cine forum la stellina in word_completo (1)

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cine forum la stellina in word_completo (1)
 Di Parimbelli Giovanna In collaborazione con Prof.Walter Fornasa Venerdì 24 Febbraio 2012 c/o Asilo nido la stellina Via A.Meucci 2b Azzano San Paolo 035 534013 cel 339 2713211 www.asilonidolastellina.com [email protected] “cine forum la stellina” Qualche mese fa sfogliando un quotidiano (cito la fonte per correttezza Corriere della sera 10 dicembre 2011), ha catturato la mia attenzione un articolo nel quale comparivano due elementi a me molto vicini: la parola Gioia e l’immagine di un lungometraggio d’animazione (si chiamano così ora i cartoni animati) Leggendo le prime righe che sottolineavano l’importanza di far conoscere ai bambini il piacere della scoperta, della magia, far loro riscoprire il senso del piacere, il piacere nel divertirsi, il raccontare di emozioni … e questo attraverso le fiabe, riscoprendole, è stato come se mi dicessi “è proprio così!” Letto ed archiviato l’articolo (IN ALLEGATO) qualche giorno dopo mi sono ritrovata a chiacchierare con un’amica di alcuni film d’animazione e dei loro aspetti “educativo/pedagogici”, proprio come le fiabe citate nell’articolo di giornale. Sicuramente il mio vissuto è legato più all’aspetto dei film d’animazione , questo grazie a mio fratello Icio che da circa vent’anni disegna cartoni animati, me li ha fatti scoprire e mi ha permesso di comprendere meglio questo mondo da fiaba … nel quale mi piace un sacco stare. Nasce cos’ì l’idea di questa serata/ cine per far conoscere i film che possiamo vedere con i nostri figli … e che magari non conosciamo E’ importante conoscerne le trame , è fondamentale la presenza di un adulto durante la visione perchè possa sostenerli, rassicurarli, e condividere le loro emozioni. Tendiamo a nascondere ai nostri figli le cose brutte della vita come il dolore, la malattia, la morte, l’abbandono … perché in qualche modo dobbiamo affrontarli anche noi … e non è sempre facile. Aiutiamoli invece attraverso le fiabe, i cartoni a conoscere il mondo, la vita …. sperando proprio come nelle fiabe sempre in un lieto fine Buona visione, buon divertimento e se riuscite ad emozionarvi con i vostri figli di fronte ad una scena triste gli starete insegnando a non soffocare le proprie emozioni, a non vergognarsi …. ma che ci si può prender per mano, abbracciarsi e continuare a sognare. A me capita spesso …. immagino non avevate dubbi. Ciao Giovi Riflessioni personali Dumbo: 1941,Disney Con questo film Disney ha dato il via alle tematiche dei “diversi,Sfortunati” all’interno dei film, la sua fatica (le grandi orecchie) per la quale è preso in giro diverrà poi la sua possibilità di riscatto, attraverso anche l’aiuto di un’amico prezioso anche se inusuale, fuori dagli schemi. La mamma che accoglie difende ed ama incondizionatamente è un’immagine molto forte del film … che sfocia nella scena più struggente dove lei è imprigionata e cercano di coccolarlo oltre le barriere. È l'unico film Disney in cui il protagonista non dice una parola per tutta la pellicola ed è tutto centrato sugli sguardi e le emozioni. Oscar come miglior canzone nel 1942 Robin Hood: 1973, Disney Ad una prima visione il film appare come ovvio un’eroe buono anche se un po’ biricchino direbbe un bambino, perchè ruba per aiutare i poveri , tutto con l’aiuto di amici , perfino Fra Tac (riferimento alla Chiesa che sostiene i deboli anche schierandosi ) che come lui condividono il pensiero di aiutare il prossimo difendendoli dal cattivo il Principe Giovanni. Tra le righe però è possibile leggere il riferimento voluto dagli autori all’attaccamento unilaterale con la mamma dello stesso Principe Giovanni, attaccamento talmente forte ed estremo che ogni volta che viene pronunciata la parola mamma si mette il dito in bocca e piange. Bambi: 1942, Disney Tratto dal romanzo “Bambi, la vita di un capriolo, dell’austriaco F.Salten” Centrato sul rapporto madre/figlio, la figura materna lo accompagna nella crescita, lo educa e lo prepara alla vita mostrandogli i pericoli del mondo, attraverso il gioco, i rimproveri e la dolcezza. La scena però che più rimane nella coscienza dello spettatore, anche a distanza di tempo, è la "morte invisibile" della mamma e il suono della voce del figlio che la cerca. Pur non essendo una sequenza esplicita (non si vede né si ode la mamma colpita dalla fucilata del cacciatore, a parte uno sparo molto forte quando Bambi gira l'angolo dietro alla neve), il dramma della morte è così forte che rimane una pietra miliare nella storia del cinema, non solo di animazione. Una tensione così alta (principalmente per scelte di produzione) nei film Disney sarà raggiunta solo ne Il re leone del 1994. Bambi mostrerà il coraggio di farcela da solo con le proprie risorse, presente è anche il gruppo di amici che lo sostiene, ed intensa è la figura del papà che da lontano ti sorveglia e ti rassicura con lo sguardo. Il diventare grandi, crescere. Alla ricerca di Nemo :2003 Pixar, Oscar come miglior film d’animazione nel 2004 Viene affrontato nelle prime scene la tematica della morte della mamma per salvare il suo piccolo, Il papà diventa la figura di riferimento ed inizialmente iper protetttivo tanto da spingere Nemo ad osare. Successivamente la figura del papà diventa l’eroe che supera le sue paure , affronta anche il mare aperto pur di salvare suo figlio, accennato un riferimento alla disabilità perché nemo nasce con una pinna più piccola (atrofica) ma ce la farà, sarà lui stesso a creare un piano per fuggire e ritrovare suo padre. Re Leone: 1994 Disney Viene affrontata la tematica della morte del papà, il senso di colpa del piccolo Simba che si autopunisce allontanandosi dal branco ma soprattutto dalla mamma che pensa lo ritenga responsabile ,il cattivo che è uno zio …quindi insospettabile, ma ci sarà la scoperta di nuovi amici, differenti completamente da lui, non appartenenti al suo gruppo “akuna matata che significa nessun problema, non preoccuparti troviamo insieme la soluzione” , e che lo sosterranno e lo aiuteranno a vedere le cose da un altro punto di vista permettendo un suo ritorno ed infine il riscatto con la mamma che non ha giudicato e lo ha atteso. Monster & Co. : 2001 Pixar Viene affrontata la tematica dei mostri che alla sera vanno a trovare i bambini ma che scoprono che far ridere i bambini produce più energia rispetto agli spaventi… ma non tutti i mostri sono buoni….ma quelli alleati difenderanno i bambini. Spirit: 2002 Dreamworks, Premio Oscar come miglior animazione nel 2003 Si affronta la tematica del divenire grandi, assumersi le responsabilità delle proprie azioni, voler sfuggire alle regole troppo strette e l’imparare ad accettare quelle date da chi ti vuole bene. Cercare di inseguire i propri sogni. Da Spirit “Volare? A volte credevo di riuscirci” Koda: 2003 Disney Da Koda “Guarda con gli occhi di un altro e scoprirai cosa vuol dire essere fratelli” Viene trattata la tematica dei fratelli che si aiutano reciprocamente,Kenai ragazzino di 15 anni con i suoi fratelli va a caccia e dopo varie peripezie un orso uccide un suo fratello, per vendicarlo kenai pur non rispettando le regole del villaggio ucciderà un’orsa. Per questa vendetta lo spirito lo trasforma a sua volta in orso, kenai così si deve occupare del cucciolo rimasto orfano koda, 4 anni giocherellone, chiacchierone e pestifero.Si legheranno così tanto l’uno all’altro. Che quando a Kenai viene offerta la possibilità di tornare ad essere umano decide di rinunciarvi e rimane con koda e si prenderanno cura l’un dell’altro, senza gelosia, con qualche bisticcio, e persino con inversione dei ruoli il più piccolo contribuirà a salvarli. Aristogatti,1970 Disney La carica dei 101 1961 Disney In entrambi viene affrontata la tematica dell’abbandono, del cattivo che spesso ha accesso a casa, ma della grande avventura per ritornare, questo possibile grazie all’aiuto di tanti…anche di chi a volte appare non adatto “riferimento alla band strampalata negli Aristogatti” ….il sapore del tornare a casa. Happy feet:2006 Warner Bros Si affrontano diversi temi sicuramente filo conduttore il pensiero ecologista che fece grande scalpore in America da parte dei Repubblicani, ma dal punto di vista pedagogico c’è l’avvicendarsi della mamma e del papà nell’accudire l’uovo, e che durante questo avvicendarsi accade qualcosa all’uovo che possa averlo reso”diverso, disabile” diremmo noi uomini. Da qui la forza estrema del piccolo pinguino nel voler dimostrare e sostenere ciò che sa fare, infatti lui non sa cantare come tutti gli altri ma ha una dote sa ballare il tip tap e questo attirerà gli uomini al polo in modo che lo salveranno dal surriscaldamento. Gigante di ferro: 1999 Warner Bros Da Hogart nel Gigante di ferro “ tu sei chi scegli e cerchi di essere” La mamma lavora, il padre non c’è, il bambino non ha la sensazione dell’abbandono bensì della libertà della scoperta, della conquista, dell’autonomia. Incontra questo gigante di ferro che tutti identificano con il male e nel quale invece lui troverà l’amicizia … ed il gigante lo difenderà fino a mettere a repentaglio la propria vita . Toy story:1995 Disney I giocattoli vivono una vita loro in assenza dei bambini , è l’esempio massimo dell’immaginazione, è l’amicizia tra due giocattoli apparentemente opposti un robot ed uno sceriffo …. Nei successivi viene affrontato il tema del riciclo, del regalare i giocattoli inutilizzati ad altri bambini che possano farli vivere Wall-­‐e:2008 Disney Centrato sulla tematica dell’inquinamento, della mancanza di riciclo, dell’evoluzione della specie umana assoggettata dalla tecnologia. Wall-­‐e fa i conti tutti i giorni con i rifiuti degli uomini e cerca di comprenderne l’utilizzo, poi…poi incontra EVE e anche se non dovrebbe o forse gli altri credono che non dovrebbe provare emozioni …in realtà le prova e si innamora persino. Il lieto fine con il ripopolamento del pianeta terra con un rispetto ed una nuova coscienza ecologica. Ortone e il mondo dei chi:2008Blu sky studios Basato sull’omonimo romanzo del DrSeuss Da Ortone “perché ogni persona è importante pur piccola che sia” Ortone è un’elefante gentile dall’animo buono e in un campo infinito di soffioni riconosce su uno l’esistenza di un mondo … ma solo lui lo sente …. Fa di tutto per proteggere questo mondo anche se appare “matto”, ci crede fino alla fine tanto che gli abitanti del mondo dei Chi si uniscono per far sentire la propria voce … servirà la voce di un ragazzino introverso per far udire la loro presenza … così il mondo dei Chi è salvo. Up: 2009 Disney Pixar Da UP “grazie per l’avventura, ora vivine un’altra” Tra le prime volte nei lungometraggi viene data molta attenzione alla “terza età”, unitamente al tema della morte e della solitudine, al non restare ancorati al passato ma andare avanti. Viene sottolineata la relazione anziano bambino Potremmo continuare ad oltranza visto l’infinito numero di lungometraggi ma vogliamo lasciare a voi la magia di scoprire cosa trovare nascosto tra le immagini, ci permettiamo di farvi riflettere su due lungometraggi Peter Pan se c’è la fantastica avventura senza tempo va posta attenzione sulla difficoltà dei bambini di distinguere realtà e finzione ed essendoci molto forte il tema del volare vi consigliamo di sottolineare che l’elemento magico della polvere che “permette di volare” appartiene ai cartoni e che per noi non è possibile. La sirenetta : per correttezza segnaliamo che numerosi psicologici danno una connotazione negativa al rinunciare ad essere se stessa di Ariel (rinuncia alla coda, persino alla voce) pur di avere il suo principe … sappiamo che non tutti ci vedono queste tematiche ma non sarebbe giusto non citarlo essendone a conoscenza. A contrapporre questo gli stessi psicologi sottolineano il valore positivo di Belle che accetta d’amare La Bestia anche se lontana dall’immaginario . Buona visione Note tecniche con la collaborazione di zio Icio Disney aveva capito che il "diverso ed un po’ sfortunato” che si riscatta nell’ arco del film piace di più del personaggio Brillante e vincente. Infatti la maggior parte degli spettatori si immedesima nel personaggio che prova emozioni e vive esperienze che conoscono. Sono pochi quelli che hanno "la fortuna" di una vita senza scossoni e cadute . Il trucco l’aveva capito cosi bene che l’ha usato in quasi tutti i sui film. La Pixar in modo meno evidente e più sofisticato, lo sta usando ancora . Es: Buzz in Toy Story crede di essere un spaceranger poi scopre di essere solo un giocattolo, (caduta), alla fine con l’aiuto di Woody accetta se stesso e scopre l’importanza dell’amicizia. E` quello che chi è del mestiere chiamano arco di crescita del personaggio. Il personaggio spesso un perdente, emarginato nel corso del film si riscatterà con la conseguenza a volte di un eccessiva fiducia in se stesso che lo porterà a faccia a terra un altra volta verso la fine del film, fino poi all’esito positivo. Una cosa che si può aggiungere come critica ai film Disney ma è un giudizio personale (non sona la sola) legato all’aspetto socio pedagogico, e` che i cattivi nei suoi film vengono spesso puniti e troppo poco recuperati, che se dal punto di vista del bambino è strutturalmente necessario proprio come nelle fiabe (es in cappuccetto rosso il lupo muore) perché altrimenti non riesce a superare la paura.…il cattivo resta e può tornare. Dal punto di vista sociale il messaggio, soprattutto per i più grandi , fase adolescenziale non è del tutto appropriato…se sbagli sarai “condannato a vita” Alcune riflessioni tratte da “Ladra di tempo, serva infedele” psicologo John Condry ?-­‐1993 “Cattiva maestra, televisione” Edizione CDE I bambini si accostano alla televisione e la guardano con motivazioni che differiscono in misura significativa da quella prevalente fra gli adulti. La maggior parte degli adulti per loro ammissione guarda la televisione “per divertimento” . La maggior parte dei bambini, pur trovandola divertente, guarda la televisione perché cerca di capire il Mondo. I bambini pur apprezzando gli aspetti di intrattenimento della televisione hanno più difficoltà a causa della loro limitata comprensione del mondo a discernere i fatti dalla finzione per questo sono più vulnerabile. “Tv per un figlio” Anna Oliviero Ferraris Edizioni Laterza Psicologa Psicoterapeuta, Professore Ordinario della Psicologia dello sviluppo all’università di Roma Perché un film rispetto ad una serie in televisione: gli studi che sono stati fatti sulla comprensione fra i 3 e i 5 anni mostrano che la maggior parte dei bambini di questa età memorizza poco del tema centrale di una narrazione, ha la capacità di ricordare episodi staccati divertenti o drammatici ciò che rimane più facilmente nella memoria sono gli stereotipi e gli slogan come quelli pubblicitari. L’attenzione infatti dei bambini in età prescolare per gli spot è molto elevata, tra i 3 ed i 5 anni credono ciecamente ai messaggi pubblicitari. Film e programmi che affrontano tematiche relative ai sentimenti, alle paure e al coraggio possono aiutare bambini e ragazzi a riflettere sulle proprie emozioni e su quelle altrui: i genitori e i bambini possono riflettere insieme su alcuni passaggi o situazioni significative di una storia. Programmi che promuovono valori sociali come l’amicizia , la compassione, la generosità e la cooperazione possono favorire lo sviluppo morale del bambino. Inoltre può insegnare ai bambini a risolvere problemi guardando programmi in cui i protagonisti devono cimentarsi con situazioni complesse e fare delle scelte, gli spettatori imparano a considerare la realtà nei suoi molteplici risvolti e a cercare soluzioni congrue e originali. Infine i programmi che non schematizzano o stereotipizzano uomini e donne aiutano i bambini a capire meglio le loro potenzialità e ciò che potrebbero diventare in futuro. Se un bambino appartiene ad un gruppo sociale, razziale, o religioso minoritario, identificarsi nell’eroe lo aiuta a fermarsi un’immagine di sé più forte. Ovviamente anche la letteratura può svolgere tutte queste funzioni. Buona visione In collaborazione con Prof. Walter Fornasa e Dottorandi Università di Bergamo Chi avesse voglia e tempo, o anche soffrisse d’insonnia di seguito consigliamo alcuni film del cinema sull’infanzia. “Winter il delfino” di Charles Martin Smith, (2012)(www.seewinter.com) “Il figlio di Babbo Natale” di Barry Cook e Sarah Smith, 2011 “Attimo fuggente” di Peter Weir (1989) “Billy Elliot” di Lee Hall, (2000) “Gli anni in tasca” di Francois Tuffaut (1976), “Oliver Twist” di Roman Polanski (2005) “Sweet Sixten” di Ken Loach (2002) “La guerra di Mario” di Antonio Capuano (2005) “La guerra dei fiori rossi” di Zhang Yuan (2006) “Mille Mesi” di Fauzi Bensaidi (2003) “Born into Brothers” di Ross Kauffman e Zana Briski (2004) “Daratt”di Mahamat-­‐Saleh Haroun (2006) “L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza” di Cao Hamburger (2007) “Il ragazzo dai capelli verdi” di Ioseph Losey (1948) “Mi chiamo Sam” di Jessi Nelson (2001) “Iona che visse nella balena” di Roberto Faenza (1993) “Iqbal” di Cinzia Th Torrini (1998) “Cyclo” di Tran Anh Hung (1995) “Rosso Malpelo” di Pasquale Scimeca (2007) Trame originali tratte da Wikipedia DUMBO Il protagonista è Dumbo Jumbo, un elefantino che viene, sin dal primo momento della sua nascita, indelicatamente preso in giro per le sue grandi orecchie sproporzionate, ma presto scoprirà che grazie ad esse è in grado di volare usandole come ali. Il suo unico amico è il topo Timoteo, un colpo di genio che è anche una parodia della stereotipata avversione degli elefanti per i topi; egli cercherà di rendere una star il povero elefantino. L'adattamento Il film a causa della Seconda guerra mondiale, arrivò in Italia sette anni dopo la sua uscita e quindi anziché nel 1941 arrivò nel 1948, ovvero tre anni dopo la fine del conflitto. Al successo in Italia della prima versione contribuirono anche le canzoni della colonna sonora, ai cui cori partecipò anche il Quartetto Cetra. (I corvi di Dumbo, Quando ho visto un elefante volar, dalla colonna sonora del film, Oscar nel 1942) Per il doppiaggio del film avvenuto nel 1948 i suoi componenti ricevettero una lettera autografa di congratulazioni da parte dello stesso Walt Disney. ROBIN HOOD « Little John: Sai una cosa, Robin? Mi è venuto un dubbio! Noi due siamo brava gente, o delinquenti? Sai, il fatto di derubare ai ricchi per sfamare i poveri non è... Robin Hood: "Derubare"!? Ma che brutta parola, noi non rubiamo! Noi ci facciamo... prestare qualcosa da chi può farne a meno. Little John: Prestare!? Però, ne abbiamo di debiti, eh? » (Robin Hood e Little John) Il film si apre con la voce narrante di Cantagallo. Re Riccardo è dovuto partire per una crociata in Terra Santa e suo fratello, il Principe Giovanni, ha usurpato la corona, affiancato dallo Sceriffo di Nottingham e dal consigliere Sir Biss. A contrastare le malefatte del tiranno ed alleviare le sofferenze dei poveri della contea c'è Robin Hood, un brigante che si nasconde nella foresta di Sherwood assieme al fidato Little John, che ha come scopo nella vita "rubare ai ricchi per dare ai poveri". Per esempio, nella scena iniziale, Robin e John riescono a depredare un forziere pieno d'oro travestiti da zingare, sotto il naso delle guardie del principe. Robin è innamorato di Lady Marian, la quale ricambia il sentimento. Ma il loro matrimonio è impossibile: lui è un fuorilegge, lei una nobile dama. Dopo il furto di un forziere, sul ladro viene posta una taglia e, per catturarlo, viene organizzata una trappola. Nella contea è indetto un torneo di tiro con l'arco: il premio al vincitore sarà una freccia d'oro e un bacio da parte di Lady Marian. Abilissimo nei travestimenti e accompagnato da Little John, Robin si iscrive al torneo nelle vesti della cicogna "Gamba a Spillo", sicuro della vittoria grazie alla sua maestria nel tiro con l'arco. Infatti Robin vince ma, al momento dell'aspettato bacio, viene scoperto e condannato a morte per tradimento della corona; fortunatamente Little John, dopo una esilarante battaglia, riesce a far fuggire il suo amico, Lady Marian e Lady Cocca. Arrabbiato per la fuga di Robin Hood, il principe Giovanni decide di alzare le tasse, fino a far imprigionare tutti gli abitanti della contea, perfino Fra Tuck. Però non è ancora soddisfatto, così architetta un'altra trappola: condanna a morte il povero Fra Tuck sapendo che Robin Hood verrà sicuramente a salvarlo. Robin e John infatti vanno al castello, riescono a liberare tutti gli abitanti, compreso il frate, e a rubare tutto il tesoro accumulato. Ma il principe si sveglia e, dopo un'ultima battaglia tra paesani contro guardie, sceriffo e principe, Robin e i suoi riescono a fuggire lasciando il castello in fiamme. Il film si conclude con le nozze tra Robin Hood e Lady Marian. Il principe Giovanni, Sir Biss e lo sceriffo sono stati condannati ai lavori forzati da Re Riccardo, che è ritornato in patria. Il film contiene omaggi ad alcuni precedenti classici Disney. La scena dove Lady Cocca stringe la proboscide dell'elefante che tenta di dare l'allarme (battaglia dopo la gara della Freccia d'Oro) è pari ad una scena del film Il libro della giungla, dove il colonnello Hati interrompe il trombettiere stringendoli la proboscide, ed in entrambi i film i due elefanti riproducono il medesimo suono oltre alla stessa conseguente espressione. Troviamo poi Sir Biss che cerca di ipnotizzare il Principe come Kaa (Il libro della giungla) cerca di ipnotizzare Mowgli. Nella festa nella foresta vediamo moltissimi movimenti dei vari personaggi ricalcati da altri film quali Gli Aristogatti (Duchessa balla con Romeo come Lady Marian con Robin Hood, gli abitanti della contea suonano come la band di Scat Cat); Il libro della giungla (Little John balla con Lady Cocca come Baloo con Re Luigi); Biancaneve e i sette nani (Lady Marian con gli abitanti e Biancaneve con i nani). Oltre a trattarsi di un omaggio, presumibilmente si tratta di una scelta tecnica per contenere i costi riutilizzando parti dei prodotti precedenti. Inoltre, la musica di sottofondo quando Robin Hood e Little John entrano di nascosto nelle prigioni per liberare Fra Tuck e gli altri, è la stessa di quando Edgar (Gli Aristogatti) cerca di riprendere il cappello e l'ombrello da Napoleone e Lafayette; la musica di sottofondo della scena dove Robin Hood si trova prima faccia a faccia con lo Sceriffo di Nottingham e poi in balìa delle fiamme che divorano una delle torri del castello, è in parte identica a quella utilizzata nel film La bella addormentata nel bosco, nello scontro tra il principe Filippo e la strega Malefica tramutatasi in drago. Il suono delle campane usato nel matrimonio di Robin Hood e Lady Marian è lo stesso usato per le nozze di Cenerentola insieme al suo principe. BAMBI Il film inizia con la nascita di Bambi, un cerbiatto figlio del Principe della Foresta. Accudito dalla madre, fa amicizia con gli abitanti della foresta, tra cui il coniglietto Tamburino e la puzzola Fiore, destinati a diventare i suoi due migliori amici. In un giorno d'estate, Bambi viene condotto dalla madre nella prateria, un luogo capace di essere meraviglioso, ma, allo stesso tempo, insidioso per via della completa esposizione ai pericoli, come imparerà. Infatti, dopo aver conosciuto una cerbiatta di nome Faline, con cui ha un vivace momento di gioco, e aver visto la galoppata dei cervi maschi adulti, viene per la prima volta a contatto con il più grande nemico della natura: l'uomo cacciatore, al quale, tra il fuggi fuggi generale delle creature presenti, sfuggirà per un pelo. L'infanzia alquanto felice di Bambi, vissuta nel lento e affascinante susseguirsi delle stagioni, viene però segnata da un inverno lungo e duro, durante il quale il cibo scarseggia. Un giorno, verso la fine dell'inverno, spinti dalla fame e attratti dalla prima erba che annuncia l'arrivo della calda stagione, Bambi e sua madre si inoltrano nella prateria, dove però la cerva avverte quasi subito la presenza dei cacciatori; allarmata, intima a Bambi di scappare. Egli, infatti, corre velocemente nella foresta fino alla tana, riuscendo a mettersi in salvo dai colpi di fucile, ma non vede arrivare la madre. Bambi si mette in cerca di lei, sempre più angosciato. Dopo avere a lungo chiamato invano la madre, il cerbiatto incontra il proprio padre, il quale gli spiega che sua madre <<non tornerà mai più>>. La primavera successiva, Bambi è ormai divenuto un giovane cervo adulto, e ritrova i suoi due grandi amici Tamburino e Fiore, anche loro cresciuti. In seguito, il coniglio e la puzzola trovano una compagna per sé, mentre Bambi rincontra l'amica Faline, anch'essa in età adulta, e se ne innamora, pur dovendo ingaggiare un combattimento con un cervo rivale per riuscire veramente a conquistarla; ci riuscirà, battendo di forza il contendente e, durante quella stessa notte, lui e Faline possono esprimere reciprocamente il loro amore correndo insieme nella prateria, immersi in una magica atmosfera. Dopo alcuni mesi, in una notte alle porte dell'autunno, Bambi viene svegliato da uno strano odore di fumo e decide di controllare, scoprendo un fatto terribile: i cacciatori sono tornati nella foresta, il fumo proviene proprio dal loro accampamento. In quello stesso istante, il cervo viene raggiunto da suo padre il Principe, il quale gli intima di nascondersi insieme a lui nel folto della foresta, ma Bambi corre a proteggere la sua amata Faline, che, nel frattempo, non avendo visto il compagno accanto a sè, si è allontanata per cercarlo. Proprio mentre Bambi e Faline rimangono divisi, al levar del sole, la battuta di caccia comincia ad infuriare; nel frastuono degli spari, tutti gli animali fuggono in preda al panico, ed è allora che Faline, mentre sta scappando da una direzione all'altra sempre più terrorizzata, viene accerchiata da una muta di feroci cani da caccia, che la inseguono fino a bloccarla su di uno sperone roccioso. Bambi, attirato dalle urla della compagna, sopraggiunge per il rotto della cuffia e ingaggia una lotta con i cani in modo da permettere a Faline di mettersi in salvo, per poi costringerli ad inseguirlo e infine farli seppellire sotto una valanga di rocce. Purtroppo, mentre sta cercando di allontanarsi velocemente da quel luogo, Bambi viene colpito al fianco da un proiettile. Contemporaneamente, il focolare lasciato acceso nell'accampamento dei cacciatori ha scatenato un incendio che in breve tempo si propaga per l'intera foresta, assumendo proporzioni colossali. Bambi, ferito ed estremamente dolorante, viene raggiunto dal padre, che lo sprona, in maniera irremovibile, a rialzarsi; incredibilmente ce la fa, sorretto dal padre medesimo. I due cervi, così, tentano subito di trovare una via di fuga attraverso le terrificanti fiamme che avvolgono la foresta. L'unica possibilità, per entrambi, si rivela la cascata, in cui si gettano per poi lasciarsi trasportare dal fiume impetuoso fino ad un piccolo lago dove, su di un piccolo isolotto, si sono rifugiati gli animali sopravvissuti, tra i quali vi è anche Faline; Bambi e la sua compagna, finalmente, si ricongiungono amorevolmente. La primavera seguente, quando la foresta ormai sta già pienamente rifiorendo, giunge una grande notizia: due cerbiatti, figli del principe Bambi, sono nati. Ed è così che il film si avvia felicemente alla sua conclusione, sfumando sull'immagine di Bambi, ritto e fiero su di una rupe, come nuovo Principe della Foresta. ALLA RICERCA DI NEMO Marlin, un pesce pagliaccio, è un neo-­‐papà in attesa che si schiudano le numerosissime uova deposte da sua moglie Coral, ma improvvisamente un barracuda li attacca e divora Coral e tutte le uova. Marlin, disperato, scopre però che un solo uovo si è salvato, e decide di chiamare quell'unico figlio rimastogli Nemo, come era desiderio di sua moglie. Nemo cresce, e Marlin riversa su di lui tutte le premure possibili, terrorizzato che si possa far male e che gli possa capitare qualunque cosa anche di poco conto; oltretutto, Nemo è nato con una pinna atrofica (più piccola), e questo rende ancora più ansioso il padre. Il primo giorno di scuola di Nemo riempie il padre di grandi preoccupazioni poiché il maestro Ray, una enorme razza "aquila di mare", li porta ad esplorare l'oceano aperto. Imbarazzato dalla sfuriata del padre, Nemo entra in mare aperto per toccare un motoscafo con la pinna, ma mentre sta tornando indietro viene catturato da un subacqueo, che poi si allontana con il motoscafo. Marlin tenta l'inseguimento, ma il motoscafo è troppo veloce. Al sub però cade una maschera con scritto un indirizzo: "P. Sherman, 42 Wallaby Way Sydney, Australia". Marlin purtroppo non sa leggere, ma mentre vaga alla ricerca del motoscafo incontra per caso Dory, una pesciolina chirurgo che soffre di perdite di memoria a breve termine. Lei dice di aver visto la barca e di seguirla, ma dopo poco, non ricordando, gli urla di smetterla di seguirlo. Mentre i due stanno quindi per allontanarsi, incontrano un enorme squalo bianco di nome Bruto: Marlin è paralizzato dal terrore, ma Dory è completamente ignara del pericolo ed acconsente a seguire Bruto alla riunione di un gruppo di autoaiuto di squali "buoni" che cercano di smettere di mangiare pesci. Il gruppo, composto da Bruto, da Randa (uno squalo martello) e da Fiocco (una verdesca con un amo piantato nel naso) ha la sua sede nel relitto di un sottomarino circondato da centinaia di mine attive (che Dory scambia per palloncini). Mentre Marlin cerca, con poco successo, di raccontare una barzelletta per alleviare la situazione, vede la maschera appesa ad un siluro e commuove gli squali raccontando la tragica scomparsa di Nemo. Dory, che conosceva già la storia ma se n'era ovviamente dimenticata, cerca di aiutare Marlin a recuperare la maschera, ma si ferisce al naso con l'elastico: l'odore di sangue scatena Bruto, che dimentica la promessa e insegue Dory e Marlin per divorarli. I due si nascondono in un tubo di lancio, ma i violenti colpi di Bruto, che cerca di raggiungerli, fanno uscire il siluro che tocca una mina e provoca quindi una grossa esplosione. Intanto, Nemo si ritrova in uno strano ambiente che scopre essere un acquario, dove fa amicizia con gli altri abitanti, che gli rivelano quale sarà il suo destino: essere regalato a Darla, l'orrida nipotina del dentista, proprietario dell'acquario, nota per riuscire ad annientare in breve tempo tutti i pesci che le capitano per le mani. Il capo dei pesci dell'acquario è Branchia, un idolo moresco, l'unico pesce assieme a Nemo a provenire dall'oceano invece che da un negozio, e da anni sogna la fuga. Vedendo il piccolo Nemo, Branchia organizza un piano: Nemo entra nella pompa del filtro dell'acqua bloccando la valvola, così da sporcare e riempire di alghe l'acquario in pochi giorni. In questo modo sperano di costringere il dentista a tirarli fuori dalla vasca per pulire l'acquario ed a metterli in sacchetti di plastica, con i quali avrebbero potuto rotolare giù dal davanzale fino in strada e tuffarsi in oceano. Nell'oceano, Marlin si risveglia sul relitto del sottomarino, in bilico sopra un'enorme fossa. Mentre cerca di recuperare la maschera, questa cade nell'abisso e i due pesci la inseguono. Nel buio più profondo, i due vengono attratti da una bellissima luce, che in realtà non è altro che l'esca di un mostruoso e famelico Pesce Lanterna degli abissi; in preda al panico, Marlin cerca di tenere a bada il pesce mentre Dory, grazie alla luce. riesce a leggere e memorizzare la scritta sulla maschera. Usciti dall'abisso, Marlin chiede a Dory se ricorda la scritta, e lei la recita tutta d'un fiato: è la prima cosa da anni che riesce a non dimenticare. Dopo aver chiesto indicazioni ad un branco di pesci argentati, i due scoprono che per arrivare a Sydney bisogna imboccare la C.O.A., una corrente acquatica australiana. Marlin si allontana, ma i pesci dicono a Dory che prima della corrente c'è un pericoloso crepaccio, e sottolineano che bisogna attraversarlo in fondo e non in superficie. Marlin, ignaro del consiglio perché Dory si è dimenticata di dirglielo, si impunta a volerlo attraversare in superficie; i due avvistano immediatamente la corrente, ma si ritrovano in un gigantesco banco di meduse del tipo Chrysaora fuscescens. Marlin è in parte immune al veleno, perché vive dentro un anemone e ci è abituato, ma Dory no, e rimane intrappolata nel banco: Marlin riesce a tirarla fuori, ma le punture sono troppe e i due pesci perdono conoscenza e svengono. Si risvegliano poi sul dorso di un branco di tartarughe carette, che sta viaggiando lungo la C.O.A.. Qui Marlin ha un esempio di genitore diverso da lui, poiché Scorza, la tartaruga con cui ha fatto amicizia, ha un figlio molto spericolato su cui però non interviene, affermando che deve fare le sue esperienze. Usciti dalla corrente, i due si ritrovano in una zona di mare desolata dove vedono una balenottera azzurra: Dory afferma di saper parlare il "balenese", ma i suoi versi non sembrano avere un effetto positivo, perché la balena si avvicina e li ingoia insieme a un banco di krill. Anziché inghiottirli, però, la balena li trasporta al porto di Sidney, dimostrando di aver capito le strampalate indicazioni di Dory. Qui Marlin incontra il pellicano Amilcare, amico dei pesci dell'acquario, che porta i due fino allo studio del dentista mettendoli nel suo grande becco pieno d'acqua. Il piano dei pesci non ha funzionato, perché il dentista ha installato un filtro elettronico a raggi ottici che analizza continuamente l'acqua per pulire l'acquario; quando Dory e Marlin arrivano, il dentista sta regalando Nemo alla nipotina, che come ultima speranza si finge morto nella speranza di essere buttato nel water e di poter così raggiungere il mare. Marlin, però, crede che il figlio sia veramente morto, e dopo essersi fatto ritrasportare al porto, in preda alla disperazione, abbandona Dory nonostante le sue suppliche. Intanto, grazie a uno spettacolare intervento dei pesci nell'acquario, Nemo finisce catapultato nel piccolo lavandino del dentista e attraverso le fogne raggiunge il mare: qui incontra Dory che sta vagando senza meta, completamente disorientata, e si offre di aiutarla. Dory sulle prime non lo riconosce, ma improvvisamente tutto le torna alla memoria e conduce Nemo da suo padre: i tre tornano a casa insieme, profondamente cambiati dall'avventura che hanno vissuto. Marlin non è più un padre così apprensivo, e Nemo ha imparato ad avere fiducia in se stesso, mentre Dory ha ritrovato i suoi amici squali e fa progressi contro i suoi buchi di memoria. IL RE LEONE Nella savana africana gli animali onorano la nascita del cucciolo di leone Simba[2], figlio di Re Mufasa e della compagna Sarabi. Solo Scar, fratello di Mufasa, non è soddisfatto del lieto evento, perché la nascita di Simba gli impedirà di salire al trono. Simba e Nala, una leoncina sua coetanea e sua promessa sposa per l'età adulta, giocano e si divertono ignorando i rischi dell'ambiente circostante. Nonostante gli ammonimenti del bucero beccogiallo Zazu, i due si cacciano in grossi guai andando di nascosto alla ricerca del "Cimitero degli Elefanti", su consiglio del perfido Scar. L'agguato delle iene (Shenzi, Banzai e Ed) inviate da Scar fallisce grazie all'intervento di Mufasa che poi si arrabbia molto con il figlio. Il malvagio zio escogita quindi un altro piano per eliminare l'erede al trono: con la scusa di insegnargli a ruggire, lascia il cucciolo in un dirupo dove sta per passare una mandria di gnu. Interviene nuovamente Mufasa che, nonostante venga travolto dagli animali, riesce a restare appeso al margine del burrone. Scar, invece di aiutare il fratello, lo lascia cadere nel vuoto; il re viene travolto dagli gnu e muore. Simba, al quale Scar lascia credere di essere il responsabile della morte del padre, fugge lontano in preda alla disperazione. Tolto di mezzo padre e figlio, Scar si insedia come nuovo dominatore delle Terre del Branco, aiutato dalle iene. Simba, sforzatosi troppo durante la fuga, si addormenta ed al suo risveglio conosce il suricato Timon ed il facocero Pumbaa. Il cucciolo cresce assieme a questi due compagni che lo educano a godersi la vita senza preoccupazioni, attraverso il loro motto Hakuna matata[3]. Simba diventa adulto, ignaro della sorte della sua famiglia, fino a quando un giorno ritrova Nala per caso, mentre questa stava cacciando Pumbaa. La leonessa, come le altre sue coetanee del branco, è stata costretta ad allargare il proprio territorio di caccia poiché il dissennato governo di Scar ha causato una terribile carestia, e il branco è condannato a morire di fame. Simba si pone il problema di quale sia il suo compito e destino, e Nala risponde che lui stesso era predestinato a diventare l'unico e vero re della Rupe dei Re. Le ultime resistenze morali sono dissolte dall'intervento del saggio Rafiki e dall'apparizione dello spirito del padre. Raggiunta la sua terra natale non può nascondersi e affronta il branco. Nala, Timon e Pumbaa si uniranno a lui. Mentre Timon e Pumbaa tengono occupate alcune iene, Simba vede Scar che richiama Sarabi, sua madre, che accusa Scar di aver causato guai peggiori, compresa la fame e la carestia. Ma quando Scar schiaffeggia Sarabi, Simba si fa avanti, ma a causa di una domanda di Scar, Simba, ormai inerme di fronte all'evidenza della verità, confessa di essere lui quello che ha causato la morte di Mufasa. Scar gli rinfaccia pubblicamente di essere la causa della morte di Mufasa, e lo fa indietreggiare fino a far quasi cadere Simba dalla rupe, a cui egli si appiglia. Sopraffatto ancora una volta dall'inganno del malvagio zio, Simba giunge vicino alla morte, ma a questo punto lo zio commette l'imprudenza di rivelargli che è lui stesso il vero artefice della morte del padre, e così, scoperto l'inganno, Simba reagisce come una furia, e costringe Scar a rivelare tutta la verità sulla morte di Mufasa con la forza. Alla confessione di Scar, le iene attaccano Simba, ma vengono a loro volta assalite dagli attacchi di Nala, di Sarabi, delle altre leonesse e del duo Timon e Pumbaa, a cui si aggiunge anche lo stregone-­‐mandrillo Rafiki[4]. A quel punto, mentre infuria una tempesta, Simba insegue Scar, che arriva fino al bordo pericolante di una rupe. Lo spaventato zio, vistosi in pericolo, rinnega la sua alleanza con le iene cercando di difendersi, senza però accorgersi che Shenzi, Banzai ed Ed lo hanno sentito. Simba non gli crede, e anche se vuole risparmiarlo, vuole che se ne vada senza tornare mai più. Ma Scar, fingendo lealtà, fa un'altra mossa scorretta e lo acceca lanciandogli una zampata di cenere. Simba e Scar combattono furiosamente, e il perfido zio spinge il nipote vicino all'orlo della rupe, ma quando lo assalta, cercando di ucciderlo, Simba lo sbalza all'indietro, facendolo precipitare in fondo al precipizio. Scar si rialza, e vede di fronte a lui Shenzi, Banzai ed Ed, che ricordano di essere stati traditi; essi richiamano tutte le altre iene, ed è così che Scar viene ucciso da quelle che, fino a poco tempo prima, erano state le sue uniche alleate nell'ascesa al potere. Simba riporta così pace e serenità nella valle, diventando il re e dando alla luce un cucciolo con la sua compagna Nala. MONSTER & CO. La città di Mostropoli, abitata da mostri di ogni genere, ha bisogno di elettricità, che viene ricavata dalla centrale elettrica cittadina convertendo le urla di terrore dei bambini umani in elettricità. I mostri che vi lavorano devono spaventare i bambini giungendo nelle loro camere attraverso delle porte, che conducono nel mondo degli umani. Sullivan, protagonista assieme all'amico ed assistente Mike, è un mostro che spaventa i bambini. Si contende il titolo di miglior spaventatore con Randall, un geco con 6 arti, capace di mimetizzarsi così velocemente da diventare praticamente invisibile. I mostri hanno a loro volta una grande paura degli umani, dato che li considerano infetti, e hanno il terrore di venire a contatto con i bambini e i loro oggetti e, se uno spaventatore rientra dal loro mondo con dei loro elementi addosso, viene rasato a zero dagli agenti del Corpo Decontaminazione Antibambino (CDA), e l'elemento umano viene disintegrato ("allarme 23-­‐19"). Un giorno, finito il turno, Sullivan nota una porta che non è stata ritirata. Entra per capire se c'è qualche mostro rimasto nel mondo degli umani, ma così facendo permette ad una bambina, che in seguito chiamerà Boo, di penetrare nel mondo dei mostri. Cerca in tutti i modi di rimandarla indietro ma la piccola continua a seguirlo, per niente spaventata da lui, anzi divertendosi nel rincorrerlo. Quando finalmente riesce a rinchiuderla in una valigia e si prepara a lanciarla attraverso la porta, nota che da quest'ultima fuoriesce Randall, che si aggira con fare furtivo tra i macchinari della fabbrica e rimette a posto la porta di Boo. A questo punto Sullivan è costretto a portarla con sè dall'amico Mike, l'unico che può aiutarlo a recuperare la porta e rispedire indietro la pericolosa bambina. Malauguratamente la bambina viene avvistata, scoppia il panico e i due amici sono costretti a nasconderla a casa mentre gli agenti del CDA sono all'affannosa ricerca dell'intrusa. Mike e Sullivan scoprono che non è affatto pericolosa o contaminata, ma in ogni caso escogitano un piano per camuffarla e riportarla in centrale l'indomani, in modo da spedirla finalmente a casa. Mentre cercano di ritrovare la porta della bambina, scoprono che anche l'aggressivo Randall è sulle sue tracce e ha scoperto che è nelle loro mani. Quest'ultimo incontra Mike e gli intima di riportare immediatamente la bambina nella sua camera. I due amici trovano la porta giusta e si preparano a liberarsi di Boo, tuttavia Sullivan è sospettoso e tentenna nel rimettere la bambina a letto. Mike è spazientito, per dimostrare che non c'è nessun pericolo salta sul letto di Boo ma proprio in quel momento viene rapito da qualcuno. Sullivan e Boo si nascondono e scoprono che è stato il perfido Randall, che trasporta una cassa con dentro Mike (credendo che sia Boo) in un nascondiglio segreto. Sullivan e Boo lo seguono ed è a quel punto che scoprono che Randall ha messo a punto una macchina che estrae le urla dai bambini. Lo scopo per cui aveva preparatola porta di Boo fuori dall'orario di lavoro era per rapirla e trovare la prima vittima di questa macchina. Per lo stesso motivo la rivuole indietro. Sullivan riesce a mettere in salvo Mike, dopodiché si reca dal direttore della centrale e suo amico Waternoose, per svelargli il diabolico progetto di Randall. Purtroppo anche lui è invischiato in questa storia, gli sottrae la bambina e li spedisce in Tibet tramite una porta. Qui i due amici incontrano un altro mostro in esilio nel mondo degli umani, lo yeti. Dopo essere rientrati a Mostropoli grazie ad una porta aperta in un villaggio, Sullivan e Mike corrono a salvare la bambina (che ormai è sull'estrattore di urla) e iniziano una frenetica ricerca della porta giusta, seguiti da Randall e Waternoose. Alla fine riescono a spedire Randall nel mondo umano per sempre e a far arrestare Waternoose dalla CDA che decide di distruggere la porta di Boo, con grande dispiacere di Sullivan che ormai si era affezionato molto alla piccola. In tutta questa avventura i due amici hanno capito due cose importanti, la prima è che spaventare i bambini non è una cosa bella, la seconda è che dalle risate di questi si può trarre molta più energia che dalle urla di paura. Sullivan, divenuto il nuovo direttore della centrale, rivoluziona quindi il sistema di produzione di energia e i mostri diventano pagliacci e giocolieri che entrano nelle camere dei bimbi per farli ridere. Intanto l'amico Mike riesce a recuperare i frammenti della porta di Boo, e dopo aver aggiunto l'ultimo tassello in possesso di Sullivan, la porta si riattiva e Sullivan può reincontrare Boo. SPIRIT Spirit è uno splendido stallone mustang che vive allo stato brado nella sterminata frontiera americana. Un giorno, mentre si trova con il suo branco, viene attratto dal fumo ad un accampamento di soldati. Spirit non aveva mai visto l'uomo fino a quel momento e, incuriosito, si avvicina. Uno di essi, svegliato dal rumore, si accorge che il cavallo è uno stallone mustang di straordinaria bellezza e decide di catturarlo. Dopo molta resistenza, Spirit viene preso al lazo e portato di forza al fortino dei soldati. Il cavallo conosce così la violenza dell'uomo ma il suo carattere fiero renderà difficile il marchiarlo con il fuoco. Alcuni soldati cercano anche di domarlo ma la forza fisica e la furbizia di Spirit li fa desistere dal provarci ancora. Il colonnello del reggimento, molto determinato, decide di provare a fargli perdere le forze lasciandolo legato al palo senza cibo nè acqua per tre giorni. Ma lo stallone non si arrende. Intanto viene portato al fortino un indiano Lakota, Piccolo Fiume, anche lui messo al palo. Spirit è molto incuriosito dal piccolo indiano che intanto gli parla con dolcezza. Durante la notte, Piccolo Fiume riesce a procurarsi, grazie al richiamo del suo popolo, un coltello.Il mattino seguente,credendolo stremato, il colonnello prova a domarle lo stallone, il quale però lo fa volare giù dalla sella. A questo punto il colonnello decide di ucciderlo, ma Piccolo Fiume usa il coltello per slegarsi e lo aiuta a fuggire. Arrivati in prossimità del campo indiano vengono raggiunti da Pioggia, una cavalla paint horse di proprietà di Piccolo Fiume e Spirit appena la vede se ne innamora. L'indiano chiude il mustang in un recinto, dove il cavallo stremato si addormenta. Dopo qualche tempo, viene legato con un lazo al collo di Pioggia con l'intenzione di farlo ambientare nella zona senza paura che si allontani. Il mustang non è disposto a restare e quando Piccolo Fiume si accorge che non si farà mai domare, decide di lasciarlo libero. Spirit decide di tornare verso il suo branco insieme a Pioggia, ma lei non se la sente di lasciare Piccolo Fiume, lui allora rinuncia. I due cavalli vengono distratti quando l'accampamento indiano viene attaccato dai soldati. Piccolo Fiume e Pioggia corrono verso il colonnello ma Pioggia viene colpita da un proiettile e cade nelle rapide. Spirit riesce a portarla a riva e la veglia tutta la notte. Al mattino, degli uomini vedono lo stallone indifeso e lo catturano. Spirit è così costretto ad andarsene abbandonano Pioggia al suo destino anche se viene poi accudita dal giovane indiano. Spirit viene portato a fare da traino ai vagoni durante la costruzione della ferrovia e dato il suo cuore spezzato, si deprime e si arrende. Quando però si accorge che la ferrovia arriverà alla sua terra, decide di fare qualcosa e alla fine riesce a salvare se stesso e gli altri cavalli. Intanto viene raggiunto da Piccolo Fiume. Fuggono insieme verso la libertà ma vengono intercettati dal colonnello e da alcuni soldati che li rincorrono per il Canyon. Dopo essere stati braccati, il colonnello punta una pistola verso i due fuggiaschi ma Spirit tenta un salto da una cima all'altra, riuscendoci. Il colonnello in quel momento si rende conto di quanto sia determinato e coraggioso il mustang e dopo avergli fatto un cenno con la testa, lo lascia andare. Spirit e Piccolo Fiume tornano all'accampamento dove ad attenderli c'è di nuovo Pioggia, completamente ristabilita. Piccolo Fiume ringrazia Spirit per tutto, gli toglie le briglie e lo lascia di nuovo andare insieme a Pioggia. I due cavalli raggiungono il vecchio branco di Spirit dove vengono accolti e dove vivranno finalmente liberi. ARISTOGATTI Ambientato a Parigi nel 1910 narra le avventure della gatta Duchessa e dei suoi cuccioli: Bizet, Matisse e Minou. La famiglia di gatti abita felice in una grande casa in stile classico assieme alla proprietaria, un'agiata e anziana borghese. Proprio a causa dell'età avanzata, Madame Adelaide decide di fare testamento, lasciando ogni suo bene ai gatti ed in successione, alla morte di quest'ultimi, al maggiordomo Edgar. Ma sfortunatamente, quando convoca l'Avvocato George Hautecourt per redigere il testamento, la loro conversazione viene casualmente ascoltata da Edgar, che dopo un iniziale sconforto decide di sbarazzarsi dei gatti. Così, mentre Duchessa e i gattini si esercitano nella pittura, nel canto e al pianoforte, Edgar prepara loro una cena a base di sonnifero che in breve li fa cadere in un sonno profondo assieme al loro amico, il topolino Groviera. Nella notte poi, quando anche Madame dorme, carica Duchessa e i gattini su di un sidecar che guida fuori Parigi con l'intento di abbandonarli il più lontano possibile. Lungo la strada, però, incontra due cani, Napoleone e Lafayette, specializzati nell'assalire chiunque passi dalle loro parti. Nella colluttazione che ne nasce, la culla contenente Duchessa e i gattini viene sbalzata via e termina sotto un ponte, in mezzo ai prati, mentre Edgar, in qualche maniera, riesce a sfuggire ai due cani. Nel frattempo scoppia un temporale e Madame, preoccupata che i gatti possano aver paura, realizza che sono scomparsi. Groviera, risvegliatosi, li va a cercare per la strada ma senza successo. L'indomani ecco apparire a Duchessa un grosso gatto rosso, che canta e balla, Romeo. Il gatto è stato attratto dalla bellezza di Duchessa, anche perché, in un primo momento, non aveva notato i gattini nella culla. L'incontro con Romeo è provvidenziale. Dopo aver appreso da Duchessa che sia lei che i gattini devono ritornare da Madame Adelaide, decide di accompagnarli, facendoli salire sul furgoncino di un lattaio (quando quest'uomo frena di colpo, spaventato dall'arrivo improvviso di Romeo sul cofano) e poi li ospita in una vecchia casa abbandonata, occupata dal gatto trombettiere Scat Cat e la sua gang di gatti randagi jazzisti, i quali poi vanno di notte a suonare per strada, per poter lasciare libero il letto ai gattini. Strada facendo incontrano anche due sorelle oche inglesi di nome Adelina e Guendalina Bla Bla, che tentano di insegnare a Romeo come si nuota, quando questi si tuffa nel fiume per salvare la piccola "Minou", caduta dal ponte della ferrovia. Nel dialogo tra le due oche e i gatti emergono i modi di fare aristocratici di Duchessa e quelli di Romeo, molto più grezzi, ma alla fine, Adelina e Guendalina decidono di andare a Parigi con loro, poiché la loro meta era proprio il ristorante parigino "Le petit café", dove il loro zio Reginaldo faceva il cameriere, ma il cuoco aveva deciso di servirlo come menù del giorno. Quando gli Aristogatti riescono a tornare a casa, Romeo decide di ritornare alla sua vita di gatto girovago, mentre Duchessa e i gattini finiscono in un sacco per mano del maggiordomo Edgar e poi in un forno spento, quando Madame Adelaide li sente miagolare, ma poi si convince di aver sognato. Nel frattempo, il topolino Groviera avverte Romeo dell'accaduto, che si precipita al salvataggio, dopo aver mandato il topino a chiamare Scat Cat e i suoi compagni. Quando questi arrivano a destinazione, fungono da rinforzo per Romeo (alle prese con Edgar che tentava di inforcarlo), assalendo Edgar e insieme alla cavalla Frou Frou, riescono a far finire il maggiordomo nel baule destinato ai gatti, così quando arrivano gli addetti ai traslochi, lo caricano per Timbuctù. Alla fine del cartone animato, Madame Adelaide decide di adottare Romeo e di fondare una casa di riposo per tutti i gatti randagi di Parigi, quindi entreranno nella casa dell'anziana signora anche Scat Cat e i suoi compagni. Il finale del cartone animato vede proprio tutti i personaggi animali della storia (compresi il topino Groviera, le oche Adelina e Guendalina con il loro zio Reginaldo, la cavalla Frou Frou e il duo canino "Napoleone-­‐Lafayette") in una stanza al piano di sotto che cantano tutti insieme "tutti quanti voglion fare jazz". LA CARICA DEI 101 La vita di due giovani maschi, un uomo e il suo cane, procede monotona nella Londra dei primi anni '40 (lo si capisce dalle macchine, dai modelli di telefono e dall'assenza di elettrodomestici) sino a quando uno dei due scapoli decide che è ora di cambiare. La decisione è presa da Pongo, un dalmata compagno di vita dell'umano e inesperto compositore di musica Rudy. I due vivono in un appartamento nei pressi del parco comunale. Quando Pongo appostato alla finestra di casa nota una coppia di femmine adatta a loro dirigersi al parco coinvolge l'ignaro Rudy in un rocambolesco incontro; tanto buffo quanto risolutore. Tra le rispettive coppie nasce l'amore. Rudy sposa la bionda Anita e... Pongo "sposa" la maculata Peggy. Nella nuova casa in cui i quattro sono andati a vivere, coadiuvati dalla simpatica governante Nilla, vengono al mondo 15 cuccioli dalmata. Tutto sembra procedere bene, quando appare sulla scena una vecchia compagna di scuola di Anita: l'eccentrica e benestante Crudelia De Mon -­‐ uno dei migliori personaggi cattivi delle storie Disney -­‐ che, venuta a sapere della nascita dei cuccioli, sbandierando spudoratamente la sua superiorità economica si offre di acquistarli tutti. Il suo intento reale è quello di utilizzare la loro pelle per realizzare pellicce maculate, l'enorme passione della sua vita. Per fortuna Rudy si oppone categoricamente alla vendita. Crudelia, di nome e di fatto, assolda allora due manigoldi per rapire e uccidere i cuccioli. Nonostante Gaspare e Orazio siano due veri imbecilli, riescono nell'intento di sottrarre i piccoli cani alla governante quando questa rimane sola ad accudirli. Scotland Yard indaga sullo strano rapimento, ma a questo punto i genitori Pongo e Peggy capendo che gli umani non sono in grado di rintracciare i loro cuccioli, lanciano un disperato grido di aiuto ai loro simili. In men che non si dica il "telegrafo canino" è innescato. Il passaparola che i cani di tutta la città raccolgono e amplificano rimbalza sino ai limiti della stessa. Anche gli animali della provincia e della campagna circostante recepiscono la richiesta di aiuto e proprio alcuni di essi si accorgono quasi per caso che nella apparentemente chiusa casa De Mon vi sono nascosti un paio di loschi individui, circondati da decine e decine di cuccioli di cane dalmata. I cuccioli rapiti sono tra di loro. Appena la notizia della scoperta del luogo dove sono tenuti prigionieri i loro piccoli raggiunge, sempre grazie al telegrafo canino, Pongo e Peggy questi si precipitano immediatamente in loro soccorso. Pongo e Peggy portano con loro i cuccioli e dopo una serie di mirabolanti avventure, tornano a casa, ricongiungendosi con i loro padroni, festeggiando il ritorno con sonori abbai di felicità! HAPPY FEET In Antartide, tra i pinguini imperatore, tutti sanno cantare. Una vera disgrazia per il piccolo Mambo, il peggior cantante del mondo, nato ballando il tip tap. Un giorno incontra un gruppo di gabbiani stercorari, uno dei quali ha un braccialetto giallo attaccato alla zampa che gli hanno attaccato gli "alieni", cioè gli umani. Mambo è troppo diverso dagli altri e per questo Noé l'Anziano lo scaccia dalla comunità. Furioso, Mambo promette che tornerà per dimostrare la verità. Lontano da casa per la prima volta, il pinguino si imbatte in alcuni suoi simili, pinguini di Adelia spagnoli che apprezzano il suo talento di ballerino e che lo aiuteranno a scoprire per quale motivo le risorse alimentari scarseggiano sempre più nella terra ghiacciata. Questo porterà il giovane Mambo a una serie di avventure incredibili che lo porteranno alla conoscenza assoluta del mondo: una scivolata mozzafiato nei freddi ghiacciai, l'attraversamento di una tormenta di neve potentissima, un faccia-­‐a-­‐faccia mortale con le orche marine e infine il tentativo disperato di ritrovare gli Alieni e salvare tutti quanti. Ritrovato svenuto su una spiaggia, finisce in un acquario gigantesco pieno di pinguini in una grande città, dove viene acclamato dal pubblico per la sua bravura. Anche se non accolto con tutti gli onori, mantiene la parola data e fa ritorno nella colonia, con un telecomando attaccato alla schiena. Improvvisamente il segnale si attiva e alcuni umani lo rintracciano, trovandolo con un elicottero. Davanti ai nuovi arrivati tutta la colonia si mette a ballare freneticamente. Poco dopo finiscono tutti in televisione e i politici vietano immediatamente la pesca artica. È il trionfo di Mambo. Il film si conclude con un ballo colossale di milioni di pinguini, compreso Noè e gli anziani. IL GIGANTE DI FERRO 1957,piena guerra fredda, dopo il lancio dello Sputnik. Una strana e gigantesca figura è stata avvistata da un marinaio, a cui ha spaccato la barca durante una tempesta. L'uomo però, scampato all'accaduto, quando racconta il fatto non viene considerato. In una cittadella tranquilla Hogarth Hughes, un bambino di 9 anni, vive solo con la madre, Annie, che lavora in un bar. Una sera è rimasto a casa senza la madre, che rincasava tardi dal lavoro. Questa ha raccomandato a Hogarth di andare a letto presto, ma lui, mentre sta vedendo un film horror, si lamenta perché l'antenna tv va in tilt. Andando di fuori, scopre che l'antenna e il cortile di casa sono in parte devastati, e una strana pista si disperde nella foresta lì vicino. Hogarth decide di andare a scoprire chi o cosa ha creato quel disastro, seguendo le tracce degli alberi, che scopre essere spezzati. Arriva alla centrale elettrica del paese, dove dietro di lui compare una grande ombra: è un mastodontico robot, il gigante di ferro del titolo. Hogarth cerca quindi di scappare, mentre il robot si sta dirigendo alla centrale. Proprio in quel momento, Annie ritorna a casa ma non lo trova e parte per andarlo a cercare. Intanto il gigante sta mangiando i pali della luce di metallo e dopo tenta di strappare i generatori, per mangiare anche quelli. Da essi però partono delle scariche elettriche e il gigante, colpito, viene sbalzato contro dei cavi d'elettricità, dove si impiglia e sta per rimanere fulminato. Hogart, impietosito, interrompe la fuga e, raccolto quel poco di coraggio che ha, decide di salvarlo, spegnendo l'interruttore generale della centrale, e arrestando così l'elettricità. Dopo un breve "spegnimento", il gigante si riprende. Hogarth, spaventato, si da alla fuga e lungo la strada incontra sua madre. Racconta a questa l'accaduto, ma non viene creduto e i due ritornano a casa, mentre il ragazzo scorge in lontananza la figura del gigante. Nel frattempo, in seguito ai vari avvistamenti, il governo sospetta che ci sia un "mostro" nella città dove abita Hogarth. Un ispettore speciale governativo, Kent Mansley, viene inviato nella cittadella e, anche se inizialmente scettico, comincia poi a credere che nel paese accada davvero qualcosa di particolare e decide di investigare a fondo. Il giorno dopo Hogarth decise di ritornare nella foresta per sfamare il gigante con un pezzo di ferro e fargli così una fotografia, provando in questo modo la sua esistenza. Dopo una lunga attesa, il gigante si presenta a lui prendendolo di sorpresa ma, grato per il gesto di salvataggio del giorno prima, diventa amico di Hogarth. Questo gli insegna, man mano, tutta la lingua degli uomini. In realtà il robot è un'arma aliena, ma in seguito all'incidente della centrale elettrica la sua memoria è stata danneggiata, rendendolo così apparentemente innocuo. Seguono una serie di vicende in cui l'androide inizialmente crea qualche danno, come far deragliare un treno per sbaglio[1], ma poi diventa sempre più amico di Hogarth, che si lega a lui e gli insegna varie cose. Il rapporto con il bambino farà, poco alla volta, emergere una personalità umana e amichevole nel cuore metallico del gigante di ferro. Complice del protagonista nel nascondere l'esistenza del robot è Dean McCoppin, un rottamaio che crea opere d'arte da vecchi pezzi di metallo, conosciuto da Hogarth all'inizio del film, nel bar della madre. Esso viene a conoscenza dell'esistenza del gigante, in quanto Hogarth porta l'androide nella sua officina per sfamarlo col metallo lì presente e, quando Dean li scopre, Hogarth gli chiede se può nascondere il gigante lì, e lui malvolentieri accetta. I due, così, si divertono, cercando di badare al robot. Intanto Mansley, sempre più convinto e preso nelle sue indagini, continua ad investigare e scopre sempre più particolari sul gigante, prendendo anche residenza proprio nella casa di Hogarth, avendo Annie messo in affitto una camera per guadagnare un po' di soldi in più. Mansley si trasferisce lì perché comincia a sospettare qualcosa sul ragazzino. Alla fine il robot viene scoperto dall'ispettore Mansley, che riesce ad incastrare Hogarth e convince il generale delle forze armate a radunare parte dell'esercito, per catturare il robot. Tuttavia il suo piano fallisce, in quanto il gigante viene si ritrovato, ma fortunatamente è stato travestito da imponente opera cubista da Dean, grazie ad un piano ideato insieme al protagonista. Mansley viene così licenziato in tronco dal generale, e si appresta a ritirarsi dalla cittadella, insieme alle forze armate. Più tardi, mentre Hogarth e il robot stanno giocano, avviene uno strano incidente: Hogarth punta una pistola giocattolo contro il robot, che assume un'espressione totalmente seria e per un attimo carica le sue armi reali, sparando qualche colpo, e non prendendo il protagonista per un soffio. Dean assiste a ciò e, inquietato, caccia via il robot, che offeso, scappa verso la città. Hogarth decide di inseguirlo, per calmarlo. Dean capisce poi che il robot ha solo cercato di difendersi "dall'attacco" della pistola di Hogarth e raggiunge il ragazzino, per ritrovare il gigante. In città, dove due ragazzi lo stanno osservando da un balcone, viene avvistato il gigante in lontananza. I due ragazzi, però, cascano e si aggrappano malamente a un appiglio, mentre stanno per cadere. Il robot sente le loro grida e interviene, salvandoli prima che tocchino terra. Hogarth e Dean raggiungono poi il gigante e il ragazzino si riunisce col suo amico. Sfortunatamente il convoglio di militari, che si stava ritirando, sotto allarme di Mansley, si accorge del gigante, e riceve l'ordine dal generale di attaccarlo, spaventato dalla creatura. Il robot con Hogarth, allora, scappa fuori città e viene inseguito dalla varie forze armate, messe in avvertimento e schierate più che mai. Intanto anche la madre di Hogath sta arrivando sul luogo dell'avvistamento. Il gigante e Hogarth, durante l'inseguimento, cadono da un burrone, ma il robot si rivela capace anche di volare e spicca il volo, grazie a dei reattori posti suoi piedi. Viene però intercettato da tre caccia, che riescono a colpirlo più volte. Il gigante così perde il controllo, precipitando e schiantandosi, e nella caduta sembra che Hogarth muoia. Questo sconvolge il gigante: esso riprende la memoria di essere un'arma, si trasforma in una versione mostruosa e potentissima di se e comincia a distruggere i carri armati, attaccando i militari. Mansley e il generale comprendono che le armi sono troppo inefficaci e l'unico modo per distruggere il gigante è un'arma nucleare; sparata da un lì vicino Nautilus, armato con missili atomici, a cui forniscono le coordinate del gigante. Intanto Hogarth viene raggiunto dalla madre e Dean e si riprende, in quanto era solo svenuto. Questi decidono di tornare in città e di portarlo in ospedale, ma vengono bloccati dalle forze armate, in quanto non possono avvicinarsi troppo alla città evacuata, resa pericolosa dalla presenza del gigante. Hogarth riesce però a svincolare nella cittadella e, raggiunto il gigante, si frappone tra lui e le navi dell'esercito, che stava per attaccare. Il ragazzino tenta di fare ragionare l'androide. Il gigante ritorna in se' e alla vista del suo amico, disattivando il proprio armamento. Nel frattempo Annie e Dean stanno convincendo il generale a non attaccare più il gigante, in quanto esso è in realtà buono e reagisce solo se attaccato. Il generale viene convinto, non dando più ascolto alle accuse di Mansley, e appena vede il robot tranquillo con in mano il ragazzino, decide di cessare l'attacco. In un raptus di follia, però, l'ispettore Mansley strappa di mano il telefono da guerra al generale e ordina al sottomarino di lanciare il missile, che viene quindi sparato. Puntando il missile verso la posizione attuale del gigante, che è in mezzo alla città, esso è perciò destinato a schiantarsi sulla cittadella e ad uccidere tutti i presenti. Mansley viene arrestato dal generale, ma alla tragedia imminente non si può più porre apparentemente rimedio. Il gigante allora dimostra tutto il suo altruismo: dopo aver salutato per l'ultima volta Hogarth si lancia nel cielo stellato, prendendo il missile e facendosi esplodere nella stratosfera. Qualche mese dopo, il generale recapita un pacco al ragazzo, che contiene l'unico frammento del robot ritrovato: una sua vite. Quella notte stessa, il frammento si illumina, e comincia a muoversi da solo. Il ragazzo capisce che il robot è ancora vivo e lo lascia andare. Il film si conclude in Islanda: tutti i pezzi si stanno riunendo e il robot sta per ritornare intero, riparandosi da solo. TOY STORY Il film inizia nel momento in cui Andy sta giocando con i suoi giocattoli. Dopo essersi divertito nella sua cameretta, corre in salotto con il suo giocattolo preferito, Woody, un pupazzo cowboy in vecchio stile. Andy, in seguito, parla con sua madre dei preparativi per la propria festa di compleanno e va a rimettere Woody sul letto della cameretta; dopo che il bambino se ne è andato, lo sceriffo prende vita e convoca tutti gli altri giocattoli per una riunione. Essendo il compleanno del loro padrone, i giocattoli, soprattutto il dinosauro Rex, temono molto di essere rimpiazzati a causa dell'arrivo di nuovi elementi. Woody, per tranquillizzare gli amici, manda una pattuglia di soldatini di plastica in salotto, dove si nascondono dentro una pianta per spiare la festa, comunicando, tramite una rice-­‐trasmittente, il contenuto di ciò che è stato regalato ad Andy. Tutto sembra andare liscio, ma, ad un tratto, la mamma di Andy tira fuori da un armadio un giocattolo a sorpresa; non si riesce a capire che cosa sia (dato che Rex fa accidentalmente cadere la rice-­‐
trasmittente), si riesce a capire solo che Andy sta per rientrare nella camera con i propri amici. Tutti i giocattoli ritornano ai loro posti, immobili, mentre Andy butta Woody giù dal letto, mettendo al suo posto il giocattolo misterioso. Quando tutti i ragazzini sono usciti dalla stanza, Woody decide di salire sul letto e vedere chi è il giocattolo misterioso. È Buzz Lightyear, un nuovo giocattolo spaziale superaccessoriato che crede di essere un vero Space Ranger, la cui astronave (la scatola che lo contiene) sarebbe precipitata per sbaglio sulla Terra. Tutti i giocattoli rimangono colpiti dalle sue funzioni e accessori, ma Woody vuole far capire, sia a loro che allo stesso Buzz, che lui non è un vero Space Ranger, bensì un giocattolo, e che quindi non può volare. Ma quando Buzz si lancia nel vuoto e comincia a rimbalzare di qua e di là sembra davvero volare; Woody, comunque, ribadisce che «quello non è volare», ma «cadere con stile». Passano i giorni e Andy preferisce sempre di più Buzz a Woody. Una sera il cowboy viene a sapere che Andy andrà a cena con la madre in un fast food chiamato "Pizza Planet", che ricorda lo spazio e l'astronomia, e che la madre gli ha concesso di portarsi solo uno dei suoi giocattoli. Disposto a tutto pur di riconquistare il suo posto d'onore, Woody decide di nascondere il rivale facendolo finire sotto la scrivania in modo che Andy non lo trovi, ma qualcosa nel suo piano va storto, e Buzz addirittura cade accidentalmente giù dalla finestra, facendo infuriare gli altri giocattoli. Arrabbiati per il colpo basso tentato da Woody i giocattoli si uniscono per linciare il cowboy. L'azione punitiva viene interrotta dall'arrivo di Andy che, non trovando Buzz, deve portare con sé Woody al Pizza Planet; intanto, lo Space Ranger sbuca da dove era precipitato e riesce a salire sul parafango dell'auto prima che parta. Mentre la madre di Andy si ferma per fare rifornimento di carburante andando verso la pizzeria, Woody prova a chiarirsi con Buzz, arrivato nel frattempo, ma tra di loro scoppia una rissa, e i due finiscono fuori dalla macchina, con Andy che riparte senza di loro. I due riusciranno ad arrivare al Pizza Planet intrufolandosi in un furgone. Arrivati là, Buzz sfugge a Woody saltando in un distributore di giocattoli a forma di astronave (lo Space Ranger crede che sia vera), dove fa conoscenza con dei piccoli omini verdi. Woody lo raggiunge per evitare che si cacci in altri guai, ma sfortunatamente vengono prelevati da Sid, un bambino vicino di casa di Andy di pessimo carattere che ama torturare e distruggere i giocattoli per divertimento. Arrivati lì, cercano in ogni modo di fuggire dalla macabra stanza del ragazzino, pullulante di esplosivi e giocattoli modificati o riassemblati in modo da avere un aspetto pauroso e ripugnante. Alla fine riescono ad uscirne, ma si trovano bloccati da Scud, il cane di Sid, dal carattere pessimo quanto quello del padroncino; per sfuggirgli si rifugiano entrambi in due stanze diverse. Nella stanza dove si trova Buzz, lo Space Ranger vede alla televisione una pubblicità di Buzz Lightyear, e allora capisce di essere lui stesso un giocattolo, proprio come gli aveva detto Woody. Fa allora un ultimo tentativo di volo, ma si schianta al suolo rompendosi un braccio, per poi cadere in breve tempo in depressione. Nel frattempo, Woody, dopo aver recuperato lo Space Ranger, decide di parlare ai suoi vecchi amici giocattoli, ormai quasi pronti per il trasloco di Andy in una nuova casa, per convincerli una volta per tutte che Buzz è ancora vivo ed è con lui. Purtroppo, per un incredibile malinteso, i giocattoli di Andy arrivano a credere che non solo Woody ha cercato di eliminare Buzz una volta, ma alla fine lo ha addirittura fatto a pezzi; ed è così che lasciano Woody solo e in preda alla disperazione. La stessa sera, il cowboy scopre che Sid ha deciso di far saltare in aria Buzz legandolo ad un razzo pirotecnico, ma fortunatamente scoppia un temporale che costringe il ragazzino a rimandare il lancio all'indomani mattina. Woody, allora, organizza un piano con i giocattoli di Sid, dopo aver capito che, pur essendo orripilanti, in realtà sono di buon cuore, per salvare lo Space Ranger. Woody, dopo essere sceso in giardino, viene trovato in terra da Sid che lo pone su di un barbecue. Mentre il ragazzino sta per accendere il razzo a cui è legato Buzz, Woody inizia a prendere vita, e così tutti gli altri giocattoli. Sid, orripilato dalla scena, fugge in preda al terrore. Buzz e Woody, ormai diventati amici a tutti gli effetti, lasciano quindi l'abitazione di Sid giusto in tempo per veder partire Andy in auto verso la sua nuova casa; tentano di raggiungerlo, ma invano. Proprio in quel momento, però, passa il camion dei traslochi che sta trasportando, tra la mobilia e i molti oggetti, gli altri giocattoli. Buzz e Woody riescono ad aggrapparsi, ma vengono raggiunti e attaccati dal cane di Sid; lo Space Ranger salva il cowboy dal feroce molosso, ma rimane per la strada e Woody apre la serranda del camion per estrarne la macchinina giocattolo telecomandata R/C e dirigerla verso Buzz. Grazie ad essa riesce a farlo fuggire dal cane, ma gli altri giocattoli mal interpretano il gesto di Woody credendo che sia l'ennesimo tentativo di eliminare altri giocattoli per non avere rivali, così lo buttano giù dal camion in corsa. Il cowboy viene raccolto da Buzz, in groppa ad R/C, ed è solo allora, mentre raggiungono il camion, che gli altri giocattoli possono constatare le buone intenzioni di Woody. Decidono perciò di aiutare i tre a salire, ma senza riuscirci. Grazie però al razzo che è stato legato alla schiena di Buzz, i due riescono a raggiungere "in volo" l'auto di Andy, dopo che l'ordigno gli ha portati sempre più su nel cielo, fino a quando Buzz lo ha sganciato prima della sua esplosione. Finalmente Andy ha ritrovato i suoi due giocattoli preferiti. Quello stesso Natale, nella nuova abitazione di Andy e sua madre, Buzz, Woody e tutti gli altri giocattoli si godono la festività, molto più tranquilli riguardo all'improbabile fatto di essere rimpiazzati. Ma a Andy è stato regalato un cucciolo di cane: sarà mica quello a rimpiazzare Woody e Buzz? La risposta è un comico sorriso preoccupato fra i due, col quale si chiude il film. WALL-­‐E Anno 2805. Per 700 anni WALL•E, l'ultimo di una serie di robot rimasti sulla Terra, ha continuato imperterrito la sua opera di spazzino del pianeta, giorno dopo giorno, compattando e stoccando l'immondizia in cubetti che ha poi impilato uno sull'altro fino a formare centinaia di enormi grattacieli di rifiuti. La sera, finito il suo lavoro, torna alla sua "casa", il rimorchio di un autotreno dove, prima che finissero fuori uso uno dopo l'altro, "riposavano" su dei ripiani mobili tutti i robot WALL•E. I ripiani, che sarebbero ormai inutili, vengono usati da WALL•E per riporre in rigoroso ordine oggetti appartenuti agli umani e da lui trovati nel corso delle sue operazioni di pulizia. Uno di questi oggetti è una vecchia videocassetta del film Hello, Dolly!. WALL•E è innamorato di questo film, che gli fa sognare, un giorno, di trovare una compagna, tenerla per mano, ballare con lei, e non essere più solo. È così che durante questi 7 secoli WALL•E, da freddo automa meccanico qual era, sviluppa una personalità umana. A rompere questa secolare routine, un giorno scende dal cielo un razzo che deposita sul pianeta un robot molto particolare, e WALL•E spera che ciò possa spezzare la sua infinita solitudine. Il robot è un robot femmina ad alta tecnologia, in grado di volare, di nome EVE. WALL•E non sa cosa EVE sia venuta a fare sul suo pianeta. Quando lui, a casa sua, le mostra una piantina che aveva trovato fra le macerie, essendo l'unico segnale di vita vegetale su un pianeta morto, EVE la prende, la chiude dentro di lei e si disattiva (era la sua missione). WALL•E resta quindi alle prese con una robot inanimata, ma continua a prendersi cura di lei sperando in un suo risveglio. Poco tempo dopo il razzo torna a prenderla, ma WALL•E non vuole lasciarla andare. Tentando di recuperarla, si aggrappa al razzo mentre questo sta per ripartire. Il razzo lo conduce sulla mega-­‐astronave Axiom, dove l'umanità sopravvive da settecento anni in un ambiente lussuosissimo, senza compiere alcuno sforzo fisico, al punto da diventare obesi e incapaci di deambulare autonomamente. Le persone sull'Axiom si spostano su poltrone galleggianti (mai a piedi) tramite le quali possono anche nutrirsi e comunicare attraverso schermi olografici. In una breve panoramica si possono vedere nella cabina del Comandante le foto, sua e dei suoi cinque predecessori, al comando della Axiom. Ogni foto è dotata di una targa con indicato il nome (tratto dai nomi di alcuni fra i collaboratori al film) e il periodo di reggenza: 1. Capitano Reardon, 2105-­‐2248 (143 anni); 2. Capitano Fee, 2248-­‐2379 (131 anni); 3. Capitano Thompson, 2380-­‐2520 (140 anni); 4. Capitano Brace, 2521-­‐2645 (124 anni); 5. Capitano O'Brien, 2646-­‐2774 (128 anni); 6. Capitano B. McCrea, 2775-­‐ (30 anni, in carica). Da questa sequenza si evince quanto nel film gli umani siano diventati più grassi (a causa della sedentarietà totale). Arrivata sull'astronave EVE viene riattivata elettricamente e tenta di andare dal capitano della Axiom per comunicargli di aver scoperto che sul pianeta Terra può ricrescere la vita; è quindi finalmente giunto il momento di riportare a casa l'umanità. Il robot che pilota l'astronave, Auto, tuttavia, sulla base della decisione presa nel 2110 da Shelby Forthright, presidente della BnL, è tuttora convinto che sulla Terra la vita sia rimasta insostenibile e che sia meglio per l'umanità rimanere nello spazio. Il Comandante è tuttavia in grado di capire la situazione reale e, dopo essersi coraggiosamente rialzato in piedi, prende il controllo dell'astronave ridirigendola verso Terra. ORTONE ED IL MONDO DEI CHI Ortone è un elefante con una fervida immaginazione. Un giorno sente per caso un grido d'aiuto provenire dai Chi, una popolazione di dimensioni incredibilmente piccole che vive in un granello di polvere. Nonostante i suoi simili cerchino in tutti i modi di far tornare in sé Ortone, il giovane elefante farà di tutto per aiutare i suoi nuovi piccolissimi amici. UP Carl è un bambino che sogna di avventurarsi in Sud America per raggiungere le Cascate Paradiso, un luogo che ricorda visivamente l'acrocoro de Il mondo perduto di Conan Doyle, come il suo idolo Charles Muntz. Un giorno della sua infanzia, mentre torna dal cinema, incontra Ellie, una bambina maschiaccio con il suo stesso sogno. Tra i due nasce un grande sentimento e divenuti adulti si sposano e vanno a vivere insieme, con Carl che lavora come venditore di palloncini nello stesso Zoo dove lavora Ellie. Come ogni coppia, però, dovranno scontrarsi coi problemi della realtà quotidiana come le bollette, il fatto la coppia non possa avere figli ed infine gli acciacchi dell'età. Proprio quando Carl compra i biglietti per il viaggio in Sudamerica, sua moglie Ellie, ormai anziana e malata viene a mancare. All'età di 78 anni, la vita sembra non offrire più a Carl abbastanza tempo per realizzare il sogno di un viaggio avventuroso come voleva sua moglie Ellie, di cui è ancora innamorato. Come se non bastasse, la sua casa è nel bel mezzo ad una serie di lavori che hanno completamente distrutto il suo vecchio quartiere. Un giorno arriva un bulldozer che accidentalmente urta la sua cassetta delle lettere. Uno degli operai cerca di aggiustarla, ma Fredricksen infuriato lo ferisce alla testa con una bastonata; pur essendo troppo anziano per costituire una minaccia viene obbligato al ricovero in casa di riposo. Per sfuggire al ricovero ha l'idea di far volare la sua casa utilizzando i palloncini gonfiati con elio che gli sono avanzati. Durante il volo bussa alla sua porta Russell, uno scout di 8 anni rimasto sulla veranda di casa per avere il distintivo di "accompagnatore di anziani", l'ultimo che gli manca per avere il medagliere completo e ricevere così le attenzioni del padre. Sarà con lui che Carl Fredricksen intraprenderà il viaggio dei suoi sogni in Sudamerica, dove arriverà dopo una lunga tempesta. Sul posto incontrano Kevin, un incrocio tra uno struzzo e un pavone di dimensioni enormi e Dug, un cane dotato di un collare che gli consente di parlare. Dug è un cane goffo e un po' tonto che decide di mettersi in viaggio con Carl e Russell, dichiarando di voler prendere Kevin come prigioniero. Dopo aver fatto un po' di strada, Kevin scappa via, tornando dai suoi piccoli. In quel momento, Carl e Russell vengono attaccati da Alfa, Beta e Gamma, tre cani, che come Dug dispongono dei collari, che vogliono portare Carl e Russell dal loro padrone. Così accade, e così Carl scopre che il loro padrone è Charles Muntz, il suo idolo. Quest'ultimo li invita a cena nel suo dirigibile. Mentre sono nella sala da pranzo, però, Muntz dice che sta dando la caccia a Kevin e che a causa di questa sua ossessione per lei (Kevin è una femmina infatti) ha ucciso molti altri che tentavano di imitarlo. Sfortunatamente, Muntz si accorge che Kevin è nella casa di Carl, e per questo, fa inseguire lui e Russell dai suoi cani. Grazie all'aiuto di Kevin e Dug, che si è ribellato da Muntz, i due si salvano. Ma nell'inseguimento Kevin resta ferita, così Carl e Russell decidono di aiutarla a tornare a casa dai suoi piccoli. Proprio quando sembra che Kevin sia libera, torna Muntz, che riesce a intrappolare Kevin. Mentre Carl sta andando a liberarla, Muntz da fuoco alla casa, costringendo Carl a scegliere tra la sua casa e Kevin. Carl salva la casa e lascia che Muntz catturi Kevin. Subito dopo afferma di non volerla più aiutare Kevin e sgrida Dug dicendo che è colpa sua se Kevin è stata catturata. Dug si allontana deluso. Carl così riparte per le cascate, seguito da Russell, triste per Kevin. I due arrivano così alle cascate. Mentre è in casa, Carl, sfogliando il libro delle avventure lasciatole da Ellie, scopre un messaggio di quest'ultima che dice: "grazie per l'avventura, ora vivine un'altra". Così Carl capisce cosa è giusto fare e decide di aiutare Kevin. Ma quando sta per dirlo a Russell, quest'ultimo stacca alcuni palloncini dalla casa, e li usa per raggiungere il dirigibile di Muntz, per liberare Kevin. Carl lo segue subito dopo, insieme a Dug, tornato perché vuole bene a Carl. Quest'ultimo, così, decide di tenerlo con sé. Dopo aver salvato Russell, che stava per cadere dal dirigibile, Carl trova e libera Kevin. In quel momento, Carl si trova davanti Muntz e così i due lottano, mentre Dug lotta con i cani e Russell cerca di tornare nella casa di Carl, per aiutarlo. Durante la lotta, Muntz muore, cadendo dal dirigibile. Così Carl, Russell e Dug riportano Kevin dai suoi piccoli e le dicono addio. Subito dopo, prendono il dirigibile di Muntz e tornano a casa, con Dug e gli altri cani, che ora sono amici di Carl. Grazie a Carl, Russell riesce poi a ottenere il distintivo che cercava, e diventare così un esploratore della natura. Da quel giorno, Carl resterà con Russell e Dug, giocando con loro e godendosi quella meravigliosa avventura che è la vita. LA SIRENETTA La protagonista è Ariel, una bella e giovane sirenetta che sogna una vita diversa, al di fuori del mare. Suo padre, Re Tritone, un tritone e Re degli abissi, il popolo di Atlantica, preoccupato da questa sua inclinazione, incarica il buffo granchio Sebastian di sorvegliarla. Sebastian scopre così che Ariel colleziona oggetti provenienti dal mondo degli umani caduti nelle profondità marine, aiutata in questo dal suo amico pesciolino Flounder e dal gabbiano Scuttle. Un giorno Ariel, contravvenendo alla proibizione del padre, si reca in superficie e vede su una nave di passaggio un bellissimo ragazzo di nome Eric. La sirenetta assiste alla celebrazione del compleanno del ragazzo, ma subito dopo una furiosa tempesta provoca l'affondamento della nave. Eric rischia di affogare ma Ariel riesce a salvarlo. Eric non conosce l'identità della sua salvatrice ma ne ricorda solo la voce, giurando che quando la ritroverà sposerà solo lei. Anche la piccola sirena s'innamora perdutamente del ragazzo. Quando re Tritone viene a sapere quanto è accaduto si arrabbiò con la figlia e la punisce distruggendole la collezione e la statua di Eric, preziose per lei. Ursula, la terribile strega del mare che medita vendetta contro re Tritone a causa del suo esilio da Atlantica pensa di approfittare della favorevole situazione. Fingendo di volerla aiutare e grazie alle sue doti magiche, propone ad Ariel un patto: in cambio della sua stupenda voce la trasformerà in un'umana, anche se solo per tre giorni, così Ariel avrà modo di conquistare il cuore del suo amato ed ottenere un suo bacio. Se Eric la bacerà prima dello scadere dei tre giorni Ariel rimarrà un'umana, per sempre. In caso contrario, ritornerà ad essere una sirena ma da quel momento in poi apparterrà ad Ursula e verrà trasformata in un'anima perduta, come tante altre già raggruppate in una sorta di "giardino". Ariel spinta dall'impulso del cuore accetta e si ritrova in un baleno fornita di gambe, ma priva di voce. Giunta sulla spiaggia Ariel incontra subito Eric. Il ragazzo scorgendola sopra uno scoglio pensa di aver reincontrato la sua salvatrice e quindi la sua futura sposa, ma a causa della mancanza della voce non la riconosce; l'accoglie ugualmente e generosamente nel suo castello. L'amicizia tra i due giovani si stringe e nei primi due giorni Ariel riesce quasi a baciarlo. Ma la perfida Ursula, preoccupata di perdere, prende contromisure e si trasforma a sua volta in una ragazza di nome Vanessa. Giunta sulla spiaggia del castello, la strega del mare intona un canto melodioso con la voce acquisita da Ariel ed "ipnotizza" Eric che decide subito di sposarla. Ariel soffre terribilmente alla notizia, ma quando Scuttle le dice che la ragazza misteriosa è in realtà Ursula sotto false sembianze (dal momento che lo specchio della nave nuziale mostrava il suo vero aspetto), non resta a guardare. Riesce infine a riavere la sua voce, ma ormai il sole è tramontato sul terzo giorno: ritorna ad essere una sirena.Ursula la trascina con sé negli abissi, ma è fermata da Re Tritone. Dopo aver visto che il contratto non poteva essere distrutto, il re del mare accetta apporre la sua firma, liberando Ariel e cedendo il suo Tridente ad Ursula. La strega del mare, il cui vero intento era di impossessarsi dello scettro del Re dei mari, trasforma Tritone in un'anima perduta e si autoproclama Sovrana degli oceani appropriandosi del Tridente e della corona. La situazione precipiterà quando i suoi lacchè Flotsam e Jetsam verranno accidentalmente disintegrati. Infatti, Ursula furiosa si ingigantisce e comincia a sconvolgere la natura attorno e poi cerca di uccidere Ariel. Fortunatamente Eric riesce all'ultimo momento ad infilzare la strega col bompresso di un relitto tornato a galla, uccidendola quasi all'istante. Con la sua morte, anche l'incantesimo che imprigionava le "anime perdute" svanisce.Re Tritone, di nuovo sovrano dell'oceano, comprendendo il vero amore di Ariel per Eric, usa i suoi poteri per trasformare la figlia in un'umana e lasciare che il destino si compia. I due giovani si sposano e partono insieme verso un futuro di felicità, salutati dall'intero popolo del mare. PETER PAN Wendy è una ragazzina che ama raccontare ai suoi fratelli minori, Gianni e Michele, storie su Peter Pan, suscitando così l'ira del padre Agenore Darling. Suo padre così decide di togliere Wendy dalla stanza dei fratelli, per separarli e far crescere di mentalità la giovane. Quella notte, Peter Pan, in cerca della sua ombra persa qualche giorno prima a casa Darling, incontra Wendy, Gianni e Michele. Grazie alla polvere magica della gelosa fatina Trilly i bambini giungono all'Isola che non c'è. Intanto Capitan Uncino, acerrimo nemico di Peter, perché quest'ultimo gli ha tagliato la mano, vuole scoprire dove si trova il covo del ragazzino rapendo Giglio Tigrato, la figlia del capo indiano. Peter Pan fa conoscere ai suoi nuovi amici i Bambini sperduti e tutti fanno subito amicizia. Wendy viene nominata "Mamma" e deve gestire tutti i bambini, accudendoli e raccontando loro delle storie. Capitan Uncino rapisce Giglio Tigrato e Peter Pan si precipita dov'è Uncino e lo sconfigge; nel covo di Peter Pan, Wendy si rende conto che i suoi fratelli si stanno scordando della loro vera mamma, così decide di portarli a casa e con loro tutti i bambini sperduti. All'uscita del covo, però, i ragazzi sono attesi dalla ciurma di Capitan Uncino che porta loro sul vascello dei pirati. Il pirata lascia anche un "regalo" per Peter Pan, ovvero una bomba che esploderà poco tempo dopo. Peter Pan, grazie a Trilly, scappa in tempo all'esplosione della bomba e si reca sul vascello di Uncino dove, con l'aiuto dei suoi piccoli amici, riesce a buttarlo in mare e a farlo inseguire insieme agli altri pirati dal coccodrillo. Alla fine Wendy e i suoi fratelli tornano a casa.