Nota incontro - filt-cgil
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Nota incontro - filt-cgil
ADERENTE ITF/ETF – AFFILIATA CES NOTA INFORMATIVA SU INCONTRO AL MINISTERO DEL LAVORO SU FONDO DI SOLIDARIETA’ TRASPORTO AEREO Come preannunciato si è svolta nella giornata di ieri la riunione nella quale il Ministero del Lavoro ci ha illustrato il testo del decreto (condiviso con il Ministero dell’Economia e Finanze) avente ad oggetto la trasformazione dell’attuale fondo Fsta in fondo di solidarietà. Il tema è ormai noto e rimandiamo alle note informative ed ai riferimenti normativi pubblicati sul sito della Filt nazionale per avere un quadro più dettagliato del percorso che ci ha portati sino al decreto in uscita. Ricordiamo inoltre che già in data 19 giugno avevamo avuto un analogo incontro durante il quale, ed anche successivamente, avevamo avanzato critiche e proposte di modifica. In sintesi diamo gli elementi emersi ieri, in parte strettamente applicativi delle leggi che regolano i fondi, in parte valutazioni e decisioni assunte dal Ministero: il nuovo fondo di solidarietà (FdS) partirà al 1 di gennaio 2016, cessando di esistere al 31.12.2015 l’attuale fondo Fsta; al FdS sono assegnati i compiti previsti da legge in materia di integrazione al reddito; l’attuale Comitato amministratore composto da 8 rappresentanti datoriali e 8 rappresentanti sindacali cessa di agire al 31.12.2015 ed andrà nominato con decreto del Ministero del Lavoro ( in misura di 5/6 per datori e sindacati e un rappresentate del Ministero del Lavoro e uno del MEF); il nuovo fondo, prima di entrare nelle proprie funzioni e quindi assumere qualunque decisione, oltre alle nomine dei componenti e alle verifiche degli organi di controllo, dovrà presentare un bilancio previsionale valido per gli otto anni successivi (quindi per il periodo 2016-2023); è stata confermata la volontà di confermare per il prossimo triennio (2016-2018) il finanziamento del nuovo FdS attraverso la riscossione di 3 euro a biglietto. È evidente che tale finanziamento è indispensabile per rispondere non solo alle esigenze future ma alle decisioni già assunte negli anni passati; è intuibile, anche se andrebbe scongiurato, che il passaggio dall’attuale fondo al nuovo potrà determinare una fase transitoria e iniziale del nuovo FdS che la legge prevede essere coperta con la nomina di un commissario ad hoc. Il decreto contiene la copertura dei due anni integrativi ( i +2 aggiuntivi) distinta come segue: - per coloro che sono stati collocati in mobilità dopo il 1.7.2014 e alla data di avvio del FdS e entro il 30.6.2016 sono percettori dell’indennità di mobilità; - per coloro che sono stati collocati in mobilità dal 1.7.2014 al 31.12.2014 e che avendo all’epoca meno di 40 anni avevano solo 12 mesi di mobilità il decreto, dopo molte pressioni sindacali, dovrebbe contenere la certezza che i due anni aggiuntivi saranno decisi dal nuovo FdS. La soluzione da noi auspicata era di avere la certezza nel decreto ma l’attuale fondo, come ben noto, non ha di fatto più poteri di spesa che vanno oltre il corrente anno; E’ stato posto inoltre il tema della verifica di sostenibilità finanziaria assegnata al nuovo FdS dei due anni aggiuntivi a coloro che erano in mobilità prima del 1.7.2014 ma la risposta del Ministero è stata molto netta e negativa. il patrimonio dell’attuale Fsta, comprese tutte le delibere e gli obblighi assunti, passano al nuovo FdS . E’ stata invece respinta la proposta di riesaminare il caso delle imprese con irregolarità contributiva che sta determinando conseguenze pesanti sui lavoratori. Il ministero ha confermato che resta la richiesta del Durc regolare dando solo disponibilità, come avvenuto in alcuni casi, ad esaminare le singole situazioni insieme ad Inps. E’ rimasta invece in sospeso, quindi il Ministero si è riservato di fare una ulteriore valutazione, la nostra richiesta di mantenere la possibilità alle imprese di anticipare i trattamenti di integrazione, senza la quale i tempi di erogazione di Inps, come noto dalle esperienze di questo anno, sono lunghissimi, incerti e spesso incomprensibili. Al termine della riunione, permanendo molti punti dubbi e non condivisi, organizzazioni sindacali e datoriali hanno sottoscritto una nota che è stata allegata al verbale di riunione. Come è evidente, e come da mesi sosteniamo, il passaggio da fondo speciale (quindi basato su norme speciali) al Fondo di Solidarietà (quindi uniformato alle leggi generali), il mantenimento almeno per il prossimo triennio dei 3 euro e la soluzione certa dei due anni aggiuntivi, tutti temi rilevanti e che avvengono praticamente in contemporanea, rendono questa fase non solo molto complicata nelle valutazioni sia politiche che tecniche, ma soggetta a decisioni che non richiedono il consenso formale del sindacato. Quello che appare evidente è la distanza tra gli impegni che si assumono, magari a scopo di consenso, durante le vertenze e la coerenza che andrebbe assunta in tutti gli atti successivi, politici e amministrativi. Si invitano tutte le strutture a fornire agli interessati informazioni dettagliate e puntuali in merito, considerata la criticità del momento per i molti lavoratori coinvolti e per le loro famiglie. Roma, 15 ottobre 2015 Dipartimento Nazionale Trasporto Aereo 2