Studio sulla popolazione di trota marmorata (Salmo trutta

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Studio sulla popolazione di trota marmorata (Salmo trutta
S. SALVIATI, E. MARCONATO, G. MAIO, A. MARCONATO
Studio sulla popolazione di trota marmorata
(Salmo trutta marmoratus) del F. Brenta
in Provincia di Vicenza
Studio Associato
AQUAPROGRAM
Via Beggiato, 15
VICENZA
Indice
1. Introduzione
2. Metodologie utilizzate
pag. 1
4
2.1. Area di studio
4
2.2. Cattura degli esemplari
2.3. Indice di purezza
2.4. Determinazione dell'età e struttura di popolazione
2.5. Marcature e ricatture
4
6
8
8
2.6. Analisi del contenuto stomacale
2.7. Statistiche di pesca
3. Risultati
8
10
11
3.1. Accrescimento
3.2. Densità, struttura e dinamica di popolazione
3.3. Marcature e spostamenti
3.4. Biologia riproduttiva
11
23
30
34
3.5. Pressione di pesca
3.6. Analisi contenuti stomacali
38
41
4. Discussione
43
5. Bibliografia
47
Al presente studio hanno partecipato:
dr. Stefano Salviati
dr. Enrico Marconato
dr. Giuseppe Maio
dr. Vanny Perini
dr. Andrea Marconato
sig. Nazareno Lucarda
Ringraziamenti
Si desidera vivamente ringraziare il Presidente della Concessione Acque
Brenta, sig. Giorgio Tartaggia, per la fattiva collaborazione e la sensibilità dimostrata.
Un particolare ringraziamento va ai sigg. Vladimiro Cappati, Livio Secco e Vittore
Vettori che con entusiasmo e zelo hanno offerto la loro disponibilità durante le
operazioni di campagna.
Si ringraziano inoltre tutti i pescatori incontrati lungo le rive del F. Brenta
durante lo svolgimento di questa ricerca, per le preziose informazioni e per l'attenzione
prestataci.
Introduzione
1
1. Introduzione
La trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) è un interessante salmonide
endemico del distretto padano-veneto (Bianco 1987; Gandolfi et al. 1991). Dalpino
(1935), Gridelli (1936) e Pomini (1937) furono tra i primi ad occuparsi di questa forma
descrivendola per varie acque dell'Italia Settentrionale ed evidenziandone le particolarità
rispetto alla trota di torrente (Salmo trutta) più comunemente denominata trota fario.
Rispetto a quest'ultima, esternamente la trota marmorata si distingue per il caratteristico
disegno marmoreggiato sul dorso e sui fianchi, per la testa grande ed allungata e per
l'assenza dei 'pallini' rossi tipici della trota di torrente. Oltre agli aspetti morfologici la
marmorata si differenzia anche per altre caratteristiche. Il suo habitat preferenziale è
rappresentato dal tratto pedemontano e dell'alta pianura dei principali corsi d'acqua e
spesso la sua distribuzione si sovrappone a quella di specie quali il temolo (Thymallus
thymallus) e il barbo canino (Barbus meridionalis). La trota marmorata inoltre, rispetto
alla fario, sembra avere una maggiore tendenza all'ittiofagia. Qest'ultima tendenza viene
anche favorita dalle notevoli dimensioni che questo salmonide può raggiungere; non
sono rari esemplari che superano i 60 cm di lunghezza e sono note catture di esemplari
con peso superiore ai 20 kg.
Benché le caratteristiche biologiche della trota marmorata siano state
riconosciute come ben distinte da quelle degli altri salmonidi presenti nelle nostre
acque, la sua posizione sistematica è sempre stata controversa e tutt'ora è oggetto di
studi e discussione. Inizialmente veniva riconosciuta come una specie a sè stante
(Sommani 1948, 1969) e tale viene considerata dagli ittiologi jugoslavi (la marmorata è
presente anche in alcuni fiumi della Slovenia, della Croazia e della Dalmazia) (Gandolfi
et al. 1991). Il Tortonese (1970) basandosi sull'osservazione che la marmorata sembra
ibridarsi facilmente con la fario, la riconobbe solo come sottospecie e a tale definizione
si sono adeguati fino ai tempi attuali molti ittiologi italiani. Recentemente Gandolfi et
al. (1991) preferiscono descriverla come una semi-specie del complesso Salmo trutta. In
mancanza di studi accurati al riguardo la discussione rischiava di rimanere puramente
accademica, tuttavia sono ora disponibili alcune ricerche su basi genetiche (Patarnello et
al. 1994) le quali, pur non risolvendo il problema della corretta denominazione
sistematica, evidenziano che la marmorata è geneticamente strettamente affine agli altri
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Introduzione
2
salmonidi endemici italiani del gruppo Salmo trutta. Nonostante la somiglianza genetica
comunque la trota marmorata presenta caratteristiche biologiche uniche che la
distinguono dagli altri salmonidi e che la rendono importante dal punto di vista
ecologico e per la conservazione della diversità biologica. La sua affinità genetica con le
altre forme peraltro sottolinea la 'fragilità' di questa forma e il rischio di una
introgressione genetica completa che porterebbe di conseguenza alla sua scomparsa.
Benchè manchino al riguardo dati quantitativi, tutti gli autori concordano sul
fatto che le popolazioni di trota marmorata sono in forte contrazione numerica e di
areale (Tortonese 1967, 1980; Sommani 1961, 1966; Alessio e Gandolfi 1983; Forneris
1984; Alessio 1986; Marconato et al. 1986; Forneris et al. 1990; Stoch et al. 1992). Tra i
fattori generalmente invocati per spiegare il declino delle popolazioni di trota
marmorata vi sono le manomissioni ambientali e tra queste in particolare, i prelievi
idrici con conseguente riduzione delle portate, gli inquinamenti, la pressione di pesca
eccessiva e, soprattutto, le massicce e indiscriminate introduzioni di trote fario.
Quest'ultime oltre a provocare il già menzionato inquinamento genetico, si suppone
entrino in competizione con la marmorata e possano anche trasmettere malattie.
La situazione della popolazione di trota marmorata del Fiume Brenta
presenta gli stessi problemi osservati nella maggior parte degli altri fiumi italiani
originariamente abitati da questo Salmonide. Secondo alcuni vecchi pescatori nella
Brenta un tempo la marmorata era l'unico salmonide presente e solo a partire dagli anni
'50, con l'inizio di massiccie introduzioni di trota fario e trota iridea si sarebbe verificato
il rapido calo numerico della marmorata. Tutti concordano con il fatto che la
popolazione di marmorata abbia subito un forte declino e con la necessità di porre
rimedio a questa situazione cercando, se possibile, di riportare la densità ai livelli
originari. Per poter intervenire in modo razionale e proporre azioni in favore della
salvaguardia di questo salmonide sono necessarie informazioni sulla sua biologia ed
ecologia. E' con questo obiettivo che è stata condotta un'indagine quadriennale sulla
popolazione di trote marmorate presenti nel tratto della Brenta che scorre nel territorio
della Provincia di Vicenza.
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Introduzione
3
In particolare l'indagine si è rivolta alla raccolta di dati e informazioni su:
• accrescimento
• struttura e dinamica della popolazione
•
migrazioni
• riproduzione
• ecologia
• pressione di pesca
Sulla base di queste informazioni verranno proposte delle misure atte a
tutelare e conservare questa specie anche ai fini della attività di pesca sportiva.
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Metodologie utilizzate
4
2. Metodologie utilizzate
2.1. Area di Studio
La ricerca sulla trota marmorata si è protratta per quattro anni dall'Aprile
1990 all'Aprile 1994. Sono state effettuate campagne di campionamento stagionali in 8
stazioni (vedi Fig. 1) sul F. Brenta così posizionate:
Stazione
Località
Numero campionamenti
1
Pianello
6
2
Solagna
7
3
Bassano (Cà Barzizza)
5
4
Bassano (Cascatelle)
3
5
Marchesane (Fornaci)
12
6
Cartigliano
2
7
Friola (Cave Tellatin)
3
8
Friola (a valle ponte)
16
Il maggior sforzo di ricerca è stato sviluppato durante la stagione
riproduttiva della trota marmorata; è questo un periodo critico del ciclo biologico della
specie e informazioni sulla sua biologia riproduttiva sono di grande importanza ai fini
gestionali.
2.2. Cattura degli esemplari
In tutte le sezioni si è proceduto al campionamento della fauna ittica per
mezzo di storditore elettrico a corrente continua pulsata e voltaggio modulabile (0.3-7
A, 150-360 V).
Questo strumento consente la cattura agevole dei pesci presenti in corsi
d'acqua dolce di piccole e medie dimensioni e garantisce la minor selettività per quanto
riguarda le specie e le dimensioni rispetto alle comuni attrezzature di pesca (reti, nasse
etc.).
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Metodologie utilizzate
1
5
L. di Corlo
T. Cismon
F. Brenta
Valstagna
Mignano
2
3
4
Bassano
5
6
7
Friola
8
F. Brenta
Figura 1. Area e stazioni di campionamento.
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Metodologie utilizzate
6
Oltre a questo, se usato in modo appropriato, garantisce l'incolumità dei
pesci catturati e la possibilità di reimmettere il materiale ittico una volta rilevate le
caratteristiche dei singoli individui. Le metodologie statistiche e matematiche applicate
ai dati di questi campionamenti si rifanno a Ricker (1975). Le informazioni ottenibili
tramite questi campionamenti sono: densità di popolazione, tassi di accrescimento e
biomassa ittica presente.
La stima della densità di popolazione è stata ottenuta dividendo il numero di
esemplari catturati in un singolo passaggio per la lunghezza del tratto campionato.
Generalmente la stazione di campionamento corrispondeva ad una massicciata laterale
del fiume in cui erano presenti i microambienti ideali per la marmorata, costituiti da
anfratti e buche nascosti parzialmente da massi o vegetazione sporgente. Di ogni
esemplare catturato è stata rilevata la lunghezza alla forca caudale (LF) approssimata al
millimetro e il peso approssimato al grammo.
Alcune osservazioni sono state condotte anche da esperti subacquei per
rilevare la presenza dei pesci in zone non facilmente campionabili e per ridurre il
disturbo causato dall'elettropesca
2.3. Indice di Purezza
Abbiamo definito un indice di purezza della trota marmorata basato sulle
caratteristiche morfologiche e cromatiche degli esemplari catturati seguendo le seguenti
definizioni standardizzate:
M0 - esemplare di trota marmorata pura: testa molto sviluppata, marmoreggiatura
evidente su tutto il corpo, assenza di pallini rossi (vedi foto 1).
M1 - ibrido con caratteristiche prevalenti della marmorata: testa sviluppata rispetto
al tronco, marmoreggiatura evidente, presenza di striature rossastre o di qualche pallino
rosso (vedi foto 2).
M2 - ibrido con caratteristiche intermedie alle forme parentali: testa piccola o non
molto sviluppata rispetto al tronco, marmoreggiatura ancora evidente sul dorso e sugli
opercoli, tendenza a formare macchie sui fianchi, presenti pallini rossi.
M3 - ibrido con caratteristiche prevalenti di trota fario: testa piccola,
marmoreggiatura ancora evidente sugli opercoli ma molto ridotta sulle altre parti del
corpo, presenti numerose macchie nere e pallini rossi.
L'indice di purezza è calcolato come:
Imp =
∑M
i
N
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Metodologie utilizzate
Foto 1. Marmorata pura (in alto). Foto 2. Ibrido M1 (in basso).
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7
Metodologie utilizzate
8
dove M0=1, M1=1/2, M2=1/4, M3=1/8. L'indice assume valori compresi tra 1 (quando
la popolazione è costituita solo da marmorate pure) e 0.125 (quando la popolazione è
costituita solo da ibridi M3).
2.4. Determinazione dell'età e struttura di popolazione
E' stata condotta l'analisi scalimetrica (vedi foto 3) per la determinazione
dell'età su un sottocampione rappresentativo delle varie classi di lunghezza.
Quest'ultimo dato consente di effettuare le stime di densità per coorte, che si
rivelano più attendibili rispetto alle valutazioni offerte dal campione nel suo complesso,
a causa della diversa catturabilità degli individui in funzione della lunghezza.
Con l'informazione relativa alla lunghezza media per classe di età, si è
cercato di ricavare le curve di accrescimento teorico in lunghezza secondo l'espressione
di von Bertalanffy (Von Bertalanffy Growth Equation - VBGE):
LFt = LF∞ ⋅ 1 − e
c− kbt − t gh
0
dove LF∞ è la lunghezza massima teorica raggiungibile dalla specie in quell'ambiente e
LFt è la lunghezza alla forca caudale al tempo t.
2.5. Marcature e ricatture
Sono state marcate 153 trote marmorate di lunghezza superiore a 30 cm. I
marchi utilizzati (vedi foto 4) erano numerati progressivamente e venivano ancorati
sulla muscolatura dorsale del pesce per mezzo di un apposito stiletto. I pesci marcati
potevano essere successivamenti ricatturati e così facilmente identificati.
2.6. Analisi contenuto stomacale
Sono stati raccolti dati circa l'alimentazione delle marmorate utilizzando
esemplari di taglie diverse. Il contenuto stomacale è stato analizzato al microscopio per
la determinazione degli organismi semidigeriti presenti.
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Metodologie utilizzate
Foto 3. Scaglia di marmorata (ingr.: 20X) (in alto). Foto 4. Marcatura (in basso).
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Metodologie utilizzate
10
2.7. Statistiche di pesca
Sono stati analizzati statisticamente i dati sulle catture di marmorate che
erano indicati sui tesserini di pesca negli anni compresi tra il 1990 e il 1993. Si sono
ricavate informazioni sul totale delle trote marmorate catturate e sulle località di
prelievo.
Sono stati effettuati controlli sui cestini dei pescatori per il calcolo della
CPUE (Catch per Unit of Effort).
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Risultati
11
3. Risultati
3.1. Accrescimento
I rapporti lunghezza-peso delle trote catturate vengono descritti dalla
relazione
ln(W) = a + b ln(LF)
dove W è il peso espresso in grammi e LF è la lunghezza alla forca misurata in mm.
In Tabella 1 vengono riportati i valori delle costanti a e b divisi per stazione,
per tipo (M0, M1, M2, M3) e per dati raccolti durante e al di fuori della stagione
riproduttiva.
In Tabella 2 e Figura 2 sono invece riportati rispettivamente i valori dei
parametri e le rette di tutti i dati riuniti, separati unicamente per tipo di trota.
L'analisi della covarianza indica che le rette non sono tra di loro diverse e in
media le marmorate pure, a parità di lunghezza, pesano quanto le forme ibride.
Nel corso dell'indagine sono state prelevate ed esaminate le scaglie di 389
esemplari di trote marmorate e ibridi.
La scaglia si accresce per la continua deposizione di materiale inorganico
(sali di calcio e silicio) apposto sulla sua parte esterna a costituire una serie di anelli
concentrici: la deposizione avviene durante tutto l'anno, ma nei mesi invernali (da
ottobre a febbraio), si verifica un forte rallentamento nella crescita della struttura ossea e
la conseguente formazione di una zona di addensamento degli anelli. Quest'area viene
detta "annulus" (vedi foto 3). Il conteggio degli annuli permette di definire l'età
dell'animale. Nella trota marmorata l'interpretazione delle scaglie si presenta
relativamente semplice anche se negli esemplari più grandi l'addensamento degli anelli
può comportare qualche problema di lettura. Nonostante ciò, le età delle trote marcate e
ricatturate successivamente sono sempre state confermate dalla seconda lettura.
Benchè i dati di età siano stati raccolti durante tutto l'anno, per poter
confrontare i tassi di accrescimento tra tipi e stazioni, abbiamo utilizzato solamente i
dati raccolti nei mesi di Ottobre-Dicembre quando l'accrescimento è nullo o molto
ridotto; l'elevato numero di dati raccolti ha permesso di costruire delle curve di
accrescimento molto buone.
Tabella 1. Relazioni lunghezza-peso per stazione, per tipo di trota e per periodo.
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Risultati
Stazione
1
2
5
8
Specie
M0
M1
M2
M3
M0
M1
M2
M3
M0
M1
M2
M3
M0
M1
M2
M3
M0
M1
M2
M3
M0
M1
M2
M3
M0
M1
M2
M3
M0
M1
M2
M3
a
-11.0
-8.6
-11.5
-11.5
-17.2
-10.3
-5.5
-9.3
-8.5
-11.3
-10.9
-10.5
-9.6
-11.7
-10.2
-11.0
-9.0
-11.4
-11.6
-11.0
-9.0
-11.4
-10.8
-10.7
-11.8
-11.2
-11.3
-10.2
-10.2
-11.3
-10.7
12
b
2.92
2.52
3.01
3.01
3.99
2.78
1.97
2.64
2.46
2.99
2.77
2.83
2.71
2.96
2.78
2.93
2.57
3.00
3.06
2.93
2.57
3.08
2.89
2.89
3.08
2.97
2.99
2.80
2.79
2.98
2.87
r
0.993
0.927
0.996
0.988
0.998
1.000
0.849
0.933
0.863
0.998
0.990
0.978
0.977
0.997
0.968
0.995
0.938
0.997
0.999
0.995
0.938
0.997
0.989
0.985
0.985
0.989
0.992
0.967
0.948
0.997
0.989
Periodo
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Rip.
Rip.
Rip.
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Rip.
Rip.
Rip.
Rip.
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Rip.
Rip.
Rip.
Rip.
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Non rip.
Rip.
Rip.
Rip.
Rip.
Tabella 2. Relazioni lunghezza-peso con i dati complessivi.
Specie
M0
M1
M2
M3
a
-10.6
-10.0
-11.3
-10.9
b
2.86
2.76
2.98
2.91
r
0.978
0.946
0.996
0.990
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n
429
128
106
122
Risultati
13
Figura 2. Regressioni lunghezza-peso dei vari tipi di trote marmorate.
In Tab.3 sono riportati i dati di lunghezze e pesi alle varie età, separati per
tipo e per le varie stazioni di campionamento.
I grafici di Ford-Walford applicati a gruppi di dati contenenti anche valori
d'età superiori ai 4 anni mostrano chiaramente che l'accrescimento è di tipo asintotico
solo fino al quarto anno, successivamente sembra esserci un'accelerazione nel tasso di
accrescimento che porta verso un nuovo asintoto. Non è quindi possibile descrivere con
un'unica funzione teorica VBGE l'accrescimento in lunghezza della trota marmorata.
Tuttavia per confrontare l'accrescimento tra trote di stazioni diverse abbiamo calcolato
le VBGE per le prime 4 classi d'età.
In Tab. 4 vengono riportati i valori osservati e i valori attesi dalla VBGE per
le stazioni n° 1, 2, 5, 8 separatamente per marmorate pure e ibridi, relativamente al
periodo invernale.
Non sembrano esserci significative differenze di accrescimento tra ibridi e
marmorate pure almeno fino al 4° anno d'età, e non vi sono evidenti differenze tra
stazioni.
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Risultati
14
Tabella 3. Valori di lunghezza e peso per classe di età.
Trota Marmorata
Stazione Età (anni)
1
2
5
8
LF (mm)
Peso (g)
Ibridi
LF (mm)
Peso (g)
1
-
-
2
3
4
256.5
309.2
375.1
172
307
556
213.7
284.9
338.7
108
250
415
1
2
3
4
124.0
219.2
339.6
417.6
23
121
443
815
128.0
251.5
314.3
449.0
29
187
346
929
5
6
499.5
-
1376
-
520.0
1393
1
2
3
4
222.1
317.2
381.7
123
357
619
208.1
286.1
-
103
265
5
6
415.0
556.6
780
1930
400.0
-
717
1
99.5
16
98.8
13
2
3
4
5
6
7
255.2
325.7
360.6
411.0
600.0
198
388
513
732
2062
228.9
310.8
369.7
-
143
351
584
-
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Risultati
15
Tabella 4. Valori di lunghezza alla forca (in mm) per classe di età osservati ed attesi
secondo il modello di accrescimento teorico (VBGE).
Stazione 1
Età
1
2
3
4
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
Marmorata
106
102
265
261
345
346
390
390
Ibridi
104
107
235
236
315
323
378
382
Stazione 2
Età
1
2
3
4
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
Marmorata
138
---
219
---
332
---
407
---
Ibridi
128
121
270
269
360
356
409
407
Stazione 5
Età
1
2
3
4
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
Marmorata
113
120
237
242
306
322
362
373
Ibridi
105
102
208
207
286
285
343
342
Stazione 8
Età
1
2
3
4
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
oss.
VBGE
Marmorata
116
112
225
226
310
307
367
366
Ibridi
98
98
229
227
311
313
370
371
Nella stazione 1, in corrispondenza della bandita di Pianello, si osserva una
maggiore rapidità di crescita delle marmorate giovani rispetto agli ibridi (vedi Tab. 5),
anche se i valori della VBGE per le marmorate, soprattutto per le taglie superiori, sono
stati calcolati con un numero di esemplari limitato. In questa zona sussistono condizioni
ecologiche ideali per la riproduzione delle marmorate più che per l'accrescimento
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Risultati
16
ponderale; infatti i pesci di maggiori dimensioni trovano ambienti più adatti nei tratti di
fiume caratterizzati da portate più consistenti e substrati ricchi di massi e ripari naturali.
Tabella 5. Valori dei parametri della VBGE (LF∞ ,K e t0) nelle varie stazioni.
Stazione
Specie
LF∞ (mm)
K
t0
SE(LF∞)
1
Marmorata
Ibridi
Fario
441
505
395
0.633
0.382
0.418
0.584
0.388
0.034
4.246
17.790
19.155
2
Marmorata
Ibridi
Fario
480
378
0.531
0.422
0.455
-0.0004
7.222
13.180
5
Marmorata
469
0.408
0.311
24.438
Ibridi
503
0.304
0.250
3.189
Marmorata
517
0.328
0.261
10.204
Ibridi
486
0.402
0.442
8.800
Marmorata
Ibridi
511
520
0.337
0.344
0.249
0.375
4.956
17.578
8
5+8
Nella stazione 2 non è stato possibile calcolare la VBGE della marmorata
poichè non si dispone di una quantità di dati sufficiente per la definizione delle
lunghezze della classe d'età 1; inoltre in questa zona si concentrano le marmorate più
grandi durante le migrazioni riproduttive per la presenza dello sbarramento di Mignano.
Tale situazione ha creato una amplificazione nel calcolo delle lunghezze medie delle
classi d'età superiori per cui il calcolo della curva di accrescimento non risulterebbe
comunque attendibile.
Nelle stazioni 5 e 8, a valle di Bassano, aumenta la lunghezza massima
raggiungibile dalle marmorate (calcolata con i dati dei primi 4 anni) e diminuisce invece
il tasso di crescita.
Raggruppando i dati delle stazioni 5 ed 8, caratterizzate da tipologie
ambientali simili e confrontando gli accrescimenti con quelli della stazione 1, a
tipologia metarhitrale (vedi Tab. 5), si osserva un minor accrescimento nella stazione
più a monte sia per le marmorate pure che per gli ibridi.
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Risultati
17
Se si confrontano i dati di accrescimento tra la marmorata, gli ibridi e la
fario si nota (vedi Tab. 5) come la lunghezza massima potenzialmente raggiungibile sia
inferiore per la trota fario rispetto alle prime due.
In Fig.3 sono riportate le curve di accrescimento teorico per trote fario e
marmorate a monte e a valle di Bassano
La distribuzione di frequenza delle classi di lunghezza (vedi Figg. 4, 5, 6 e
7) è diversa nelle varie stazioni. Nella zona di Primolano si sono trovate marmorate
appartenenti al IV anno d'età sia in autunno-inverno che in primavera-estate;
relativamente agli ibridi invece, anche se più numerosi, erano presenti individui del IV
anno d'età soltanto in inverno, in concomitanza della stagione riproduttiva, mentre nei
periodi primaverile ed estivo vi sono solo animali appartenenti alle classi d'età inferiori
(I,II,III).
Nella stazione 2 di Solagna è possibile individuare una certa struttura di
popolazione soltanto nel periodo invernale poichè nel periodo primaverile ed estivo si
sono catturati pochi pesci; sono presenti marmorate appartenenti a 5 classi d'età con
individui che raggiungono i 55 cm di lunghezza. Gli ibridi presentano 5 classi d'età con
individui dell'ultimo anno di lunghezza media di 51 cm. In questa stazione è stata
catturata anche una marmorata di 7 anni che misurava 56 cm. Le classi d'età più
numerose, sia per la marmorata che per gli ibridi, sono la III e la IV.
Nella stazione 5 di Marchesane il numero di classi d'età delle marmorate
rispetto agli ibridi è superiore sia nel periodo autunno-invernale che nel periodo
primaverile-estivo. E' stata catturata una grossa marmorata lunga 70 cm di sette anni
d'età. Numericamente le coorti II, III e IV sono le più ricche di individui per quanto
riguarda la marmorata. Gli ibridi invece assommano il maggior numero di esemplari
nelle coorti II e III. L'esemplare di lunghezza massima catturato in questa stazione è
stato di 44.8 cm, appartenente alla IV classe d'età.
Nella stazione 8 di Friola, nella quale è stato svolto il maggior numero di
campionamenti poichè ricadeva all'interno della Zona di Protezione a pesca
regolamentata, sono state catturate numerose marmorate. Nel periodo invernale sono
stati catturati esemplari di 60-70 cm e di sette anni d'età; dal grafico della distribuzione
di frequenza delle lunghezze si individuano almeno 5 classi d'età per la popolazione di
marmorata presenti durante tutto l'anno. In autunno-inverno gli esemplari più grandi, e
per ciò più vecchi, migrano alla ricerca di siti riproduttivi idonei e più facilmente
vengono catturati in questo ambiente.
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Risultati
18
Figura 3. Curve di accrescimento teorico (VBGE) per trote fario e marmorate a monte e
a valle di Bassano.
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Risultati
Figura 4. Distribuzione di frequenza delle lunghezze delle trote marmorate e degli
ibridi nella Stazione 1.
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19
Risultati
Figura 5. Distribuzione di frequenza delle lunghezze delle trote marmorate e degli
ibridi nella Stazione 2.
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20
Risultati
Figura 6. Distribuzione di frequenza delle lunghezze delle trote marmorate e degli
ibridi nella Stazione 5.
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21
Risultati
Figura 7. Distribuzione di frequenza delle lunghezze delle trote marmorate e degli
ibridi nella Stazione 8.
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22
Risultati
23
Gli ibridi sono numericamente inferiori rispetto alle marmorate in questa
zona; la popolazione è costituita mediamente da 4 classi d'età sia nel periodo autunnaleinvernale che nel periodo primaverile-estivo. Le classi d'età con maggior numero di
individui sono la II e la III; sono stati qui catturati esemplari lunghi al massimo 45,0 cm
di 4 anni d'età.
3.2. Densità, struttura e dinamica di popolazione
La densità delle trote marmorate e dei loro ibridi nelle varie stazioni e nei
vari campionamenti sono riportate in Tab. 6.
La stazione 8 (Friola) è quella che presenta la maggior densità media; in
generale la densità di trote marmorate pure aumenta procedendo da Nord a Sud (Figg. 8,
9, 10 e 11) (Correlazione per ranghi di Spearman, variabile dipendente: densità
marmorate, var. indipendente: posizione stazione (Nord verso Sud), r=0.89, P<0.001).
Nelle singole stazioni si osserva una certa variabilità della densità tra i
diversi campionamenti, in parte dovuta a fattori stagionali e in parte a differenze legate a
modifiche delle condizioni di campionamento (specialmente per effetto delle variazioni
di portata d'acqua del fiume). Tuttavia i valori di densità hanno evidenziato dei massimi
durante il 1990, seguiti da valori più bassi negli anni successivi. In particolare l'analisi
applicata ai dati della stazione 8 (Friola) non consente di validare questa osservazione
per le marmorate pure (test=2.58, p=0.46, Kruskal-Wallis Test) catturate nei mesi
invernali, mentre per le marmorate pure sommate agli ibridi (test=4.68, p=0.196, K-W
test) si osserva un netto calo di densità nel corso degli anni. L'analisi condotta sui dati di
tutte le stazioni riunite mostra invece che la densità delle marmorate è
significativamente variata nei quattro anni di studio (test=9.04, p=0.028, K-W test).
Questo risultato non viene confermato se l'analisi viene invece effettuata su tutte le
marmorate compresi gli ibridi (test=5.05, p=0.16, K-W test). In ogni caso le differenze
sembrano essere dovute unicamente ai valori elevati registrati nel 1990 mentre negli
anni successivi le densità sono rimaste su valori pressochè costanti.
La presenza di ibridi è purtroppo diffusa in tutto il corso del fiume Brenta,
anche se da Nord a Sud la percentuale di marmorate rispetto agli ibridi cresce in
maniera evidente (vedi Fig. 12)
Nelle varie stazioni la percentuale delle diverse forme di ibridi è abbastanza
bilanciata (vedi Tab. 7), e l'indice di purezza nelle stazioni cresce da Nord a Sud.
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Risultati
24
Tabella 6. Densità delle trote marmorate e degli ibridi (ind./m2).
Stazione
Campione
1
1 (24.10.90)
2 (13.02.92)
3 (04.06.92)
4 (26.11.92)
5 (23.03.93)
6 (07.12.93)
1 (01.06.90)
2 (09.11.90)
3 (06.12.91)
4 (28.05.92)
5 (26.11.92)
6 (23.03.93)
7 (07.12.93)
1 (15.11.90)
2 (06.12.90)
3 (20.12.90)
4 (11.06.91)
5 (24.10.91)
6 (28.11.91)
7 (09.12.91)
8 (02.10.92)
9 (13.11.92)
10 (19.03.93)
11 (01.07.93)
12 (26.11.93)
1 (01.06.90)
2 (09.10.90)
3 (15.11.90)
4 (06.12.90)
5 (20.12.90)
6 (04.03.91)
7 (11.06.91)
8 (24.10.91)
9 (28.11.91)
10 (09.12.91)
11 (28.05.92)
12 (02.10.92)
13 (13.11.92)
14 (19.03.93)
15 (01.07.93)
16 (26.11.93)
2
5
8
Densità
totale
0.712
0.041
0.306
0.133
0.037
0.106
0.017
0.087
0.033
0.060
0.103
0.025
0.070
0.208
0.076
0.052
0.036
0.072
0.028
0.056
0.063
0.054
0.031
0.020
0.195
0.505
0.090
0.230
0.085
0.083
0.050
0.160
0.105
0.080
0.145
0.100
0.043
0.066
0.190
0.045
Densità
marmorate
0.212
0.011
0.086
0.050
0.010
0.018
0.010
0.042
0.010
0.050
0.044
0.015
0.040
0.116
0.072
0.032
0.024
0.044
0.024
0.043
0.040
0.025
0.014
0.008
0.009
0.335
0.055
0.160
0.055
0.075
0.030
0.110
0.065
0.055
0.085
0.085
0.043
0.040
0.090
0.031
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Densità
ibridi
0.500
0.030
0.220
0.083
0.027
0.088
0.007
0.045
0.023
0.010
0.059
0.010
0.030
0.092
0.004
0.020
0.012
0.028
0.004
0.013
0.023
0.029
0.017
0.012
0.105
0.170
0.035
0.070
0.030
0.008
0.020
0.050
0.040
0.025
0.060
0.015
0.000
0.022
0.100
0.014
Risultati
Figura 8. Densità delle trote marmorate pure e complessiva nella Stazione 1.
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25
Risultati
Figura 9. Densità delle trote marmorate pure e complessiva nella Stazione 2.
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26
Risultati
Figura 10. Densità delle trote marmorate pure e complessiva nella Stazione 5.
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27
Risultati
Figura 11. Densità delle trote marmorate pure e complessiva nella Stazione 8.
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28
Risultati
29
Figura 12. Composizione percentuale della popolazione di trota marmorata e
andamento dell'IMP nelle varie stazioni.
Tabella 7. Percentuali di marmorate pure e ibridi nelle varie stazioni.
Stazione
M0
M1
M2
M3
IMP
n
1
28.1%
21.6%
24.2%
26.1%
0.482
153
2
50.5%
15.2%
17.2%
17.2%
0.645
99
3
73.6%
0%
5.3%
21.1%
0.776
19
4
47.0%
17.6%
17.6%
17.6%
0.625
17
5
62.7%
14.5%
9.3%
13.4%
0.739
193
7
65.3%
11.5%
11.5%
11.5%
0.754
26
8
62.8%
16.3%
10.6%
10.2%
0.749
471
3.3. Marcature e spostamenti
Complessivamente nei quattro anni di studio sono state marcate 153 trote tra
marmorate e ibridi di cui 33 nel 1990, 31 nel 1991, 52 nel 1992 e 37 nel 1993. La
lunghezza media delle trote marcate è stata di 38.3 cm, la più piccola misurava 29.9 cm
e la più grande 74.0 cm (Fig. 13); si è evitato di marcare trote di dimensioni inferiori ai
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Risultati
30
30 cm in quanto esperienze precedenti hanno indicato che salmonidi di queste
dimensioni possono subire danni durante le operazioni di marcatura. La maggior parte
degli esemplari è stata catturata, marcata e rilasciata nelle stazioni n°8 (89 trote), n°5
(29 trote) e n°2 (16 trote); nelle altre stazioni sono stati catturati e marcati
complessivamente 19 pesci. Venticinque individui (16.3 %) sono stati ricatturati almeno
una volta, quattro (2.6 %) sono stati catturati 2 volte e un solo esemplare è stato
catturato 3 volte. Tutte le ricatture sono avvenute nella stessa stazione di prima cattura e
marcatura ad eccezione di due esemplari marcati nella stazione 8 e ricatturati uno a
Camazzole e l'altro a Fontaniva dopo essere stati allamati dai pescatori.
Il tempo medio trascorso tra la marcatura e la prima ricattura è stato di soli
3.2±2.3 mesi; nella maggior parte dei casi la ricattura è avvenuta entro due mesi dalla
marcatura e solo pochi casi riguardano ricatture avvenute dopo sei o più mesi (vedi Tab.
8 e Fig. 14).
Non sembra esservi correlazione tra dimensioni della trota marcata e sua
probabilità di ricattura:
classe di lunghezza
marcati
ricatturati
30-35 cm
29
5
35-40
61
11
40-45
36
8
45-75
27
4
(Test chi-quadro=1.09, g.l.=3, p=0.77)
In generale si può affermare che il tipo di marcatura utilizzato non ha
provocato danni evidenti alle trote; vari esemplari hanno mantenuto il marchio anche
per 9 mesi. In alcuni casi è stata evidenziata la presenza di una cicatrice, per altro ben
rimarginata, nella posizione dorsale dove solitamente viene inserito il marchio,
indicandone la perdita.
Tabella 8. Catture e ricatture di animali marcati.
Stazione Specie
8
M0
Marchio
Data
cattura
Data 1a
ricattura
B0576
9/10/90
4/03/91
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Data 2a
ricattura
Data 3a
ricattura
Risultati
31
8
M0
B0581
9/10/90
3/03/91
8
M0
B0586
9/10/90
15/11/90
8
M0
B0587
9/10/90
15/11/90
8
M0
B0592
9/10/90
15/11/90
8
M0
B0593
9/10/90
15/11/90
8
M0
B0594
9/10/90
8
M0
B0595
9/10/90
15/11/90
8
M0
B0598
9/10/90
6/12/90
8
M0
B0600
9/10/90
15/11/90
8
M0
B2507
2/10/92
8
M0
B2513
2/10/92
13/11/92
8
M0
B2542
19/12/91
28/05/92
8
M0
B2543
28/11/91
28/05/92
8
M0
B2545
28/11/91
19/12/91
1
M0
B2615
23/03/93
3/09/93
1
M0
B2620
23/03/93
1/07/93
8
M0
B2637
28/05/92
2/10/92
5
M0
B2644
13/11/92
19/03/93
8
M0
B2646
13/11/92
1/07/93
2
M1
B2652
26/11/92
23/03/93
2
M0
B2654
26/11/92
23/03/93
2
M0
B2655
26/11/92
23/03/93
2
M0
B2656
26/11/92
23/03/94
2
M0
B2657
26/11/92
23/03/93
8
M0
B2662
19/03/93
23/03/93
8
M0
B2833
24/10/91
19/12/91
8
M0
B2834
24/10/91
28/11/91
8
M0
B2894
6/12/90
20/12/90
8
M0
B2993
11/06/91
24/10/91
Ricatturata a Camazzole
Ricatturata a Fontaniva
AQUAPROGRAM - Vicenza
20/12/90
11/06/91
13/11/92
19/12/91
28/05/92
Risultati
32
Figura 13. Distribuzione di frequenza della lunghezza e del peso delle trote marcate.
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Risultati
33
Figura 14. Distribuzione di frequenza del numero di individui ricatturati,
in funzione del tempo intercorso tra marcatura e prima ricattura.
Dai pescatori si sono avute notizie di 2 sole catture di trote marcate; il
risultato è senza dubbio deludente ed è più probabile che vari pescatori non abbiano
comunicato i dati degli eventuali esemplari catturati ai responsabili del bacino.
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Risultati
34
3.4. Biologia riproduttiva
Il periodo riproduttivo della trota marmorata è limitato alla seconda metà del
mese di Novembre e al mese di Dicembre. Sembra che stimoli ambientali come le piene
autunnali del fiume, comunque collegati alla durata del fotoperiodo, favoriscano i
meccanismi fisiologici della deposizione. Nelle Tabelle 9, 10, 11 e 12 sono riassunti i
dati delle percentuali di individui a spremitura positiva nelle varie stazioni.
Tabella 9. Percentuali di spremitura nella Stazione 1.
Anno
1990-1993
marmorate
pure
età
n
%M
%F
% n.d.
% M+
% F+
1
2
3
4
5
7
9
6
4
10
-11.1
33.3
-10
-18.8
67.7
25
70
100
54.5
-75
20
--100
-100
------
ibridi
1
2
3
4
5
20
33
9
-10
21.2
11.1
-5
24.2
55.5
100
85
54.5
33.3
-50
57.1
--
--25
40
Tabella 10. Percentuali di spremitura nella Stazione 2.
Anno
1990-1993
marmorate
pure
età
n
%M
%F
% n.d.
% M+
% F+
1
2
3
4
5
2
5
13
5
10
-40
46.1
20
10
-40
38.4
80
70
100
20
15.3
-20
-100
33.3
100
100
-100
-25
--
ibridi
1
2
3
4
5
1
12
15
11
2
-33.3
60
45.4
--
-8.3
26.6
54.6
100
100
58.3
13.3
---
-100
88.8
80
--
---33.3
50
AQUAPROGRAM - Vicenza
Risultati
35
Tabella 11. Percentuali di spremitura nella Stazione 5.
Anno
1990
marmorate
pure
1991
marmorate
pure
1992
marmorate
pure
1993
marmorate
pure
1990-1993
marmorate
pure
ibridi
età
n
%M
%F
% n.d.
% M+
% F+
1
2
3
4
5
6
7
4
8
16
14
3
2
1
-25
25
42.8
-50
--
-12.5
37.5
35.7
67.7
50
100
100
62.5
37.5
21.4
33.3
---
-100
75
66.6
-100
--
--16.6
-----
1
2
3
4
5
4
3
9
6
1
--55.5
33.3
--
-33.3
22.2
66.7
100
100
67.7
22.2
0
--
--50
100
--
----100
1
2
3
4
5
6
7
4
3
6
2
3
-------
---50
-66.7
100
100
100
50
100
33.3
-------
---16.6
-50
1
2
3
4
1
-1
1
--100
--
---100
-----
-----
-----
1
2
3
4
5
6
7
16
15
29
27
6
5
1
-13.3
24.1
29.6
-20
--
-13.3
37.9
48.1
50
60
100
100
73.3
37.9
22.2
50
20
--
-100
571
75
-100
--
--9.0
7.6
33.3
33.3
--
1
3
--100
-2
19
--100
-3
23
21.7
21.7
56.5
100
4
3
-66.6
33.3
-Tabella 12. Percentuali di spremitura nella Stazione 8
AQUAPROGRAM - Vicenza
-----
Risultati
Anno
1990
marmorate
pure
1991
marmorate
pure
1992
marmorate
pure
1993
marmorate
pure
1990-1993
marmorate
pure
ibridi
36
età
n
%M
%F
% n.d.
% M+
% F+
1
2
3
4
5
31
9
36
40
10
3.2
22.2
27.7
20.0
10
--11.1
20.0
30
96.7
77.7
61.1
60
60
-100
60
62.5
--
--25
25
--
2
3
4
5
10
20
12
3
-15
41.6
--
-30
41.6
66.7
100
55
16.6
33.3
-100
80
--
-50
40
--
2
3
4
2
12
9
-16.6
11.1
50
---
50
83.3
88.8
-100
100
----
1
2
3
4
2
1
1
2
--100
--
---100
100
100
---
--100
--
---50
1
2
3
4
5
43
21
64
60
12
2.3
9.5
23.4
20.0
8.3
-4.7
9.3
23.3
33.3
97.6
85.7
67.1
56.6
58.3
-100
73.3
66.6
--
--16.6
28.5
--
1
2
3
4
28
37
39
3
3.5
13.5
5.1
--
14.2
5.4
20.5
66.7
82.1
81.1
74.3
33.3
-100
50
--
-----
Nella stazione 8, il maggior numero di individui negli anni '90 e '91
determina dei risultati più affidabili da un punto di vista statistico rispetto agli anni
successivi. Questo effetto è verificabile anche nella stazione 5. Nelle stazioni 2 e 1 si è
preferito presentare tutti i dati complessivamente divisi per marmorate e ibridi, per la
relativa esiguità dei campionamenti.
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Risultati
37
Nelle marmorate pure, i maschi iniziano a riprodursi già al secondo anno,
mentre le femmine iniziano a deporre le uova l'anno successivo. La lunghezza media dei
maschi alla prima spremitura è di 24,1 cm circa, mentre le femmine misurano
mediamente 32,7 cm alla prima deposizione. Anche per gli ibridi i maschi si
riproducono al secondo anno con una lunghezza media di 23,9 cm e le femmine al terzo
e misurano mediamente 33,0 cm. E' comunque evidente che il periodo riproduttivo delle
marmorate pure è più ristretto rispetto agli ibridi che probabilmente risentono delle
influenze genetiche derivanti dalla fario (Fig. 15). Quest'ultima infatti prolunga la fase
di frega anche nei mesi di Gennaio e Febbraio; con le semine si è immesso poi del
materiale la cui maturazione gonadica presenta delle fluttuazioni veramente ampie.
Figura 15. Percentuale di individui a spremitura positiva nei vari mesi.
AQUAPROGRAM - Vicenza
Risultati
38
Attraverso le osservazioni subacquee è emerso che vi sono delle buone aree
di frega localizzate a livello della diga di Pianello e di Campolongo. La composizione
tipologica del substrato, caratterizzato da massicciate laterali e da estesi materassi
ghiaiosi, determina i microhabitat ideali per la deposizione delle uova. Le freghe delle
marmorate sono facilmente riconoscibili sul letto del fiume poichè hanno forma
elissoidale allungata di dimensione variabile tra gli 80 ed i 200 cm di lunghezza. Le
uova vengono deposte nella zona più a monte dell'area di frega e ricoperte con ghiaia
fine.
Il tempo della schiusa è di circa 420 gradi/giorno. Alla schiusa le larve con
sacco vitellino misurano circa 13-16 mm, e dopo 45 giorni circa 21 mm (Alessio et al.,
1990).
3.5. Pressione di pesca
In Tabella 13 sono riassunti i dati complessivi delle catture di trota fario e
marmorate relativi al controllo dei frontespizi dei tesserini della Concessione Acque
Brenta.
Tabella 13. Riassunto delle catture di marmorate
dall'analisi dei tesserini dei pescatori
Anno
1990
Numero
pescatori
4885
Numero
tesserini
4300
1991
4828
3570
Marmorate
catt. (M)
807
Fario
catt. (F)
124604
Giornate
pesca (G)
95340
Rapp.
F/M
154.4
Rapp.
M/G
0.0085
167284
106036
202.3
0.0078
178129
95027
333.6
0.0056
174249
91120
320.3
0.0060
LT=37.88 cm
827
LT=39.59 cm
1992
4285
3304
534
LT=38.12 cm
1993
4351
2286
544
LT=40.08 cm
Si osserva come ci sia stato un evidente calo nel numero di marmorate
catturate tra il 1990 e il 1993; parallelamente sembra aumentare leggermente la
lunghezza media delle catture. Altro dato che può essere indicativo della situazione del
popolamento riguarda il rapporto fario/marmorate che si dimostra in netto aumento dal
AQUAPROGRAM - Vicenza
Risultati
39
1990 al 1993 con una differenza tra il primo e l'ultimo anno del 107.4%. Il rapporto
marmorate ad uscita è pure in calo anche se con un recupero nel 1993.
Nella Tabella 14 vengono riassunte le località e il numero di catture delle
marmorate nei vari anni.
Tabella 14. Numero di trote marmorate catturate in varie zone del Bacino del Brenta.
Località
Pianello
Primolano
Forte Tombion
Cismon
Collicello
S. Marino
Rivalta
S. Gaetano
Valstagna-Carpanè
Oliero
S. Nazario
Campolongo
Mignano
Solagna
Campese
Pove
Ca' Barzizza
Bassano
Case Marchesane
Nove
Cartigliano
Tezze-Friola
Zona Carta Ittica
Zona Pianura (sud)
Zona Centro
Zona Montana
Zona Artificiale
Non precisata
Rg. Friola
Canale Sud
1990
20
18
2
46
3
0
3
12
53
33
28
31
0
50
7
8
10
89
34
42
20
20
60
97
16
16
8
76
1
3
1991
27
23
11
53
15
0
6
6
67
26
12
63
0
76
32
8
4
94
35
50
27
12
65
59
8
19
5
22
1
1
AQUAPROGRAM - Vicenza
1992
13
9
4
55
2
0
3
5
26
11
18
30
0
30
35
3
1
64
29
21
8
14
48
58
6
2
5
17
17
0
1993
13
11
2
38
4
0
4
8
40
28
27
47
0
21
11
4
15
68
27
15
13
13
51
49
1
4
2
9
19
0
Risultati
40
E' evidente un calo di catture nel tratto a Nord di Bassano (t=6.62 p=0.085
K-W test) mentre a Sud, nonostante siano intervenuti pesanti fenomeni di siccità del
fiume, ciò non è confermabile (t=1.278 p=0.73 K-W test).
Le località in cui si catturano maggiormente marmorate sono: Cismon,
Valstagna, Campolongo, Solagna, Bassano e Nove (vedi Fig. 16).
Un andamento nel calo delle catture di marmorate è stato verificato anche
tramite i controlli dei cestini dei pescatori (vedi Tab. 15).
Tabella 15. Statistiche riassuntive del controllo dei cestini.
Pescatori controllati
Trote fario
Trote marmorate
Tempo pesca totale (h)
Media CPUE (n° catture/h)
Varianza CPUE
Dev. Stand. CPUE
Errore stand. media CPUE
Coef. variazione CPUE
1990
280
268
8
530.95
0.532
0.619
0.787
0.047
1.479
1991
220
182
9
563.55
0.347
0.488
0.698
0.047
2.012
1992
195
212
2
516.65
0.480
0.457
0.676
0.048
1.407
1993
205
223
2
559.00
0.434
0.275
0.524
0.037
1.208
Figura 16. Andamento delle catture di marmorate in vari tratti del F. Brenta
AQUAPROGRAM - Vicenza
Risultati
41
Se da un lato il tempo di pesca totale si è mantenuto abbastanza stabile nel
campione di pescatori esaminati (542 ± 22 ore) così come la CPUE (0.420 ± 0.067
catture/ora), che indica il numero di catture di salmonidi all'ora, dall'altro è diminuito il
numero di marmorate catturate dai pescatori.
3.6. Analisi contenuti stomacali
Sono stati analizzati gli stomaci di 28 marmorate; la dieta è risultata
piuttosto varia ed è caratterizzata dalla presenza di molti tipi di macroinvertebrati
acquatici (vedi Fig. 17) negli individui più giovani, mentre negli adulti si passa ad
un'alimentazione prevalentemente ittiofaga. Il 32% degli esemplari esaminati aveva dei
piccoli pesci nello stomaco (generalmente scazzoni ed occasionalmente sanguinerole) e
la lunghezza media di queste trote era di 34,3 ± 0,9 cm. Gli individui di dimensioni
maggiori non sempre avevano predato solamente piccoli pesci, ma sono state ritrovate
anche larve di efemerotteri e di altri insetti. La tendenza all'ittiofagia sembrerebbe essere
più spinta nelle marmorate pure che non negli ibridi; infatti, degli esemplari trovati con
piccoli pesci in pancia, ben il 75% erano marmorate pure, mentre il 25% erano ibridi.
Tra gli esemplari ritrovati senza pesci nello stomaco soltanto il 39% erano marmorate
pure (lunghezza media: 32,6 ± 2,1 cm) i restanti 61% erano ibridi (lunghezza media:
24,2 ± 8,9 cm).
La media della percentuale di riempimento dello stomaco è risultata del 46 ±
35%, anche se questo ha un valore relativo e dipendente dall'orario in cui sono state
catturate le trote che, purtroppo, non è stato rilevato.
Il peso dei contenuti stomacali, stratificato per lunghezza e specie, è
mostrato in Figura 18.
Anche se il numero di esemplari esaminati è piuttosto basso, non sembrano
esserci vistose differenze sulla quantità di alimenti ingeriti tra le marmorate e gli ibridi.
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Risultati
Figura 17.
Figura 18.
AQUAPROGRAM - Vicenza
42
Discussione
43
4. Discussione
Dai dati raccolti durante i campionamenti sul F. Brenta nel corso di 4 anni è
possibile evidenziare le caratteristiche fondamentali del popolamento di trote marmorate
e degli ibridi di questa specie con la trota fario, quest'ultima massicciamente introdotta
per soddisfare le esigenze dei pescatori.
La trota marmorata è una specie endemica presente da sempre nel F. Brenta
e in generale in tutti gli affluenti in sinistra idrografica del F. Po. Le mutate condizioni
ambientali e una poco oculata politica di gestione faunistica hanno ridotto gli areali
distributivi e soprattutto la consistenza dei popolamenti in gran parte dei fiumi in cui è
diffusa. Nel F. Brenta, per lo meno nel tratto compreso nella provincia di Vicenza, la
trota marmorata è distribuita uniformemente da Nord a Sud. Vive preferibilmente nelle
acque profonde e ricche di nascondigli del medio corso del fiume, concentrandosi lungo
i tratti dove sono presenti massicciate laterali o in zone a massi e sassi.
La densità media delle trote marmorate aumenta da Nord a Sud (t = 19.15 p
= 0.014 K-W test) poichè gli ambienti ideali per questa specie sono quelli del fiume di
fondovalle con portata d'acqua discreta e velocità di corrente ridotta. Le popolazioni più
consistenti sono state individuate nel tratto di fiume che attraversa Bassano e a Sud della
città. Buona anche la presenza media di marmorate nella zona di bandita di Cismon
rispetto al tratto sottostante. La creazione della zona di rispetto della trota marmorata
nella zona di Friola, in cui sono state ridotte le semine di trote fario ed era vietata la
cattura delle marmorate, ha avuto effetti positivi evidenziati da una densità della specie
superiore rispetto a tutte le altre stazioni e da un basso rapporto fario/marmorata a tutto
vantaggio della specie endemica. Quest'osservazione supporta l'ipotesi della più elevata
capacità competitiva della trota marmorata rispetto alla fario che, qualora non venisse
più immessa, potrebbe essere soppiantata in tempi anche brevi dalla prima. Utili
indicazioni gestionali possono essere ricavate da questi dati: la creazione di zone di
rispetto assoluto, in cui sia vietata la immissione di trota fario, potrebbe essere presa in
considerazione nei tratti più frequentati dalla trota marmorata nel periodo riproduttivo,
proprio per salvaguardare la delicata fase del ciclo vitale della specie.
A Nord, invece, gli sbarramenti artificiali lungo il fiume creano ostacoli
insormontabili tali da limitare fortemente gli spostamenti di questi salmonidi; a valle
AQUAPROGRAM - Vicenza
Discussione
44
della diga di Mignano e di Pianello le marmorate si addensano proprio durante la
stagione riproduttiva invernale e obbligatoriamente effettuano qui le deposizioni. D'altra
parte le aree di frega non sono limitate solo a questi ambienti perchè sono state
osservate deposizioni in tutto il corso del fiume nei fondali caratterizzati da ghiaia fine e
ciottoli.
Si è osservato un calo della densità del popolamento nelle stazioni 5 e 8, a
valle di Bassano, nel 1993 rispetto al 1992, calo che può essere messo in relazione alle
condizioni di siccità prolungata che hanno colpito il fiume nell'estate 1993.
La popolazione di marmorate è costituita essenzialmente da individui
appartenenti a 7 classi d'età. Eccezionalmente si catturano grossi esemplari di lunghezza
anche di 100 cm appartenenti a classi d'età superiori ma, nel corso della ricerca, non ne
sono stati mai osservati. Abbastanza frequenti sono esemplari della quinta e sesta classe
d'età, che hanno lunghezze medie comprese tra i 40 e i 60 cm.
Tra gli ibridi non sono mai stati trovati esemplari più vecchi di 5 anni nelle
stazioni visitate.
La descrizione dell'accrescimento lineare presenta delle difficoltà per altro
già evidenziate in altre ricerche poichè si osserva per i primi 4 anni un andamento ben
descritto dalla VBGE, mentre dal quarto anno in poi aumenta la rapidità di crescita per
il probabile cambiamento del regime alimentare per altro confermato anche dalle nostre
osservazioni.
La velocità di accrescimento, per le prime 4 classi d'età, è maggiore nella
popolazione a Sud di Bassano rispetto alle marmorate presenti a Pianello ed è per altro
sempre maggiore di quella stimata per le popolazioni di fario del F. Brenta. Gli
accrescimenti in lunghezza tra gli ibridi e le marmorate sono, negli stessi ambienti,
sostanzialmente simili. Le differenze più evidenti a vantaggio degli ibridi sono state
osservate nella stazione di Pianello, ma bisogna tener conto della differenza nel numero
di individui con i quali si sono costruite le curve.
Osservando i dati nel loro complesso, si può osservare che le marmorate
pure al primo anno d'età raggiungono i 11-12 cm, al secondo i 22-25 cm, al terzo i 31-33
cm, al quarto i 37-39 cm. Se ne ricava che la misura legale minima di 30 cm,
attualmente in vigore, non è assolutamente idonea a salvaguardare la prima riproduzione
di questa specie che, dai dati raccolti, avviene mediamente al secondo anno nei maschi e
al terzo nella femmina. Per avere una certezza statistica di protezione efficace dei
riproduttori la lunghezza minima legale andrebbe elevata come minimo ai 40 cm.
AQUAPROGRAM - Vicenza
Discussione
45
I rapporti di accrescimento in lunghezza rispetto al peso, descritti dalle
regressioni lineari in Fig. 2, non sono statisticamente diversi; a parità di lunghezza
perciò, le trote marmorate pesano quanto gli ibridi.
L'alimentazione della trota marmorata è sostanzialmente simile a quella
degli ibridi; nelle prime fasi della vita, fino a 2-3 anni, la dieta è costituita
prevalentemente da invertebrati acquatici, mentre nelle classi d'età superiore prevale
l'ittiofagia. Queste variazioni dovrebbero essere responsabili dell'aumento del tasso di
accrescimento della specie. Rispetto alla trota fario si osserva un certo grado di
competizione alimentare soprattutto nelle classi d'età inferiori, mentre l'ittiofagia rimane
una caratteristica quasi esclusiva della trota marmorata.
Il periodo riproduttivo della marmorata è limitato ai mesi di Novembre e
Dicembre; probabilmente le piene autunnali fungono da innesco fisico-ambientale per i
meccanismi ormonali della riproduzione. Infatti l'abbassamento della temperatura
dell'acqua può stimolare le reazioni fisiologiche sessuali ormone-dipendenti. La
deposizione delle uova è stata evidenziata sperimentalmente alla fine di Novembre e a
Dicembre; i maschi sono già maturi sino dal mese di Ottobre.
Il problema della ibridazione tra fario e marmorata è da considerare con
molta preoccupazione. La parziale sovrapposizione dei periodi riproduttivi e la
massiccia immissione di trote fario ha generato notevoli interferenze nella riproduzione
della marmorata. La presenza di numerosi individui ibridi è stata ampiamente
documentata durante la ricerca.
La percentuale di forme con caratteristiche intermedie tra la fario e la
marmorata decresce da Nord a Sud, mentre l'IMP aumenta (vedi Fig. 12 e Tab. 7).
Questo fenomeno può essere imputato al diverso tipo di gestione ittica effettuato e alla
diversa pressione alieutica nel F. Brenta, oltre che a fattori sicuramente legati alla
tipologia ambientale.
Il rischio di ibridazione introgressiva è stato analizzato con le tecniche di
studio del DNA mitocondriale (Argenton et al. 1992). E' stato osservato che il ripetuto
reincrocio tra marmorate pure ed ibride può dar luogo alla diluizione del pool genico
della marmorata e alla conseguente perdita dei caratteri originari. Interessante notare che
gli incroci sembrano avvenire tra femmine di marmorate e maschi di fario. Questo fatto
potrebbe suggerire la introduzione di fario sterili o ceppi di sole femmine che
oggigiorno sono facilmente reperibili nel mercato. Tale soluzione dovrebbe essere
adottata quantomeno nelle zone di riproduzione della marmorata.
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Discussione
46
Il controllo del prelievo di trote marmorate condotto per mezzo dei tesserini
dei pescatori ha evidenziato un progressivo calo nelle catture annuali a parità di numero
di uscite. La difficoltà di cattura, legata evidentemente anche ad un calo della densità,
aumenta nel corso degli anni.
Il quadro complessivo dei dati porta alla definizione di uno stato di
sofferenza della popolazione di trota marmorata del Brenta anche se si evidenziano delle
differenze tra il popolamento a Nord di Bassano e quello a Sud. I fattori negativi sono
riassumibili in una progressiva diminuzione della densità della specie e in un
preoccupante livello di ibridazione con la trota fario. Per ovviare agli inconvenienti
derivanti dal primo punto si propone in via sperimentale di:
1. sospensione delle semine di trote fario nelle zone di riproduzione;
2. creazione di un incubatoio in cui sviluppare la fecondazione artificiale con
ceppi di marmorata pura e produrre materiale originario proprio del fiume e
"aiutare" il recupero della purezza della specie;
3. sospendere la cattura delle marmorate per un periodo di tempo da definire e
verificare se la presenza di questo salmonide aumenti; se tale intervento
risultasse impraticabile è opportuno elevare la misura minima di cattura a 40
cm per assicurare il raggiungimento di almeno una riproduzione a tutte le
femmine;
4. creazione di aree di protezione in cui eliminare l'introduzione di trote fario o
quantomeno sostituirle con trote fario sterili, o con ceppi di sole femmine o con
iridee;
5. istituire un sistema di monitoraggio degli effetti delle misure intraprese.
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Bibliografia
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