SEZ 4/2 INTARSI CLASSIFICAZIONE DELLA CAVITA` PER GLI

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SEZ 4/2 INTARSI CLASSIFICAZIONE DELLA CAVITA` PER GLI
SEZ 4/2
INTARSI
Sostituiscono una parte mancante del dente, si differenziano dalle otturazioni o ricostruzioni che
modella direttamente il dentista in bocca perchè il materiale viene inserito nel dente quando è un
solido non modellabile e di solito vengono realizzati in laboratorio.
CLASSIFICAZIONE DELLA CAVITA’ PER GLI INTARSI
Si suddividono in cinque classi:
Classe 1: Interessa le fossette occlusali dei molari e premolari,fossette palatali e linguali dei canini e
incisivi, solchi vestibolari dei molari inferiori, solchi palatali dei molari superiori.
Classe 2: Interessa le cavità di molari e premolari nelle superfici prossimali (cavità MO, DO, MOD)
Classe 3: Interessa le superfici prossimali dei 6 denti anteriori senza l'interessamento dell’angolo.
Classe 4: Interessa le superfici prossimali di incisivi e canini l’angolo incisale.
Classe 5: Interessa le superfici linguali e vestibolari di tutti i denti alla zona del terzo cervicale.
PREPARAZIONE DEGLI INTARSI
Devono avere:
-Una buona chiusura → Margini bisellati → Eviterà la fessurazione tra la parete della preparazione
e la ricostruzione
-Chiusura fuori dalla zona del contatto occlusale per evitare la deformazione dei margini
-Base piana → Per avere un buon appoggio e per evitare dislocazione e fratture dovute a pressioni
verticali.
-Preparazione → Coda di rondine → Per l’aumento della ritenzione ed evitare la dislocazione da
forze orizzontali (mesio-distali e linguo-vestibolari)
-Pareti → Parallele o poco divergenti dal fondo per rendere possibile l'inserimento dell'intarsio (2°5°).
COSTRUZIONE DEGLI INTARSI
-Non presentano particolari caratteristiche, devono ricoprire la zona del dente preparata, non
devono presentare eccessi o diffetti.
-Realizzate in leghe auree (brunibili), ceramica e/o compositi.
Per costruire un intarsio occorre rilevare l'impronta della cavità, possiamo utilizzare la tecnica
diretta o indiretta. La tecnica diretta prevede la modellazione direttamente sul dente utilizzando
un'apposita cera, di solito questa tecnica è usata per piccole ricostruzioni e di facile accesso. Per la
tecnica indiretta si utilizzano i normali materiali da impronte di precisione, tutte le fasi di
costruzione dell'intarsio (dalla modellazione alla rifinitura) verranno realizzate in laboratorio dopo
la realizzazione del modello in gesso di lavoro.
CORONE PARZIALI
-3/4 → Costruzioni parziali di denti anteriori che escludono la parte vestibolare.
-4/5 → Costruzioni parziali di denti posteriori che escludono la faccia vestibolare.
PROTESI FISSA SOSTITUTIVA: PONTI
SOSTITUZIONE DI UNO O PIU' ELEMENTI MANCANTI
Sono costituiti dalle corone collocate sui denti pilastro, di solito posti all'estremità mesiale e distale
della zona edentula, dalla travata posta sulla zonaa edentula, e dai connettori, fissi o mobili, di
solito fissi.
PREPARAZIONE DI UN PONTE
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Deve interessare:
-I denti pilastro → Devono essere preparati come ancoraggio nella parte coronale, è importante
anche la valutazione dello stato dei tessuti di sostegno.
-La zona edentula cioè le selle possono presentare:
1-Riassorbimento → Il tecnico e’ costretto a costruire elementi molto lunghi (negli anteriori questo
fatto può pregiudicare l’aspetto estetico).
2-Ipertrofia → Impedisce la costruzionie corretta della travata a causa di rilievi piu’ o meno
accentuati che devono essere asportarti.
3-Spazio verticale → Si puo’ avere uno scarso riassorbimento osseo e lo spazio verticale è
insufficiente per i denti da sostituire.
-I denti antagonisti: possono essere estrusi quindi a volte devono essere intrusi tramite
l'ortodonzia (o comunque riposizionati) o deve essere asportata parte della loro corona e a volte
questo comporta la necessità di devitalizzzarli e incapsularli.
PROGETTAZIONE DI UNA PROTESI A PONTE
I fattori da prendere in esme sono:
–
Il rapporto radice-corona dei denti pilastro: il rapporto ideale è di 3 a 2 a favore della radice
ma non deve mai essere inferiore a 1 a 1
–
morfologia delle radici: il dente è in grado di sopportare i carichi masticatori in misura
proporzionale alla superficie di appoggio radicolare.
–
Superficie radicolare utile: è la superficie ricoperta dal legamento parodontale. Riveste
particolare importanza perchè la sua estensione determina la capacità di tollerare i carichi
pressori masticatori. Deve essere sempre soddisfatta la regola di Ante secondo la quale la
somma delle superfici radicolari degli elementi dentali da adibire a pilastro deve essere
superiore o almeno uguale a quella degli elementi mancanti da sostituire.
–
numero dei denti da adibire a pilastro: il concetto di ponte presuppone un appoggio
bilaterale terminale (pilastro mesiale e distale alla zona edentula) che assorbe e
ridistribuisce i carichi masticatori equamente tra i due pilastri.
–
Gruppo dentale di appartenenza dei denti da adibire a pilastri: l'uso di pilastri appartenenti
a diversi gruppi dentali non è indicato per la buona riuscita della protesi poiché la tolleranza
ai carichi pressori è differente da elemento a elemento.
–
Configurazione geometrica del percorso del ponte: nei ponti arcuati è bene o divederli
anteriormente o estenderli posteriormente per evitare il ribaltamento diminuendo il
braccio di leva.
ARCHITETTURA DELLA COSTRUZONE PROTESICA A PONTE
Le parti che compongono la protesi a a ponte sono:
–
CORONE coprono le preparazioni degli elementi pilastro
–
TRAVATA: deve ripristinare la funzione masticatoria, soddisfare l'estetica, consentire la
funzione fonetica, permettere un'agevole igiene da parte del paziente, risultare non nociva
nei confronti dei tessuti orali circostanti.
Può essere costruita sulla cresta edentula con i seguenti profili: TRAVATA CONICA, A SELLA,
A SFERA O A UOVO, IGIENICA O SOSPESA; tutte queste hanno lo svantaggio di essere poco
detergibili o poco estetiche o premere sulla mucosa della sella edentula. La travata A
BECCO DI FLAUTO invece rappresenta un'ottima soluzione estetica e funzionale con buona
possibilità di detersione, non comprime e tessuti ed è economica per il risparmio del
materiale.
–
CONNETTORI: possono essere Fissi e si ottengono in monofusione o tramite saldature
oppure Mobili costutuiti da attacchi di precisione o congiuntori di solito impiegati come
ancoraggi perla parte rimovibile di una protesi mista.
TIPI DI PROTESI A PONTE
Ponti Fissi: Classici tipi di ponte le cui travate sono rigidamente assicurate agli elementi
ritentivi dei pilastri per mezzo di saldature o realizzati in un'unica fusione. Oltre ai ponti
classici, sono ponti fissi anche i ponti a bandiera o con estremità libera e presentano un
elemento sospeso mesiale o distale. Inoltre è un ponte fisso il ponte di Maryland
costituito da un elemento con due alette ai lati che si incolla ai denti adiacenti tramite
mordensatura e resine composite.
Ponti Mobili: la travata risulta rimovibile da parte dell'odontoiatra.
Ponti fissi-mobili: la travata è fissata da un lato con un connettore ad una corona fissa
e dall'atro lato tramite un'appendice d'appoggio.