Comunicato stampa 05/07/2013 ARIA CONDIZIONATA IN CASA E

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Comunicato stampa 05/07/2013 ARIA CONDIZIONATA IN CASA E
Comunicato stampa 05/07/2013
ARIA CONDIZIONATA IN CASA E NEI LUOGHI DI LAVORO:
L’IMPORTANZA DI UN CORRETTO UTILIZZO
Aria fresca e temperatura ideale, ma il danno con il condizionatore d’aria è dietro l’angolo;
Due specialisti dell’Istituto Scientifico di Cassano dell’IRCCS Fondazione Maugeri spiegano
come va utilizzata l’aria condizionata per evitare problemi respiratori e muscolari
Contro il caldo afoso ogni soluzione è ammessa, prima fra tutte l’impiego di condizionatori d’aria: in
casa, al lavoro, in auto, negli uffici e nei mezzi pubblici. Ma con moderazione e seguendo le giuste
precauzioni. Cefalee, contratture, raffreddori, fino a polmoniti e bronchiti sono alcuni fastidiosi
effetti collaterali che un uso improprio dell’aria condizionata potrebbe causare. Il dr. Antonio F.
Stefàno dell’U.O. di Riabilitazione Pneumologica e il dr. Vito Marsico dell’U.O. di Recupero e
Rieducazione Funzionale dell’Istituto Scientifico di Cassano dell’IRCCS Fondazione Maugeri, ci
spiegano come dovrebbe essere regolata la temperatura negli ambienti chiusi per non incorrere in
spiacevoli problemi di salute: mantenere un clima costante e regolare in modo appropriato
temperatura ed umidità sono accorgimenti fondamentali.
Durante i mesi più torridi dell’anno, soprattutto per quanti rimangono in città, l’aria condizionata
rappresenta un valido aiuto per sfuggire agli effetti del troppo caldo: eccessiva sudorazione, difficoltà
a respirare, spossatezza. Ma in che modo i condizionatori possono essere alleati contro la calura e
non fonte di ulteriori danni? “Fondamentale è evitare gli sbalzi di temperatura – afferma il dr. Stefàno : il microclima in cui soggiorniamo per lavoro, studio o diletto dovrebbe mantenere valori intorno ai
25/26 gradi e un tasso di umidità non superiore al 60/65%. Questo dà sollievo all’organismo e
preserva da disturbi a carico dell’apparato respiratorio. Se le escursioni termiche sono forti, come
purtroppo spesso accade quando impostiamo il condizionatore a 20, 22 gradi con una temperatura
esterna di 35, si favorisce una vasodilatazione vascolare che altera il microcircolo del sangue nelle
mucose e a cascata determina un abbassamento della risposta immunitaria. Le cellule deputate a
contrastare l’ingresso dei virus o di allergeni non agiscono correttamente con la possibilità di essere
colpiti da tracheiti, otiti, laringiti o faringiti specie nei più piccoli sempre in movimento o ancora
sinusiti, fino a bronchiti o polmoniti soprattutto nei soggetti predisposti o nei malati respiratori
cronici che sono più sensibili agli sbalzi di temperatura”.
Un’ultima considerazione merita l’aspetto legato alla pulizia dei filtri che deve essere eseguita ad
inizio stagione, ovvero prima di accendere le macchine, e inoltre, al fine di evitare il proliferare di
funghi e batteri durante il periodo di inattività dei climatizzatori, la pulizia va sempre effettuata alla
fine dell’estate con appositi prodotti antifungini.
Le abitudini più scorrette sembrano essere quelle di mettersi vicini alle sorgenti di raffreddamento
dell’aria sottoponendosi in tal modo a variazioni termiche improvvise. “Il rischio più frequente legato al
passaggio da un ambiente esterno caldo, dove la sudorazione è massima, ad uno condizionato è
quello di sviluppare contratture (rigidità, dolore) localizzate, come spesso accade, a livello di collo,
spalle, o schiena - afferma il dr. Vito Marsico -. In alcuni casi gli sbalzi posso essere causa anche di
labirintiti o sindromi vertiginose. Nel passaggio dal caldo dell’esterno alle temperature più fredde
di ambienti condizionati è quindi fondamentale permettere al corpo di acclimatarsi, coprendosi
inizialmente con giacca o felpa o golf; di fronte a cervicalgie, lombalgie o artriti causate da questi
sbalzi di temperatura i rimedi vanno dall’uso di decontratturanti ad azione centrale o periferica
abbinati ad antidolorifici qualora la contrattura si protragga oltre i due giorni”.
Alcuni utili accorgimenti:
•
In uffici, malls e centri commerciali, portare con sé sempre golfini o sciarpe da indossare all'interno
•
Non stazionare mai vicino a bocchette di uscita dell'aria fredda
•
Usando apparecchi di condizionamento portatili, dirigere il getto d'aria lontano dalle persone che
soggiornano nel locale, soprattutto se anziani o non autosufficienti
•
Ricordare che molti grandi anziani sono generalmente ipotermici e soffrono il freddo quanto il
caldo; evitare variazioni termiche brusche è per essi particolarmente importante in quanto i meccanismi
biologici di adattamento ai cambiamenti di temperatura sono meno efficienti che in giovani e adulti.
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Ufficio stampa IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri: UNOPUNTOTRE
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