deliberazione del commissario straordinario numero

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deliberazione del commissario straordinario numero
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Centralino 0371.4091
C.F. 84507570152 - P.I. 03116800156
_______________________
DELIBERAZIONE
DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO
NUMERO 5 DEL 26/01/2017
L’anno 2017 addì 26 del mese di gennaio alle ore 11:15 nella Residenza Comunale il Commissario
Straordinario MARIANO SAVASTANO, in virtù dei poteri conferitigli dal Presidente della
Repubblica con atto in data 3 ottobre 2016 e con l’assistenza del Segretario Generale MASULLO
SILVIO, provvede a deliberare sull’argomento in oggetto, come da proposta di deliberazione
presentata e firmata dal Dirigente DEMURO GIUSEPPE .
OGGETTO:
APPROVAZIONE PROGETTO "RICOMINCIO DA ME. PERCORSI DI
EMPOWERMENT PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA E I LORO FIGLI/E”
E ATTO COSTITUTIVO DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI SCOPO
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Con i poteri della Giunta;
Visto:
-
la legge 3 luglio 2012, n. 11, “Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne
vittime di violenza”;
-
la legge del 27 giugno 2013, n. 77 di ratifica della “Convenzione sulla prevenzione e la lotta
alla violenza contro le donne e la violenza domestica” entrata in vigore il 1° agosto 2014;
-
la legge nazionale 15 ottobre 2013, n. 119 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza per il
contrasto della violenza di genere nonché in tema di protezione civile e di commissariamento
delle province”;
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Richiamata la deliberazione:
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di Consiglio Comunale n. 38 del 19/04/2016 con la quale è stato approvato, tra l’altro, il
Bilancio pluriennale 2016/2018 e il Documento Unico di Programmazione 2016/2019,
nonché tutte le ulteriori e successive deliberazioni di approvazione delle modifiche ed
integrazioni resesi nel tempo necessarie;
Premesso che:
-
il Comune di Lodi è ente locale capofila della Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi,
costituitasi nel 2014, attraverso la sottoscrizione di un Protocollo Interistituzionale
Territoriale Antiviolenza tra n. 20 soggetti coinvolti nel contrasto alla violenza di genere,
comprendendo il sistema istituzionale, della giustizia, delle Forze dell’Ordine, il sistema
socio-sanitario, l’associazionismo e le strutture di accoglienze adeguate a fornire ospitalità di
vario tipologia alle vittime di violenza;
-
la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (di seguito
Dipartimento), con Decreto del Capo Dipartimento del 21 novembre 2016 ha approvato la
Graduatoria finale delle proposte progettuali ammesse alla concessione di contributo ai sensi
dell’art. 9 – co. 3 dell’Avviso 8 marzo 2016 (G.U. n. 56 serie generale) “per il potenziamento
dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli
e per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali”, ammettendo a finanziamento il
progetto “RICOMINCIO DA ME. Percorsi di empowerment per donne vittime di violenza e
i loro figli/e” (di seguito Progetto), attraverso l’assegnazione di un contributo pari a Euro
180.000,00, presentato dal Comune di Lodi, in partenariato con l’Associazione L’Orsa
Minore Onlus, quale soggetto che rappresenta il Centro Antiviolenza “La Metà di Niente”
attivo a livello cittadino e provinciale per l’erogazione di servizi mirati e specialistici di
contrasto alla violenza di genere in conformità ai criteri previsti dalla Intesa Stato-Regioni del
27/11/2014 (G.U. 17/02/2015), aderente alla rete nazionale DiRE (Donne In Rete contro la
violenza), alla Rete lombarda dei Centro Antiviolenza e al numero verde nazionale 1522;
Dato atto che:
-
come previsto dal suddetto Avviso, alla domanda di ammissione al contributo, i due partner
Comune di Lodi e Associazione L’Orsa Minore Onlus hanno allegato dichiarazione,
sottoscritta dai rispettivi legali rappresentanti, in merito all’intenzione di costituire
un’Associazione Temporarea di Scopo (A.T.S.), qualora il progetto presentato fosse ammesso
a finanziamento, indicando come capofila il Comune di Lodi;
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in data 22/12/2016 il Comune di Lodi, su richiesta del Dipartimento, ha sottoscritto l’Atto di
Concessione di contributo, come previsto all’art. 11 del suddetto Avviso e contestualmente
ha inviato al Dipartimento una lettera d’intenti (prot. com.le n. 61351/2016) sottoscritta da
Comune di Lodi e Associazione L’Orsa Minore Onlus in cui si dichiara il reciproco impegno
a costituire l’A.T.S. e ad inviare al Dipartimento l’atto costitutivo entro il 31.01.2017;
-
il Progetto avrà una durata di 24 mesi a partire dalla data di avvio, che sarà possibile definire
a seguito di comunicazione da parte del Dipartimento di avvenuta registrazione dell’Atto di
Concessione di contributo presso propri competenti organi di controllo interno;
Considerato che a seguito dell’ammissione a contributo del Progetto, gli Enti firmatari, responsabili
della sua attuazione, intendono regolare il quadro normativo e organizzativo per la realizzazione dello
stesso e per la gestione del partenariato;
Visto la Scheda Tecnica del Progetto (Allegato A) e lo schema dell’Atto Costitutivo di A.T.S
(Allegato B) tra Comune di Lodi e Associazione L’Orsa Minore Onlus, qui allegati quali parti
integranti e sostanziali del presente atto;
Preso atto che :
-
il contributo del Dipartimento verrà erogato in cinque tranche, erogate ogni sei mesi calcolati
dalla data di avvio dell’attività e che l’ultima tranche sarà erogata a rendicontazione finale;
-
il valore complessivo del Progetto è di € 200.000 e la quota di co-finanziamento a carico del
Comune di Lodi è pari all’importo complessivo di € 17.000 e prevista ai cap. di spesa 1607
art. 21 e al cap. 863 art. 38 del bilancio di previsione 2017 e che sono previsti, inoltre, i costi
figurativi del personale comunale che seguirà il progetto e i costi relativi alle utenze dei locali
di proprietà comunale, utilizzati dal Centro Antiviolenza, che saranno comunque rendicontati
e individuati sugli appositi capitoli di spesa;
-
la restante quota di cofinanziamento è a carico dell’Associazione L’Orsa Minore Onlus per
un importo complessivo di € 3.000;
Visti:
-
l’art.163 del D.Lgs 267/2000 in merito all’esercizio provvisorio e gestione provvisoria;
-
l’art. 151, comma1 del D.lgs. 267/2000 in merito soprattutto al differimento, oltre il 31
dicembre, dell’approvazione del bilancio di previsione e considerato che il DL 244/2016 ha
stabilito il 31 marzo 2017 quale data ultima di approvazione;
-
l’art. 48 D.lgs. 267/200 in merito alle competenze della Giunta;
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i parerei di regolarità tecnica e contabile a firma dei dirigenti competenti ai sensi dell’art. 49
del D.Lgs. 267/2000;
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l’art.107 del D.Lgs. 267/2000, l'art. 4 comma 2) e l'art.17, del D.Lgs. 165/2001 in merito alle
competenze dei dirigenti;
-
l’art. 3 del D.Lgs. 267/2000 in merito all’autonomia dei comuni e delle provincie;
-
i principi contabili contenuti nel D.Lgs. 267/2000;
DELIBERA
1. di approvare la Scheda Tecnica del Progetto “RICOMINCIO DA ME. Percorsi di
empowerment per donne vittime di violenza e i loro figli/e” (Allegato A) e lo schema dell’Atto
Costitutivo di A.T.S (Allegato B) tra Comune di Lodi e Associazione L’Orsa Minore Onlus;
2. di demandare al Dott. Giuseppe Demuro - Dirigente del Settore 4 Istruzione e Cultura del
Comune di Lodi - la sottoscrizione dell’Atto Costitutivo di A.T.S. nonché l'adozione di tutti
gli ulteriori provvedimenti necessari alla realizzazione del Progetto;
3. di dare atto che il contributo del Dipartimento di complessivi € 180.000 verrà accertato su
specifico capitolo di bilancio, appositamente stanziato con variazione al piano esecutivo di
gestione 2017 in esercizio provvisorio, al cap. di entrata 520/10 “Contributo Presid. Consiglio
Progetto Antiviolenza Ricomincio da me. V.U. 1603/10-40” e vincolato ai cap. di uscita 1603
art. 10 “Trasf. Cor. Progetto Antiviolenza V.E. 520/10” e art. 40 “Interv. Adeguamento
Immobile adibito a Centro antiviolenza V.E. 520/10” – Missione 12 Programma 04;
4. di dare atto che la quota di cofinanziamento è prevista ai cap. di spesa 1607 art. 21 e al cap.
863 art. 38 del bilancio di previsione 2017 e sugli appositi capitoli di spesa relativi ai costi
figurativi del personale comunale che seguirà il progetto e ai costi relativi alle utenze dei locali
di proprietà comunale utilizzati dal Centro Antiviolenza;
5. di dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo.
Non avendo rilievi da formulare in merito, DELIBERA di APPROVARE integralmente il testo
della proposta dichiarando la presente deliberazione IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE.
Sottoscritta dal Commissario Straordinario
SAVASTANO MARIANO
con firma digitale
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Sottoscritta dal
Segretario Generale
MASULLO SILVIO
con firma digitale
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Allegato 5
FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
AVVISO
“PER IL POTENZIAMENTO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA E DEI SERVIZI DI ASSISTENZA ALLE
DONNE VITTIME DI VIOLENZA E AI LORO FIGLI E PER IL RAFFORZAMENTO DELLA RETE DEI
SERVIZI TERRITORIALI”
LA PRESENTE SCHEDA E’ PARTE INTEGRANTE DELL’AVVISO E NON PUO’ ESSERE MODIFICATA. QUALORA SI NECESSITI DI MAGGIORE SPAZIO PER
ALCUNE VOCI, E’ POSSIBILE UNICAMENTE AGGIUNGERE DELLE RIGHE ALL’INTERNO DELLE TABELLE.
1. Titolo del progetto e struttura presso la quale sarà realizzato l’intervento
RICOMINCIO DA ME. Percorsi di empowerment per donne vittime di violenza e i loro figli/e.
℅ CENTRO ANTIVIOLENZA “LA META’ DI NIENTE” DI LODI
2. Durata del progetto (max 24 mesi)
(indicare la data presunta di inizio e fine progetto)
Durata Mesi __24_________
Data inizio 01/09/2016
Data fine 31/08/2018
3. Costo del progetto e finanziamento richiesto:
(indicare, la quota di cofinanziamento - almeno 10% del costo totale - a carico dei proponenti, specificando le quote a
carico di ciascun partner)
Totale € 200.000
Di cui:
€___180.000_________(max 90%) richiesti a valere sulle risorse di cui al presente Avviso
€____20.000_____________ a carico di:
capofila__COMUNE DI LODI_____
€ 17.000
partner__ASSOCIAZIONE L’ORSA MINORE Onlus_____
€ 3.000
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Allegato 5
4. Territorio/i di attuazione del progetto
(presentazione del/dei territorio/i e del contesto in cui si inserisce il progetto)
LA RETE TERRITORALE ANTIVIOLENZA DI LODI - COMUNE DI LODI CAPOFILA
Il Comune di Lodi è ente locale capoluogo della Provincia di Lodi e capofila della Rete Territoriale
Antiviolenza di Lodi. La Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi [di seguito denominata RTA di Lodi] è
stata ufficialmente formalizzata e costituita il 22 maggio 2014, attraverso la sottoscrizione di
Protocollo Interistituzionale Territoriale Antiviolenza. La stipula del protocollo, sulla base delle
indicazioni della legge regionale 11/2012 “Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore
di donne vittime di violenza”, ha formalizzato la collaborazione fattiva tra n. 20 soggetti coinvolti nel
contrasto alla violenza di genere attraverso la definizione di procedure operative coordinate da
attivare nei casi di violenza domestica. Hanno sottoscritto in fase inziale tutti i soggetti del territorio
coinvolti in via prioritaria nel contrasto alla violenza domestica, comprendendo il sistema
istituzionale, della giustizia, delle Forze dell’Ordine, il sistema socio-sanitario, l’associazionismo e le
strutture di accoglienze adeguate a fornire ospitalità di vario tipologia alle vittime di violenza. Nello
specifico sono sottoscrittori i seguenti soggetti: Comune di Lodi - Prefettura di Lodi - Procura della
Repubblica di Lodi - Questura di Lodi - Arma dei Carabinieri - Comune di Sant’Angelo Lodigiano Comune di Codogno - Comune di Casalpusterlengo- Comune di Castiglione d’Adda - Comune di San
Colombano al Lambro - Comune di Lodi Vecchio - Azienda Speciale Consortile del Lodigiano - ASSC
Azienda Speciale di Servizi di Casalpusterlengo - Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi Azienda Sanitaria Locale di Lodi - Centro Antiviolenza “La Metà di Niente”- Ass. L’Orsa Minore Onlus
- Liceo Statale “Maffeo Vegio” Lodi – Rete Scuole Lodigiane - Fondazione “Casa della Giovane Angela
Clerici” Onlus - Il Sentiero – Cooperativa Sociale - Società Cooperativa Sociale Buona Giornata [gli
ultimi n. 3 soggetti svolgono la funzione di strutture di accoglienza nelle situazioni in cui necessiti il
pronto intervento per motivi di sicurezza (Casa Rifugio) e di alloggio di semiautonomia]
A questi soggetti nel corso del 2015 si sono aggiunte altre n. 10 adesioni alla RTA di Lodi fra
associazioni e cooperative sociali, sulla base delle loro funzionalità ovvero della loro capacità di
messa in rete delle informazioni nel territorio e delle messa a disposizione di loro risorse. Tra questi
si cita per rilevanza: Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri di Lodi, Caritas Lodigiana e Associazione
Casa Barasa Onlus che offre alloggi di semiautonomia.
La RTA di Lodi ha valenza provinciale vi sono infatti compresi tutti i Comuni che afferiscono al
territorio della Provincia di Lodi (composto da una popolazione che si attesta sul dato di n. 225.00
ca. unità per un tot. di 61 Comuni), a cui si aggiunge il Comune di San Colombano al Lambro che
pur facendo parte della Provincia di Milano, afferisce per la programmazione ed erogazione dei
servizi sociali all’Ufficio di Piano comprensivo di tre distretti e di cui il Comune di Lodi è capofila.
Alcuni Comuni, quelli che hanno aderito direttamente al Protocollo esercitano funzioni dirette di
segretariato sociale mentre gli altri Comuni sono rappresentati dalle due aziende speciali del
territorio (Azienda Speciale Consortile del Lodigiano per i Servizi alla Persona – n. 55 Comuni
consorziati - e ASSC Azienda Speciale di Servizi di Casalpusterlengo – n. 6 Comuni consorziati) cui
hanno delegato le funzioni di Segretariato Sociale e Tutela minori.
La costituzione ufficiale della RTA di Lodi, prima già attiva a livello informale, attraverso il
coordinamento svolto dal Comune di Lodi in stretto raccordo con la Prefettura per quanto attiene al
coordinamento delle Forze dell’Ordine, ha permesso l’attivazione di importanti risorse a livello
regionale. Sulla base della stipula di specifico Accordo tra Comune di Lodi e Regione Lombardia
(sulla base della D.g.r n. 1962 del 13 giugno 2014), nel corso del 2015, si è realizzata una
sperimentazione attraverso il Progetto “AMATI! La Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi contro la
violenza sulle donne” [maggiori info: www.amatilodi.it] finalizzato a potenziare le risorse messe in
campo dai soggetti della RTA di Lodi. Nello specifico questo ha permesso di implementare i servizi di
accoglienza, sostegno e aiuto a donne vittime di violenza di genere e domestica forniti dal Centro
Antiviolenza di Lodi, oltre a sviluppare una campagna di comunicazione mirata su tutto il territorio
provinciale e a realizzare corsi di formazione per operatori del territorio
Il Comune di Lodi svolge attività di coordinamento e governance delle politiche antiviolenza sul
territorio provinciale, col compito inoltre di verificare l’andamento delle azioni progettuali messe in
campo, monitorare il fenomeno, riportare gli elementi di attenzione, i dati, criticità/positività negli
incontri della RTA di Lodi e attivare risorse economiche a livello locale, regionale, nazionale ed
europeo al fine di garantire e dare sostenibilità ai bisogni del territorio in merito al problema della
violenza di genere e domestica.
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Allegato 5
L’ASSOCIAZIONE L’ORSA MINORE ONLUS E IL CENTRO ANTIVIOLENZA “LA METÀ DI
NIENTE” DI LODI
Tra i soggetti che fanno parte della RTA di Lodi assume rilevante importanza per ruolo e funzioni il
Centro Antiviolenza “La Metà di Niente” di Lodi - giuridicamente rappresentato dall’Associazione
L’Orsa Minore Onlus.
Il Centro Antiviolenza “La Metà di Niente” di Lodi, attivo a livello cittadino e provinciale dal
novembre del 2010 per l’erogazione di servizi mirati e specialistici di contrasto alla violenza di
genere, aderisce alla Rete Regionale della Lombarda dei Centri Antiviolenza e Case delle Donne e al
numero verde nazionale 1522, alla rete nazionale dei Centri Antiviolenza e Case delle Donne D.i.Re
“Donne in Rete contro la violenza” e risponde a tutti i requisiti minimi previsti per i Centri
Antiviolenza, così come previsto dalla Intesa Stato Regioni del 27 novembre 2014.
Dalla sua attivazione, in breve tempo, sono stati fatti molti passi in avanti per adeguare il Centro
Antiviolenza di Lodi ai requisiti richiesti sia in termini strutturali che organizzativi sia dal punto di
vista della professionalità necessaria rispetto all’accoglienza, alla “presa in carico” e
all’accompagnamento all’uscita dalla situazione di violenza delle donne vittime.
Requisiti strutturali e organizzativi
Il Centro Antiviolenza ha sede nella città di Lodi e dal 2014 è situato presso locali di proprietà
comunale, per cui è previsto un affitto di tipo calmierato e il co-finanziamento da parte del Comune
di Lodi per quanto attiene a tutte utenze. I locali sono ubicati in una zona lievemente decentrata
della città, all’interno di un cortile, e sono stati ristrutturati internamente con la compartecipazione
del Comune di Lodi in modo da garantire la privacy delle persone sia nella fase di accoglienza sia nel
momento in cui si svolgono i colloqui.
Il Centro è aperto al pubblico n. 5 gg. alla settimana (con aperture al mattino e pomeridiane) e un
sabato al mese.
E’ attivo un servizio di ascolto telefonico tel. 331.34.95.221 7 gg su 7 | 365 gg all’anno | dalle ore 9
alle 20 | nelle altre fasce orarie è attiva una segreteria telefonica | il Centro effettua la richiamata
entro 13 ore.
Il Centro Antiviolenza di Lodi ha attivato n. 1 Sportello Informativo decentrato, con cadenza bimensile presso:
1. Presidio Ospedaliero di SANT’ANGELO LODIGIANO (LO) a partire da febbraio 2015
Da maggio 2016 sarà inoltre attivato un ulteriore n. 1 Sportello Informativo decentrato, con
cadenza bi-mensile presso:
2. Presidio Ospedaliero di CODOGNO (LO)
L’attivazione degli sportelli è stata realizzata in stretto raccordo con l’Azienda Ospedaliera della
Provincia di Lodi ora ASST - Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lodi (in attuazione della L.R.
23/2015 recante la “Evoluzione del Sistema Socio Sanitario lombardo ...”), con cui il Centro
Antiviolenza ha inoltre attiva una specifica convenzione per l’intervento, presso le strutture, delle
psicologhe del Centro nei casi di violenza domestica dichiarata e accertata.
Inoltre a fine di favorire una maggiore capillarità sul territorio di competenza dell’accoglienza delle
donne, nel corso del 2015/2016 i Comuni di Casalpusterlengo, Codogno e Somaglia (LO) in
collaborazione con le psicologhe del Centro Antiviolenza di Lodi hanno realizzato una formazione
specifica a volontarie dell’associazionismo locale per costituire dei Punti Informativi decentrati
(denominati Punti Informativi IPAZIA) nei comuni sopracitati con aperture settimanali. Tali punti
forniscono da marzo 2016 servizi di primo livello in riferimento all’accoglienza di vittime di violenza
e svolgono inoltre funzione di sede decentrata in cui realizzare i colloqui di sostegno psicologico con
le donne prese in carico.
Il Centro Antiviolenza di Lodi si avvale di personale esclusivamente femminile e debitamente
formato e specializzato. Operano nel servizio n. 5 professioniste – psicologhe (di cui n.1 con funzioni
di coordinamento del Centro e n. 1 psicoterapeuta) e n. 4 volontarie formate (hanno seguito
appositi corsi di formazione sulla violenza domestica e sulle relazioni di aiuto organizzati dal Centro
nel corso del 2013) che si occupano della prima accoglienza delle donne in alcuni orari di apertura
del Centro e svolgono attività di back office (raccolta ed elaborazione dati, stesura report). A queste
si aggiungono n.10 volontarie che si occupano, invece, della promozione del Centro sul territorio
attraverso iniziative di sensibilizzazione (banchetti promozionali presso centri commerciali e in
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Allegato 5
occasione di giornate dedicate al tema quali 25 novembre – 8 marzo, partecipazione a giornate del
volontariato, organizzazione di concorsi sul tema nelle scuole, gestione del sito web e dei social
network del Centro).
Collaborano inoltre n. 2 avvocate civiliste e n. 1 avvocata penalista (con formazione specifica
sull’assistenza legale alle donne vittime di violenza, tra cui la partecipazione al Corso di formazione
professionalizzante organizzato da Regione Lombardia – anno 2014).
Il Centro Antiviolenza si avvale inoltre delle collaborazione di tirocinanti psicologhe ed educatrici tramite
specifiche convenzioni attivate con le principali Università di Lombardia ed Emilia Romagna.
Il Centro Antiviolenza di Lodi non permette l’accesso ai suoi locali da parte dei maltrattanti e non
applica tecniche di mediazione familiare.
Eroga, gratuitamente, alle donne vittime di violenza domestica e di genere, i seguenti servizi:
- Ascolto e prima accoglienza telefonica – Valutazione del rischio tramite il metodo S.A.R.A - S SPOUSAL ASSAULT RISK ASSESSMENT - Screening
-
Colloquio individuale di accoglienza
-
Sostegno psicologico ed elaborazione di percorsi di aiuto e fuoriuscita dalla violenza
-
Sportello stalking
-
Informazione e assistenza legale
-
Sostegno psicologico nei casi di Violenza assistita
Oltre ai servizi rivolti alle vittime di violenza, il Centro sviluppa sul territorio le seguenti attività:
-
Incontri di prevenzione nelle scuole (primarie, primarie di secondo grado e in particolare nelle
scuole secondarie)
-
Formazione sul territorio per operatori della RTA di Lodi (assistenti sociali, educatori,
operatori di front-office, personale medico, polizia locale)
-
Formazione per operatrici volontarie
-
Iniziative pubbliche di sensibilizzazione
In raccordo con altri servizi della RTA di Lodi fornisce orientamento al lavoro attraverso l’invio ad
uffici deputati all’orientamento e incontro domanda-offerta di lavoro (Centri per l’Impiego,
Informagiovani, Centri di Formazione, Centri accreditati per l’attivazione di tirocini formativi/borse
lavoro). In collaborazione con le strutture di ospitalità e accoglienza e sulla base delle procedure
definite dalla RTA di Lodi (Vademecum ad uso degli operatori della Rete Territoriale Antiviolenza di
Lodi - PRONTO INTERVENTO Procedure di attivazione di soluzioni abitative temporanee, nei casi ad
alto rischio per la sicurezza delle vittime di violenza domestica - validato dal Comitato Ordine e
Sicurezza presso la Prefettura UTG di Lodi nel luglio 2015) fornisce soluzioni abitative di messa in
protezione delle donne vittime di violenza e dei loro figli/e, ove ce ne fossero, mentre in
collaborazione con i Servizi Sociali di riferimento e competenza progetta e definisce percorsi
condivisi di accompagnamento all’uscita da situazioni di violenza e progetti di autonomia.
Oltre alla fase di emergenza e prima presa in carico, il Centro Antiviolenza di Lodi ha sperimentato
anche una particolare attenzione rispetto alla fase di accompagnamento all’uscita dalla situazione di
violenza concretizzata da azioni specifiche di sostegno al reinserimento sociale e lavorativo. Tale
fase, infatti, è di particolare importanza e fondamentale per evitare fenomeni di ritorno dei casi
poiché è ormai noto che l’autonomia lavorativa favorisce in modo più sicuro e stabile la possibilità di
allontanarsi dal maltrattante, favorendo anche nel contempo l’insorgere dell’autostima necessaria ad
intraprendersi tale fase. Molto positiva, infatti, la sperimentazione in tal senso avviata nel corso del
2015 che ha visto: n. 5 donne avviate al reinserimento lavorativo tramite attivazione di borse lavoro
(di queste n. 3 hanno già trovato stabilità lavorativa) - n. 368 h di sostegno alla conciliazione
famiglia/lavoro tramite servizio di baby sitter, pagamento di rette di asili e centri ricreativi, n. 7
corsi di formazione sostenuti economicamente per favorire il reinserimento lavorativo e sociale delle
donne.
I DATI
Dalla sua attivazione nel 2010 ad oggi il Centro Antiviolenza di Lodi ha visto progressivamente
crescere il n. di richieste di aiuto e il n. di donne prese in carico. I numeri sono aumentati in modo
esponenziale nel 2015, a seguito della sperimentazione messa in atto in accordo con Regione
Lombardia, passando da n. 80 donne prese in carico nel 2014 a n. 240 richieste di aiuto per un tot.
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Allegato 5
di n. 135 donne prese in carico nel 2015. Tale discrepanza tra gli accessi e le prese in carico rileva
che nel 30 % dei casi la donna ha rinunciato ad intraprendere il percorso di uscita dalla violenza
perché non si sentiva pronta o non era ancora pienamente consapevole della situazione di violenza
che sta vivendo, mentre negli altri casi la donna è stata rimandata ad altri servizi in quanto il
bisogno non era riconducibile ad una problematica legata a violenza di genere e domestica
L’aumento notevole del n. di donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza di Lodi nel corso di un
anno è da attribuirsi sicuramente all’investimento fatto in termini di comunicazione diffusa e
attraverso svariarti canali (siti web: www.amatilodi.it - www.centroantiviolenzalodi.it, pagina FB,
conferenze stampa, spot radio, volantinaggio) e la formazione agli operatori della RTA di Lodi oltre
che alla capacità di risposta efficace e sinergica offerta dai soggetti della RTA coinvolti direttamente
(Centro Antiviolenza, Forze dell’Ordine, Servizi Sociali, presidi ospedalieri) nei casi in cui le donne
hanno fatto richiesta d’aiuto.
Tra gli altri dati e indicatori di risultato di rilevanza, inoltre si evidenzia che, sempre nel corso del
2015: n. 6 donne sono state messe in protezione presso strutture di accoglienza e il 65% delle
donne ha deciso di intraprendere il percorso che porta alla denuncia del maltrattante. In diversi casi
inoltre le psicologhe del Centro Antiviolenza hanno svolto funzione di persona informata dei fatti e
sono state interpellate sia dalla Forze dell’Ordine sia dalla Procura di Lodi, per la fase delle indagini
sui casi di maltrattamento e nell’esecuzione del processo.
Il Centro Antiviolenza di Lodi aderisce al sistema di rilevazione applicativo O.R.A (Osservatorio Regionale
Antiviolenza), un sistema informatico messo a disposizione dalla Regione Lombardia ai Centri antiviolenza
che permette di monitorare gli accessi delle persone prese in carico e le loro caratteristiche.
I dati in questo senso rilevano che il 70% delle donne prese in carico sono italiane, 19% di nazionalità
U.E, 11% di nazionalità extra-U.E. Rispetto alla condizione lavorativa: il 46% è lavoratrice, il 38 % è
disoccupata, il 10% è studentessa, il 6% è pensionata. Nel 75% dei casi si rileva violenza di tipo fisico
che è nel 100% dei casi accompagnata da violenza di tipo psicologico. Nell’80% dei casi il maltrattamento
si perpetua da più di 5 anni. Nel 72% dei casi le donne sono anche madri e nel 18% di essi si evidenziano
episodi reiterati di violenza assistita con gravi ripercussioni sulla salute e il benessere di figli/e.
Nel
92
%
dei
casi
il
maltrattante
fa
parte
del
nucleo
familiare
(marito/convivente/fidanzato/figlio/padre) e di questi il 63% non ha alcun problema riconosciuto ed
evidente (es: alcolismo, tossicodipendenza, disturbi psichiatrici, precedenti penali, etc.).
La principale modalità di accesso delle donne al centro è per via spontanea tramite
passaparola/amicizie/conoscenti, oppure la conoscenza del Centro è avvenuta tramite materiale
pubblicitario diffuso presso servizi del territorio (consultori, Centro Donna del Comune di Lodi,
Servizi Sociali, centri ed esercizi commerciali tra cui le farmacie). Le altre modalità sono, a seguire,
tramite invio da parte di: avvocati privati, servizi sociali territoriali, pronto soccorso e/o da medici di
base.
ANALISI DEL BISOGNO
Il Centro Antiviolenza “La Metà di Niente” dagli anni successivi all’inizio della sua attività, nel 2010, sta
cercando di cogliere la complessità del tema della violenza di genere ed ha attivato nuovi servizi di
supporto alle donne. Alle attività di accoglienza, di supporto psicologico e legale si sono aggiunti le
attività di gruppo (gruppo auto mutuo aiuto, gruppo di arte terapia), servizi di consulenza ed
orientamento lavorativo, per aiutare le donne a reintegrarsi nel mondo del lavoro, progetti specifici rivolti
ai minori vittime della violenza assistita. Le convenzioni con le case rifugio nel tempo sono diventate tre e
si stanno cercando nuove forme di accoglienza di primo e di secondo livello per le donne.
Il presente progetto, frutto dell'analisi del lavoro svolto negli ultimi anni, del confronto con gli enti della
Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi, si pone l’obiettivo prioritario di potenziare le forme di assistenza e
sostegno delle donne vittime di violenza e intende rispondere, nello specifico, all’ormai urgente bisogno
di assicurare percorsi di empowerment per le donne coinvolte che comprendano e integrino tutti gli
aspetti necessari all'uscita completa dalla violenza domestica, in particolare la casa, il lavoro ed il
reinserimento sociale.
Per l’erogazione dei servizi di accoglienza e presa in carico delle donne, a seguito di un primo
Accordo stipulato tra Comune di Lodi e Centro Antiviolenza nel corso del 2015, e rinnovato ad aprile
2016 attivando nuove risorse a valere sul Fondo Nazionale Politiche Sociali per il tramite dell’Ufficio
di Piano, si sono potuti garantire servizi primari di accoglienza, sostegno e aiuto a donne vittime di
violenza. Il Centro Antiviolenza inoltre svolge le sue attività attraverso contributi una tantum
derivanti dall’accesso a finanziamenti di Fondazioni e bandi, sponsorizzazione di privati e fund
raising. Tuttavia le risorse attivate non riescono a garantire le fase di accompagnamento all’uscita
5
copia informatica per consultazione
Allegato 5
dalla situazione di violenza, direttamente conseguente alla prima fase di emergenza e presa in
carico, ovvero quel percorso di empowerment delle donne così determinante per evitare recidive e
perpetuarsi di lunghe situazioni di maltrattamento con ricadute pesanti anche in termini economici e
sociali per il territorio.
Si rende dunque necessario potenziare in modo strutturato e organico un percorso di sostegno
all’autonomia attraverso misure specifiche che possano aiutare la donna vittima di violenza a
inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro (counseling mirato, borse lavoro, corsi di formazione
professionalizzanti), ottenere soluzioni abitative ad affitti calmierati (dote affitto)
La presenza massiccia di donne con figli/e necessita anche un’attenzione particolare al tema
sviluppando azioni che possano favorire la conciliazione famiglia/lavoro, accompagnare la donna nel
recupero dell’autostima attraverso gruppi di auto mutuo aiuto, percorsi psicologici ad hoc mirati al
recupero e al riconoscimento delle proprie competenze genitoriali senza dimenticare l’importanza di
intervenire in modo tempestivo per arginare le conseguenze sui figli della violenza assistita.
Al fine di favorire l’organizzazione del lavoro e la messa in atto di questi interventi è necessario
infine completare con alcuni interventi di adeguamento e messa a norma l’immobile di proprietà
comunale in cui è ubicato il Centro Antiviolenza e dotare il suo personale di alcune strumentazioni
informatiche utili a migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi erogati.
5. Lista dei partner coinvolti
(come indicati nell’allegato 1)
1 COMUNE DI LODI
2 ASSOCIAZIONE L'ORSA MINORE ONLUS
6. Azioni previste nel progetto/servizio
(Il progetto dovrà ricomprendere almeno quegli interventi individuati come requisiti minimi dall’art. 5
dell’Avviso)
A. GOVERNANCE DEL PROGETTO
A.1 Coordinamento e supervisione
A.2 Coordinamento operativo
A.3 Amministrativo
A.4 Monitoraggio/rendicontazione e follow up del progetto
B. SERVIZI MINIMI DI PRESA IN CARICO
B.1 Sostegno psicologico
B.2 Consulenza legale
B.3 Supervisione psicologica all’équipe psico-educativa del Centro Antiviolenza
C. PERCORSO AUTONOMIA
C.1 Counseling mirato all’inserimento e/o reinserimento lavorativo
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copia informatica per consultazione
Allegato 5
C.2 Borse lavoro
C.3 Dote affitto
C.4 Monitoraggio psico-educativo per le donne in semiautonomia
C.5 Corsi di formazione professionalizzanti per inserimento e/o reinserimento lavorativo
D. ASSISTENZA E SOSTEGNO ALLE MADRI VITTIME DI VIOLENZA E AI MINORI VITTIME DI VIOLENZA
ASSISTITA.
D.1 Percorsi di consulenza psico-pedagogica rivolti alle madri vittime di violenza
D.2 Percorsi psicologici rivolti ai figli vittime di violenza assistita
D.3 Voucher per servizi educativi per minori vittime di violenza assistita
E. INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE FUNZIONI DEL CENTRO ANTIVIOLENZA
E.1 Interventi di adeguamento e messa a norma dei locali del Centro Antiviolenza
E.2 Noleggio e leasing di attrezzature informatiche e Acquisto di arredi e materiali di consumo per il
Centro Antiviolenza e affitto dei locali
E.3 Spese generali
7. Descrizione del progetto/servizio (dettagliare il campo sulla base delle azioni previste dall’art.5)
Finalità generale del progetto è rafforzare il sistema integrato di risposte concrete per il sostegno e
l’accompagnamento delle vittime ad un percorso di fuoriuscita dalla violenza anche nei confronti di figli/e
vittime di violenza assistita, con particolare attenzione alla fase di empowerment femminile e di sviluppo
di percorsi di autonomia.
Le azioni dettagliate al punto n. 6 per il raggiungimento della finalità generale, si possono suddividere in
due macro-azioni:
1.
AZIONI TRASVERSALI
S’intendono tutte le azioni funzionali alla realizzazione e all’efficacia delle azioni di intervento
direttamente rivolte alle destinatarie finali del progetto. Obiettivo finale delle seguenti azioni è
garantire un’adeguata realizzazione del progetto a livello complessivo e la qualità dei servizi
erogati. Fanno parte delle azioni trasversali:
A. GOVERNANCE DEL PROGETTO
A.1 Coordinamento e supervisione
A.2 Coordinamento operativo
A.3 Amministrativo
A.4 Monitoraggio/rendicontazione e follow up del progetto
E. INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE FUNZIONI DEL CENTRO
ANTIVIOLENZA
E.1 Interventi di adeguamento e messa a norma dei locali del Centro Antiviolenza
E.2 Noleggio e leasing di attrezzature informatiche - Acquisto di arredi e materiali di
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Allegato 5
consumo per il Centro Antiviolenza e affitto dei locali
E.3 Spese generali
2.
AZIONI DI INTERVENTO
S’intendono tutte le azioni direttamente rivolte alle destinatarie finali del progetto ovvero
donne/madri vittime di violenza domestica e ai lori figli/e vittime di violenza assistita finalizzate a
realizzare la presa in carico delle stesse, promuovere l’empowerment femminile e percorsi di
autonomia. Fanno parte delle azioni di intervento:
B. SERVIZI MINIMI DI PRESA IN CARICO
B.1 Sostegno psicologico
B.2 Consulenza legale
B.3 Supervisione psicologica all’équipe psico-educativa del Centro Antiviolenza
C. PERCORSO AUTONOMIA
C.1 Counseling mirato all’inserimento e/o reinserimento lavorativo
C.2 Borse lavoro
C.3 Dote affitto
C.4 Monitoraggio psico-educativo per le donne in semiautonomia
C.5 Corsi di formazione professionalizzanti per l’inserimento e/o reinserimento lavorativo
D. ASSISTENZA E SOSTEGNO ALLE MADRI VITTIME DI VIOLENZA E AI MINORI
VITTIME DI VIOLENZA ASSISTITA
D.1 Percorsi di consulenza psico-pedagogica rivolti alle madri vittime di violenza
D.2 Percorsi psicologici rivolti ai figli vittime di violenza assistita
D.3 Voucher per servizi educativi per minori vittime di violenza assistita
1.
AZIONI TRASVERSALI
A. GOVERNANCE DEL PROGETTO
Si rileva la necessità di predisporre una governance strutturata e articolata del progetto data la rilevanza
e la complessità delle azioni e degli interlocutori/soggetti che dovranno relazionarsi con il partenariato
del presente progetto
A.1 Coordinamento e supervisione
Al Comune di Lodi, in qualità di ente capofila del presente progetto, competeranno le funzioni di
Coordinamento generale e supervisione, tra queste: la definizione delle competenze e ruoli nell’ambito
della stipula della ATS e la redazione di tutti gli adempimenti amministrativi necessari all’avvio,
attuazione del progetto.
Compete inoltre al coordinamento generale fornire all’ente finanziatore - Presidenza del Consiglio dei
Ministri - Dipartimento Pari Opportunità - la necessaria documentazione di monitoraggio e
rendicontazione e follow up del progetto. Per tale motivo dovrà operare in stretto raccordo con chi
svolgerà tale funzione.
Per il suo ruolo di capofila della RTA di Lodi competerà, inoltre, al coordinamento generale di informare i
soggetti della Rete in merito agli interventi, i dati e i risultati di progetto. Data la valenza degli interventi
si occuperà inoltre di organizzare e realizzare azioni di comunicazione finalizzati ad informare la
cittadinanza, dando opportuna segnalazione del contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Pari Opportunità. Compete inoltre al suo ruolo la verifica dell’attuazione degli interventi di
messa a norma e adeguamento relativi all’immobile, di proprietà comunale, in cui è ubicato il Centro
Antiviolenza
Per lo svolgimento dell’attività di coordinamento viene istituita una Cabina di Regia, costituita dai n. 2
soggetti del presente partenariato, il Comune di Lodi e il Centro Antiviolenza, al fine di verificare e
controllare e supervisionare l’andamento complessivo di progetto, riscontrare eventuali criticità/positività
e proporre eventuali richieste di rimodulazione di progetto.
Per lo svolgimento di tale attività il Comune di Lodi individua personale interno con esperienza e
competenza nel coordinamento di progetti e nelle politiche di pari opportunità e antiviolenza.
A.2 Coordinamento operativo
Al partner Centro Antiviolenza di Lodi sarà affidato il Coordinamento operativo del progetto, al fine di
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Allegato 5
garantire l’attuazione del Piano di gestione delle azioni di intervento dirette. A questa funzione spetta il
compito di garantire lo svolgimento delle attività secondo il cronoprogramma definito in stesura di
progetto, avviare e supervisionare tutte le azioni di intervento con il supporto di personale dedicato alla
parte amministrativa (vedi azione A.3 amministrativo), convocare per la verifica dei casi e della
funzionalità delle metodologie attivate, in sinergia con il Comune di Lodi, i n. 2 Tavoli di lavoro istituiti
all’interno della RTA di Lodi (Tavolo di lavoro Alto rischio/emergenza e Tavolo di lavoro Autonomia).
All’interno dei suddetti tavoli avrà il compito di convocare anche Gruppi ristretti di condivisione e lavoro
(attraverso il coinvolgimento dei soggetti della RTA di Lodi direttamente interessati).
Il Coordinamento operativo dovrà altresì farsi carico di relazionare l’andamento delle fasi legate alle
azioni di intervento del progetto al capofila - Comune di Lodi - anche attraverso il raccordo di chi svolge
le funzioni di monitoraggio/rendicontazione e follow up del progetto.
A.3 Amministrativo
Il partner Centro Antiviolenza di Lodi si doterà inoltre di un consulente amministrativo che avrà il
compito di svolgere tutte le funzione di gestione e controllo del progetto dal punto di visto finanziario e
contabile in merito alle azioni di intervento dirette alle beneficiari finali del progetto. Compito della figura
amministrativa sarà inoltre l’espletamento di tutte le attività connesse alla realizzazione delle attività
previste dalle azioni E.2 Noleggio e leasing di attrezzature informatiche e Acquisto di arredi e materiali di
consumo per il Centro Antiviolenza e affitto locali ed E.3 Spese generali (vedi di seguito).
A.4 Monitoraggio/rendicontazione e follow up del progetto
Al fine di valutare l’andamento delle azioni di progetto, verificarne l’efficacia e l’effettivo utilizzo delle
risorse economiche messe a disposizione, il Centro Antiviolenza di Lodi, predisporrà tale azione
attraverso specifica azione di monitoraggio/rendicontazione e follow up del progetto.
Sulla base di schede di rilevazione che vadano ad individuare gli indicatori di processo, di risultato e i
dati da un punto di vista quantitativo e qualitativo e di valutazione del processo finanziario del progetto.
Nello specifico la consulente si occuperà di :
− Predisposizione di schede di Monitoraggio intermedio e finale del progetto
− Raccolta dati sulla base delle schede predisposte
− Rendicontazione rispetto a tutte le azioni di progetto, compresa la fase amministrativa
(atti/provvedimenti amministrativi) e finanziaria (report di spesa: fatture, note, documenti di
spesa)
− Valutazione in itinere e finale del progetto
− Stesura Relazione finale di tipo descrittivo
E. INTERVENTI DI ADEGUAMENTO, POTENZIAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO
ANTIVIOLENZA
Al fine di completare gli interventi di adeguamento e messa a norma dei locali adibiti all’utilizzo del
Centro Antiviolenza di Lodi, attuati nel 2014, si rendono necessari alcuni interventi necessari alla messa
norma e adeguamento funzionale della struttura nella sua parte esterna, a cui si accompagnano alcune
misure utili a favorire una migliore organizzazione del lavoro.
E.1 Interventi di adeguamento e messa a norma dei locali del Centro Antiviolenza
L’azione di competenza diretta del Comune di Lodi, in quanto i locali sono di sua proprietà, prevede
alcuni interventi di messa a norma e adeguamento dell’immobile in cui è ubicato il Centro Antiviolenza di
Lodi. Gli interventi effettuati nel 2014 hanno riguardato la parte interna, rimodulando gli spazi al fine di
garantire uno spazio accoglienza: n. 3 salette per i colloqui individuali e n. 1 sala riunioni dell’équipe del
Centro e spazio di lavoro condiviso. E’ necessario infatti provvedere all’oscuramento della porta di
accesso ai locali per favorire maggiore privacy e interventi di adeguamento e messa a norma del portone
di accesso al cortile in cui si trovano i locali del Centro per favorire maggiore sicurezza. E ‘inoltre
necessario un intervento di tinteggiature della parte esterna dei locali.
E.2 Noleggio e leasing di attrezzature informatiche e Acquisto di arredi e materiali di consumo
per il Centro Antiviolenza e affitto locali
Per favorire maggiore operatività del personale impegnato nelle azioni di intervento si prevede il
noleggio e leasing di alcune attrezzature informatiche: notebook/tablet - video proiettore - smartphone
dedicato alla reperibilità e al lavoro di raccordo con altri soggetti della RTA di Lodi da parte delle
psicologhe per i percorso di accompagnamento e uscita dalla violenza rivolte alle donne (contatti con i
Servizi Sociali, Forze dell’Ordine, Procura, Ospedali). Per un adeguato funzionamento del Centro
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Allegato 5
Antiviolenza si rendono necessari inoltre alcuni acquisti di arredi funzionali all’operatività del personale
del Centro Antiviolenza: mobili e raccoglitori schede e formulari - acquisto di materiali di consumo quali
cancelleria. Il Centro Antiviolenza inoltre sostiene alcuni costi relativi all’affitto dei locali in cui è ubicato.
E.3 Spese generali
Sono inoltre previsti alcuni costi relativi alla pulizia dei locali utilizzati dal Centro Antiviolenza e costi di
cofinanziamento relativi alle utenze di luce, gas e acqua e relativi alle utenze telefoniche e di
connessione internet già in essere.
2.
AZIONI DI INTERVENTO
Si intendono le azioni direttamente rivolte alle donne/madri vittime di violenza domestica e ai loro figli/e
vittime di violenza assistita, finalizzate a realizzare la presa in carico delle stesse, promuovere
l’empowerment femminile ed i percorsi di autonomia e di sostegno ai figli/e.
Il percorso è così declinato:
B. SERVIZI MINIMI DI PRESA IN CARICO
B.1 Sostegno psicologico
B.2 Consulenza legale
B.3
Supervisione
psicologica
all’équipe
psico-educativa
del
Centro
Antiviolenza
C. PERCORSO DI AUTONOMIA
C.1 Counseling mirato all’inserimento e/o reinserimento lavorativo
C.2 Borse lavoro
C.3 Dote affitto
C.4. Monitoraggio psico-educativo per le donne in semiautonomia
C.5 Corsi di formazione professionalizzanti per l’inserimento e/o l’inserimento lavorativo
D. ASSISTENZA E SOSTEGNO ALLE MADRI VITTIME DI VIOLENZA E AI MINORI VITTIME DI
VIOLENZA ASSISTITA
D.1 Percorsi di consulenza psico-pedagogica rivolti alle madri vittime di violenza
D.2 Percorsi psicologici rivolti ai figli vittime di violenza assistita
D.3 Voucher per servizi educativi per minori vittime di violenza assistita
B. SERVIZI MINIMI DI PRESA IN CARICO
B.1 Sostegno psicologico
Le donne vittime di maltrattamenti che si rivolgeranno al Centro Antiviolenza, dopo il primo momento di
ascolto telefonico o di accoglienza presso gli sportelli, avranno la possibilità di accedere ad un pacchetto
di n. 10 colloqui di counseling psicologico. Tale percorso viene proposto come uno spazio riservato e
competente in cui esprimere i vissuti, raccontare la propria storia, prendere consapevolezza del
problema, elaborare la dinamica di violenza vissuta e definire un percorso e una strategia per uscire
dalla situazione in cui si trova. Il colloquio psicologico con una donna maltrattata è specifico e peculiare
rispetto alla portata del problema; al suo interno viene effettuata, dopo l'analisi della bisogno e del
racconto di vita:
− Elaborazione vissuti indotti dalla violenza
− Individuazione di risorse personali e sociali
− Individuazione di strategie per evitare ulteriori rischi
− Affiancamento nei processi decisionali
− Rafforzamento dell’empowerment e dell'autostima
− Definizione di un percorso di reinserimento sociale
Per lo svolgimento di tale attività è prevista la presenza di psicologhe e psicoterapeute specializzate nella
violenza domestica.
Destinatarie dei percorsi: n. 80 donne vittime di violenza domestica
B.2 Consulenza legale
Per le donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza, si prevede un servizio di consulenza legale con
l’obiettivo di raccogliere gli elementi necessari per una valutazione della situazione dal punto di vista
giuridico e la scelta del tipo di procedimenti giuridici da intraprendere a tutela delle vittime di violenza.
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Allegato 5
In particolare verrà offerto:
− Un primo colloquio informativo per raccogliere i dati e gli elementi necessari al fine di inquadrare
la situazione dal punto di vista giuridico
− L’individuazione della tipologia di difesa da intraprendere nell'immediato, sia dal punto di vista
civile che penale
− L’assistenza nella stesura di denuncia/querela/esposto e/o accompagnamento presso gli organi
competenti per la redazione e presentazione dei suddetti atti
−
−
La valutazione dei procedimenti giuridici da intraprendere a tutela della vittima di violenza
Le informazioni per accedere al gratuito patrocinio
Per lo svolgimento di tale attività si prevede la presenza di n. 2 avvocate civiliste e n. 1 avvocata
penalista (con formazione specifica sull’assistenza legale alle donne vittime di violenza, tra cui la
partecipazione al Corso di formazione professionalizzante organizzato da Regione Lombardia – anno
2014). Si prevede l’attivazione di n.3 incontri con le legali a donna.
Destinatarie dei percorsi: n. 50 donne vittime di violenza domestica.
B.3 Supervisione psicologica all’équipe psicoeducativa del Centro Antiviolenza
La supervisione psicologica all’équipe è uno strumento di formazione continua, di contenimento, di
supporto, di prevenzione del burnout e di miglioramento della qualità dei servizi erogati. E’ prevista per
le operatrici del Centro Antiviolenza che quotidianamente si trovano a trattare situazioni altamente
drammatiche e traumatiche. Attraverso tale attività è possibile un confronto su situazioni in carico, con
indicazioni sul percorso diagnostico e /o terapeutico, sulla gestione psico-educativa, nonché sui
provvedimenti di protezione. Talvolta l’oggetto può essere l’organizzazione del servizio, l’attivazione e la
gestione della rete dei servizi, il rapporto con le istituzioni giudiziarie.
Destinatarie della supervisione: Si prevedono 10 incontri di supervisione di n. 3 ore ciascuna rivolti a
tutta l’équipe operativa del Centro Antiviolenza condotti da una psicoterapeuta esperta.
C PERCORSO AUTONOMIA
C.1 Counseling mirato all’inserimento e/o reinserimento lavorativo
L'inserimento lavorativo è stato riconosciuto come un punto di svolta, uno snodo centrale in tutti i
progetti individuali di fuoriuscita dalla violenza; è il momento in cui veramente le destinatarie iniziano a
concretizzare l’ipotesi di una via di uscita, ad acquisire la consapevolezza di un futuro diverso. Un
processo che, nel suo complesso, comprende passaggi essenziali per un efficace inserimento o
reinserimento nel tessuto economico-produttivo. Il lavoro, per queste donne assume una valenza
particolarmente pregnante: non è solo uno strumento per accedere alle risorse e ai diritti di base per
partecipare pienamente alla vita sociale, è anche un modo per recuperare autostima ed empowerment
individuale.
Il counseling mirato all’inserimento e/o reinserimento lavorativo è un momento individuale a forte
valenza orientativa, dove attraverso strumenti specifici quali il bilancio professionale, l’analisi delle
proprie competenze, la ripresa degli elementi caratterizzanti il profilo professionale (orientamento) e la
centratura sull’esperienza di inserimento lavorativo (tirocinio, apprendistato e/o auto-imprenditoria) e la
stesura del Curriculum Vitae si struttura o ristruttura il percorso lavorativo. Il percorso di counseling sarà
condotto secondo impostazione psico-educativa, dove l’operatrice assume un ruolo di facilitatore di
processo, intervenendo quando ritiene che la visione della persona non sia realistica. Tale aspetto si
riconduce al fatto che una donna che ha subito anni di violenza, fatica a riconoscersi abilità e capacità
personali e sociali.
Sono previsti 25 percorsi di counseling di orientamento e riorientamento lavorativo da n. 6 ore ciascuno
gestiti da una psicologa del Centro Antiviolenza specificatamente formata sulla gestione delle risorse
umane e sull’orientamento lavorativo.
Destinatarie dei percorsi: n. 25 donne selezionate in base ai criteri stabiliti dal Centro Antiviolenza in una
situazione di disoccupazione.
C.2 Borse lavoro
Il progetto prevede l'attivazione di n. 15 borse lavoro da sei mesi per 15 donne che hanno usufruito del
percorso di counseling mirato all’inserimento e/o reinserimento lavorativo. La borsa lavoro (percorso di
inclusione sociale e lavorativa, in aziende o associazioni, che prevede un rimborso economico legato alla
frequenza lavorativa) risulta uno strumento fruibile e molto valido per reinserire la persona nel mondo
lavorativo e per aprire possibilità occupazionali e di reinserimento sociale. Negli anni è stato sviluppato
un forte raccordo con il mondo del lavoro e formativo, attraverso il lavoro di rete con le agenzie
territoriali deputate all’attivazione di alcune misure di reinserimento occupazionale tre le quali le borse
lavoro, la Dote Unica Lavoro, il fondo Garanzia Giovani. Tali agenzie ed enti, tra cui il Cesvip (Ente di
Formazione accreditato per l’attivazione di tirocini formativi), l'Ufficio di Piano dei distretti di
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Allegato 5
Casalpusterlengo, Lodi e Sant'Angelo Lodigiano ed il Consorzio per la Formazione Professionale e
l’Educazione Permanente di Lodi collaborano costantemente con il Comune di Lodi ed Centro Antiviolenza
per la predisposizione di progetti individualizzati e l’attivazione delle borse lavoro.
Alle 15 donne a cui sarà attivata la borsa lavoro verrà garantito un monitoraggio da parte della psicologa
che gestisce i percorsi di counseling lavorativi ed un momento di verifica finale per analizzare
l'esperienza ed ipotizzare e sostenere percorsi successivi.
Il raggiungimento dell’autonomia economica e lavorativa rappresenta uno degli obiettivi primari nel
contrasto alla violenza di genere, in quanto solo il suo raggiungimento consente alle donne di concludere
il percorso ed essere completamente autonome e indipendenti.
Destinatarie dei percorsi: n.15 donne selezionate in base ai criteri stabiliti dal Centro Antiviolenza in una
situazione di disoccupazione.
C.3 Dote affitto
Tale azione prevede l'attivazione di soluzioni abitative a costi calmierati rivolte alle donne che intendano
riorganizzarsi in maniera autonoma dal punto di vista abitativo. Il tema della casa è un tema complesso
e delicato, che non si esaurisce ma si affianca a quella dell’accompagnamento lavorativo. Nasce
dall’esigenza di creare accoglienza ed ospitalità per donne sole o con figli minori, in dimissione dai Centri
Antiviolenza, o dalle case rifugio, al fine di consentire loro il compimento di un percorso orientato al
pieno raggiungimento di una propria autonomia. Autonomia intesa non solo come capacità di
accettazione, ma anche di ristrutturazione della propria identità, al fine di riformulare un diverso
progetto di vita. Diverse donne si trovano, a fronte dei maltrattamenti subiti, a dover ripartire da zero, e
dopo una prima fase di messa in protezione risulta fondamentale sostenere sia azioni di prevenzione, per
ridurre il rischio di rientro della donna presso la fonte della violenza, che sostenere azioni volte al
recupero di autonomia abitativa da parte della donna stessa e di ricostruzione di un clima sereno ed
equilibrato a beneficio dei minori. Spesso queste donne non hanno una propria abitazione o non possono
accedere in tempi brevi nella casa coniugale; sono in una fase di ricostruzione della propria esistenza,
stanno cercando nuovamente il lavoro, possono essere state vittime di violenza economica e non essere
quindi nelle condizioni di sostenere i costi di un'abitazione.
Il progetto prevede di sostenere il costo dell’affitto per favorire l'autonomia abitativa delle donne per un
periodi di tempo (max. 12 mesi) che consenta loro di recuperare parte del potere economico perso negli
anni di violenza e rimettersi in condizioni di essere autonome. Le case a disposizione sono collocate sul
territorio della provincia di Lodi e messe a disposizione da alcuni soggetti della RTA di Lodi, tra cui si cita
l'Associazione Casa Barasa Onlus di Sant'Angelo Lodigiano (LO) entrato da alcuni mesi a far parte della
rete e che da diversi anni si occupa di favorire una soluzione al tema abitativo per fasce della
popolazione svantaggiate. E’ prevista una modulistica in fase di ingresso e di uscita dalle abitazioni di
semiautonomia e relazioni semestrali di monitoraggio del percorso abitativo.
Destinatarie dei percorsi di autonomia abitativa: n.7 donne vittime di violenza che stanno terminando il
percorso di uscita dalla violenza presso il Centro Antiviolenza e/o la Casa Rifugio, per le quali il disagio
abitativo-lavorativo-economico diventa preponderante e selezionate in base ai criteri stabiliti dal Centro
Antiviolenza.
C.4 Monitoraggio psico-educativo per le donne in semi-autonomia
Il progetto prevede il monitoraggio psico-educativo per le donne che accederanno agli appartamenti di
semiautonomia. Spesso la fragilità e la solitudine delle donne le porta ad avere diversi momenti di
sconforto e quindi di rischio; rischio di recidiva rispetto al cercare contatti con il maltrattante o di
comportamenti che possono mettere a rischio la loro incolumità. Sono donne fortemente segnate dagli
anni di violenza subita con conseguenze psicologiche relative al trauma vissuto. Questi i motivi per cui è
importante non lasciarle sole nel momento di autonomia abitativa, ma di accompagnarle gradualmente
facendo sì che possano recuperare le competenze perse nel tempo e consolidare le progressive
autonomie (sociali, relazionali, economiche, lavorative). L’operatore svolgerà visite programmate nelle
abitazioni per fornire un supporto materiale ed emotivo alle donne, incoraggiando la loro autonomia. Le
visite verranno effettuate in orari variabili a seconda della necessità e della presenza delle donne ospiti e
dei loro figli/e. Rispetto ai dati di accesso al Centro Antiviolenza, più del 70% delle donne che usufruirà
del percorso di autonomia abitativa sarà madre; questo renderà ancora più importante il momento di
monitoraggio psico-educativo che sarà punto di osservazione e momento di supporto della relazione
madre-figlio.
Destinatarie del monitoraggio psico-educativo: n. 7 donne in soluzioni abitative di semiautonomia
C.5 Corsi di formazione professionalizzanti per l’inserimento e/o l’inserimento lavorativo
Il progetto prevede per le donne in situazione di disoccupazione che hanno usufruito del percorso di
counseling per l’inserimento e/o reinserimento lavorativo, il sostegno economico finalizzato all’acquisto
di corsi di formazione professionalizzanti (Alcuni es.: Percorso formativo per Operatore Socio Sanitario
(OSS); Percorso formativo per Ausiliario Socio Assistenziale (ASA); Percorso formativo per assistente di
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Allegato 5
poltrona o comunque corsi che hanno un’alta percentuale di possibilità di inserimento occupazionale) con
l’obiettivo sviluppare, recuperare o potenziare competenze professionali potenzialmente spendibili nel
mondo del lavoro.
Destinatarie: Min. n. 6 donne in stato di disoccupazione valutate dal Centro Antiviolenza a seguito dei
percorsi
di
counseling
per
l’inserimento
e/o
reinserimento
lavorativo.
D. ASSISTENZA E SOSTEGNO ALLE MADRI VITTIME DI VIOLENZA E AI MINORI VITTIME DI
VIOLENZA ASSISTITA
D.1 Percorsi di consulenza psico-pedagogica rivolti alle madri vittime di violenza domestica
Sono previsti percorsi di consulenza psico-pedagogica rivolti alle madri che vivono o che hanno vissuto
situazioni di violenza domestica. La donna che subisce violenza è spesso una donna-madre le cui
competenze genitoriali sono indebolite o momentaneamente carenti, il trauma vissuto influisce sulla
possibilità di sviluppare una sana genitorialità; per questo motivo risulta importante rafforzare e
recuperare tali competenze attraverso percorsi psico-pedagogici specifici. Si prevedono n. 20 percorsi da
n. 10 ore ciascuno di consulenza psico-pedagogica.
Destinatarie dei percorsi: 20 donne-madri che si trovano in una condizione di fragilità in relazione al
ruolo genitoriale.
D.2 Percorsi psicologici rivolti ai figli vittime di violenza assistita
Il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (CISMAI) definisce la
violenza assistita intra familiare come “l’esperire da parte del bambino/a qualsiasi forma di
maltrattamento compiuto, attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica,
su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte o minori. Il bambino può
farne esperienza direttamente (quando essa avviene nel suo campo percettivo) o indirettamente. Le
conseguenze psicologiche sui figli possono essere gravi tanto quanto l'essere vittima diretta di violenze.”
Più del 70% delle donne che si rivolge al Centro Antiviolenza è madre; l'essere madre in una situazione
di violenza domestica è difficile e rischioso; ma è proprio l'essere madri che dà alle donne la forza di
decidere di uscire dalla violenza. La violenza domestica è una violenza cronica, che perdura per anni e
provoca danni e conseguenze psicologiche e fisiche pesantissime. Le madri si trovano ad avere sempre
meno energie per essere madri ed i figli che vivono in un nucleo familiare violento e che assistono
quotidianamente alle violenze sulle madri, respirano e crescono in un clima di angoscia, ansia e paura.
Sono necessari interventi di presa in carico psicologica dei figli con gli obiettivi di: elaborare delle
modalità relazionali diverse da quelle violente introiettate; interrompere la trasmissione
intergenerazionale della violenza e modificare l'idea di relazione fra i sessi basata sulla sopraffazione;
Il progetto prevede l'attivazione di 10 percorsi psicoterapeutici per minori vittime di violenza assistita da
20 ore ciascuno; tali percorsi saranno gestiti da una psicoterapeuta esperta in minori e rielaborazione del
trauma EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e
rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del
trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
Destinatari dei percorsi: n. 10 minori vittime di violenza assistita.
D.3 Voucher per servizi educativi per minori vittime di violenza assistita
L’esperienza maturata in questi anni di lavoro, ha evidenziato l’importanza di facilitare ai minori e alle
loro madri la conoscenza e l’utilizzo delle risorse sociali, educative, sportive presenti sul nostro territorio.
Il progetto prevede l’erogazione di voucher direttamente alle donne/madri in difficoltà economica per
garantire la partecipazione ai servizi educativi e di sostegno per figli presenti sul nostro territorio, in
particolare per quei nuclei familiari in cui la donna lavora o per la quale è stata attivata una borsa lavoro.
Destinatarie dei voucher: min. 30 donne/madri che si trovano in una situazione di solitudine per
mancanza di reti familiari e in una condizione di fragilità economica a cui saranno destinati direttamente
voucher (agevolazione economica) per il pagamento dei servizi educativi estivi quali: nidi, centri
ricreativi estivi o realizzati durante il periodo di chiusura delle scuole per le festività scolastiche, piscine,
centri sportivi etc.
13
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Allegato 5
8. Descrizione degli elementi qualitativi della proposta secondo quanto previsto all’art. 10
punto a) dell’avviso
Il progetto presentato dal Comune di Lodi e dall’Associazione L’Orsa Minore Onlus – Centro Antiviolenza
“La Metà di Niente di Lodi” - focalizza i suoi interventi sia sui servizi di presa in carico delle donne nella
prima fase di richiesta di aiuto, attraverso percorsi psicologici volti a favorire la messa a fuoco del
problema e di accompagnamento all’uscita attraverso anche la consulenza legale, sia e in particolar
modo, sulla fase di non-emergenza ovvero sul cosiddetto percorso di autonomia delle donne vittime di
violenza.
L’esperienza maturata in questi anni di attività e in particolare nel 2015 attraverso la sperimentazione
regionale, ha infatti evidenziato come siano necessarie azioni di empowerment di più vasta portata e a
lungo termine, per aiutare la donna che ha vissuto periodi di maltrattamento, spesso di lunga durata, a
“ricominciare”.
La proposta qui presentata si struttura con una serie articolata di azioni finalizzate a far modo che la
violenza non si ripresenti e che la donna possa dopo un periodo di sostegno ritornare a “camminare sulle
proprie gambe”. Le ricerche e i dati sulla violenza domestica, frutto anche dell’esperienza locale rilevano
come significativo il rischio di recidiva e come spesso nella maltrattata s’inneschi un circolo vizioso di
dipendenza dal maltrattante che non la fa progredire e che anzi in alcuni casi porta la vittima a trovare
anche partner diversi ma con le medesime caratteristiche di violenza e sopraffazione.
Indubbiamente il lavoro, l’indipendenza economica giocano un ruolo fondamentale e indispensabile per
avviare una donna con queste caratteristiche ad una nuova vita. Quasi la metà delle donne che si
rivolgono al Centro Antiviolenza infatti non hanno un lavoro, spesso anche abbandonato a seguito di
relazioni in cui il partner ha determinato questa scelta per avere maggior influenza e potere sulla stessa.
Per questo motivo diventa importante dopo la presa di consapevolezza della donna di agire e di non
subire più, attivare soluzioni che la aiutino a reinserirsi in un nuovo contesto. Da questo punto di vista la
proposta progettuale avanza soluzioni diversificate sulla base della casistica che si presenterà attraverso
percorsi mirati di counseling, corsi di formazione professionalizzanti e la possibilità di effettuare
esperienze lavorative tramite i tirocini attivati con le borse lavoro. Il lavoro in questo senso può fare
tantissimo, non solo fornendo l’indipendenza economica ma anche dal punto psicologico, fornendo nella
sua attuazione la possibilità alla donna di riconquistare l’autostima perduta, di sentire che ha valore e che
può, attraverso alcuni aiuti, ripartire.
Accanto al lavoro un altro aspetto importante, in alcuni casi, è poter contare su aiuto di tipo economico
(dote affitto) quando la donna non possa far rientro nella propria abitazione o decida di trovare una
nuova soluzione abitativa, a volte anche in altri paesi rispetto a quello di provenienza. Insieme a questi
aiuti concreti verso l’autonomia, si devono affiancare però anche ulteriori percorsi di sostegno educativo
che possano, conclusa la fase inziale, sostenere quelle donne che intraprendono percorsi di autonomia.
A sostegno dell’autostima di queste donne risulta inoltre strategico poter lavorare su percorsi
psicopedagogici volti al recupero e al riconoscimento delle loro capacità genitoriali, spesso inficiate dalla
situazione di maltrattamento vissuta. Le mamme che hanno vissuto in contesti altamente violenti si
sentono insicure, in colpa e inadeguate riguardo alle loro capacità genitoriali perché si sentono mamme
che non hanno protetto i loro bambini/e, che non sono riuscite a proteggere neanche loro stesse. E’
quindi fondamentale un lavoro di recupero e rafforzamento del legame madre-figli per il benessere del
nucleo stesso.
Altro aspetto fondamentale sono i figli vittime di violenza assistita; questi minori si sentono spesso in
colpa per la situazione che si è venuta a creare e si sentono impotenti e incapaci di intervenire. Quando
l’esposizione a scene di violenza è ripetuta, il benessere, lo sviluppo individuale e la capacità di interagire
in modo funzionale a livello sociale sono seriamente compromessi, sia durante l’adolescenza che nell’età
adulta. Il lavoro psicoterapeutico sui figli permette la rielaborazione della storia della violenza vissuta e
del trauma prodotto e riduce notevolmente il rischio della trasmissione intergenerazionale della violenza.
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Allegato 5
9. Cronoprogramma delle attività
(descrizione delle fasi di sviluppo del progetto e delle attività che s’intende realizzare, con indicazione dei
tempi di avvio e di esecuzione delle varie fasi)
A. GOVERNANCE DEL PROGETTO
A.1 Coordinamento generale e supervisione
L’ente capofila redige la scrittura del progetto. Nella figura del coordinatore convoca il partner del
progetto per condividere il percorso, definire i tempi, fissare gli spazi e affrontare eventuali ostacoli.
Il coordinatore svolge i seguenti compiti:
• Adempimenti amministrativi: firma Atto di Concessione di Contributo, redazione e stipula di Atto
costitutivo di ATS, atti amministrativi dell’ente (determine/delibere), procedure di liquidazione
relative alle azioni previste da progetto e ai conseguenti servizi erogati, eventuali rimodulazioni
di progetto.
• Convoca in plenaria tutti i soggetti delle RTA di Lodi, in qualità di capofila, per la restituzione
sull’andamento e i risultati intermedi e finali di progetto - almeno n. 2 incontri
• Convoca e organizza conferenze stampa - almeno n. 2 di cui n. 1 ad inizio attività per lancio
dell’iniziativa e n. 1 a conclusione progetto per restituzione dati
• Convoca la Cabina di Regia per attività di verifica e supervisione - almeno N. 3 incontri a seguito
dei risultati di monitoraggio intermedio.
• Invia la rendicontazione e follow up di progetto sulla base delle tempistiche previste dall’Avviso
• Verifica l’attuazione degli interventi di messa a norma e adeguamento dell’immobile in cui è
ubicato il Centro Antiviolenza
Tempistica: Settembre 2016/Agosto 2018
A.2 Coordinamento operativo
Il coordinamento operativo:
• Organizza e predispone l’avvio delle attività secondo il cronoprogramma definito in stesura di
progetto
• Supervisiona tutte le azioni di intervento con il supporto di personale dedicato alla parte
amministrativa (vedi azione A.3 amministrativo)
• Convoca per la verifica dei casi e della funzionalità delle metodologie attivate, in sinergia con il
Comune di Lodi, i n. 2 Tavoli di lavoro istituiti all’interno della RTA di Lodi:
o n. 1 Tavolo di lavoro Alto rischio/emergenza– n. 2 incontri min. sulla base delle necessità
o n. 1 Tavolo di lavoro Autonomia - n. 2 incontri min. sulla base delle necessità
All’interno dei suddetti tavoli potranno essere convocati anche Gruppi ristretti di
condivisione e lavoro (attraverso il coinvolgimento dei soggetti della RTA di Lodi
direttamente interessati)
• Redige verbali di incontri e tavoli di lavoro
• Rapporti e comunicazione con il capofila di progetto - Comune di Lodi
• Supervisiona le azioni di monitoraggio/rendicontazione e follow up del progetto
Tempistica: Settembre 2016/agosto 2018
A.3 Amministrativo
La consulente amministrativa incaricata dell’azione:
• Elabora lettere di incarico per consulenti individuate per la realizzazione degli interventi previsti
dal progetto
• Procede alla liquidazione delle fatture
• Controlla e verifica i giustificativi di spesa
• Elabora semestralmente un report di spesa: fatture, note, documenti di spesa
• Si occupa della realizzazione delle azioni E.2 Noleggio e leasing di attrezzature informatiche Acquisto di arredi e materiali di consumo per il Centro Antiviolenza e affitto dei locali - E.3 Spese
generali
Tempistica: Settembre 2016/agosto 2018
A.4 Monitoraggio/rendicontazione follow up del progetto
La consulente incaricata dell’azione:
• Predispone le schede di Monitoraggio intermedio (n. 3) e finale del progetto (n. 1)
• Si occupa della raccolta e redazione dati sulla base delle schede predisposte - ogni 6 mesi
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Allegato 5
•
Rendicontazione rispetto a tutte le azioni di progetto, compresa la fase amministrativa
(atti/provvedimenti amministrativi) e finanziaria (report di spesa: fatture, note, documenti di
spesa)
• Redige report di valutazione in itinere e finale del progetto - almeno n. 2 report
• Stesura n. 1 Relazione finale di tipo descrittivo
Tempistica: Dicembre 2016 /agosto 2018
E. INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE FUNZIONI DEL CENTRO
ANTIVIOLENZA
E.1 Interventi di adeguamento e messa a norma dei locali del Centro Antiviolenza
Il Comune di Lodi, attraverso i suoi uffici tecnici, organizza gli interventi di adeguamento dell’immobile in
cui è ubicato il Centro Antiviolenza, compreso l’accesso al cortile:
• n. 1 intervento di adeguamento per il portone del cortile (tinteggiatura - sistemazione
funzionale)
• n. 1 intervento di adeguamento della porta di accesso ai locali (oscuramento)
• n. 1 intervento di tinteggiatura della parete esterna dell’immobile
Tempistica: entro Dicembre 2017
E.2 Noleggio e leasing di attrezzature informatiche e Acquisto di arredi e materiali di consumo
per il Centro Antiviolenza e affitto dei locali
Il Centro Antiviolenza provvede al fine di favorire la funzionalità e l’organizzazione del lavoro e di
conseguenza una migliore accoglienza delle donne, provvede a:
• Acquisto n. 2 mobili/raccoglitori per schede e formulari
• Acquisto n. 1 divano per sala attesa
• Noleggio e leasing attrezzature informatiche: notebook, tablet, smartphone, videoproiettore
• Acquisto materiali di consumo per il Centro Antiviolenza: cancelleria
• Affitto locali Centro Antiviolenza
Tempistica: entro Gennaio 2017
E.3 Spese generali
Per il funzionamento del Centro Antiviolenza si prevedono le seguenti azioni
• Pulizie del Centro Antiviolenza
• Utenze (luce gas e acqua)
• Utenze telefoniche e di connessione Internet
Tempistica: Settembre 2016/Agosto 2018
B.SERVIZI MIMINI DI PRESA IN CARICO
B.1 Sostegno psicologico
Le donne che accederanno al Centro Antiviolenza o su invio di enti o direttamente, a fronte della
domanda di aiuto che porranno, potranno usufruire di un pacchetto di colloqui di sostegno psicologico
volti a rielaborare la violenza e ad individuare un percorso personalizzato di fuoriuscita dalla violenza.
Sono previsti 80 pacchetti psicologici da n. 10 ore ciascuno
Tempistica: Settembre 2016/Agosto 2018
B.2 Consulenza Legale
Per le donne che avranno la necessità di un percorso legale verrà offerto un pacchetto di tre colloqui con
avvocate o civiliste o penaliste volto alla valutazione della situazione dal punto di vista giuridico per
valutare il tipo di procedimento da intraprendere.
Sono previsti 50 pacchetti di consulenza legale da n. 3 ore ciascuno
Tempistica: Ottobre 2016/Agosto 2018
B.3 Supervisione psicologica all’équipe
La supervisione psicologica all’équipe psico-educativa è un momento di confronto, scambio tra le
professioniste coinvolte nel progetto ed il supervisione che ha il compito di sostenere l’équipe nel lavoro
quotidiano riflettendo sui casi presi in carico. Sono previsti n. 10 incontri di supervisione da n. 3 ore
ciascuno.
Tempistica: Novembre 2016/Agosto 2018
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Allegato 5
C. PERCORSO DI AUTONOMIA
C1. Counseling mirato all’inserimento e reinserimento lavorativo
Per le donne che accedono al Centro Antiviolenza e che si trovano in una situazione di disoccupazione
sono previsti percorsi di counseling mirato all’inserimento e al reinserimento lavorativo con l’obiettivo di
orientare la donna in percorsi occupazionali. Sono previsti 25 percorsi da n. 6 ore ciascuno (di n. 3 di
erogazione del counseling e n. 3 di verifica dei percorsi attivati con borse lavoro o corsi di formazione).
Tempistica: Dicembre 2016/Agosto 2018
C.2 Borse lavoro
E’ prevista l’attivazione di 15 borse lavoro rivolte a donne che accedono al Centro Antiviolenza e che si
trovano in una situazione di disoccupazione
Tempistica: Gennaio 2016/Agosto 2018
C.3 Dote affitto
Per le donne che stanno terminando il percorso di fuoriuscita dalla violenza e che si trovano in una
situazione di emergenza abitativa, è prevista la possibilità di sostenere economicamente parte degli
affitti per favorire la loro indipendenza. Il progetto prevede n. 7 percorsi di autonomia abitativa.
Tempistica: Ottobre 2016/Agosto 2018
C.4 Monitoraggio psico-educativo per le donne in semiautonomia
Per le donne che accederanno alla Dote Affitto è previsto un monitoraggio psico-educativo volto a
sostenere la donna ed i figli nel percorso di autonomia abitativa. L’intervento è rivolto n. 7 donne in
soluzioni abitative di semiautonomia.
Tempistica: Ottobre 2016/Agosto 2018
C.5 Corsi di formazione professionalizzanti per inserimento e reinserimento lavorativo
Per le donne in carico al Centro Antiviolenza, in situazione di disoccupazione è prevista l’erogazione di un
sostegno economico per l’acquisto di corsi di formazione professionalizzanti tali da favorire un
reinserimento occupazionale delle stesse. L’intervento è rivolto a min. n. 6 donne in stato di
disoccupazione
Tempistica: Ottobre 2016/Agosto 2018
D ASSITENZA E SOSTEGNO ALLE MADRI VITTIME DI VIOLENZA E AI MINORI VITTIME DI
VIOLENZA ASSISTITA
D1. Percorsi di consulenza psico-pedagogica rivolti alle madri vittime di violenza domestica
Verranno attivati per le donne-madri percorsi di consulenza psico-pedagogica con l’obiettivo di
recuperare e rafforzare le competenze genitoriali indebolite dagli anni di violenza. Sono previsti n. 20
percorsi da n. 10 dieci ore ciascuno.
Tempistica: Ottobre 2016/Agosto 2018
D2 Percorsi psicologici rivolti ai figli vittime di violenza assistita
Si prevede l’attivazione di 10 percorsi psicoterapeutici per dieci minori vittime di violenza assistita con
l’obiettivo rielaborare la storia della violenza vissuta. Sono previsti n. 10 percorsi da n. 20 ore ciascuno.
Tempistica: Ottobre 2016/Agosto 2018
D3 Voucher per servizi educativi per minori vittime di violenza assistita
Il progetto prevede l’erogazione di voucher per la frequenza, da parte dei minori vittime di violenza
assistita, di servizi educativi nidi, centri ricreativi estivi o realizzati durante il periodo di chiusura delle
scuole per le festività scolastiche, piscine, centri sportivi etc. Sono previsti min. n. 30 voucher erogati.
Tempistica: Ottobre 2016/Agosto 2018
10. Rischi e difficoltà potenziali
(descrizione degli ostacoli, rischi e difficoltà che si potrebbero incontrare nella fase di avvio e sviluppo
delle attività)
Il progetto prevede alcuni rischi strettamente legati alla tipologia di problema che esso affronta: alcune
donne che accedono ai servizi potrebbero, ad un certo momento del percorso, decidere di abbandonarlo,
o perché ancora poco consapevoli del problema, o perché troppo spaventate, o per diversi altri motivi che
consciamente o inconsciamente potrebbero ostacolare o interrompere il percorso di fuoriuscita dalla
violenza.
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Allegato 5
Dai dati a disposizione del Centro Antiviolenza di Lodi, sono circa il 30% le donne che richiedono aiuto e
contestualmente decidono poi di rimanere nella situazione di violenza, rinunciando ai diversi percorsi
messi loro a disposizione. Questo rischio è connesso insitamente alla problematica che la violenza
domestica rappresenta ed è un ulteriore elemento che mette in evidenza le difficoltà che le donne
incontrano nel percorso di uscita dal contesto violento.
Per ridurre tale rischio è in fase di definizione, tra gli strumenti adottati dal Centro, per la verifica ed
efficacia degli interventi messi in atto, la predisposizione di un “patto di corresponsabilità” in cui, per le
donne che decidono di intraprendere un percorso di fuoriuscita dalla violenza attraverso le misure di
sostegno messe a disposizione, vengono definiti ed esplicitati i diritti e doveri, le regole ed i
comportamenti che i soggetti si impegnano a rispettare per garantire la conclusione del percorso.
Altro possibile rischio potrebbe essere quello di non riuscire a intraprendere i percorsi psicoterapici rivolti
ai minori vittime di violenza assistita in quanto, se al momento della richiesta, la madre non ha
l’affidamento esclusivo del minore, il padre potrebbe ostacolare l’avvio dei percorso psicoterapeutico.
Per ridurre tale rischio sono in corso dei confronti tra le Aziende Speciali dei Servizi alla Persona del
Lodigiano e di Casalpusterlengo, responsabili della Tutela Minori e rappresentanti della Rete Territoriale
Antiviolenza, per valutare come ovviare a tale situazione salvaguardando la salute psicofisica dei minori
coinvolti.
11. Competenze, titoli professionali ed esperienze del/dei coordinatore/i e del personale che
si prevede di impegnare nella attuazione dell’intervento e per i quali si allegano i curricula
indicati (allegare i Cv in originale sottoscritti da tutte le professionalità che si intendono coinvolgere nel
progetto)
Nome e
Cognome
Ruolo nel progetto
BARBARA
SOLDATI
Coordinamento e
supervisione
MARTA
FERRARI
Coordinatrice del
progetto
ERNESTINA
SIGNORONI
Amministrativo
MARTA
ANNUNZIATA
Monitoraggio
rendicontazione e
follow up del
Qualifiche ed esperienze
(max. 300 caratteri per ciascuno)
Responsabile Pari Opportunità del
Comune di Lodi.
Laurea in Filosofia
Scuola di Alta formazione Diversity
Management.
Master Progettazione e gestione di
corsi. Supervisione al coordinamento
progetto regionale per azioni di
contrasto alla violenza di genere
“AMATI!
La
Rete
Territoriale
Antiviolenza di Lodi contro la violenza
sulle donne”
Responsabile del Centro Antiviolenza
“La Metà di Niente” di Lodi
Psicologa- pedagogista
Formatrice specializzanda in
psicoterapia sistemico relazionale
Coordinatrice di progetti specifici
(regionali e nazionali) sul contrasto
alla violenza sulle donne
Relatrice e formatrice all’interno di
corsi di formazioni specifici sul
contrasto alla violenza sulle donne
Diploma di Ragioneria
Impiegata presso la Fondazione
Comunitaria della Provincia di Lodireferente di segreteria
Esperienza come consulente
aziendale ed operativa presso diverse
aziende del territorio
Laurea specialistica in
“Programmazione e gestione delle
politiche e dei servizi sociali “
Partner di
riferimento
Rif. CV
allegato
Comune di
Lodi
1
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
2
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
3
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
4
18
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Allegato 5
progetto
LAURA
SERVIDATI
Psicologa
RAFFAELLA
VAGHETTI
Psicologa
LAURA BELLONI
SONZOGNI
Psicologa
ELEONORA
PECCENATI
Psicoterapeutasupervisore
GIULIA GERLI
Monitoraggio
educativo
Project leader locale progetto Family
star per Azienda Speciale Consortile
del Lodigiano per i Servizi alla
Persona
Consulente per la realizzazione del
progetto “Rigenerare Valore Sociale
nel lodigiano” Fondazione Cariplo
Consulente all’interno del progetto
regionale “AMATI! La rete territoriale
Antiviolenza di Lodi contro la violenza
sulle donne”
Psicologa clinica
counselor psicosociale con
specializzazione sul trattamento del
trauma
Lavora dal 2005 in servizi che
gestiscono il disagio psicosociale e
dal 2010 opera attivamente
all'interno del Centro Antiviolenza
come psicologa clinica.
Psicologa clinica
Specializzazione sul trattamento del
trauma infantile
Lavora dal 2005 in servizi che
gestiscono il disagio psicosociale e
dal 2010 opera attivamente
all'interno del Centro Antiviolenza
come psicologa.
Master in gestione e sviluppo delle
risorse umane (HR)
Corso di formazione sulla valutazione
e l’intervento in casi di abuso
Psicologa- psicoterapeuta
All’interno del Centro Antiviolenza La
Metà di Niente di Lodi dal 2012.
Si occupa di sostegno psicologico per
donne e minori vittime di violenza
Specializzata in percorsi di
rielaborazione del trauma per donne
vittime di violenza mediante terapia
EMDR
Conduttrice di laboratori di
terapeutica artistica per donne
vittime di violenza
Formatrice per corsi di autostima e
autodifesa femminile
Psicologa - psicoterapeuta
Specializzazione in psicoterapia
cognitivo comportamentale
Psicoterapeuta all’interno del
Consultorio Il Mandorlo (conduzione
di colloqui clinici con donne, famiglie
e minori)
Psicoterapeuta all’interno del Centro
Antiviolenza La Metà di Niente di Lodi
dal 2012
Conduzione del gruppo di auto mutuo
aiuto rivolto a donne vittime di
violenza domestica
Attività di supervisione ad équipe
psico-sociali
Educatrice
Tirocinante educatrice all’interno del
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
5
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
6
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
7
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
8
Associazione
L'Orsa Minore
9
19
copia informatica per consultazione
Allegato 5
FEDERICA
MANERA
Psicologa Monitoraggio
psicoeducativo
VIOLA
ANTONELLA
Avvocata penalista
ELIANA TOSI
Avvocata
Civilista
BARBARA
POZZOLI
Avvocata
Civilista
Centro Antiviolenza La Metà di Niente
di Lodi
Volontaria del Centro Antiviolenza di
Lodi
Operatrice all’interno del Centro
Antiviolenza La metà di Niente dal
2014
Tirocinante Psicologa dal 2015
Criminologa (Diploma di Laurea nel
Master in Secondo livello in
Criminologia Forense)
Emotusologo (Analista emozioni
facciali)
Corso Avanzato FACS in Menzogna e
Negoziazione
Master Analisi comportamento del
volto e del corpo –FACS- Corso Base.
Onlus
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
10
Avvocata - Studio legale Colucci
Dal 2014 svolge assistenza legale
presso il Centro Antiviolenza di Lodi
Avvocata - Studio Tosi
Svolge consulenza legale in diritto di
famiglia presso lo sportello del Centro
Donna del Comune di Lodi dall’anno
2006.
Dal 2014 svolge assistenza legale
presso il Centro Antiviolenza di Lodi
Avvocata - Studio legale
Svolge consulenza legale in diritto di
famiglia presso lo sportello del Centro
Donna del Comune di Lodi dall’anno
2006.
Dal 2014 svolge assistenza legale
presso il Centro Antiviolenza di Lodi
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
11
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
12
Associazione
L'Orsa Minore
Onlus
13
aggiungere eventuali righe secondo le necessità
13. Descrizione dell’esperienza e della capacità operativa del personale che si prevede di
impegnare nell’ attuazione del progetto nel rispetto di quanto indicato all’art.10 punto b
dell’Avviso)
Il Comune di Lodi per l’attività di coordinamento e supervisione generale del progetto incaricherà
personale dipendente con esperienza decennale nella gestione di progetti anche a livello europeo
sviluppati nell’ambito delle pari opportunità. La persona incaricata inoltre è stata responsabile a partire
dal 2013 della redazione del Protocollo Territoriale Interistuzionale Antiviolenza, svolgendo funzioni di
raccordo e coordinamento con tutti i soggetti sottoscrittori. Nel 2014 ha avuto il compito di stesura del
progetto regionale “AMATI! La Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi contro la violenza sulle donne” di cui il
Comune di Lodi è stato capofila in partenariato con tutti i soggetti della RTA di Lodi e ha avuto l’incarico
di supervisione al coordinamento e monitoraggio e rendicontazione.
Il Centro Antiviolenza “La Metà di Niente” di Lodi è un centro attivo dal 2010 sul territorio lodigiano e ha
dimostrato in pochi anni di attività di implementare e consolidare una metodologia di accoglienza delle
donne vittime di violenza coadiuvata dalla Rete dei Centri antiviolenza della Lombardia, accogliendo più di
600 donne ed erogando quotidianamente servizi di prima accoglienza, valutazione del rischio, presa in
carico psicologia e legale. Il personale è presente e lavora attivamente all’interno del centro dal 2010 e
ha negli anni consolidato e approfondito la formazione specifica sulla violenza di genere.
La persona incaricata del coordinamento operativo ha esperienza almeno quinquennale nella gestione di
progetti finanziati. Inoltre partecipa al Tavolo Permanente per la prevenzione e il contrasto alla violenza
20
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Allegato 5
contro le donne istituito da Regione Regionale, come previsto dalla legge regionale 11/2012 “Interventi di
prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza”.
Il personale si occupa a pieno titolo della tematica in oggetto gestendo la complessità delle situazioni di
violenza raccordandosi costantemente con i Servizi Sociali del territorio, Le Forze dell’Ordine, in
particolare con la Squadra Anticrimine della Polizia di Stato ed le Stazioni dei Carabinieri. La stretta
collaborazione con le Forze dell’Ordine ha portato il centro, nell’ultimo anno, ad avere un aumento
esponenziale (+ 65%) delle donne che hanno deciso di denunciare la situazione di violenza. Numero che
si discosta enormemente con i dati nazionali che vedono ancora un numero di denunce molto basso.
Gli appuntamenti alle donne vengono dati nel giro di 48 ore; le situazioni ad “alto rischio” vengono prese
in carico immediatamente come da Vademecum (Vademecum ad uso degli operatori della Rete
Territoriale Antiviolenza di Lodi - PRONTO INTERVENTO Procedure di attivazione di soluzioni abitative
temporanee, nei casi ad alto rischio per la sicurezza delle vittime di violenza domestica) per fornire
soluzioni abitative di messa in protezione delle donne vittime di violenza e dei loro figli/e.
Per ogni donna che si rivolge al centro e che chiede aiuto nell’affrontare il percorso di fuoriuscita dalla
violenza domestica viene predisposta una scheda in ingresso con la raccolta anamnestica e la storia di
vita; viene effettuata la valutazione del rischio attraverso il metodo S.A.R.A.-S ed in base al rischio
rilevato viene costruito insieme alla donna il percorso di fuoriuscita dalla violenza e di autonomia.
Come sopra descritto verranno impegnate nel progetto le figure che fanno parte dell’equipe psicoeducativa del Centro Antiviolenza: la coordinatrice del centro; le psicologhe - counselor psicosociali, le
psicoterapeute, le educatrici e le tre avvocate esperte di diritto di famiglia e di violenza di genere
Le operatrici del centro per le competenze acquisite vengono chiamate come relatrici in corsi di
formazione specifici sulla violenza domestica da parte di Aziende Ospedaliere, Asl, Servizi Sociali del
territorio; è frequente che vengano chiamate per consulenze dalle Forze dell’Ordine per valutazioni
congiunte su situazioni di violenza e chiamate a testimoniare in sede di processo.
La formazione continua sul tema viene garantita dalla presenza ai corsi annuali che Regione Lombardia
realizza per il tramite di – Istituto Superiore per la ricerca, la statistica e la formazione della Lombardia–
come si evince dai CV allegati.
14. Sostenibilità nel tempo e coerenza tra costi e risultati attesi secondo quanto indicato
all’art. 10 punto c dell’Avviso)
Il partenariato del presente progetto, composto dal Comune di Lodi e l'Associazione L'Orsa Minore Onlus,
ha mostrato in questi ultimi anni molto dinamismo nella ricerca di fonti di finanziamento per le azioni a
contrasto della violenza di genere e per l'attivazione di percorsi di fuoriuscita dalla violenza domestica.
Diversi sono stati i progetti presentati e finanziati a livello locale, regionale e anche nazionale a cui i
soggetti hanno partecipato in partenariato o singolarmente al fine di promuovere una cultura del rispetto
con interventi di prevenzione nelle scuole e fornire una risposta concreta alle donne vittime di violenza.
Il tema della violenza contro le donne ha assunto sempre più rilevanza nell’opinione pubblica e nella
politica. Diversi e sempre più efficaci sono stati di conseguenza i provvedimenti e i piani di intervento
emanati a vari livello, dal nazionale con la ratifica nel 2014 della Convenzione di Istanbul, il Decreto legge
n. 93, convertito in legge 15 ottobre 2013 n. 119, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e
per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle
province”, il “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”. Regione Lombardia in
collaborazione con il Coordinamento dei Centri Antiviolenza della Lombardia ha varato nel 2015 il “Piano
Quadriennale Regionale per le Politiche di Parità e di Prevenzione e di Contrasto alla Violenza di Genere
2015/2018” che ha tenuto conto nella sua messa a sistema anche della sperimentazione e dei risultati
attuati nel territorio lodigiano.
Sono stati tutti passaggi importanti per promuovere azioni integrate di contrasto alla violenza, che
comunque ancora non si sono tradotti in linee di finanziamento stabili e continuative necessarie alla
sopravvivenza di servizi fondamentali quali quelli forniti dai Centri Antiviolenza. Occorre proseguire
dunque nel processo di divulgazione del tema e del riconoscimento della violenza genere e domestica
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Allegato 5
come un problema sociale, frutto di un retaggio culturale che ha ripercussioni gravi anche da un punto di
vista economico.
Da questo punto di vista il “Piano Quadriennale Regionale per le Politiche di Parità e di Prevenzione e di
Contrasto alla Violenza di Genere 2015/2018” della Regione Lombardia individua possibili percorsi
finalizzati a dare maggior continuità ai servizi dei Centri Antiviolenza attraverso gli stanziamenti fissi da
prevedere nella programmazione zonale degli Uffici di Piano (vedi punto 3.2.1 “... i Comuni, singoli o in
forma associata, promuovano politiche di contrasto alla violenza di genere, nel seguente modo: …
favorendo la sostenibilità economica dei servizi attivati a livello territoriale, anche grazie alle risorse in
capo agli Uffici di Piano …”). Il Comune di Lodi, in qualità di capofila del Piano di Zona che raggruppa tre
distretti comprensivi di tutto il territorio della Provincia di Lodi, si è attivato nel 2015 affinché il tema della
violenza di genere e domestica fosse inserito nel programma d’intervento 2015/2016. Questo ha fatto in
modo che già nel 2016 sia stato previsto e allocato uno stanziamento dedicato a sostenere le attività
della Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi (come si evince da Accordo tra Comune di Lodi e Associazione
L’Orsa Minore Onlus - allegato).
Inoltre il Comune di Lodi co-finanzia in varia modi le attività del Centro Antiviolenza: fornendo un
contratto d’affitto fino al 2021 con canone calmierato per l’utilizzo dei locali utilizzati, sostiene tutti i costi
di luce, gas e acqua, co-finanzia annualmente i costi per la consulenza legale rivolta alle donne prese in
carico dal Centro Antiviolenza. Promuove, pubblicizza e collabora alla realizzazione di numerose iniziative
di fund raising e charity attivabili sul territorio.
I risultati attesi e i costi previsti sono stati dettagliati nello specifico e sono frutto di una valutazione
effettuata sulla base delle donne prese in carico negli ultimi due anni di attività del Centro Antiviolenza.
Pur nelle difficoltà in cui si trovano oggi i comuni per i continui tagli dei trasferimenti statali, si evince
dunque una concreta volontà da parte del Comune di Lodi di attivare tutte le risorse disponibili, anche in
sinergia con altri soggetti, per dare continuità ai servizi resi al territorio in tema di contrasto alla violenza
di genere e domestica.
15. Descrizione degli elementi distintivi dell’intervento secondo quanto indicato all’art.10
punto d dell’Avviso)
Il progetto s’inserisce in una rete già strutturata sul territorio e formalizzata tramite specifico Protocollo
Territoriale dove sono individuate Procedure Operative da attivare in caso di episodi di violenza. Inoltre
nel corso del 2015 la RTA di Lodi ha adottato un’ulteriore strumento operativo che dettaglia ruoli e
competenze dei soggetti coinvolti nei casi in cui sia necessario attivare soluzioni abitative per quei casi in
cui è a rischio la sicurezza e l’incolumità delle donne vittime di violenza e dei loro figli/e ove ce ne
fossero.
Al fine di garantire la prosecuzione dei servizi minimi di presa in carico delle donne vittime di violenza, il
Comune di Lodi a seguito di un accordo attivato nel 2015 per la realizzazione del Progetto “AMATI! La
Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi contro la violenza sulle donne”, ha attivato ad aprile 2016 un nuovo
accordo.
Inoltre a testimonianza della volontà politica di dare sostenibilità e continuità il contratto di locazione per
uso dei locali adibiti a Centro Antiviolenza è previsto fino al 2021.
Ad attestazione di quanto detto, si allegano al presente progetto:
− Protocollo Interistituzionale Territoriale Antiviolenza - sottoscritto nel maggio 2014
− Vademecum ad uso degli operatori della Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi - PRONTO
INTERVENTO Procedure di attivazione di soluzioni abitative temporanee, nei casi ad alto rischio
per la sicurezza delle vittime di violenza domestica.
− Accordo per la realizzazione di servizi di accoglienza, sostegno e aiuto a donne vittime di violenza
di genere e domestica tra Comune di Lodi e Associazione L’Orsa Minore Onlus – Centro
Antiviolenza “La Metà di Niente”
− Contratto di locazione tra Comune di Lodi e Associazione L’Orsa Minore Onlus
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Allegato 5
16. Risultati finali attesi e impatto della proposta progettuale sull’aumento dei servizi nel
contesto territoriale di riferimento
Per ogni azione di progetto (trasversale e d’intervento) vengono individuati specifici risultati finali.
A. GOVERNANCE DEL PROGETTO - E. INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE
FUNZIONI DEL CENTRO ANTIVIOLENZA
Rispetto alle azioni trasversali, s’individuano i seguenti risultati finali:
n. 1 stipula di ATS
N. 1 delibera di Giunta Comunale di approvazione del progetto
Min. n. 4 determine dirigenziale di impegno del contributo
n. 2 verbali di riunione di RTA di Lodi
n. 2 conferenze stampa
n. 3 verbali di riunione di Cabina di Regia del progetto
min. 2 verbali di riunione di Tavolo di lavoro Alto/rischio emergenza
min. 2 verbali di riunione di Tavolo di lavoro Alto/rischio emergenza
n. 4 schede monitoraggio/rendicontazione
n. 13 lettere di incarico
n. 1 Relazione finale descrittiva sul progetto
messa a norma ed adeguamento funzionale n. 1 portone + n. 1 porta accesso al Centro
Antiviolenza + tinteggiatura
noleggio e leasing di n. 1 notebook + n. 1 tablet + n. 1 videoproiettore +n. 4 smartphone
Rispetto alle azioni d’intervento, s’individuano i seguenti risultati finali:
B. SERVIZI MINIMI DI PRESA IN CARICO
n. 80 donne assistite psicologicamente
n. 50 donne assistite legalmente
n. 10 incontri di supervisione per l’équipe psico-educativa del Centro Antiviolenza
C. PERCORSO AUTONOMIA
n. 25 donne inserite in percorso di counseling mirato all’inserimento e/o reinserimento lavorativo
n. 15 donne inserite nel mercato del lavoro tramite Borse Lavoro
n. 7 donne inserite in alloggi di semiautonomia e sostenute economicamente tramite la Dote
affitto
n. 7 donne in alloggi di semiautonomia sostenute a livello educativo
min. 6 donne sostenute economicamente per la partecipazione a corsi di formazione
professionale finalizzati all’inserimento e/o reinserimento lavorativo
D. ASSISTENZA E SOSTEGNO ALLE MADRI VITTIME DI VIOLENZA E AI MINORI VITTIME DI VIOLENZA
ASSISTITA.
n. 20 donne/madri sostenute a livello psicopedagogico per il recupero delle competenze
genitoriali
n. 10 minori figli/e vittime di violenza assistita inseriti in percorsi psicologici di recupero
min. n. 30 Voucher attivati per servizi educativi per minori vittime di violenza assistita
17. Monitoraggio e valutazione dei risultati
(descrizione degli indicatori e meccanismi per il monitoraggio e la valutazione in itinere e finale dei
risultati delle azioni)
Per lo svolgimento dell’attività di coordinamento genarle/operativo e supervisione del progetto si
prevede l’attivazione dei seguenti organismi, finalizzati a monitorare l’andamento complessivo delle
azioni previste:
Cabina di Regia a cui partecipano entrambi i partner di progetto – Comune di Lodi e Centro
Antiviolenza di Lodi al fine di verificare l’andamento di progetto, riscontrare eventuali
criticità/positività ed eventuali richieste di rimodulazione di progetto.
Indicatore di processo: N. 3 incontri a seguito di monitoraggi intermedi
Incontri della Rete Territoriale Antiviolenza di Lodi. Riunione plenaria di tutti i soggetti
firmatari per informare ed aggiornare rispetto ad andamento del progetto e rilevazione eventuali
criticità/positività, eventuali rimodulazioni, valutazione finale.
Indicatore di processo: N. 2 incontri e predisposizione di relativi Verbali di riunione
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Allegato 5
-
Tavoli di lavoro (Gruppi di lavoro). La RTA di Lodi ha previsto e già attivato n. 2 gruppi di
lavoro con il compito di perfezionare le procedure operative della rete, anche alla luce dei
risultati di progetto in itinere. I tavoli inoltre saranno ambito di confronto e discussione rispetto
alla casistica di situazioni che verranno prese in carico dal Centro Antiviolenza.
n. 1 Tavolo di lavoro Alto rischio/emergenza per i casi considerati ad alto rischio per la
sicurezza ed incolumità della vittima e/o dei figli ove ce ne fossero) – min. n. 2 incontri.
Partecipano: Comune di Lodi, Forze dell’Ordine, Procura di Lodi, Centro Antiviolenza, ASST –
Azienda Socio Sanitaria di Lodi, Servizi Sociali e strutture di accoglienza della RTA di Lodi
deputate a svolgere funzione di Casa Rifugio).
n. 1 Tavolo di lavoro Autonomia per confronto sui casi e superamento di eventuali criticità in
merito ai percorsi di autonomia avviati - min. n. 2 incontri. Partecipano: Comune di Lodi, Centro
Antiviolenza, Servizi Sociali, e strutture di accoglienza della RTA di Lodi)
Indicatori di processo: min. n. 4 incontri dei Tavoli di lavoro
Per lo svolgimento delle azioni di monitoraggio e rendicontazione, al fine di valutare l’andamento
delle azioni di progetto, verificarne l’efficacia e l’effettivo utilizzo delle risorse economiche messe a
disposizione, il Comune di Lodi predisporrà tale azione attraverso schede di rilevazione dei dati a
livello quantitativo, qualitativo e finanziario. Tale monitoraggio sarà effettuato ogni 6 mesi per
complessivi n. 3 monitoraggi intermedi e n. 1 monitoraggio e rendicontazione finale.
Nello specifico tali schede andranno a verificare tutti gli indicatori numerici (dato quantitativo), di
processo e di risultato, individuati nelle varie azioni di progetto, quali:
− n. consulenze specialistiche/sostegno psicologico attivate
− n. consulenze specialistiche/consulenza legale attivate
− n. consulenze specialistiche/counseling inserimento e/o reinserimento lavorativo attivate
− n. ore di supervisione per l’équipe psico-educativa del Centro Antiviolenza
− n. corsi di formazione professionalizzanti finanziati
− n. voucher servizi educativi per minori figli di vittime di violenza attivati
− n. borse lavoro attivate
− n. doti affitto attivate
− n. consulenze specialistiche a livello psicopedagogico per il recupero delle competenze genitoriali
− n. percorsi psicologici di recupero per minori figli/e vittime di violenza assistita
Per monitorare l’andamento finanziario del progetto, sarà predisposta una scheda di rilevazione ad hoc
che verifichi l’effettiva spesa del budget ogni 6 mesi.
Per il monitoraggio dei servizi minimi di presa in carico e dei percorsi di autonomia si prevedono:
− Riunioni di equipe settimanali tra il coordinatore operativo del progetto ed il personale coinvolto
− La stesura dei verbali di équipe e registri presenza
− La stesura delle cartelle cliniche per ogni percorso psicologico attivato sia per le donne che per i
minori presi in carico
− Schede di segnalazione e di attivazione delle borse lavoro
− Contratti individuali e Registri presenze relativi alle borse lavoro avviate
− Timesheet relativi al monte ore del personale coinvolto nel progetto
− Patto di corresponsabilità sottoscritto e firmato (dalla donna e dal Centro Antiviolenza) prima
dell’attivazione delle borse lavoro e della dote lavoro
− Relazioni semestrali da parte del personale impiegato nel monitoraggio educativo per le donne
inserite nei percorsi di semiautonomia abitativa
Inoltre saranno rilevati i dati di tipo qualitativo, rispetto alle donne che accedono ai servizi del Centro
Antiviolenza, quali:
− Situazione di violenza vissuta (psicologica, fisica, economica, sessuale, stalking)
− Caratteristiche anagrafiche, sociali, economiche e culturali (età, condizione familiare, nazionalità,
situazione lavorativa, livello di istruzione, condizione economica, etc.)
− Caratteristiche del maltrattante: (età, nazionalità, situazione lavorativa, livello di istruzione,
condizione economica, eventuali problematiche di tipo psicosociale, etc.).
− Caratteristiche dei minori figli/e vittime di violenza assistita (età, tipologia di vissuto, storia
familiare, percorso scolastico)
Il Centro Antiviolenza per la rilevazioni di questi dati sarà supportato, altresì, dal sistema di rilevazione
O.R.A (Osservatorio Regionale Antiviolenza), un sistema informatico preimpostato e molto dettagliato,
messo a disposizione dalla Regione Lombardia ai Centri antiviolenza, che permette di avere dati sempre
uniformi e confrontabili su tutto il territorio regionale.
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COSTITUZIONE DI
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI SCOPO PER LA REALIZZAZIONE
DEL PROGETTO “RICOMINCIO DA ME. Percorsi di empowerment per donne vittime di
violenza e i loro figli/e”
I sottoscritti:
− Capofila - COMUNE DI LODI, con sede in Lodi, P.zza Broletto, 1, C.F. 84507570152 - P.I.
03116800156 legalmente rappresentato dal Dott. GIUSEPPE DEMURO, Dirigente reggente
del Settore 4 – Istruzione e Cultura - nato a Irsina (MT) il 26/05/1964
− Partner - L’ASSOCIAZIONE L’ORSA MINORE ONLUS - con sede in Lodi, via Gorini,
21, C.F. 92556960158, legalmente rappresentato dalla Presidente Dott.a ELENA ALDA
MAIOCCHI, nata a Codogno (LO) il 19/11/1970
PREMESSO CHE
− la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (di seguito
Dipartimento), con Decreto del Capo Dipartimento del 21 novembre 2016 ha approvato la
Graduatoria finale delle proposte progettuali ammesse alla concessione di contributo ai sensi
dell’art. 9 – co. 3 dell’Avviso 8 marzo 2016 (G.U. n. 56 serie generale) “per il
potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di
violenza e ai loro figli e per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali”, ammettendo
a finanziamento il progetto “RICOMINCIO DA ME. Percorsi di empowerment per donne
vittime di violenza e i loro figli/e” (di seguito Progetto), attraverso l’assegnazione di un
contributo pari a Euro 180.000,00, presentato dal Comune di Lodi, in partenariato con
l’Associazione L’Orsa Minore Onlus, quale soggetto che rappresenta il Centro Antiviolenza
“La Metà di Niente” attivo a livello cittadino e provinciale per l’erogazione di servizi mirati
e specialistici di contrasto alla violenza di genere in conformità ai criteri previsti dalla Intesa
Stato-Regioni del 27/11/2014 (G.U. 17/02/2015), aderente alla rete nazionale DiRE (Donne
In Rete contro la violenza), alla Rete lombarda dei Centro Antiviolenza e al numero verde
nazionale 1522;
− come previsto dal suddetto Avviso, alla domanda di ammissione al contributo, i due partner
Comune di Lodi e Associazione L’Orsa Minore Onlus hanno allegato dichiarazione,
sottoscritta dai rispettivi legali rappresentanti, in merito all’intenzione di costituire
un’Associazione Temporanea di Scopo (A.T.S.), qualora il progetto presentato fosse
ammesso a finanziamento, indicando come capofila il Comune di Lodi;
− a seguito dell’ammissione a contributo del Progetto, gli Enti firmatari, responsabili della sua
attuazione, intendono regolare il quadro normativo e organizzativo per la realizzazione dello
stesso e per la gestione del partenariato;
− in data 22/12/2016 il Comune di Lodi ha sottoscritto l’Atto di Concessione di contributo,
come previsto all’art. 11 del suddetto Avviso e contestualmente ha inviato al Dipartimento
una lettera d’intenti (prot. com.le n. 61351/2016) sottoscritta da Comune di Lodi e
Associazione L’Orsa Minore Onlus in cui si dichiara il reciproco impegno a costituire l’ATS
e ad inviare al Dipartimento l’atto costitutivo entro il 31.01.2017;
copia informatica per consultazione
DICHIARANO
− di sottoscrivere il presente atto per la costituzione di un’Associazione Temporanea di Scopo
(di seguito A.T.S.) finalizzata a svolgere le attività relative al progetto, secondo quanto
descritto nella “Scheda di progetto – Allegato 5” e in conformità al “Piano finanziario –
Allegato 6”(così come modificato a seguito di richiesta di integrazione di cofinanziamento
inviata in data 24.10.2016 n. prot. com.le 50797), approvati dal Dipartimento e che
costituiscono parte integrante e vincolante dell’atto stesso;
− di conferire mandato collettivo speciale al Comune di Lodi, al quale spetta la rappresentanza
esclusiva, anche processuale, del partenariato ed è pertanto autorizzato a:
a) stipulare, a nome e per conto dei soggetti costituenti l’ATS, con ogni più ampio
potere, valido fin d’ora, tutti gli atti consequenziali connessi alla realizzazione del
progetto;
b) rappresentare il partenariato per tutte le operazioni e gli atti dipendenti dal suddetto
ruolo, fino all’estinzione di ogni rapporto;
l’A.T.S. è disciplinata da quanto disposto dai successivi articoli, nonché da specifici ulteriori
accordi organizzativi che potranno essere stipulati dai partner, purché coerenti con il presente atto.
ARTICOLO 1
(Finalità e svolgimento delle attività)
L’A.T.S. è finalizzata alla realizzazione del Progetto secondo i contenuti, le modalità e i tempi di
attuazione descritti nella “Scheda di progetto – Allegato 5” e in conformità al “Piano finanziario –
Allegato 6”.
L’A.T.S. si impegna a rispettare le modalità di realizzazione specificate nell’Atto di concessione del
contributo da parte del Dipartimento.
L’A.T.S. si impegna a realizzare e concludere le attività entro 24 mesi dall’avvio del Progetto, che
dovrà avvenire inderogabilmente, pena la revoca del finanziamento, entro e non oltre 30 giorni dalla
ricezione della comunicazione da parte del Dipartimento di avvenuta registrazione dell’Atto di
concessione di contributo presso i competenti organi di controllo.
ARTICOLO 2
(Impegni dei partner)
I soggetti sottoscrittori assumono l’obbligo di procedere alla puntuale e corretta attuazione del
presente atto, nel rispetto delle regole e degli strumenti previsti dagli atti ufficiali del Dipartimento e
dagli allegati al presente atto.
I partner si impegnano a concordare la programmazione di dettaglio connessa alla gestione e
realizzazione delle attività nell’ambito della Cabina di Regia prevista all’articolo 5 e in relazione ai
compiti spettanti a ciascun Soggetto, garantendo la più ampia collaborazione per lo svolgimento del
progetto.
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Ciascun partner eseguirà le prestazioni di propria competenza con personale responsabilità in ordine
alla perfetta esecuzione dei compiti ad esso affidati.
Ciascun partner sarà tenuto a predisporre, in conformità alle attività di cui è referente, tutta la
documentazione che si renda necessaria allo svolgimento del Progetto, al monitoraggio del suo
andamento e alla compilazione delle relazioni periodiche e finali; nonché a produrre la
rendicontazione intermedia e finale dei costi sostenuti, secondo la tempistica e le modalità che
saranno fornite dal soggetto capofila, anche in base alle disposizioni del Dipartimento.
ARTICOLO 3
(Doveri del soggetto capofila)
Il soggetto capofila – Comune di Lodi – assume il ruolo di garante del funzionamento dell’A.T.S.
In particolare il soggetto capofila assume responsabilità di indirizzo, coordinamento generale e
supervisione, nonché di coordinamento e gestione amministrativa e finanziaria ed è
conseguentemente tenuto a produrre periodicamente la documentazione relativa allo stato di
avanzamento del progetto e alla rendicontazione della spesa secondo le modalità e la tempistica
richieste dal Dipartimento.
Il soggetto capofila si impegna a conservare e a rendere disponibile la documentazione
giustificativa della spesa in originale fino a dieci anni dalla conclusione delle attività.
Il soggetto capofila si impegna infine a gestire i rapporti con il Dipartimento.
ARTICOLO 4
(Incarichi dei partner)
Ciascun partner si impegna a partecipare agli organismi di cui all’articolo 5 e ad adempiere
puntualmente ai propri compiti così come previsto in sede progettuale ed ulteriormente definito
nella successiva fase di avvio dei lavori e di programmazione dettagliata delle attività.
ARTICOLO 5
(Coordinamento del progetto e raccordo con la Rete Interistituzionale Territoriale
Antiviolenza di Lodi)
Ai fini della programmazione di dettaglio connessa alla gestione e realizzazione delle attività e degli
interventi di monitoraggio e valutazione delle azioni progettuali i firmatari costituiscono la Cabina
di Regia del progetto.
Il raccordo con la Rete Interistituzionale Territoriale Antiviolenza di Lodi è garantito mediante il
funzionamento degli strumenti di lavoro previsti dal “Protocollo d'intesa per la promozione di
strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza sulle
donne"., sottoscritto il 22 maggio 2014, e come specificato nell’ambito dell’azione progettuale n. A
– A1 e A2 - della “Scheda di progetto – Allegato 5”.
ARTICOLO 6
Controllo e ripartizione delle spese
Il contributo sarà liquidato al soggetto capofila che erogherà al partner le somme previste da
Progetto per la realizzazione delle azioni di sua competenza. Ciascuna parte si fa comunque carico
delle somme di cofinanziamento previste da progetto.
copia informatica per consultazione
ARTICOLO 7
(Validità dell’Associazione Temporanea di Scopo)
I Soggetti sottoscrittori convengono che il presente atto di A.T.S. avrà validità dalla data odierna e
cesserà ogni effetto alla data di estinzione di tutte le obbligazioni assunte e successivamente alla
verifica amministrativa contabile effettuata dal Dipartimento. Sarà comunque valido ed avrà effetto
sin tanto che sussistano pendenze con il Dipartimento tali da rendere applicabile il presente atto.
ART.8
(Spese e tasse)
Le eventuali spese e tasse del presente atto, attuali e future, inerenti e consequenziali si
convengono a carico del Comune di Lodi.
La legale rappresentante dell’Associazione dichiara, sotto la propria personale responsabilità, che
l’Associazione è Onlus di diritto e pertanto il presente atto è esente dalla imposta di bollo ai sensi
dell’art. 17 del D.Lgs. n. 460/97 e successive modificazioni ed integrazioni.
Letto, confermato, sottoscritto
Lodi, / /2017
Comune di Lodi
Il Dirigente, Dott. GIUSEPPE DEMURO
____________________________________________
Associazione L’Orsa Minore Onlus
La Presidente – Dott.a ELENA ALDA MAIOCCHI
____________________________________________
copia informatica per consultazione
Piazza Broletto, 1 - 26900 Lodi
Sito Istituzionale: www.comune.lodi.it - PEC: [email protected]
Centralino 0371.4091
C.F. 84507570152 - P.I. 03116800156
_______________________
PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA
ex art. 49 D.Lgs. n. 267/2000
OGGETTO:
APPROVAZIONE PROGETTO "RICOMINCIO DA ME. PERCORSI DI
EMPOWERMENT PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA E I LORO
FIGLI/E” E ATTO COSTITUTIVO DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI
SCOPO
IL DIRIGENTE
Vista la proposta n. 68/2017, esprime il seguente parere in ordine alla regolarità tecnica:
FAVOREVOLE
Lodi, 26/01/2017
Sottoscritto dal Dirigente
DEMURO GIUSEPPE
con firma digitale
copia informatica per consultazione
Piazza Broletto, 1 - 26900 Lodi
Sito Istituzionale: www.comune.lodi.it - PEC: [email protected]
Centralino 0371.4091
C.F. 84507570152 - P.I. 03116800156
_______________________
PARERE DI REGOLARITA’ CONTABILE
ex art. 49 D.Lgs. n. 267/2000
OGGETTO:
APPROVAZIONE PROGETTO "RICOMINCIO DA ME. PERCORSI DI
EMPOWERMENT PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA E I LORO
FIGLI/E” E ATTO COSTITUTIVO DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI
SCOPO
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO
Vista la proposta n. 68 / 2017, esprime il seguente parere in ordine alla regolarità contabile:
FAVOREVOLE
Lodi, 26/01/2017
Sottoscritto dal Responsabile
del Servizio Finanziario
RAMPINI BARBARA
con firma digitale
copia informatica per consultazione
Piazza Broletto, 1 - 26900 Lodi
Sito Istituzionale: www.comune.lodi.it - PEC: [email protected]
Centralino 0371.4091
C.F. 84507570152 - P.I. 03116800156
_______________________
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
La deliberazione n. 5 del 26/01/2017, è pubblicata in data odierna all’albo pretorio on-line, dove
rimarrà affissa per 15 giorni.
Pubblicazione n. .
Pubblicata dal 26/01/2017 al 10/02/2017
Lodi, 26/01/2017
Sottoscritto dal Dirigente
DEMURO GIUSEPPE
con firma digitale
copia informatica per consultazione