Trekking del Gran Sasso e Campo Imperatore

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Trekking del Gran Sasso e Campo Imperatore
Trekking del GRAN SASSO D’ITALIA e
CAMPO IMPERATORE
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
28 luglio - 4 agosto 2012
Gita: Gran Sasso d’Italia e Campo Imperatore
Data: sabato 28 luglio - sabato 4 agosto 2012
Accompagnatori: Dario Di Pietro - Marco Micheli
Località di partenza: Assergi ( L’Aquila )
Quota massima: 2912 m ( Corno Grande )
Difficoltà: EE - Interesse: Naturalistico - Paesaggistico - Storico - Scientifico - Culturale
Presentazione e definizione dei dettagli del trekking: martedì 24 luglio 2012 ore 21,00
1° GIORNO (28/7 - s)
Partenza da Brescia ore 5.00 - L’Aquila - Campo Imperatore
2° GIORNO (29/7 - d)
Monte Camicia - Dislivello: 930 m - Durata: 5 ore
3° GIORNO (30/7 - l)
Monte Bolza - Dislivello: 360 m - Durata: 5 ore
4° GIORNO (31/7 - m)
Val Maone e Prati di Tivo - Dislivello: 950 m - Durata: 8 ore
5° GIORNO (1/8 - m)
Corno Grande e Calderone - Dislivello: 780 m - Durata: 8 ore
6° GIORNO (2/8 - g)
Passo della Portella e Val Chiarino - Dislivello: 250 m - Durata: 7 ore
7° GIORNO (3/8 - v)
Monte Brancastello - Dislivello: 730 m - Durata: 5 ore
8° GIORNO (4/8 - s)
Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare del Gran Sasso - Rientro a Brescia
*****
Ora Parco Nazionale, il Gran Sasso è montagna vera e completa: vasti boschi, immensi altopiani prativi,
pareti vertiginose. La montagna più alta dell’Appennino, un colosso di roccia ad una manciata di
chilometri dal mare, circondato da una corona di giganti. L’Intermesoli, il Corvo, il Cefalone, e poi il
Brancastello, il Prena, il Camicia. Una possente catena di oltre 30 km che attraversa il centro dell’Italia
imponendosi sulle basse colline che degradano verso il mare.
I Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) sono uno dei quattro laboratori dell’ INFN e i più
grandi laboratori sotterranei al mondo in cui si realizzano esperimenti di fisica delle particelle, astrofisica
delle particelle e astrofisica nucleare. Nati da un’idea del fisico Antonino Zichichi, la loro costruzione
ebbe inizio nel 1982 in concomitanza con la realizzazione del traforo autostradale del Gran Sasso.
C.A.I. Sezione di Brescia - Via Villa Glori, 13 - 25126 BRESCIA - tel. 030 321838 - Fax 030 2416163
Annotazioni
La quota complessiva resta fissata a 550,00 Euro, cifra comunque soggetta a verifica a seconda del
numero di partecipanti: un acconto di 200 Euro, comprensive di 100 Euro di caparra, il saldo finale entro
luglio. La sistemazione è a Campo Imperatore, suddivisa tra i rifugi Racollo e Fonte Vetica, da dove si
parte col pullman per la tappa del giorno. Le camere disponibili sono tutte multiple. Le colazioni sono
servite presso il rispettivo rifugio dove ognuno pernotta. Si cena tutti assieme, alternando ogni sera i due
rifugi dove si dorme. La cena del lunedì si terrà a Rocca di Calascio presso il Rifugio La Rocca.
Comprende: Tutti gli spostamenti in pullman; 7 notti con trattamento di mezza pensione (cena, pernotto e
colazione); le cene della sera presso i rifugi Racollo e Fonte Vetica di Campo Imperatore; la cena
comprensiva delle bevande standard presso il Rifugio La Rocca di Calascio. Ingresso ai Laboratori
Nazionali di Fisica Nucleare del Gran Sasso con visita guidata.
Non comprende: I viveri e le bevande al sacco durante i giorni del trekking; i pranzi presso i ristori di
Campo Imperatore; le bevande a cena; i biglietti delle risalite in funivia; gli ingressi ad eventuali Musei o
Riserve del Parco.
Equipaggiamento
Trolley o sacca da viaggio per i generi personali, da lasciare in camera propria durante tutto il soggiorno.
Zaino piccolo per escursione di singola uscita quotidiana; giacca impermeabile; scarponi da trekking e
scarpe da ginnastica; giacca pesante in pail; berretto di lana e guanti; lampada frontale; 1 cordino da 3 m;
2 moschettoni a ghiera. Per il pernotto al rifugio bisogna provvedere alle lenzuola proprie (oppure sacco
letto, sacco a pelo e federa cuscino, ecc...), asciugamano ed occorrente per toilette e doccia.
Il trekking ha come base sempre lo stesso rifugio, dove si rientra ogni sera per la cena. Il che va inteso che
di giorno in giorno sulle spalle di ciascuno graverà uno zaino con lo stretto necessario ad una escursione
in giornata. Quanto superfluo sarà lasciato in camera o sul pullman e recuperato alla fine della tappa.
Portare con sé ogni giorno acqua in abbondanza, giacché il Gran Sasso è una montagna arida e ventosa.
Per l’assicurazione del trekking è necessario il tesseramento o rinnovo al 2012.
Si raccomanda durante la gita lo spirito consono ad un gruppo del CAI.
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1° GIORNO
Ritrovo piazzale Iveco e Partenza in pullman da Brescia ore 5.00. L’Aquila: il Centro Storico dopo il
terremoto. Trasferimento a Campo Imperatore. Sistemazione presso i rifugi Racollo e Fonte Vetica. Cena.
2° GIORNO
La Catena Orientale. Sella di Fonte Fredda, Sella e Monte Tremoggia, Monte Camicia, Fonte Vetica.
Pranzo presso i ristori limitrofi a base di specialità del Gran Sasso. Nel pomeriggio spostamento in
pullman a Castelli (paese rinomato per le sue maioliche fin dall’antichità), e visita dei negozi e Museo
della Ceramica. Cena a Castelli. Rientro per la cena.
3° GIORNO
I Contrafforti Meridionali. Campo Imperatore, Sella di San Cristoforo, Cresta del Bolza, Monte Bolza.
Fonte Vetica e pranzo presso i ristori limitrofi. Nel pomeriggio spostamento in pullman a Rocca di
Calascio, il borgo medievale più antico d’Abruzzo, e visita al poderoso castello, il più alto e scenografico
d’Italia. Cena presso il Rifugio La Rocca. Ritorno al pullman in notturna. Rientro per la notte.
4° GIORNO
Il Massiccio Centrale. Albergo di Campo Imperatore, Sella di Monte Aquila, Rifugio Garibaldi e Campo
Pericoli, Val Maone, Prati di Tivo, risalita in funivia alla Madonnina, Rifugio San Nicola, Fonte Nera
(sopra il traforo), Grotta dei Mulattieri, Rifugio D’Arcangelo, Vado di Corno. Rientro ai rifugi e cena.
5° GIORNO
Il Massiccio Centrale. Albergo di Campo Imperatore, Sella di Monte Aquila, Sella del Brecciaio, Corno
Grande (Cresta Ovest/Nord), Passo del Cannone, Sella dei Corni, Calderone e Valle delle Cornacchie,
Rifugio Franchetti. Ritorno dalla Sella di Monte Aquila e Rifugio Duca degli Abruzzi. Rientro e cena.
6° GIORNO
La Catena Occidentale. Traversata lungo il sentiero n.1 del Gran Sasso. Albergo di Campo Imperatore,
Passo della Portella, Sella dei Grilli, Fonte del Venacquero, Valle del Chiarino, Lago di Provvidenza.
Giro del Lago di Campotosto, Passo delle Capannelle, Acqua di San Franco. Rientro ai rifugi e cena.
7° GIORNO
Gli ultimi scorci sul Corno Grande. Ruderi di Sant’Egidio, Piano di Pietranzoni, le Faete, Vado di
Piaverano, primo tratto del Sentiero del Centenario (la più bella cresta degli Appennini), Monte
Brancastello, i prati di Stelle Alpine, Vado di Corno. Pranzo presso l’Ostello di Campo Imperatore. Visita
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all’Albergo storico e agli alloggi di Mussolini durante la guerra. Ingresso all’Osservatorio Astronomico.
Pomeriggio aperitivo con degustazioni di formaggi e vini del Gran Sasso. Cena conclusiva al Racollo.
8° GIORNO
Colazione e partenza da Campo Imperatore in pullman per Assergi. Ingresso ai Laboratori Nazionali di
Fisica Nucleare del Gran Sasso. Rientro a Brescia per sera.
*****
IL GRAN SASSO D’ITALIA
Il Gran Sasso d’Italia è il più importante massiccio appenninico ed è l’unico gruppo, al di fuori della
cerchia delle Alpi, che presenti autentiche caratteristiche di alta montagna.
La potenza delle dislocazioni tettoniche ha dato luogo a formazioni di vette aeree, creste affilate e pareti
verticali che superano a volte i 1000 metri di sviluppo.
Prevalentemente calcareo, esso occupa circa 35 km del bastione orientale dell’acrocoro abruzzese, da
Passo delle Capannelle (m 1308) a Forca di Penne (m 918).
La topografia del gruppo, varia e complessa, permette escursioni e salite invernali ed estive ad ogni
livello tecnico; da O ad E le vette sono disposte su due catene parallele, separate da una depressione
mediana interrotta da tre contrafforti trasversali, orientati NS, con le selle del Venacquero (m 2236), dei
Grilli (m 2220) e di Monte Aquila (m 2335), creando così caratteristiche conche interne che sono la Valle
di Chiarino, la Conca del Venacquero, la Conca di Campo Pericoli e l’altipiano di Campo Imperatore.
La meridionale delle due catene, costeggiante la Valle Aquilana, è una bastionata quasi uniforme, da
Monte San Franco (m 2132) a Monte Bolza (m 1927) con Pizzo Cefalone (m 2533) al centro. La
settentrionale si innalza invece ardita con i quattro formidabili blocchi rocciosi del Corvo (m 2623),
dell’Intermesoli (m 2635), del Corno Grande (m 2912) e Corno Piccolo (m 2655), del gruppo PrenaCamicia (m 2564). Essi sono separati da tre profonde valli che, dalle conche interne, sboccano nel
Teramano: la Valle del Venacquero, tra il Corvo e l’Intermesoli, la Val Maone, tra questo e il Corno
Grande, e la Valle dell’Inferno, tra il Corno Grande ed il gruppo Prena-Camicia; nelle due ultime
immettono, dal versante aquilano, i tradizionali valichi di transito alpestre del Passo Portella (m 2260) e
del Vado di Corno (m 1924).
L’azione delle antiche glaciazioni vi ha scavato e modellato circhi e valli che caratterizzano la sua
morfologia. Il ghiacciaio del Calderone, situato a nord della corona delle vette del Corno Grande,
rappresenta un residuo di esse ed unico caso in Europa a questa latitudine.
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Il Territorio
Il Parco, localizzato nel cuore dell'Appennino, si estende sul territorio di tre regioni: l'Abruzzo, il Lazio e
le Marche, comprendendo nel suo perimetro cinque province: L'Aquila, Teramo, Pescara, Rieti ed
Ascoli Piceno, e ben quarantaquattro comuni.
E' un territorio cerniera tra la regione euro-siberiana e quella mediterranea, in cui si localizza la montagna
più elevata dell'Appennino che racchiude l'unico ghiacciaio dell'Europa meridionale.
La posizione geografica, l'altezza raggiunta dalle montagne, nonché la differente geologia dei rilievi:
calcari e dolomie sul Gran Sasso e sui Monti Gemelli, arenarie e marne sui Monti della Laga,
determinano una straordinaria ricchezza di specie animali e vegetali, nonché una varietà di ecosistemi e
paesaggi davvero unica.
Borghi e Paesi del Gran Sasso
I paesi del Parco, con le loro particolarità architettoniche e culturali, costituiscono le tappe di un viaggio
indimenticabile. Tra i tanti, incastonati nella natura integra ed incontaminata, si segnalano i borghi
dell'antica Baronia di Carapelle, nel comprensorio aquilano: dal mediceo Santo Stefano di Sessanio a
Castel del Monte, capitale storica della Transumanza, a Calascio, con la celebre Rocca. Rocca Calascio
è anche famosa per aver ospitato grandi set cinematografici, tra cui i film "Lady Hawke" e "Il Nome della
Rosa". Per la bellezza di questi luoghi l'industria cinematografica ha nominato tutta la zona, da Rocca
Calascio a Santo Stefano di Sessanio, "set per eccellenza".
Attraversando la Piana di Navelli, dove si coltiva lo zafferano dell'Aquila, s'incontrano Capestrano, il
cui nome è legato al rinvenimento della celebre statua dell'omonimo guerriero italico, ed Ofena, "Forno
d'Abruzzo" per il particolare microclima. Affascinanti le architetture delle Abbazie benedettine che
puntellano il versante pescarese, in cui si stagliano tra gli altri i centri di Corvara e Pescosansonesco.
Sulla via del Gran Sasso, gli antichi villaggi montani di Assergi e Camarda rivelano importanti tracce
artistiche ed archeologiche, mentre nel versante teramano, Castelli è una delle capitali mondiali dell'arte
ceramica. Sotto il "Paretone", Isola del Gran Sasso lega il suo nome all'importante santuario dedicato a
S.Gabriele dell'Addolorata.
L'orizzonte dei Monti della Laga è dominato dalla possente fortezza borbonica di Civitella del Tronto,
mentre la cittadina farnese di Campli ospita, tra le altre emergenze, la necropoli italica di Campovalano.
La Strada Maestra del Parco, che si diparte da Montorio al Vomano, è puntellata di pregevoli borghi
presepe, ricchi d'arte e di cultura materiale, mentre il Corno Piccolo sovrasta suggestivamente
Pietracamela, patria dell'alpinismo. Nel tratto marchigiano dell'area protetta, Arquata del Tronto ed
Acquasanta affascinano con le tipiche case di arenaria, mentre in quello laziale, Accumoli ed Amatrice
integrano il fascino dei propri centri storici con i piccoli borghi rurali immersi nel verde, ma capaci di
sorprendere con capolavori d'arte come la cappella rinascimentale dell'Icona Passatora.
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La Transumanza
Anche se i tempi in cui il poeta Gabriele D'Annunzio osservava immense greggi dirigersi verso i miti
pascoli pugliesi alla prima comparsa del freddo autunnale sembrano ormai lontani, nella memoria dei
luoghi e degli abitanti di questa parte di Abruzzo montano, la pastorizia, la dura vita degli stazzi e la
produzione di formaggio pecorino da conservare con cura perché unico sostentamento nel viaggio verso
terre lontane, rimangono elementi imprescindibili della storia e della tradizione di questi luoghi.
Castel del Monte e gli altri Comuni aderenti al Consorzio di tutela e valorizzazione del Canestrato di
Castel del Monte rappresentano il principale centro del fenomeno della transumanza.
L'allevamento transumante tra queste montagne e i pascoli invernali del Tavoliere delle Puglie, attraverso
una fitta rete di tratturi, è ben documentato già in epoca romana e finanche nei periodi precedenti. L'epoca
d'oro di questa attività si ebbe, però, tra il XVI e XVII secolo quando, le pecore che dell'Abruzzo
scendevano in Puglia, raggiunsero il numero di oltre 4 milioni di capi.
Quasi tutti gli uomini di questi paesi, d'inverno, seguivano le greggi nel Mezzogiorno nelle migrazioni
stagionali e rimanevano lontano da casa per quasi otto mesi all'anno.
Anche se oggi la transumanza verso luoghi lontani ha ceduto inevitabilmente il passo alla modernità e ai
mezzi di trasporto meno romantici, questa si è trasformata in "verticale", ossia lo spostamento delle
greggi avviene dalle aree poste alle quote basse agli altipiani montani nel periodo primaverile-estivo. Lo
straordinario valore espresso dalla transumanza in termini storico-archeologici, antropologici, sociali e
culturali ma anche gastronomici, è il motivo per cui il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
ha promosso l'istituzione, non solo del consorzio che unisce gli ultimi allevatori e trasformatori, ma ha in
fase di ultimazione, nei pressi di Castel del Monte, la realizzazione del Museo della Transumanza, che
rappresenterà la memoria di un passato, tornato attuale per offrire nuovamente concrete opportunità di
sviluppo alle aree montane e svantaggiate.
Il primato nella nascita dell'alpinismo europeo
Da Assergi, infatti, si dipartì, il 18 agosto 1573, la straordinaria impresa del capitano Francesco De
Marchi, ingegnere militare bolognese di stanza all'Aquila, per la conquista della vetta Occidentale del
Corno Grande, che con i suoi 2912 m costituisce la quota più elevata dell'Appennino. Nell'impresa De
Marchi era accompagnato da Francesco Di Domenico, guida e cacciatore di "camozze", da Simone e
Giovanpietro Di Giulio, di Assergi, dal milanese Cesare Schiafinato e Diomede dell'Aquila.
Una conquista motivata dal desiderio di conoscenza e di scoperta, la prima documentata: «Quand'io fuoi
sopra la sommità, mirando all'intorno, pareva ch'io fussi in aria, perche tutti gli altissimi Monti che gli
sono appresso erano molto più bassi di questo. Così pigliai un Corno e cominciai à suonare, docve si
vedde uscire fuori dalle vene di questo Monte assai Uccelli, cio è Aquila, Falconi, Sparvieri, Gavinelli e
Corvi… Addunque questo monte è veramente il più alto e il più orrido di tutti i monti d'Italia…».
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