Scarica il PDF - Parrocchia San Faustino

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Scarica il PDF - Parrocchia San Faustino
Sagra 2016
Parrocchia
S.S. Faustino e Giovita
Modena
149
via Giardini, 231 - 41124 Modena - tel. 059 350.266 - fax 059 29.22.625
www.parrocchiasanfaustino.it - [email protected]
30 settembre - 9 ottobre
2016
Il 5 ottobre la nostra parrocchia celebra
i 50 anni dalla dedicazione della Chiesa.
Dieci giorni di festa con un programma ricco
di appuntamenti liturgici e di momenti conviviali
Comunità in cammino
CHIESA DEI SAN
TI FAUSTINO
E GIOVITA - MO
DENA
ANNIVERSARI
O
DELLA DEDICA
ZIONE
COME PIETRE VIVE SIETE COSTRUITI ANCHE VOI COME EDIFICIO SPIRITUALE
N
el 50° anniversario
della dedicazione della
Chiesa è doveroso fare
memoria del grande dono che
è stato per questo territorio la
nostra parrocchia, luogo in cui
si genera vita e speranza, con
il desiderio e la gioia di vivere insieme la fede. Non credo
di sbagliarmi nel dire che il
segreto della nostra comunità,
così ricca di doni e di frutti,
non solo in questi cinquanta
anni, ma in tutta la sua storia,
è riassunto in queste parole
dell’apostolo Pietro: Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta
e preziosa davanti a Dio, quali
pietre vive siete costruiti anche
voi come edificio spirituale, per
un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi
a Dio, mediante Gesù Cristo”
(1 Pt 2,4-5).
Davvero i mattoni della nostra
Chiesa hanno visto tante pietre vive edificare questa casa,
tanti volti rivolti a Cristo, tanti
cuori camminare insieme, tan-
te sofferenze condivise, tanti
figli rinati alla fede e tanti cari
accompagnati alla pace. Sotto
la guida dei parroci che si sono
avvicendati in questi anni, la
comunità ha cercato di riscoprire e di testimoniare le ricchezze dei dono di Dio fra le
donne e gli uomini di queste
generazioni e di questa terra,
consapevole che il Vangelo
conserva intatta la sua forza di
salvezza e lo Spirito del Signore è tuttora attivo ed efficace in
mezzo a noi.
Sul tabernacolo della nostra
Chiesa, forse in pochi lo sanno,
oltre all’immagine bronzea del
Cristo Risorto si trova la scritta: “Mortuus sum et resurrexi
et adhuc tecum sum” (“Sono
segue in terza pagina
» Da don Aldo a don Maurizio i parroci che si sono succeduti
69
Don Aldo Luppi, 1953-19
7-2014
Don Alberto Zironi, 200
pani, 1969-2007
Don Corrado Mauro Cam
, dal 2014
Don Maurizio Trevisan
2
La Sagra della Beata Vergine del Rosario
Mezzo secolo di vita comunitaria
Il popolo di Dio in cammino nel tempo
Dal 30 settembre al 9 ottobre, 10 giorni di appuntamenti per la grande festa
50 anni insieme
Il programma della Sagra
PREPARAZIONE SPIRITUALE
...E PER DIVERTIRCI INSIEME...
Venerdì 30 settembre
Sabato 1 ottobre
Ore 21 In chiesa, veglia di preghiera comunitaria di
inizio Sagra
Sabato 1 ottobre
Ore 21 In Chiesa, Concerto a Maria, Mutinae Plectri e
Federica Doniselli (soprano)
Domenica 2 ottobre
Cena con gnocco e tigelle
Domenica 2 ottobre
Dalle 11 Aperitivo della Sagra
Dalle 19 Cena con gnocco e tigelle
Ore 21 Spettacolo dei giovani della
parrocchia in chiesa
Celebrazioni eucaristiche ore 8.30; 10; 11.30.
La Messa delle ore 19 non verrà celebrata. Alle 18
adorazione e vespri nella cappella dell’Oratorio
Martedì 4 ottobre
Lunedì 3 ottobre
Mercoledì 5 ottobre
Ore 19 In Chiesa, Messa missionaria
Mercoledì 5 ottobre
Ore 19 Santa Messa nel giorno della Dedicazione della
Chiesa con la presenza dei sacerdoti, religiosi e
religiose originari della Parrocchia o che hanno prestato
servizio a san Faustino
Sabato 8 ottobre
Ore 10-12.30 e 15.30-18 confessioni per giovani e
adulti
Ore 18 Santo Rosario
Ore 18.30 Primi vespri della Festa della Beata Vergine
del Rosario
Ore 19 Celebrazione eucaristica
Domenica 9 ottobre
GIORNO DELLA FESTA
Celebrazioni eucaristiche ore 8.30; 10; 11.30; 19.
Alla Messa delle 11,30 solenne celebrazione del
50° presieduta dal nostro Arcivescovo, don Erio
Castellucci, con la consacrazione delle Corone
della statua della Madonna
Ore 17 Santo Rosario
Ore 17.45 Partenza della processione con l’immagine
della Beata Vergine del Rosario per le vie Giardini, Pace,
Guarini, Bianchi Ferrari, Barbanti, Buonarroti, Giardini.
Al termine della processione esposizione del Santissimo
Sacramento, adorazione e solenne benedizione
eucaristica
Mercoledì 12 ottobre
Alle 19 Santa Messa di inizio anno pastoralecatechistico, con la presenza dei ragazzi, dei giovani e
delle loro famiglie e il mandato ai catechisti (dei
ragazzi, dei giovani e degli adulti), agli educatori dei
gruppi giovanili, ai capi scout e agli allenatori sportivi
Ore 18,30 “Corri Sanfa”,
corsa podistica non competitiva
Cena su prenotazione aperta a tutti,
insieme ai sacerdoti, religiosi e religiose
originari della parrocchia o che hanno prestato
servizio a san Faustino
Giovedì 6 ottobre
Ore 20,30 Grande pinnacolo della sagra
in palestra
Venerdì 7 ottobre
Serata giovani: aperitivo e
intrattenimento
Sabato 8 ottobre
Concerto della banda di Roccamalatina
Dalle 19 Cena con primi, gnocco e tigelle
Domenica 9 ottobre
Vendita torte (consegna dei dolci da vendere
il sabato 8 dalle 18 alle 20 nel sottochiesa o
la domenica mattina)
Ore 12,30 Pranzo comunitario in
palestra con la presenza del nostro
Vescovo (necessaria la prenotazione)
Dalle 19 Cena con primi, gnocco e
tigelle, Gruppi musicali
Ore 22,30 Estrazione numeri vincenti
della Grande Lotteria
Per tutta la durata della sagra saranno
aperti la Pesca, la Ruota della Fortuna,
il Vintage e tanti altri stand oltre ai
giochi per bambini
Un grazie sentito a coloro che vorranno mettersi
a disposizione per l’allestimento e lo svolgimento della Sagra
e a quanti contribuiranno con le loro offerte
3
P
Le riflessioni del diacono Remo Feverati prendono spunto
dalla ricorrenza che la nostra parrocchia celebra quest’anno
opolo di Dio: parola da noi poco usata,
eppure
significativa
per capire cos’è la Chiesa
di cui quest’anno celebriamo i 50 anni di dedicazione.
Occorre partire da lontano. Dio fin dalle origini del
mondo, nel suo disegno di
salvezza, ha un grande e ricco progetto: convocare nella
Chiesa coloro che credono in
Cristo. La Chiesa diviene così
segno e strumento dell’unione intima con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.
È il Concilio Vaticano II che ha
chiarito questo: la Chiesa procede da Dio che è Santo; noi
siamo uniti in modo indissolubile a Gesù Cristo; è Lui il capo,
il personaggio più importante
nella Chiesa; essa è illuminata
dallo Spirito Santo che la purifica, la trasforma, la rinnova,
con la guida di un pastore.
Questa convocazione si realizza concretamente nella Chiesa
locale, nella parrocchia, laddove risuona la Parola, vengono celebrati i sacramenti
e viene esercitata la carità.
Essa è chiamata di Dio a fare
comunione con Lui e tra gli
uomini, non solo per amicizia, ma in compartecipazione all’unico Corpo di Cristo
che è l’Eucarestia, che tiene
uniti profondamente i cristiani, è relazione di persone;
da ciò deriva tutto il resto.
Popolo: insieme di uomini,
donne, giovani, bambini che
formano una comunità, una
famiglia di famiglie, come dovrebbe essere la parrocchia.
La Chiesa dunque non è solo
un edificio pur bello ed accogliente, non è un’istituzione
cui andare “quando me la
sento o ne ho voglia”. Non è
proprietà del parroco, guida e
buon pastore, è casa di tutti.
L’aspetto comunitario è fondamentale perché la fede non va
vissuta solo in privato ma con
responsabilità insieme con fratelli e sorelle che si aiutano in
fraternità e relazione. Si supera così il detto: “Cristo sì, chiesa no”. “Io con la Chiesa non
c’entro, prego per conto mio”.
Non c’è cristiano senza Chiesa.
La Chiesa è composta di peccatori, ma Cristo è presente, ci
ama, ci chiama ad uscire da noi
stessi, per essere testimoni di
Lui nella famiglia, nel mondo.
In comunità ci si deve sentire
accolti e quindi partecipi dei
servizi necessari, a seconda
delle proprie capacità, dei
propri doni. Tutti dovremmo
cogliere la necessità di “essere
parte”, sentire l’appartenenza e quindi proporci per un
servizio anche semplice, di
aiuto gratuito, di disponibilità di tempo - vedi le opere di
misericordia - senza pensare
che ci sono altri che già operano od occupano il posto.
Certo devono essere conosciuti i bisogni e gli spazi di
collaborazione in modo che
uomini, donne, giovani capaci possano farsi avanti..
In cammino. In questi anni
tante sono le persone che si
sono succedute, a cominciare
da parroci e da sacerdoti, diaconi e altri che hanno svolto
il ministero e sono vissuti in
mezzo a noi; per questi ringraziamo il Signore per il
bene che hanno compiuto;
tanti coloro che hanno svolto per decenni con spirito di
gratuità servizi liturgici, di
carità, di catechesi, di manutenzione, di sorveglianza;
i loro nomi - per coloro che
sono andati alla casa del Padre, sono scritti nei cieli, per
coloro ancora viventi è prenotato il premio - compaiono
in apposite edizioni fotografiche di libri sulla parrocchia.
Alcuni amici aspettano la sostituzione; altri si sono allontanati per i motivi più vari, c’è
chi è ritornato; nuove famiglie
sono subentrate, spesso di
fede diversa, badanti di varie
nazionalità hanno occupato
appartamenti vuoti, che ora
sono adibiti anche ad uffici,
a locali di passaggio, a dimore secondarie o saltuarie. La
parrocchia è frequentata anche da persone provenienti
da altre zone, che la scelgono per motivi affettivi, d’amicizia, come ci sono pure
famiglie che preferiscono
frequentare altre comunità.
La Chiesa di oggi cambia?
Si aggiorna?
Non nel deposito e nelle verità
di fede, che non le appartengono perché sono rivelate, ma
nella modalità di presentazione dell’annuncio la Chiesa di
oggi è chiamata, secondo lo
spirito dei recenti documenti
sinodali ed esortazioni apostoliche (ad esempio Amoris
Laetitia), ad una conversione
dalla prima pagina
morto e sono risorto e sono
ancora e sempre con te”).
Egli si è impegnato a stare
con noi, ce lo ha promesso
e ha mantenuto la sua parola, ma desidera vederci
in costante tensione verso
di Lui, rivolti al suo amore
come pietre vive edificate
su di Lui. Oggi, più che mai,
la grande speranza, la sola
capace di dare vita, nasce
dal Vangelo e riposa nella
Chiesa. A noi è affidato questo compito, consapevoli
che l’autentica comunione
non nasce da noi, ma è un
dono di Dio a cui dobbiamo
rispondere con la nostra vita
e di cui dobbiamo oggi e
sempre rendere grazie.
Questo è il nostro impegno,
la nostra promessa, e Dio
che ha iniziato in noi la sua
opera, con il suo Spirito la
porti a compimento.
d. Maurizio Trevisan
pastorale che preveda l’esercizio di una maternità - la Chiesa
è madre - capace di riscoprire
le viscere materne della misericordia (papa Francesco).
La Chiesa di domani, missionaria, in uscita, decentrata in
piccole comunità, non sarà
un’istituzione di massa, ma
avrà a cuore la vita interiore
di ogni credente, il suo cammino spirituale fondato su un
rapporto personale con Gesù
Cristo, alimentato dall’ascolto della Parola (lettura del
Vangelo nelle case) e vissuto
in comunione con i fratelli.
La devozione alla Vergine Maria, Regina del santo Rosario,
madre esemplare e vera credente, che caratterizza sempre
le nostre “sagre parrocchiali”,
ci rafforzi in una fede autentica
e misericordiosa e ci porti ad
incontrare veramente Cristo.
(a cura di Remo, diacono)
4
Lectio Divina e Catechismo
P
erché questa lettura?
- è una nuova forma di
evangelizzazione della
“Chiesa in uscita”; il gruppo è
segno di presenza di credenti
nel territorio;
- è occasione per riscoprire la
Parola di Dio, approfondire
la propria fede, pregarla insieme ad altri fratelli, sorelle;
- oggi abbiamo bisogno di
entrare in relazione con Dio,
Padre misericordioso; ciò richiede familiarità con il Vangelo;
- ci raduniamo nella casa,
scuola di vita, dove la vita nasce, cresce, si celebra: Dio è
presente: è luogo d’incontro,
di relazione tra i membri della
famiglia, gli amici, le persone
del condominio, da invitare;
Come avviene? Il metodo da
usare è quello della “Lectio
divina”, che comprende: lettura, meditazione, preghiera,
contemplazione;
- si legge il Vangelo: si deve
pertanto avere il testo in
mano: è lettura, più che
ascolto;
- con l’aiuto dello Spirito Santo e la guida di animatori della
comunità; così si valorizzano
i laici, ministri, diaconi, lettori
per una reale corresponsabilità nella Chiesa e nel mondo;
- è importante che i parteci-
La lettura delle Scritture nelle case
Il Vangelo
approfondito
Una bella occasione da non perdere per
aumentare la conoscenza della Parola di Dio
panti si lascino coinvolgere
con interventi, testimonianze,
interrogativi; perché tutti siamo chiamati ad evangelizzarci
gli uni gli altri;
- efficacia della Parola per la
vita; ci rinnova, ci converte, ci
libera, trasforma la nostra vita,
provocando un cambiamento
interiore dei nostri pensieri e
progetti; la fede deve essere
vissuta nella vita concreta, in
famiglia, sul lavoro, in società,
con opere concrete di misericordia materiali e spirituali;
- più che disponibilità di tempo (una volta al mese circa?,
da stabilire) occorre umiltà,
lasciarsi coinvolgere ed amare, avere desiderio di luce, di
amore;
- non è una lezione astratta,
né storica, ma un’esperienza
spirituale di vita concreta che
deve poi realizzarsi nella vita
in opere di carità, di servizio,
La chiusura dell’anno catechistico
Un arrivederci più che un addio
N
ella settimana dal 16 al
20 maggio 2016 si è concluso l’anno catechistico con
in iniziative che hanno coinvolto tutti i ragazzi dei vari
gruppi, le catechiste e a volte
anche i genitori.
Si sono fatti giochi che hanno visto insieme ragazzi delle
Nell’anno Giubilare
medie aiutare e accompagnare i bambini delle elementari e
genitori che hanno preparato
merende o hanno partecipato
a pizzate o a momenti conviviali.
Anche la recita del rosario, tutti
insieme, ha aiutato a salutare
l’anno catechistico trascorso
modalità, gli aiuti, i percorsi
per farlo: i gruppi del Vangelo nelle case sono uno
di questi. Lasciati guidare.
“L’ho già letta, so già”. E’
la tentazione: la Bibbia è
sempre nuova, perché è
Dio che parla attraverso la
parola umana; non deve essere data per scontata non
presumere di conoscerla già
anche se si è letta più volte.
“Ci sono parti complesse e
disorientanti”. Non cedere,
lasciati aiutare, troverai anche picchi elevati che conquistano per la loro bellezza.
Non ti scoraggiare: è un progetto di crescita graduale:
“La scrittura cresce a forza
di essere letta” (S. Gregorio
Magno); la comprensione
sia delle cose che delle parole cresce con la guida e
l’assistenza dello Spirito Santo; con l’abitudine a leggere
e pregare il Vangelo, sorge
il gusto della Parola, ci si
lascia affascinare da Gesù.
“Si può cadere in interpretazioni sbagliate”. Bisogna
fare attenzione ad evitare il
letteralismo, la lettura fondamentalista: ciascuno è reso
capace dallo Spirito, se cerca
il dialogo con Dio ed impara
ad entrare in relazione vitale
con la persona di Gesù Cristo.
in famiglia, nel lavoro, nella
società;.
Hanno detto
“Lectio divina: dovrebbe essere fatta come abitudine dai
gruppi e dovrebbe essere rinnovata come proposta per tutti
i fedeli” (card. C.M. Martini).
“L’ignoranza della Scrittura è
ignoranza di Cristo” (S.Girolamo).
Com’è il nostro rapporto con
la Parola di Dio? E’ un rapporto formale, scontato? Entra
nel nostro cuore, lo cambia?
“Signore, fa che non i la tua
parola, che è viva: fa che entri nel nostro cuore” (Papa
Francesco). In una mano la
Bibbia, nell’altra il giornale.
Obiezioni, difficoltà
Si dice: “La Bibbia è difficile, faccio fatica a capire,
non c’è tempo, non so come
fare!”. Oggi chi vuole avvicinarsi al testo biblico, trova le (a cura di Remo Feverati)
e il cammino fatto insieme a
compagni e ad amici. È stato
veramente bello vedere il cielo
riempirsi di palloncini ai quali
venivano affidati pensieri, preghiere o ricordi importanti per
gli autori. Tutti, comunque,
si sono dati appuntamento al
prossimo anno catechistico,
pronti a cominciare un nuovo cammino accompagnati
da Gesù, nostro compagno di
strada!
Una riflessione sul santo di Assisi
San Francesco
e la Misericordia
Spunti di P. Massimo dalla chiesa di Sant’Antonio
di Padova a Terni, dove presta servizio
C
arissimi, il Signore vi dia
pace!
Tutti sappiamo come il tema
della misericordia sta caratterizzando in modo significativo
il pontificato di papa Francesco. Ma il santo da cui il papa
ha preso il nome, in quali termini parlava della misericordia
e come la visse? Proviamo a
farne sintesi di un breve tratto.
Prima di morire, nel dettare il
suo Testamento, San Francesco
così si espresse: «Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza
così: quando ero nei peccati
mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro
e usai con essi misericordia.
E allontanandomi da essi, ciò
che mi sembrava amaro mi fu
cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti
un poco e uscii dal mondo».
(F.F.110)
Egli incontra una realtà che gli
è data, davanti alla quale conosceva solo la fuga a causa
del suo “essere nei peccati”,
mentre nella fede impara ad
accoglierla, ad “usare misericordia”. Quella persona ferita,
quel lebbroso, diventa per San
Francesco segno nel quale il
mistero di Dio lo raggiunge.
Da qui il Santo di Assisi inizia il
suo cammino, in cui riconosce
il perdono di Dio per i propri
peccati ed impara ad essere
misericordioso. Questo sguardo determinerà san Francesco
in tutti i suoi rapporti. Sappiamo come la misericordia è il
“dono del cuore al misero”,
cioè l’entrata radicale nella sua
situazione, per condividere dal
di dentro la condizione di fragilità di colui che si incontra.
Nell’abbraccio solidale e di
condivisione con la fragilità dei
lebbrosi, San Francesco non
ha voluto trasformare la loro
condizione, ma innanzitutto ha
deciso di entrare con umiltà e
pazienza nella loro povertà. La
misericordia donata alla fragilità dei lebbrosi ha costituito la
via alla verità con se stesso, lo
strumento per una accettazione
paziente ed umile della propria
fragilità e si trasforma in via per
una vita nuova e finalmente
soddisfatta... «E tornando via
da essi, quello che mi sembrava amaro si trasformò in dolcezza dell’anima e del corpo»
(F.F.110). L’incontro di misericordia avuto con essi non ha
cambiato la loro condizione,
l’abbraccio dato dal giovane
a quella povertà non ha prodotto un superamento sociale
ed economico della fragilità e
povertà di quei reietti: il fare
misericordia non aveva come
intenzione, nè ha prodotto
come frutti, una trasformazione effettiva della situazione
emarginata e sostanzialmente
ingiusta vissuta da quei miseri... e in ogni caso non è questo
l’elemento essenziale ricordato
da Francesco... Ciò che invece
si impresse indelebilmente nel
suo cuore fu la trasformazione
avvenuta sulla sua persona:
l’incontro misericordioso con
la fragilità degli altri aveva pro-
5
dotto una novità assoluta sulla
sua fragilità umana, regalandogli una reale conversione del
modo di sentire e vivere la propria esistenza. Francesco d’Assisi impara a guardare l’altro
con il perdono di Dio negli occhi e nel cuore: la possibilità di
“avere occhi di misericordia” è
legata da Francesco ad un processo nel quale si deve prima
diventare come l’altro, entrare
nel suo stato minore, ascoltare
i suoi sentimenti, e così poter,
infine, assumere gli atteggiamenti più adeguati alla situazione e agire in suo favore. Pur
restando la diversità/differenza
tra il sano e il malato, tra il ministro e il peccatore, un agire
guidato veramente dalla misericordia, cioé dal cuore donato
al misero, è possibile solo se si
compie un viaggio di spoliazione verso il basso, ossia un
processo di sostituzione, dove
il “ricco” prende il posto del
“povero”, il sano diventa come
il malato, il virtuoso come il
peccatore. La misericordia è
possibile, sembrerebbe dire
San Francesco, solo nella condivisione della necessità. Solo
allora sgorgheranno sentimenti
adeguati, guidati dall’umiltà e
dalla pazienza. La fragilità accolta rende il cuore dell’uomo
misericordioso, cioé tenero
e capace di relazioni nuove
e rinnovanti. La misericordia
per San Francesco, inoltre non
è solo la prova del suo essere
un vero “servo di Dio”, ripieno
di un amore autentico di Dio,
di una vita piena vissuta nella
logica del vangelo, ma è anche
forza per rinnovare il mondo
e guarirlo dalle sue ferite. Gli
occhi di misericordia proposti
da San Francesco non rappresentano semplicemente uno
sforzo personale mirante a ottenere meriti legati alla pazienza e all’umiltà nelle avversità;
essi sono l’unica possibilità di
[ Riflessioni ] [ Riflessioni ]
guarire quelle ferite morali dei
suoi frati... degli uomini. Solo
tramite quegli occhi egli potrà
entrare in dialogo con le difficoltà dell’altro. La tenerezza
nei confronti delle fragilità non
è una forma di connivenza, ma
l’unica possibilità di tendere la
mano per sostenere e favorire
il desiderio di guarigione. Per
San Francesco è infatti sicuro:
solo in questa condivisione di
vicinanza l’altro potrà mostrare
le sue ferite e lasciarsi aiutare.
Gli occhi ripieni di misericordia, infatti mostreranno al fratello gli occhi di misericordia
del Padre celeste, di colui che
unico accoglie e perdona le
nostre fragilità. La misericordia non è quindi un generico
modo di sentire, ma introduce
una nuova mentalità di stare nel
mondo. Francesco d’Assisi ha
preso consapevolezza lungo il
suo cammino di essere un peccatore perdonato, divenendo
segno della misericordia di Dio:
ha sperimentato così la misericordia divina e l’elezione di Dio
ad essere segno della sua grazia. Questo richiama alla mente
il moto scelto, non a caso, da
Papa Francesco, in riferimento
all’incontro tra Gesù e Matteo:
«Miserando atque eligendo»,
guardandolo con misericordia
lo scelse. Questo è il mistero
della misericordia che confonde
il mondo nella sua presunzione.
Ancora oggi, dopo 800 anni
San Francesco, attraverso la sua
esperienza di Misericordia, ci
interroga sulla nostra capacità
di avere occhi e cuore misericordiosi. Augurando ad ognuno
di voi di sperimentare l’Amore
del Padre delle Misericordie, vi
abbraccio e lodo Dio per questi
50 anni di Grazia che ha voluto donare alla comunità di San
Faustino e Giovita. Buona Festa!
Sempre vicino a voi, con bene.
Vi benedico.
P. Massimo Travascio (ofm)
6
Volley: la serata commemorativa dei 50 anni e l’Invicta Day
La società sportiva ha ricordato i 50 anni di vita a San Faustino
Invicta: una festa
lunga mezzo secolo
Alla cena celebrativa hanno partecipato tanti nomi del volley
modenese che hanno iniziato la loro attività in parrocchia
L’
anno sportivo 2015-2016 è
stato quello del 50° anno
di attività della nostra società
sportiva. L’Invicta è stata fondata infatti nel 1966 all’interno
della Parrocchia di San Faustino (non è un caso se quest’anno si festeggiano anche i 50
anni della costruzione della
nuova chiesa parrocchiale…)
da alcuni dirigenti animati dal
cappellano don Dino Zanasi:
è infatti anche la più longeva
società nell’ambito della Fipav
modenese, infatti il suo codice
di affiliazione è il più vecchio
a livello provinciale... In questi
50 anni sono passati dall’Invicta tanti atleti, tecnici e dirigenti. Impossibile non citare tra i
tanti conosciuti anche a livello
nazionale: Giorgio Barani in-
dimenticato presidente ed ex
presidente CSI, Sandra Vezzelli
atleta nazionale, Giovanni Guidetti attuale allenatore della
nazionale femminile olandese, Marco Gazzotti allenatore
anche in serie A, Ettore Guidetti allenatore pure lui come
il papà Gianpaolo e lo zio
Adriano, l’ex allenatore della
nazionale femminile Massimo
Barbolini e tanti altri...
Ma al di là di tutto crediamo
che il segreto di una società
sportiva come l’Invicta sia il
legame indissolubile che la
lega fin dalle sue origini alla
comunità parrocchiale di San
Faustino, fin dai tempi dell’indimenticabile don Mauro
Campani, poi con don Alberto
Zironi, e ora con don Maurizio
Trevisan, tutti parroci che non
hanno mai fatto mancare il loro
sostegno alla società attraverso
le scelte del consiglio pastorale
parrocchiale; da sottolineare
pure una concreta integrazione col territorio, in un prezio-
so lavoro di educazione dei
giovani attraverso lo sport in
parrocchia.
I festeggiamenti per questo
importante traguardo sono
culminati con una grande e apprezzatissima cena organizzata
dalla parrocchia sabato 16 aprile proprio nella palestra “Barani”. Una serata indimenticabile
arricchita dalla proiezione di
immagini che hanno scandito i
momenti più significativi della
storia dei 50 anni della società
e ricordato avvenimenti e personaggi che ne hanno fatto la
storia. Una memorabile serata
che ha permesso a tanti atleti,
dirigenti e tecnici del passato
e del presente di ritrovarsi tutti insieme di nuovo a “Sanfa”;
presenti tra gli altri l’assessore
allo sport del Comune di Modena Giulio Guerzoni, il presidente provinciale della FIPAV
Luigi Tondelli e il referente del
CONI Andrea Dondi. Animatore della serata Antoine di TRC
che ha poi trasmesso un reso-
Ma c’è ancora posto per
chi volesse partecipare
Ricominciati
tutti gli
allenamenti
Ricordiamo che l’attività di
pallavolo è già ripresa in
palestra, con la possibilità
di inserirsi nei gruppi
agonistici sia maschili che
femminili di tutte le fasce
d’età, oltre all’attività di
avviamento alla pallavolo e
minivolley per i più piccoli.
Informazioni direttamente
in palestra tutti i giorni
nelle ore pomeridiane.
Un ringraziamento infine a
quanti in occasione delle
dichiarazioni dei redditi
hanno scelto di attribuire
il 5x1000 all’Invicta: un
gesto di grande valore
per sostenere lo sport in
parrocchia. Grazie!!
conto televisivo della serata.
Il 15 maggio poi, in occasione
del tradizionale Invicta Day,
autorità dello sport e delle
istituzioni civili hanno partecipato alla S.Messa animata
dagli atleti e successivamente
a una significativa manifestazione all’interno della palestra,
consegnandoci targhe ricordo
dei 50 anni di attività sportiva,
occasione per ricordare anche
Acli, da sempre al servizio della gente
l’importanza della figura di
Giorgio Barani, il Presidente a
cui non a caso è stata intitolata
la nostra palestra.
Proprio nell’anno del 50° anniversario di attività non potevano mancare anche importanti
risultati sul campo: imbattute
e promosse in seconda divisione le ragazze di Loris Stanzani;
dopo la disputa dei playoff
con un’emozionante vittoria
a Faenza le ragazze di Mauro
Morini hanno conquistato meritatamente la promozione in
serie D, categoria che mancava all’Invicta da ben 38 anni!
Playoff di serie D invece solo
sfiorati dalla formazione maschile del tandem Colucci-Baraldi. Come poi non citare il
gruppo del Misto coordinato
da Michele Barbolini, una realtà ormai consolidata nella
nostra società. Ma al di là dei
risultati sportivi, ancora più importante è vedere ancora una
volta un gran numero di ragazzine e ragazzini delle squadre
giovanili correre e giocare a
pallavolo nella storica palestra
all’ombra della chiesa di San
Faustino…
Claudio Andreoli
L’anniversario del Circolo Domus
I 60 anni delle
Acli in parrocchia
Una presenza significativa sul territorio
I
l 2016 è un anno di anniversari importanti per la nostra
comunità! Accanto al 50esimo
di edificazione dell’attuale
chiesa parrocchiale, ricorre
infatti anche il 60esimo anniversario del circolo ACLI
Domus. Un cammino quasi
in parallelo, quello fra parrocchia e circolo, con tanti momenti condivisi e tante “storie”
vissute insieme. È importante
anche ricordare che lo scorso
anno le ACLI nazionali hanno celebrato il loro 70-esimo
anniversario, culminato con
l’udienza a Roma con il Papa.
In quella occasione il Santo
Padre ha esortato gli aclisti ad
impegnarsi “per i poveri e per
coloro che vivono situazioni
di grande difficoltà per il lavoro”, riferendosi esplicitamente
alle finalità proprie delle ACLI.
Quale migliore occasione di
un anniversario per riflettere
sulle ragioni alla base di un’associazione, così come di un
circolo, di una parrocchia; per
noi cristiani questo significa recuperare la parola di Cristo ed
[ Invicta ] [ Acli ]
La festa dei 50 anni Da sinistra e dall’alto Don Dino Zanasi; due momenti della cena; don Maurizio con Claudio Andreoli, Giulio Guerzoni,
Assessore allo Sport del Comune di Modena, Luigi Tondelli, Presidente provinciale Fipav e Andrea Dondi, Referente Coni; don Giancarlo Suffritti;
il gruppo giovani di servizio ai tavoli; l’arbitro Sacerdoti e Lione; Gianpaolo Guidetti, ex allenatore di Serie A; Sandra Vezzelli e Giovanna Goldoni
Invicta Day Le premiazioni delle squadre
ispirarvi la nostra azione, quando ci occupiamo del prossimo.
Gli anniversari servono anche
per ricordare le persone. Nel
caso specifico del circolo Domus, le persone che lavorano
ed hanno lavorato per il circolo
nel corso di questi sei decenni.
In particolare con la presidenza
di Lino Selmi il circolo ha avuto
quelli che si possono definire
gli “anni d’oro”, anni durante
i quali le esperienze dell’associazione e delle persone non
rimanevano “all’ombra del
campanile”, ma erano presenti
in tutti gli ambiti dove un contributo fosse necessario, senza
risparmiarsi. In questo l’amico
Lino era un esempio autentico e
concreto. Sia la parrocchia che
il circolo sono state presenze
significative nel territorio, sono
state un riferimento non solo
per chi partecipava assiduamente a Messe ed incontri ma
per chiunque fosse identificabile come il nostro prossimo. Ed
oggi? Le esigenze, le richieste,
le difficoltà non sono diminuite,
semmai quella che è diminuita
7
è la disponibilità a dedicarsi
agli altri. Impegni vari tendono a riempire le nostre giornate, lasciandoci poco spazio
da dedicare agli altri. Per rispondere alle sfide moderne
il volontariato è cambiato ed
in taluni ambiti è diventato più
strutturato: per esempio i vari
servizi che le ACLI svolgono a
Modena, come in tutta Italia,
sono organizzati secondo modalità professionali. Tuttavia la
presenza dei volontari continua ad essere fondamentale,
anche per sviluppare nuove
idee e cercare di correggere
quello che non funziona. Basti pensare al tema del lavoro
ed alle tante persone in cerca
di una occupazione dignitosa. È doveroso sia offrire la
propria solidarietà che fornire
strumenti adeguati al problema: formazione professionale,
valutazione critica delle leggi,
sostegno ai giovani, ecc. Un
volontariato quindi capace di
operare su piani diversi, tra
loro complementari, che si sviluppano dalla Dottrina sociale
della Chiesa per attualizzarla
nel mondo contemporaneo.
Gli anniversari infine sono da
vivere guardando al futuro.
Quanto è stato fatto è importante, anche negli sbagli compiuti, ed è sempre un punto di
partenza per rinnovare le nostre azioni. Massimo Tonelli
La Giornata Mondiale della Gioventù
Domenica 7 agosto
2016
SETTIMANALE
CATTOLICO
MODENESE
1957
POSTE ITALIANE
S.p.A. - SPED. ABB.
FONDATO NEL
POST. - D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27/02/2004
N° 46) ART. 1 COMM.
1 DCB DI MODENA
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Anno LIX n°
30 • euro 1.20
I giovani in Polonia per l’incontro col Santo Padre
S
ono le 5 del mattino di
martedì 19 luglio, una decina di pullman davanti alla Motorizzazione Civile attendono
l’arrivo di 386 pellegrini della
diocesi di Modena, un clima
caotico e agitato accompagna
la partenza verso l’ignoto. Alcuni di noi sono già stati ad
altre GMG, ma questa, come
tutte, sarà diversa dalle altre.
La prima tappa del nostro pellegrinaggio è in Austria. Il vescovo Erio ci accompagnerà
dal primo all’ultimo giorno, è
una presenza che ci riempie
di gioia. Celebriamo la Messa
nella cattedrale di Klagenfurt,
poi, nel tardo pomeriggio, arriviamo a Vienna, dove pernotteremo in una scuola fuori
città. Prima di cena c’è tempo
per una rapida visita della capitale asburgica, ci dirigiamo
verso la piazza dove si trova
la cattedrale di Santo Stefano, si sente in lontananza un
rumore disordinato di voci e
musica che, mano a mano che
ci avviciniamo, si trasforma in
un suono ritmato di trombe e
tamburelli: sono gli spagnoli,
che festeggiano così l’inizio di
un’avventura stupenda che si
chiama GMG. Non sono soli,
ma circondati da tante altre
bandiere dai colori più vari.
Riconosciamo ragazzi francesi,
tedeschi, portoghesi e anche
qualche americano.
L’indomani la partenza è di
buon mattino, ci aspetta un’altra giornata di viaggio per
raggiungere il luogo dove soggiorneremo la prima settimana:
Breslavia.
La città si trova nel sud-ovest
della Polonia, non molto lontana da Cracovia, e ospita tanti
giovani come noi nell’ambito
della “settimana nelle diocesi”,
ovvero il periodo di gemellaggio tra le diocesi estere e quel-
il giorno della sofferenza,
il giorno in cui lasciare da
Ricolmi di Mise
parte il sorriso per toccaricordia
re con mano il dramma
dell’odio. Alla mattina
ci rechiamo sul monte
Kalwaria (Calvario), dove si
trova un santuario omonimo, lì
celebriamo la S. Messa insieme
all’Arcivescovo e ai pellegrigenere e cetrioli… tanti cetrio- ni di Modena appena arrivati
dall’Italia che partecipano solo
li!
La GMG vera e propria co- alla seconda settimana, a semincia lunedì 25 luglio. Dopo guire ci fermiamo a riflettere
aver salutato le nostre famiglie insieme per prepararci a quepartiamo da Breslavia verso sta esperienza, che invece di
Cracovia. Facciamo una breve darci delle risposte, crea altre
sosta per la Messa e il pranzo domande e aumenta la nostra
a Wadowice, paese natale di sete di ricerca. È qui che inconSan Giovanni Paolo II. È im- triamo un altro santo, Massipressionante vedere quanto miliano Kolbe, che proprio in
i polacchi siano affezionati a questo campo si offrì di essere
questo Papa, ma d’altra parte, ucciso per salvare un padre di
famiglia.
chi non lo è?
La seconda settimana alloggia- I giorni successivi vedono un
mo nella scuola di un paesino copione che si ripete di GMG
di montagna (Skawa) distante in GMG: la festa degli italiaqualche decina di chilometri ni –ormai un appuntamento
da Cracovia, anche qui l’ac- fisso e tradizionale- si svolge
coglienza è entusiasmante e all’ombra del moderno santuacoinvolge tutti: dal parroco che rio della Divina Misericordia,
cuoce le salsicce insieme coi proprio accanto a quello alpompieri alla banda che suo- trettanto moderno dedicato a
na per noi, dai ballerini di un papa Wojtyla. Qui celebriamo
gruppo folk che saltellano con la Messa insieme al cardinal
i costumi tradizionali del luogo Bagnasco e, a seguire, festegai giovani volontari che ci gui- giamo con un concerto e una
video-chiamata del Papa.
dano nei balli di gruppo.
Martedì è il giorno di Aushwitz, Giovedì accogliamo papa
Francesco al parco di Blonia,
in centro città, e a seguire facciamo un giretto rilassante per
il centro di Cracovia. Venerdì
ci spostiamo in un altro paese
di montagna, Zakopane, che i
polacchi chiamano “la Cortina
della Polonia” … e non hanno
tutti i torti. Il paesaggio è da
cartolina tra monti verdeggianti, laghi e ruscelli. È il luogo
scelto per la Via Crucis guidata
dal vescovo Erio.
Sabato 30 comincia l’ultima
parte del nostro viaggio. Di
buon mattino partiamo alla
GMG, che
adrenalina!
Due settimane di
incontri, riflession
e, festa,
i giovani pellegrin
i modenesi dalla Giornat preghiera, dialogo: sono tornati
più ricchi
Wroclaw e a Cracovi
a Mondiale della
a - Da pagina 2 a
Gioventù celebrata
12
a
Pausa
estiva per Nostro
Una trentina i giovani
di san Faustino che
hanno preso parte
all’incontro mondiale
le polacche. Breslavia è famosa
per la sua modernità e per gli
gnomi che popolano il centro
storico, si dice che siano comparsi come protesta satirica nei
confronti del potere comunista
agli inizi degli anni ottanta…
La parola chiave di questa prima settimana è ACCOGLIENZA. Le famiglie polacche che ci
hanno ospitato sono state davvero fantastiche, non ci hanno
mai fatto mancare nulla e io
stesso mi sono molto meravigliato per la disponibilità che
hanno dimostrato. Confesso di
essermi chiesto più volte “ma
noi avremmo fatto lo stesso?”.
Durante questo periodo non
sono mancate le catechesi tenute dai sacerdoti, momenti di
preghiera e di veglia animati
dai ragazzi polacchi, concerti
e feste, spettacoli unici nel loro
Campeggi estivi
GIORNALE
LOCALE
8
Tempo che torna
la prima settimana
di settembre
[ Gite parrocchiali ]
9
Papa Francesco ci esorta a cambiare il mondo
Campo Famiglie
Guai a
piegarsi alle
comodità
San Giacomo in Valle Aurina (BZ) 7 - 14 agosto
Anche le nostre grida si
sono sommate al boato della moltitudine di giovani nel
Campus Misericordiae, come
sincera e schietta risposta ad
un papa che ci richiede di
comprometterci, di rivalutare
le nostre certezze, di alzarci
dal divano per vivere da protagonisti la nostra vita. Proprio
i giovani, infatti, sottolinea il
pontefice, rischiano di vivere
la paralisi dovuta all’associazione di comodità e felicità. E
invece Gesù desidera incontrarci personalmente, entrare
nelle nostre vite per toccare
ancora una volta, quotidianamente, il cuore dell’uomo.
Cristo non si accontenta di un
cenno stanco del capo, ma ci
invita a scendere dal sicomoro ancora oggi per accoglierlo
nello straniero, nell’affamato,
nel povero. Infatti, soltanto
una vita vissuta appieno nella
gioia e nella fraternità di un
abbraccio misericordioso è in
volta del Campus Misericordiae, il luogo dove tutti i pellegrini giunti in Polonia si
riuniscono per pregare con
il Papa e celebrare la solenne
Messa finale. Per ovvi motivi il
campus è parecchio fuori città, ci vogliono diverse ore con
i mezzi pubblici e poi a piedi
per raggiungerlo, ma ne vale
la pena. Come ci ha suggerito
don Stefano, capogruppo della
diocesi di Modena, il senso di
quest’ultima esperienza è quello di riunirci, vegliare insieme
e meditare in attesa dell’alba
di resurrezione, l’alba della
domenica. È molto suggestivo
grado di colmare quella sete
di Dio che caratterizza l’uomo
e ci permette di lasciare un’impronta decisa del nostro passaggio sulla Terra. Di fronte al
dolore e all’apparente silenzio
di Dio negli orrori dei campi
di concentramento e negli
strazi delle guerre presenti
ancora oggi e dei frequenti
episodi di terrorismo, le uniche possibilità sono una preghiera elevata in modo corale
dall’assemblea della Chiesa e
una vita spesa nella testimonianza dell’amore misericordioso del Padre che unisce,
crea ponti umani piuttosto
che muri. Un messaggio di
pace che ha commosso molti
di noi giovani presenti e ci ha
permesso di recuperare quella fiducia nel prossimo e nella
possibilità di cambiare questo
mondo. Non siamo fatti per
vegetare e vivere da riserve,
ma per essere protagonisti
della nostra vita, per sognare
alto, decidere personalmente
il nostro futuro in un’ottica di
pace e di accoglienza. Le cose
si possono cambiare, gridiamolo insieme. Dio benedica i
nostri sogni.
dormire sotto le stelle, per tutta la notte un andirivieni continuo non può fare altro che
conciliare un sonno prezioso
che manca ormai da parecchi
giorni. La mattina della domenica è davvero il risveglio gioioso della Chiesa, un risveglio
rigenerante che ci dà la carica
per tornare a casa. Perché la
gioia del Tabor non può rimanere sul monte, ma va portata a
valle e condivisa con chi ci sta
aspettando.
Prossimo appuntamento: Panama2019
Dziekuje bardzo (grazie mille)
Giornate vissute
in piena armonia
S
i é svolto dal 7 al 14 agosto presso la pensione
Gruberhof a San Giacomo in
valle Aurina il campo autogestito delle famiglie, che ha
visto la partecipazione di 12
famiglie quasi tutte della parrocchia. Lo spirito di servizio
che ha da subito contraddistinto i partecipanti ha favorito la creazione di un clima
di collaborazione e condivisione che ha caratterizzato
il trascorrere delle giornate
che si sono alternate tra gite
e momenti formativi e sono
state scandite da momenti di
preghiera e dalla messa quotidiana.
Nei giorni più belli si sono
svolte tre grandi gite che hanno coinvolto tutto il gruppo,
compreso il piccolo Giacomo
di tre mesi (la nostra mascotte), nel corso della quali i più
temerari, al seguito dell’irrefrenabile don Maurizio e
dell’ironman Stafano Grassi,
si sono spinti fino alle alte vette oltre i tremila metri, mente
il resto del gruppo gustava la
bellezza è la pace dei laghetti
alpini oltre alla freschezza di
una buona birra e di una fetta
di torta presso un bel rifugio
di montagna.
Nelle due giornate formative
il don ci ha aiutato a riflettere sul nostro essere coppia
cristiana e sull’importanza di
rinnovarsi ogni giorno nell’amore reciproco attingendo
alla forza del Sacramento che
abbiamo celebrato.
E così tra le partite di pinnacolo, ping-pong e bigliardino
dei tornei magistralmente organizzati da Alberto, le sfide
ai giochi di società e le mangiate di funghi la vacanza é
veramente volata lasciandoci
un bel ricordo e la voglia di
ripetere l’esperienza. Appuntamento per tutti quindi per il
campo famiglie della prossima estate!!!
[ Campi ragazzi ]
Pietro Garuti
10 Campeggi estivi
11
Passo Cereda (TN)
18 - 25 giugno
Campo di Gioia
L’
immancabile
tema
del campo di gioia di
quest’anno certo non poteva
che essere la Misericordia Divina, l’amore del Padre che
sempre ci abbraccia, data la
ricorrenza del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Quest’anno noi animatori
abbiamo avuto la possibilità
di partecipare all’esperienza educativa non solo per
quanto riguarda l’animazione, ma anche da un punto
di vista più profondo, nelle
catechesi a gruppi. Assieme
alle catechiste abbiamo reso
il trasmettere la Parola divina quanto più interattivo e
vivace possibile, focalizzandoci allo stesso tempo sullo
scindere con chiarezza quei
momenti di istruzione, dal
giocare e divertirsi, che comunque non sono mancati.
Ogni giorno una nuova opera di misericordia spirituale e
una beatitudine, comparivano su striscioni nella Cappella dell’hotel Colonia Feltrina
dove risiedevamo ed entrava
così nel campo una nuova
strada per raggiungere il Padre, tutta da scoprire.
Ai bambini è stato quindi
facile capire come in questo
momento speciale della storia della Chiesa, non solo il
Papa, ma Gesù in persona
chiedesse loro di comportarsi gli uni verso gli altri come
fratelli.
Fra le occasioni ricreative e
i magnifici paesaggi di Passo
Cereda, si imparava a vivere in comunità, a prendersi
cura dei più piccoli e ad essere grati verso chi ti aiuta,
a riconoscere i propri difetti
e a perdonare sempre, per
cercare di diventare miseri-
Catechesi e divertimento
cordiosi come il Padre. Anche
lo svago nel campo quest’anno ha avuto un tema, affiancandosi parallelamente alle
catechesi, i giochi sono stati
tutti adattati ad uno scenario
in stile Star Wars. Come cominciava l’animazione, ogni
bambino diventava un “apprendista Jedi”, in missione
con Yoda, Luke Skywalker e
Obi Wan per distruggere la
morte nera ed ottenere “La
Forza”, immagine dello Spirito Santo. Certo nelle menti di
tutti i partecipanti al campo,
quest’esperienza rimarrà impressa, legata ai tanti bellissimi momenti vissuti insieme.
A rendere più forte la memoria, sono gli oggetti concreti
portati a casa, fra cui il porta-listini colorato con le opere di Misericordia, il fedele
compagno di ogni giorno e il
mantello della Misericordia,
che, in quanto tale, ci avvolge
e protegge tutti gli istanti della
nostra vita. Guardandoli ci ricorderemo che esperienze di
questo tipo cominciano veramente quando finiscono, per
continuare a casa.
Il campo di gioia: il risveglio della Misericordia
Quando mi hanno chiesto
se ero disponibile a partecipare
come medico e come catechista al campo di gioia ho detto
subito di sì, già l’anno scorso
me l’avevano proposto e, non
avendo potuto, mi era rimasta
la curiosità di provare. Mio marito già da tempo esprimeva il
desiderio di fare qualcosa per
gli altri e quindi ne abbiamo
parlato con i nostri bambini
(Emma e Matteo) e abbiamo
deciso di provare una vacanza
diversa, di metterci a servizio
come famiglia, chiedendo ai
nostri piccoli di condividere
la mamma e il papà con altri
bimbi. L’accoglienza del “team”
del campo di gioia è stata meravigliosa fin dai primi incontri
organizzativi: Paola, Antonio,
Cristina, Lino, Renata, Giuliana,
Tiberio, Livia, Don Maurizio e i
giovani ci hanno preparato ad
affrontare questa sfida. Con una
valigia di farmaci, la Bibbia, le
scarpe comode e tutta la buona
volontà (tanto di più sapevamo
di non poter dare!) siamo partiti.
Quello che abbiamo sperimenSamuele Benatti tato è stato incredibile. Abbia-
mo veramente compreso cosa
voglia dire ricevere cento volte
quello che dai! Emiliano è stato
assegnato alle cucine dove ha
avuto modo di conoscere persone fantastiche ed instancabili
come Stefano, Francesca, Patrizia, Tania, Marina e Michele che
hanno reso piacevole anche la
fatica delle lunghe ore spese in
cucina. Sotto la guida esperta di
Francesca e Patrizia ha passato
una settimana ad apprendere
le arti della buona tavola, cucinando centinaia di hamburger
e preparando pentoloni enormi
di pasta o valanghe di panini da
recapitare su un qualche pascolo. In questa settimana abbiamo
camminato tanto Emiliano prevalentemente su e giù tra cucina e refettorio, io con i bimbi e
i giovani verso la vetta di qualche montagna, ma soprattutto
abbiamo percorso un sentiero
di misericordia e di beatitudine.
Già perchè il tema di quest’anno era proprio quello della Misericordia che i nostri bambini
hanno risvegliato, sentito ed
esercitato, diventando Cavalieri
della Gioia e della Misericordia
e scoprendo come essere Beati,
cioè felici. Hanno sperimentato
[ Campo di Gioia ]
l’abbraccio misericordioso del
Padre e ricevuto un mantello
colorato a ricordare che sempre nella loro vita potranno
trovare quella Misericordia,
quell’Amore. Ecco la meraviglia, ecco le grandi cose che il
Signore fa per noi: ci chiama
e ci accompagna in esperienze che sembrano semplici, ma
che nascondono la chiave della
felicità. Abbiamo conosciuto la
bellezza del creato attraverso
lunghe passeggiate (il Don è
un instancabile camminatore!)
su montagne maestose che ci
avvicinavano al Padre, siamo
stati una piccola comunità di
fratelli raccolta nella cappella
della nostra casa o all’aperto,
nel fitto del bosco, durante la
Messa. Abbiamo conosciuto
la purezza nella spontaneità e
nei sorrisi dei bambini, la gioia
della condivisione, la speranza
di un mondo migliore vedendo l’impegno, la maturità, la
pazienza, l’umiltà di questi giovani che hanno dedicato il loro
tempo e le loro energie ai nostri
ragazzi. Abbiamo imparato che
la Misericordia passa attraverso
la Parola di Dio letta e condivisa insieme, attraverso un canto
uniti attorno al fuoco, attraverso una carezza e una coccola a
chi non si sentiva bene o aveva
un po’ di nostalgia, attraverso la semplicità di un piatto di
pasta, l’allegria di un gioco, la
delicatezza di una “fata dentina” (Paola sei super!) che non
dimenticava nessun bimbo, attraverso il servizio verso gli altri. E abbiamo davvero ricevuto
la Gioia: un sorriso in cambio
di un cerotto, vedere 77 piccoli
affamati soddisfatti e felici, sentirci una squadra in cui tutti servono e nessuno viene lasciato
indietro, il dono della presenza
dello Spirito sulla nostra piccola
comunità e sul nostro pastore,
la Grazia di sentirsi uno, tanti nuovi amici e 77 “figli” che
abbiamo visto diventare veri
Cavalieri della Gioia. La nostra
esperienza si riassume così: il
Campo di Gioia non è solo una
vacanza è un immenso dono.
Francesca e Emiliano
A me è piaciuto il Campo di
Gioia perché abbiamo vissuto
momenti di riflessione e di
preghiera insieme.
Ci siamo anche molto divertiti
perché ogni giorno affrontavamo avventure diverse:
il giorno in cui era stato organizzato il gioco notturno,
i ragazzi più grandi hanno
impersonato i personaggi di
“Guerre Stellari” e noi bimbi
più piccoli siamo riusciti a
sconfiggere il “cattivo” Darth
Vader!
Oltre ai giochi fatti tutti insieme, ho anche apprezzato il
cibo preparato dalle cuoche,
che erano le mamme di alcuni bambini che molto gentilmente ci hanno dedicato il
Campo Cresima
loro tempo e la loro bravura!
Mi sono divertita molto!
Carlotta Spinella
(5a elementare)
Era la prima volta che andavamo al Campo di Gioia e ci
è piaciuto moltissimo. Le passeggiate e il torneo di calcetto
sono stati fantastici. Grazie a
don Maurizio, alle catechiste,
ai cuochi bravissimi e agli
animatori. L’anno prossimo
torneremo di sicuro.
Giacomo e Tommaso
(2a elementare)
Cimoncino (MO)
8 - 11 settembre
I cinque sensi in allegria!
P
er prepararci al meglio
alla Cresima noi ragazzi
abbiamo partecipato ad un
breve campeggio di 4 giorni,
dove abbiamo imparato l’importanza della condivisione e
del lavoro di squadra.
Quello su cui abbiamo riflettuto sono stati i cinque sensi; per capire meglio questo
tema gli animatori e le catechiste ci hanno organizzato
diverse attività. Durante questo campeggio ci siamo divertiti molto, abbiamo giocato,
scherzato e pregato. Ringraziamo le catechiste. gli animatori,
don Tommaso e don Maurizio:
ora siamo pronti a ricevere la
Cresima!
Questo campo cresima é stato molto bello e divertente,
abbiamo fatto molte attività
con gli educatori che, pazientemente, ci hanno aiutato a vivere momenti indimenticabili.
Le catechiste ci hanno corretto
negli errori per migliorarci e
prepararci alla Cresima. Abbia-
mo pregato molto, aiutato ad
apparecchiare, sparecchiare,
lavare i piatti e pulire le camere. Sono stati comunque
momenti faticosi, ma molto
piacevoli. Prima di partire
avevamo avuto molti dubbi,
sul fatto che il campo fosse
noioso, ma non era come
pensavamo!
Bellissimo! Da rifare!
[ Cresima ]
12 Campeggi estivi
Campo Giovani
S
e me lo aveste chiesto
anche solo il giorno prima
di partire vi avrei detto che no,
non ci volevo andare in campeggio, e si ne ero del tutto sicura. Chiedetemelo dopo una
settimana, chiedetemi se ne
è valsa la pena: si, sono contenta di esserci andata, e no,
non me ne pentirei mai; probabilmente avrei voluto starci
ancora una settimana. Perché
coi campeggi è sempre così,
parti svogliato e poi non vuoi
più tornare a casa. I primi tre
giorni sembrano non passare
mai, ma il giorno dopo devi
già tornare a Modena. Quello
che più ti manca sono sempre
gli amici, quelli che ti accompagnano sempre nel tuo viaggio, non ti lasciano mai solo, ti
guidano nelle scelte della tua
vita, da cui ti fai guidare per
non imboccare mai la strada
sbagliata. Perché gli uomini hanno un inclinazione al
bene, anche se non lo sanno
e a volte hanno solo bisogno
di qualcuno che glielo ricordi.
Era proprio ciò di cui avevo
bisogno io quando sono partita, con il broncio, circondata
solo dagli amici più stretti che
già avevo. Inutile dire che le
nuove amicizie si fanno sempre in campeggio e che alcune
dureranno per sempre, altre
magari solo il mese successivo
alla vacanza. Quello che più si
sente mancare quando si torna a casa è il solito brusio di
Il pellegrinaggio
sottofondo durante i pasti, quello veramente ti fa sentire solo e
mentre sei lì che fissi i tuoi genitori negli occhi e gli chiedi
se ti passano l’insalata ripensi
alle risate, le camminate, i paesaggi mozzafiato, la fatica, la
gioia, la tristezza, le prediche di
Don Maurizio, le sgridate degli
educatori, le notti spese a cercare un modo per uscire dalle
camere senza farsi scoprire, gli
scarponi che fanno male, i panini alla fine di una camminata,
le stelle, apparecchiare, sparecchiare, il freddo della notte e il
caldo della mattina dopo. È in
questo momento che anche se
per poco ti sorprendi a riflettere su quelle attività che non
pensavi ti saresti ricordato così
bene, rifletti velocemente nella
tua testa, cosa che probabilmente non hai fatto quando eri
là perché la tua amica ti lanciava
palline di carta, o faceva delle
facce buffe, richiamando la tua
attenzione. E allora ti sembrano
chiare le parole del Don che
prima non comprendevi, capisci che l’uomo ha veramente un
inclinazione al bene, che la tua
vita è fatta di abitudini, perché
le abitudini danno sicurezza e
a tutti piace essere sicuri, ma
avere delle buone abitudini dipende dalla tua volontà, e soprattutto che noi non siamo mai
soli, ma ci si salva in comunità,
Una settimana in visita in un paese ricco di tradizioni
Lorenzago di Cadore (BL)
31 luglio - 6 agosto
Sorrisi contagiosi
c’è Dio, e tutte le persone che
ci stanno accanto, che Lui ci ha
messo accanto solo per noi, Dio
non è un egoista, ti da ciò di cui
hai bisogno e non ti chiede più
di quello che puoi dare. Quindi
ti tornano alla memoria di nuovo i tuoi amici, una loro battuta
sciocca, un loro abbraccio, il
loro modo di sorriderti, i gusti
che avete in comune, la volta
che avete saltato le lodi e poi
avete fatto la colazione in ritardo, la volta che volevate prendere un rosario dalla statua di
Maria ma c’era un ragno enorme e quindi l’avete lasciato lì,
quando avete guardato le stelle, quando vi siete spaventati e
abbracciati al gioco notturno e
quando tornati in città vi siete
salutati con un semplice “ciao”.
È proprio con questi pensieri
che nasce un sorriso luminoso
sul tuo viso ed inizi a raccontare
ai tuoi genitori tutte le gioie e le
emozioni che solo un campeggio di San Faustino sa donarti.
Claudia Parenti
Il campeggio ogni anno è una
così bella esperienza; si fanno
nuove amicizie, si esplorano le
montagne circostanti e ci sono
momenti di riflessione che ci
aiutano ad essere più vicini a
Dio. Quest’anno noi giovani
delle parrocchie di S. Faustino
e S. Giovanni Bosco abbiamo
passato una settimana al castello di Lorenzago di Cadore,
un luogo molto suggestivo
e immerso nella natura. Fortunatamente per noi questa
volta le giornate non sono
state particolarmente soleggiate e siamo riusciti a schivarci, con il disappunto di Don
Maurizio, le sue interminabili
camminate. Il tema del campeggio era la crescita; infatti
dopo ogni riflessione di gruppo, guidata dagli educatori,
dovevamo scrivere i nostri
pensieri su un post-it a forma
di foglia, che veniva attaccata
ad un ramoscello spoglio, che
l’ultima sera abbiamo notato
essere diventato rigoglioso e
colorato simbolo della nostra
crescita interiore. Insomma,
la settimana è proprio passata tra i giochi divertenti, due
camminate molto faticose ma
ripagate dalla vista mozzafiato e da quel momento in cui,
dopo aver scalato il monte,
assumi la posa di potere con
le mani sui fianchi, osservi il
paesaggio che si mostra sotto
di te e tutto sembra perfetto,
quel momento in cui capisci
che Dio esiste davvero, un
Dio che ti ama, ti ha donato
questo meraviglioso mondo
da ammirare e degli amici con
cui poterlo fare, e poi ancora
i dissing brucianti, Giovanni Guerrieri che ti urla nelle
orecchie, i piatti da lavare, le
discussioni e la serata film che
si rivela essere l’attesissimo
gioco al buio (che regala sempre emozioni). Torneremo
sicuramente l’anno prossimo
per creare altri momenti da
ricordare per sempre.
Le vostre affezionatissime,
13
Marta Cavazza
e Claudia Parenti
Russia, fascino ortodosso
Guidati da don Maurizio alla consueta gita nella terra degli zar
È
martedì 12 luglio. Alle
5,00 si parte. Io e Beppe
siamo gli ultimi a salire sul
pullman e capiamo subito che
parroco e parrocchiani fanno
sul serio, una squadra con un
obiettivo preciso, scoprire la
Russia.
Modena - Bologna, Bologna Vienna, Vienna - Mosca, grazie
ai mezzi del mondo d’oggi al
pomeriggio siamo già a Mosca,
pronti a salire e scendere dalla
metropolitana, tra le più profonde e belle del mondo.
Non ci sembra di essere in Metrò, ma in un museo in cui lampadari, vetrate in stile liberty,
mosaici, statue in bronzo raccontano la storia della Russia
e di una popolazione seria e
composta che va e viene, sale
e scende da un treno all’altro. Anche noi viviamo questa
emozione.
Mosca è una città di 18 milioni
di abitanti che attraverso i suoi
monumenti racconta la sua
storia e le sue tradizioni: percepiamo con intensità la sua forte volontà di farsi conoscere.
Fulcro del viaggio è la Chiesa
Ortodossa.
Mai avrei immaginato di visitare tante chiese e tanti monasteri, che trasudano della fede
del popolo russo. È la prima
volta che mi assale il dubbio:
ma allora ci sono chiese bellissime anche fuori dall’Italia? Le
icone: non sappiamo più dove
volgere lo sguardo, tante sono
[ Campo Giovani ] [ La gita ]
campagna che pare ogni russo
possegga, la campagna dell’Anello d’Oro, un luogo magico
di cui l’espressione più ricca è
certamente il Monastero di San
Sergio, il Vaticano della religione russa.
Il nostro viaggio si conclude
con la visita di San Pietroburgo
ed in particolare dell’Ermitage,
uno dei musei più grandi del
mondo, dove possiamo ammirare il famoso quadro del
“Padre Misericordioso” dipinto
da Rembrandt e la più grande
collezione di Matisse (ben quaranta opere).
San Pietroburgo, in poche parole, è il famoso colore verde
menta dei palazzi, i ponti levatoi, l’eleganza dei canali ed il
mar Baltico, il camino acceso
del nostro Hotel ed il bicchierino di vodka bevuto in compagnia di chi ci sta. La conclusione è trionfale, con le fontane
d’oro della residenza estiva di
Pietro il grande. E così gustando la nostra ultima insalata russa, l’ultima zuppa, salutiamo
Marina, la nostra guida da 30
e lode e partiamo per Modena.
Sicuramente abbiamo qualcosa
in più nella nostra mente e nel
nostro cuore e siamo contenti
di avere colto una bella opportunità di crescita, grati alla
Parrocchia che ce l’ha proposta
e pronti a salire, puntuali, sul
prossimo pullman.
le immagini che troviamo, tutte
belle e colorate che rivelano
sguardi di santi accoglienti.
Altro aspetto delle chiese ortodosse: le cupole. Lo sapevate che richiamano la forma
della candela, come preghiera
incessante rivolta a Dio; che
il loro colore oro è dedicato a
Cristo; che quando ce ne sono
tre si vuole richiamare la Santa
Trinità; cinque significa Cristo
affiancato ai 4 evangelisti, sette
i Sacramenti?
Ma la Russia è anche la Piazza
Rossa (rossa significa bella) e
il Cremlino, siamo increduli
d’esserci. È vastissima, con lo
sfondo di San Basilio e le sue
cupole tutte colorate, da sembrare finte.
Mosca è anche traffico di veicoli, ma noi troviamo il modo
di sfruttare anche il tempo passato in pullman, interrogando
don Maurizio sulla religione
ortodossa... e sono felice di
scoprire che gli ortodossi sono
nostri fratelli cristiani.
Non posso raccontare tutto,
però devo ricordare la cucina
russa, con la famosa insalata
e le zuppe, la dacia, casetta di Paola
14 Campi estivi Scout
Reparto Orione
Campi estivi Scout
Saviore dell’Adamello (BS)
24 luglio - 5 agosto
Nella natura incontaminata
I
l campo estivo del Reparto Orione si è svolto tra
fine luglio e inizio agosto alle
pendici dell’Adamello, vicino
al paese di Valle, in provincia
di Brescia. Il luogo ha stupito tutti per
la sua bellezza, infatti il prato in cui abbiamo costruito il
campo era davvero un luogo
meraviglioso, con accanto
un bellissimo torrente nel
quale abbiamo spesso fatto il bagno. Nel corso delle
due settimane le attività sono
state tante, i ragazzi hanno
dimostrato grande autonomia e responsabilità, infatti
molte delle attività sono state
pensate e messe in pratica da
loro con l’aiuto e la supervisione dei Capi. Durante i primi giorni sono
state realizzate le sopraelevate (costruzioni di pali in
legno su cui vengono montate le tende) e gli angoli di
squadriglia. Durante la seconda settimana il Reparto al completo è partito per una camminata di due giorni durante
la quale abbiamo raggiunto il
Rifugio Stella Alpina, al principio della Val Salarno, una tra
le tante valli che circondano
il massiccio dell’Adamello.
L’obiettivo comune e la fatica
guito verso altre due destinazioni: il rifugio Prudenzini, a
ben 2200 mt di altitudine, e
la Malga di Bos, vicino all’omonimo lago glaciale, altre
due bellissime esperienze di
cammino insieme che hanno
permesso ai ragazzi più grandi di unirsi e vedere luoghi
bellissimi. Questo campo estivo è stato
un concentrato di esperienze, giochi, attività, a stretto
contatto con una natura bellissima e affascinante che ci
offre l’alta montagna, nella
quale i ragazzi hanno scoperto di essere capaci di fare
tante cose che magari non
avrebbero mai pensato, in
cui hanno messo tutte le loro
energie per partecipare al
meglio.
È stata un occasione di crescita meravigliosa ed entusiasmante, dalla quale ognuno
di noi, capi e ragazzi, è tornato arricchito e con tanta
voglia di mettersi in gioco in
futuro.
del cammino insieme ci hanno
unito molto, i ragazzi hanno
imparato ad affrontare le difficoltà col sorriso e sostenendosi a vicenda, e l’esperienza
di dormire in rifugi costruiti da
noi è stata molto avventurosa.
Il giorno successivo i più piccoli del gruppo sono tornati al
campo e i grandi hanno prose- Cecilia
15
Branco della Rupe
Loc. Neviano de’ Rossi, Fornovo di Taro (PR)
25 - 31 luglio 2016
Le nostre magiche VdB!
Anche quest’anno il
Branco della Rupe ha
vissuto l’esperienza delle
VdB (Vacanze di Branco).
Dal 25 al 31 luglio, infatti,
la casa che lo ha ospitato
si è trasformata nella
celeberrima Scuola di Magia
e Stregoneria di Hogwarts!
Esatto, quella di Harry
Potter! Tuttavia, nonostante
ci fossero proprio il
vicepreside Harry Potter in
persona, la professoressa
di pozioni Ginny Weasley
ed il Ministro della Magia
Hermione Granger a tutelare
il quotidiano svolgimento
delle lezioni di magia e
dei tornei, questo non è
bastato a tenere Barius
Grey (un pericolosissimo
criminale evaso dalla prigione
di Azkaban) lontano dalla
scuola! Solo grazie ad un
ottimo lavoro di squadra si
è riusciti, poi, a capire che
questo criminale altro non era
che un innocente incastrato
anni prima e condannato
ingiustamente alla reclusione.
Certi della sua bontà, con
questo nuovo amico i lupetti
hanno allora smascherato gli
intrighi della professoressa
Mortianna, un fantasma del
castello inizialmente molto
simpatico ma che in seguito
si è rivelato in tutta la sua
malvagia natura (era stata lei
ad incastrare il buon Barius!).
Il Branco della Rupe ha
dovuto, quindi, affrontare
sfide assai difficili, scontrarsi
faccia a faccia con l’inganno,
l’astuzia ed il male, ma è
stato perfettamente in grado
di saperlo riconoscere, e di
sconfiggerlo attraverso la
giustizia, la verità ed il bene,
aiutandosi gli uni gli altri.
I nostri lupetti hanno potuto
vivere delle importanti esperienze di vita che hanno portato loro ad essere dei maghi
e delle streghe più grandi
e consapevoli ognuno del
proprio magico potenziale
da mettere al servizio degli
altri, e dopo questa incredibile avventura, portando con
sé tutta la magia che hanno
imparato a controllare ed utilizzare ad Hogwarts e tutti i
profondi legami di amicizia
che si sono formati in questa
settimana, sono carichi per
ricominciare al meglio un
nuovo anno di caccia!
» Momenti di vita in Chiesa
» Battesimi 22 maggio 2016
» Prima Comunione 8 maggio 2016
Parco Nazionale della Majella (Abruzzo)
2 - 7 agosto
Clan Torres
La strada è fatica. La fatica è crescita
“L
a route di Clan è strada. Lo scopo della strada è staccare dalla realtà e
dalla vita frenetica, entrando
nelle vesti scout per conoscere
i propri limiti ed unirci”.
Questo è quanto scritto nella
Carta di Clan riguardo il cammino, parte essenziale della
route svoltasi in Abruzzo, nel
parco naturale della Majella, a
inizio agosto. Il percorso, seppur ad altitudini non troppo
elevate, ci ha permesso di vedere paesaggi incredibili, come,
per esempio, gli eremi. Nei
giorni di cammino due ragazze
hanno preso la partenza. Inoltre, i luoghi che abbiamo avuto
occasione di vedere sono molto vicini alle zone terremotate.
Per quanto riguarda la Carta di
Clan, si tratta del documento
fondativo della comunità, abbracciato da ciascun membro e
firmato ufficialmente in conclusione alla route estiva. Comunità, fede, servizio, partenza, stile
e scelta politica sono i punti che
la costituiscono, e sono stati
scritti, con grande impegno da
parte di ciascuno, durante tutta
la durata dell’anno, cercando
di trovare una linea comune
in grado di rispecchiare ogni
individuo del gruppo. Quanto scritto è stato sperimentato
durante la route, in particolare
per quanto riguarda l’esperienza comunitaria. Siamo
rimasti pieni di soddisfazione
sotto ogni punto di vista, in
particolare modo quello comunitario.
A destra gli alunni e il personale
docente e non docente della
scuola parrocchiale San Faustino
dell’anno scolastico 2015-2016
» Scuola maggio 2016
» Battesimi
12 giugno 2016
[ Campi Scout ] [ Scout/Chiesa ]
Fratel Bigio
16 Attività
Per i ragazzi del catechismo e loro genitori
presenza dei ragazzi, dei giovani e delle loro famiglie e
il mandato ai catechisti (dei
iniziale in chiesa.
Sabato 1 ottobre alle ore ragazzi, dei giovani e degli
svolte prima, verranno postici- 15 prove dei bambini per lo adulti), agli educatori dei
pate dopo la conclusione della spettacolo della domenica 2 gruppi giovanili, ai capi scout
e agli allenatori sportivi.
sagra. Tutti i bambini e le loro alla sera.
famiglie sono invitati a vive- Domenica 2 ottobre alle Mercoledì 19 ottobre alle
re insieme questo momento ore 21 spettacolo in chiesa ore 21 in chiesa incontro dei
importante, consultando gli per tutti.
genitori delle classi 3°, 4° 5°
appuntamenti che sono scritti Mercoledì 12 ottobre alle elementare, 1° e 2° media con
sul bollettino parrocchiale. Ri- ore 19 S.Messa di inizio anno don Maurizio ed iscrizione
cordiamo in particolare:
pastorale-catechistico, con la dei bambini al catechismo.
Tanti incontri e uno spettacolo
Q
uest’anno la sagra parrocchiale durerà dieci
giorni per avere la possibilità di festeggiare al meglio il
cinquantesimo anniversario
della Dedicazione della nostra bella Chiesa parrocchiale. Per questo alcune attività,
che venivano normalmente
Venerdi 30 settembre alle
ore 21 incontro di preghiera
Un Presepe per Natale
I nostri amici presepisti
Giuseppe (nella foto)
e Giorgio, stanno
allestendo (hanno
lavorato per tutta
l’estate!) ed ultimando
un artistico e grande
presepe che sarà
collocato per Natale
nella nostra Chiesa parrocchiale. Grazie e buon lavoro!
A Messa con la Scuola
Come ogni anno, il nostro istituto scolastico “San Faustino”
inizia il proprio percorso formativo con una messa celebrata
da don Maurizio. L’appuntamento è per giovedì 29
settembre alle ore 19. Sarà un momento di incontro tra
bimbi, genitori, personale della scuola e comunità.
Pinnacolo, si
gioca in palestra!
Giovedì 6 ottobre alle 20,30
tradizionale torneo di pinnacolo mensile.
In occasione della sagra, questo torneo
si svolgerà nella palestra parrocchiale.
I premi per i vincitori sono 2 weekend
per 2 persone. E poi prosciutti e
prodotti alimentari per le altre coppie
classificate. Al termine, gnocco fritto e
salume per tutti. Iscrizioni in ufficio parrocchiale o
telefonando allo 059 350266 le mattine dei giorni feriali,
chiamando o via sms al 392 2998804, via mail scrivendo a
[email protected].
Per conoscere le date e i premi dei prossimi tornei, è attivo il
sito www.parrocchiasanfaustino.it. Seguici anche su
Facebook: Pinnacolo San Faustino.
In crociera con la Lotteria
Dai primi di luglio e per tutto il periodo
che si conclude il giorno della sagra
compreso, sono in vendita i biglietti della
Grande Lotteria.
Si possono trovare sul sagrato della
Chiesa la domenica mattina e in
ufficio parrocchiale tutti giorni dalle
9,30 alle 11,30. Il biglietto costa 2
euro e comprende tanti buoni sconto
da utilizzare nei 29 esercizi
convezionati. Ricco il montepremi: il
primo premio è una crociera di una
settimana per due persone, il secondo
uno smartphone iPhone, il terzo una
cruiser bike. Complessivamente i premi
sono trenta. L’estrazione dei numeri
vincenti avverrà domenica 9 ottobre
alle 22,30 a conclusione della sagra.
Tutte le fasi dell’estrazione saranno
proiettate su maxischermo, ma se non
riesci a partecipare puoi seguire in diretta
l’estrazione su Facebook.
Per informazioni è possibile visitare il
sito www.parrocchiasanfaustino.it e
cliccare su Lotteria.
Dal giorno successivo l’estrazione
sarà anche consultabile l’elenco dei
numeri vincenti, che sarà esposto
anche nella bacheca di fianco all’ufficio
parrocchiale.
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