La pillola del giorno dopo
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La pillola del giorno dopo
CARLO FLAMIGNI - CORRADO MELEGA La pillola del giorno dopo Dal silfio al levonorgestrel La pillola del giorno dopo Dal silfio al levonorgestrel Carlo Flamigni Corrado Melega La pillola del giorno dopo Dal silfio al levonorgestrel © 2010 -’Asino d’oro edizioni s.r.l. Via Saturnia 14, 00183 Roma www.lasinodoroedizioni.it email: [email protected] ISBN 978-88-6443-050-8 ISBN ePub 978-88-6443-119-2 ISBN pdf 978-88-6443-120-8 Copertina: disegno di Massimo Fagioli Indice Introduzione 9 Capitolo 1. La contraccezione di emergenza: perché e quando 1.1 Il sesso, un’insalata mista 1.2 La violenza sulle donne 13 15 Capitolo 2. Breve storia: dal silfio al levonorgestrel 2.1 Le origini 2.1.1 Il silfio e la Coca-Cola 2.2 La lunga fase dell’empirismo: pillole nei commissariati di polizia 2.2.1 La lezione cinese: la “pillola del giorno prima” 2.2.2 La Yale University 2.2.3 Celso Ramón García 2.2.4 I primi rilievi dei moralisti e i timori per gli effetti avversi 2.3 Lo “Yuzpe Regimen” 2.4 Il levonorgestrel 2.5 La contraccezione di emergenza oggi Capitolo 3. Un po’ di biologia: progesterone e progestinici 3.1 Il progesterone e il suo recettore 3.2 I progestinici 3.2.1 Potenza e attività biologica dei progestinici 3.2.2 Agonisti e antagonisti 3.2.3 Progestinici antiprogestativi 3.3 Una visione moderna del meccanismo d’azione nella contraccezione di emergenza 3.4 I progestinici nella contraccezione di emergenza 3.4.1 Il danazolo 3.4.2 Il levonorgestrel 3.4.3 Il mifepristone 3.4.4 L’ulipristal 3.4.5 L’anordrin 3.5 La pillola del giorno dopo: effetti collaterali e controindicazioni 3.6 L’efficacia dei diversi metodi 19 21 22 24 25 27 31 33 34 36 39 40 42 44 45 51 54 59 59 60 70 71 74 75 75 Capitolo 4. La discussione nel Comitato Nazionale per la Bioetica 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 Piccole molecole per minuscoli omicidi Pregiudizi e sussiego Le insufficienze funzionali del corpo luteo Fantasie scientifiche: l’Early Pregnancy Factor e i fattori di impianto L’inibizione dell’ovulazione L’endometrio L’unica sperimentazione diretta Programmi per il futuro I residui di attività androgenica Capitolo 5. Le cattive azioni della medicina cattolica 5.1 C’è bisogno di compassione e di verità 5.2 Qualche segnale di buon senso 87 89 92 99 103 104 107 114 115 116 125 136 143 Capitolo 6. E adesso parliamo alle ragazze 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 I farmaci per l’emergenza Gli effetti collaterali Se è trascorso molto tempo Come e quando iniziare una regolare contraccezione Conclusioni La storia degli ultimi 15 anni 149 150 153 154 155 165 Ver erat, errabam; Zephyrus conspexit, abibam; Insequitur, fugio; fortior ille fuit. Ovidio, I fasti, libro V, 1, 201 ss. Era primanera, vagavo; Zèfiro mi vede, cerco di allontanarmi; mi insegue, fuggo; ma egli fu più forte di me *. * Ovidio, I fasti, libro V, 1, 201 ss. (traduzione a cura di C. Flamigni). Introduzione La medicina non è una scienza, ma è una disciplina empirica che si basa sui consensi: e i consensi, tutti lo sappiamo, cominciano a morire già nel momento in cui si formano e sono destinati a essere sostituiti da nuovi consensi, i quali a loro volta... Quello che è importante ricordare è che fino a quando un consenso ha vita, rappresenta la verità, l’unica alla quale in quel momento possiamo ispirarci. Abbiamo passato molto tempo, nel corso delle nostre vite (che hanno avuto, per molti rispetti, corsi quasi paralleli) a insegnare alle donne e agli uomini come evitare le gravidanze non desiderate e altrettanto tempo a indicare loro come conseguire il risultato opposto. Riteniamo che l’anticoncezione moderna sia, alla resa finale dei conti, un reale progresso civile e siamo certi che grazie a questo progresso molte donne hanno potuto evitare dolori, umiliazioni, drammi personali. Questo non cambia la storia e non fa dei mezzi anticoncezionali, che sono oggi a disposizione di tutti, dei metodi perfetti. Abbiamo molte volte raccontato la storia della contraccezione e non abbiamo mai mancato di denunciare le mol- 9 LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO 10 te colpe dell’industria farmaceutica e il terreno paludoso nel quale siamo stati costretti a camminare, ma abbiamo anche raccontato di come molti di noi questo cammino lo hanno continuato, non perché possedessero particolari virtù, ma molto semplicemente perché quello era il loro compito. A complicare il nostro lavoro è intervenuta in molte occasioni una peculiare e astrusa ideologia, quella che ritiene che i mezzi anticoncezionali messi a punto dalla ricerca scientifica offendano la dignità della procreazione, identificata nell’interdipendenza tra sessualità e ricerca di un figlio, una relazione che non può in alcun caso essere ostacolata. Non usiamo gli aggettivi a vanvera: riteniamo peculiare questa ideologia non per sé, ma per come è stata proposta ai cittadini. Come tutti sapete, l’offesa non è più tale se il rapporto sessuale viene evitato nel periodo fertile, non è tale se la donna è stata isterectomizzata o se è in menopausa. Avremmo accettato questo divieto molto più facilmente se fosse stato totale, come è ad esempio per gli Utteriti. Ma non è così, chi lo impone sa bene che un divieto senza eccezioni e privo di scappatoie avrebbe allontanato un numero di fedeli ancora maggiore di quello attuale, e allora evviva l’ipocrisia. Quello però che troviamo molto difficile accettare è il fatto che per dare maggior forza al divieto, l’ideologia religiosa si affidi a una finta razionalità e faccia uso continuo e impudente della menzogna. Se “L’Osservatore Romano” pubblica in un articolo l’opinione di Castellví che afferma che gli uomini tendono a diventare ogni giorno più sterili perché l’ambiente è impregnato delle urine delle ragazze che assumono pillole anticoncezionali, bisogna riconoscere che nemmeno il ridicolo serve Nei confronti della cosiddetta pillola del giorno dopo, le calunnie si sono veramente sprecate, la verità scientifica, i nostri attuali consensi sono stati completamente ignorati, senza tener in alcun conto del fatto che creare un’assurda rete di obiettori di coscienza per ostacolare l’uso di un contraccettivo di emergenza rappresenta un possibile dramma per molte ragazze. Forse a qualcuno la parola “dramma” sembrerà eccessiva, retorica. Noi la consideriamo appropriata e corretta. Nella discussione relativa alle nuove proposte della ricerca farmacologica che riguardano la procreazione vengono continuamente portati falsi argomenti, fingendo di derivarli da una letteratura scientifica che o non esiste o è del tutto priva di credibilità. Al tempo stesso si ignorano le ragioni degli altri, anche quando sono sostenute da una letteratura scientifica seria e attendibile. Riusciamo a capire, pur disapprovandole, le ragioni di questa malafede. Chi vive troppo intensamente la propria religione, chi riconosce per validi solo i propri princìpi morali, può arrivare al punto di dimenticare che esistono per tutti limina certa, volendo prevalere sulle opinioni degli altri – soprattutto quando diventano minacciose per le proprie – anche contro l’evidenza, anche ignorando la verità: questa non è più soltanto “malafede”, è mala fede, cattiva fede, un ulteriore tentativo di prevaricazione ideologica che si somma ai tanti che l’analisi della storia ci consente di elencare. In questo libro abbiamo voluto dimostrare che allo stato attuale delle conoscenze chiunque affermi che la pillola del giorno dopo è abortigena, mente; chiunque Introduzione più da freno alle menzogne. Di queste fandonie ne troverete citate più d’una in questo libro. 11 LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO affermi che è “occisiva” perché impedisce l’impianto dell’embrione, mente; chiunque chieda di essere autorizzato a diventare obiettore di coscienza, cioè a lasciare nelle peste un buon numero di brave ragazze spaventate, merita di essere portato davanti a un giudice. Questo libro non è di semplicissima lettura, soprattutto nella prima parte: ma inserire una valida rassegna delle nostre motivazioni era necessario, sia per rendere comprensibile la seconda parte, sia per zittire gli incompetenti. Buona lettura. 12 Capitolo 1 La contraccezione di emergenza: perché e quando 1.1 Il sesso, un’insalata mista Poiché la vita sessuale è un’insalata mista ovvero qualcosa di variegato e articolato, allo stesso tempo semplice e misterioso, che contiene molti e differenti ingredienti che possono essere consumati separatamente (divertirsi, giocare, parlarsi, rispettarsi, capirsi, farsi le coccole e anche – perché no – avere figli) non c’è momento della giornata in cui qualcuno non stia, arrampicato sul sedile di una Panda o nel suo comodo letto a due piazze, cercando di separare dagli altri almeno uno di questi ingredienti. E non c’è un solo momento della giornata in cui non ci sia qualcuno che al termine della sua esplorazione (un momento che per definizione dovrebbe essere festoso e giocondo) non si ricopra tutto di gelide goccioline di sudore, avendo scoperto che la sessualità è anche (eppure qualcuno lo aveva pur avvertito) rischio. Il preservativo si è rotto; lei si è ricordata all’ultimo momento (troppo tardi!) che la mestruazione, in effetti, era iniziata non una, ma due domeniche fa; lui le ha chiesto se doveva prendere delle precauzioni, e lei gli ha risposto di 13 La pillola del giorno dopo: quando? • • • LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO • • • • • • 14 • • • • • Se si usano metodi naturali (astinenza nei giorni fertili) e si realizza di aver fatto male i conti; nel caso si siano avuti rapporti sessuali non protetti negli ultimi 5 giorni; nel caso in cui negli ultimi 5 giorni, si sia utilizzato in modo improprio il metodo anticoncezionale abitualmente impiegato o ci si sia resi conto che il metodo è fallito; se si è usato un preservativo ma non per tutto il tempo del rapporto; oppure se il preservativo si è rotto, o si è “disindossato” quando il pene era ancora in vagina; se la donna ha dimenticato di assumere la pillola anticoncezionale per tre o più giorni; se la donna si è accorta di aver assunto la “minipillola” (cioè progestinici a basso dosaggio) con tre o più ore di ritardo sull’ora prestabilita; se la donna usa progestinici ritardo (iniezioni mensili) e ha dimenticato di fare l’iniezione per più di 4 settimane; se la donna utilizza un diaframma e lo rimuove troppo presto dalla vagina o capisce che durante il rapporto si è spostato o si è rotto; se la donna sbaglia nel sostituire il cerotto a dismissione di estroprogestinici; se un anello vaginale che dismette estroprogestinici è rimosso troppo presto o sostituito troppo tardi; se il coito interrotto è fallito, cioè se l’uomo ha eiaculato in vagina o sui genitali esterni; se si scopre che una compressa spermicida inserita in vagina in realtà non si è sciolta; se la donna scopre di aver espulso accidentalmente uno IUD; se la donna scopre tardivamente di aver usato farmaci che incidono negativamente sull’efficacia della contraccezione ormonale alla quale si affida. 1.2 La violenza sulle donne Ma il sesso può anche essere qualcosa di diverso, non un’insalata mista, ma un veleno, un bicchiere di cicuta che molte donne sono costrette a trangugiare e che non le uccide nel corpo, ma va molto vicino a ucciderle nell’intimo. Stiamo parlando della violenza sessuale. Il numero di donne violentate quotidianamente è molto elevato, e sappiamo per certo che i dati che sono resi pubblici sono una sottostima di quelli reali, perché molte donne non vogliono aggiungere l’umiliazione e la vergogna al dolore. In molti paesi, le donne non sono protette dalla legge in modo adeguato; in altri, non possono neanche pensare di rivolgersi alla legge. Secondo una ricerca pubblicata dall’Istat nel 2004 le donne italiane violentate sono state più o meno 2.500, in media sette al giorno; la sensazione è però che siano molte di più, perché sembra che oltre il 90% delle donne violentate non denunci lo stupro, il che vorrebbe dire che in realtà la cifra vera è compresa tra 22.000 e 25.000. La contraccezione di emergenza no, pensando al marito in viaggio, mentre... Cose che capitano. È dunque possibile elencare una serie di circostanze nelle quali è opportuno ricorrere alla cosiddetta “contraccezione di emergenza”, una forma di controllo della fertilità che può essere utilizzata solo occasionalmente ma che evita, almeno nella maggior parte dei casi, di dover ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza. Ci si riferisce generalmente a questa tecnica con diversi nomi, i più usati dei quali sono “contraccezione postcoitale” e, limitatamente agli Stati Uniti, “Piano B”. 15