«Un`ernia del disco mi ha cambiato la vita e a Dublino ho trovato l
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«Un`ernia del disco mi ha cambiato la vita e a Dublino ho trovato l
26 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 13 APRILE 2014 Le storie Bergamo senza confini L’iniziativa Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected]. «Un’erniadeldisco mihacambiato lavitaeaDublino hotrovatol’amore» DI ELENA CATALFAMO Enrico Ongaro, 31 anni, è originario di Gandino. Da pochi mesi a Miami In Irlanda del Nord ha iniziato a lavorare per l’impresa Luxottica «Sono partito per lasciarmi alle spalle una brutta operazione chirurgica I primi mesi stavo male: mi sono chiesto perché avessi lasciato l’Italia» Poi la svolta: un impiego e l’incontro con Ursula, di Città del Messico Ora a fine aprile nascerà il loro primo bimbo negli Stati Uniti «Ho capito che ci mettiamo paletti, prima ancora di metterci in gioco» Enrico Ongaro, 31 anni, originario di Gandino, a Dublino con la moglie messicana, Ursula, 33 anni a Gandino ha deciso di andarsene il 19 ottobre 2009, desti nazione Dublino, Irlanda del Nord. Lì aveva trascorso qualche mese dopo la laurea e da lì voleva ripartire dopo un anno a dir poco difficile. Enrico Ongaro oggi ha 31 anni, è sposato con Ursula, di Città del Messico, e aspetta un bimbo in arrivo nel le prossime settimane. Non vi ve più a Dublino, dove ha tra scorso quattro anni, ma si è da poco trasferito a Miami, in Flo rida per continuare a lavorare nel settore commerciale del colosso per occhiali Luxottica (quello per intenderci che pia ce parecchio a Matteo Renzi tanto da proporre al suo Ceo, Andrea Guerra, il ministero dello Sviluppo economico, lo stesso che disegnerà i famosi Google glass). D Corbani, il suo mito Adora Bergamo, l’Atalanta, le telecronache di Elio Corbani, e ha fondato con il fratello un sito Internet («pollodisossa to») con i video di caricature in bergamasco di personaggi fa mosi: dall’ex presidente fran cese Nicolas Sarkozy che fa ou ting sui suoi problemi con Car là, a Elsa Fornero che confessa le sue difficoltà a coltivare l’or to in Parlamento, fino a un inno alle telecronache di Corbani su Bergamo Tv. Un gandinese doc che a un certo punto però, in un momento molto brutto della sua vita, ha scelto di reagire con La scheda Enrico Ongaro VENDITORE DUTY FREE PER LUXOTTICA, 31 ANNI, SPOSATO, BIMBO IN ARRIVO Nato a: Gandino Vive a: Dublino in Irlanda per 4 anni, da 6 mesi a Miami Mi mancano: La telecronaca di Elio Corbani delle partite dell’Atalanta, lo stufato d’asino, le passeggiate al Monte Farno una nuova partenza invece che considerarsi a fine corsa. «Devo tornare indietro di qual che anno, precisamente al 19 ottobre 2009 – racconta –. Fu il giorno in cui decisi di partire, di lasciare alle spalle un anno difficile durante il quale una dolorosa ernia del disco, culmi nata con un’operazione chirur gica, mi aveva costretto a stare a letto per lunghe ore della giornata e a rinunciare a un posto di lavoro che avevo tro vato da poco. Non mi sentivo Bergamo senza confini è un progetto de ancora completamente recu perato dall’operazione, ma più forte di ogni cosa fu la voglia che sentii dentro di me di ri partire, di ricominciare da zero e di trovare nuove motivazioni. Sentii il bisogno di provare a cambiare, di fare nuove amici zie, di vedere nuovi posti, di rimettere tutte le mie certezze in gioco, e soprattutto di capire quale direzione dare alla mia vita». Il biglietto di ritorno La meta: Dublino, la città in cui aveva trascorso qualche mese e un’indimenticabile esperien za di lavoro poco dopo il diplo ma di laurea allo Iulm di Mila no. «Arrivai con tanta voglia di ricominciare, anche se non avevo ben chiaro in che modo. Avevo prenotato prima di par tire per essere ospitato presso una famiglia irlandese. La pri ma settimana a Dublino non fu facile: non che il resto dell’anno sia molto diverso in Irlanda, ma l’autunno in particolare è caratterizzato da vento e piog gerella costante. Passai le mie prime giornate a Dublino a let to, febbricitante, leggendo qualche libro e alzandomi solo per andare a mangiare qualco sa (le mie prime patate irlande si!) o per fare degli esercizi di fisioterapia postoperazione. Mi sentivo scoraggiato, lonta no da casa, dalla mia famiglia e dagli amici, senza lavoro e con un costante dolore alla schie na. Iniziai a pensare che non ce l’avrei fatta, che avevo preso in collaborazione con Con il fratello Lorenzo ha fondato un blog: i pollodisossato «Doppiano» i personaggi famosi usando il gandinese doc «In Irlanda ho imparato ad andare in bici e girare senza ombrello» una decisione stupida e che sarebbe stato tutto molto più semplice e logico se non fossi mai partito». Il giorno dell’Immacolata L’8 dicembre («il giorno del l’Immacolata, e io avevo prega to tanto la Madonna») Enrico entra in un Internet cafè per comprare un biglietto di ritor no per Orio. «Poi, un po’ per orgoglio e un po’ per istinto, rinunciai. Fu la svolta della mia vita. Posso dire con molta sin cerità che, da quel momento in poi, conservo solo ricordi posi tivi dei miei quattro anni a Du blino. Mi innamorai presto del carattere multietnico e ospita le della città; incontrai moltis simi ragazzi e ragazze prove nienti da ogni angolo del mon do che, pur con storie diverse alle spalle, condividevano le mie stesse insicurezze derivate dal fatto di vivere da soli in un Paese straniero ma anche la stessa grande voglia di mettersi in gioco e di scoprire la propria strada. Imparai a convivere con ragazzi e ragazze irlandesi, co reani, brasiliani, polacchi». damente il napoletano attra verso i suoi proverbi. Mi adat tai cosi bene a questo nuovo ambiente linguistico che un simpatico collega napoletano un giorno mi assegnò cerimo niosamente il “proficiency in Napolitan”!». «Questa esperienza – riflette – mi ha aiutato a capire che spesso ci si mette dei paletti, prima ancora di mettersi in gioco. Invece questa esperien za la rifarei non una ma 10 mila volte». Il «pollodisossato» A fine aprile un bimbo «Trovai lavoro nella multina zionale italiana di ottica (Lu xottica ndr) dopo circa un mese dal mio arrivo a Dublino – con tinua ripercorrendo quella svolta –. Incontrai tanta gente della mia età che proveniva da ogni parte d’Italia e che, so prattutto i colleghi del Sud Ita lia, si erano trasferiti in Irlanda a causa della disoccupazione; non mi ero mai sentito tanto “italiano”. Anzi, diciamo pure che, prima di allora, mi ero sempre sentito più bergama sco. Poco prima di partire per l’Irlanda, avevo aiutato mio fratello Lorenzo a creare una serie di video di personaggi fa mosi ridoppiati in bergamasco gandinese che avevano avuto un certo successo su YouTube dove siamo conosciuti con lo pseudonimo di “pollodisossa to”. Il contatto quotidiano con alcuni colleghi partenopei mi ha aiutato, paradossalmente, a imparare ad apprezzare rapi A Dublino Enrico ha imparato a vivere senz’auto, sette chilo metri in bicicletta ogni mattina per raggiungere l’autobus e poi arrivare in ufficio, ha capito che si può sopravvivere alla pioggia anche senza ombrello («soprattutto se c’è vento» ag giunge) e ha trovato l’amore della sua vita. «Ursula, una splendida ragazza messicana che ho sposato a maggio dello scorso anno. Da circa sei mesi ci siamo trasferiti a Miami dove l’azienda in cui lavoro mi ha dato l’opportunità di trasferir mi... E ora siamo in attesa di un bebè, che, se Dio vuole, acco glieremo nelle nostre braccia verso fine aprile». n ©RIPRODUZIONE RISERVATA Sul sito web TUTTE LE STORIE DAL MONDO LE PUOI TROVARE SU: l www.ecodibergamo.it