Relazione della visita guidata a Lecce
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Relazione della visita guidata a Lecce
RELAZIONE VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA DEI PRESEPI E DEI PASTORI-LECCE Il giorno 18-12-2014 noi, alunni delle prime classi della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Statale “ Don Bosco”, accompagnati dai rispettivi docenti, abbiamo partecipato ad una visita guidata alla Fiera dei Pupi e alla città di Lecce. Abbiamo atteso questo giorno con molta ansia, anche perché c’erano state da parte delle nostre docenti di Italiano alcune lezioni di approfondimento su quanto dovevamo visitare. Quando è arrivato il giorno, dunque, eravamo euforici, non vedevamo l’ora di raggiungere Lecce e nello stesso tempo verificare quanto avevamo appreso in classe. Siamo stati prelevati dal pullman nei pressi della nostra scuola alle ore 8.30 e dopo un breve viaggio all’insegna del divertimento e del buonumore siamo arrivati a destinazione. Scesi dal pullman, muniti di mappa della città, siamo stati divisi in due gruppi e affidati a due guide turistiche altamente qualificate, due giovani ragazze che ci hanno fornito informazioni interessanti su quanto ci mostravano. Per prima cosa Porta Napoli. È la più bella fra le porte d’ingresso alla città. E’ conosciuta anche come Arco di Trionfo di Carlo V; fu eretta nel 1548 e dedicata dai cittadini leccesi appunto all’imperatore Carlo V per ringraziare il sovrano per le mura di cinta fatte costruire per la difesa della città. L’arco, uno dei più alti in Italia, è in stile corinzio ed è fiancheggiato da una coppia di colonne per lato, con capitelli compositi, che reggono un frontone triangolare. Su quest’ultimo sono scolpiti trofei di guerra e l'aquila bicipite, stemma dell'Impero austro-spagnolo. Percorsa via Palmieri siamo arrivati a Piazza Duomo, fulcro della vita religiosa leccese. In età romana la piazza corrispondeva forse al foro della città, posta all’incrocio del cardo e del decumano. Il Duomo presenta due facciate: la laterale, rivolta alla piazza, ai fedeli, che spicca per la sua decorazione barocca ed è sormontata in alto dalla statua del santo patrono, Sant’Oronzo, mentre ai lati del portale d’accesso, nelle nicchie, sono collocati i compatroni di Lecce, San Giusto e San Fortunato. La facciata principale, rivolta verso l’Episcopio, ha invece linee più semplici. Il Campanile, collocato sul lato sinistro della piazza, è alto 72 metri. È formato da cinque piani, tutti circondati da una balaustra in pietra leccese. A destra del Duomo troviamo l’Episcopio (palazzo Vescovile). L’edificio è a forma di L e si sviluppa su tre livelli. Sulla destra, entrando nella piazza, dove prima vi erano botteghe, troviamo il Palazzo del Seminario, una delle opere più significative del barocco leccese . Il Palazzo del Seminario ospita oggi il Museo Diocesano di Arte Sacra. Sulla Piazza si affaccia anche una botteguccia e un maestro di cartapesta ci ha mostrato come “fuocheggiava” un pupazzo. Questo procedimento leviga la carta con un ferro rovente, toglie grinze e imperfezioni e fornisce al manufatto un bel colore naturale. Il gruppo è stato lasciato libero di consumare la colazione. Abbiamo, poi, ripreso la visita. Siamo arrivati a Piazza Sant’Oronzo, il cuore della città, in gran parte occupata dall’Anfiteatro Romano, in cui vi era allestito un presepe. Affacciati alla balaustra dell’Anfiteatro abbiamo ammirato le statue ad altezza uomo accostate a pajare, muretti a secco, aranceti … Piazza Sant'Oronzo è oggi il vero centro della città. Fino alla prima metà del '900 l'aspetto della piazza era totalmente differente in quanto non era ancora stato messo in luce l'Anfiteatro Romano. In antichità era chiamata Piazza dei Mercanti. Al centro della piazza vi è il Sedile, una costruzione parallelepipeda, ricca di fregi, con stemmi araldici della città e di Filippo III di Spagna. A lato del Sedile vi è la Chiesa di San Marco, memoria dei rapporti che univano la Serenissima a Lecce. Un tempo collocata sull'area dell'Anfiteatro, la colonna di Sant'Oronzo fu eretta alla metà del Seicento dai leccesi che vollero così ringraziare il Santo per aver posto termine ad un’epidemia di peste. Il fusto della colonna di età romana, che si alza su un enorme basamento paralellepipedo e che termina con un ricco capitello corinzio sul quale è posta la statua del protettore in atto di benedire la città, in legno ma rivestita di rame, è un dono della città di Brindisi, dove segnava, con una seconda colonna, ancora a Brindisi, il termine della via Appia. Su piazza Sant'Oronzo si affaccia anche la Chiesa di S. Maria delle Grazie. Successivamente ci siamo fermati in un laboratorio di cartapesta, dove il maestro ci ha mostrato le varie fasi di lavorazione di alcuni manufatti. Oggi, come in passato, una statuetta prende le mosse da un manichino appositamente creato attorno ad un’esile “anima” di filo di ferro e quindi foderato con paglia ricciolina, tenuta stretta da giri di spago. Su di esso vengono montati testa, mani e piedi, modellati in terracotta. Il modellino così realizzato si veste di carta con bassa percentuale di cellulosa, imbevuta di colla di farina. Segue la fase dell’asciugatura e quella della colorazione, che invece non riguarda quelle statue e figure che si vogliono “fuocheggiare”. Incantati da quel mondo magico, molti di noi hanno acquistato oggettini realizzati con questa tecnica. Dopo aver ammirato la Basilica di Santa Croce, che è la più caratteristica manifestazione del Barocco leccese, e il Palazzo del Governo, ex Convento dei Celestini, la guida prima di salutarci ci ha fornito alcune informazioni sulla Fiera di Santa Lucia che si teneva a Lecce sin dalla prima metà del secolo XVI. Per lungo tempo la manifestazione si è tenuta lungo le strade cittadine, sulle tradizionali bancarelle, ma già da molti anni ha una sede prestigiosa, l’ex Convento dei Teatini. Salutata la guida, abbiamo proseguito la visita all’interno dell’ex Convento. Le bancarelle erano ben allineate e facevano mostra di figure presepiali in terracotta e cartapesta, presepi completi ed elementi del presepe ( casette, alberi, personaggi che rappresentavano vari mestieri, fontane funzionanti…), oggettistica varia… Avremmo voluto trattenerci a lungo, ma il pullman ci aspettava. I nostri docenti hanno dovuto faticare non poco per allontanarci da quel mondo fantastico, pieno di gente, luci, colori, suoni…Ci siamo trovati con il resto dei nostri compagni vicino al pullman per fare ritorno a Manduria. Si è così conclusa la nostra visita, che è stata di sicuro divertente ma anche arricchente e stimolante ed ha accresciuto il nostro bagaglio culturale e formativo. Gli alunni della classe 1^ B