Ottobre2016 - CNA Livorno

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Ottobre2016 - CNA Livorno
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Notizie CNA - Periodico trimestrale della CNA · Associazione Provinciale di Livorno
N.3 Ottobre 2016 - Registrato presso il Tribunale di Livorno al nr. 261 il 27/6/1971
Direttore Responsabile: Alessandro Longobardi • Redazione: via M.L. King 15 57128 Livorno
Impaginazione e stampa: Media Print srl - via G. Gozzano, 7 - Livorno • Di questo numero sono state stampate 2.000 copie
Pag.
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CNA per le imprese in CCIAA
Pag.
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ZTL a Livorno: i no della CNA
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5
Prezzo TIR: rivalsa di CNA
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7-8
Gli obblighi formativi
9-10-11
Nuove Convenzioni
Notizie
Azione CNA
Sisma, raccolta di fondi per contribuire
alla ripresa del sistema produttivo
La CNA Nazionale invita tutte le sue strutture, i gruppi dirigenti, gli imprenditori e il
personale a far pervenire il proprio contributo per aiutare gli attori del sistema produttivo e della CNA, messi in ginocchio
dal terribile terremoto che ha colpito l’Italia
centrale. A tal fine ha aperto un conto corrente bancario sul quale far convergere i
contributi economici per aiutare le sedi locali della Confederazione e l’intero sistema
delle imprese iscritte nelle province terremotate del Lazio, delle Marche, dell’Umbria e
dell’Abruzzo.
Il conto corrente, intestato a CNA NAZIONALE, è il numero 1105,
aperto
presso
Unipol
Banca – Filiale 157 Roma – IBAN
IT18W0312705011000000001105
– con causale “Emergenza imprese
terremoto 2016”.
Nel frattempo CNA Nazionale ha attivato
contatti con i gruppi dirigenti locali per far
sentire concretamente la propria solidarietà, intervenendo nelle sedi istituzionali per
ottenere ogni forma di sospensione e di
agevolazione, e per consentire un intervento a favore di lavoratori e imprese.
CNA saluta il Presidente Ciampi
Fu un sostenitore del modello concertativo e dello storico Protocollo del ’93 per il welfare
Con Carlo Azeglio Ciampi scompare
un’autentica risorsa per il Paese.
Uomo della coesione nazionale, è
stato grande sostenitore del modello
concertativo, permettendo la firma dello
storico Protocollo del 23 luglio 1993
che disegnò un welfare più adatto alle
esigenze, e alle possibilità, di un Paese
sull’orlo del baratro economico e sociale.
Un servitore delle istituzioni che non ha
mai fatto mancare il proprio impegno
e la propria abnegazione nei momenti
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in cui l’Italia ha avuto bisogno della sua
competenza, del suo equilibrio, della sua
rettitudine, della stima di cui godeva a
livello internazionale.
Il Presidente Ciampi mancherà agli
artigiani e ai piccoli imprenditori.
Mancherà a tutti gli Italiani ed ai livornesi
in particolare.
In occasione del lutto cittadino anche le
bandiere della sede Provinciale di Cna
sono state poste a mezz’asta.
Notizie
Editoriale
Nasce la Camera di Commercio
della Maremma e del Tirreno
Il Presidente della CNA di Grosseto alla guida del nuovo ente camerale
Il primo settembre il nuovo Consiglio Camerale
ha eletto per acclamazione Riccardo Breda
Presidente della CCIAA della Maremma e del
Tirreno il primo Ente in Toscana e tra i primi in
Italia nato tra l’accorpamento delle rispettive
CCIAA di Livorno e Grosseto in ottemperanza
alla Riforma del Sistema Camerale. Se da una
parte dobbiamo un plauso alla dinamicità delle
due CCIAA per aver adempiuto in maniera
rapida a quanto la riforma richiede, dall’altra
rimane la nostra forte preoccupazione per
come il Governo Centrale sta affrontando
questa “trasformazione” sul ruolo e compiti
delle Camere di Commercio. Lo schema
preliminare del Decreto Legislativo varato
dal Consiglio dei Ministri in pieno Agosto
lascia intendere che sarà difficile prevedere
quale utilità potranno avere le imprese dai
nuovi compiti e dalle risorse che il Sistema
Camerale potrà dedicare a loro. Da una
parte sicuramente le imprese usufruiranno
della riduzione del diritto annuale ma
dall’altra la forte preoccupazione che le
risorse, storicamente dedicate tramite bandi
pubblici proprio al sistema delle Imprese,
subiranno notevoli abbattimenti. La Riforma e
gli atti successivi non colgono il valore anche
di merito del lavoro sviluppato da diverse
CCIAA che, forse questo a qualcuno non
piace, è rimasto l’unico Ente dove le Imprese
e i Sistemi Associativi sono autonomi dal
mondo della politica. Al nuovo Consiglio
Camerale della Maremma e del Tirreno e alla
sua Giunta spetterà un arduo compito:
• riorganizzare la nuova Camera;
• individuare le risorse economiche da
dedicare alle Imprese;
• individuare i nuovi servizi tra quelli previsti
dallo schema preliminare del Dlgs.
In poche parole rendere la CCIAA ancora
più utile al mondo delle Imprese. La CNA
ha colto questa sfida presentando un proprio
candidato alla guida, già Presidente della
CCIAA di Grosseto, inserendo (forte dei dati
di rappresentanza) nel totale di 24 membri
riservati alle rappresentanze Associative 4
propri rappresentanti.
Per quanto riguarda la nostra Provincia la
conferma dei due membri già presenti in
Giunta Camerale di Livorno.
Si tratta di Diego Nocenti e Serini Maurizio
rispettivamente Presidente e Vicepresidente
Provinciale. Per la Cna un risultato storico
con la conquista, con Nocenti, anche del
seggio in giunta in rappresentanza del
settore industria sulla scorta della ormai
nutrita rappresentanza di imprese del settore
che si riconoscono nell’operato della Cna:
l’associazione è da anni impegnata nella
tutela degli interessi non solo dell’artigianato,
ma di tutta la piccola e media impresa,
compreso quella del settore industriale;
l’impegno di Cna in giunta, oltre che
sull’artigianato con Serini, sarà proprio
quello di dar voce nel settore industria non
più solo alle big ma anche alle tante pmi
storicamente radicate nel territorio che danno
lavoro a moltissimi addetti.
Si apre comunque una nuova sfida per un
Ente che complessivamente con le oltre
76.000 Imprese rappresenta oggi la seconda
Camera di Commercio della Toscana.
Al Consiglio Camerale e ai nuovi membri di
Giunta vanno i nostri migliori Auguri per un
buon lavoro assicurando loro e alle Imprese il
sostegno della nostra Organizzazione.
Operativo
il nuovo
patronato
Epasa Itaco
E’ già operativo in tutte le sedi Cna il
nuovo Patronato Epasa Itaco cittadini e imprese per rispondere alle tue
necessità e accompagnarti verso un
futuro migliore.
Ti aiuteremo a far rispettare i tuoi
diritti sociali e ti informeremo, in un
mondo che cambia ogni giorno, su
tutte le opportunità che le leggi ti consentono di avere.
Ecco i principali servizi, erogati gratuitamente a tutti i cittadini:
• Pensione Anzianità, Vecchiaia, Invalidità, Inabilità, Reversibilità
• Pensione ai superstiti
Marco Valtriani - Direttore CNA Livorno
• Supplementi
• Pensioni Sociali
• Maggiorazioni sociali
• Infortuni sul lavoro
• Rendite INAIL
• Malattie professionali
• Indennità di Accompagnamento
• Riconoscimento invalidità civile
(©Ansa) Un’immagine aerea dell’alluvione in Sardegna
CNA e Confesercenti hanno quindi
unito le proprie decennali esperienze
nell’attività di patronato per dare vita
ad un nuovo ente ancor più capillare
sul territorio e vicino ai cittadini.
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Azione CNA
Permessi ZTL e ZSC
dal Comune di Livorno
uno schiaffo alle Imprese
Ancora una volta la logica di far cassa è stata la stella polare delle decisioni di questa Amministrazione, senza nessuna volontà di
capire cosa ci sta dietro ogni euro che viene tolto dalle casse già
ben spremute delle imprese.
Stupiti, sorpresi, offesi, amareggiati, indignati. Queste le sensazioni degli operatori economici sulla triste vicenda dei permessi per
l’accesso alla ZTL e le ZSC che abbiamo trasmesso a più riprese
all’Assessore al traffico e allo stesso Sindaco.
I sospetti che da mesi avevamo hanno avuto purtroppo conferma:
l’amministrazione comunale con la riformulazione dei permessi
ZTL/ZSC ha avuto il solo obiettivo di fare cassa
l’amministrazione non ha la ben più minima comprensione per
ciò che gli atti prodotti dal Comune significano per le categorie
coinvolte.
l’amministrazione con superficialità ed arroganza ha scientificamente scelto di non confrontarsi con alcune delle categorie economiche che questa città la tengono a galla.
Dispiace dover rappresentare questa situazione, ma ci siamo trovati davanti ad un muro di incomprensione e di rigidità che sinceramente fa male vedere in una Amministrazione Comunale.
Fino a che questo sarà il modo in cui l’Ente tiene in considerazione
le imprese del territorio, poco spazio ci sarà per un dialogo costruttivo che permetta a questa città di ricreare le condizioni minime di
sviluppo e crescita.
I contorni di questa amaro percorso hanno davvero del grottesco.
Prima il Comune produce un atto di giunta dove si indicano gli
importi dei nuovi permessi (+ 300%) senza dare una disciplina
organica della circolazione.
Poi l’Assessore competente prende impegni con le categorie che
poi sistematicamente non fa seguire da atti concreti.
Si attende ancora l’ultimo giorno utile, dopo settimane di pressioni e richieste incessanti, per far slittare termini di pagamento dei
nuovi permessi al 31 Agosto, come se un mese cambiasse davvero
le cose.
Infine si discute in una commissione consiliare solamente con alcune categorie economiche e professionali non della sostanza del
provvedimento ma solo degli aspetti più superflui che ci stanno
attorno. Davvero un brutto esempio di come si gestisce un processo
interno ad un Ente tanto importante.
Ma la Cna non smetterà certo di chiedere con forza di rivedere
l’applicazione di questo scempio dai profili davvero poco chiari,
aprire una discussione con tutte le categorie interessate e produrre
una disciplina che sia logica ed utile a tutta la città.
Una amministrazione che considera chi lavora un pollo da spennare a piacimento rischia di lanciare dei messaggi che suonano
molto rischiosi per la compattezza di questa città e CNA si metterà
sempre in contrapposizione e metterà in luce queste gravi e pericolose derive.
Continueremo a rivolgerci al Sindaco e all’Assessore Vece affinché
su questa partita tornino indietro e considerino il bene dell’economia della città e di chi tutti i giorni lavora per sostenerla. Gli atti
di forza non servono, è necessario condividere strategie e percorsi
per cambiare in meglio anche la vivibilità della nostra città senza
però caricare sempre le spalle di artigiani commercianti e piccoli
imprenditori.
Dario Talini Responsabile Sindacale Cna
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Notizie
Finita la stagione
CNA balneatori
torna all’attacco del
Governo e dei Comuni
L’attività di CNA Balneatori in realtà non si è mai fermata,
neppura durante la stagione estiva, ma adesso è il momento di
tornare con forza all’attacco del Governo e dei Comuni per la
tutela del futuro delle migliaia di imprese che operano nel settore.
Abbiamo rivolto alcune domande a Cristiano Tomei,
coordinatore nazionale CNA Balneatori dopo gli
incontri che ha avuto con il premier Renzi e con il
sottosegretario alla presidenza del consiglio Lotti.
Qual è la reale importanza di questi incontri?
Ritengo che l’importanza di queste iniziative stia nel fatto che
hanno inserito a pieno titolo la questione balneare italiana
nell’agenda politica del governo. Ritengo che l’attenzione
riservata alle nostre problematiche sia positiva perché consente
di iniziare un confronto che tenti di trovare una soluzione
valida e sostenibile, che tuteli e salvaguardi il lavoro di 30
mila imprese e, allo stesso tempo, l’economia turistica costiera
italiana. Per CNA Balneatori, tutto ciò si traduce nella proposta
di riconoscere il legittimo affidamento delle attuali imprese e
l’apertura al doppio binario, sistema di assegnazione delle
aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative che
prevede procedure comparative solo per le nuove concessioni
e per gli arenili ancora ampiamente disponibili, al netto delle
spiagge lasciate alla libera fruizione o destinate a riserve e ad
aree marine protette.
La sentenza UE del 14 luglio come incide nel
confronto con il governo?
La sentenza della Corte di Giustizia apre positivamente a due
importanti punti della piattaforma sindacale di CNA Balneatori:
legittimo affidamento e sovrabbondanza della risorsa spiaggia.
Su queste premesse noi chiediamo di costruire, attraverso il
confronto con il Governo, una normativa che riconosca il diritto
di esistere delle 30 mila attuali imprese balneari, al fine di
escluderle da procedure comparative.
Molte categorie economiche sono a rischio a causa
della direttiva Bolkestein. Lei ritiene che possa
esistere una soluzione unitaria di questi problemi?
Va anzitutto precisato che ogni categoria deve risolvere il
proprio problema con norme specifiche che lo interpretino e lo
risolvano. E’ peraltro vero che la Direttiva Servizi – la Bolkestein
– assume una funzione di minimo comune denominatore per le
sue ricadute negative sui settori e sulle categorie che ne sono
interessate. Ribadiamo quanto abbiamo sempre sostenuto: in
Europa, a suo tempo, non ci si è preoccupati di affrontare con
la dovuta attenzione gli effetti negativi dovuti al recepimento
e all’applicazione di una direttiva europea che rischia di
mandare in liquidazione più di 300 mila imprese italiane. Se
questo non fosse vero queste imprese non avrebbero motivo di
lamentarsi, di protestare, di temere la perdita del lavoro di una
vita. Ecco perché i concessionari aderenti a CNA Balneatori
sono assolutamente vicini e pienamente solidali con le imprese
di altri settori le quali, a causa della Direttiva Servizi, rischiano
di vedere svanire i risultati di ogni loro fatica e sacrificio.
Azione CNA
Notizie
Cantieristica e Nuovo Pignone: il porto
di Piombino adesso pensa in grande
Nasce a Piombino in poco più di un anno, il primo polo di eccellenza
nazionale per la demolizione, il refitting e la realizzazione di
navi. Venerdì 9 settembre presso la Regione toscana, è stato infatti
sottoscritto l’atto di concessione delle nuove aree portuali alla
società PIM (Piombino Industrie Marittime – composta dal cantiere
genovese San Giorgio del Porto e dalla livornese Fratelli Neri).
L’investimento è da 14 milioni di euro, sarà inaugurato per la
seconda meta del 2017 e sarà l’unico centro portuale in tutto
il Mediterraneo che farà lo smantellamento delle navi secondo
i principi eco compatibili del riciclo stabiliti dalle normative
dell’Unione Europea.
Troppe navi sono avviate allo smaltimento nei paesi del sud est
asiatico con la pericolosa e altamente inquinante tecnica dello
“spiaggiamento”, mentre il regolamento della UE 1257/2013
impone agli stati membri di utilizzare impianti di riciclaggio e
demolizione che usano metodi e procedure sicuri e ambientalmente
compatibili.
A regime, si dovrebbero contare circa 200 persone individuate
nell’ampio bacino di piccole e medie imprese del comprensorio
che a pieno regime, dovrebbero trovare lavoro.
Un tassello per riconvertire l’economia della Val di Cornia alle
nuove esigenze del mercato navale marittimo. Un nuovo tentativo
di far ripartire l’occupazione non solo della città, ma in tutta la
zona.
Le aree oggetto dell’accordo, che verranno concesse a PIM per 40
anni, hanno una superficie totale di 103.295 mq di cui 80.922
già realizzati e altri 22.373 che dovrebbero essere terminati entro
12 mesi.
La nuova infrastruttura partirà con l’attività garantita dal Ministero
della Difesa e dalla Marina per lo smantellamento di navi militari
secondo l’accordo di programma per l’area di crisi industriale
complessa. Proseguirà con la ricerca di contatti con il mercato
armatoriale privato per assicurarsi altre commesse.
PIM potrà già iniziare da adesso a costruire i capannoni e
installare i macchinari per fare decollare l’attività di demolizione
industriale delle navi.
Dopo Piombino Industrie Marittime anche la Nuova Pignone
srl, società appartenente al gruppo General Electric ed alla sua
divisione Oil & Gas, ha richiesto la concessione di circa 200 mila
mq di aree portuali per operazioni di logistica industriale.
Un investimento che porterà a Piombino dal 2018, circa 250
posti di lavoro. La Nuova Pignone, insedierà un impianto che
farà assemblaggio, montaggio e collaudo di apparecchiature
meccaniche, elettriche, strumentali alla fabbricazione di macchine
rotanti (turbine a gas, compressori) e di soluzioni modulari per la
compressione del gas e per la produzione di energia elettrica.
L’attività industriale/logistica di General Electric Oil & Gas,
potrà garantire la crescita e lo sviluppo di realtà dall’alto profilo
tecnologico ed il coinvolgimento delle imprese specializzate del
territorio, dei servizi portuali e di logistica, di carpenteria in ferro
e legno, manutenzione meccaniche, elettriche e strumentali e del
sollevamento.
L’autorità portuale di Piombino Elba, è fortemente impegnata a
garantire il completamento delle infrastrutture previste nei tempi,
peraltro molto stretti, necessari all’investimento.
Tutto questo non sarebbe stato possibile, senza il rilevante
contributo della Regione Toscana, che ha investito molto
sull’ammodernamento del porto: 114 milioni nell’accordo di
programma del 2013 ai quali si aggiungono ulteriori 70 milioni a
supporto della reindustrializzazione con l’accordo di programma
del 2014.
L’app potrà finanziare i lavori di completamento dell’area e delle
banchine per la Nuovo Pignone srl, oltre che con risorse proprie
, anche con un mutuo assistito da un contributo regionale di 3
milioni per 20 anni con cui far fronte alle rate di ammortamento.
SS 398: annunciato il reperimento
dei 50 milioni per il primo lotto
Il viceministro alle infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini
ha annunciato al sindaco di Piombino Massimo Giuliani che
sono stati trovati i 50 milioni necessari per la realizzazione
del primo lotto della 398.
Nel piano pluriennale Ministero dei Trasporti – Anas 20162020 sono stati inseriti 25 milioni da parte del Mit e altri
25 milioni da parte della Presidenza del Consiglio; i primi
immediatamente disponibili, gli altri saranno fruibili nel 2018.
In base al nuovo codice degli appalti occorrerà che il progetto
venga trasformato in definitivo, successivamente ci sarà il
passaggio in conferenza dei servizi per l’approvazione, si
esprimerà il Cipe e infine la Corte dei Conti. Per tale percorso
autorizzativo servirà circa un anno.
Contemporaneamente, l’APP con le risorse residue provenienti
dai ribassi sulle aste dei lavori effettuati, realizzerà la bretella
di collegamento dal Capezzòlo sino alle nuove banchine del
porto.
Per la città di Piombino un grande passo in avanti sull’annosa
vicenda della realizzazione della 398 reso possibile dalla
determinazione e sinergia tra i vari attori presenti sul territorio.
Più volte Cna ha sottolineato la strategicità di questo asse
viario per lo sviluppo dell’economia locale.
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Notizie
Azione CNA
L’indotto aspetta con ansia Decine di autotrasportatori
livornesi vittime del
il rilancio della siderurgia
“Cartello dei TIR”
Azione collettiva promossa da CNA per
recuperare centinaia di migliaia di euro
Il territorio della Val di Cornia sta vivendo una crisi che non ha
precedenti. Le piccole e medie imprese ormai da alcuni anni
versano in una situazione di estrema difficoltà e di difficile tenuta
occupazionale. Gli ammortizzatori a disposizione sono ormai
pressoché esauriti e la recente notizia dei 500 euro al mese
per 12 mesi che interessa i licenziati dell’indotto rimasti senza
indennità, rappresenta una misura di assistenza temporanea
che momentaneamente può dare una risposta in attesa di nuove
e concrete prospetti ve. Oggi queste prospettive ci sono e sono
rappresentate da futuri investimenti di Aferpi e degli soggetti
economici che sono interessati al nostro territorio .
Entro la fine dell’anno si prevede che Aferpi concluda la fase di
studio e con l’anno nuovo dia l’avvio alla fase di realizzazione.
Inoltre, a breve, verrà avviata la procedura di valutazione elaborata
da soggetti terzo sul piano industriale, sugli impianti esistenti, sul
progetto del nuovo forno elettrico e in generale sulle possibilità di
successo della riconversione della acciaieria dal ciclo integrale con
altoforno e cokeria ad un impianto più moderno ( due diligence)
. Con una valutazione positiva, risulterà piu facile che l’azienda
riesca ad ottenere finanziamenti dalle banche necessari ad avviare
la costruzione del forno elettrico e dei nuovi laminatoi. Nel frattempo
, è stata manifestata nell’incontro al MISe del 12 settembre, la
volontà da parte dell’azienda Aferpi di estendere i contratti di
solidarietà ai 719 lavoratori che dovrebbero entrare in fabbrica
entro il 6 novembre, pur sottolineando le difficoltà di applicazione
in quanto in questo momento si parla di attività produttiva ridotta
e in alcuni reparti chiusi. In parallelo, risulta cruciale il ruolo della
formazione e della rotazione, considerando che molti dei lavoratori
in cig hanno solo esperienze nell’area a caldo, mentre dovrebbero
essere impiegati in sicurezza e con competenza tecnica nei reparti
di laminazione. Qui, l’impegno della Regione a sostenere il
percorso formativo. La rotazione invece, sarà necessaria al fine
di permettere a tutti i lavoratori di svolgere il monte ore utile per
rientrare nel contratto di solidarietà. Fondamentale sarà l’incontro
del 26 settembre al mise , nel quale verrà presentato il nuovo crono
programma degli investimenti e il piano industriale . Si è aperto
in questi giorni la fase preliminare di informazione sui contenuti
della Variante Aferpi, organizzata dal Comune di Piombino con
l’assessore all’urbanistica Carla maestrini, per aprire un confronto
partecipativo con tutti i soggetti interessati, al via in questi giorni
dopo la conferenza dei servizi regionale del 8 agosto. La variante,
che verrà portata in adozione in consiglio comunale a circa metà
ottobre, recepisce le necessità emerse da parte dell’azienda per
l’attuazione del piano industriale. La nostra associazione richiede,
tempi rapidi e certi, affinchè anche gli strumenti urbanistici si
possano allineare con le esigenze e i fabbisogni imprenditoriali di
tutti quei soggetti che si stanno affacciando nel nostro territorio e
che possono pertanto dare opportunità lavorative a tutte le nostre
piccole medie imprese artigiane.
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“Stimiamo – afferma il responsabile sindacale CNA Dario Talini
- che siano circa un centinaio gli autotrasportatori livornesi
rimasti vittime del cosiddetto “Cartello dei TIR”, cioè l’accordo
sui prezzi di vendita fra le principali case costruttrici di mezzi
pesanti, recentemente sanzionato dalla Commissione Europea
con una multa di quasi 3 miliardi di euro; CNA Fita è stata
tra le prime in Europa, e sinora l’unica in Italia, a promuovere
un’azione collettiva a favore degli autotrasportatori che hanno
acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine
camion nuovi o usati di medie (da 6 a 16 tonnellate) o grandi
dimensioni (oltre 16 tonnellate) delle marche DAF, Daimler/
Mercedes-Benz, Iveco, MAN, Volvo/Renault e Scania,
immatricolati tra il 1997 al 2011. Sono tempi durissimi per
le imprese dell’autotrasporto della nostra provincia ed i mezzi
sono la loro vita; oltre ad aver subito una ingiustizia, il peso
economico della stessa è estremamente rilevante: Cna farà loro
da scudo e da ariete”. L’azione collettiva di Cna ha appunto
come obbiettivo facilitare l’accesso alla giustizia delle piccole
e medie aziende ed in particolare di quelle artigiane, che
potrebbero non avere le competenze e/o le risorse per agire
individualmente in un giudizio complesso per il risarcimento
dei danni derivanti dalla violazione delle norme antitrust, e
nella protezione da eventuali comportamenti ritorsivi da parte
delle imprese responsabili dell’illecito anticoncorrenziale,
che hanno una forza economica molto maggiore rispetto
ai singoli autotrasportatori. “L’azione è aperta a tutte le
imprese – spiega Talini - e gli associati di CNA Fita possono
partecipare senza anticipare alcun costo; inoltre in caso di
soccombenza, nessun costo sarà da loro sostenuto. L’entità
del risarcimento spettante a ciascun acquirente di autocarri
non può essere allo stato esattamente quantificata, ma si stima
che il sovraprezzo medio causato dai cartelli si aggiri intorno
al 20% del prezzo del camion acquistato nel periodo di
vigenza dell’accordo illecito. Nella liquidazione del danno si
dovrà tener conto anche di interessi e rivalutazione monetaria
a partire dal momento dell’acquisto. Molti mezzi superano
abbondantemente ciascuno i 100-130mila euro, quindi si fa
presto a fare due conti del danno subito. I tempi saranno i più
rapidi possibile: l’azione collettiva del nostro studio legale è
già pronta per partire”. Gli interessati possono contattare gli
uffici Cna.
Notizie
Formazione
Formazione FER · Fonti Energie Rinnovabili
Obbligo entro il 31 dicembre 2016
Il D.LGS. 28/2011 e la deliberazione della regione Toscana
781/2016 dispongono la formazione obbligatoria per i responsabili tecnici delle imprese di installazione e manutenzione straordinaria di impianti energetici alimentati
da fonti rinnovabili da svolgere entro il 31/12/2016.
Si tratta evidentemente di un ulteriore impegno per le
imprese, già sottoposte a molte e complesse normative,
che comunque puntano a promuovere imprese più qualificate ed
aprono a nuove possibilità di lavoro in un mercato, quello delle
FER, tra i pochi in crescita.
Quali imprese sono coinvolte?
Tutte le imprese iscritte in Camera di Commercio alle “lettere”: A
(impianti elettrici); C (impianti di riscaldamento e condizionamento)
Chi deve essere qualificato?
I Responsabili Tecnici: le modalità di mantenimento dell’abilitazione, al fine di continuare o iniziare ad operare anche sugli impianti
FER, potranno essere diverse a seconda della data in cui ha assunto
la carica di responsabile tecnico e del requisito tecnico-professionale di cui è in possesso. Senza questo riconoscimento non
potrà essere rilasciata dall’impresa la dichiarazione di
conformità per gli interventi su impianti energetici alimentati da fonti di energia rinnovabili.
Quali sono le tecnologie FER interessate dalla normativa?
Biomasse
“termoidraulica”
Pompe di calore
“termoidraulica”
Sistemi solari termici
“termoidraulica”
Sistemi fotovoltaici
“elettrica”
I corsi di formazione consentiranno il mantenimento dell’abilitazione, con due tipi di percorso:
Corso di aggiornamento di 16 ore, con validità triennale;
Corso base abilitante (80 ore).
I corsi di aggiornamento di 16 ore
Chi deve frequentare il corso di aggiornamento?
Tutte le imprese che al 3 agosto 2013 erano già operanti ed in
possesso delle necessarie abilitazioni ai sensi del DM 37/08. La
formazione riguarda i responsabili tecnici che, senza questa
formazione, non potranno più rilasciare la dichiarazione di
conformità per impianti FER.
Com’è strutturato il corso di aggiornamento?
Il percorso formativo ha una durata di 16 ore ed è costituito da 2 moduli:
• Teorico, comune alle diverse tecnologie, della durata di 8 ore;
• Tecnico-pratico, specifico per macro-topologia (termoidraulica o
elettrica), della durata di 8 ore.
La frequenza del corso è obbligatoria al 100%; a termine del percorso l’ente formativo rilascia un attestato di competenza per la
macro-tipologia scelta. Si potranno conseguire nelle 16 ore entrambe le attestazioni (termoidraulica ed elettrica).
Corso base (80 ore)
Chi deve frequentare il corso base?
Tutte le imprese i cui responsabili tecnici sono abilitati ai sensi della
lettera C, art. 4, DM 37/08 (formazione professionale + almeno 4
anni esperienza lavorativa), con decorrenza 4 agosto 2013.
Le attività Formative che Cna promuove si svolgeranno
in tutti i territori della Provincia a partire dal prossimo
autunno.
Scadenza dei corsi RSPP (Responsabile
del Servizio Prevenzione e Protezione)
per datori di lavoro D. Lgs. 81/08
A gennaio scadranno i corsi effettuati prima del 2012
dai datori di lavoro che ricoprono il ruolo di RSPP per la
sicurezza sul lavoro all’interno della propria azienda.
Diventa quindi obbligatorio provvedere all’aggiornamento
del corso, di durata variabile da 6 a 14 ore a seconda della
classificazione di rischio aziendale.
CNA Servizi organizza, a partire da ottobre, i corsi di
aggiornamento su tutto il territorio.
Per informazioni e iscrizioni contattare Cecilia Nieri al n.
0586/815245 o [email protected]
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Formazione
Notizie
La tua azienda è in regola con gli obblighi sulla sicurezza?
Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare:
a Livorno Cecilia Nier · tel. 0586-815245 · mail: [email protected]
a Cecina Letizia Romani · tel. 0586-682800 · mail: [email protected]
a Piombino Chiara Tonazzini · tel. 0565-222022 · mail: [email protected]
a Portoferraio Monica Damato · tel. 0565-917485 · mail [email protected]
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Convenzioni
Notizie
L’utilizzo “a tappo” del fido affligge le imprese
in crisi di liquidità. Rischi altissimi di blocco ma
come uscire da questa spirale perversa?
In un momento storico come questo, in cui i tempi di incasso sono
allungati in maniera sproporzionata e il rischio di subire perdite su
crediti è aumentato in modo spaventoso, il normale ciclo produttivo
è diventato molto costoso e rischioso. Difatti, a seconda dei giorni
che vengono concessi per il pagamento delle fatture, le aziende
spesso si trovano con un buco di cassa “strutturale”,
derivante dal fatto che prima devono investire soldi per produrre i
beni o erogare i servizi, e poi incassano i soldi dai propri clienti.
“Al fine di pagare le spese di gestione dell’azienda – spiega
Valentina Di Pede della JTD società specializzata in consulenza
nel credit management - questa mancanza di liquidità
finanziaria, inevitabilmente, sfocia nella necessità di
utilizzare, maggiormente, il denaro preso in prestito
dalla banca, comportando, inesorabilmente, un ritardo, se
non un’ insolvenza nel pagamento delle obbligazioni bancarie
contratte (mutui, finanziamenti e competenze trimestrali) e delle
tasse e tributi correnti.
L’utilizzo “a tappo” del fido di cassa è l’errore più
grosso che si possa commettere nella gestione delle
proprie linee di credito, poiché porta il correntista, nel medio
periodo, ad un aumento considerevole del costo del finanziamento
e al conseguente azzeramento dei margini di guadagno della sua
attività. Da qui in poi il fido di cassa viene movimentato sempre
meno e per un periodo di tempo prolungato il saldo del conto
corrente rimane costantemente a debito, che aumenta di trimestre in
trimestre. Il conto “in rosso” matura interessi e spese che
ogni tre mesi vengono addebitate e che indirizzano il
saldo del conto corrente in una situazione degenerativa.
Difatti, ogni addebito trimestrale fa andare il saldo fuori fido,
aumentando, considerevolmente, i costi.
Ma non solo, in occasione della revisione delle linee di credito la
banca si rende conto dell’anomalia nell’andamento del
fido di cassa e inizia a valutare, questa posizione, come
particolarmente rischiosa. In pratica la scarsa movimentazione
del fido è un segnale, per la banca, che c’è qualcosa che non
funziona nel modello di business dell’azienda e che, per di più,
questa situazione non è risolvibile”.
Quali sono i rischi per il cliente/correntista?
Riduzione dei fidi fino alla totale revoca delle linee di credito
concesse con conseguente segnalazione in Centrale Rischi come
posizione “ad incaglio” o “a sofferenza” creando una situazione di
allarme anche per gli altri Istituti di Credito con i quali l’azienda lavora.
Quindi: totale “ingessamento” e blocco dell’azienda.
Cosa fare?
Quando l’azienda si trova nella situazione suesposta può, senza
dubbio, uscirne o meglio ancora cercare di evitarla. Fondamentale
a questo scopo è attivare una puntuale e strutturata gestione e
recupero dei crediti insoluti e dei flussi di cassa. Nel caso queste
condizioni non fossero sufficienti e applicabili, l’estrema soluzione
è quella di attivarsi nei confronti della banca, al fine di prevenire o
contrastare un’azione di rientro da parte della stessa.
Chi è la JTD e quali servizi offre agli associati CNA
La JTD Srl è una struttura di professionisti e legali che
assistono e supportano realtà di ogni dimensione, dalla
piccola impresa, all’azienda strutturata, sempre con grande
attenzione alle scelte strategiche e soluzioni suggerite ai
clienti. Analisti finanziari e contabili, esperti di risk e credit
management, avvocati specializzati in diritto bancario,
tributario e fallimentare forniscono assistenza in tutti gli aspetti
documentali ed in tutte le fasi di analisi, di valutazione, di
calcoli, di stesura di relazioni, di perizie, di piani e di atti
stragiudiziali e/o giudiziali. Cartelle esattoriali toscana, usura
banca toscana, sconfinamento di conto corrente, scoperto di
conto corrente bancario, fermo amministrativo veicoli aziendali,
pignoramento veicoli aziendali, revoca fido bancario,
revoca affidamento bancario, analisi cartelle esattoriali,
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rischi, rottamazione auto con fermo amministrativo, usura su
conto corrente, analisi usura e anatocismo su conto corrente,
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superamento tasso soglia, ipoteca giudiziale della banca,
consolidamento del debito, riconoscimento del debito,
anatocismo su mutuo bancario, analisi anatocismo su mutuo
bancario, decreto ingiuntivo banca.
Per informazioni rivolgersi agli uffici CNA
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Convenzioni
Notizie
Buoni Pasto: “buoni” sia per le
aziende che per i lavoratori
Tra i benefit restano i più amati dai
lavoratori italiani. Ora si aggiunge il
vantaggio fiscale con il chip. La normativa ha alzato la quota di detassazione
giornaliera dei buoni pasto elettronici,
portandola da €5,29 a € 7,00.
Per gli associati CNA ulteriori vantaggi.
Le ricerche sui benefit più amati dai dipendenti collocano i buoni pasto costantemente ai primissimi posti, a dimostrazione di
come sia possibile favorire la formazione
di un clima costruttivo in azienda senza la
necessità di ideare sistemi complessi.
Anche il legislatore sembra consapevole
dei vantaggi, infatti, la Legge di Stabilità
2015 ha alzato la quota di detassazione
giornaliera per chi usa i buoni elettronici,
da €5,29 (ancora valido per i buoni cartacei) a €7,00.
I nuovi strumenti funzionano esattamente
come i buoni cartacei, con i buoni del dipendente ricaricati su una card provvista
di microchip, la cui lettura avviene tramite
pos, così come quando si utilizza un comune bancomat o carta di credito. Infatti
il terminale si collega in automatico al server della società che ha emesso i buoni e
registra l'ammontare della spesa, scalando
l'importo dal saldo a disposizione del dipendente.
Questo strumento fa felici anche gli imprenditori che, a differenza di altri incentivi,
sanno che il costo per i buoni pasto è identico al beneficio che arriva ai lavoratori,
mentre 100 euro in più di retribuzione al
mese costerebbero al lordo 200 euro, se
non addirittura 250.
Gli associati CNA hanno anche dei
vantaggi ulteriori grazie alla convenzione stipulata con CIR food detentrice del marchio Bluticket. Chi è
Cir Food?
La nostra storia – spiega Elisa Pasella Re-
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sponsabile Commerciale Area Nord-Est di
Bluticket - inizia nel 1977 quando nascevano le tre cooperative che nel 1992 sarebbero confluite in CIR food, dando vita
a una delle maggiori aziende italiane ed
europee attive nella ristorazione collettiva,
commerciale e nei buoni pasto.
Oggi produciamo circa 80 milioni di pasti
grazie al lavoro di oltre 11.000 persone,
la vera forza dell’impresa. Da sempre, la
nostra filosofia aziendale poggia su due
pilastri: la massima soddisfazione del cliente e la promozione di una corretta cultura
dell’alimentazione.
Bluticket è la Divisione del Gruppo CIR food
che opera nel settore dei servizi sostitutivi
di mensa a mezzo buono pasto cartaceo e
elettronico. Nel 2015 ha erogato oltre 12
milioni di Buoni Pasto di cui il 50% in formato elettronico.
Che servizi offre CIR e quali sono i
vantaggi fiscali?
I servizi offerti dalla Divisione vanno dal
buono pasto cartaceo, defiscalizzato fino a
€5,29 e con IVA al 4% completamente detraibile (rispetto all'indennità in busta paga
si risparmia oltre il 70%).
È spendibile in migliaia di locali convenzionati: bar, ristoranti, pizzerie, supermercati,
ecc.
Grazie alla nuova normativa che lo defiscalizza fino a €7,00, aumenta l’interesse per
il buono pasto elettronico, che viene speso
presso i locali affiliati con le stesse modalità
dei buoni cartacei.
Un’ altra possibilità è la mensa diffusa,
dove l’importo del pasto è sempre completamente defiscalizzato.
La mensa diffusa garantisce l’accesso al
servizio secondo modalità regolamentate:
l’azienda può stabilire giorni, orari e importi di spesa ben definiti, come un vero
e proprio servizio mensa ma utilizzando
i pubblici esercizi presenti sul territorio. Il
servizio è completamente tracciato e la fatturazione avviene a consuntivo.
È inoltre possibile stipulare delle Conven-
zioni dirette con i nostri 4 self service, presenti nella città di Livorno.
Chi può attivare il servizio e con
quali vantaggi fiscali?
Qualsiasi azienda, di qualunque dimensione e tipologia. I buoni pasto sono erogabili
anche a dipendenti part-time e a collaboratori con i quali sussiste un rapporto di collaborazione, anche non subordinato.
Non va infine dimenticato che vi sono benefici fiscali anche per i liberi professionisti
e per i titolari e soci dell’azienda stessa.
È possibile scaricare dalla dichiarazione dei redditi il 75% delle spese
e integralmente l'Iva al 10%, fino
al massimo importo pari al 2% del
fatturato.
Convenzioni
Notizie
Quante piccole e grandi ingiustizie
per il cittadino/consumatore
CNA si allea con l’associazione Forum
per aiutare gli associati a tutelarsi
Il tuo gestore telefonico non rispetta il contratto? Hai problemi
con la tua assicurazione o la banca? Hai subito un incidente
o un infortunio e vuoi essere tutelato? Hai comprato qualcosa
con dei difetti e non vogliono ripararlo o sostituirlo? Hai problemi
relativi al matrimonio, alla convivenza o all’eredità? Hanno
maltrattato una persona o un animale domestico e vuoi aiutarli?
Ti occorre assistenza nella mediazione obbligatoria e non? Hai
preso una multa ingiusta?, La tua vacanza è stata rovinata? La
pubblica amministrazione non ti ascolta?.....
Quante volte ci siamo trovati come cittadini in una di questa
situazioni od in tante altre simili e ci siamo sentiti soli o nella
quasi impossibilità di fare qualcosa a tutela dei nostri diritti per
lo strapotere reale o percepito sia di grandi gruppi industriali o
commerciali o della pubblica amministrazione! Per questo Cna
ha pensato fra le varie opportunità da offrire ai propri associati,
sia imprenditori che pensionati o cittadini ed ai loro familiari, di
stipulare un accordo con una associazione legalmente riconosciuta
per la promozione sociale e la difesa dei diritti civili.
La convenzione è stata siglata con l’associazione senza fini di lucro
Forum che a Livorno ha sede in via Cogorano 25 presso lo studio
legale dell’avvocato Michele Rondinelli.
L’associazione Forum assiste gli aderenti in qualità di consumatori o
utenti di servizi pubblici affinché usufruiscano degli stessi in misura
adeguata ed effettiva e senza pregiudizio alcuno, stando al fianco
del singolo, ma a vantaggio di tutti.
I principali ambiti di interveto riguardano quindi i
rapporti fra il singolo e:
Pubblica Amministrazione - Assicurazioni - Banche Compagnie telefoniche - Settore immobiliare - Equitalia
- Fisco e Tasse - Stalking e molestie - Animali e ambiente
- Infrazioni al codice della strada
Per saperne di più ed entrare in contatto con l’associazione
Forum tramite CNA scrivere a Gianluca Bibolino (gianluca.
[email protected]) o telefonargli al 348 3418130.
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Notizie
News
Nuova etichetta nutrizionale
Dal 13 dicembre 2016 diventa obbligatoria la dichiarazione nutrizionale per tutti i
prodotti alimentari preimballati (ex preconfezionati), ai sensi del Regolamento UE
1169/11.
L’etichetta è uno strumento essenziale per
l’informazione e la tutela del consumatore e
le informazioni nutrizionali possono aiutare
nella scelta di alimenti appropriati per comporre una dieta varia, completa ed equilibrata.
La dichiarazione nutrizionale deve essere
redatta in maniera semplice e comprensibile
e tutti i valori devono essere riportati sul medesimo campo visivo e possono essere rappresentati in formato tabellare o, in caso di
spazio insufficiente, in formato lineare.
I produttori alimentari dovranno fornire informazioni obbligatorie sul valore energetico
e su sei nutrienti: grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale in
quest’ordine ed espressi per 100 g o 100
ml di prodotto.
È consentito inserire nella dichiarazione
nutrizionale anche le assunzioni giornaliere
di riferimento e l’espressione “per porzione”
a condizione che siano riportate la quantità
ed il numero di porzioni.
Oltre alle sostanze nutritive citate in precedenza, possono essere inseriti altri elementi
nutritivi come gli acidi grassi mono o polinsaturi, i polioli, l’amido, le fibre. Le vitamine
ed i sali minerali devono essere elencati se
presenti in misura significativa, cioè almeno
il 15% della razione giornaliera raccomandata (RDA).
Il Regolamento UE 1169/11 prevede che
NON sia obbligatorio fornire le informazioni nutrizionali per alcune categorie di prodotti. Tra le categorie più rilevanti ESCLUSE
dall’obbligo troviamo: bevande con contenuto alcolico superiore a 1.2% vol. – prodotti non trasformati con un solo ingrediente
o una sola categoria di ingredienti – prodotti trasformati sottoposti unicamente a
maturazione con un solo ingrediente o una
sola categoria di ingredienti – alimenti non
preimballati e quindi sfusi – piante aromatiche, spezie e loro miscele – estratti e di caffè
– infusioni di erbe, frutta, tè – alimenti con-
fezionati in imballaggi e contenitori la cui
superficie maggiore misura meno di 25 cm2.
Tra le esenzioni vengono ricompresi anche
gli alimenti confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante di
piccole quantità al consumatore finale o a
strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente il consumatore finale.
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t. + 39 345 3609978
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BARBARA CANTINI
Responsabile Filiale Pontedera
t. +39 349 2494570
[email protected]
ELENA DONATI
Responsabile Filiale Livorno e Grosseto
t. +39 345 7614070
[email protected]
*Il tirocinio deve essere stato ativato entro il 31 gennaio 2016 e l’assunzione
deve essere successiva al 1 marzo 2016
Vita CNA
Notizie
Tipografia Rossi: dal 1926 ad oggi,
90 anni di storia tra cinque generazioni
Nel 1926 nasce a Piombino la Tipografia
Rossi: oggi alla quinta generazione, si
appresta a festeggiare i suoi primi 90 anni
di attività.
La tipografia viene aperta da Raffaello Rossi
e battezzata “Fratelli Rossi” perché pensata
per i suoi tre figli: Francesco, Luigi e Furio.
I tre fratelli continuano l’attività familiare,
alla loro morte, l’attività passa nelle mani di
Renato, figlio di Francesco. Renato è solo un
bambino ma sotto la tutela di mamma Elsa e
con l’aiuto del tipografo fiorentino Armando
Bicci riesce a portare avanti l’azienda di
famiglia.
E’ la figlia di Renato, Elena Rossi, ad
inaugurare la quarta generazione che
ha l’importante compito di rinnovare
la tipografia. Dai caratteri mobili e le
composizioni manuali si passa all’utilizzo di
tecniche moderne, frutto di un’intuizione che
ha permesso di continuare a fornire servizi e
prodotti qualificati. Così, l’acquisto del primo
Mac apriva le porte alle nuove tecnologie
che hanno consentito l’incremento della
produttività e del fatturato fino al 2008 pur
mantenendo le caratteristiche ed il pregio
delle attività artigianali.
Molti i clienti nonché aziende storiche di
Piombino che la famiglia Rossi ha rifornito
e continua a servire.
Purtroppo dal 2008 la crisi fa sentire i suoi
effetti: il volume di affari dell’azienda di Via
Roma si ridimensiona sensibilmente. “Pur
non essendo il polo siderurgico un cliente
– afferma Elena Rossi – le sue vicissitudini si
ripercuotono a cascata sul tessuto economico
locale”. La signora Elena si vede costretta a
licenziare l’operaio che coopera e l’attività
torna ad essere svolta esclusivamente a
livello familiare.
Dal 2005 si affianca ad Elena la figlia
Francesca, apportando novità ed una
visione giovane. Ed è proprio lei che si
fa carico di programmare un’interessante
iniziativa. Per i 90 anni di attività, che si
compiranno il 13 ottobre 2016, ha pensato
bene di allestire una mostra in tipografia
che si terrà il 28, 29 e 30 aprile 2017.
Tre giorni di apertura al pubblico per
ospitare “L’evoluzione della scrittura e della
stampa”, con l’esposizione di macchinari e
la proiezione di video sulla loro evoluzione:
dalle tecniche utilizzate dal tipografo
tedesco Gutenberg a quelle dei giorni
nostri. Attraverso le immagini e i documenti
in loro possesso sarà possibile ripercorrere
la storia di Piombino dal 1926 ad oggi.
Nei manifesti e nelle locandine curate dalla
tipografia si ritroveranno eventi cittadini,
come gli scioperi operai o il cambio di sede
della Coop.
Un’azienda che si basa sulla passione
per questo mestiere artigianale come
confermano Elena e Francesca: entrambe
diplomate come ragioniere non hanno
minimamente pensato a cercare un altro
lavoro.
“Da piccolina giocavo in tipografia –
sottolinea Elena Rossi - mi piaceva dare
una mano aiutando nei lavori più semplici.
C’è un grande legame affettivo per questo
mestiere, l’ho fatto volentieri da subito”. Le
fa eco la figlia: “Non mi piacciono i lavori
ripetitivi e qui è sempre diverso – aggiunge
Francesca Carducci - C’è spazio per la
creatività”.
Per il futuro non ci sono dubbi. Andare avanti
con la grande sfida delle nuove tecnologie
per chi ha fatto del cartaceo il proprio
punto di forza. “Stiamo spingendo sulla
personalizzazione – ribadisce Elena Rossi
- ad esempio forniamo le partecipazioni ai
matrimoni con foto o immagini particolari.”
Sempre su idea di Francesca sono stati
creati quaderni a agende con la copertina
personalizzata e l’uso di materiali nuovi.
“Vogliamo rimanere un’attività artigianale
– conclude Elena Rossi - puntando sulla
personalizzazione e adottando tecniche
sempre più all’avanguardia, senza però
perdere
il
core-business
dell’attività
rappresentato dalla carta”.
13
Notizie
News
E’ morto Franco Cadelago, figura
storica dell’imprenditoria piombinese
Si è spento all’età di 89 anni il noto
imprenditore piombinese Franco Cadelago,
che da dipendente delle ferrovie di stato
opta in giovane età per una tipologia di
lavoro ben più rischiosa, ma per questo più
avvincente: l’impresa.
Facendosi guidare dal suo intuito, che non
gli è mai mancato e dalla voglia di mettersi
in gioco, ha intrapreso negli anni cinquanta
il suo primo lavoro edile ed a portare la sua
firma è la strada che da Pratoranieri arriva
fino al centro di Follonica.
Nasce così la sua prima azienda la “
Cadelago Franco & C Sas”. Un’ avventura
imprenditoriale che durerà per sessanta
anni e che vede al suo fianco costantemente
la presenza dei familiari, dalle due sorelle
alle figlie Cristina e Flavia, al genero David
Meucci, e ai due nipoti Giacomo e Lorenzo,
i quali da famiglia già ben “addestrata”
nel lavoro, proseguiranno il percorso da lui
tracciato.
Gli anni in cui nasce l’azienda sono quelli del
boom economico e l’imprenditore Cadelago
vuole essere partecipe attivamente dei
progetti di ricostruzione. L’esperienza
della neo impresa edile si rivela ben presto
così positiva da spronarlo non soltanto a
continuare l’attività intrapresa, ma, anche,
a diversificarla nel corso degli anni dando
vita ad altre due aziende: la ICA Impianti e
la ICA Cave. La prima opera nel settore dei
lavori industriali, autotrasporto ed edilizia
industriale, la seconda rilancia l’estrazione
del marmo nella Cava di Monte Peloso a
Suvereto.
Oggi, nel territorio della Val di Cornia è una
realtà imprenditoriale importante che ha
contribuito alla sua crescita e con la quale
Franco Cadelago è divenuto protagonista
indiscusso del tessuto economico. Sempre
presente nelle sue imprese, in particolare
nella cava di Suvereto, dove si era recato
anche pochi giorni prima del decesso.
CNA ricorda quindi con stima Cadelago
come un imprenditore animato da un
grande amore per le sue aziende,
instancabile lavoratore, con lo sguardo
costantemente rivolto al futuro.
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