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Cronaca 23 L'ARENA Sabato 28 Febbraio 2015 CONSUNTIVI. Tra visitatoria Roma,pubblicotelevisivoe delweb Presepio in opera Unmiliardo gli spettatori L’ideatoreAlfredoTroisi: «Occasionestraordinaria per farconoscerealmondoVerona el’Arena» Un miliardo di contatti in 45 giorni di esposizione. È il calcolo fatto dall’ufficio per le comunicazioni del Vaticano circa la presenza in piazza San Pietro del «Presepio in Opera», l’installazione natalizia realizzata con parte delle scene areniane dell’Elisir D’Amore per iniziativa della Fondazione Verona per l’Arena, come precisa il suo ideatore, il segretario generale Alfredo Troisi, nell’incontro organizzato al Seminario a cui hanno partecipato monsignor Giancarlo Grandis, vicario episcopale per la cultura, il consigliere cominale delegato per la cultura Rosario Russo e il presidente della Fondazione Verona per l’Arena Giorgio Pasqua di Bisceglie. «La cifra è stata desunta in base alle presenze in piazza San Pietro nei giorni dell’esposizione, dal 19 dicembre al primo febbraio, particolarmente rilevanti in occasione dei riti con Papa Francesco», ha detto Troisi, «a cui si aggiungono i milioni di spettatori che dalle televisioni di tutto il mondo e nel web, attraverso i servizi Ilpresepe di Verona in piazza SanPietronel periodo natalizio DasinistraPasqua, Russo,Grandise Troisi FOTO MARCHIORI PERNONDIMENTICARE. Incontro perlescuole medieaSan Michele Shoah, 400studenti alezionedi storia RelazionedelprocuratoreButtitta, fotoe filmati «Dovete tornare a casa con un’emozione». Ha chiuso così la giornata dedicata alla Shoah il Procuratore militare Enrico Buttitta. Un incontro con gli oltre 400 alunni delle scuole medie di primo grado di San Michele, Madonna di Campagna e Porto San Pancrazio, in cui si è raccontata la storia con delle storie. Una mattina in cui gli studenti hanno avuto modo di riflettere sulla Shoah e capire le radici dei fatti atroci della Seconda Guerra mondiale. Radici che affondano nei nazionalismi esasperati, nell’odio razziale, nei campi di concentramento, l’olocausto e le leggi razziali, raccontati dal relatore in modo originale attraverso immagini e filmati che hanno avuto un forte impatto tra gli adolescenti. Un incontro molto apprezzato dai ragazzi, che hanno avuto modo di riflettere al ricordo delle atrocità subite dagli ebrei durante la seconda guerra mondiale ma anche avere un contatto visivo con le immagini tremende dei campi di sterminio. Immagini, alternate a racconti e poesie e alla proiezione di due brevi filmati tratti da «La vita è bella» di Roberto Benigni e dal toccante «Il biondino dal pigiama a righe» diretto e sceneggiato da Mark Herman. «Mi ha molto L’incontro sulla Shoahal cinema diSan Michele FOTO MARCHIORI colpito l’attenzione dei ragazzi, tutti giovanissimi, su un tema così forte», spiega il procuratore militare, «una bella esperienza non solo per loro ma anche per me, anche se non è la prima volta che ho modo di incontrare dei giovani». A dare il benvenuto il presidente della settima circoscrizione Nicola Carifi, che ha ringraziato i relatori per la disponibilità e la parrocchia di San Michele che ha messo a disposizione la sala. Presenti anche la professoressa Augusta Celada e la dottoressa Anna Lisa Tiberio della direzione dell’Ufficio regionale del Ministero dell’Istruzione. «È stata una giornata importante per la scuola e per i ragazzi», sottolinea Tiberio, «perché difficilmente questo argomento viene affrontato con adolescenti delle scuole medie. È stato bello vedere i ragazzi attenti e partecipi di racconti e vicende di una pagina di storia che non avremmo voluto leggere». A porre l’accento sull’attualità, ricordando i fatti di Parigi e Copenhagen, il presidente dell’associazione figli della Shoah, Roberto Israel. Insomma un’iniziativa da riproporre quella organizzata dalla settima circoscrizione in collaborazione con la dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di San Michele, Eleonora Negrini. • L.P. TESTIMONI. Nel 1915in Anatolia ilprimo genocidiodel secolo scorso giornalistici, hanno potuto ammirare il presepe veronese e l’Angelo blu dell’accoglienza dell’artista Albano Poli, un’opera bronzea di quattro metri collocata dinanzi alla Natività. Sul piano promozionale per Verona, e per l’Arena, è stata un’occasione straordinaria, un’idea vincente». Nel corso dell’incontro al Seminario è stato proiettato un breve filmato con i momenti salienti dell’incontro di dicembre tra la delegazione veronese, guidata dal sindaco Flavio Tosi, e Papa Francesco che, come aggiunge Troisi, «ha dimostrato grande apprezzamento per questa originale Natività realizzata con scene d’opera». L’evento a Roma, ha aggiunto il presidente Pasqua di Bisceglie, «è stato un modo di dimostrare amore per la nostra città, proponendo ad un pubblico mondiale uno dei suoi simboli, quello dell’opera lirica in Arena, davanti a uno spettatore d’eccezione come Papa Francesco». Il progetto, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Verona per l’Arena, Fondazione Arena, Comune e Diocesi di Verona era stato ideato e curato da Alfredo Troisi, con la collaborazione tecnica dell’architetto Graziano Gabaldo, dello staff tecnico della Fondazione Arena, della Flover di Bussolengo e del Coordinamento eventi e la Direzione dei servizi tecnici del Governatorato dello Stato Città del Vaticano e dei Musei Vaticani. A sostenere il progetto, inoltre, la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Verona, Veronafiere, Banca Popolare di Verona, Coemar-De Sisti, Copgress, Fontanini, Italtelo, Itas Assicurazioni, Nolo Service Benaco e Progetto Arte Poli. • E.CARD. brevi «VARIETÀ ITALIANO» STASERANEL TEATRO PARROCCHIALEDISAN GIOVANNIEVANGELISTA Nel teatro parrocchiale di via Del Quadrato 2 a Santa Lucia, nell'ambito della seconda edizione dell'iniziativa «Un posto a Teatro» promossa dall'assessorato comunale al decentramento, stasera alle 21 l'accademia Kairòs si esibirà in «Gala Varietà italiano. La canzone che vi presentiam...», un concerto dei brani più noti del varietà italiano fino agli anni Sessanta. Nello spettacolo saranno presentate le più belle canzoni del Trio Lescano e del Quartetto Cetra. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. LAVOROINEUROPA AL CONVENTODEGLI STIMMATINI DISEZANO INCONTROCON BARETTA Nel convento degli Stimmatini di Sezano in Valpantena domani mattina alle 10 si terrà un dibattito su «Lavoro e occupazione in Europa nel XXI secolo». L'incontro è organizzazto dal Movimento federalista europeo e vedrà gli interventi di Pier Paolo Baretta, sottosegretario al Ministero dell'economia e delle finanze, e di Alfonso Iozzo, dirigente dell’Unioneeuropea dei federalisti ed ex presidente della Cassa depositi e prestiti. Dopo le relazioni è previsto il dibattito, che continuerà anche nel pomeriggio. Armeni,centoannifa ildrammaeladiaspora AlBerti l’ambasciatoreGhazaryanelascrittrice Arslan.«Putroppotutto siripete oggi conl’Isis» Nel 2015, oltre al centenario della Grande Guerra, si commemora anche quello del genocidio degli Armeni. Da oggi in avanti lo ricorderanno bene i ragazzi dell’Educandato Agli Angeli, del liceo Montanari e dell’istituto alberghiero Berti, che ieri hanno ascoltato la storia di quello sterminio, che fece oltre un milione e mezzo di morti, dalle parole della scrittrice Antonia Arslan, dell’ambasciatore armeno in Italia Sargis Ghazaryan e di Ivan Polgrossi, docente di Scienze Agli Angeli, di origine armena. E che hanno potuto avere, letteralmente, un assaggio della tradizione del Paese caucasico grazie a un pranzo in stile armeno–mediorientale offerto all’alberghiero del Chievo. La lezione di storia, in realtà, sugli eventi della primavera del 1915 quando il governo dei Giovani Turchi attuò l’eliminazione sistematica dell’etnia armena, c’era già stata in classe. Ieri, come spiega la dirigente degli Angeli, Rosa Tirante, «si è voluto riportare alla mente e alla consapevolezza ciò che sta nel cuore» di molti che quel genocidio l’hanno vissuto nei racconti, o nei silenzi impregnati di dolore, dei loro cari. Lo sterminio e la conseguente diaspora, infatti, disperse i sopravvissuti in tutto il mondo. Anche a Verona, dove uno AlBertic’è statoilpranzoispirato allacucinaarmena FOTO MARCHIORI dei loro discendenti, il neurologo Hrayr Terzian, fu il primo rettore dell'ateneo scaligero, tra il 1982 e l’85. Sua cugina, Antonia Arslan, autrice del romanzo «La masseria delle allodole», ha ricordato ai ragazzi le persone rinchiuse da vive dentro caverne o depressioni del terreno, le donne bruciate col fuoco. «Purtroppo tutto ciò accade anche oggi con l’Isis: sono assassini rituali, che ritornano, non pensiamo che non possano ripetersi. L’unico modo per evitarli è la nostra scelta di vita ogni giorno, tra il bene e il male che sono in ognuno di noi». E il seme del male, dice, è l’avidità, che ti fa chiudere gli occhi o guardare dall’altra parte. Ghazaryan di- ce: «La prevenzione dei genocidi comincia tutti i giorni nelle scuole. Come? Isolando il bullo e alzando la guardia contro atteggiamenti xenofobi». E dopo la tavola rotonda, tutti a tavola all’istituto Berti. Il menù? Mrgov vosp (polpettine di lenticchie), motal (insalata con feta, menta, timo, dragoncello), dolmà (involtini di orzo speziato) e lavash (“pizza” ripiena di cipolla e coriandolo), per l’aperitivo. E poi hummus (crema di ceci), legumi speziati, timballino di riso con noci e uva, carciofi croccanti e zucca. Per finire con tortino al miele con pere e cannella e datteri. «Una rivisitazione dei piatti armeni», dice il dirigente Antonio Benetti. • E.PAS.