Papà del Terradeo al lavoro nel campo
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Papà del Terradeo al lavoro nel campo
BUCCINASCO Il. PROGETTO L'ASSOCIAZIONE APERTAMENTE PROPONE ATIIVITÀ SOCIALI PER Ctll VIVE NEL QUARTIERE GI A!. M L'INIZIATIVA I CAPIFAMIGLIA SINTI HANNO RIMESSO A NUOVO IL BLOCCO DEI SERVIZI Papà del Terradeo al lavoro nel campo Obiettivi: migliorare le condizioni di vita efavorire l'integrazione IMPEGNATI Tutti hanno dato a rotazione il loro contributo e in una settimana è stata risistemata la struttura che contiene i bagni e le docce a disposizione di chi ci vive: una settantina di ita9iani sinti di FRANCESCA GRIUO - BUCCINASCO - SI SONO rimboccati le maniche, hanno preso scale e pennelli e hanno_ridipinto tutto il blocco servizi, cioè la struttura dove si trovano i servizi igienici condivisi dagli -abitanti del quartiere. I «Papà del Terradeo», i Cl!pifarniglia della comunità dei sin ti, sono riusciti in una settimana arimettere a posto la struttura, come spiega Augusto Luisi, responsabile dell'associazione «Apertamente» che da anni si occupa di organizzare iniziative di integrazione e inclusione sociale per gli abitanti del quartiere. «Un grande successo - racconta Luisi -. Praticamente turti i capifamiglia hanno dato il loro conrributo e sono riusciti a portare a termine la risistemazione della struttura che ospita bagni e docce. Lavori necessari per ripristinare la funzionalità dei servizi, logorati dal tempo». Tra gli obiertivi dell'iniziativa, non solo il mi- glioramento delle condizioni abitative, ma anche «la dimostrazione che è possibile, attraverso lavori socialmente utili, risolvere positivamente problemi presenti nel quartiere - prosegue Luisi - utilizzando il contributo concreto degli abitanti, evitando così soluzioni di tipo assistenziale». Il quartiere Terradeo, in via dei Lavoratori, è nato intorno al 1996, anno in cui si registra l'insediamento di un gruppo di famiglie sinte, circa 70 cittadini italiani, per lo più ex giostrai e residenti nella zona dagli anni Ottanta. IL CAMPO, però, è nel territorio del {'arco Agricolo Sud Milano, soggetto a vincoli. «E stato realizzato dall'amministrazione comunale dell'epoca - spiega Luisi -. Nel 2002 si decide di intervenire per risanare l'area, ma da 20 anni la questione non è risolta. Anzi, si assiste a un vero e proprio paradosso: gli abitanti hanno un contratto firmato con l'amministrazione, ma si trovano in un'area da cui devono essere spostati». L'auspicio dell'associazione, che segue la vicen- da da vicino e organizza iniziative e progerti di inclusione per le famiglie da quasi IO anni, è che «si possa trovare una soluzione al più presto - afferma Luisi -. Proiioniarno la convocazione di una conferenza di servizi in Prefettura, dove possano intervenire tutte le parti coinvolte>>. INTANTO, le iniziative a sostegno della comunità proseguono: «Sono molti gli ambiti in cui cerchiamo di intervenire - illustra Luisi -: dal progetto scuola per gli alunni, al lavoro, cercando collocazione per chi deve affrontare la crisi occupazionale e, in più, combattere contro pregiudizi e discriminazioni. Bisogna anche considerare l'aspetto sanitario: l'aspettativa di vita in questi campi non supera i 60 anni, le condizioni non sono ottimali. Cerchiamo di intervenire anche sotto questo aspem>, grazie ai volontari che lavorano nel settore. L'ultimo intervento ha riguardato un bambino con leucemia. Speriamo si possa dare una svolta a questa situazione che si trascina da troppo tempo».