Mondo obeso e malnutrito: salute, malattie e

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Mondo obeso e malnutrito: salute, malattie e
Le idee di Expo verso la Carta di Milano,
Report tavolo tematico 26
Mondo obeso e malnutrito:
salute, malattie e disturbi alimentari
Contributo n° 53
LE IDEE DI EXPO 2015 – VERSO LA CARTA DI MILANO Milano, 7 febbraio 2015 TAVOLO N° 26 Tavolo di Lavoro: Mondo obeso e malnutrito: salute, malattie e disturbi alimentari Coordinatore: Prof. Giorgio Calabrese
Rapporteur: Daniela Martini Partecipanti al Tavolo: Piero Astegiano, Direttore dell’Istituto di Medicina dello Sport, Torino. ​
Daniele Bragagia, Managing Director, Eridania Sadam. ​ Simonpaolo Buongiardino, vice presidente ConfCommercio. Giorgio Calabrese, Medico Nutrizionista e docente universitario. Isabel Fernandez, Psicologa e Psicoterapeuta, Centro di Ricerche e Studi in Psicotraumatologia, Associazione EMDR Italia, Ordine degli Psicologi. i
6. Francesco Paolo Fulci, Presidente Ferrero 7. Elisa Isoardi, Presentatrice RAI “A Conti Fatti” 8. Anne Lartey, Direttore Nutrition Division, FAO. ​ 9. Rolando Manfredini, Responsabile Sicurezza Alimentare, Coldiretti. ​ 10. Daniela Martini, Dottoranda di Ricerca, Università Campus Bio­Medico, Roma. ​ 11. Marco Marzano De Marinis, Segretario Generale, Organizzazione Mondiale dell’Agricoltura. 12. Paolo Massobrio, Giornalista di Economia Agricola e Enogastronomia. 13. Giuseppe Morino, Responsabile Unità operativa Educazione Alimentare, Ospedale Bambino Gesù, Roma. 14. Ettore Novellino, Direttore Dipartimento Farmacia, Università Federico II, Napoli. ​ 15. Maurizio Reale, Responsabile della Rappresentanza per le relazioni con le Istituzioni UE, Coldiretti. Farmacia, Università Federico II, Napoli. ​
17. Silvano Zanuso, Scientific Communication & Research manager, Technogym. ​
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SESSIONE MATTUTINA Il tavolo si inquadra nel contesto della malnutrizione intesa come due fenomeni ben distinti, ma facce della stessa medaglia: la malnutrizione per eccesso (sovrappeso e obesità) e la malnutrizione per difetto. Emerge subito un primo paradosso: mondo al Nord obeso, mondo al Sub sottonutrito. L’obesità è la nuova emergenza nutrizionale del pianeta e interessa i paesi più industrializzati, ma anche quelli in via di sviluppo. Nel 2025 ci saranno 75 milioni di bambini obesi con una crescita prevista del 15­20% nel 2030 e questa sarà la “prima generazione che vivrà meno della generazione precedente”, a causa della crisi e allo stile di vita, anche alimentare, dovuto agli sforzi economici dei meno abbienti (il cibo “sano” costa troppo) . L’Italia è paradossalmente ai primi posti per incidenza di obesità infantile. Questo comporta costi elevatissimi per la società (3 trilioni di dollari/anno). Alla base di questa situazione vi sono fattori costituzionali ed ambientali, tra cui spiccano abitudini alimentari incongrue (stili alimentari troppo ricchi di proteine animali, zuccheri semplici, scarsa colazione, spuntini abbondanti, scarse fibre per regimi alimentari selettivi e poveri di frutta e verdura) e stili di vita non idonei ( scarso movimento spontaneo, prevalenza di tempo davanti ad un video) Da questo scaturisce che un approccio efficace deve basarsi su: 1) LA DIETA: mangiare moderatamente, mangiare di tutto; 2) L’ATTIVITÀ FISICA: muoversi di più e con regolarità. Attività fisica non va intesa non solo come sport ma come attività motoria nell’accezione più ampia (es. fare le scale anziché prendere l’ascensore). In questo contesto, fondamentale risulta non solo l’educazione (es. educazione fisica nelle scuole) ma anche l’apporto delle Istituzioni che dovrebbero sviluppare un concetto di “mobilità dolce” (importanza di spazi verdi, piste ciclabili) e tutto ciò che può favorire un corretto stile di vita inteso nel suo senso più ampio. Per realizzare questo è necessario un impegno di tutte le persone coinvolte, iniziando dalla famiglia che deve essere educata a considerare l’alimentazione non solo mezzo di crescita ponderale, ma diritto del bambino alla salute (alimentazione come prevenzione, terapia e cultura): fondamentale appare il concetto di ESPOSOMA, inteso come insieme dei fattori ambientali –tra i quali il microbioma intestinale- significativi nel modulare l’azione del genoma verso il benessere o le patologie metaboliche correlate ad es. all’obesità. In questo senso appare fondamentale sostenere l’allattamento materno prolungato (considerando l’aspetto nutritivo e relazionale mamma-bambino) ed indirizzare il divezzamento con un giusto apporto di proteine e con una modalità di inserimento dei cibi nuovi, che rispettando la crescita del bambino lo porti ad accettare un’alimentazione varia e salutare. Cruciale è quindi sostenere la famiglia. Accanto alla famiglia un ruolo centrale spetta alla scuola: fondamentale è insegnare questi concetti chiave nelle scuole già ai bambini piccoli, creando una nuova materia “educazione alla salute” già nelle scuole elementari, da abbinare all’educazione fisica ormai scomparsa. A ciò si affianca poi il ruolo della TV che oggi deve parlare in modo maturo e trasparente al consumatore, anche con l’aiuto delle aziende, indirizzando le persone a scelte consapevoli volte al benessere. . Tutti questi obiettivi rappresentano un’occasione unica per EXPO in Italia dove, grazie alla biodiversità presente, è possibile fare questo approccio. Complesso è anche il discorso della sicurezza alimentare (food safety and security): il problema non è la produzione (produciamo per 13 miliardi pur essendone 7) ma la distribuzione (strettamente legato alle infrastrutture). Elenco delle parole chiave/concetti raccolti e loro descrizione sintetica: 1. MALNUTRIZIONE​
che al suo interno comprende due categorie: gli obesi (malnutrizione per eccesso) e i sottonutriti (malnutrizione per difetto) 2.
mangiare con moderazione, mangiare di tutto DIETA:​
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ATTIVITA’ FISICA,​
intesa come attività motoria nel senso più ampio del termine, promossa durante la formazione scolastica ma anche favorita dalle istituzioni 4.
MULTIDISCIPLINARIETÀ​
nell’affrontare il problema della malnutrizione, individuando soluzioni condivise da tutte e nel quale ogni esperto possa esprimere l’ eccellenza nel proprio settore. 5.
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EDUCAZIONE ALIMENTARE/EDUCAZIONE ALLA SALUTE​
come elemento fondamentale nella formazione scolastica . I comportamenti alimentari si imparano in famiglia. La famiglia non va quindi trascurata nei FAMIGLIA​
progetti di educazione alimentare, in modo da poter lavorare anche sotto l’aspetto psicologico. , coinvolgendo tutte le istituzioni Importante quindi investire sull’​
EDUCAZIONE GENITORIALE​
coinvolte nella crescita del bambino (es. asili, scuole alimentari) che devono diventare centri di osservazione COMUNICAZIONE​
al consumatore da effettuare con ​
TRASPARENZA/CONSAPEVOLEZZA perché non può esserci salute se non c’è salute mentale ALIMENTAZIONE E PSICHE​
Descrizione delle case history segnalate: 1. CASE HISTORY. L’Istituto di Medicina dello Sport di Torino nel 2012, anno campione di una ricerca su 225.000 bambini in 30 anni, ha rilevato su 7500 ragazzi di 11 anni di tutte le prime medie torinesi che l’8,5% delle femmine e il 12,5% dei maschi risultano obesi: a ciò si aggiunge una ridotta efficienza fisica specie a livello cardio respiratorio. Pertanto un’opera di prevenzione deve basarsi sull’incremento del dispendio energetico oltre che sulla riduzione dell’apporto calorico. 2. CASE HISTORY. L'Ordine degli Psicologi della Lombardia ha organizzato per il 2015 in vari punti della città di Milano spazi in cui si comunica alla popolazione su vari ambiti (dipendenze, violenza, ecc.) e in particolare per ciò che concerne l’educazione genitoriale sotto vari aspetti, inclusi i modelli alimentari presenti in famiglia. Questo considerando che i disturbi alimentari hanno indici di mortalità più alti di quelli di altri disturbi come la depressione. 3. CASE HISTORY. Progetto Educazione alla Campagna Amica di Coldiretti: coinvolti dal 1999 ad oggi 712000 studenti già incontrati e coinvolti da Coldiretti per un totale di 35000 visite fattorie didattiche. 4. CASE HISTORY. Clinica Mangiagalli: intervento specialistico psicologico sull’allattamento con EMDR per facilitare l’allattamento e per intervenire nei casi in cui questo si manifesta in modo patologico/disfunzionale 5. CASE HISTORY. Uno studio dell’Ospedale Bambino Gesù ha coinvolto più di 5.700 bambini tra i 2 e i 6 anni di età, tutti visitati da pediatri della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) tra il 2011 e il 2012. Di questi bambini, circa 600 (il 10%) ha sviluppato sovrappeso o obesità nell’ultimo anno e – su 219 bambini – i ricercatori hanno potuto effettuare dettagliate analisi del sangue. Dei 219 piccoli presi in esame, quasi il 40 per cento ha avuto almeno una lettura anomala nel loro metabolismo come la pressione alta, colesterolo alto, glicemia elevata o bassi livelli di colesterolo “buono”. Nello specifico nel 35% è stata rilevata insulino-resistenza; nel 39% almeno una complicanza metabolica; nel 6% una condizione di pre-diabete; per il 25% alti valori di colesterolo e nel 13% ipertensione. Circa un terzo dei bambini ha avuto steatosi epatica non alcolica o un accumulo di depositi di grasso nel fegato. Valori che, in studi sugli adulti, sono stati collegati a un aumento del rischio di malattie cardiache e diabete. Lo studio ha rilevato che questi bambini hanno anche un indice di massa corporea più elevato (BMI) rispetto ai bambini obesi ma che non presentano anomalie metaboliche. I risultati mostrano che le alterazioni metaboliche legate all’obesità sono presenti già in età prescolare, nonostante i bambini siano in sovrappeso o obesi da poco tempo 8.
SESSIONE POMERIDIANA I diversi stakeholders hanno diverse esigenze che bisogna considerare ed armonizzare. Ad esempio, per il mondo dell’agricoltura, il punto cruciale è avere visibilità e avere una posizione rispettabile e non marginale. Agricoltori quindi come stakeholders di primaria importanza. Punto fondamentale è il dialogo chiaro tra i diversi settori che devono essere allo stesso livello (agricoltura e aziende). Fondamentale però è anche dare qualificazione per far comprendere agli stessi agricoltori, che magari tornano alla campagna come scelta secondaria, che quello spazio lavorativo è di pari dignità e può contribuire al raggiungimento di obiettivi di estrema importanza come la lotta alla malnutrizione. Fondamentale è quindi agire sul piano formativo. Strumento utile potrebbe essere la laurea triennale. In questo contesto bisogna lavorare molto a livello internazionale, considerando anche il discorso politico. Per quanto riguarda il mondo delle imprese, in una competizione mondiale bisogna tenere conto di difficoltà strutturali ed economiche (es. prezzi di materie prime più elevati, minore produttività per specifiche realtà). Dal punto di vista del consumatore, e delle organizzazione che li rappresentano, emerge la necessità di avere un migliore equilibrio tra il prezzo degli alimenti e il loro potenziale nutrizionale/salutistico: è paradossale che gli “healthy foods” costino di più dei “junk-foods”. Necessaria è poi la comunicazione: elemento chiave è l’etichettatura che deve essere corretta, trasparente ed uguale per tutti a livello internazionale. Dalla discussione emerge che tutto ruoti intorno al concetto chiave di educazione, intesa nel suo senso più ampio: quindi educare sia i produttori (agricoltori, imprese) che i consumatori, ed educare nel senso più globale del termine (dieta, attività fisica ecc.). Per quanto riguarda l’attività fisica, oltre che a livello scolastico bisogna lavorare sul movimento spontaneo coinvolgendo anche le istituzioni (es. piste ciclabili). Cruciale è quindi la sensibilizzazione di famiglie e istituzioni. L’informazione va passata con strategie motivanti. Sia le persone sane (prevenzione), sia le persone già obese (terapie) vanno quindi trattate non solo con l’approccio nutrizionale ma anche motivazionale. Elenco degli impegni-raccomandazioni emersi nella discussione (laddove possibile divisi per i cluster di riferimento della Carta – 1.cittadini, 2. associazioni, 3.imprese, 4.istituzioni) 1. CITTADINI -
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Recupero delle conoscenze dalla tradizione e innovazione per una scelta sostenibile e consapevole 2. ASSOCIAZIONI Valorizzare le produzioni locali nell’alimentazione..beneficio per l’ambiente e per la salute (filiera corta, km 0) 3. IMPRESE Trasparenza negli ingredienti, maturità nell’informazione, consapevolezza e conoscenza che fa la differenza 4. ISTITUZIONI Ruolo delle istituzioni: Ministero delle Attività Economiche dovrebbe favorire la nascita di joint venture e defiscalizzare -
Sostenere l’allattamento materno -che ha ruolo di nutrizione e di relazione- attraverso iniziative legislative di supporto alle madri nutrici -
Promuovere l’attività motoria ad ogni età per migliorare la salute -
Creare “città sane” in cui si dia un ruolo primario sui vantaggi di una vita sana di una corretta alimentazione -
Creare una formazione sullo stile di vita da inserire durante la formazione scolastica -
Iniziare con l’educazione già nei primi anni di vita, considerando che un bambino obeso è un bambino malato e sarà un adulto malato. L’educazione alimentare finalizzata alla motivazione e non al proibizionismo, fondata sui concetti di “percorso motivante volto ad un’assunzione di cibo quantitativamente adeguato, qualitativamente salutare” -
Inserimento di tutti i progetti di educazione alimentare ed al movimento all’interno di percorsi di rete in cui vi sia la multi professionalità che si esprime in azioni condivise e prolungate nel tempo. Qualsiasi azione protettiva dal punto di vista alimentare o dell’attività fisica ha infatti senso se c’è continuità e sistematicità. Rendiamo le nostre città la culla di questa esperienza -
L’Italia è l’unico Paese della UE che non ha Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare che potrebbe essere lo strumento chiave per promuovere l’educazione alla salute intesa nel suo senso più ampio. -
ALTRO (NON RICONDUCIBILE AD UN UNICO CLUSTER) Seminare nutrizione per raccogliere salute in modo multidisciplinare -
Ascolto di chi ha le conoscenze e ha capacità di indirizzare; collaborazione con chi ha queste capacità. Il sistema politico non deve far finta di ascoltare e deve lasciare agire -
Lavorare tutti insieme con approccio multidisciplinare -
La soluzione non è rinunciare al piacere, quindi tenere conto dell’aspetto di gratificazione del cibo e agli aspetti emozionali legati ad esso (non c’è salute se non c’è salute mentale. Non bisogna lavorare sul singolo alimento ma sullo stile di vita. -
Coinvolgere medici di medicina generale, nutrizionisti, farmaci opportunamente preparati che potrebbero rappresentare una rete che può farsi carico di trasmettere i messaggi. -
Fare comunicazione scientifica corretta non basata sulle proprie ideologie o su risultati non concludenti -
Coordinamento pubblico/privato per migliorare l’offerta globale del servizio -
Occorre proporre un modello non verticale (che prevede delocalizzazione) ma orizzontale, legato alle espressioni territoriali, alle distintività delle nazioni. ​
Fare di EXPO l’occasione per creare rEXPOnsabilità !!!!!!!!!!!! Indicazione di eventi, iniziative, progetti, documenti segnalati durante i lavori del tavolo “Linee Guida internazionali sull’obesità e disturbi alimentari e indicazioni basati sulla ricerca e l’evidenza scientifica” L’istituto di Medicina dello Sport di Torino in collaborazione con Fipav, Miur e Kinder+Sport sta svolgendo da 5 anni una ricerca quali-quantitativa per valutare le ricadute di 3 ore di attività fisica programmata sui bambini della scuola primaria (facendo quindi svolgere 1 ora in più alla settimana rispetto a quelle previste dai programmi ministeriali). I risultati preliminari, a 2 e 4 anni di attività di ricerca, mostrano ricadute positive​
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in termini di riduzione del BMI e della percentuale di tessuto adiposo, mentre migliorano i valori delle abilità motorie e cognitive, sia per i maschi che per le femmine del gruppo campione nei confronti dei pari età che non hanno partecipato al progetto. -
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In particolare, si registra un miglioramento dei tempi di esecuzione e correttezza di gesti motori fondamentali (Hexagonal obstacle test che combina rapidità e coordinazione motoria del 20% dopo 2 anni e del 34.5% dopo 4 nei maschi e del 19 e 36% nelle femmine). ALLERGEAT - feeding the planet for preventing allergies + GLAD –p linee guida della WAO sede: Expo Referente scientifico: Dottor Andrea Fiocchi Presenze previste: 2-300 partecipanti Data: 5 o 11 giugno MICROBIOTEAT – interazione cibo-ospite microbiota e salute e crescita infantile sede: Roma Auditorium OPBG Referente scientifico: Dottoressa Angela Putignani Presenze previste: 200 partecipanti Data: 18 settembre SINTESI COMPLESSIVA dei lavori della giornata ­ max.2000 caratteri spazi inclusi La generazione attuale è la prima che vivrà meno di quella che l’ha preceduta, a causa della crisi ma anche dello stile di vita (incluso quello alimentare). La malnutrizione, sia per eccesso che per difetto, genera elevatissimi costi per la società. Per combattere la malnutrizione risulta fondamentale fare educazione alla salute, fondata su tre concetti chiave: mangiare con moderazione, mangiare di tutto e fare regolarmente attività motoria. L’educazione alla salute dovrebbe iniziare già nei primi anni di età (scuole primarie). Per garantire educazione nel senso più ampio del termine, fondamentale è il ruolo di: i) istituzioni che da un lato devono supportare le famiglie, ad esempio supportando momenti chiave come l’allattamento e il divezzamento (considerando quindi l’alimentazione salutare del bambino come un diritto del bambino stesso), e dall’altro devono favorire la creazione di “città dolci” nelle quali agevolare il movimento; ii) media, che devono fare comunicazione in modo maturo, chiaro e trasparente. In ogni ambito l’informazione va passata considerando l’aspetto motivazionale. Va invece evitato il proibizionismo, anche perché va considerato che il cibo è anche gratificazione. Corretta comunicazione passa poi necessariamente per corretta etichettatura che deve essere il più possibile trasparente. Accanto a questo è però necessario garantire che gli “healthy foods” siano più accessibili dei “junk-foods”, per favorire il consumatore a scegliere correttamente gli alimenti da consumare. Dalla discussione emerge quindi che il concetto chiave è educazione, nel senso più globale del termine (dieta, attività fisica, consapevolezza degli aspetti emotivi e psicologici legati all'alimentazione, ecc.), che deve coinvolgere sia i produttori (agricoltori, imprese) che i consumatori. Cruciale è quindi la sensibilizzazione di famiglie e istituzioni. Per quanto riguarda gli altri stakeholders che possono avere un ruolo nella lotta al malnutrizione, va considerato che ognuno di questi ha diverse esigenze che vanno armonizzate. Punto fondamentale è quindi il dialogo chiaro tra i diversi settori che devono avere pari dignità (agricoltura e aziende).