Anno A – XVII Domenica del tempo ordinario 24

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Anno A – XVII Domenica del tempo ordinario 24
Anno A – XVII Domenica del tempo ordinario
24 luglio 2011
C’è qualcosa di folle, di un po’ pazzo ,
nell’uomo che trova un tesoro nascosto in un campo
e che “va, vende tutti i suoi averi e compra quel campo”;
come pure in ciò che fa il mercante che trova la perla di grande valore
e “va, vende tutti i suoi averi e la compra”.
Questa “follia” risalta particolarmente agli occhi
dei suoi amici, dei suoi familiari, della gente con cui vive
che lo vedono vendere tutto, ma che non hanno – come lui –
toccato con mano il valore del tesoro e della perla.
Per gli altri comportarsi così vuol dire buttar via i beni e la vita;
per chi trova tesoro e perla questa è l’occasione di una vita,
da non perdere, sulla quale conviene giocare tutto;
sarebbe sciocco e imprudente non farlo,
tant’è che lo fa “pieno di gioia”.
C’è qualcosa di folle, di pazzo, nella vita dei cristiani;
c’è una differenza che balza agli occhi di tutti,
se appena appena - pur con tante debolezze - si cerca di vivere il Vangelo.
Così se a un cristiano sono date responsabilità civili
cerca, come Salomone, di “rendere giustizia al popolo”,
di saper “distinguere il bene dal male”
e non gli salta in mente di approfittarne o di favorire la propria casta.
Così i cristiani vivono la morte come nascita al cielo
e la sofferenza come condivisione della croce di Gesù;
quando si sposano dichiarano unico e indissolubile l’amore che li unisce;
nell’educare i figli insegnano loro che la loro famiglia è il mondo intero,
che uomini e donne sono tutti fratelli e sorelle,
e che esiste una sola razza: quella umana.
Sono ben convinti che con la violenza non si cambia nulla,
che rispondere al male con il male non fa che aumentare la paura;
tentano di vivere i conflitti in modo non-violento,
cercando insieme la verità e aprendosi al perdono.
Un antico testo cristiano (“A Diogneto”) li descrive così:
“Non abitano città proprie, non usano un gergo che si differenzia,
né conducono un genere di vita speciale.
Vivendo come a ciascuno è capitato,
testimoniano un metodo di vita sociale mirabile
e indubbiamente paradossale.
Vivono nella loro patria, ma come forestieri;
partecipano a tutto come cittadini
e da tutto sono distaccati come stranieri.
Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne.
Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo.
Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi”.
A ben pensarci, però, non sono i cristiani i veri protagonisti di tutto ciò.
E’ vero che sono le loro scelte a balzare agli occhi
e che li fanno apparire differenti e un po’ folli,
ma il vero protagonista è il tesoro nascosto,
il motore di tutto è la perla preziosa.
Per cui se si chiede a un cristiano “chi te lo fa fare” di vivere così?
A lui la domanda suonerà persino strana,
perché per lui è del tutto ovvio che questa sia la vita migliore possibile.
Il tesoro e la perla ci sono davvero
e chi li scopre si sente chiamato a un dono grande,
coinvolto in una smisurata benevolenza,
quella che l’apostolo Paolo tenta di descrivere
con la cascata di parole che abbiamo ascoltato:
“Quelli che Dio da sempre ha conosciuto,
li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo,
perché Egli sia il primogenito tra molti fratelli;
quelli poi che ha predestinato li ha anche chiamati;
quelli che ha chiamato li ha anche giustificati;
quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati”.
La gioia di essere partecipi di questo luminosissimo mistero
è ciò che ci riunisce qui ogni Domenica,
per cantare tutti insieme che è veramente giusto,
è bello e fonte di salvezza rendere grazie al Padre,
camminare nella forza dello Spirito di Gesù
e rinnovare l’impegno per la pace e l’amore reciproco.
Proprio ciò che stiamo facendo ora.
Che bello!
ATTO PENITENZIALE
Signore Gesù,
tu ci attendi come tesoro prezioso
nel nostro quotidiano lavoro;
se la nostra gioia di incontrarti si affievolisce
abbi pietà di noi
Cristo Signore,
tu ti fai trovare
da chi cerca ciò che davvero conta per vivere felice;
se ci accontentiamo di cose di poco conto, credendo che ci bastino
abbi pietà di noi
Signore Gesù,
tu raggiungi tutti con la rete del tuo Regno
anche chi è perso nel mare del male;
se facciamo resistenza alla tua volontà di salvezza
abbi pietà di noi
PREGHIERA DEI FEDELI
In te confidiamo, Signore
Non si affievolisca, nella vita dei cristiani,
la gioia di chi ha trovato ciò che più conta
e la decisione di vendere tutto per non perderlo mai.
Coloro che progettano violenza e morte
scoprano il tesoro della fraternità
e abbandonino paure e disegni di guerra.
Chi è colpito dalla violenza e dalla ingiustizia
non coltivi desideri di vendetta
e possa scoprire la forza e l’efficacia risanatrice del perdono.
Dona a chi ha compiti di governo
il desiderio di rendere giustizia al popolo, specie ai più poveri,
e la capacità di distinguere sempre il bene dal male.
Fa’ che scopra di essere chiamata secondo il tuo disegno
ogni persona ammalata e toccata dal dolore
e confidi che tutto concorre al bene di coloro che ti amano.