Vecchia e demenza - Ordine dei Medici di Bergamo
Transcript
Vecchia e demenza - Ordine dei Medici di Bergamo
VECCHIAIA E DEMENZA: realtà apparenza e futuro Dott. Cerri Alberto “La morte di un vecchio è un libro che brucia” Proverbio etiope LA MORTE L’uomo è l’unico essere vivente consapevole di morire. La morte gli danza accanto per tutta la vita, finché un giorno lo ghermisce e lo annienta, come in un’ultima partita a scacchi. La perdita della vita eterna Il peccato originale: Il Signore Dio diede quest'ordine all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma non devi mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, perché, se tu ne mangiassi, moriresti certamente ". 6500 ANNI FA La prima epopea epica di Gilgamesh. In 12 tavole gli assiri narrano la storia del loro eroe alla ricerca della vita eterna Il sogno di non invecchiare Ganimede, originario della stirpe di Troia, giovane bellissimo, condotto alla mensa degli Dei divenne coppiere di Giove e ricevette in dono l’eterna giovinezza La tragica sorte di Titone Eos dea dell’aurora si innamora di Titone e chiede a Zeus di fargli dono dell’immortalità Ma cos’è l’immortalità senza l’eterna giovinezza ?? Eos disperata trasforma Titone in una cicala che canta senza requie come un vecchio demente La storia …. Il “De Senectute” (44 A.C.) di Cicerone e il “De Brevitate Vitae” (49 A.C.) di Seneca sono un amaro richiamo della società romana ai problemi della vecchiaia. Queste opere sono i documenti più antichi del mondo occidentale che trattano in modo organico un nuovo corpo di dottrina: la gerontologia intesa come studio dei problemi sociali, etici, morali e fisici della vecchiaia. Definizione di demenza Il termine indicava in modo generico le condizioni di alterazione dell’intelligenza e del comportamento. (De re medica 20 D.C.) Nel 18° secolo Esquirol identifica un quadro clinico caratterizzato da perdita: Della memoria Della capacità di giudizio Dell’attenzione Nel 20° secolo Nel 1987 la demenza diventa una sindrome clinica caratterizzata da: Perdita delle funzioni cognitive Memoria Attività sociali e lavorative correlate Perdita delle funzioni non cognitive Personalità, affettività, ideazione e percezione Funzioni vegetative e comportamento (DSM-III-R 1987) Nonostante tutto ….. Il quadro clinico non implica una specifica causa: Numerosi processi patologici, possono portare ad una quadro di demenza Invecchiamento della popolazione La demenza è una condizione invalidante in continuo aumento in tutto il mondo a causa del progressivo invecchiamento delle popolazioni Incremento della popolazione mondiale Aspettativa di vita Aspettativa di vita in Italia NUOVI NATI Oggi nel mondo sviluppato la vita media si aggira sui 78 anni e aumenta di 2 anni ogni decennio Chi nasce oggi può aspettarsi di vivere sino a cento anni Popolazione per classe di età (x 1000) e tasso di incremento (%) - ISTAT Età 1981 2001 0-19 16.861 11.349 -2.0 60-79 8.604 11.649 +1.5 80+ 1.247 2.389 +3.2 Età 2001 2021 0-19 11.349 10.230 -0.5 60-79 11.646 13.224 +0.6 80+ 2.389 4.562 +3.2 Tasso di incremento Tasso di incremento Prevalenza della demenza e delle sue forme principali ( dati CNR) Demenza Età M F Tot. M. Di Demenza vascolare Alzheimer M F Tot. M. F. Tot. 65-69 1.0 1.3 1.2 0.4 0.7 0.6 0.4 0.4 0.4 70-74 2.3 4.6 3.5 0.8 2.4 1.7 0.8 0.7 0.8 75-79 9.5 8.8 9.0 2.8 4.3 3.6 2.8 1.5 2.0 80-84 18.5 22.7 21.7 5.7 9.0 7.7 3.7 5.0 4.5 Totale 5.3 1.7 3.2 2.5 1.4 1.5 1.4 7.2 6.4 Quali prospettive?? Studi epidemiologici internazionali prevedono: Nel 2020 48 milioni di persone affette da demenza Dopo ulteriori 20 anni: 81 milioni di persone concentrate nei paesi in via di sviluppo Cause di demenza e prevalenza 15% 5% Alzheimer Vascolare Senile Altre 20% 60% Principali cause di morte nel mondo industrializzato (OMS 2011) K mammella 16 Ipertensione 20 Diabete 21 K colon 27 Inf. Respiratorie 32 Broncopatie 32 Demenze 48 K polmonari 51 Ictus 69 Infarto 119 0 20 40 60 Morti per 100.000 abitanti 80 100 120 Principali cause di morte nel 3° mondo (OMS 2011) Perinatali e truami 30 Malnutrizione 32 TBC 32 Malaria 38 Prematuri 43 Ischemie cardiache 47 Ictus 56 Diarrea 69 HIV 70 Infezioni respiratorie 98 0 10 20 30 40 50 60 Morti per 100.000 abitanti 70 80 90 100 Quindi …. La medicina moderna è riuscita a sconfiggere molte malattie, ma per ora nulla ha potuto nei confronti di malattie come la demenza che portano alla perdita del patrimonio cognitivo/intellettivo dell’uomo e alla nullificazione della sua personalità. Gli scarsi risultati Sono dovuti ai massici danni che interessano la struttura cerebrale per cui il cervello non può riacquistare una funzionalità soddisfacente senza la possibilità di riparare il danno organico Obiettivi futuri Prevenire l’instaurarsi di quei fenomeni che portano alla degenerazione delle strutture cerebrali preposte al funzionamento dell’attività mentale L’invecchiamento E’ un fenomeno naturale e non una malattia E’ il risultato della somma di danni cellulari e molecolari che l’individuo non riesce più a riparare Si può affermare che … Sebbene vi sia una componente ereditabile fattori non genetici come il nutrimento e lo stile di vita sono ugualmente importanti nel determinare la longevità dell’individuo Cervello normale Il peso può variare notevolmente: Da 1240 a 1680 grammi nell’uomo Da 1130 a 1510 grammi nella donna Modifiche celebrali associate all’invecchiamento Nei soggetti ultrasettantenni è stato documentato un decremento di volume e del peso cerebrale con un aumento del volume ventricolare e degli spazi contenenti liquido cefalorachidiano Encefalo Sostanza grigia e bianca La sostanza grigia è costituita dai corpi dei neuroni (corteccia) mentre la sostanza bianca è formata dagli assoni coperti di mielina Al suo interno …. Neuroni Glia (cellule di sostegno) Sistema vascolare I neuroni I neuroni si collegano tra di loro con assoni e dendriti tramite le sinapsi che ricevono e inviano gli impulsi nervosi Età e sviluppo cerebrale Morte neuronale Dall’età di 30 anni il cervello comincia a perdere un certo numero di neuroni Dopo i 70 anni la morte neuronale arriva a colpire 100.000 neuroni al giorno Ridondanza Il cervello dispone di un numero di neuroni di molto superiore alle reali necessità Quando le cellule muoiono altre prendono il loro posto salvaguardando le facoltà mentali Ma allora perché ?? Cosa succede??? Cosa trasforma un invecchiamento fisiologico in uno patologico??? Quali sono le cause che portano a morte i neuroni??? Senescenza e declino Sofocle a 90 anni compose “Edipo a Colono” Musicisti come Verdi, scultori come Michelangelo,pittori come Goya e Picasso hanno realizzato le loro opere migliori in tarda età. Forse ….. “Si come il ferro senza uso si arrugginisce e l’acqua nel freddo si addiaccia, così l’ngegno senza esercizio si guasta” Leonardo da Vinci Invecchiamento patologico Demenza e vecchiaia Nell’anziano i disturbi mentali si presentano spesso con una sintomatologia sfumata talvolta interpretati come senescenza Comportamenti scontati associati alla modalità dell’essere vecchi La normalità o fase preclinica? Disturbi saltuari della memoria e dell’attenzione con deficit isolati di altre funzioni cognitive che non interferiscono con la vita quotidiana del soggetto Deterioramento cognitivo lieve Può essere associato a: Malattia cerebrovascolare Disturbi del movimento (Parkinson) Disturbi comportamentali (dell’umore o psicotici) Aumentato rischio In tale categoria esiste un aumento del rischi di sviluppare malattia di Alzheimer (30% in 3 anni) Ma anche anziani normali che non svilupperanno demenza nel medio periodo Ma allora quale futuro? Cosa mi devo aspettare dalla vecchiaia?? Demente perché vecchio ….. O vecchio e forse demente??? Le demenze Sono il risultato di degenerazioni di aeree specifiche cerebrali con conseguenti alterazioni funzionali La natura, la localizzazione e la causa del danno distinguono biologicamente i vari tipi Malattia di Alzheimer Scoperta da Alzheimer e Perusini nei primi del ‘900 L’AD è la demenza degenerativa più frequente e meglio definita dal punto di vista anatomo-patologico e clinico Aspetto neuropatologico Processo degenerativo costituito dalla perdita di neuroni in specifiche aeree cerebrali con presenza di lesioni ricorrenti con accumulo di materiale proteico in sede extra e intracellulare. Depositi proteici Accumulo intracellulare Grovigli neurofibrillari di fosfoproteina tau Accumulo extracellulare Placche senili di Beta amiloide Proteina TAU e grovigli neurofibrillari Depositi di beta amiloide Depositi e danno cerebrale Sintomi clinici L’AD ha generalmente un inizio insidioso e un decorso cronico progressivo Memoria Danno mnesico da prima leggero e sulla memoria recente sino a progredire sulla memoria remota con l’impossibilità a riconoscere i propri famigliari Funzioni superiori Lenta ma costante alterazione del pensiero e della capacità di giudizio Ripetitività Alterazioni comportamentali Perché? Fasi terminali Memoria totalmente persa e completo disorientamento S/T Mutacico e acinetico Disfagico Incontinente totale La sopravvivenza media è di 8/10 anni e la morte insorge generalmente per le complicanze DEMENZA VASCOLARE Mentre l’AD colpisce le diverse aree cognitive, nella demenza vascolare ci si aspetta la presenza di deficit focali multipli e quindi di differenti quadri sintomatologici e clinici Storia Nel 1672 Thomas Willis descrisse la “ ottusità della mente e smemoratezza seguite da stupidità e stoltezza” Demenza arteriosclerotica Il concetto di demenza arteriosclerotica venne introdotto nella seconda metà del XIX secolo per indicare il deterioramento cerebrale causato dalla sofferenza ischemica cronica dovuta ad arteriosclerosi diffusa dei vasi del cervello. All’origine del danno cerebrale vi è l’ostruzione di un arteria o di un capillare che alimenta il cervello da parte di un trombo o di un embolo Se questi fenomeni colpiscono diffusamente e ripetutamente i piccoli vasi cerebrali potrei non avere evidenze cliniche di stroke ma solo una comparsa di segni clinici progressivi e mutevoli Quali cause intrinseche? Estrinseche? Quali segni? Perdita graduale e sporadica della memoria Cadute ricorrenti Alterazioni comportamentali Rallentamento psicomotorio Alterazioni della personalità e del tono dell’umore Parkinsonismo Si distingue VD da AD?? Sicuramente ad oggi numerosi studi hanno dimostrato come spesso i danni neuropatologici coesistono Sicuramente c’è una significativa connessione dal punto di vista clinico e fisiopatologico Ma distinguere VD da AD è possibile o rilevante??? O come dicono molti autori è meglio parlare esclusivamente di Demenza Mista??? Ma allora ….. Se non è possibile vivere in eterno …… è possibile vivere sino a 120 anni in buone condizioni di salute e morire di morte naturale, senza sofferenza o malattia?? “A dir il vero l’Uom vecchio, di mente sicura, e che ben ragiona, riguardar si deve come un Oracolo: se poi le sue forze fisiche, scemando d’assai, eclissano lo splendore della sua potenza intelletuale, non per questo meno si deve il rispetto verso di lui, anzi in esso ragguagliondosi trar si deve argomento di morale istruzione, e veder come in uno specchio la caduca sorte dell’Uomo, il quale più si accosta al sommo di ragione, tanto più si approssima al morire” Quale futuro … “Quando per una malattia vengono proposti molti rimedi significa che non può essere guarita” Anton Cechov Le grandi verità I fattori ambientali rivestono grande importanza nel mantenimento dell’equilibrio e della salute dell’individuo Dieta Un’appropriata modulazione dietetica che combatta malnutrizione e obesità influenza positivamente sia la durata della vita media che quella massima, sia l’aspettativa di vita di una popolazione Attività fisica L’attività motoria è di fondamentale importanza per il mantenimento di un buono stato funzionale e prevenire le disabilità Ginnastica mentale Mantenersi cerebralmente attivi porta ad una migliore salute cognitiva in età avanzata Medicina anti aging Si occupa della prevenzione dei processi dell’invecchiamento Accanto all’età anagrafica è possibile infatti determinare un età biologica che può differire dalla precedente anche di 15-18 anni Fattori dell’invecchiamento Per un 25% dipendono da un privilegio genetico E per un buon 75% dalle abitudini di vita Cause ambientali e stili di vita Invecchiamento cellulare: Eccesso calorico Lo stress Il fumo L’inquinamento Le radiazioni ionizzanti Infiammazione cronica Radicali liberi Possiamo combattere l’invecchiamento?? Uno sguardo al passato La storia della medicina occidentale corre parallela per secoli alla storia della fitoterapia Si dice che i primi ad avere l’idea di impiegare le piante a scopo curativo furono i babilonesi ( 2000 anni A.C.) Ippocrate Solo nel V secolo A.C. si può dire che inizia l’era della fitoterapia. Ippocrate fonda la sua dottrina su quattro elementi cardini: Aria Acqua Terra Fuoco Galeno Si inizia a cercare la regolarità tra la sostanza di un farmaco e il suo effetto per via empirica sperimentale Si arriva al XVI secolo Viene pubblicato il primo grande erbario scritto da Dioscoride e ripreso alla metà del ‘500 da Mattioli che contiene circa 600 piante Venne scritto in greco e tradotto successivamente in latino, italiano, francese, arabo e indiano Paracelso (1493-1541) “ Dato che la natura è enormemente sottile e penetrante nelle sue manifestazioni, non può essere usata senza l’arte. La natura non produce niente che sia perfetto in sé ma lo deve perfezionare l’uomo. Tale perfezione viene chiamata alchimia (sparagia)” Metà del XVIII secolo Carl Linneo scrive due trattati che cambiano la nomenclatura delle specie vegetali Il Genera Plantarum e lo Specie Plantarum La fitoterapia Nasce ufficialmente nei primi del ‘900 con Henri Leclerc che scrive una raccolta a carattere medico scientifico sull’impiego di piante medicinali. Modalità di approccio della fitoterapia Terapia con le piante Alimentazione Fibre Vitamine e sostanze nutritive Fitoterapia Omotossicologia Omeopatia Principi farmacologici Stimolanti del drenaggio Alcaloidi di stimolo GINKGO BILOBA Indicato nelle turbe vascolari e in particolare nell’insufficienza circolatoria cerebrale Il suo impiego risale a 2800 anni fa AZIONE Aumento del flusso sanguigno cerebrale con stimolazione del fattore di distensione dell’endotelio e del rilascio di NO (ossido nitrico) e dell’assorbimento dell’O2 che contribuiscono alla protezione delle cellule nervose CURCUMA LONGA Per secoli usata nella medicina ayurvedica e cinese per le sue capacità di contrastare i processi infiammatori all’interno dell’organismo AZIONE Potentissimo anti ossidante e anti infiammatorio è in grado di contrastare gli effetti dei radicali liberi e di prevenire i danni alle membrane cellulari e i conseguenti processi dell’invecchiamento SALVIA OFFICINALIS Pianta nota da secoli per le proprietà depurativa, anti ossidante, battericida. Il suo nome deriva da “salvere”: godere di buona salute. Per i romani potenziava la memoria e rendeva immortali Gli egizi la usavano per imbalsamare i morti AZIONE La pianta può contrastare i disturbi mnemonici bloccando l’acetilconisterasi e ovviando alla carenza di aceticolina presente nella AD L’azione anti infiammatoria e anti ossidante determina proprietà neuroprotettive OLIO DI PESCE Acidi grassi poli insaturi a lunga catena della serie omega-3 presenti nel pesce azzurro e nei semi di lino. Hanno azione ipolipemizzante, anti infiammatoria ed anti aritmica AZIONE Prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari Iperlipidemia combinata o ipertrigliceridemia Malattie croniche su base infiammatoria STRESS OSSIDATIVO COME COMBATTERLO Dieta ricca di frutta e verdura contenenti Vitamina E Vitamina A Carotenoidi Flavonoidi INTEGRATORI La papaya è un frutto noto già hai tempi di Marco Polo per la sua azione digestiva e per la cura dello scorbuto nei marinai grazie all’altissimo contenuto di vitamina C AZIONE Frutto ricco di anti ossidanti come selenio, flavonoidi, carotene e provitamina A. Fornisce un gran numero di sostanze anti ossidanti che riducono lo stress ossidativo e la formazione dei radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare DHEA Ormone corticosteroide prodotto da corteccia surrenalica e testicolo che esercita la sua funzione una volta convertito perifericamente nel più potente testosterone. AZIONE Negli anni ’90 venne definito “pillola di lunga vita” per i suoi benefici effetti sulla memoria, sulla densità ossea e sull’ateriosclerosi Studi recenti hanno evidenziato che una maggiore produzione di DHEA corrisponde ad una maggiore capacità risposta allo stress VERSO NUOVE FRONTIERE PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA Il cervello non è solo la sede delle funzioni intellettive ma anche una grande ghiandola endocrina in grado di regolare le reazioni vitali ai cambiamenti che provengono dall’esterno NEUROPEPTIDI Sostanze prodotte non solo dal cervello ma anche da sistema endocrino e immunitario che permettono la comunicazione tra loro e stabiliscono fini sistemi di controllo e di regolazione dell’organismo PNEI Scoperte recenti hanno infatti dimostrato come grazie ai neuropeptidi i tre sistemi comunichino fra loro e assieme mantengano lo stato di salute dell’organismo. LA SFIDA Riportare alle condizioni fisiche iniziali un organismo ammalato attraverso l’utilizzo delle stesse molecole biologiche presenti che in condizioni di salute ne controllano e ne guidano le funzioni CITOCHINE Per controllare e modulare i processi infiammatori cellulomediati ORMONI E NEUROPEPTIDI Per controllare e modulare la risposta organo mediata FATTORI DI CRESCITA Per modulare e tentare di riparare un danno cellulare MESSANGER MOLECULES Una nuova frontiera della medicina biologica Tutte le sostanze sono utilizzate a bassi dosaggi Gli unici possibili per evitare effetti collaterali POSSIBILE UTILIZZO NELLE PATOLOGIE DEGENERATIVE CEREBRALI BDNF (brain derived neurotrophic fattor) Neurotrofina ad azione sui neuroni danneggiati durante lo sviluppo o a seguito di lesioni NGF (nervous growth factor) Attivazione delle cellule infiammattorie e crescita del sistema nervoso NT3 e NT4 ( neurotrophin 3 e 4) Neurotrofine ad azione sui neuroni danneggiati durante lo sviluppo o successivamente a lesioni o traumi Interleukin 10 Interleuchina ad azione modulatrice della reattività dell’organismo nei processi di infiammazione cronica e immuno-tolleranza FUTURO CONCLUSIONI “Il vecchio vive di ricordi e per i ricordi, ma la sua memoria si affievolisce di giorno in giorno. Il tempo della memoria procede all'inverso di quello reale: tanto più vivi i ricordi che affiorano nella reminiscenza quanto più lontani nel tempo degli eventi. Ma sai anche che ciò che è rimasto, o sei riuscito a scavare in quel pozzo senza fondo, non è che un'infinitesima parte della storia della tua vita” Norberto Bobbio Non so come il mondo potrà giudicarmi ma a me sembra soltanto di essere un bambino che gioca sulla spiaggia, e di essermi divertito a trovare ogni tanto un sasso o una conchiglia più bella del solito, mentre l'oceano della verità giaceva insondato davanti a me. Isaac Newton Samuel Hahnemann Grazie per l’attenzione