Carta dei servizi Laboratorio ()

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Carta dei servizi Laboratorio ()
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CARTA DEI SERVIZI
UNITA’OPERATIVA AUTONOMA
COMPLESSA
LABORATORIO ANALISI CHIMICO
CLINICHE E MICROBIOLOGIA
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Del 09/03/2015
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Direttore: Dott. Antonio Conti
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Descrizione delle modifiche
Prima emissione
Seconda emissione
Terza emissione
Pagamento ticket
Aggiornamento
Aggiornamento
Aggiornamento
Aggiornamento
Aggiornamento
Aggiornamento
Aggiornamento
RESPONSABILE EMISSIONE
Dott.ssa Emanuela De Fanti
Data 09 MARZO 2015
APPROVAZIONE DEL RESPOSABILE UNITA’
OPERATIVA
Dott. Antonio Conti
Data 09 MARZO 2015
Data
23/11/2002
01/03/2004
01/01/2005
15/05/2005
01/06/2006
01/06/2007
02/04/2008
02/09/2010
15/09/2011
07/12/2011
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Direttore: Dott. Antonio Conti
Dipartimento Servizi
Unità Operativa Complessa di
LABORATORIO ANALISI E MICROBIOLOGIA
Direttore: Dott. Antonio Conti
[email protected]
IL LABORATORIO DI
ANALISI CLINICHE E MICROBIOLOGIA
Marzo 2015
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Direttore: Dott. Antonio Conti
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PRESENTAZIONE
Il Servizio ha come Direttore il Dott. Antonio Conti e fa parte del Dipartimento Servizi
dell’Azienda ULSS N 21.
Il laboratorio dell’Ospedale ‘Mater Salutis’ di Legnago è situato al II piano del Blocco Centrale
ed è organizzato in settori specialistici ed in un settore, il “nucleo o ‘core’ del laboratorio”,
che concentra la grossa attività routinaria, fornendo nella mattinata le risposte dell’80% circa
degli esami. Nei settori specialistici si approfondiscono le varie malattie, studiando le funzioni
del midollo osseo, del fegato, dei reni, del pancreas, dell’apparato osteoscheletrico, del
sistema immunitario; i metabolismi lipidico, glucidico, proteico, idrosalino e l’identificazione
degli agenti infettivi. Viene dato risalto all’approfondimento del rischio per le malattie
cardiovascolari e per le trombosi venose, lo studio delle alterazioni cromosomiche e delle
malattie genetiche, lo studio delle malattie allergiche e di quelle autoimmuni.
Un aspetto particolarmente curato dal laboratorio, è la rapidità di risposta dell’esame, perché
questa consente d’interpretare i risultati contestualmente alla condizione clinica del malato,
prima di ordinare ulteriori esami, evitandone una richiesta indiscriminata.
E’ perseguita e promossa l’appropriatezza delle richieste di esami di Laboratorio, poiché
indagini superflue, nella migliore delle ipotesi, non contribuiscono alla cura del paziente e,
nella peggiore, conducono ad outcome clinici negativi,oltre a rappresentare comunque uno
spreco di preziose risorse economiche.
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Struttura organizzativa
Lo schema illustra la presenza di aree diagnostiche propriamente dette e aree di servizi
generali che supportano trasversalmente tutte le attività. Per ogni settore afferente
all’area analitica sono identificati dei referenti che ne coordinano le attività. Lo stesso
avviene per le sezioni in cui si struttura l’area dei servizi generali. Il Gruppo Qualità,
coordinato da un referente, collabora con il Direttore per la definizione e la
standardizzazione dei protocolli e delle procedure.
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LA MISSION DEL LABORATORIO
La Mission,cioè il compito ovvero il mandato dell’Unità Operativa è la seguente:
•
Il Laboratorio provvede al prelievo/accettazione dei campioni biologici dei pazienti su
cui vengono eseguiti tutti i principali esami delle seguenti specialità:
Allergologia, Autoimmunità,Biologia molecolare,Ematologia, Coagulazione, Biochimica
Clinica,Immunochimica,Tossicologia, Endocrinologia, Batteriologia e Micologia
clinica,Oncomarkers,Protidologia,Sierologia,Virologia,Parassitologia,Microscopia
clinica,Citogenetica,Screening,Urinalisi

Utilizza metodiche analitiche ad alta tecnologia,necessarie per la diagnosi ed il
monitoraggio delle malattie

Promuove l’accessibilità alle prestazioni del Servizio secondo principi etici che
garantiscano le categorie di utenti svantaggiati nell’ottica della centralità del paziente

Garantisce l’interpretazione dei risultati prodotti e la loro correttezza,certificandone
la qualità tramite procedure analitiche validate e tracciabili, dal Controllo di Qualità
Interno (CQI),dalla Verifica Esterna di Qualità (VEQ).

Promuove la salute dei cittadini emettendo referti che contengono informazioni
cliniche esaustive e tempestive, cioè disponibili in tempi utili per la migliore
gestione dei pazienti.
L’attività è volta a soddisfare sia le esigenze dei reparti di cura e dei servizi
ospedalieri (copertura di ampio menù,apertura H24 per l’urgenza e l’emergenza) sia
quelle del territorio in un’ottica di stretta collaborazione coa i Medici di Medicina
Generale ed i Pediatri di Libera Scelta.La Mission è orientata a:
1.garantire continuità,trasparenza e congruità del livello qualitativo delle prestazioni
erogate
2.migliorare/ottimizzare l’offerta complessiva dell’Unità Operativa monitorando le
prestazioni offerte anche sul piano logistico e funzionale
3.curare il livello di aggiornamento e formazione continua del personale operante
nell’Unità Operativa,preservandone le motivazioni e la dedizione al servizio.
L’esercizio quotidiano della Mission è centrato sui seguenti punti cardine:
Centralità del cittadino. Il servizio pubblico, indipendentemente dalla prestazione erogata, si
caratterizzacome “buon servizio” se la propria organizzazione è finalizzata ad esaudire o anticipare le
esigenze(necessità) ed aspettative della propria utenza.Il Laboratorio di Analisi chimico-cliniche e
Microbiologia ha individuato da tempo numerosi ambiti di intervento finalizzati alla funzionalità
precedentemente descritta.L’organizzazione ed il consolidamento diagnostico dell’Unità Operativa
hanno fatto si che l’arrivo e la processazione dei materiali biologici in “flusso continuo”, in una fascia
oraria lavorativa allargata,concorrano ad una riduzione del numero di prelievi e del numero delle
provette per ciascun paziente oltre alla riduzione del tempo di attesa per la risposta.
Accessibilità. Il laboratorio è aperto per le sue diverse funzioni di interfaccia con l’utenza
(accettazione,prelievo, risposte, informazioni, consulenza ed altro).Tra le altre funzionalità, ad
esempio, è possibile l’accesso diretto al laboratorio per prelievo ed analisi con la sola
documentazione di urgenza certificata dal medico richiedente.Tutti i reparti ospedalieri sono collegati
direttamente con il nostro sistema gestionale,per la visualizzazione delle analisi dei propri degenti ed
il relativo referto.
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Da molti anni ormai la nostra organizzazione prevede la possibilità dell’invio del referto all’utente
esterno a mezzo posta;del tutto recentemente è stato attivato il servizio di visualizzazione e stampa
del referto via WEB tramite il portale dell’ULSS 21 per gli utenti che ne facciano richiesta e abbiano
espresso il loro consenso.
Umanizzazione. L’attenzione particolare all’utenza critica si è concretizzata, tra l’altro, con
l’attivazione di una corsia preferenziale dedicata ai pazienti disabili,utenti anziani scarsamente
autosufficienti, bambini,donne in gravidanza, i quali possono utilizzare il servizio con una corsia
preferenziale che permette attese massime di 10-20 minuti circa ; a tutta l’ utenza è riservato,a
richiesta, il servizio di recapito a domicilio del referto a mezzo posta o la visualizzazione e stampa via
WEB.
Sicurezza. A partire da Giugno 2011,all’interno delle attività del Comitato Infezioni Ospedaliere,è
partito un servizio di sorveglianza di queste infezioni attraverso l’utilizzo di un software aziendale
che integra gli esami microbiologici del Laboratorio,la data di ricovero e i dati anagrafici del paziente
ricoverato.Questo strumento informatico consente di segnalare in tempo reale l’insorgenza
dell’infezione,facendo si che la gestione clinico-terapeutica dei malati sia più efficace, e di
mettere in atto rapidi interventi igienico sanitari idonei ad identificare i fattori di rischio . Il
Laboratorio oltre a consentire di individuare le Infezioni Ospedaliere e ricercare
microrganismi multi-resistenti offre un supporto ai clinici su disinfezione, sterilizzazione,
procedure di isolamento, utilizzo razionale di antibiotici.
Informazione. La consapevolezza di qualità del servizio non può essere autoreferenziale ma deve
essere sorretta dalla evidenza del gradimento espresso dagli utenti.
Presso le sedi di maggior afflusso sono disponibili punti di raccolta di segnalazioni/suggerimenti le cui
informazioni continuative integrano quelle di periodiche indagini strutturate.
La tempestività di risposta ai “reclami” canalizzati dall’URP e la incondizionata disponibilità al
confronto diretto con la Direzione senza la “filtrazione” di appuntamenti o fasce orarie di
ricevimento rappresentano ulteriori strumenti di conoscenza e confronto.
Appropriatezza e Comunicazione. Ciascun partecipante ad un processo decisionale clinico ha il
preciso obbligo di conformazione delle azioni professionali ai criteri della appropriatezza e
dell’efficacia. Sotto questo aspetto il Medico di Laboratorio assume il ruolo privilegiato di osservatore
e contemporaneamente di attore e promotore del perseguimento di un uso congruo ed appropriato
delle risorse della diagnostica di laboratorio.
Definita l’appropriatezza delle prestazioni di laboratorio come “informazioni utile ai fini clinici e per
modificare la gestione del paziente”, il Laboratorio Analisi utilizza continuamente, facendole proprie,
diffondendole e concorrendo alla loro applicazione linee guida consolidate o, in alternativa, applica
algoritmi diagnostici autonomamente elaborati sulla base dei principi della Evidence Based Laboratory
Medicine.
Nella nostra Unità Operativa è’ attivo tutti i giorni un servizio di tempestiva comunicazione di esiti di
esami con valori patologici. In tale contesto la Comunicazione diventa requisito indispensabile per
relazioni professionali e con l’utenza;non a caso, il nostro laboratorio, ha sviluppato nel tempo
specifici strumenti idonei alla migliore diffusione di linee guida, degli algoritmi diagnostici o di
raccomandazioni.
Personalizzazione del referto.Mediante l’uso di intervalli di riferimento,commenti, osservazioni o
suggerimenti clinici per medici di medicina generale e ospedalieri tramite report informatico.
Rappresenta lo strumento più efficace di comunicazione ed informazione;a tutti i
medici,semestralmente,vengono inviati report epidemiologici con le statistiche di antibioticoresistenza e degli isolamenti batterici relativi all’ecologia batterica ospedaliera e del territorio.Tali
risultati rappresentano l’espressione di uno sforzo corale profuso da tutti gli operatori,
rappresentativo diun profondo rapporto di stima e di fiducia reciproca esistente tra chi si è fatto
promotore e divulgatore di una”cultura della qualità” e chi ha percepito di essere valido tramite per
la sua applicazione.
Tutela della Privacy.Ogni persona che richiede prestazioni al Laboratorio è tenuta a fornire i dati
personali e sanitari indispensabili per l’esecuzione delle richieste.I dati raccolti, nel rispetto dei
principi fissati dal Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 “Codice in materia di protezione dei
dati personali” che ha lo scopo di garantire la riservatezza di dati personali, di quelli sensibili ed
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anche di quelli riguardanti la salute, detti dati sensibili., saranno utilizzati in modo corretto, lecito e
trasparente, tutelando la riservatezza ed i diritti dell’interessato, nel rispetto del segreto
professionale e d’ufficio.I dati saranno, inoltre, trattati con strumenti informatizzati in esecuzione di
obblighi di legge, di regolamento e per lo svolgimento di funzioni istituzionali. Il Responsabile del
Trattamento è il Direttore del Servizio di Laboratorio Analisi.Il Laboratorio ha redatto una Procedura
ad hoc che recepisce le direttive aziendali.
L’Equipe nella Sede dell’ OSPEDALE ‘MATER SALUTIS’ è costituita da:
Direttore
Dott.Antonio Conti,medico
Dirigenti
Dott. Stefano Badocchi, medico
Dott. Andrea Biasioli, medico
Dott. Giovanni Marchi, medico
Dott. Paolo Battaglia, medico
Dott.ssa Emanuela De Fanti, biologo
Dott.ssa Luisa Busulini, biologo
Dott.ssa Antonella Tonello,chimico
Dott.ssa Valentina Di Giacomo,biologo
Coordinatore dei TSLB
Sig.ra Maria Pia Albi
Tecnici di Laboratorio Biomedico
TSLB Barbara Ambroso
TSLB Rosanna Chiaramonte
TSLB Carla Coltro
TSLB Daniela Comparini
TSLB Alessandra Donadoni
TSLB Tiziano Fagnani
TSLB Savina Fraccarolo
TSLB Mario Gavioli
TSLB Orlando Gazziero
TSLB Nadia Goltara
TSLB Claudio Manfrin
TSLB Gianna Moretti
TSLB Maurizio Peterle
TSLB Donatella Piccoli
TSLB Lino Pironato
TSLB Giovanni Raffaelli
TSLB Lisa Rangoni
TSLB Annalisa Rossini
TSLB Luisa Viaro
TSLB Paola Zorzan
Personale di supporto
OSS Carla Beozzi,OSS Emilietta Bertin,OSS Maurizio Ziviani
Amministrativi
Coad.Elisabetta Besutti,Coad.Mara Moschetta,Coad.Maria Rosa Zerlottin
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ORGANIGRAMMA E FUNZIONI
Il Servizio di Laboratorio Analisi è organizzato in Settori. Le figure professionali che operano
all’interno della struttura sono:
• il Direttore di U.O.Complessa .
Ha la responsabilità diretta della programmazione, organizzazione e gestione della struttura
complessa affidatagli e detta gli indirizzi professionali e la Politica della Qualità.
E’ responsabile dei rapporti con altri servizi, con la direzione Aziendale e con le altre strutture.
Utilizza di norma funzioni di delega suscettibili di verifica e revoca,valuta annualmente l’attività
professionale dei Dirigenti.
Definisce gli obiettivi e il budget dell’U.O.
Approva la documentazione prescrittiva interna all’U.O.
Riesamina annualmente il sistema
Gestisce le risorse(umane, economiche,strumentali)
Programma le attività di sviluppo
Analizza i risultati e i costi
Negozia il budget
Valuta le attività del personale all’interno della U.O
In quanto preposto alla sicurezza dei lavoratori:
Sovrintende e vigila sulla corretta adozione di misure di prevenzione e protezione ed anche delle
eventuali disposizioni impartite dalla Dirigenza. In particolare
si attiva al fine di eliminare o ridurre al minimo i rischi imprevisti che si possono verificare,
dandone immediata ed esauriente informazione ai Dirigenti e al SPP
vigila sulla corretta osservanza degli obblighi di prevenzione, sull’effettiva applicazione delle
misure di prevenzione e sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione
vigila sulla corretta esecuzione delle attività secondale modalità previste nelle procedure
specifiche esistenti e, in caso di assenza di queste, con diligenza e attenzione
segnala l’inosservanza degli obblighi e la mancata adozione delle misure di prevenzione
fornisce indicazioni, suggerimenti e proposizioni in merito ai sistemi e alle misure di sicurezza
nonché ai DPI adottati e adottabili
• il Dirigente Responsabile di Unità Operativa Semplice.
Ha la responsabilità professionale ed organizzativa della struttura affidatagli, nell’ambito delle
direttive emanate dalla Direzione. A lui competono, in accordo con gli indirizzi di conduzione generale
della U.O., le scelte relative alla gestione del personale e quelle di tipo tecnico – professionale, il
monitoraggio degli indicatori della qualità, la divulgazione e la verifica di corretta applicazione delle
Procedure; il Dirigente Responsabile di Unità Operativa Semplice rappresenta, inoltre,l’interfaccia
tra gli operatori (dirigenti e tecnici) della Sezione e la Direzione, è responsabile delle relazioni
professionale e consulenziali con l’utenza interna ed esterna e dell’assistenza al cliente. In relazione
alla propria specificità professionale, provvede alla valutazione finale dei risultati di laboratorio e,
conseguentemente, alla loro trasformazione in referto utilizzabile a scopi clinici.Cura la stesura delle
POS relative al proprio Settore di competenza ai fini della certificazione e sovrintende al loro
aggiornamento.In collaborazione con il Direttore UOC cura la stesura e l'aggiornamento della Carta dei
Servizi del Laboratorio. In collaborazione con gli altri Colleghi, garantisce la regolare copertura dei
turni di servizio diurno,pomeridiano e di pronta disponibilità notturna e festiva.In collaborazione con
gli altri Colleghi,provvede a validare e firmare digitalmente le risposte di Laboratorio.
Fornisce consulenza clinica e comunica i risultati critici ai MMG e ai Medici di Reparto.In
collaborazione con gli altri Colleghi,definisce le esigenze di addestramento e promuove la formazione
dei TSLB.In collaborazione con gli altri Colleghi,promuove il miglioramento dell’organizzazione del
Servizio e la qualità delle prestazioni.
E' tenuto alla partecipazione a Convegni,Seminari e Congressi utili al mantenimento e al
miglioramento del proprio expertise professionale .
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• il Dirigente con Alta Specializzazione.
Ha compiti di responsabilità professionale nell’ambito di deleghe conferite dal Direttore di U.O. A lui
competono, in accordo con gli indirizzi di conduzione generali della Sezione, le relazioni dirette col
personale tecnico, gli interventi suggeriti dalla gestione degli indicatori di Qualità, la divulgazione e la
verifica di corretta applicazione delle Procedure delegate. Il Dirigente con Alta specializzazione
rappresenta l’interfaccia tra Direzione e gli altri operatori, gestisce relazioni professionali e
consulenziali con l’utenza interna ed esterna e l’assistenza al cliente; in relazione alla propria
specificità professionale, provvede alla valutazione finale dei risultati di laboratorio e,
conseguentemente, alla loro trasformazione in referto utilizzabile a scopi clinici.Cura la stesura delle
POS relative al proprio Settore di competenza ai fini della certificazione e sovrintende al loro
aggiornamento.In collaborazione con il Direttore UOC cura la stesura e l'aggiornamento della Carta dei
Servizi del Laboratorio. In collaborazione con gli altri Colleghi, garantisce la regolare copertura dei
turni di servizio diurno,pomeridiano e di pronta disponibilità notturna e festiva.In collaborazione con
gli altri Colleghi,provvede a validare e firmare digitalmente le risposte di Laboratorio.Fornisce
consulenza clinica e comunica i risultati critici ai MMG e ai Medici di Reparto In collaborazione con gli
altri Colleghi,definisce le esigenze di addestramento e promuove la formazione dei TSLB.In
collaborazione con gli altri Colleghi,promuove il miglioramento dell’organizzazione del Servizio e la
qualità delle prestazioni.
E' tenuto alla partecipazione a Convegni,Seminari e Congressi utili al mantenimento e al
miglioramento del proprio expertise professionale .
Il Coordinatore dei Tecnici di Laboratorio
Coordina il personale Tecnico ,OSS,e su delega del Direttore della U.O.,quello di
Segreteria.Predispone i turni e organizza le mansioni all’interno dell’U.O.
Coordina e collabora con il Direttore alla rilevazione e alla rendicontazione dei carichi di
lavoro.Coordina e collabora con il Direttore ed i Dirigenti dei vari settori nella organizzazione del
flusso di lavoro.
Provvede agli ordini di Materiale e Reagenti e alla gestione del magazzino
Valuta annualmente l’attività professionale dei Tecnici.
Verifica e promuove la formazione continua del personale Tecnico e del personale Infermieristico
addetto al POCT.
Coordina e collabora con il Caposala del Pronto Soccorso l’attività dei POCT.
In quanto preposto alla sicurezza dei lavoratori:
Sovrintende e vigila sulla corretta adozione di misure di prevenzione e protezione ed anche delle
eventuali disposizioni impartite dalla Dirigenza. In particolare
si attiva al fine di eliminare o ridurre al minimo i rischi imprevisti che si possono verificare,
dandone immediata ed esauriente informazione ai Dirigenti e al SPP
vigila sulla corretta osservanza degli obblighi di prevenzione, sull’effettiva applicazione delle
misure di prevenzione e sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione
vigila sulla corretta esecuzione delle attività secondale modalità previste nelle procedure
specifiche esistenti e, in caso di assenza di queste, con diligenza e attenzione
segnala l’inosservanza degli obblighi e la mancata adozione delle misure di prevenzione
fornisce indicazioni, suggerimenti e proposizioni in merito ai sistemi e alle misure di sicurezza
nonché ai DPI adottati e adottabili
• il Tecnico di Laboratorio (TSLB)
Opera con autonomia professionale nell’ambito delle funzioni definite dallo specifico profilo. In
particolare:
-interviene nelle fasi preanalitiche di accettazione dei materiali clinici e di verifica della conformità
degli stessi;
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-è responsabile della corretta manutenzione e del buon funzionamento degli strumenti e materiali
diagnostici;
-gestisce direttamente le sedute analitiche curandone le congruenze mediante l’uso di idonei
indicatori (calibratori, controlli), ed utilizzando, nella individuazione dei livelli autonomi di intervento
(ripetizioni, evidenziazioni di valori critici), quanto previsto dalle specifiche Istruzioni Operative.
-valida dal punto di vista tecnico tutti i risultati del settore analitico in cui è impegnato
-cura l’approvvigionamento di reagenti e materiali e gestisce la quota di Magazzino di sua
competenza.
Gestisce la strumentazione dei POCT tramite la manutenzione ordinaria e straordinaria, il QC e le
calibrazioni delle apparecchiature
• gli Ausiliari hanno la funzione di mantenere i locali sicuri, funzionali ed igienici, secondo le
indicazioni del Dirigente responsabile. Sono predisposti alla organizzazione dei rifiuti da smaltire, alla
organizzazione dei materiali biologici da trasferire ad altre U.O. e sono responsabili dell’applicazione
delle Procedure che regolano dette operazioni. Riforniscono le Sezioni del Laboratorio dei
consumabili.
I SETTORI DEL LABORATORIO
DIREZIONE
Dott. Antonio Conti, medico ( 0442622262 )
INFORMATION TECHNOLOGY,LIS E ATTIVITA’ AMBULATORIALE
UOS Responsabile: Dott. Stefano Badocchi, medico
(0442-622636)
CORELAB
Responsabile: Dott.ssa Emanuela De Fanti, biologo
Corresponsabile:Dott.ssa Antonella Tonello, chimico
(0442-622436)
EMATOLOGIA –MICROSCOPIA CLINICA E COAGULAZIONE
UOS Responsabile: Dott. Andrea Biasioli, medico
(0442-622429)
PROTIDOLOGIA
Responsabile: Dott. Paolo Battaglia,medico
(0442-622690)
ALLERGOLOGIA E SERVIZIO DI ALLERGOLOGIA CLINICA
Responsabile: Dott. Giovanni Marchi, medico
(0442-622696 0442-622937)
Il servizio fornito è diagnostico, clinico e terapeutico, e comprende la visita ambulatoriale con
test cutanei (prick test e patch test) ed esami di secondo livello, lo screening
multiallergenico.
URINOLOGIA – MICROSCOPIA CLINICA – POCT-IMMUNOMETRIA SPECIALE
Responsabile: Dott.ssa Antonella Tonello, chimico(0442-622634)
DIAGNOSTICA MOLECOLARE E GENETICA MEDICA
Responsabile : Dott. Dott. Paolo Battaglia,medico
Corresponsabile: Dott.ssa Valentina Di Giacomo,Biologo
(0442-622690)
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Direttore: Dott. Antonio Conti
MICROBIOLOGIA-SIEROLOGIA ED AUTOIMMUNITA’
Responsabile: Dott.ssa Luisa Busulini,biologo
(0442-622516)
Collaboratore: Dott.ssa Valentina Di Giacomo,biologo
(0442-622574)
SETTORE QUALITA’
Responsabile: Dott.ssa Emanuela De Fanti
Collaboratori:
TSLB
Nadia Goltara
Donatella Piccoli
Mario Gavioli
Lisa Rangoni
Alessandra Donadoni
L’ATTIVITA’ DEL LABORATORIO
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L’attività del Servizio di Laboratorio di Analisi Chimico Cliniche e Microbiologia dell’Azienda
ULSS N 21 ammonta a circa 2,1 milioni di prestazioni all’anno. Di queste, circa 1.300.000 viene
fornita all’utenza ambulatoriale e il resto ai pazienti ricoverati.
Ogni giorno vengono eseguiti prelievi di sangue su circa 480 utenti ambulatoriali,vengono
movimentati e processati 1.500–1.800 campioni di fluidi biologici,vengono prodotti 600-700
referti.
Questi numeri hanno reso necessario adottare sistemi analitici ad alta automazione e integrazione
informatica,ad elevata produttività,che consentono di gestire un ragguardevole numero di dati,
garantendo turn around time efficaci e tracciabilità dei dati
Il principale punto prelievo è quello situato nell’Ospedale ‘Mater Salutis’ di Legnago, seguito da
quello dell’Ospedale ‘San Biagio’ di Bovolone e, poi, Zevio, Nogara e nelle Case di Cura di
Cerea e Legnago. Per venire incontro alle esigenze della cittadinanza, molti Comuni hanno
attivato loro punti prelievi.
Punto Prelievi dell’Ospedale ‘Mater Salutis’ di Legnago
Orario di apertura
Dal lunedí al venerdi
Ore 08,00 – 09,15
Prelievi per pazienti in T.A.O presso l'ambulatorio del Laboratorio (2° piano dell'Ospedale).
Dal lunedí al sabato accesso libero per tutti gli altri pazienti
Ore 7.15 - 9.15
- 5 sportelli di accettazione
- 4 ambulatori prelievi
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Per i seguenti esami seguire le istruzioni sottoelencate
Tamponi Uretrali : da Lunedi a Venerdi dopo le ore 09,30
NOTA: Evitare di urinare almeno 4 ore prima del prelievo
Curve da carico di Glucosio:
Prenotare da lunedi a venerdi presso la segreteria del Laboratorio 0442/622264 ore 10,30 –
14,30
Prelievo: da Lunedi a Venerdi accesso allo sportello n.1 dalle ore 07,15
LUOGO
GIORNO
ORA
TAMPONI
OSTETRICI
(donne in
gravidanza)
U.O.C. OSTETRICIA E
GINECOLOGIA
( 6° PIANO BLOCCO
NORD)
LUNEDI’ VENERDI’
8,30 – 11,00
TAMPONI
GINECOLOGICI
(donne non in
gravidanza)
AMBULATORIO
DIVISIONALE
( poliambulatorio N23)
MARTEDI’GIOVEDI’
8,30 – 11,00
TAMPONI
VAGINALE E
OSTETRICI E
GINECOLOGICI
U.O.C. OSTETRICIA E
GINECOLOGIA
( 6° PIANO BLOCCO
NORD)
SABATO
8,30 – 11,00
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PER I SOTTOELENCATI ESAMI :
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Renina – Aldosterone - Cortisolo ACTH ore 8.00 e ore 18.00
Curve Prolattina - Insulina
accesso libero dal Lunedì al Sabato. Si raccomanda di accedere direttamente agli sportelli
accettazione esami entro e non oltre le ore 8.00
Locale di accettazione: piano terra, ingresso principale. Poliambulatori della Struttura
Ospedaliera
Gli sportelli di accettazione sono forniti di dispositivo luminoso di chiamata a numerazione
progressiva. L’Utente preleva all'ingresso il proprio biglietto numerato e attende la chiamata.
Dopo l’accettazione ed il pagamento del ticket si reca nella sala d’aspetto prelievi ed attende
la comparsa sul display del proprio numero.
I Pazienti possono autocertificare la propria esenzione dal pagamento del ticket per reddito al
momento dell'accettazione firmando una dichiarazione sul retro dell'impegnativa.
I bambini di etá inferiore ai 10 anni, le donne in stato di gravidanza e i pazienti con problemi
fisici si rivolgono, allo sportello n° 1.
Modalitá di accesso:
il Paziente accede all'ambulatorio:

senza prenotazione da lunedí al sabato

con prenotazione tramite il Centro Unico di Prenotazione ( CUP  846.86.86.86 da
lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18) per prelievi da effettuare, BiTest e Cariotipo
su sangue periferico.

con prenotazione presso la segreteria del Laboratorio
( 0442622264 dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 14.30 ) per
del liquido seminale , Curve da Carico di Glucosio

a digiuno

munito di tessera sanitaria, codice fiscale e richiesta medica per esami.
l’esame
L'accettazione funziona come Centro Unico a cui possono accedere:

Pazienti con richiesta di esami da eseguire presso: Servizio di Laboratorio di Analisi
Chimico Cliniche, Servizio Aggregato di Microbiologia e Centro Trasfusionale;

Pazienti inviati dai Reparti Chirurgici con richiesta di esami preoperatori (pannelli di
esami predefiniti su appositi moduli);

Pazienti dimessi entro 30 giorni da Reparti per acuti con richiesta di esami post
ricovero (appositi moduli di Reparto);

Pazienti con impegnativa in Percorso Diagnostico Programmato;

Pazienti con richieste esami da parte dell'INAIL o INPS su apposito modulo;

Utenti appartenenti ad Enti o Aziende pubbliche o private che abbiano aperto una
convenzione con l’Azienda ULSS per l'esecuzione di batterie di esami;
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UNITA’OPERATIVA AUTONOMA
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LABORATORIO ANALISI CHIMICO
CLINICHE E MICROBIOLOGIA
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Direttore: Dott. Antonio Conti

Pazienti con richieste di esami urgenti.

Accettazione per pazienti in Case di Riposo
Istruzioni per la raccolta dei campioni e le modalitá di prelievo possono essere richieste alla Segreteria del
Servizio (0442 622264) dalle ore 10.30 alle ore 14.30 o presso Segreteria ( 0442/ 622949 ) il punto prelievi
dalle ore 10.15 alle 11.15
Ritiro referti :

presso il Centro Consegna Referti (Area Portineria – Ingresso Principale)
Orario
08.00 - 17.30
09.00 - 11.00


dal Lunedí al Venerdí
il Sabato
direttamente a casa propria tramite posta (opzione da dichiarare al momento del pagamento
ticket, incrementato dal costo del francobollo)
direttamente a casa propria via WEB/ INTERNET collegandosi al portale aziendale (opzione
da dichiarare al momento del pagamento ticket)
Qualora non fosse possibile determinare l’importo esatto del ticket al momento del prelievo ( ad esempio
per necessità di esami di secondo livello, ritenuti necessari dallo specialista medico di Laboratorio per
una corretta diagnosi ) il pagamento dello stesso verrà rimandato al momento del ritiro del referto e
potrà essere pagato:

alla Cassa Centrale (Area CUP – Ingresso Principale )

alle Casse Automatiche (all’entrata del presidio ospedaliero )
I tempi di refertazione (giorni d’attesa dal prelievo alla disponibilità del referto) sono dati dai collaboratori che
eseguono il prelievo,oltre ad essere previsti su foglio ticket.
Punto Prelievi dell’Ospedale ‘San Biagio’ di Bovolone
Modalitá di accesso:
Non é richiesta la prenotazione tranne che per i seguenti test:
Tampone Vaginale,Tampone Uretrale che verranno eseguiti presso gli ambulatori di Ostetricia
il Lunedi e Giovedi dalle 8.00 alle 9.00.
Per Tamponi Uretrali in via preferenziale il Lunedì e Giovedi dalle ore 9.00 alle 9.40 ed
accettati entro le ore 9.00
Inoltre GLI ESAMI DEL SABATO verranno prenotati presso la Segreteria del Laboratorio Analisi 
045-6999611/6999581.
La CITOLOGIA URINARIA da ripetere per tre volte ( tre giorni )
Va prenotata al CUP  846.86.86.86
Orario prelievi
Dalle 7.30 alle 9.15 dal Lunedí al Venerdì
Sabato , previa prenotazione, dalle 7.30 alle 9.00
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Ritiro referti :
Dal lunedí al venerdí
dalle 10.30 alle 12.30
presso la Segreteria del Laboratorio Analisi
o a mezzo posta o via WEB sul Portale della ULSS 21
Pagamento Ticket:
Dal Lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 15.30
Oppure presso la Cassa Automatica in modo continuativo
Viene data la precedenza alle donne in stato di gravidanza, ai bambini fino ai 10 anni ed agli utenti
con problemi fisici.
Per i pazienti in terapia Anticoagulante e Chemioterapica è attiva, durante l’orario dei prelievi, una
corsia preferenziale per l'esecuzione dei test I.N.R. ed EMOCROMO, con consegna dei referti dalle
13.00 alle 14.00
Informazioni e ritiro contenitori: La segreteria del Laboratorio è aperta dal Lunedì al Venerdì dalle
10.30 alle 12.30 (045- 6999611)
Un adeguato sistema di trasporto garantisce l’arrivo dei campioni dai vari punti prelievo al
Laboratorio.
PUNTI
SANITÁ
di:

NOGARA ( 0442- 537775)
Modalitá di accesso, senza prenotazione:
dal lunedì al venerdì
orario prelievi dalle ore 7,30 alle ore 9,30
sabato solo su prenotazione (0442- 537775)
ritiro referti: dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.00 o a mezzo posta o via WEB

ZEVIO ( 0442- 537775 )
Modalità di accesso, con o senza prenotazione: dal lunedì al venerdì
orario prelievi dalle ore 7,30 alle ore 9,30
ritiro referti: dal lunedì al venerdì dalle
ore 10,30 alle ore 12.30 o a mezzo posta o via WEB
Pagamento del Ticket : Il pagamento del Ticket si effettua al momento del ritiro del referto presso la
Cassa Ticket del Punto Sanità in cui si è effettuato il prelievo.
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Punti prelievi nei Comuni dell’Azienda ULSS 21

Ambulatorio Comunale di Angiari ( 0442-97007 )

Ambulatorio Comunale di Boschi Sant’Anna ( 0442-99133)

Ambulatorio Comunale di Terrazzo ( 0442-94000)

Ambulatorio Dott. Shain di Roverchiara ( 0442-689036)

Ambulatorio Comunale di Castagnaro ( 0442-675522)

Ambulatorio Dott. Arzenton/Ruffo di Bevilacqua ( 0442-93710)

Ambulatorio Dott. Rosa di Menà di Castagnaro ( 0442-675522)

Ambulatorio Comunale di San Pietro di Morubio ( 045-696900)

Casa di Riposo di Minerbe ( 0442-640025)

Casa di Riposo di Villa Bartolomea ( 0442-91047)

Casa di Riposo di Oppeano ( 045-6970588)

Casa di Riposo di Isola Rizza ( 045-6970658)

Casa di Riposo di San Pietro di Morubio ( 045-7144006)
Per informazioni, rivolgersi alle specifiche strutture
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MODALITA’ DI PRELIEVO DEI CAMPIONI BIOLOGICI
PER ESAMI EMATOCHIMICI E URINARI
MODALITA’ DI PRELIEVO PER MONITORAGGIO TERAPEUTICO DEI
FARMACI (TDM)
INTRODUZIONE
Il prelievo, la conservazione e il trattamento dei campioni sono fattori essenziali per ottenere un’analisi accurata dei parametri
di laboratorio.
Il processo dei test comprende tre fasi successive:
1) la fase preanalitica, che comprende il prelievo, la raccolta, l’identificazione, la conservazione, il trasferimento e il
trattamento del campione per essere analizzato;
2) la fase analitica in cui il campione viene esaminato dai sistemi analitici, in un processo sottoposto all’assicurazione della
qualità per garantire risultati precisi ed accurati;
3) la fase postanalitica riguarda il trasferimento dei risultati nel referto. Quest’ultimo deve contenere un numero adeguato di
elementi (intervalli di riferimento, livelli decisionali, ecc., ripartiti per sesso ed età) per consentirne una corretta
interpretazione.
I campioni biologici analizzati dal laboratorio clinico sono rappresentati da sangue intero (Sg), siero (S), plasma (P), urine (U),
feci (F), liquido cefalorachidiano (LCR), liquido sinoviale, liquido amniotico, liquido pleurico, liquido pericardico e liquido
peritoneale.
Cascun metodo di laboratorio è validato per lo specifico tipo di campione (siero, plasma, urine ecc.)
Sono state pubblicate le procedure standardizzate per la raccolta di questi campioni (NCCLS).
“Molti errori di laboratorio sono dovuti a prassi scorretta nella raccolta dei campioni o nel loro trattamento e trasporto”.
IL SANGUE
Può essere raccolto con prelievo da venoso, arterioso e capillare.
Il sangue venoso è il campione di scelta e viene ottenuto da puntura del vaso venoso.
Dalla puntura cutanea si ottiene invece sangue capillare, utilizzato per analisi su strumenti portatili (Near-Patient Testing) e
nei bambini piccoli.
Il sangue arterioso va utilizzato principalmente per emogasanalisi.
IL PRELIEVO VENOSO (Fig.1)
1. Identificazione del paziente
Prima di eseguire il prelievo l’operatore deve accertarsi dell’identità del paziente: nome e cognome. Il riconoscimento
completo avviene con l’aggiunta della data di nascita e del reparto/servizio.
In alcune situazioni il prelievo può essere eseguito solo dopo avere ottenuto il consenso informato (cfr “Consenso Informato”).
In alcune situazioni (utenti del SERT, diagnostica per HIV) nome e cognome del paziente devono essere criptati.
2. Preparazione dell’operatore
L’operatore deve seguire le linee guida per la sicurezza relative al prelievo di sangue (cfr “Linee Guida Sicurezza”), che
comprendono generalmente l’uso di guanti, visiera o occhiali per evitare che goccioline infette contaminino faccia ed occhi.
Solo in casi di particolare rischio le precauzioni divengono più stringenti (uso di copricapo e maschere).
3. Preparazione del paziente
L’operatore deve verificare che il paziente sia a digiuno, laddove questo sia indicato.
Il paziente deve rimanere seduto o sdraiato per circa venti minuti prima di procedere al prelievo. Questa procedura limita le
variazioni di concentrazione dei costituenti del sangue causati da variazioni di volume (emoconcentrazione o emodiluizione)
secondarie a spostamento di fluidi, dovute alla postura.
Si richiede al paziente di estendere il braccio, dalla spalla al polso.
Alcune limitazioni vanno segnalate:
1) si deve evitare di usare il braccio in cui sia in atto un’infusione endovenosa, oppure che presenti cicatrici o ematomi estesi;
2) se una donna ha subito mastectomia non si deve usare il braccio dello stesso lato dell’intervento, perché l’intervento può
avere provocato stasi linfatica, che altera la composizione del sangue. Inoltre, nel caso di doppia mastectomia, si sceglie il
braccio dal lato dell’intervento meno recente, oppure si esegue il prelievo da una vena del dorso della mano.
4. Predisporsi al prelievo
Si attaccano le etichette sulle provette necessarie, si dispongono secondo la sequenza raccomandata (cfr “Sequenza delle
Provette”).
Si usa un ago giallo 20 G o verde 21G e un dispositivo monouso per l’innesto dell’ago.
5. Localizzazione della vena
Nell’adulto è consigliabile usare la vena cubitale media della fossa anterocubitale
(piega del gomito) in quanto grossa e superficiale
In alternativa possono essere usate le vene del dorso della mano o del polso, ma queste non vanno usate nei soggetti diabetici o
in altri individui con difetti di circolazione.
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E’ appropriato anche raccogliere sangue dalla cannula inserita per infusioni a lungo termine, tuttavia nei pazienti molto gravi,
che richiedono numerose iniezioni endovenose, bisogna cercare un altro punto di prelievo.
La selezione della vena da pungere è facilitata dalla palpazione.
Cannula o fistola artero-venosa è bene che siano essere usate con il consenso del medico.
Se nel braccio si sta infondendo un liquido endovena, bisogna agire nel seguente modo:
1) sospendere la somministrazione per almeno 3 minuti prima di eseguire il prelievo
2) il prelievo va fatto dal braccio controlaterale o, se questo non è possibile, dallo stesso braccio ma sotto il sito
d’infusione.
Questa procedura è soddisfacente per tutti i test salvo per gli analiti contenuti nella soluzione infusa (glucosio o
elettroliti).
6. Preparazione della zona del prelievo
L’area da pungere deve essere pulita con cotone o garza satura di alcool etilico. L’alcool etilico è il disinfettante indicato
perchè non contiene sali che possono interferire con le misure degli elettroliti e perché ha un’evaporazione rapida. Nel caso in
cui si richieda la misura dell’etanolo nel sangue, la cute deve essere pulita con cloruro di benzalconio.La pulizia va fatta con
movimento circolare, dal punto previsto per la puntura verso l’esterno.
Si deve lasciare asciugare la zona all’aria perché tracce residue di alcool possono causare emolisi e invalidare i risultati dei test.
Una volta pulita, la zona non deve essere più toccata sino a completamento del prelievo.
7. Ora del prelievo
Il momento del prelievo è importante per i parametri di laboratorio che presentano variazioni diurne (cortisolo, ACTH, curva
della prolattina), per il monitoraggio terapeutico dei farmaci (cfr “Monitoraggio Terapeutico dei Farmaci”) e per la raccolta di
campioni a valenza medico-legale (misura dell’etanolo e delle droghe d’abuso).
8. Occlusione venosa
Si applica il laccio sopra la zona definita per il prelievo. Questo provoca ostacolo al ritorno venoso del sangue al cuore e
distende le vene.
Il laccio deve rimanere applicato il minor tempo possibile. Anche se generalmente il laccio non rimane posizionato per oltre 1
minuto, durante questo breve tempo la composizione del sangue cambia, seppure lievemente. Quando il laccio viene posto per
3 minuti, allora i cambiamenti che si verificano sono marcati.
La prima parte del sangue raccolto è maggiormente rappresentativa di quello circolante e viene usata per analiti oggetto di
decisioni mediche critiche, come il calcio. La parte finale del sangue raccolto mostra maggiori effetti della stasi venosa. Per
effetto della stasi venosa, nella prima provetta le proteine aumentano del 5%, nella terza, invece, l’aumento è del 10%. La stasi
influenza anche i costituenti legati alle proteine, che possono incrementare sino al 15%. Viene stabilita una procedura che
consideri l’ordine delle provette in base ai test (cfr “Sequenza delle provette”).
In seguito della puntura venosa CK e AST possono aumentare per più di una causa (emoconcentrazione, trauma cutaneo
provocato dall’ago, stasi sanguigna nei tessuti).
E’ buona norma non richiedere al paziente la pratica di chiudere e aprire ritmicamente il pugno prima del prelievo, perchè ciò
induce alterazioni di alcuni parametri ematici (aumento di potassio, fosforo e lattato; inoltre la riduzione del pH ematico per
accumulo di lattato fa aumentare la concentrazione di calcio ionizzato).
L’approccio al paziente deve essere il più rassicurante possibile, perché lo stress associato al prelievo comporta alterazione di
alcuni parametri (aumento di cortisolo e somatotropo, ma anche di glucosio per stimolazione adrenergica).
9. Provette di raccolta sotto-vuoto
Variano per l’additivo contenuto e per il volume di aspirazione. I diversi tipi di provetta sono identificati dal colore dei tappi
(cfr “Tipologie delle provette”) (Fig.2).I tappi sono siliconati per ridurre l’adesione del coagulo, che provocherebbe emolisi.
Il sangue raccolto in una provetta con un additivo non deve mai essere travasato in altre provette, perché molto spesso
l’additivo interferisce con gli altri test.
Le provette utilizzate per esami su siero presentano sulla parete una sostanza attivante la coagulazione, che si solubilizza al
contatto con il sangue: per questo motivo anche le provette per il siero devono essere sempre mescolate (delicatamente per
inversione) e non solo quelle che contengono l’anticoagulante.
Esistono vari sistemi per la raccolta del sangue in provette sotto-vuoto, uno tra questi è il dispositivo di sicurezza che incorpora
un cappuccio che si posiziona sull’ago al termine del prelievo al fine di proteggere l’operatore da punture accidentali (Fig. 3).
Le fasi del prelievo sono le seguenti:
1) prima del prelievo l’ago viene avvitato sulla guida.
2) s’infila una provetta nella guida (senza spingerla).
3) sulla cute disinfettata, l’ago viene guidato delicatamente nella vena del paziente; una volta in vena la provetta viene
spinta in avanti nella guida per forare il tappo e rilasciare il vuoto.
4) quando il sangue incomincia a fluire, si toglie il laccio, ponendo attenzione a non muovere l’ago.
5) la provetta va riempita fino all’esaurimento del vuoto, quindi tolta e rimpiazzata con una successiva (se necessario).
Una valvola, costituita da un cappuccio di gomma, che slitta lungo la parte interna dell’ago, serve a prevenire la fuoriuscita di
sangue durante il cambio di provetta.
Le provette per esami di chimica clinica (settore core-lab del Laboratorio) contengono un gel con funzione di separatore
cellulare. I separatori cellulari sono costituiti da materiale inerte. Durante la centrifugazione il coagulo o la parte corpuscolata
del sangue spiazza il gel, che va ad interporsi come un disco tra cellule e siero o plasma sovranatante, che così vengono separati
fisicamente dalle cellule ematiche. Il separatore cellulare evita chedurante la conservazione del campione le cellule rilascino
nel siero o plasma alcuni loro componenti o che utilizzo alcuni analiti del sovranatante (per es. glucosio).
Le provette sono fatte di materiale plastico (PET), infrangibile.
Interferenze del tappo: i tappi contengono Zinco e le provette usuali sono inadatte per questa misura e un costituente della
gomma (TBEP) interferisce con la misura di certi farmaci.
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Bisogna fare attenzione alla data di scadenza delle provette: con il tempo le provette perdono il vuoto ed il silicone si
deteriora.
In alcuni pazienti si può verificare un retroflusso di sangue dalla provetta alla vena: per questo motivo le provette in uso sono
sterili. Il retroflusso può essere evitato ponendo il braccio in basso ed evitando il contatto del sangue con il tappo della
provetta.
La sequenza delle provette deve avere il seguente ordine: 1) emocolture; 2) provetta con citrato per coagulazione (tappo
azzurro); 3) provette senza additivi (tappo rosa); 4) provetta con separatore cellulare (tappo giallo); 5) provetta con eparina
(tappo verde); 6) provetta con EDTA (tappo lilla) e 7) provetta con ossalato/fluoruro (tappo grigio).
10. Prelievo completato
Tolto l’ago si chiede al paziente di tenere la garza o il cotone pressato sul punto del prelievo e di tenere il braccio sollevato per
evitare gocciolamento di sangue. E’ meglio poi bendare, facendo rimuovere la benda dopo circa 15 minuti.La guida con ago va
smaltita negli appositi contenitori ed i guanti in ulteriori appositi contenitori.
PROVETTE DI RACCOLTA SOTTO-VUOTO
Anticoagulanti e conservanti (Fig. 2)
Eparina
Le provette contenenti eparina sono contraddistinte dal colore verde del tappo.
E’ presente nelle provette come polvere che si scioglie rapidamente nel sangue ad una concentrazione di circa 1000 U/mL (0.2
mg/mL).
E’ l’anticoagulante più usato perché determina poche interferenze, tra le quali però figurano quelle per i test in biologia
molecolare (inibisce la PCR) e l’aumento spurio di tiroxina libera (FT4) e triiodotironina libera (FT3).
Il tappo verde chiaro identifica le provette contenenti litio eparina e separatore cellulare, che vanno impiegate per le analisi in
emergenza o per la terapia intensiva.
Il tappo verde scuro identifica le provette contenenti litio eparina per le analisi specifiche (cfr “Tipologia delle provette”).
Le provette contenenti eparina vanno mescolate delicatamente per inversione 5-6 volte (come del resto tutte le provette sottovuoto).
EDTA
Le provette contenenti EDTA sono contraddistinte dal colore lilla del tappo.
Alla concentrazione di 1-2 g/L conserva le componenti cellulari del sangue. Se il campione raccolto in provetta è scarso le
cellule si raggrinzano (ipertonicità della soluzione), inficiando le loro misure. Si ricorda che in caso di volume scarso, il volume
minimo accettabile è di 1 mL di sangue.
Il sangue raccolto in una provetta con EDTA non deve essere travasato in altre provette , perché l’EDTA altera molti parametri.
(chela calcio e ferro, inibisce ALP, CK, riduce la misura del colesterolo sino al 5%, inibisce i test di coagulazione).
Il tappo lilla nelle sue gradazioni (chiaro e intenso) identifica le provette contenenti EDTA per le analisi specifiche (cfr
“Tipologia delle provette”).
Le provette contenenti EDTA vanno mescolate delicatamente per inversione 5-6 volte (come del resto tutte le provette sottovuoto).
Citrato
Il tappo azzurro identifica le provette contenenti citrato per le analisi specifiche (cfr “Tipologia delle provette”).
Alla concentrazione del 3.2% in rapporto 1 parte su 9 parti di sangue costituisce il campione adatto per i test di coagulazione.
E’ molto importante che la provetta venga fatta aspirare completamente per rispettare le suddette proporzioni e per la
correttezza delle misure.
Le provette contenenti citrato vanno mescolate delicatamente per inversione 5-6 volte (come del resto tutte le provette sottovuoto).
Fluoruro con Ossalato
Il tappo grigio identifica le provette contenenti questa miscela per le analisi specifiche (cfr “Tipologia delle provette”).
Il fluoruro viene usato per preservare il glucosio nel sangue (inibitore della glicolisi cellulare), mentre l’ossalato provvede
all’anticoagulazione.
Le provette contenenti fluoruro/ossalato vanno mescolate delicatamente per inversione 5-6 volte (come del resto tutte le
provette sotto-vuoto).
RACCOLTA DEL SANGUE DA UNA LINEA INTRAVENOSA O ARTERIOSA
Quando si raccoglie sangue da un catetere venoso centrale o da una linea arteriosa bisogna assicurarsi che la composizione del
campione non venga influenzata dal liquido d’infusione.
Perciò s’interrompe il flusso del liquido e si aspirano 10 mL di sangue dalla valvola, che vengono scartati, prima di raccogliere il
campione per le analisi.
Rispetto alla vena periferica, il sangue raccolto da un catetere venoso centrale presenta comunque alcune differenze di
composizione (cfr “Influenza del sito di raccolta sulla composizione del plasma”).
In alternativa si può sempre raccogliere sangue da una vena del braccio al di sotto della linea d’infusione, dato che non si
verifica mai un retroflusso del liquido infuso nella vena.
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CAMPIONI NON IDONEI
Emolisi
E’ un fenomeno dovuto alla rottura delle membrane dei globuli rossi e al conseguente rilascio di emoglobina e altri costituenti
cellulari.
L’emolisi nel siero diviene visivamente evidente quando la concentrazione di emoglobina è consistente e supera i 200 mg/dL.
Una lieve emolisi ha scarso effetto sulla maggior parte dei test.
Un forte emolisi causa un marcato aumento di quei costituenti che sono presenti in elevata concentrazione nei globuli rossi
rispetto al plasma (soprattutto, lattato deidrogenasi-LDH, potassio, magnesio, fosforo, AST. Ogni aumento nel siero di 100 mg/L
di emoglobina aumenta AST del 2%, LDH del 10%, potassio dello 0.6%).
Una forte emolisi causa all’opposto un certo effetto di diluizione di quei componenti presenti in concentrazione più bassa nei
globuli rossi rispetto al plasma.
L’emolisi interferisce anche su alcuni metodi analitici.
Nel nostro laboratorio ciascun campione di siero o plasma viene analizzato automaticamente per la presenza di emolisi, oltre
che per ittero e lipemia, tramite la cosiddetta misura degli indici del siero ed automaticamente vengono esclusi i risultati
influenzati dall’emolisi. Anche il grado di emolisi viene preso in considerazione in questa procedura (alcuni risultati di test
vengono esclusi per emolisi lieve, altri se ne aggiungono quando l’emolisi è forte) (cfr “Istruzione del Processo : Emolisi”).
IL PRELIEVO ARTERIOSO
Il sangue arterioso subisce rapide variazioni dopo che è stato prelevato e queste sono alla base dei frequenti errori nella fase
preanalitica, che portano a discrepanze tra valori misurati e valori effettivi e che possono indurre errori di diagnosi o
trattamento.
Le bolle d’aria
I campioni di sangue arterioso non devono contenere bolle d’aria, perché la presenza per alcuni minuti di una bolla d’aria può
influenzare significativamente i valori di pO 2. Se nel campione si formano delle bolle d’aria, queste devono essere rimosse
immediatamente. Risulta critica la presenza di una bolla d’aria con volume pari addirittura all’1% del campione e che permane
per 30 secondi. Nell’aria atmosferica la pO 2 è 150 mmHg mentre nel sangue arterioso è 90-100 mmHg e ciò provoca un influsso
positivo di ossigeno ed erroneo aumento di pO2 nel campione.
Campioni sedimentati
Il sangue raccolto è soggetto al processo di sedimentazione, la cui entità varia da un paziente all’altro: con il tempo il sangue,
lasciato indisturbato, si separa in plasma e cellule ematiche. E’ molto importante miscelare completamente i campioni
sedimentati prima di analizzarli. L’analisi di campioni sedimentati, non omogenei, porta ad errori di misura della ctHb (valori
significativamente ridotti), ma anche di pO2, ABE, SBC, ctO2 .
Campioni emolitici
L’emolisi, cioè la lisi dei globuli rossi, produce un aumento di potassio ed un calo di calcio ione nel plasma, perché i globuli rossi
contengono più potassio e meno calcio del plasma. L’emolisi può essere dovuta ad uno dei seguenti errori: 1) elevata pressione
di riempimento attraverso un passaggio stretto (ago di diametro troppo piccolo, raccordo del catetere, ingresso
nell’analizzatore, ecc.) e il rischio di emolisi aumenta se il passaggio è parzialmente bloccato da sangue coagulato. 2) un
raffreddamento eccessivo del campione con parziale congelamento. 3) un’agitazione troppo energica del campione. L’emolisi
non può essere vista in un campione di sangue intero, perciò ha molto valore evitare gli errori su riportati.
Conservazione dei campioni
Una volta che il sangue s’è allontanato dal corpo, le cellule ematiche continuano a metabolizzare e alterano la composizione di
gas, pH e metaboliti:

pO2 si riduce perché le cellule ematiche consumano ossigeno,

pCO2 aumenta perché le cellule ematiche producono anidride carbonica,

pH si riduce a causa dell’aumento di anidride carbonica e per la glicolisi,

Ca2+ (calcio ionizzato) aumenta perché la riduzione di pH libera Ca 2+ dalle proteine,

Glucosio si riduce perché viene metabolizzato,

Lattato aumenta a causa della glicolisi.
Altri fenomeni che si registrano con il perdurare del tempo di conservazione sono:
1) diffusione dei gas ematici attraverso le pareti di plastica della siringa verso l’aria atmosferica;
2) il raffreddamento del campione provoca il blocco della pompa sodio-potassio con conseguente aumento del potassio nel
plasma e, quindi di quello misurato dallo strumento.
In definitiva il campione dovrebbe idealmente essere analizzato immediatamente e se ciò non fosse possibile occorre
conservarlo in modo molto adeguato.
Conviene raffreddare i campioni solo se devono essere conservati per più di 10 minuti, tuttavia per gli effetti dovuti alla pompa
del sodio-potassio la conservazione dei campioni non deve superare i 30 minuti.
Effetto dei coaguli
Il sangue che entra nel sistema di campionamento dello strumento inizia subito a coagulare ( i microcoaguli si formano dopo solo
15 secondi). La presenza di microcoaguli influenza le prestazioni dell’analizzatore e provoca errati valori di misura. Inoltre i
coaguli possono formare campioni non omogenei ed in questo modo influenzare le misure.
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Influenza della Soluzione Fisiologica in Cateteri Arteriosi e dell’Eparina Liquida
Si devono usare siringhe pre-eparinizzate con eparina liofilizzata.
Non si deve usare eparina liquida perché questa diluisce il campione e produce di conseguenza una erronea riduzione dei valori
di elettroliti, tHb, pCO2 e metabolici.
Analogamente se, prima del prelievo la soluzione fisiologica non viene adeguatamente rimossa dai cateteri arteriosi, la
diluizione che ne consegue influenza i risultati dell’analisi.
Interferenza dell’Eparina con il Calcio Ione
I tipi più comuni di eparina influenzano le misure degli elettroliti a causa dell’effetto del legame. I normali tipi di eparina (di
litio, di sodio) hanno dei siti di legame negativi liberi che legano gli ioni positivi presenti nel sangue (Ca 2+, K+, Na+) e, una volta
legati, gli ioni non vengono più misurati dallo strumento, portando così a misure sottostimate.
Si deve usare un tipo di eparina appositamente bilanciata, in cui i siti liberi di legame sono stati neutralizzati.
Mescolamento di sangue arterioso con sangue venoso
Se durante il prelievo con siringa vengono miscelati sangue arterioso e sangue venoso i valori dei parametri misurati non
corrispondono più a quelli del sangue arterioso. In tal caso il campione è inaccettabile e si deve eseguire un nuovo
prelievo arterioso
Instabilità temporanea del paziente
Perché le misure riflettano le reali condizioni del paziente, questi deve trovarsi in uno stato stazionario di ventilazione prima e
durante il prelievo di sangue.
Bisogna attendere 15-20 minuti da variazione del grado di ventilazione o di altre forme di trattamento (infusioni) prima di
eseguire il prelievo di sangue.
METODI
DI
CAMPIONAMENTO:
1) CAMPIONE ARTERIOSO OTTENUTO CON SIRINGA A RIEMPIMENTO AUTOMATICO CON AGO PREMONTATO
2) CAMPIONI ARTERIOSI PRELEVATI DA UN CATETERE CON UNA SIRINGA AD ASPIRAZIONE O A RIEMPIMENTO AUTOMATICO
.
Preparazione e campionamento
Informare, se possibile, il paziente della procedura e, in caso di prelievo con siringa, avvisarlo che potrebbe essere doloroso.
Per minimizzare il dolore si può eseguire un’anestesia locale.
Prima di fare il prelievo occorre predisporre tutto l’occorrente, controllare le condizioni del paziente, preparare la zona del
campionamento e, in caso di cateteri arteriosi, spegnere i dispositivi di allarme della pressione del sangue e lavare il catetere
per eliminare la soluzione fisiologica.
PRELIEVO ARTERIOSO ESEGUITO CON SIRINGA A RIEMPIMENTO AUTOMATICO CON AGO PREMONTATO
Attrezzatura









Siringa a riempimento automatico con ago premontato e con eparina liofilizzata per prelievo arterioso
Guanti
Tampone con alcol
Garze
Fasciature
Dispositivo di sicurezza per aghi
Etichetta ID paziente
Contenitore aghi
Acqua e ghiaccio o altro sistema di raffreddamento (solo se la conservazione del campione è proprio indispensabile)
Scelta del sito di prelievo
I criteri di scelta sono i seguenti:

Circolo collaterale per apporto ematico alternativo

Accessibilità e dimensioni dell’arteria

Rischio di complicazioni (per il rischio d’infezioni evitare le zone che mostrino traumi evidenti dovuti a prelievi
ripetuti con siringa)

Edema (evitare le zone con eccesso di liquidi negli spazi interstiziali)
Siti del prelievo (Fig. 4)
Il prelievo pone a rischio di complicazioni che arrestano il flusso arterioso. Bisogna sempre verificare la garanzia di circolazione
sanguigna collaterale alla zona di apporto dell’arteria.
Durante il prelievo bisogna porre estrema attenzione a non colpire con l’ago il periostio, fatto che pone a rischio di
complicazioni Arteria Radiale: il sito maggiormente preferito per gli adulti è l’arteria radiale, perché è superficiale. L’arteria
ulnare apporta un’adeguata circolazione collaterale ma bisogna confermare questa condizione eseguendo il Test di Allen
modificato, poiché nel 2% dei casi questo non si verifica.
Test di Allen (Fig. 5): 1) si esercita una pressione sul polso per arrestare le arterie ulnare e radiale; 2) il paziente serra la mano
con forza per fare defluire il sangue dal pugno; 3) quando la mano diventa bianca viene rilasciata la pressione sull’arteria
ulnare; 4) si osservano il palmo e le dita: se la mano diventa rossa in pochi secondi significa che si è realizzata la perfusione
completa attraverso l’arteria ulnare e non è pericoloso eseguire il prelievo nell’arteria radiale.
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Arteria brachiale: non viene usata frequentemente perché ha una circolazione collaterale insufficiente e si trova vicino al
periostio, alle vene ed ai nervi e può essere difficoltoso comprimerla. E’ difficile inserire l’ago nell’arteria perché scivola via,
non essendo sostenuta da muscoli e tendini. Inoltre, dato che è situata in profondità c’è rischio di danneggiare le strutture
circostanti e di emorragia dopo il prelievo.
Arteria femorale: è ampia ed è facile da pungere, ma la sua posizione è poco pratica, la zona è difficile da disinfettare, è
difficile da comprimere e non presenta un circolo collaterale adeguato.
Arteria dorso-pedale: è l’ultima alternativa.
Esaminare che il sito di prelievo non presenti infezioni, ematomi, esantemi cutanei.Disinfettare la zona e le dita che entrano in
contatto con la cute del paziente.
Campionamento (Fig. 6)
Prima di eseguire il prelievo, si regola il volume desiderato della siringa a riempimento automatico.
S’individua l’arteria e la si immobilizza con due dita della mano durante il prelievo.
Si tieni fermo il braccio del paziente su una superficie stabile.
Si distende il polso del paziente o, in caso di prelievo brachiale, si distende il gomito.
Si orienta l’ago verso la corrente sanguigna, parallelo all’arteria e con il taglio obliquo rivolto verso l’alto.
S’inserisce l’ago a circa 45° rispetto alla cute (per il prelievo femorale l’ago deve essere invece perpendicolare all’arteria).
Quando l’ago è nell’arteria la siringa si riempie da sola rapidamente (per effetto della pressione arteriosa).
Si tiene siringa e ago immobili ed si evita che l’ago attraversi l’arteria (se succedesse, si ritrae delicatamente l’ago ed si
attende che il sangue riprenda a scorrere).
Dopo che la siringa si è riempita si ritrae l’ago.
Subito dopo il campionamento
Si comprime la zona subito dopo il prelievo: si tiene la garza vicino all’ago mentre questo viene rimosso, senza esercitare
pressione finchè l’ago non è stato rimosso completamente per evitare inutili sofferenze e per il rischio di danneggiare l’arteria.
Si comprime la zona per almeno 5 minuti (10 minuti per arteria brachiale o femorale) per arrestare l’emorragia ed evitare lo
sviluppo di ematomi. Si applica infine una fasciatura.
Si richiude l’ago con il cappuccio di sicurezza e lo si smaltisce nell’apposito contenitore.Se si sono formate bolle d’aria nella
siringa, si copre il cono con una garza, si tiene la siringa in posizione verticale e la si picchietta per espellere le bolle d’aria.
Si sigilla il campione con l’apposito cappuccio.Si miscela il campione per solubilizzare l’eparina contenuta nella siringa (in
questo modo si evita la formazione di coaguli).
Si applica sul corpo della siringa l’etichetta ID paziente, oltre ad ulteriori informazioni (ora del prelievo, sito del campione, tipo
di campione, temperatura, ventilazione, ecc.)
CAMPIONI ARTERIOSI PRELEVATI DA UN CATETERE CON UNA SIRINGA AD ASPIRAZIONE O A RIEMPIMENTO AUTOMATICO
I cateteri arteriosi sono utilizzati per monitorare in continuo la pressione arteriosa e per prelevare campioni di sangue. Tali
cateteri sono generalmente posizionati negli stessi siti descritti per i campioni arteriosi prelevati con siringa.
Prima di operare sul catetere bisogna spegnere momentaneamente il dispositivo di allarme del sistema di monitoraggio della
pressione.
Esistono vari tipi di cateteri arteriosi: viene qui descritto il campionamento da un sistema con valvola a tre vie.
Attrezzatura







Siringa per scarto
Garze
Disinfettante per la valvola
Siringa per emogasanalisi ad aspirazione o a riempimento automatico, eparinizzata con eparina liofilizzata
Etichetta ID paziente
Acqua e ghiaccio o borsa con gel refrigerante (solo se la conservazione del campione è proprio indispensabile)
Guanti.
Preparazione
Si controlla il colore e la temperatura della zona di flusso dell’arteria in cui è posizionato il catetere e la si confronta con
l’estremità opposta. Se questa si presenta fredda e bluastra (indicativo di ridotta circolazione), bisogna informare il medico di
turno perché forse è necessario rimuovere il catetere.
Si verifica che il catetere sia fissato in modo sicuro (tutti i raccordi devono essere saldi per evitare la formazione di piccole
bolle d’aria durante il campionamento).
Si verifica che non ci siano coaguli nei tubi del catetere (eventuali coaguli presenti nella siringa influenzano la performance
dello strumento di misura).
Si elimina qualsiasi traccia di soluzione fisiologica per evitare che il campione risulti diluito: per fare ciò preleva ed espelli un
volume di sangue pari a 3-6 volte quello contenuto nei tubi.
Si disinfetta il raccordo della valvola prima d’inserirvi la siringa.
Campionamento (Fig. 7)
Si colloca la siringa nel raccordo della valvola ed si orienta la valvola in modo che l’ingresso del sangue sia aperto e quello della
soluzione fisiologica chiuso. Evita di girare completamente la valvola, perché la soluzione fisiologica diluirebbe il campione
Se si utilizza una siringa a riempimento automatico, prima d’inserirla nella valvola, regola lo stantuffo al volume desiderato,
tieni la siringa a circa 45° e attendi che la pressione arteriosa la faccia riempire di sangue.
Se si utilizza una siringa ad aspirazione, prima d’inserirla nella valvola spingi bene in fondo lo stantuffo e poi aspira lentamente
il campione (se aspiri troppo velocemente si crea il vuoto che degassa il campione o genera bolle d’aria).
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Bisogna evitare interruzioni durante il processo di campionamento e bisogna prelevare il campione immediatamente dopo che il
sangue di scarto è stato eliminato.
Subito dopo il campionamento
Dopo che la siringa si è riempita, ruota la valvola in posizione chiuso, togli la siringa ed apri la valvola per far scorrere la
soluzione di lavaggio. Pulisci il catetere e la relativa valvola per il sangue, disinfettala e chiudila con l’apposito cappuccio.
Previeni la formazione di coaguli e/o di bolle d’aria nel catetere, perché se iniettati nel paziente potrebbero provocare
embolia.
Se usi siringhe ad aspirazione elimina sempre le eventuali bolle d’aria che si formano a causa dello spazio morto nel puntale
della siringa.
Miscela bene il campione per disciogliere l’eparina.
Applica l’etichetta ID paziente sul corpo della siringa.
Riaccendi il dispositivo di allarme sul monitor della pressione.
URINE
Gli errori più frequenti nell’analisi dell’urina sono di natura preanalitica: campione troppo vecchio, contaminazione delle
provette, campione disomogeneo, scarsa considerazione dei fattori preanalitici nell’interpretazione dei risultati.
I contenitori adatti alla raccolta delle urine sono rappresentati in figura 8.
Urine del primo mattino a digiuno
E’ il campione più concentrato, utile per l’ esame standard delle urine (esame chimico fisico e esame microscopico del
sedimento).
La pulizia dei genitali prima della raccolta dell’urina è raccomandata per una valutazione accurata dei leucociti (Fig. 9).
L’analisi delle urine dovrebbe essere eseguita entro 1 ora dalla raccolta, soprattutto per l’esame del sedimento.
La stabilità di GR e GB dipende da pH e da osmolalità: con pH>7.5 e/o osmolalità < 300 mOsm/Kg le cellule si degradano
rapidamente.
Altri analiti tendono a formare cristalli a pH fisiologico (calcio, ossalato, acido urico) o subiscono decomposizione (glucosio,
urea, citrato).
Urine per ricerca di etanolo e droghe d’abuso
La raccolta va eseguita rispettando la catena di custodia (cfr “Catena di Custodia”).
Urine per raccolta temporizzata
Prima d’iniziare la raccolta s’invita il paziente a svuotare completamente la vescica.
Successivamente si raccolgono in bidone tutte le urine (Fig. 8) fino al tempo stabilito, includendo nella raccolta le ultime urine.
La prassi per il nostro Laboratorio riguarda la raccolta delle urine delle 24 ore, che prevede, nel mattino precedente il giorno
della consegna del bidone di raccolta, lo svuotamento della vescica tramite eliminazione delle urine del primo mattino e,
quindi, la raccolta di tutte le urine inclusa quella del primo mattino del giorno della consegna del bidone.
Si raccomanda per ciascuna minzione di usare un contenitore separato e poi di versarne il contenuto nel bidone di raccolta,
onde evitare il contatto con eventuali schizzi del conservante, che risultano irritanti (acido o soda). Durante la raccolta il
bidone va tenuto refrigerato (circa 4°C).
Istruzioni particolari riguardo ad alimenti o farmaci da evitare devono essere date al paziente per la misura nelle urine di alcuni
parametri particolari (cfr “Guida ai test di Laboratorio”).
Date le esigenze di diversi conservanti, non sempre le urine possono essere raccolte contemporaneamente per due o più test
(cfr “Tipologie della raccolta”).
Conservanti per le urine
Sono riportati in tabella 1. (cfr “Tipologie della raccolta”) in funzione della misura da effettuare.
La loro funzione principale è quella d’inibire la crescita batterica e/o la decomposizione chimica, di solubilizzare costituenti
che altrimenti precipiterebbero e di inibire l’ossidazione dl campione.
All’opposto alcuni campioni non devono contenere conservanti, poiché questi interferirebbero con l’analisi. In questi casi, la
refrigerazione del campione durante la raccolta rappresenta l’unica precauzione da adottare.
Urine per urinocoltura
La procedura da seguire è quella della raccolta del mitto intermedio (Fig. 9).
La presenza nell’urina di >105/mL batteri indica batteriuria .
L’analisi delle urine dovrebbe essere eseguita entro 1 ora dalla raccolta per evitare sovra crescita batterica.
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VARIABILI PREANALITICHE
INFLUENZE INTRINSECHE
ETA’
influenza le concentrazioni di analiti nel sangue e urine dopo la nascita, durante l’adolescenza, e nella vecchiaia.
Nei neonati i Globuli Rossi (GR) e la emoglobina (Hb) sono più alti rispetto agli adulti. Nei primi giorni di vita l’aumentato pO2
arterioso provoca la lisi dei GR cui fa seguito l’aumento della bilirubina. La funzione epatica immatura è alla base della mancata
glucuronicazione ed eliminazione della bilirubina.
Negli adolescenti, durante la fase di accrescimento (aumentata attività degli osteoblasti) la Fosfatasi Alcalina (ALP) mostra un
picco.
Durante tutta la vita, Colesterolo Totale e HDL incrementano progressivamente.
RAZZA
Nella razza nera, in entrambi i sessi, i Globuli Bianchi (GB), specificamente i granulociti neutrofili, sono ridotti rispetto alla
razza bianca.
L’enzima creatina-fosfochinasi (CK) presenta differenze tra i sessi in tutte le razze, ma nella razza nera i valori sono più elevati.
Nella razza nera i livelli di vitamina B12 nel siero sono 1.35 volte superiori e quelli di lipoproteina(a) sono doppi (senza
conseguenze sull’aterosclerosi) rispetto alla razza bianca.
SESSO
Oltre alle caratteristiche macroscopiche ed ai profili ormonali si riscontrano differenze nei parametri biochimico-ematologici.
La differenza nella sideremia (ferro nel siero) si annulla dopo i 65 anni.
CK e Creatinina sono più bassi nella donna (ridotta massa muscolare).
DIETA
La dieta è il principale fattore che influenza i parametri biochimici.
Vanno distinti effetti acuti e a lungo termine.
Effetti acuti: variazioni come effetto di un singolo pasto standard. Gli effetti dipendono dalla composizione del cibo e dal
tempo intercorso tra il pasto ed il prelievo. Variazioni <5% sono considerate trascurabili.
Effetti a lungo termine: i livelli di colesterolo e trigliceridi dipendono da vari fattori (composizione del cibo della dieta,
consumo di alcool e caffè, fumo, attività fisica).
Una dieta ricca in proteine e acidi nucleici provoca aumento di urea, acido urico, ammonio.
Il digiuno e la malnutrizione provocano pure variazioni importanti. Precocemente calano i livelli nel siero di prealbumina e
proteina legante retinolo (RBP). Il digiuno protratto per oltre 48 ore provoca acidosi metabolica con calo di pH e bicarbonati
per aumento di acidi organici, specialmente corpi chetonici.
DIGIUNO
Gli effetti di un lungo digiuno (4 settimane): calano colesterolo, trigliceridi e urea; aumentano creatinina e acido urico (ridotta
clearance da chetonemia). Le ridotte spese energetiche portano a calo degli ormoni tiroidei (FT4 e FT3). L’escrezione con le
urine di ammonio e creatinina aumentano, mentre calano quelle di urea, calcio, fosfati.
Meccanismi: aumentato riassorbimento di molecole (triglicerdi, glucosio, aminoacidi), loro metabolismo intestinale e epatico
(VLDL, urea, ammonio) o alterati meccanismi di regolazione dovuti alla loro carenza (acido urico, g-glutamiltransferasi,
colinesterasi, FT4, RBP, corpi chetonici).
Raccomandazione:
Per una corretta interpretazione dei risultati di laboratorio la procedura standard consiste nel prelievo dopo 12 ore di
digiuno e ridotta attività fisica.
ESERCIZIO FISICO
Esistono due tipi di esercizio fisico: 1.Statico o isometrico, di breve durata e di forte intensità, che utilizza energia già
immagazzinata nei muscoli (ATP e creatina fosfofato); 2. Dinamico o isotonico, di lunga durata e di bassa intensità, che
utilizza ATP prodotto dai metabolismi aerobici e anaerobici.Inoltre bisogna considerare anche l’effetto dell’allenamento fisico e
la massa muscolare.
Le variazioni acute degli analiti sono dovute allo spostamento di volume dal compartimento intravasale a quello interstiziale,
perdita di volume da sudorazione e cambiamenti ormonali (aumento di catecolamine, glucagone, somatotropina, cortisolo,
ACTH e riduzione di insulina), che a loro volta aumentano leucociti e glicemia.
ALTITUDINE
Alcuni parametri variano ad elevata altitudine rispetto al livello del mare.
Aumentano: la Proteina C-reattiva (sino al 65% a 3600 m), le 2-globuline sieriche( sino al 43% a 5400 m), l’ematocrito (Hct) e
l’emoglobina (Hb) (sino all’8% a 1400 m) e l’acido urico.
Calano la creatinina urinaria, la clearance della creatinina, l’osmolalità serica, la transferrina e la renina.
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CAFFEINA
E’ presente in molte bevande/cibi, tuttavia manca una definizione dettagliata dei suoi effetti sui parametri di laboratorio.
La caffeina inibisce la fosfodiesterasi e quindi mantiene elevati i livelli di AMP ciclico; quindi promuove la glicogenolisi, che
provoca aumento della glicemia. Tramite l’aumento dell’epinefrina, aumenta la gluconeogenesi, che provoca ulteriore
aumento
della glicemia. L’attivazione della trigliceride lipasi provoca aumento di acidi grassi liberi (NEFA), che spiazzano ormoni e
eventuali farmaci dall’albumina che li trasporta, liberandoli nel siero. Tre ore dopo l’assunzione di 250 mg di caffeina renina e
catecolamine aumentano.
FUMO
Il fumo provoca cambiamenti acuti e cronici dei livelli di una serie di analiti.
Cambiamenti acuti: entro un’ora dal fumo di 1-5 sigarette aumentano nel siero/plasma acidi grassi, epinefrina, glicerolo,
aldosterone, cortisolo.
Cambiamenti cronici: riguardano leucociti, lipoproteine, attività di enzimi, ormoni, vitamine, marcatori tumorali e
metalli pesanti.
Il fumo di tabacco contiene composti piridinici, idrocianati, tiocianati che esercitano effetti diretti o indiretti sugli analiti.
Cala l’attività dell’enzima di conversione della angiotensina (ACE), per distruzione delle cellule endoteliali del polmone.
I livelli nel sangue di cotinina (metabolita della nicotina), tiocianato e carbossiemoglobina sono marcatori qualitativi
(sigarette, sigari, pipa, con o senza inalazione del fumo) e quantitativi dell’abitudine al fumo.
ALCOOL
Il consumo d’alcool provoca cambiamenti di una serie di analiti, a seconda dell’entità e durata. Vanno considerati effetti acuti
e cronici.
Effetti acuti: entro 2-4 ore cala la glicemia e aumenta il lattato per inibizione della gluconeogenesi epatica. L’etanolo viene
trasformato in acetaldeide e poi ad acetato e ciò aumenta la sintesi epatica di acido urico. L’acetato con il lattato riducono i
bicarbonati nel siero, provocando acidosi metabolica.
Effetti cronici: riguardano l’aumento delle attività degli enzimi epatici (quello della g-glutamiltransferasi è causata da
induzione enzimatica, quella delle transaminasi ALT e AST da danno epatico).
La inibizione della glicosilazione enzimatica delle proteine da parte del fegato provoca aumento di proteine desialate
(asialotrasferrina o CDT).
I trigliceridi aumentano per ridotto catabolismo.
Il volume corpuscolare medio (MCV) dei globuli rossi aumenta per tossicità diretta sulle cellule eitropoietiche o per deficit di
folato.
La diuresi aumenta per ridotta secrezione di vasopressina, seguita da aumentata secrezione di renina e aldosterone.
DROGHE D’ABUSO
Amfetamine, morfina, eroina, cannabinoidi e cocaina influenzano i risultati di laboratorio.
Morfina: causa spamo dello sfintere di Oddi con aumento di amilasi e lipasi.
AMFETAMINE
MORFINA
EROINA
CANNABIS
Effetti Biologici delle Droghe sui Livelli di Analiti nel Siero/Plasma
Aumento
Calo
acidi grassi liberi
amilasi, lipasi, AST, ALT, bilirubina, ALP, TSH,
Insulina, norepinefrina
prolattina, gastrina
pCO2, T4, colesterolo, potassio (grave
pO2, albumina
rabdomiolisi)
Sodio, potassio, cloro, urea, insulina
Creatinina, glucosio, acido urico
QUANDO FARE IL TEST
Tre domande essenziali:
1. Quando devo raccogliere il campione?
Momento della giornata
Momento dall’ultimo campione
Momento dopo l’ultimo pasto
Momento dopo il farmaco
2. Quando mi serve il risultato dell’esame sul campione che raccolgo ora?
3. I risultati possono essere confrontati con quelli ottenuti in diversi momenti della giornata, del mese, dell’anno per lo stesso
paziente o per la popolazione di riferimento?
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INFLUENZE DEL RITMO CIRCADIANO
Certi analiti tendono a fluttuare nell’arco della giornata.
Il potassio è più baso nel pomeriggio rispetto al mattino, il cortisolo aumenta durante il giorno e alla notte cala. La fluttuazione
del cortisolo è responsabile dell’inattendibilità dei risultati del test di tolleranza al carico orale di glucosio (OGTT), quando
questo è eseguito nel pomeriggio.
Per questi motivi gli intervalli di riferimento sono ottenuti dalla 7.00 alle 9.00 del mattino.
Il ritmo circadiano viene anche influenzato dai ritmi individuali dei pasti, esercizio fisico e sonno, che con esso non devono
essere confusi.
Analiti
ACTH
CORTISOLO (S,U)
TESTOSTERONE
TSH
T4
SOMATOTROPINA
PROLATTINA
ALDOSTERONE
RENINA
EPINEFRINA (P)
NOREPINEFRINA
(P,U)
EMOGLOBINA
EOSINOFILI
FERRO (S)
FOSFATI (S)
SODIO (U)
FOSFATI (U)
VOLUME (U)
TEMPERATURA
CORPOREA
Massimo
(ora del giorno)
Minimo
(ora del giorno)
Ampiezza
(% media giornaliera)
6-10
5-8
2-4
20-2
8-12
21-23
5-7
2-4
0-6
9-12
9-12
0-4
21-3
20-24
7-13
23-3
1-21
10-12
12-14
10-12
2-5
2-5
150-200
180-200
30-50
5-15
10-20
300-400
80-100
60-80
120-140
30-50
50-120
6-18
4-6
14-18
2-4
4-6
18-24
2-6
18-20
22-24
18-20
2-4
8-12
12-16
4-8
12-16
5-7
8-15
30-40
50-70
30-40
60-80
60-80
60-80
0.8-1.0°C
Certi analiti risentono delle influenze stagionali.
La triiodotironina (FT3) è più bassa in estate che in inverno, mentre il 25-OH
colecalciferolo(Vitamina D) è più alto in estate.
Certi analiti variano durante il ciclo mestruale.
I livelli di aldosterone sono doppi prima dell’ovulazione rispetto alla fase follicolare e la renina mostra un aumento preovulatorio. Il colesterolo cala durante l’ovulazione. Ferro e fosfati calano durante la mestruazione.
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REGOLE GENERALI




Il campione dovrebbe essere raccolto tra le 7.00 e le 9.00 del mattino.
Il prelievo dovrebbe essere eseguito dopo 12 ore dall’ultimo pasto.
Il campione dovrebbe essere raccolto prima di eseguire procedure diagnostiche o di somministrare farmaci
interferenti.
Per il monitoraggio dei farmaci considera il picco (zenith) dopo la somministrazione del farmaco e la fase stazionaria
(nadir) prima della dose successiva.
Documenta sempre l’esatto momento del prelievo.


E’ peggio raccogliere un campione nel momento sbagliato, che non raccoglierlo.
Un campione i cui risultati arrivano troppo tardi è un campione sprecato.

MA:
Figura 1. Corretta
esecuzione del prelievo
venoso. La sequenza delle
fasi è in ordine alfabetico.
Per una completa
descrizione si rimanda al
capitolo “Il Prelievo
Venoso”.
Figura 2. Per evitare
confusione agli operatori
nell’identificare i tipi di
provette con i diversi
additivi, queste presentano
tappi di colori differenti. In
tabella sono riportate le
tipologie delle provette,
identificate dal colore dei
tappi, per le principali analisi
eseguite dal nostro
Laboratorio. Viene anche
indicato il tipo di additivo
presente nelle varie
provette. Per una maggiore
comprensione si rimanda al
capitolo “Provette di
Raccolta Sotto-vuoto”.
Figura 3. Alcuni esempi di dispositivo di sicurezza. Sono indicate in sequenza le varie fasi durante
l’utilizzo dei vari dispositivi: ago (colonna sinistra), butterfly (colonna centrale) e emogasanalisi
(colonna destra)
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Figura 6. PRELIEVO ARTERIOSO ESEGUITO CON SIRINGA A RIEMPIMENTO AUTOMATICO CON AGO PREMONTATO
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Figura 7. CAMPIONI ARTERIOSI PRELEVATI DA UN CATETERE CON UNA SIRINGA AD ASPIRAZIONE O A RIEMPIMENTO AUTOMATICO
Figura 8. Raccoglitori per urina. E’ rappresentato il contenitore per le urine delle 24 ore (in marrone) quello per urine del primo
mattino, estemporanee e urino coltura (barattolo trasparente) e le provette per il trasporto in Laboratorio. Un sistema di
prelevamento dal contenitore in provette sotto-vuoto tramite sonda sul coperchio del contenitore evita all’operatore una
possibile contaminazione con le urine (di prossima introduzione nel nostro Laboratorio
Figura 8. Raccolta delle urine con la “Tecnica del mitto intermedio”
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Tabella 1. Conservanti per le urine. Alcuni conservanti sono usati per stabilizzare gli analiti, ma non esiste un unico conservante
per tutti loro.
MONITORAGGIO TERAPEUTICO DEI FARMACI
Il monitoraggio terapeutico dei farmaci ( indicato con la sigla TDM, dall'inglese Therapeutic Drug
Monitoring ) consiste essenzialmente nella determinazione della concentrazione ematica di alcuni
farmaci e nella successiva interpretazione dei risultati ottenuti, allo scopo di adattare la posologia
farmacologica alle esigenze del singolo paziente.
Indicazioni al monitoraggio dei livelli plasmatici
Il monitoraggio assume un ruolo di estrema utilità in particolari situazioni:
1. all'inizio della terapia per facilitare l' individuazione di un regime terapeutico adeguato ;
2. nel follow-up durante il trattamento cronico ;
3. per l'ottimizzazione del dosaggio in determinate situazioni fisiologiche (età, gravidanza, puerperio)
e patologiche ( epatopatie, nefropatie );
4. nelle terapie associate allo scopo di rilevare eventuali variazioni dovute ad interazioni
farmacologiche;
5. nell'aggiustamento della posologia di farmaci caratterizzati da cinetiche particolari (es.: cinetica di
saturazione nel caso della fenitoina);
6. in tutte le situazioni in cui vi sia un'alterata risposta rispetto allo schema terapeutico proposto.
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Indagini di laboratorio
La pratica del TDM trova una reale utilità solo nell'ambito di un ristretto gruppo di farmaci , in quanto
devono essere soddisfatti i seguenti presupposti :
1. esistenza di una stretta correlazione tra concentrazione plasmatica ed efficacia/ tossicità ;
2. esistenza di una ben definita " finestra terapeutica " dei livelli plasmatici ottimali, al di sotto dei
quali si hanno concentrazioni subterapeutiche ed al di sopra si hanno concentrazioni tossiche (NOTA:I
limiti non sono mai così ben definiti e sono validi solo in termini statistici, e non necessariamente per
il singolo paziente)
3. esistenza di un basso coefficiente terapeutico, per cui le concentrazioni ottimali sono molto vicine
a quelle tossiche ( es. fenitoina);
4. esistenza di una elevata variabilità interindividuale: la posologia standardizzata sulla base del peso
o della superficie corporea darebbe luogo in questi casi ad un ampio range di concentrazione ematica
in una popolazione di pazienti producendo valori subterapeutici o tossici.
Pur essendo tuttora dibattuto il problema di stabilire di una lista definitiva, si può comunque dire
che farmaci per i quali l'esecuzione del TDM assicura effettivamente dei benefici dimostrati sono
numerosi.Poiché un'impropria attuazione del monitoraggio può compromettere anche del tutto i
risultati attesi è opportuno considerare attentamente i seguenti aspetti:
- Campione : preferibilmente il dosaggio viene eseguito su siero, quindi al momento del prelievo non
deve essere usato alcun anticoagulante. Solo nel caso della ciclosporina viene utilizzato sangue intero
(anticoagulante : EDTA)
- Modalità' di prelievo : in generale viene misurato il valore pre-dose in condizioni di steady-state.
Per alcuni farmaci l'ora del prelievo è importante in quanto si verificano fluttuazioni dell’ arco della
giornata anche con dosi ravvicinate (es. carbamazepina, acido valproico )
E’ buona regola quindi eseguire il prelievo in corrispondenza della cosiddetta valle, ( ossia al mattino
o immediatamente prima della dose successiva) poiché in tali condizioni il livello ematico e' più'
riproducibile. Qualora si desiderino avere indicazioni utili riguardo la comparsa di effetti tossici
transitori e' opportuno eseguire il prelievo in corrispondenza del livello di picco . Alcuni farmaci
( antibiotici aminoglucosidici) richiedono il dosaggio di entrambi i livelli.
Lo steady-state o stato di equilibrio -è la condizione di equilibrio , raggiunta a seguito di
somministrazioni ripetute del farmaco, in cui si osservano oscillazioni stabili e regolari delle
concentrazioni ematiche tra un valore minimo ( valle ) ed uno massimo ( picco ). Generalmente lo
steady-state viene raggiunto dopo un intervallo di tempo corrispondente a 4-5 emivite del farmaco
considerato.L’emivita (t 1/2) – è il tempo necessario affinché la concentrazione ematica del farmaco
si dimezzi.
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IL SISTEMA QUALITA’ DEL LABORATORIO
Da alcuni anni il Laboratorio ha adottato il Sistema Qualità.
Viene dato rilievo alla sicurezza sul lavoro, alla registrazione degli inconvenienti, alla formazione
continua del personale, al controllo di qualità al fine del mantenimento e miglioramento della
qualità del servizio.
La qualità del Servizio viene inoltre supportata dalle competenze e professionalità delle équipe dei
clienti interni, cioè i Reparti/Servizi dell’ospedale ed i medici del territorio.
Dal mese di maggio dell’anno 2003 il Laboratorio ha ottenuto la Certificazione di Qualità secondo le
norme ISO 9001/2000.
GESTIONE DELLA QUALITA’
Il sistema di Gestione per la Qualità del Servizio di Laboratorio Analisi è costantemente maturato
applicando gli otto principi di Gestione per la Qualità:
Principio 1: organizzazione orientata al cliente.
La flessibilità organizzativa, la disponibilità al cambiamento, l’analisi e la ricerca dei punti critici quali
opportunità di miglioramento sono alcuni degli strumenti necessari al perseguimento della migliore
soddisfazione dei bisogni impliciti ed espliciti del cittadino al quale è sempre dovuto il miglior servizio
e non la migliore organizzazione.
Principio 2: leadership.
La Direzione deve favorire e promuovere presso la dirigenza la capacità di coinvolgere, di comunicare
la condivisione della missione e la visione della struttura, l’autorevolezza, la qualificazione e la
specializzazione professionali come strumenti indispensabili per il governo consapevole e finalizzato
della struttura.
Principio 3:coinvolgimento del personale.
Il personale è la principale risorsa della organizzazione e deve essere valorizzata anche negli aspetti
propositivi. La condivisione delle scelte, la capacità di ascolto e di aggregazione sono alcuni degli
strumenti utili a tale valorizzazione.
Principio 4 e 5: approccio per processi e gestione sistemica.
Il referto di laboratorio rappresenta lo strumento di sintesi con cui i dati prodotti (i numeri) sono
trasformati in informazione utile per le decisioni cliniche. I contenuti del referto sono il risultato di
processi (preanalitici, analitici, informativi, gestionali, amministrativi, ecc.) interconnessi la cui
gestione integrata concorre a definire la qualità ultima del servizio.
Principio 6 e 7: Miglioramento continuo e decisioni basate sui dati di fatto.
Necessitano della capacità continuativa di lettura della adeguatezza della organizzazione rispetto alle
aspettative del cittadino e comportano la capacità di esercizio di analisi critica dell’ambiente interno
ed esterno. L’emotività decisionale deve essere sostituita dalla programmazione e progettazione di
soluzioni adeguate ai problemi evidenziati dall’analisi dei dati e dalle informazioni (i dati di fatto).Per
tali motivi viene pianificata una serie di quesiti appropriati in relazione alla tipologia dell’utente cui
sono rivolte (paziente,medico ospedaliero, ecc..) per individuare le loro esigenze, il loro grado di
soddisfazione e il loro giudizio sulle capacità del Laboratorio di rispettare gli standard dichiarati.
Lo studio (o indagine conoscitiva) è condotto almeno una volta ogni 48 mesi e dopo la raccolta e la
lettura delle schede di ritorno, prevede una elaborazione che permette di quantizzare le risposte alle
varie domande e di individuare risultati non conformi alle aspettative ovvero le aree di sofferenza.
Principio 8:rapporto di reciproco beneficio con i fornitori.
Anche i fornitori sono una risorsa primaria dell’organizzazione e devono essere utilizzati come tali in
un rapporto di reciproco beneficio.Vengono monitorati e registrati i tempi di consegna di materiali e
reagenti,la qualità,conformità e data di scadenza degli stessi,i tempi di intervento
dell’assistenza tecnica in relazione all’ora della chiamata,i verbali dell’intervento tecnico,la
compliance del fornitore a quanto proposto e sottoscritto nel contratto di fornitura.Vengono
registrate le eventuali non conformità.
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Il Laboratorio di Analisi pone particolare attenzione al controllo della qualità dei processi monitorati
tramite l’analisi periodica delle Non Conformità , dei Reclami e/o Suggerimenti, delle Azioni
Correttive e Preventive e di altri indicatori di processo individuati periodicamente: l’elaborazione
statistica di tutti questi parametri, che sono analizzati sistematicamente nel Riesame della Direzione,
permettono di tenere sotto controllo non solo il nostro processo produttivo, ma, soprattutto, il
rapporto con l’utenza (pazienti, medici,reparti, ecc.) e con le interfacce esterne (fornitori, U.O.
Provveditorato, altre U.O., ecc.).
Il Servizio di Laboratorio Analisi - Azienda USL n. 21 partecipa numerosi programmi di Verifica
Esterna della Qualità (VEQ),nazionali e internazionali. I dati relativi sono conservati e disponibili
presso il laboratorio per tre anni.La partecipazione a tali programmi coinvolge centinaia di Laboratori
nel mondo e permette di confrontare le proprie performances analitiche con quelle degli altri
partecipanti e rappresenta un potente strumento di Miglioramento Continuo della Qualità.
Oltre ai programmi esterni di VEQ, ciascuna sezione del laboratorio impiega controlli interni
giornalieri che, in tempo reale, sono utilizzati per la validazione delle diverse serie analitiche sulla
base di “limiti di
accettabilità” predefiniti, il cui superamento è indicazione obbligatoria all’annullamento della seduta
analitica;
la validazione puo’ avvenire solo dopo la normalizzazione (dopo opportune azioni correttive) dei
valori dei controlli. Anche i dati relativi ai controlli interni sono conservati presso il laboratorio e
disponibili per almeno 1 anno.La presenza in laboratorio di più strumenti in grado di eseguire le stesse
analisi, ha determinato la necessità di predisporre procedure di allineamento strumentale, idonee a
consentire una ripetibilità e
costanza del dato analitico indipendenti dalla strumentazione utilizzata: ciascuna Sezione definisce i
limiti di accettabilità degli allineamenti e li documenta in apposite tabelle. La medesima procedura è
utilizzata,con gli strumenti installati presso i Point of care di Bovolone e Zevio,che sonon interfacciati
informaticamente con il LIS del Laboratorio. Uno strumento non allineato è momentaneamente escluso
dall’utilizzo routinario, in attesa delle specifiche azioni correttive.
L’organizzazione del Laboratorio si e’ dotata di tecnologie uniformi, garantendo per uno stesso analita
l’utilizzo di stesse metodiche, strumentazioni, reattivi e intervalli di riferimento sia che l’esame sia
richiesto con modalita’ di urgenza che di routine.
In ogni sezione del laboratorio e’ presente per ciascun strumento un manuale riportante le modalita’
operative e che prevede la registrazione di calibrazioni, tarature, manutenzioni preventive e
correttive, e dei controlli. VEQ, controlli interni e procedure di allineamento offrono pertanto la
possibilità di fornire in maniera integrata le informazioni più idonee sulla accuratezza e precisione
analitiche; permettono inoltre la definizione di intervalli di riferimento (i c.d. “valori normali”)
adeguati per il miglior utilizzo clinico dei risultati di laboratorio;si rivelano, infine, utili strumenti per
la valutazione dei fornitori e della qualità dei materiali diagnostici.
I processi utilizzati sistematicamente per l’assicurazione della qualità (VEQ, controllo interno)
concorrono a definire la precisione analitica di ciascuna determinazione. La precisione viene espressa
dal Coefficiente di variazione analitica (CVa) che misura il grado di variabilità, espresso in
percentuale, di due o più risultati ottenuti sullo stesso materiale biologico, sullo stesso strumento e
nella stessa (CVa nella serie) o diversa (CVa tra serie) seduta analitica.
Il CVa definisce pertanto la significatività della differenza tra due misurazioni successive dello stesso
analita (differenza significativa = superiore al CVa; differenza non significativa = Inferiore al CVa).
La Variabilità Biologica intra-individuale (CVi) indica per numerosi analiti il valore percentuale delle
differenze che, tra due misurazioni successive, sono determinate da fattori non strumentali (ritmi
circadiani, ciclo mestruale, fumo, abitudini alimentari, ecc.).Un ulteriore strumento di miglioramento
continuo della qualità e rappresentato dalla partecipazione e/o promozione di gruppi operativi
costituiti con finalità di standardizzazione della qualità sia analitica che di processo.In tale ambito il
Laboratorio, misurandosi con altre realtà esterne, può accrescere il proprio bagaglio culturale e
mantenere alti i propri standard qualitativi.
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CARATTERISTICHE DEL REFERTO
Il Referto è la prestazione del Laboratorio;oltre alle informazioni di base (anagrafica del paziente,
sesso, data di nascita, reparto di provenienza, datandi accettazione e di refertazione degli esami,
firma digitale del Direttore o di chi ne fa le veci), il referto presenta,quando disponibili, le
informazioni qui di seguito elencate per consentire una interpretazione del risultato in maniera
quanto più possibile corretta e completa.
Intervallo di riferimento (I.R.)
Tutti gli I.R. riportati sui referti sono stati calcolati dal Laboratorio non solo in riferimento ai metodi
analitici utilizzati ma anche alla reale popolazione afferente al Laboratorio stesso. Periodicamente e
sistematicamente vengono riverificati mediante l'esecuzione del Controllo Qualità.
Il Laboratorio ha configurato, per tutti gli analiti che ne hanno bisogno, gli intervalli di riferimento
secondo l’età e il sesso, per cui, sul referto compaiono già i valori corretti.
In linea generale gli intervalli di riferimento indicano semplicemente la dispersione dei risultati
intorno ad un valore medio,riferito ad una popolazione clinicamente sana,e non indicano
necessariamente una condizione di “normalità”,intesa come assenza di malattia.
Allo stesso modo,valori al di fuori dei limiti,segnalati nel referto con un asterisco,non sono
necessariamente indicativi di patologia in atto.
Per il dosaggio di farmaci viene indicato l’intervallo terapeutico accettabile.
Per molti esami ( in genere in ambito oncologico o infettivologico ), è importante valutare le
variazioni del risultato nel tempo piuttosto che riferirsi a valori standard.
Commenti e comunicazioni
Sul referto esistono alcuni spazi liberi che il Dirigente abilitato alla validazione dei risultati utilizza per
riportare commenti o comunicazioni rivolte ai medici curanti, ritenute importanti per una corretta
valutazione del referto.Viene inoltre comunicata sempre la disponibilità del laboratorio ad eseguire
controlli e ulteriori indagini sul campione conservato per un determinato periodo specificato.
Firma del referto
La validazione del referto avviene a video ed è effettuata dai Dirigenti del Laboratorio.Durante la
validazione clinica, inoltre, il sistema informatico fornisce strumenti di valutazione del dato analitico
che facilitano il compito nella valutazione di congruità (delta check, allarmi
per valori di panico, ecc.); ed è anche possibile visionare dati cumulativi di tutte le visite effettuate
dal paziente con la possibilità di vedere il grafico di tutte le variazioni.Alcune informazioni (terapia
farmacologica, motivi di richiesta, data dell’ ultima mestruazione) comunicate al Laboratorio e
memorizzate, in un apposito campo, durante l’accettazione del paziente vengono considerate per
l'interpretazione del referto.
Si possono memorizzare, e rimarranno correlate all’anagrafica del paziente, dati permanenti
informativi di terapie farmacologiche o patologie (TAO, antiepilettici, diabete, ecc.). Ai fini della
tracciabilità,sul referto è indicato il nome del Dirigente che ha validato digitalmente la risposta .
Conservazione del referto
Dal momento in cui il Dirigente ha firmato digitalmente il referto, questo viene conservato come tale
nel Repository del Sistema Informatico Aziendale da cui puo’ essere richiamato per consultazione od
eventualmente per essere ristampato come copia conforme.
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GLI ESAMI
Elenco degli esami del Servizio di Laboratorio Analisi (Allegato n.1 )
L’elenco dettagliato degli esami richiedibili presso il Servizio di Laboratorio Analisi (eseguiti in loco o
in Service presso altre sedi) è fornito in allegato al presente documento;esso non è esaustivo di tutta
la diagnostica di Laboratorio,poiché quasi ogni giorno vengono rilasciati e validati nuovi test
dall’industria biomedica. Per tale motivo l’elenco è aggiornato periodicamente con l’inserimento di
nuovi esami o l’eliminazione di quelli ritenuti obsoleti alla luce dell’Evidence Based Laboratory
Medicine.
Il documento di riferimento rimane il Nomenclatore Tariffario Regionale.
CARTA DEL SERVIZIO DELL’U.O.C. DI LABORATORIO ANALISI CLINICHE E MICROBIOLOGIA
Redatto a cura di:
Dott. Antonio Conti dell’U.O.C di Laboratorio Analisi Cliniche e
Microbiologia
Impaginazione
A cura della Sezione Comunicazione & Marketing/URP
Responsabile Dott. Michele Triglione
Stampa
Centro Stampa Aziendale
MARZO 2015