K Marino Giuseppe

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K Marino Giuseppe
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Anno 6 - n° 21 - Distribuzione Gratuita
ATTUALITA’
A
KI S
K ULTURA
INFORMAZIONE
4 Dicembre 2010
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
Intervista con una “donna, forte e coraggiosa,
fiera e battagliera, candida ed esplosiva
come un piccolo vulcano, lo sa.
E lo sa anche il suo “angelo”…
Sapete cos’è la rabbia? Un punto. Un punto e a
capo. Mi spiego. Prendete un calderone, mettete
dentro gioia, amore, affetto familiare, calore materno
da un lato, dall’altro tristezza, solitudine, tensione e
quella terribile certezza di non passare più le giornate rischiarate dall’idea di coccolare e vedere crescere la vita che hai impresso negli altri. Mescolate
bene, sino a quando questa sconosciuta pozione
non comincia a bollire piano piano, borbottando. Poi
aggiungiamo ancora forza di volontà, unita ad un
pizzico di consapevolezza che il ricordo di chi hai
perso rimarrà nel cuore della gente dimostratasi da
sempre “vicina”; concludiamo il tutto con una bella
“manciata” di voglia di fare giustizia a trecentosessanta gradi ed una “spruzzata” di conoscere solo la
verità. Mescoliamo. Stavolta mescoliamo forte, a più
braccia, coinvolgiamo tutti quelli che hanno sete di
giustizia e di verità, che lottano per difendere il ricordo di chi non c’è più, battendosi giornalmente con
tutte le forze possibili per non infangare questo ricordo. Giriamo e rigiriamo…Il calderone, borbotta, fa
rumore, entra in uno stato di pre-esplosione fino a
quando non ce la fa più. Esplode. E non è una esplosione che passa inosservata. E’ rumorosa. Tanto
rumorosa che nel frastuono generale, chi l’ha avvertita distintamente pensa che, passando inosservato
a causa di questo tremendo rumore, girando e rigirando la frittata, può fare quello che gli capita. Anzi.
Sarebbe meglio dire scrive quello che capita. E chi
ha da capire capisca.
Quella rabbia ha un nome e cognome ben distinto.
Ha il volto di una donna che nasconde il dolore, ma
nonostante questo appare sereno. Di una donna che
ha, o forse, aveva una vita prima di quel maledettis-
simo 2 Gennaio 2008 e adesso continua a viverla la
propria vita, circondata dall’affetto delle persone che,
nel ricordo di chi è stato strappato brutalmente alla
vita stessa, vuole imprimere un segno positivo, vuole
segnare la sua immagine con un’impronta di purezza e candore. L’ho incontrata questa donna. Mi trasmette la sua combattività, la sua voglia di lottare
contro tutti e tutto. Mi “regala” la sensazione che
nessuna carta bollata, nessuna toga, nessun tribunale, nessun processo, per quanto possa emettere
la sua giusta sentenza, gli restituirà la luce di un
figlio. Mi rende partecipe della sua sensazione che si
voglia celare, alla fine, quella verità che sente come
sua, come già “assorbita” e che invece si vuol fare di
tutto per sbiadirla. Mi fa avvertire la sua enorme rabbia, indirizzata verso una sola meta ( sostituire qui il
termine “meta” con “uomo”….), o forse verso un giro
vorticoso di persone o carte, legittimi impedimenti o
emozioni, bocche cucite ( e non potrebbe essere
altrimenti) o pantomimici “mi oppongo”. Insomma: la
rabbia di chi sa che non può percorrere allo stesso
tempo due strade. Una si chiama “tecnicità”, l’altra
“umanità”. Una prende le sembianze di una sentenza forse già scritta, anche se, sconfinando in un
excursus che merita altre trattazioni, con la giustizia
italiana non c’è mai da fidarsi, l’altra ha il doloroso
aspetto di una presenza che non c’è più, di una luce
che non illumina più i passi del suo quotidiano, ormai
tracciato dall’odio profondo verso quella “meta” di
qualche rigo fa. Ma questo, questa donna, forte e
coraggiosa, fiera e battagliera, candida ed esplosiva
come un piccolo vulcano, lo sa. E lo sa anche il suo
“angelo”…
Riccardo Anastasi
Il sindaco Nino Garozzo accompagnato dal Gonfalone ha guidato la delegazione
della Città di Acireale che si è recata al Vaticano in occasione del concistoro
durante il quale papa Benedetto XVI ha creato cardinale l’acese mons. Paolo
Romeo, primate della chiesa di Palermo, imponendo la berretta rossa
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
NOMINA SAVERIO CONTINELLA
DIRETTORE GENERALE
Foto per gentile concessione di
Dario Spina e don Roberto Strano
Il Consiglio di Amministrazione del Credito
Siciliano – Gruppo bancario Credito
Valtellinese – riunitosi sotto la presidenza
di Paolo Scarallo ha nominato Saverio
Continella nuovo Direttore Generale, con
decorrenza 1° gennaio 2011.
Saverio Continella, 42 anni, laureato in
Economia e Commercio all’Università di
Catania, è iscritto all’Albo dei Revisori
contabili dal 1999 e all'Albo dei Dottori
Commercialisti dal 1995. Nel Gruppo
Credito Valtellinese dal 1993, ha maturato
la propria esperienza professionale ricoprendo incarichi a crescenti livelli di
responsabilità nelle società specializzate
e nelle banche del Gruppo. E’ stato
Responsabile della Direzione Servizi
Organizzativi e Personale del Credito
Artigiano, Vice Direttore Generale del
Credito Siciliano da agosto 2006.
Tutti quelli che ti hanno conosciuto
e che ti vogliono bene
ti sono affettuosamente vicini
e pregano Iddio per la tua salute.
Conferenza stampa
del Vice Presidente
della Provincia
Nello Catalano
pag. 6
2 Sabato 4 Dicembre 2010
La Sicilia e il Cardinale
Sabato, 20 novembre, mons. Paolo Romeo ha ricevuto la berretta. È di color porpora, come il fuoco dell’Etna. Il tripudio delle delegazioni siciliane ha contagiato il
suo cuore. Per un momento. Poi ha lasciato spazio all’etica della responsabilità,
all’esercizio del dovere, al ricordo dei nembi, bassi e scuri, che si addensano su
una Sicilia alla deriva. La forte personalità del neo porporato e il sano pragmatismo che lo distingue hanno avuto la meglio sul clima di festa. Palermo lo accoglierà con entusiasmo e orgoglio, ma anche con la precarietà che traspare da
sguardi tristi, libertà violate, cantieri chiusi, famiglie allo sbando. Sua Eminenza
conosce bene le cause del degrado: esondazioni mafiose, politici inetti, insospettate complicità. Da arcivescovo, egli ha vissuto finora il disagio, economico e
morale, della grande diocesi. Da porporato, lo attende quello di tutta l’isola. Al
mandato religioso, si aggiunge l’impegno nel sociale, peraltro connaturato nel suo
Dna. Nell’ordinamento italiano, il cardinale è equiparato ai Principi di sangue
reale. Nelle manifestazioni pubbliche è preceduto soltanto dal Presidente della
Repubblica. Non gli mancherà, dunque, la visibilità. Gli mancherà il potere. La sua
autorità discenderà dai gesti emblematici che compirà, dai discorsi che il suo
cuore gli detterà a sostegno della fede, della legalità, dell’occupazione. Altre
volte, egli ha dimostrato coraggio e lungimiranza. È stato severo, intransigente.
Ha definito Palermo città sporca, soggiogata dalla paura e dagli interessi.. Ha
ricordato ai potenti il loro dovere tradito. Le sue parole, come i semi della parabola del buon seminatore, sono cadute, per lo più, tra spine, pietre e ataviche apatie. Solo una piccola parte è finita sul terreno fertile. E sono germogliati
il coraggio, la generosità e, soprattutto, la convinzione che un’altra Sicilia è possibile. Ora, da cardinale, dovrà insistere ancora, anche se il panorama che si para davanti ai suoi occhi è fatto di ingiustizie che tracimano, di immoralità che sommerge ogni cosa, di giovani senza domani, di operai senza lavoro. La voce di mons. Romeo si leverà
ancora, forte e coraggiosa. Nessuno potrà far finta di non averla udita, perché la sua eco avrà un respiro nazionale. Nel 1960, Kennedy pronunciò un celebre discorso. Disse, tra l’altro: “La Nuova Frontiera di cui parlo non è un
insieme di promesse, ma di sfide. Non consiste in ciò che intendo offrire al popolo americano, ma in ciò che intendo chiedergli”. La Nuova Frontiera era fatta non di promesse, ma di competizioni, di consapevolezza, di corresponsabilità. Gli americani capirono e si adeguarono. La frontiera siciliana non è dissimile. Essa ci pone di fronte
un dilemma: rassegnarsi a razzolare o tentare di volare come aquile. Con la seconda opzione, c’è il rischio di cadere, ma con l’intima consolazione di averci tentato. Con la prima, resteremmo nel fango, perché nessuno ha i mezzi
o il reale interesse a tirarcene fuori. Dalla basilica romana giunge l’eco lontana del Duc in Altum, col quale Gesù
invitò l’avvilito Pietro a tentarci ancora. Anche all’apostolo quelle parole sembrarono strane. Dovette, tuttavia, ricredersi perché la sua barca traboccò di pesci. La Berretta di Sua Eminenza non è un “Cappello pieno di ciliegie”,
come quello della Fallaci, o un cappello pieno di vento, come quello dei politici. È un cappello di buona volontà e di
speranza, che rafforza la linea di demarcazione tra una società depressa e una realtà che si fa carico dei suoi diritti e dei suoi doveri. Tocca ai siciliani scegliere la strada, sapendo che non possono continuare a imitare il domenicano Padre Zappata, che predicava bene, ma rifuggendo ogni responsabilità, si dava la zappa sui piedi.
Un’ultima considerazione. Il porporato acese compirà a febbraio 73 anni. A 75, dovrà dimettersi. Per vedere, dopo
di lui, un nuovo cardinale a Palermo, si dovrà attendere sette anni. Qualcosa di analogo sta accadendo a Firenze,
dove mons. Giuseppe Betori, già braccio destro di Ruini alla CEI, è stato “ibernato” in attesa che il suo predecessore, il card, Antonelli, compirà 80 anni. Identica situazione si sta ripetendo a New York, Baltimora, Westminster,
Rio de Janeiro, Tokio, Torino, Bruxelles, Praga, Toledo, Utrecht e in qualche altra città, sede cardinalizia. Betori è
stato nominato arcivescovo, che ha competenza su una diocesi, laddove il cardinale rappresenta una intera regione. Si sa che per lui la Berretta non potrà mancare, ma, intanto è equiparato agli altri arcivescovi della Toscana.
Con tutto il rispetto, a noi sembra una norma d’altri tempi, che ha come unico scopo quello di salvaguardare il
numero dei porporati che possono partecipare al Conclave. Non saranno dieci o venti voti in più, tra l’altro provenienti da ogni parte del mondo, a stravolgere l’esito dei lavori. E allora, delle due l’una: o si fanno partecipare al
Conclave il vecchio e il nuovo cardinale, o, se si vuole a tutti costi perpetuare questa norma non scritta, oggi incomprensibile, si proceda almeno nelle sedi cardinalizie, a conferire la porpora ai nuovi eletti, evitando loro una inutile
capitis deminutio.
Giuseppe Contarino
Riceviamo e pubblichiamo:
Con la presente si invita codesta redazione a voler rettificare, secondo disposizioni vigenti, la notizia apparsa sulla vostra rivista nel n°19 del 06/11/2010. Nell’articolo a firma Giuseppe Contarino si afferma che Mons.
Paolo Romeo oltre ad essere il primo porporato acese, lo è dell’intera provincia di Catania negli ultimi due
secoli. Ciò non corrisponde al veroni quanto si omette di citare l Cardinale
Giuseppe Francisa Nava nato a Catania nel 1846, Arcivescovo della stessa città
e capo della diocesi catanese dal 18/06/1899 alla sua morte avvenuta nel 1928.
Ad onore della verità si dovrebbe precisare che non è vero che attualmente tutti
i vescovi dell’iola sono siciliani, in quanto il vescovo di Noto, Mons. Antonio
Staglionò è calabrese, nato a Isola Capo Rizzato e proveniente della diocesi di
Crotone. Distinti saluti.
Catania, 18/11/2010
Famiglia Francica Nava
"Ringraziamo i cortesi lettori per le loro precisazioni. In realtà, l'omissione del
loro congiunto è stata dovuta a una mera disattenzione di copiatura: è saltato,
infatti, l'inciso "eccezion fatta per il card.Giusepep Francica Nava". Per quanto
riguarda mons. Stagliano, vescovo di Noto dal 2009, confesso che la sua nomina mi è sfuggita anche perché consideravo definitivamente chiuso il periodo
della colonizzazione religiosa della Sicilia. Il ricorso a un vescovo non siciliano
può essere stato determinato da cento motivi. Non è grave. Lo sarebbe se l'attuale Nunzio intendesse riprendere un'antica consuetudine. La Sicilia, infatti,
vanta ottimi sacerdoti. Che non è il caso di penalizzare. G.C.
Convegno“IMPRESE ED ESTERO”
Gli strumenti a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese forniti da SIMEST e SACE.
Presso la sala riunioni del Credito Siciliano, la stessa Banca, in collaborazione con
Confindustria Catania e la Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo catanese, ha
dedicato un incontro alle Piccole e Medie imprese che operano o hanno intenzione
di operare con l'estero per aiutarle a meglio destreggiarsi tra le problematiche quotidiane associate alle attività di internazionalizzazione. Il meeting, allestito con la fondamentale collaborazione di SIMEST e SACE, soggetti coinvolti a livello nazionale e locale nel supporto dei processi di internazionalizzazione, ha visto la presentazione di prodotti e servizi che meglio soddisfano le esigenze
delle Piccole e Medie Imprese. “Il Credito Siciliano con questo meeting – ha affermato il Vice Direttore Generale del
Credito Siciliano Pietro Cirrito - ha inteso offrire un contributo all’imprenditoria della Sicilia orientale per diffondere la
conoscenza dei servizi e dei prodotti utili
all’attività d’impresa in ambito internazionale, attraverso le strutture interne all’Istituto
e la preziosa collaborazione con gli Enti
Istituzionali preposti al sostegno dei processi di internazionalizzazione”. A questa
affermazione ha fatto eco quella del
Presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone – che
ha dichiarato che “di fronte alla crisi che
investe il territorio, diverse imprese del
nostro tessuto produttivo stanno cercando
sbocchi di mercato alternativi a quelli tradizionali. E’ un segnale di dinamismo e vitalità che va assolutamente incoraggiato e sostenuto. Le reti di impresa che
Confindustria sta promuovendo in Italia per aggregare le Pmi possono aiutarci a superare i vincoli connessi al localismo e competere in modo più efficace a livello internazionale. E’ chiaro che in questo sforzo il sistema bancario ha
un ruolo primario con le sue competenze e le sue professionalità, ed il Credito Siciliano lo testimonia proprio con l’iniziativa odierna che intende accompagnare l’economia reale verso nuovi processi di innovazione industriale e di
internazionalizzazione”.
AKIS
“PRECARI E TRASFERIMENTI AGLI ENTI LOCALI, DI MALE IN PEGGIO: UNA VERGOGNA!
Precari e trasferimenti ad enti locali: di male in peggio! Ciò che sembrava una provocazione, in riferimento alla consistenza dei tagli, con il primo passaggio in commissione Ars, diventa realtà. Al danno della conferma del taglio di trasferimenti regionali del 50 per cento - insopportabile, ingiusto e ingiustificato, come abbiamo più volte ribadito – si
somma l’imprudenza del Governo regionale che, a motivo di conforto, ritiene di compensare il taglio dei trasferimenti ordinari attraverso una consulenza per aiutare i comuni a riorganizzare la spesa, proprio a seguito dei tagli. Sembra
quasi la missione di chi accompagna l’ormai prossimo caro estinto negli ultimi giorni di vita! Ringraziamo per tanta
premura, ma ci aspettavamo – dopo gli impegni – un sussulto di vitalità e di orgoglio. Ho l’impressione che questo
fine anno sarà caldissimo e che, insieme ai precari, che già iniziano a radunarsi sotto Palazzo D’Orleans, ci sarà la
buona compagnia dei Comuni precari della Regione Siciliana. Una vergogna!
Nino Garozzo
Sindaco di Acireale
“Domenica Cantieri Aperti”
Nel cantiere dei Carri, alla Cittadella del Carnevale,
parte “Domenica Cantieri Aperti” che permette a cittadini, turisti, scuole e curiosi di vedere i carri nel work in
progress. Scoprire poco alla volta, mese dopo mese, le
opere allegoriche farà apprezzare la lavorazione degli
artigiani: i carristi, dal canto proprio, saranno lieti di
lavorare “a vista” e spiegare il lavoro artigianale.
L’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione
Comunale – assessorati alle Politiche Ambientali e al
Turismo – da Aciambiente, dalla Dusty, dalla Consulta
giovanile,
dal
Coordinamento
associazioni
ambientaliste in
collaborazione
con
la
Fondazione del
Carnevale, ognuno con le proprie
competenze
e
funzioni.
Nella cittadella,
tra gli altri, sono
presenti anche
dei modellatori di
maschera e una
rappresentanza
d e l l a
Associazione
Artigiani
Acesi
con gli allievi della
S c u o l a
Cartapesta.
Contestualmente
a cura di varie
associazioni tra
cui Fare Verde,
Rifiuti
Zero
Catania,
Liberi
Artisti, Barok,Tesori D’Aci, Legambiente, Gruppo
Ecologico S.Tecla, Fai e Consulta Giovanile con il supporto logistico della Dusty e Aciambiente, si raccoglierà
la carta in modo differenziato, così da avviare al riciclo
la carta. Un grosso risparmio sul conferimento in discarica e un guadagno sul conferimento al Consorzio di
filiera. La carta di giornale, ancora idonea, sarà consegnata ai Carristi che ne faranno richiesta.
Concerto di giovani pianisti alla “Zelantea”
Numerosissimo il pubblico che ha affollato la Sala
“Cosentini” della Biblioteca Zelantea di Acireale accorsa
per assistere al Concerto pianistico che 3 talentuosi giovanissimi pianisti ed una soprano hanno offerto agli estimatori della nobile arte, la musica. Ha presentato gli
ospiti l’ing. Aldo Scaccianoce (il Presidente Contarino,
assente per malattia, ha inviato i suoi saluti) assieme al
prof. Nino Pulvirenti scopritore e mecenate di tanti giovani che sono passati sotto la sua “tutela” anche nella costituzione dell’Orchestra GIOIA, complesso che sta ottenendo continui successi. Tutti i pezzi suonati da
Alexander Toscano, Valerio Vittorio Riggi e Antonino
Cannavò (segnatevi quest’ ultimo nominativo, ne risentiremo parlare) e cantati sono stati applauditissimi: particolare interesse ha suscitato, soprattutto per la giovanissima età (16 anni), il giovane norvegese (trapiantato in
Italia subito dopo la nascita) Alexander Toscano. Da sottolineare anche la bravura del soprano Luana Belfiore
che è stata accompagnata al piano, nelle sue esibizioni,
dal M°Alessandro Riggi.. Un’altra serata dedicata all’Alta
Cultura nella prestigiosa agenda dell’Accademia.
T.C..
La Bonanno Editore celebra il cinquantesimo anniversario della sua fondazione, contrassegnata dall’impegno per la diffusione della cultura in Italia e per la valorizzazione del patrimonio culturale, storico e sociale
della Sicilia, ponte culturale tra il bacino del
Mediterraneo e l’Europa Nata agli inizi degli anni ’60 la
Bonanno Editore si è imposta nel panorama culturale
nazionale per il forte impegno nel campo della storia del
Risorgimento. Autori quali Ghisalberti, Spadolini,
Frosini, Romeo hanno fatto da volano per l’affermazione della casa editrice. Oggi i libri della Bonanno Editore
sono presenti nelle librerie della penisola per rappresentare il costante impegno per la diffusione culturale
che rappresenta la vocazione originaria della casa editrice, adesso consacrata dal plauso di esponenti della
cultura nazionale. L’impegno continua, tanto nel campo
storico quanto in quello politico-sociale e letterario, con
una forte caratterizzazione nell’ambito degli studi sociali. Da diversi anni la Bonanno collabora con numerose
Università nazionali ed è l’editrice di riferimento del
DAPPSI (Dipartimento di Analisi dei Processi Politici,
Sociali e Istituzionali) e del Dipartimento di Processi
Formativi dell’Università di Catania. RingraziandoVi per
la cortese attenzione, porgo cordiali saluti.
Dott. Alfio Grasso
Ufficio Stampa Bonanno Editore
Questo l’invito che il cortesissimo dott. Grasso,
dell’Ufficio Stampa di “Bonanno editore” ci invia per
la serata del 26 Novembre c.a., a Catania, Palazzo
della Cultura di via Vittorio Emanuele... Poiché
siamo accecati da “becero campanilismo” non
abbiamo ritenuto “utile” partecipare alla glorificazione di un evento non di Acireale, augurando, nel
contempo, all’unico acese della editrice rimasto
(Mauro Bonanno) , le migliori fortune in campo editoriale. T.C.
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Sabato 4 Dicembre 2010
LA LIBRERIA DI AKIS
Polemiche post-unitarie:
l’istituzione del Liceo Classico Statale “Gulli e Pennisi” ad Acireale
“Poesie” di Giacomo Trovato
Promossa dall’Università Popolare Giuseppe Cristaldi
ha avuto luogo una serata commemorativa del poeta
acese Giacomo Trovato, a dieci anni dalla morte. La
professoressa Camilla Strano presidente della U.P. ha
aperto l’incontro esaltando l’iniziativa dei figli del Poeta,
Felice, Franco e Bruno, che con la pubblicazione del
libro “Poesie” hanno sottratto alla polvere del tempo
composizioni ancora vive, palpitanti nella loro attualità.
All’intervento successivo del figlio Felice che ha ricordato la figura del genitore, ha fatto seguito quello del
prof. Alfio Rapisarda, amico del poeta, che ha curato la presentazione del libro. Il
Rapisarda ha tratteggiato la figura del Trovato, come uomo signorile, piacevole nel
conversare e dotato di grandi doti umane. Ha, poi, evidenziato come le sue composizioni si caratterizzino per leggerezza, profondità e capacità di trasmettere
“immediatamente e felicemente le sue ansie, le sue malinconie, il suo estro vivace, le sue garbate ironie”. Parte delle poesie che compaiono nel libro sono state
lette e interpretate con maestria dagli attori dell’associazione culturale “Quelli del
settimo” Melina Caudullo, Camillo Greco e dal commediografo Domenico
Platania. La serata, che ha registrato una grandissima partecipazione di pubblico ed intensi momenti di emozione,
è stata impreziosita dalle musiche delle maestre Simona Postiglione e Caterina Longhitano, rispettivamente al violino ed al violoncello.
Corrado Patti
Santa Maria la Stella e la sua storia
Ogni collettività, piccola o grande, antica o recente, ha una storia che scandisce il suo
percorso. La comunità di Santa Maria la Stella è stata piccola (quasi minuscola fino a
pochi decenni fa) ed adesso è molto grande, antica nelle sue origini ma con uno sviluppo recente. Bisognava quindi rimettere ordine nello scandire le sue tappe, ricostruendone i passi. Ci ha pensato il parroco, Don Salvatore Coco, che ha presentato lo scorso 7
novembre la pubblicazione “Storia di una Comunità”, un agile ma ricco volumetto di 74
pagine dove alla parte narrativa degli accadimenti ne seguono una documentaristica ed
una fotografica. In copertina la recente tela ad olio “S. Maria la Stella” di Francesca
Tropea. La frazione è divisa tra i comuni di Aci Sant’Antonio ed Acireale, nel cui territorio è ricompresa la piazza, principale luogo di incontro dei residenti. Padre Coco inizia
raccontando il suo ricordo d’infanzia della borgata, che lo colpì soprattutto per le dimensioni da miniatura della chiesa e della piazza. Quindi una descrizione del territorio, che
ricadeva dentro il Bosco di Aci, parte nella pertinenza Mantello e parte (l’odierna zona
Tropea) in quella Lavinaro. A Santa Maria la Stella vi è la più importante testimonianza
di quel Bosco di Aci originariamente esteso per tremila ettari. Alla fine del XVIII secolo la contrada era percorsa da
un sentiero impervio che dai Monti Rossi, da Fleri e Trecastagni arrivava attraverso Piano San Giovanni ai centri di
Acireale, Aci Catena ed Aci S. Lucia. Prima del cosiddetto passo Malovrio vi era un’edicola a tre mura in cui era
affrescato un dipinto che raffigurava i Re Magi in adorazione al Bambino Gesù in braccio alla Madonna sul cui capo
splendeva una stella. Era un edicola come tante se ne trovavano lungo i sentieri del bosco, che però diede il nome
alla contrada. Il Bosco venne concesso in enfiteusi a dei contadini che si costruirono le case e che impiantarono
alcune coltivazioni, tra le quali la vite ed il ficodindia. L’attuale chiesa, che fu inaugurata dal Vescovo del tempo,
Mons. Evasio Colli, il 29 giugno 1932, fu progettata dall’architetto del Vaticano, Mons. Spirito Maria Chiappetta,
autore tra l’altro della Basilica nuova di Cascia (Perugia) e dell’allargamento del Santuario di Pompei (Napoli).
Padre Coco scrive che la chiesa “costituisce uno dei rari esempi di Gothic Revival nel panorama siciliano dominato da architetture tardo-barocche o neoclassiche”. La chiesa venne eretta canonicamente Parrocchia l’8 settembre
1935. L’Autore narra poi dei parroci e delle loro opere, iniziando dal primo, il sac. Rosario Leonardi Papa. Dopo di
lui gli altri sono stati mons. Paolo Randazzo, don Santo Urso, don Francesco Panebianco, don Giovanni Cosentino,
don Vincenzo Finocchiaro, don Carmelo Sciuto e, dal 7 settembre 2009, don Salvatore Coco. Tra le manifestazioni di rilievo il festival canoro per bambini “La Stella d’Oro”, che si svolse dal 1962 al 1975 (ripreso solo nel 2007) ed
il “Presepe degli Antichi Mestieri”, iniziato nel 2002 per volontà di padre Sciuto. Don Coco accenna anche alla
Cappella di San Lorenzo al Calvario, inaugurata il 10 agosto 2004, ed all’Oratorio all’aperto intitolato alla Madonna
di Fatima ed a San Pio da Pietrelcina, aperto il 10 agosto 2009 al termine del parrocato di don Sciuto. Nella parte
conclusiva spazio all’associazione “Stella d’Oro” ed all’auspicio della nuova chiesa che sorgerebbe accanto a quella esistente. Nella sezione relativa ai documenti è da menzionare la ristampa della raccolta di poesie “Per l’Erezione
della nuova Chiesa di S. Maria la Stella” di Vincenzo Grasso, stampata in occasione dell’apertura dell’edificio di
culto ed offerta al Vescovo Mons. Evasio Colli, che da lì a qualche giorno avrebbe lasciato la Diocesi per andare a
Parma. Don Salvatore Coco, nativo di Ficarazzi (Aci Castello), ordinato presbitero nel 1976, ha svolto il suo ministero sacerdotale a Cosentini dal 1978 al 1992 e poi anche a Linera dal 1985 al 1992, fin quando viene nominato
arciprete della parrocchia San Giovanni Battista e parroco della parrocchia di Santa Maria la Nova, entrambe di Aci
Trezza. Attualmente è parroco di Santa Maria la Stella, canonico della Basilica Collegiata San Sebastiano di
Acireale e direttore dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della Diocesi acese. Ha pubblicato “La nascita della parrocchia di Acitrezza” nel 1999, “A te venni Acitrezza” nel 2007 insieme a don Giovanni Mammino ed “Ultimo banchetto a Trezza” nel 2009. Da ricordare anche il saggio “Le origini di Linera” apparso su Zetesis, rivista del Liceo
Classico “Gulli e Pennisi”, nel 1989.
Rodolfo Puglisi
Lionardo Vigo, nella sua qualità
di ispettore regio, si era adoperato sin dal 1861 per l’istituzione
ad Acireale del Ginnasio statale
e lavorò per predisporre il programma dell’ordinamento e degli
studi, che tenessero conto dei
bisogni culturali in rapporto ai
quali potevano essere individuati
i contenuti. In prospettiva il Vigo
prevedeva l’istituzione del liceo
classico e di un convitto.
Giambattista Grassi Bertazzi,
docente
di
Filosofia
nell’Università di Catania, nativo
di Acireale (1867) e convinto
antidogmatico, così si espresse
su Lionardo Vigo: “Come ispettore delle Scuole del Circondario di Acireale si dié a dirozzare il paese, suscitando l’amore all’istruzione nazionale, alle lettere, alla cultura laica malveduta tanto da quei
padri puzzolenti che erano avversi al nuovo ordine delle
cose … E da quest’anno in poi fino alla morte tutte le
sue cure furono dirette a dare educazione civile ad una
terra dove gli uomini per una triste necessità sembrano
essere nati per vegetare soltanto”. L’intento di Vigo di
istituire il liceo classico trovò seri ostacoli. Innanzitutto
bisogna ricordare che con l’inizio dell’attività della
Diocesi di Acireale fu nominato primo vescovo Mons.
Gerlando Maria Genuardi (Agrigento 1839-Acireale
1907), giovane e battagliero, che volle incrementare la
presenza e il ruolo della cultura cattolica attraverso l’istituzione di scuole confessionali, a garanzia della
morale e della fede. Nel 1881 riuscì a fare aprire il seminario, che formò i novelli sacerdoti con forte spirito di
fede e con solida preparazione teologica. L’apertura di
un Liceo Classico Statale avrebbe portato il libero pensiero, compreso quello ateo, in cattedra e senza alcuna
possibilità di controllo e supervisione ecclesiastica. Egli
voleva contrapporre qualche istituto con tutti gli indirizzi
delle scuole superiori, come egli scrisse, “soggetto alla
nostra giurisdizione e vigilanza”. Criticava inoltre il ginnasio e la scuola tecnica statali già esistenti perché
instillavano nei giovani dogmi irreligiosi e facevano leggere libri cattivi. Il mondo cattolico acese temeva di perdere la propria egemonia culturale. Il Vigo era convinto,
invece, dell’assoluta necessità della sua apertura non
solo per motivi ideologici e/o politici, ma anche per agevolare la frequenza di coloro che sarebbero stati
costretti altrimenti a recarsi in altre città con grande
dispendio di risorse finanziarie delle famiglie. I benemeriti acesi Erasmo Pennisi e il canonico Giuseppe Gulli
nei rispettivi testamenti del 1742 e del 1745 lasciarono
buona parte dei loro beni per l’istituzione ad Acireale di
un collegio degli studi diretto dai Gesuiti oppure dai
Teatini o, in ultima ipotesi, dovevano essere destinati a
Santa Venera. Il re di Napoli Ferdinando IV con dispaccio del Tanucci del 3 novembre 1767 espulse dalla
Sicilia i Gesuiti e le rendite passarono allo Stato, che
aprì l’8 marzo 1801 la Regia Accademia degli Studi nella
casa del barone Giovanni Musmeci. Come sappiamo,
l’Accademia fu chiusa nel 1860 e al suo posto nel 1861
fu istituito il Regio Ginnasio, che
rimase autonomo fino al R.D. del
5 ottobre 1884, che istituì il Liceo
Classico “Gulli e Pennisi”. “Nel
nome del nostro Liceo – scrive C.
Cosentini – c’è dunque il segno
della matrice della cultura acese
antica – quella ecclesiastica – e
in pari tempo il progresso. I beni
che Gulli e Pennisi avevano
destinato alla fondazione di una
scuola diretta da religiosi, erano
adesso patrimonio dello Stato,
che apriva scuole laiche!”. Nel
1868 i locali dell’ex convento
domenicano dell’attuale via
Marchese di Sangiuliano vennero ceduti al Municipio di Acireale
ai sensi della legge 7 luglio 1866, art. 20. L’edificio fu
modificato a partire dal 1869 e vi trovarono sistemazione inizialmente la scuola elementare al pianterreno e la
Regia Scuola Tecnica al primo piano. Nel 1884 i locali
vennero rivendicati dall’on. Giambartolo Romeo quale
eredità Gulli e Pennisi. La cerimonia solenne dell’inaugurazione avvenne il 14 marzo 1885 nel gran salone del
Palazzo di Città, alle ore 11 e 30 “nella fausta ricorrenza del genetliaco di S.M. il Re”. Il periodico locale “La
Patria” il 21 marzo 1885 dedicò la prima pagina all’evento dell’inaugurazione con la descrizione analitica
della cerimonia, compresi i discorsi pronunciati per l’occasione. Promotore instancabile dell’apertura del Liceo
era stato l’on. Giambartolo Romeo, avvocato acese e
deputato al Parlamento nazionale dalla XIII legislatura
del 1876 e per quattro legislature consecutive fino alla
morte nel 1887. All’inaugurazione ufficiale intervennero
molte autorità. Mancava ( e non a caso) il vescovo
Mons. Genuardi, che non aveva condiviso tale istituzione e anzi aveva sollecitato l’istituto San Michele qualche
anno prima a provvedere all’apertura di un Ginnasio
Liceo, che fu effettivamente attivato nel 1881. In esso i
Padri “riservavano particolare cura all’insegnamento
della filosofia, che era tenuto dallo stesso padre
Antonino Licciardello, per far sì che i giovani fossero illuminati e non avvelenati (si diceva così allora) dal pensiero moderno” (C. Cosentini). Il San Michele si dispose
a chiudere il suo Liceo soltanto dopo che ricevette assicurazione da parte del Ministero della P.I. – tramite i
deputati locali, il già citato Romeo e Michele Grassi
Pasini (Acireale 1830-1913), che pure erano di parte
liberale, che nel nostro Liceo si sarebbe provveduto
all’insegnamento della filosofia “in modo da dare affidamento e garanzia per la tutela dei principi religiosi e
morali”. L’aria anticlericale che in Italia si respirava, non
impediva che per Acireale si dettassero apposite prescrizioni di salvaguardia a favore della Chiesa (C.
Cosentini). Vennero ad insegnare docenti nominati dal
Ministero provenienti da diverse città italiane, che contribuirono a svecchiare la cultura facendola uscire dal
provincialismo.
Giovanni Vecchio
Ricordato nel IV Circolo Didattico il filosofo e pedagogista acese Gino Ferretti
In occasione del 130 anni dalla
nascita e dei 60 della morte, è
stato ricordato il filosofo e pedagogista Gino Ferretti lo scorso 26
novembre nel corso di una cerimonia ”nel “Plesso Ferretti” del IV
Circolo Didattico “L. Sciascia” di
Acireale, dove ha sede la direzione didattica. L’incontro, animato
da canti e recite dei bambini e
partecipato dai genitori, è stato
introdotto dalla dirigente scolastica dr. Lucia Palazzo, a cui ha
fatto seguito l’intervento dell’assessore alla P.I. prof.ssa Nives
Leonardi e la relazione del preside Giovanni Vecchio, che ha illustrato la figura e l’opera del
Ferretti, nato e vissuto ad Acireale
fino all’età di 14 anni, quando,
morta la madre, si trasferì prima a
Firenze, poi a Roma per riapprodare in Sicilia quale docente
nell’Università di Catania dal
1922 al 1929 e successivamente
in quella di Palermo fino al 1950,
anno della sua morte all’età di 70
anni. Passato dall’attualismo gentiliano al fenomenismo estetico, fu ispiratore del rinnovamento della scuola in Italia e precursore dell’educazione alla
creatività. Alla fine della cerimonia, un quadro raffigurante Ferretti è stato portato dagli alunni in festa nell’atrio della
scuola, dove è stato collocato ufficialmente a ricordo della giornata e per perenne informazione per tutti. Nel pomeriggio gli insegnanti del Circolo hanno partecipato ad un seminario di studi su Gino Ferretti nella Facoltà di Scienze
Politiche di Catania, dove la prof.ssa Paolina Mulé, docente di Pedagogia generale e sociale nell’Ateneo catanese,
ha svolto un’ampia relazione con spunti di riflessione e di ulteriore approfondimento sulla poderosa opera filosofica
e pedagogica dell’illustre acese.
G .
Una scuola ad Herat per i bambini afgani costruita dalla Fondazione “Maria Grazia Cutuli”
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Lo scorso 20 novembre a Santa Venerina si è svolta la
cerimonia di premiazione della VI edizione del “Premio
Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli”,
organizzata dalla Fondazione “Cutuli” onlus, presentata da Franco di Mare, alla presenza di esponenti della
cultura (storici, registi, giornalisti …), delle istituzioni e
di diversi rappresentanti della famiglia Cutuli, nonché
di un pubblico motivato e attento. All’inizio della manifestazione l’arch. Mario Cutuli, presidente della
Fondazione e fratello di Maria Grazia, la giornalista
uccisa in Afganistan il 19 novembre 2001, ha presentato la stessa Fondazione, nata tre anni fa con tre primari progetti riguardanti un “Corso di perfezionamento
in giornalismo per inviati in aree di crisi”; l’organizzazione del “Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia
Cutuli” e la costruzione di una Scuola ad Herat, in Afghanistan. Maria Grazia, nei suoi servizi dalle zone più a rischio
del mondo aveva sempre raccontato la difficile vita dei bambini. Questo il motivo principale dell’iniziativa di costruire una scuola, intitolata a Maria Grazia, moderna e funzionale, rispettosa dei valori locali, tenuto conto anche del
fatto che i bambini di quel villaggio afgano attualmente studiano “in una struttura che di notte ospita le pecore dei
pastori e di giorno i figli degli stessi pastori”. La prima pietra è stata posta il 16 giugno scorso. In funzione di un preciso programma pedagogico, questa scuola si sta costruendo appositamente con una alternanza di spazi vuoti e
pieni. Il colore blu, altro elemento importante, ha il significato simbolico della forza e della pace. L’immagine esterna, compatta e chiusa, dà un senso psicologico di tranquillità ma soprattutto di sicurezza. I giardini, anch’essi ben
studiati, verranno usati come spazio ricreativo. La Provincia Regionale di Catania si è impegnata a realizzare in
aggiunta, a proprie spese, un campetto di calcio, mentre durante la cerimonia del Premio il geom. Andrea Vecchio,
il presidente dell’ANCE Sicilia, ha annunciato che la sua organizzazione si farà carico della costruzione della biblioteca. Credere in ciò per cui ha perso la vita Maria Grazia Cutuli è la forza di tali iniziative svolte in un paese in cui la
volontà e la speranza di vedere la pace si inizia a realizzare concretamente a “piccoli” passi, come appunto questa
scuola che potrà ospitare fino a 600 bambini e verrà inaugurata nel mese di marzo 2011. Nhora Caggegi
4
AKIS
Sabato 4 Dicembre 2010
Per divertirsi e sorridere insieme…..
Pienone nelle due repliche giornaliere e grande divertimento assicurato.
“U malandrini”, in scena con la compagnia del Teatro Stabile di Gravina,
al Turi Ferro per la stagione di “Quelli
del 7°” , ha registrato un particolare
successo con la regia di Franco
Torrisi.; applausi a scena aperta,
ripetuti e continui, hanno gratificato
gli ottimi attori che hanno aperto la
stagione 2010/2011. Il prossimo
spettacolo “E’ domenica. Silenzio.
Grazie!” del brillante commediografo
Domenico Platania- autore e registasi gioca in casa, questa volta, con la
compagnia di “Quelli del 7°”, il 22 di
Gennaio del prossimo anno: Cola
Palilla, protagonista della commedia,
ce la mette tutta per trascorrere la
domenica serenamente, Ma alcuni
singolari personaggi invadono a
forza il suo sospirato riposo, rendendo tale giorno insolito e paradossale. . Un
altro successo assicurato.
NUOVA SEDE
ACIREALE - C.so Italia, 18 a-b
Seduta pubblica dell’Accademia Gioenia di Catania.
Il Direttore dell’I.R.M.A. relaziona alla prestigiosa
Accademia Gioenia di Catania.
I lavori sono iniziati con la relazione del
presidente Prof Giorgio Montaudo che ha
introdotto l’interessante e completa dissertazione del prof. Renato Cristofolini sul vulcanologo Sartorius Von Waltershausen, lo
stesso Presidente ha effettuato un dettagliato escursus storico sugli Istituti Chimici
a Catania ed una pregevole relazione sul
“complesso attivato”. Ha fatto seguito la
relazione della dott.ssa Maria Angela
Cosentino su una nuova tecnica di veicolazione transcutanea dei farmaci che utilizza
il brevetto del Prof. Nino D’Africa oggi in
uso presso l’Istituto I.R.M.A. ed ha chiuso i lavori la prof.ssa S. Pulvirenti
che ha relazionato sull’Orto Siculo dell’Università di Catania descrivendone
la storia scientifica e l’assetto attuale. Nel contesto delle relazioni vi è stata
quella del direttore dell’Istituto I.R.M.A. di Acireale dal titolo La medicina di
Laboratorio nell’era delle scienze “omiche”. Genomica, Epigenomica,
Proteomica, Trascrittomica Glicomica, Metabolomica, Lipidomica,
Ossidomica sono termini che si sentono sempre più spesso e dei quali non
si comprende il significato. In tale contesto di “marasma semantico” anche
i medici si sentono smarriti ed avvertono una sorta di disorientamento. Negli
ultimi trent’anni la medicina di laboratorio è radicalmente cambiata: dalla
pipetta manuale agli autoanalizzatori robotizzati ed alle tecniche di biologia
molecolare. Spettrometria di massa, nanotecnologie dei microarray e una
miriade di nuove procedure diagnostiche frastornano il medico e confondono il paziente. Partendo dalla “Medicina di laboratorio nell’era delle scienze
omiche” che è stata egregiamente trattata dal direttore scientifico
dell’Istituto I.R.M.A. di Acireale Giovanni Tringali nella seduta pubblica
dell’Accademia Gioenia è stata rimarcata l’importanza della comunicazione
ed il successo che sta riscuotendo il progetto “Medicina di laboratorio per
tutti”. Si tratta di un progetto che l’Istituto sta portando avanti da alcuni mesi
e che sta riscuotendo notevole interesse tra i medici e molto gradimento tra
i pazienti. Il termine Medicina di Laboratorio è stato recentemente attribuito
alla patologia clinica dal prof. Angelo Burlina e l’importanza di questa branca della medicina è stata rimarcata dal Royal College of Pathologists del
Regno Unito il quale l’ha denominata “la scienza nascosta che salva le
vite”. Tuttavia, vi è una rilevante criticità in questa disciplina medica consistente nella sua scarsa visibilità per il medico di base che conosce solo una
piccola parte di questo sconfinato comparto della medicina e per gli amministratori che erroneamente ritengono l’attività di laboratorio clinico-diagnostico sia esclusivamente limitata ad una sterile procedura di pigiamento di
pulsanti e di trasmissione di dati. Nell’edizione del 2002 del Pathology
Modernisation si afferma che il 60 – 70% delle diagnosi è basato sulla patologia clinica e nel recente The Carter Report del 2007 si ribadisce addirittura che la Medicina di Laboratorio influenza l’80% delle decisioni cliniche.
In Sicilia il decreto 30 settembre 2005, pubblicato sulla GURS n° 2 del 13
gennaio 2006 fornisce prova indiretta dell’inappropriato utilizzo della medicina territoriale e quindi anche della medicina di laboratorio dato che nella
Regione siciliana è cresciuta sempre più la tendenza al ricovero per patologie acute che potrebbero essere trattate ambulatorialmente o domiciliarmente. Infatti il decreto riporta un notevole incremento del tasso di ospedalizzazione che dal 177‰ registrato nel 1996 è arrivato fino
al 261‰ nel 2004. Si deve
anche dare atto che nel corso
dell’ultimo ventennio si è assistito sempre più ad un divario
tra le conoscenze del medico
di base e i veloci progressi
della medicina di laboratorio
che con le tecniche di biologia
molecolare ha subito un’accelerazione tale da essere alla
portata solo di pochi addetti ai
lavori. In pratica oggi la realtà
della medicina di base si è
pressoché scollata dalla realtà
del laboratorio clinico e queste realtà si collocano su piani
differenti con livelli di comunicazione molto scarsa. Oggi
tra i compiti della medicina di
laboratorio la comunicazione e l’informazione costituiscono una prerogativa essenziale di questa disciplina ed è proprio questa prerogativa che sta
alla base del progetto “Medicina di Laboratorio per tutti” attivato da alcuni
mesi presso l’Istituto acese per rendere comprensibile questa vasta e complessa branca della medicina.
A cura dell’Ufficio Stampa dell’I.R.M.A.
ARENA EDEN - Ricordi del passato
Entrando per l’ingresso principale della villa Belvedere e dirigendosi verso
un vialetto in discesa a destra, dopo una breve camminata si arriva all’Arena
Eden. Questo edificio, in stile moresco, ospitò agli inizi del secolo scorso, un
teatro dove si tenevano concerti ed operette; nel 1905 venne utilizzato come
cinema per la proiezione della prima pellicola cinematografica ad Acireale.
Il locale, decorato in modo stravagante, venne realizzato dal cav. Neddu
Modò Mauro nel 1901 ed inizialmente vide l’apertura di un “Cafè Chantant”,
visto il successo che esso ebbe, il Comune lo trasformò nel 1903 in teatro
con ordine di palchetti e con annesso ristorante di tocco esotico. Per un lancio opportuno il teatro venne dato in gestione per dieci anni all’impresario
Turi De Maria, a condizione che il gestore salvaguardasse la moralità e il
decoro del pubblico. De Maria, ottenuto l’affidamento non tenne conto della
condizione contrattuale. Per tale motivo, il locale si fece una certa fama di
spregiudicatezza a causa di alcuni spettacoli di varietà. Il palcoscenico
venne inaugurato il 20 giugno 1903 con la rappresentazione della commedia “Miseria e Nobiltà” di Edoardo Scarpetta, messo in scena dalla compagnia teatrale napoletana “Scelzo”. L’arena, rimase in funzione saltuariamente come cinema fino al settembre 1970, quando fu chiuso in maniera
definitiva e destinato ad essere un rudere storico così come oggi lo vediamo. Attualmente l’Arena Eden versa in condizioni di degrado. Infatti, si nota
la struttura esterna fatiscente, i graffiti fatti dai soliti incivili e la sporcizia tutta
intorno. Come è risaputo la città di Acireale è a vocazione turistica ed è chiaro che la riapertura della suddetta arena, permetterebbe di avere un locale
polifunzionale a disposizione, in quanto in esso si potrebbero organizzare
manifestazioni culturali per la cittadinanza e per i forestieri, che sarebbero
uniche visto la cornice del più importante polmone verde di Acireale. Tali
eventi potrebbero rianimare la villa e stimolare l’apertura di punti di ristoro e
di bancarelle di souvenirs, in una città che da questo punto di vista deve crescere. Per quanto riguarda il recupero di questa struttura, esiste un’idea che
rientra nel più ampio progetto di riqualificazione della villa Belvedere, già
finanziato dalla comunità europea. Da parte di molti acesi, c’è l’auspicio che
il citato progetto entri al più presto nella sua fase operativa, affinché la città
con il restauro di questo luogo possa avere un suggestivo e storico spazio
di aggregazione culturale
Davide Sirna
AKIS
Sabato 4 Dicembre 2010
ISTITUTO MAGISTRALE STATALE
“REGINA ELENA”
AD INDIRIZZO SPERIMENTALE
LINGUISTICO, SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO
E SCIENZE SOCIALI
L’integrazione dei disabili
Nel corso degli anni, il team dei docenti di sostegno è riuscito ad
attrezzare un laboratorio dedicato ad attività di manualità artistica
rivolto a gruppi integrati di alunni diversamente abili e tutor delle
rispettive classi. Le attività di laboratorio consentono la presa in
carico dell’alunno diversamente abile da parte di tutto il team dei
docenti, con la creazione di una vera e propria comunità educante,
favorendo così l’integrazione e la socializzazione in un contesto più
ampio rispetto a quello del gruppo-classe. Le attività mirano in
primo luogo a far emergere potenzialità sconosciute non sempre
esplorabili nell’ambito ristretto della classe, favoriscono il potenziamento di un pensiero ordinato, facendo comprendere che ogni tecnica è il risultato di una sequenza non casuale di operazioni mentali (ideazione, progettazione…) e manuali. In laboratorio si impara
facendo e, soprattutto, si impara a vivere la scuola come luogo di
benessere e gioia, nel quale è possibile maturare di giorno in giorno successo formativo. Fra le varie attività proposte, ricordiamo la
lavorazione della ceramica, il decoupage e il riciclaggio artistico
attraverso il quale, materiali di scarto e di recupero tornano a nuova
vita trasformandosi spesso in piccole opere d’arte che invitano la
comunità scolastica a riflettere sulle problematiche ambientali ed il
consumo critico.
I progetti Comenius
Da diversi anni la nostra scuola promuove i progetti Comenius, essi
sono partenariati tra scuole europee su temi di diversa natura e
comprendono anche le visite all’estero. Tutte le attività sono finanziate dall’agenzia europea LLP, pertanto i nostri alunni hanno la
possibilità di vivere esperienze internazionali senza spese. Le scuole con cui abbiamo collaborato sono in Gran Bretagna, Polonia,
Lituania e Bulgaria. Attualmente abbiamo in corso 2 progetti, uno in
lingua Inglese e uno in lingua francese con Ungheria, Spagna,
Turchia, Grecia e Romania che dureranno ancora 2 anni.
Grazie a tali collaborazioni ogni anno si recano all’estero circa 15
studenti e 6 insegnanti, ma diverse classi hanno la possibilità di
conoscere e ospitare studenti stranieri. Inoltre, grazie a tali progetti, la nostra scuola ha ottenuto un finanziamento per far svolgere tre
mesi di studio in Francia a 6 studenti. L’esperienza, iniziata a settembre si sta rivelando altamente formativa per i primi 3 studenti, e
sarà altrettanto interessante per gli altri 3 che partiranno a gennaio.
Il liceo di Nantes con cui stiamo collaborando intende continuare
questa esperienza anche per il prossimo anno. Grazie ai progetti
Comenius di partenariato e di Mobilità Individuale la nostra scuola
può offrire interessanti esperienze di scambio e di amicizia internazionale.
Il Liceo “Regina Elena” opera in un territorio ricco
di storia e di tradizioni socio– culturali come quello delle “TERRE DI ACI”, consapevole delle tante
difficoltà in cui le giovani generazioni si trovano a
dover scegliere, progettare e agire; si fa promotore di una serie di iniziative formative perché gli studenti acesi, delle frazioni e dei comuni limitrofi
possano ricostituire quell’unità perduta nella complessa rete della società moderna, tra il proprio
progetto di vita ed il tessuto dei valori, delle strutture istituzionali, delle agenzie economiche e culturali del proprio territorio. I docenti del “Regina
Elena” credono nelle capacità operative degli studenti e nelle attività formative della scuola. Avvertono le resistenze degli studenti e delle famiglie
a comprendere il significato sociale e culturale della riforma, e per questo
motivo si sono attrezzati sul piano didattico e metodologico allo scopo di:
• ridurre lo svantaggio scolastico degli alunni provenienti da ambienti culturali carenti;
• intervenire sulle carenze cognitive, logiche, comunicative degli alunni;
• offrire contenuti stimolanti e formativi;
• intervenire per promuovere il superamento delle carenze nel metodo di
studio;
• fornire puntuali informazioni sui problemi del mondo circostante;
• promuovere una pratica sportiva adeguata alla prevenzione ed al recupero funzionale;
• favorire e diversificare i rapporti scuola – famiglia;
• accogliere e promuovere l’integrazione dei diversamente abili.
La comunità scolastica si dilata fino ad abbracciare le esigenze formative “permanenti” dei familiari degli studenti e di tutti coloro che per interessi, età, provenienza socio – culturale, necessitano di una ridefinizione
del loro sistema culturale, dei loro profili professionali e degli standard di
qualità della loro vita. Le risorse sono fondamentalmente quelle umane
rappresentate dagli studenti, dai docenti e dal personale A.T.A. Obiettivo
generale dell’Istituto è lo sviluppo dell’autonomia e dell’indipendenza degli
allievi, migliorando nell’alunno il suo livello di aspirazione generale, motivandolo al “successo scolastico” in un clima di accettazione e di conoscenza di sentimenti positivi sia nei confronti di se stesso sia nei confronti degli altri.
Si indicano, inoltre, i seguenti obiettivi generali:
• educazione al senso di responsabilità morale, sociale e politica;
• realizzazione del diritto all’apprendimento;
• sviluppo delle capacità espressive e creative e delle attitudini personali,
• formazione metodologica ed organizzativa;
• capacità di lavorare individualmente ed in gruppo;
• formazione di una mentalità scientifica;
• acquisizione di una mentalità aperta, che consenta di passare dall’apprendimento della lingua, all’uso dei linguaggi formalizzati.
Il “Regina Elena” comprende tre Licei:
LICEO LINGUISTICO
Il Liceo Linguistico ha come punto qualificante di aggregazione culturale
il “linguaggio” inteso come comunicazione e condizione prima della vita
relazionale. Il titolo conseguito dà la possibilità di potersi inserire nel
mondo del lavoro a qualsiasi livello proprio perché in una Europa senza
“frontiere” è necessario conoscere diverse lingue per poter proficuamente fruire di sbocchi professionali nuovi.
Il Diploma di Liceo Linguistico consente l’accesso:
• a tutte le facoltà universitarie
• ai corsi di specializzazione nel settore del turismo, delle pubbliche relazioni, per attività di interprete
Il diploma permette, inoltre, l’inserimento nel mondo del lavoro dando una
competenza linguistica adeguata alle nuove esigenze del commercio, del
turismo e della corrispondenza con l’estero, ma anche interna in una
Nazione che fa parte dell’Europa a tutti i livelli. Tre lingue straniere sono
obbligatorie, unitamente all’asse culturale di grande dignità formativa. La
“vocazione” europea del liceo non va ricercata semplicemente nell’insegnamento dell’inglese, del francese, del tedesco, dello spagnolo, ma nella
speciale capacità con cui gli orizzonti linguistici “altri” si schiudono sulle
esperienze didattiche più avanzate e più coinvolgenti (cooperative learning, strategie metacognitive, stage, scambi culturali e gemellaggi).
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
Il percorso del liceo delle scienze umane è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali. Si prefigge come obiettivo quello di
formare un soggetto capace di approfondire e sviluppare le conoscenze e
le abilità e maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. E’ volto al raggiungimento della
padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine
nel campo delle scienze umane. Il Liceo delle Scienze Umane si caratterizza per l’attenzione al tema umanistico e al ruolo dell’individuo nel contesto culturale del terzo millennio. Infatti, pone al centro lo studio dell’uomo nelle sue dimensioni: personale, sociale e storico-culturale.
Il Liceo delle Scienze Umane offre vari sbocchi professionali:
- Accesso a tutte le facoltà universitarie
- Specializzazioni in settori attinenti all’area pedagogico-sociale;
- Studi universitari e/o professioni attinenti all’area socio-formativa (
Scienze della Formazione, Psicologia, Sociologia, Assistente Sociale,
Educatore Professionale);
- Studi universitari e/o professioni attinenti all’area socio-sanitaria (
Scienze Mediche e Infermieristiche, Logopedia, Fisioterapia, Radiologia,
Operatore Paramedico, Puericultrice);
- Inserimento nel mondo del lavoro nell’ambito dei servizi alla persona,
della ricerca sociale e delle pubbliche relazioni all’interno delle istituzioni.
5
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE
“LA SCUOLA PER LO SVILUPPO”
PIANO NUM. A00DGAI/3760 del 31/03/2010 ANNUALITA’ 2010/11 - PROGETTI D-1-FSE2010-528/C-1-FSE-2010-1408
L’Istituto “Regina Elena” di Acireale partecipa anche quest’anno
all’obiettivo europeo “Competenze per lo sviluppo” realizzando, dal
mese di dicembre 2010 al mese di giugno 2011, 11 percorsi formativi che vedono impegnati i nostri studenti.
L’unione Europea, con la compartecipazione del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha, infatti, approvato
tutto il Piano Integrato degli Interventi progettato dal nostro Istituto
per il corrente anno scolastico.
LaborM@t Matematica
Tutor prof. V. Scudero
Ore: 30
Migliorare la padronanza linguistica dei giovani
Italiano
Tutor prof.ssa R. Barbagallo
Ore: 50
Apprendere en jouant Francese
Tutor prof.ssa M.C. Murabito
prof. A. Borgia
Ore: 50
Il testo cinematografico attraverso
la produzione di stereotipi mafiogeni
Educazione alla legalità /Cinema
Tutor prof.ssa A. Caltavuturo Ore: 50
Il filo di Arianna
Strategie di orientamento per l'autonomia
del lavoro.
Tutor prof.sse G. Conti e R. Pistorio Ore: 50
Dalla teoria alla pratica Chimica e Fisica
Tutor: prof. Giovanni Russo
Ore: 30
La Matematica tra realtà
e simulazione al computer
Matematica
Tutor: prof. V. Scudero
Ore: 30
Lavoriamo sul testo
Tutor: prof.ssa R. Nassisi
Ore: 50
L’attualità di Dante Alighieri
Tutor:
prof.ssa A.R. Chiarenza
prof.ssa R. Leotta
Ore: 50
Italiano
Italiano
Video e documenti servono all'apprendimento
dall'indagine al prodotto
Italiano / Cinema
Tutor: prof.sse R. Barbagallo e M.L. Fichera
Ore 50
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
OPZIONE ECONOMICO-SOCIALE
Il curriculum formativo dà spazio all’area giuridico-economica e storicoUnitarietà del sapere C.L.I.L. (Arte, Filosofia,
sociale. L’interpretazione dei fenomeni sociali e i metodi di analisi utilizzati
Fisica e Scienze in Inglese)
per l’osservazione sistematica di problematiche socio-economiche conTutor:
temporanee sono l’asse portante e innovativo dell’opzione. Questo liceo
prof.ssa G. Spina
fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi
ore: 50
afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, saranno in grado di:
• conoscere i significati, i metodi e le categorie interpretative messe a
Oltre la prima patente
Certificazione ECDL
disposizione
Tutor
delle scienze economiche, giuridiche e sociologiche;
Prof.ssa.G. Cimino
• comprendere i caratteri dell’economia come scienza delle scelte responProf.ssa C. D’Agata
sabili sulle risorse di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali,
finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura giuridica che
Ore: 30
disciplinano la convivenza sociale;
E-learning per la progettazione didattica
• saper identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici
e sociali e le istituzioni politiche sia in relazione alla dimensione nazionaDidattica e.learning
le ed europea sia a quella globale;
Tutor prof. S.Lizzio
• possedere, in una seconda lingua moderna, strutture, modalità e comOre: 50
petenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro
Comune Europeo di Riferimento. Il liceo offre conoscenze e competenze I Docenti Esperti, sia interni che esterni, selezionati con bando pubblirilevanti per la prosecuzione degli studi in tutte le facoltà universitarie, in co, sono tutti qualificati e con numerosi anni di esperienza nella Scuola
particolare:
Secondaria Superiore o nell’Università e con competenze certificate.
• Scienze Economiche
• Giurisprudenza
• Sociologia
• Scienze Politiche
• Cooperazione Internazionale
• Assistente Sociale
• Operatore Giuridico d’Impresa
• Informatica
• Comunicazione per la Finanza e l’Impresa
Il Dirigente Scolastico
Prof. Alfio Mazzaglia
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Sabato 4 Dicembre 2010
“….ti invito a rassegnare le dimissioni da assessore provinciale al Presidente Castiglione in attesa di
un chiarimento politico con lo stesso.”
Questa, nuda e cruda, la
comunicazione che l’on.le
Saverio Romano, (coordinatore nazionale del PID),
trasmette
a
Nello
Catalano, attuale assessore e vice Presidente
della Provincia e della
quale lo stesso ha anche
fatto partecipe i tantissimi
che hanno affollato la sala
dell’Orizzonte Hotel per la
conferenza stampa all’uopo convocata. In effetti
l’attesa era tanta, anche
perché le domande di
ognuno vertevano sulla
possibilità (o impossibilità) dello stesso Catalano
di restare al suo posto
(cosa auspicata da tutti!),
domande che hanno ricevuto solo una risposta:
Catalano, per il momento,
almeno, resta al suo
posto anche perché da
parte delle varie direzioni
che
si
accavallano
nell’UdC o nel PID o
nel….(vattela a pesca!)
riescono solo a non fare
chiarezza e lo testimoniano anche le assenze “vocali” degli esponenti acesi ( Basile, Primavera,
n.d.r.). Ma la cosa non ci meraviglia più di tanto. Siamo, purtroppo, ormai
abituati ai cambiamenti di fronte, alle amicizie (politiche) mandate a monte,
al non rispetto dei patti elettorali (Fini!), alle volgari calunnie verso esponenti
del Governo che fanno soltanto bene il loro mestiere (Mara Carfagna), al
bradisismo più sfrenato, alle scialuppe di salvataggio lanciate in mare …c’è
ormai ben poco da sperare. Il tempo sarà, forse, testimone benevolo del
comportamento dell’assessore Catalano (crediamo che abbia soltanto bene
operato) e lo prova l’affettuosità di amici e avversari politici (si, anche
“avversari” politici) che hanno partecipato
alla conferenza stampa! Conferenza stampa che ha registrato al tavolo dove normalmente siedono amici, galoppini e personaggi che a vario titolo sono legati al proponente l’incontro, solo la presenza del titolare
dell’evento, che ha ribadito, inoltre, di
“entrare” nel PID. Incontro, come dicevamo, molto partecipato e al quale ha fatto
seguito una “piccola” assemblea di protagonisti politici dei vari comuni vicini politicamente, ed affettuosamente, diciamo noi, al
Catalano. Probabilmente, al momento in
cui questo giornale sarà in edicola le cose
non saranno (o saranno?) cambiate….In
ogni caso seguiremo, con interesse, soprattutto per le ottime qualità del protagonista,
l’intera vicenda, fino alla fine. T.C.
Un tempo si credeva che i bradipi
vivessero unicamente sugli alberi di
Cecropia, ma studi recenti dimostrano che essi colonizzano almeno altre
96 specie vegetali: la credenza erronea derivava dal fatto che le Cecropia
sono molto comuni in Brasile, e quindi i bradipi vi si trovano più spesso
che in altri alberi.A differenza degli
altri mammiferi, i bradipi non sono
capaci di mantenere la temperatura
corporea costante: a causa di questa
caratteristica, che li rende simili ai
rettili, i bradipi vivono solamente in
ambienti temperati, umidi e a clima
mite tutto l'anno. Mentre i maschi
vivono per tutta la vita su un unico
albero, le femmine si muovono di
albero in albero una volta che il loro
cucciolo raggiunge la maturità sessuale, lasciando il loro vecchio albero
al figlio.La pelliccia del bradipo ha
una particolare caratteristica: essa
infatti è cosparsa da minuscole
alghe. Questo a causa dell'elevata umidità dell'ambiente in cui vive e
dei suoi movimenti molto lenti. In acqua, al contrario, il bradipo risulta essere un ottimo nuotatore. A questo punto ne sappiamo di più su
alcuni nostri politici che facilmente individuiamo!
Grafica: MP - 347 1433135
Leggiamo e scriviamo i geroglifici!
Sull'onda dello straordinario e inaspettato successo di partecipazione dell'anno scolastico precedente Al Liceo Scientifico «Archimede», diretto dal
Preside Lorenzo Marotta, è iniziato il 2° corso «Interlinguismo culturale:
Leggiamo e scriviamo i geroglifici», progetto che per la sua valenza didattica ed innovativa è stato inserito nel Piano dell’Offerta
Formativa. Una volta alla settimana, il prof. Santo Daniele
Spina, archeologo e cultore
della materia, segue i sessanta
studenti iscritti di tutte le classi
del biennio e del triennio. Il
corso di base, illustrato in
Power Point, ha il fine di impartire ai neofiti i principi della antica lingua geroglifica egizia, il
cui fascino, rimasto immutato
nei millenni, spinge i giovani ad
interessarsi ad una materia
così particolare.
AKIS
Convegno sulla “Sicilianità”
Al “F. Brunelleschi” di Acireale, si è tenuta l’ottava edizione del Convegno sulla “Sicilianità” sul tema
“Arguzia, poesia e pathos in Antonio Veneziano, Tito
Marrone e Antonio Pagano”. L’evento, organizzato
dall’Associazione SiciliAntica di Acireale, presieduta
dal prof. Luigi Benintende, in collaborazione con il
Comune, ha registrato le relazioni della prof.ssa
Angelita Messina e del prof. Gregorio Monaco sull’autore palermitano del 500 Antonio Veneziano, attenzionando la sua opera “Celia” scritta in ottave siciliane. La
prof.ssa Pinella Musmeci ha parlato di Tito Marrone, scrittore trapanese
poco conosciuto, il quale con l’opera “Cesellatore” fu precursore nel 1899
del movimento letterario del ”crepuscolarismo” che si affermò in Italia agli
Terzo torneo lampo «Caffè Bellini»
Al «Caffè Bellini» si è svolto il terzo torneo lampo (22 partecipanti) organizzato dall’«Associazione Dilettantistica
Scacchi Valverde». Vincitore per spareggio tecnico, dopo otto turni assai
combattuti, il valverdese Santo
Daniele Spina (1ªN) con p. 7, 2° classificato Gaetano Grasso (1ªN), 3°
Antonio Reina (2ªN), 4° Sebastiano La
Rosa (2ªN), 5° Giuseppe Battaglia
(2ªN), 6° Marco Marzaduri (under 16),
7° Giuseppe Di Mauro (NC), 8° Salvo
Lombardo (NC). Hanno presenziato
Salvatore Cosentino, Presidente del
locale circolo scacchistico, e Rosario
Reitano che, soddisfatto della riuscita
manifestazione ha dichiarato che «è
stata evocata una suggestiva atmosfera di fine Ottocento, epoca in cui i
Caffè erano un abituale luogo d’incontro per gli appassionati scacchisti».
CARTOLINE
DA
ACIREALE
inizi del Novecento. Mentre il prof. Paolo Daniele e lo scrittore Casimiro
Nicolosi hanno ricordato la figura del prof. Antonio Pagano, stimato ed
apprezzato uomo di cultura acese, autore di numerosi libri fra i quali
“Acireale viva”(1971), “Figure di Acireale” (1972), “La pipa del professore”(1974), “Nostos” (1978) ed “Umor latino” (1981). Per commemorare l’indimenticato prof. Pagano sono intervenuti anche l’ass.alla Cultura, prof.ssa
Nives Leonardi, il presidente del Cine Foto Club “Galatea” prof. Turi
Consoli, l’amico fraterno dott. Antonino Arcidiacono e il giornalista pubblicista Mario Di Prima.e la prof..sa Angelita Messina. Questo convegno, che
ha visto la presenza di numerosi spettatori, ed al quale ha partecipato come
padrone di casa il prof.Salvatore Comparato che si è complimentato con
SiciliAntica, si è posto la finalità di riscoprire e valorizzare questi tre autori
siciliani sconosciuti al grande pubblico. Non è semplice fare un paragone fra
queste tre diverse personalità, ma hanno alcune cose in comune fra le quali
l’amore e il forte senso di appartenenza nei confronti della propria terra
natale, la passione per la cultura classica e la forte tensione per l’armonia e
la bellezza. Ciascuno di loro ha sviluppato a suo modo questi tre elementi,
facendone il centro della propria identità culturale. Dell’interessante relazione finale della prof.ssa Pinella Musmeci, sui lavori del Convegno, rimandiamo il lettore al prossimo numero.
Davide Sirna
Acireale, una Città aperta ai ragazzi
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia, sotto l’insegna
di “Acireale, una Città aperta ai ragazzi” si è tenuta una manifestazione con
tema “Crescere insieme”. La giornata finale si è conclusa con un convegno
dal titolo “Al di là di ogni confine, immigrazione e diritti” con la presenza di
Ignazio Fonzo, procuratore aggiunto di Agrigento, Giuseppe Carnabuci,
Patrizia Buonamici (dell’associazione Save The Children Italia Onlus) ed il
giudice del Tribunale di Catania, dott. Massimo Pulvirenti. Hanno partecipato il sindaco Garozzo, l’ass.re Nives Leonardi e il Dirigente Scolastico prof.
Lorenzo Marotta che hanno portato i saluti della Città e dell’Istituto
Scientifico “Archimede” che ospitava i lavori.
NASCE L’ASSOCIAZIONE “TERRE DI ACI”
Con grande orgoglio, mossi da nobili intenti e dal
senso di appartenenza al territorio, un gruppo di giovani professionisti locali ha costituito recentemente in
Aci Sant’Antonio l’associazione culturale “ Terre di
Aci”. L’associazione si propone di promuovere e valorizzare il territorio delle Aci (costituito dai comuni del
comprensorio di Acireale) attraverso la sua promozione sociale, culturale, etica, morale, artistica, storica, etnica e sportiva, nel solco della sua secolare tradizione. Gli associati, nel riscoprire la trascendente
dignità della persona e sostenendo processi volti alla
maturazione di una coscienza critica e all’esercizio di
responsabilità in una coerente testimonianza di vita
cristiana, intendono promuovere, come momenti
essenziali, la legalità, la tutela dei diritti delle fasce
deboli della popolazione, la conservazione e valorizzazione dei fondamenti cristiani del territorio, la valorizzazione della persona e della famiglia come nucleo fondamentale della
società. Nel corso dell’Assemblea Costituente è stato eletto il Consiglio
Direttivo e il suo Presidente nella persona dell’Avv. Carmelo
Sardella.L’associazione è aperta a chiunque, condividendone gli ideali e gli
obiettivi, volesse aderire con la propria partecipazione.
Per informazioni: Avv. Carmelo Sardella Tel. 349.7746482.
Domenica 19 Dicembre alle ore 11, in via M. di Casalotto, 120 ACI S. ANTONIO, inaugurazione della sede.
AKIS
7
Sabato 4 Dicembre 2010
KIWANIS INTERNATIONAL
CIRCOLO DIDATTICO ACI S. ANTONIO
Aci S. Antonio – CT- Via Veronica 63
Tel. 095-7891232-Fax 095-7891026-C.F. 81005640875Mail:[email protected]
http://www.circolodidatticoacisantantonio.it
DUE IMPORTANTI INCARICHI DISTRETTUALI
A DUE SOCI DEL CLUB DI ACIREALE
Ancora una volta il kiwanis club di Acireale viene
BANDO DI RECLUTAMENTO P.O.N.
“Competenze per lo sviluppo”
Annualità 2010/2011
“Matematica creativa per allievi:il problema non è un problema.Cod. C-1FSE-2010-1434
(30 h)
“La tutela dei beni culturali come indicatore della qualità dell’ambiente'” Cod.
C-1-FSE-2010-1434 (50 h)
Cod. F-1-FSE-2010-306
Formazione genitori :
- “Insieme tra i banchi” I Corso (30 h)
- “Insieme tra i banchi” II Corso (30 h)
Per la formazione genitori è prevista l’attività di custodia e vigilanza di 80
h ore per ciascun corso.
Formazione allievi :
- Le piante officinali endemiche e tipiche.Classificazione botanica e realizzazione di un giardino didattic. (15 h)
- Pupi viventi. Vi cuntu e vi cantu. (15 h)
- Archeogiocando. I bambini raccontano la storia. (15 h)
- La bottega dei saperi .Vi cuntu ‘na storia. (15 h)
- Il PC nello zaino:imparare l’informatica divertendosi. 1e e 2e classi (15 h)
- Il PC nello zaino:imparare l’informatica divertendosi.
3e-4e-5e
classi (15 h)
Gli interessati potranno scaricare il Bando integrale di gara e il modulo
domanda dal sito dell’Istituto www.circolodidatticoacisantantonio.it. Le istanze di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 12.00 dell’11 Dicembre
2010. Non farà fede il timbro postale.
tenuto in alta considerazione da parte delle più alte cariche distrettuali. A
due membri del club, infatti sono state recentemente attribuite dal governatore Salvatore Costanza due importantissimi incarichi a livello distrettuale,
europeo ed internazionale: Al past presidente prof.
Antonino Pulvirenti è stato conferito l’incarico di
chairman per la convention europea del comitato
per la convention internazionale ed europea. Al
past lgt. gov. della divisione Sicilia 2 ing. Filippo
Lizzio è stato conferito un doppio incarico di membro del comitato mantenimento e sviluppo e di
membro del comitato rapporti istituzionali e relazioni pubbliche. Alle congratulazioni giunte da ogni
parte per le due brillanti “testimonianze”, il nostro
giornale si associa nella certezza che le relazioni
kiwaniane con il territorio, grazie anche all’impulso
notevole che darà il nuovo Presidente dott. Sergio
Marino (foto a fianco), saranno incrementate fino
al raggiungimento degli obiettivi che il Club si è
prefissato.
K-KIDS - TOPOLINIA SCHOOL
Passaggio della Campana e Giornata dell’Infanzia
Presso la Topolina School si è tenuto il “Passaggio della Campana” dei
K-Kids tra il Presidente Outgoing Rosario Leonardi ed il Presidente
Incoming Antonio Busà. Fra i presenti : per il Kiwanis Club Acireale il
Presidente dr. Sergio Marino ,il segretario Arch. Giuseppe Balsamo, i Past
President avv. Rosario Leonardi ed il dr. Ignazio Mammino; il Lg.Te Gov.
della Div. Sicilia 2 dr. Salvatore Garraffo; i Past Lg.te Gov. della Div. Sicilia
2 ing. Filippo Lizzio e dr. Giuseppe Geremia. Direttrice della scuola ed
Adviser dei K-Kids Agata Pennisi. Contestualmente si è svolta la cerimonia commemorativa della “ Giornata Mondiale dell’Infanzia “.
Il Presidente Sergio Marino ha ringraziato i bambini K-Kids ed ha consegnato un contributo del club alla Adviser Agata Pennisi.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.Salvatore Musumeci
La tradizione acese del presepe in cartapesta
L’Arte della cartapesta ad Acireale è di casa. La città”reale” è famosa infatti in tutta Italia per la magnificenza del suo carnevale con i grandi carri allegorici in cartapesta. Ma questa tecnica può esser applicata anche per la
costruzione di altre opere. Il maestro artigiano acese Sebastiano Torrisi
da sempre amante del presepe, da anni fa della cartapesta la materia
prima per la costruzione dei suoi gioielli artistici. In una fredda serata
novembrina lo incontriamo nel suo laboratorio, sede della sua massima
creatività. Con fare confidenziale ci racconta la sua grande passione per
l’arte presepiale nata da bambino e la sua specializzazione nel raffigurare
ambientazioni reali. L’opera che nasce in piccolo, il più delle volte è uno
spaccato del vasto paesaggio rurale siciliano. Entrando nella sua bottega,
ci si trova inevitabilmente in un atmosfera che sa d’altri tempi per le numerose opere esposte tutte illuminate come fosse già un grande presepe.
Numerosi i premi regionali e nazionali conseguiti dall’artista acese vero
genio di un arte molto antica. “Cinque sono le fasi”, ci spiega, “che si intercorrono per la costruzione del presepe in cartapesta. 1) l’assemblamento
iniziale dell’opera, una base di truciolato e poi carta, cartone e colla per la
struttura portante che si vuol realizzare. 2) la posa delle luci, incassando
nella struttura il filo. 3) la colorazione, questa fase è importantissima perché darà l’aspetto finale dell’opera.4) L’abbellimento del presepe con tutti
i particolari scenografici e con i relativi pastori. 5) l’asciugatura del manufatto, per circa 10 giorni prima di esser utilizzata. La soddisfazione di vedere il manufatto realizzato, continua Torrisi, compensa il gran lavoro di precisione svolto per la realizzazione. Resteremmo a parlare ancora molto
ma il lavoro chiama… c’è da consegnare l’ennesimo presepe e il nostro
artigiano puntuale com ‘è non vuole tardare. Ci congediamo da lui con una
promessa …. quella di rivederci l’anno venturo per ammirare nuovi lavori
augurandogli ancora tanti successi professionali.
Angelo Battiato
AKIS
"… Tutti siamo alla ricerca della felicità.
Ma nel corso degli anni, Ci siamo occupati
più di cercare l’infelicità che la felicità…”
Una ricerca per evitare il disagio? La voglia di andare incontro ai piaceri
della vita? O solo un modo di negare il rovescio della medaglia? Più definizioni per una sola attitudine: Come essere felici! Non solo un interrogativo
a cui poter contrapporre mille risposte, ma anche il tema di un interessante
incontro-dibattito, organizzato dal CineFotoClub “Galatea” di Acireale, in
collaborazione con la Noè Communication del dr. Salvo Noè, e il Comune di
Aci S.Antonio che nella persona del sindaco, dott. Pippo Cutuli, nel portare
i saluti al relatore della serata e al folto pubblico presente, si è detto entusiasta dell’incontro.. Un contenitore di idee, sensazioni ed esperienze, un
momento di particolare riflessione sui temi connessi alla ricerca di una condizione da rendere non effimera, ma permanente: tutto questo verrà affrontato nel corso dell’incontro, moderato dal dr. Salvo Noè, psicologo e docente di psicologia della comunicazione, durante la quale verranno illustrati preziosi suggerimenti su “…come restituire dignità ad una condizione umana
che può sentire la felicità nel cuore” Il dr. Salvo Noè, presentato dal presidente del “Galatea”, prof. Turi Consoli, è una delle figure di spicco della psicologia in Italia, soprattutto nel settore della formazione. Un curriculum di
tutto rispetto e la sua grande passione e capacità comunicativa ne fanno
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2007-2013
OBIETTIVO “CONVERGENZA” – ANNUALITÀ 2010-2011 - FSE
Avviso per l’affidamento di incarichi di prestazione d’opera di natura tecnica,
di consulenza professionale di collaborazione scientifica.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO INDICE la selezione per titoli per il reclutamento di esperti esterni all’Amministrazione per ricoprire, con contratto a
prestazione occasionale, le figure professionali per Progetti PON C1 ed F1
CENACOLO DEL “GALATEA”
DONAZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI
L’argomento è stato trattato durante
un corso organizzato dall’UGLSanità Medici, operatori sanitari e
rappresentanti dell’Aido, Aned, Aile
e “Marta Russo”, e in particolare di
un insieme di fattori che spinge
molte persone a non dare l’assenso
al prelievo dei propri organi. Dopo
l’introduzione del segretario provinciale
aggiunto
UGL-Sanità,
dott.Sebastiano Rastelli, ci sono
state le relazioni del dott. Mauro
Sapienza, della dott.ssa Agata
Lanteri dell’ASP3, dei cardiologi
Salvatore Felis e Domenico Grasso,
del chirurgo Salvatore Gruttadauria,
del dott. Sergio Pintaudi, del prof. Massimiliano Veroux , del dott. Giuseppe
Seminara e del dott. Giuseppe Valenti. Hanno chiuso i lavori del corso gli
interventi di Santo Reina e Giovanni Calcaterra (dell’Aido), Toti Bianca
(Aned), Pippo Consoli (Aile) ed Angela Fiumara (Marta Russo). I lavori sono
stati moderati da Sebastiano Rastelli.
uno dei più apprezzati relatori nel settore delle scienze del comportamento.
Tanti comuni in tutta Italia lo vorrebbero ospitare, ma lui non riesce a soddisfare tutte le richieste e se può predilige il suo territorio. Pochi giorni fa è
stato ospite dell’Università “Tor Vergata” di Roma per parlare di ricerca e sviluppo della felicità nelle risorse umane. Una relazione seguita da tantissimi
studenti che hanno molto apprezzato la forza comunicativa e l’apertura di
nuovi orizzonti tematici e lavorativi che il Dr. Noè sta sviluppando in
America. Ha ribadito l’importanza della famiglia e della scuola nel formare
modelli di pensiero e stili di vita capaci di incoraggiare le potenzialità, la fidu-
cia e la speranza. E poi utilizzare al meglio il tempo, anche per delle sane
pause. La cosa importante è che ognuno trovi la sua strada… Dr. Noè, perché affronta tematiche legate alla felicità? “Perché noi siamo fatti per essere felici, il nostro cervello ha tutte le possibilità per regalarci gioia ed entusiasmo. Ma dobbiamo sapere come attivare queste possibilità. Io cerco di
spiegare questo nelle mie conferenze o nei miei corsi. Non c’è nessuna fatica a vivere, siamo noi che abbiamo reso faticosa la vita con falsi bisogni e
con atteggiamenti contro natura”. Tutti siamo alla ricerca della felicità? “Si e
no. Nel corso degli anni ci siamo occupati più di cercare l’infelicità invece
che la felicità. Cioè un ricerca per evitare il disagio, più che la voglia di andare verso il piacere della vita. È così abbiamo costruito un sistema sociale,
un modo di affrontare l’esistenza, lontana dalle nostre naturali predisposizioni. Il risultato è stato la ricerca di “qualcosa” (sostanze, alcol, cibo…) che
permettesse all’uomo di annichilirsi e di spostare il tutto in meccanismi di
dipendenza, per trovare una gioia dopata...Alcol e cocaina, esattamente
come la pillola della felicità, promettono di alleviare, a costi abbordabili, la
forma di sofferenza oggi più grave e diffusa: quella indotta dalla sottrazione
del futuro…La peggiore delle violenze comminata a un giovane è sottrargli
il domani: costringerlo a vivere in una “gabbia”, seppur a volte dorata, ma
che gli nega la possibilità di una dimensione dinamica dell’esistenza. E su
questo anche i nostri amministratori dovrebbero riflettere… Nei secoli all’infelicità abbiamo dato i nomi più diversi: malinconia, depressione, angoscia,
pena, tristezza , abbiamo tentato di esorcizzarla, di convincerci, di narcotizzarla, di addomesticarla o di farne una malattia da curare. Alcuni sono riusciti a farne una compagna di vita, altri sono usciti sconfitti dal tentativo di
negarla, altri ancora sono in cerca di consolazione. L’infelicità abita da
sempre nel cuore dell’essere umano. La sua cura è stata affidata nei secoli alla religione, alla famiglia, ai manicomi, all’arte. La farmacologia ne ha
fatto un motivo per fare denaro inventando pillole in grado di curare questo
male oscuro. Ma siamo sicuri che l’infelicità sia una malattia?Può essere
anche un’opportunità per progredire, per crescere…Occorre trovare il
coraggio di gettare un sasso per rompere la compattezza piatta del lago più
immobile. La cosa prioritaria è quella di restituire dignità a una condizione
umana che può sentire la felicità nel cuore. Un popolo felice sta in una città
felice, piena di creatività e di voglia di crescere. Questo è possibile! Io
voglio crederci ed è per questo che parlo di felicità”!
Davide Sirna
Esame Udito (Amplifon)
Analisi del Capello
Autoanalisi del Sangue
Foratura Lobi
Massaggio Antistress
Consulenza Fiori di Bach
Consulenza Dermocosmesi
Farmacia dott. Cipriani
Corso Umberto/Piazza Garibaldi
Acireale
AKIS: Anno VI, numero 21 del 4 Dicembre 2010 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] - Site: www.akis-aci.com
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814
DELLE ACI
Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 216
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AKIS
Sabato 4 Dicembre 2010
Il Cine Foto Club “Galatea”
ha il piacere di invitarVi
al Centro Sportivo Piscine e
Palestre “ALTAIR”:
- Presentazione e premiazione dei lavori partecipanti al
XIX° Incontro d’Autunno con la Fotografia
Presentazione del Premio Internazionale
Fotografia B/N
“Gianni Pistarà”
Consegna del
Premio 2010
“Una Vita per l’Immagine”
al prof. Carmelo Nicosia
dell’Accademia di Belle Arti
di Catania
presentazione del Calendario MIC 2011
Prevenire e curare i maltrattamenti ai minori
"NEL SUONO DELL'ANIMA"
Nell’aula magna dell’ I.C. “G. Verga” di Viagrande, organizzata dall’associazione “Amigdala”, ha avuto luogo un’interessante conferenza dal titolo “Le
questioni cruciali, per tutelare i bambini dai danni derivanti da maltrattamenti, trascuratezze, abusi”. Relatore il dott. Luigi Raciti, psicologo, psicoterapeuta, referente CIMAI per la Sicilia, in servizio nella neuropsichiatria
infantile ASP di Acireale. Il tema proposto, particolarmente importante e,
soprattutto, sempre attuale, è stato trattato dal dott. Raciti con grande rigore intellettuale e competenza professionale, visto che da tanti anni si occupa proprio di questo argomento. Diversi e complessi i punti rilevati. Ogni
maltrattamento, ogni esperienza sfavorevole, ogni abuso vissuto dal minore (intesi in senso sia fisico che psicologico e morale) producono dei danni
nell’individuo che possono protrarsi anche molto oltre l’età infantile, talora
anche in modo irreversibile. Tra l’altro, siffatte circostanze possono determinare esiti rilevanti sia da un punto di vista sanitario, come depressione,
disturbi di personalità, dipendenze patologiche, sia esiti sociali come
devianza e criminalità, alterazione della qualità della vita, nonché cospicue
spese assistenziali. Non solo, ma non riuscire a fornire un’adeguata protezione o, peggio ancora, una più specifica cura, può favorire il cosiddetto
“ciclo ripetitivo” dell’abuso, ovvero una sorta di “abitudine” comportamentale che il futuro adulto rischia di incamerare nel suo assetto comportamentale e comunicativo. Fenomeno sociale, quindi, ma più particolarmente
fenomeno “familiare”: i bambini che hanno più bisogno della tutela pubblica
sono esattamente quelli che hanno all’interno della loro famiglia i più elevati
fattori di rischio, cioè che vivono in famiglie in cui i trend comunicativi sono
all’insegna soprattutto dell’aggressività e della scarsa tolleranza, della difficile capacità di negoziazione, della impropria volontà di affrontare la quotidianità con toni e modi “forti” nei dialoghi. Compito di proteggere i bambini
che vivono in queste condizioni è soprattutto dello Stato, ma certamente
ognuno di noi deve contribuire cercando di rispettare le leggi e di assicurare una buona assistenza. Ciò, naturalmente, riguarda in prima istanza gli
uffici preposti: scuola, sanità, servizi sociali, servizi giudiziari, educativi, ecc.
Ogni professionista è chiamato a sapere attenzionare ogni caso, presunto
e manifesto, di maltrattamento al bambino, cercando di evitare errori che
possano determinare o cosiddetti falsi positivi (ovvero riscontrando maltrattamenti o abusi laddove questi non sono presenti, solo per elementi superficiali di valutazione o, viceversa, ma con gli stessi indicatori, falsi negativi,
magari dando scarso credito o poca attenzione a segni o, addirittura, sintomi, non sufficientemente rilevati). E’ comunque necessario che ogni sistema sia in grado di interconnettersi con gli altri sistemi coinvolti nella tutela
del minore, basandosi sulla qualità di
operatori ad hoc formati, in grado di esprimere anche una valida esperienza, nel
rispetto assoluto di funzioni e procedure.
E’ essenziale, per operare in modo utile e
produttivo, rispettare i passaggi di un percorso obbligato quando si interviene nelle
situazioni di abuso, maltrattamento, trascuratezza: la Rilevazione (con procedure specifiche che sappiano “leggere” concretamente lo stato delle cose); la
Protezione (assicurando il necessario
supporto fisico e psicologico); la
Valutazione (cercando di applicare indicazioni cliniche adeguate); il Trattamento
(atto a svolgere un protocollo minuzioso
da un punto di vista legale, medico,
sociale). Gli strumenti e le procedure al
servizio della rilevazione e della valutazione devono essere oggettive, controllate, basate su dati di ricerca scientifica; il
trattamento, l’aiuto specialistico, deve
riguardare tanto il minore vittima di maltrattamenti quanto il nucleo familiare che
lo accoglie. Un percorso di recupero e/o
sostegno deve essere rivolto anche alle
capacità genitoriali (con risorse assistenziali al servizio di tale percorso).
Importante anche il compito del sistema
giudiziario, che deve saper fornire forme,
energia e limiti a tali percorsi, sapendo
riconoscere la sofferenza che sta dietro
vicende in cui sono violati i diritti dei cittadini minorenni: un sistema che deve esprimersi in senso ripartivo piuttosto
che punitivo. Un percorso difficile, ma fattibile: gran parte delle famiglie in
difficoltà possono, se adeguatamente accompagnate da operatori competenti, recuperare le capacità necessarie ad occuparsi sufficientemente e
bene dei propri figli; in più, deve valere la consapevolezza che, per quanti
sforzi si facciano, negli operatori possono scattare reazioni ideologiche o
variamente difensive, discorsive della realtà, o tali da impedire la visione di
ciò che è utile e possibile. Ciò, naturalmente, non deve essere considerato
come un impedimento ad uno svolgimento proficuo dei percorsi accennati,
ma, semmai, deve emergere come possibile criticità che, quanto più chiara
si presenta, tanto più grande è la possibilità di affrontarla nei giusti termini
e di risolverla. Infine, la psicoterapia, che va assicurata alle vittime di abusi,
ma anche agli autori dei maltrattamenti nonché ai “testimoni impotenti”,
ovvero quelle persone che potrebbero contribuire di più ma, per motivi contingenti diversi, non hanno la volontà o il coraggio o la possibilità di collaborare immediatamente e apertamente. Tutto questo ha anche un suo
costo, però occorre pensare, conclude il dott. Raciti nel suo intervento, che
i costi sociali, anche a lungo periodo, determinati dal mancato intervento a
protezione del minore, collegabili alla sua mancata cura, riguardano tutti,
anche chi non è direttamente coinvolto in situazioni di maltrattamento familiare. Alla conferenza ha fatto seguito il dibattito che è servito per un ulteriore approfondimento dei vari aspetti della problematica.
Salvatore Di Dio
Un viaggio musicale attraverso
compositori e stili di ogni tempo....
Il Mio Divenire
Via Lazzaretto 25 – Acireale
Sabato 11 Dicembre 2010 – ore 17
Informazioni: [email protected] - 347 5382517 –
www.clubgalatea.com
Corso Savoia, 111 c
95024 ACIREALE (CT)
Tel. 095 7649590
Tel./fax: 095 7647733
Un germoglio sorridente,
appena fiorito,
invade la mia persona
la gioia della sua luce
ha colpito intensamente
il cuore.
La speranza diviene realtà
la speranza, acqua limpida,
scintillante, variopinta,
sintesi e sinfonia d’amore!
Rosea primavera,
bellezza pura
e dolce candore
del mio futuro!
Un soffio vellutato
lambisce ed accarezza
il mio sorriso!
Nino Pulvirenti
Concerto di
ANTONELLO TONNA piano,
LAURA LO RE voce,
DARIO MIANO sax,
MARCANTONIO FAVORITO percussioni...
Ospiti JAVAJIVE
Grand Hotel Luxury Villa Itria
Viagrande - via Aniante
Mercoledì 8 dicembre ore 20:00 .
095 7899966 -0957899850...
email [email protected]
concerto euro15,00concerto+cena euro35,00
Cenacolo del “Galatea”
16 dicembre 2010 - h. 17.00
Sala Conferenze
via Mancini - ACIREALE
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