Il Sindaco - Comune di Frattamaggiore

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Il Sindaco - Comune di Frattamaggiore
CITTA’ DI FRATTAMAGGIORE
- PROVINCIA DI NAPOLI –
Il Sindaco
Per non dimenticare…………
Il decorso 27 gennaio, su questo stesso sito istituzionale informatico, ho ritenuto doveroso
ricordare gli orrori della Shoah e la tragedia epocale dei campi di concentramento e delle uccisioni
di massa di milioni di innocenti esseri umani.
Oggi, ritengo altrettanto doveroso ricordare un altro “devastante” e “vergognoso” evento, quello
delle Foibe, delle stragi e delle deportazioni, compiute dai “partigiani di Tito” - quando la Jugoslavia
occupò Trieste, Gorizia e l’Istria.
Con il termine "foiba" sono indicati “gli inghiottitoi carsici”, una sorta di caverne verticali, tipici della
regione Venezia Giulia. Il termine è utilizzato più generalmente per indicare i massacri ai danni delle
popolazioni di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, commessi, per motivi etnici e politici, dai partigiani
slavi durante la seconda guerra mondiale e poco dopo la fine della stessa. Proprio nelle foibe sono
stati rinvenuti i cadaveri di migliaia di vittime.
Questi eccidi vengono considerati come l'epilogo della lotta per il predominio sull'Adriatico
orientale tra le popolazioni slave e italiane. Le prime esecuzioni ebbero inizio dopo l'armistizio del
1943, quando Trieste, Pola e Fiume erano controllate dai tedeschi, mentre il resto della Venezia
Giulia era in mano ai partigiani. Il 13 settembre 1943 il Consiglio di liberazione popolare per l'Istria
proclamò l'annessione dell'Istria alla Croazia ed il 29 settembre 1943 venne istituito il Comitato
esecutivo provvisorio di liberazione dell'Istria.
I partigiani dei Comitati popolari di liberazione iniziarono ad emettere sentenze e condanne a
morte nei confronti dei nemici, uccidendo rappresentanti del fascismo, oppositori politici e persone
in vista nella comunità italiana, considerate nemiche dello Stato Jugoslavo, che volevano creare.
Secondo alcune fonti, tra il settembre e l'ottobre 1943 furono uccise circa 800 persone. Nell'ottobre
1943, i tedeschi diedero vita all'operazione “Nubifragio” per cercare di assumere il controllo della
Venezia Giulia ed i partigiani, presenti nella zona, furono costretti a fuggire verso le aree interne
della regione. Con la cacciata dei partigiani, furono ritrovati i primi corpi nelle foibe.
Gli eccidi, comunque, non si fermarono.
Nella primavera del 1945 la IVa armata jugoslava si mobilitò per occupare la Venezia Giulia
prima dell'arrivo degli alleati ed occupò l'Istria, Trieste e Gorizia. Mentre le autorità militari cercavano
di legittimare la nuova situazione territoriale, l'OZNA, la polizia segreta jugoslava, si muoveva per
arrestare i rappresentanti del Comitato di Liberazione Nazionale e delle organizzazioni antifasciste
italiane, contrarie all'annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia. Dal maggio 1945 furono molti
i massacri a Trieste, Gorizia, Istria e Fiume. Tra le vittime ci furono rappresentanti del fascismo,
ufficiali e funzionari pubblici, rappresentanti dell’alta dirigenza italiana, esponenti di organizzazioni
partigiane o antifasciste, sloveni e croati anticomunisti, cittadini italiani di nazionalità croata e
slovena: tutti coloro che avrebbero potuto opporsi all'occupazione slava.
Nelle foibe vennero gettati non solo i cadaveri delle persone morte, ma anche persone ancora
vive, semplicemente ferite. Molte altre, invece, furono portate nei campi di concentramento jugoslavi.
Negli anni successivi alla fine della guerra non furono fatti studi particolarmente approfonditi sulla
vicenda delle foibe e sul numero di persone uccise, anche per la mancanza di documenti che
potessero testimoniare le uccisioni, mentre maggiori ricerche sono state svolte solo a partire dagli
anni Novanta.
Secondo le recenti stime, il numero delle vittime sarebbe compreso tra 5.000 e 11.000 persone.
Anche nel dopoguerra la vicenda delle foibe è stata a lungo trascurata, tanto che nel 2007, nel
“Giorno del ricordo delle foibe”, celebrato il 10 febbraio, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano dichiarò: "Va ricordato l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe e va
ricordata la -congiura del silenzio-, la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante
dell'oblio. Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell'aver negato, o
teso ad ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell'averla rimossa per
calcoli diplomatici e convenienze internazionali".
Il giorno del ricordo, per commemorare le vittime delle foibe, è stato celebrato per la prima volta
nel 2005 ed è stato istituito con la Legge n. 92 del 30 marzo 2004.
Si è scelta come data il 10 febbraio in ricordo del trattato di Parigi firmato nel 1947, che ha
assegnato alla Jugoslavia le aree occupate durante la guerra dall'armata di Tito.
Dalla civica sede, 9 febbraio 2017
Il Sindaco
(dott. Marco Antonio del Prete)
Firmato digitalmente da
MARCO ANTONIO DEL PRETE
CN = DEL PRETE MARCO ANTONIO
O = COMUNE DI
FRATTAMAGGIORE/80024820633
C = IT