Una casa per le rane - Museo Nazionale della Scienza e della

Transcript

Una casa per le rane - Museo Nazionale della Scienza e della
"Una casa per le rane"
Progettazione e costruzione di uno stagno
Ingegneria
Geologia
Unità per studenti dai 9 ai 12 anni
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Introduzione
"Una casa per le rane" è una delle dieci unità didattiche per la scuola primaria e secondaria di I grado
sviluppate per supportare l'apprendimento delle scienze attraverso svariate sfide di progettazione sul
tema dell'ingegneria. Le sfide riprendono il modello di apprendimento basato sull’indagine Engineering is
Elementary®, ("L’ingegneria è elementare"), sviluppato con successo dal Museo della Scienza di Boston.
Ciascuna unità affronta un diverso ambito scientifico e un diverso settore dell’ingegneria, richiede solo
materiali economici e ha l’obbiettivo di supportare lo studente nell’esplorazione scientifica e nella
progettazione di tipo problem-solving. Le unità sono state sviluppate per incuriosire una grande varietà
di studenti e per mettere alla prova gli stereotipi sull'ingegneria e sugli ingegneri, migliorando l’interesse
sia degli studenti che delle studentesse verso la scienza, la tecnologia e l'ingegneria.
Il nostro approccio pedagogico
In ogni unità le attività sono organizzate seguendo le 5 fasi del processo di progettazione ingegneristico:
formula domande, immagina, pianifica, realizza e migliora. Prestare attenzione a queste 5 fasi aiuta gli
insegnanti a formulare domande, e gli studenti a stimolare la propria creatività rimanendo liberi di
sviluppare le proprie abilità di problem-solving, testare le possibili alternative, interpretare i risultati e
valutare le soluzioni. I compiti e le sfide sono stati progettati per poter avere molteplici soluzioni e per
evitare le "risposte giuste". In particolare, gli ideatori delle unità, hanno cercato di evitare situazioni che
enfatizzassero la competizione, che può scoraggiare alcuni studenti, cercando però di mantenere viva la
motivazione a voler risolvere un problema. Un obiettivo importante in tutte le unità è quello di
massimizzare le opportunità di lavorare in gruppo per favorire gli studenti nell’apprendere lavorando
insieme e nel comunicare efficacemente le proprie idee. Mentre esaminano un nuovo problema, è
fondamentale per gli studenti discutere le proprie idee, individuare le conoscenze necessarie, condividere
i risultati ottenuti, progettare le soluzioni e quindi migliorarle.
Come sono organizzate le unità
Ogni unità inizia con una lezione generale preparatoria, comune a tutte le dieci: la lezione 0. Gli
insegnanti che scelgono di utilizzare più di un’unità dovranno cominciare con questa lezione la prima
volta e con la lezione 1 nelle unità successive. La Lezione 1 introduce un contesto narrativo o un problema
che prepara a quello che avviene in seguito: la lezione 2 che è incentrata sull'esplorazione dell’ambito
scientifico che gli studenti devono approfondire per risolvere il problema. Nella Lezione 3 gli studenti
progettano e realizzano la soluzione proposta. Infine la Lezione 4 dà agli studenti l'opportunità di
valutare, presentare e discutere quello che hanno fatto.
Ciascuna unità è comunque unica, alcune sono più impegnative in termini di comprensione scientifica, e
quindi il tempo richiesto per ciascuna può variare. Nella presentazione di ogni unità sono riportati i tempi
indicativi e le età di riferimento degli studenti. Le unità sono progettate per essere flessibili e gli
insegnanti possono scegliere quali attività preferiscono svolgere; le unità offrono inoltre la possibilità agli
insegnanti di differenziare le attività in modo da dare spazio a un’ampia gamma di abilità.
2
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Assistenza per gli insegnanti
Ciascuna unità è stata scritta per fornire un appropriato supporto scientifico, tecnico e pedagogico a
insegnanti con diversi livelli di esperienza e competenza. Ogni lezione fornisce suggerimenti e consigli
per favorire l’apprendimento basato sull'indagine, l'organizzazione e la preparazione della classe. Le
attività scientifiche e di costruzione sono illustrate con fotografie. Le note di pedagogia scientifica in
Appendice spiegano e discutono la scienza trattata nell'unità e come facilitare la comprensione dei
concetti fondamentali per studenti di quella fascia d'età. Le schede didattiche forniscono anche le
risposte e possono essere fotocopiate.
3
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Indice
Introduzione ............................................................................................................................................................ 2
Presentazione dell'unità ......................................................................................................................................... 6
Risorse ..................................................................................................................................................................... 7
Lezione 0 – Progettare una busta ......................................................................................................................... 10
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
Introduzione - 10 minuti - attività in piccoli gruppi e discussione con l'intera classe ........................... 11
Attività 1 - Che cos’è una busta? - 5 minuti, in piccoli gruppi.............................................................. 11
Attività 2 - Abbinare le buste agli oggetti - 15 minuti - piccoli gruppi e discussione in classe ............... 12
Attività di approfondimento - facoltativa - 10-30 minuti - in piccoli gruppi......................................... 12
Conclusione - 10 minuti - discussione con l'intera classe .................................................................... 13
Risultati dell'apprendimento - per valutazione opzionale................................................................... 14
Lezione 1 – Qual è il problema ingegneristico? .................................................................................................... 15
1.1 Attività introduttiva - Leo e lo stagno - discussione in classe - 15 minuti ............................................ 16
1.2 Che cos’è uno stagno - osservazione e discussione - 30 minuti .......................................................... 16
1.3 Fase introduttiva della lezione e presentazione del processo di progettazione ingegneristico - 5
minuti........................................................................................................................................................ 16
1.4 Introduzione dell’attività pratica - 5 minuti ....................................................................................... 17
1.5 Mischiare terreno e acqua - esperimento, lavoro di gruppo - 20 minuti ............................................. 17
1.6 Conclusione - plenaria - 15 minuti ..................................................................................................... 18
Lezione 2 – Cosa dobbiamo sapere? ..................................................................................................................... 19
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
Attività introduttiva - Da cosa è composto il terreno? - esperimento, lavoro di gruppo - 20 minuti..... 20
L’acqua incontra le componenti del terreno - esperimento, lavoro di gruppo - 30 minuti ................... 21
L’acqua incontra i materiali - esperimento, lavoro di gruppo - 30 minuti............................................ 21
Un fondo impermeabile - esperimento, lavoro di gruppo - 30 minuti ................................................. 23
Conclusione - plenaria - 15 minuti ..................................................................................................... 24
Lezione 3 – Costruiamo! ........................................................................................................................................ 25
3.1
3.2
3.3
Attività introduttiva - progettare lo stagno - lavoro di gruppo - 30 minuti .......................................... 26
Il modellino di stagno - esperimento, lavoro di gruppo - 40 minuti .................................................... 26
Conclusione - plenaria - 20 minuti ..................................................................................................... 27
Lezione 4 – Come ci siamo riusciti? Abbiamo superato la sfida? .......................................................................... 28
4.1
4.2
4.3
Attività introduttiva - Come valutare i modellini di stagno - lavoro di gruppo, plenaria - 30 minuti ..... 29
Progettare uno stagno vero - lavoro di gruppo, plenaria - 45 minuti .................................................. 29
Conclusione - plenaria - 15 minuti ..................................................................................................... 29
Appendice ............................................................................................................................................................. 31
La storia per creare il contesto: Leo e lo stagno ........................................................................................................ 31
Processo di progettazione ingegneristico ................................................................................................................. 33
Schede didattiche e schede delle risposte ................................................................................................................ 34
Scheda didattica 1 Lezione 0 - Ingegneria? ................................................................................................. 35
Scheda didattica 1 Lezione 0 - Ingegneria? - Note pedagogiche per l'insegnante......................................... 36
4
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 1 - Come è fatto uno stagno (1) ....................................................................... 37
Scheda didattica 1 Lezione 1 - Come è fatto uno stagno (2) ........................................................................ 38
Scheda didattica 1 Lezione 1 - Come è fatto uno stagno (3) ........................................................................ 39
Scheda didattica 2 Lezione 1 - Mischiare terreno e acqua ........................................................................... 40
Scheda didattica 1 Lezione 2 - L’acqua incontra le componenti del terreno................................................. 41
Scheda didattica 2 Lezione 2 - L’acqua incontra i materiali.......................................................................... 42
Scheda didattica 3 Lezione 2 - Un fondo impermeabile............................................................................... 43
Scheda didattica 1 Lezione 3 - Il modellino di stagno .................................................................................. 44
Scheda didattica 1 Lezione 4 - Lo stagno..................................................................................................... 45
Scheda didattica 2 Lezione 4 - Immaginare come costruire uno stagno ....................................................... 46
Appendice Lezione 2 - Costruire la cella ................................................................................................................... 47
Note scientifiche per gli insegnanti sul terreno e sul flusso dell’acqua attraverso i materiali. ...................................... 48
Alcune idee dei bambini sulla scienza del suolo e movimenti dell’acqua..................................................................... 51
Partner ........................................................................................................................................................................53
5
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Presentazione dell'unità
Durata: 6 ore e 35 minuti
Gruppo target: studenti di 9, 10 e 11 anni
Descrizione: all’interno di un parco che ospita un bellissimo stagno abitato da rane e altri animali, verrà costruito un
grande centro commerciale; per salvare le rane, e dar loro un nuovo posto in cui vivere, dobbiamo riuscire a
costruire uno stagno. Partendo da questo racconto, l’insegnante presenta ai bambini il problema ingegneristico.
L’obiettivo pratico dell’unità è di progettare e costruire un modellino di stagno, per riflettere su come si potrebbe
realizzare uno stagno vero e proprio.
Gli studenti avranno perciò modo di esaminare le caratteristiche principali degli stagni attraverso esperimenti sulla
composizione del terreno (o suolo), e su come i diversi materiali reagiscono a contatto con l’acqua. Poi, in gruppi, gli
studenti sceglieranno un materiale impermeabile appropriato per realizzare il fondo dello stagno, seguendo il
processo di progettazione ingegneristico (formula domande, immagina, pianifica, realizza e migliora).
Ambito scientifico: questa unità fa riferimento all’ambito scientifico della geologia e la scienza dei materiali.
Settore ingegneristico: questa unità introduce agli studenti il settore dell'ingegneria geotecnica.
Obiettivi: in questa unità gli studenti impareranno
· la composizione del suolo e le sue caratteristiche di permeabilità;
· come progettare uno stagno;
· a mettere in pratica il processo di progettazione ingegneristico per risolvere un problema geotecnico e fare
ampi collegamenti con la scienza e l’ingegneria;
· l’importanza dei fattori ambientali per una buona progettazione ingegneristica.
Le lezioni in questa unità:
La lezione generale preparatoria mira a far comprendere quanto l’ingegneria sia fondamentale nella vita di tutti i
giorni, anche se non sempre è evidente.
La lezione 1 introduce il problema ingegneristico, il suo contesto e il processo di progettazione ingegneristico.
Con la lezione 2 si entra nella fase "formula domande" del processo di progettazione ingegneristico, che porta allo
studio della composizione del terreno, della permeabilità di alcuni suoi componenti e di materiali comuni.
Nella lezione 3 gli studenti sono coinvolti in modo attivo nell’applicazione del processo di progettazione
ingegneristico per risolvere il problema, ovvero progettare e costruire un modellino di stagno.
La lezione 4 è il momento di valutare i modellini di stagno realizzati dagli studenti e proporre eventuali
miglioramenti. Gli studenti dovranno dimostrare di aver soddisfatto tutti i requisiti stabiliti: discuteranno dei
miglioramenti che avranno apportato e rifletteranno di come potrebbero essere organizzate le attività per
realizzare un vero e proprio stagno.
6
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Risorse
Elenco di tutti i materiali e le quantità necessarie per 30 studenti (6 gruppi di 5 studenti ciascuno).
Materiale
Quantità
Lezione
Lezione
Lezione
Lezione
totale
0
1
2
3
Secchio
6
6
6
Paletta
6
6
Bottiglia di plastica trasparente non colorata
da 1,5 – 2 litri
Metro
24
12
Lezione
4
6
24
6
6
Forbici
6
6
Garza
6
6
Elastico
Ghiaia
18
3 kg
18
3 kg
Sabbia
6 kg
6 kg
Argilla in polvere (si vende nei grandi negozi
di cancelleria)
5 kg
5 kg
6
o
7
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Terreno prelevato da un giardino o da un
campo (non comprato)
6 sacchi
Contenitore per acqua
6
6
Piatti di plastica usa e getta
30
30
Bicchieri di plastica trasparenti usa e getta
30
30
12
6
6
1
confezione
12
6
6
1
confezio
ne
Farina
3 kg
3 kg
Pannolini
12
6
Carta
Spugna
Borsa di plastica
Tessuto / stoffa
Lettiera per gatti
x
x
x
8
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
12
12
6
6
Bastoni di legno a sezione quadrata, 2x2x23
cm
Nastro adesivo isolante
12
12
3
3
Vaso di fiori (diametro circa 20 cm)
6
6
Sacchetto per la spazzatura, più grande del
vaso di fiori
6
6
Placche di plastica trasparenti, 25x25 cm,
dello spessore di 2 o 4 mm (si possono
trovare nei portaritratti, ma attenzione che
siano di plastica e non di vetro)
Bastoni di legno a sezione quadrata, 2x2x25
cm
9
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Lezione 0 – Progettare una busta
Che cos’è l'ingegneria?
Durata: potete scegliere quanto tempo dedicare a questa lezione in base al livello di esperienza degli studenti.
L'introduzione, le attività principali e le conclusioni richiederanno fino a 40 minuti; per eventuali attività di
approfondimento saranno necessari altri 10-30 minuti.
Obiettivi: in questa unità gli studenti impareranno che
· gli ingegneri progettano soluzioni ai problemi utilizzando una serie di tecnologie diverse;
· le tecnologie da impiegare per risolvere un determinato problema dipendono dal contesto e dai materiali
disponibili;
· gli oggetti costruiti sono stati progettati per risolvere problemi;
· gli ingegneri possono essere sia uomini che donne.
Risorse (per 30 studenti)
ð 8 blocchetti di post-it
ð 8 set di almeno 5 tipi diversi di buste
ð 8 set di almeno 5 oggetti diversi
Preparazione
· Raggruppate una serie di buste e confezioni
diversi
· Stampate copie della Scheda Didattica 1
· Raccogliete le immagini per l'attività
introduttiva
ð
ð
8 set di confezioni/imballi (per le attività di
approfondimento opzionali)
Cartoncino, carta, colla, forbici (per le attività
di approfondimento opzionali)
Metodo di lavoro
· Piccoli gruppi
· Discussione con l'intera classe
Contesto e background
Questa lezione è comune a tutte le unità ed è volta a incoraggiare gli
studenti a riflettere su cosa sia la tecnologia e a superare gli stereotipi
sugli ingegneri (in particolare quelli di genere) e sull’ingegneria.
Il suo scopo è stimolare la consapevolezza che gli oggetti costruiti sono
stati progettati per un particolare scopo e che la tecnologia in senso lato
riguarda qualsiasi oggetto, sistema o processo che è stato progettato e
modificato per risolvere un certo problema o soddisfare una necessità
particolare.
Gli studenti hanno la possibilità di riflettere su questo concetto
discutendo insieme su quale problema si propone di risolvere un
determinato oggetto tecnologico (nel caso specifico, una busta). In questa lezione gli studenti discuteranno della
varietà di tecnologie che vengono utilizzate per progettare una busta per un uso specifico.
Altro obiettivo di questa lezione è quello di evitare giudizi di valore in merito a tecnologie più avanzate, o "high
tech", rispetto a quelle meno avanzate, o "low tech", e incoraggiare gli studenti a rendersi conto che quello che
conta è che una certa tecnologia sia appropriata a un particolare contesto: la gamma dei materiali disponibili
determinerà il tipo di tecnologia che l’ingegnere utilizza per risolvere un determinato problema.
10
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
0.1 Introduzione- 10 minuti - attività in piccoli gruppi e discussione con l'intera classe
Dividete la classe in gruppi di 4 studenti ciascuno e date a ogni gruppo un blocchetto di postit. Chiedete ai gruppi di discutere tutti gli aspetti che associano ai termini "ingegneria" e
"tecnologia". Assicuratevi che, durante la discussione, ciascun membro dei vari gruppi
contribuisca scrivendo almeno un'idea sul post-it.
Invitate tutti i gruppi ad attaccare i post-it su un cartellone e a spiegare brevemente le loro
scelte al resto della classe. Conservate la lista di idee per una revisione al termine della
lezione.
Assistenza ulteriore per la discussione
Questa parte della lezione può essere ampliata mostrando agli studenti immagini di esempi
stereotipici e insoliti di ingegneria, e chiedendo loro poi di raggruppare le immagini a seconda
che le associno o no all’ingegneria. Per quest’attività potete utilizzare la Scheda Didattica 1
oppure potete disporre le immagini su un tavolo, in modo da farle vedere a tutta la classe. Fate
lavorare gli studenti a coppie e fategli decidere quali immagini pensano che siano associate
all'ingegneria e quali no, facendogli motivare la loro decisione. A questo punto ogni coppia di
studenti deve confrontarsi con un’altra coppia e discutere di eventuali differenze o punti in
comune delle proprie idee. Potete usare queste idee come punto di partenza per una discussione
con l’intera classe; è necessario incoraggiare gli studenti ad ampliare il loro modo di pensare in
merito a cosa sia l’ingegneria e quali possano essere i soggetti coinvolti.
0.2 Attività 1 - Che cos’è una busta? - 5 minuti, in piccoli gruppi
Organizzate gli studenti in piccoli gruppi per discutere su cosa sia una busta e quali sono i
suoi aspetti costitutivi. Per facilitare la discussione, presentate una serie di esempi di buste
che servono a coprire e/o proteggere oggetti o materiali per un determinato scopo (vedi
immagini).
Una parte importante di quest’attività è quella di incoraggiare gli studenti a rendersi conto che
vi sono numerose interpretazioni del concetto di busta. Nelle immagini sono presenti alcuni
esempi che possono mettere in discussione l'idea di "busta": essi comprendono interpretazioni
più ampie su cosa sia effettivamente una busta, in altre parole qualcosa che "ospita",
"protegge", "tiene fermo", "copre", "nasconde" o persino "rivela" una serie di oggetti diversi.
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
0.3 Attività 2 - Abbinare le buste agli oggetti - 15 minuti - piccoli gruppi e discussione in classe
Dividete la classe in gruppi di 4 studenti ciascuno e date loro una serie di buste e oggetti che
potrebbero essere inseriti nelle buste. Chiedete agli studenti di scegliere quali sono le buste
più adatte agli oggetti e di spiegare il perché.
Gli oggetti in questione possono essere un paio di occhiali, un certificato, una fotografia che non
deve essere piegata, un gioiello fragile, un DVD, una serie di documenti riservati, un paio di
forbici. La gamma di oggetti e di buste può variare in base al contesto e alle disponibilità.
Le domande seguenti possono essere utili per guidare la discussione:
─ In quale materiale è realizzata la busta?
─ Quali elementi di fissaggio e chiusura sono utilizzati nella busta?
─ Per quale serie o quali tipi di oggetti si potrebbe utilizzare la busta?
─ Con quali altri materiali potrebbe essere fabbricata?
Ciascun gruppo riferirà poi le proprie idee alla classe.
A questo punto potete scegliere di guidare la discussione e di illustrare le varie tecnologie
utilizzate per la realizzazione ogni tipo di busta, compresi i tipi di strutture, i fissaggi e le
chiusure utilizzate (per es. fissaggi riutilizzabili o permanenti, aree rinforzate, materiali interni
ed esterni, sigilli degli spigoli). Questa è un'attività di valutazione attraverso cui ci si può
riallacciare al processo di progettazione ingegneristico: la discussione potrebbe comprendere
una riflessione riguardo al processo in cui sono coinvolti gli ingegneri quando creano un oggetto
destinato a risolvere un problema particolare.
0.4 Attività di approfondimento - facoltativa - 10-30 minuti - in piccoli gruppi
1. Date agli studenti una serie di buste e chiedete loro di valutarne la progettazione in
termini di adeguatezza allo scopo (vedi figura).
Si potrebbe fare un confronto tra le
varie buste in base ai tipi di fissaggi e
di rinforzi utilizzati e in base ai tipi di
materiali utilizzati (per es.
l'imbottitura a bolle d'aria,
l’assorbenza, la robustezza, o la
resistenza allo strappo).
Si potrebbe integrare quest’attività
esaminando diversi tipi di
confezioni/imballi in relazione alla
presenza di alette e in quale modo
esse vengono utilizzate per ridurre (o
eliminare del tutto) la presenza di
sostanze adesive nel processo di produzione. Nelle 3 immagini seguenti si vedono esempi di
confezioni senza adesivi: la loro realizzazione prevede quindi l’utilizzo di un solo materiale dato
che come elementi di fissaggio vengono usati tagli e pieghe.
12
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
2. Organizzate gli studenti in piccoli gruppi per progettare e/o realizzare una busta adatta a
contenere un particolare oggetto. I componenti dei vari gruppi dovranno attingere alle loro
conoscenze in materia di materiali e processi produttivi per realizzare esempi di progetti
alternativi. I progetti possono essere valutati in seguito discutendone con l’intera classe.
0.5 Conclusione - 10 minuti - discussione con l'intera classe
Attraverso una discussione con tutta la classe, riprendete i post-it utilizzati in precedenza (e,
se è il caso, i raggruppamenti di immagini abbinate o meno al concetto di ingegneria) e
analizzate insieme agli studenti in che modo sono eventualmente cambiate le loro
convinzioni iniziali. Chiedete loro quindi di riflettere su quale sia il ruolo dell’ingegnere e cosa
sia la tecnologia.
─ Fate notare agli studenti che la maggior parte degli oggetti che utilizziamo è realizzata
per adempiere a uno scopo ben preciso e che gli ingegneri utilizzano una serie di abilità
diverse per trovare soluzioni ai problemi.
─ Ciò comporta la necessità di riflettere sulle soluzioni per risolvere determinati problemi:
alcune funzionano, altre hanno meno successo; il processo di progettazione
ingegneristico comprende la fase di valutazione e di miglioramento.
─ Ciò che veramente conta non è che la tecnologia sia "low tech" o high tech", quanto che
sia appropriata – gli ingegneri devono prendere in considerazione il loro contesto e le
loro risorse.
─ Vi sono molti settori ingegneristici e molti tipi di persone differenti, provenienti da tutto
il mondo, tanto uomini quanto donne possono essere ingegneri.
13
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Si possono individuare svariate definizioni per i termini "ingegnere" e "tecnologia"; questi termini
sono spesso utilizzati in modo interscambiabile: l’ingegneria può essere considerata come
l'utilizzo della tecnologia per la risoluzione di problemi. Parlando del rapporto tra ingegneria,
scienza e tecnologia, si incoraggiano gli studenti a riflettere su come gli ingegneri, nel processo
di realizzazione degli oggetti per trovare soluzioni a determinati problemi, utilizzino una serie di
tecnologie (compresi fissaggi e rinforzi, tipi di materiali e componenti diversi), e saperi scientifici
diversi. Questa è un’opportunità per iniziare una discussione su come e da chi sono fatti gli
oggetti, e quali sono gli aspetti coinvolti nel processo di ricerca di soluzioni di problemi.
Risultati dell'apprendimento - per valutazione opzionale
Al termine di questa lezione gli studenti dovrebbero essere in grado di:
─ Riconoscere come vengono utilizzati in modi diversi un'ampia gamma di sistemi,
meccanismi, strutture, fissaggi e chiusure nella realizzazione di manufatti per risolvere
problemi.
─ Comprendere che la tecnologia appropriata dipende spesso dal contesto e dai materiali
disponibili.
─ Riconoscere che gli ingegneri si avvalgono di svariate abilità per individuare le soluzioni
ai problemi.
─ Riconoscere che ci sono diversi tipi di persone con interessi e capacità differenti possono
diventare ingegneri.
14
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Lezione 1 – Qual è il problema ingegneristico?
Alla scoperta della sfida
Durata: 90 minuti
Obiettivi: in questa lezione gli studenti impareranno
· ad applicare il processo di progettazione ingegneristico alla costruzione di uno stagno;
· a identificare le caratteristiche principali di uno stagno, in particolare dimensioni e profondità;
· a riconoscere le abilità proprie dell’indagine scientifica, compresa l’organizzazione, la classificazione delle
osservazioni compiute e la previsione delle conseguenze.
Risorse (per 30 studenti: 6 gruppi di 5 studenti
ciascuno)
ð 3 secchi
ð 6 palette
ð 12 bottiglie di plastica da 1,5-2 l
Preparazione
· Stampate le immagini della Scheda Didattica
1.1 per ogni gruppo o preparate un video
proiettore per mostrarle alla classe
· Portate alcuni secchielli di terra presi dal
giardino e chiedete agli studenti di fare lo
stesso
Metodo di lavoro
· Lavoro di gruppo
· Discussione in classe
.
Idee base per questa Lezione
· Possiamo provare a risolvere un problema usando la tecnologia
Contesto e background
In questa unità vengono introdotti la sfida, il suo contesto e
il processo di progettazione. Gli studenti devono
considerare quali sono le conoscenze necessarie per
affrontare la sfida.
15
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
1.1 Attività introduttiva - Leo e lo stagno - discussione in classe - 15 minuti
Cominciate la lezione presentando gli obiettivi e leggendo la storia "Leo e lo stagno" (in
Appendice); infine conducete una piccola discussione in classe. La domanda chiave da porre
agli studenti è "Quali pensate possano essere le sfide da affrontare per costruire uno
stagno?". A questo punto trascrivete (ad es. su una lavagna) le risposte degli studenti, che
potrebbero includere argomenti quali la posizione e le problematiche ambientali; bisogna
però cercare di sottolineare che la vera sfida è rappresentata dalla capacità dello stagno di
trattenere l’acqua.
1.2 Che cos’è uno stagno - osservazione e discussione - 30 minuti
Domandate agli studenti se sanno cosa sia e come si formi uno stagno, e invitateli a
osservare le immagini collegate a quest’argomento (Scheda didattica 1 Lezione 1), in modo
che possano mettere a confronto le loro conoscenze e le loro osservazioni. A questo punto
chiedete agli studenti quali altri tipi di bacini idrici conoscono e di confrontarli con uno
stagno, facendo attenzione a sottolineare la differenza tra i bacini naturali (stagni e laghi) e
quelli costruiti dagli ingegneri (cisterne, piscine e laghi ornamentali). Bisogna considerare
che spesso questi ultimi vengono costruiti in modo da renderli il più simili possibile a quelli
naturali quindi è facile confondersi. Trascrivete tutte le osservazioni degli studenti su un
poster.
Quando si costruisce uno stagno, bisogna tenere presente che:
· uno stagno è uno specchio d’acqua stagnante;
· è relativamente ridotto e poco profondo (solitamente fino ai 3 m);
· affinché si formi e si mantenga, uno stagno necessita di rifornimento d’acqua: può
trattarsi di acqua di sorgente (da fonti sotterranee), acque superficiali (fiumi o canali
affluenti) o acqua piovana;
· è necessario che il fondo sia sufficientemente impermeabile per assicurare una
durata permanente del bacino idrico;
· l’ambiente fisico è composto da fango, sabbia e pietre sul fondo; le sponde offrono
un supporto ideale per la crescita rigogliosa della vegetazione;
· il livello dell’acqua varia a seconda della stagione: è al minimo durante il periodo di
siccità mentre è al massimo nel periodo di piogge abbondanti.
1.3 Fase introduttiva della lezione e presentazione del processo di progettazione ingegneristico
- 5 minuti
Introducete il processo di progettazione ingegneristico e chiedete agli studenti di
identificare in quale fase del progetto si trovano quando progettano lo stagno (la risposta
sarà: fase “formula domande” e “immagina”). Spiegate che per progettare con successo uno
stagno è necessario capire bene come si mischiano tra loro acqua e terreno; questo
argomento sarà oggetto della lezione successiva.
Suddividete gli studenti in gruppi, avendo cura che ogni gruppo sia composto in maniera
eterogenea, sia per quanto riguarda i generi che le abilità dei singoli.
16
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
1.4 Introduzione dell’attività pratica - 5 minuti
Qualche giorno prima della lezione, chiedete ai ragazzi di portare da casa un secchiello (o un
sacchetto) di terra presa da un giardino o da un campo. Portate voi stessi alcuni esempi di
terreno. In questo modo gli studenti confronteranno svariati campioni di terra prelevata da
luoghi differenti e si accorgeranno delle diverse composizioni: spiegate quanto sia
importante conoscere le proprietà geologiche del terreno in qualunque tipo di progetto
ingegneristico che ha a che fare con i movimenti della Terra: prima di costruire una casa o un
canale, i geologi studiano le proprietà del suolo prelevandone campioni a diverse profondità
con la tecnica del carotaggio o scavando una buca. La tecnica del carotaggio viene utilizzata
anche per prelevare campioni di ghiaccio, ad esempio in Antartide; finora l’estrazione più
profonda è stata effettuata presso la base antartica russa di Vostok ad una profondità di
3623 metri.
1.5 Mischiare terreno e acqua - esperimento, lavoro di gruppo - 20 minuti
Adesso è il momento di ricordare agli studenti l’ultima osservazione di Leo: "Ma il terreno è
terreno e basta!". Davvero? Quindi il terreno è formato da un unico materiale? È così
semplice?
Chiedete agli studenti cosa pensano che avvenga quando l’acqua si mischia con il terreno e
distribuite la Scheda Didattica 3, Lezione 1: gli studenti possono scrivere le loro risposte
direttamente sulla scheda o su un post-it da attaccare su un poster visibile a tutti; è anche
possibile usare le domande come spunto per una discussione, prima all’interno di ogni
singolo gruppo e poi tutti insieme. Per formulare una previsione gli studenti dovranno
seguire le domande riportate nella scheda. La scheda verrà completata nel corso della
lezione successiva.
Descrivete agli studenti cosa devono fare: fate riempire loro una bottiglia con il terreno
lasciandoli liberi di scegliere fin dove riempirla (a 3 cm a partire dal fondo? 7 cm? quasi a
metà?). Dovranno poi riempire la bottiglia con acqua e chiuderla con il tappo.
Chiedete loro di agitare delicatamente la bottiglia per mischiare l’acqua con il suolo e
domandate: "Cosa pensate che succeda ora nella bottiglia?". A questo punto sistemate tutte
le bottiglie sopra un tavolo e osservatele per un po’ di tempo.
17
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
È importante che le bottiglie siano sistemate in fila una accanto all’altra, e che non vengano
toccate. Fate pulire e sistemare gli strumenti che sono stati utilizzati e i tavoli sui quali avete
lavorato.
1.6 Conclusione - plenaria - 15 minuti
Durante la discussione gli studenti dovrebbero cominciare a lavorare seguendo il processo di
progettazione: cosa hanno bisogno di sapere per superare la sfida e trovare una buona
soluzione al problema?
Ripetete insieme agli studenti le caratteristiche principali di uno stagno.
Uno stagno non è solo una grande buca nel terreno piena d’acqua! L’acqua infatti non deve
essere assorbita immediatamente dal suolo!
Domandate agli studenti cosa pensano sia importante per creare uno stagno. Alcuni
potrebbero rispondere che le piante sono importanti oppure gli animali che lo abitano ma è
importante sottolineare che l’elemento fondamentale è il rivestimento impermeabile del
fondo e la sua efficacia.
18
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Lezione 2 – Cosa dobbiamo sapere?
Scopriamo la composizione del terreno e la permeabilità
Durata: 125 minuti
Obiettivi: in questa lezione gli studenti impareranno a
· osservare e riconoscere le diverse componenti del suolo e il loro grado di permeabilità;
· identificare i materiali naturali e artificiali che sono totalmente o quasi totalmente impermeabili;
· cominciare ad applicare le loro conoscenze scientifiche alla progettazione dello stagno.
Risorse (per 30 studenti: 6 gruppi di 5)
ð 3 secchielli di terreno raccolto nel giardino della
scuola e/o in un altro giardino o campo
ð 24 bottiglie di plastica da 1,5 - 2 litri, trasparenti
e chiare, munite di tappo
ð 3 kg di ghiaia
ð 6 kg di sabbia
ð 3 kg di argilla in polvere
ð 1 confezione di lettiera per gatti
ð 6 spugne
ð carta o cartone
ð tessuto/stoffa
ð 3 borse di plastica
ð 3 kg di farina
ð 6 pannolini
ð
ð
ð
ð
ð
ð
ð
ð
ð
ð
ð
altri materiali da esaminare
12 placche di plastica trasparenti, 25x25 cm,
dello spessore di 2 o 4 mm
6 bastoni di legno a sezione quadrata, 2x2x25 cm
12 bastoni di legno a sezione quadrata,, 2x2x23
cm
nastro adesivo isolante
6 righelli
6 paia di forbici
6 garze
6 cucchiai
18 elastici in gomma
6 contenitori per l’acqua, come una caraffa o un
cilindro graduato
Preparazione
Metodo di lavoro
· Qualche giorno prima dell’esperimento chiedete · Sperimentale.
agli studenti di portare bottiglie di plastica vuote · In gruppi.
(trasparenti, da 1,5 / 2 litri) e del materiale che · Discussione con l’intera classe.
pensano possa rallentare il passaggio dell’acqua.
· Tenete a portata di mano stracci e asciugamani
di carta per asciugare gli strumenti utilizzati:
lavorerete con l’acqua!
Idee chiave di questa lezione
· Per mantenere la stabilità in un sistema dinamico (come uno stagno) ci deve essere equilibrio tra “entrata”
e “uscita”.
·
La velocità del flusso di un liquido (in questo caso acqua) attraverso un materiale, è anche detta
permeabilità del materiale stesso.
· I materiali (compresi i solidi e le componenti del suolo) hanno diversi gradi di permeabilità
Contesto e background
La fase "formula domande" del processo di
progettazione ingegneristico porterà a un’indagine
sulle proprietà e la composizione del terreno. Gli
studenti faranno degli esperimenti grazie ai quali
scopriranno il grado di permeabilità di diversi materiali
e le caratteristiche necessarie per costruire uno stagno.
19
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
2.1 Attività introduttiva - Da cosa è composto il terreno? - esperimento, lavoro di gruppo - 20
minuti
"Ripensiamo alle bottiglie preparate durante la scorsa lezione" (attività 1.5) "Cosa è
successo?".
Subito dopo aver agitato la bottiglia si vede dell’acqua sporca, poi si inizia a vedere come i
granelli di terreno si depositano sul fondo. Dopo qualche minuto cominciano a depositarsi i
grani più piccoli, ma l’acqua risulta ancora torbida: i granelli piccolissimi sono ancora in
sospensione mischiati con l’acqua. Dopo qualche ora anche questi granelli piccolissimi si
depositano sul fondo e l’acqua torna trasparente. Forse rimarrà qualcosa che galleggia, ma si
tratta di materiale vegetale.
I diversi materiali che compongono il terreno si separano sul fondo della bottiglia
disponendosi in strati diversi a seconda dello spessore dei granelli: quelli più grandi sono
ghiaia e sabbia (anche se è improbabile che ci sia ghiaia nel suolo prelevato da un giardino,
soprattutto nello strato più superficiale), mentre quelli più piccoli sono limo e argilla.
Campioni di suolo prelevati da posti diversi possono avere diverse proporzioni di questi tre
componenti (si può misurare l’altezza dei vari strati).
A questo punto si può procedere all’osservazione diretta. Distribuite campioni di terreno
asciutto ai vari gruppi, e chiedete agli studenti di guardate attentamente il campione e di
dire che cosa vedono. Osservando bene (se avete una lente d’ingrandimento è molto
meglio) vedranno che il terreno è composto da minuscoli sassolini, granelli e una specie di
polverina. Anche la polvere è composta da granelli, che però sono davvero piccolissimi;
probabilmente si vedranno infine pezzettini di materiale vegetale. Gli studenti ora devono
compilare la Scheda Didattica 3, Lezione 1, scrivendo le risposte direttamente sulle
fotocopie o su un post-it da attaccare a un poster visibile a tutti; si potrebbero anche usare le
20
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
domande come guida per una discussione comune, prima all’interno del gruppo e poi con
tutta la classe.
Alla fine dell’osservazione ogni gruppo dovrebbe essere in grado riconoscere che anche i
terreni prelevati da posti diversi hanno caratteristiche comuni:
- sono formati da diverse componenti;
- le varie componenti formano diversi strati dopo che sono state mescolate con
l’acqua;
- questi strati compaiono sempre nello stesso ordine;
- i diversi materiali sono presenti in diverse quantità (e alcuni non sono sempre
presenti).
2.2 L’acqua incontra le componenti del terreno - esperimento, lavoro di gruppo - 30 minuti
Abbiamo concluso la lezione 1 affermando che uno stagno è un po’ più complesso di una
semplice buca piena d’acqua, e abbiamo osservato come il terreno non è composto da un
singolo materiale. Come si comportano le diverse componenti del terreno quando entrano a
contatto con l’acqua?
Cominciate dicendo che ghiaia, sabbia e argilla sono tre tra le componenti principali del
terreno, invitate gli studenti a versare dell’acqua attraverso gli strati di questi tre materiali e
a osservare con quanta velocità l’acqua li attraversa per stabilire quale dei tre è più
impermeabile (Scheda didattica 1 Lezione 2).
Osserveranno che l’acqua scorre velocemente attraverso la ghiaia, meno velocemente
attraverso la sabbia e molto più lentamente attraverso l’argilla, che è praticamente
impermeabile (infatti il fondo delle risaie è costituito da argilla).
Chiedete agli studenti di riordinare gli strumenti e i materiali che hanno utilizzato e di pulire i
tavoli.
2.3 L’acqua incontra i materiali - esperimento, lavoro di gruppo - 30 minuti
Ora gli studenti dovranno sperimentare la velocità con la quale l’acqua attraversa altri
materiali che si possono trovare facilmente a casa: chiedete agli studenti di portare da casa i
materiali che vorrebbero esaminare.
Distribuite a ogni gruppo un materiale diverso, scelto tra carta o cartone, spugna, sacchetti
di plastica, tessuto, lettiera per gatti, farina, pannolini e altri materiali a scelta portati da
casa. Ciò significa che in una classe con 6 gruppi verranno presi in esame 6 tipi di materiali.
21
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Prima di cominciare chiedete agli studenti di fare una previsione: “Quanto, secondo voi,
sono permeabili i materiali che avete ricevuto?”. A questo punto dovranno versare dell’acqua
sui loro materiali e osservare quello che accade; le istruzioni per questo esperimento e per
registrarne i risultati si trovano nella Scheda didattica 3 Lezione 2. Una volta terminato
l’esperimento, gli studenti potranno discutere i loro risultati con tutta la classe e compilare,
insieme a voi, una lista dei materiali più impermeabili. Questa liste verrà attaccata a un
poster.
Chiedete agli studenti di riordinare gli strumenti e i materiali che hanno utilizzato e di pulire i
tavoli.
Fate notare che le spugne assorbono acqua; quindi sono utili oppure no, per impedire il
passaggio dell’acqua? Non molto, visto che a un certo punto l’acqua scorre via dalla spugna.
Chiedete agli studenti di immaginare in che modo l’acqua scorre attraverso i materiali:
l’acqua si muove attraverso piccoli canali irregolari fatti di pori, cavità, o altre discontinuità
presenti in materiali come la carta e la spugna; in alcuni materiali porosi invece, dove le
cavità non sono connesse l’una con l’altra, l’acqua non può scorrere via; nelle materie
granulari l’acqua scorre attraverso gli spazi vuoti tra una particella e l’altra.
Questo fenomeno si chiama percolazione; il flusso dell’acqua viene rallentato dalla
compattezza del terriccio o dell’argilla, che riduce l’ampiezza degli spazi vuoti tra le
particelle.
Alcuni materiali sono impermeabili. Per esempio: la plastica, l’argilla, la sabbia magica e il
tessuto con cui sono fabbricati gli ombrelli.
La lettiera per gatti è un buon impedimento per il flusso d’acqua: è fatta con un tipo di argilla
chiamata bentonite, un materiale utilizzato anche per impermeabilizzare le fondamenta
degli edifici. Per saperne di più visitate la pagina: http://it.wikipedia.org/wiki/Bentonite.
Anche la farina è impermeabile, ma se non viene buttata subito dopo essere stata utilizzata
vi accorgerete che comincia a produrre un cattivo odore. La farina è un materiale organico,
viene "mangiato" dai microrganismi; il cattivo odore è la conseguenza del loro processo
digestivo. Per la discussione durante la Lezione 3 potete dire che nonostante la farina sia
22
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
impermeabile, non è una buona idea utilizzarla per isolare il fondo di uno stagno: il terreno è
pieno di microrganismi che saranno ben felici di fare merenda con la farina! Col tempo lo
strato di farina si trasformerebbe diminuendo in spessore e impermeabilità.
I pannolini assorbono acqua grazie a dei piccoli granuli di uno speciale materiale super
assorbente fatto di un polimero chiamato sodio poliacrilato: le molecole di questo polimero
attraggono e catturano le molecole d’acqua e i suoi granuli aumentano di volume mentre la
assorbono.
2.4 Un fondo impermeabile - esperimento, lavoro di gruppo - 30 minuti
Uno stagno deve essere costantemente pieno d’acqua: chiedete ai ragazzi di immaginare
come si potrebbe rendere il suolo del giardino più impermeabile, suggerendo di aggiungere
uno strato di un materiale più resistente all’acqua (Scheda didattica 3 Lezione 2).
Per quest’attività dovrete costruire sei particolari contenitori (uno per gruppo), che
prendono il nome di "celle": le istruzioni si trovano in Appendice. Se però avete tempo e
ritenete che gli studenti possano costruirsele da soli, fate fare a loro. In questo caso dovreste
mostrargli il procedimento di costruzione passo dopo passo, per assicurarvi che sia tutto
chiaro.
Ogni gruppo riempie circa un terzo della cella con del terreno asciutto, versa uno strato del
materiale impermeabilizzante da testare e poi finisce di riempire la cella con altro terreno.
Scava poi una piccola buca (senza arrivare al materiale impermeabile) e la riempie d’acqua,
rabboccando lentamente il livello non appena l’acqua viene assorbita. Cosa succede? Quanto
tempo ci vuole perché la cavità si svuoti?
La cella è come se fosse la sezione di uno stagno: gli studenti osserveranno che l’acqua non
soltanto scorre verso il basso ma anche lateralmente, e che quindi aggiungere uno strato di
materiale impermeabile può cambiare il modo in cui l’acqua scorre attraverso il fondo.
È importante che i gruppi facciano esperimenti su casi differenti, ad esempio, ogni gruppo
dovrebbe scegliere un materiale diverso; se più gruppi scelgono lo stesso materiale,
23
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
dovrebbero fare strati di diverso spessore. Alla fine dell’attività gli studenti condivideranno e
confronteranno le loro osservazioni così da avere più risultati.
Anche i tecnici che costruiscono il centro commerciale nella storia di Leo incontrano dei
problemi in materia di impermeabilità ma vogliono fare in modo che l’acqua non penetri
all’interno della cavità delle fondamenta.
Chiedete agli studenti di riordinare gli strumenti e i materiali che hanno utilizzato e di pulire i
tavoli.
2.5 Conclusione - plenaria - 15 minuti
Chiedete agli studenti quali sono le scoperte che hanno raggiunto che possono tornare utili
nella costruzione di uno stagno; durante la discussione sottolineate che è necessario
mantenere il livello dell’acqua più o meno costante: in altri termini, c’è bisogno di mantenere
un equilibrio tra l’acqua in entrata e quella in uscita. Per arrivare a questo equilibrio è
necessario ridurre le infiltrazioni d’acqua e compensare le perdite (non si può evitare
totalmente la perdita d’acqua, perché uno stagno non è come una palude: è normale che ci
sia ricambio d’acqua, che viene persa anche per via dell’evaporazione). Riprendete con gli
studenti le fasi del processo di progettazione ingegneristico e chiedete loro in quale fase si
trovano (inizio della fase “pianifica”).
24
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Lezione 3 – Costruiamo!
Progettazione e costruzione del modellino di stagno
Durata: 90 minuti
Obiettivi: in questa lezione gli studenti impareranno che
·
·
·
il ciclo di progettazione ingegneristico è un modello importante per affrontare problemi di tipo
ingegneristico;
la comprensione scientifica delle caratteristiche di permeabilità del suolo è molto importante nella
costruzione di uno stagno;
formulare una previsione e verificarla sono passaggi fondamentali per un risultato ingegneristico ottimale.
Risorse (per 30 studenti: 6 gruppi di 5 studenti)
ð 6 vasi di fiori (diametro circa 20 cm)
ð 6 sacchetti per la spazzatura più grandi dei
vasi di fiori
ð 3 secchielli di terreno
ð 6 palette
Preparazione
· Tenete a portata di mano stracci e
asciugamani per asciugare gli strumenti
utilizzati: state lavorando con l’acqua!
ð
ð
ð
ð
materiale per impermeabilizzare lo sfondo
dello stagno
acqua
6 contenitori per versare l’acqua
asciugamani in carta o stracci
Metodi di lavoro
· Sperimentale
· In gruppi
· Discussione con l’intera classe
Idee chiave di questa lezione
· I modellini aiutano a comprendere la realtà e a risolvere i problemi
Contesto e background
In questa lezione gli studenti attraverseranno le fasi
"immagina" e "pianifica" del processo di progettazione
ingegneristico. Queste fasi sono propedeutiche alla
costruzione del modellino di stagno in scala.
25
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
3.1 Attività introduttiva - progettare lo stagno - lavoro di gruppo - 30 minuti
È il momento di tornare alla sfida: costruire uno stagno!
- Da dove incominciamo?
- A cosa dobbiamo fare attenzione?
Ricordate agli studenti le fasi del processo di progettazione ingegneristico: finora si sono
posti delle domande su come costruire uno stagno e hanno immaginato di costruirne uno;
ora è il momento di realizzarne uno in scala, ma prima devono progettarlo.
Gli studenti hanno scoperto come l’acqua scorre attraverso il terreno e come si possono
modificare le caratteristiche del suolo per migliorarne l’impermeabilità: ora possono
realizzare il loro modellino di stagno.
Per prima cosa devono costruire il fondo: possono fare un disegno che raffiguri tutte le
caratteristiche dello stagno che hanno in mente (vedi figura sotto come esempio).
Disegnare è un passo fondamentale nel lavoro ingegneristico: secondo alcuni studiosi è
stato Leonardo Da Vinci (1452-1519) il primo a realizzare dei moderni disegni tecnici.
.
3.2 Il modellino di stagno - esperimento, lavoro di gruppo - 40 minuti
Spesso gli ingegneri realizzano un modello in miniatura del loro progetto prima di costruire
l’opera vera e propria. In questo modo possono testare il progetto e apportare eventuali
migliorie. Gli studenti devono costruire un modellino di stagno utilizzando un vaso di fiori,
del terreno, e il materiale che hanno ritenuto migliore per impermeabilizzare il fondo
(Scheda didattica 1 Lezione 3).
Gli studenti devono riempire quasi completamente il vaso di fiori con il terreno e scavare una
buca; ogni gruppo deve ricoprire il fondo della buca con il materiale scelto nel corso della
Lezione 2 e poi aggiungere ancora uno strato di terreno infine dare la forma allo stagno.
26
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Ogni gruppo deve riempire la buca con l’acqua e verificare come il livello varia col passare del
tempo.
Quando hanno finito, chiedete agli studenti di riordinare gli strumenti e i materiali che
hanno utilizzato e di pulire i tavoli.
Gli studenti possono controllare nuovamente il livello dell’acqua prima di andare a casa e, se
decidono che è necessario aggiungerne altra, devono misurare la quantità di acqua che
hanno dovuto aggiungere per riempire la buca. Il giorno dopo possono fare un ultimo
controllo.
3.3 Conclusione - plenaria - 20 minuti
I gruppi devono presentare il proprio modellino di stagno agli altri, disegnandolo su un foglio
grande e descrivendone le caratteristiche principali.
Possono spiegare come hanno deciso di impermeabilizzare il fondo dello stagno e perché;
durante la discussione fate notare quale, fra le soluzioni realizzate, sia la più ecologica: ad
esempio l’argilla sarà decisamente migliore di un foglio di plastica.
Conservate in un luogo sicuro i modellini di stagno per utilizzarli nel corso della lezione
successiva.
27
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Lezione 4 – Come ci siamo riusciti? L’obiettivo della sfida è stato raggiunto?
Durata: 90 minuti
Obiettivi: in questa lezione gli studenti impareranno a
· sviluppare criteri di valutazione (in questo caso la conservazione dell’acqua) per valutare il successo dei
loro progetti ingegneristici;
· affrontare i problemi che implica la realizzazione in scala di un progetto;
· considerare l’importanza dei fattori ambientali.
Risorse (per 30 studenti: 6 gruppi di 5 studenti)
ð 6 metri
Preparazione
· Chiedete in anticipo agli studenti se qualcuno
dei loro genitori lavora nell’ambito degli scavi
edilizi o in un campo simile: costui può essere
invitato in classe per parlare dei macchinari
che vengono utilizzati e di come viene svolto il
lavoro.
Metodi di lavoro
· Discussione in gruppo
· Discussione con l’intera classe
Idee chiave di questa lezione
· E' bene provare a immaginare in maniera più precisa possibile come sarà un determinato scenario, pur
sapendo che si potrebbero verificare eventi imprevisti
Contesto e background
Nel corso di questa lezione gli studenti valutano i modellini
di stagno che hanno costruito e potranno suggerire eventuali
migliorie da apportare; immagineranno inoltre come
costruire un vero stagno nel giardino della scuola.
28
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
4.1 Attività introduttiva - Come valutare i modellini di stagno - lavoro di gruppo, plenaria - 30
minuti
Gli studenti hanno preparato i modellini di stagno: ora devono illustrare quale metodo può
essere seguito per stabilire quale sia il progetto migliore. Prima discuteranno all’interno dei
gruppi e poi con tutta la classe. Possono prendere in considerazione la conservazione
dell’acqua, il tipo e la quantità di materiale utilizzato.
Sulla base della discussione precedente gli studenti analizzano, prima in gruppo e poi con
l’intera classe, come hanno funzionato i loro modellini: se qualcuno non ha funzionato
correttamente, devono domandarsi cosa è andato storto e cosa fare per migliorarlo.
Raccogliete la lista di tutte le migliorie proposte e trascrivetele alla lavagna.
4.2 Progettare uno stagno vero - lavoro di gruppo, plenaria - 45 minuti
È il momento di progettare un vero e proprio stagno. Ecco le domande chiave:
I materiali e le caratteristiche del modellino possono essere applicati in maniera uguale
anche allo stagno vero o sarà necessario apportare qualche modifica?
Il posizionamento dello stagno è importante? Perché? Per esempio: quando si sceglie dove
scavare è importante scegliere un posto in cui il terreno non sia troppo asciutto e dove
l’evaporazione sarà minore (non deve essere troppo esposto alla luce diretta del sole);
Bisogno pensare a un sistema per aggiungere altra acqua, oltre a quella piovana? Uno
stagno non può asciugarsi, quindi il progetto migliore tra quelli realizzati sarà quello in cui
l’acqua si è conservata per almeno un giorno, senza che sia stato necessario aggiungerne
altra (o dove ne è stata aggiunta pochissima).
Quanto è grande lo stagno? Cambiarne le dimensioni comporterà nuove sfide dal punto di
vista scientifico e ingegneristico? Solitamente i bambini non hanno un’idea chiara del
concetto di lunghezza, quindi per loro è difficile orientarsi rispetto alle dimensioni dello
stagno "vero". Potete quindi aiutarli chiedendo loro se lo immaginano più grande, uguale o
più piccolo rispetto alla loro aula, e quanto lo immaginano profondo rispetto alle pareti. Per
aiutarli, date ad ogni gruppo un metro che gli servirà ad avere un’idea più precisa delle
dimensioni dello stagno, magari prendendo le misure dell’aula come termine di paragone.
Quali caratteristiche ambientali volete includere nel progetto? Pensate a Leo e alle rane: in
che modo si vuole favorire lo sviluppo dell’habitat di rane e altri animali?
Chiedete agli studenti di completare la Scheda didattica 1 Lezione 4: possono scrivere le
risposte direttamente nella scheda o su dei post-it da attaccare a un poster visibile a tutti; è
anche possibile usare le domande come spunto per una discussione prima all’interno di ogni
singolo gruppo e poi tutti insieme. A questo punto gli studenti spiegano alla classe i loro
progetti per poterli valutare tutti insieme; successivamente tornano a lavorare in gruppo per
apportare eventuali modifiche ai singoli progetti alla luce della discussione. Infine dovranno
presentare i risultati in un poster da attaccare alla parete.
4.3 Conclusione - plenaria - 15 minuti
È il momento di riprendere l’intera unità. Ecco le domande chiave:
Come avete utilizzato il processo di progettazione ingegneristico?
29
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Quali conoscenze scientifiche avete appreso e poi applicato nella progettazione e
nella realizzazione dello stagno?
È stato divertente?
Cosa avete imparato del lavoro di gruppo?
30
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Appendice
La storia per creare il contesto: Leo e lo stagno
Finalmente l’anno scolastico volgeva al termine. Leo era stato bravo e quindi aveva a disposizione
tanto tempo libero: decise allora di andare al parco vicino a casa dove di solito giocava con gli amici,
e dove alcune volte l’insegnante di scienze portava lui e i suoi compagni per fare lezione.
Passeggiando lungo la sponda dello stagno gli tornava in mente tutto quello che aveva imparato
insieme ai suoi amici su rane, tritoni, libellule, salamandre e zanzare. Avevano osservato il ciclo vitale
di alcuni di questi animali scoprendo come convivono nell’ambiente comune dello stagno, come
lottano per la sopravvivenza e quali piante vivono insieme a loro. Per questo lui e i suoi amici erano
molto affezionati a quel posto.
Mentre rifletteva su tutte queste cose, notò uno strano gruppo di persone: avevano dei macchinari
strani, dall’aspetto misterioso, parlavano tra di loro guardando su un foglio molto grande che
tenevano in mano e che sembrava una mappa. Alcuni erano intenti a scavare delle buche nel terreno
con una trivella e a osservare, utilizzando dei piccoli telescopi fissati su un treppiedi, quello che
avevano trovato.
"Cosa stanno facendo?" si chiese Leo.
Andò verso di loro cercando di non farsi notare troppo e cercando di capire di cosa stavano parlando;
notò che tutti indossavano una maglia con la scritta: GEOTEKN.
"Qui ... " – disse un uomo che sembrava a capo dell’intero gruppo, indicando verso lo stagno –
"...costruiamo l’entrata del centro commerciale, per poi estenderlo verso la zona del bosco".
"Dobbiamo conoscere la composizione degli strati del terreno al di sotto dello stagno e di quello che
c’è nel bosco per vedere che tipo di fondamenta dobbiamo progettare", aggiunse.
Per Leo fu come uno shock: un centro commerciale al posto dello stagno e del bosco?! ….. ma, ma è
impossibile!!
Corse a casa. Doveva assolutamente dire a qualcuno quello che aveva appena scoperto.
Leo si stese sul suo letto, fissando il soffitto in attesa che i suoi genitori tornassero dal lavoro.
"Come farò senza lo stagno e senza il parco?" – continuava a chiedersi. Fu travolto da un sentimento
di rabbia e tristezza: dove avrebbe giocato con i suoi amici? Dove sarebbero andati tutti gli
animaletti dello stagno?
Quando finalmente i suoi genitori tornarono a casa, Leo corse loro incontro e convocò
immediatamente una riunione di famiglia, come era consuetudine in caso di problemi da risolvere o
31
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
quando c’erano decisioni importanti da prendere. I suoi genitori, un po’ sorpresi dell’urgenza della
sua richiesta non osarono obiettare e si sedettero, nonostante fossero stanchi dopo una lunga
giornata di lavoro.
"Che cosa è successo Leo?", chiesero. Leo gli raccontò tutto: "Non voglio perdere quel posto, cosa
posso fare per fermare i lavori?". Era così emozionato nel fare questa richiesta, che i genitori si
scambiarono uno sguardo di disperazione: non sapevano come fare per alleviargli l’inevitabile
delusione che lo attendeva.
Come spesso accade, la notte porta consiglio, perciò la mattina dopo Leo si presentò a colazione
pieno di entusiasmo per un’idea che gli era venuta durante la notte: "Mamma, convincerò
l’insegnante a ricreare lo stagno nel giardino della scuola, così possiamo portarci alcuni degli
animaletti che lo abitano e li salveremo!".
Era talmente entusiasta che non aspettò nemmeno la risposta della mamma: la salutò e corse a
scuola per parlare coi compagni e presentare la sua idea all’insegnante.
L’idea di Leo si trasformò presto in un vero progetto grazie all’aiuto dell’insegnante e di alcuni
genitori: fu necessaria l’approvazione di numerosi responsabili scolastici ma alla fine tutti diedero il
consenso e in autunno Leo cominciò a pianificare la costruzione dello stagno.
Ma come si comincia a costruire uno stagno? Cosa dobbiamo tenere presente? È sufficiente scavare
una buca e riempirla d’acqua per ricreare uno stagno?
I lavori nel parco erano già incominciati ed erano arrivati tanti bulldozer per scavare in un’area vicina
allo stagno. Uno dei tecnici si accorse della presenza di Leo, sempre più frequente in quell’area; così
decise di domandargli come mai fosse tanto interessato al loro lavoro. Leo gli parlò del suo progetto
e gli rivolse alcune domande che gli frullavano nella testa. Il tecnico rispose a tutto e gli disse che era
importantissimo costruire delle pareti resistenti all’acqua, perché nel terreno sopra il quale sarebbe
stato costruito il centro commerciale si trovava molta acqua (ovvio, c’era uno stagno!). Gli ingegneri
dovevano impedire che l’acqua si infiltrasse all’interno dell’edificio, e per questo stavano utilizzando
un particolare tipo di cemento e applicando degli strati di un materiale impermeabile alle pareti (in
alcuni casi utilizzavano anche degli spessi fogli di gomma molto resistente). Gli disse anche che
stavano usando delle pompe per aspirare l’acqua che si infiltrava.
Leo rifletté su come tutte queste informazioni potessero rivelarsi utili per il progetto dello stagno:
pensò quindi che anche loro avrebbero dovuto scavare una buca! Improvvisamente si ricordò del
primo giorno che vide gli ingegneri all’opera mentre parlavano dell’importanza della composizione
del terreno.
"Ma il terreno è terreno e basta!" pensò tra sé e sé ....
32
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Processo di progettazione ingegneristico
33
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Schede didattiche e schede delle risposte
34
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 0 - Ingegneria?
35
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 0 - Ingegneria? - Note pedagogiche per l'insegnante
Le immagini riportate nella Scheda Didattica servono a favorire la discussione tra gli studenti su cosa
sia l'ingegneria, cosa facciano gli ingegneri e chi potrebbe essere coinvolto nei vari settori
dell'ingegneria.
Le immagini del ragno e della lumaca presentano alcuni spunti interessanti: gli studenti potrebbero
infatti riconoscere che il ragno, tessendo la sua ragnatela, svolga un vero e proprio lavoro
ingegneristico, e da questo si può arrivare ad altri esempi di applicazioni "ingegneristiche" del
mondo animale (ad esempio il castoro che costruisce una diga). È interessante sottolineare che è
opinione comune pensare che l'ingegneria si riferisca solo agli oggetti costruiti, invece possiamo
imparare tanto anche dallo studio della natura e dell'ambiente: per esempio, il materiale che
utilizzano i ragni per tessere le ragnatele è stato copiato dall’uomo per realizzare un materiale molto
resistente - il Kevlar - che possiede molte qualità utili. Allo stesso modo la lumaca ha sviluppato una
strategia utile per spostarsi sopra le superfici ruvide e proteggere dai danni il proprio corpo molle;
sarebbe quindi interessante domandarsi se questo accorgimento potrebbe risultare utile per
risolvere qualche problema nel mondo umano (come ad esempio è successo col Velcro, che è stato
inventato prendendo spunto dalle proprietà dei fiori di bardana).
Anche i giocattoli possono essere considerati dei manufatti ingegneristici, dato che non sono altro
che l’insieme di diversi meccanismi; tuttavia è interessante domandarsi di quali materiali potrebbero
essere fatti e chi effettivamente li costruisce. Questi interrogativi potrebbero generare una
discussione sulla parità dei generi (molti studenti della classe potrebbero infatti pensare che i
designer di giocattoli per bambini siano uomini).
Allo stesso modo potrebbe esserci il pregiudizio che i capi d'abbigliamento realizzati a maglia e i cibi
pronti siano fatti solo da donne e che non siano invece prodotti dell'ingegneria.
Alcune immagini di sculture e opere d'arte potrebbero essere percepite come non ingegneristiche e
prive di un reale scopo pratico. Ciò solleverà la questione sui collegamenti tra l'ingegneria e l'arte e
se sussista o meno la necessità che ci sia uno scopo pratico per definire ingegneristici degli oggetti
costruiti.
Le immagini sono finalizzate a stimolare il coinvolgimento e il dialogo sull'ingegneria; ciò potrebbe
portare a una discussione su tutto ciò che è legato al concetto di ingegneria, e a questo punto
potreste decidere di presentare il processo di progettazione ingegneristico.
36
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 1 - Come è fatto uno stagno (1)
Nome:
Data:
Stagno di Lura (Italia)
Stagno di Contovello (Italia)
Palude del Circeo (Italia)
37
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 1 - Come è fatto uno stagno (2)
Lago del Basso Flumendosa
(Italia)
Lago d’Iseo (Italia)
Lago San Cristobal (Colorado-USA)
38
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 1 - Come è fatto uno stagno (3)
Diga di Dahuk (Iraq)
Che differenze ci sono tra uno stagno, un lago e una palude?
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
Cosa potrebbero avere in comune stagni e fiumi?
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
La diga è una riserva d’acqua? Ha qualcosa in comune con uno stagno?
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
Quali pensate siano le caratteristiche principali di uno stagno? Elencatele.
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
39
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 2 Lezione 1 - Mischiare terreno e acqua
Nome:
Data:
Ricordate l’ultima affermazione di Leo: “Ma il terreno è terreno e basta!”. Davvero il terreno è
un unico materiale? È così semplice?
Di cosa avete bisogno?
· terreno raccolto dal giardino della scuola e/o da un altro giardino o campo
· bottiglia di plastica da 1,5 l, trasparente e chiara munita di tappo
· cucchiaio e foglio di carta
· righello
Al lavoro!
1. Mettete il terreno nella bottiglia e segnare il livello: ...... cm
2. Riempite d’acqua la bottiglia
3. Chiudete bene la bottiglia con il tappo
4. Agitate la bottiglia (fate dissolvere bene eventuali grumi di terra) e mettetela su un
tavolo.
Scrivete quello che pensate succederà.
.................................................................................................................................
.................................................................................................................................
.................................................................................................................................
5. Osservate quello che succede all’interno della bottiglia immediatamente dopo averla
agitata, dopo 5 minuti, dopo 30 minuti e dopo 2 ore (ancora meglio, il giorno dopo).
.................................................................................................................................
.................................................................................................................................
.................................................................................................................................
6. Riuscite a dare una spiegazione a quello che avete osservato?
.................................................................................................................................
.................................................................................................................................
.................................................................................................................................
40
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 2 - L’acqua incontra le componenti del terreno
Nome:
Data:
Di cosa avete bisogno?
· 3 bottiglie di plastica da 1,5l – 2l trasparenti e chiare
· forbici
· garza
· 3 elastici di gomma
· ghiaia
· sabbia
· argilla in polvere
· acqua
· contenitore per l’acqua
Al lavoro!
1. Tagliate in due pezzi la bottiglia, a metà della sua altezza.
2. Coprite l’imboccatura della bottiglia con una garza e fissatela al collo della bottiglia con
un elastico: capovolgendo questa metà di bottiglia otterrete un imbuto.
3. Inserite l’imbuto dentro l’altra metà della bottiglia, che raccoglierà l’acqua che scorre
attraverso l’imbuto…poi sovrapponetene un secondo e un terzo.
4. Mettete la ghiaia nel primo imbuto, la sabbia nel secondo e l’argilla in polvere nel terzo,
allo stesso livello.
5. Versate lentamente l’acqua negli imbuti: osservate come scorre nel contenitore in basso.
41
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 2 Lezione 2 - L’acqua incontra i materiali
Nome:
Data:
Di cosa avete bisogno?
· alcuni piatti e bicchieri usa e getta trasparenti
· gli imbuti (con la garza) e le bottiglie tagliate a metà
realizzati nell’attività precedente
· carta o cartone, due diverse spugne,
borsa di plastica, tessuto, lettiera per gatti, farina,
un pannolino, ....................., .....................,
· acqua
· un contenitore per l’acqua (una caraffa o un cilindro graduato)
Al lavoro!
1. Mettete il materiale che avete scelto all’interno dell’imbuto oppure coprite l’imboccatura
del bicchiere con il materiale che avete scelto.
2. Versate lentamente l’acqua. Quali materiali sembrano essere più impermeabili?
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
Vi aspettavate questi risultati?
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
3. Se fate l’esperimento con materiale granulare o polveroso? Confrontate quello che
accade quando il materiale è soffice e quando invece è compatto.
4. Mettete i materiali che hanno assorbito l’acqua - come ad esempio le spugne - su un
piatto asciutto: l’acqua rimane all’interno del materiale?
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
42
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 3 Lezione 2 - Un fondo impermeabile
Nome:
Data:
Di cosa avete bisogno?
· una cella (vedi Scheda didattica 5 Lezione 2)
· terreno asciutto
· materiali da usare come strato intermedio : lettiera per gatti, ....................., .....................,
..........................., ...................
· acqua
· un contenitore per versare l’acqua o una siringa (senza ago)
· plastilina
Al lavoro!
1. Riempite la cella con il terreno asciutto fino a un terzo dell’altezza.
2. Formate un secondo strato usando il materiale che volete testare.
3. Finite di riempire la cella con dell’altro terreno.
4. Tenete la cella in verticale usando la plastilina per fissarla al tavolo.
5. Scavate una piccola buca in superficie (fate attenzione a non arrivare fino allo strato di
materiale da testare).
6. Versate l’acqua molto lentamente nella buca finché non si riempie: ripetete l’operazione
non appena l’acqua viene assorbita.
Cosa succede? Quanto tempo ci vuole?
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
43
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 3 - Il modellino di stagno
Nome:
Data:
Di cosa avete bisogno?
· 1 vaso di fiori (diametro circa 20 cm)
· 1 sacchetto per la spazzatura, più grande del vaso di fiori
· acqua
· mezzo secchiello di terreno
· una paletta
· materiale per impermeabilizzare il fondo
· (asciugamani di carta o stracci)
Al lavoro!
1. Scegliete dove mettere il modellino, aprite e stendete il sacchetto per la spazzatura e
metteteci sopra il vaso di fiori (così l’acqua non si spande sul tavolo se il modellino
non funziona bene).
2. Riempite quasi completamente il vaso di fiori con il terreno.
3. Scavate una buca (senza raggiungere il fondo del vaso).
4. Ricoprite la superficie della buca con il materiale impermeabile che avete scelto;
prendete nota dello spessore dello strato.
5. Ricoprite il materiale impermeabile con uno strato di terreno e date la forma allo
stagno.
6. Riempite d’acqua lo stagno: prendete nota della quantità d’acqua necessaria.
7. Dopo 1 ora controllate il livello dell’acqua e verificate se c’è dell’acqua sul sacchetto di
plastica alla base.
44
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 1 Lezione 4 - Lo stagno
Nome:
Data:
Al lavoro!
1. Decidete la posizione dello stagno: dove scaverete per costruirlo? Perché?
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
2. Lunghezza: ..........................
ampiezza: ..........................
profondità: ..........................
spessore dello strato impermeabile: ..........................
3. Pensate che sarà necessario aggiungere acqua a intervalli più o meno regolari? Come?
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
45
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Scheda didattica 2 Lezione 4 - Immaginare come costruire uno stagno
Nome:
Data:
Al lavoro!
1. Quali caratteristiche del modellino devono essere modificate?
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
2. Elencate le fasi necessari per costruire lo stagno:
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
3. Quali strumenti e macchinari pensiate che possano essere usati?
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
4. Quale pensate sarà la parte più difficile della realizzazione?
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
…........................................................................................................................................
46
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Appendice Lezione 2 – Costruire la cella
Di cosa avete bisogno?
· 2 placche di plastica trasparenti 25x25 cm, dello spessore di 2 o 4 mm (si possono trovare nei
portaritratti, ma attenzione che siano di plastica e non di vetro)
· 1 bastone di legno a sezione quadrata, 2x2x25 cm
· 2 bastoni di legno a sezione quadrata, 2x2x23 cm
· nastro isolante
· forbici
Al lavoro!
47
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Note scientifiche per gli insegnanti sul terreno e sul flusso dell’acqua attraverso i
materiali.
Concetti scientifici chiave utilizzati nella Lezione 2
Il terreno:
· il terreno è un insieme di diverse componenti;
· quando viene mischiato con acqua, osservando come si deposita sul fondo, si può notare che le varie
componenti formano diversi strati;
· gli strati compaiono sempre nello stesso ordine: sul fondo si deposita il materiale più pesante, seguito da
quelli con i grani man mano più piccoli e le particelle più piccole rimangono in sospensione in acqua;
· si possono trovare tracce di materiale vegetale che galleggia;
· diverse componenti sono presenti in diverse quantità;
· le tre componenti principali del terreno sono ghiaia, sabbia e argilla;
· i granelli più grandi sono ghiaia e sabbia, mentre quelli più piccoli sono limo e argilla;
· campioni di terreno prelevati da posti diversi possono avere diverse proporzioni di queste componenti;
· l’acqua non scorre attraverso i diversi materiali nello stesso modo;
· l’acqua scorre velocemente attraverso la ghiaia, meno velocemente attraverso la sabbia e molto
lentamente attraverso l’argilla.
Gli stagni:
· uno stagno è un sistema dinamico in cui l’acqua entra ed esce;
· per mantenere la stabilità in uno stagno ci deve essere equilibrio tra entrata e uscita;
· l’acqua deve essere aggiunta costantemente e le perdite devono essere mantenute al minimo;
· la velocità del flusso dell’acqua che attraversa i materiali che ricoprono il fondo dello stagno è un fattore
critico per il mantenimento dell’equilibrio.
Sul flusso dell’acqua attraverso i materiali:
· la velocità del flusso di un liquido (in questo caso d’acqua) attraverso un materiale è chiamata permeabilità;
· i materiali (inclusi solidi, componenti del terreno e materiali artificiali) hanno gradi diversi di permeabilità;
· alcuni materiali come la plastica e l’argilla sono totalmente o quasi totalmente impermeabili;
· nei materiali porosi (come la carta o la spugna), l’acqua penetra attraverso i piccoli canali irregolari
costituiti da pori e cavità e altre discontinuità presenti nel materiale;
· nei materiali granulari (come sabbia e ghiaia) l’acqua penetra attraverso gli spazi vuoti tra un granello e
l’altro;
· il passaggio di un liquido (in questo caso acqua) attraverso materiali porosi prende il nome di percolazione;
· in alcuni materiali porosi le cavità non sono connesse l’una con l’altra quindi l’acqua non riesce a filtrare
· il livello di compattezza del suolo o dell’argilla riduce l’ampiezza degli spazi vuoti tra i vari granelli e rallenta
il flusso dell’acqua.
Ingegneria geotecnica
L’ingegneria geotecnica è una branca dell’ingegneria civile. Si concentra sullo studio dei materiali e si occupa
delle costruzioni al di sopra o al di sotto della superficie terrestre (come l’attività mineraria o quella edilizia). Il
compito dell’ingegnere geotecnico è quello di indagare le condizioni del terreno al di sotto della superficie, i
materiali che compongono il terreno presente in una determinata area e assicurarsi che tali condizioni siano
compatibili con i requisiti di un dato progetto. Questo comporta un’indagine sul campo dove è necessario
considerare i principi della meccanica del suolo e delle rocce. Oltre alle proprietà fisiche e meccaniche dei
materiali, sarà necessario valutare gli eventuali rischi nei confronti di persone o cose e rispetto all’ambiente
(valutare la possibilità che si verifichino eventi naturali come frane, terremoti, doline, liquefazione delle sabbie
o smottamenti). Bisogna esaminare le proprietà del suolo e dello strato di roccia sottostante, la distribuzione
delle faglie e come queste interagiscono tra di loro e con l’opera da realizzare. I risultati di queste indagine
vengono utilizzati per progettare fondamenta appropriate alla costruzione da realizzare: potranno essere più o
meno profonde e necessitare di strutture di supporto quali dighe in terra e muri di sostegno. Si dovranno
svolgere lavori quali terrapieni, tunnel, argini e provvedere allo stoccaggio di materiali pericolosi.
48
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Cosa è uno stagno?
Uno stagno è uno specchio d’acqua stagnante, naturale o artificiale, relativamente piccolo e poco profondo.
Non vi è una vera e propria definizione tecnica di stagno, in genere è determinante che la luce riesca a
penetrare sino al fondo in ogni punto (se l’acqua non è fangosa), deve essere poco profondo in modo da
permettere alle piante di radicarsi sul fondo e non deve esserci stratificazione termica o moto ondoso lungo le
sue sponde. Una profondità ridotta (fino a circa 3 m) è il fattore distintivo tra stagno e lago.
Laghi e stagni devono la loro formazione ad attività glaciali, vulcaniche o tettoniche, che lasciano delle
depressioni isolate sulla superficie terrestre che successivamente si riempiono d’acqua. Gli stagni possono
formarsi nelle piane alluvionali all’interno degli ecosistemi fluviali o possono essere creati da animali, come i
castori. A differenza delle paludi, gli stagni non si formano in seguito all’allagamento di bassopiani ad opera di
fiumi o del mare: affinché uno stagno si formi e si mantenga è necessario un rifornimento costante d’acqua
(acqua di sorgente, da fonti sotterranee, acqua di superficie, da fiumi o canali affluenti, o di acqua piovana). Il
livello d’acqua varia a seconda della stagione: è al minimo durante il periodo di siccità ed è al massimo nel
periodo di piogge abbondanti. Uno stagno può formarsi solo se il materiale che riveste il fondo è adatto per
impedire all’acqua di scorrere via, assicurando così un contenuto d’acqua permanente. L’ambiente fisico del
lago è composto da fango, sabbia e pietre sul fondo; le sue sponde offrono stabilità e supporto alla crescita
della vegetazione: nonostante le dimensioni relativamente ridotte, gli stagni possono ospitare ecosistemi
ricchissimi di biodiversità.
Questa sfida invita gli studenti a valutare l’efficacia dei materiali (inclusa quella del terreno) che potrebbero
essere utilizzati nella progettazione di uno stagno. Gli ingegneri geotecnici conducono un’indagine sulle
proprietà fisiche e chimiche dei materiali proposti, valutano il loro comportamento a contatto col terreno e il
modo in cui potrebbero influenzare il comportamento del terreno. L’intero processo inizia con un’analisi
approfondita dei campioni di suolo prelevati dal sito.
Di cosa è fatto il terreno?
Il terreno è il prodotto di processi fisici, chimici e organici che si sono verificati in archi di tempo molto estesi
(1000 anni o più). Durante questi processi le rocce si sono disintegrate per azione degli agenti atmosferici.
Gli agenti atmosferici, come ad esempio l’erosione operata dal vento, dall’acqua o dal ghiaccio e l’escursione
termica, riducono la roccia in pezzi più piccoli, lasciandone però inalterata la composizione. L’effetto chimico
degli agenti atmosferici invece, non solo disintegra le rocce ma ne cambia la composizione: in seguito a questo
tipo di processo il materiale duro può diventare soffice. Potrebbero verificarsi delle reazioni chimiche tra i
minerali che compongono la roccia e l’ossigeno o l’anidride carbonica contenuti nell’atmosfera, o potrebbe
accadere che i batteri presenti nel suolo trasformino le radici delle piante creando altri componenti del terreno.
Lo stato del suolo - la sua composizione e la sua stratificazione - è il risultato delle diverse fasi della sua storia:
formazione (processi disintegrativi) trasporto (ghiacciai, precipitazioni, fiumi, inondazioni) e deposizione
(sedimentazione, infiltrazione). Se si scava in profondità per ottenere una sezione del terreno (detta "orizzonte
pedologico"), si vedranno una serie di strati o orizzonti. Per informazioni più approfondite in materia di
orizzonti pedologici visitate:
http://passel.unl.edu/pages/informationmodule.php?idinformationmodule=1130447025&topicorder=4
Se si osserva il suolo più attentamente con l’aiuto di una lente d’ingrandimento si vede che è composto da
diversi granelli, e gli interstizi tra i vari granelli sono pieni di aria, acqua o entrambe. Per i geologi e gli
ingegneri geotecnici la dimensione dei granelli è molto importante per comprendere le proprietà del suolo,
che viene classificato secondo questa scala:
Frammenti di roccia (diametro d> 200 mm)
Ghiaia (2 ≤ d ≤ 200 mm)
Sabbia (0,06 ≤ d ≤ 2 mm)
Limo (0,002 ≤ d ≤ 0,06 mm)
Argilla (d ≤ 0,002 mm).
La diversa concentrazione di queste componenti determina le proprietà fisiche del terreno (come la sua
capacità di trattenere l’acqua o di essere attraversato da essa). L’acqua attraversa i suoli sabbiosi molto
velocemente, perché sono ben drenati e areati e si asciugano facilmente (quindi non vanno bene per la
49
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
costruire uno stagno). I terreni con alta concentrazione di argilla invece hanno un’alta capacità di conservare
l’acqua e tendono a saturarsi (ideali per trattenere l’acqua).
Si può verificare facilmente la grana di un terreno con un semplice test: prendete un piccolo campione da poco
sotto la superficie (quanto basta per formare una pallina di 2,5 cm di diametro); con un po’ d’acqua inumidite il
campione fino a quando diventa abbastanza appiccicoso da attaccarsi alle dita. Adesso stringete
delicatamente la pallina di terra inumidita tra le mani: se il terreno è sabbioso o di sabbia argillosa (a grana
grossa) la pallina si romperà con una leggera pressione; se il suolo è sabbioso o di limo argilloso (a grana
media) la pallina cambierà forma molto facilmente ma rimarrà intatta; se invece è difficile rompere o
deformare la pallina, allora si tratta di terreno argilloso (a grana fine).
Nel corso della Lezione 2 gli studenti indagano la composizione del suolo e ne considerano l’importanza per la
costruzione dello stagno: per evitare eccessive perdite d’acqua i terreni ideali sono quelli argillosi e di argilla
limosa per le loro proprietà di drenaggio lento. Le sabbie a grana grossa o i terreni misti sabbia e ghiaia invece,
lasciano passare l’acqua molto in fretta e perciò non sono adatti.
Come l’acqua passa attraverso i materiali
Il terreno funge da spugna assorbendo e trattenendo l’acqua. Il movimento dell’acqua attraverso il suolo è
detto infiltrazione ; in particolare, quello verso il basso è detto percolazione; gli spazi tra i granelli del terreno
permettono all’acqua di infiltrarsi e di percolare: il suolo funge quindi da serbatoio per l’acqua. La permeabilità
è la capacità di un materiale di far passare un liquido (in questo caso l’acqua) attraverso di sé.
Nella Lezione 2, ricercando terreni adatti per realizzare il fondo di uno stagno, gli studenti sperimentano come
l’acqua passa attraverso una serie di materiali diversi (ad esempio ghiaia, sabbia e argilla). Vengono a
conoscenza del concetto di permeabilità come misura della capacità di un materiale di trasmettere fluidi (in
questo caso acqua) e riflettono sulla natura dei materiali porosi osservando come l’acqua defluisce attraverso i
canaletti irregolari costituiti da pori, cavità e altri elementi di discontinuità all’interno di alcuni materiali (quali
la carta o la spugna), o attraverso gli interstizi presenti tra un granello e l’altro delle componenti del terreno. Il
flusso d’acqua viene rallentato dalla compattezza del suolo o da materiali come l’argilla che riduce la larghezza
degli spazi tra un granello e l’altro. L’infiltrazione è molto bassa (quasi pari a zero) in caso di suoli argillosi o
molto compatti mentre diventa considerevole nel caso di suoli sabbiosi: può procedere ad un ritmo di 20cm
all’ora. Gli studenti hanno l’opportunità di osservare anche materiali porosi dove peò le cavità non comunicano
l’una con l’altra e quindi l’acqua non riesce a filtrare. Le Lezioni 2.3 e 2.4 permettono di indagare la
permeabilità delle componenti del terreno e di altri materiali al fine di individuare quelli più adatti alla
realizzazione di uno stagno.
50
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Alcune idee dei bambini sulla scienza del suolo e movimenti dell’acqua
Le convinzioni che i bambini hanno sul mondo della natura derivano dalle loro esperienze quotidiane, che
possono non rappresentare il punto di vista riconosciuto dalla scienza, ma che provengono da ragionamenti di
buon senso basati sull'osservazione e sull'interazione. Offrire ai bambini l’opportunità di mettere in
discussione il loro modo di pensare mediante proponendogli un'attività pratica, modificherà in maniera più
efficace le loro convinzioni piuttosto che impartendo una serie di nozioni teoriche, ciò non di meno comporta
un importante e arduo compito pedagogico. È molto impegnativo per gli studenti di tutti i livelli e di tutte le
età accettare idee nuove riguardo un particolare fenomeno, specialmente quando queste sembrano
contraddire ragionamenti di buon senso. Nonostante la ricerca ci abbia fornito un’idea più chiara di ciò che
probabilmente pensano i bambini in materia di alcuni settori scientifici, resta il fatto che spesso hanno
difficoltà ad articolare il loro pensiero; per questo bisogna essere molto cauti a formulare delle ipotesi sul loro
modo di ragionare. Proprio per questo è fondamentale offrire ai bambini l’opportunità di mettere in
discussione il loro modo di pensare attraverso l’attività pratica.
È probabile che i bambini abbiano esperienze limitate riguardo le scienze della terra e il linguaggio utilizzato in
questo ambito. L’insegnante dovrebbe essere consapevole del fatto che le idee dei bambini riguardo a termini
quali "roccia" o "suolo/terreno" potrebbero discostarsi anche molto dal loro significato scientifico. Allen (1), per
esempio, rileva come la definizione scientifica di roccia sia "qualunque materiale naturale che sia il prodotto di
processi geologici e sia un aggregato di due o più minerali". Alcuni bambini però affermano che le "rocce" sono
troppo grandi per essere lanciate, mentre le "pietre" possono prese in mano e tirate. Qualcuno dice che le
rocce sano solo frastagliate mentre per altri possono essere anche rotonde (1).
Anche le idee riguardo al suolo potrebbero essere confuse. Uno dei luoghi comuni - sbagliati - è che il terreno è
semplicemente "lo sporco" o "qualunque cosa si trovi a terra" (vedi (2) per una visione d’insieme sulla ricerca).
In alcuni casi gli studenti distinguono il terreno dallo "sporco" perché riconoscono che "il terreno ha anche
qualità positive", dato che vi crescono le piante, e pensano che si possano giudicare le qualità positive del
terreno a seconda di come esso appaia alla vista o al tatto. Se invece non riescono a formulare un giudizio,
riconoscono che potrebbe farlo invece un "esperto". Di solito gli studenti riconoscono l’importanza del terreno
per la crescita delle piante (1) e per il fatto che costituisce l’habitat di alcuni animali come i vermi (i vermi
mangiano il terreno). Sono però meno consapevoli della biodiversità del suolo e del ruolo degli organismi
viventi che lo abitano. Alcuni bambini hanno qualche idea su come si decompongono i microrganismi
all’interno del terreno, e che questo può collegarsi con la formazione di fossili (3).
Mentre alcuni vedono il suolo come un’entità uniforme in natura, altri pensano sia un insieme di pezzettini di
diverse forme e colori (3): sono molto influenzati dallo strato superficiale che sono abituati a vedere, e forse
hanno difficoltà a riconoscere altri terreni come tali, in quanto spesso si concentrano sui "pezzettini marrone
scuro" e non considerano come parte integrante del terreno i materiali in decomposizione più visibili o i pezzi
di roccia più grandi. Probabilmente questi "pezzettini" non vengono associati al concetto di roccia (la roccia è
dura mentre il terreno è morbido): la roccia viene spesso riconosciuta solo quando è visibile ed esposta, e gli
studenti sembrano non rendersi conto che ci sono strati di roccia anche sotto la superficie (3); pensano che la
roccia sia "dura" e immutabile e fanno fatica a capire le sue interazioni con il terreno (3).
Alcune idee in merito alla formazione del terreno (3):
· ha a che fare con i depositi dei fiumi;
· è sempre esistito;
· è relativamente "giovane", perché si forma in pochi anni;
· è vecchio quanto il nostro pianeta.
La Lezione 2 può essere d’aiuto per ampliare le conoscenze che gli studenti hanno in materia di suolo
attraverso la sperimentazione, l’osservazione e la ricerca. I concetti chiave da sviluppare hanno a che fare con
51
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
la composizione del suolo; gli studenti sono invitati a stabilire dei collegamenti tra il terreno e le rocce e a
parlare di come il terreno si possa essere formato in lunghi periodi.
Nella Lezione 2 si analizzano inoltre gli interstizi tra le particelle del terreno e la funzione che hanno nel
permettere all’acqua di passare attraverso il materiale. Gli studenti potrebbero non sapere che ci sono degli
spazi vuoti tra le particelle di terreno e potrebbero avere difficoltà a capire che tali spazi contengono acqua e
aria. Potrebbero aver visto degli animaletti muoversi sulla superficie del terreno (specialmente in seguito a
pesanti piogge) e aver dedotto che questi hanno bisogno di emergere per respirare (3). Allen (1) suggerisce un
modo molto utile per far capire che il terreno non è una massa solida: invita i bambini a mettere un po’ di terra
in un portauovo e fare una previsione su quanta acqua ci stia prima che trabocchi. Saranno sorpresi dal vedere
quanta ne possono aggiungere: questo esperimento li aiuterà a capire come l’acqua occupa gli spazi tra le
particelle del terreno. "Ricreare" il terreno usando palline o biglie di diverse dimensioni può aiutarli a
visualizzare gli spazi tra le particelle e capire meglio com’è fatto il terreno; usare lenti o altri strumenti
d’ingrandimento facilita l’osservazione: confrontando le particelle dei diversi tipi di suolo gli studenti possono
cominciare scoprire che il terreno è costituito da diverse componenti e che tipi di terreno differenti possono
influire sulla crescita delle piante e il drenaggio degli stagni.
Sperimentare con l’attività pratica come l’acqua scorre (o non scorre) attraverso una serie di materiali di uso
comune, aiuta gli studenti, non solo a scegliere il materiale più appropriato per il fondo dello stagno, ma anche
ad approfondire le loro conoscenze in materia di infiltrazione e permeabilità.
Riferimenti
(1) Allen, M. ( 2010) Misconceptions in Primary Science. Open University Press: Berkshire, Inghilterra.
(2) Driver, R., Squires, A., Rushworth, P. & Wood-Robinson, V.(1994) Making Sense of Secondary Science.
Routledge : Londra.
(3) Nuffield Primary Science: Teachers’ Guides (Ages 7-12): Rocks, Soils and Weather (1995) HarperCollins
Publishers: Londra.
52
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.
Partner
Bloomfield Science Museum Jerusalem
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
Science Center NEMO
Teknikens hus
Techmania Science Center
Experimentarium
The Eugenides foundation
Condervatoire National des Art et Métiers- muse des arts et métiers
Science Oxford
Deutsches Museum Bonn
Museum of Science di Boston
Netiv Zvulun – School
Istituto Comprensivo Copernico
Daltonschool Neptunus
Gränsskolan School
The 21st Elementary School
Maglegårdsskolen
The Moraitis school
EE. PU. CHAPTAL
Pegasus Primary School
KGS Donatusschule
ECSITE – European Network of Science Centres and Museums
ICASE – International Council of Associations for Science Education
ARTTIC
Manchester Metropolitan University
University of the West of England
Ci sono 10 Unità disponibili in queste lingue:
Le Unità sono disponibili alla pagina www.engineer-project.eu fino al 2015
e su:
www.scientix.eu
53
Il presente documento è stato prodotto in conformità al contratto CE n. 288989
È proprietà dei Partner del progetto ENGINEER e la sua distribuzione o riproduzione non sarà consentita senza la previa
autorizzazione formale.