mostra personale dell`artista martino sartor

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mostra personale dell`artista martino sartor
VIVA L’ I TAL IA DI M A RT I NO S A RT OR
Nel 1994, nel presentare l’opera pittorica e grafica di Martino Sartor, ho
insistito sulla formazione del “Mito Personale”, che comprende un’età
che va da 8 mesi a 18 anni circa. E’ il periodo in cui un artista interiorizza tutto ciò che colpisce la sua sensibilità visiva ed emotiva. Non a
caso il testo critico aveva per titolo: “la poesia elegiaca del muro rustico”,
citando l’abitazione dove l’artista vive tuttora. Una casa di campagna,
bianca, luminosa, con tratti di muri costruiti con mattoni o con sassi
variamente colorati. E’ facile, quindi, immaginare la vita famigliare e
sociale del futuro artista in una abitazione rurale, con tutte le caratteristiche della vita dei contadini veneti delle nostre campagne: espressione
diretta della natura circostante.
Tipiche del periodo degli anni novanta le opere incentrate sui muri delle
case, con finestre nettamente disegnate sulle stesse. Gentili apparizioni
di una vita silenziosa, quasi fossero muri capaci di chiudere uno sguardo
verso l’azzurro dei monti lontani: “tra le nubi e la polvere, i confini con
la terra”.
Dal rigore delle composizioni incentrate sui muri di mattoni e di sassi,
nelle opere recenti, esposte nella mostra, entriamo in un mondo dove
l’arte diventa anche un “Manifesto” di impegno storico, sociale, politico
e religioso.
Nel nostro tempo, dominato dal clima del Postmoderno, l’impegno
ideologico è meno “razionale”, in quanto articolato su nuove tendenze,
capaci di rivivere i movimenti d’avanguardia con uno spirito critico e
“trasgressivo”. Infatti, attraverso le sue opere, Martino Sartor rivive le
varie proposte delle avanguardie artistiche, del Novecento e del Duemila, tramite un linguaggio apparentemente semplice e “minimalista”. In
realtà la sua indagine creativa affonda le radici nella cultura, non solo
pittorica, della Civiltà dei veneti: le sue opere, dedicate agli artisti, ai
musicisti, ai poeti, ai politici, esprimono una posizione di severo impegno esistenziale, vissuto all’ombra di un’armoniosa casa di contadini che
osserva il mondo esterno attraverso finestre azzurre per specchiare una
interna purezza spaziale e temporale.
C’è un dipinto, del pittore trevigiano, che è un punto fermo della sua
tensione creativa e della sua riscoperta delle pulsioni dell’inconscio, il
quale, come è noto, è strutturato come un linguaggio. Si tratta di Enotria, uno dei nomi primitivi attribuiti all’Italia meridionale, abitata dagli
Enotri. Un nome che deriverebbe dal greco “oĭvos” (vino) per l’abbondanza dei vigneti. Divisa nei tre colori della nostra bandiera, attraverso una tecnica “divisionista” (ma le pennellate richiamano chicchi di
grano), la sagoma dell’Italia campeggia su un fondo nero, simbolo di
fermezza ideologica e di autorità legale, sociale e religiosa. Lo stile, come
abbiamo ricordato, è “umile”, volutamente ingenuo, e coincide sia con
quello degli scritti evangelici, sia col linguaggio dialettale.
Un’altra opera, legata intimamente ad Enotria, è Consequenziale, la
quale riassume, simbolicamente, l’esaltazione e la costante vicinanza
ideale e sentimentale agli antichi valori della Patria: espressi anche nel
dipinto Italia Ideale.
Vi sono, inoltre, una serie di opere in cui, Martino Sartor, rende omaggio all’Italia attraverso un rapporto sinestetico con la musica: un vero e
proprio “Canto” musicale, eseguito con un ritmo cromatico e segnico di
grande suggestione estetica: Italia in note, Va pensiero, Inno di Mameli,
Viva l’Italia, di De Gregori.
La visione musicale, tradotta in termini pittorici dal pittore di Musano
è, invece, astratta e può richiamare il ritmo cromatico e compositivo del
dipinto Boogie-woogie di Mondrian: un artista amato da Sartor, tanto
è vero che ha dedicato un dipinto in omaggio al fondatore dell’Astrattismo geometrico. Altri omaggi sono stati dedicati dall’artista a Fontana,
Pollock e Kandinsky.
L’ossessionante bisogno di comporre i suoi quadri con assoluto rigore
geometrico fa parte della visione del mondo di un pittore che si è formato nell’ ”ordine” di una famiglia di contadini, consolidato da severi
studi scientifici che hanno messo in luce le prime intuizioni emotive e
visive a contatto con la natura circostante. Non a caso, Martino Sartor
ha composto numerose opere, di impronta mondrianesca incentrate sul
tema architettonico delle piramidi e delle costruzioni di gusto purista e
rurale.
Ritornando al tema di Viva l’Italia, assistiamo ad una chiara allusione
alla caduta “nella notte” delle umani ambizioni e contrasti ideologici,
dovuti ad una scarsa sensibilità umana e cristiana. Il pittore esprime la
sua “indignazione” con taluni lavori che non solo riassumono la sua linea creativa “Postmoderna”, ma costituiscono anche un raro documento
di un rigoroso impegno civile, raffigurato nel dipinto Libiamo: nel fondo nero dell’opera, il bianco splendore dei bicchieri suggerisce un senso
di brillante speranza per il futuro.
Anche l’Italia vituperata, uno dei dipinti più significativi di Martino Sartor (in quanto riassume, con straordinaria potenza creativa, i suoi ideali
di uomo e di artista), potrà essere “riscattata” se l’uomo ritornerà ad
ispirarsi ai valori divulgati nel passato dai protagonisti che hanno creato
l’unità d’Italia.
Italia ideale - 2011 - Acrilico 77,5x125 cm.
Ottorino Stefani
Italia contesa - 2011 - Acrilico 77,5x125 cm.
Viva l’Italia (De Gregori) - 2011 omaggio - Acrilico 80x120 cm.
Libiamo - 2011
Acrilico 35x50 cm.
Italia vituperata - 2011 - Acrilico 77,5x125 cm.
Titolo di copertina: Enotria - 2011 - Acrilico 80x120 cm.
con il patrocinio
Comune di Trevignano
Assessorato alla Cultura
M arti no
Sa rtor
Coccarde - 2011 - Acrilico 80x80 cm.
Omaggio illustri - 2011 - Acrilico 80x120 cm.
Consequenziale - 2011 - Acrilico 50x100 cm.
Martino Sartor, pittore, incisore e stampatore d’arte calcografica, è nato
a Musano (TV).
Diplomatosi in ragioneria, dopo aver intrapreso la carriera contabile,
lascia l’attività per continuare professionalmente la sua vecchia passione
per l’arte, mai trascurata sin dalla sua giovane età.
Approfondisce i suoi studi sulle varie tecniche dell’incisione e, quindi, si
dedica all’insegnamento di queste in Istituti pubblici e privati.
Numerose le sue esposizioni delle opere calcografiche e pittoriche in
Italia e all’estero.
Accanto a questa impegnata attività, l’artista ha costantemente esercitato
il lavoro nel campo della pittura, conseguendo notevoli riconoscimenti.
Negli ultimi anni la sua visione pittorica ha assunto connotazioni “postmoderne”, con particolare impegno nel rendere omaggio ai protagonisti
della pittura del Novecento e del Duemila.
Vive ed opera a Musano (TV) in Via Alloro, n° 8 - Tel. 0423/818891
e-mail : [email protected] - www.martinosartor.com
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