Forte coi Deboli e Debole coi Forti

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Forte coi Deboli e Debole coi Forti
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COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA
Forte coi Deboli e Debole coi Forti
Che tra il personale in forza alla Questura di Milano in generale, e presso l’UPGSP in particolare, serpeggi un
forte malcontento, non è un mistero per nessuno.
Il Questore ha deciso di utilizzare il pugno di ferro, di atteggiarsi a uomo forte pronto ad elargire sanzioni
disciplinari a pioggia nei confronti di chiunque gli venga segnalato, senza verificare se tali segnalazioni siano
effettivamente fondate o siano originate dalla volontà di qualche dirigente (o funzionario) di sottrarsi alle
proprie responsabilità (spesso derivanti da disposizioni date in modo superficiale o da incapacità gestionale).
Caso emblematico di questa situazione è ciò che si è venuto a creare in seno alla Polmetro .
Alcune pattuglie, su disposizione del responsabile dell’Ufficio, hanno esteso l’area di controllo del territorio
dalla linea metropolitana all’area EXPO.
A questi colleghi è stata inviata una contestazione disciplinare in cui vengono accusati di aver eseguito ciò che
gli era stato ordinato; o meglio di aver tenuto un comportamento in violazione degli ordini ricevuti.
Questa OS non è a conoscenza di ciò che Le è stato riferito, ma le possiamo assicurare che se le contestazioni
ricevute dal personale della Polmetro sono finalizzate a coprire errori di emanazione o interpretazione di
disposizioni da parte di loro superiori, noi non staremo certo “con le mani in mano” ad attendere che nei
confronti di lavoratori innocenti vengano comminate ingiuste ed umilianti sanzioni, finalizzate solo a scaricare
sui più deboli l’inettitudine altrui.
Se si volesse cercare un lato “comico” di tutta questa indegna faccenda, basterebbe tenere presente che coloro
che non avevano esteso il proprio pattugliamento all’interno dell’area EXPO, erano stati aspramente sollecitati
a spingersi sino all’interno di quella struttura espositiva e ad “essere visibili”.
Il nostro sospetto è che tutta la faccenda si chiuderà con il classico richiamo orale, ultimamente usato ed
abusato da certi dirigenti, ed avvallato dal Questore, nei casi in cui si voglia “salvare la faccia” di qualche
smemorato (o peggio incapace) appartenente alla casta dei funzionari.
Questo mezzuccio consente al capo di evitare che il destinatario del provvedimento si arrabbi troppo e fa’
venir meno la possibilità e l’interesse a presentare giustificazioni e testimonianze; in pratica, ad andare a
fondo della questione. In concreto però il collega si ritrova punito (però solo un poco, una specie di buffetto
sul viso), senza averne alcuna colpa.
Beh, a scanso di equivoci le anticipiamo che, in caso venisse comminato ai colleghi della Polmetro il bonario
buffetto di sui sopra, questo verrà restituito, con gli interessi, da questa OS, ormai stanca di assistere ad una
continua caccia alle streghe ed a purghe staliniste, perpetrate nei confronti di operatori di Polizia che svolgono
con serietà ed impegno il proprio dovere.
Egregio sig. Questore, per meglio farle comprendere il motivo della citazione, nel titolo, della frase di Pietro
Nenni, le ricordiamo di quel pasticciaccio brutto avvenuto qualche mese fa presso un commissariato cittadino,
in cui un alto funzionario della Questura, ivi alloggiato, aveva incautamente consegnato copia delle chiavi di
accesso alla struttura (in cui sono ovviamente custodite armi, divise e documenti) ad un extracomunitario,
“assunto” dallo stesso in qualità di uomo delle pulizie, nonostante questi fosse sprovvisto di qualsiasi titolo a
soggiornare nel nostro paese (ci chiediamo quale tipo di contratto di lavoro abbia sottoscritto con lo stesso).
Ora, nell’ottica di una posizione di assoluta rigidità ed intransigenza come quella esibita da Lei sig. Questore,
nei confronti di colleghi meno altolocati, ci aspettiamo che se un dirigente consegna le chiavi di un
commissariato di Polizia ad un extracomunitario (irregolare o clandestino che sia), e quindi metta in serio
pericolo l’incolumità di decine di colleghi e di semplici cittadini, Lei organizzi e faccia eseguire una pubblica
crocifissione in sala mensa; purtroppo la realtà è ben diversa, questo alto funzionario è stato addirittura
promosso, rafforzando quindi quanto espresso nel titolo di questo comunicato.
Per aiutarla a far sì che le sue prossime decisioni siano prese con più lucidità e ponderazione, Le ricordiamo la
massima contenuta in una delle opere di Fedro: “i disprezzati spesso rendono pan per focaccia” (Solet a
despectis par referri gratia).
Milano 30 giugno 2015
LA SEGRETERIA PROVINCIALE MILANO