Sergio Caterino - Unione Lettori Italiani
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Sergio Caterino - Unione Lettori Italiani
Il corso matto Buonasera a tutti quanti e grazie per essere qui. Vi è già stato spiegato in che cosa consiste il corso ma io ve lo voglio spiegare un po’ meglio. Nell’istituto di pena di Campobasso il tempo scorre lentamente e le giornate di sole sono sempre più calde con l’avvicinarsi dell’estate ma un giorno succede qualcosa che sconvolgerà le giornate di alcuni di noi. L’assistente volontaria Antonella inizia a parlarci di un corso di scrittura dal titolo “ridiamoci sopra”. Sembrava una bella idea, non sapevamo che stavamo inconsapevolmente andando incontro al nostro “calvario”. Dopo alcuni giorni arriva un agente chiedendo i nomi di chi vuole partecipare a questo corso, inizia una corsa frenetica tra noi per dare i nostri nomi ma non sapevamo a cosa stavamo andando incontro. Dopo una settimana ci convocano e per noi è il giorno del giudizio ci comunicano di frequentare il primo giorno di corso, ci avviamo verso l’aula con un entusiasmo da stadio. Strada facendo si parla del più e del meno, siamo tutti rilassati, che sarà mai un corso di scrittura! Ci affrettiamo a salire la prima rampa di scale poi la seconda e infine ci troviamo in teatro che porta nell’aula delle torture come l’ho ribattezzata dopo questo corso. Mi aspettavo di trovare un’insegnante in giacca e cravatta, capelli corti brizzolati, insomma il classico insegnante di scuola. Sono l’ultimo ad entrare in aula c’era un chiasso infernale ma vedo la sagoma dell’insegnante dietro la porta, sono rimasto due secondi ad osservarlo perché non sapevo se era lui l’insegnante o un nuovo aggiunto invece era proprio lui, aveva l’aspetto di Gesu’ come noi lo conosciamo capelli lunghi con barba 2 orecchini ai lobi e nei giorni seguenti ho notato anche un grosso tatuaggio tribale sul braccio sinistro. Mi incammino verso il banco dove c’era un posto libero mi siedo e continuo a osservare Emiliano l’insegnante, questo è il suo nome. Nel frattempo entra Daniela l’educatrice accompagnata dalla dottoressa Brunella. Di colpo dal fragore assordante dei banchi si passa a un silenzio tombale. Daniela ci presenta Emiliano e Brunella. Emiliano ci spiega che cosa avremmo fatto insieme nei giorni successivi, ci guardiamo fra di noi un po’ spaventati. A un certo punto ci interrompe l’arrivo di Antonella e i nostri animi si ravvivano perché con lei c’è più confidenza. dopo alcune battute Daniela va via e Emiliano incomincia a parlare per 4 ore consecutive, dico quattro ore, ma possibile che non gli si asciughi la gola a questo? Riusciamo a strappare una breve pausa per una sigaretta. In cortile guardo i volti dei miei compagni: impietriti come il mio. Qua si mette male, penso. Al rientro Emiliano ci legge dei racconti e ci fa vedere dei pezzi di film, solo dei pezzi, ci abbiamo provato a chiedergli di vederne uno intero ma niente da fare e ci spiega un sacco di cose su come si scrive un racconto. E noi che pensavamo di fare una cosa rilassante! Durante la lezione qualcuno trova una scusa per allontanarsi, non ho mai visto i miei compagni così contenti di dover andare a lavorare come quel giorno! Ma le sorprese non sono finite: il vero trauma e’ a fine giornata quando salutiamo Emiliano e lui ci anticipa che il giorno seguente ci sarà prova scritta. PANICO! Si torna in cella e fra noi non si parlava d’altro, infatti il giorno seguente puntualmente ci ritroviamo in aula ma qualcuno si è dato alla macchia., Emiliano ci fa fare prova scritta raccontando una storia a nostro piacere ma ironica. Il risultato è stato pessimo ognuno di noi ha raccontato la propria storia di vita vissuta vi lascio immaginare, era tutt’altro che ironico. Le uniche due storie ironiche uscite fuori sono state quelle di Rocco che ha scritto una barzelletta su uno strano pappagallo suo amico che ci parlava insieme e penso che alla fina se lo sia pure mangiato, e di Francesco su un falso prete che ha celebrato centinaia di matrimoni, battesimi e funerali finti. Mi sa che gli unici che non si sono lamentati sono proprio i morti. A questo punto Emiliano, dotato di gran pazienza, non a caso ha i tratti somatici di Gesù, ci dà alcuni suggerimenti per migliorare la nostra scrittura. Per facilitarci ci fa visionare alcuni spezzoni di film comici famosi, unico momento di relax, e ci fa fare anche una pausa in più, mi sa che l’abbiamo impietosito. Adesso ognuno di loro vi leggerà il proprio racconto, speriamo che vi facciano ridere, i racconti, non loro. O che almeno un po’ vi piacciano. Noi a scriverli ci siamo divertiti, ma non ditelo a Emiliano che poi si monta la testa. PRIMO Il primo a salire sul palco è Salvatore. Dovete sapere che se volete tirarlo in ballo gli dovete parlare della Francia e così non lo potete più fermare; chissà dove ha ambientato il suo racconto, io c’ho una mezza idea e voi? Ma sentiamo Salvatore con il racconto dal titolo “Pa de problem, trankil”. SECONDO Adesso toccherebbe a Durim che durante il corso parlava parlava, è partito dal giorno del suo battesimo e non si è fermato più fino al matrimonio, non c’era verso di fermarlo e oggi invece non è voluto salire sul palco ma anche così non c’è stato verso di farlo star zitto. Lo ascoltiamo nella registrazione. Ecco a voi Durim con “Quattro amici”. TERZO Adesso toccherebbe ad Antonio che con la scusa dell’operazione alla spalla ogni tanto durante il corso si assentava. Quasi quasi lo invidiavo che l’operazione non me l’ero fatta fare io. Comunque alla fine non è sfuggito alle grinfie di Emiliano e anche lui ha fatto la sua parte. Non tutta a dire la verità perché sul palco al posto suo sale a leggere “Napoli, la mia vecchia e cara città” Salvatore. QUARTO Ora tocca a Nunzio che, durante il corso, ripeteva sempre non ce’ la faccio, non ce’ la faccio, e a furia di ripeterlo alla fine ce l’ha fatta, sentiamo cosa ha da dirci Nunzio con “Il mio caro amico Roberto”. QUINTO E ora c’è Turillo, Emiliano non ci crede perché al corso non si è mai visto e pensa che gli abbiamo fatto uno scherzo e invece stasera per la prima volta strano ma vero eccolo qui, con il racconto “Quand’ero piccolo”. SESTO E ora è la volta di Alessandro che mentre Emiliano parlava e parlava e parlava lui non dava ascolto a quello che si diceva e nel frattempo scriveva scriveva scriveva e dopo un’ora ha tirato fuori una storiella di dieci pagine ma ci rimase male non appena Emiliano gli disse di riscriverla, comunque non si è dato per vinto e dopo vari tentativi stasera ci legge un racconto non a caso intitolato “gravidanza isterica”. SETTIMO E ora Francesco, quando lo vedrete immaginate come poteva stare seduto sui banchetti di scuola, però c’è rimasto fino alla fine, secondo me c’è rimasto incastrato, comunque adesso dopo essersi liberato sentiamo cosa ci racconta con il suo “Quando meno te l’aspetti” OTTAVO Adesso c’è Paolo Cremona che è un po’ fissato con i gratta e vinci, la lotteria, il superenalotto, la schedina, il totip ma come ascolterete quando uscirà sarà meglio che si trovi un bel lavoro, magari glielo trova suo zio raul cremona,il comico della televisione, hanno lo stesso cognome, lui dice che è il fratello di sua madre qua mi sa che qualcosa non torna. Comunque ascoltiamo il suo racconto intitolato “L’amicizia”. NONO E ora Roberto che fino a due minuti fa non sapevamo se saliva oppure no sul palco. Anche adesso io lo chiamo ma non so se viene. Il suo racconto si chiama “Imprevisti” mi sa che ci sta a pigliare in giro a tutti quanti. DECIMO E ora Gigino specializzato in furti comici talmente comici che ogni tanto torna qua a raccontarceli, ma non lo so se lo fa di sua spontanea volontà. Il suo racconto si chiama “Un giorno da non dimenticare”. UNDICESIMO Ecco l’ultimo della serata, ovviamente non per importanza. Rocco che ha cercato per tutto il corso do vendere al miglior offerente il suo racconto, ma dato che non gliel’ha comperato nessuno adesso tocca a lui leggerlo. Il racconto si intitola “La mia solitudine” DODICESIMO Adesso avrebbe dovuto salire sul palco Matteo che, durante il corso, per leggere la sua storiella ha dovuto cambiare due maglie bagnate di sudore, e invece non c’è perché nel frattempo è uscito beato lui. Forse verrà a leggerlo la prossima volta.. Caterino S.