Come diventare un leader di successo estratto
Transcript
Come diventare un leader di successo estratto
COME DIVENTARE UN LEADER DI SUCCESSO di Claudio Belotti ________________________________________ Self Help. Allenamenti mentali da leggere in 60 minuti. Copyright © 2012 Good Mood ISBN 978-88-6277-402-4 Introduzione.................................................................................4 LEADERSHIP. COSA VUOL DIRE?.......................................6 IL LEADER DEVE CAMBIARE..............................................9 Biografia di Claudio Belotti........................................................13 Introduzione Sono Claudio Belotti, Coach e Trainer. Come probabilmente sai, mi occupo di PNL, Dinamiche a Spirale, Coaching e Crescita personale da ormai vent’anni. Ho girato il mondo per imparare e ho lavorato al fianco dei maggiori esperti per trovare le risposte alle mie domande e, soprattutto, per soddisfare la mia curiosità. Sono sempre stato affascinato dall’essere umano e dai suoi comportamenti, ho sempre cercato di capire perché la gente fa quel che fa, e cosa determina il successo di una persona, indipendentemente da come si voglia definire il significato di “successo”. Felicità, soddisfazione, fama, ricchezza, serenità spirituale, una relazione appassionante. Non importa quale sia la definizione, conta solo che sia quella giusta per l’individuo. La tua qual è? Sai cos'è il successo per te? In questo libro, però, non discuteremo di questo, ma di leadership. Quella cosa tanto cercata e tanto rara nelle persone. Vorrei iniziare con il significato della parola, poi ragioneremo insieme per decidere se Leader si nasce o si diventa. In questo ebook cercheremo di capire cos’è la leadership e come si è sviluppata negli anni. Ti piace il programma? LEADERSHIP. COSA VUOL DIRE? Se cerchi su Wikipedia troverai che “Il processo di leadership consiste nell'interazione di coloro che in una struttura occupano la posizione più elevata, altrimenti detti leaders, col resto del gruppo”. Più comunemente si dice che il Leader è colui che guida, infatti un lead in elettronica è un conduttore. Se approfondisci la ricerca, scoprirai che l’etimologia della parola porta a considerazioni interessanti. Innanzitutto potresti trovare due strade, una che ti porta a una radice indoeuropea e l’altra che ti conduce in Germania, più precisamente verso il sassone e il gotico. Nel medioevo, leader era chi andava per primo, poi nel 1500 la parola prese connotazioni negative, per poi fare il giro di settori specifici: gioco delle carte, teatro, giornalismo e per finire nel jazz, dove chi era leader, era colui che guidava il gruppo musicale. Da questa partenza si arriva al significato moderno. Se segui la strada anglosassone, troverai il verbo “leaden”, che significava viaggiare o innalzare. Se volessimo unire le due radici, potremmo dire che il leader è chi ti porta in un viaggio di crescita, andando per primo. Non so se è un’interpretazione giusta, ma sicuramente mi piace di più di colui che guida. Una cosa è certa, la leadership è affascinante, e la storia ci ha dato molti esempi straordinari di leadership. Negli anni ci sono stati molti studi per capire cosa rende un leader tale. Nelle varie epoche si sono scoperte caratteristiche diverse; un po’ perché i leaders erano diversi, e un po’ perché i ricercatori, nei vari momenti, erano focalizzati su elementi differenti. Di sicuro il mondo è cambiato e sta cambiando ancora, inoltre siamo in un momento di crisi. I vecchi paradigmi sono in discussione e non abbiamo idea di quali saranno quelli nuovi. È un momento d’incertezza, di sfide e di opportunità. È un momento dove serve leadership, ma purtroppo manca. Manca perché siamo troppo lenti a rispondere al cambiamento. Persino Darwin, a fine carriera, disse che non è il più forte a sopravvivere, ma il più veloce a rispondere in modo adeguato al cambiamento. IL LEADER DEVE CAMBIARE Essere leader oggi è ben diverso dall’esserlo stato durante il medioevo, la seconda grande guerra o anche solo dieci anni fa; tutto è cambiato e anche il leader deve cambiare. I miei amici americani dicono che ci sono solo tre cose certe nella vita: le tasse, la morte e che le cose cambieranno. Il cambiamento è naturale, lo sappiamo, ma ora è molto più veloce. È diventato rapidissimo. La tecnologia, la conoscenza, i cambi demografici e la globalizzazione hanno dato un’accelerata mai vista prima al processo evolutivo e di cambiamento. Iniziamo dalla tecnologia. Il famoso scienziato americano Ray Kurzweil afferma che è un errore pensare al progresso tecnologico come a un’evoluzione lineare, perché, di fatto, è esponenziale. Nel XXI secolo, infatti, non avremo 100 anni di progresso, bensì circa 20.000! Ovviamente questo dato è calcolato con gli standard di oggi. Parliamo di progresso e conoscenza. Nel 1900 ci volevano 150 anni per raddoppiare la conoscenza della specie umana, oggi servono meno di due anni e secondo le previsioni degli studiosi, nel 2020 basteranno settantadue giorni. Passiamo alla globalizzazione. Una volta la tua concorrenza la trovavi nella sede della tua associazione di categoria; poi è diventata regionale, poi europea, ora è chiunque nel mondo ha un computer e una connessione internet. Anzi, è più pericoloso un ragazzino in un garage da qualche parte del mondo che non conosci, rispetto al tuo vicino. Per ultimo ma non meno importante, c’è il cambio demografico. I giovani d’oggi, i leader di domani, non dopodomani, ma già domani, sono cresciuti in modo diverso da noi. La tecnologia è sempre stata parte della loro vita, così anche l’accesso illimitato alla conoscenza. Non solo. La loro scala di valori è completamente differente. Parlavo con un amico, un importante dirigente di uno dei marchi di moda più famosi al mondo. Il loro target sono i giovanissimi. Mi diceva di quanto sia difficile per l’azienda fare marketing: “Non si fanno mica fregare come ci facevamo fregare noi” mi diceva. “È tutto diverso”. Sì, è tutto diverso e dobbiamo adeguarci. Per esempio le aziende erano viste come un’entità economica. La priorità era di sviluppare sistemi e strutture, creare organi di controllo per massimizzare il capitale. La struttura aziendale era organizzata secondo un modello piramidale, con gerarchie ben definite che avevano procedure e linee guida precise e condivise. Anche oggi, in ogni ufficio delle risorse umane c’è un organigramma ben comprensibile a chiunque. In ogni caso, in quel tipo di organizzazione, la leadership era ben definita. Oggi il mondo richiede un leader più versatile e più veloce a crescere, che sappia aggiungere sempre più abilità a quelle che ha. Ora le competenze tecniche non bastano: servono soprattutto competenze umanistiche, d’intelligenza emotiva, versatile e flessibile. Il leader è un esperto di comunicazione, persuasione e networking. Qualcuno in grado di creare comunità, capace di capire il capitale umano, e non solo quello finanziario ed economico. La nuova leadership si esprime attraverso la collaborazione, non la gerarchia, e attraverso il networking relazionale, non le procedure: un network relazionale basato su visioni, valori e obiettivi comuni e non su autorità basata sul grado. In poche parole, oggi, una leadership è emozionale e relazionale, più che di competenza e di autorità. Inoltre la nuova leadership ha come obiettivo primario quello di creare altri leaders e non di avere persone che seguono. Ora è necessario fare in modo che le persone crescano in autostima, autoconsapevolezza e capacità di gestirsi da soli, di decidere da soli. Per fare questo, devono sviluppare abilità quali comunicazione efficace, gestione del tempo e delle risorse, networking, lavoro di squadra e tutte quelle competenze che permettano, a ogni membro del team, di fare il meglio in ogni situazione. Con un mondo che cambia così velocemente, è necessario che tutti sappiano come adattarsi e, soprattutto, abbiano lo spazio per farlo. Il tutto verso una direzione comune, verso uno scopo condiviso. Per semplificare, nel futuro sarà leader chi riesce a creare velocemente altri leader autonomi. Fino a quando un leader è necessario, non sarà mai un grande leader. Non nel futuro. Biografia di Claudio Belotti È uno dei pionieri del Coaching. Negli ultimi 20 anni ha lavorato come Coach e Trainer con migliaia di persone in 4 continenti utilizzando le sue capacità di comprensione della natura umana aiutando managers, imprenditori, dirigenti, atleti professionisti, uomini e donne in tutto il mondo a migliorare la loro vita. È l’unico europeo dei 4 “Senior Trainers” al mondo scelti personalmente da Anthony Robbins come docente alla “Anthony Robbins Leadership Academy” al “Leadership Programme” e alla “Mastery University”. Ha il massimo livello di specializzazione in PNL che la “Society of NLP” (fondata dai creatori della PNL, Richard Bandler e John Grinder) riconosce a pochissime persone al mondo ed è l’unico italiano ad avere il titolo di “Master Trainer in NLP for Business”. Si è formato in PNL con Richard Bandler (con il quale collabora come assistente nei corsi americani), si è specializzato in Linguistica con John Grinder (co-creatore PNL), in Time Line Therapy con Tad James e in Coaching e Leadership con Robert Dilts. È il maggior esperto italiano in Dinamiche a Spirale e collabora direttamente con Chris Cowan e Natasha Todorovic. Tra le aziende sue clienti ci sono alcune realtà importanti come: Gruppo Armani, Gruppo Angelini, Bulgari, BMW, Credit Suisse, Google, ING Direct, IBM, l’Oreal, NH Hoteles, Procter & Gamble, Riva Yacht, Zurich. Fra le associazioni ed enti Pubblici con cui ha collaborato ci sono: Amministrazione Giudiziaria Italiana, Centro Nazionale Trapianti, Confindustria, Consiglio Nazionale del Notariato, Cassa Forense di Roma È docente di Allenamento Mentale per la Federazione Italiana Pallavolo e ha affiancato professionisti e squadre di vari sport nel raggiungimento di risultati importanti, attualmente collabora con Pallacanestro Olimpia EA7 Emporio Armani Milano e con il settore giovanile dell’Inter FC.