Tu appartieni a me

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Tu appartieni a me
Tu appartieni a me
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2016
Autore: Sarah King
Lunghezza stampa: 135
Lingua: Italiano
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TU APPARTIENI A ME è il seguito di LA MIA OSSESSIONE SEI TU!
Barbara è delusa: si è convinta di essere stata solo un capriccio per Marcello, l'uomo di cui è
da sempre innamorata persa. Lui ha rimosso dalla memoria la loro prima notte d'amore,
spezzandole il cuore.
Per cercare di dimenticare, taglia i ponti con la sua vecchia vita e si trasferisce a Londra,
decidendo persino di dare una possibilità a George, un attore inglese che da mesi le fa un filo
spietato.
Per un certo periodo le cose funzionano, ma quando Francesca, la sua migliore amica, nonché
sorella di Marcello, decide di sposarsi con il suo Andrea, è costretta a ritornare in Italia per
farle da testimone.
Si ritroverà a fare i conti con il suo passato, scoprendo suo malgrado che nulla è cambiato.
Ma si può davvero combattere contro le ragioni del proprio cuore?
Non vi resta che venire a leggere per scoprirlo...
Piccolo estratto:
Sono convinta che George apprezzerebbe molto di più vederti addosso un bel perizoma in
pizzo!, la punzecchiò Miss Hyde dal suo cantuccio.
«Non è assatanato, come pensi tu, ha sempre sostenuto che i miei occhi sono fantastici…»
replicò Barbara facendo una smorfia.
Altrimenti come poteva abbindolarti? L ha buttata sul sentimentale, è tutta una tattica, cosa
credi? Dicendoti che hai un culo da favola ti avrebbe fatto scappare, mica è scemo,
l inglese!, riprese la vocetta nella sua testa.
«Cazzate!» replicò lei.
Sei tu che sei tonta!, la smentì l altra se stessa. Non ci vuole molto ad arrivarci, visto che
quando fate l amore mi pare dimostri più che apertamente cosa gli piace di te!
«Ci sono dei momenti in cui ti strozzerei!» sibilò Barbara alzando il volume. Prese la spazzola
e si pettinò cantando a squarciagola, giusto per non sentirla più. Dopo recuperò il cellulare e
uscì dal bagno, prese la borsa e controllò di aver tutto quello che le serviva. Appuratolo, infilò
le decolleté nere e si mise due gocce di Poison, di Dior, dietro le orecchie e sui polsi.
Il citofono suonò proprio mentre stava richiudendo la boccetta: George era arrivato. Si diede
l ultima controllatina allo specchio, prese il soprabito e si chiuse alle spalle la porta
dell appartamento.
George l aspettava di sotto, appoggiato alla portiera di un auto che non era la sua: una
Porsche nera fiammante. Apparteneva al fidanzato della sua vicina di casa e spiccava tra le
altre vetture, molto più modeste, come un orchidea in un cesto di margherite.
Comunque io insisto: il perizoma sarebbe stato più apprezzato!, esclamò Miss Hyde,
sorprendendola. Come sempre voleva avere l ultima parola.
«Fanculo!» sbottò Barbara mentre spalancava il portoncino d ingresso e raggiungeva il suo
ragazzo.
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