Il Suono dentro

Transcript

Il Suono dentro
Moreno Papi
1
Moreno Papi
Sommario
Introduzione.
Le potenzialità dell’aria che respiriamo.
Cos’è l’Energia?
Legge di Risonanza e Legge di Attrazione.
I benefici attraverso il Suono.
Praticare una buona Respirazione.
L’utilizzo della Voce.
Il nostro percorso.
Conclusione.
2
pag. 3
pag. 5
pag. 17
pag. 33
pag. 52
pag. 64
pag. 80
pag. 97
pag. 109
Moreno Papi
Introduzione
Gentile lettore e gentile lettrice,
con questo testo è mia intenzione trasmetterti alcune conoscenze, da me assimilate negli anni, per rafforzare il tuo percorso.
Tutte le esperienze di ricerca si sono sintetizzate e hanno trovato una manifestazione da quando mi sono avvicinato al didjeridoo, o didjeridu, l’antico strumento musicale e rituale degli
aborigeni australiani e in seguito al canto armonico.
Questo incredibile strumento è costituito da un tronco di eucalipto giovane scavato in natura all’interno dalle termiti che si
nutrono delle sostanze organiche presenti nel midollo e si basa
su una tecnica di respirazione continua o circolare che illustrerò più avanti.
Il nome “didjeridu” è un termine onomatopeico dato dagli inglesi che si origina dal suono stesso dello strumento. Per approfondire puoi visitare il sito www.papimoreno.com.
Tutto il tempo dedicato agli studi, alle pratiche, ai seminari,
agli incontri, ai rituali, ha cominciato finalmente ad avere un
significato per me grazie a ciò che ho imparato attraverso questo strumento e attraverso l’uso della respirazione.
3
Moreno Papi
Ho inserito in questo ebook diverse immagini, che ti aiuteranno
a visualizzare e a comprendere in modo più completo ciò che ti
comunicherò.
Per arricchire il lavoro ho inserito un breve videocorso per imparare la respirazione circolare e che volendo puoi scaricare
anche qui:
http://papimoreno.com/Video/Respirazione-circolare.m4v
Per ogni esercizio troverai in aggiunta un audio di supporto che
potrai ascoltare cliccandoci sopra e che volendo puoi scaricare
anche qui: http://papimoreno.com/download1.html
Se tra i vari esercizi proposti ne troverai anche solo uno affine a
te potrai utilizzare quello... sarà più che sufficiente.
Buona lettura,
Moreno Papi
4
Moreno Papi
Le potenzialità dell’aria che respiriamo.
Come migliorare la nostra condizione psicofisica? Domanda
alla quale è sicuramente possibile dare una risposta perché basta
andare a risvegliare alcuni meccanismi insiti in noi e ora vedremo come utilizzare al meglio determinate potenzialità.
Vediamo come risvegliare quegli aspetti che ci sono stati dati
all’atto della creazione e che piano piano nel tempo sono stati
messi in un angolo della nostra consapevolezza in attesa di essere risvegliati.
Se noi esseri umani avessimo mantenuto uno stile di vita in linea con la natura e non contro, non contro di noi, con tutti gli
eccessi di cui siamo capaci, probabilmente saremmo tutti in
buon equilibrio fisico, psichico e energetico.
Avremmo i vantaggi tecnologico/scientifici e la saggezza arcaica, le conoscenze regolate dagli elementi, dalla natura e le conoscenze acquisite grazie alla nostra potentissima mente. Dico
ciò perchè, come ben sappiamo, la strada che abbiamo intrapreso in occidente è ben diversa e proprio per questo motivo ritengo che sia un peccato soccombere o indebolirsi, per cui ricominciamo ad avvicinarci a ciò che fa parte della nostra dotazione originale.
** Riappropriamoci di ciò che è sempre stato nostro, di ciò
che dimora in noi e aspetta di essere risvegliato.
5
Moreno Papi
Questo divorzio dalla natura, che è nostra madre non dimentichiamolo, ci ha portati ad avere timore del sole, dell’acqua, della terra, dell’aria, i quattro elementi che invece sono la nostra
base di vita. Paura delle piogge, paura dei temporali, paura delle
inondazioni, paura dei terremoti, paura delle frane, paura dei
fulmini, paura del surriscaldamento, paura del vento, paura degli uragani.
Paura, paura, paura e paura…… E se ci pensassimo bene invece
sono tutti componenti naturali che esistono da sempre e con i
quali l’essere umano ha sempre convissuto con fiducia e gratitudine.
Nonostante la presa di coscienza che noi esseri umani siamo in
parte responsabili dei cambiamenti climatici, dei cambiamenti
nella qualità della vita, nel bene e nel male, poco facciamo a
livello collettivo per correggere e migliorare. Ma individualmente possiamo fare molto e possiamo cominciare dalla nostra
qualità di vita interiore e dalla nostra relazione con gli elementi
e di conseguenza con l’esistenza intera. In questo libro analizzeremo nello specifico l’elemento ARIA. Vedremo come il giusto
utilizzo del respiro ci supporterà nella nostra vita, nel nostro lavoro, nei nostri momenti di svago e come, dando il giusto spazio agli esercizi, ci arricchiremo e ci potenzieremo.
“Senza Aria non possiamo vivere.“ La vita ci ha regalato l’opportunità di inspirarla ed espirarla continuamente, con una scan-
6
Moreno Papi
sione metodica, ripetitiva che ci è dato eseguire in modo non
premeditato. Senza pensarci noi respiriamo e diamo vita a un
incredibile meccanismo che risiede dentro di noi e del quale, da
questo momento in poi, ci prenderemo cura e aiuteremo a dare
il massimo. Per fare ciò in modo originale e salutare dobbiamo
rivedere la nostra respirazione e partire dal presupposto che a
una buona respirazione corrisponde una migliore qualità di vita.
L’equilibrio fisico, l’equilibrio psichico e l’equilibrio energetico
sono strettamente collegati a un equilibrio respiratorio e ciò
vuol dire che quando riesco a mettere in pratica un buon respiro
tutto il resto si mette a posto di conseguenza.
** Se respiro bene vivo bene, inteso come qualità di inspirazione consapevole e perché no, qualità di aria.
Con una corretta gestione dell’aria il fisico trae grandi giovamenti, la mente riesce ad alleggerire le paure e di conseguenza
la psiche si rafforza. Bisogna sapere che a una buona ossigenazione del corpo corrisponde una altrettanto buona risposta energetica. Aggiungo inoltre quanto sia importante condurre
un’alimentazione sana, perché respirazione e digestione sono
strettamente correlate fra loro.
Ma andiamo ad analizzare e verificare queste affermazioni una
per una!
Mens sana in corpore sano, così recitava Giovenale attorno all’anno 90 d.c. (Satire, X, 356) e così ancora oggi si può inter-
7
Moreno Papi
pretare la vita. Ma Giovenale non poteva immaginare a che
punto l’essere umano arrivasse e oggi più di ieri questa sua affermazione ha un grande valore. Ai suoi tempi non esistevano
automobili, fabbriche inquinanti, rifiuti di ogni genere, onde
varie che attraversano l’etere, aeroplani, satelliti, missili spaziali
e tanto altro ancora. Ma già allora lui ebbe l’intuizione di capire
quanto fosse importante la sua affermazione.
In questo libro trasmetterò alcune conoscenze che ho acquisito
durante la mia vita e durante la mia attività di musicista e di insegnante. Utilizzerò informazioni scientifiche, fisiche, anatomiche, musicali e spirituali che se messe in pratica con un buon
intento e una sana disciplina porteranno a risultati sorprendenti
e dico questo perché a me succede soprattutto quando utilizzo
queste conoscenze.
** SI, possiamo mantenere una “mens sana” in “un corpore
sano” anche se le condizioni sociali e naturali sembrano opporsi.
Innanzitutto è importante comprendere come funziona la respirazione affinché sia più facile assimilare le informazioni che qui
di seguito si succederanno, per cui propongo un ripasso sulle
funzioni dell’apparato respiratorio che, come il resto del corpo,
è un vero e proprio capolavoro della creazione. Ricordiamocelo
sempre perché se mantenessimo un atteggiamento di gratitudine
8
Moreno Papi
verso il nostro corpo la sua risposta si tradurrebbe in salute. Il
corpo possiede un’ulteriore intelligenza propria oltre a quella
che già risiede nel cervello e che regola molteplici attività di cui
parlerò più avanti.
Bene! Parliamo ora degli importanti compiti che assume l’apparato respiratorio che, in sintesi, sono: assimilare l’ossigeno dall’aria ed espellere l’anidride carbonica e il vapore acqueo dal
corpo; l’umidificazione del corpo; il riscaldamento del corpo; la
depurazione dell’aria. Esso si estende dal naso e dalla bocca fino ai polmoni contenuti all’interno della gabbia toracica e la sua
struttura è composta da: cavità nasali, faringe, laringe, trachea,
bronchi, bronchioli e dai due polmoni. Questi sono collocati
nella camera pleurica del torace, uno per lato e sono liberi attorno a sè tranne che nella radice che è composta dai bronchi, da
vene e da arterie. Qui si connettono con la trachea e il cuore,
situato in mezzo ai due.
L’aria atmosferica entra nel sistema respiratorio attraverso le
narici dove si riscalda e raggiunge la faringe, quindi fluisce nella laringe, un organo dotato di pieghe membranose (le corde
vocali), per immettersi nella trachea, un lungo tubo composto
da anelli di cartilagine per tutta la sua lunghezza. A questo punto si incontrano due condotti, i bronchi, che si connettono ai
polmoni, composti da tessuto connettivo elastico e accompagnati dai rispettivi vasi sanguigni arteriosi e venosi.
9
Moreno Papi
I bronchi danno poi origine a numerosi bronchioli e questi, alla
fine del loro percorso, terminano in milioni di microscopici contenitori a fondo cieco, gli alveoli polmonari. La parete degli alveoli è sottilissima ed è percorsa da una fittissima rete di capillari sanguigni, dove avviene lo scambio tra gas respiratori e
sangue.
I polmoni sono coperti esternamente da un doppio tenue involucro, la pleura, il cui strato più esterno aderisce alla parete interna della gabbia toracica. Tra i due strati della pleura viene se-
10
Moreno Papi
cerso un liquido lubrificante, che permette i movimenti durante
la respirazione.
L’aria viene introdotta attraverso l’azione del diaframma, che si
estende per tutta la lunghezza del tronco tra la cavità toracica e
quella addominale, sotto i polmoni quindi. Il muscolo diaframmatico è semi volontario e lo si può indurre a funzionare affinché nella sua dilatazione il petto e i polmoni si contraggano e
l’aria venga espulsa. Ed è questo un punto molto importante che
ritroveremo più avanti e che ci aiuterà negli esercizi. Da quando
ho iniziato a suonare il didjeridu ho praticato moltissimo l’uso
del diaframma e dei muscoli addominali, un po’ spontaneamente e un po’ tecnicamente. Durante i miei workshop per esortare
gli allievi all’utilizzo di questi muscoli mi faccio dare un pugno
ben dato in questa zona e glielo respingo!
** Conoscere le dinamiche fisiologiche del nostro organismo accellera l’apprendimento delle tecniche che ti sto trasmettendo.
Bene, nel frattempo analizziamo anche la circolazione del sangue che viene regolata dal cuore attraverso le arterie e i tubi capillari raggiungendo tutte le parti del corpo, vitalizzandole e
alimentandole. Il sangue ritorna al cuore tramite le vene, tramite i vasi capillari e da qui viene inviato ai polmoni. Nel suo
viaggio arteriale prende qualità e proprietà vitali per poi tornare
11
Moreno Papi
attraverso le vene, impoverito e carico di detriti, verso l’atrio
destro del cuore fino a riempirlo.
Grazie alla pressione accumulata, una contrazione spinge il
flusso sanguigno, attraverso un’apertura del ventricolo destro
che a sua volta lo manda ai polmoni dove milioni di vasi capillari lo distribuiscono alle cellule d’aria, gli alveoli. Qui avviene
la purificazione del sangue e cioè grazie al contatto con l’ossigeno, dell’aria respirata, accade una specie di combustione dove
il sangue trattiene ossigeno e rilascia anidride carbonica accumulata nel suo viaggio attraverso il corpo.
12
Moreno Papi
Ora il sangue è di nuovo pulito e ossigenato e ritorna al cuore
entrando però dall’atrio sinistro dove viene pompato nuovamente e inviato, tramite le arterie, verso l’organismo. Questo ciclo,
che si ripete continuamente, coinvolge anche la digestione per
la quale i polmoni devono immagazzinare l’aria sufficiente per
le funzioni da espletare.
Abbiamo compreso così la dinamica dell’ossigenazione del
sangue grazie al lavoro dei polmoni e dei loro aiutanti e viene
spontaneo a questo punto pensare a come sia facile alterare questo ciclo perfetto ma anche a come sia facile aiutarlo e sostenerlo nel modo corretto. Teniamo presente che in una respirazione
incompleta molte cellule dei polmoni restano inattive originando nel tempo scompensi fisici. Se non ci sembrano chiari questi
meccanismi anatomici, torniamo a rileggerli fino a quando non
ci risulti del tutto semplice e familiare ciò che significano.
Senza una chiara comprensione di queste informazioni diventa
difficile mettere in pratica gli esercizi che proporrò più avanti. A
questo riguardo sottolineo quanto sia importante comprendere il
lavoro di certi organi quando li chiamiamo a lavorare intenzionalmente per noi.
Ora, avendo appreso la dinamica fisiologica della respirazione,
immaginiamo cosa voglia dire inalare aria impura, immaginiamo quale fatica debba fare il nostro organismo a metabolizzare,
13
Moreno Papi
pulire, separare componenti come il fumo delle sigarette o l’inquinamento e immaginiamo anche quanto sia difficile riuscire a
rigenerare tutte quelle cellule che soccombono di fronte a questi
nemici. Io ho avuto la fortuna di non amare il fumo delle sigarette, il mio fisico lo ha sempre rifiutato però comprendo le persone che hanno questo “vizio”.
A queste cerco sempre di far comprendere quale lavoro ingrato
tocchi ai polmoni e al cuore per contenere i danni causati dall’intruso. Riprenderò e approfondirò il tema della respirazione
più avanti così da poter far comprendere quale sia la strada da
percorrere verso una migliore integrità fisica, psichica e energetica.
** Siamo noi stessi gli autori del nostro benessere e solo con
una buona dedizione, una buona costanza e un buon intento
avremo successo.
Con una comprensione profonda di questi meccanismi intravediamo quindi la possibilità di essere noi stessi i primi autori del
buon funzionamento metabolico nella respirazione, nella circolazione sanguigna e nella digestione. Per cui è importante leggere attentamente questi sintetici concetti anatomici affinché possiamo iniziare a sentire e a utilizzare gli organi che sono dentro
di noi in modo amichevole e collaborativo, senza arrivare al
punto di accorgersi di loro solo quando stiamo male e non sape-
14
Moreno Papi
re poi cosa fare. Questo metodo lo possiamo applicare a qualunque parte del corpo purché andiamo ad approfondire le informazioni anatomiche e fisiologiche della zona interessata.
Proviamo ora, dopo avere appreso e interiorizzato le informazioni precedenti, a respirare in modo nuovo, pensando al percorso dell’aria negli organi e alle funzioni che essa ha all’interno dell’incredibile disegno umano.
01_esercizio1.mp3
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate sulle gambe. Chiudiamo gli occhi.
2.Facciamo una inspirazione lunga dal naso, tenendo le narici dilatate e contemporaneamente visualizziamo l’aria che entra e percorre il primo tragitto, dalle narici fino agli alveoli dove avviene l’ossigenazione del sangue.
3.Rimaniamo per un attimo in apnea, il tempo necessario agli alveoli di purificare il sangue.
4.Facciamo una espirazione lunga dalla bocca visualizzando l’anidride carbonica di scarto che dagli
alveoli torna su ed esce attraverso la bocca aperta
aiutando la spinta dell’aria tramite la gola.
5.Facciamolo per 21 volte e al termine rimaniamo
per qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
15
Moreno Papi
Se durante l’esercizio dovesse girare un po’ la testa è bene fermarsi finché non è passato il giramento e poi riprendere con più
calma e più attenzione.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come ci sentiamo meglio in generale,
come la mente sia più fresca e come dentro di noi si siano rinforzate la sensibilità e l’attenzione. Proviamo a verificare se
sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo riusciamo ad
averne coscienza.
Si possono usare musiche tranquille per accompagnare l’esercizio. Sul mio sito www.papimoreno.com è possibile vedere e
ascoltare un cd realizzato apposta per questo tipo di esperienze.
16
Moreno Papi
Cos’è l’Energia?
Ora approfondiamo una conoscenza sottovalutata dai più ma
che invece fa parte dei grandi segreti dell’universo e che è parte
integrante della natura.
Parliamo spesso di energia, diciamo “oggi sono giù di energie…”, “ho energia da vendere….” oppure “che bella energia
ha quella persona!...” e altro ancora. Ma non ci soffermiamo
mai a pensare che cosa voglia dire tutto ciò e in questo capitolo
andremo a comprendere alcuni aspetti che vengono marginalmente presi in considerazione dalla scienza e dall’opinione
pubblica ma che sono invece strumento di crescita personale.
Tutti noi abbiamo sentito parlare ad esempio di Pranoterapia,
una disciplina che induce al benessere favorendo il riequilibrio
bioenergetico della persona attraverso l’imposizione delle mani,
arte terapica della tradizione popolare che oggi è in via di riconoscimento anche da parte della Corte di Cassazione. La pranoterapia è una delle tante tecniche utilizzate fin dalla notte dei
tempi che opera tramite l’energia.
** Abbiamo a disposizione tecniche antiche e tecniche moderne molto efficaci, utilizziamole entrambe perché oggi le
due conoscenze si completano.
17
Moreno Papi
Vi sono persone che col palmo caldo delle mani riescono ad attenuare dolori o malesseri ed io sono tra queste. Per spiegarmi
meglio, sento questo calore, una specie di leggero formicolio
unito all’aumento della temperatura, localizzato nei palmi delle
mani e avendone preso coscienza posso intenzionalmente aumentarlo e utilizzarlo. Questo privilegio mi arriva certamente
anche dall’eredità biologica ricevuta da una bisnonna, guaritrice
contadina e dalla mamma che, senza attribuirsi nessun tipo di
onore, appoggia una mano sul punto dolente e crea sollievo.
Nelle prossime pagine comprenderemo che tutti noi abbiamo
accesso alle provviste infinite della creazione.
Racconto questo fatto eclatante riferito alla mia procreatrice: un
giorno la madre di un mio amico incontrò me e mia madre in
occasione di un festival dove mi trovavo per suonare e nel momento dell’abbraccio mia mamma d’istinto prese la testa della
donna per qualche istante fra le mani baciandola. Dopo dieci
minuti circa la donna, felicemente sorpresa, disse che fino a
quell’istante aveva avuto un forte mal di testa ma che nel momento del contatto con le mani un grande calore le avvolse il
capo riducendole il dolore fino a farlo scomparire nei minuti
seguenti.
Ricordo che la prima volta in cui mi resi conto in modo tangibile di avere anch’io sensazioni di questo tipo fu verso i vent’anni
mentre frequentavo una scuola di mimo e teatro di movimento.
18
Moreno Papi
Fra i vari esercizi di tecnica, alcuni esclusivamente sul potenziamento della fiducia, ve ne era uno che mi piaceva in modo
particolare e che possiamo fare anche noi adesso. L’esercizio
che mi rese consapevole di cosa volesse significare energia
umana è il seguente.
02_esercizio1.mp3
1.Seduti o in piedi con il busto eretto in posizione comoda.
2.Avviciniamo i palmi delle mani fra loro, davanti al
nostro corpo, quasi a toccarsi e immaginiamo di avere
una piccola sfera di luce fra i due.
3.Proviamo a visualizzare questa sfera che galleggia
fra i palmi e cominciamo ad allontanare le mani gradatamente muovendole dolcemente e ritmicamente
l’una verso l’altra senza dimenticar ci della sfera che
nel frattempo immaginiamo di modellare.
4.Aumentiamo via via la distanza fra i palmi e arriviamo ad avere fra le mani una grande palla di luce e
poi ritorniamo, gradatamente sempre con le stesse
modalità, alla sfera originale con i palmi che quasi si
sfiorano.
5.Ripetiamolo fino a quando ci sentiamo appagati.
19
Moreno Papi
6.Chiudiamo gli occhi e rimaniamo per qualche minuto in meditazione con le mani una di fronte all’altra
vicine fra loro.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come sentiamo aumentato il calore, il
formicolio nelle mani, come la mente sia più attenta e come
dentro di noi si sia rafforzata l’autostima. Proviamo a verificare
se sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo ne riusciamo
ad avere coscienza.
Le esperienze da me assimilate negli anni mi hanno insegnato
che uno dei motori che alimentano l’autostima è la fiducia. Fiducia in ciò che sento, fiducia in ciò che hanno lasciato ai posteri personaggi eminenti, percorritori prima di noi delle numerose
strade di ricerca su questa strabiliante madre terra.
** Con la conoscenza, l’esercizio e la fiducia puoi raggiungere nuovi ed elevati livelli di consapevolezza.
Nelle pagine precedenti abbiamo visto l’aspetto esteriore, Exoterico, della respirazione e ora cerchiamo di comprenderne
l’aspetto interiore, Esoterico. In questo modo le nostre chiavi di
accesso al benessere aumenteranno e le nostre potenzialità si
arricchiranno.
20
Moreno Papi
Gesù disse ai suoi discepoli “Andate e imponete le mani sui
malati” (cap. 25, Vangelo della Verità), e dal mio punto di vista
aveva ragione, stimolava i suoi seguaci più diretti a utilizzare
certe conoscenze sull’energia per aiutare gli altri.
Ma di quale energia si sta parlando? Dove la si può andare ad
attingere? Stiamo parlando dell’Energia Vitale, quella che i
grandi saggi e i maestri, di diversa tradizione e appartenenza,
ritengono che sia oltre il tempo e oltre lo spazio, che comprenda
tutte le cose e le creature dell’Universo e che influenzi la vita e
la salute di tutti gli esseri viventi.
Nella tradizione ebraica è il "Soffio Vitale" con cui Dio anima
gli esseri umani dandogli vita e coscienza, in India la chiamano
“Prana”, in Giappone “Ki”, nel Tibet "Rlung", in Cina “Qi”, in
Polinesia e alle Hawaii “Mana”. Ippocrate la chiamava “Vis
Mediatrix Naturae” e nell’antica Grecia di Galeno era “Pneuma”. Ermete Trismegisto la chiamò “Telesma”, l'alchimista Robert Fludd "Spiritus" e gli adepti della Kabala "Luce Astrale". E
ancora venne chiamata "Fluido Magnetico" da Mesmer e
"Energia Orgonica" da Wilhelm Reich. Gli scienziati e i parapsicologi la chiamano "Bioenergia".
Cerchiamo di comprendere questi vari punti di vista che si riferiscono ad un’unica verità e per farlo mettiamo da parte per un
attimo pregiudizi e luoghi comuni proviamo ad analizzare questi aspetti esoterici.
21
Moreno Papi
La bioenergia che qui noi chiameremo Energia Vitale è l’anima
della forza e dell'energia stessa, l'essenza di ogni movimento.
E' presente in tutto e penetra tutte le forme della materia, senza
essere materia in sé e per comprendere questa affermazione
proviamo a compararla all'elettricità che si insinua ovunque similarmente.
Viene spontaneo pensare quindi che anche quando un essere o
una sostanza materiale raggiunge la fine del proprio ciclo vitale,
l'energia che l'ha sostenuto viene riassorbita dall’Universo. Mi
riferisco ad esempio all’Anima, allo Spirito, che secondo molte
credenze si stacca dal corpo per ascendere in altre dimensioni.
Questa energia vitale si trova nell’aria ma non è aria, viene respirata da ogni forma vivente e ora cercheremo di comprendere
come potremo assimilarla maggiormente attraverso la respirazione. Ad esempio essa è più concentrata in certi posti, come la
cima delle montagne o le zone vicino ai fiumi, manifestandosi
come maggior concentrazione di ioni negativi, mentre nei luoghi inquinati la si trova indebolita. Ho potuto verificare ciò perché nel mio passato ho avuto modo di frequentare molto le altitudini e gli spazi naturali incontaminati. Ho assolto i doveri militari fra gli alpini sciatori ed essendone stato istruttore di sci e
vice comandante di compagnia ho avuto una formazione sulla
responsabilità e sull’attenzione molto rigida. Ma nonostante
fossi in un ambiente in cui c’era spazio solo per il dovere la mia
22
Moreno Papi
sensibilità si arricchiva sempre di più grazie al tipo di ossigeno
che respiravo ad alta quota, riuscendo a sentire in modo diverso,
a vedere meglio, a odorare più intensamente.
Da quel momento ho sempre cercato di andare il più possibile
in mezzo alla natura, in giro per le vette, al largo nel mare, immerso nei boschi, nelle profonde grotte e non solo come passatempo ma anche per esercitarmi. Tutto ciò ho cercato di farlo
anche nel periodo, durato dieci anni, in cui ho vissuto nel centro
inquinato di una città da un milione di abitanti, come Torino.
Questa è un’immagine di un luogo a me caro in Toscana (terra
del mio sangue) dove vado ogni tanto a fare i miei esercizi e le
mie meditazioni. La foto panoramica a 360 gradi è stata da me
scattata dalla piccola torretta che c’è sulla piccola cima del
Monte Labro. Su questa adorabile “cimetta di pietre” portai anni
fa un curandero peruviano, Hernan Mamani, autore di libri di
successo, con il quale potemmo constatare la forza magnetica di
quel luogo.
** Per poter rigenerarci al meglio e comprendere che cos’è
l’energia cerchiamo dei luoghi dove ci sia un basso inquinamento.
23
Moreno Papi
Con le tecniche che trasmetterò in questo Ebook è possibile
aumentare intenzionalmente il ricarico di energia vitale che alimenterà oltremodo il cervello e il sistema nervoso, di cui parleremo più avanti. Possiamo diventare degli accumulatori di questa energia e utilizzarla a piacimento per sostenere e rafforzare il
nostro cammino. Esistono molte persone che fanno tutto ciò in
modo inconsapevole, in modo naturale e spontaneo e le possiamo riconoscere in mezzo a tutti gli altri perché standogli vicino
irradiano una bella energia, una forte vitalità, una sana gioia, ci
fanno star bene.
Questo fenomeno energetico non è ancora stato definito completamente in modo scientifico anche se molti illustri scienziati
ne accettano l’esistenza, ma la mia esperienza unita a quella di
tantissime altre insigni persone fa si che, concentrandosi in
modo intenzionale su ciò che viene trattato in questo libro, si
possano avere risultati sorprendenti. E’ il caso di certe tecniche
dei monaci Tibetani i quali possono far sciogliere la neve attorno a se anche nel raggio di un metro stando seduti e assorti in
meditazione.
Un chiaro esempio di come io abbia imparato ad utilizzare la
respirazione e la consapevolezza dell’energia vitale é racchiuso
nelle mie esperienze con le camminate sui carboni ardenti, avute in passato.
24
Moreno Papi
Ho collaborato, come assistente al tutor, in diversi passaggi sui
carboni ardenti durante i quali mi occupavo del fuoco, delle
braci e del “contenimento” delle persone presenti, prestando
molta attenzione alle loro emotività, alle loro paure, alle loro
reazioni.
Durante la preparazione, nelle ore precedenti il passaggio sul
tappeto fatto di braci incandescenti, molto tempo viene dedicato
allo scarico di energia pesante e a un successivo ricarico di
energia vitale, un pò come succede nel processo di depurazione
del sangue. Allo stesso modo in cui l’ossigeno viene utilizzato
dal nostro sistema circolatorio (come abbiamo visto) così
l’energia vitale serve al sistema nervoso per dare vita a movimenti, pensieri, intenzioni e a tutto ciò a cui è preposto.
Per rendere maggiormente comprensibile quanto esposto fino
adesso, facciamo un ripasso sulle funzioni dell’apparato nervoso che, come il resto del corpo, è un altro vero e proprio capolavoro della creazione.
Il sistema nervoso è costituito da una fitta rete di cellule nervose, chiamate neuroni, che attraversano il corpo ed è diviso in
due parti: il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico a loro volta suddivisi in ulteriori sezioni. I neuroni sono
25
Moreno Papi
raggruppati in circuiti e inviano messaggi da una parte all’altra
del corpo attraverso segnali elettrici.
E’ come avere un calcolatore dentro di noi che analizza i dati in
provenienza e distribuisce informazioni al resto del corpo, facendoci interagire con tutto ciò che ci circonda.
Il sistema nervoso centrale è composto dal cervello, dal midollo
spinale e dai nervi e regola il funzionamento della vista, dell’udito, del gusto, dell’olfatto, del tatto e del pensiero. Nel cervello risiede la nostra intelligenza e la nostra personalità, avviene il controllo e il coordinamento delle attività del corpo indipendentemente dalla nostra coscienza. Il cervello riceve le informazioni dai nostri sensi e le usa per scegliere e guidare le
nostre attività.
Il midollo spinale è composto da una sostanza grigia e una sostanza bianca, come il cervello e da un fascio di nervi che parte
dal cervello e stabilisce le connessioni tra questo e il corpo. Il
cervello è protetto dal cranio, il midollo spinale è protetto dalla
spina dorsale, formata da anelli ossei posti uno sull’altro: le vertebre. Le informazioni passano attraverso i nervi, fasci di neuroni, che percorrono delle intercapedini poste tra le vertebre.
Questo percorso è diviso in due: percorso sensoriale ascendente
e percorso sensoriale discendente.
26
Moreno Papi
Il percorso sensoriale ascendente trasporta le informazioni ricevute dal corpo verso il midollo spinale e verso il cervello. Le
informazioni provengono dai sensori della pelle (che si occupano del tatto, del dolore o dei cambiamenti ambientali) e dai sensori degli organi interni (come il cuore, i polmoni, l’intestino,
etc).
Il percorso sensoriale discendente controlla i muscoli degli organi interni e i muscoli coinvolti nei movimenti. Ha inizio dai
nervi localizzati nel cervello che spediscono segnali elettrici al
midollo, dove poi i neuroni trasmettono gli impulsi alle varie
parti del corpo.
Cerchiamo di seguire questi movimenti che avvengono attimo
dopo attimo dentro di noi anche in questo stesso istante. Proviamo a visualizzare questi percorsi con l’aiuto delle immagini.
27
Moreno Papi
** Visualizzare gli organi è di forte aiuto nel processo di
crescita e nel processo di autoguarigione.
Il sistema nervoso periferico è il termine usato per descrivere
tutti i nervi che si trovano all’esterno del sistema nervoso centrale. Esso trasporta l’informazione sensoriale da tutto il corpo
al sistema centrale, e porta i comandi dal sistema centrale di
nuovo ai muscoli, agli organi e alle ghiandole.
Il sistema nervoso periferico è diviso a sua volta in sistema nervoso somatico, per le attività volontarie e consce, e sistema autonomo (a sua volta diviso in parasimpatico e simpatico) per le
funzioni del corpo che normalmente non sono sotto un controllo
conscio, come il battito cardiaco, la respirazione, la digestione e
così via. Nel caso di emergenze o pericolo, il sistema parasimpatico stimola l’attività del cuore e dei polmoni per aumentare
l'ossigeno all'interno del sangue (aumentando di conseguenza
l'energia a disposizione dei muscoli) e quindi prepara il corpo
allo sforzo o all’emergenza.
E ora sveliamo il perché di queste informazioni anatomiche.
Esiste un potere, una forza, che dal cervello viene inviata al
corpo attraverso i nervi denominata Forza Nervosa e senza di
essa tutto il sistema corpo non potrebbe funzionare. Questa non
è che Energia Vitale.
28
Moreno Papi
E dove si trova il magazzino di raccolta e ridistribuzione di questa forza? Al centro del petto, dietro la bocca dello stomaco e si
chiama Plesso Solare.
Esso è composto da una materia grigio bianca ed è a tutti gli
effetti un centro di elaborazione come lo è il cervello. Viene descritto come una massa di nervi collegata ai riflessi della respirazione e delle funzioni addominali. Un forte colpo in questa
zona può produrre la morte istantanea e ciò fa comprendere
quali enormi potenzialità esso abbia. E’ considerato come il
“Centro dell’Uomo” irradiante forza e energia a tutto il corpo,
anche al cervello ed essendo legato alla respirazione possiamo
ora comprendere appieno quale legame abbia con l’energia vitale.
29
Moreno Papi
** Il Plesso Solare è un secondo cervello, potente e vitale,
del nostro corpo che irradia forza ed energia.
Proviamo ora, dopo avere appreso e interiorizzato le informazioni precedenti, a respirare energia vitale che andrà ad alimentare il plesso solare e usufruiamo delle funzioni che essa ha all’interno dell’incredibile disegno umano.
02_esercizio2.mp3
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate sulle gambe. Chiudiamo gli occhi.
2.Facciamo una inspirazione lunga dal naso, tenendo
le narici dilatate e contemporaeamente visualizziamo
l’energia vitale, luminosa, che insieme all’aria entra
dalle narici e va a irrorare il plesso solare al centro del
petto.
3.Rimaniamo per un attimo in apnea.
4.Facciamo una espirazione lunga dalla bocca e visualizziamo l’energia pesante di scarto, di colore grigio,
che insieme all’anidride carbonica torna su e esce attraverso la bocca aperta aiutando la spinta dell’aria
tramite la gola.
5.Facciamolo per 21 volte e al termine rimaniamo per
qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
30
Moreno Papi
Se durante l’esercizio dovesse girare un po’ la testa è bene fermarsi finché non è passato il giramento e poi riprendere con più
calma e più attenzione.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come sentiamo aumentata l’energia vitale
dentro di noi, come sia aumentato il calore all’altezza del plesso
solare al centro del petto, come la mente sia più pulita e come
dentro di noi ci sia pace. Proviamo a verificare se sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo riusciamo ad averne coscienza.
Ora, per dare una testimonianza su quanto ho scritto in questo
capitolo, condivido una esperienza avuta in passato.
Nel gennaio 2004 fui ingaggiato dall’Orchestra del Sermig di
Torino come componente dell’insieme strumentale di un’Opera,
una Messa dedicata a Papa Giovanni Paolo II, eseguita in
Vaticano in Sua Presenza. Confesso di non essere praticante,
non vado in chiesa, ma dentro di me è viva e forte la spiritualità,
la preghiera, slegata dalle varie forme religiose.
Ebbene nel momento in cui il Papa entrò nella sala Nervi vidi
una Luce intorno a Lui, un leggero bagliore e il mio sentire si
amplificò. Questo Signore, seduto e quasi abbandonato su se
stesso su una grande sedia bianca dotata di ruote, veniva spinto
31
Moreno Papi
lentamente e man mano che si avvicinava a noi dell’orchestra
per salutarci e benedirci, vedevo e sentivo una forte presenza e
capii chiaramente che si trattava di un’alta manifestazione di
Energia Vitale, era Pura Spiritualità e questo non solo perchè
era un Papa.
Da quel giorno porto con me quella sensazione di Luce forte ed
emozionante.
32
Moreno Papi
Legge di Risonanza e Legge di Attrazione
Il greco Pitagora (575 aC - 490 aC) grazie al monocordo, una
cordicella tesa su una tavola e regolata da un ponticello, scoprì
una infinità di cose legate alla musica e alla matematica come: il
suono cambia a seconda del materiale e dello spessore; la tensione della corda modifica l’altezza del suono; più la corda è
lunga e più il suono è basso; due corde simili danno origine a un
suono più piacevole; spostando il ponticello il valore del suono
cambia e tanto altro.
In Cina le posizioni dei fori di certi strumenti a fiato ritrovati
indicano che certe teorie furono applicate molto prima dei greci
ma non erano potute arrivare nei paesi dell’occidente.
Da questi esperimenti nacque la parola Risonanza. Ma come
funziona la risonanza? Se una sorgente sonora viene investita
da un’altra sorgente sonora di diversa frequenza (numero di
oscillazioni complete al secondo e si misura in Hertz) quasi non
reagisce ma se le due frequenze, quella propria e quella esterna,
sono simili e quindi hanno gli stessi valori di oscillazione, la
sorgente entra in vibrazione aumentando la sua ampiezza, e
33
Moreno Papi
quindi rinforzando il suono. Si dice allora che essa entra in risonanza.
Il classico esempio della cantante che usando la voce manda in
frantumi un calice di cristallo serve a farci capire come la vibrazione passi da un corpo a un altro. Il bicchiere va in frantumi
perché la voce della cantante amplifica le sue vibrazioni fino a
raggiungere il livello di rottura.
Quando mi capita di suonare insieme ad un'altra persona utilizzando entrambi uno strumento della stessa nota e quindi con le
stesse frequenze di oscillazione, succede quanto descritto, il
suono si potenzia e diventa particolarmente piacevole. Nei CD
da me prodotti cerco sempre di lavorare sulle risonanze e ciò
vuol dire che gli strumenti da me usati e gli accordi creati dai
musicisti presenti ruotano attorno a una precisa nota.
Con il diapason, inventato nel ‘700, venne assolta la necessità di
avere uno strumento di uso scientifico che producesse un suono
puro e che vibrasse a un suono, solo se questo corrispondeva
34
Moreno Papi
alla sua stessa frequenza. Il diapason è costituito da una forcella
d'acciaio che se percossa oscilla alla precisa frequenza di 440Hz
(cicli al secondo), ed è utilizzato come accordatura standard degli strumenti musicali, in campo medico per trasmettere le vibrazioni alle ossa ed effettuare diversi esami acustici e viene
usato anche in altre apparecchiature tecniche. Questa frequenza
di 440 Hz è stata decisa nel 1953 alzando di 8 Hz l’originaria
frequenza armonica di 432 Hz. Si tratta quindi di una frequenza
disarmonica che ha portato negli ultimi 50 anni squilibri energetici nella musica e oggi esiste un movimento di persone che
stanno riprendendo a utilizzare l’accordatura armonica a 432
Hertz.
Il fenomeno della risonanza, questa meravigliosa empatia vibratoria, applicato agli esseri umani è stato definito Biorisonanza e
sta diventando una disciplina con una propria identità, che viene
abbracciata in parte anche in campo medico per la diagnostica e
la terapia.
E’ stato riconosciuto scientificamente che tutto ciò che ci circonda emette, in quanto costituito da atomi, delle radiazioni
elettromagnetiche con differenti lunghezze d'onda, le famose
onde ultrasottili, ultrafini, non di facile misurazione fisica. Queste seguono le leggi della fisica e trasportano le informazioni,
con la velocità della luce, tra i sistemi cellulari, tra organi ed
apparati e regolano l'interazione tra l'organismo e l'ambiente che
35
Moreno Papi
lo circonda. Tra l’altro si deve a Guglielmo Marconi il primo
esperimento di trasmissione di onde elettromagnetiche via etere
a grande distanza e si devono sempre a lui gli studi sulla loro
propagazione, però iniziati precedentemente dal fisico tedesco
Rudolf Hertz.
Avendo appreso noi i segreti sull’energia vitale immaginiamo
ora come sia possibile veicolare l’energia alla luce di queste
nuove informazioni. L’intuizione che la musica influenzasse
l’uomo c’è sempre stata e Pitagora fu uno dei tanti ad averla
utilizzata in modo però geniale.
36
Moreno Papi
Egli associava suono, matematica e natura formulando una teoria scientifica che supponeva l’esistenza di tre tipi di musica:
quella strumentale propriamente detta, quella umana suonata
dall'organismo e quella suonata dal cosmo. L’unione delle tre
musiche definiva l'effetto emotivo sull'uomo, prodotto per risonanza e dava la possibilità di elaborare le leggi matematiche
dell'universo grazie a quelle musicali.
Un giorno Pitagora passò di fronte all'officina di un fabbro, e si
accorse che il suono dei martelli sulle incudini era a volte risonante e a volte dissonante. Entrò nell'officina, si fece mostrare i
martelli, e scoprì che quelli che risuonavano avevano un preciso
rapporto nei pesi, cioè se uno dei martelli pesava il doppio dell'altro, essi producevano suoni uguali ma con differente altezza,
un suono era più basso e l’altro più alto. Se invece uno dei martelli pesava una volta e mezzo l'altro, essi producevano suoni
distanti un quinto.
Partendo da questa osservazione e grazie al monocordo scoprì
che la regola era la stessa anche in una corda tesa, e cioè se una
delle corde aveva una lunghezza doppia dell'altra, esse producevano suoni uguali, in risonanza, ma diversi come altezza. Se
invece una delle corde era lunga una volta e mezzo rispetto all'altra, esse producevano suoni distanti un quinto.
37
Moreno Papi
Il tutto lo portò a definire la Scala Pitagorica, non ancora la scala che conosciamo noi oggi, frutto del magico potere dei numeri. Usando un semplicissimo monocordo, riuscì a scoprire che
tutti i rapporti numerici erano archetipi, cioè preesistenti e primitivi.
"Studiate il monocordo e scoprirete i segreti dell'universo" disse
ai suoi allievi.
In seguito questa scala fu perfezionata e il suono fu diviso in
sette parti rimanendo fedele alle numerose costanti legate a questo numero: 7 erano i pianeti principali, 7 i colori dell’arcobaleno e perciò 7 dovevano essere le note. Si osservò che il sette era
il numero della creazione e di tutto quanto veniva creato nell'universo fisico.
38
Moreno Papi
Elenco qui di seguito in ordine sparso una parte di cose che si
rifanno a questo numero.
Dio creò il mondo in 7 giorni, 7 erano i saggi nell'antica Grecia
a rappresentare le 7 virtù, 7 i peccati capitali, 7 le meraviglie del
mondo, 7 i giorni della settimana, 7 i chakra energetici indiani,
7 i Re di Roma e i suoi 7 colli, 7 le luci del candelabro ebraico
Menorah, 7 gli illuminati del Veda indiano, 7 i veli della danza
di Salomè, 7 i dolori di Maria, 7 le leghe degli stivali, 7 i nani di
Biancaneve, 7 le vite come i gatti, essere al 7imo cielo, sudare 7
camicie, 7 sono i Sigilli la cui rottura annuncerà la fine del
mondo, seguita dal suono di 7 trombe suonate da 7 Angeli,
quindi dai 7 Portenti e infine dal versamento delle 7 Coppe dell'ira di Dio (Giovanni, Apocalisse) e qui mi fermo!
Secondo Pitagora l’armonia delle relazioni tra i numeri governa
tutto quanto avviene in natura. I numeri hanno sottratto il mondo al caos e lo hanno reso un tutto armoniosamente ordinato.
Egli parlò di Musica delle Sfere, pensava che i movimenti dei
corpi celesti che si spostavano nell'universo producessero dei
suoni e che questi suoni potessero essere percepiti da chi si era
preparato consapevolmente ad ascoltarli. Per lui questa musica
non era solo una metafora, si diceva che fosse veramente in
grado di sentire i suoni dei pianeti.
** I Segreti dell’Universo possono stare dentro una corda
tesa, ricca di numeri anche se invisibili.
39
Moreno Papi
Pitagora enunciò la sua scoperta in una famosa massima: “tutto
è razionale” (numericamente inteso) che divenne la base metafisica delle imprese scientifiche che seguirono fino ai giorni nostri e grazie a lui numerosi studiosi hanno scoperto le loro teorie. Keplero su “la legge armonica”, Newton su “la legge di
gravitazione universale” e tanti altri.
Dopo questa importante e fondamentale escursione storica e
scientifica torniamo a noi. Ciò che ci succede quotidianamente
nella vita è che percepiamo solo quegli aspetti della realtà con i
quali risuoniamo.
Piacente o dolente che sia, tutto ciò che del mondo esterno ci
disturba, ci sta a indicare semplicemente che dentro di noi non
siamo pacificati col principio analogo. E’ il famoso specchio
che ci riflette ciò con cui non risuoniamo.
Ad esempio quando ci irritiamo per l'ingordigia di un altro, indica con certezza che siamo ingordi anche noi, altrimenti la cosa non potrebbe disturbarci, potremmo prenderne semplicemente atto, senza irritarci e senza subire disagi. Smettiamo di mentirci e entriamo in risonanza con tutte le cose che ci appartengono con sincerità e coraggio, dobbiamo solo modificare qualcosa
quando sentiamo dissonanza ed ecco che qualcosa attorno a noi
si modifica.
40
Moreno Papi
Quando ci guardiamo allo specchio e vediamo un viso scortese,
proviamo a fargli un sorriso, e lui sicuramente risponderà con
un sorriso e non è solo una metafora, riflettiamoci su. L’azione
è importante per cambiare le situazioni e ogni azione è preceduta da un pensiero per cui è molto importante come utilizziamo
la mente. Ciò che si manifesta nella nostra vita è il risultato di
ciò che pensiamo perché il pensiero è dotato di energia.
** La legge di Risonanza ci aiuta a capire noi stessi, ci aiuta
a scegliere ciò che ci fa bene e ci indica come agire.
Cerchiamo di comprendere il significato del cosiddetto circolo
vizioso. Vi porto a conoscenza di un simbolo che racchiude appieno questa metafora: Oroborus, il serpente che morde la propria coda.
Questa immagine ci arriva dall’antica Grecia e può indicare
una ripetizione, un bisogno irrazionale di compiere determinate
azioni, positive o negative che siano, per cui ci si trova a rivivere vicende emotive ricorrenti, ricreando situazioni molto simili a
41
Moreno Papi
quelle da cui si voleva sfuggire le cui conclusioni sono già scontate dall’inizio.
Ciò vuol dire che quando stiamo bene tendiamo a ricreare le
situazioni che ci fanno star bene mentre quando stiamo male
tendiamo a ricreare le situazioni che ci fanno stare male, per
questo bisogna capire come funziona questo meccanismo per
entrare nel benessere e liberarsi grazie a un utilizzo consapevole
della mente pensante.
Nella mia vita ho avuto diversi periodi in cui ho dato la colpa ad
altre persone, ad altre situazioni pur di non accettare, pur di non
affrontare a viso aperto le questioni e trasformarle con il pensiero e l’azione, e così facendo ho conosciuto la depressione e la
paura.
Ho dato la colpa ai miei genitori, ho dato la colpa alle mie ex
fidanzate, ho dato la colpa alla società, ho dato la colpa al servizio militare e altro ancora, ma poi ogni volta in cui sono riuscito
a mettere in pratica le leggi che regolano la risonanza ho scoperto meravigliosamente quanto tutto fosse più semplice usando e
trasformando la forma pensiero.
Mi dicevo: “voglio attrarre a me solo ciò che mi fa bene” e piano piano riacquistavo la mia integrità, i miei poteri. Senza saperlo stavo entrando in sintonia con la Legge di Attrazione che
42
Moreno Papi
è una delle Leggi Segrete che governano l’Universo e agisce
sempre, al di là del fatto che noi ne siamo consapevoli o meno.
“I simili si attraggono”, quante volte abbiamo sentito dire questa frase e quante volte l’avremo detta anche noi?! E dicendola
non ci siamo mai soffermati sulla ricchezza di ciò che porta con
sé. Se i simili si attraggono vuole dire che c’è un qualcosa di
naturale, di invisibile che regola questa dinamica, qualcosa che
è in grado di viaggiare nell’aria, nello spazio sotto forma di informazione: il pensiero.
Il pensiero è dotato di magnetismo e quindi ha una sua frequenza, a seconda del tipo di pensiero prodotto corrisponde una sua
specifica frequenza che per la legge di risonanza corrisponde ad
altri pensieri, azioni, cose che posseggono la stessa frequenza.
Per questo quando stiamo male o siamo depressi sembra di non
uscirne mai, perché si mette in moto questo meccanismo. Stiamo male e di conseguenza abbiamo pensieri malati.
** La Legge di Attrazione è parte integrante dell’Universo
e si manifesta attraverso i pensieri.
E’ importante sentire dentro di noi la qualità del momento che
stiamo vivendo per poter capire come utilizzare il pensiero in
modo che ci sia d’aiuto. Le emozioni sono l’origine dei nostri
pensieri per cui dobbiamo iniziare da questo punto cercando di
fare pulizia e chiarezza nel sentimento.
43
Moreno Papi
Non è sufficiente imparare a memoria pagine e pagine di libri
dove viene suggerito come comportarsi per avere una vita migliore, per avere successo, è fondamentale creare dentro di noi
la comprensione di ciò che leggiamo e con fiducia lasciare che
si manifesti in noi e ci renda felicemente liberi.
Quando a me succede di essere in risonanza con la legge di attrazione i miei sensi si amplificano, il mio odorato si fa più fine,
a volte sento il suono delle vibrazioni frequenziali di ciò che mi
accade, di ciò che mi circonda e la mia vista si apre, le mie percezioni si affinano a tal punto che riesco a sentire le pulsazioni
della natura, delle cose che mi stanno intorno.
Negli esercizi che propongo in questo Ebook cerco anche di far
comprendere l’importanza della Visualizzazione perché è molto
efficace e aiuta l’assimilazione delle informazioni.
Modelliamo le immagini che nascono dal pensiero, che ha una
sua frequenza e grazie alla visualizzazione inviamo questa frequenza all’Universo, che ci risponde con le immagini così come
le abbiamo viste nella mente. “Ognuno ha ciò che si merita” si
dice e ciò significa che ognuno ha ciò che pensa e ciò che visualizza, magari inconsciamente.
Suono il didjeridu dell’Australia e mi piace lanciare il boomerang, questo fantastico oggetto che gli aborigeni hanno certamente visualizzato prima di realizzare. Ebbene il boomerang se
lanciato male non torna indietro e si deve fare tanta strada per
44
Moreno Papi
recuperarlo, oppure torna con una tale forza che se non si sa
prendere nel modo giusto può fare molto male. Così possiamo
vedere anche i nostri pensieri!
Dopo aver visto come funziona la legge di Attrazione proviamo
a metterla in pratica, ci sarà sicuramente più spazio nel nostro
cuore, nella nostra mente e nella nostra anima per apprezzare
quell’autentica meraviglia che è la vita e per mettere in moto
consapevolmente questo processo creativo.
** Lasciamoci andare con fiducia al nostro sentire e pratichiamo la visualizzazione, di fondamentale aiuto nella vita.
Proviamo, dopo avere appreso e interiorizzato le informazioni
precedenti, a respirare utilizzando una visualizzazione e a richiamare l’energia vitale presente nell’Universo.
03_esercizio1.mp3
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate sulle gambe. Chiudiamo gli occhi.
2.Facciamo una inspirazione lunga dal naso, tenendo le
narici dilatate e contemporaneamente visualizziamo i
movimenti dei pianeti nel cosmo e tutto intorno una miriade di particelle luminose che arrivano a noi, nella no-
45
Moreno Papi
stra atmosfera insieme all’aria, entrano dalle narici e
vanno a irrorare il plesso solare al centro del petto.
3.Rimaniamo per un attimo in apnea avvolti dalla luce.
4.Facciamo una espirazione lunga dalla bocca e visualizziamo queste particelle luminose che tornano su e
escono attraverso la bocca leggermente aperta e ritornano nell’Universo.
5.Facciamolo per 21 volte e al termine rimaniamo per
qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come sentiamo aumentata l’energia vitale
dentro di noi, come dentro di noi ci sia Pace e Amore. Proviamo
a verificare se sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo
riusciamo ad averne coscienza.
Ora introduco un aspetto per me importante tramite il quale col
tempo ho avuto indicazioni chiare sulla direzione da intraprendere. Abbiamo parlato di visualizzazione e l’abbiamo sperimentata in modo cosciente o guidata, ma esiste un’altra forma di
viaggio interiore che può avvenire in modo non premeditato: la
Visione interiore.
Con la visione interiore possiamo avere indicazioni importanti
da riportare, mettere in pratica nelle nostre questioni quotidiane
ed essa è una vera e propria visualizzazione con la differenza
46
Moreno Papi
che accade senza decidere come possa essere, una specie di
sogno cosciente, senza dormire.
A volte mi succede di chiudere gli occhi, sentire un brivido che
mi attraversa il corpo e va a collocarsi nei palmi delle mani aumentando la mia energia e dentro di me comincio a viaggiare
nelle immagini. Per capire questo concetto condivido ora una
mia esperienza profonda avuta con il suono.
Nella mia ricerca ho percorso per qualche anno una strada vicina allo sciamanesimo e il lato che mi attraeva di più, con il quale mi sentivo maggiormente in risonanza, era ed è tuttora quello
musicale e un giorno durante un gruppo di lavoro stavamo utilizzando alcuni strumenti musicali rituali come il tamburo sciamanico, usato presso molti popoli tribali. Grazie a lui e alle persone che lo hanno suonato in mia presenza potei sprofondare
nel suo suono apparentemente monotono e viaggiare all’interno
di me: feci il mio primo viaggio sciamanico.
Tramite il battito del tamburo, che simboleggia il battito del
cuore, creatore di un’atmosfera di “profonda concentrazione”,
potei viaggiare all’interno di quei mondi interiori che conducono a una dimensione non ordinaria, parallela alla nostra dimensione ordinaria. Potei fare finalmente esperienza, nel buio della
bandana sugli occhi, di un sogno vigile, di un viaggio cioè tra i
47
Moreno Papi
miei riferimenti simbolici, tra i miei paesaggi interiori, tra me e
me.
Per iniziare il viaggio si doveva cercare un accesso nella terra,
simbolicamente nella pancia della Madre Terra, per cui si iniziava con una visualizzazione guidata per poi lasciare spazio
alla visione se accadeva.
*
All’inizio il ritmo del tamburo era lento e ritmato, accompagnava dolcemente il viaggio all’interno. Per cominciare questo
viaggio cercai una fessura nella terra da dove poter entrare e
mi trovai di fronte a un ingresso. Era un ricordo di quando, da
bambino, giocavo nel giardino sotto casa e si era creata
un’apertura profonda vicino a una betulla, forse per le pioggie.
Scesi idealmente in questa apertura e di colpo mi ritrovai a percorrere un lungo tunnel scuro. Viaggiavo sempre più velocemente in posizione da nuoto e sempre più velocemente viaggiava il tamburo.
Era come se nuotassi dentro il tunnel senza però usare nessun
arto. Viaggiavo con le mani distese lungo i fianchi e osservavo
le pareti del tunnel. Ad un certo punto il buio si illuminò di una
luce chiara, lontana, che sempre più si avvicinava a me.
48
Moreno Papi
Arrivai a ridosso di questo bagliore e mi ritrovai di colpo in un
anfratto grande, illuminato. C’era dell’acqua limpida, una specie di laghetto e in fondo, nella zona più buia s’intravedeva una
forma. Chiesi chi fosse e davanti a me si manifestò una grande
rana. Mi sentivo tranquillo e la presenza dell’anfibio mi rallegrava. Simbolicamente quella rana in quel momento mi era
congeniale. Le parlai e lei mi diede alcune indicazioni sul percorso da intraprendere. Mi prese con sé e mi condusse di nuovo
dentro il tunnel, fino a raggiungere un nuovo spazio dove, dopo
avermi salutato, scomparve.
Ciò che mi si presentò in questo nuovo spazio era per me motivo di grande emozione e rispetto. Subito vidi un grande occhio
giallo sprofondato in morbide piume nere e bianche. Poi emerse
l’enorme becco dorato e la cresta bianca che tendeva al nero
man mano che scendeva verso il collo.
49
Moreno Papi
Era una grande testa di aquila pescatrice. La vidi in fondo alla
grotta in cui mi trovavo, ma non percepii il resto del corpo.
L’immagine svanì quasi subito, ma la forza che sprigionava da
quello sguardo, ancora oggi mi sostiene.
Il ritmo del tamburo si fece incalzante come a ritmare l’apice
del viaggio e sentii un richiamo al ritorno. Ripercorsi il tunnel
al contrario senza incontrare nessuno. Sentivo il suono del
tamburo che sembrava una voce e mi diceva di fare tesoro degli
incontri avuti, dei quali avrei sicuramente avuto manifestazioni
in seguito.
Vidi la luce dell’esterno avvicinarsi e quando mi ritrovai fuori
mi sentii come rinato, sentivo la luce del giorno e il calore del
sole che nutrivano la mia pelle, il mio spirito. Il ritmo del tam-
50
Moreno Papi
buro scese lentamente e con alcuni segnali precisi mi comunicò
la fine del viaggio. La voce di chi stava percuotendo il tamburo
mi riportò alla consapevolezza del mio corpo e dello spazio in
cui mi trovavo fisicamente.
*
** La visualizzazione può manifestarsi sotto forma di visione ed essere utilizzata per potenziare il proprio intento.
Tolsi la benda dagli occhi e li aprii. Mi riallineai al momento
presente e vidi i miei compagni di ricerca che lentamente si riunivano in cerchio per condividere l’esperienza. Il significato di
questa visione per me era legato al potere di guardare le cose
dall’alto, elevarmi dentro di me, andare oltre il punto di vista
del momento e ogni volta che richiamo a me quell’immagine o
che vedo una foto di un’aquila sento una piacevole sensazione
di maestosità che mi riporta a quel momento.
51
Moreno Papi
I benefici attraverso il Suono.
In questo capitolo vorrei condividere alcune esperienze legate
alla mia ricerca sul suono in modo che possa essere comprensibile ciò che ho intenzione di trasmettere.
Il Suono è la prima e incontrastata manifestazione della creazione e il mistero più affascinante che da sempre sta dietro a
questa affermazione è: durante il Big Bang e quindi nei primi
istanti in cui l’Universo prese la sua forma che suono c’era?
In principio era il verbo, è stato scritto nei Vangeli (Gv 1,1) in
principio era il suono quindi, vibrazione e non esiste nulla in
natura che non abbia una propria vibrazione, dal sole al più piccolo degli atomi. Perché? Perché esiste una unità fondamentale
di tutti gli organismi, l’atomo, che insieme ad altri atomi
compone la molecola, che a sua volta insieme ad altre molecole
compongono la cellula, la più piccola parte di un organismo in
grado di funzionare in modo autonomo.
La cosiddetta teoria cellulare, definisce gli organismi in
unicellulari, come ad esempio i batteri, le amebe, etc. oppure in
pluricellulari come gli animali, le piante e i funghi.
Ma prendiamo come esempio le cellule umane che a noi interessano di più e sono ognuna un essere vivente che convive as-
52
Moreno Papi
sieme alle altre all’interno del corpo svolgendo mansioni a seconda del ruolo che ricoprono. Si nutrono, producono scarti, si
intossicano e si disintossicano, finché un bel giorno arrivano
anche loro a morire. Ognuna di loro è dotata di un campo magnetico, dato che sono composte da atomi in movimento continuo, attraverso il quale comunicano l'una con l’altra e inviano le
informazioni utili a svolgere le specifiche funzioni.
A ogni campo magnetico è associata una frequenza di vibrazione, ovvero il numero delle vibrazioni al secondo emesse, per cui
è possibile modificare il comportamento di una cellula introducendo differenti valori di frequenza. Cerco di essere sintetico ed
esaustivo anche se ci vorrebbe un vero trattato per temi così importanti.
Tutto in natura è regolato da un campo magnetico e a ogni campo magnetico corrisponde una frequenza di vibrazione. Quindi
tutto vibra e se pensiamo che ad ogni vibrazione risponda un
movimento, ogni movimento risponde a un ritmo, anche se impercettibile per noi come quello degli elettroni attorno al nucleo
degli atomi, per cui si deduce che ogni movimento ritmico è
accompagnato da un suono e che quindi tutto suona ritmicamente.
Faccio un esempio che pochi conoscono: se un reggimento di
soldati attraversasse un ponte con il passo ritmico, che ben co-
53
Moreno Papi
nosciamo, il ponte potrebbe crollare ed è per questo che viene
dato l’ordine di rompere il passo, per variare la vibrazione che
altrimenti sarebbe disastrosa. Il ritmo compenetra l’Universo, le
maree, il battito cardiaco, il movimento dei pianeti, tutto è regolato dalle leggi ritmiche.
Dico queste cose per far comprendere che allo stesso modo il
respiro può entrare in una scansione ritmica costante e produrre
risultati eccellenti a livello di risposta fisica, psichica e energetica. Succede che l’energia vitale richiamata tramite una respirazione ritmica è maggiore e così anche saranno maggiori le potenzialità che acquisiamo. I fenomeni legati all’utilizzo del pensiero, della mente verranno arricchiti, qualunque essi siano.
Non tutti riescono a mantenere un ritmo costante mentalmente
per cui possiamo fare esercizi di respirazione accompagnati da
una musica ritmica e monotona, minimale, neutra.
Proviamo, dopo avere appreso e interiorizzato le informazioni
precedenti, a respirare ritmicamente.
04_esercizio1.mp3
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate sulle gambe.
54
Moreno Papi
2.Chiudiamo gli occhi e facciamo una inspirazione
lunga dal naso contando fino a sei.
3.Rimaniamo in apnea contando fino a tre.
4.Facciamo una espirazione lunga dal naso contando
fino a sei.
5.Rimaniamo in apnea contando fino a tre e ripartiamo.
6.Troviamo il nostro ritmo e quando ci sentiamo appagati, torniamo a respirare normalmente e rimaniamo
per qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
Se durante l’esercizio dovesse girare un po’ la testa è bene fermarsi finché non è passato il giramento e poi riprendere con più
calma e più attenzione. Man mano che si entra nel ritmo, nei
giorni, si può aumentare la durata delle inspirazioni e delle espirazioni, contando più a lungo, sempre senza sforzo.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come sentiamo aumentata l’energia vitale
dentro di noi, come la mente sia più pulita e come dentro di noi
ci sia pace.
Abbiamo visto quanto importante sia una semplice respirazione
per creare benessere e consapevolezza ma torniamo al punto in
cui osservavamo che ogni movimento ritmico è accompagnato
da un suono e quindi deduciamo che tutto suona ritmicamente.
55
Moreno Papi
Inoltre, come aveva già dimostrato Pitagora, il suono è intelligente, sa dove andare e come agire e ora prendo la palla al balzo
per parlare delle mie esperienze legate al suono e al benessere.
Tempo fa in un’intervista mi veniva chiesto cosa fosse il suono
per me e cosa intendessi per guarigione. Nelle mie risposte cercai di trasmettere il mio personale approccio con quella che viene definita Musicoterapia.
La mia intuizione mi ha portato a sperimentare il suono sul corpo come se fosse un massaggio e lo feci inizialmente con la mia
compagna e poi via via con gli amici, ricevendo dalle varie
esperienze condivise indicazioni importanti.
Cominciavo a sperimentare la vibrazione del didjeridu. In seguito lo feci anche con persone aventi vari acciacchi e ciò che
ne emergeva era sempre una rinnovata energia e la diminuizione
o a volte la scomparsa dei disagi fisici o psichici più comuni
come il mal di testa, la stanchezza, il mal di pancia, disagi comunque legati sempre a stress, superlavoro e altro.
Durante la mia ricerca ebbi modo di approfondire gli interessi
sulla Magnetoterapia e trovare le affinità con le vibrazioni
emesse dal didjeridu. Fin dalle prime scoperte sull’elettromagnetismo sono state usate le sorgenti di campi magnetici, a bassa frequenza (non maggiori di 100 Hz ) e a bassa intensità, a
scopo terapeutico particolarmente indicate per la stimolazione
56
Moreno Papi
ossea, la calcificazione delle fratture e per rallentare il processo
degenerativo dell’osteoporosi. Ma non solo, la Magnetoterapia
viene anche impiegata per il riequilibrio dell’intero metabolismo ed è efficace perché i campi magnetici creati interagiscono
con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni
fisiologiche di equilibrio. Nel caso delle cellule nervose ad
esempio la vibrazione è in grado di aumentare la soglia di percezione del dolore, inducendo di fatto un effetto analgesico.
Decisi quindi di iniziare una ricerca più approfondita sulle proprietà dello strumento applicando la sua vibrazione sotto forma
di un “massaggio sonoro” con un intento curativo. Per me la
guarigione è il riequilibrio degli scompensi a livello fisico, a
livello psichico e a livello energetico tutti e tre legati tra loro in
un rapporto di corresponsione. Una guarigione che viaggia su
tre binari paralleli con un’unica stazione di arrivo: l’Armonia.
** La malattia è regolata e definita dalla disarmonia, la salute è regolata e definita dall’armonia.
Ricordiamoci che ogni cellula del nostro corpo vibra in modo
originalmente salutare e che quando questa vibrazione si altera
possono avvenire scompensi fisici e siccome il suono e la voce
si manifestano come vibrazione allo stato puro immaginiamo
quale importanza abbiano nelle tecniche se utilizzati consapevolmente.
57
Moreno Papi
Ho partecipato per anni a esperienze rituali sciamaniche seguendo gli insegnamenti di origine indiana americana come la
Ruota di Medicina e la Capanna del Sudore o di origine Inca
come le decoratissime cerimonie dei Qero’s delle Ande peruviane. Ho fatto esperienza, in diverse occasioni, del significato
racchiuso nel passaggio sui carboni ardenti, o camminata sul
fuoco, rito in uso da sempre in svariate parti del globo e per anni ho curiosato tra le varie tecniche di meditazione e di “no
mind”. Ho letto libri di maestri e non maestri e ho conosciuto
maestri e non maestri. Ciò che ogni volta mi affascinava di più
era la presenza sempre e comunque del suono, del canto, della
musica come tramite energetico.
Dopo svariati tentativi di approccio alla chitarra, al pianoforte,
alle percussioni, approdati anche in qualche sporadico buon risultato estetico, ma vuoto di quello che ricercavo, un bel giorno
mi sono ritrovato a imbracciare uno strumento del quale non
sapevo nulla: il Didjeridu. Suonandolo ho sentito l’importanza,
la vivacità creativa della vibrazione e ho cominciato a dirigere
lo strumento verso gli oggetti, sulle piante di casa, sul corpo
delle persone amiche riscontrando da subito, oltre le indiscusse
qualità artistiche, le benefiche virtù.
(Nella foto seguente un massaggio sonoro eseguito sul lettino
da me ideato).
58
Moreno Papi
Ho compreso che quando siamo sottoposti a una cura medica, a
una terapia, è importante sostenerla con il pensiero rivolto alla
salute, alla guarigione. Quando suono per una persona metto in
pratica tutto ciò che ho imparato grazie all’impegno a alla determinazione che ho avuto nel tempo. La messa in pratica della
legge di risonanza mi permette di sentire e di visualizzare le zone del corpo fisico e del corpo energetico che necessitano di attenzione.
** La guarigione avviene quando spostiamo l’attenzione
dalla malattia alla salute e questo grazie alla determinazione
e all’impegno che ci mettiamo.
Quando dico “sentire” mi riferisco all’entrare in uno stato di
apertura e ricezione nel quale non osservo l’individuo ma il suo
corpo vibrante, le sue caratteristiche, la sua postura, ascolto la
sua voce e poi mi faccio guidare dalle richieste del suo corpo,
59
Moreno Papi
disteso e pronto ad essere massaggiato dai suoni. Cerco di immedesimarmi nelle sue richieste e penso alla fiducia che questi
sta riponendo in me in quel momento, ingrediente basilare per
raggiungere un buon risultato. Credo che sia molto importante
l’apertura e la partecipazione comune, perché se da una delle
due parti c’è chiusura, diffidenza o giudizio, l’esperienza rimane condizionata e il risultato può essere incompleto o inadatto.
Una conoscenza basilare che mi ha permesso di comprendere
meglio la veicolazione del suono è la seguente: l'acqua è un eccellente conduttore del suono e il corpo umano è formato di acqua per circa il 65%, il cervello ne contiene circa un 80%, per
cui si può immaginare quanto sia adatto il nostro organismo alla
veicolazione delle vibrazioni e come risponda a tali stimoli.
Si può dedurre quindi che è possibile intervenire su una parte
difettosa del corpo, creando un suono esterno con una sua frequenza che va a riequilibrare le frequenze in disarmonia all’interno del corpo e a questo principio aggiungo una componente
altrettanto importante: l’intento. E’ fondamentale che all’origine
vi sia un buon intento, una chiara intenzione ricca di fiducia,
umiltà, rispetto e amore per ciò che si va a fare.
** La mente inconscia registra le informazioni anche senza
il tuo consenso e le tiene archiviate a tua disposizione, devi
avere una chiara strategia per il loro utilizzo.
60
Moreno Papi
Nei miei seminari cerco sempre di trasmettere le mie esperienze
andando oltre le semplici nozioni tecniche e cercando di far
comprendere appieno le dinamiche di ciò che insegno e per farlo utilizzo metafore, simboli, immagini come sto facendo in
questo Ebook perché hanno una forte incidenza nella mente e
nei ricordi. Per questo motivo bisogna utilizzare i suggerimenti
di questo testo con fiducia, lasciare che alcuni aspetti da me affrontati possano lavorare nell’inconscio anche se al momento
della lettura sembrano incomprensibili.
Rileggiamo più volte i capitoli e pratichiamo gli esercizi altrimenti potrebbe risultare presuntuoso avere la convinzione che
dopo un’unica lettura o dopo un unico seminario si sia ricevuto
l’insegnamento.
Ora vorrei spiegare come funziona lo strumento che utilizzo, del
quale parlo in modo completo in un mio libro, perché potrebbe
essere d’aiuto a chi si sente attratto da lui. Il didjeridu oggi
viene usato come un vero e proprio strumento musicale inserito
nei più disparati generi, ma anche (e qui ritrova parte della sua
origine) in musicoterapia, in sedute di meditazione o di
rilassamento e nel massaggio sonoro. Soffiando al suo interno
con una particolare tecnica di vibrazione delle labbra e di
respirazione, si sviluppano una serie di armonici che si
diffondono all’estremità opposta. Suonandolo ho compreso
molte cose sul respiro e soprattutto è stato chiaro il fatto che, in
61
Moreno Papi
generale, tutti noi respiriamo scorrettamente e lo ho potuto valutare osservando le migliaia di persone alle quali ho insegnato
tramite i corsi e tramite il libro metodo. All’inizio era abbastanza complicato il percorso perché sentivo come una separazione
tra il lavoro dei polmoni e il lavoro del diaframma, ma via via
che mi esercitavo scoprivo nuovi insegnamenti.
** Utilizzare uno strumento musicale in modo finalizzato
porta la mente nello spazio creativo dove avviene il cambiamento.
Quando appresi la respirazione circolare scoprii l’importanza di
respirare a tempo, ritmicamente. Non è necessario conoscere la
musica, essere musicisti per suonare il didjeridu e io ne sono
una testimonianza diretta, ma ciò nonostante oggi lavoro con la
musica e con il suono finalizzato al potenziamento energetico. I
suoni che sentirai nei brani allegati a questo Ebook potranno
servire per comprendere ciò che sto scrivendo e per accompagnare alcuni esercizi.
Via via che suonavo grazie alla nuova tecnica acquisita, i pensieri, i problemi e i malesseri si scioglievano e potevo entrare
così in una particolare condizione di rilassamento. Questa situazione ideale durava però relativamente poco e quindi compresi
che era importante assumere una disciplina nell’esercizio affin-
62
Moreno Papi
ché tutto ciò durasse più a lungo e arrivasse a essere parte integrante di me.
Diventavo tutt’uno con lo strumento e approfittavo del suono e
della vibrazione per nutrirmi di nuova energia oppure suonavo
semplicemente ritmicamente, magari con l’aiuto dei clapsticks
che sono due legnetti da tenere in mano e da percuotere ritmicamente durante il suono. Mi resi conto di avere a disposizione
uno strumento unico e potente che porta con se migliaia e migliaia di anni di conoscenza.
** Le riserve dell’Universo sono Infinite e noi possiamo attingere da esse partendo dagli Antichi Insegnamenti.
Praticare una buona Respirazione.
Come anticipato all’inizio del libro il respiro è vita, non possiamo permetterci il lusso di non respirare. Ma fortunatamente
per noi il meccanismo è involontario, fa parte cioè di quegli
aspetti fisiologici regolati dal sistema nervoso autonomo. Può
succedere però che a causa dei vari condizionamenti, delle
emozioni o della nostra psiche ci ritroviamo a respirare male o
comunque in modo incompleto.
63
Moreno Papi
Così affiorano malattie respiratorie come l'asma, la bronchite, la
laringite, la sinusite e anche malattie generali, come la gastrite,
la stitichezza, la colite, la lombalgia e anche molti disturbi ginecologici, hanno una base nei blocchi della respirazione e possono essere migliorati o prevenuti da una sana abitudine respiratoria.
Con questo Ebook pratichiamo alcuni esercizi di respirazione
che possono piacere o non piacere e io credo che quelli a noi
risultanti meno simpatici siano invece i più importanti per noi
perché ci riflettono qualcosa che non va. Con pazienza e metodo facciamoli giorno dopo giorno.
E’ forse necessaria una rieducazione alla giusta respirazione? La
risposta è SI. Il riequilibrio della naturale respirazione porta
automaticamente allo scioglimento di blocchi fisici, psichici e
energetici e se riusciremo a fare ciò, a trovare una nostra
armonia respiratoria, ci eviteremo di andare incontro ad alcune
disfunzioni che possono portare all’insorgere di malattie e alle
conseguenti e doverose cure mediche.
** La Respirazione è alla base del nostro stato di salute,
comprendiamolo ADESSO!
Ora facciamo un esercizio semplice di respirazione che potremo
utilizzare intenzionalmente dirigendo l’attenzione su un punto
64
Moreno Papi
del corpo specifico che vorremmo aiutare e sostenere, cioè
cerchiamo di respirare la zona che desideriamo curare. Usiamo
la visualizzazione come abbiamo fatto precedentemente e
portiamo tutto il nostro intento nel punto in questione.
05_esercizio1.mp3
1.Sdraiamoci sulla schiena in una posizione di abbandono con le braccia lungo i fianchi. Chiudiamo gli occhi.
2.Facciamo una inspirazione lunga dal naso, tenendo
le narici dilatate e contemporaneamente visualizziamo
l’energia vitale, luminosa, che insieme all’aria entra
dalle narici e va a irrorare l’organo che necessita di
attenzione.
3.Rimaniamo per un attimo in apnea visualizzando
questa zona del corpo.
4.Facciamo una espirazione lunga dalla bocca e visualizziamo l’energia pesante di scarto, di colore scuro,
che si stacca dall’organo, torna su ed esce attraverso la
bocca aperta.
5.Facciamolo per 21 volte e al termine rimaniamo per
qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
Finito l’esercizio notiamo come il nostro corpo, il nostro organo
abbia ricevuto un beneficio, come sentiamo aumentata l’energia
65
Moreno Papi
vitale dentro di noi, come la mente sia più pulita e come dentro
di noi ci sia pace. Proviamo a verificare se sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo riusciamo ad averne coscienza.
Questo tipo di respirazione possiamo utilizzarla dirigendo il
pensiero verso ciò che vogliamo curare. Possiamo usarla per
calmare il dolore, per curare un organo, per rinvigorirci, per
calmare le emozioni forti, per aumentare le facoltà mentali, per
finalizzare un risultato e per tutto ciò di cui abbiamo bisogno al
momento. Dobbiamo solo sostituire l’oggetto della nostra visualizzazione.
** Grazie al Potere della Respirazione possiamo intervenire
consapevolmente per correggerci e curarci.
Respirare nel giusto modo è per me importante in quanto mi ha
permesso di suonare il didjeridu e di scoprire le cose che vi sto
trasmettendo. Può succedermi però di “dimenticarmi” momentaneamente di ciò, magari a causa di una forte emozione o di un
triste evento, e quando accade sento subito un cambiamento nel
respiro, affiora l’ansia, faccio più fatica a ragionare. La durata
di questo blocco dipende da me, da quanto tempo faccio passare
in quello stato di “dimenticanza” e allora scelgo un esercizio
che in quel momento reputo più adatto e sciolgo il blocco.
Spesso faccio tutto ciò suonando e respirando con la tecnica
della Respirazione Continua che ora illustrerò. Questo respirare
66
Moreno Papi
suonando è utilizzato in vari modi, in diverse parti del mondo,
ma il metodo messo a punto dagli aborigeni è unico, nato dall’esigenza di dare continuità al suono “ad hoc” per il loro Sacro
Strumento.
La respirazione circolare è una tecnica, un’abilità, che permette
di suonare senza mai interrompersi. In pratica mentre si suona
bisogna riuscire a inspirare dal naso ed espirare dalla bocca contemporaneamente alla vibrazione delle labbra. Per chi si accinge
ad apprendere questo strano sistema devo ammettere che può
sembrare impossibile, ma tra la dedizione e l’impegno, e indirizzando l’attività mentale verso uno stato meditativo, vi si riesce anche in tempi brevissimi. Una volta appreso si è in grado
di inspirare, espirare, utilizzare la pancia e il diaframma per regolare la pressione dell’aria, far vibrare le labbra, regolare la
tensione delle guance e dei muscoli labiali, utilizzare la voce, la
67
Moreno Papi
lingua, produrre armonici insieme al suono base dello strumento
e tutto ciò contemporaneamente. E’ semplicemente fantastico!
Sembra psicologicamente impossibile inspirare ed espirare contemporaneamente, ma sviluppando questa tecnica ci accorgeremo che non lo è. Questa respirazione inizialmente accade soprattutto nei momenti in cui non ci si pensa.
Seguendo le prossime indicazioni sarà possibile arrivare in
modo spontaneo a mettere in pratica la tecnica anche senza
l’ausilio del didjeridu o di un altro strumento musicale e per fare
ciò ho modificato alcuni passaggi della tecnica originale per poterla utilizzare con la finalità di entrare in un ciclo continuo di
inspirazione e espirazione simultanee.
** La nostra Autostima aumenta in proporzione a quanto
riusciamo ad apprendere dalle tecniche.
In due parole la respirazione circolare avviene comprimendo
l’aria, con una pressione costante, fuori dalla bocca tramite la
spinta delle guance e della lingua e immettendo contemporaneamente brevi inspirazioni dal naso.
Prima parte. Compressione dell’aria.
Gonfiamo le guance e con l’aiuto delle mani schiacciamole facendo uscire l’aria dalla bocca di colpo, in modo compresso. Se
immaginiamo di avere la bocca piena d’acqua e di spruzzarla
68
Moreno Papi
per scherzo addosso a un amico possiamo capire che tramite le
guance l’acqua viene compressa verso l’esterno e non tramite il
soffio. Così pure con l’aria, togliamo le mani e proviamo a
spingere l’aria fuori dalla bocca comprimendo le guance, usando cioè solo i muscoli facciali. Ripetiamolo fino a quando diventi facile per noi farlo.
Seconda parte. Inspirazione simultanea.
Ripetiamo più volte la prima parte e mentre lo facciamo immettiamo una breve inspirazione dal naso contemporaneamente alla
fuoriuscita dell’aria compressa cioè nel momento in cui schiac-
69
Moreno Papi
cio le guance. E’ importante coordinare i due movimenti senza
pensarci troppo e per aiutarci possiamo provare anche con dell’acqua davanti a un lavandino, mentre la spruzziamo fuori proviamo a inspirare dal naso. Quando ci riesce ripetiamolo solo
con l’aria. Inizialmente risulterà difficile ma con un pò di pratica e senza pensarci troppo riusciremo nel coordinamento e il
diaframma comincerà a lavorare in un modo nuovo e salutare.
Terza parte. Ciclicità delle inspirazioni.
Per dare continuità alla respirazione proviamo a esercitarci con
una cannuccia, o con un tubicino come quello delle biro, immersi in un bicchiere d’acqua e cerchiamo di fare bollicine continuamente anche nel momento in qui inspiriamo dal naso. Ora
proviamo di nuovo senza bicchiere e facciamolo allo stesso
modo con continuità. Iniziamo sempre con il soffiare a guance
gonfie e inseriamo ogni tanto una inspirazione contemporaneamente alla espirazione compressa tramite le guance.
70
Moreno Papi
Può succedere di dover fare una breve pausa dopo aver inspirato, tra un ciclo e l’altro, ma ripartiamo immediatamente.
Quarta parte. Continuità del ciclo.
Ripetiamo più volte la terza parte e cerchiamo di dare continuità
alla respirazione. La pausa tra una inspirazione e l’altra dovrà
accorciarsi sempre di più fino a scomparire per arrivare ad avere
a disposizione la Respirazione Continua. E’ importante sapere
che la durata dell’inspirazione è molto breve, il tempo necessario per prendere un po’ d’aria e ripartire per così arrivare a inspirare ed espirare ritmicamente mentre soffiamo l’aria a guance gonfie. Per avere a disposizione questa respirazione dobbiamo far sì che tutto avvenga senza sforzo e in modo circolare,
cioè che i movimenti siano fluidi, senza troppi intoppi.
Questa tecnica si può applicare oltre che nel didjeridu anche in
molti altri strumenti a fiato.
Ecco il link per scaricare il video pratico della tecnica
http://papimoreno.com/Video/Respirazione-circolare.m4v
La respirazione circolare è una formidabile tecnica terapeutica
che si avvale di un respiro consapevole (dunque guidato dalla
coscienza e non lasciato in "automatico") in cui si tolgono completamente gli spazi di apnea tra le due fasi respiratorie di inspirazione ed espirazione. Il mantenere la respirazione continua e
71
Moreno Papi
senza pause genera una profonda risposta in tutto l'organismo, il
livello di energia si alza notevolmente.
Respirazione diaframmatica.
E’ molto importante sapere che il diaframma è collocato sotto le
basi dei polmoni e per comprendere bene le sue funzioni
immaginiamolo con una forma di una cupola. E’ un muscolo
molto potente che si aggancia alle vertebre lombari, alle ultime
sei costole e alla parte più bassa dello sterno. Anteriormente si
intreccia col muscolo trasverso dell’addome.
In fase inspiratoria il diaframma si contrae e tira verso il basso
la cupola diaframmatica che, appiattendosi, trascina con sé le
basi polmonari, che si espandono.
72
Moreno Papi
Durante la respirazione è bene mantenere una postura eretta e
durante l'inspirazione è necessario tenere una certa contrazione
addominale. Ciò consentirà al diaframma di contrarsi in modo
ottimale perchè avrà saldi non solo i punti di ancoraggio ossei,
ma anche i punti di intreccio con il muscolo dell’addome.
Vediamo alcuni effetti della respirazione diaframmatica sul
corpo umano se usata metodicamente.
Effetti sull’apparato circolatorio. Un frequente lavoro del
diaframma ha effetto positivo sull’ossigenazione dei tessuti
perchè quando si contrae si appiattisce contro i visceri
addominali, comprimendo il sangue e convogliandolo più
rapidamente verso il cuore e verso i polmoni. Grazie a questa
azione indiretta questa respirazione contribuisce a migliorare
l’ossigenazione del sangue di tutto l’organismo.
Effetti sull’apparato respiratorio. Alla nascita respiriamo
mediante i movimenti dei muscoli addominali ma col tempo
alteriamo questo movimento naturale e
passiamo alla
respirazione toracica. Il ripristino della respirazione originaria è
l’obiettivo della respirazione diaframmatica. L’allenamento
consente di migliorare ed aumentare la capacità respiratoria che
per la respirazione toracica è di circa un litro, mentre per quella
diaframmatica addominale può arrivare anche a quattro litri. La
73
Moreno Papi
toracica può richiedere sedici-venti atti respiratori al minuto
mentre quella addominale, al massimo, sei-otto. L’aumento
della capacità respiratoria migliora lo scambio gassoso e le
numerose attività delle cellule degli alveoli nei polmoni e
dell’intero albero bronchiale.
Effetti sull’apparato cardiovascolare. E’ un ottimo esercizio
nel controllo e nel dominio delle tachicardie. La riduzione delle
pulsazioni e il miglioramento del ritmo cardiaco sono l’effetto
benefico dell’aumento della capacità respiratoria. Inoltre, il
miglioramento della respirazione delle cellule nervose delle
aree cerebrali specifiche consente un maggiore controllo su
tutto l’organismo.
Effetti sull’apparato digerente. Il movimento respiratorio
apporta dei benefici sull’intero tubo digerente e su tutta la parte
neurovegetativa degli organi addominali. Migliora la digestione,
l’assorbimento delle sostanze alimentari e il transito intestinale.
Questo miglioramento dell’attività gastrica consente di evitare
l’erosione della parete dello stomaco e le formazioni ulcerose
dello stesso e del duodeno.
Effetti sul fegato e sul rene. La corretta compressione e
decompressione mirata sul basso ventre che avviene grazie a
questa respirazione, aiuta ad evitare la formazione di calcoli nel
fegato e ciò succede grazie al rimescolamento continuo delle
74
Moreno Papi
secrezioni epatiche durante gli esercizi. Il ristagno della bile, in
soggetti predisposti, può dare origine a formazioni aggregative
di calcoli. In modo simile si può verificare la stessa dinamica a
carico dei reni e della vescica urinaria. Esercizi stabili, della
durata di cinque minuti, mattina e sera, possono essere di
grande aiuto nei soggetti predisposti a formazioni calcolose.
Effetti sugli organi genitali interni. Le alterazioni della sfera
sessuale, possono trovare giovamento grazie alla tecnica del
rilassamento, mediante l’utilizzo della compressione e della
decompressione dei muscoli pelvici e del perineo che avviene
durante questa respirazione. L’esercizio consente di eliminare o
attenuare la tensione dei muscoli del bacino e favorisce il
ripristino della normale vita sessuale. Gli organi maggiormente
interessati sono l’utero, le ovaie e la vagina prossimale per la
donna, la prostata e le vescicole seminali per l’uomo. Con dieci
minuti al giorno di esercizi, mattina e sera, diretti sui muscoli
pelvici e perineali, è possibile ottenere, in un tempo più o meno
breve, il riequilibrio sessuale.
Parlerò ora di un effetto che può presentarsi durante gli esercizi:
l’iperventilazione, cioè l’aumento della ventilazione alveolare.
Si definisce iperventilazione una serie frequente di atti respiratori che portano una riduzione notevole dell'anidride carbonica
nel sangue e non un aumento di ossigeno come verrebbe da
75
Moreno Papi
pensare. In passato l'iperventilazione era una tecnica molto
usata ad esempio dai grandi dell'apnea subacquea, ora invece si
preferisce ricorrere a nuove tecniche di ventilazione e rilassamento.
Succede agli alpinisti quando salgono alle alte quote e ci sono
persone che la utilizzano in modo conscio per alterare leggermente il sistema psichico ed entrare in una forma di trance o di
meditazione. Nel nostro caso può succedere di sentire girare un
po’ la testa e tutto si risolve con qualche istante di pausa, come
spiego alla fine degli esercizi, però bisogna sapere che ciò succede perché stiamo imparando a respirare e durante le respirazioni non siamo ancora fluidi.
** Nel momento in cui smettiamo di opporci mentalmente
tutto fluisce al meglio, anche nella respirazione.
Abbiamo visto che la respirazione avviene grazie all'espansione
della cassa toracica. Nel maschio prevale un'attività respiratoria
di tipo diaframmatica, mentre nelle donne prevale la respirazione toracica. Ciò è dovuto alla differente conformazione anatomica e nel caso delle donne ha fatto sì che gli organi siano situati in modo da predisporre alla gravidanza, ammassati verso il
diaframma. Ma al di là delle differenze tra i due sessi la maggior
parte delle persone utilizza una respirazione di tipo toracico.
76
Moreno Papi
Con il didjeridu ho scoperto molte cose sulla respirazione “di
pancia”. Per me è stato un percorso facile da percorrere, legato
alla mia ricerca musicale, grazie al quale ho imparato la respirazione addominale.
Un profondo controllo del respiro in questa zona, la pancia, può
diminuire la pressione arteriosa, massaggiare delicatamente gli
organi contenuti nella cavità addominale e regolarne le funzioni
digestive oltre a migliorare le funzioni respiratorie.
Ora facciamo un esercizio per comprendere ciò che ho scritto.
05_esercizio2.mp3
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate una sul torace e una sull’addome, sopra l’ombelico.
2.Chiudiamo gli occhi e facciamo una inspirazione
lunga dal naso immaginando di gonfiare la pancia e di
riempirla d’aria. Il torace non deve gonfiare.
3.Rimaniamo un attimo in apnea.
4.Facciamo una espirazione lunga dalla bocca e immaginiamo la pancia che si svuota dall’aria e si sgonfia
mentre il torace non ha variazioni.
5.Rimaniamo un attimo in apnea e ripartiamo.
77
Moreno Papi
6.Facciamolo per 21 volte e al termine rimaniamo per
qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
Se durante l’esercizio dovesse girare un po’ la testa è bene fermarsi finché non è passato il giramento e poi riprendere con più
calma e più attenzione.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come ci sentiamo meglio in generale,
come si sia mobilitato l’addome e come la pancia abbia avuto
benefici. Proviamo a verificare se sentiamo queste sensazioni e
per quanto tempo riusciamo ad averne coscienza.
La pancia è uno dei punti più delicati del corpo dove si immagazzina la maggior parte di energia. Hara, in giapponese significa “ventre” in senso fisico e “centro vitale energetico” in senso
metafisico. Lo sapevano bene i Samurai che hanno praticato
l’HaraKiri, forma di suicidio usata per evitare la condanna a
morte, o per la salvaguardia del proprio onore, o come manifestazione di cordoglio per la morte del proprio signore, o come
forma di protesta.
Sentiamo spesso dire “io sono istintivo, di pancia…” oppure
“prova a sentire di più con la pancia…” Ma che vuol dire? Perché il ventre è così importante? La risposta è che si tratta di un
centro energetico vitale e come abbiamo visto inizialmente è il
78
Moreno Papi
luogo dove risiedono organi digestivi strettamente correlati con
la respirazione.
Per cui praticare questo esercizio è di sicuro potenziamento e
possiamo intenzionalmente utilizzarlo nei momenti in cui non ci
sentiamo bene. Non a caso quando siamo nervosi, agitati, impauriti, ansiosi la zona della pancia manifesta dolori e disfunzioni.
** Respirare in modo adeguato vuol dire digerire in modo
altrettanto adeguato, anche le cose difficili della vita.
79
Moreno Papi
L’utilizzo della Voce.
Sono cresciuto in compagnia della soave voce di mia madre,
cantante autodidatta con una capacità incredibile di fare vocalizzi, variazioni, controcanti a tal punto che se avesse potuto
proseguire in quella direzione sicuramente sarebbe stata una
cantante di successo. Da lei ho preso il mio interesse per la musica, per il canto e da lei ho imparato tante cose. Fino all’età
matura assieme ai miei due fratelli ho sempre partecipato alle
cantate fra amici che i miei genitori settimanalmente organizzavano e lei era sempre la più seguita, la più ascoltata e ancora
oggi, che va verso gli ottant’anni, mantiene una capacità vocale
notevole.
Questa felice eredità la porto sempre con me e mi è di grande
aiuto a percorrere le strade della mia esistenza. Ho imparato a
utilizzare la voce, il canto anche grazie al didjeridu. Scoprivo
molte cose sull’uso vocale man mano che apprendevo la tecnica
legata allo strumento perché in entrambi il suono si genera nella
bocca con l’ausilio delle vie respiratorie e il sostegno del diaframma. La voce è lo strumento musicale più accessibile, è
sempre con noi e tramite essa ci manifestiamo, è una specie di
carta d’identità della nostra anima. Possiamo scoprire chi siamo
dal tono della voce e possiamo liberare, con il canto o con semplici vocalizzi le emozioni represse, penso ad esempio a quando
urliamo.
80
Moreno Papi
Ma una cosa è urlare in modo reattivo, incontrollato e un’altra
cosa è urlare in modo attivo, controllato per cui bisogna comprendere alcuni aspetti della voce per poterla utilizzare al meglio e ora scopriremo i segreti che ci permetteranno di liberare
la nostra personalità.
** La nostra voce ci dice chi siamo è l’espressione verbale
della nostra Anima.
Quante volte incontriamo persone che trattengono per se le proprie cose per timidezza o paura e che a stento fanno uscire la
voce, fioca, dal volume basso, cioè non vogliono farsi sentire?
Oppure quante volte ci ha irritato il contrario, persone egocentriche che vogliono sovrastare, vogliono richiamare l’attenzione
su di se e per fare questo alzano il volume della propria voce?
Senza troppi sforzi analitici riusciamo a definire queste due personalità semplicemente partendo dal modo in cui esse comunicano con la voce e anche se parlano una lingua straniera possiamo dargli un’identità abbastanza precisa solo ascoltando il
loro suono.
Affronteremo a fondo questi aspetti sonori. Ognuno di noi ha
una propria nota con cui è in risonanza e ora vedremo come e
perché ciò sia possibile partendo dalla scala musicale.
81
Moreno Papi
Le note della scala musicale ( DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI )
si distinguono fra loro per la frequenza e come abbiamo visto è
il numero delle vibrazioni al secondo che ad esempio la corda di
una chitarra può emettere. Parliamo di scala perché i suoni diventano più acuti salendo in altezza grazie al numero di vibrazioni in aumento per ogni nota.
L’ottavo suono di una scala musicale, cioè il DO successivo, ha
il doppio delle vibrazioni rispetto al primo DO e si chiama con
lo stesso nome perché è lo stesso suono, ma più acuto. Con l’ottavo suono si definisce un’ottava (le sette note più l’ottava nota
da cui riparte la scala successiva).
82
Moreno Papi
A questa scala naturale nel 1722 Johann Sebastian Bach aggiunse, per motivi di stonature 5 note in Diesis (#) e cioè DO#, RE#,
FA#, SOL#, LA#. Introdusse così la scala temperata, di 12 note,
e oggi sulla tastiera del pianoforte vediamo appunto 7 note sui
tasti bianchi e 5 note sui tasti neri.
Secondo un maestro da poco scomparso, Vemu Mukunda, fisico
nucleare e grande musicista indiano, che ho avuto la fortuna di
incontrare anni fa, esiste una corrispondenza tra le note e le personalità degli individui. Scoprire qual è la propria nota personale e come vibra dentro di noi aiuta stare meglio con se stessi, nei
luoghi e con le persone con cui si vive in tutti gli ambiti, in coppia, in famiglia, sul lavoro. Questo si può fare tramite la voce e
grazie ai brevi esercizi che faremo fra poco e certamente risulterà più chiaro ciò che sto scrivendo.
83
Moreno Papi
** C’è un modo di dire che racchiude in se una grande verità: “Canta che ti passa!”
La voce possiamo definirla come risuonatore degli stati emotivi
che vanno a collocarsi nei cosiddetti “chakra” (termine indiano
che significa “ruota”) i centri energetici posti idealmente lungo
la colonna vertebrale, a partire dal coccige per arrivare al centro
della testa. Questi corrispondono alle principali ghiandole corporee. Presto o tardi anche in occidente sarà riconosciuta definitivamente l’importanza di queste forme energetiche che già oggi
vengono tenute in considerazione da molti studiosi soprattutto
nell’ambito della Naturopatia.
Ognuno di questi centri energetici possiede una frequenza sempre più alta man mano che si sale dalla base della colonna alla
sommità del capo, comportandosi un pò come le corde di una
chitarra dove le note più basse vengono dalla corda che vibra
più lentamente, quelle più acute dalla corda che vibra più velocemente.
Con l’utilizzo delle tecniche avremo un aumento del nostro stato di consapevolezza che ci preserverà anche da un utilizzo
dannoso di suoni e musiche e avremo anche una migliore sensibilità musicale, un maggiore senso del ritmo e una maggiore
capacità di intonazione se si pensa di essere stonati.
84
Moreno Papi
Ma torniamo ai centri energetici a ognuno dei quali corrisponde
una nota musicale, un colore, organi corporei, strumenti musicali, specifiche musiche, stati d’animo e altro ancora. Vediamo
brevemente alcune corrispondenze che oltre a suscitare curiosità
possono davvero arricchire la nostra conoscenza e la nostra crescita personale.
1.
Chakra di Base - Nota: DO. Colore: rosso. Ghiandola:
surrenali. Sede: coccige, tra l’ano e il perineo. Parti del
corpo: intestino crasso, ossa, gambe, piedi, sangue, formazione delle cellule. Stato interiore: stabilità, prosperità,
vitalità. Strumento: tamburo, batteria, didjeridu. Musiche
corrispondenti: ritmi tribali.
85
Moreno Papi
2.
Chakra Sacrale - Nota: RE. Colore: arancione. Ghiandola: gonadi (ovaie e testicoli). Sede: organi sessuali, osso
sacro. Parti del corpo: reni, vescica, organi riproduttivi,
lingua. Stato interiore: fluidità, piacere, passionalità.
Strumento: flauto. Musiche corrispondenti: ritmi tipo sudamericani.
3.
Chakra Solare - Nota: MI. Colore: giallo. Ghiandola:
pancreas. Sede: plesso solare, tra l’ombelico e la base dello sterno. Parti del corpo: apparato digerente, fegato, cistifellea. Stato interiore: forza di volontà, fermezza, autodeterminazione. Strumento: pianoforte, violino, chitarra.
Musiche corrispondenti: brani solenni di musica classica,
rock incalzante.
4.
Chakra del Cuore - Nota: FA. Colore: verde. Ghiandola:
timo. Sede: centro del petto, cuore. Parti del corpo: cuore,
petto, polmoni. Stato interiore: equilibrio nei rapporti e
con sé stessi, compassione e accettazione di sé. Strumento: la voce. Musiche corrispondenti: melodie romantiche,
brani sentimentali, new age.
5.
Chakra della Gola - Nota: SOL. Colore: blu azzurro.
Ghiandola: tiroide. Sede: gola. Parti del corpo: bocca, gola, orecchie, cervicale. Stato interiore: espressione di sé,
buona comunicazione, sintonia con sé e con gli altri.
86
Moreno Papi
Strumento: la voce. Musiche corrispondenti: le musiche
universali di Mozart.
6.
Chakra della Fronte - Nota: LA. Colore: indaco. Ghiandola: ipofisi. Sede: tra le sopracciglia, terzo occhio. Parti
del corpo: occhi, base del cranio, naso. Stato interiore:
capacità di percepire, visione interiore. Strumento tanpura, campane tibetane, monocordo armonico. Musiche corrispondenti: musiche da meditazione, canto gregoriano,
canto indiano, Bach, free jazz.
7.
Chakra della Corona - Nota: SI. Colore: violetto.
Ghiandola: epifisi. Sede: sommità del capo. Parti del corpo: cervello. Stato interiore: illuminazione. Strumento:
arpa. Musiche corrispondenti: il silenzio.
** Grazie all’uso del suono e della voce possiamo regolare i
flussi energetici all’interno del nostro corpo.
Per trovare la propria nota il modo più semplice è di sentire dove risuoniamo meglio e possiamo provare a farlo suonando una
scala completa con un qualsiasi strumento (consiglio l’acquisto
di una semplice tastierina). Dopo alcune ripetizioni della scala,
fatte in stato di rilassamento a occhi chiusi, sicuramente cominceremo a sentire maggiormente uno dei 12 suoni più vicino a
87
Moreno Papi
noi. Sicuramente abbiamo bisogno di sperimentazione, prove ed
esercizi prima di capire quale nota risuoni meglio in noi.
Nella mia attività musicale e di insegnamento porto gli allievi a
trovare lo strumento intonato sulla loro nota propria in modo
similare. Gli metto a disposizione diversi strumenti con diverse
note e li esorto a cambiare spesso fino a quando non sentono
dentro di loro risuonare la giusta nota.
Ma ora entriamo nello specifico di come utilizzare alcuni suoni
vocali per noi stessi. Esistono dei metodi per entrare in una
condizione di relax che si basano sul canto prolungato di parole
semplici che si chiamano Mantra, parola che deriva dalla combinazione sanscrita di manas (mente) e trayati (liberare).
Uno dei mantra più conosciuto e più potente è “OM MANI
PEDME HUM” della tradizione Tibetana, che viene cantato
come un’orazione monotona e ripetitiva.
OM (AUM), è il mantra più sacro e rappresentativo ed è considerato il suono primordiale che ha dato origine alla creazione al
momento del Big Bang. La pratica del suono OM crea una condizione psicofisica favorevole all’introspezione, porta alla conoscenza di se stessi e a ritrovare la propria dimensione fisica, psichica e energetica. Come i suoni musicali sono più da sentire
che da capire, così i suoni dei mantra sono rivolti alla mente incondizionata e raggiungono il cervello senza aver bisogno di un
88
Moreno Papi
significato. La vera base della “terapia del suono” è liberare la
mente dai condizionamenti ed entrare in contatto con la sua parte più pura.
Nel mio percorso musicale ho avuto modo di sperimentare, imparare e utilizzare il canto dell’OM. Spesso faccio cantare assieme a me le persone presenti nei seminari prima di cominciare
i lavori, per poter così entrare in una sintonia musicale che aiuta
a comprendere maggiormente i contenuti del seminario stesso.
Ho anche approfondito la mia ricerca sugli armonici vocali e
oggi li utilizzo in concerto, nei workshop, nei miei momenti di
esercizio. Gli armonici, o ipertoni, sono suoni composti da note
secondarie con altezze multiple rispetto alla nota base e sono
presenti in tutti i suoni. Nello specifico del canto vuol dire che
mentre produco con la voce la nota DO contemporaneamente
89
Moreno Papi
riesco a produrre altre note con valore superiore e questo grazie
a una tecnica specifica. All’ascolto sembrano flauti, fischi, sibili
provenienti non si sa bene da dove, nel medioevo il canto con
gli armonici era definito il “Canto degli Angeli”.
06_esercizio1.mp3 (pag. 90)
** I Mantra entrano in noi, ci puliscono, riordinano e rigenerano la nostra mente.
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate sulle gambe. Chiudiamo gli occhi.
2.Facciamo una inspirazione lunga dal naso.
3.Emettiamo un suono OM lungo fino a esaurimento
dell’aria.
OOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMM..
4.Facciamo una inspirazione lunga dal naso.
5.Emettiamo nuovamente un suono OM lungo fino a
esaurimento dell’aria.
6.Facciamo una inspirazione lunga dal naso.
7.Ripetiamo per 21 volte l’intero ciclo e al termine rimaniamo per qualche minuto in meditazione a occhi
chiusi.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come dentro di noi il suono abbia fatto
90
Moreno Papi
vibrare gli organi, sia risuonato nella cassa toracica, nella testa,
come la nostra mente sia più pulita e rigenerata. Proviamo a verificare se sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo riusciamo ad averne coscienza.
Per rafforzare la voce esistono scuole di dizione, scuole di canto, dove vengono insegnati metodi per aprire la voce, per aprire
la gola e per usare il muscolo diaframmatico. E’ importante assimilare le nozioni di base sull’uso della voce e ora illustrerò
una serie di esercizi brevi da fare inizialmente in sequenza e col
tempo singolarmente, a nostra scelta.
Questi esercizi sono adatti a tutti anche a chi si ritiene stonato.
•ESERCIZIO DELLE SMORFIE E DEI VOCALIZZI.
Cominciamo a fare uscire la voce in modo libero, con la
pronuncia di vocali libere, spontanee, non pensate, muovendo vistosamente le guance e le labbra. Facciamolo fino a
quando ci sentiamo appagati inspirando sempre dal naso.
•ESERCIZIO DI POTENZIAMENTO DEL DIAFRAMMA. Per utilizzare al meglio il diaframma che ci
aiuterà a spingere con più forza la voce, diamo dei colpi di
tosse a vuoto e a un certo punto proviamo a togliere il colpo
di tosse e a lasciare solo i colpi di voce attraverso la gola.
Facciamolo tenendo una mano sui muscoli addominali e
sentiamo come stia lavorando tutta la fascia e il diaframma
91
Moreno Papi
che faranno un’attività simile a quella che si fa in palestra
per gli esercizi addominali.
•ESERCIZIO DEL CANTO DELLE VOCALI. Ora cantiamo una per volta le vocali A, E, I, O, U e teniamo la vocale cantata tra una inspirazione e l’altra. Cerchiamo di mettere in pratica la spinta con il diaframma dell’esercizio precedente e soffermiamoci soprattutto tra la I e la U.
•CANTO ARMONICO. Cantiamo in successione le vocali
A, E, I, O, U tenendo la lingua verso il palato fino a sfiorarlo e in modo che essa appoggi sui denti laterali superiori.
Provate a notare se si formano gli armonici contemporaneamente alla nota di base che stiamo cantando soffermandoci soprattutto tra la I e la U.
92
Moreno Papi
Queste tecniche ci servono come potenziamento generale in
modo che possiamo affrontare gli esercizi con più disinvoltura e
con maggior successo.
06_esercizio2.mp3
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate sulle gambe. Chiudiamo gli occhi.
2.Facciamo una inspirazione lunga dal naso.
3.Emettiamo un suono OM lungo fino a esaurimento
dell’aria e indirizziamolo mentalmente verso un organo o una parte del corpo che ha bisogno di attenzioni.
4.Facciamo una inspirazione lunga dal naso.
5.Emettiamo nuovamente un suono OM lungo fino a
esaurimento dell’aria con la stessa modalità.
6.Facciamolo per 21 volte e al termine rimaniamo per
qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come dentro di noi l’OM abbia fatto vibrare la parte del corpo o l’organo visualizzato, come sentiamo
aumentata l’energia vitale dentro di noi, come la mente sia più
pulita e come dentro di noi ci sia pace. Proviamo a verificare se
sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo riusciamo ad
averne coscienza.
93
Moreno Papi
Questo tipo di respirazione possiamo utilizzarla per calmare il
dolore, per curare un organo, per rinvigorirci, per calmare le
emozioni forti, per aumentare le facoltà mentali, per finalizzare
un risultato, per chiedere una visione e tutto ciò che di cui abbiamo bisogno al momento.
** C’è un modo con cui possiamo rigenerarci velocemente e
possiamo ristabilire un equilibrio: il massaggio interiore.
Ho un’esperienza particolare sul suono che ha condizionato la
mia vita e di cui vorrei brevemente parlare. Durante il militare,
ho contratto un’infiammazione al nervo acustico dovuta agli
spari del fucile. Era una fredda giornata di novembre e come di
routine venivamo trasportati sui cassoni dei camion al poligono
di tiro in montagna. Quel giorno mi sentivo irrequieto, avevo
una sensazione di timore che mi pervadeva forse perché era la
prima volta che avremmo usato i proiettili veri.
Avevo già sparato centinaia di colpi prima di allora e non vi
erano mai stati problemi con le orecchie ma quel giorno quando
mi recai alla postazione di tiro sentivo paura. Sparai il mio primo caricatore e subito avvertii una specie di crac all’interno delle orecchie e il solito fischio del dopo sparo. Normale, pensai,
fischiano sempre le orecchie dopo gli spari.
94
Moreno Papi
Passarono i giorni, i mesi, e il fischio non diminuiva e la mia
ansia aumentava sempre più. Le visite mediche e gli esami audiometrici ai quali fui sottoposto mi confermarono più tardi che
il mio udito era compromesso e che non vi erano cure per far
rientrare il danno che fisicamente significa avere un fischio cronico a entrambe le orecchie localizzato al centro del cervello.
Un luminare specialista mi disse: “Bisogna sperare nella tecnologia e nella ricerca...” e nel frattempo mi fece comunque fare un
ciclo di iniezioni antinfiammotorie che non ebbero alcun esito.
Mi dissi “ok Moreno a qualcosa ti servirà questo accadimento”,
ma non pensavo che sarebbe stato un percorso così difficile. Infatti da quel momento dovetti, a gran fatica, cominciare a convivere con questo fischio notte e giorno, continuamente.
Una grande lezione di sopportazione e di umiltà ebbe inizio. Fu
un trauma molto forte, il mio originario buon umore si ribaltò e
a dura fatica dovetti in qualche modo accettare questo intruso
oltre a subire un calo dell’udito nell’orecchio destro.
Da un perfetto equilibrio psicofisico passai col tempo a stati
d’animo come ansia, vertigini alle altitudini, io arrampicavo in
montagna non ne ho mai patito, giramenti di testa improvvisi,
stati depressivi inspiegabili, pensieri suicida, nervosismo, paura
d’impazzire, tremore alle mani. Pensavo che l’insegnamento
questa volta fosse troppo difficile da assimilare e la mia preoccupazione aumentava sempre di più, fino al giorno in cui, dopo
95
Moreno Papi
un paio d’anni, cominciai ad accettarlo gradualmente e ad avvicinarmi alla meditazione e a tutta una serie di esperienze sciamaniche successive, che mi fossero d’aiuto a comprendere.
Oggi osservando quel periodo di lotta per la sopravvivenza psichica, mi rendo conto di aver fatto un lavoro enorme per poter
in qualche modo rimanere in contatto con la vita e ciò è successo soprattutto grazie all’utilizzo del suono. Anche se da allora
per me il silenzio non esiste più e tanto meno non esistono più
tutti quei rumorini, quei fruscii, quei cinguettii leggeri, quelle
frasi appena sussurrate, coperte dal fischio, questa esperienza ha
fatto in modo che nel tempo, mi si aprisse una nuova strada, mi
sensibilizzasse a livello intuitivo e vibrazionale.
96
Moreno Papi
Il nostro percorso.
Bene, arrivati a questo punto è importante sapere come utilizzare al meglio il contenuto di questo Ebook.
Dopo una prima lettura riprendiamo nello specifico, giorno per
giorno, i temi trattati e facciamo gli esercizi senza fretta e in
modo che possano essere metabolizzati, interiorizzati e possano
diventare così una sana abitudine che porterà certamente beneficio alla nostra crescita. Qualunque sia il motivo per cui è stato
scelto questo Ebook una cosa è sicura: aumenterà la nostra Autostima e grazie al Respiro e al Suono, ampiamente illustrati,
sceglieremo quando più ci aggrada i nostri momenti di Relax.
Se non possediamo uno strumento musicale procuriamocelo e
come dicevo l’ideale è una tastierina anche economica, l’importante che abbia due o tre ottave. Certo che sarebbe molto interessante approfondire lo studio del didjeridu e del canto armonico e nulla vieta di farlo nel caso ci sentissimo attirati da questi. Anzi esorto a farlo anche tramite il mio sito!
Ma per dare un senso al percorso di questo Ebook un buon inizio é quello di seguire con attenzione cosa ci dice il nostro orecchio e di conseguenza il nostro corpo partendo dal silenzio.
Nel silenzio di una stanza ci sono moltissimi suoni esterni ed
interni a noi e anche nel silenzio di una natura incontaminata, di
97
Moreno Papi
una grotta. Proviamo ad ascoltarli. Ascoltiamo altri suoni oltre
ai soliti che quotidianamente ci accompagnano e quindi compriamo musica di diverso genere, compresa quella classica,
quella antica, quella minimalista, quella tribale e soffermiamoci
sulle emozioni che ne derivano dall’ascolto e non tanto sul ritmo e sulla melodia.
** L’esperienza del suono ci porta a conoscere quegli spazi
non ordinari difficili da raggiungere.
Proviamo a riprodurre certi suoni con strumenti anche improvvisati o con la voce e cantiamo di più, cerchiamo il nostro suono. All’inizio è sufficiente emettere dei suoni lunghi con la voce
98
Moreno Papi
e tenerli il più possibile così si fa anche esercizio con la respirazione. I mantra, di cui abbiamo parlato, ripuliscono la mente e
sensibilizzano l’ascolto.
Ascoltiamo le note di uno strumento singolarmente, cercando di
individuare tutte le sfumature che le compongono. Una stessa
nota è ricca di armonici che però non siamo abituati a sentire e
solo attraverso la pratica possiamo sensibilizzare il nostro ascolto e una volta compreso tutto ciò ci tornerà molto utile per la
nostra finalità di vita. Un esempio è l’ascolto delle campane delle chiese ricche di risonanti armonici.
Abbandoniamoci anche con l’immaginazione al suono, anche se
può sembrare sgradevole come il suono di un computer acceso
o altro. Il ronzio del computer se ascoltato ad occhi chiusi diventa una specie di “OM” e addirittura possiamo provare ad intonarlo arrivando a scoprire cose interessanti alle quali prima
non prestavamo attenzione.
Possiamo sperimentare quanto appena detto ad esempio ascoltando il suono prodotto da una campana Tibetana o da un Gong
che dopo un po’ non è più udibile ma se avviciniamo l’orecchio
al gong il timpano viene colpito da onde non udibili ma quasi
dolorose.
Ricordiamoci che oltre alla percezione esteriore del suono c’è
anche l’approccio interiore che può essere sperimentato, accor-
99
Moreno Papi
dandosi e risuonando con il suono stesso, entrando in un mondo
di emozioni soggettive, che si muovono anch’esse come onde.
E poi c’è un altro aspetto importante riguardo alla dimensione
vibratoria della realtà e cioè le “leggi dell’armonia” che sono
comuni a tutte le onde vibratorie fisiche. Una di queste ad
esempio è quella degli armonici, che abbiamo visto in precedenza, la quale descrive come questi si dispongano sempre in
eguale sequenza di intervalli tra loro indipendentemente dalla
nota di partenza.
** Con una minima comprensione delle leggi fisiche possiamo accedere alla conoscenza delle leggi metafisiche.
Con la scala temperata di Bach abbiamo “perso” l’accordatura
originale per adottare un’accordatura intellettuale, astratta, concepita per fini pratici. Se per noi fare musica vuol dire accordarsi consapevolmente ai principi del suono allora tornare ai suoni
naturali ha la sua rilevanza, se invece vuol dire dialogare a livello astratto e intellettuale con i suoni allora il sistema odierno è
sicuramente efficace. La cosa importante è di essere consapevoli della differenza di frequenza tra i due linguaggi e non pensare
che siano interscambiabili, al contrario hanno usi e fini ben differenziati.
La ricerca consiste nel diventare una cosa sola con il suono che
viene prodotto, capaci di risuonare pienamente con le lunghezze
100
Moreno Papi
d’onda, abbandonandoci completamente alle vibrazioni e diventando noi stessi strumento del suono.
Essere una cosa sola con il suono, nella massima semplicità, e
seguirlo intuitivamente, ascoltando ogni piccolo movimento
interno o esterno, influirà sulla qualità del momento e quindi sul
suono di quel momento. Gli strumenti adatti a questo tipo di
“musica” sono tutti quelli che producono suoni molto lunghi,
uniformi e ricchi di armonici. Devono dare la possibilità all’orecchio interiore di espandersi e muoversi con il suono stesso, dando un senso di spazio, evocando la natura e i suoi elementi.
Il Didjeridu, le Campane Tibetane, il Monocordo e la Voce hanno in comune queste qualità, e per questo permettono l’accesso
a una dimensione di ascolto profondo e meditativo, di se stessi e
degli altri. Si può suonare in presenza di persone che ascoltano
e accorgersi di quanto la loro presenza sia parte del suono che
stiamo producendo e di quanto lo influenzi. L’atmosfera, i muri,
le persone, il clima, la stagione, anche l’ora del giorno, tutto è
partecipe del momento.
** Puoi creare il tuo Relax semplicemente usando uno
strumento musicale o la voce nei modi descritti.
Ascoltare e seguire un suono con tutta la nostra attenzione mette
a tacere la mente speculativa e la pace che ne deriva rigenera
101
Moreno Papi
profondamente. Questi sono alcuni degli elementi necessari per
avvicinarsi al suono e altri certamente li porteranno a ognuno di
noi la pratica ed il tempo, e quanto detto fino ad ora altro non è
che l’inizio di una strada da percorrere, il tema del suono infatti
non è esauribile!
Molta importanza è data all’ascolto inteso come presenza, come
attenzione quindi a come le vibrazioni sonore ci pervadano,
come noi risuoniamo. Per muovere i primi passi in questo metodo di ascolto esistono specifici strumenti che ho utilizzato e
che utilizzo tuttora e dei quali faccio ora una breve lista.
Il Didjeridu nasce all’alba dei tempi è uno strumento dei primordi, un tronco d’albero cavo. La vibrazione delle labbra appoggiate ad un’estremità del tubo di legno lo mettono in vibrazione. Il suono e la tessitura di armonici di questo strumento
rendono il suo colore molto ricco e modulato, vario come un
voce umana e molto potente.
102
Moreno Papi
Il Tamburo del Mare (Ocean Drum) è uno strumento molto
interessante dal suono calmo e rilassante, imita il suono della
risacca del mare sulla spiaggia, grazie a piccole sfere inserite fra
le due membrane che lo compongono. Facendolo roteare delicatamente si crea un moto che porta le sfere a circolare più o meno casualmente sulla superficie di una delle due pelli, mentre
l'altra funge da cassa di risonanza.
Il Monocorde Armonico è una specie di cetra, un’arpa con
corde tutte uguali accordate sulla stessa nota, usato da Pitagora
nei suoi studi sul suono e rielaborato recentemente, produce un
suono simile a un Om, un suono continuo dove gli armonici si
rincorrono creando infinite melodie casuali. Da qui nasce l’idea
del Tavolo Monocorde che viene utilizzato come micromassaggio sonoro. Sdraiati su un tavolo, che è in realtà la cassa armonica, riceviamo le onde sonore emesse da cinquantacinque corde di bronzo che compongono questo straordinario tipo di arpa.
Il suono entra direttamente in contatto con il corpo ed è amplificato dall'intera struttura ossea, che a sua volta entra in vibrazione come un diapason, trasmettendo il suono a tutto l'organismo.
Le Campane di Cristallo (Crystal Bowls) sono strumenti moderni, fatte di Silicio puro al 99,9%, lo stesso usato per le fibre
ottiche. Suonate con una bacchetta con in cima una palla di
gomma molto compatta producono per attrito potenti suoni vibranti che sembrano contenere tutte le note e tutte le frequenze.
103
Moreno Papi
Suoni che attraversano chi ascolta lasciando la sensazione di
essere stati immersi in un mare di vibrazioni.
Le Campane Tubolari (Tubolar Bells) in ottone perché permettono di fare un’esperienza molto chiara, infatti il loro suono perfettamente intonato è molto fermo e centrato, come il metallo di
cui sono fatte. Ascoltare un singolo suono fino a che non si
esaurisce è un ottimo esercizio preliminare, propedeutico ad
ascolti più profondi, che ha comunque di per se una grande forza.
104
Moreno Papi
Le Campane Tibetane. I Tibetani dicono "ascolta il suono
della ciotola e quando il suono si ferma ascolta ancora...".
Quando per noi in occidente non si sente più niente, in oriente si
possono avvertire le potenti vibrazioni che penetrano nelle profondità del corpo umano con un effetto terapeutico. Le campane
tibetane sono solitamente ottenute dalla fusione di sette metalli
a ognuno dei quali corrisponde simbolicamente a un pianeta:
Oro-Sole, Argento-Luna, Mercurio-Mercurio, Rame-Venere,
Ferro-Marte, Stagno-Giove, Piombo-Saturno.
Lo Shrutibox che è uno strumento ad ancia libera originario
dell'India e che viene tradizionalmente impiegato per accompagnare il canto. Costituito da una cassa di teak in cui sono racchiuse le ance, crea un bordone continuo grazie ai due mantici
contrapposti messi in azione dalla mano. Ha un'estensione di 12
note ed è possibile cambiare l'intonazione mediante registri posti nella parte frontale, e suonare quindi note singole ed accordi.
Le Cimbali che sono un antico strumento a percussione costituito da due dischi di bronzo che vengono percossi tra loro. Si
mettono in vibrazione urtandoli l'uno contro l'altro.
** Per fortuna esiste il Suono che ci accompagna e ci sostiene in ogni momento, usalo per crescere!
105
Moreno Papi
Anche se siamo in chiusura del percorso ho ancora alcuni aspetti da trasmettere sotto forma di informazione e di esercizi legati
però ancora alla voce.
Quante volte ci è capitato di piantare un urlo come si deve? O
quante volte ci è capitato di non farlo nonostante la spinta a farlo? Urlare è un atto liberatorio, può essere legato alla rabbia,
alla disperazione, alla gioia, al dolore, all’autodifesa e via dicendo. E’ a tutti gli effetti uno strumento primordiale per l’uomo, però tendiamo a non farlo e di solito quando lo facciamo è
un’esperienza triste o legata a fatti dolorosi.
L’urlo, se usato intenzionalmente, ha un enorme potenziale di
scarico e ricarico energetico. Posso consigliare di utilizzare le
urla non solo per aggredire o trattare male qualcuno, il proprio
partner o i propri figli, ma di prendere in considerazione l’aspetto energetico di questo potente strumento che, non dimentichiamo, è suono. Esistono tecniche legate all’urlo, che non si
possono praticare in casa dove il vicino magari se ne sta attaccato con l’orecchio alla parete confinante. Per cui il mio suggerimento è di non sopprimere il desiderio di urlare e di farlo tranquillamente in casa, se dovesse succedere, con il viso sprofondato in un cuscino, senza soffocare possibilmente! Altrimenti
recandosi in mezzo alla natura, scegliere un posto sentirsi a proprio agio e praticare l’urlo ricordando di utilizzare la spinta diaframmatica che nel frattempo abbiamo imparato grazie agli
106
Moreno Papi
esercizi precedenti. Senza questa spinta e senza apertura della
gola è quasi certo che possiamo rimanere senza voce per cui è
bene acquisire un minimo di esperienza sull’uso della voce.
Comunque c’è un esercizio che si può praticare ovunque e senza aver paura di disturbare nessuno perché saremo noi a decidere il volume della voce.
07_esercizio1.mp3
1.Seduti con il busto eretto in posizione comoda e le
mani appoggiate sulle gambe. Chiudiamo gli occhi.
2.Facciamo una inspirazione lunga dal naso.
3.Emettiamo una A lunga fino a esaurimento dell’aria
e imprimiamo alla voce una certa pressione d’aria.
AAAAAAAAAAAAAAAAAA…
4.Facciamo una inspirazione lunga dal naso.
5.Emettiamo nuovamente una A lunga fino a esaurimento dell’aria con la stessa modalità.
6.Facciamolo per 21 volte e al termine rimaniamo per
qualche minuto in meditazione a occhi chiusi.
Finito l’esercizio notiamo come le nostre sensazioni abbiano
ricevuto un beneficio, come dentro di noi abbia vibrato la zona
toracica, la pancia, come sentiamo aumentata l’energia vitale
dentro di noi e come la mente sia più pulita. Proviamo a verifi-
107
Moreno Papi
care se sentiamo queste sensazioni e per quanto tempo riusciamo ad averne coscienza.
Possiamo usare questa tecnica quando ad esempio non possiamo urlare, trasformiamo il sentimento del momento tramite il
respiro e il vocalizzo.
** Usa questo Ebook nel modo che ti ho detto e poi adattalo
a te stesso come senti che sia meglio per Te!
108
Moreno Papi
Conclusione
Bene, sei arrivato fino in fondo!
Tra le righe da me scritte potrai percepire la passione che ho per
il Suono, per il Respiro, per il Didjeridu e per questo motivo ti
chiedo ancora una volta, nel caso in cui affiorassero, di mettere
da parte i pregiudizi o i luoghi comuni su certi passaggi difficili
da comprendere perché poco tangibili e di affrontare le tecniche
che propongo in modo fiducioso e lungimirante.
Ho passato anni a ricercare fra tecniche olistiche, sciamaniche,
spirituali che potessero soddisfare la mia sete di conoscenza, di
crescita interiore e ho avuto esperienze forti e costruttive unite
ad altre a volte distruttive ed è per questo che sono qui a scrivere, a indicarti come andare diritto verso il risultato migliore. A
me sono servite molto durante gli anni di gestione del mio studio pubblicitario dopo i quali ho avuto momenti importanti che
mi hanno portato a scegliere la strada del suono come crescita,
insegnamento, divulgazione e arte.
Strada contro tendenza, un po’ come fanno i salmoni quando
risalgono i fiumi impetuosi per la procreazione. Ancora oggi è
un mistero su come facciano a ritrovare la strada che riporta al
fiume nel quale sono nati.
109
Moreno Papi
Sembra essere una combinazione di navigazione astronomica e
correnti elettromagnetiche, e sicuramente anche un olfatto
estremamente sviluppato. Ecco un po’ come i salmoni ho fatto
io e ora esorto te a sperimentare.
Da parte mia hai un grande sostegno e tanta onestà nel trasmetterti certe conoscenze e scrivere questo Ebook ne è la testimonianza. Vedrai che via via la comprensione arriverà.
Te lo auguro di cuore! Non mollare!
110