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duemilasedici ANEV - ASSOCIAZIONE NAZIONALE ENERGIA DEL VENTO 2 ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento – è l’associazione di protezione ambientale (riconosciuta ai sensi della Legge 8 luglio 1986 n. 349) nata nel luglio 2002 che vede riunite circa 70 aziende che operano nel settore eolico e oltre 5.000 soggetti, tra cui produttori e operatori di energia elettrica e di tecnologia, impiantisti, progettisti, studi ingegneristici e ambientali, trader elettrici e sviluppatori che operano nel rispetto delle norme e dei regolamenti associativi. L’ANEV è membro di Confindustria Energia ed è fondatore del Coordinamento FREE. Inoltre è l’Associazione Italiana presente nel board direttivo delle corrispondenti associazioni Europee e Mondiali quali il WWEA–GWEC–WindEurope e aderisce a UNI–CEI-AIEE. Tra gli scopi dell’Associazione vi è quello di concorrere alla promozione e utilizzazione della fonte eolica in un rapporto equilibrato tra insediamenti e natura, quello di favorire la diffusione della sicurezza e della tutela della salute sul lavoro nei parchi eolici, nonché quello di promuovere la ricerca e lo sviluppo tecnologico finalizzato all’utilizzo della risorsa vento e all’uso razionale dell’energia, oltre che alla diffusione di una corretta informazione basata su dati reali. L’obiettivo di conciliare lo sviluppo della produzione di energia pulita con le necessarie tutele di valorizzazione e salvaguardia del territorio, ha spinto l’ANEV a intraprendere una stretta collaborazione con le principali associazioni ambientaliste che ha portato negli anni alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa con LEGAMBIENTE, WWF e GREENPEACE finalizzato a diffondere l’eolico tutelandone il corretto inserimento nel paesaggio. L’ANEV si pone, grazie alla sua esperienza specifica e all’alta professionalità degli associati, come l’interlocutore privilegiato nell’auspicato processo di collaborazione con le Istituzioni per la definizione della normativa di settore e con tutti gli organi di informazione sensibili ai temi energetico ambientali e interessati alla divulgazione di una corretta informazione basata sull’analisi scientifica dei dati diffusi. L’ANEV è il membro italiano di: L’ANEV collabora attivamente con le seguenti associazioni di carattere tecnico-scientifico: L’ANEV ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la diffusione dell’eolico ed un suo corretto inserimento nel paesaggio con Legambiente, WWF e Greenpeace L’ANEV inoltre fornisce servizi ai propri Associati tramite accordi e protocolli sottoscritti con: STUDIO GEROSA avvocati e commercialisti associati Rivista mensile che ospita la newsletter ANEV: INDICE L’ASSOCIAZIONE 4 PROTOCOLLI D’INTESA 5 EOLICO: COME FUNZIONA 6 IL POTENZIALE EOLICO INSTALLABILE 7 I BENEFICI AMBIENTALI 8 EOLICO IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO 9 GLI OPERATORI SUL TERRITORIO NAZIONALE 11 OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DELL’ITALIA 12 I MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE DEL SETTORE EOLICO 13 COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO SULLE RINNOVABILI 14 IL POTENZIALE OCCUPAZIONALE DEL SETTORE EOLICO IN ITALIA PROTOCOLLO ANEV - UIL 15 LA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ 16 COME SI REALIZZA UN PARCO EOLICO 17 IL RINNOVAMENTO DEL PARCO EOLICO – STUDIO A CURA DI ALTHESYS 20 ATTIVITÀ, EVENTI E FORMAZIONE SULL’ENERGIA DEL VENTO 21 IL MINIEOLICO 22 LA POTENZA INSTALLATA SUL TERRITORIO NAZIONALE 23 L’ASSOCIAZIONE 4 SCOPI L’ANEV raccoglie, elabora e diffonde dati in modo da facilitare la conoscenza e la comprensione delle problematiche relative all’uso della fonte eolica, si propone di promuovere l’utilizzazione della fonte eolica in un rapporto costantemente equilibrato tra insediamenti e natura, si propone di promuovere la ricerca e lo sviluppo tecnologico dell’ eolico e il conseguente uso razionale dell’energia, sottolinea la valenza ambientale della produzione di energia elettrica da fonte eolica e rinnovabile in generale in funzione del risparmio energetico e della riduzione delle sostanze inquinanti, che causano il degrado dell’ambiente locale e globale, porta avanti l’impegno di instaurare relazioni con le Istituzioni Pubbliche per rappresentare al meglio le finalità dell’Associazione e dei suoi associati anche per il tramite dell’adesione ad altri enti, organizzazioni e associazioni. DATI Risparmio di materie prime L’energia del vento è l’energia del futuro, disponibile oggi. La produzione di energia eolica avviene tramite l’utilizzo di una tecnologia avanzata ed estremamente affidabile, che consente di sfruttare efficacemente una risorsa rinnovabile, sempre disponibile, naturale e pulita. Il nostro Paese ha prodotto nel 2015 15 TWh di energia, in grado di coprire i fabbisogni domestici di 15 milioni di persone e di apportare benefici ambientali, con il risparmio di circa 19 milioni di barili di petrolio corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni risparmiate di CO2. Lo sfruttamento del vento consente di evitare: tonnellate di CO2 e di altri inquinanti ogni anno, di bruciare decine di milioni di barili di petrolio, di consumare o importare materie prime energetiche tanto preziose e di realizzare altre infrastrutture energetiche impattanti sul territorio e sulle popolazioni. Sicurezza degli approvvigionamenti Un ricorso deciso alle fonti rinnovabili consente inoltre di aumentare la scurezza energetica, di ridurre la dipendenza dall’estero, di avere una minore fluttuazione dei prezzi, di ridurre il rischio geopolitico, di migliorare la bilancia commerciale del nostro Paese e di sviluppare occupazione e innovazione tecnologica. L’Italia è importatrice di energia elettrica per oltre il 13% del proprio fabbisogno, e importatrice per oltre l’80% delle materie prime per la produzione di energia, pertanto l’apporto crescente dell’eolico in termini di produzione può aiutare la diminuzione di questo deficit che, a livello mondiale, è tra i più elevati. L’eolico quindi, insieme alle altre fonti rinnovabili, potrà contribuire alla copertura dei crescenti consumi del nostro paese senza aumentare le emissioni nocive. Occupazione L’eolico porta benefici in termini economici locali, nazionali ed internazionali, supportando lo sviluppo della manodopera locale, creazione di posti di lavoro sia dal lato del produttore/investitore sia indirettamente tramite i fornitori. Dallo studio congiunto ANEV - Uil sul potenziale occupazionale è emerso che, qualora in Italia si installassero 16.200 MW di impianti eolici, si contribuirebbe a incrementare l’occupazione con 67.000 posti di lavoro, distribuiti in buona percentuale nel Meridione, dove la disoccupazione è maggiore. In Italia l’ eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti e conta oggi oltre 26.000 addetti. AZIONI DELL’ANEV L’ANEV, associazione di categoria del settore eolico che raccoglie tra i suoi associati la gran parte delle aziende del comparto, annovera tra le sue principali attività • Divulgazione di dati certi e informazioni scientificamente fondate • Elaborazione di studi sulle tematiche energetiche e sull’eolico in particolare • Adesione a comitati tecnici per la diffusione delle rinnovabili • Collaborazione con le Istituzioni in sede consultiva • Coordinamento con le associazioni ambientaliste • Attività di comunicazione per la diffusione delle fonti rinnovabili, in particolare dell’eolico • L’analisi della normativa di sostegno alle fonti rinnovabili, in particolare dell’eolico • Rappresentanza del settore nei processi di definizione della normativa che regola il comparto, al fine di promuovere lo sviluppo dell’eolico, in sede istituzionale • Organizzazione e partecipazione a convegni e manifestazioni, corsi di formazione, organizzazione di premi giornalistici • Organizzazione e coordinamento dell’evento internazionale Giornata Mondiale del Vento in Italia • Adesione a Coordinamento FREE, WindEurope, GWEC, WWEA, ISES, KYOTO Club, CEI, AIEE, Confindustria Energia • Elaborazione di protocollo di intesa a favore delle aziende associate (es.il Protocollo ANEV - LEGAMBIENTE – GREENPEACE, il Protocollo ANEV – UIL; Protocollo di Legalità del Ministero dell’Interno e di Confindustria; Protocollo d’intesa ANEV – GSE); • Attività a tutela della fauna come l’Osservatorio nazionale su eolico e avifauna. ATTIVITÀ ISTITUZIONALI L’ANEV è presente in numerosi gruppi di lavoro, tecnici e istituzionali, dove si discute del panorama legislativo nazionale nel settore delle energie rinnovabili e in special modo dell’eolico. Partecipa al Tavolo di Monitoraggio sulle Rinnovabili istituito dall’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas (AEEGSI), partecipa a Gruppi di Lavoro istituiti dai Ministeri dello Sviluppo Economico (MSE) e dell’Ambiente (MATTM), fa parte del Coordinamento per le Associazioni di Tutela Ambientale, è coinvolta nella predisposizione della normativa tecnica degli Istituti Nazionali UNI e CEI riguardante gli impianti eolici. Ha istituito con il GSE un tavolo tecnico permanente per confrontarsi sugli aspetti normativi del settore delle fonti rinnovabili, riservato ad ANEV, al fine di favorire rapporto di collaborazione reciproca tra i due soggetti, di attenuare eventuali rischi di contraddittorio e di migliorare la comunicazione tra ANEV e GSE. ANEV svolge inoltre attività di sostegno agli associati con aggiornamenti legislativi, attività legali e amministrative. PROTOCOLLI D’INTESA PROTOCOLLO PER IL CORRETTO INSERIMENTO NEL TERRITORIO DELL’EOLICO CON LEGAMBIENTE E GREENPEACE IL RISPETTO DELL’AMBIENTE La mitigazione degli impatti passa dalla applicazione delle migliori tecnologie e dal rispetto di: • Norme tecniche relative alle strade • Norme di sicurezza nella gestione • Norme sulle linee elettriche • Vincoli sulle dismissioni • Occupazione del territorio, infrastrutture stradali e piazzole di manovra • Alterazione del campo sonoro ed impatto acustico • Perturbazione del campo aerodinamico nella zona del parco generatore • Interferenze sulle telecomunicazioni • Impatto visivo e paesaggistico IMPATTO VISIVO E PAESAGGISTICO L’attenzione del paesaggio si concretizza nell’applicazione di procedure scaturenti dall’analisi di: • Definizione delle aree di studio • Indagine storico ambientale • Frequentazione del paesaggio • Effetti ed impatti • Altezza delle torri eoliche • Forma delle torri eoliche • Colore delle torri eoliche • Schema di impianto • Attività di cantiere • Sistemazione definitiva dell’area • Manutenzione dell’impianto • Dismissioni e ripristino TERRITORIO NECESSARIO ALL’EOLICO Considerando la reale superficie occupata a terra dell'aerogeneratore, pari a 16 metri di lato di media equivalenti a 250 metri quadrati per aerogeneratore, al 2020 nell’ipotesi in cui si installassero 16 GW di potenza, l’occupazione del territorio sarebbe pari a 2,47 km2 corrispondente allo 0,0008% della superficie totale dell'Italia.Tale valore si riduce a 1,55 km2 pari allo 0,0005 % della superficie totale dell'Italia, per l'installato di 8,94 GW nel 2015. Nell’ipotesi di considerare una fascia di rispetto di 3 volte il lato del quadrato della superficie occupata a terra, per una superficie complessiva di circa 4.500 metri quadrati necessari per ogni aerogeneratore, i valori precedentemente calcolati risulterebbero pari a 79,4 km2 pari allo 0,03% della superficie totale dell'Italia per l’obiettivo di 16 GW e 84,9 km2 pari allo 0,03% per l'installato al 2015. PROTOCOLLO DI LEGALITÀ CON CONFINDUSTRIA E MINISTERO DELL’INTERNO Gli imprenditori dell’eolico nazionale riuniti nell’ANEV hanno formalmente aderito al Protocollo di Legalità siglato dal Presidente di Confindustria Marcegaglia e dal Ministro dell’Interno Maroni nel 2010. L’ANEV ha aderito con determinazione all’ iniziativa che Confindustria insieme al Ministero dell’Interno hanno messo a punto per aiutare gli imprenditori della confederazione degli industriali a combattere e respingere ogni possibile caso di malcostume e a denunciare ogni comportamento contrario al dovuto rispetto della legalità. L’ANEV in qualità di associazione nazionale dell’eolico, aderente a Confindustria Energia, ha deciso di aderire all’iniziativa che permette ancor più di distinguere gli imprenditori Italiani che lavorano e crescono seguendo criteri di rispetto di buone pratiche e della legalità. Essere nell’ANEV significa oggi avere una ulteriore certificazione di rispettare oltre alle migliori prassi, anche le migliori procedure per evitare possibili intrusioni da parte della criminalità in un settore che, per la sua crescita degli ultimi anni, potrebbe attirare le attenzioni della criminalità con l’obiettivo di garantire che si faccia eolico nel rispetto della legalità, del paesaggio e del territorio. PROTOCOLLO D’INTESA TRA ANEV E GSE Istituire un tavolo tecnico permanente per confrontarsi sugli aspetti normativi del settore delle fonti rinnovabili. Questo lo scopo del Protocollo d’Intesa firmato nel marzo 2014 da Nando Pasquali, Presidente e Amministratore delegato del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e Simone Togni, Presidente ANEV. In particolare, l’accordo è finalizzato alla realizzazione congiunta di attività a sostegno dello sviluppo del settore eolico. Nell’ambito del tavolo tecnico, infatti, il GSE fornisce, su richiesta di ANEV, informazioni e chiarimenti che saranno da questa condivisi con i propri associati. Il rapporto di collaborazione reciproca tra i due soggetti consente di facilitare il perseguimento del comune intento di promozione delle energie rinnovabili, di attenuare eventuali rischi di contraddittorio e di migliorare la comunicazione tra ANEV e GSE. L’ANEV si impegna diffondere ai propri iscritti le regole applicative definite dal GSE e a raccogliere e a veicolare verso il Gestore stesso le eventuali problematiche riscontrate dai medesimi associati. A sua volta il GSE garantisce l’istituzione di un canale telematico dedicato ad ANEV al fine di fornire specifica assistenza e supporto tecnico. 5 EOLICO: COME FUNZIONA utilizzando la forza cinetica del vento trasformandola grazie ad un generatore elettrico in energia elettrica. La quantità di energia che una turbina può produrre dipende dall’intensità del vento e dalla dimensione delle pale che hanno tutte oramai velocità di rotazione limitata per garantire un’elevatissima sicurezza. Possiamo dire che l’energia eolica è energia ad alto contenuto tecnologico, disponibile oggi. È insieme il presente e il futuro, futuro del pianeta e delle nuove generazioni. 6 Gli uomini utilizzano l’energia eolica da molto tempo, quella cinetica da migliaia di anni con le barche, quella meccanica da centinaia di anni con i mulini a vento e quella elettrica da decenni con gli aerogeneratori. I primi impieghi risalgano a quasi mille anni a.c., quando furono costruiti in Persia macchinari in grado di funzionare grazie al vento come pompe idrauliche per irrigare il terreno. Il vento oggi è utilizzato per creare energia pulita, inesauribile, efficiente, endogena che non necessita di infrastrutture energetiche di estrazione, raffinazione e trasporto, senza produrre emissioni climalteranti e rifiuti di qualsiasi genere. Questo è oggi possibile grazie alle moderne turbine eoliche che hanno raggiunto livelli di affidabilità, silenziosità e rispetto dell’ambiente estremamente avanzate. Si tratta di macchine che si mettono in movimento ROTORE: serve a trasformarei il vento (energia cinetica) in movimento (energia meccanica) NAVICELLA: contiene le varie parti che formano l’aerogeneratore MOZZO: dove vengono fissate le pale TRASFORMATORE: aumenta la tensione per il trasporto GENERATORE: trasforma l’energia meccanica in energia elettrica TORRE: sostiene la navicella e il rotore. Può essere strutturata tubolare o a traliccio MOLTIPLICATORE DI GIRI: trasforma la rotazione lenta delle pale in una rotazione più veloce IL POTENZIALE EOLICO INSTALLABILE Nell’individuazione di siti potenziali si è tenuto conto, oltre che di alcuni vincoli di natura ambientale, territoriale, paesaggistica, di porre ulteriori misure di tutela sia progettuali che ambientali, che le aziende associate all’ANEV devono seguire nella realizzazione di un parco eolico. Di seguito si riportano alcune regole nella realizzazione di un progetto di “buon eolico” ( previste nel Protocollo sottoscritto da ANEV con Legambiente e Greenpeace): • Esclusione delle aree di particolare pregio paesaggistico; • Frequentazione del paesaggio ed analisi delle specificità territoriali; • Valutazione degli impatti visivi dai punti di interesse con fotosimulazioni; • Scelta del tipo di sostegno al fine di minimizzarne l’impatto visivo; • Scelta dell’aerogeneratore anche sulla base dell’altezza dello stesso; • Individuazione delle migliori soluzioni cromatiche possibili; • Dismissione totale a fine del ciclo di vita e ripristino alla situazione ex ante. 7 In via cautelativa, quindi, è stato ricavato il potenziale realizzabile, che si basa su criteri e dati scientifici, ricavati dall’esperienza delle aziende associate. I risultati dello studio individuano 16.200 MW di potenziale eolico installabile entro il 2020, cui corrisponderebbe una produzione annuale di energia elettrica pari a oltre 27 TWh, ovvero considerando l’intera popolazione italiana, circa 530 kWh pro capite in un anno. Tale valore individuerebbe una percentuale di produzione eolica sui consumi (CIL, Consumo Interno Lordo), pari a circa il 6,72 %. Un dato particolarmente interessante emerso dallo studio riguarda la possibile collocazione della maggior parte degli impianti ancora da installare nel Meridione. Il centro-sud Italia risulta infatti essere particolarmente idoneo ad ospitare impianti eolici. I BENEFICI AMBIENTALI 8 Nel 2015 l’istallato eolico si è attestato sugli 8.942 MW che hanno consentito di produrre un quantitativo di energia pulita pari a circa 14,6 TWh, di risparmiare circa 20 milioni di barili di petrolio corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni evitate di CO2. Per valutare a fondo i benefici ambientali derivanti dalla scelta dell’energia eolica è opportuno considerare non solo la fase di esercizio dell’impianto ma l’intero ciclo di vita dello stesso (“from cradle to grave”, dalla culla alla tomba), ovvero valutare sia i consumi energetici che le emissioni in atmosfera generate dalle fasi di: - Produzione componenti - Trasporto sul sito - Costruzione - Gestione esercizio - Dismissione impianto e ripristino condizioni ante operam LO STRUMENTO LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA) Lo strumento utilizzato per analisi di questo tipo è il Life Cycle Assessment (LCA). Tramite l’LCA è possibile quantificare, attraverso indici di prestazione ambientale, l’effettivo impatto a lungo termine di un bene, un prodotto o una tecnologia analizzandone l’intero ciclo di vita dalla fornitura della materia prima fino all’utilizzo del prodotto stesso e al suo smaltimento finale. Nel caso particolare di un impianto eolico è interessante valutare due aspetti sostanziali, la quota parte di CO2 prodotta nell’intero ciclo di vita (per una turbina da 2 MW considerando il mix energetico italiano è pari a circa 1.920 tCO2) e l’energy pay back time (EPBT), ovvero il tempo necessario a raggiungere il pareggio tra energia spesa per le fasi di estrazione, produzione, progettazione, trasporto, installazione, futuro smantellamento e riciclaggio dell’opera e quella prodotta in fase di esercizio. Si stima per una turbina eolica un EPBT medio intorno ai 9 mesi. Dopo 9 mesi quindi una turbina eolica ha già prodotto l’energia necessaria a tutto il suo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime necessarie alla costruzione, fino allo smaltimento dell’ultimo componente. Riguardo alla fase di dismissione è interessante notare come solo una piccola parte finisca in discarica: Materiale pale d'acciaio acciaio privo di ruggine ghisa rame alluminio plastica - PVC fibre di vetro olio piombo zinco 90% 90% 90% 95% 90% 100% 100% 100% 90% 90% Scenario riutilizzabile riutilizzabile riutilizzabile riutilizzabile riutilizzabile discarica discarica incenerito riutilizzabile riutilizzabile ANALISI DEL RUMORE EFFETTI: Il rumore più importante prodotto da un impianto eolico è imputabile all’attrito dell’aria con le pale e con la torre di sostegno, mentre i moderni macchinari posti nella navicella sono estremamente silenziosi. Il rumore di fondo in cui gli impianti sono ubicati, è di norma fortemente influenzato dal vento: quanto maggiore è l’intensità del vento, tanto più il rumore emesso dall’aerogeneratore è mascherato dal rumore di fondo. RUMORE A DISTANZA MITIGAZIONI: La minimizzazione degli impatti avviene grazie a studi preventivi e all’applicazione di attenzioni di progettazione che consentono di individuare dei lay-out tali da impedire disturbi. Per fare ciò si effettuano rilievi fonometrici sulla tipologia e sul livello del rumore di fondo nonché una previsione del rumore prodotto dall’impianto. L’applicazione dei risultati grazie a modelli matematici complessi garantisce il contenimento dei limiti previsti dalla legge. RUMORE RISPETTO AD ALTRE FONTI EOLICO IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO I benefici derivanti dal raggiungimento degli obiettivi internazionali assunti dall’Italia comporterebbero un risparmio enorme, anche in termini economici, derivanti dal mancato utilizzo di combustibili fossili e dal mancato pagamento delle penalità. Per giungere a tale traguardo occorre, all’interno di un quadro normativo certo, dotarsi degli strumenti necessari a livello nazionale e regionale. Minore dipendenza energetica equivale ad un maggior peso nello scacchiere internazionale. • Impegno dell’Unione Europea: ottenere che il 20% dell’energia elettrica sia prodotta da FR entro il 2020. • Impegno dell’Italia: 17% dell’energia prodotta da FR entro il 2020. • Impegno dell’Italia nel settore elettrico: 26,39% dell’energia elettrica prodotta da FR rispetto ai consumi entro il 2020. PRODUZIONE DA FONTE EOLICA IN RAPPORTO AL TOTALE DELLE FONTI RINNOVABILI (DATO STORICO E PREVISIONALE) CRESCITA DELL’EOLICO DAL 1993 AL 2015: CONFRONTO TRA CAPACITÀ INSTALLATA EUROPEA E MONDIALE 9 GLI OPERATORI SUL TERRITORIO NAZIONALE 10 OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DELL’ITALIA Sul territorio nazionale sono installati 6.484 aerogeneratori di varia taglia per un totale di potenza installata pari a 8.942 MW; la quota di energia prodotta nel 2015 è stata di circa 14,6 TWh, pari al fabbisogno di 15 milioni circa di persone. ITALIA AEROGENERATORI MW N° POTENZIALE AL 2020 CRESCITA % 2015 OCCUPATI ** RISPETTO AL 2014 MW * PUGLIA SICILIA CAMPANIA CALABRIA SARDEGNA BASILICATA MOLISE ABRUZZO TOSCANA LIGURIA LAZIO PIEMONTE EMILIA ROMAGNA ALTRE OFFSHORE 2.311 1.746 1.268 1.017 1.014 692 372 236 124 58 51 20 19 14 0 1.496 1.480 984 571 693 454 307 286 82 46 36 9 30 10 0 2.500 1.900 1.915 1.250 1.750 760 635 900 600 280 900 200 350 2.060 200 TOTALE 8.942 6.484 16.200 REGIONE kW PER ABITANTE kW PER KM2 11.714 7.537 8.738 4.484 6.334 2.675 2.289 3.166 2.114 1.061 3.741 771 1.145 10.241 1.000 0,0% 0,0% 2,4% 2,3% 0,0% 55,4% 0,0% 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,566 0,346 0,218 0,506 0,606 1,176 1,161 0,177 0,033 0,036 0,009 0,004 0,004 0,001 119,396 67,925 93,301 67,467 42,091 69,226 83,758 21,971 5,382 10,734 2,959 0,878 0,728 0,160 67.010 3,2% 0,148 29,674 * Studio ANEV ** Studio UIL - ANEV EUROPA Nazione Germania Spagna Regno Unito Francia Italia MW Nazione 44.946 23.025 13.603 10.358 8.942 MW Nazione Svezia Polonia Portogallo Danimarca Turchia 6.025 5.100 5.079 5.064 4.694 Olanda Romania Irlanda Austria Belgio MW Nazione 3.431 2.976 2.486 2.412 2.229 Grecia Finlandia Norvegia Bulgaria Ucraina MW Nazione 2.152 1.001 838 691 514 MW Nazione Lituania Croazia Ungheria Estonia Repubblica Ceca 424 423 329 303 282 MW Cipro Lettonia Svizzera Altre 158 62 60 152 TOTALE 147.756 POTENZA INSTALLATA: VALORE ASSOLUTO E IN FUNZIONE DEL TERRITORIO E DELLA POPOLAZIONE RESTO DEL MONDO America del Nord Asia Nazione Cina India Giappone Sud Corea Taiwan Pakistan Tailandia Filippine Altro tot MW 145.104 25.088 3.038 835 647 256 223 216 167 175.574 Nazione USA Canada Messico MW 74.471 11.200 3.073 tot 88.744 MW 8.715 933 845 279 270 268 250 176 483 12.219 TOTALE 272.679 MW Fonte dati GWEC * dati provvisori Oceania America Latina e Caraibi Nazione Brasile Cile Uruguay Argentina Panama Costarica Caraibi Honduras Altro tot Africa e Medio Oriente Nazione Australia Nuova Zelanda Isole del Pacifico MW 4.187 623 12 Nazione Sud Africa Marocco Egitto Etiopia Tunisia Giordania Altro MW 1.053 787 610 324 245 119 151 tot Messico 4.822 517 tot 3.289 11 OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DELL’ITALIA 12 PROSPETTIVE DI CRESCITA DELL'EOLICO SULLA BASE DEGLI IMPEGNI DELL'ITALIA IN SEDE COMUNITARIA Non solo benefici determinati dalla produzione di energia elettrica senza alcuna emanazione di emissioni nocive per la salute e per l’ambiente, ma anche benefici in termini economici locali, nazionali ed internazionali, come: sviluppo della manodopera locale, creazione di posti di lavoro sia dal lato del produttore/investitore sia indirettamente tramite i fornitori, sviluppo di una industria nazionale e miglioramento della bilancia commerciale. Inoltre dal solo comparto eolico si avrebbero ingenti investimenti con benefiche ricadute occupazionali, di rilancio dell’economia e di innovazione tecnologica. * Proiezioni del CIL valutate in funzione degli scenari tendenziali predisposti da TERNA Legenda: CIL = Consumo Interno Lordo • FER = Fonti di Energia Rinnovabile • TWh = Terawattora (unità di misura dell'energia elettrica pari a 1.000.000.000 kWh) • GWh = Gigawattora (unità di misura dell'energia elettrica pari a 1.000.000 di kWh) • MW = Unità di potenza elettrica, equivalente a 1.000.000 di Watt • CO2 = Anidride carbonica I MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE DEL SETTORE EOLICO Il sistema di incentivazione basato sui Certificati Verdi, è giunto a termine a fine 2015, a fronte di una sua trasformazione, dal 1 gennaio 2016, in un sistema di incentivo sempre comunque basato su un meccanismo di valorizzazione economica della produzione. I CV furono introdotti in Italia dal Decreto 79/1999 “Bersani”, poi modificato con la legge finanziaria del 2008, con lo scopo di sviluppare la produzione di energia elettrica verde nei mercati interni. Il meccanismo, che ha consentito il passaggio dal vecchio sistema a tariffa, previsto dal Provvedimento CIP6/92, a questa nuova concezione, ha mirato a stimolare la produzione di energia da Fonti Rinnovabili dalle diverse tecnologie, con adeguati meccanismi di supporto. Ulteriore importante novità del dettato normativo fu quella di porre l’obbligo di produrre energia rinnovabile in capo ai produttori da fonti fossili per una percentuale via via crescente ed in linea con il raggiungimento degli obiettivi comunitari. In caso di impossibilità di immettere energia elettrica da FR in quantità sufficiente, i produttori soggetti all’obbligo, potevano assolvere allo stesso acquistando ed annullando Certificati Verdi prodotti da terzi per un pari quantitativo. I CV erano rilasciati ai produttori che ne facevano richiesta per la produzione elettrica di impianti che avevano conseguito una specifica e propedeutica qualificazione rilasciata dal GSE dell’impianto alimentato da Fonti Rinnovabili (qualifica IAFR). Ogni CV corrisponde a 1 MWh. Il sistema dei Certificati Verdi è rimasto attivo fino a Dicembre 2015 per i soli impianti entrati in esercizio entro il 31 Dicembre 2012, o comunque entro il 30 aprile 2013, in quanto venne previsto un periodo transitorio al fine di tutelare gli investimenti in essere. Per questi impianti il Decreto Ministeriale del 6 Luglio 2012, ha attuato e disciplinato quanto previsto nel D. Lgs 28/11, per quel che concerne la conversione in incentivo del diritto ai certificati verdi, successivamente al 2015, prevedendo una formula comprensiva della decurtazione del 22% alla differenza tra il valore fisso di 180 ¤/MWh e il prezzo di cessione dell’energia elettrica come definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, il tutto moltiplicato per il pertinente fattore K. Dal 2016 quindi detta trasformazione ha preso avvio, e gli operatori coinvolti, si vedranno certificare dal GSE l’energia prodotta, ma solo a seguito della stipula di una apposita convenzione con il Gestore stesso, che a tal fine ha attivato un apposito portale, al fine di gestire, la procedura di convenzionamento e certificazione. La produzione elettrica di energia da Fonti Rinnovabili è stata stimolata con il sistema di incentivazione dei CV in maniera abbastanza costante, come si può apprezzare del grafico. Le Fonti Rinnovabili che hanno maggiormente beneficiato del sistema di incentivazione basato sui CV sono state quelle maggiormente consolidate ed efficienti, quali l’eolico con 71,11 TWh incentivati dal 2002 al 2014 e l’idroelettrico con 65,92 TWh e a seguire le biomasse con 46,78 TWh e la geotermia con 12,48 TWh. 13 COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO RINNOVABILI 14 Il Decreto Legislativo 28/11, di recepimento Direttiva Europea 2009/28/CE sulle fonti rinnovabili, è stato pubblicato il 28 Marzo 2011 sulla Gazzetta Ufficiale n° 71, e nello specifico introduce in l meccanismo di incentivazione successivo al sistema dei certificati verdi. Il testo normativo prevede inoltre dei meccanismi semplificati per le procedure autorizzative sia per gli impianti inferiori a 1 MW sia per impianti di taglia superiore, oltre ad una riduzione lineare, fino ad annullamento, della quota d’obbligo di immissione di energia rinnovabile così come disciplinata dal Decreto “Bersani”. Il Decreto attuativo di quanto previsto nel D. Lgs 28/11, ovvero il DM 6 Luglio 2012, ha quindi introdotto il nuovo sistema di incentivazione per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio a partire dal 1° gennaio 2013, differenziando per soglie di potenza. Gli impianti che rientrano entro la soglia dei 5MW accedono ad un sistema a tariffa, tramite iscrizione ad appositi registri entro i limiti di potenza stabiliti per ciascun anno fino al 2015 (60MW anno), mentre quelli superiori a detta soglia partecipano a delle procedure competitive di aste al ribasso, sempre entro i limiti di potenza annuale stabiliti nel Decreto fino al 2015 (500 MW/anno per eolico onshore e 600 MW/triennio per eolico offshore). Gli impianti eolici fino a 60 kW, invece, accedono direttamente ai meccanismi incentivanti previsti dal Decreto Ministeriale. Per il periodo successivo al 2015 si è in attesa della pubblicazione del nuovo Decreto Ministeriale che dovrà regolare la continuazione di quanto previsto dal DM 6 Luglio 2012, quindi le nuove procedure di Aste e Registri e regolamentare, si auspica, alcune situazioni venutesi a creare in esito all’applicazione di quanto previsto nel DM del 2012. EMISSIONI CERTIFICATI VERDI (DATI IN GWh) IDRAULICA 2002 452,8 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 596,1 1501,1 1692,9 2164,8 2921,5 4328,1 6890,8 7808,9 7323,5 EOLICA 148,0 181,2 464,0 1281,6 2002,0 2653,2 3670,8 5541,1 8177,3 9239,2 12552,0 14193,5 14008,4 GEOTERMICA 187,1 482,5 606,9 630,0 844,9 988,7 1334,8 1406,6 1650,6 1605,1 BIOMASSE-RIFIUTI-BIOGAS 138,4 270,4 509,8 772,9 955,5 1324,5 2252,5 4506,3 5789,6 5993,5 7089,2 8102,4 9082,5 0,8 0,8 1,1 2,7 1,8 1,7 SOLARE 0,4 2,2 865,6 947,31 3,1 4,6 936,3 4,8 4,1 3,7 2012 2013 2014 6853,3 10744,0 12644,6 IL POTENZIALE OCCUPAZIONALE DEL SETTORE EOLICO IN ITALIA PROTOCOLLO ANEV - UIL Nel Gennaio 2008 l’ANEV e la UIL hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa, rinnovato nel 2010, 2012 e nel 2014, finalizzato alla predisposizione di uno studio congiunto, che delineasse uno scenario sul panorama occupazionale fino al 2020, relativo al settore dell’eolico. Lo studio si configura come un’elaborazione approfondita del reale potenziale occupazionale, verificando a fondo gli aspetti della crescita prevista del comparto industriale, delle società di sviluppo e di quelle di servizi. In particolare sono state considerate le ricadute occupazionali dirette e indotte nei seguenti settori. L’analisi del dato conclusivo relativo al potenziale eolico, trasposto in termini occupazionali dall’ANEV rispetto ai criteri utilizzati genericamente in letteratura, indica un potenziale occupazionale al 2020 in caso di realizzazione dei 16.200 MW previsti di 67.000 posti di lavoro complessivi. Tale dato è divisibile in un terzo di occupati diretti e due terzi di occupati dell’indotto. 15 LA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ 16 L’eolico, essendo una valida risposta alle gravi minacce ambientali dovute alle emissioni di gas serra in atmosfera causate dall’approvvigionamento energetico da fonti fossili, promuove la tutela della biodiversità e la salvaguardia degli habitat naturali e delle popolazioni floro-faunistiche a macroscala. Occorre comunque pianificare le istallazioni degli aerogeneratori in modo da evitare possibili ripercussioni sull’ambiente circostante e sulla biodiversità a scala regionale e locale. Considerando gli effetti su flora e fauna connessi allo sviluppo di impianti eolici, l’ISPRA (ex APAT, 2006) scrive: “I soli effetti riscontrati riguardano il possibile impatto degli uccelli con il rotore delle macchine. Il numero di uccelli che muoiono è comunque inferiore a quello dovuto al traffico automobilistico, ai pali della luce o del telefono”. Anche l’ente inglese per la protezione degli uccelli (Society for the Protection of Birds - RSPB) ha dichiarato che “I Cambiamenti climatici rappresentano la più grande minaccia a lungo termine per i volatili e per altre specie. Quella eolica è la tecnologia più avanzata tra le rinnovabili, disponibile in larga scala oggi. La RSPB supporta la crescita significativa della produzione di energia eolica onshore e offshore nel RegnoUnito." Considerando i benefici che l’eolico comporta all’avifauna contrastando i cambiamenti climatici grazie alle mancate emissioni di gas serra, il WWF ha pubblicato un Report (A Climate Risk Report. Bird Species and Climate Change. The Global Status Report) che, sulla base di più di 200 lavori scientifici, constata gli ingenti impatti dei cambiamenti climatici sull’avifauna in ogni parte del globo, evidenziando come gli scienziati hanno trovato popolazioni in declino fino al 90% o con insuccesso riproduttivo totale e senza precedenti. L’IUCN (International Union for the Conservation of Nature) nel 2008 ha rafforzato l’allarme, dichiarando che i cambiamenti climatici stanno portando all’estinzione una specie su otto di uccelli. FLORA Effetti: L’impatto sulla vegetazione si verifica soprattutto in fase di realizzazione del Progetto, con la costruzione delle strade e delle fondazioni, nonché con le movimentazioni dei materiali. Mitigazioni: • Minimizzare gli impatti grazie a studi preventivi e all’applicazione di attenzioni di cantiere; • Minimizzare i rischi di erosione causati dalle opere civili; • Ripristinare la vegetazione al termine della fase di cantiere; • Compensare l’impatto migliorando le aree vicine per avere un bilancio complessivo positivo. FAUNA Effetti: In fase di cantiere si può verificare un allontanamento momentaneo degli animali per il rumore nelle fasi di costruzione e di smantellamento;in fase di esercizio i potenziali impatti riguardano essenzialmente le popolazioni di avi e chirottero fauna. Al riguardo, si possono avere casi, seppur poco significativi, di collisione di avifauna e chirotteri con le pale degli aerogeneratori, oltre che elettrocuzione e collisione dell’avifauna con le linee elettriche. Difatti, numerosi studi su scala internazionale hanno dimostrato come sia relativamente basso il contributo delle turbine eoliche sui decessi annui di volatili; è stato osservato come gli uccelli imparino immediatamente ad evitare gli impatti con le turbine e come continuino comunque a nidificare e cibarsi nei territori in cui gli impianti vengono installati. Al riguardo, la Comunità Europea nel 2011 ha pubblicato delle Linee Guida Europee sull’energia eolica e i siti Natura 2000, che includono le ZPS, zone di protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna. Nel documento viene esplicitato che non si po’ affermare che l’eolico crei un impatto sull’avifauna ma che occorre considerare caso per caso, anche in zone ad alta valenza ambientale come le ZPS, sottolineando che in alcuni casi, fornendo strutture per la nidificazione, gli impianti hanno comportato degli effetti benefici sulle specie ornitiche locali. Secondo la US Fish and Wildlife Service la prima causa di mortalità tra gli uccelli è da ascrivere ai gatti (circa un miliardo di esemplari all’anno), a seguire gli edifici (poco meno di un miliardo), i cacciatori (circa 100 milioni l’anno) e infine i veicoli, le torri per gli impianti di telecomunicazione, i pesticidi e le linee ad alta tensione (ciascuna categoria con un contributo che va da 60 a 80 milioni di esemplari l’anno); il contributo relativo agli impianti eolici risulta una frazione estremamente modesta. Infine, uno studio della Canadian Wind Energy Association (CanWEA) ha evidenziato che su 10.000 incidenti occorsi a volatili 5.820 sono riconducibili agli edifici, 1.370 alle linee ad alta tensione, 1.060 ai gatti, 850 ai veicoli, 710 ai pesticidi, 50 alle torri per gli impianti di telecomunicazione e meno di uno agli impianti eolici. Mitigazioni: • Cura nel lay-out (evitare zone di intense rotte migratorie, lasciare liberi i corridoi); • Adozione delle BAT (Best Available Technologies): rotore lento, torri tubolari, interramento degli elettrodotti; • Monitoraggio degli incidenti per la prevenzione. OSSERVATORIO NAZIONALE EOLICO E FAUNA ANEV e Legambiente Onlus, unitamente alla collaborazione dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno instituito un Osservatorio Nazionale su Eolico e Fauna, mirato ad ampliare le conoscenze scientifiche sul tema del rapporto tra produzione di energia elettrica da fonte eolica e popolazioni faunistiche, con particolare riferimento alla ornito e chirotterofauna, che rappresentano in modo indiscusso la componente di biodiversità in cui l’impatto dell’eolico viene maggiormente dibattuto. Il principale obiettivo dell’Osservatorio è quello di rafforzare la tutela ambientale e al tempo stesso promuovere uno sviluppo di impianti eolici sul territorio italiano che sia attento alla conservazione della biodiversità, monitorando eventuali impatti ambientali dovuti alle potenziali interazioni tra gli impianti eolici e le popolazioni di chirotteri e di avifauna stanziale e migratrice, nonché promuovendo la diffusione di best practices per la minimizzazione di tali potenziali impatti. L’Osservatorio si occupa quindi di ampliare le conoscenze scientifiche sul tema per mettere poi a disposizione studi, ricerche e metodi di monitoraggio che contribuiscano a dare un’informazione sull’argomento sempre più approfondita e basata su fondamenti scientifici. È stato a tal scopo pubblicato il Protocollo di Monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale Eolico e Fauna (disponibile online alla pagina dell’Osservatorio nel sito dell’ANEV) contenente indicazioni di carattere tecnico-scientifico per pianificare ed eseguire attività di monitoraggio, ante e post operam, delle popolazioni di avifauna e chirotterofauna su siti eolici. Il Protocollo di Monitoraggio si propone quindi di indicare una metodologia scientifica da poter utilizzare sul territorio italiano sia per stimare, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, gli eventuali impatti dell’eolico sull’avifauna e la chirotterofauna, sia per orientare la realizzazione di interventi tesi a mitigare e/o compensare tali tipologie di impatto. L’utilizzo del Protocollo di Monitoraggio risulta propedeutico alla realizzazione da parte dell’Osservatorio di un potenziale database di informazioni sul tema eolico-fauna che permetta il confronto, nel tempo e nello spazio, di dati quantitativi ottenuti utilizzando le medesime metodologie di rilevamento. In definitiva, il Protocollo rappresento uno strumento utile e concreto per uniformare sui più recenti fondamenti scientifici le difformità purtroppo attualmente presenti nelle normative regionali in materia. LA LOCALIZZAZIONE DEL SITO: • Disponibilità del vento • Sistemi di misura • Correlazioni di lungo termine IL PROGETTO E IL PAESAGGIO Cos’è il paesaggio: “Il Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e 1 INDIVIDUAZIONE DI UN SITO 3 MLAYOUT 4 dalle loro interrelazioni” (da “Convenzione Europea del Paesaggio”, Firenze 20 Ottobre 2000 - predisposta dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa) PAESAGGIO NATURALE E PAESAGGIO ANTROPICO, AZIONI DI TUTELA: • Tutela Passiva (vincoli) • Mediata (strumenti urbanistici) • Attiva (selvicoltura, divulgazione) LE NORME SUL PAESAGGIO • D. Lgs. 490/1999 - Testo unico delle disposizioni in materia di beni culturali ed ambientali • L. 1497/1939 ora art. 139 del DLgs 490/1999 • L. 431/1985 ora art. 146 del DLgs 490/1999 2 INDAGINI GEOLOGICHE ANALISI ANEMOMETRICA 5 SONDAGGI 17 Come si realizza un parco eolico SCELTE E DEFINIZIONE DEL PROGETTO: • Vincoli ambientali di inserimento urbanistico • Distanza delle turbine dal perimetro dell’area urbana • Distanza delle turbine dal confine di proprietà di tanca • Distanza da strade Provinciali o nazionali • Evoluzione dell’ombra giornaliera Come si realizza un parco eolico 18 6 FONDAZIONI 7 MONTAGGIO TORRI 8 10 ARRIVO TURBINA: NAVICELLA 9 ARRIVO TURBINA: PALA POSA IN OPERA: NAVICELLA, ROTORE, GIRANTE EOLICA NAVICELLA - CABINA DI TRASFORMAZIONE 12 CAVIDOTTI 13 SOTTOSTAZIONE 14 SALA CONTROLLO 15 MANUTENZIONE E ASSISTENZA 16 PARCO EOLICO FINITO 19 Come si realizza un parco eolico 11 IL RINNOVAMENTO DEL PARCO EOLICO Studio a cura di Althesys 20 EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI AEROGENERATORI Forte progresso della tecnologia eolica negli ultimi 20 anni POTENZIALE ATTUALE DI REVAMPING FONTE EOLICA 3,9 GW di nuova potenza dal revamping per un contributo netto di 2,3 GW Lo studio sul rinnovamento del Parco eolico a cura di Althesys, stima il potenziale che potrebbe derivare dal rinnovamento del parco eolico italiano attuale. Rinnovare il Parco eolico italiano porterebbe benefici al sistema paese, all’ambiente, all’economia e agli operatori. È stato stimato che gli obiettivi di incremento delle rinnovabili di medio – lungo periodo (per l’eolico pari a 12 GW al 2020 e 16,8 al 2030) non sono raggiungibili senza l’introduzione di misure che favoriscano il rinnovamento del parco eolico esistente, in aggiunta alla costruzione di nuovi impianti. POTENZIALE REVAMPING FONTE EOLICA PER GLI ANNI POST 2020 Negli anni successivi al 2020 si potranno aggiungere fino a 4 GW di nuova potenza da revamping per un contributo netto compreso tra 0,8 e 2,2 GW ATTIVITÀ, EVENTI E FORMAZIONE SULL’ENERGIA DEL VENTO FORMAZIONE LA SICUREZZA NEL PARCO EOLICO 17 – 18 marzo 2016 – Roma, sede ANEV EOLICO:MERCATI, ASPETTI FINANZIARI, ECONOMICS SEMINARIO ANEV – ORDINE DEGLI INGEGNERI ROMA 23 marzo 2016 Ordine Ingegneri Roma P.zza della Repubblica 59 COME DIVENTARE IMPRENDITORE E MANAGER SPECIALIZZATO DEL SETTORE EOLICO Dalle autorizzazioni alla connessione alla rete, dalla progettazione alla gestione 24 – 27 maggio 2016 – Roma, Sede ANEV IL MINIEOLICO 8 – 9 novembre 2016 Fiera di Rimini Ecomondo KeyWind OPERATION&MAINTENANCE 10 - 11 novembre 2016 Fiera di Rimini Ecomondo KeyWind ATTIVITÀ CONVEGNISTICHE E FIERE Giornata Mondiale del Vento 15 giugno 2016 Campagna internazionale di sensibilizzazione sull’energia eolica nell’ambito della quale si svolgono convegni, attività culturali, ludiche e formative e che vede il coinvolgimento dei principali operatori del settore eolico. In Italia la manifestazione è coordinata dall’ANEV e riceve ormai da 5 anni il Patrocinio del Ministero dello sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e l’adesione del Presidente della Repubblica e di Roma Capitale. Per il 2016 è previsto un convegno istituzionale per la giornata del 15 giugno, preceduto dall’Assemblea ordinaria dell’associazione. A chiudere la giornata di eventi, il consueto concerto- evento presso l’Auditorium del Maxxi quest’anno a cura di Mario Tozzi e Niccolò Fabi. Key Wind - Ecomondo - Key Energ 8 - 11 novembre 2016 - presso la Fiera di Rimini. La manifestazione KeyWind nasce in collaborazione con Rimini Fiera nell’ambito di Ecomondo. ANEV organizza in questa occasione convegni istituzionali e corsi di formazione. Explora Che forza il Vento ANEV, in collaborazione con Erg e Enercon, ha realizzato presso Explora, il Museo dei Bambini di Roma, l’allestimento CHE FORZA IL VENTO. Struttura circolare, che ti permette di giocare con il vento e scoprirne la sua forza. Scegli la tua stoffa colorata e inseriscila alla base del tubo; premi il bottone e segui il suo percorso. Avrai pochi secondi prima che venga lanciata in aria…riuscirai a recuperarla prima che raggiunga terra? Il coinvolgimento comprende una serie di stimoli che sollecitano il bambino in un percorso cognitivo: oltre alla conoscenza dell’aria, l’exhibit sviluppa abilità psicomotorie date dall’osservazione del percorso (seguire una visuale è una prima forma di approccio alla lettura) e dal recupero delle stoffe che cadono subendo una decelerazione rispetto alla velocità nel tubo. All’interno di Explora si sono tenuti inoltre dei laboratori sul funzionamento dell’energia eolica dedicati alle scuole e alle famiglie. Yes To Wind Power La campagna “Yes to Wind Power” mira a spiegare in maniera semplice i benefici del settore eolico tramite piattaforma online e canali social dove si possono scaricare informazioni, video e studi e si può scoprire perché dire sì alla più conveniente e pulita delle fonti di energia, l’energia del vento. L’eolico è l’energia del futuro e a raccontarlo sarà un Energy Hipster… scopri chi è sul sito http://www.yestowindpower.com/it PREMIO GIORNALISTICO Premiare le opere giornalistiche che si sono particolarmente distinte per il loro valore scientifico, culturale e sociale nel comunicare l’energia eolica, evidenziando la valenza ambientale della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, in funzione del risparmio energetico e della riduzione delle sostanze inquinanti responsabili del degrado dell’ambiente. Questo il fine del Premio giornalistico “Energia del Vento”, promosso dall’ANEV. L’iniziativa sottolinea l’importanza di sviluppare una corretta cultura dell’ambiente, in cui l’energia pulita prodotta attraverso l’eolico ha un ruolo cruciale in termini di sostenibilità e sviluppo. Fondamentale è il ruolo dell’informazione e dei mass-media che, con la loro attività, concorrono a formare l’opinione pubblica e la coscienza sociale. Per questi motivi ANEV auspica un coinvolgimento diretto nella realizzazione del progetto da parte di associazioni, centri di ricerca e istituzioni scientifiche attive nel campo delle energie rinnovabili e non convenzionali. Quattro le sezioni in concorso: carta stampata, radio, tv, web. Inoltre, è presente una sezione speciale con il Premio Under 30, che intende promuovere l’attività dei giovani giornalisti, sui quali poggia la speranza e la responsabilità di portare nel mondo dell’informazione una maggiore sensibilità nei confronti della tematica ambientale, dell’energia pulita e dell’eolico. Il bando di concorso è pubblicato sul sito WWW.ANEV.ORG. 21 IL MINIEOLICO 22 Per quanto riguarda il minieolico, inteso sino alla potenza di 100 kW, anche se secondo la normativa IEC 61400-2 (Design requirements for small wind turbines) fanno parte di questa categoria le macchine con area spazzata uguale o minore di 200 m², corrispondente a un diametro del rotore di poco meno di 16 m e pari ad una potenza compresa tra qualche decina dikW e circa 80 kW, a seconda della velocità nominale a cui l’aerogeneratore eroga la sua potenza di targa, si evidenzia quanto segue. Nel 2011, il Regno Unito con 22 MW installati, tenendo conto però che circa 6 MW sono riferiti ad aerogeneratori tra 100 kW e 500 kW, ha superato per la prima volta gli Stati Uniti che rispetto al 2010 hanno avuto una sensibile riduzione, da 25 MW a 19 MW. Sempre nel Regno Unito alla fine del 2012 il mini-medio eolico ha raggiunto la potenza complessiva di 102 MW, con una crescita molto accentuata nella fascia 15 kW – 100 kW. Nel rapporto RenewableUK’s Working for a Green Britain and Northern Ireland, pubblicato nel mese di settembre 2013, si mette in risalto la creazione di 1864 nuovi posti di lavoro, a tempo pieno, a partire dal 2010, nel settore del minieolico sino a 100 kW di potenza. In Italia, sulla base di un monitoraggio effettuato dall’ANEV, la potenza installata alla fine del 2013 risulta intorno a 20 MW, a cui in base ad ulteriori informazioni si deve aggiungere un altro valore non facilmente identificabile per la grande frammentazione delle installazioni nel territorio non sempre segnalate, ma che si aggira intorno a 5 MW. Le previsioni per il 2014 e per gli anni successivi, in considerazione che i tagli massicci che hanno penalizzato fortemente l’eolico maggiore non sono stati applicati al minieolico, fanno ritenere che la crescita annuale dovrebbe essere oramai dell’ordine della decina di MW, sempre che le varie amministrazioni locali e soprintendenze non creino ulteriori difficoltà nella concessione delle relative autorizzazioni. A livello globale per avere una diffusione massiccia del minieolico si deve intervenire non solo con le dovute politiche di supporto, ma proprio per cogliere l’occasione che si è presentata con l’introduzione in molte parti del mondo, Italia compresa, di misure incentivanti finalmente appropriate, è necessario produrre uno sforzo per il miglioramento della tecnologia, una sensibile riduzione dei costi e la tutela dell’utente e dei costruttori affidabili dalla minaccia ancora incombente di prodotti non rispondenti alle prestazioni dichiarate. A questo proposito è bene ricordare che da qualche anno nel Wind Implementing Agreement dell’IEA (International EnergyAgency) è stato lanciato il Task 27 “Consumer Labelling of Small Wind Turbines” con lo scopo di sviluppare standard internazionali per quanto riguarda la qualità e le prestazioni delle macchine di piccola taglia. Il prodotto finale del task è la pubblicazione di una guida internazionale del settore “Recommended Practice for Consumer Labelling of Small Wind Turbines”. Altra nota positiva da menzionare è stata la partecipazione dell’Italia a questa attività congiunta tramite l’Università di Napoli Federico II. Nel Regno Unito l’introduzione della certificazione nel minieolico è stata accolta molto favorevolmente da costruttori e utenti, con l’effetto pressoché immediata di una crescita del settore di notevole entità. In Italia, sia pure a grande distanza, in termini di potenza installata e inizio della diffusione commerciale, dai Paesi sopra men- zionati, il ricorso a macchine di piccola taglia tra 1 e 20 kW, ha avuto inizio subito dopo il 2000, evidenziando poi una sensibile accelerazione nell’ultimo triennio, in cui si è assistito anche alle installazioni di macchine di 55-60-100 e 200 kW. Le politiche di sostegno adottate dai governi nazionali, sotto forma di incentivi e semplificazione delle procedure amministrative riguardanti l’iter autorizzativo e la connessione alla rete elettrica, hanno consentito uno sviluppo adeguato del settore in modo direttamente proporzionale all’efficacia delle misure intraprese nella fase applicativa, Il D.lgs. 28/2001 e il decreto attuativo del 6 luglio 2012, disciplinano dal punto di vista normativo e incentivante il settore minieolico inteso sino a una potenza di 200 kW. In particolare, la tariffa onnicomprensiva, rispetto alla legge precedente distingue due fasce: • Da 1 kW a 20 kW con una tariffa onnicomprensiva di 291 €/MWh • Da 20 kW a 200 kW con una tariffa onnicomprensiva di 268 €/MWh Inoltre, il periodo di vigenza dell’incentivo è stato portato da 15 a 20 anni. Per quanto riguarda l’aspetto procedurale sono state introdotte da qualche anno semplificazioni applicabili al minieolico sino alla potenza di 60 kW. Questo passaggio legislativo ha contribuito a rivitalizzare un segmento di mercato che non riusciva a decollare, anche se un nuovo ostacolo imprevedibile, come la crisi finanziaria, ha parzialmente frenato gli entusiasmi iniziali testimoniati da un numero elevato di richieste di macchine di piccola taglia. Altro effetto positivo conseguente alla nuova disciplina incentivante è dato dall’aumento di costruttori e distributori del settore che comporta una maggiore ricerca di competitività nei prodotti offerti a tutto vantaggio dell’utente che deve richiedere comunque a sua salvaguardia tutte le possibili garanzie di sicurezza, affidabilità e prestazioni. Sinora il numero e la potenza degli aerogeneratori di piccola taglia, installati e in esercizio in Italia, sono piuttosto modesti, se paragonati per esempio al Regno Unito, ma con la prospettiva di crescere nel breve termine, contribuendo così a fornire un supporto agli impegni comunitari intrapresi, all’occupazione ed alla generazione elettrica distribuita. Partendo dalla valutazione dei dati anemometrici disponibili sul territorio nazionale l’ANEV stima un potenziale energetico del minieolico pari a circa 1,5 - 2 TWh/anno, corrispondente ad una potenza installata di circa 1.000 MW, raggiungibile tramite una semplificazione effettiva dei processi autorizzativi, la definizione di alcuni accorgimenti al sistema di incentivazione per renderlo remunerativo anche per piccole potenze e per consentire un’economicità nella fase precedente all’installazione (anemometria) ed uno sviluppo tecnologico caratterizzato da una spiccata versatilità che ne consenta la diffusione anche nei contesti urbani. LA POTENZA INSTALLATA SUL TERRITORIO NAZIONALE Regione Nessuna Installazione 251 ÷ 500 MW < 100 MW 501 ÷ 750 MW 100 ÷ 250 MW > 750 MW MW installati Regione 23 MW installat Puglia 2.311 Lazio 51 Sicilia 1.746 Piemonte 19 Campania 1.268 Emilia Romagna 16 Calabria 1.017 Veneto 10 Sardegna 1.014 Valle d'aosta 3 Basilicata 692 Umbria 2 Molise 372 Trentino Alto Adige - Abruzzo 236 Marche - Toscana 124 Friuli Venezia Giulia - Liguria 58 Lombardia - TOTALE 8.942 POTENZA TOTALE INSTALLATA, PREVISIONE DI TENDENZA AL 2020 E CONFRONTO CON SPAGNA E GERMANIA EOLICO IN ITALIA: INSTALLATO E POTENZIALE C.&C. Lungotevere dei Mellini, 44 • 00193 Roma • tel.: +390642014701 • fax: +390642004838 • [email protected] • P.IVA 07171931004 www.anev.org