NSB N° 8 del 1 MAGGIO 2016

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NSB N° 8 del 1 MAGGIO 2016
N. 8 | ANNO XIX | 1 MAGGIO 2016 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.it
AMODIO:
«UN SINDACO
DONNA?
OCCASIONE
PERSA!»
La festa di NerosuBianco
con i talenti aversani
AVERSA
PROTAGONISTA
E NOI AVERSANI
CON ENRICO
DE CRISTOFARO
Nel sud ovest dell’India
c’è un’altra Aversa
CARLO
DI BORBONE,
CONVEGNO
AD AVERSA
IL 14 MAGGIO
Mobilya, Di Meo centra
la serie A dopo 32 anni
RUBATI UN PAVIMENTO DEL ‘700 E LA LIBRERIA DEI DOMENICANI
S. Domenico, l’ultimo schiaffo
L’EDITORIALE
STORIA NOSTRA
di Giuseppe Lettieri
SOMMARIO Artistiche
al degrado
aversanità!
10 Iacp,
non c’è fine
Sindaco donna?
14 Occasione persa M
Ma quanti Pd ci
34 sono a Caserta?
Domenico, furto
40 S.senza
denunzia
ma chi
54 Ambiente,
se ne frega...
Sandro Cuomo, un
56 campione ad Aversa
PERIODICO DI CULTURA VARIA
DELL’AGRO AVERSANO
Anno XIX n° 8 - 1 Maggio 2016
Direttore Responsabile
Giuseppe Lettieri
Direttore Editoriale
Nicola De Chiara
Consulente di Redazione
Giuseppe Cristiano
Coordinamento Editoriale
Vito Faenza
Segreteria di Redazione
Raffaele De Chiara
Garante dei Lettori
Franco Terracciano
a quanti ne sono? Di cosa
parliamo? Dei candidati a
sindaco. Il sei maggio alle
12.00 è l’ultimo momento utile per
presentare le liste. Quindi affrettatevi,
se avete intenzione di candidarvi a
sindaco e non lo avete ancora fatto,
ci sono pochi giorni a disposizione
per farlo. Insomma siamo davvero al
ridicolo qui ad Aversa e, se non fosse in
ballo il futuro della nostra amata città,
non potremmo che farci una fragorosa
risata di cimarosiana memoria.
Ed invece, come direbbero il compianto
Massimo Troisi e Roberto Benigni,
“non ci resta che piangere!”. Staremo
a vedere, tanto comunque vada, probabilmente, ma vorremmo di tutto cuore
sbagliarci, sarà un insuccesso!
Al contrario, la nostra festa conclusiva
per i 18 anni di Nerosubianco, quella
del Gala al Cimarosa, è stata davvero
un grande successo. Grazie al numerosissimo pubblico che ha affollato, come
non mai, il teatro aversano e, soprattutto, grazie ai tanti artisti, più di trenta,
tutti legati ad Aversa, che hanno reso lo
spettacolo di elevata qualità, mostrando
che i tanti talenti presenti sul territorio
sono e possono essere la vera energia
vitale della città, un vero fuoco, non
quello della Terra dei Fuochi ma fuoco
dell’arte e che spesso troppo spesso,
anche noi giornalisti dimentichiamo.
Per una sera all’indecoroso spettacolo
politico ci siamo contrapposti con una
esibizione della più bella aversanità!
Cimarosa, Jommelli e Andreozzi e,
prima di loro, Orazio Giaccio, fino ai
Parmeggiano, Riverso, Ruta, o ai più
recenti Antonio Balsamo e Vito Russo
non sono rimasti senza eredi. La città
è ancora viva, ci vorrebbe soltanto un
buon direttore d’orchestra e dei buoni
musicisti anche sul Comune.
Un grazie ancora a tutti i collaboratori
di Nerosubianco che hanno reso con la
loro partecipazione ancora più bella la
serata per i nostri primi diciotto anni.
E agli sponsor, da quelli “storici” a
quelli di recente ingresso. Buon Primo
Maggio!
La Vignetta di Alessio D’Elia
AVERSA NEL MONDO!
Caro, il 5 giugno ad Aversa
non potrò votare.
Sto alle Maldive!
Fotografie
Nicola Baldieri
Editore
Associazione Dimensione Cultura
p.zza Municipio, 22 - Aversa (Ce)
Periodico registrato presso il Tribunale
di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998
Redazione
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Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510
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Stampa
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nostra importanza hanno istituito
il voto per gli Aversani all‛estero!
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PRIMO PIANO
Una scoperta che offriamo in esclusiva ai lettori di NerosuBianco
Nel sud ovest dell’India
c’è un’altra Aversa
E’ una cittadina piccola, viste le dimensioni delle città indiane, qualche decina di migliaia di abitanti,
ma che è molto nota per la presenza di un tempio: lo «Shri Katyayani Baneshar», che viene
chiamato anche più brevemente «Aversa Narayani»
Vito Faenza
C’
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è un’altra Aversa e si trova
a migliaia di chilometri
dall’Italia. E’ nel sud ovest
dell’India e si affaccia sull’oceano in
quel braccio di mare che viene chiamato, sulle carte indiane, mar Arabico, ma
che per noi è oceano Indiano. E’ una cittadina piccola, viste le dimensioni delle
città indiane, qualche decina di migliaia
di abitanti, ma che è molto nota per la
presenza di un tempio: lo “Shri Katyayani Baneshar”, che viene chiamato anche più brevemente “Aversa Narayani”.
E’ questa la scoperta che abbiamo fatta e
che in esclusiva offriamo ai nostri lettori.
La stazione ferroviaria di Aversa
(quella indiana) dista due chilometri
dal centro, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Goa ed è lontano circa
120 chilometri. Bangladore, la citta
capitale dello Stato di Karnataka, dove
sorge Aversa, dista circa 500 chilometri.
Il tempio che ci ha permesso di individuare questa Aversa in India è un
tempio Indù sorto nel XVII secolo
per resistere alla conversione che i
missionari portoghesi imponevano
alla popolazione locale. Conversione
che avveniva, in molti casi, anche
con la forza. Così venne deciso di
trasferire gli idoli originari delle principali divinità, che rischiavano di essere distrutti dai missionari portoghesi.
Furono alcuni fedeli della tribù Kharvi a
trasportare con le loro barche le statue e
i monaci sulla spiaggia di Aversa. Poi su
un terreno donato da una donna. particolarmente legata agli dei indù e in cui si
era reincarnata, se abbiamo capito bene,
una dea alla quale lei era molto fedele, i
monaci costruirono un piccolo tempio.
Il tempio di Aversa prende il nome dalla
divinità Katyayani. Il tempio è piuttosto
La mappa che evidenzia l’Aversa «indiana»
Il tempio «Shri Katyayani Baneshar» di Aversa
PRIMO PIANO
isolato e dispone di un complesso di
pannelli solari che lo riforniscono di
energia elettrica rendendolo completamente “ecologico”.
In questo luogo di culto come negli altri
Bangladore, la citta
capitale dello Stato di
Karnataka, dove sorge
Aversa, dista circa
500 chilometri. Il tempio Indù
sorto nel XVII secolo
è «ecologico» disponendo
di pannelli solari
templi indù fra settembre e ottobre si
svolgono i festeggiamenti, dai 9 ai 12
giorni, per il mese lunare di Ashvina.
Naturalmente la costruzione del tempio, nelle forme attuali, ha anche una
leggenda: un ricco mercante si arenò
lungo la costa nei pressi del tempio.
Non riusciva a liberare la sua nave, ma
una bambina con il volto della dea del
tempo lo aiutò e lui promise di costruire
il luogo di culto. Anni dopo mantenne il
suo voto e realizzò la struttura attuale,
che ha come tetto proprio una barca
rovesciata.
Sul perché quella piccola località si
chiami “Aversa”, non siamo riusciti
a trovare documenti. Quei pochi che
potrebbero svelare come mai questa
cittadina si chiami Aversa sono in sanscrito e vi confessiamo che non abbiamo assolutamente dimestichezza con
questa lingua. Così le due Aversa hanno
lo stesso nome e per entrambe non c’è
una spiegazione sicura sull’origine del
nome. Non vi preoccupate prima o poi
verremo a capo di questo “mistero”.
Vi chiederete: perché ci siamo lanciati
in studi sulla storia della nostra città,
trattando, prima, gli avvenimenti a
cavallo fra ‘800 e ‘900 legati fortemente alla nascita e consolidamento
della camorra, e, poi, le vicende della
cittadina “indiana” di Aversa? La spiegazione è molto semplice: perché della
nostra Aversa è meglio non interessarsi
vista la “pochezza” che esprime, specie
in queste elezioni che si avvicinano a
grandi passi.
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PRIMO PIANO
Solo grazie al Referendum il «compleanno di Aversa» ha potuto coinvolgere la città
Dalla «De Curtis»
al parco «Balsamo»
La scuola di Olga Iorio avrebbe dovuto ospitare la manifestazione. La presenza dei seggi ha reso
obbligatoria la scelta di una sede alternativa ed il Parco “Balsamo”, che fino a 48 ore prima dell’evento
era ridotto in condizioni vergognose, si è trasformato nel degno palcoscenico della manifestazione
Antonio Arduino
I
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l referendum sulle trivelle salva
la celebrazione del compleanno
numero 994 della città di Aversa e
dà lo spunto ad una nuovo possibilità
di programmazione di un evento che se
dovesse essere ripetuto a cadenza annuale e fissa fino al 1022, anno ritenuto
quello della fondazione della città, potrebbe diventare un’attrazione turistica
importante per la ripresa commerciale
di Aversa.
Questo perché la presenza dei seggi
destinati alla consultazione popolare
ha imposto la chiusura della struttura
scolastica “Antonio de Curtis” di via
Salvo D’Acquisto che avrebbe dovuto
ospitare la manifestazione rendendo
obbligatoria la scelta di una sede
alternativa, modificando così l’organizzazione originale della manifestazione
che si sarebbe dovuta tenere negli spazi
di pertinenza dell’istituzione scolastica,
come accaduto per la prima edizione
che si è svolta al chiuso dell’istituto
comprensivo “Domenico Cimarosa”
restando sconosciuta a gran parte dei
cittadini, diventando di fatto una manifestazione privata, destinata a genitori e
parenti degli studenti, come accade per
le recite di fine anno.
Grazie alla chiusura imposta del referendum è stato necessario scegliere una
sede diversa così la manifestazione,
voluta dall’Associazione “Aversa
Turismo” e realizzata in collaborazione
con tutti gli istituti scolastici della
città, dall’interno della “De Curtis” nel
ruolo di capofila della rete di scuole
aversane si è aperto alla cittadinanza
trasformando il parco “Balsamo” da
simbolo dell’abbandono e degrado a
simbolo della rinascita di Aversa. Così
per due giorni, sabato 16 e domenica
Solo una coincidenza ha fatto sì che il parco «Balsamo» ospitasse l’evento
Il 16 e 17 aprile quasi
tutti gli Istituti scolastici
hanno partecipato
all’evento ...con la pulizia
del parco pagata
dalla preside Olga Iorio
e da Sergio D’Ottone
17 aprile, Parco “Balsamo” che fino a
48 ore prima dell’evento era ridotto in
condizioni vergognose che esprimevano il totale abbandono della struttura da
parte dell’amministrazione comunale
si è trasformato in uno splendida area
verde in cui sono stati installati gazebo
che hanno ospitato stand espositivi e
degustazioni proposte dagli studenti
delle scuole aversane raccontando la
storia della città attraverso la rivisitazione dei rioni che la costituiscono.
Ciascun istituto scolastico nel suo
gazebo ha, infatti, adottato un quartiere
delle città proponendolo ai visitatori
attraverso foto, mappe, dipinti, opuscoli didattici che hanno permesso di
fare un salto nel tempo, reso concreto
dalla sfilata in costume effettuata per
la strada principale della città e il palio
degli arcieri, il tutto condito da balletti
e musiche medioevali, visite guidate
a monumenti e località in parte sconosciute agli stessi aversani, creando
nell’insieme un’atmosfera d’altri tempi.
Capace di fungere da attrattore turistico
se ripetuta a cadenza annuale, fissa e
con una pubblicizzazione che superi i
confini di Aversa e della regione come
accade per tante manifestazioni che si
svolgono nella penisola dove, ad esempio, una rievocazione storica richiama
turisti da ogni parte d’Italia. Il caso ha
voluto aprire gli occhi agli aversani
offrendo un’occasione da non perdere.
Ovviamente la pulizia del parco è stata
garantita dalla preside Iorio e dal presidente di ‘‘Aversa Turismo’’ D’ Ottone.
PRIMO PIANO
Per la dirigente scolastica Filomena Di Grazia si continuano a denunciare carenze inesistenti
Un stalker mette in
cattiva luce il «Conti»?
Solo pochissimi giorni, fa firmandosi con un nome probabilmente fasullo e definendosi esponente del
comitato studentesco dell’Isiss, lo stalker ha trasmesso alla stampa un comunicato che lanciava un
grido che era insieme un allarme ed una richiesta di aiuto. Partita la denuncia ai carabinieri
Antonio Arduino
L’
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Istituto scolastico “Osvaldo
Conti” da circa tre anni
sarebbe il bersaglio di un
molestatore. Uno stalker che con
comunicati stampa trasmessi via mail
tenta di mettere in cattiva luce la qualità dell’insegnamento offerto dagli
operatori della struttura, denunciando
carenze tali da inficiare la preparazione degli allievi che al termine degli
studi dovrebbero potersi immettere nel
mondo del lavoro essendo il “Conti” un
scuola ad indirizzo professionale. Così
solo pochissimi giorni fa firmandosi
con un nome probabilmente fasullo
e definendosi esponente del comitato
Al «Conti» si fa anche uso di robot didattici
PRIMO PIANO
studentesco dell’Isiss, lo stalker ha trasmesso alla stampa un comunicato che
lanciava un grido che era insieme un
allarme ed una richiesta di aiuto. “Non
toglieteci il futuro” scriveva in una mail
diffusa alla stampa che denunciava gravi carenze presenti nella scuola di via
De Nicola, relative sia alla struttura sia
alle dotazioni tecniche. Nella mail lo
stalker segnalava infiltrazioni d’acqua
alle pareti, corridoi fatiscenti, bagni
inservibili, laboratori chiusi, strumentazioni acquistate - pagate fior di quattrini - ma lasciate inutilizzate, palestra
chiusa e favoritismi in fatto di scelte
dell’offerta formativa. Insomma la
mail denunciava un disastro, realizzato
grazie all’indifferenza della dirigenza
che addirittura non avrebbe permesso ai
componenti del comitato di avviare un
dialogo costruttivo. E’ bastato fare un
giro nell’istituto, dove ci siamo recati
a sorpresa, per verificare che la mail
denunciava fatti di fantasia e carenze
inesistenti. Prima tra tutti l’esistenza
di un comitato studentesco che nel
“Conti” non c’è. Quanto alle infiltrazioni se mai ce ne fossero state erano
state risolte da tempo con l’intervento
della’amministrazione
provinciale
responsabile degli istituti di istruzione
Nella mail lo stalker
segnalava infiltrazioni
d’acqua alle pareti, corridoi
fatiscenti, bagni inservibili,
laboratori chiusi, palestra
chiusa. Tutte cose che
non abbiamo visto!
superiore del casertano, quindi anche
di quelli di Aversa, “Conti” incluso.
La palestra indicata come chiusa era
animata da studenti impegnati in una
partita di basket, mentre la sala dedicata
alla danza era affollata da studentesse
intente a partecipare ad una lezione di
ballo moderno. Quanto ai laboratori che
secondo la mail sarebbero stati lasciati
inutilizzati, così come le attrezzature
costose di cui disporrebbero, visitando
quelli operativi nella mattinata abbiamo
trovato laboratori in piena attività e visto in azione studenti che progettavano
l’installazione - teorica e pratica - di
un cancello elettrico da installare in un
passo carrabile comandato a d distanza
ed altri che imparavano ad usare un
robot in miniatura, riproducente quelli
a grandezza naturale utilizzati nelle
aziende per spostare pacchi e tanto
altro, per essere pronti a servirsene
se dovesse essere loro richiesto nelle
strutture in cui potrebbero trovare
lavoro al termine del corso di studio,
Questo a dimostrazione della realtà
inesistente segnalata dallo stalker che la
dirigente scolastica Filomena Di Grazia
ha denunciato alle forze dell’ordine.
“Purtroppo - ha commentato al termine
della visita - sono tre anni che questo
signore attacca il “Conti” qualificandosi di volta in volta genitore, docente o
alunno”, “E’ evidente – continua - che
l’obiettivo è gettare discredito sulla
nostra struttura ma non è ancora chiaro
il perché”.
Intanto la qualità dell’offerta formativa
del “Conti” cresce grazie alla sottoscrizione di convenzioni con tutta una
serie di aziende di rilievo nazionale che
dovrebbero permettere agli studenti di
coniugare teoria e pratica per ottenere
una formazione capace di dare loro
opportunità di lavoro subito dopo il diploma. Quanto allo stalker, aspettando
che venga individuato e punito secondo
legge, la dirigente scolastica si augura
che la stampa non dia spazio ad ulteriori
comunicati, almeno non prima di avere
verificato eventuali nuove segnalazioni.
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S.O.S.
In via Del Popolo nel fabbricato F l’autoclave perde ma nessuno se ne importa
Iacp, al degrado non c’è
fine: ora è rischio crollo
L’acqua fuoriesce, continua e abbondante, allagando letteralmente la sala in cui è contenuto sia il
serbatoio che l’autoclave funzionante, come è normale, elettricamente. Grave il rischio strutturale
con l’acqua che penetra nelle fondamenta del palazzo
Antonio Arduino
A
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l degrado delle palazzine
dell’Iacp di via Del Popolo
sembra non esserci limite. Non
solo ascensori fuori uso per mesi e aiuole trasformatesi in selve per l’incuria in
cui versa la zona, adesso c’è anche il rischio strutturale degli edifici. Almeno è
quanto temono i residenti del fabbricato
F scala D. Da oltre due mesi una perdita
d’acqua infiltra le fondamenta dell’edificio creando serie preoccupazioni oltre
che difficoltà di approvvigionamento
d’acqua. Un problema segnalato ai
responsabili del settore dell’Istituto
autonomo case popolari più e più volte,
sia recandosi personalmente negli uffici
Per le palazzine Iacp ora problemi di infiltrazioni d’acqua
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di Caserta, sia telefonando per chiedere
l’intervento degli addetti alla manutenzione dell’impianto idrico. Una scelta,
questa, non occasionale dal momento
che il problema nasce dalla perdita
che si verifica da un tubo di raccordo
della condotta al serbatoio che alimenta
l’edificio attraverso un autoclave che
permette all’acqua di giungere fino agli
ultimi piani dello stabile. Probabilmente
la perdita è dovuta ad un guasto al
galleggiante del serbatoio che continua
a riempirsi malgrado sia stracolmo,
creando un aumento di pressione che
potrebbe aver favorito la rottura del
tubo di raccordo cosicché l’acqua fuori-
Un condomino del primo
piano provvede ad azionare
a mano l’autoclave, anche di
notte, per evitare il peggio
esce, continua e abbondante, allagando
letteralmente la sala in cui è contenuto
sia il serbatoio che l’autoclave funzionante, come è normale, elettricamente.
Una fuoriuscita tanto abbondante da
infiltrare le pareti della sala serbatoio,
interessare l’ingresso dello stabile, fino
a raggiungere il vano dell’ascensore,
ed allagare l’area retrostante l’edificio, utilizzata come parcheggio delle
autovetture. Tutto questo crea una condizione di pericolo ed è stato segnalato
ai responsabili della manutenzione dai
residenti che, aspettandone l’arrivo,
hanno trovato una soluzione provvisoria
per ridurre i danni. Un condomino,
Antonio Andreozzi, che abita al primo
piano dell’edificio provvede periodicamente ad azionare a mano l’autoclave
mandando, così, l’acqua ai piani alti
in modo da consentire lo svuotamento
parziale del serbatoio. Si tratta di un
intervento tampone che Andreozzi deve
effettuare più e più volte sia di giorno
ma soprattutto di notte. Perché essendo
poco utilizzata nelle ore notturne dal
tubo rotto l’acqua esce in abbondanza e
per lungo tempo, tanto che senza l’intervento provvidenziale del condomino
al mattino si troverebbe la sala serbatoio
completamente allagata . Possibile che
nessuno intervenga o si aspetta che
accada prima il peggio?
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POLITICA
Si diradano le nubi nel cielo della politica aversana e la situazione appare più chiara
«Noi Aversani» e «Aversa
Protagonista» con l’architetto
Enrico De Cristofaro ha incassato in poche ore, martedì scorso, l’appoggio di due formazioni che
ne fanno la coalizione in campo più forte. Un doppio colpo che porta all’architetto normanno un bel
po’ di voti per arrivare al ballottaggio, se non per vincere al primo turno
Livia Fattore
S
12
i diradano le nubi nel cielo della
politica aversana e la situazione
appare più chiara, a pochi giorni
dalla presentazione delle liste con i rispettivi candidati a Sindaco. Nel centrodestra ha preso particolarmente quota la
coalizione di Enrico De Cristofaro (nella
foto la stretta di mano con Migliaccio)
che ha incassato in poche ore, martedì
scorso, l’appoggio della federazione
composta dall’Associazione “Aversa
Protagonista”, dal Movimento Idea e
dalla Democrazia Cristiana e della lista
“Noi Aversani”. Un doppio colpo che
POLITICA
porta all’architetto normanno un bel po’
di voti per arrivare al ballottaggio, se
non per vincere al primo turno. Perché,
se le voci venissero confermate da
azioni, mentre andiamo in stampa, la
coalizione di De Cristofaro potrebbe (se
non è già avvenuto quando avrete tra le
mani questo foglio) aver incassato altri
appoggi importanti.
Nel fine settimana scorsa, intanto, i
partiti del centrodestra hanno ufficializzato la candidatura di Gianpaolo Dello
Vicario, mentre la mini coalizione che si
assestava intorno alla figura di Mariano
D’Amore non ha trovato la quadra
con gli annunciati innesti di Stabile,
Castaldo, Palmieri, Caputo&C. e Cella,
con le quotazioni di quest’ultimo in
aumento per la poltrona di candidato
a Sindaco, con le liste di Armando
Nel fine settimana scorsa,
intanto, i partiti del
centrodestra hanno
ufficializzato la candidatura
di Gianpaolo Dello Vicario,
con Mariano D’Amore che
non è riuscito ad aggregare
altre formazioni
Lama e di Pasquale Giuliano e Nicola
Golia che restano a guardare. Proprio il
parlamentare europeo, Nicola Caputo,
sull’altra sponda, ha creato i più grossi
problemi alla coalizione di centrosinistra che ha individuato da tempo quale
suo candidato a sindaco il consigliere
comunale uscente Marco Villano. Caputo ha, infatti, pubblicamente chiesto
a Villano di fare un passo indietro per
favorire un candidato con una capacità
di aggregazione maggiore. Incassando,
in cambio, le sentite reazioni dello stesso Villano e dei vertici cittadini e provinciali del Pd. La situazione ad Aversa
è al momento più chiara, ma sorprese
sono sempre possibili. A cominciare dal
comportamento dei Cinque Stelle che in
un primo momento, spaccati come sono
in due fazioni, non dovevano ricevere
alcuna certificazione per presentare una
lista. Le cose sembrano, però, che nelle
ultime ore stiano cambiando anche per i
grillini aversani.
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L’INTERVISTA
La nostra intervista a Cecilia Amodio, fino allo scorso anno preside del «Cimarosa-Quarto Circolo»
«Occasione persa
per un Sindaco donna!»
«Due cose balzano agli occhi di un’ inesperta osservatrice: un centro affollato e la marginalità
delle donne. Ci si rende conto che tutte le compagini convergono al centro che, quindi, si
configura come luogo sicuro»
Geppino De Angelis
M
14
entre si avvicina il termine
per la presentazione delle liste
e delle coalizioni per le “amministrative” del 5 giugno e non ancora
sono noti ufficialmente i candidati a sindaco e a consigliere comunale, la nostra
“galleria” di esponenti della società civile si amplia con un nuovo intervento.
Nei numeri scorsi abbiamo dato spazio
solo a tanti professionisti di sesso maschile per cui era doveroso conoscere il
parere anche di una donna, chiedendo il
parere a Cecilia Amodio, fino allo scorso anno scolastico stimatissima preside
dell’Istituto comprensivo “Cimarosa-
Cecilia Amodio
Quarto Circolo”. Un intervento, quello
di Cecilia, che, a nostro avviso, contiene
spunti veramente interessanti.
“Ad ogni tornata elettorale - ci ha
dichiarato - molti cittadini, vuoi perché
delusi dalle precedenti esperienze
nella gestione della “res pubblica”,
vuoi perché credono che c’è un nuovo
che avanza, sperano in un radicale
cambiamento dei candidati a sindaco e
consiglieri, nonché delle modalità del
loro reclutamento. Ci pensa il tempo a
spazzare via “pazze idee” e, a seguito di
continui cambiamenti di rotta, magari
anche con l’introduzione di qualche
nuovo nome, ci si ritrova, come in un
gioco senza fine, al punto di partenza
con i soliti noti. Invocando le attenuanti
L’INTERVISTA
che si concedono a chi non ha mai fatto
politica attiva è perciò ai non “addetti ai
lavori”, mi concedo dalle riflessioni che
vengono di solito definite “del popolo”.
Orbene, due cose balzano agli occhi
di un’inesperta osservatrice: un centro
affollato e la marginalità delle donne.
Senza scomodare Norberto Bobbio che
si chiedeva se esiste ancora una destra
ed una sinistra, ci si rende conto che
tutte le compagini convergono al centro
che, quindi, si configura come “luogo
sicuro”. Non resta che augurarsi che non
vengano disperse differenze le diverse
identità politiche e che il centro non si
avviti su se stesso. La seconda osservazione riguarda le donne: ad oggi sembra
che anche questa volta Aversa perda
l’occasione di avere un candidato sindaco di sesso femminile. Scansando tutte
le insidie di un dannoso e anacronistico
vetero femminismo, nel convincimento
che l’intelligenza, buon senso, capacità
e onestà sono normalmente distribuiti
tra maschi e femmine, e che mai come
in politica, ciò che conta è il valore della
persona e non il genere di appartenenza,
va comunque sottolineato che nemmeno
i rumors danno qualche signora in pole
position per la candidatura a sindaco. Se
si voleva dare un messaggio di cambia-
mento, se si voleva affermare la voglia
di voltar pagina, forse questa era l’occasione buona per presentare alla città
una vera alternativa. Se non è accaduto,
se non accade, molto probabilmente la
politica aversana, con i suoi riti, i ritmi,
i suoi tempi e luoghi di decisione, viene
percepita dalle stesse donne lontano dal
loro universo, per cui nessuna si mostra
così determinata a fare aggregazione
intorno a sé e a presentarsi come valida
aspirante alla poltrone di sindaco.
Oppure sono proprio i partiti politici,
legati a visioni di peso e contrappeso, a
non saper riconoscere nel mondo della
cultura, dell’imprenditoria, delle libere
professioni e del volontariato, donne
di spiccata personalità e capacità a cui
affidare il governo della città, anche a
costo di perdere qualche punto. A conti
fatti sembrerebbe che solo un uomo riesca a rivestire efficacemente il ruolo di
sindaco, per cui, non me ne vogliano le
mie amiche candidate nelle varie liste,
il posto che meglio si addice alla donna
nella politica aversana è quello del
consigliere e perché no, di assessore in
specifici settori educativo-sociali. Non
resta, pertanto, che augurarsi che la città
di Aversa, cui molto si promette in campagna elettorale e poco, per i più svariati
motivi, poi si fa nella realtà, possa contare su una consiliatura, lunga, autorevole
ed operosa, che sappia trasformarla, alla
luce della sua storia, del suo patrimonio
artistico, in una città moderna, sicura
e, soprattutto, con un forte profilo culturale. Un teatro comunale con belle
stagioni teatrali e musicali, la creazione
per i giovani di una cittadella della
musica, la messa a disposizione in ogni
rione di spazi attrezzati per i bambini
ed anziani, l’istituzione dell’Università
della terza età, la liberazione dal centro
dalle macchine e parcheggi così che le
piazze possano effettivamente costituire
luoghi di incontri ed aggregazione capaci di favorire la nascita di caffè letterari,
possono in tal modo costituire la lista
dei desideri di comuni cittadini sperano
di veder realizzati nella propria città.
Volutamente tralascio le importanti
questioni relative a sicurezza in genere
ed a quella delle strade in particolare,
alla vivibilità e viabilità del centro
storico, ai problemi legati all’ambiente
ed alla gestione dei rifiuti, al senso di
abbandono delle periferie, ai problemi
legati al mondo del lavoro e all’accesso
ed utilizzo dei fondi europei perché
questi non sono desideri ma diritti che
vorremmo vedere tutelati”.
15
L’INTERVENTO
La nostra è una città alla deriva, nonostante un patrimonio culturale invidiabile e tantissimi talenti
Aversa ha bisogno
di un Sindaco visionario
Chi tra i sei o sette candidati avrà il coraggio di dire agli aversani: «Se sarò eletto le auto nel centro
cittadino non dovranno avere più accesso. Si potenzierà il servizio di navette interne. Ci saranno
parcheggi presso le vie di accesso?»
Nicola Rosselli
«A
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hi serva Aversa, di dolore
ostello. Nave sanza nocchiere in gran tempesta.
Non donna di province, ma bordello».
Ad oltre settecento anni da quando
Dante scrisse questo verso (Divina
Commedia, Purgatorio) per descrivere
in due righe fulminee la situazione del
nostro paese, mi sono permesso di averlo calibrato su Aversa e l’attualità è spaventosamente vera. Aversa è una città
alla deriva. Una città dove, nonostante
la presenza di un patrimonio culturale
invidiabile e di tantissimi talenti del
mondo delle arti, si vive nella mediocrità assoluta. A nulla hanno potuto due
facoltà universitarie e tantissimi istituti
scolastici superiori, dal classico all’alberghiero passando per l’artistico o per
l’industriale. Aversa continua ad essere
un paesone dove manca tutto quello che
potrebbe renderla una città vivibile. Un
obiettivo che sarebbe anche facile da
raggiungere considerato il non altissimo numero di abitanti, una dimensione
umana ottimale da amministrare.
Invece, la politica locale non ha mai
guardato (salvo rarissime eccezioni che,
paradossalmente riguardano la prima
repubblica; vedi Tiberio Cecere che
riuscì a portare ad Aversa le due facoltà
universitarie e le uscite dell’asse mediano, mentre non gli riuscì il policlinico
nella Maddalena e Caserta si annaspa
ancora) oltre il proprio naso, oltre il
contingente della strada da manutenere
o del parco da attrezzare (quando siamo
stati fortunati). Non si può continuare a
fare politica, a voler amministrare Aversa facendosi il problema del parcheggio
o dell’affidamento del cottimo fiduciario all’impresa amica di turno. Aversa
ha bisogno di un sindaco, mi si passi il
Il traffico è tra i problemi più impellenti da risolvere per la prossima amministrazione
Aversa ha bisogno
di un’amministrazione
che abbia il coraggio
di fare voli pindarici,
che sia dotata di una
fervida immaginazione
termine, visionario. Aversa ha bisogno
di un’amministrazione che abbia il
coraggio di fare voli pindarici, che sia
dotata di una fervida immaginazione.
Gli aversani debbono scegliere chi si
dimostrerà più audace, ovviamente non
solo a parole, ma con progetti concreti
che riescano effettivamente a migliorare
la qualità di vita di una città che conta
poco più di cinquantamila abitanti. Una
quantità giusta per creare una città a
misura d’uomo.
Chi tra i sei o sette candidati avrà il
coraggio di dire agli aversani: “se
sarò eletto le auto nel centro cittadino
non dovranno avere più accesso. Si
potenzierà il servizio di navette interne.
Ci saranno parcheggi presso le vie di
accesso. Buona parte del centro cittadino dedito al commercio diventerà un
vero salotto dove gli aversani avranno
piacere di passeggiare e fare shopping,
dando vita a quel centro commerciale
naturale (che è la nostra peculiarità) da
decenni vagheggiato e mai realizzato”?.
Chi dei possibili primi cittadini avrà il
coraggio di dire: “creerò un assessorato
ad hoc, che, attraverso finanziamenti
pubblici e sponsor anche di rilievo
nazionale, d’intesa con la Diocesi, si
occupi di recuperare e valorizzare l’immenso patrimonio artistico – culturale
che rischia di andare irrimediabilmente
perso, ma che è, invece, una vera e
propria fonte di ricchezza”?
Ci sarebbero tanti altri accorgimenti e
proposte vagheggianti, manca solo il
“folle” che le potrebbe fare sue. Tra i
nomi che leggiamo in giro non vediamo
persone che possano andare “oltre la
ragionevolezza”. Forse uno, forse il
meno peggio, ma, per il momento, lo
teniamo per noi.
AVERSA
Futuro poco roseo per coloro, dei tanti candidati, che andranno a sedersi in aula consiliare
Conti in tilt al
Comune di Aversa?
Tre milioni di euro. A tanto ammonta, ad oggi, infatti, il blocco delle liquidità che impedisce, di fatto,
sin da oggi e per l’intero anno, ogni tipo di scelta politico-amministrativa. ben un milione e mezzo di
debiti fuori bilancio. Poi l’Agenzia delle Entrate chiede il pagamento di oltre quattrocentomila euro
Livia Fattore
F
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uturo poco roseo per chi, dei
tanti candidati, andrà a sedersi sulle poltrone dell’aula
consiliare normanna. Poltrone che
rischiano di diventare scomode a causa
delle condizioni economiche dell’ente.
Tre milioni di euro. A tanto ammonta,
ad oggi, infatti, il blocco delle liquidità
che impedisce, di fatto, sin da oggi e
per l’intero anno, ogni tipo di scelta
politico-amministrativa presso il comune di Aversa. Insomma, mentre i
partiti e i movimenti si confrontano in
vista dell’appuntamento elettorale per
l’elezione della nuova amministrazio-
Il Consiglio comunale di Aversa
ne, giunge notizia certa
che chi uscirà vincitore
dalle urne il prossimo
5 giugno avrà, praticamente, le mani legate,
almeno per la restante
metà del 2016 sempre
che
siano
attuati,
immediatamente dopo
il voto, interventi
strutturali che diano
nuova linfa all’asfittico
bilancio aversano che
su 40 milioni annui
movimentati
mostra
una sofferenza di poco
superiore al 10%.
AVERSA
Ma, andiamo per ordine. Tra qualche
giorno la vice sindaca Nicla Virgilio,
in sostituzione del compianto sindaco
Giuseppe Sagliocco, presenterà la Relazione di fine mandato. Un documento
nel quale, come si è potuto apprendere
in anteprima, sono riportati ben un milione e mezzo di debiti fuori bilancio.
Somma dovuta sia per numerose sentenze di condanna passate in giudicato
a seguito di citazioni per risarcimento
danni provocati ad automezzi o a
persone per incidenti stradali dovuti
alle pessime condizioni delle strade
e a lavori affidati senza una copertura
in bilancio da parte della precedente
amministrazione.
Accanto a questa somma ci sarebbe, poi,
la richiesta da parte dell’Agenzia delle
Entrate del pagamento di oltre quattrocentomila euro per mancato versamento delle quote Irpef a carico del datore
di lavoro per i dipendenti. In questo
senso al comune sarebbe già pervenuto
un ultimatum di Equitalia con l’invito
a versare la somma all’erario in tempi
brevi pena l’attivazione di procedure
esecutive nei confronti del comune di
Aversa. L’ultimo milione, o poco più,
che manca all’appello è dovuto al blocco giudiziario di questa somma presso
il tesoriere del comune da parte di una
vittima della strada che, a seguito di
un incidente per il quale sarebbe stata
riconosciuta la responsabilità civile
dell’ente, è rimasto paralizzato. Da qui
il riconoscimento giudiziario del risarcimento che sarebbe stato bloccato, ad
inizio 2016, in vista dell’appello.
Una situazione non florida alla quale
si aggiunge l’incapacità, in questo momento, di riscuotere tributi e canoni comunali. La precedente amministrazione
ha, infatti, fatto a meno di Equitalia per
la riscossione della Tari volontaria e
per i canoni idrici ha creato problemi,
scegliendo di far pagare per famiglie
e non per contatori senza che vi fosse,
poi, un’idonea azione per riformare
il settore. Riforma, oggi, ancora più
difficile se si considera che al Servizio
Acquedotto c’è un solo addetto che non
può, ovviamente, stare dietro a decina
di migliaia di utente. Unica nota positiva i pagamenti alla Senesi, la società
che si occupa del servizio di igiene
urbana, che sono arretrati ‘‘solo’’ di un
paio di mesi.
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IL COMMENTO
Parte il conto alla rovescia per la consegna delle liste che sosterranno i candidati Sindaci
Domande non facili: per
chi votare e perché votare?
Rispondere alla seconda domanda è semplice: occorre votare perché è un diritto ma
soprattutto perché è un dovere. Rispondere alla prima domanda è più difficile. Allora
turiamoci il naso e votiamo, pregando il buon Dio che ci liberi dal male peggiore
Antonio Arduino
P
20
arte il conto alla rovescia per la
consegna delle liste che sosterranno i candidati sindaci alle
elezioni amministrative del 5 giugno.
Finalmente sarà possibile sapere chi
scenderà davvero in campo. Lasciando
agli esperti ogni commento politico, da
semplice elettore e scarso conoscitore
dei giochi della politica. dopo aver
ascoltato e letto tutto e il contrario di
tutto quello che è stato detto fino ad
oggi dai candidati alla carica di primo
cittadino e dai componenti delle liste
che li sostengono, sorge l’obbligo di
porre le due domande che tanti cittadini
Magari si parlasse solo di buona politica...
si stanno ponendo: per chi votare e
perché votare? Rispondere alla seconda
domanda è semplice: occorre votare
perché è un diritto ma soprattutto perché
è un dovere, da esercitare mettendo da
parte la cattiva abitudine dell’astensione
che fa il gioco di chi vuole vincere a
tutti i costi permettendogli di tagliare
il traguardo, grazie a una manciata più
o meno abbondante di fedelissimi che
a votare ci vanno sempre e comunque,
rappresentando, di fatto, la maggioranza
degli elettori. Così, ricordando quanto
diceva un carissimo amico, bisogna
andare alle urne, entrare nella cabina
e, turandosi il naso, votare per il meno
peggio sperando poi che, una volta
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IL COMMENTO
seduto sulla scanno di sindaco, chi ha
vinto riesca a fare almeno la decima
parte di quanto annunciato in campagna
elettorale.
Rispondere alla prima domanda è più
difficile. Perché, considerando che tanti
candidati, sia alla carica di consigliere
sia a quella di sindaco, hanno già dato
dimostrazione della loro validità e
caratura occupando posti in Giunta o
poltrone nei banchi della maggioranza
o dell’opposizione, decidere per chi
votare diventa difficile. Si rischia di
cadere dalla padella nella brace. A meno
che non si ammetta per assioma che chi
viene proiettato dal voto sulla poltrona
di sindaco, di assessore o di consigliere
comunale venga miracolato, diventando
all’istante della nomina un super esperto
in ogni materia dello scibile umano. Cosicché gli eletti, mai termine è stato più
indicato, diventano improvvisamente
capaci di gestire al meglio la città. Risolvendone i problemi malgrado siano
quelle stesse persone che si sono dimostrate incapaci di proporre soluzioni ai
problemi quotidiani di Aversa, come
il parcheggio per il Tribunale Napoli
Nord, realizzabilissimo in tempi brevi in
via De Nicola, distante poco più di cinquecento metri dalla sede del tribunale
e che è occupata solo il sabato mattina,
o che hanno chiuso gli occhi su scempi
perpetrati alla luce del sole come la realizzazione dell’ecomostro destinato ad
aule per la facoltà d’Ingegneria che ha
violentato la struttura storica della Real
Casa Santa dell’Annunziata.
Quelle stesse persone oggi affermano
di avere la ricetta giusta per cambiare
Aversa e lo dimostrano elencando
programmi che parlano di recupero
della legalità, dell’Opg, della Maddalena, della casa natale di Cimarosa, del
valore socio-economico della movida,
dell’igiene cittadina, delle periferie,
del controllo del territorio attraverso
forze di polizia, prima tra tutte quella
municipale che manca di uomini e
attrezzature. Programmi annunciati dai
candidati presenti in tutte le tornate
elettorali degli ultimi venticinque anni
e che puntualmente sono stati disattesi,
probabilmente solo allo scopo di non
doverne stilare di nuovi ad ogni elezione. Insomma, verrebbe la voglia di non
votare ma bisogna farlo, turandosi il
naso e pregando il buon Dio che ci liberi
dal male peggiore,
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LA FESTA
Al teatro «Cimarosa» chiusura in grande stile per i 18 anni del nostro periodico
Il nostro compleanno
con tanti artisti
In apertura il filmato, curato da Nino Gravino, con il ricordo di questi 18 anni e le testimonianze
degli ex sindaci Raffaele Ferrara, Gennaro Golia, Domenico Ciaramella. Tutti d’accordo:
NerosuBianco ha sempre lasciato massima libertà di espressione per tutti
U
22
n teatro Cimarosa gremito in
tutti gli ordini dei posti per la
serata di gala “Nerosubianco &
friends”, uno spettacolo davvero unico
e mai proposto ad Aversa per celebrare i
18 anni della nostra rivista.. Tanti artisti
con la A maiuscola si sono alternati sul
palco del massimo aversano, introdotti
dal nostro direttore Giuseppe Lettieri
e dal giornalista ed editore Nicola De
Chiara. Musicisti ma anche attori,
cabarettisti o imitatori, con un unico
denominatore: la grande bravura e il
forte legame con la città di Aversa.
Ad aprire lo spettacolo due ballerine,
Alessia Ferraiulo e Roberta Iacobucci,
vestite una di nero e una di bianco, in
omaggio ovviamente alla nostra rivista.
Poi un filmato, con il ricordo di questi
18 anni, con le testimonianze degli
ex sindaci Raffaele Ferrara, Gennaro
Golia, Domenico Ciaramella, e tanti
personaggi che in questi anni sono stati
al centro delle attenzioni del nostro periodico. Tutti d’accordo: NerosuBianco
ha sempre lasciato massima libertà di
espressione per tutti senza steccati ideologici o di parte. Un video chiuso dal
saluto di Giovanni Bo, main sponsor dei
nostri festeggiamenti con il suo show
room Esagono.
Ad aprire lo spettacolo è stato il tenore
Giuseppe Di Lorenzo, che proprio la settimana prima aveva compiuto 18 anni.
Il giovane talento era accompagnato
dalla pianista Lucia Pascarella, che è
stata per certi versi la colonna portante
della kermesse, con la sua maestria
pianistica. Dopo il tenore, è arrivato la
soprano Imma Iovine, aversana, dalla
eccezionale potenza vocale. A seguire
è stato il momento del chitarrista Piero
Viti, noto non solo nella sua Aversa
ma sullo scenario internazionale come
fine interprete di questo strumento. Poi
Il brindisi finale con tanto di torta per i 18 anni di NerosuBianco
il simpatico siparietto dello showman
Pino Guerrera, famoso per le sue tante
trasmissioni Rai e Mediaset, imitatore
tra i più completi in Italia, tanto da aver
vinto il prestigioso premio Alighiero
Noschese, che ha imitato prima da
dietro le quinte il giornalista Michele
Santoro, in maniera così straordinaria
che tutto il pubblico credeva davvero
che ci fosse Santoro in diretta, per poi
chiudere sul palco con una carrellata di
personaggi e con una fantastica clonazione di Umberto Tozzi.
Dopo di lui due “baritoni da legare”,
Carmine Monaco e Andrea Carnevale,
entrambi aversani e carriere eccezionali. Particolarmente apprezzato dal
pubblico il loro “duetto buffo dei gatti”
di Gioccahino Rossini, dove la loro
maestria vocale si è unita a quella comica ed interpretativa. E poi ancora il
mandolinista Luca Natale, straordinaria
rivelazione che con Lucia Pascarella al
piano, ha eseguito un tempo di un concerto di Calace, dimostrando un virtuosismo e una padronanza dello strumento
davvero unica. Stacco comico con
Simona Vasellini e Tonino Turco della
compagnia teatrale “I Figli delle Stelle”
diretta da Lia Cantile e coordinata da
Michela Grassi, che hanno strappato applausi e risate. Dopo i due giovani attori,
il duo Minimo Ensemble, formato dai
bravissimi napoletani (ma “aversani di
adozione”) Antonio Grande, chitarrista,
docente del conservatorio di Salerno, e
Daniela Del Monaco, contralto e titolare
di cattedra al San Pietro a Majella, che
da venti anni portano la bella melodia
partenopea in giro per il mondo.
Non poteva mancare il violino “magico” di Edoardo Amirante, straordinario
musicista figlio di questa città, capace
di far “parlare” lo strumento che fu
tanto caro a Paganini, accompagnato al
piano dal talentuoso pianista aversano
Marco Fiorenzano. Si cambia solo
genere musicale. Si va nel jazz, per
rendere omaggio al glorioso jazz club
“Lennie Tristano” di Aversa con il
batterista Domenico Iavazzo, brillante
musicista innamorato della sua Aversa,
23
LA FESTA
De Chiara mostra il n. 0 di NerosuBianco
De Chiara premia Lettieri
24
De Chiara con il main sponsor Gianni Bo
accompagnato per l’occasione dalla
bassista Luisa Di Donato, anche lei
aversana impegnata pure nella ricerca
storica del jazz e al pianoforte da un’altra felice scoperta, il giovane di Quarto,
Lorenzo Vitolo, che però siamo sicuri
diventerà di casa nella nostra città. E
poi i giovanissimi Radio Rocket, con
la “strana” chitarra di Cesare Segreto
e la particolare voce di Federico di
Napoli, anche loro talenti nati all’ombra dell’Arco dell’Annunziata, come lo
sono del resto Giuseppe Carli, Antimo
De Paola, Francesco De Biase, Aldo
Palumbo e Raffaele Monsurrò, che
insieme formano la “Emozioni Lucio
Battisti Tribute band”. Anche la loro è
stata un’esibizione spettacolare.
Il gran finale ha visto esibirsi la “signora in rosso”, Anna Cesaro, fine voce e
affezionata lettrice alla nostra festa. E
poi gli attesissimi Fagnoni con le loro
bellissime armonie hanno deliziato il
pubblico rimasto fino a tarda serata per
assistere davvero ad uno tra gli spettacoli più belli che potesse offrire Aversa.
Robertoe Paolo Fagnoni, Mario Monti,
Mario e Francesco Fagnoni junior: uno
spettacolo vederli assieme sul palco del
“Cimarosa”.
Non è stata ovviamente solo musica.
Sul palco si sono alternate le firme
storiche del giornale, tutte doverosa-
mente premiate da Nicola De Chiara
che ha voluto dire grazie ai suoi storici
collaboratori. Sul palco Ester Pizzo
(che ha ritirato per il fratello Salvatore
Pizzo, già direttore di NerosuBianco),
Salvatore de chiara, Enzo della Volpe,
Giuseppe Chiatto, Donato Liotto, Antonio Marino, Nicola Baldieri, Mario
Francese, Nicola Rosselli, Vito Faenza,
Franco Terracciano, Geppino De Angelis e Giuseppe Lettieri. Premiati anche
Antonio Arduino e Giuseppe Cristiano.
In sala anche Franco Candia, che Nicola
De Chiara ha ringraziato doverosamente, il cofondatore del giornale, visto che
l’avventura agli inizi di ottobre del 1998
partì per una loro intuizione.
Prima degli auguri il sipario si è anche
aperto sull’istituto Alberghiero di Nicola Buonocore con tutta una classe sul
palco a presentare l’ultima iniziativa di
questa scuola che non finisce di sorprendere: un e-book che porterà in giro per il
mondo le bellezze monumentali, culturali ed ...enogastronomiche di Aversa. Il
gran finale con la torta di NerosuBianco
offerta dai fratelli Portogallo de “La
Fauna”. L’emozione di Nicola De
Chiara nel ricevere la targa firmata da
tutti i collaboratori con il pubblico che
applaude è il segno di questa positività
di Aversa e del suo Agro che si chiama
NerosuBianco.
LA FESTA
Le premiazioni di Salvatore Pizzo (ritira Ester Pizzo), Salvatore de Chiara, Enzo Della Volpe e Donato Liotto (foto Baldieri)
Le premiazioni di Giuseppe Chiatto, Mario Francese, Antonio Marino e Vito Faenza (foto Baldieri)
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Le premiazioni di Nicola Rosselli, Franco Terracciano, Geppino De Angelis e Antonio Arduino (ritira Raffaele De Chiara) (foto Baldieri)
LA FESTA
Uno spettacolo da esportare anche nei teatri di altre città sotto il marchio di Aversa
Una festa per i nostri
più bravi talenti
Nicola Rosselli
I
26
mportanti, importantissimi i 18 anni
del “nostro” NeroSuBianco. Importanti e di spessore anche le iniziative
che Nicola De Chiara e Peppe Lettieri
hanno saputo organizzare con maestria.
Importanti non solo per quello che
hanno celebrato, ma anche e soprattutto
per aver messo in vetrina le eccellenze
aversane. La serata di chiusura delle
manifestazioni dello scorso 18 aprile,
svoltasi nella splendida cornice del Teatro Cimarosa (a proposito di eccellenze)
ha un grandissimo merito che non è
quello di aver ricordato la maggiore età
della nostra rivista, ma quello di aver
fatto conoscere ad Aversa i suoi figli
migliori. Aversa ha dimostrato di avere
un potenziale da far invidia. Senza nulla
togliere al Maestro Gerardo Di Lella, i
cui manifesti tappezzavano letteralmente i muri di Roma per il tributo a Lucio
Battisti in questi giorni, Nicola e Peppe
hanno portato sul palco artisti di cui
molti di noi aversani non eravamo nemmeno a conoscenza. La serata svoltasi
al Teatro Cimarosa non è stata, dunque,
Il «Cimarosa» gremito per la festa di NerosuBianco
soltanto l’occasione per tributare un riconoscimento a tutti noi che collaboriamo alla realizzazione del giornale, ma è
stata davvero un’occasione eccezionale
per tanti talenti, quasi tutti aversani di
nascita, e solo alcuni di adozione, che
si sono alternati sul palco, per la gioia di
un pubblico davvero numeroso. Quasi
tre ore di spettacolo spaziando dalla
musica lirica e classica alla pop italiana
e internazionale, passando per il jazz,
senza dimenticare le imitazioni ed il
cabaret. Davvero uno show straordinario degno di vetrina anche fuori Aversa
perché questi artisti, e probabilmente ce
ne sono anche altri, che ovviamente per
motivi di tempistica non erano presenti,
avrebbero diritto a ben altri spazi, sia
nella nostra città che altrove. L’idea, la
proposta è, allora, quella di organizzare
periodicamente, eventi che vedano gli
artisti aversani esibirsi ad Aversa. Uno
spettacolo da esportare anche nei teatri
di altre città sotto il marchio di Aversa.
Vince il sorteggio al teatro Cimarosa: per lui tutte le nostre pubblicazioni
Tra i lettori di Nerosubianco premiato Patrick Rahmani
L
a dea bendata ha voluto
premiare tra gli affezionati
lettori di Nerosubianco, Patrick
Rahmani, aversano di adozione. Lui
infatti è giunto ad Aversa nel 1994,
quando il suo paese natale, l’Algeria,
attraversava un duro periodo di guerre
interne, con i terroristi che la facevano
da padroni con atrocità che solo in parte
l’Occidente ha raccontato. Lui che ha
studiato a Parigi microbiologia, e con
trascorsi di studi di musicista (suona il
liuto) al conservatorio, per caso arrivò
nella città normanna ventidue anni
fa e da allora è rimasto qui. “Grazie
a Nerosubianco che leggo – ci dice
Rahmani - sin dal primo numero ho
imparato a conoscere meglio la storia,
l’arte e le tradizioni di Aversa. E grazie
al vostro giornale che emergono le tante
iniziative e le energie positive che ha
Aversa, come la splendida serata del 18
aprile al Cimarosa dove avete offerto
uno spettacolo bellissimo”. Patrick è
nato ad Annabà in Algeria (l’antica
Ippona) nella città che fu di Sant’Agostino, dove ancora oggi è possibile
visitare la tomba e la stupenda Basilica
dedicata al santo, pure trovandoci in un
Paese a maggioranza islamica. A Patrick
sorteggiato nella serata di gala dei 18
anni di Nerosubianco è stato consegnato
il premio con tutte le pubblicazioni fatte
dal nostro periodico.
Patrick Rahmani con Lettieri e De Chiara
27
di Geppino De Angelis
Avremo il vigile delle... cicche?
D
28
a anni, da più parti ed a tutti i
livelli, vengono mosse pesanti
accuse contro il fumo, ritenuto
causa di malattie tumorali, che spesso
diventano mortali, il che induce, di tanto
in tanto, il governo centrale (oltre che
alcuni enti locali) ad emettere norme
contro il fumo, minacciando pesanti
sanzioni contro i trasgressori. A prescindere, comunque, dalla considerazione
che è lo Stato stesso a mettere in vendita
sigarette, sigari ed altro, lucrando soldi
in abbondanza (in netta contraddizione
con le scritte del tipo “il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno”,
ma come è noto, pecunia non olet ovvero il danaro non puzza anche per lo
Stato….), non si può né si deve ignorare
che, come suol dirsi, tra il dire ed il fare
c’è di mezzo il mare. Le norme emanate
contro il fumo, infatti, con le relative
sanzioni minacciate, restano sulla
carta perché mancano gli indispensabili
Cicca in strada
controlli per fare in modo che siano osservate. Proprio qualche mese addietro
sono andate in vigore le norme antifumo
col divieto di fumare anche in luoghi
aperti al pubblico, in auto se ci sono
donne incinte e bambini, ma il tutto è
lasciato al senso civico del fumatore,
considerate le difficoltà per attuare il
controllo. Ancor più risibile a nostro avviso la legge pubblicata a gennaio sulla
Gazzetta Ufficiale che vieta di gettare le
cicche di sigarette a terra, in acqua, nei
tombini, negli scarichi, perché vengono
immesse nell’ambiente centinaia di tonnellate di composti chimici ad elevata
tossicità con le cicche che la pioggia
trascina nei tombini e quindi nei fiumi,
nel mare, come ha affermato Carmine
Ciro Lombardi, responsabile dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, in una
dichiarazione rilasciata al settimanale
“Oggi”. Un’ottima legge, quindi, quella
che vieta di gettare a terra le cicche ma,
di grazia, chi sarà… deputato al controllo? Avremo il vigile delle… cicche?
Pensate a cosa potrebbe accadere sotto
il profilo pratico in Aversa, dove, con
un organico della Polizia Municipale
notevolmente sottodimensionato rispetto alle effettive esigenze della città, il
traffico è quello che è, l’abusivismo e
l’accattonaggio dilagano, i cani senza
museruola circolano liberamente. E volete che sia rispettata la legge sul divieto
di gettare a terra le cicche di sigarette?
mio
di Giuseppe Chiatto
Elettori o lecchini? Questo è il dilemma!
N
el mio ultimo articolo ho promesso che avrei parlato nel mio
prossimo pezzo degli elettori,
eccovi accontentati. Nel primo articolo
della Costituzione Italiana troviamo la
famosa frase ‘‘la Sovranità appartiene
al Popolo”. Secondo però il giornalista
e scrittore Peppino Turani, solo il 30%
degli elettori sono in grado di votare seguendo la loro razionalità, praticamente
il restante 70% è in balia dei politici.
Secondo invece una mia attenta analisi,
ad Aversa è il 75% degli aventi diritto
al voto che dovrebbero essere preclusi
dal votare. Vi spiego anche il perché. Ad
Aversa tranne qualche “cosca” che da
anni cura sempre e solo la posizione sociale ed economica di alcuni professionisti, e qualche benpensante onesto, che
insieme rappresentano il 25%, si passa
immediatamente al restante 75%. Coloro sono innanzitutto elettori, ma molti di
loro potrebbero essere definiti anche lec-
chini. Di questi lecchini-elettori ci sono
diverse specie, c’è ovviamente colui che
durante la campagna elettorale sta con
tutti, arriva in cabina elettorale con la
testa confusa, e la maggior parte di loro,
non sa nemmeno votare, quindi il loro
voto risulterà nullo. C’è poi quello che
mira e coglie il potente di turno per ottenere qualcosa, perché colpisce solo per
questo scopo. Poi c’è l’elettore-lecchino
che ravvede nel politico il prossimo
amministratore comunale, lo segue , lo
accompagna, lo serve, perché ha intuito
che può farcela, è disposto a cedergli
tutto. Poi c’è un numero considerevole
di elettori-avvoltoi, sono coloro che
per votare pattuiscono il compenso e
prendono soldi per ogni voto che esce in
tale sezione, o, i più modesti, una bella
spesa alimentare. Non ho conferma di
questo, diciamo che sono voci, ma sappiamo bene che è la sacrosanta verità.
Questi ultimi non li biasimo, sfruttano
la situazione perché probabilmente non
hanno una condizione economica agiata, condanno invece chi li compra, ma
non posso spiegare il mio tipo di condanna sulle pagine di questo giornale.
Purtroppo è così, ha ragione Turani, i
nostri politici ottengono facili consensi
da queste persone che non hanno tanta
consuetudine col pensiero, con l’argomentazione, con la riflessione, ecco
perché non avrebbero diritto a votare.
Vedete cari elettori, ho sempre sostenu- 29
to che c’è bisogno di cadere in basso per
risorgere. E, se siete caduti, votate con
libertà, è l’unico modo per rialzarvi.
RICORDO
Il sottufficiale della Guardia di Finanza era stato decorato della Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Addio ad Angelo Molitierno,
ultimo nostro eroe
Nel giugno del 1985, raggiunto il grado di Appuntato Scelto, proprio ad Aversa, intervenne per
sventare una rapina subendo una grave ferita che gli costò la perdita di un occhio. Per tale gesto
fu decorato della Medaglia di Bronzo e di una speciale medaglia d’oro dal Comune di Aversa
Salvatore de Chiara
A
30
versa ha perso l’ultimo eroe,
lo scorso 13 aprile si spento
Angelo Molitierno, sottufficiale della Guardia di Finanza, ultimo
decorato al Valore della città normanna.
Originario di Lusciano, ove era nato
nel 1941, si era arruolato giovanissimo
nella Guardia di Finanza prestando
servizio in varie località d’Italia, dagli
anni ‘80 prestava servizio presso la Brigata di Aversa delle “fiamme gialle”.
Nel giugno del 1985, raggiunto il grado
di Appuntato Scelto, proprio ad Aversa,
intervenne per sventare una rapina
subendo una grave ferita che gli costò
la perdita di un occhio. Per tale gesto
fu decorato della Medaglia di Bronzo al
Valor Militare e di una speciale medaglia d’oro dal Comune di Aversa. Dopo
il congedo, con il grado di Maresciallo
Ordinario, fu attivo nell’Associazione
Nazionale Finanzieri d’Italia, di cui era
diventato fiduciario della sezione di
Angelo Molitierno
Nel 2015 era diventato
fiduciario della sezione
di Aversa nell’Associazione
Nazionale Finanzieri d’Italia
Aversa dal 2015, nel 2002 era stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito
della Repubblica.
Molitierno era una persona integerrima,
affabile e gentilissima, ha affrontato
l’ultima battaglia con la malattia che
dallo scorso anno si era aggravata
assistito dall’affetto dei suoi figli.
Alcuni anni fa aveva voluto donare
diversi documenti e fotografie al Civico
Museo Militare che ora ne custodirà la
memoria.
La motivazione della Medaglia di
Bronzo V. M.: «In procinto di assumere
servizio, veniva attratto da sparo proveniente da zona limitrofa, area di gioco
di numerosi bambini. Nell’intento di
tutelarne l’incolumità, raggiungeva la
zona ed interveniva decisamente contro
malvivente armato veniva da questi
proditoriamente colpito a d un occhio
di cui subiva l’asportazione. Significativo esempio di coraggio, decisione e
senso del dovere.» - Aversa (Caserta),
1 giugno 1985.
Non c’è pace per il piccolo polmone verde nella zona sud di Aversa
Parco «Balsamo», esplode la cabina elettrica
N
on c’è pace per il parco
dedicato al grande musicista
aversano Antonio Balsamo. Il
piccolo polmone verde adiacente alla
chiesa di Santa Teresa del Bambino
Gesà nella zona sud della città, voluto
dall’allora Amministrazione Ciaramella, da tre anni a questa parte, è in pieno
degrado ed abbandono. Non solo giostrine divelte, materiale (tappetini morbidi) abbandonato che doveva servire
alla messa a norma proprio dell’area
ludica per bambini, ed erbacce altissime, in gran parte rimosse soltanto tre
settimane fa, non dal
Comune, ma pare,
se non andiamo errati, dalla scuola De
Curtis, per il regolare svolgimento di
una manifestazione,
che adesso esplode,
proprio sotto i nostri occhi la cabina
elettrica, che dava luce al parco. Il fatto
è accaduto sabato 23 Aprile intorno alle
23.40, quando all’improvviso la cabina
ha iniziato a produrre scintille e poi una
serie di scoppi, finché è divampato un
incendio che l’ha
letteralmente
distrutta. Le fiamme
dopo circa una ventina di minuti sono
state spente dai
vigili del fuoco a
cui è seguito l’intervento anche della società che gestisce
l’energia elettrica pubblica. Adesso
mentre scriviamo ci sorge spontaneo
un interrogativo: quanto tempo resterà
al buio Parco Balsamo?
Giuseppe Lettieri
dal 1° Marzo 2016
CALENDARIO DEPOSITO UTENZE DOMESTICHE
Lunedi
Secco Indifferenziato
Martedi
Umido Organico - Vetro
Mercoledi
Carta - Multimateriale
Giovedi
Secco Indifferenziato
Venerdi
Umido Organico
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
Sabato
Nessuna tipologia di rifiuto
Domenica
ORE 20:00
Umido Organico - Multimateriale DALLE
ALLE ORE 05:00
INGOMBRANTI: Ritiro domiciliare su prenotazione.
R.A.E.E.: Ritiro domiciliare su prenotazione.
FARMACI SCADUTI: depositabili presso i contenitori delle farmacie.
NUMERO VERDE: 800 974 390
Per ulteriori informazioni: 081 199 14 793 (tariffa urbana ordinaria)
dal lunedi al venerdi: 8:30 - 18:00 / sabato: 8:30 - 13:00
di VITO FAENZA
Ma quanti Pd ci sono a Caserta?
N
34
el dicembre del 2010 mi sono
iscritto al Pd. Andato in pensione avevo trovato una lettera
di mia madre che mi accusava di aver
fatto poco per Aversa, dopo i successi
della pallavolo, e di aver rinunciato, in
politica, a far sentire la mia voce. E mi
accusava di aver fatto pochissimo, se
non nulla, per la sezione che avevamo
contribuito ad acquistare, assieme a centinaia di aversani, non solo comunisti.
La lettera mia madre me la scrisse pochi
giorni di morire. Correva l’anno1993.
Quella lettera, chiusa e inserita tra altri
documenti, una volta scomparsa mia
madre, ho portato alla rinfusa a casa
mia.
Solo dopo aver scritto il mio primo
romanzo mi sono deciso a mettere in
ordine quelle carte (e non ho ancora
finito) e così di fronte a quella lettera
decisi di iscrivermi a quella sezione che
è statata del Pci, del Pds, dei Ds e infine
del Pd, dopo averlo comunicato a mio
zio Angelo per non fargli prendere un
colpo, data l’età e la sua militanza nei
comunisti italiani.
Racconto questo per farvi comprendere
il mio dolore provato questa mattina
(sto scrivendo quando è il 25 aprile,
anche se poi lo leggerete domenica 30
aprile) quando aprendo il Mattino ho
letto, trasecolato, l’articolo dell’amico
Nicola Rosselli, nel quale c’è scritto
che Nicola Caputo chiede a Villano di
fare “un passo indietro” per permettere
a un rappresentante della società civile
di diventare candidato di coalizione. Più
avanti la dichiarazione del commissario
della federazione del Pd, il milanese
Franco Mirabelli: “Il ripetuto tentativo
di mettere in discussione l’esito delle
primarie di Aversa è inaccettabile e
stupisce che venga da un parlamentare
del mio partito”, ma il commissario non
sa che Caputo dopo aver “sfiduciato
Villano” dice che “ovviamente non
prenderò posizioni contro il Pd…” (e
ci mancherebbe anche se uomini ritenuti
Gennaro Oliviero e Nicola Caputo
a lui legati, sempre secondo Rosselli
stanno preparando la fronda dal Pd).
Mi è venuto un colpo. E mi sono chiesto:
ma a quale Pd mi sono iscritto quello di
Mirabelli (quindi di Renzi e così via) o
a quello del duo Oliviero-Caputo? La
mia meraviglia leggendo quelle righe è
stata enorme, perché mentre ad Aversa
l’europarlamentaresi chiede un “candidato unificante”, a Marcianise agisce
esattamente al contrario e appoggia in
una manifestazione Dario Abate contro
il candidato della società civile, vale a
dire Antonello Velardi. E, nonostante
siamo ad un mese dalle elezioni, a Marcianise chiede le “primarie”, quelle che
contesta ad Aversa.
Io spero sempre di aver letto male, ma
qual è il Pd? Quello di Aversa, quello
di Caserta oppure quello di Marcianise.
Dario Abate che ha fallito sia nelle
candidature che come segretario provinciale ha come merito solo quello di aver
portato Bersani, quand’era candidato,
a Marcianise in una manifestazione di
becero provincialismo. Non conosco
tanto bene questo terzo centro della
provincia, ma da quello che so Abate
ha le stesse probabilità di vincere le
elezioni amministrative, che ho io di di-
ventare direttore del Corriere della Sera.
Poi, mi chiedo, com’è che ad Aversa si
chiede un esponente della società civile
di unificare l’elettorato e a Marcianise,
dove c’è una persona di grande spessore, invece si presenta e appoggia un
esponente di partito, per giunta senza un
particolare curriculum se non quello di
avere appoggiato i due sostenitori?
Io non mi danno l’anima per Marco
Villano e confesso di averlo votato per
“amicizia” verso suo padre, mio compagno di squadra e per dovere di partito,
avendo creduto sempre che un militante
abbia il “dovere” di partecipare alle
consultazioni indette dalla coalizione di
cui fa parte il partito in cui milita. Avevo
intenzione di fare qualcosa per questa
città, ma mi sono cadute le braccia e
poi non so dove andare. Con la sinistra
che non c’è? Con Mariano D’Amore? O
con il Pd? E con quale Pd visto che mi
sembra che ce ne sono due?
Caro Renzi, mi fai la cortesia di farmi
sapere a quale Pd in provincia di Caserta mi sono iscritto? Per fugare ogni
dubbio di mie pregiudiziali vi dico che
ho votato Caputo alle europee e De
Luca, Graziano e una donna alle ultime
regionali.
I
36
Lo spettro del «negazionismo»
si aggira nella Terra dei Fuochi
l numero di chi mette in dubbio o
addirittura nega che ci sia stato lo
sversamento illegale di migliaia di
tonnellate di rifiuti d’ogni genere nelle
nostre terre, purtroppo, continua a crescere ogni giorno.
I segni dell’ingombrante presenza dei
cosiddetti “negazionisti della Terra dei
fuochi” sono sempre più evidenti. L’olezzo nauseabondo che, al pari dei rifiuti sversati, emanano questi propugnatori
di farneticanti teorie, atte a sminuire o
negare del tutto un fenomeno di per sé
macroscopico, si leva sempre più fetido
e alto nel cielo di Terra di Lavoro.
Questi loschi figuri, di sicuro collegati
ai gruppi criminali che hanno operato (e
continuano a operare) per sversare rifiuti tossici nelle nostre terre, sono sempre
più sfacciati: agiscono alla luce del sole
e non si vergognano minimamente di
negare l’innegabile.
Inutile dire che non tutti quelli che rifiutano questa dolorosa realtà sono in
malafede ma, mai come in questo caso,
chi nega l’evidenza è quanto meno un
ignorante (del fenomeno… of course).
Ormai i “negazionisti della Terra dei
fuochi” possono senz’altro essere paragonati ai negazionisti “classici”.
Ai seguaci, cioè, di quella corrente
pseudostorica e pseudoscientifica del
revisionismo che nega, contro ogni evidenza dei fatti, per il proprio esclusivo
tornaconto, l’esistenza di grandi eventi
storici, sociali, economici etc.
Nel caso della Terra dei Fuochi il tornaconto dei “negazionisti” si chiama
“produzione e vendita dei prodotti agroalimentari”. Qualcuno ha deciso che i
morti per tumore causati dalle migliaia
di tonnellate di veleni seppelliti sotto i nostri piedi, le indagini delle forze
dell’ordine, le dichiarazioni dei pentiti, i
processi e le sentenze della magistratura che ne hanno dimostrata la presenza
nel terreno, la sofferenza di chi ha perso
Mettere la testa sotto la sabbia, per non vedere e non sentire, non mette al sicuro nessuno
i propri cari, possono e devono essere
sacrificati sull’altare della ripresa economica di tutto il settore agroalimentare
delle province di Napoli e Caserta.
Un’autentica vergogna. Un ulteriore attentato alla salute della popolazione.
Gli effetti devastanti di queste pratiche
“negazioniste” incominciano, infatti, a
dare i loro frutti avvelenati.
La sciagurata linea di condotta dei negazionisti nostrani, tesa a sostenere
l’infondatezza del fenomeno, che per
semplicità definiamo inquinamento della Terra dei fuochi, ha fatto sì che sempre più politici locali e nazionali, organi d’informazione, scienziati, esperti,
tecnici, gente comune stia mettendo in
dubbio l’esistenza del grave problema
ambientale e sanitario legato al nostro
territorio. Questo crescente movimento
d’opinione sta facendo calare la tensione e l’attenzione degli addetti ai lavori,
della stampa e dell’intera popolazione
in generale. In pochi, ormai, s’interessano ancora di queste vicende.
Il numero dei morti, però, continua a
crescere. La cosa più assurda, poi, è
che le poche opere di bonifica avviate
potrebbero essere tranquillamente finite
nelle mani degli stessi criminali inquinatori; ma, ripeto, ormai sono in pochi a
porsi dei dubbi e lavorare per dissiparli
o confermarli. Il calo di attenzione da
parte dei media, inoltre, sta provocando
un “rilassamento” sia negli organismi di
vigilanza sia in quelli di contrasto e repressione del fenomeno.
Che cosa fare, quindi? A mio modesto
parere occorre rimandare al mittente tutte le orride teorie negazioniste e spiattellare in faccia ai tanti “dubbiosi” che è
troppo facile fare come gli struzzi.
Mettere la testa sotto la sabbia, per non
vedere e non sentire più, non mette al
sicuro nessuno dal rischio di contrarre
qualche malattia grave in un futuro più
o meno prossimo.
Ritornare a vendere al Nord pomodori, zucchine e mozzarelle, negando una
verità incontrovertibile, equivale a uccidere per la seconda volta chi è morto
di tumore per il solo fatto di essere nato
nel luogo sbagliato e nel periodo storico sbagliato. E poi, a pensarci bene, con
tutte le schifezze seppellite nelle nostre
campagne, ai negazionisti conviene proprio fare come gli struzzi e mettere la
testa sotto terra?
LAUREA
LAUREA
Potete scriverci alla nostra e-mail:
[email protected] Gli
annunci e le foto saranno pubblicati
dando la priorità ai primi pervenuti
AUGURI
Fervidi auguri di una brillante carriera
professionale per la signora Maria di
Gennaro, figliuola di Agostino, stimato
membro dei CC e di Teresa Pagano,
dipendente del liceo “Cirillo”, per la
laurea in scienze dell’educazione conseguita presso l’Istituto “Suor Orsola
Benincasa” di Napoli.
Ha compiuto i suoi primi 25 anni il dott.
Daniele Diomaiuta. Gli auguri da parte
della fidanzata Simona, dei genitori
Anna e Pasquale, e del fratello Antonio.
Il 12 aprile Alessandra Esposito ha
conseguito la laurea in scienze dell’educazione il Suor Orsola Benincasa. Dai
genitori Letizia e Mimmo e la sorellina
Francesca gli auguri affinchè il suo
futuro sia roseo e ricco di soddisfazioni!
AUGURI
I più affettuosi auguri da parenti ed
amici per la bellissima Angela Picone,
adorata figliuola di Fabio Sossio Picone
ed Ersilia Coviello, per il suo 1º compleanno festeggiato il 27 aprile.
LAUREA
AUGURI
18 ANNI
38
Marina Salato ha festeggiato i suoi 18
anni, con i genitori Antonella Cancelliere e Carlo, amici e parenti. Auguri dalla
zia Maria Galluccio.
Il 17 marzo Anna Chiara Aprile si è
laureata con successo in Ingegneria Informatica. Congratulazioni dai genitori
Peppe e Lella, dal fratello Alessandro, e
da tutta la famiglia Aprile.
Tantissimi auguri per i suoi 10 anni a
Luisa Menditto, da papà Nicola, mamma Lucia, la sorellina Emma e la nonna
Emma. Sei la nostra gioia!
SALUTE
Una complicanza tardiva ed insidiosa del diabete mellito, sia di tipo 1 (frequentemente) che di tipo 2
La nefropatia
diabetica
L
a nefropatia diabetica è una complicanza tardiva ed insidiosa del
diabete mellito, sia di tipo 1 (più
frequentemente) che di tipo 2. È tardiva
perché i primi segni compaiono dopo
10-15 anni dall’insorgenza del diabete;
è insidiosa perché conduce ad un progressivo ed inesorabile deterioramento
della funzionalità renale. Questa patologia rappresenta una delle principali
cause di insufficienza renale cronica ed
è una malattia in costante aumento, dato
l’altissimo tasso di crescita della malattia diabetica favorito dall’aumento della
sedentarietà e dell’apporto calorico.
La nefropatia diabetica è clinicamente
caratterizzata da albuminuria (presenza
di albumina nelle urine) persistente,
con valori di oltre 300mg/die; inoltre
si manifesta con progressivo aumento
della proteinuria (presenza di proteine
nelle urine), declino della velocità di
filtrazione glomerulare, ipertensione
Roberto Mangiacapra
(aumento della pressione arteriosa) e
rischio elevato di morbilità e mortalità
cardiovascolare. Diversi fattori possono
determinare questa patologia: oltre alla
predisposizione genetica (familiare e
razziale) è importante ricordare l’iperglicemia, l’ipertensione (causa ed effetto di questa patologia), la dislipidemia
Tipi DI trattamento EMOdialitico
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ed il fumo. È proprio sul trattamento di
questi ben conosciuti fattori di rischio
che si basa la prevenzione della nefropatia diabetica. Infatti, per rallentare la
comparsa dell’albuminuria è necessario:
mantenere sotto controllo la glicemia,
con una dieta adeguata, con farmaci
anti-diabetici e con una regolare attività
fisica; mantenere sotto controllo la pressione arteriosa, con un controllo attento
del peso corporeo, con un’alimentazione
povera di sodio e con l’utilizzo di farmaci antipertensivi; praticare una dieta
ipoproteica (l’assunzione giornaliera di
proteine deve essere contenuta tra 0,6
e 0,9 grammi per chilogrammo di peso
corporeo); mantenere il colesterolo LDL
al di sotto dei 130 mg/dL; smettere di
fumare. Quando la malattia arriva nella
sua fase terminale, gli unici trattamenti
possibili sono la dialisi e il trapianto di
rene o di rene e pancreas.
dr. Roberto Mangiacapra
39
IL CASO
Per giorni ignoti hanno agito indisturbati: portati via pezzi del valore di milioni di euro
S. Domenico,
l’ultimo schiaffo
Un pavimento maiolicato di inizio Settecento e la libreria dei Domenicani in noce massiccio
dell’Ottocento sono stati trafugati, quasi certamente a più riprese, dalla sala del capitolo, al primo
piano dell’ex convento di San Domenico, nella storica piazza Plebiscito, nel cuore del centro storico
Nicola Rosselli
F
40
urto dal valore inestimabile
quello perpetrato nelle settimane
scorse ai danni del patrimonio
artistico cittadino. Il pavimento maiolicato di inizio Settecento e la libreria
dei domenicani in noce massiccio sono
stati trafugati, quasi certamente a più
riprese, dalla sala del capitolo al primo
piano nel convento di San Domenico,
nella storica piazza Plebiscito, nel cuore del centro storico normanno. A dare
l’allarme sembra sia stata una residente
della zona, insospettita dai continui
rumori provenienti dal complesso. Per
questo motivo non vi sarebbe nemmeno
una formale denunzia da parte delle
autorità comunali. Il complesso di San
Domenico, infatti, è di proprietà del Comune di Aversa e, dopo aver cambiato
destinazione da uso religioso a civile a
seguito della legislazione napoleonica,
è stato sede sia del Palazzo di Città sia
della Biblioteca Civica, oltre che di
scuole elementari.
Attualmente il complesso di S. Domenico è abbandonato da anni in attesa di
essere trasformato in polo giudiziario.
Una parte di esso è stata anche ristrutturato a seguito della concessione di
finanziamenti comunitari per essere
trasformato in polo giudiziario, ma al
momento questa destinazione sembra
ancora lontana. Negli anni è stato depredato di ogni cosa. In particolare la
chiesa annessa si è vista sottrarre, negli
anni Novanta, addirittura parti dell’altare da ignoti penetrati nottetempo con
un furgone.
Quasi certamente si tratta di un furto su
commissione da chi sapeva cosa rubare
e a chi destinare. «Dalle notizie in mio
possesso - ha dichiarato monsignor
Rascato, titolare, tra l’altro, dell’ex ab-
La sala del capitolo depredata (foto Salvatore de Chiara)
bazia benedettina di San Lorenzo Fuori
le Mura - sarebbero stati sottratti circa
duecento metri quadrati di pavimento
pregiato in maiolica di inizio Settecento
e scaffalature in radica di noce con fregi
di grande valore artistico. Ricordo che
erano stati restaurati negli anni Novanta
per volere dell’allora assessore Tiberio
Cecere. Pavimento e scaffalature,
che rappresentano il bottino, erano le
ultime tracce, le ultime testimonianze
dell’immenso patrimonio presente nel
complesso di San Domenico. Il valore
dei pezzi rubati è ingente, dovrebbe
aggirarsi su diversi milioni di euro».
Anche per il sacerdote aversano si è
certamente di fronte ad un furto su
commissione operato per diversi giorni
da parte di una banda che ha agito
indisturbata.
«Siamo – ha continuato il parroco di
San Lorenzo - di fronte ad un’azione
portata avanti da persone che sapevano
cosa avrebbero trovato e che potevano
agire indisturbati anche di giorno, senza che nessuno potesse sorprenderli».
Ad intervenire per primi i vigili urbani
guidati dal comandante Guarino.
Il portone d’ingresso della chiesa è
rimasto chiuso per 34 anni, da quando
i suoi interni vennero duramente danneggiati dal terremoto del 1980 sino
al dicembre del 2014, quando alcuni
volontari ripulirono il monumentale
edificio da rifiuti e calcinacci, rendendone agibile l’accesso a numerosi
visitatori che beneficiarono di una serie
di gettonatissime visite guidate ad una
chiesa che ricalca gran parte della storia
cittadina. Fu il re Carlo I d’Angiò a volere il complesso nel 1278, con dedica
a San Luigi IX di Francia, la cui statua
campeggia sulla sommità quasi a voler
camminare sui tetti del centro storico.
41
LACOMMENTO
SCOPERTA
IL
Quando il prof. Nicola Spinosa rimase senza parole di fronte al degrado del complesso
S. Domenico nel solco
della noncuranza
«Sfociati nella piazza vedendo le mura totalmente prive di intonaco il prof. Spinosa, pur notando
il mio totale scoramento ed imbarazzo, mi fulmina con uno sguardo che avrebbe incenerito anche
un meteorite e mi dice vergogna, siete peggio dei barbari e degli unni messi insieme»
Filippo Trofino
N
42
ei primi anni dell’ultimo decennio il Circolo Universitario
e Laureati, mio tramite invita il
prof. Nicola Spinosa – Sovrintendente,
fra l’altro, del Polo Museale di Napoli
– Capodimonte a illustrarci le opere di
Caravaggio del quale lo stesso è uno dei
massimi studiosi.
La mostra a Capodimonte del Caravaggio ha avuto un successo mondiale
e l’amico Spinosa, con una miriade
di illuminanti diapositive, arriva nella
sede di Piazza Municipio.
Poiché manca più di mezz’ora all’incontro programmato, Spinosa mi invita
ad accompagnarlo a S. Domenico.
Cerco di diversificare il discorso, di
far trascorrere un altro po’ di tempo
anche offrendo all’ospite un aperitivo
ma, l’invito diventa pressante e sono
costretto ad acconsentire.
Lungo via Seggio cerco di illustrare al
professore come da poco tempo sia stata
risolta la vexata quaestio della cessione
della pars congrua del Comune ai Frati
conventuali ed il corrispettivo ricevuto
dall’Ente Comunale.
Le mie chiacchiere non fanno alcuna
presa al punto che dopo un po’ lo
Spinosa, perentoriamente, mi invita
ad accelerare il passo e ad attraversare
velocemente la Piazza Marconi.
Arrivati, infatti, in via Portanova il professore riconosce la porta S. Girolamo
e, profilandosi all’orizzonte il retro del
complesso di S. Domenico, comincia a
dare segni di irrequietezza.
Sfociati nella piazza, di fronte alla
maestosità della facciata della Chiesa, ma soprattutto vedendo le mura
totalmente prive di intonaco, le statue
allocate nelle nicchie della facciata
mutilate e il senso totale di abbandono
Sul momento la condivisione della sua stizza
non mi consentì neanche
di abbozzare una larvata
giustificazione.
Riprendemmo la via del
ritorno e, giunti, nel più
totale ed imbarazzante
silenzio in Piazza Amedeo, lo Spinosa, al fine
di lenire la mia evidente
sofferenza, mi rivolse
nuovamente la parola
per dirmi che la sua era
una legittima reazione a
quello che aveva visto e
che il suo disappunto era
ancora più grande perché
la sua tesi di laurea all’Università aveva trattato
un tema a lui carissimo
dimostrando con argoS. Domenico depredata del pavimento maiolicato
menti ineccepibili che il
barocco napoletano, sfarzoso nelle decorazioni ed espressione
massima dell’arte del XVII secolo era
«Il ricordo di quell’incontro stato “influenzato” dal barocco aversae la Chiesa di S. Domenico era la
mi è tornato alla mente no
dimostrazione lampante della esattezza
nel leggere recentemente di tale tesi.
sui quotidiani l’ennesima Gli eventi dell’ultimo periodo, con la
razzia subita dal complesso sottrazione del pavimento maiolicato
di S. Domenico» e degli intarsi lignei, sono nel solco
della tradizionale noncuranza dei beni
artistici della nostra città.
Il ricordo di quell’incontro mi è tornato
alla mente nel leggere recentemente sui
quotidiani l’ennesima razzia subita dal
dell’intero complesso, il prof. Spinosa, complesso di S. Domenico.
pur notando il mio totale scoramento ed Non c’è Ernesto Rascato che tenga e
imbarazzo, mi fulmina con uno sguardo i nostri molteplici candidati a Sindaco
che avrebbe incenerito anche un meteo- e capilista vari farebbero bene a prorite e, con un gesto commiserevole, mi grammare non giunte o incarichi di
dice “vergogna, siete peggio dei barbari potere ma, soprattutto servizi e tutele
e degli unni messi insieme”.
per il nostro patrimonio.
L’INCONTRO
Tra la «De Curtis» di Aversa ed il College «Gustave Monod» in Francia
Montelimar-Aversa,
gemellaggio coi fiocchi!
Un’esperienza che resterà a lungo nei ricordo degli alunni delle terze classi che, guidati dalla
preside Olga Iorio e dalle professoresse Maria Gallo, Rosanna Nicchio, Pina Santoro e Maria
Franca Dito, hanno trascorso quasi una settimana vivendo a stretto contatto con i francesi
Geppino De Angelis
V
44
eramente fortunati, da alcuni
decenni a questa parte, gli
studenti delle scuole italiane
di ogni ordine e grado, rispetto a quelli
della nostra generazione e di quelle
immediatamente successive alla nostra:
questo quel che ci frullava in mente
mentre stendevamo queste note sul “gemellaggio” tra la “De Curtis” di Aversa,
tra le migliori scuole dell’obbligo della
nostra provincia, ed il College “Gustave
Monod”, in Francia. Sì, veramente
fortunati, perché ormai il turismo scolastico, in fase sempre più progressiva
(anche se si creano discriminazioni fra
ragazzi che economicamente possono
permetterselo ed altri che non hanno
tale possibilità) consente di valicare non
solo i limiti regionali, ma anche quelli
nazionali come si è verificato nel caso
specifico per i ragazzi della “De Curtis”.
Un’esperienza che, sotto tantissimi
aspetti, resterà a lungo nei ricordo degli
alunni delle terze classi (ma anche di
alcuni delle seconde) che, guidati dalla
preside Olga Iorio (dal prossimo primo
settembre in pensione) e dalle professoresse Maria Gallo, Rosanna Nicchio,
Pina Santoro e Maria Franca Dito,
hanno trascorso quasi una settimana
in Francia, vivendo a stretto contatto
con i coetanei del “Gustave Monod”
tra i più famosi colleges Francesi.
Una permanenza al di là delle Alpi
che, a prescindere dal seguire dal vivo
lezioni in aula con i transalpini, ha consentito alla delegazione Decurtisiana di
visitare città e monumenti di notevole
importanza storico-architettonica come
la città di Lione con la basilica di
“Notre Dame de Fourviere”, costruita
oltre un secolo e mezzo addietro, la
città di Montelimar, con il “Musee
D’art contemporain” ed il “Musee de
la miniature”, la città di Avignone, col
palazzo dei Papi, uno dei più grandi
edifici gotici medioevali dell’Europa.
Nel corso del “gemellaggio”, inoltre i
ragazzi di Olga Iorio che hanno presentato ai francesi, magnifici cartelloni su
Aversa, sui più importanti monumenti
cittadini e sulle prelibatezze delle nostre
zone, hanno anche visitato la fabbrica
del Nougat asssaggiandone alcune delizie, hanno preso parte ad una partita al
bowling con i francesi, venendo anche
intervistati da un notissimo giornalista
francese, al quale hanno parlato della
magnifica, indimenticabile esperienza
fatta nel, sia pur breve, gemellaggio
con college “Gustave Monod”. Un
gemellaggio che rappresenta un’altra
ottima pagina della già ricca storia
della” De Curtis” guidata da Olga Iorio.
Indifferentemente
Ogni tanto nella nostra Aversa,
soprattutto dopo i ponti festivi, spunta
qualche cumulo di rifiuti di grosse
dimensioni che porta alla mente
quelle immagini spettrali delle passate
emergenze.
Un’immagine che “fotografa” il senso
civico degli aversani, insieme al rispetto
degli orari e dei giorni di deposito
dei rifiuti!
SCUOLA
L’istituto di Adriana Mincione accoglie il progetto di autoimprenditorialità
«Impresa in azione»
arriva al «Fermi»
Gli studenti impegnati nel programma parteciperanno a fine maggio alla fiera regionale di «Junior
Achievement», presentando il lavoro svolto e il prodotto servizio realizzato. Un progetto che qualifica
lo scientifico di Aversa tra i migliori istituti superiori regionali
Geppino De Angelis
S
46
enza alcun dubbio il liceo scientifico “Fermi” di Aversa, diretto
da Adriana Mincione, collaborato con ottimo corpo docente, è non
solo tra i migliori istituti superiori della
Campania (ne fanno fede, tra l’altro, i
circa milleseicento alunni iscritti e gli
eccellenti risultati conseguiti agli esami
di Stato dei propri alunni) ma anche
un’ autentica… miniera di iniziative,
tese ad assicurare ai propri ragazzi un’
ottima preparazione sotto il profilo
prettamente didattico ma anche una
mentalità “imprenditoriale” utile per affrontare, con maggior consapevolezza,
le future scelte formative professionali.
In tale ottica, presso il “Fermi”, è in
fase di svolgimento, con referente prof.
ssa Mariarosaria di Ronza, il progetto
“Impresa in azione”, programma di
educazione
all’autoimprenditorialità
sviluppato da oltre dieci anni nelle I partecipanti al progetto
scuole italiane.
Promosso da “Junior Achievement”, saria di Ronza (ottima docente ai tempi
la più grande organizzazione no profit della nostra presidenza al “Mattei”) ci
al mondo dedicata all’educazione ha chiarito meglio i dettagli del progetto
economica dei giovani, coinvolge ogni dicendo: “Gli studenti coinvolti nel proanno in tutta Europa circa trecentomila getto danno vita ad una vera e propria
studenti tra i sedici e i diciannove anni. impresa realmente operante sul mercato
Dall’anno scolastico in corso progetti (seppur su piccola scala) attraverso la
è accreditato di percorsi di alternanza vendita di un prodotto e l’erogazione di
“scuola-lavoro” ufficialmente proposti un servizio.
dal Miur.
Per la sua concretezza e vicinanza alla
Una iniziativa che consente agli studen- realtà, “impresa in azione” rappresenta
ti degli istituti superiori di sviluppare un’ esperienza formativa unica per chi
competenze ed attitudini imprenditoria- ne fa parte, realizzando efficacemente
li. Attraverso una metodologia didattica quella contaminazione di contenuti,
singolare, basata sull’imparare facendo, metodologie e competenze richieste sia
ed un curriculum ricco di iniziative dalla scuola sia dalle imprese. Presso
e contenuti, offre ai partecipanti gli il nostro liceo sono impegnate nel prostrumenti giusti per trasformare una getto tre classi terze e tre classi quinte,
semplice idea in qualcosa di grande.
con la creazione di cinque imprese. Col
Su nostra richiesta, la prof.ssa Mariaro- supporto di “docenti-tutor” e di esperti
del settore giuridico-aziendale, le classi
hanno individuato l’idea di business,
svolto indagini di mercato, raccolto denaro reale (che forma il capitale sociale)
attraverso la mente di azioni a familiari,
amici, compagni di scuola e docenti,
sviluppando concretamente un prodotto
o un servizio.
Gli studenti impegnati nel programma,
parteciperanno a fine maggio alla fiera
regionale di “Junior Achievement”,
presentando il lavoro svolto e il prodotto servizio realizzato”. Un progetto,
insomma che qualifica il “ Fermi” tra
i migliori istituti superiori regionali,
mentre a noi non resta che curare la
Prof.ssa di Ronza, ai suoi colleghi
ed agli alunni impegnati “impresa in
azione” un sincero “buon lavoro” per le
migliori fortune del “Fermi” di Aversa.
SCUOLA
Il Secondo Circolo Didattico di Milly Tornincasa ci tiene alla vista dei suoi alunni
Prevenzione visiva
...con l’aiuto dei Lions
T
48
ra le innumerevoli iniziative
in fase di attuazione presso il
secondo circolo didattico, sotto
la spinta dinamica della dirigente Milly
Tornincasa, certamente assume una
particolare rilevanza quella relativa
ad uno screening per la vista dei bambini, nell’ambito di un encomiabile
progetto di prevenzione visiva in età
scolare, che sta portando avanti il
Lions Club anche nella nostra città.
Un progetto che ha fatto registrare presso il 2º circolo didattico un interessante,
proficuo incontro tra un folto gruppo di
genitori ed i medici Giustino Lunello,
responsabile distrettuale del “Service
Lions Club” e Marco de Francesco,
ortottista ed assistente di oftalmologia.
Dopo l’intervento introduttivo della
dirigente scolastica Tornincasa e del
past-president del Lions di Aversa Francesco Grimaldi in rappresentanza del
presidente Sibilio assente per pregressi
impegni istituzionali e Annamaria
Petrillo, i due medici hanno affrontato
la tematica dell’incontro sotto vari profili, mettendo in luce l’importanza della
prevenzione di importanti patologie e
difetti della vista nei bambini in età critica per lo sviluppo della funzione visiva.
Il progetto di prevenzione
visiva, in stretta collaborazione col Lions Club di
Aversa, rivolto ai bambini
che frequentano la prima elementare del secondo circolo
didattico, si propone come
servizio sistematico, in grado
di intercettare bambini che
possono essere a rischio di
importanti patologie o che
presentano difetti visivi non
evidenti, attuando così un efficace azione di prevenzione.
Nel
corso
dell’incontro,
rispondendo anche a varie
domande poste dei genitori, i dottori
Lunello e de Francesco hanno parlato
dei vari vizi di refrazione, dalla miopia
all’ipermetropia, dall’astigmatismo allo
strabismo, dato consigli ai genitori su
come comportarsi e cosa fare colori propri figli fossero affetti da tali patologie.
SPORT
La società di Sergio di Meo centra lo storico obiettivo ed è di nuovo tra le grandi dopo 32 anni
Mobilya, la pallavolo
aversana ritorna in A
Pasquale Bosco, l’allenatore, ha lavorato in silenzio, con umiltà e professionalità, senza mai montarsi
la testa, tenendo unito il gruppo fino alla fine. Grazie al presidente, allo staff tecnico, ai giocatori
ed ai tifosi che hanno sostenuto la squadra dalla prima giornata
Giuseppe Lettieri
L’
50
Aversa della pallavolo maschile ritorna, dopo 32 anni,
in serie A! Era il 1984 quando
l’allora Indesit Aversa, già Virtus,
che aveva militato dal 1975, prima,
in serie A1 e, poi, in A2, retrocedeva
perdendo lo spareggio contro il Rimini,
in serie B. Tanti anni per ritrovare la
storia, le radici dello sport più amato
dagli aversani. Aversa, che insieme a
Catania, era la capitale del sud della
pallavolo. E, strano scherzo del destino,
la matematica promozione in serie A,
quest’anno, con la consegna del primo
posto nel girone C di serie B1, passa
proprio per la vittoriosa trasferta per tre
a zero conquistata all’ombra dell’Etna.
Mancano ancora due partite (quella con
il Latina al PalaJacazzi si è disputata
ieri quando il giornale era già andato in
stampa) ma la trionfale stagione della
Mobilya Aversa ha già messo il sigillo
in anticipo con la conquista dell’ambito
traguardo. Ora non è il momento di descrivere tecnicamente le ultime giornate
di questo lungo torneo ma di ringraziare
tutti coloro che sono stati protagonisti
di questo successo. Grazie a mister
Pasquale Bosco, da Mendicino, piccolo,
ma grazioso Comune di circa diecimila
abitanti a pochi chilometri da Cosenza.
Ci siamo passati l’estate scorsa, e mai
avremmo immaginato che la promozione in serie A di Aversa sarebbe passata
per questo piccolo Comune, alla cui
Amministrazione Comunale chiediamo
ufficialmente, visto che adesso hanno
tra i loro concittadini un allenatore di
serie A, di attribuire al grande coach un
riconoscimento pubblico. Pasquale Bosco ha lavorato in silenzio, con umiltà
e professionalità, senza mai montarsi la
testa, tenendo unito il gruppo anche nei
Pasquale Bosco e Sergio Di Meo
deve andare sicuramente
al presidentissimo Sergio
Di Meo, che tre anni fa ci
disse: “Tra tre anni saremo
in serie A!”. Promessa
mantenuta. A lui si deve
questa storica conquista,
anche perché oggi il
mondo della pallavolo non
è più quello di trent’anni
fa! La storica rivoluzione
di Velasco negli anni
Novanta, con i successi
stellari con l’Italia in tutte
le competizioni europee e
mondiali, ha fatto crescere
in maniera esponenziale
questo sport ed oggi arrivare in serie A è più difficile perché la
concorrenza è tanta! Grazie a Sergio,
che nei momenti più topici, si è ritrovato
al fianco la “presidentessa” Ivana, sua
moglie, agguerrita più di lui! Sostegno e
supporto necessari per guardare avanti,
pochi momenti difficili, come quando
è sfumata per la seconda volta nella
finalissima la Coppa Italia.
Un grazie allo staff tecnico, con il
direttore sportivo Alberico Vitullo, il
secondo allenatore Carlo Tornese, il
massaggiatore Giuseppe Menale,
il team manager Fabio Francese,
il medico sociale Salvatore Gargiulo, il super addetto stampa
Annamaria Iodice e tutta la dirigenza, tra cui cui citiamo Paolo
Santulli, vice presidente della
Mobilya Aversa che, quando lo
sport aversano chiama, non si
tira mai indietro, ed il presidente
seniores Rolando Di Meo, l’uomo che, ricordiamolo, negli anni
bui e difficili per il volley aversano ha mantenuto con passione e
sacrificio la fiammella accesa di
questo sport nella città di Aversa. L’esultanza di Antonio Di Santi
Grazie ovviamente ai ragazzi
scesi in campo, a tutta la squadra. A loro per nuovi traguardi. Per ora festegdedicheremo ampio spazio nel prossimo giamo, ma sia chiaro, fatta la serie A,
numero, per non fare torto a nessun gio- parafrasando D’Azeglio, bisogna fare
catore. Infine, il grande grazie della città gli A...versani! Ad maiora!
Il condominio
in...forma!
dell’avv. Maurizio Golia
Le fastidiose immissioni sonore
Q
52
uali sono i limiti da rispettare
in tema di immissioni sonore,
dunque di disturbo alla quiete
condominiale e di rispetto del decoro
architettonico? Una società installa un
impianto di condizionamento esterno
senza il consenso del condominio. Secondo i condomini lo stesso lederebbe
l’estetica, la sicurezza e la stabilità
dell’edificio e provocherebbe immissioni sonore superiori al limite di legge.
Nel caso in cui le immissioni di fatto
non superino il limite consentito dalla
legge, non sono idonee a provocare un
danno. Il giudice dovrà in ogni caso
procedere a una valutazione caso per
caso al fine di verificare comunque la
sussistenza di qualsiasi lesione. “Se le
immissioni superano la soglia di acces-
sibilità prevista dalla normativa speciale
a tutela degli interessi della collettività,
così pregiudicando la quiete pubblica,
a maggior ragione le stesse, ove si risolvano in immissioni nell’ambito della
proprietà del vicino, ancor più esposto
degli altri, in ragione della vicinanza,
ai loro effetti dannosi, devono perciò
solo considerarsi intollerabili ai sensi
dell’art. 844 cod. civ. e, pertanto, illecite, anche sotto il profilo civilistico”.
Non si può prescindere dalla rumorosità
di fondo; in definitiva, la valutazione ex
art. 844 cod. civ. è riferita alla “sensibilità dell’uomo medio” e della situazione
del caso. Invece in merito concetto di
decoro architettonico a seguito dell’installazione dei motori del climatizzatore su parti comuni. “Per decoro
architettonico del
fabbricato,
ai
fini della tutela
prevista dall’art.
1120 cod. civ.,
deve intendersi
l’estetica
data
dall’insieme
delle linee e delle
strutture
che
connotano il fabbricato stesso e gli
imprimono una determinata fisionomia.
L’alterazione di tale decoro può ben
correlarsi alla realizzazione di opere
che mutino l’originario aspetto, anche
soltanto di singoli elementi o punti
del fabbricato tutte le volte che la
mutazione sia suscettibile di riflettersi
sull’insieme dell’aspetto dello stabile”.
SANITA’
Come intervenire in caso di perdita di un dente per cause traumatiche
Frammento dentale
e «riattacco»
O
ggi parleremo di terapie
possibili, e ritengo che il
modo migliore per entrare nel
mondo delle terapie sia partire da quelle
situazioni cliniche che possono colpire
chiunque, oggi tratteremo la perdita di
un dente per cause traumatiche. Tanti
sono i giovani e non che, coinvolti in un
incidente stradale, subiscono la perdita
di un dente in una delle posizioni del
sorriso più estetiche in assoluto, l’incisivo centrale superiore.
Il trauma fisico e psicologico è certamente di gran rilievo, in quanto l’aspetto
del soggetto subisce in maniera repentina e forte una modifica sia della funzione che dell’estetica. Sono frequenti
i casi che arrivano alla osservazione
del mio team in queste condizioni, ed
in alcuni di questi, quando l’elemento
non è completamente perso, siamo in
grado di “riattaccare” immediatamente
il frammento dentale. Naturalmente
qualche consiglio utile affinchè questa
procedura possa essere applicata.
Recuperato il frammento dentale lo
conserviamo in un po’ di latte, tenendolo
nella parte bassa del frigorifero e contemporaneamente contattiamo il nostro
dentista, in quanto prima ci si sottopone
a visita e minori possono essere gli esiti
del trauma. Teniamo conto che, insieme
alla perdita di parte della struttura del
dente, possiamo aver causato l’esposizione accidentale del tessuto pulpare, il
nervo, presente all’interno di ogni dente,
e per tale motivo il tempo di intervento
è determinante, se vogliamo evitare di
devitalizzare quell’elemento. Il riattacco del frammento è una procedura
clinica semplice e rapida, che consente
il rapido ripristino dell’elemento .
Quando invece la perdita del dente è
completa il danno è certamente maggio-
re, ed oggi abbiamo diverse possibilità
di gestire sia la sostituzione provvisoria
dell’elemento, che quella definitiva,
senza dover coinvolgere i denti attigui.
Infatti abbiamo la possibilità di utilizzare la soluzione implantare che trova,
nella sostituzione dell’elemento singolo
e nel soggetto giovane, la sua massima
espressione. Inoltre anche la fase provvisoria può essere gestita, di concerto
con il laboratorio, in tempi sufficientemente rapidi, tale da ridurre il disagio
estetico e psicologico al minimo. Vorrei
ricordare che, se il danno è correlato
ad un evento accidentale che coinvolge
la responsabilità di altri , al momento
del trauma bisogna recarsi in ospedale
ed al pronto soccorso far refertare con la
maggiore precisione possibile il danno
sia del dente che dei tessuti molli.
Carmelo Pulella
(1 - continua)
53
PENSIERI
Considerazioni a margine del referendum boicottato
Ambiente, ma chi
se ne frega...
A chi ad Aversa non è andato a votare ma intende votare per le Amministrative del 5 giugno dico:
Ma come si può difendere il «bene comune», il nostro territorio, se poi ce ne freghiamo della
natura e di garantire un mondo migliore prima agli animali e, poi, a noi e ai nostri figli?
Donato Liotto
C
54
ari lettori, vorrei fare un piccolissimo approfondimento sul
referendum che si è tenuto il 17
aprile sulle trivelle, il petrolio, la tutela
dei nostri mari, l’ambiente. Vabbuò,
molti, troppi, diciamolo, la stragrande
maggioranza degli italiani, non ne
sapevano nulla!
Si sono recati alle urne 15.806.788 elettori, l’85,64% ha votato sì e il 14,16%
ha votato no. L’affluenza complessiva è
stata del 31,19% e il referendum, dunque, non avendo raggiunto il quorum
non è valido. Ora vediamo anche ad
Aversa come è andata. Dati definitivi:
52 seggi scrutinati ad Aversa, affluenza
del 25.03%. I sì hanno ottenuto il
91.7%, i no hanno preso l’8,3%. Ora
la riflessione è d’uopo: secondo voi,
perché i cittadini italiani hanno scelto di
non recarsi a votare? Difficile da capire... Cari Italiani, avete visto a Genova
cosa è successo? Nella foto, un povero
e innocente cormorano nero di petrolio
simbolo di questa nuova tragedia ambientale. Lo sversamento dell’oleodotto
di Genova sta procurando danni incalcolabili, la morte di tantissimi uccelli,
pesci e fauna marina. Mo, secondo voi,
questo cormorano si putesse parlà che
cosa potrebbe mai dire? Io so sicure di-
rebbe: Ma andate a fan...lo voi, il
petrolio e le trivelle! Ora pensate,
se al posto del cormorano ci fossero coloro che, anziché recarsi a
votare, hanno optato di andarsene
al mare e improvvisamente fossero stati inondati da una marea nera
di petrolio, ecco, loro che direbbero? Ecco, se un nostro figlio fosse
al posto del cormorano nero di
petrolio è na cosa che nun ze po’
penzà nè credere. Rimane un governo
“latitante” che sul referendum ha solo
invitato a non votare, per non parlate dei
soldi buttati per indire le votazioni. A
chi ad Aversa non è andato a votare ma
intende votare per le Amministrative del
5 giugno dico: Ma come si può difendere il “bene comune,” il nostro territorio,
se poi ce ne freghiamo della natura e di
garantire un mondo migliore prima agli
animali e, poi, a noi e ai nostri figli?
La vera arte nasce innanzitutto dalla passione e dall’amore
«AversaArte», capolavori in mostra
«A
versaArte»,
questo
il titolo della mostra
tenutasi presso il salone
Romano del “Cimarosa”: arte orafa,
cake design, cera artistica, ceramica
artistica, pizzo e merletti, pittura, scultura, recupero e riciclo creativo e tanto
altro ancora.
Un evento che ha avuto un larghissimo
consenso tra i cittadini aversani e non
solo, il cui il merito è di queste persone
appassionate dell’arte che ci hanno
messo tanta passione nel realizzare
oggetti originali, pezzi unici. Questi
artisti “dell’hobbistica”.
Persone con anni di esperienza, non
c’è improvvisazione nei loro lavori,
hanno dedicato gran parte della loro
vita a perfezionarsi e a migliorarsi. Presenti «Le ceramiche di
Giuditta» (ceramiste Teresa Lanni, Giovanna Sicuro e Antonia
Lanni), la Cereria «Bagliori di
Luce» (Patrizia Landolfo), RR58
«Designer e creatività» (Roberto
Ricciardi Serafino de Conciliis,
Alessandra
Genova,
orafa,
Maria Luisa Tessitore, «Cake
Designer», Nunzia Cafaro,
Artigiana della pelle), Ceramica Gli artisti che hanno esposto ad «AversaArte»
artistica «Mere Ioies» di Concetta Pir- e reciclo con Angela e Agnese Pellecro, l’Arte di Angelina di Angela Pezone chia, «Tutti i fili dell’Anima» di Abate
e Sandro Mussolino, Grazia Di Palma Teresa e Maria Rita di Lauro, Tiziana
«Heresmya» pizzi e merletti, Tina Grimaldi pittrice. Patrizia Tambelli è
Borzacchiello cioccolateria sociale la portavoce del gruppo.
«Dolcis in fundo». Ed ancora recupero
Donato Liotto
L’EVENTO
L’attuale commissario tecnico della nazionale accolto da Rosa Celardo allo «Jommelli»
Ed ecco Sandro Cuomo,
campione di scherma
Il più volte campione mondiale e campione olimpico, ha incontrato insieme a Nerosubianco i giovani
schermidori del liceo scientifico sportivo di Aversa. Cuomo non con la spada ma con la chitarra ha
deliziato i presenti. Alla fine i ragazzi in fila per selfie ed autografi con il loro idolo
Raffaele de Chiara
G
56
rande mattinata di sport
organizzata da Nerosubianco
al liceo scientifico sportivo
«Jommelli» di Aversa, dove i ragazzi,
tra le materie sportive, praticano anche
la scherma. Ad arrivare nella scuola
aversana, diretta da Rosa Celardo, è
giunto il Commissario Tecnico della
Nazionale Italiana di Spada, Sandro
Cuomo. L’atleta napoletano, medaglia
d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996,
introdotto dalla dirigente scolastica,
è stato presentato dal nostro direttore
Giuseppe Lettieri, che ha ricordato i
tanti successi di Cuomo, sia come atleta,
tre volte oro mondiale, due volte vincitore della Coppa del Mondo, campione
europeo, solo per ricordarne i principali
successi, sia come commissario tecnico
con tre ori mondiali (due maschili e uno,
per la prima volta femminile nel 2009)
e la straordinaria annata 2014, quando
la nazionale di spada, con sei medaglie
Studenti e docenti dello «Jommelli» con Sandro Cuomo
tra mondiali ed europei, cosa mai successa nel pur lusinghiero palmares della
scherma italiana, è stata prima al mondo
per vittorie. Uno sport che non ha mai
deluso l’Italia e che allo “Jommelli”
iniziano a praticarlo sul serio, grazie
soprattutto al docente esterno Ewa
Borowa. I ragazzi, oltre a tempestare di
domande, l’iridato olimpico, hanno poi
effettuato un piccolo esame, increduli
essi stessi, di farlo proprio sotto gli occhi
dell’allenatore della Nazionale Italiana.
Tutti promossi! Cuomo ha poi svelato
che, tra le sue passioni, c’è la chitarra
e così, all’improvviso, è spuntato, il
Maestro aversano Piero Viti, amico e
insegnante di Cuomo che, non con la
spada ma con la chitarra, ha deliziato i
presenti. Alla fine i ragazzi in fila per
selfie ed autografi con il loro idolo.
La pluricampionessa della spada è docente dello «Jommelli»
Ewa Borawa è ormai aversana
I
l Liceo Jommelli è il primo liceo
scientifico sportivo istituito in
Campania. Diretto da Rosa Celardo
vanta, proprio nella sezione scherma,
come docente una campionessa di
livello mondiale, Ewa Borowa. Nata
a Varsavia, Ewa è stata tre volte campionessa di Polonia e seconda in Coppa
del Mondo. Si è trasferita ad Aversa
per raggiungere il marito Slawomir
Kowalczyk (che è stato campione nei
110 ostacoli in Polonia), che gli amici
italiani chiamano Giovanni, nel 1991.
In quegli anni la situazione politica ed
economica in Polonia, nonostante la
caduta del muro di Berlino, era ancora
difficile. E così Ewa si è dovuta fermare
proprio nel momento clou della sua
carriera, non potendo più gareggiare per
la Polonia, e non ancora per l’Italia, non
avendo ottenuto all’epoca la cittadinanza. Dopo qualche anno ha gareggiato
vincendo il campionato italiano ma il
titolo fu assegnato, proprio per i problemi di cittadinanza, alla seconda. Da
tempo svolge l’attività di allenatrice per
prestigiose società campane. Addirittura
a 45 anni, recandosi ad accompagnare
una allieva per gareggiare nella Coppa
Italia, fu invitata dalla federazione a
Ewa Borowa premiata dal Coni
gareggiare e vinse. Attualmente, Ewa
Borowa Kowalczyk gareggia nei
Master ed è campionessa Europea in
carica e vice campionessa Mondiale.
Martina Melino
PERSONAGGI
La nostra città fu l’ultima tappa prima del suo trionfale ingresso a Napoli l’11 maggio del 1734
Carlo e l’affetto
ricevuto da Aversa
Quest’anno si celebra il III centenario della nascita di Carlo di Borbone. Vi raccontiasmo le vicende
che legarono l’illuminato sovrano ad Aversa dal 1734 al 1750 quando, grato per le dimostrazioni
di affetto ricevute, trasferì ad Aversa un reggimento di cavalleria nell’antico castello aragonese
Franco Pezzella
Q
58
uest’anno si celebra il III centenario della nascita di Carlo di
Borbone, re di Napoli prima,
dal 1734 al 1735, dei riuniti regni di
Napoli e di Sicilia poi, dal 1735 al 1759,
e di Spagna infine, da quell’anno al
1788, quando morì a Madrid, dove era
nato nel 1716. Nei due decenni e più
che regnò a Napoli, Carlo di Borbone
restituì alla città l’antica indipendenza
dopo oltre due secoli di dominazione
straniera, inaugurando un periodo di
rinascita politica, ripresa economica e
sviluppo culturale senza pari, tant’è che
lo storico Giuseppe Galasso ha definito
Carlo di Borbone
il suo regno come «l’ora più bella»
nella storia del Napoletano. E Napoli
non l’ha dimenticato intitolandogli
l’edizione 2016 del Maggio dei Monumenti. Anche Aversa sta preparando una
manifestazione in suo ricordo, perché la
città è legata alla figura dell’illuminato
sovrano per essere stata sede, per un
mese intero, dell’ultima tappa prima
del suo trionfale ingresso a Napoli l’11
maggio del 1734.
Ricapitolando brevemente le vicende,
Carlo di Borbone, figlio di Filippo V
re di Spagna e di Elisabetta Farnese,
già duca di Parma e Piacenza dall’età
di quattordici anni, a diciotto anni,
subito dopo lo scoppio della guerra di
PERSONAGGI
successione polacca, è inviato a conqui- quartier generale in attesa che l’ultima è a Napoli, dove s’insedia sul trono.
stare il regno di Napoli con un esercito resistenza a Napoli sia annientata.
Nei mesi successivi, sconfitto a Bitonto
di quarantamila uomini guidati dal Nella nostra città è accolto, tra gli altri, l’esercito austriaco e conquistata rapidaconte di Montemar. È il mese di aprile oltre che dal vescovo Innico Caracciolo mente la Sicilia dal Montemar, assume
del 1734, e dopo varie
anche il titolo di re di Sitappe, giunge a Monte
cilia facendosi incoronare
Carlo di Borbone, il 14 maggio
Rotondo, da dove invia
a Palermo il 3 luglio del
un proclama ai napo1735. Carlo è di nuovo ad
Convegno dell’Associazione Parente e Sun
letani in cui annuncia
Aversa alla fine di giugno
che sta per arrivare a
del 1738 quando attraverPer celebrare il terzo centenario della nascita di Carlo III è in
Napoli per liberarla
sa la città con la consorte
programma un convegno ad Aversa, promosso dall’Associazione
dagli austriaci. Il viceré,
Amalia di Sassonia che
Gaetano Parente in collaborazione con la Sun, che vedrà presenti
il conte Visconti, tenta
aveva sposato per procura
in città, studiosi eminenti: la prof.ssa Rosanna Cioffi, presidente
una possibile resistenza
a Dresda il 9 maggio di
del Comitato Interuniversitario per le celebrazioni caroline, il
inviando le truppe verso
quell’anno. Per l’occaprof. Giuseppe Cirillo, storico della Sun, la prof. Anna Grimaldi,
Piedimonte San Germasione gli Eletti al governo
il prof. Salvatore Palladino, il prof. Riccardo Serraglio, il
no dove sono ad attendella città commissionano
giornalista Nicola De Chiara, il dottor Carlo De Cristofaro della
derle altre guarnigioni
all’architetto
senese
Federico II. Sede del convegno, dal titolo “...Aversa un’altra
provenienti da Trieste e
Paolo Posi un apparato
Napoli. La sovranità di Carlo di Borbone nella storia aversana”,
dalla Sicilia, ma resosi
effimero per trasformare
sarà il Castello Aragonese, il prossimo 14 maggio, alle 9,30.
conto che senza l’apcon decorazioni e granpoggio della popoladiosi ornamenti la «strada
zione ogni resistenza è inutile ripara in e dal clero, dal popolo festante e da Nuova» che attraversa la città dalla
Puglia. Carlo ha campo libero, penetra un’altra deputazione di notabili, fra Porta di Moccia, in direzione di Capua,
nel regno e arriva prima a Frosinone, cui una rappresentanza dei magistrati alla Porta del Mercato Vecchio, verso
dove trova buona parte della borghesia e di Napoli, a cui rivolge un articolato Napoli. Le cronache del tempo non ci
degli amministratori napoletani pronti a discorso
politico
programmatico, raccontano l’evento, che dovette essere
manifestare sudditanza, e poi a Cassino promettendo agli uni la soppressione di solenne e festoso. Nel 1750 Carlo, grato
e a Maddaloni. Il 10 maggio Carlo arri- tutte le imposizioni stabilite dal passato l’affetto ricevute, trasferì ad Aversa un
va ad Aversa dove decide di fermarsi nel governo, e agli altri, il mantenimento di reggimento di cavalleria nell’antico
palazzo Della Valle, insediandovi il suo tutti i privilegi acquisiti. Il giorno dopo castello aragonese.
59
STORIA NOSTRA
Ludovico Abenavolo non avrebbe partecipato alla storica «disfida di Barletta»
Gli Abenavolo, nobile
famiglia aversana
Nel IV capitolo di “Ettore Fieramosca” di Massimo D’Azeglio, il nome di Ludovico Abenavolo non
compare tra i partecipanti alla storica disfida. D’Azeglio trasse i nomi dei tredici cavalieri dalla
«Storia d’Italia» del Guicciardini che lo cita come L. Aminale da Terni e non come L. Abenavolo
Enzo della Volpe
G
60
li Abenavolo, nobile famiglia
di origine normanna, possedeva
parecchi feudi. In seguito, dalla
città di Aversa, si spostarono in altre
città, tra cui Capua, Napoli e Teano. Si
ricorda un Goffredo Abenavolo per aver
donato nel 1142 un terreno al monastero
di S. Biagio in Aversa. Nell’elenco dei
baroni del Regno di Napoli, voluto dal
re Guglielmo II, sono menzionati, tra i
suoi feudatari, anche un Guglielmo, un
Matteo e un Ruberti Abenavolo, tutti residenti ad Aversa. In un altro documento
d’archivio, datato 1195, è riportato
che un certo Andrea Abenavolo era al
seguito di Enrico VI di Svevia. Tra le
Ludovico Abenavolo ritratto a S. Domenico
fila dei seguaci di Corrado,
figlio di Federico II, troviamo
Lottiero Abenavolo di Aversa.
Isabella Abenavolo, 1319, è
suora nel monastero di S. Biagio di Aversa. Con Manfredi,
prima, e Carlo I d’Angiò, poi,
si ricorda un Pietro Abenavolo,
padre di Andrea e marito di
Letizia di Sant’Angelo. Con
Pietro Abenavolo, morto nel
1392 - secondo Broccoli - ha
inizio il ramo degli Abenavolo
della città di Teano.
Il valoroso Ludovico Abenavolo, primogenito di Troilo,
nasce intorno al 1470-1478 ed
ebbe l’onore di essere scelto
STORIA NOSTRA
fra i contendenti che si batterono nella famosa disfida di Barletta tenutasi
il 13 febbraio 1503 nella piana tra Andria e Corato: tredici cavalieri italiani
combatterono contro altrettanti cavalieri
francesi. Era in gioco l’orgoglio degli
italiani. Capitanati da Ettore Fieramosca, la disfida arrese la vittoria agli
italiani. Sulla vicenda Massimo D’Azeglio scrisse un romanzo storico. Nel
Castello Svevo di Barletta, sulla lapide
commemorativa dell’evento, compare,
tra i partecipanti alla disfida, anche un
“Ludovico Abenavolo da Capua”.
Dove è nato Ludovico Abenavolo?
Secondo Gaetano Parente, Ludovico
è aversano, in virtù delle sue origini
normanne (Parente: “Bazar”, vol. IV,
pag.155, 1855, Napoli). Angelo Broccoli, invece, al termine dei suoi studi
concluse che Ludovico era nato a Teano,
città dove si era trasferito il padre Troilo
dopo aver sposato Caterina Caracciolo.
Invece, per il canonico Gabriele Jannelli, Ludovico è nato a Capua perché il padre, all’epoca, abitava ancora a Capua.
Scrive Gabriele Jannelli: « (riferito a
Ludovico)… Napoli, per avergli dato la
cittadinanza, Aversa, per le antiche origini della famiglia, Teano, per aver preso
la residenza dopo la disfida di Barletta,
Gabriele Jannelli, a proposito
di Ludovico Abenavolo, elogia
«Aversa, per le antiche origini
della famiglia, Teano, per aver
preso la residenza dopo la
disfida di Barletta e Capua
per avergli dato i natali»
e Capua, per avergli dato i natali perché
Troilo, padre di Ludovico, nacque a
Capua». Mons. Roberto Vitale nel suo
“Dizionarietto biografico degli uomini
illustri e notevoli di Aversa” si schiera
con Gaetano Parente: «Non ignoriamo
le lunghe contese di tre città – Aversa,
Capua, Teano – per attribuirsi la gloria
d’aver dato i natali a questo eroe (…)».
Alle incerte origini di Ludovico Abenavolo – dice Giulio Amendola – si deve
aggiungere un’altra circostanza che ci
lascia interdetti: Ludovico non avrebbe
partecipato alla disfida di Barletta. Nel
IV capitolo di “Ettore Fieramosca” di
Massimo D’Azeglio, il nome di Ludovico Abenavolo non compare tra i partecipanti alla storica disfida. D’Azeglio
trasse i nomi dei tredici cavalieri dalla
“Storia d’Italia” del Guicciardini che
lo cita come L. Aminale da Terni e non
come L. Abenavolo. La figura di Ludovico Abenavolo - continua Amandola
– presumibilmente aversana, continua
a essere avvolta in un buio d’incertezze. C’è pure chi azzarda l’ipotesi che
Ludovico abbia sostituito un cavaliere
italiano. Ludovico fu avviato dal padre
alla carriera delle armi, ponendosi al
servizio di Gonzalo Fernández de Córdoba. Da questi ricevette, poi, alcuni
feudi in Basilicata e in Calabria e, nel
1507, anche la baronia di Montebello.
Tra il 1514 e il 1515 Ludovico comprò
non pochi beni: il feudo della Dogana
e dello Scannaggio, le terre di Pietramelara e il feudo Marzanello. Il
1° settembre 1518 Ludovico fu eletto
come uno dei tre Sindaci di Teano. Nel
1528, al momento dell’invasione del
Lautrec, a Ludovico, avendo aderito ai
francesi, furono confiscati, poi ridati, i
beni. Per strategiche alleanze, Ludovico
sposa in prime nozze Letizia Asperella,
nobildonna di Sessa e, in seconde
nozze, 1484-1505, Maddalena del Tufo,
di nobile famiglia aversana. Dalla loro
unione nasceranno sei figlie, Beatrice,
Camilla, Lucrezia, Vittoria, Isabella
e Luisa. Già dal 16 febbraio del 1535,
Ludovico non compare più tra i vivi.
61
LA MOSTRA
Una mostra originale quella proposta da Amalia Petrone e Wlenia Tessitore
Armonie di carte:
il dono degli origami
Nell’esposizione a «Il Dono», in cui campeggiava il simbolo di quest’arte, la gru o tzuru, segno di pace
e di speranza, le più belle opere di queste ragazze, una psicologa di Casoria e una dipendente di
un’azienda di import/export di Aversa: «Gli origami esprimono tanta dolcezza e rilassano»
Martina Melino
«A
62
rmonie di carta: il dono
degli origami»: questo
il titolo dell’originale
mostra delle opere di Amalia Petrone e
Wlenia Tessitore, proposta alla libreria
“Il Dono” di Aversa dal 23 al 29 aprile.
La parola origami deriva dal giapponese
oru (piegare)
e kami (carta)
e la loro storia
comincia
qiuando
è
stata inventata
la carta stessa,
agli inizi del
secondo secolo d.C. Kami
vuol dire anche divinità e questo dona a
questa tecnica una valenza sacrale.
La mostra, in cui campeggiava il simbolo di quest’arte, la gru o tzuru, segno
Amalia e Wlenia e, a lato, i truzu
di pace e speranza, ha presentato le più
belle opere di queste ragazze, una psicologa di Casoria e una dipendente di
un’azienda di import/export di Aversa.
«Da qualche anno lavoriamo gli origami insieme - ci ha dichiarato Amalia
Petrone - ed oggi ringraziamo “Il
Dono” per averci
regalato questa
meravigliosa
opportunità”. Per
Wlenia Tessitore
“gli
origami
esprimono tanta
dolcezza ma in
generale tutti i
lavori fatti con le
mani aiutano a rilassarsi”. Amalia
e Wlenia hanno
presentato lavori
su dei tronchi,
che hanno richiamato la primavera, ma
anche composizioni floreali e scatole
regalo.
Due laboratori con i ragazzi del
comprensivo “De Curtis”, che hanno
appreso da vicino l’arte di realizzare
origami, hanno impreziosito e reso
indimenticabile la mostra.
A «Il Dono» il primo maggio festeggiato con la «Lucio Battisti Tribute Band»
«Io lavoro... e penso a te»
Q
uesta mattina alla libreria
sociale “Il Dono” di Aversa si
festeggia il primo maggio, con
«Io Lavoro… e penso a te». Ci sarà la
particolare presentazione del concerto
che il gruppo aversano “Emozioni
Lucio Battisti Tribute Band” terrà, sabato 14 Maggio, alle ore 20.00, presso
il Teatro Bolivar di Napoli, per chiudere
una ricca rassegna musicale e non solo,
proposta dai titolari di questa splendida
realtà culturale napoletana, iniziata con
Insolite Note, diretta dalla cantante e
attrice di origini tunisine, M’Barka Ben
taleb, e aperta con il grande concerto del
talentuoso violinista aversano Edoardo
Amirante.
Il gruppo composto dal cantante
Giuseppe Carli, dal chitarrista Aldo
Palumbo, dal bassista Antimo De Paola, dal tastierista Raffaele Monsurrò e
dal batterista Francesco Di Biase non
solo con la sua musica rende omaggio
al grande cantautore che rivoluzionò,
insieme a Mogol, la musica leggera
italiana, ma anche ad un altro gruppo
storico, i napoletani Alunni del Sole, la
cui “’A Canzucella” resta nel cuore di
tanti di quella generazione degli anni
Settanta, tanto che Enrico Ruggeri l’ha
riproposta proprio all’ultimo Sanremo,
tre mesi fa. Ingresso libero a “Il Dono”,
dove si potrà anche prenotare il bus che
da Aversa porterà al teatro napoletano.
La «Lucio Battisti Tribute Band»
Una bella mattinata per parlare di musica e per dare sostegno, anche grazie
all’attivissima libreria sociale, ad un
giovane gruppo aversano che tra pochi
giorni debutterà su una difficile piazza.
Luca Faenza