Numero 5 – Giugno 2016 - Parrocchia San Rocco sopra Principe

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Numero 5 – Giugno 2016 - Parrocchia San Rocco sopra Principe
Parrocchia San Rocco Di Principe
Sal. S. Rocco 29
tel. 010/267210
email: [email protected]
Gruppo Giovanissimi Junior
Numero 5
15 maggio 2016
CERCHIAMO DI....
... TO BE CONTINUED!!
Cerchiamo di….
...arrivare alla fine dell'anno!
Eccoci qua!
L’anno sta per terminare ma noi siamo sempre carichi e attivi!
Anche in questo numero vi racconteremo come abbiamo trascorso
l’ultimo mese.
Troverete dei piccoli spunti di riflessione tratti dalle Scritture che
abbiamo utilizzato per capire meglio e meditare sull’opera di
misericordia che abbiamo scelto: Vestire gli ignudi.
A questo proposito vi racconteremo dell’interessantissima
testimonianza a cui abbiamo assistito, e del piccolo impegno che ci
siamo presi come gruppo.
Per questo numero abbiamo poi riflettuto sulla nostra Comunità e sui
gruppi che ci sono all'interno di essa, e abbiamo scelto di intervistare
alcuni di voi, per imparare a conoscerci, capendo così che facciamo e
siamo parte di un’unica realtà, che proprio per questo è bella e
preziosa!
Buona lettura!
I Giovanissimi Junior
- il vestito ha a che fare con la dignità dell'uomo, tant'è vero che è
usato come arma per togliere la dignità. Se vogliamo aiutare un
povero, dobbiamo preoccuparci della sua dignità: se gli diamo dei
vestiti (e magari quelli che abbiamo “scartato” dal nostro armadio)
tanto per fare, ci possiamo sentire momentaneamente soddisfatti e
“bravi”, ma non ci siamo per niente preoccupati della sua dignità e
non lo abbiamo trattato come persona. Se veramente vogliamo dare
dignità e donare la gioia di un incontro, dobbiamo preoccuparci del
contatto umano, altrimenti riduciamo tutto a un semplice liberarci di
ciò che per noi è superfluo: sarà allora necessario donare vestiti che
avremmo ancora utilizzato, che calzino bene e che facciano sentire a
proprio agio il prossimo proprietario.
Questi ragionamenti di Riccardo ci hanno fatto molto riflettere: ci
siamo resi conto che nello scegliere i vestiti per la nostra raccolta
abbiamo avuto un atteggiamento superficiale perché, nonostante
avessimo buone intenzioni, senza rendercene conto ci siamo “svuotati
l’armadio” scegliendo i vestiti che non avremmo più utilizzato.
Ci ha colpito, poi, un aneddoto di Riccardo relativo al periodo in cui è
stato in Irpinia come volontario dopo il terremoto del 1980: il camion
contenente i vestiti per i terremotati, completamente alla rinfusa e
senza imballaggio, fu scaricato su un campo infangato, formando così
una montagna di vestiti, che divennero immediatamente inutilizzabili.
Le conseguenze furono grosse perdite di tempo per cercare i vestiti
ancora utilizzabili e quelli adatti alla situazione (infatti erano presenti
addirittura dei costumi da bagno!) e un falò per bruciare i vestiti ormai
irrecuperabili. Questo aneddoto ci ha aiutato a capire quanto sia
importante organizzare i vestiti durante le raccolte, dividendoli in base
a taglia e capo di abbigliamento.
Chiudiamo, infine, questo articolo con un versetto della Bibbia che ha
citato Riccardo alla fine del suo intervento: “Alzati, rivestiti di luce,
perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is
60,1); si tratta della Luce di Cristo che brilla negli occhi di chi sta
bene!
Cerchiamo di…
...vestire gli ignudi.
L'opera di misericordia che abbiamo affrontato questo mese è “vestire
gli ignudi”.
Abbiamo deciso come gruppo di fare una raccolta di vestiti e abbiamo
invitato ad una nostra riunione il nostro parrocchiano Riccardo, che ci
ha raccontato la sua esperienza all'interno della Caritas e la sua
testimonianza sull'argomento.
Riccardo ci ha spiegato che la Caritas Italiana è nata nel 1971, come
frutto del Concilio Vaticano II, dopo la cessazione della POA
(Pontificia Opera di Assistenza), avendo come principali obiettivi non
tanto l'assistenza, quanto la formazione, l'educazione e il porsi delle
domande. Per fare un esempio, la Caritas non solo si occupa di nutrire
gli affamati, ma prima ancora di questo ricerca i motivi per cui
esistano persone che non hanno da mangiare o che non hanno patria.
Riccardo ci ha detto che la Caritas non è solo un movimento, ma è la
Chiesa stessa! Papa Francesco ha detto “Continuate a portare avanti i
vostri ideali, siate la carezza misericordiosa del Signore!”.
Negli anni Settanta, ai giovani ragazzi viene lanciata la proposta
dell'obiezione e del servizio civile e alle ragazze quella dell'Anno di
volontariato sociale: Riccardo, come tanti altri giovani, ha accolto
questa proposta ed in questa occasione ha conosciuto la Caritas.
Riccardo ci ha fatto riflettere sul concetto di “vestito”:
- il vestito è la prima “protezione” dell'uomo: siamo nati nudi, ma
subito siamo stati vestiti e lo siamo sempre;
- il vestito non è solo protezione del corpo, ma è anche il modo in cui
vogliamo “raccontarci” agli altri;
- il vestito è un modo per creare differenze, il modo di vestirsi
determina dei gruppi di appartenenza (“il figo”, “lo sfigato”, il
“ricco”, il “povero”): siamo circondati da classi sociali non scritte ma
che ci condizionano;
Cerchiamo di... riflettere sulla Parola.
Questo mese per cercare di capire meglio l'opera di misericordia “Vestire
gli ignudi” abbiamo deciso di soffermarci sul significato che hanno gli
abiti nelle Scritture.
Siamo infatti sempre più abituati a dare all'abito un'importanza sbagliata,
che sia troppa o troppo poca. Basta pensare a quante volte giudichiamo
qualcuno da come è vestito, o quanto semplicemente siamo abituati a
dare per scontato la possibilità che abbiamo di coprirci facendo
dell'indumento non solo un bisogno ma anche un vezzo.
Abbiamo così scelto dei brani in cui l'abito ha un ruolo chiave per capirne
meglio il significato.
Vi proponiamo degli spunti su cui abbiamo riflettuto insieme.
• 1° brano - Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre
“Allora si apersero gli occhi ad ambedue, e s'accorsero ch'erano ignudi;
e cucirono delle foglie di fico, e se ne fecero delle cinture”
Siamo sempre più abituati a personalizzare e curare il nostro
abbigliamento... e se gli stessimo dando troppa importanza? Abbiamo
mai pensato all'abito come una forma di pudore e rispetto verso chi ci sta
davanti?
• 2° brano - Figliol prodigo
“Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e
rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.”
In questo brano il Padre restituisce la dignità al figlio pentito e gli
dimostra il suo affetto immutato vestendolo. Siamo consapevoli del fatto
che l'abito è un dono di cui non tutti dispongono?
• 3° brano - La crocifissione di Gesù
“Così si adempiva la Scrittura: Si son divisi tra loro le mie vesti e sulla
mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.”
I quattro soldati spogliano Gesù della propria veste privandolo
apparentemente della Sua dignità. La realtà è che non riescono a dividerla
tra loro perché non ha cuciture. Questo episodio è simbolo di come si
possa vivere l'essenza di Gesù solo in comunione e condivisione.
• 4° brano – Il cieco Bartimeo
“Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.”
E noi cosa siamo disposti a gettar via per correre verso Gesù?
Cerchiamo di …
Durante una delle riunione di questo mese, abbiamo parlato del concetto
di “comunità”, arrivando alla seguente definizione: “insieme di persone
unite tra loro da rapporti sociali e interessi comuni”.
Abbiamo riflettuto sui gruppi di cui ci troviamo a far parte nelle varie
circostanze della vita quotidiana, come ad esempio classe scolastica,
squadra sportiva, gruppo giovanissimi/ACR, gruppo di amici, famiglia
ecc.
Abbiamo poi riflettuto in modo particolare sulla nostra comunità
parrocchiale, cercando di di individuare quali sono i gruppi che si trovano
all'interno di essa e che spesso neanche conosciamo: ACR, catechisti,
gruppi famiglie, centro d'ascolto, corso pre-matrimoniale (CPM), corso di
preparazione al Battesimo, Consiglio Pastorale Parrocchiale, gruppo
anziani ecc.
Dopo aver approfondito il concetto di “comunità”, abbiamo intervistato
alcune persone che fanno parte della nostra comunità parrocchiale, pur
essendo non sempre evidenti: il primo è Luca E. , il secondo Latifs e il
terzo Gheorghe. Le domande sono state le seguenti:
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Nome?
Luca (L)
Latifs (La)
Gheorghe (G)
Età?
L: 11
La: 45
G: 56
Luogo di nascita?
L: Genova
La: Marocco
G: Romania
Da quanto tempo sei in Italia?
La: da 16 anni
G: da 9 anni
...conoscere meglio la nostra Comunità!
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Famiglia?
L: mamma, papà e sorellina
La: ho due figli gemelli in Marocco
G: due bambini ormai grandi in Romania
Religione?
L: cattolico
La: musulmano
G: ortodosso
Mestiere/Ruolo nella comunità?
L: chierichetto
La: giardiniere
G: disoccupato
Quali sono gli aspetti positivi e negativi della comunità di San
Rocco?
L: non mi piacciono le campane delle 7:30 al sabato mattina,
ma sono contento di far parte della comunità perché mi
diverto, passo il tempo e mi sento carico dopo le varie attività
La: ci sono tante persone gentili
G: la disponibilità e la gentilezza di molte persone.