LA BELLEZZA DISEGNATA Disegni dal
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LA BELLEZZA DISEGNATA Disegni dal
GIOIELLI DI CARTA a p assio n f o r D R A W I N G LA BELLEZZA DISEGNATA Disegni dal Cinquecento alle Avanguardie Gioielli di Carta Roma 25 febbraio 2010 Crediti Salvo ove diversamente specificato, tutti i testi e le immagini appartengono a Gioielli di Carta, senza limitazioni di tempo e di confini. Essi non possono essere riprodotti in alcun modo senza l’autorizzazione scritta di Gioielli di Carta. Copertina Lotto 39. Edgar Degas (18341917) Il Discobolo (recto e verso), 18581859 Contenuti Le schede sono state scritte da Francesco Grisolia (f.g.), Sabrina Galvano (s.g.) e Matteo Smolizza (m.s.) e revisionate da quest’ultimo. © 2010 Gioielli di Carta Gioielli di Carta Via Filippo Civinini 21 00197 Roma t. +39.06.8075228 f. +39.06.40041969 [email protected] www.gioiellidicarta.it LA BELLEZZA DISEGNATA Disegni dal Cinquecento alle Avanguardie Gioielli di Carta Roma 25 febbraio 2010 GIOIELLI DI CARTA a p assio n f o r D R A W I N G UNA SELEZIONE DI 54 DISEGNI PROVENIENTI DA RACCOLTE PRIVATE ITALIANE Fasi di vendita 2 febbraio 2010, ore 18.30 apertura della vendita 8 febbraio 2010, ore 18 apertura della vendita pubblica 25 febbraio 2010, ore 19 esitazione Informazioni Claudia Bonino Direttore [email protected] +39.347.6760650 Matteo Smolizza Responsabile della Vendita [email protected] +39.346.1299980 Aldo Smolizza Responsabile Area Autografi e Manoscritti [email protected] +39.346.1299630 Sabrina Galvano Responsabile Area Clienti [email protected] +39.349.5539328 Francesco Grisolia Schede di Catalogo [email protected] +39.338.1361969 Simone Caioli Promozione [email protected] +39.333.7157285 Stefano Pozza e Maurizio Trevisan Referenti per il Veneto [email protected] +39.0444.961220 Segreteria della Vendita Gioielli di Carta, Via Filippo Civinini 21, 00197 Roma T. 06.8075228 / Fax 06.40041969 email: [email protected] INDICE 7 Presentazione 8 Lotti Artista emiliano del Cinquecento 28. Osmond Romieux (18261908) 2. Lorenzo Lippi (16061665) 29. Robert Henry Cheney (18011866) 3. Italia centrale. Fine Cinquecento 30. Albert Goodwin (18451932) 4. Italia Settentrionale. Seconda metà del Seicento 31. Louis Boller (18621896) 5. Francesco Allegrini (1587?1663?). Attribuito a 32. Artista tedesco attivo a Roma. 18301840 ca. 6. Jacques Callot (15921635). Seguace di 33. Conrad H. R. Carelli (18691950) 7. Firenze. Ambito di Giovanni Bilivert (15851644) 34. Willelm Bastian Tholen (18601931) 8. Cornelius Dusart (16601704). Attribuito a 35. Theo van Rysselberghe (18621926) 9. François Boitard (1670 ca.1715 ca.) 36. Francia. 18201830 ca. 10. Mauro Antonio Tesi, il Maurino (17301766). Attribuito a 37. Francia. 1850 ca. 11. Giovanni Battista Busiri (16981757) 38. Eugéne Isabey (18031886) 12. Artista olandese. Verso il 1720 39. Edgar Degas (18341917) 13. Roma. 17401760 40. Honoré Daumier (18081897). Cerchia di 14. Michelangelo Buonarroti (14751564). Copia da. 17851790 ca. 41. Cesare Fracassini (18381868) 15. Antonio Bicchierai (attività 1706 ca.1751). Attribuito a 42. Giuseppe Castiglione (18291908) 16. Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (17511829) 43. Giacomo Favretto (18491887) 17. AnneLouis Girodet de RoussyTrioson (17671824). Cerchia di 44. Francia. 18951910 ca. 18. François Debret (17771850) 45. Francia. 1874 (Alfred Choubrac?) 19. Tommaso Minardi (17871871) 46. Oswald Heidbrink (18601914) 20. Sante Nucci (18211896) 47. Ludwig von Hoffmann (18611945) 21. Italia. 1810 ca. 48. ChristianJacques Bérard (19021949) 22. Michelangelo Grigoletti (18011870). Ambito di 49. GeorgesManzana Pissarro (18711961) 23. Philipp Haarlem (17701840) 50. Lukowicz (attività 19141915) 24. Francia. Metà Ottocento 51. Francia. 19401950 ca. 25. Hudson River School (Albert Bierstadt?) 52. Gino Severini (18831966) 26. Antonio Senape (17881842) 53. Ferruccio Ferrazzi (18911978) 27. JeanBaptiste Millet (18311906) 54. Pietro Annigoni (19101988) 1. 62 Bibliografia 63 Regole della vendita PRESENTAZIONE Gioielli di Carta apre il nuovo anno con una importante selezione di disegni e con diver si miglioramenti organizzativi. Ne La Bellezza Disegnata si propongono 54 disegni dal Cinquecento al Novecento: ai lavori dei grandi maestri si affiancano opere di artisti minori, ma di particolare pregio e rarità. La prima menzione è certamente dovuta all’opera che abbiamo deciso di porre in copertina: un foglio recto e verso realizzato da Edgar Degas (lotto 39) durante il suo sog giorno a Roma. Identificato da Theodore Reff, il maggiore specialista al mondo sull’au tore, proviene dalle raccolte di un fondo speculativo. Eccezionale è anche un Severini di soggetto "privato" (lotto 52), una madre con bambino, risalente al 1931. Il paesaggio costituisce il nucleo più variegato: in alcune opere la natura possiede la scena, in altre è lo sfondo delle azioni umane ovvero lo specchio dei sentimenti dell’artista, come avvie ne per esempio in Willelm Bastian Tholen (lotto 34). I lotti 1, 40, 47 e 48, se acquistati entro la stima massima, potranno essere ricomprati dalla Casa d'Aste a distanza di due anni dall’acquisto con un incremento del valore del 10%. Questa iniziativa è uno stru mento per rafforzare il nostro rapporto con i clienti. Con il 2010, Gioielli di Carta fortifica la propria struttura per realizzare un servizio sem pre migliore. Francesco Grisolia, che ha realizzato gran parte delle schede di questo cata logo, è uno dei migliori giovani studiosi in Italia nel campo del disegno e d’ora in poi sarà a disposizione dei nostri clienti per esaminare e valutare le loro collezioni. La curatela dei clienti passa a me da Silvia Pederzolli (che è stata riassorbita dalla carrie ra universitaria). Simone Caioli si dedica alle iniziative promozionali. Un’altra importante novità è l’espansione dell’attività di Gioielli di Carta in Veneto, attraverso serate di presentazione delle opere, curate da Stefano Pozza e Maurizio Trevisan, raffinati collezionisti che hanno deciso di estendere la loro passione ad amici e colleghi. Inoltre già da ora è online sul sito www.gioiellidicarta.it il Calendario Aste 2010 con indicazioni precise sulla chiusura della raccolta dei materiali per le vendite future, in modo da agevolare sia chi vuole organizzare i propri acquisti sia chi intende alienare dei beni. Vi auguro una grande fortuna nella costruzione della Vostra raccolta e spero di essere capace di aiutarvi! Sabrina Galvano Lotto 54 Pietro Annigoni (19101988) Ritratto di donna, 1930 ca. 7 1*. Artista emiliano del Cinquecento. Cerchia di Niccolò dell'Abate ? Studio per riquadro ornamentale con storia, 15451575 ca. Matita nera, inchiostro bruno a penna e ad acquerello su carta, 160x162 mm. roni, protomi leonine e festoni, ripensan do elementi antichi in varianti tipicamen te cinquecentesche. La parte alta è occu pata da due puttini alati e quella inferiore da due figure di ignudi. Il mascherone in basso rimanda, nello stile, alle tante inter pretazioni di questo soggetto antico rea lizzate da Giulio Romano a Mantova. Già attribuito a Giorgio Vasari, il disegno è ascrivibile ad un artista di origini emiliane operante nella seconda metà del XVI 1 secolo e molto probabilmente attivo a Roma. Il segno leggero e asciutto e la fan tasia degli elementi ornamentali fanno pensare a Giovanni Guerra (15441618), nato a Modena e prolifico disegnatore di motivi decorativi, che Vasari, in una lette ra del 1573, ricorda tra gli artisti che lo 2 hanno preceduto nella decorazione della Sala Regia in Vaticano. Il michelangioli smo delle figure, tuttavia, ci allontana dalle immagini ideate da Guerra, più sot tili e meno plastiche. Ignudi e putti rinvia no, infatti, ad alcuni esercizi grafici di Niccolò dell'Abate (Modena, 1510 ca. Fontainebleau, 1571), dagli arti ipertrofici e con fisionomie affini, dal tratto sempre rapido ed elegante (ill. 1 e 2). Il pensiero va anche alle virtuose soluzioni di altri abili disegnatori di formazione emiliano iamo di fronte allo studio per una romana, ricca decorazione che doveva rac Samacchini e Pellegrino Tibaldi, nei cui chiudere una scena nell'ovato centrale, studi troviamo figure dalle forme larghe, dove si intravedono un uomo a cavallo e atteggiate in difficili pose manierate, un altro inginocchiato di fronte a quello come nel nostro disegno. S che sembra un re o un imperatore. Tutt'intorno l'artista ha inserito masche 8 quali Lelio Orsi, Orazio f.g. 1. Niccolò dell'Abate. Attribuito a. Studio per capitello e base di colonna, Parigi, Musée du Louvre, Département des Arts Graphiques, inv. RF 79 verso 2. Niccolò dell'Abate, Studio per pennacchio con satiri e putti, Parigi, Musée du Louvre, Département des Arts Graphiques, inv. 5882 2. Lorenzo Lippi (16061665) Monaco che sostiene una candela Matita rossa su carta con filigrana applicata su un foglio di supporto, 150x225 mm. Annotato al recto e al verso: "Lorenzo Lippi" Al verso: "55/1", "25" e "3P" Timbro al recto: C.Gasc (Lugt 543) Provenienza: Charles Gasc, Parigi, ca. 1850 Bibliografia: Smolizza 2007, cat. 11 A lunno di Matteo Rosselli e intimo di Salvator Rosa, Lorenzo Lippi è principalmente pittore di temi religiosi e di ritratti. All'attività artistica unisce quella letteraria: compone poesie e un'opera intitolata Malmantile riacqui stato. Il disegno, identificato da William O'Reilly (comunicazione del 12 dicembre del 2003), rappresenta un frate (probabilmente un francescano, per la presenza della veste e del cappuc cio), la cui posizione del braccio e della mano una sostiene una candela e l'al tro si trova all'altezza del petto e l'espressione estatica del volto suggeri scono un'aria mistica. Una certa rigi dezza del drappeggio e della mano, con trapposta all'intensità e alla dolcezza del volto, fanno pensare che l'artista si sia ispirato ad un'altra opera, per poter si concentrare nella resa dell'espressio ne. s.g. 9 3. Italia centrale. Fine Cinquecento Studio per due stemmi Matita nera, inchiostro bruno a penna e ad acquerello su carta preparata azzurra, 217x274 mm. Iscrizione a matita nera in grafia antica al recto: "Abscondi […]" Iscrizione a matita nera in grafia ottocentesca al verso: "Perino del Vaga" 4. Italia settentrionale. Seconda metà del Seicento Studio per decorazione di basamento Matita nera e inchiostro bruno a penna e ad acquerello su carta bianca, 86x146 mm. P er la tipologia decora tiva, che mescola con incastri di sapore tardo barocco numerosi elementi decorativi, il disegno è ascrivibile ad un artista dell’Italia L settentrionale o stile grafico di questo disegno è della seconda metà del XVII riconducibile ad un artista attivo in secolo. Le volute, le foglie Italia centrale tra la fine del XVI secolo e d'acanto, la cornucopia, la gli inizi del XVII. Sono presenti affinità, conchiglia, la testa alata di come le pesanti inchiostrature all'acque putto al centro son tutti rello, con la maniera di Cesare Nebbia, ed motivi tipici della decora anche, nelle piccole figure di putti che si zione a grottesche, che arrampicano ai lati degli stemmi, con ebbe enorme fortuna a par quella di Marco Marchetti da Faenza. tire dal ’500. Eseguito con Non è da escludere nemmeno, per la sicurezza commistione del forte e pittorico chiaro ombreggiato per mezzo di scuro con gli attenti contorni a penna un efficace tratteggio e lievi delle pur piccole figure, un artista fioren tocchi di acquerello, lo stu tino formatosi alla scuola di Ludovico dio illustra un solo lato di Cigoli. una decorazione da com Lo stemma cardinalizio sulla sinistra e pletare simmetricamente, e quello con corona sulla destra non sono può pertanto essere considerato un proget identificabili perché privi dei riferimenti to finito. L'esatta destinazione, per il fronte all'interno, da inserire in un secondo di un qualche basamento, è di difficile momento. È possibile che il doppio stem identificazione. Il segno incisivo, il chiaro ma sia stato concepito per essere utilizza scuro e la corposità illusionistica del risul to in un apparato effimero. tato finale fanno pensare a una decorazio f.g. a penna e ne a bassorilievo o a stucco. f.g. 10 5. Francesco Allegrini (1587?1663?). Attribuito a Paesaggio con capanna e figure Inchiostro marrone a penna e ad acquerello su carta bianca applicata su cartoncino di supporto, 126x95 mm. Q uesto disegno a penna presenta le tore, le opere di Allegrini testimoniano peculiarità dei disegni di paesaggio una grande versatilità, spaziando da sog di vari artisti attivi in Italia centrale nella getti religiosi e allegorici a temi storici e prima metà del Seicento e in particolare mitologici. Dipinse in prevalenza per richiama lo stile di Francesco Allegrini. palazzi e chiese di Roma. Sue opere sono Francesco nacque a Gubbio dal pittore presenti anche a Gubbio, a Savona e a Flaminio e fu allievo di Giuseppe Cesari, Genova, dove lavorò per i Durazzo e i il Cavalier d'Arpino. L'esame della sua Pamphili. ricca produzione grafica rivela anche Numerosi disegni attribuiti ad Allegrini attenzioni verso Pietro da Cortona, ben sono conservati in varie collezioni pubbli ché egli sia stato essenzialmente estra che, tra cui la Stadtbibliothek di Leipzig, il neo al linguaggio barocco. Frescante, pit Metropolitan Museum e il Louvre. tore di gouaches e olii, prolifico disegna f.g. 11 6. Jacques Callot (15921635). Seguace di Isolotto roccioso con ponte e architetture Tracce di matita nera, inchiostro marrone a penna su carta bianca, riquadrato a penna, 278x214 mm. A bilissimo incisore francese, Callot paesaggio, soggetti sacri e gustose scene nacque a Nancy e si trasferì presto in dal vero. Suoi fogli sono conservati per la Italia, dove trovò modelli fondamentali maggior parte all'Ermitage, al British alla sua formazione. A Roma imparò a Museum, agli Uffizi e a Chatsworth, nella maneggiare Philippe collezione del duca del Devonshire. È pro Thomassin e nel 1612 si recò a Firenze, prio a un disegno di soggetto analogo con dove divenne allievo prediletto dell'inciso servato a Chatsworth [Choné 1992, fig. 411] re Giulio Parigi, sperimentando tutte le che sembra ispirarsi questo foglio, raffigu possibilità espressive dell'acquaforte. Nel rante un improbabile isolotto roccioso con 1621 torna a Nancy, dove incise i tanti dise delle architetture e un ponte. La maniera gni eseguiti in Italia. È considerato dalla grafica richiama quella di Callot nel sottile critica uno degli ultimi grandi manieristi. tratteggio parallelo a penna, nell'equilibrio Le sue caratteristiche incisioni, eseguite in della composizione, nel gusto per una nar gran numero, furono oggetto di numerose razione spesso al limite tra realtà e fanta imitazioni. Le acqueforti in particolare, sua stico. tecnica prediletta, si diffusero in tutta In pagina si riproduce il solo disegno, rea Europa. Notevoli sono soprattutto i dise lizzato su un foglio con ampi margini, ad gni, dove impiega diverse tecniche e tratta imitazione di una stampa. il bulino da molti temi ad ambientazione teatrale, di 12 f.g. 7. Firenze. Ambito di Giovanni Bilivert (15851644)? Rinaldo e Armida?, 16301650 ca. Matita nera su carta beige con filigrana, 139x166 mm. D al tratto leggero e preciso, la scena, realizzata interamen te a matita nera, rappresenta un uomo seduto in un sontuoso letto a baldacchino, con la mano destra portata al cuore e l'altra stretta in quella di una figura femminile. Quest'ultima trasporta oggetti e armi di ogni genere, tra cui una falce, e potrebbe raffigurare la Morte, venuta a portar via il nobi luomo, forse un re o un condottie ro, oppure una personificazione della Guerra. Sulla sinistra un cagnolino è l'unico testimone di quanto accade e concorre, insieme alla tenda che pende dall'angolo in alto a sinistra, a equilibrare la com posizione. Il disegno potrebbe essere preparatorio per un dipinto moraleggiante. Un'ultima, più spe cifica, ipotesi sul soggetto è relativa a due pensare, tra i tanti artisti del Seicento fio famosi personaggi della Gerusalemme libe rentino, rata di Torquato Tasso, Rinaldo e Armida. Giovanni Bilivert, il quale, figlio di un orafo Il momento ricorda quello in cui lei, maga olandese, tendeva molto al decorativismo. pagana e guerriera, tiene prigioniero La bizzarria della scena e ancora le fisiono Rinaldo nel suo sontuoso palazzogiardi mie dei personaggi rimandano anche a un no, dopo essersene innamorata e averlo allievo del Bilivert, Francesco Montelatici, sedotto. L'autore sembra essere un artista detto Cecco Bravo, noto per la vena grotte toscano attivo a Firenze nella prima metà sca della sua prima attività. Se non è uno del XVII secolo. Molto attento a tutti gli studio autografo degli artisti citati, il dise elementi architettonici e decorativi, sotto gno può essere ricondotto al loro stesso linea la sfarzosità dell'ambientazione ed è milieau artistico. meno interessato all'esecuzione delle figu alla produzione grafica di f.g. re. Queste ultime e altri dati stilistici fanno 13 8. Cornelius Dusart (16601704). Attribuito a Gioco di bocce, 1690 ca. Inchiostro a penna e acquerello su carta, 304x262 mm. Firmato (?): "Corn Dù Sart fecit" Provenienza: E. A. Peart; Howard Spensley; P. D. Colnaghi, Londra Bibliografia: Colnaghi 1951, cat. 41; Smolizza 2007, cat. 26 A lunno di Adriaen van Ostade, Dusart ed oggi un originale di Ostade. Dusart entrò nella corporazione di Nel nostro foglio, la contrapposizione Harlem il 10 gennaio del 1679, dove fu tra l'estrema meticolosità e abilità nella nominato commissario nel 1692. Aderì definizione delle figure e la parte non alla chiesa riformata nel 1682. Riunì una terminata rivela una finalità estetica. Si straordinaria collezione di dipinti e inci tratta di una copia realizzata da Dusart sioni. quando era assistente del maestro? La Il foglio in asta, pubblicato da Colnaghi conclusione espressa da Colnaghi più di nel 1951 come Dusart, deriva da un dise mezzo secolo fa è ancor oggi la più gno che attualmente si trova al Louvre, attendibile. considerato da Lugt 1931 (p. 3, n. 505) una imitazione di Ostade realizzata da 14 s.g. 15 9. François Boitard (1670 ca.1715 ca.) L'Estate Inchiostro nero a penna su carta con filigrana, 530x392 mm. Firmato e datato al recto "François Boitard inn. fecit 1692" Bibliografia: Smolizza 2007, cat. 44 isegnatore e pittore di scene mito tematiche allegoriche e moraleggianti, logiche e religiose, ambientate in come le ‘quattro stagioni’, tema del paesaggi dal grande effetto scenografico, quale si conoscono almeno cinque ver Boitard mescola barocco e manierismo sioni autografe. Nel nostro straordinario grazie all'insegnamento di La Fage, suo foglio Boitard rappresenta l'Estate come maestro negli anni della gioventù. Nei una donna coronata da spighe che suoi disegni è sempre presente il riferi sostiene una falce con la mano destra. Ai mento a Michelangelo e a Rubens, dal suoi piedi, accanto ad una copiosa quan quale deriva la messa a fuoco dello spa tità di grano, c'è una forca e alcuni stru zio. Considerato per molto tempo un menti per la cardatura, attività relazio "uomo inquieto e dissoluto" (Bénézit nata con la stagione. Alla sinistra della 1999 s.v.) per aver firmato una fortunata composizione, un gruppo di donne si serie di incisioni erotiche (giudizio che dedica alla mietitura. Sul fondo, una ha disgraziatamente condizionato il città immersa in una esuberante natura. valore della sua opera), in realtà si dimo s.g. D stra adatto alla rappresentazione di 16 10. Mauro Antonio Tesi, il Maurino ( 17301766). Attribuito a Studio per motivo ornamentale Inchiostro bruno a penna su carta preparata rossa, montato su cartoncino in passepartout, 119x145 mm. A rchitetto, quadraturista, scenografo, decoratore e incisore, Mauro Tesi fu nel Settecento uno dei protagonisti del rinnovamento del gusto in chiave classici sta, non esclusivamente a Bologna. Amico del celebre erudito veneziano Francesco Algarotti, Tesi ne mise in pratica le teorie, attingendo alla produzione ornamentale antica e cinquecentesca. Decorò numero se chiese ed edifici pubblici e privati a Bologna, Pistoia e Firenze. Realizzato con rapidità a penna, il disegno è forse prepa ratorio per una cornice o per un elemento decorativo nel quale inserire un'immagi ne. L'artista, che dichiara un gusto rococò di matrice veneziana, si ispira al reperto rio iconografico dell'arte manierista, come gli elementi vegetali che scendono sul lato sinistro e la protome antropomorfa sulla destra. Pochi, rapidi segni concorrono a un efficace risultato decorativo, che testi monia la familiarità dell'autore con il mezzo grafico e con simili motivi orna mentali. Per una idea del contesto in cui si muove l’autore del foglio, si veda Matteucci 2002. f.g. 11. Giovanni Battista Busiri (16981757) Veduta della basilica di Santa Sabina a Roma, ante 1735 Matita nera e inchiostro bruno a penna su carta bianca, 227x173 mm. Iscrizione antica a penna al verso: "San Savina". In altra grafia: "138". Bibliografia: Smolizza 2007, pp. 298299 1. Giovan Battista Busiri, L'arco di Giano e il campanile di San Giorgio al Velabro, Cambridge, Fitzwilliam Museum, inv. 3693 f.4 iovanni Battista Busiri, nato a Bloemen. Il disegno, raffigurante la Roma da padre francese, fu un pit Basilica di Santa Sabina all'Aventino e la tore di grande successo tra i viaggiatori piazza antistante con alcune figure, è un del Grand Tour in visita nell’Urbe. perfetto esemplare della sua maniera Specializzato in soggetti romani e della grafica, dal segno sintetico e pulito, in campagna circostante, i suoi paesaggi e grado di restituire con rapidi tratti di le sue vedute furono influenzati anche penna una visione poetica del paesaggio dal Van Wittel e dal Dughet e, tutti ani tutta settecentesca. La numerazione sul mati da figure di notevole qualità, non verso lascia pensare che il foglio facesse sono privi di capricciose invenzioni. parte, insieme ad altri similmente Busiri fu molto apprezzato anche per i numerati, di un unico taccuino di schiz suoi disegni. Numerosi fogli sono con zi dal vero, databile a prima del 1735, servati al Fitzwilliam Museum di dove l'artista prendeva rapidi "appunti" Cambridge (ill. 1) e al British Museum, in vista di future esecuzioni pittoriche. G dove erano in passato attribuiti al Van f.g. 19 12. Artista olandese. Verso il 1720 Veduta del Ponte Salario a Roma Inchiostro marrone a penna e acquerelli policromi su carta bianca, 215x137 mm. Iscrizioni al verso: a penna in grafia antica: "ponte salaro, Civita Roma 1680"; in altra grafia "gerdyn" (?) I l disegno offre una interessante testi risultato finale, simmetrico e di notevole monianza delle condizioni del ponte luminosità, è una testimonianza della Salario nella seconda metà del Seicento. concezione classicista e poetica del pae Per le lumeggiature e per le nuvole l'arti saggio che prende avvio a Roma dal sta si è servito della tecnica "a rispar Seicento. mio", sfruttando il bianco della carta sot tostante senza apporre alcun colore. Il 20 f.g. 13. Roma. 17401760 Visione di santo o beato con Cristo e Dio Padre (recto) Nudo maschile (verso) Recto: matita nera e rossa, acquerello bruno e nero, gesso su carta beige,206x280 mm. Verso: matita nera e rossa su carta beige, riquadrato a penna con inchiostro marrone, inserito in passepartout riquadrato a penna Al recto, marchio "G" in basso a sinistra 1 14. Michelangelo Buonarroti (14751564). Copia da. 17851790 ca. Uomo seduto con bambino Inchiostro bruno a penna e ad acquerello, biacca a penna su carta preparata beige applicata su cartoncino di rinforzo, 133x193 mm. L' autore è collocabile cronologica mente intorno alla metà del T Salathiel, affrescati da Michelangelo Settecento. Risente del recupero classici nelle lunette della cappella Sistina, il dise sta avviato a Roma da Carlo Maratti e non gno se ne allontana per alcuni eloquenti è esente da influssi bolognesi. Il disegno, particolari. Qui, la risoluzione della figura inserito in un ovale, è forse preparatorio principale è pienamente neoclassica e il per un'opera di piccolo o medio formato a bambino, inoltre, corregge in chiave emoti carattere devozionale. Anche la figura nel va la soluzione michelangiolesca, incentra verso (ill. 1), che combina le due matite, ta sulla relazione dinamica con il gruppo rientra stilisticamente nel genere degli dall'altro lato della lunetta. Un'altra copia, studi accademici di pieno Settecento. più puntuale, è conservata agli Uffizi (ill. 2). f.g. 22 2 ratto da uno degli antenati di Cristo, f.g. 1. Verso di cat. 13 2. Anonimo sec. XVI. Da Michelangelo Buonarroti, Salathiel, Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, inv. 241 F 15. Antonio Bicchierai (attività 1706 ca.1751). Attribuito a Studio per volta con Aurora, 174050 Matita rossa, inchiostro bruno a penna e acquerello grigio su carta bianca, 270x196 mm. 1. Antonio Bicchierai, Aurora, particolare, Roma, Palazzo Borghese. l disegno si può mettere in rapporto pochi elementi, con al centro la personifi con la volta affrescata da Antonio cazione alata dell'Aurora. Le figure e le Bicchierai in Palazzo Borghese, a Roma: nuvole sono delineate a matita rossa con un'Aurora, che però ha uno sviluppo più un segno molto pulito e acquerellate con ampio ed è inserita in un grande ovale (ill. un leggero acquerello grigio, dai toni 1). Bicchierai elaborò per questo dipinto sapientemente sfumati. Il più ricco corpus varie forme e soluzioni compositive, come di disegni di Bicchierai, molto vicini nello documenta stile al nostro foglio, è conservato a Roma I un disegno dell'Istituto Nazionale per la Grafica (inv. FN 7444). L'artista inquadra la scena in una compo sizione molto equilibrata, composta di presso l'Istituto Nazionale per la Grafica. f.g. 16. Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (17511829) Mendicante alla porta di una famiglia povera Matita nera, inchiostro marrone a penna, inchiostri policromi ad acquerello e biacca su carta beige applicata su passepartout originale, 205x326 mm. conobbe Goethe, la cui fre quentazione e amicizia influenzò profondamente le sue scelte artistiche. Tornò in Italia nel 1783 gra zie allo stesso Goethe, che ritrasse nel celebre dipinto Goethe posa nella campa gna romana (1787). Dal 1787 al 1799 visse a Napoli, dove fu nominato direttore dell'Accademia. Costretto a partire nel 1799 a causa della guerra, tornò nella Germania del nord. La per sonalità di Tischbein è molto interessante per i legami che intrattenne con la cerchia di Bodmer e con Goethe: della sua attività di grafico si ricordano le inci sioni di vasi della collezio ne Hamilton e le illustra zioni dei testi di Omero. Nel disegno emerge, oltre A ppartenuto a una numerosa fami glia di pittori, incisori e architetti, ne è oggi il membro più noto. Attivo in un primo momento a Kassel e ad Hannover, si stabilì alla corte prussiana a Berlino, dove si dedicò soprattutto al ritratto. Nel 1779 compì il suo primo viaggio in Italia, nel corso del quale ese guì anche pittura di paesaggio e studiò i grandi artisti italiani, soprattutto Raffaello e Michelangelo a Roma. A Zurigo nel 1781, per mezzo di Lavater, 24 a un'attenta ricerca per gli accostamenti cromatici, l'attenzione al dato fisiognomico derivante dalle teo rie di Lavater, secondo le quali l'anima e il carattere dell'individuo si riflettono nell'aspetto esteriore. In questa scena di genere Tischbein esprime tale idea curando molto, come è sua abitudine, il gioco degli sguardi, i volti dei perso naggi e le relazioni emotive che tra essi intercorrono. f.g. 17. AnneLouis Girodet de RoussyTrioson (17671824). Cerchia di Enea fugge da Troia con Anchise e Ascanio Matita nera su carta bianca, 223x292 mm. L 1. Anne-Louis Girodet De RoussyTrioson, Enea al cospetto di Didone, Parigi, Musée du Louvre, Département des Arts Graphiques, inv. 34730 o stile è riconducibile ad un artista francese attivo nella prima metà dell'Ottocento molto vicino a Girodet Trioson. Tra i migliori allievi dell'ate lier di David, vinse nel 1789 il Prix de Rome. La sua originalità si esprime liberamente nell'interpretazione dei temi letterari e le ultime opere rivela no, in un periodo in cui prendeva avvio il romanticismo, una profonda fedeltà allo stile neoclassico. Il disegno è acco stabile, stilisticamente e iconografica mente, a fogli autografi di Girodet con servati al Louvre e al British Museum, eseguiti per illustrare un libro sull'Eneide, mai realizzato (ill. 1). Con leggeri e rapidi tratti di matita l'autore racconta uno dei momenti più dram matici del poema virgiliano. La scena raffigura Enea che fugge, con il padre Anchise sulle spalle e il figlio Ascanio preso per mano, dalla città di Troia divorata dalle fiamme. La moglie Creusa li segue, ma resterà indietro e cadrà vittima dei Greci. Sullo sfondo è schizzato il cavallo di Troia, che permi se agli uomini di Ulisse di penetrare nella città. f.g. 25 18. François Debret (17771850) Fonte battesimale con episodi del Nuovo Testamento Matita nera, inchiostro grigio a penna e a lavis su carta bianca applicata a cartoncino, 265x197 mm Al recto: iscrizione antica a penna: "François Debret" ato a Parigi, l'architetto François volumi dal titolo Voyage en Italie de Debret fu allievo di Charles Percier François Debret. Il disegno, eseguito con e di PierreFrançoisLéonard Fontaine e un livello di dettaglio elevato e una rara divenne egli stesso il maestro di molti attenzione per la luce, raffigura un fonte architetti destinati a trasformare Parigi battesimale, decorato con motivi desun sotto Haussmann. Fu restauratore molto ti dall'antico, come ovuli e foglie d'acan discusso di edifici storici, tra cui la famo to. Nella fascia superiore sono raffigurati sa basilica di SaintDenis. Numerosi episodi del Nuovo Testamento, con al disegni autografi di Debret, eseguiti nel centro il Battesimo di Cristo, mentre nel corso del suo viaggio in Italia, sono con basamento troviamo San Giovanni servati a Parigi presso l'Ecole Nationale Evangelista affiancato dall'aquila. N Supérieure des BeauxArts, contenuti in 26 f.g. 19. Tommaso Minardi (17871871) Scontro tra due cavalieri e divinità fluviale (recto) Autoritratto (verso) Recto: matita e inchiostro marrone a penna su carta bianca, 296x257 mm. Verso: matita nera Al verso: iscrizioni novecentesche; iscrizione a matita nera "T. Minardi from sketchbook acq. 1957 piazza borghese /54"; a matita viola: "54" T 1. Verso di cat. 19 2. Tommaso Minardi, Volto di donna, Roma, G.N.A.M., inv. 5331/460/73 ommaso Minardi è uno dei maggio altri disegni (ill. 3), più rifiniti ma meno ri disegnatori dell’Ottocento italia immediati, oppure essere riferita a uno no. I disegni al recto raffigurano una dei duelli della serie della Disfida di scena di battaglia tra due cavalieri in Barletta (ill. 4), ai quali è più vicina nella armatura e una figura maschile barbuta tipologia delle armature, nelle fisiono che fa pensare a una divinità pagana. La mie di cavalieri e cavalli, nella vivacità veemenza dello scontro tra i cavalieri è della scena. Nel verso (ill. 1) compare il espressa, oltre che con le espressioni dei volto di un giovane stilisticamente affi due uomini e con l'incisività del segno ne ad alcuni tra i disegni noti dell'artista grafico, dall'andamento verticale della (ill. 2). Lineamenti, naso e sguardo cor composizione e anche dalla violenta rispondono lotta, corpo a corpo, tra i due cavalli. La Minardi, che si è dunque autoritratto. Il scena potrebbe essere legata a un qual foglio, come testimonia l'iscrizione in che episodio della Gerusalemme Liberata inglese sul verso, proviene da un taccui del Tasso, dalla quale Minardi trasse più no di disegni smembrato. volte ispirazione, come testimoniano a quelli dello stesso f.g. 3. Tommaso Minardi, Combattimento tra Argante e Tancredi, 1819 ca., Roma, G.N.A.M., inv. 5331/805/320 4. Tommaso Minardi, Combattimento tra cavalieri, 1830-40, Collezione Milano, inv. 84 27 20. Sante Nucci (18211896) Allegoria della Pittura Matita nera e inchiostro bruno a penna su carta bianca quadrettata a penna, 197x213 mm. Al recto: iscrizione a matita nera "Nucci" 21. Italia, 1810 ca. Scena mitologica Inchiostro marrone a penna su carta marrone chiaro, 287x238 mm. L' autore è un artista neoclassico attivo tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, che si ispira, S ante Nucci, pittore bolognese e fre a livello compositivo e stilistico, alla pit scante di opere a soggetto sacro in tura mitologica di Nicolas Poussin diverse chiese di area emiliana, elabora (15941665), del quale sembra imitare in in questo disegno un tondo con all'inter parte anche lo stile grafico. La scena è no una figura femminile intenta a dipin forse riferibile a Cerere, divinità del gerne un'altra sopra una tela poggiata su lavoro agricolo e della fertilità. Le figure cavalletto. Si tratta della personificazio al centro sono impegnate nella potatura ne della Pittura, con una tavolozza e e nella raccolta delle messi e la donna in affiancata da un amorino. Eseguito a piedi, con un fascio di spighe su una matita nera, l'artista ha solo in parte spalla, potrebbe rappresentare la dea ripassato il disegno a penna, limitandosi stessa. Il segno svelto e l'estrema ridu ai contorni principali e quadrettandolo zione di elementi descrittivi della rap per la successiva trasposizione in pittura. presentazione sono la prova di un'esecu L'opera di cui il nostro foglio è studio è zione immediata, forse con l'intenzione da rintracciare nella decorazione di di copiare velocemente un originale pit palazzi signorili in area bolognese o in torico o di fissare con rapidità sulla carta opere di piccolo formato destinate ad una prima idea compositiva. ambienti privati. f.g. f.g. 28 22. Michelangelo Grigoletti (18011870). Ambito di Ritratto di giovane donna Matita nera su carta preparata beige, 113x161 mm. D opo un avvio di stampo neoclassi co, Grigoletti ottenne successo in Italia e anche fuori, in particolar modo in Austria, dove fu molto apprezzato per le sue composizioni accademiche sacre e profane. Fu professore all'Accademia di Venezia dal 1839. Le sue opere più note voli sono i ritratti, dove esibisce tutte le sue capacità di penetrazione psicologica ed efficacia espressiva, in linea con la grande tradizione della ritrattistica vene ta del secolo precedente. L'autore del foglio ha una mano diversa, finissima e per molti aspetti anche superiore a quel la del Grigoletti nei suoi disegni, ma è accostabile al suo stile. La giovane donna ritratta ha un un'espressione viso gentile aggraziato e e dimessa. L'elevato livello di dettaglio è unito a una delicata attenzione per i passaggi chiaro scurali. f.g. 29 23. Philipp Haarlem (17701840) Il pascolo, 18201825 ca. Matita nera su carta bianca con filigrana, 374x229 mm. 24. Francia. Metà Ottocento Veduta di Parigi con l' Hôtel de Sens, dicembre 1842 Matita nera, inchiostro bruno a penna, inchiostri policromi ad acquerello e biacca su carta bianca, 262x205 mm. Firmato e datato al recto in basso a sinistra a penna: “CD X. Bre 1842" L' architetto inglese Philipp Haarlem ha realizzato una moltitudine di L' autore è un artista francese, le cui iniziali, "CD" sono in attesa di iden progetti per ville e cottages, particolar tificazione. Il foglio offre un'ariosa e reali mente in Essex e Sussex. Haarlem era soli stica veduta di una strada di Parigi in un to studiare l’ambiente prima di procedere tardo pomeriggio del dicembre 1842. Sullo al progetto dell’edificio. Il nostro foglio, sfondo è identificabile l'Hôtel de Cluny, una veduta in cui paesaggio e architettura nel cuore del quartiere latino, importante si fondono, è in realtà una visualizzazione esempio di architettura gotica civile e oggi della collocazione di un cottage. L’occhio sede del Musée National du MoyenAge architettonico di Haarlem, che era anche Thermes de Cluny. L'artista è particolar impegnato nella realizzazione di parchi e mente interessato a dare risalto ai valori giardini, non lascia tuttavia molto spazio atmosferici e ai contrasti luministici. La al naturale: la composizione è ricercata quotidianità della vita cittadina è ben resa mente equilibrata, alberi ed edificio sono grazie all'inserimento di poche ma calco tutti alla medesima altezza e la coppia di late figure e alla gustosa indagine dei più mucche sulla destra è un espediente per disparati particolari, come le leggibili riempire uno spazio altrimenti vuoto. insegne e le incrostazioni sui muri. f.g. 30 f.g. 25. Hudson River School. (Albert Bierstadt ?) Guado dopo la tempesta, 1860 ca. Punta metallica, matita nera, bistro, sfumino, biacca a penna su carta preparata grigia, 350x218 mm. 1. Albert Bierstadt, Among the Sierra Nevada Mountains, Washington, National Museum of American Art uesto splendido disegno unisce a narrando gli incontaminati paesaggi evidenti suggestioni romantiche dell'Ovest, esibisce nei suoi grandi dipinti una precisione e una pulizia del segno un intenso luminismo, con il sole spesso grafico davvero notevoli. Tra i vedutisti incorniciato da nubi, un nitore e un'accu dell'Ottocento con queste caratteristiche ratezza nella resa del paesaggio tra i più e dall'enfasi ancora romantica ci sono i efficaci di tutta la pittura dell'Ottocento, pittori della Hudson River School, tutti riscontrabili anche nel nostro foglio. accomunati da un forte interesse per il L'autore del disegno, interessato a esalta paesaggio e per gli effetti di luce. Tra que re la natura e ogni effetto della luce, fa un sti Albert Bierstadt (18301902), nato in largo e virtuoso uso della biacca per sotto Prussia e cresciuto negli Stati Uniti, è linearne ogni vibrazione, nel cielo, nell'ac quello che più si avvicina al nostro dise qua, nei contorni di figure e animali. Q gno (ill. 1). Bierstadt, che viaggiò molto in f.g. Germania, Svizzera, Italia e Stati Uniti, 31 26. Antonio Senape (17881842) Popolo di Capri, 18251830 ca. Matita, bistro e inchiostro di noce a penna su carta, 265x178 mm. Intitolato al verso: "Villaggio di Capri" Bibliografia: Smolizza 2007, cat. 63 enape ottiene un grande successo delle tinte in una elaborata composizio come disegnatore di paesaggi urbani ne di segni, sempre particolarmente ele e costieri del regno di Napoli, dove lavo gante. Realizzato a matita, nella metà ra tra il 1820 e il 1840 e dove risiederà fino prossima all'osservatore, è abbozzato alla morte, sopraggiunta nel 1842. Tra le principalmente nei toni della terra, men sue opere vi è un gruppo di 100 vedute, tre il popolo, nel fondo, si alza fino al appartenente ad una collezione califor cielo in una soluzione di bistro che a niana. Il nostro foglio, di qualità real colpo d’occhio sembra azzurro: il telaio mente eccezionale, si può datare per lo dominato dalla cima del Vesuvio si perde stile negli anni 18251830, quando l'arti nell'orizzonte, confondendo intenzio sta cercava il modo di restituire gli effet nalmente paesaggio e volta celeste. S ti luministici variando il tono e il colore 32 s.g. 27. JeanBaptiste Millet (18311906) Paesaggio con villaggio sullo sfondo Inchiostro bruno a penna su carta bianca applicata su cartoncino, riquadrato in origine con carta dorata, 236x174 mm. Al recto: firmato "J. Bapt. Millet"; numero "233" incollato in basso a destra Al verso: iscrizioni a matita nera "J. Bapt Millet né a Greviglie [...] Peintre e graveur eléve de son frere J. F. Millet" 1. Jean-Baptiste Millet, Paesaggio estivo con la casa dell'artista a Grucy, 1871ca, Londra, British Museum, inv. 2004,1030.5 eanBaptiste Millet, nato a Gréville, fu La visione di derivazione romantica della fratello minore, allievo e collaboratore natura si traduce negli intensi contrasti del del più noto pittore JeanFrançois. Pittore nostro foglio, non esente da un crudo reali di genere e di paesaggi, incisore e disegna smo memore della lezione di Courbet. Gli tore, molti suoi acquerelli sono stati espo alberi e i massi sono qui i reali protagonisti, sti nel 1876 alla seconda esposizione in un primo piano di tale presenza scenica impressionista di Parigi, alla Galleria che sembra voler umanizzare la stessa DurandRuel. L'ascendente del fratello è natura e far gridare all'artista il sentimento evidente nei suoi disegni, che prediligono di totale trasporto nei confronti di essa. J le tematiche tipiche della Scuola di f.g. Barbizon, come scene di pascolo e di puro paesaggio (ill. 1). 33 28. Osmond Romieux (18261908) Veduta di una spiaggia con forte nelle isole Lerins Matita nera, acquerello bruno e gesso bianco su carta beige, 180x120 mm. Al recto: firma in basso a destra: "O. Romieux"; Al verso: "202 Lerins" 29. Robert Henry Cheney (18011866) Paesaggio di campagna con fiume Matita nera, inchiostro bruno a penna e ad acquerello su carta bianca, 330x220 mm. S pecializzato in paesaggi, Cheney ha sperimentato anche le possibilità espressive delle prime tecniche fotografi che. Il nipote e fotografo inglese Alfred CapelCure, trasse dai negativi dello zio alcune stampe (ill. 1). Nel disegno, è pro prio con sensibilità fotografica che l’arti sta usa la tecnica "a risparmio", sfruttando il bianco della carta, mentre per altri sce glie di grattar via il colore già assorbito, 1. Robert Henry Cheney, Guyscliffe, 1850-60, stampa fotografica di Alfred Capel-Cure, Montreal, Collection Centre Canadien d'Architecture come nel caso delle lingue di luce sulla O smond Romieux fu un ufficiale poppa della barca, nell'acqua sottostante di marina francese, capitano di e sulle spalle dell'uomo. Il disegno è stato fregata, noto per i numerosi disegni eseguito in Italia, soggetto di centinaia di eseguiti nel corso dei suoi viaggi in vedute di Cheney (ill. 2). Sul bordo infe ogni parte del mondo. Il foglio, fir riore si legge, confusa con i segni d’erba e mato, fa parte di una serie di vedute i cespugli, la scritta "Ravenna". realizzate lungo la costa francese. La scena ritrae tre pescatori su una spiaggia che ritirano la rete dal mare, sullo sfondo un fortilizio di ori gine, forse, medievale. L'artista si sofferma a descrivere con delicata sensibilità gli effetti di luce sulla sabbia, sulle figure, sulle architetture e nel cielo, dove banchi di nuvole digrada no in profondità. Il mondo narrato da Romieux ha il tono malinconico di chi sa che difficilmente tornerà negli stessi luo ghi, dei quali l'unica e sbiadita traccia rimarranno i disegni eseguiti sul posto. f.g. 34 f.g. 2. Robert Henry Cheney, Veduta di Paullo, vicino Milano, mercato antiquario (Christie's) 30. Albert Goodwin (18451932) Rovine a Canterbury Matita nera, gesso bianco su carta bianca, 350x254 mm. Iscrizioni al recto: "Canterbury"; "Albert Goodwin" 1. Albert Goodwin, Veduta di Mont St. Michel, Londra, British Museum, inv. 1940,0713.19/n Centre Canadien d'Architecture. P ittore e acquarellista inglese, tecniche dell'acquerello, utilizzando in Albert Goodwin fu membro della vario modo e a volte in contemporanea Royal Watercolour Society. Nato a tempere, inchiostri a penna, gessi e Maidstone, si sviluppa nell'ambiente pastelli, su carte bianche oppure colora artistico generato dalle teorie di Ruskin te. Il Maidstone Museum and Art e dei Preraffaelliti. Frequenta lo studio Gallery possiede la più ricca collezione di Arthur Hughes, poi Ford Madox delle sue opere. Disegni e pitture di Brown, e infine diventa allievo di Goodwin sono anche al British Museum Ruskin. Nonostante i Preraffaelliti non (ill. 1). fossero in primo luogo pittori di paesag Il disegno, eseguito a matita nera con gio, la loro maniera di dipingere diretta lumeggiature di gesso, raffigura rovine mente dalla natura influenzò molti arti medievali tuttora visibili, situate non sti lontano dal grande complesso della cat contemporanei. I paesaggi di Goodwin, molte sono le vedute italiane, sono sempre pervasi di un fascino poe tico che si eleva al di sopra del mero descrittivismo. Ha sperimentato tutte le tedrale di Canterbury. f.g. 31. Louis Boller (18621896) Paesaggio con alberi Matita nera, acquerello bruno su carta marrone chiara, 283x113 mm Al recto: iscrizione a matita nera in tedesco relativa all'artista; al verso: "64, Boller…" L ouis Jacob Ludwig Willhelm Boller si forma a Francoforte sotto la guida di Julius Welsch e in seguito allo Stadelschen KunstInstitut di Heinrich Hasselhorst. Nel 184446 frequenta l'Accademia di Karlsruhe, dove studia con Hermann Baisch. Si trasferisce poi a Monaco, dove è molto apprezzato come paesaggista. Tra il 1891 e il 1895 viaggia tra la Galizia, la Polonia e la Russia. Il disegno riproduce un paesaggio con alberi in una veduta di largo formato, con un utilizzo sicuro dell'acquerello e un risultato pittorico, accentuato dal l’uso di una analoga tonalità di carta e inchiostro, che lascia trapelare influenze dalla coeva pittura impressionista. f.g. 36 32. Artista tedesco attivo a Roma. 18301840 ca. Dinnanzi alla casa padronale Matita nera su carta bianca, 250x167 mm. I l foglio, di altissima qualità, va dato ad Studi sulla pittura europea di paesaggio un autore tedesco attivo a Roma nella del Lazio, ove sono esposti soprattutto prima metà dell’Ottocento. La amplissima disegni dell'800 e '900, oltre alla donazio comunità di pittori tedeschi faceva perno ne dell'artista Heinz Hindorf ed alla colle su alcune eminenti personalità attive nella zione delle stampe delle Vedute Romane capitale già da fine Settecento, come di Joseph Anton Koch. Tischbein, e fu centrale nella nascita di A questo nucleo conviene riferirsi per due movimenti paralleli ai Preraffaelliti identificare il nostro autore, che si segna inglesi: i Nazareni e i Puristi. Una delle la per la compostezza formale ed uno mete favorite dei tedeschi era Olevano spiccato interesse per i costumi popolari, Romano, nella campagna laziale. Tra i condiviso allora a Roma con Bartolomeo primi a visitare Olevano è il tirolese Pinelli. Nel segno nitido e fitto è evidente Joseph Anton Koch. Tra gli altri artisti la mano di un esperto incisore. La veduta spiccano JeanBaptiste Camille Corot, è di genere fantastico, ed unisce opportu Friedrich von Olivier e Franz Theobald namente architettura antica, natura Horny morto giovanissimo e sepolto nella (sapientemente impostata con ritmo clas chiesa di san Rocco. Nei pressi del centro sico) e vita popolare. del paese è visitabile il MuseoCentro m.s. 37 33. Conrad H. R. Carelli (18691950) Fortilizio con popolani su un ponte, 18981902 ca. Inchiostro nero acquerellato correlato su carta bianca, 250x151 mm. Firmato al recto: "Conrad H. R. Carelli; al verso: numero "33" ritoccato Bibliografia: Smolizza 2007, p. 301 C arelli fu allievo di William numero 33, di un gruppo di più acquerelli, Bouguereau e di Tony RobertFleury forse un tempo raccolti in un album a sog alla Académie Julian nel 1889. Fu uno dei getto orientale. Da Venezia a Istanbul, da più apprezzati acquarellisti del suo tempo ariosi paesaggi arroccati sui monti a detta e l'ultimo grande pittore di vedute orienta gli di architettura e scene di mercato, gli li. A lui si devono anche molte delle imma acquerelli di Carelli ci raccontano le sue gini più vitali del Meridione d'Italia, spes prime impressioni, sempre focalizzate su so brulicanti di personaggi. Carelli predili dettagli ed effetti di luce ge le vedute a distanza con figure che Riproduciamo il solo disegno, mentre le costituiscono un naturale complemento al dimensioni riportate a capo pagina si paesaggio. Una particolare eleganza rive riferiscono al foglio, con margini bianchi lano i suoi lavori monocromi, come il molto ampi, su cui è realizzato. nostro disegno. Esso faceva parte, con il 38 f.g. 34. Willelm Bastian Tholen (18601931) Paesaggio boschivo Carboncino nero e gesso bianco su cartoncino, 309x208 mm. Al recto in basso a destra, siglato a carboncino: "TH" Bibliografia: Smolizza 2007, p. 290 W illelm Bastian Tholen, nativo di prio enfant prodige, stimatissimo dai pitto Amsterdam, fu pittore, disegnato ri dell'Aja. Il disegno, che faceva parte di re e incisore. Proviene da una famiglia di una serie di studi autografi del Tholen, è artisti, che visse a Kampen dal 1864, dove eseguito a carboncino e gesso con un trat l'artista divenne amico del giovane Jan to mosso e vigoroso. Raffigura un bosco Voerman, entrò nei suoi elementi essenziali e di prima per nell'Accademia di Amsterdam nel 1876. Fu con il quale cezione agli occhi dell'artista, in un'alter allievo di P.J.C. Gabriel e abitò a lungo a nanza di vuoti e pieni che dona profondità Scheveningen, dipingendo le campagne e dinamismo. Il chiaroscuro molto accen circostanti con colori corposi e spesso tuato, l'estrema semplificazione formale e cupi, in opere di grande formato esposti una visione cupa e dal sapore quasi espres anche ai Salons parigini. Con uno di essi sionista, denotano un'intenzione astrattiva vinse la terza medaglia all'Esposizione e di tipo antinaturalistico che non rimarrà Universale del 1889. Tholen può essere senza conseguenze sulle ricerche del considerato il maggiore paesaggista olan primo Mondrian. dese a cavallo tra Otto e Novecento e in f.g. patria fu riconosciuto come un vero e pro 39 35. Theo van Rysselberghe (18621926) Alberi a bordo di una scogliera, 19001902 Carboncino su carta crema, 330x420 mm. Al verso: sigillo dell'Atelier van Rysselberghe Bibliografia: Smolizza 2007, cat. 94 fino al 1887 si distin gue come puntini sta. Dal 1895, con Henry van de Velde promuove il rinno vamento delle arti decorative, impe gnandosi nel dise gno di mobili, cartelli, ornamenti tipografici, gioielli di stile nouveau e, con un grande ciclo pit torico, rivoluziona la decorazione murale. E' inoltre un perso naggio centrale nella vita letteraria parigi na e in particolare per Gide, Fénéon, Maeterlinck e del gruppo di Ver hae ren. Lo splendido olandese foglio proposto, databile nel primo neoimpressionista, proveniente biennio del XX sec e caratterizzato dal da una famiglia dell'alta borghesia di l'idea di semplificazione della visione, Gent, composta prevalentemente da rappresenta, nella forte contrapposi architetti, van Rysselberghe è alunno zione del chiaroscuro, nel taglio limpi di Canneel e di Portales. Partecipa alla do del paesaggio e nel gioco dei piani fondazione del gruppo dei XX e della architettonici, un perfetto esempio di Libre Esthétique. Partecipa a svariate estetica modernista, prossima ai lavori mostre e nel parigino Salon des contemporanei di un altro dei padri Indépendants. Con Seurat, Cross e del movimento moderno, Mondrian. P ittore e decoratore Pissarro si accosta al divisionismo e s.g. 41 36. Francia. 182030 ca. Ragazzo in lacrime Matita nera e matita rossa su carta beige applicata su cartoncino azzurro, 142x176 mm. 37. Francia. 1850 ca. Scena di battaglia al porto Matita nera, inchiostro nero a penna e bistro su carta bianca, 235x167 mm. I l disegno, eseguito con la combina zione della matita nera e di quella a presenza dell'insegna con la scor rossa, è riconducibile, per l'attenzione L al dato naturalistico e per motivi stilisti riferimento italiano, ma lascia ipotizzare ci, ad artista francese operante nei la mano di un artista d'oltralpe e lo stile è primi decenni dell'Ottocento. L'opera è accostabile a quello di tante scene di bat priva della freschezza e dell'immedia taglie eseguite da artisti francesi intorno tezza di uno studio dal vero fine a se alla metà dell'Ottocento. Vi si riconosce stesso ed è probabile che si tratti di uno una località portuale, dove si svolge uno studio preparatorio per un dipinto con scontro tra militari francesi, come si com scena di genere o per una qualche stam prende dalle uniformi, e civili. La dispari pa, come suggeriscono il segno preciso tà di forze è stigmatizzata nella contrap e incisivo, il tratteggio insistente e l'at posizione tra il fucile e il pugnale al cen tenzione al dato chiaroscurale. Molto tro della scena. La composizione è molto vicino ai numerosi disegni dello sculto equilibrata, con gli edifici in funzione di re Edmé Bouchardon retta dicitura "Tratoria" indica un (16981792), quinte teatrali e l'apertura al centro che potrebbe anche trattarsi di derivazione fornisce luce all'episodio e ne esalta la da una incisione del Settecento. drammaticità. f.g. 42 f.g. 38.Eugéne Isabey (18031886) Interno di una chiesa con personaggi in costumi rinascimentali, 1877 Matita nera, acquerello, gouache, inchiostri policromi e biacca su cartoncino applicato su carta, 258x350 mm. Al recto firmato e datato in basso a destra "Eugéne Isabey '77". Al verso iscrizioni che indicano la provenienza della vendita"M Behaey 88 Avenue… Paris” I sabey è considerato, per la qualità della sua arte e per l'efficacia dei suo i mezzi espressivi, tra i più importanti maestri romantici francesi. Figlio di JeanBaptiste Isabey, ritrattista e miniaturista, fu costretto dal padre a dedicarsi alla pittura. Viaggiò molto e si ispirò ai tanti luoghi da lui visitati, come la Normandia, la Bretagna, l'Olanda, l'Inghilterra e l'Algeria. Fu il pittore ufficiale della spedi zione di Algeri. Il suo esordio fu al salon del 1824 con dipinti di marine, genere nel quale espresse il meglio della sua produ zione e dove manifesta l'influenza dei pae saggisti inglesi. Nei suoi dipinti Isabey si diletta con audaci giochi di mezze tinte bionde e di delicati grigi con cui ottiene efficaci effetti di luce madreperlacea, evi denti anche nel nostro disegno. Non manca nelle sue opere l'impeto romantico che caratterizza la sua epoca, spesso affiancato a delicate movenze. Ebbe una predilezione per l'intimismo e per le ambientazioni storiche, le quali, eseguite a olio o a guazzo e sempre con minuzia, rimandano ai dipinti olandesi del Seicento. Il disegno è eseguito con appa rente rapidità, ma cela una rara perizia nella resa, tramite acquerelli colorati e tocchi di colore spesso molto corposi, del l'intera ambientazione. Dai costumi alle architetture, dalla luce alla stessa narra zione, l'artista rivela per ogni dettaglio una attenta ripresa dal vero. f.g. 43 39. Edgar Degas (18341917) Il Discobolo (recto e verso), 18581859 Matita su carta bianca, 370x240 mm. Iscritto in basso a destra al recto e al verso: "Rome" e in basso a sinistra, al verso: "260" Cachet del nipote dell’artista in basso a sinistra, al recto: "Nepveu Degas" Expertise: Theodor Reff pour le Comité Degas, Parigi, 15 marzo 2008 Provenienza: Fondo speculativo Previdart, Milano N.B. Lotto gravato da Iva l foglio, un capolavoro della giovinez Degas stava studiando allora, in parallelo, za di Egdar Degas, è stato identificato la statuaria antica e Michelangelo e da Theodor Reff, che lo riconduce al sog Signorelli. Nel nostro foglio la lezione giorno dell’artista a Roma, presso Villa dell’antico si unisce ad un vivido interes Medici, tra il 1858 e il 1859. Il soggetto è la se per la natura, evidente per esempio celebre statua del Discobolo, conservata nell'espressione concentrata del viso e appunto presso la sede della Accademia nell'abilità nell'usare un contorno incisi di Francia. vo per definire le forme. L'ombreggiatura Degas non era un pensionnaire, ma gli era è utilizzata per creare un effetto forte di permesso di esercitarsi sui modelli mascolinità. L'opera, come testimonia la dell'Accademia. Del periodo romano del stampa in basso a sinistra proviene dalla l’artista si conoscono diversi studi di collezione del nipote di Degas, Jean. I accademia e copie di antichi maestri, nei quali è forte la attenzione alla volumetria. 44 s.g. 40*. Honoré Daumier (18081897). Cerchia di. Caricatura di un orientale, 18311835 ca. Inchiostro marrone a penna su carta color crema, 193x280 mm. Annotato al verso: "200" e "5/150" Bibliografia: Smolizza 2007, cat. 136 Caricature. Per Philippon, direttore della rivista, porta a termine 45 busti caricatu rali in creta, plasmati con tratto libero ed energico. Nel 1835, dopo le limitazioni sulla libertà di pensiero, La Caricature viene sospesa. Daumier incomincia una nuova collaborazione con Le Charivari, dedicandosi alla satira sociale, ispirata al mondo dei teatri e dei tribunali, nella scena di vita popolare. Con la Seconda Repubblica (1848), il suo spirito critico diventa più acuto. Alla metà del secolo si dedica con maggiore interesse alla pittura, che affronta adottando lo stile dell’amico Courbet e di Millet. Opta per i temi reali sti, come la Lavandaia (18601862) e Il vagone di terza classe. Il disegno, di una qualità sorprendente, è analogo alla prima produzione di Honoré Daumier. La figura dell'orientale, con il turbante e la barba larga e acuta, è resa con un tratto rapido e agile e una grande dimestichezza del S i trasferisce con la famiglia a Parigi mezzo grafico. L'artista utilizza la penna nel 1816 e per un certo periodo lavora con la libertà di un incisore che prepara come fattorino di un ufficiale giudiziario. una matrice dell'acquaforte, caricando il Termina i suoi studi artistici con il pittore tratto con l'inchiostro e modellandolo Alexandre Lenoir, amico di suo padre e, con estrema fluidità. L'intenzione della come nell'Académie rappresentazione è caricaturale ma non Suisse. Si dedica alla litografia e raggiunge ridicola; e il risultato è un piccolo diver la celebrità con le sue invenzioni di incisi tissement di raffinata spontaneità. va 46 continuazione, satira politica nella rivista La s.g. 41. Cesare Fracassini (18381868) Vergine in gloria e Bambino con scettro Matita nera su carta bianca, 80x134 mm Provenienza: Eredi Fracassini, Roma Bibliografia: Smolizza 2007, p. 278 A soli dieci anni era già nello studio di Tommaso Minardi, che fu suo pro fessore anche all'Accademia di San Luca. Eseguì opere in diverse chiese romane, oltre che ad Albano e a Terracina. Fu il pittore di punta della corte di Pio IX e fu salutato giovanissimo come il ‘Nuovo Raffaello’. Dalla maniera classica delle sue prime opere, volge progressivamente ad esiti di tipo impressionista: morto a soli trenta anni, nei dipinti non fa in tempo ad allontanarsi completamente dall'accade mismo imperante nell'ambiente romano in cui opera, ma nei bozzetti e nei disegni mostra chiaramente una spontanea immediatezza e il rifiuto di formule arcai che e soffocanti. Il nostro foglio proviene da un taccuino di 36 pagine, scompagina to in antico. È una testimonianza diretta della maniera utilizzata dall'artista per fis sare su carta le sue prime idee. Il recto del foglio è riprodotto a dimen sione reale. Al verso vi è uno schizzo, qui non riprodotto. f.g. 42.Giuseppe Castiglione (18291908) Cardinale Inchiostro marrone e nero a penna su carta azzurra applicata su cartoncino, 201x180 mm. Firmato al recto: "G. Castiglione" G iuseppe Castiglione nasce a Napoli Il disegno, forse schizzo preparatorio per nel 1829. Trasferitosi molto presto a un ritratto, ritrae un cardinale seduto su Parigi, vi espone a partire dal 1869. Fu una poltrona. Con pochi tratti di inchio membro della Società degli artisti. Nel stro a penna, bruno per la figura e nero 1861 ottenne una menzione e nel 1900 una per gli oggetti, l'artista riesce a rendere medaglia l'autorevolezza del personaggio, dalle di bronzo in occasione dell'Esposizione Universale. Nel 1893 fu decorato dalla Legion d'Onore. Fu pittore e disegnatore di scene di genere e privile giò i ritratti e i paesaggi. 48 forme larghe e monumentali. f.g. 43. Giacomo Favretto (1849 1887) Arrivano gli sposiE questo va bene, recto Il Fruttivendolo, verso Carboncino su carta bianca, 318x464 mm. Al recto: "70"; al verso: "69" Provenienza: collezione Carlo Prayer, Milano Bibliografia: Smolizza 2007, p. 302 A ll'Accademia di Venezia Favretto stu diò la grande pittura locale e si formò con artisti quali Grigoletti, Nani e Molmenti. La vena narrativa e di genere a lui più consona si manifesta nelle opere suc 1886 circa e facevano parte di un album di cessive al 1870. Favretto può essere conside studi di grande formato, utile all'artista per rato il maggiore artefice del Verismo vene fissare scene dal vero, invenzioni e idee ziano e la sua precoce morte, durante compositive che attingono all'intimità della l'Esposizione di Venezia del 1887, chiuderà sua città. Con pochi e fugaci tratti inquadra per molti aspetti questo capitolo della pittu ambientazione e personaggi, in un precario, ra italiana. equilibrato e perfetto punto di incontro tra In tutti i suoi esercizi grafici Favretto, dalle "impressione" e scena di genere, anticipa prime prove giovanili e accademiche fino zione grafica, scarna ma non meno efficace, alle ultime opere, è riconoscibile per il suo delle successive esecuzioni a colori. profondo attaccamento alle figure. I disegni f.g. del nostro foglio possono datarsi al 1884 49 44. Francia. 18951910 ca. La preparazione, recto; Donne a teatro, verso Recto: matita nera, inchiostro nero ad acquerello, 159x112 mm. Verso: matita nera, inchiostro nero e giallo ad acquerello 45. Francia. 1874 (Alfred Choubrac?) Suonatrice di tamburo (Le pillole del diavolo), 1874 Carboncino, acquarelli nero, bianco, rosa e celeste su cartoncino marrone, 140x217 mm. Iscrizione a penna in basso a sinistra al recto: "Le pilules du Diable/ Chatelet 1874" 1. Atelier Nadar, Mlle Théol in Les Pilules du diable, negativo fotografico, Francia, Ministère de la Culture, Médiathèque de l'architecture et du patrimoine (archives photographiques) I l disegno è collegato a una rappresen tazione teatrale, tenutasi a Parigi al Théatre du Châtelet, Le pilules du Diable, commedia fiabesca (féérie) in tre atti. L'attrice protagonista, Mlle Théol, com uesto doppio disegno, di mano pare nelle stesse vesti di tamburino in una francese, coniuga tutte le caratte foto dall'atelier di Nadar (ill. 1). L'autore è ristiche dell’Art Nouveau, soprattutto rintracciabile tra i numerosi disegnatori nel recto, dove troviamo un linearismo attivi in quegli anni a Parigi come cartel ondulato e una forte stilizzazione della lonisti. Il gusto non è lontano dai manife figura umana. Evidente il rapporto con la sti di Jules Chéret (18361932). Un artista grande cartellonistica parigina. prossimo per tecnica e carattere delle Q f.g. figure è Alfred Choubrac (18531902). f.g. 50 46. Oswald Heidbrink (18601914) Studi di modella in tre pose Matita azzurra, su carta bianca applicata su cartoncino, 211x213 mm. Siglato al recto con monogramma “HK” N ativo di Bordeaux, Heidbrink fu ben definiti. Nel nostro disegno l'artista, illustratore e autore di litografie. distante dal tono scherzoso delle sue Tra i più brillanti collaboratori delle rivi opere più note, si dimostra interessato ste artistiche e umoristiche della Belle allo studio dell'anatomia femminile e dei Époque, lavorò soprattutto per il lineamenti della modella, senza trala Courrier Français e Le Chat Noir. Il suo è sciare il dato chiaroscurale. un segno fermo e rigoroso, dai contorni f.g. 51 47*. Ludwig von Hoffmann (18611945) Apparizione, 18951898 Carboncino su carta, 320x240 mm. Bibliografia: Smolizza 2007, cat. 74 ipote e alunno di Johann Michael posizioni piene di mistero e grazia che Heinrich Hoffmann, studia presso esercitano una forte attrazione sui con le accademie di Dresda, Karlsruhe e temporanei: il disegno esposto è perti Monaco. Parigi, nente a questo periodo e rivela una rela all'Accademia Julian, dove conosce zione con le investigazioni di Arnold Puvis de Chavannes e Albert Besnard. Böcklin (18271901) e del suo alunno Dal 1891 fino al 1894 è a Berlino, Monaco Max Klinger (18571920), come anche (dove segue l'opera di Hugo von l'interesse per la psicologia, intesa come Marées) e Roma. Membro del "gruppo luogo di rivelazioni del sogno e dell'in degli undici", con Corinth, Liebermann, cubo. Skarbina e Leistikow, fino al 1923 è Hoffmann partecipa alle ricerche cubi direttore dell'Accademia di Weimar. ste. Come illustratore realizza una serie Trae grande notorietà per le sue doti di per Von Hoffmansthal. Esercitano un brillante colorista e la sua abilità per il grande effetto le sue pitture murali del nudo femminile. Influenzato dal simbo Nouveau Grand Théâtre e del Museo lismo e dal nascente Jugendstil, negli Henry van de Velde. N Si trasferisce a anni novanta dell’800 von Hoffmann Con il nuovo secolo von s.g. predilige le figure dell'antichità in com 53 48*. ChristianJacques Bérard (19021949) La notte, 1930 Inchiostro nero e grigio a penna e acquerello su carta bianca applicata a passepartout, 152x202 mm. Titolo a penna al recto: "Londres/ 1930 Ballet ‘La nuit’“; firma in basso a destra: "Berard" Al verso del passepartout: annotazioni dell'artista I l pittore e scenografo francese Bérard, noto anche come Bébé, nac que a Parigi e fece parte di quel movi mento di recupero neoumanistico svi luppatosi nella capitale francese, tra il 1923 e il 1930, attorno alla figura di W. George. All'interno di questa tendenza Bérard offrì un'immagine dell'uomo nostalgica e molto introversa, come emerge anche dal disegno in esame. Sin dai suoi esordi lavorò come scenografo e costumista, contribuendo in modo fon damentale allo sviluppo del design arti stico teatrale e della moda di quegli anni. Artista eclettico, lavorò in più set tori ed anche nel cinema. Poco attratto dalle Avanguardie e dalle novità espres sive del primo Novecento, aderì al neo romanticismo figurativo, con l’intento di riportare le arti ad una dimensione umana. Come pittore fu molto apprez zato a Parigi per i suoi ritratti. Nel 1930 si tenne, al Palace Theatre di Manchester, la prima del balletto La nuit, con scenografie e costumi di Bérard e ideato dal suo compagno e col laboratore Boris Kochno, che diresse molti Balletti russi e cofondò i Ballet des ChampsElysées. L'artista rende in que sto studio di costumi e scenografie l'at mosfera notturna e malinconica dello spettacolo, in sintonia con il titolo del l'opera, suggerendola con i toni cupi e con gli atteggiamenti delle figure. f.g. 54 49. GeorgesManzana Pissarro (18711961) Caricature Matita nera su carta bianca, 110x169 mm al recto: timbro "Atelier Manzana Pisarro" al verso: "156" 1.Georges Manzana-Pissarro, Ritratto di Toulouse-Lautrec, Parigi, Musée du Louvre, Département des Arts Graphiques, inv. 35694. N ato a Louveciennes e terzo figlio di dipinge il paesaggio circostante, con uno Camille Pissarro, dipinse inizial stile tardo impressionista. In questo dise mente padre. gno l'artista si diverte a ritrarre un uomo, L'influenza dei dipinti esotici di Gauguin sotto la guida del caricandone i lineamenti, e fornisce un lo portò verso l’orientalismo. Dimostrò gustoso esempio delle sue capacità di un forte interesse anche per le arti indu disegnatore dal vero e di ritrattista. Il striali e decorative. Nel 1939 si sposta con foglio è di qualità analoga ad una serie la famiglia a Casablanca, dove rimane conservata al Louvre (per esempio, ill. 1). fino al 1947. Nelle sue ultime opere, tra f.g. sferitosi a Menton, sulla Costa Azzurra, 55 50. Lukowicz (attività 19141915) L’impero austroungarico elemosina il sostegno degli Stati Uniti Matita nera, inchiostro di china a penna e acquerelli policromi su carta bianca, 265x182 mm. I l disegno, di eccezionale qualità, sfondo nerissimo e colorandole ad faceva parte di un taccuino realizza acquerello. to sul fronte orientale durante la Prima Riproduciamo il solo disegno, mentre le guerra mondiale. L'artista, di cui si dimensioni riportate a capo pagina si dovranno cercare notizie tra gli illustra riferiscono al foglio, con margini bianchi tori attivi per la stampa viennese, mette molto ampi, su cui è realizzato. in risalto le figure proiettandole su uno 56 f.g. 51. Francia. 19401950 ca. Ritratto di un artista Matita nera su carta bianca, 150x199 mm. L a mano è quella di un artista france immediata, uno schizzo dove con la sola se attivo negli anni '40'50 del seco matita l'autore fotografa un collega lo scorso. La scena mostra un pittore all'opera, riuscendo a restituire la sereni intento nel suo lavoro, i pennelli stretti tà di un momento privato e lo spirito in una mano mentre con l'altra colora quasi giocoso della situazione. con delicatezza la tela. È una visione f.g. 57 52.Gino Severini (18831966) Madre e bambina, 1931 Matita su carta, 280x230 mm. Firma e data: "Severini 1931" Provenienza: Ernesto Mancini, Roma Bibliografia: Smolizza 2009, cat. 17 el 1921 Gino Severini pubblica Du N Cubisme au Classicisme. Esthétique du compas et du nombre, un trattato che prende le mosse da Pitagora e Platone per identificare schemi e ritmi estetici universali. I principi contenuti in questo volume hanno una straordinaria applica zione nel ciclo decorativo del Castello di Montegufoni, nel Chianti, di cui l'artista affresca una stanza su commissione del barone inglese Sitwell (Benzi 1992, pp.9 e 27). A partire dal 1923 la tensione verso una forma capace di cogliere ciò che è veramente umano si lega ad un crescen te interesse religioso. Tra il 1925 e il 1934 l'artista si dedica prevalentemente alla pittura sacra, affrescando tra l'altro le chiese di Semsales (19251926), La Roche (19271928), Tavannes (1930), San Pietro a Friburgo (1932, 1935/1950) e Notre un segno leggero, spesso interrotto, che Dame du Valentin a Losanna (19331934). richiama il disegno fauve (si guardi Il disegno porta la data 1931. Si avverte la soprattutto la manica della camicia), stessa profondità umana dubbiosa, spe mentre il viso della donna richiama ranzosa, solida e preoccupata che direttamente sia nella scelta del profilo anima la pittura religiosa: una madre ed sia nel modo di ombreggiare i cartoni una bambina strette in un abbraccio preparatori per affresco. La provenienza esclusivo, lo sguardo sicuro della donna, del foglio è chiarita da una nota sul pas quello quasi interrogativo nella ricerca di separtout originale: "Al Prof. Ernesto affetto della bambina, sottolineata dal Mancini con profonda riconoscenza e movimento della mano, che la madre stima, Roma, 11 agosto 1937 XV. Gino coglie immediatamente. Da un punto di Severini”. vista stilistico il disegno è abbastanza completo: i contorni sono realizzati con 58 m.s. 59 53. Ferruccio Ferrazzi (18911978) Ritratto della figlia Fabiola, 1933 ca. Inchiostro a penna e a lavis su carta marrone, 260x337 mm. Provenienza: Eredi Ferrazzi, Roma P ittore e scultore, Ferrazzi esordisce giovanissimo, a soli sedici anni, esponendo alla LXXVII Esposizione di Belle Arti, a Roma. Nel corso della sua carriera artistica espone alle più impor tanti manifestazioni artistiche naziona li: Biennale di Venezia, Esposizione della Società Amatori e Cultori di Belle Arti, Biennale romana, mostre del Novecento, Quadriennale di Roma, divenendo il punto di riferimento del panorama artistico romano. Con il Ritorno all'ordine si accosta allo studio di Piero della Francesca, alla ricerca di principi compositivi capaci di ordinare l'aspetto emotivo della figurazione. Fortemente debitore di tali studi è que sto commovente ritratto di Fabiola, una delle tre figlie dell’artista, realizzato intorno al 1933. L’intensità dell’espres sione, la semplice bellezza della ragazzi na, che osserva in distanza sorpresa quasi fotograficamente con la bocca un po’ aperta, sono coerenti con una sensa zione di vitalità comunicato dai passag gi di inchiostro a lavis sui capelli, con trapposti ai precisi e taglienti passaggi della penna. m.s. 60 54. Pietro Annigoni (19101988) Ritratto di donna, 19291930 ca. Matita nera e carboncino su carta, 225x315 mm. A stile nnigoni è uno dei maggiori dise gnatori italiani del ’900. ll suo evidenzia l'influenza del Rinascimento e del Realismo, in con trasto con gli stili di ritratto propri del Modernismo e Postmodernismo in auge negli anni della sua attività. Specializzato in ritrattistica, la sua attività è nota soprattutto per il ritrat to del 1955 di Elisabetta II (National Portrait Gallery, Londra), sebbene sog getti frequenti dei suoi lavori fossero persone disagiate e senza fissa dimora. Suoi affreschi si trovano nell'Abbazia di Montecassino, nel Convento di San Marco a Firenze (Discesa dalla Croce, Morte di Abele), nella Basilica di Sant'Antonio a Padova ed in molte altre località. Una delle opere più importanti è il ciclo pittorico della Chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo a Ponte Buggianese. Nel 2008 è stato aperto a villa Bardini a Firenze il "Museo Pietro Annigoni". Il nostro foglio, databile al 19291930, raffigura una giovane in vesti teatrali. Tipici della prima produzione di Annigoni sono la capigliatura vivace e l’uso di punte friabili e dure. m.s. 61 BIBLIOGRAFIA Benzi 1992 2009 F. Benzi, Gino Severini. Affreschi, mosai ci, decorazioni monumentali 19211941, Roma, 1992 Choné 1992 P. Choné, J. Callot 15921635, Parigi, 1992 Colnaghi 1951 Exhibition of Old Master Drawings, London, 1951 [Catalogo della mostra omonima tenutasi a Londra, Colnaghi & Co., 17 maggio 20 giugno 1951] Lugt 1921 F. Lugt, Le marques de collections des sinsestampes, Amsterdam, 1921 [ristam pa anastatica, 2002] Matteucci 2002 A. M. Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, 2002 Smolizza 2oo7 M. Smolizza, Idea y Sentimiento. Itinerarios por el dibujo, de Rafael a Cézanne, Cordova, 2007 Smolizza 2oo9 M. Smolizza,a cura di, con un dialogo con Pierre Rosenberg, Il Disegno. Breve viaggio da Fragonard a Beuys, Roma, 62 REGOLE DELLA VENDITA L'Intermediario Claudia Bonino (Gioielli di Carta), con sede amministrativa in Gaglianico (BI), via Repubblica 13, P.I. 01996170021, è autorizzata dalla Questura di Roma con licenza del 6 marzo 2001 a svolgere attività di intermediazione nella vendita di opere d'arte secondo le generali prescrizioni del Testo Unico di Pubblica Sicurezza. Nella propria attività, l'intermediario si attiene ad un apposito regolamento, acces sibile presso il sito www.gioiellidi carta.it o fornito in copia a chi ne faccia richiesta, inderogabile salve le specifiche eccezioni previste e comunicate per iscritto agli offe renti durante la procedura di vendi ta. La partecipazione alla procedura di vendita prevede la conoscenza e la adesione a tale regolamento e alle predette eventuali eccezioni. Esame degli originali, lecita provenienza e certificato di garanzia Al fine di garantire agli interessati la possibilità di verificare diretta mente quanto in vendita, gli ogget ti sono esposti a Roma presso Rechburg e Betzkoj Associati (Via Filippo Civinini 37, int. 4, T. 06.8075228), previo appuntamento, dal 2 febbraio 2009 ore 18.30 al 25 febbraio 2009 ore 18, dal lunedì al venerdì, in orario 9.3013 e 14.3018. Tutti i lotti sono venduti con dichiarazione di lecita provenienza. Per ogni oggetto la Casa rilascerà certificato di autenticità e lecita provenienza. Consegna e individuazione della offerta vincente Per quanto riguarda la attuale proce dura di vendita, si segnala quanto segue: La vendita apre il 2 febbraio 2010, ore 18.30 Fino all’ 8 febbraio 2010, ore 17, il catalogo è a disposizione dei clienti della Casa, che hanno due opportu nità: a) rilevare immediatamente gli oggetti attraverso una offerta pari al doppio della stima minima; b) pre sentare una offerta scritta vincolata pari almeno alla metà della stima minima. Le offerte vincolate hanno valore sino alla conclusione della procedura di vendita e diventano efficaci se risultate vincenti in tale occasione ovvero quando siano accettate dalla Proprietà anche prima di tale scadenza. Dall’8 febbra io, ore 18, al 25 febbraio, ore 18, i lotti ancora disponibili potranno essere proposti anche in vendita pubblica telematica. Il 25 febbraio 2010, ore 19, i lotti dispo nibili sono dispersi come segue: l'offerente può far pervenire la pro pria offerta scritta all'indirizzo di Rechburg e Betzkoj associati ovvero al fax 06.40041969 o alla email [email protected], entro le ore 17 del 25 febbraio 2010. alle ore 19.00 pari data presso la sede di Rechburg e Betzkoj Associati vengono aperte le offerte pervenute. Alle ore 19.15, letto pubblicamente l'importo di ogni offerta pervenuta e comparato con le migliori offerte per venute attraverso la predetta attività di acquisizione di offerte telematiche, vengono acquisite in sequenza inin terrotta eventuali altre offerte scrit te da parte di offerenti presenti e accreditati, ovvero al telefono e accreditai ovvero on line attraverso il sito www.artfact.com. In presenza di una sola offerta pari o superiore alla stima minima, il lotto è aggiudicato alla stima minima. In presenza di più offerte, vengono selezionate le due migliori e il lotto è aggiudicato all'of ferente che ha proposto l'offerta migliore in assoluto ad una cifra pari all'importo della seconda offerta migliore maggiorata al massimo del 10% (ad esempio se la offerta miglio re in assoluto è 3.000 Euro e la secon da migliore è 2.000 Euro, il lotto è aggiudicato a 2.200 Euro all'offerente che ha proposto 3.000 Euro). La stima minima è espressa in Euro e coincide con la cifra minore della stima di ogni singolo lotto. Le offerte devono essere pari o superiori alla metà della stima minima. In caso di offerta di pari importo, prevale quel la consegnata prima. Indipendentemente dalla modalità di acquisto adottata, l'offerente riconosce a Claudia Bonino (Gioielli di Carta), oltre al prezzo di aggiudicazione ricevuto dalla stessa in nome e per conto del cliente venditore, un diritto di intermedia zione pari al 25% dello stesso (Iva inclusa). Ad aggiudicazione avvenuta, Claudia Bonino (Gioielli di Carta) rimette immediata fattura all'acqui rente, fuori campo Iva per quanto concerne il bene e in campo Iva per quanto concerne l'intermediazione. L'acquirente provvede a saldare la fattura entro 5 giorni lavorativi dal l'acquisto. Il lotto è ritirato dall'ac quirente, entro 45 giorni dalla ven dita, a pagamento avvenuto, presso la sede di Rechburg e Betzkoj Associati. Dopo la vendita, non sono ammesse contestazioni riguardo al lotto. 63 Finito di stampare nel mese di gennaio 2010