l`europa incontra le americhe italian saxophonequartet
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lunedì 24 marzo 2014 L’EUROPA INCONTRA LE AMERICHE nel bicentenario di Adolphe Sax, inventore del saxofono ITALIAN SAXOPHONE QUARTET Federico Mondelci soprano, Marco Gerboni contralto Mario Marzi tenore, Massimo Mazzoni baritono PROGRAMMA Johann Sebastian BACH (1685-1750) Preludio e Fuga XVI D. SCARLATTI (1685-1757) / G. PIERNé (1863-1937) Tre pezzi Presto quanto sia possibile Andante cantabile Allegro assai W. A. MOZART (1756-1791) / S. SCIARRINO (1947) Adagio dalla Serenata in si bemolle magg. K361 Jean FRANÇAIX (1912-1997) Petit Quatuor I. Gaguenardise II. Cantilene III. Sérénade Comique Samuel BARBER (1910-1981) Adagio Michael NYMAN (1944) Song for Tony *** Pedro ITURRALDE (1929) Suite Ellenica Kalamatianos Valse Kritis Scott JOPLIN (1868-1917) The Easy Winners George GERSHWIN (1898-1937) Blues da “Un Americano a Parigi” Pepito ROS (1965) Cycles I. Meditativo II. Vivo Aníbal TROILO (1914-1975) ITALIAN SAXOPHONE QUARTET Non bastano quattro ottimi professionisti per fare un grande gruppo. La regola – ineludibile – vale nell’arte, quanto nello sport, quanto in altre discipline. Essere un gruppo di successo va ben al di là delle credenziali dei suoi singoli componenti. Ci vuole amalgama, un sentire condiviso, un’intesa perfetta che si raggiunge solo dopo anni di percorso artistico in comune, di esperienze vissute assieme. Quasi un’alchimia, insomma. Prendiamo Federico Mondelci, Marco Gerboni, Mario Marzi e Massimo Mazzoni, che nel lontano 1982 hanno dato vita all’Italian Saxophone Quartet. Mettendo insieme i loro singoli curricula artistici si legge che hanno suonato sotto la direzione di maestri come Muti, Prètre, Sawallisch, Ozawa; che hanno vinto decine di concorsi internazionali; che hanno inciso centinaia di dischi; che hanno eseguito molte “prime” assolute; che hanno collaborato con le più rinomate orchestre del mondo e che sono degli apprezzati docenti sia in Conservatorio (a Pesaro, Ferrara, Milano e Fermo), sia nelle master class per saxofono dove sono invitati, in Europa e nel resto del mondo. Ma tutto ciò non basterebbe a fare dell’Italian Saxophone Quartet un’eccellenza italiana nella musica da camera. Quei 30 anni di lavoro in comune e di singole esperienze messe al servizio del gruppo sono il valore aggiunto della formazione. Dopo i successi ottenuti, nei primi anni di attività, in importanti competizioni di musica da camera, l’Italian Saxophone Quartet ha iniziato a tenere concerti in Italia e all’estero proponendo trascrizioni di celebri pagine di Bach, Monteverdi, Gershwin e Shostakovich, il repertorio storico per quartetto di sassofoni (Glazunov, Françaix, Glass, Dubois, Torke e Desenclos), brani di autori contemporanei (Sciarrino, Nyman, Donatoni, Xenakis, Pousseur) e di autori latinoamericani, oltre a brani di estrazione blues e jazz. Il gruppo propone anche, con grande successo, composizioni che gli sono dedicate da autori contemporanei, come De Rossi Re, Scodanibbio, Sbordoni, Harnell e Nicolau. Con programmi che affiancano tradizione e contemporaneità, l’Ensemble è già stato applaudito in oltre 500 concerti tenuti nei più importanti teatri di Francia, Germania, Spagna, Svezia, Grecia, Giappone, Stati Uniti, Libano e Russia. L’Ensemble si è esibito poi in veste di solista con orchestre sinfoniche, proponendo progetti originali e collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Di rilievo la collaborazione con il quartetto d’archi Fonè per la realizzazione di un’inedita edizione dell’Arte della Fuga di Bach per doppio quartetto e la prima esecuzione di Amao Omi di Kancheli per quartetto di sax e coro. Di assoluto rilievo, inoltre, la partecipazione nel 1999 alla première di Outis di Berio con l’Orchestra Sinfonica del Teatro alla Scala di Milano e la collaborazione con Salvatore Sciarrino nella promozione della sua opera Pagine. Della vasta produzione discografica si segnalano un cd dedicato alla musica del nostro tempo (Pentaphon), uno con musiche di Gershwin, Iturralde, Piazzolla e Troilo (Delos) e quello live con brani di Bach, Francaix, Iturralde e Rota. Contrabajeando VENERDì 28 MARZO 2014 Astor PIAZZOLLA (1921-1992) Oblivion Libertango ORE 20 - SALA DEL RIDOTTO Biglietti: Intero euro 10,00 - Ridotto euro 8,00 (over65; under30; convenzionati) Ridotto abbonati Società del Quartetto euro 6,00 RICHARD WAGNER DIARIO VENEZIANO DELLA SINFONIA RITROVATA regia di Gianni Di Capua buon anniversario, Monsieur SAx L’appuntamento di questa sera ci offre la doppia opportunità di conoscere da vicino il saxofono e di scoprire (o riscoprire) autori che raramente vengono proposti nelle stagioni concertistiche “classiche”. Per quanto riguarda il saxofono, c’è subito da dire che questo strumento – benché costruito in lega metallica – non fa parte della famiglia degli ottoni bensì di quella dei legni. Lo creò, nel 1841, un geniale costruttore belga – Adolphe Sax – che dedicò tutta la vita ad inventare dispositivi per migliorare l’intonazione, il suono e la facilità di esecuzione degli strumenti a fiato (sono ben 33 i brevetti depositati a suo nome). Fra le varie invenzioni, fu tuttavia il saxofono (brevettato nel 1846) il suo capolavoro. Considerato un ibrido, un’evoluzione del flauto e del clarinetto e concepito per l’utilizzo nei corpi bandistici, il sax riscosse un enorme successo fin dalla prima presentazione ufficiale all’Expo di Bruxelles. Un successo che si estese anche alla musica “classica” con personaggi come Berlioz ed il nostro Gioacchino Rossini che ne diventarono fra i più entusiastici testimonial. Fu proprio grazie a Rossini che l’insegnamento del saxofono entrò per la prima volta in un Conservatorio italiano (quello di Bologna) nel 1844. Fra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento numerosi compositori “colti” (Debussy, Ibert, Glazunov, Milhaud, Hindemith, Ravel e Villa-Lobos) scrissero brani che comprendevano parti, solistiche e non, per saxofono. Bisogna tuttavia fare un salto in avanti nel tempo di una settantina d’anni e spostarci negli Stati Uniti, per assistere al vero e proprio boom di questo strumento, alla “sax mania”. Il decennio 1920-30 rappresenta il periodo in cui la popolarità del saxofono toccò i massimi livelli: divenne uno strumento da tenere in casa come si trattasse di una preziosa opera d’arte e da utilizzare in qualsiasi contesto musicale. Si impose come lo strumento-simbolo del jazz: Charlie Parker, Dexter Gordon, Lee Konitz, Stan Getz, Gerry Mulligan, Sonny Rollins, John Coltrane, Ornette Coleman e Wayne Shorter sono solo alcuni fra gli insuperabili sassofonisti del Novecento. Per una serie di vicissitudini, Adolphe Sax morì in miseria nel 1894, ma la sua geniale figura venne ampiamente rivalutata nei decenni successivi. Quest’anno, in tutto il mondo, si celebra il bicentenario della sua nascita con una serie di concerti, compreso quello di questa sera al Teatro Comunale di Vicenza. Sull’onda della sua enorme diffusione su scala mondiale, molti musicisti si sono cimentati a realizzare delle versioni per saxofono di brani appartenenti alla letteratura musicale dei secoli passati. Come a dire: se all’epoca di Bach e Scarlatti ci fosse stato il saxofono, che impatto avrebbe potuto avere un Preludio e Fuga ? È questo il senso dei primi tre pezzi che l’Italian Saxophone Quartet propone questa sera: il Preludio e Fuga XVI di Johann Sebastian Bach, Tre pezzi di Scarlatti (rivisti dal francese Gabriel Pierné) e l’Adagio dalla Serenata K 361 di Mozart “modificato” da Salvatore Sciarrino per quartetto di sax. Fra i brani originariamente composti per Quartetto di saxofoni meritano una citazione i tre brevi movimenti del Petit Quatuor di Jean Françaix, opera giovanile del 1935 che mette in luce il sagace umorismo di stampo neoclassico del compositore e pianista francese. La prima parte del viaggio fra Europa ed Americhe proposto da Mondelci & Co. si chiude con un arrangiamento dello struggente Adagio per archi di Samuel Barber e con la prima delle quattro Songs for Tony di Michael Nymann, brano del 1993 commissionato dall’Apollo Saxophone Quartet. Pedro Iturralde, nato in Navarra (Spagna) nel 1929 è considerato uno dei pionieri del jazz iberico. Sua la Suite Ellenica per quartetto di saxofoni che apre la seconda parte del concerto. Seguono due brani celeberrimi, arrangiati per sax, provenienti dalla tradizione musicale statunitense dei primi anni del Novecento: The Easy Winners di Scott Joplin (1901) ed il Blues dal poema sinfonico Un Americano a Parigi di George Gershwin, scritto durante il soggiorno parigino dei fratelli George e Ira. Cycles, del jazzista e sassofonista italiano Pepito Ros, è un brano per quartetto di sax in due movimenti che si rifà a sonorità contemporanee che ricordano un certo minimalismo musicale. L’Italian Saxophone Quartet, per il gran finale di questa serata fra Europa ed Americhe, ci porta nella Buenos Aires del bandoneon e del tango; una capitale che nella prima metà del Novecento sapeva tanto d’Italia. Aníbal Troilo e Astor Piazzolla, entrambi figli di migranti italiani in Sud America, furono fra i massimi esponenti del bandoneon (strumento stretto parente del nostro “organetto”) e del tango. Del primo, che con la sua orchestra ha registrato una settantina di LP, sarà eseguito Contrabajeando; di Piazzolla due evergreen come Oblivion e Libertango. IL PROSSIMO CONCERTO venerdì 4 aprile ANGELA HEWITT pianoforte Johann Sebastian Bach: L’Arte della Fuga BWV 1080 Biglietti: INTERO euro 25 / RIDOTTO OVER65 euro 20 / RIDOTTO UNDER30 euro 12 Prevendita: Biglietteria Teatro Comunale, sede Società del Quartetto, filiali della Banca Popolare di Vicenza e online nel sito www.tcvi.it Regolamento di sala è vietato, senza il consenso della Società del Quartetto, fare fotografie e qualsiasi tipo di registrazioni audio o video. Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni brano. Si raccomanda inoltre di: spegnere i telefoni cellulari e di non lasciare la sala fino al congedo dell’artista. I SOSTENITORI La 104a Stagione Concertistica della Società del Quartetto è realizzata grazie a main sponsor sponsor PAOLO MARZOTTO partner supporter enti istituzionali Per le attività culturali socio media partner AIAM Associazione Italiana Attività Musicali il servizio TAXITEATRO70 è svolto in collaborazione con COMUNE DI VICENZA Assessorato alla Comunità e alle famiglie il messaggio audio della Società del Quartetto ad inizio concerto è stato registrato presso THE BASEMENT STUDIO di Vicenza Società del Quartetto di Vicenza Vicolo Cieco Retrone, 24 0444 543729 [email protected] www.quartettovicenza.org YouTube: QuartettoVicenza Facebook: Società del Quartetto di Vicenza Twitter: @QuartettoVI Teatro Comunale di Vicenza Viale Mazzini, 39 0444 324442 [email protected] www.tcvi.it Facebook: Teatro Comunale Città di Vicenza Twitter: @TCVIcenza