lettera - Sviluppi associazione
Transcript
lettera - Sviluppi associazione
Ai Presidenti parrocchiali Ai membri dei consigli delle associazioni parrocchiali Agli educatori ACR e GVSS Agli assistenti parrocchiali SVILUPPI DELL’ASSOCIAZIONE 2012 – 2013 Un altro passo per divenire l’associazione che vogliamo! Carissimi Amici, Negli incontri svolti nell’ultima parte dello scorso anno e poi approfonditi a Festinsieme e negli incontri nelle zone sono stati evidenziati alcuni importanti temi di fondo della nostra associazione. Dobbiamo ora prenderli in mano, farcene carico e portarli a compimento. Siamo tutti consci che solo nel continuo adattamento del messaggio che portiamo e della nostra stessa vita risiede il nostro essere “compagni di viaggio” delle persone che ci stanno a fianco. Affrontiamo quindi con coraggio anche questi ulteriori passi di miglioramento. Il più importante di essi è certamente il “nuovo” ruolo del Presidente che più di prima si assume la responsabilità del “padre di famiglia” della propria associazione e, in questo particolare momento, quello di accompagnare l’associazione in questo momento di cambiamento. In particolare i Presidenti delle associazioni nelle quali vi sono tutti i settori hanno il delicato compito di cogliere questo momento per promuovere ed aumentare la comunione trai settori in modo che il cambiamento di tutti porti ad un unico, nuovo, volto di tutta l’associazione I temi che poniamo alla vostra attenzione sono: • la responsabilità verso i ragazzi dell’ACR, • l’attenzione al passaggio da ACR e Giovanissimi, • l’attenzione agli educatori. Dedichiamo a ciascuno di essi i capitoli che seguono. Vi chiediamo di leggerli con attenzione in quanto comportano, richiedono, nuovi atteggiamenti e nuove azioni per rispondere all’evolversi della realtà delle nostre parrocchie e del mondo intorno a noi. Per la loro definizione sono state messe a fattor comune tutte le osservazioni che ci sono state fatte nei vari incontri che la Presidenza ha fatto nelle zone, ma che tuttavia, non sono certamente esaustive di tutte le casistiche. Vi chiediamo perciò di valutare nelle vostre associazioni questi contenuti e farci pervenire le vostre ulteriori osservazioni. 1. Attenzione all’ACR – responsabilità di tutta l’associazione La nostra associazione si prende cura dell’educazione dei ragazzi attraverso l’impegno di tutta l’associazione espresso attraverso l’ACR. La responsabilità dell’attività dell’ACR è quindi di tutta l’associazione e, in ultimo, del Presidente. Per questo egli si affianca ai responsabili dell’ACR per garantire il supporto di tutta l’associazione, in particolare nelle relazioni con i genitori. Il Presidente ed il Consiglio, secondo le necessità, possono affidare questo incarico ad alcuni adulti dell’associazione in modo da sviluppare questi aspetti: • Definire il piano delle attività con gli educatori dell’ACR; • Definire “in parallelo” alle attività dei ragazzi le attività da svolgere con i genitori; • Valutare ed approvare (assumendosene la responsabilità ultima) i nuovi educatori proposti dai responsabili ACR; • Verificare con i responsabili dell’ACR l’attività svolta dagli animatori e curarne la formazione; • Curare con i responsabili dell’ACR le relazioni con tutti gli “enti della parrocchia”; • Fare quanto necessario affinché tutta l’associazione prenda coscienza di questa responsabilità; Tra queste attenzioni vi sono due necessità essenziali: • che tutti i ragazzi che partecipano alle attività dell’ACR siano membri dell’ACR (adesione, tessera, quota) • che tutti coloro che da educatori o animatori svolgono attività verso i ragazzi dell’ACR e dei GVss siano membri dell’AC (adesione, tessera, quota), partecipino per quanto possibile ai relativi gruppi di settore (Giovani/Adulti) e partecipino agli incontri di formazione proposti dai centri diocesani. 2. l’attenzione al passaggio da ACR e Giovanissimi (ACG) La proposta formativa dell’Azione Cattolica è da sempre rivolta a tutta la persona e, quindi, attenta nel seguire la persona in tutte le fasi della vita. Particolare cura e attenzione richiedono i vari passaggi di età che spesso coincidono, anche a livello di struttura associativa, ai passaggi di settore. Tra questi come centro diocesano, ci siamo interrogati sulle difficoltà del passaggio dei ragazzi della terza media (ACR) all’età dell’adolescenza e quindi al gruppo dei Giovanissimi. I casi o le situazioni da considerare possono essere: 2.1. Ragazzi che partecipano al gruppo ACR fino alla fine della terza media Non sono molte le parrocchie che hanno un gruppo numeroso di ragazzi delle medie e, in particolare, di terza media. Probabilmente la proposta va meglio calibrata per i preadolescenti, pensando eventualmente ad un cammino specifico pre o post Cresima per i ragazzi di 13-14anni. Il centro diocesano si impegna a supportare il gruppo educatori. 2.2. Disponibilità degli educatori per seguire il gruppo dei giovanissimi Nei gruppi parrocchiali non è sempre evidente la continuità tra fasce d’età e settori; se gli educatori dei ragazzi e dei giovanissimi sono abituati a trovarsi e lavorare insieme, sarà più facile favorire il passaggio non solo degli educatori tra un gruppo (ACR) e l’altro (ACG), ma anche dei ragazzi stessi, che si vedono accompagnati dallo stesso educatore da un’età all’altra. Inoltre è un modo da parte degli educatori per mostrare concretamente ai ragazzi il senso della continuità che caratterizza l’associazione. Inoltre si è notato, negli ultimi anni, un calo di giovani che si rendono disponibili nel servizio educativo, e non solo nell’associazione. Diventa, dunque, urgente educare i più giovani al servizio, abituarli a prendersi cura dei più piccoli, senza però incaricarli direttamente della gestione autonoma dei gruppi. 2.3. Gruppi adolescenti e/o giovanissimi Le situazioni nelle parrocchie sono diverse, proviamo a raggrupparle: - c’è il gruppo di AC per i ragazzi, ma non per gli adolescenti, che seguono il gruppo adolescenti (CPAG); - per gli adolescenti c’è solo il gruppo di AC, riconosciuto come tale da tutta la parrocchia, oppure considerato di AC solo dagli educatori, ma non dai ragazzi; - coesistono il gruppo adolescenti (CPAG) a cui partecipano tutti, e il gruppo giovanissimi (ACG), a cui partecipano in pochi. La proposta parrocchiale deve, quindi, tener conto delle diverse tipologie di gruppi e offrire attività adeguate. Il centro diocesano si impegna a supportare il gruppo educatori. 2.4. Suggerimenti Il centro diocesano suggerisce alle parrocchie alcuni atteggiamenti e attenzioni: - curare il gruppo di terza media, dandogli attenzioni particolari (cammino per/post Cresima); - verso la fine dell’anno (dopo Pasqua) proporre ai ragazzi di terza media di unirsi agli incontri del gruppo giovanissimi, per facilitare il passaggio e non perdere nessuno; - trovare durante l’anno dei momenti di incontro, confronto, formazione tra educatori dei ragazzi ed educatori dei giovanissimi e/o animatori degli adolescenti per sentire e rendere visibile la continuità (e l’unitarietà associativa); - seguire e valorizzare il servizio educativo svolto dai giovani, in modo che ne siano testimoni gioiosi e credibili di fronte a ragazzi ed adolescenti; - promuovere anche a livello zonale/vicariale il cammino 17enni sul servizio; - chiarire tra assistente, animatori adolescenti ed educatori giovanissimi le attività, gli obiettivi, le modalità dei gruppi, in modo da diversificare le due proposte; - chiedere aiuto o semplicemente consiglio al centro diocesano. Il compito è importante e richiede il coinvolgimento di tutta l’associazione. 3. Attenzione ai giovani che svolgono il servizio di educatori Gli Educatori dell’ACR/GVSS sono in primo luogo dei giovani che stanno compiendo il loro cammino in Azione Cattolica, ma anche nella propria vita personale. L’attenzione dell’associazione nei loro confronti è quindi rivolta, in primo luogo, alla loro formazione personale, alla conoscenza e alla partecipazione all’AC. La loro partecipazione al gruppo dei giovani è importante e fondamentale e costituisce una premessa indispensabile per svolgere l’attività in ACR. Da tale partecipazione nasce l’impegno verso i ragazzi così come potrebbe rivolgersi ad altre forme di attività e servizio. Tuttavia, poiché il desiderio d’impegno verso i ragazzi è un’espressione importante del Disegno di Dio su di loro, tutta l’associazione deve essere coinvolta ed impegnata a favorire in ogni modo tale realizzazione. Per ogni chiarimento tutta la Presidenza è a vostra disposizione. Con la stessa disponibilità attendiamo ogni vostra valutazione, osservazione e contributo in modo da far crescere la consapevolezza e migliorare la vita ed azione associativa In conclusione vi auguriamo insieme un buon lavoro (e da quanto sopra… ce n’è per tutti) ed uno splendido 2013, all’altezza delle attese. La Presidenza Verona, 14 gennaio 2013 Prot. 1/U