BELLA COME IL SOLE, CANDIDA COME LA NEVE

Transcript

BELLA COME IL SOLE, CANDIDA COME LA NEVE
BELLA COME IL SOLE,
CANDIDA COME LA NEVE
Renzo Bellanti
Da "PREGHIERE SULLA STRADA"
Ed. Comunità Gesù Risorto –2008
Doveva essere una conferenza rigorosamente scientifica sulle origini della festa della Madonna della neve, che si celebra a Roma il cinque agosto. L’oratore, un etnologo, sosteneva che all’origine della tradizione,
da cui h preso vita la Basilica di “Santa Maria Maggiore”, non poteva esserci la famosa nevicata sul colle
Aventino ma la proiezione del desiderio collettivo di fresco e di fuga dal caldo in un tempo in cui non esistevano ancora frigoriferi e condizionatori d’aria. Sciocchezze, Signore.
Però qualche cosa di vero c’era nelle sue parole. Certamente il caldo torrido fa pensare al fresco e anche
alla neve. È vero pure che il Popolo cristiano, con la neve, pensa immancabilmente a Lei, la Bellissima,
l’Immacolata, “bella come il sole, candida come la neve”, Maria, tua Madre, dolce e regale Signora del Creato. Ed è naturale che sia così, perché l’universo resterebbe come incompleto e freddo se la sua bellezza nella
materia non fosse illuminata da quella interiore di Maria, se tutta la sua purezza non si fosse incarnata, per
grazia e per virtù, nella Vergine dolcissima. Il Popolo dei battezzati ha intuito e vissuto questa verità molto
prima dei teologi e le parole dei mistici e le parole dei mistici hanno preceduto di decenni quelle dei sapienti.
Bello è il candore della neve, ma incomparabilmente più bello è quello di Maria. L’uno richiama l’altro. Maria,
il capolavoro di Dio, è la più bella, la più pura, la più mite di tutte le creature. Sono mille i suoi attributi, ma
certo i più grandi, quelli che hanno attirato lo sguardo di Dio su di Lei, sono la purezza e l’umiltà.
Oggi, Signore, si sente parlare tanto poco di queste virtù. Per una strana forma di presunta emancipazione, neppure negli ambienti religiosi si sente quasi più nominare l’umiltà. La purezza, poi, sembra che si abbia
paura a pronunziarne il nome. Si dice che tutte le virtù siano uguali, però Dio ha certamente scelto Maria per
la sua umiltà, che è la purezza della mente. Ma l’avrebbe scelta se da tutta l’eternità non l’avesse sognata e
voluta tutta immacolata? Tu, Signore, accettato d’incarnarti in Lei senza il dono e la virtù della purezza più
assoluta?
Nel guardarsi attorno ci si accorge che c’è qualcosa che acceca gli uomini, che li rende torvi e li degrada.
Senza andare a cercare lontano, basta accendere la televisione, aprire una rivista o, semplicemente, camminare per la strada ascoltando i discorsi e il gergo della gente. Come può l’uomo diminuirsi così? Una sola è la
risposta: ha perduto la luce della mente; il suo occhio è come accecato, perché ha perduto la luce dello spirito, e in questa cecità si innestano poi tutti i vizi: la lussuria, l’avidità, l’odio e ogni forma di violenza.
Signore, per questo Tu hai voluto Maria. Essa è, per contrasto, l’immagine e il modello di coloro che si lasciano inondare dalla tua grazia. È Lei la nostalgia profonda di tutta la razza umana. È adorna di tutte le virtù,
perché prima di tutto ha conservato la sua purezza, il suo immacolato splendore, quello del cuore, della
mente e del corpo. Per questo pensiamo a Lei quando pensiamo alle montagne innevate, al silenzio incantato dei boschi, alle altezze della nature che, da sole, arricchiscono o riposano il nostro spirito.
Attraverso Lei Tu ci ricordi, Signore, anche in questo tempo in cui si ha paura persino di nominarla, che la
purezza è importante, è essenziale. Del resto la Chiesa è stata sempre ben chiara su questo punto: una colpa
contro la castità è sempre grave, quando esiste una volontà deliberata. Cosa che non avviene per nessun’altra materia. E la dottrina non è cambiata. Poi la Chiesa ci suggerisce di chiedere a Maria la grazia
dell’umiltà che ha sedotto il cuore tuo, Signore Gesù, fino a indurti a chiedere, attraverso la voce Dell’angelo
dell’Annunciazione, di poter assumere la nostra carne in Lei, la Vergine di Nazaret, più candida della neve,
più bella del sole, dolce e immacolata Regina del Creato.
Signore, vorrei che Tu oggi mi concedessi, anche soltanto per un momento, di contemplarla nello spirito,
ma con i tuoi occhi, per vederla come la vedi Tu, questa Regina, la Madre che non hai tenuto gelosamente
per Te, ma che hai voluto condividere con noi.