iNFORMA - ATER Belluno

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iNFORMA - ATER Belluno
anno 10 n. 3
SETTEMBRE 2008
iNFORMA
Notiziario dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Belluno
Distribuito gratuitamente agli inquilini
dell’Azienda ed agli Enti ed operatori
del settore residenziale pubblico.
Autorizzazione del tribunale
di Belluno n. 5 del 11.5.1999.
Anno 10 - n° 2 - Mese di giugno
Periodicità trimestrale Poste Italiane s.p.a.
Spedizione in abbonamento postale 70%
DCB Belluno Taxe Percue
Filiale di Belluno
Editore e Proprietà A.T.E.R.
Via Bortolo Castellani, 2 - Belluno
Nella fotografia:
un ampio portico coperto caratterizza
l’intervento n° 83 di recente ultimato.
Il complesso edilizio è ubicato nel
peep di Levego e comprende 21
alloggi di recente consegnati agli
inquilini.
Direttore Responsabile e redazione:
per. ind. Carlo Cavalet
Direttore dell’Azienda
Direzione e redazione:
c/o A.T.E.R.
via Bortolo Castellani, 2 - Belluno
Stampa:
DOLOMITI STAMPA
Santa Giustina (BL)
Foto:
archivio A.T.E.R.
pag. 3
in questo numero
Consegnati 21 alloggi nel peep di Levego
Vademecum: consigli per l’inverno
pag. 15
Conversazione con don Gigetto, droga che fare?
E
INS
RTO
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Notiziario dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Belluno
ATER DI BELLUNO
Orario di ricevimento del pubblico e numeri telefonici
SEDE DI BELLUNO
Via Bortolo Castellani n. 2 - 32100 Belluno
Centralino: Tel. 0437 935911 (N. 4 Linee Urbane)
Fax 0437 935860 - E-Mail: [email protected]
Il personale dell’ATER svolge il proprio lavoro
con il seguente orario, con 15 minuti di flessibilità:
Lunedì: dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00
Martedì: dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30
Mercoledì: dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00
Giovedì e Venerdì: dalle ore 8.00 alle ore 13.00
Sabato: dalle ore 8.00 alle ore 12.00
(solo nei mesi di settembre/ottobre)
Gli uffici dell’ATER possono essere contattati telefonicamente
osservando l’orario di lavoro del personale
UFFICI E SERVIZI
per il pubblico
Servizi Utenza
Sportello per ricevimento pubblico
Sig.ra Paola Frare - Tel. 0437 935920
Sig.ra Elena Baldovin - Tel. 0437 935801
Sig.ra Lorella Rizzo - Tel. 0437 935922
Responsabile Ufficio Inquilinato
dott. Moraldo De Luca - Tel. 0437 935921
Ufficio Vendite
p.i. Luciano Da Pian - Tel. 0437 935940
Responsabile Ufficio Manutenzioni
arch. Piera Mastel - Tel. 0437 935980/935981
Apertura sportello
Lunedì: dalle 10.00 alle 12.00; dalle 14.30 alle 18.00
(nel pomeriggio solo su appuntamento)
Martedì: dalle 9.00 alle 11.00; dalle 16.00 alle 18.00
(escluso settembre/ottobre)
ALTRI
UFFICI CENTRALI
con ricevimento del pubblico su appuntamento:
Mercoledì: dalle 10.00 alle 12.00; dalle 14.30 alle 18.00
(nel pomeriggio solo su appuntamento)
Giovedì-Venerdì: dalle 10.00 alle 12.00
Sabato: dalle 10.00 alle 12.00 (solo settembre/ottobre)
Segreteria di Direzione
Sig.ra Ivana Giadressi - Tel. 0437 935802
DIRIGENTE AREA AMMINISTRATIVA
dott. Alberto Pinto - Tel. 0437 935840
Ufficio Ragioneria
Responsabile dott. Simone Soccal
Tel. 0437 935930/935931
Patrimonio
Incaricato p.i. Angelo Viel - Tel. 0437 935941
DIRIGENTE AREA TECNICA
ing. Raffaele Riva - p.i. Ermes Dal Pont assistente
Tel. 0437 935850 - 935960
Ufficio Direzione Lavori
Responsabile ing. Giovanni Rizzardi Soravia
Tel. 0437 935970/935971/935972
Ufficio progettazioni
Responsabile arch. Gianluca Rossi - Tel. 0437 935961
RECAPITO FELTRE: tutti i martedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e tutti i venerdì dalle ore 11.00 alle ore 12.00
presso la ex casa di ricovero Brandalise - via Belluno - 2° piano
RECAPITO PIEVE DI CADORE: tutti i lunedì dalle ore 16.00 alle ore 17.00
presso la ex caserma dei carabinieri - via Nazionale, 43
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Qualità superiore negli
alloggi ATER
Ultimato e consegnato un altro splendido intervento edilizio
Levego 83
Inaugurati i 21 nuovi alloggi
e consegnate le chiavi agli inquilini
Il quartiere peep di Levego cresce ancora.
Un nome per il nuovo quartiere
Il Direttore Cavalet lancia l’idea di dare un nome
al nuovo quartiere.
Il Sindaco Prade approva l’iniziativa e manifesta la
disponibilità del Comune a valutare proposte.
L’ Avv. Antonio Prade Sindaco di Belluno porge il benvenuto
ai nuovi assegnatari con il Presidente Ater Luigino Tremonti
e con le Autorità intervenute.
Cosa ne pensano gli inquilini?
Eventuali suggerimenti sono graditi.
Una nuova realizzazione dell’Ater nell’area peep di Levego prende vita.
Concluso il lungo iter di realizzazione dell’intervento è stato
infatti possibile rendere disponibili i nuovi alloggi.
La consegna delle chiavi agli assegnatari ed insieme
l’inaugurazione del complesso edilizio è avvenuta nel corso di una partecipata cerimonia che si è tenuta lo scorso
martedì 30 settembre alla presenza di numerose autorità
che hanno potuto constatare l’elevato standard qualitativo
dell’intervento progettato e diretto dai tecnici Ater.
Il taglio del nastro sotto il porticato
che caratterizza lo splendido intervento edilizio.
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Dopo la benedizione impartita dal parroco di Levego
don Rinaldo Ottone ed il tradizionale taglio del nastro sono
state consegnate le chiavi agli inquilini. Ad accoglierli ed a
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dare il benvenuto era presente anche un comitato di residenti, coordinato dall’infaticabile Marco Maggi, che ha allestito un simpatico buffet.
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Droga che fare?
La droga: un problema che tocca tante famiglie sollevando enormi difficoltà. Iniziamo da questo notiziario una conversazione con un esperto che da tempo non solo si preoccupa delle terribili conseguenze, ma offre anche assistenza a chi si trova ad affrontare una realtà alle volte sconvolgente.
Il mondo della droga è una macchina che consuma capitali. Bisogna
farsene un’idea.
Nel 2000, anno in cui c’erano ancora
le lire come moneta di riferimento,
feci una ricerca sui casi di giovani
dipendenti con una specifica caratteristica: l’essere titolari o contitolari
di azienda. Dall’1 gennaio al 31 dicembre 2000, ho potuto raccogliere
dieci casi, su un’area geografica delineata da un percorso che
va da Bassano, Marostica, Cittadella, Castelfranco, Conegliano, Vittorio Veneto e Fregona e tutta la provincia di Belluno.
I giovani interessati erano soci di Spa, Srl, Snc o di aziende
familiari.
Solo in quell’anno queste dieci persone hanno bruciato
ben 2 miliardi e 64 milioni di lire, poco più di un milione di
euro nella moneta corrente. Colpiscono i 64 milioni, perché
era l’ammontare degli effetti bancari che un giovane, titolare
col padre di una falegnameria, doveva scontare in banca. Arrivato con gli assegni, invece di pagare le cambiali, ha incassato e pagato i debiti per droga, che aveva fatto in giro. Ma c’è
di peggio. Un giovane cocainomane poco più che trentenne,
broker di Borsa, appassionato di tante belle cose e contitolare con il padre di una grossa azienda, ha fatto un buco di 640
milioni. Coperti sull’unghia con beni di famiglia. È solo uno
spaccato dei danni economici che la presenza della droga
apporta a danno delle economie familiari. Ho scoperto che
dei giovani avevano perfino venduto la quota parte di casa,
ancora indivisa, nella successione paterna.
Pochi sanno che buona parte della guerra nei Balcani,
combattuta in modo feroce tra i vari paesi che prima costituivano la Iugoslavia, è stata finanziata da soldi provenienti
dalla vendita della “roba”, cioè della droga. Era trasportata
qui con veloci gommoni o tramite i camion internazionali e
la moneta raccolta da noi era portata di là da giovani, spesso
drogati, con zainetti pieni di valuta italiana. In pratica contrabbando di moneta. Posso dirlo perché uno degli ospiti del
programma bellunese del Ceis aveva fatto questo “sporco
lavoro”. Rischiando la pelle e la Finanza italiana. Chi si droga, ha bisogno ogni giorno di una certa quantità di denaro
per poter procacciarsi la roba (per inciso, oggi costa meno,
ma la logica non è per niente cambiata). Ogni giorno quindi
deve mettere insieme un gruzzolo che si procura chieden-
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do insistentemente soldi, rubandoli anzitutto in casa quando non riesce ad averli. Le strategie sono varie, con abilità
eccezionale, a potare via 10 o 20 euro, in tempi più o meno
ravvicinati, cui segue una dura e forte la negazione, quando il sospetto cade sul figlio/a drogato/a. I quali avviano la
procedura sempre più efficiente nel raccontare balle, balle
inverosimili raccontate senza una piega, con una tecnica che
solo i tossicodipendenti riescono a mettere insieme. Spariscono ovviamente pure cose preziose (ori, argenti, gioielli),
capi di vestiario, tutte le cose di un certo valore che possono
esser oggetto di baratto. Guai se i genitori hanno un esercizio commerciale di qualsiasi tipo e il tossicomane ha accesso
alla cassa. Le famiglie che hanno gestito bar o negozi con un
figlio tossico dipendente mi hanno comunicato che spariva
un’intera mensilità, cioè dagli 800 a 1500 euro al mese. Scoperto il topo – era in casa – gli incassi e il reddito sono tornati
normale. Come detto questo giro di cose impoverisce economicamente la famiglia, rende in casa un clima irrespirabile,
pieno di sospetti, di negazioni e di conflitti. Quando le cose
diventano insostenibili si prendono pure decisioni drastiche,
cui mai i genitori avrebbero pensato: pestaggi, esclusioni da
casa, ricatti, uniti a reciproci sensi di colpa, fino a dimostrazioni di suicidio (in casi più estremi). Se il giovane studia di
solito abbandona gli studi. Se lavora cambia spesso lavori, a
proprio danno e a danno delle aziende. Non va più niente
bene. Allora bisogna che le famiglie non restino sole. Ci sono
i Servizi per tossicodipendenti, cui i genitori in prima persona
possono rivolgersi, anche senza il figlio o la figlia finiti nella
tormenta della droga. Essi si trovano a Feltre, Belluno, Auronzo e Agordo, presso le strutture operative dell’Ulss.
Ci sono poi tre strutture operative del privato sociale tutte
convenzionate: Ceis di Belluno, Fraternità di Landris di Sedico, Cooperativa Dumia di Feltre. Il Centro di Solidarietà di
Belluno, che ha compiuto 25 anni, da 25 anni ogni settimana
tiene aperto e disponibile un servizio di auto aiuto, animato
da persone esperte, che si chiama “Gruppo Delfino”, simpatico mammifero che soccorre i marinai quando finiscono in
mare. Si tiene ogni mercoledì nella sede operativa di via Rugo
21, Borgo Piave Belluno. Dal 1982 non si è mai fermato e ha
sempre avuto una media di genitori intorno alle 15 persone.
Vale subito la pena frequentarlo da parte di chi ha sospetti
che il figlio o la figlia si droghi, se non altro per ridurre le
spese e i danni economici. Ma c’è poi tutto il resto.
Don Gigetto De Bortoli
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CEIS
Il Centro di Solidarietà di Belluno è nato il 5 maggio 1983
grazie a un gruppo di soci fondatori sensibili al problema
della dipendenza che cominciava ad affliggere le famiglie
bellunesi.
Ebbe l’avvertenza di nascere coinvolgendo i Servizi sanitari
– anch’essi all’inizio dell’esperienza di contrasto alle droghe
-, le Associazioni professionali e di categoria, (Industriali,
Artigiani, Commercianti), Associazioni di Volontariato come
l’Ana, l’Azione Cattolica, l’ Opera diocesani di Assistenza e
ovviamente alcune persone di buona volontà. La struttura si
mantiene pure oggi come associazione di volontariato, pur
gestendo servizi fortemente specializzati, organizzati come
impresa sociale.
L’animatore di questa iniziativa fu don Gigetto De Bortoli, ancora presidente in carica, e gli attuali membri tra soci
fondatori e aggiunti sono ventiquattro, suddivisi in comitato esecutivo che funge da consiglio di amministrazione,
assemblea, revisori dei conti, probiviri, come ogni associazione democratica.
Il lavoro principale consistette agli inizi di formare il personale che doveva seguire il lavoro di riabilitazione e fu
scelto il “Progetto Uomo” della Federazione italiana delle
Comunità Terapeutiche. Formati gli operatori e preparate
le strutture di residenza che furono Accoglienza Diurna a
Borgo Piave di Belluno, la Comunità a Crede e il Rientro
a Bolzano Bellunese, l’attività di terapia incominciò nell’84,
ma già famiglie e ragazzi ricevevano accoglienza e servizio
appoggiati al Centro di Verona (il più vicino a Belluno, in
quel tempo). Si noti che il Ceis di Belluno è il secondo nato
nel Veneto, quindi nell’intuizione e nella formula precedette
altre città venete.
I giovani ospiti si contano ad oggi in oltre duemila, mentre
i genitori e parenti assommano sicuramente a oltre cinquemila.
Avviata l’attività seguì la costruzione di impresa con l’assunzione degli operatori qualificati, inizio di una serie di altri enti costituiti dal Ceis per formare sistema, in quanto si
differenziavano i bisogni.
A tutt’oggi il Sistema conta una Cooperativa Sociale che
gestisce le attività produttive in area soprattutto agromontana ed ecologica e l’Agriturismo La Mela a Faè di Longarone oltre che i boschi di Crede; la Cooperativa Integra che si
è specializzata nella mediazione con gli immigrati e gestisce
un servizio di reperimento alloggi, in collaborazione attiva
pure con l’Ater; il Centro Studi e Ricerche che è diventato
il cuore della programmazione per progetti; la Fondazione
Progetto Uomo, che è specializzata nella formazione.
Oltre ai volontari soci fondatori, vi sono circa una sessantina di volontari che svolgono vari servizi, affiancando i vari
operatori dipendenti o soci delle coop.
La Comunità di Crede
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Caralte di Perarolo
vendita di appartamenti
Nel Comune di Perarolo ed i quelli confinanti è stato
esposto il bando di prenotazione per gli alloggi che l’Ater
costruirà nella fraz. di Caralte. Fanno parte di un fabbricato
composto da sei alloggi ubicato in ottima posizione, nella
frazione ed in prossimità della strada statale, che sarà realizzato con le più moderne tecniche in materia di risparmio
energetico, con elevati standard di qualità nei materiali e
nelle finiture ed a costo agevolato per favorire l’acquisto
della prima abitazione. Per questo motivo la vendita è vincolata al possesso di requisiti reperibili nel bando.
Ulteriori informazioni sulle caratteristiche del fabbricato
potranno essere fornite presso la sede dell’ATER a Belluno
in via Castellani 2 (Cavarzano) ove sono disponibili il progetto definitivo ed il modello di domanda, telefonando a:
- 0437 935 960 (per. ind. Ermes Dal Pont)
- 0437 935 940 (per. ind. Luciano Da Pian - ufficio vendite)
- 0437 935 850 (dott. ing. Raffaele Riva - RDP).
Gli appartamenti sono distribuiti: 2 al piano terra, 2 al
piano primo e 2 al piano secondo; al piano seminterrato
sono ubicati i garages e le cantine; il condominio non è
dotato di ascensore, pur essendone previsto il vano per
la sua eventuale successiva installazione; gli appartamenti
sono dotati di impianto termico centralizzato con contabilizzazione autonoma e con pannelli solari per l’acqua calda sanitaria, accurate finiture ed buon grado di isolamento
termico ed hanno le seguenti caratteristiche dimensionali
di massima.
INTERVENTO ATER P7 -PERAROLO DI CADORE - CARALTE
sup. utile
(mq.)
coeff.
di
esposiz.
balconi
(mq.)
cantine
(mq.)
garage
(mq.)
APP. B1 - p.t. /s
61,80
1,00
0,00
6,10
APP. A1 - p.t. /n
49,00
0,95
0,00
5,33
altre
superfici
omissis..
superfici
comm.li
(mq.)
millesimi
di
proprietà
PREZZO
DI
VENDITA
14,42
96,50
178
138.940
19,57
77,88
144
112.130
APP. B2 - p.1°/s
61,80
1,00
15,36
6,10
19,63
104,62
193
150.630
APP. A2 - p.1°/n
49,00
0,95
15,28
4,80
16,57
80,74
149
116.250
APP. B3 - p.2°/s
61,80
1,00
10,39
5,60
21,42
102,74
190
147.920
APP. A3 - p.2°/n
49,00
0,95
9,92
0,00
23,36
79,27
146
114.130
TOTALE
376,44
50,95
27,93
114,97
530,78
1000
780.000
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