Nautech, settembre 2013
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Nautech, settembre 2013
Formazione Sebastiano Ercoli e Andrea Ratti, Dipartimento INDACO, Lecco Innovation Hub, Politecnico di Milano – [email protected] Propulsione azimutale, quali sfide? 72 SETTEMBRE 2013 ”Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora”: è inutile fare con più ciò che si può fare con meno, diceva il frate francescano Guglielmo Da Ockham L’incontro “Sistemi innovativi di propulsione e trasmissione per applicazioni nella nautica da diporto” organizzato nell’ambito del Master in Yacht Design del Politecnico di Milano L e parole del filosofo medioevale sono state citate dallo yacht designer Sergio Abrami durante il seminario dal titolo “Sistemi innovativi di propulsione e trasmissione per applicazioni nella nautica da diporto” organizzato nell’ambito del Master in Yacht Design del Politecnico di Milano; l’evento, tenutosi il 3 giugno 2013 presso la Galleria del Vento del Politecnico, è stato supportato da ATENA, l’Associazione Italiana di Tecnica Navale. La citazione era riferita ai file tridimensionali dei sistemi di propulsione e trasmissione che i produttori forniscono ai designer; si tratta spesso degli stessi modelli CAD destinati alla produzione, inadatti e difficili da gestire per il progettista cui invece basterebbe una rappresentazione schematica che indichi con chiarezza l’ingombro generale, consenta di evitare interferenze e segnali chiaramente le parti cui deve essere garantita l’accessibilità per la manutenzione. Soluzioni pod-azimutali Il problema della relazione tra yacht designer e produttori di impianti di propulsione e trasmissione è destinato ad acuirsi con i sistemi di podazimutali. Tali soluzioni sono infatti più complesse delle tradizionali trasmissioni in linea d’asse e richiedono uno sviluppo in stretta collaborazione tra progettista e produttore. È questo uno dei molti temi emersi nell’ambito del seminario, che ha visto l’incontro delle maggiori aziende produttrici di sistemi pod, progettisti affermati, professori e studenti di ingegneria e di design navale e nautico. I sistemi pod costituiscono una profonda innovazione nel panorama motonautico, grazie a rendimenti superiori rispetto ai tradizionali sistemi in linea d’asse, cui si sommano un’elevata manovrabilità e la semplicità di installazione; tuttavia, in un mondo spesso legato alle tradizioni come quello nautico, i pod non mancano di sollevare qualche perplessità: dagli aspetti di manutenzione alla necessità di lavorare in modo nuovo, collaborando tra progettisti e aziende produttrici per la corretta configurazione del sistema. Il seminario è stato aperto dal prof. Andrea Ratti, organizzatore dell’evento, cui è seguito un intervento del prof. Fabio Fossati, coordinatore scientifico delle attività di ricerca della Galleria del Vento del Politecnico, sulla valenza della modellazione numerica e degli studi sperimentali (in galleria del vento e in vasca navale) per la progettazione di imbarcazioni plananti e dislocanti. È seguita quindi una presentazione della galleria in cui si è svolto l’evento, al termine del quale è stato possibile effettuare una visita guidata. Il secondo intervento è stato curato dall’ing. Alberto Amici di RTN; l’azienda è rappresentante italiana della Reintjes, produttrice dei sistemi pod Fortjes. Il primo Fortjes è stato ideato alla fine anni Novanta, quando nelle vasche navali di Amburgo e Potsdam furono analizzati tre concept: push-push, push-pull, pull-pull. Furono valutati diversi posizionamenti dell’installazione dei pod sullo scafo, considerando non solo l’idrodinamica ma anche il comfort a bordo. Furono poi studiate la geometria della gondola e le migliori divisioni di potenza tra le due eliche; Tutti gli studi (continua a pag. 74) Formazione l sistema IPS di Volvo Penta integra infatti in un’unica soluzione propulsione, timoneria, controlli e autopilota Il Fortjes si basa su una coppia di pod a piede fisso; rispetto a un sistema rotante, questo garantisce migliori risultati dal punto di vista delle tenute 74 SETTEMBRE 2013 Gli ZF POD sono accomunati da una struttura con due eliche controrotanti spingenti posteriori sono quindi confluiti su un modello telecomandato di 5 m che è stato testato in acque aperte, conducendo analisi di cavitazione, test di manovra e ottimizzazione del sistema nel suo complesso. Il Fortjes si basa su una coppia di pod a piede fisso; rispetto a un sistema rotante, questo garantisce migliori risultati dal punto di vista delle tenute, della velocità di installazione e della manutenzione; garantisce inoltre un’altissima tenuta di rotta, un’alta manovrabilità anche in porto e una buona riduzione del rumore a bordo. Migliori performance È intervenuto quindi Paolo di Muro di ZF AG. L’azienda produce pod destinati alla nautica da diporto in tre taglie diverse. La gamma copre potenze da 240 a 930 kW e tutti i motori possono essere accoppiati. Gli ZF POD sono accomunati da una struttura con due eliche controrotanti spingenti posteriori; tale soluzione garantisce che le eliche siano protette dalla gamba stessa. Per ZF il principale vantaggio competitivo si ha dal punto di vista delle performance, con un guadagno medio del 7-10%. Ulteriori vantaggi si hanno dal punto di vista dell’incremento della velocità di punta, della sicurezza e del comfort; oltre alla riduzione della sala macchine. L’azienda tedesca propone un’attività di co-design con progettisti e cantieri per assistere la configurazione del sistema pod; ZF può collaborare dagli studi iniziali dell’architettura navale allo studio della propulsione, dallo sviluppo dei disegni tecnici tridimensionali e al setup dei pod stessi. Andrea Cerutti, responsabile commerciale settore Marine di Rolls Royce, ha esposto brevemente le tappe fondamentali della storia della propria divisione, nata nel 1999. Il primo Azipull nasce nel 2002; è un pod a elica traente studiato per soluzioni dislocanti. Il pod aumenta l’efficienza del 20% rispetto a rotori precedenti della stessa Rolls Royce, generando una forte richiesta di refit. Nel 2009 inizia invece lo sviluppo, tuttora in corso, di sistema Azipull in materiali differenti, come per esempio Carbon Azipull, che ha una particolare attenzione alla riduzione del peso, all’efficienza idrodinamica e di carburante.Al momento, il sistema Carbon Azipull è stato installato come test sul traghetto in fibra di carbonio Rygertroll operante in Norvegia e su uno yacht da diporto, un Azimut Grande 125F. Andrea Piccione, account manger di Volvo Penta Italia, ha riassunto l’Interpretazione del concetto di pod secondo la propria azienda con la parola ”integrazione”. Il sistema IPS di Volvo Penta integra infatti in un’unica soluzione propulsione, timoneria, controlli e autopilota. Questo garantisce una buona efficienza: rispettou a na linea d’asse, l’azienda stima un aumento di autonomia del 35%. Inoltre, lo scarico immerso dà buoni risultati per quanto riguarda il rumore. I pod Volvo Penta sono caratterizzati da una doppia elica traente posizionata anteriormente. Come rischi in caso d’urto, si ritiene che non ci siano differenze di danni rispetto a sistema conlinea d’asse tradizionale. Anche il sistema IPS è proposto in 3 dimensioni, per installazioni doppie, triple o quadruple. Efficienza e rendimento Il sistema IPS è di rapida installazione, semplificando il lavoro del cantiere; ulteriore vantaggio è avere un unico fornitore per funzioni altrimenti separate (propulsione, timoneria ecc.). Altro aspetto positivo della timoneria è che l’elica diventa un componente standard, con i vantaggi che ne conseguono in caso di necessità di sostituzione. Come sottolineato dall’Ing. Carlo Belloni di Volvo Penta, tutti gli interventi hanno mostrato un percorso di studio e ottimizzazione comune, segno che ”la linea d’asse ha i minuti contati”. I sistemi pod rappresentano una delle più radicali innovazioni trasferite nella nautica da diporto, con forti contenuti tecnici per quanto riguarda efficienza, rendimenti e sicurezza; dal punto di vista progettuale, costruttivo, e di manutenzione, sono interessanti anche gli aspetti di liberazione di volumi nella sala macchine, rapidità di installazione e standardizzazione dei componenti; infine, dal punto di vista del fruitore, la semplicità con cui i pod sono governabili rende l’uso molto intuitivo. Insomma, sebbene qualche diffidenza vada ancora superata, l’impegno e la velocità con cui le aziende stanno sviluppando i sistemi azimutali suggeriscono di osservare con attenzione il settore. F © RIPRODUZIONE RISERVATA