Analisi dei costi-volumi-risultati e decisioni aziendali
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Analisi dei costi-volumi-risultati e decisioni aziendali
Analisi dei costi-volumi-risultati e decisioni aziendali A cura di Laura Coggiola Il Direct Costing MARGINALITA’ REDDITIVITA’ RICAVI COSTI ? PROFITTO CONTO ECONOMICO “GESTIONALE” AREA OPERATIVA O CARATTERISTICA GESTIONE GLOBALE FINANZIARIA AREA NON OPERATIVA ATIPICA STRAORDINARIA FISCALE CONTO ECONOMICO “GESTIONALE” RICAVI NETTI OPERATIVI - COSTI OPERATIVI = REDDITO OPERATIVO +/- ONERI/PROVENTI FINANZIARI +/- ONERI/PROVENTI ATIPICI +/- ONERI/PROVENTI STRAORDINARI = RISULTATO ANTE IMPOSTE - IMPOSTE SUL REDDITO = RISULTATO NETTO GESTIONE OPERATIVA pluralità di schemi di riclassificazione GESTIONE FINANZIARIA GESTIONI ATIPICA GESTIONE STRAORDINARIA GESTIONE FISCALE PERCHE’ ANALIZZARE I COSTI AZIENDALI? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) EFFETTUARE SCELTE ECONOMICHE È (di produzione, organizzazione, NECESSARIA commercializzazione, ecc.) ‘RAZIONALI E PER CONVENIENTI” L’ANALISI DEI COSTI è l’attività attraverso la quale possiamo ottenere maggiori informazioni migliorare la conoscenza sul business e sulle sue performance SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE sistema attraverso il quale il management cerca di utilizzare in modo efficace ed efficiente le risorse e guidare il comportamento del personale al fine di conseguire gli obiettivi aziendali LA FUNZIONE DEL CONTROLLO DI GESTIONE PLAN CHECK DO GLI OBIETTIVI DELL’ANALISI DEI COSTI LA VALUTAZIONE DELL’EFFICIENZA SUPPORTARE LE DECISIONI DI CONVENIENZA ALIMENTARE IL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE LA VALUTAZIONE DELL’EFFICIENZA Attraverso l’analisi dei costi è possibile emettere un giudizio sulla capacità di minimizzare il consumo di risorse (input) a parità di output (prodotti finiti, attività, ecc.) realizzato: 9 Valutazione dell’efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi esprimibile sia in termini fisico-tecnici che in termini economici (finalizzata alla riduzione di sprechi nell’uso di materie, energia, manodopera, ecc.) 9 Valutazione della produttività / saturazione ovvero dell’impiego ottimale della capacità produttiva disponibile (finalizzata ad evitare il sottoutilizzo dei fattori produttivi a flusso rigido di servizi come impianti, fabbricati, personale, ecc.) SUPPORTARE LE DECISIONI DI CONVENIENZA Attraverso l’analisi dei costi è possibile supportare la formulazione di decisioni di convenienza, ovvero che comportano una scelta del management tra percorsi di azione alternativi in modo da massimizzare il risultato economico: 9 Definizione del prezzo 9 Scelta tra make or buy (esternalizzazione) 9 Confronto tra le redditività di linee di prodotti (per distribuire le risorse aziendali tra le varie produzioni in modo più conveniente) 9 Eliminazione di linea di prodotto o unità operativa 9 Valutazione degli investimenti ALIMENTARE IL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE Attraverso l’analisi dei costi è possibile alimentare le informazioni necessarie alla funzione di programmazione e controllo: 9 Definire obiettivi e standard del sistema previsionale (budget) 9 Verificare la congruità tra costi previsionali e costi effettivi 9 Comprendere le cause degli scostamenti FULL COSTING E DIRECT COSTING Esistono due diverse scuole di pensiero sul metodo di calcolo e analisi dei costi : FULL COSTING (costo pieno) e DIRECT COSTING (costo variabile) FULL COSTING DIRECT COSTING per calcolare il costo di un prodotto / servizio sono imputati tutti i costi (comprese le spese generali , le spese di amministrazione , spese commerciali , oneri finanziari e fiscali) per calcolare il costo di un prodotto / servizio sono imputati solo i costi variabili e – in alcuni casi – i costi fissi specifici DIRECT COSTING Nel Direct Costing, o calcolo a costi variabili direttamente proporzionali, l’allocazione dei costi fissi / indiretti agli oggetti di costo, non assume importanza. COSTI FISSI Fixed cost Costi che si sostengono per acquisire le strutture in grado di garantire una potenzialità di produzione /erogazione di servizi. Questi costi si sostengono indipendentemente dai volumi di produzione/ servizi che saranno ottenuti e venduti . Sono anche definiti “costi sommersi” (sunk cost). COSTI VARIABILI Variable cost Costi dei fattori produttivi necessari per ottenere un certo volume di produzione / servizi . Questi costi si riferiscono a fattori che l’azienda NON acquista in assenza della attività produttiva. Sono anche definiti “costi eliminabili” (o evitabili). ANALISI DEI COSTI : COSTI TOTALI E COSTI UNITARI COSTI TOTALI COSTI UNITARI y=a+b.x Volume attività x Costi fissi a 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 Costi variabili (b=300) b.x 3.000.000 6.000.000 9.000.000 12.000.000 15.000.000 y/x = a/x + b Costi totali a + bx Costo fisso unitario a/x Costo variabile unitario b Costo totale unitario y/x 5.000.000 8.000.000 11.000.000 14.000.000 17.000.000 200 100 66,6 50 40 300 300 300 300 300 500 400 366,6 350 340 CONTO ECONOMICO “A MARGINE DI CONTRIBUZIONE” RICAVI - costi variabili MARGINE DI CONTRIBUZIONE - costi fissi REDDITO OPERATIVO CAPACITÀ DI COPERTURA DEI COSTI FISSI DI STRUTTURA EBIT Un esempio RICAVI costi dipendenti dai volumi di output capacità di copertura dei costi fissi (-) COSTI VARIABILI TOTALI 100 40 = MARGINE di CONTRIBUZIONE 60 (-) COSTI FISSI TOTALI 30 = RISULTATO OPERATIVO 30 Scenario 1 COSTI VARIABILI 50 COSTI FISSI 50 RICAVI DI VENDITA 100 40 COSTI VARIABILI 30 COSTI FISSI RICAVI DI VENDITA Scenario 2 100 UTILE Scenario 3 COSTI VARIABILI RICAVI DI VENDITA 90 80 COSTI VARIABILI 70 90 20 COSTI FISSI PERDITA RICAVI DI VENDITA 10 COSTI FISSI PERDITA Scenario 4 METODO DEL DIRECT COSTING : FINALITA’ Confrontando prodotti diversi, perde importanza attribuire al prodotto i costi fissi in quanto ciò che interessa è vedere se il prodotto, rispetto ai suoi costi variabili, ai prezzi e ai volumi è in grado di produrre un ammontare di margine di contribuzione capace di coprire i costi fissi e lasciare un margine di utile più o meno elevato. La convenienza di situazioni produttive alternative va giudicata rispetto alla maggiore o minore capacità di creare margine di contribuzione e tale capacità dipende dalla combinazione tra costi variabili, prezzi e volumi. Per l’analisi economica delle scelte aziendali ( analisi di convenienza differenziale tra ricavi incrementali e costi incrementali di alternative di azione) , nella logica di breve periodo e data una certa capacità produttiva, è utile soffermare l’attenzione solo sui costi variabili. DIRECT COSTING SEMPLICE DIRECT COSTING SEMPLICE Nel Direct Costing Semplice , la grandezza di riferimento da tenere in considerazione è rappresentata dalla differenza tra ricavi di vendita e costi variabili : il margine di contribuzione Il margine di contribuzione rappresenta un indicatore di economicità: se risulta positivo conviene produrre quel determinato prodotto o servizio altrimenti è decisamente meglio rivedere la propria strategia produttiva , a meno che la scelta non sia “strategica” E’ possibile costruire differenti MdC : margine di contribuzione industriale (Ricavi Vendita meno Costi variabili di produzione sia diretti che indiretti) esempi di costi variabili diretti sono la Mod, le materie prime o altri componenti esempi di costi variabili indiretti sono l’energia elettrica o altri materiali di consumo 1°margine di contribuzione aziendale (margine di contribuzione industriale meno Provvigioni o altri costi diretti di vendita) SERVIZIO A SERVIZIO B SERVIZIO C ………… …….…… …………. COSTI VARIABILI ………… ………… ………… MdC INDUSTRIALE ………… ………… ………… PROVVIGIONI ………… ………… ………… 1° MdC AZIENDALE ………… ………… ………… RICAVI MdC TOTALE ……………………………… COSTI FISSI ……………………….……… REDDITO OPERATIVO ……………………….……… DIRECT COSTING EVOLUTO DIRECT COSTING EVOLUTO 9 differenziazione di tecnologia produttiva 9 prodotti differenziati Nel Direct Costing Evoluto anche i costi fissi specifici, cioè tutti quei costi fissi di fattori produttivi impiegati esclusivamente per l’ottenimento del prodotto oggetto di calcolo, vengono tenuti in considerazione e formano base di analisi . Nei casi in cui la differenziazione di tecnologia e/o di prodotti/servizi è elevata , risulta più corretto - ai fini del giudizio sulla capacità di contribuzione delle linee di prodotto/servizio tenere conto della diversa struttura dei loro costi fissi specifici, che può modificare sostanzialmente il giudizio di convenienza. Oltre ai precedenti margini di contribuzione (ottenuti con il Direct Costing semplice) , si determina un 2° margine di contribuzione aziendale (differenza tra I° margine di contribuzione aziendale e costi fissi specifici). SERVIZIO A SERVIZIO B SERVIZIO C RICAVI ………… …….…… …………. COSTI VARIABILI ………… ………… ………… MdC INDUSTRIALE ………… ………… ………… PROVVIGIONI ………… ………… ………… 1° MdC AZIENDALE ………… ………… ………… COSTI FISSI SPECIFICI ………… ………… ………… ………… ………… ………… 2° MdC AZIENDALE MdC TOTALE ……………………………… COSTI FISSI COMUNI ……………………….……… REDDITO OPERATIVO ……………………….……… ESEMPIO A L’azienda ALFA monoprodotto ha sviluppato i seguenti risultati: ¾Ha venduto n. 2 prodotti ad un prezzo unitario di 12 ¾Ogni prodotto ha un costo variabile unitario di 6 ¾L’azienda presenta costi fissi di struttura pari a 11 Determinare il margine di contribuzione (in valore e in % ) ed il reddito operativo (in valore e in % ) totale Ricavi Costi variabili MdC Costi fissi RO % 100 ESEMPIO B Ipotizziamo che nel periodo 2 l’azienda ALFA : raddoppi il volume delle vendite (ipotesi1 ) , dimezzi il volume delle vendite (ipotesi2) mantenendo lo stesso prezzo di vendita e gli stessi costi fissi di struttura. IPOTESI 1 Ricavi totale % 100 IPOTESI 2 Ricavi Costi variabili Costi variabili MdC MdC Costi fissi Costi fissi RO RO totale % 100 L’analisi del punto di pareggio PUNTO DI PAREGGIO - BEP BEP € RICAVI COSTI TOTALI COSTI VARIABILI MARGINE DI CONTRIBUZIONE COSTI FISSI Volumi PUNTODI PAREGGIO RICAVI = COSTI TOTALI MARGINE DI CONTRIBUZIONE = COSTI FISSI FORMULA PER IL CALCOLO DEL BEP (in numero di pezzi) COSTI FISSI TOTALI MARGINE DI CONTRIBUZIONE UNITARIO Relazioni: RT = (Ru x V) CVT = (CVu x V) (Ru - CVu) = MDCu Legenda RT = Ricavi Totali CVT = Costi Variabili Totali CFT = Costi Fissi Totali Ru = Ricavo Unitario CVu = Costo Variabile unitario V = Volume (pezzi) MDCu = Margine Di Contribuzione unitario infatti RT = CVT + CFT quindi Ru x V = CVu x V + CFT Ru x V - CVu x V = CFT V x (Ru - CVu) = CFT CFT V= MDCu FORMULA PER IL CALCOLO DEL BEP (in volume di fatturato) COSTI FISSI TOTALI MARGINE DI CONTRIBUZIONE % Relazioni: MDCu = Ru x MDC% V x Ru = Fatturato infatti CFT V= MDCu CFT V= Legenda RT = Ricavi Totali CVT = Costi Variabili Totali CFT = Costi Fissi Totali Ru = Ricavo Unitario CVu = Costo Variabile unitario V = Volume (pezzi) MDCu = Margine Di Contribuzione unitario MDC% = Margine Di Contribuzione % Ru x MDC% CFT V x Ru = MDC% CFT Fatturato = MDC% MARGINE DI CONTRIBUZIONE Costi Fissi Punto di pareggio : (prezzo – costi variabili unitari) MARGINE DI CONTRIBUZIONE MC unitario: MC di una unità di prodotto MC complessivo: MC di un’intera produzione MC relativo: MC / ricavo Esempio: Prodotto A B Ricavi unitari 10 15 Cv unitari 6 7 MC unitario MC relativo 4 40% 25 + 200 = 320 Costi Fissi UTILE Il prodotto B è più conveniente perché ha il margine di contribuzione più elevato e, quindi contribuisce maggiormente alla copertura dei costi fissi aziendali 8 53,3% Quantità venduta 30 MC complessivo 120 Si chiama così perché indica quanto un prodotto contribuisce a coprire i costi fissi. E’ molto importante per fare scelte di convenienza economica, determinare prezzi di vendita, ecc. 250 70 Maggiore è la quantità venduta, maggiori saranno i margini di contribuzione complessivi e maggiore sarà l’utile dell’azienda BEP E OBIETTIVI Il livello di unità vendute necessario a produrre un “obiettivo prefissato” costi fissi + obiettivo prefissato quantità = prezzi unitari-costi variabili unitari BEP IN AZIENDE MULTIPRODOTTI / MULTI SERVIZI Per calcolare il punto di break even aziendale in un’impresa multiprodotto / multiservizio è sufficiente sostituire, nelle relazioni di base , i valori di ricavo e costo variabile unitario (pu − cvu) con i valori medi ponderati (pmp − cvmp) calcolati sulla base del mix dei volumi (nel caso in cui si desideri calcolare il BEP espresso in unità) o dei valori di fatturato (nel caso in cui si desideri calcolare il BEP espresso in valore) . Le tecniche di pricing: margini e mark-up NON ESISTE UNA “FORMULA MAGICA “ PER DETERMINARE IL “PREZZO “ PIU’ CORRETTO PER UN PRODOTTO /SERVIZIO ESISSTONO PERO’ ALCUNI “FATTORI” CHE OCCORRE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE IN FASE DI DETRMINAZIONE DEL PREZZO VALORE PER L’ACQUIRENTE OFFERTE DEI CONCORRENTI Quanto il cliente è disposto a pagare = prezzo max accettabile dal cliente I prezzi dei competitors = prezzo standard di mercato PREZZO OBIETTIVI DEL VENDITORE COSTO INDUSTRIALE Strategia e posizionamento dell’azienda Costo totale di produzione del prodotto = prezzo minimo se non si vuole andare in perdita