede presso
il Centro del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Roma).
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Il giornale GEN 4, è un periodico bimestrale, la cui redazione coincide
con il Centro gen4 mondiale.
10
* Cristiana Heinsdorff, attuale responsabile della branca delle gen4.
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