viaggio sudan tour berenice pancrisia

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viaggio sudan tour berenice pancrisia
Programma di viaggio
1° GIORNO – 16/11 - MILANO – KHARTOUM
Partenza da Linate con volo di linea. Arrivo, sistemazione in hotel. Pernottamento.
2° GIORNO – 17/11 - KHARTOUM - NAGA
Arrivo a Khartoum la mattina presto. Incontro con il nostro staff, sistemazione in hotel. Camera a
disposizione sino alle ore 12h00. Prima colazione inclusa. Mattinata a disposizione per riposare e
per fare eventuali visite individuali della città. Questa caotica città giace lungo la riva del fiume
Nilo Azzurro, e va a formare un enorme triangolo, di cui il vertice è situato alla confluenza dei due
fiumi Nilo, il Nilo Bianco sul lato occidentale, e quello Azzurro situato ad est. Di particolare
interesse il Museo Archeologico di Khartoum. Pranzo libero. Nel primo pomeriggio, partenza in
direzione di Naga. Nei pressi di un pozzo, ancora oggi utilizzato dai nomadi, ed ai piedi di una
montagna tabulare, si raggiungono i resti della città di Naga. Concentrazione templare di età
medio-tardo meroitica, composta di due distinti complessi: uno ad occidente del pozzo di Naga
(che dà il nome al luogo), dedicato alla divinità Apedemak, un dio venerato in Nubia, dalla testa
leoninina. L’altro, ad oriente dello stesso pozzo, dedicato alla suprema divinità nilotica, Ammon. Il
complesso in onore di Apedemak consta di due differenti costruzioni: la maggiore, parzialmente
restaurata dai tecnici del museo di Berlino, è un classico tempio nubiano a pilone, ricchissimo di
bassorilievi su tutte le pareti, di una bellezza sublime. La seconda costruzione è un esemplare
unico in tutto il Sudan, un piccolo tempio dalle caratteristiche architettoniche di chiara matrice
ellenistica, come si evince dalle forme dei capitelli, dalla linea dei colonnati e dalle splendide
arcate finemente lavorate. Cena e pernottamento al campo.
3° GIORNO – 18/11 - NAGA – MUSSAWWARAT - MEROE
Con una pista si raggiunge Mussawwarat. Qui innumerevoli sono le rappresentazioni dell’Elefante,
tanto da supporre che questo animale abbia avuto un ruolo molto importante durante il periodo
meroitico. Una delle tante teorie degli archeologi è che questo fantastico luogo
potrebbe essere stato il centro di allevamento di elefanti da guerra che venivano poi esportati in
Egitto. Altri sostengono invece che questo luogo, fosse un complesso religioso o addirittura
centro i pellegrinaggi. Visita del grande complesso detto appunto “dell’Elefante”. Il tempio vero e
proprio si erge a nord e una rampa conduce al colonnato esterno in cui si può ammirare la statua
raffigurante il pachiderma che dà il nome all’edificio, restaurato dagli archeologi tedeschi nella
prima metà del Novecento. Percorrendo una piana desertica, dalle tenui sfumature color pastello,
sullo sfondo, spicca una collina dal profilo seghettato: sono le superbe piramidi della Necropoli
reale di Meroe. SI tratta del suggestivo luogo di sepoltura dei sovrani dell’antico regno dei Kush,
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costruito un tempo da oltre 40 piramidi, alcune delle quali perfettamente conservate. In realtà i
gruppi di piramidi sono due e vengono chiamati cimitero nord e cimitero sud secondo la
dislocazione. Il gruppo sud è il più antico, mentre il cimitero nord, era quello più “esclusivo”. Le 44
tombe, escluse sei, appartengono a re o principi ereditari. Le personalità di rango inferiore
venivano sepolte in un cimitero più a ovest, nella piana verso il Nilo. La visita continua alla volta
della Royal City: si tratta di un’area di circa quattromila metri quadrati. L’edificio più grande della
città era rappresentato dal tempio di Ammon. Una seconda costruzione sacra, si scorge su una
piccola altura, con alcune colonne ancora svettanti verso il cielo: è stata battezzata dagli
archeologi “la casa di Augusto”, in quanto nei suoi pressi venne rilevato un busto raffigurante
appunto l’imperatore romano. Si trattava in realtà di una costruzione religiosa: in realtà, la casa di
Augusto era un tempio celebrativo, sorto in seguito alle spedizioni delle Candaci verso nord, nella
regione di File, contro le legioni romane. Pranzo a picnic, cena e pernottamento.
4°/7° GIORNO – 19-22/11 - MEROE – WADI AMUR – CRATERE DI ONIB
Intraprenderemo la via del deserto Nubiano, paesaggio capace di regalare molte emozioni, che
nella parte nord ovvero nella zona di Berenice, e’ prevalentemente montagnoso con grandi ouadi
ricchi di vegetazione, intorno ai quali, è possibile fare piacevoli incontri vista la presenza dei
nomadi Bisharin nei pressi dei pozzi. Strada facendo, all’interno di questa zona, mutano le
proporzioni, le distanze e i colori. Si prosegue per raggiungere lo spettacolare cratere di Onib.
Esiste un unico accesso, lungo un grande ouadi alberato, che permette l’ingresso al cratere vero
e proprio. Anche in questo luogo meraviglioso, sono possibili incontri al pozzo con i nomadi Beja,
dalle caratteristiche acconciature.
Il Sudan, con una popolazione di circa 40 milioni di abitanti, è uno degli stati meno densamente
popolati dell’Africa. Decine di gruppi etnici, ognuno con un proprio dialetto, compongono un
mosaico tra i più compositi del continente. In Nubia, accanto ai sedentari della valle del Nilo, altri
gruppi vivono nelle vaste distese desertiche. Tra questi vi sono in Beja, una tra le etnie più antiche.
Da tempo islamizzati, i Beja hanno mantenuto costumi e riti del lontano passato. Questo popolo di
pastori si considera ancora padrone del deserto nubiano. Feroci e temutissimi, gli antenati degli
odierni Beja per secoli portarono a termine rapide incursioni nella valle del Nilo. I Beja oggi sono
circa trecentomila, divisi in gruppi culturalmente simili, ma con un diverso grado di islamizzazione:
gli ababdeh, gli adendoa, gli amarar, i bisharin e i beni hamer.
Sempre all’interno del cratere vi è un cimitero con grandi tombe circolari, i cui ingressi sono
orientati verso est, ovvero verso il punto in cui sorge il sole, proprio come da tradizione dei faraoni
neri. Questa visita regala la scoperta di un fantastico mondo minerale dai colori forti e
contrastanti, adagiati in un paesaggio davvero unico. Pranzi a picnic, cene e pernottamenti al
campo.
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8°, 9° GIORNO – 23,24/11 - CRATERE DI ONIB – BERENICE PANCRISIA
Dopo aver percorso la vasta regione desertica che i testi egizi chiamavano Wawat e dalla quale
secondo gli “Annali” di Tutmosis III, proveniva la maggior parte dell’oro estratto per la gloria e la
potenza dei faraoni, ecco apparire la “città fantasma”, Berenice, di cui tanto si parlava a Khartoum
già durante il periodo di Gordon Pascià. Perché città fantasma ? Perché proprio ai tempi di
Gordon, si narra che un aprite, ovvero un genio malizioso, suo geloso custode, faceva sparire la
città agli occhi di coloro che l’avevano vista per la prima volta. Berenice Pancrisia si compone di
un vasto insediamento abitativo situato sul lato est, e di costruzioni sparse che interessano per
circa un chilometro e mezzo entrambe le sponde dell’Allaqi. Le più recenti sono state edificate
con schegge di scisto a frattura naturale, le più antiche invece, con blocchi di granito grossolanamente
squadrati. Berenice Pancrisia, una città estremamente complessa ed affascinante, che gli scavi
archeologici sanno lentamente inquadrando storicamente, e riportandola a nuova splendente vita.
Pranzi a pic nic, cene e pernottamenti al campo.
10°, 11° GIORNO – 25,26/11 - BERENICE PANCRISIA – FORT MURRAT – UMM
NABARI
Dopo la meravigliosa esperienza della “città tutta d’oro”, il viaggio prosegue lungo il wadi Nazari
per poi arrivare al pozzo di Abou Tabak, punto cruciale per le antiche vie carovaniere. Si arriva a
Fort Murrat, incuneato tra le montagne. Ci si trova davanti , anche se in piccola scala, a quanto
visto a Berenice, ovvero un insediamento presidiato da una roccaforte nella quale si custodiva
l’oro, quell’oro estratto fino agli inizi del novecento nelle miniere di Umm Nabari. Le miniere,
disseminate tra le montagne dell’antica Nubia, e sfruttate sin dai tempi delle prime dinastie dei
faraoni egizi, testimonianza per l’appunto dell’infinita ricchezza di questa regione. Sono state
recentemente trovate delle testimonianze sotto forma di incisioni rupestri e steli lungo le vie
carovaniere che rappresentano e narrano la presenza degli egizi che estraevano l’oro e lo
trasportavano con le carovane attraversando il duro e pericoloso deserto, in direzione del lago
Nasser. Pranzi a picnic, cene e pernottamenti al campo.
12° GIORNO – 27/11 - UMM NABARI – STAZIONE N° 6 – DESERTO NUBIANO
Lasciate le montagne del deserto nubiano, si percorre una via carovaniera, per poi incontrare
l’antica linea ferroviaria Wadi halfa-Khartoum costruita al tempo della colonizzazione inglese.
Arrivo alla mitica stazione nr. 6. Le poche costruzioni sudanesi che compongono il nucleo della
Stazione nr. 6, in aggiunta all’impianto originariamente realizzato dai coloni britannici, hanno tutte i
tetti a curiosa forma di tronco di cono e si raccolgono vicine al posto di controllo e alla biglietteria
proprio a ridosso dei binari, due esili lamine grigie che, parallele a stento, scompaiono nel nulla
dell’infinito orizzonte perdendosi tra le sabbie del deserto. Attraversiamo una vasta landa
desertica, che in questo tratto é caratterizzata dalle formazioni di granito e da picchi di roccia
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isolati. Pranzi a picnic, cene e pernottamenti al campo.
13° GIORNO – 28/11 - JEBEL BARKAL – EL KURRU – DESERTO NUBIANO
Visita del sito di Jebel Barkal, la “montagna sacra”, visione possente e di pura forza, centro
religioso per eccellenza ai tempi della XXV dinastia dei faraoni, tra il X e il XIII secolo. La
costruzione più importante è il tempio di Ammon, che per circa 1900 anni fu il più importante
santuario di tutto il sud. Per l’intera lunghezza del viale una doppia fila di arieti in granito,
rappresentanti il sacro Ariete (Ammon), dava un senso di regalità e sacralità al complesso. A lato
della montagna si innalzano alcune piramidi dal profilo molto slanciato e perfettamente
conservate che rappresentano tutt’ora un grande dilemma per gli archeologi, in quanto non si
riesce a stabilire con chiarezza da chi siano state edificate. Ovviamente da non perdere la
magnifica vista mozzafiato sul sito e sull’imponente fiume Nilo. Proseguimento per El Kurru e
visita della necropoli dell’antica capitale napatea. Due sono le tombe regali visitabili. La tomba del
re Pianky, riccamente decorata da preziosi dipinti raffiguranti le divinità dell’olimpo egizio ed il re
(impressionanti le volte simboleggianti il cielo stellato). Anche nella tomba della regina si
susseguono le raffigurazioni delle divinità. La rappresentazione della regina prona, sul letto regale,
è una raffigurazione unica lungo la valle del Nilo.. Pranzo a picnic, cena e pernottamento al campo
nel Deserto Nubiano.
14° GIORNO – 29/11 - DESERTO NUBIANO – OLD DONGOLA – DES. LIBICO
Si raggiunge Old Dongola, capitale del regno cristiano di Makurja, nato dalla fusione di due
precedenti regioni, quello di Makurja e quello di Noboadia. Per circa un millennio il regno copto
fiorì sull’ansa meridionale del Nilo, interagendo con gli imperi circostanti. I reperti attualmente
visibili sono stati riportati alla luce intorno al 1960. L’edificio che dalla collina domina l’area venne
utilizzato fino alle invasioni arabe. Intorno al 1500 il cristianesimo in Nubia si estinse totalmente e
la regione cadde sotto la sfera di influenza islamica per rimanervi fino ai giorni nostri.
Pernottamento al campo, nel Deserto Libico.
15° GIORNO – 30/11 – DES. LIBICO – OMDURMAN - KHARTOUM
Percorso di rientro verso la capitale, dove l’arrivo è previsto nel primo pomeriggio. Tappa al suk di
Omdurman e al cimitero per assistere alle danze dei Dervisci (si tengono il venerdì, ma non
possono esser garantite). Arrivo a Khartoum nel tardo pomeriggio. Sistemazione in hotel, le
camere sono a disposizione in attesa del trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia.
Pranzo a picnic. Cena esclusa.
16° GIORNO – 01/12 – KHARTOUM – MILANO
Rientro con volo di linea.
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Quota base min. 11 partecipanti € 3250
Suppl. singola € 195
Partenza da altri aeroporti su richiesta
La quota comprende: voli in classe economica con KLM – 23 kg di franchigia bagaglio – tutti i
trasferimenti – veicoli 4x4 con autisti locali – guida locale parlante inglese o italiano –
accompagnatore dall’Italia – sistemazione in hotel a Khartoum – sistemazione in tenda durante il
tour – tutto il materiale da campo tranne sacco a pelo e cuscino – pensione completa tranne a
Khartoum dov’è previsto il pernottamento e la prima colazione – visite, escursioni, tasse d’ingresso
– permessi per fotografare – gadget di viaggio.
La quota non comprende: le tasse aeroportuali (€ 402, da riconfermare al momento della
prenotazione) – il visto (€ 100) – l’assicurazione con l’annullamento (€ 60) – i permessi per filmare
(€ 20 a sito, da pagarsi in loco) – bevande, mance, extra personali e tutto quello non incluso nella
quota comprende.
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