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Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 FUORI FASE 3 Il Punto sulla Serie A, i risultati del week end; 4 Fatto Di Napoli, Disastro con il Chievo; 5 Roma amara per Conte, La Juve frenata dalla Lazio; 6 Il ritorno giallorosso, la Roma vince a Verona; 7 Fiorentina - Genoa, pareggio roccambolesco; 8 L'Inter frena ancora, Thohir annoiato in tribuna; 9 Le altre partite, vincono Parma, Torino e Livorno; 12 Supersfiida, Llorente contro Milito; 13 Fatto di Calciomercato, le ultime trattative; 14 Un occhio all’estero, i principali campionati europei; 15 Campionato primavera, 14° giornata; 17 Fatto di Pallanuoto; 21 Fatto di tutti gli Sport; 24 Scoviamo gli sport, palla bracciale; 2 La ventunesima giornata si presenta con due pareggi nei due anticipi del sabato. Il primo arriva dal “San Paolo” di Napoli, dove gli azzurri si sono divisi la posta con il Chievo Verona di Corini. I gialloblù sono passati in vantaggio con Sardo, poi la sfortuna, l’imprecisione e i legni della porta difesa da Puggioni hanno impedito al Napoli di ribaltare il risultato. Solo Albiol, che nel finale di gara ha realizzato il suo primo gol in Italia, ha permesso a Benitez e compagni di portare a casa un solo punticino, a discapito di un Chievo che si è difeso molto bene e ha chiuso tutti gli spazi ai partenopei. Il secondo X proviene invece da Roma. All’ “Olimpico”, infatti, Lazio e Juventus, hanno chiuso il match realizzando un gol a testa. I biancocelesti sono passati in vantaggio con un rigore messo a segno da Candreva, concessogli grazie a un fallo di Buffon (che è stato espulso in quell’azione) ai danni di Miro Klose. Ma nel secondo tempo un colpo di testa di Llorente ha riportato la gara in pareggio. La Roma, quindi, non si è fatta sfuggire questa ghiottissima occasione di rubare due punti a Juventus e Napoli, e infatti nel cosiddetto “lunch match” della domenica ha battuto l’Hellas Verona. Al “Bentegodi” gli uomini di Garcia si sono imposti per tre a uno, ed ora sono a meno sei dai bianconeri e hanno allungato sugli azzurri portandosi a sei lunghezze di distanza. A “San Siro” partita a reti inviolate. L’Inter non riesce ad andare oltre il pareggio contro il modesto Catania e perde punti importanti in ottica Europa. Punti importantissimi per il Milan invece, che a Cagliari, quando tutto sembrava perduto ribalta una situazione critica trasformandola in tre punti fondamentali. Il nuovo Milan targato Seedorf riesce nell’impresa, e per la prima volta nella stagione i rossoneri riescono a portare a casa sei punti in due gare consecutive. Il Torino non si ferma più e vince anche contro l’Atalanta, grazie a un rigore (molto contestato) messo a segno da Alessio Cerci. Ancora Amauri, ancora Parma. Al “Tardini” i ducali vincono per una rete a zero contro l’Udinese che aveva ben figurato in Coppa Italia, ma che ora rischia seriamente di inguaiare la stagione essendo a soli tre punti dalla zona rossa. Si risveglia il Livorno, e nel più classico dei match salvezza affonda al “Picchi” il Sassuolo per tre a uno. A Genova, tra Sampdoria e Bologna arriva un altro pari, uno a uno il finale. Prima Gabbiadini per i blucerchiati poi Diamanti per i felsinei. Ma è nel posticipo della giornata che scoppiano i fuochi d’artificio. Lo stadio è l’ “Artemio Franchi” di Firenze, le squadre in campo Fiorentina e Genoa. Finisce tre a tre con un sorprendente Aquilani che realizza ben tre marcature. Per i rossoblù vanno in rete invece l’ex viola Gilardino, Antonini e De Maio. Così, gli uomini di Montella non riescono a sfruttare la debacle interna del Napoli per avvicinarlo. E quindi, in zona Europa League, l’unica squadra a sorridere in questa giornata è il Milan. Si ritorna in campo il primo febbraio per la terza di ritorno, che presenta nel posticipo una partita sentitissima per gli sportivi italiani, il “Derby d’Italia” tra Juventus e Inter. Dario Mainieri 3 Fuori dal campo non c’è storia, Partenopei superiori. Di tutta risposta gli azzurri rispondono alle offese e ai cori razzisti dei bolognesi. Nei minuti precedenti al fischio d’inizio al San Paolo, le note di Caruso, momento molto toccante. Tifosi furiosi, contro la società striscioni, contro i beniamini fischi stanchi di vedere la loro squadra soffrire con le più piccole. Quando hai dato così tanto in Europa è ridicolo dare così poco in Serie A. Benitez schiera contro il Chievo, dal primo momento Hamsik, mentre la new entry Jorginho parte dalla panchina. Azzurri inizialmente pericolosi, molti errori con il solito centrocampo inesistente e un Pipita molto spento. Bottino della serata due pali di Mertens e una traversa di Insigne. Grande giocata degli ospiti tra Thereau che passa a Sardo e sigla il vantaggio al 17’. Secondo tempo riserva la sorpresa Jorginho che entra al posto di Dzemaili, l’italo-brasiliano dimostra personalità a differenza dei compagni. Pochi minuti dalla fine Albiol pareggia con il suo primo gol in Italia. Mentre nell’altro anticipo della giornata la Lazio ferma la Juventus sull’1-1. Karina Ornella Palomba Nel secondo anticipo della 21esima giornata, allo stadio Olimpico di Roma, la Lazio di Eddy Reja frena la compagine di Antonio Conte sull’1-1, bloccando la striscia di vittorie consecutive (12, quindi il record resta all’Inter di Mancini con 17 vittorie consecutive) dei bianconeri, riuscendo a mantenere l’imbattibilità sulla panchina biancoceleste ereditata ad inizio gennaio da Vlado Pektovic. La squadra di casa, rivitalizzata dall’arrivo del tecnico friulano, si schiera in campo con il 3-4-2-1 con Hernanes(finalmente quello vero) al centro del gioco per rispondere al collaudato 3-5-2 bianconero, che soffre, non poco, ad inizio ripresa la brillantezza laziale e dopo appena 20 minuti si ritrova in 10 per l’espulsione di Buffon per fallo da ultimo uomo su Klose. Cartellino rosso per Gigi (“regola troppo severa” a detta di Conte) e calcio di rigore che Candrevacapitalizza spiazzando Storari (entrato al posto diAsamoah). Il tecnico salentino ridisegna la sua creatura prima con il 4-4-1 poi con il 4-3-2, con Tevez sacrificato a fare da collante tra i reparti, ma il primo tempo si chiude sull’1-0 per la Lazio senza tante emozioni. Sotto di un gol ed in 10, la Juve nella ripresa entra in campo con grinta, carattere e determinazione, che erano mancate in parità numerica, rimettendo in piedi la gara con l’ennesima incornata (questa volta geniale) di Llorente che sfrutta un buon cross di Lichtsteiner, liberato dal solito Tevez, indirizzando la palla con una traiettoria a pallonetto sul palo lontano di Berisha: 1-1. La Juventus alza il ritmo e l’estremo difensore biancoceleste nega all’Apache il raddoppio lampo. La partita diventa incandescente e la squadra di Reja non ci sta all’assedio ospite: prima Storarisalva il risultato su Klose deviando la palla sulla traversa, poi Keita (entrato al posto di Candreva) mette a ferro e fuoco la difesa bianconera colpendo anche un palo con un destro a giro dal limite. Un pareggio che fa sorridere sia Reja (“contro la Juve non si può fare di più), che Conte (“questo pareggio, in 10, spiega il nostro primato”) ma soprattutto l’altra metà di Roma, quella giallorossa, che con l’1-3 inflitto al Verona si porta a -6 dal primato. Ferruccio Montesarchio Nella seconda giornata di ritorno, dove le grandi non vincono, l’unico raggio di sole proveniente dalle zone alte della classifica è stato dato dalla Roma di Rudi Garcia, nonostante fosse impegnata nel match più impegnativo di giornata sulla carta visto l’elevato quoziente di difficoltà della trasferta di Verona contro l’Hellas. Dopo i pareggi negli anticipi di Napoli e Juventus, rispettivamente contro Chievo e Lazio, la squadra capitolina ha ottenuto due piccioni con una fava allungando il distacco in classifica dai partenopei e riducendo quello dai campioni d’Italia. Protagonista di giornata, come nel match di Coppa Italia proprio con la Juventus, è stato ancora una volta l’ivoriano Gervinho autore sia dell’assist che in pieno recupero della prima frazione ha favorito il gol di Adem Ljajic che ha mandato i giallorossi negli spogliatoi con il risultato di 0 - 1. Il giocatore ex Arsenal si mette in proprio al 60’ siglando, con un bel tiro sul primo palo, il gol che ha riportato in vantaggio la Magica dopo il momentaneo pareggio di Hallfredsson, che al 49’ mette il pallone alle spalle di De Sanctis con un bel tiro da fuori area dopo il passaggio di Donati. Partita chiusa al minuto 82 dal capitano Francesco Totti che insacca in buca d’angolo un rigore dubbio conquistato tra le polemiche veronesi dal greco Torosidis. Quarta Vittoria Consecutiva tra campionato e coppa per la Roma che torna a sperare nello scudetto. Francesco Perfetto Nell’incontro del Ferraris tra Sampdoria e Bologna il risultato lascia ambiguità nei cuori dei tifosi di entrambe le squadre: dal punto di vista del risultato è il Bologna a vedere il bicchiere mezzo pieno visto il pareggio agguantato al 90’ su rigore trasformato da Diamanti, mentre la Sampdoria vede vanificare il vantaggio firmato da Gabbiadini con un facile tap-in al 61’. In chiave classifica è un punto che sta stretto ai rossoblù che stazionano sempre in zona pericolante, anche se guadagnano un punto dal Sassuolo terzultimo, mentre i blucerchiati possono dormire più tranquilli visti i 5 punti che li separano dalla zona retrocessione anche se il rammarico per i due punti persi contro una diretta concorrente resta. Francesco Perfetto Pari e spettacolo al Franchi, un 3-3 ricco di emozioni, vantaggi, pareggi e sorpassi. Un grande Aquilani, sotto gli occhi di Prandelli, ne fa tre, come mai gli era capitato in carriera, ma non basta perché il Genoa ribatte colpo su colpo. I viola di Montella sciupano quindi la grande chance di portarsi a meno 1 dal Napoli e così entrare di prepotenza nella corsa alla Champions Leaugue. A dispetto del risultato Gasperini schiera il solito undici difensivo con addirittura il terzino De Ceglie in appoggio a Gilardino ma, dimostra comunque, di essere un maestro delle ripartenze. Al 27’ proprio una di queste porta al vantaggio genoano. Antonelli entra in area, anticipa Neto e si lascia cadere, rigore inesistente ma Gilardino sembra non darci peso e, con freddezza, realizza il classico gol dell’ex. Neanche cinque minuti che una folata viola costringe De Maio a un fallo ingenuo, un altro rigore, ma questa volta sacrosanto. Aquilani sotto la Fiesole non sbaglia e ristabilisce la parità. Più rapido della risposta della Fiorentina è addirittura il nuovo vantaggio del Genoa. Matuzalem imbecca Antonini che, complice la disattenzione di Comper , riporta avanti il grifone. Le emozioni della prima frazione però non sono ancora finite e infatti a tre dal termine ancora Aquilani conquista palla e sfoderà un destro che trafigge un incolpevole Perin. Inizia la seconda frazione e il copione sempre essere immutato. Fiorentina, Aquilani, gol, ma sta volta è la bandierina del guardalinea ha strozzare in gola l’urlo del gol. Poco male perché il centrocampista poco dopo il tris lo sigla lo stesso, servito da Joaquin non sbaglia ed esulta per la terza volta. La partita ormai sembra orientata verso i gigliati e Montella decide di concedere la merita standing ovation al suo centrocampista. C’è spazio anche per l’esordio del brasiliano ex Manchester United Anderson. Però arriva lo doccia freccia al ’77. De Maio si fa perdonare e, dalla stessa zolla da cui aveva causato il rigore, trova la zampata vincente sugli sviluppi di un corner. L’ultima emozione la regala un missile di Roncaglia allo scadere che sfiora i pali di Perin. La gara finisce in parità con tanto spettacolo e con un Napoli che dal divano di casa tira un grande sospiro di sollievo. 7 Antonio Greco “Ma chi me lo ha fatto fare?!” E’ questo ciò che sembra pensare un affranto Erick Thohir. Il presidente, appena arrivato da Jakarta, più che stanco per il jet lag sembra stanco per un Inter che è tutt’altro che entusiasmante. Sarebbe dovuta essere la partita della riscossa, contro un Catania, ultimo in classifica, che doveva essere solo un ottimo sparring partner, e invece è stata la gara che ha fomentato la piena ed evidente crisi nerazzurra. Le difficoltà sono palesi a tutti i livelli, da una dirigenza che sempre più tifosi paragonano alla mediocre classe politica italiana, a giocatori che per evidenti limiti d’età sono i lontani cugini dei giocatori che erano un tempo e infine passando per un Mazzarri incapace di leggere le partite e reo di impuntarsi sempre e solo sulle sue convinzioni. La beata gioventù nerazzurra è comodamente seduta in panchina mentre in campo ci sono Cambiasso, Kuzmanovic e Milito che, paragonare a tre statue, sarebbe solo un complimento. Thohir al novantesimo ha schivato microfoni e telecamere ma pare abbia convocato un doveroso e immediato vertice di mercato. La partita inizia con un buon possesso palla nerazzurro ispirato da Alvarez e Palacio che alla lunga sembrano gli unici, insieme a Juan Jesus a disputare una buona gara. L’ormai evidente immobilismo di Milito però rende vano il giro palla e pertanto l’Inter non è mai pungente. Si alla fine sarà vero che l’unica conclusione in porta arriva proprio da i piedi del Principe ma purtroppo l’argentino, vuoi età, vuoi infortuni, non sta più in piedi. Il Catania prende un po’ di coraggio e, una conclusione dell’ottimo Bergessio va vicina a trafiggere la porta di Handanovic. Si va all’intervallo e dal tunnel esce fuori Kovacic a sostituire Kuzmanovic. Con il croato in campo si cerca più la verticalizzazione e la profondità ma è solo Palacio a sbattersi sugli inviti del giovane centrocampista. In fondo anche nella ripresa i milanesi non calciano mai verso Frison e, lo zero sulla casella realizzazioni, non ha recriminazioni. Botta è l’ultima carta che si gioca Mazzarri ma, buttarlo lì a 5 minuti dalla fine e senza un ruolo preciso non ha proprio senso. La partita termina così, tra gli sbadigli di cui in primis serra le fila proprio il Presidente Thohir. Domenica si va allo Juventus Stadium, se l’Inter replicherà la stessa gara odierna nel suo orizzonte ci saranno solo nubi e tempeste che potrebbero trascinare Mazzarri in un impietoso naufragio. Antonio Greco Nella 21esima giornata di Serie A, il Parma vince di misura (1-0) al Tardini, ai danni di una sempre più preoccupante Udinese, trovando la quarta vittoria consecutiva (decimo risultato utile). L’incornata di Amauri, su splendida pennellata di Fantantonio Cassano, lancia la squadra di Donandoni e del patron Ghirardi verso l’Europa League, che festeggia una vittoria sudata, meritata e difesa senza grandi affanni soprattutto nella ripresa, piazzandosi al sesto posto in classifica a braccetto con Torino e Verona. Al contrario, invece, prosegue il 2014 sciagurato per la formazione di Guidolin (il mese di gennaio, nella sua carriera, è sempre stato horror): quarta sconfitta di fila, questa volta con Di Natale escluso a sorpresa dall’11 titolare, che condanna i friulani a 3 punti dal terzultimo posto. Ferruccio Montesarchio Indovina chi è una rubrica che mette alla prova la conoscenza calcistica dei nostri lettori. Come si gioca? Verranno scelte delle figurine di calciatori e allenatori che hanno militato nel nostro campionato, alle quali verrà cancellato il nome. Saranno così bravi i nostri cari lettori ad indovinarli lo stesso? Naturalmente saranno dati dei piccoli suggerimenti, non siamo poi così cattivi. Indizi: La soluzione dello scorso numero - Zinedine Zidane, uno dei centrocampisti più forti di tutti i tempi. Francese, dopo essersi fatto notare tra le fila del Cannes, fu ceduto al Bordeaux, dove l’allenatore Courbis gli diede il soprannome di Zizou. Dopo 4 anni per 7 miliardi il genio francese viene ceduto in Italia. E’ la Juve di Agnelli a puntare forte su di lui. Mai acquisto fu più giusto. 5 anni con la casacca bianconera, ricca di vittorie e soddisfazioni, prima della maxi offerta del Real Madrid. 150 miliardi di lire, e un contratto quinquennale. Oggi, è l’allenatore in seconda dei blancos. - Marco Materazzi, difensore Italiano, uno di quelli belli caldi, grintosi. Dopo un inizio di carriera girovagando in lungo e in largo per la Sicilia (Marsala, Trapani e Messina), viene acquistato dal Perugia. Con i grifoni, non è subito amore, viene di fatto ceduto in prestito al Carpi, torna poi alla base dove realizzando 7 reti diventa beniamino della tifoseria. Su di lui piomba l’Everton, che lo porta in Inghilterra, ma che dopo un anno gli deve dire addio, Marco torna a Perugia. Stabilisce il record di gol per uno del suo ruolo, ben 12. Sarà acquistato poi dall’Inter, dove in 10 anni collezionerà anche un triplete. -Si tratta di un centrocampista e di un attaccante; -Uno dei due è italiano, l’altro brasiliano; -Uno dei due, all’inizio della sua carriera, ha avuto molteplici difficoltà. A causa della sua età non riusciva a farsi ingaggiare da nessuna squadra. Nonostante le qualità notevoli risultava già “troppo vecchio” all’età di 19 anni per essere ingaggiato, per cui, per rimediare al problema e per sfuggire alla povertà del suo paese, rimedia una nuova identità, da un faccendiere brasiliano, che gli toglie 3 anni e gli dà un nuovo nome. A questo punto per lui si aprono le porte del calcio, viene ingaggiato dal Palmeiras, nel 1996, e ci resta per 2 stagioni. Nel 1998, arriva per lui la chiamata del Bologna, che decide così di puntare sul “diciannovenne” brasiliano. I Felsinei sborsarono la cifra di ben 5 miliardi di lire, e lui ricambiò con prestazioni di spessore, incantando il pubblico rossoblu. La velocità, e la tecnica sono il suo punto forte,e dopo 2 anni, viene ceduto al Chievo Verona, in comproprietà per poi essere riscattato completamente e diventare punto fermo della favola Chievo. L’allenatore Luigi Del Neri lo ama, e gli ritaglia un ruolo fondamentale. Insieme arriveranno al primo anno di Serie A dei giallo blu alla conquista del 5 posto e quindi della qualificazione alla Coppa Uefa. Nel 2002, il centrocampista brasiliano prossimo al trasferimento alla Lazio, decide di vuotare il sacco, e raccontare la sua storia. Rischia il carcere, ma il tribunale sportivo interviene ed è il solo a dichiararlo colpevole, infliggendogli una multa di circa 160 mila euro e 6 mesi di squalifica. Dopo la squalifica indosserà ancora la maglia del Chievo prima di passare all’Inter, solo per una stagione, con i quali scenderà in campo solo 5 volte. Tornerà quindi al Chievo, dove resterà dal 2004 al 2013. Oggi gioca ancora, con la maglia del Mantova. -l’altro, nasce a Piacenza, e crescerà nelle giovanili della sua città. Prima di indossare però la maglia della prima squadra, verrà mandato in prestito a Carpi, Novara, Lumezzane e Brescello. Nel 1998 l’occasione di una vita, il Piacenza punta forte su di lui, che ricambia realizzando 15 reti in 30 match. A suon di gol si guadagna l’interesse delle big, una su tutte lo vuole a tutti i costi. E’ la Lazio, che sborserà 30 miliardi di lire nelle casse piacentine. Simone, è il suo nome, si ritroverà di fianco a campioni del calibro di Nesta, Nedved, Veron, Mancini, ma riesce comunque a ritagliarsi un posticino nel cuore di Eriksson, tecnico dei biancocelesti. Resterà a Roma per 5 stagioni, realizzando gol importanti non solo in campionato, ma anche in coppa, su tutti i 4 goal realizzati al Marsiglia in Champions League. Successivamente il declino. Passerà alla Sampdoria in prestito, tornerà alla Lazio per altri 2 anni, poi il prestito all’Atalanta, e l’ultimo ritorno ai biancocelesti per altri 2 anni prima del ritiro. In questi ultimi 6 anni, solo una rete. -Uno dei due ha un fratello, anch’esso attaccante, con una carriera “leggermente” più prestigiosa della sua, -Uno dei due decise di rivelare la sua vera storia poiché viveva una crisi d’identità, e perché voleva che il figlio portasse il suo vero nome; -Uno dei due oggi allena la primavera della Lazio; La soluzione verrà svelata solamente nel prossimo numero, intanto prova a giocare sulla nostra pagina Facebook FATTO DI SPORT Il Torino di Ventura, non senza fatica, batte una buona Atalanta. All’Olimpico va di scena un primo tempo molto equilibrato in cui nessuna riesce a segnare. Nella seconda frazione decisivo un rigore molto dubbio procurato e siglato da Cerci. Nel finale di gara occasioni da una parte e dall’altra con il Toro che spreca un altro tiro dal dischetto. La banda di Ventura raccoglie così 3 punti preziosissimi e si porta al sesto posto alla pari del Verona e ad un solo punto dall’Inter. La Torino granata sogna l’Europa SINTESI – Formazione tipo per Ventura che ritrova il giovane El Kaddouri in mezzo al campo, mentre Colantuono decide di partire coperto scegliendo Brienza-Livaja come tandem d’attacco piuttosto che Moralez-Denis. Pronti, via. Quatto giri di lancette e un tiro sbagliato di Darmian finisce sui piedi di Cerci che insacca facilmente, ma è fuorigioco. Un inizio sprint ma è solo un’illusione perché in tutta la prima frazione di gioco regna la noia. Molto equilibrio in mezzo al campo e nessuna azione veramente pericolosa. Il solo Cerci sembra dare una scossa al match provando ad impensierire in più di un’occasione la difesa bergamasca, ma è sempre da solo. Il portiere granata Padelli invece in 45 minuti è spettatore non pagante, svolgendo ordinaria amministrazione. Una sola volta l‘Atalanta si fa vedere avanti quando per poco non approfitta di un errore di disimpegno del Torino, ma il difensore Moretti è molto bravo nel salvare il tutto. Il secondo tempo si apre sulla falsa riga del primo con l’Atalanta più preoccupata a non subire piuttosto che a cercare il goal. Passano pochi minuti e i 2 alenatori cambiano le carte in tavola: Brighi rileva Farnerud per i granata e Denis prende il posto di Livaja per i bergamaschi. E al ’12 è proprio El Tanque a sfiorare la rete del vantaggio quando da pochi passi non riesce a trovare la deviazione vincente su un pallone di Bonaventura. Goal mancato, goal subito. La regola non scritta del calcio si conferma ancora e 3 minuti dopo il Toro passa. Ribaltamento di fronte, la palla arriva alta in area bergamasca, Consigli esce con il braccio teso e Cerci gli frana addosso. Il portiere nerazzurro colpisce la palla, ma per Tagliavento è rigore. Dagli 11 metri si presenta lo stesso numero 11 granata e non sbaglia. L’Atalanta non ci sta e protesta, ma finisce per bccare solo cartellini gialli. Colantuono vuole il pareggio e inserisce Moralez per Brienza. Al ’71 ci prova Stendardo con un’inzuccata da calcio d’angolo ma la sfera termina al lato. Sei minuti più tardi è Padelli a negare la gioia del goal a Denis deviando un colpo di testa diretto all’incrocio dei pali. Il Torino però tiene botta e parte di contropiede. Al ’90 infatti ha la possibilità di chiudere i giochi con il secondo rigore della gara procurato da Darmian atterrato da Brivio. Questa volta sul dischetto si presenta Immobile, ma l’attaccante napoletano si fa ipnotizzare da Consigli. Quest’ultimo poi è nuovamente protagonista quando un minuto dopo nega la gioia del goal a Meggiorini respingendo una conclusione a botta sicura. Dopo 4 minuti di recupero termina la sofferenza del Torino che conquista così i 3 punti. Vincenzo Vitale All’Armando Picchi, sotto gli occhi attenti di Cesare Prandelli, esordio vincente per il nuovo tecnico dei toscani Di Carlo. Vittoria importante in un vero e proprio scontro salvezza contro i neroverdi. Il tutto si decide in 26 minuti: apre Greco, raddoppia Paulinho e conclude Benassi. A nulla è servito il goal della bandiera del Sassuolo realizzato dagli 11 metri con Berardi. Il Livorno torna così a sorridere ritrovando i 3 punti casalinghi che mancavano ormai da 4 turni, mentre Di Francesco è vicino all’esonero. SINTESI – Il nuovo tecnico Di Carlo si schiera con un 3-5-2 con Mbaye a destra e il nuovo arrivato Castellini a sinistra. Di Francesco dall’altra parte schiera i nuovi arrivati Rosi, Biondini e Sansone, mentre in avanti è recuperato Berardi. Passano solo 5 minuti e il Livorno passa in vantaggio: Emeghara lavora un buon pallone per Benassi, che di prima serve l’accorrente Greco e al volo il centrocampista con una gran botta batte Pegolo. Il Livorno spinge sull’acceleratore e sia Luci che Emerson ci provano dalla distanza senza trovare la gioia del goal. Passano però pochi minuti e all’ ’11 è Paulinho a raddoppiare. Splendido cost to cost di Mbaye, passaggio all’attaccante brasiliano che dal limite insacca trovando il suo settimo goal stagionale. Quattro giri di lancette e padroni vicinissimi alla terza rete, ma questa volta Paulinho è sciupone e da pochi passi manda a lato. Tris che però arriva al ’26 con Benassi molto bravo a controllare e calciare di destro una buona palla servita da Emeghara dopo un’ottima azione dello stesso attaccante svizzero . Pegolo si distende ma non può farci nulla. Livorno-Sassuolo 3-0 al ’26 e all’Armando Picchi sembra già calato il sipario. Ma passano 2 giri di lancette e il Sassuolo si sveglia guadagnandosi un calcio di rigore con Sansone steso ingenuamente da Bardi. Dal dischetto si presenta Berardi e il giovane attaccante accorcia le distanze. Sul finire di primo tempo il match si fa leggermente più duro ed in pochi minuti vengono ammoniti tra le fila del Livorno sia Coda che Greco, entrambi diffidati che salteranno la sfida Catania. La seconda frazione inizia con gli stessi 22 protagonisti. Nei secondi 45 minuti però il match è molto meno vivo con il Livorno impegnato nel far possesso palla, mentre il Sassuolo è incapace di creare seri pericoli. Le uniche “emozioni” arrivano nella parte centrale dei secondi 45 minuti con la consueta girandola di cambi. L’unico pericolo lo crea Siligardi al ’79 quando con una magia si libera di un avversario, lancia Paulinho, ma l’attaccante trova una conclusione potente che termina però in curva. Termina così la gara con un Livorno apparso in questa gara rigenerato dalla cura Di Carlo. Vincenzo Vitale SUPERSFIDA è una rubrica che mette a confronto i “big” che si affronteranno nella prossima giornata di campionato. Nel prossimo turno di Serie A andrà in scena un big match di alto calibro: Juventus-Inter. Allo “Juventus Stadium” di Torino saranno scintille tra i bianconeri di Conte e i nerazzurri di Mazzarri. I campioni d’Italia, dopo il pareggio a Roma con Lazio, vogliono vincere per mantenere quantomeno inalterato il distacco con le inseguitrici. L’Inter, invece, cercherà il colpaccio in terra piemontese per accumulare punti in cascina in vista delle posizioni per l’Europa. Ad animare la gara ci penseranno due bomber che già hanno lasciato il segno. Stiamo parlando di Fernando Llorente e Diego Milito. Due attaccanti che vorranno lasciare il segno in questa importantissima gara, aiutando la causa della propria squadra di appartenenza. Andiamo a scoprire chi avrà vinto la nostra SUPERSFIDA! SUPERSFIDA MILITO LLORENTE 8,5 9,5 8,5 7,5 7,5 8 TIRO COLPO DI TESTA SENSO DEL GOL TECNICA VELOCITA’ GIOCO DI SQUADRA 8,5 9 9 8 7,5 8 TOTALE 49,5 50 12 A cura di Dario Mainieri Napoli, scambio con il Liverpool per Agger? Il Napoli, e più precisamente Benitez, vogliono a tutti i costi Daniel Agger, difensore mancino del Liverpool classe 84’. Secondo il quotidiano Roma, i partenopei sarebbero pronti a sacrificare Gokhan Inler nell’affare, visto che proprio il Liverpool è alla ricerca di un mediano di qualità e lo svizzero farebbe proprio al caso dei Reds. Benitez avrebbe dato il via libera all’operazione e riabbraccerebbe così un suo ex pupillo. Juventus, sfida all’Inter per Osvaldo! Tra Juventus e Inter si sarebbe acceso un vero duello di mercato per Daniel Pablo Osvaldo. L’attaccante italo argentino è in rotta con tutto l’ambiente Southampton e per questo è finito sul mercato. La Juventus dal canto suo potrebbe indirizzare Vucinic all’Inter, visto che la squadra neroazzurra è interessata al montenegrino e cosi per la Vecchia Signora ci sarebbe il via libera per Osvaldo. Inter, per l’attacco spunta Ylmaz. Perso quasi definitivamente Osvaldo ( rimarrà in Inghilterra) e difficilmente arriverà Vucinic, per via della gaffe con la Juventus sullo scambio con Guarin, l’Inter punta ad un nuovo attaccante: Burak Ylmaz. L’attaccante classe 85’ del Galatasaray sta trovando poco spazio con Mancini, ed è proprio quest’ultimo che vorrebbe niente meno che Guarin in cambio. Cosa decidera stavolta l’Inter? Giuseppe Memoli 13 Ligue 1 Si ferma il Psg, che pareggia con il Guingamp, e ad approfittarne è il Monaco, che anche senza Falcao riesce a vincere sul Marsiglia. Per il titolo ormai è una corsa a due, infatti il Lille pareggia e continua a perdere le distanze dalle prime due. Nelle parti basse della classifica guadagnano un punto il Sochaux e il Valenciennes, che pareggiano con l’Ajaccio e il Lorient, invece va male l’Evian, che perde 3-0 contro il Lione. Stefano Limongelli LIGA BBVA In questa giornata di liga non cambia niente, infatti le prime tre vincono tutte, mentre l’A. Bilbao allunga sul Villarreal, che perde. Nelle zone basse della classifica porta a casa punti solo il Valladolid, che a sorpresa batte il Villarreal e guadagna punti sia sulle ultime due, che dall’Elche che perde. Stefano Limongelli 14 Bundesliga Riapre il campionato tedesco, e si rivede il Bayer Monaco, che ricomincia da dove aveva lasciato, infatti vince per 2-0, e allunga sul Leverkusen e Dortmund, dove la prima perde, mentre la seconda porta a casa solo un punto. Per le parti basse della classifica ora rischia l’Amburgo, che è l’unica delle ultime tre, che non porta punti a casa. Stefano Limongelli 15 Nel girone A la prima gara del girone di ritorno, non fa cambiare rotta al Torino, che continua a vincere. Due le reti rifilate al Novara e, altri tre punti fondamentali per lasciare indietro le inseguitrici. Dietro a cinque punti, l’Empoli strapazza il Modena 4-1. Perde terreno la Juventus, che con lo Spezia, pareggia una partita, già chiusa nei primi 45 minuti. Infatti, i bianconeri chiudono il primo tempo in vantaggio di tre reti, grazie alla tripletta di Donis, che segna al 20’, al 25’ e al 29’. Ripresa di marca spezzina, che accorcia con Bastoni e De Santis. La squadra di Zanchetta allunga ancora con Soumah; è Miocchi a ridare speranza allo spezia, che prima segna il 3-4 ed infine pareggia a tempo scaduto. Nonostante il pari, per 4-4, la Juventus resta in terza posizione, grazie alla sconfitta rimediata dalla Sampdoria , in casa del Cesena. I blucerchiati di chiesa, chiudono il primo tempo, in vantaggio di una rete. La ripresa decreta la disfatta della doria: prima Pedrabissi e, poi Raffini, portano la vittoria in casa bianconera. A soli tre punti dalla squadra genovese, il Bolognasi impone sul Sassuolo per 2 a reti a 0. Il Parma vince 2 a 1 in casa del Siena. Il Genoa, ultimo in classifica, anella il secondo pareggio consecutivo: contro il Carpi, la gara termina in uno strepitoso 3-3. E’ il Genoa ad andare in vantaggio, al 3 minuti del primo tempo, ma ad inizio ripresa, il Carpi, riesce ad agguantare il pari. E’ di nuovo il Genoa, con la rete di Velocchi a portarsi, nuovamente, in vantaggio. L’attaccante genoano, dal dischetto, segna la sua prima tripletta. Sul risultato di 3-1, il Carpi non si arrende e, complice, anche la stanchezza, sia fisica che mentale del grifone, a scadere dei 90 minuti, segna due reti, portando il risultato in parità. Nel girone Bè ancora supremazia dell’Atalanta. La sola rete di Caldara, al 9 minuto del secondo tempo, contro il Padova, basta ai neroazzurri per continuare a mantenere il primato in classifica. A quattro punti dalla capolista, il Chievo continua ad accaparrarsi i tre punti, fondamentali per la corsa al primo posto. 2-0 sulla Ternana e secondo posto consolidato. Il Milan, saldo al terzo posto, perde due punti preziosi per i risvolti della classifica. Con il Pescara, i ragazzi di Inzaghi pareggiano con il Pescara, sprecando un doppio vantaggio conquistato, prima, da Di Molfetta e, poi, da Pedone. Nel secondo tempo, la squadra di Gianpaolo ribalta la situazione: in soli quindici minuti, si porta, addirittura, in vantaggio. Cernigoi è l’umo della provvidenza. Dopo soli cinque minuti dal suo ingresso, il numero 13 rossonero, segna la rete che salva il Milan. L’Inter, invece, vincono 2-1 nel derby lombardo, con il Brescia. Il Verona, al quinto posto, vince contro il Cittadella per 4 reti a 0. L’Udinese ha ripreso a vincere e, strapazza il Lanciano per 0-4. Quattro reti incassate dal Varese, per mano del Cagliari. Nel girone C la Lazio, viene frenata dal Napoli. Al “Comunale” di Sant’Antimo, la capolista non va oltre l’1 a 1. Partita a ritmi blandi, che si accende, solo, al 32’, quando Elez sorprende tutti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo e batte Contini. Veloce è la risposta del Napoli che, dopo quattro minuti, trova il pareggio con Felice Gaetano. Il secondo tempo riprende a ritmi blandi, fino al 50’, quando un buco centrale della difesa permette a Lombardi di presentarsi solo davanti al portiere, dribbling secco e Lasicki è costretto al fallo. E’ calcio di rigore per la Lazio ed espulsione per il difensore polacco. Lo stesso Lombardi si presenta dagli 11 metri, ma la sua conclusione viene intercettata da Contini. Con un uomo in più, la Lazio prova a chiudere la pratica partenopea, ma il Napoli, in emergenza, riesce a frenare le avanzate biancocelesti. Sul finale di gara, Romano si fa espellere, per una brutta entrata, da dietro, su Minala. Con questo pareggio il Napoli sale a 22 punti, mentre la Lazio continua a comandare la classifica a 35. Il passo falso della Lazio, ha regalato alla Fiorentina, la possibilità di balzare al primo posto, ma i viola sciupano l’occasione, non andando oltre lo 0-0 con il Palermo. Toscani che, vedono la vetta, distante solo un punto, siciliani, invece, che si portano a pari punti con il Napoli di Saurini. Ad approfittare degli stop di Lazio e Fiorentina, è la Roma che, con un facile 2-0 sul Crotone, si porta a soli due punti dai cugini biancocelesti. Perde terreno, invece, il Livorno che pareggia, in casa, con il Latina per 1-1. La sconfitta subita con il Bari, è amara per il Catania, che perdendo tre punti, non agguanta il Livorno. Secondo derby campano, consecutivo, per l’Avellino. Cambia la squadra, ma non il risultato e l’esito. 1-4 per la Juve Stabia. Situazione difficile per la squadra irpina, che paga l’inesperienza dei giovani giocatori, provenienti dalla categoria degli allievi. Il Trapani, penultimo in classifica, perde 0-2 contro la Reggina. Annalisa Moccia Nella terra dei bob. Cresce l'attesa per le prossime Olimpiadi invernali che si svolgeranno a Sochi, in Russia. Alla manifestazione parteciperà anche la simpaticissima squadra giamaicana di bob, che dodici anni dopo è riuscita a qualificarsi nella categoria a due posti. Marvin Dixon, classe 1985 e Winston Watts di 47 anni, i due bobbisti delle Antille, saranno "the hottestthing in the ice", la cosa più calda sul ghiaccio. L'ufficialità è arrivata direttamente dalla federazione di bob: "Sì, ci siamo qualificati, siamo molto orgogliosi", commentano dal Comitato Olimpico nazionale. Ma per le tute, per il bob, per i viaggi servono soldi, ne servono tanti, così anche per i Giochi è sul web che si sbarca il lunario e la squadra lancia un appello: "Aiutateci con il crowdfunding". E così i tifosi di tutto il mondo hanno aderito alla raccolta fondi che ha già raggiunto gli 80mila dollari richiesti, arrivando addirittura a 184mila.L'esordio della squadra giamaicana sulla pista da bob è di ventisei anni fa, il 1988, a Calgary. Un'avventura passata alla storia. Ha ispirato il film della Disney "Cool runnings", in italiano "Quattro sotto zero", e ha fatto sognare i fan della squadra caraibica nonostante l'esperienza Olimpica sia finita con il rovesciamento del bob. Dagli spot per la Fiat Doblò alle mancate qualificazione di Torino e Vancouver, tutto il popolo giamaicano spera di vedere i due connazionali sul gradino più alto del podio e di ripetere i successi del campionissimo di atletica Usain Bolt. “Sono confuso e molto emozionato. Non avere una squadra alle Olimpiadi per così tanto tempo è triste per una Nazione. La qualificazione vuol dire così tanto per il nostro Paese”, queste le parole dell’incredulo ed esperto bobbista Watts, il quale ha già partecipato ai Giochi del 1994, 1998 e 2002, quando si piazzò al 28esimo posto e riuscì a battere il record per la partenza più veloce, in 4.78 secondi. Un ritorno, quello del caraibico, dopo l'esclusione dalle Olimpiadi torinesi che lo convinse ad abbandonare la pista e lavorare in una compagnia petrolifera a Evanston, nel Wyoming, nord dell'America. Non senza rimpianti: "Quando abbandoni qualcosa che ti piace veramente", ha confessato al network statunitense Nbc, "non ti rassegni a vederlo andar via. Ero arrabbiato e affamato". Due giamaicani dai caldi mari del sud alle gelide vette innevate dell’ex Unione Sovietica , a sfidar il mondo intero. “Impossible is nothing” Valerio Castorelli Grande fiducia in Russia per il CT italiano Fabio Capello. la Federazione ha infatti ufficializzato la conferma del tecnico fino al Mondiale di casa nel 2018. Il nuovo prolungamento aggiunge due anni in più rispetto all’accordo precedente ma anche “qualche spicciolo” che ora lo rende il commissario tecnico più pagato al Mondo. "Sono grato al presidente della Federazione calcistica e al ministro dello Sport per la fiducia riposta in me. Sono molto contento di continuare il lavoro in Russia. Abbiamo grandi progetti e farò tutto il possibile per rendere felici i tifosi” ha dichiarato Capello. Entusiasta anche il presidente della Federcalcio russa, Nikolai Tolstykh : “ Sono più che lieto che un allenatore così altamente qualificato come Fabio Capello continui a lavorare nel calcio russo." Antonio Greco 17 DI NUNZIA CASOLARO Gli anticipi non sono forse molto fortunati per le squadre partenopee visto i risultati di questa terza giornata di ritorno di campionato; meglio allora sperare che tornando a giocare nel week end si ritorni anche a vincere! I biancocelesti in casa danno il meglio di se e non lasciano spazio ai giallorossi che provano a reagire sin da subito, rispondendo alla doppietta di Vittorioso con quella di Brguljan. Ma il primo quarto si chiude nettamente in favore dei padroni di casa con tre reti di vantaggio messe a punto da Vittorioso, Colosimo e Calcaterra. La prima rete nella seconda fazione e della squadra del Molosiglio ad opera ancora una volta del capocannoniere Brguljan ma la Lazio riprende nell’immediato i giochi andando a rete due volte ancora con Cannella e Colosimo. Primorac prova a riprendersi questi due punti e va a rete prima con una doppietta e poi con un'altra rete intervallata da quella di Vittorioso; una sorta di testa a testa tra i titani di questo match, autori di 5 reti per la compagine partenopea e di 6 per i laziali. Totale mancanza di lucidità nella terza fazione per i ragazzi di Mr. Zizza concludendo con un parziale in cui sono stati messe a segno solo due reti da, Brguljan e Primorac, contro le cinque della Lazio di Africano, Colosimo, Cannella e una doppietta di Vittorioso. Fino all’ultimo la Canottieri ci prova ma le reti di Primorac, Esposito, Velotto e Parisi non bastano a cambiare le sorti del match già improntate nel terzo quarto e riconfermate nell’ultimo tempo da Di Rocco e Maddaluno. Morale della favola? Mentre la Lazio dalla nona posizione sale all’ottava, la Canottieri dopo aver sudato per conquistare la quinta posizione, scivola di nuovo e slitta ancora una volta al sesto posto. SS Lazio: Bisegna, Marko, Di Rocco 1,Africano 1, Vitale, Colosimo 3, Cannella 2, Vittorioso 6, Leporale, Calcaterra 1, Maddaluno 1, Mele, Correggia. All. Formiconi Circolo Canottieri Napoli: Lanzetta, Buonocore, Campopiano, Borrelli, Brguljan 4, Morelli, Ronga, Primorac 5, Parisi 1, Velotto 1, Baraldi, Esposito 1, Vassallo. All. Zizza Arbitri: Ercoli e Savarese. 18 Il risultato mente su un match che in realtà è stato per la maggiore dominato dal Posillipo, che cede dopo più di metà partita un po’ per stanchezza e un po’ per l’assenza del capitan Gallo che con le sue imponenti grida fa da motivatore della squadra da buon capitano. Dimostrazione di quanto detto la prima rete è di Renzuto Iodice, anche se dopo circa un minuto arriva la rete di parità dell’avversario Gitto seguita da quella del vantaggio di Figlioli. Nella seconda fazione i rossoverdi hanno ancora la forza di affrontare la miglior squadra di campionato e le tengono testa seppur mettendo a segno una sola rete da Radovic, infatti, non gliene lasciano passare una. Negri prova a non lasciare spazi nella rete rossoverde ma nulla da fare contro un Recco molto informa che negli ultimi due quarti mette a segno ben otto reti. Le prime quattro sono ad opera di Figlioli, Ivovic, Aicardi e Felugo chiudendo il terzo tempo con il punteggio di 6-4, per poi raggiungere il più otto nell’ultimo quarto grazie alle reti di Giorgetti, Aicardi e una doppietta di Felugo. Tuttavia questa sconfitta non cambia di tanto la situazione in classifica della squadra di Cufino,riconfermando la terza posizione in classifica, seppur allontanandosi ancora di più dal secondo posto occupato ancor ora dal Pro Recco. Dooa Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi, Foglio, G.Mattiello, Radovic 1 rig., Renzuto 1, Russo Klikovac, Bertoli, Mandolini, Saccoia, Negri. All. Cufino Pro Recco: Tempesti, Lapenna, Fondelli, Figlioli 2, Giorgetti 1, Felugo 3, Jokovic, Aicardi 2, Figari, Fiorentini, Ivovic 1, Gitto 1, Pastorino. All. Tempestini. Arbitri: Caputi e Lo Dico. 19 K.O. anche per l’Acquachiara in questa giornata di campionato. Il Brescia, quale capolista della classifica, tiene testa i biancoazzurri già dal primo quarto confermando la sua posizione. Nel primo tempo infatti si scaraventa a raffica piazzando quattro palle nella rete avversaria ad opera di Rios Molina, Giorgi e una doppietta di Rizzo. L’Acquachiara prova a reagire andando a rete con Petkovic neutralizzato però da Bodegas. Ci riprova Sadovyy ma ancora una risposta da Bodegas accompagnato da Rios Molina. Questa seconda fazione termina però in parità per l’ultima rete di questi otto minuti messa in porto ancora da Sadovyy. Questa volta è Draskovic a dare il via di goal a questa terza fazione , ma ancora risponde il Brescia con Nora e Di Fulvio. Altre due reti vengono poi assegnate ai biancoazzurri grazie al danzante Perez anche questa volta contrastato da Di Fulvio e Presciutti. L’ultimo quarto va così a confermare ed ampliare quel vantaggio già maturato dall’inizio. Le reti di Perez e Gambacorta risultano infatti quasi nulle contro quelle di Rios Molina, Presciutti, Rizzo e Bodegas. Anche in questo caso nulla di invariato in classifica, così come per il Posillipo, con l’unico effetto indesiderato della quasi inarrestabile corsa al traguardo del Brescia che continua ad accumulare punti e ad allontanarsi all’orizzonte della vittoria di questo campionato. AN Brescia: Del Lungo, Valentino, Presciutti 1, Legrenzi, Molina 3 (1 rig.), Rizzo 3, Giorgi 1, Nora 1, Presciutti N. 1, Bodegas 3, Di Fulvio F. 2, Napolitano, Dian. All. Bovo. Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez 3, Mattiello, Postiglione, Petkovic 1 rig., Gambacorta 1, Ferrone, Saviano, Draskovic 1 rig., Di Costanzo 1, Sadovyy 1, Lamoglia. All. De Crescenzo. Arbitri: Paoletti e Riccitelli. Quindicesima giornata Circolo Canottieri Napoli – Rari Nantes Bogliasco Sabato 1 Febbraio ore 15:00 Promogest – Dooa Posillipo Sabato 1 Febbraio ore 15:00 Carpisa Yamamay Acquachiara – Como Nuoto 20 Sabato 1 Febbraio ore 15:00 Il Posillipo si qualifica al “final four” per la minor differenza di reti conquistata grazie alla vittoria con la Florentia e il pareggio con il Savona, e grazie anche alla presenza di capitan Gallo che, nonostante sia ancora convalescente perché reduce da influenza, si tuffa in vasca a guidare i suoi ragazzi. Out invece l’Acquachiara per le due sconfitte con il Recco e il Bogliasco che, insieme al Brescia, saranno il terzetto che dovranno affrontare i rossoverdi. Quando? 28 febbraio e 1°marzo saranno le date in cui avverranno queste gran finali, ma il luogo è ancora un incognita da svelare! Girone C Prima Giornata Pro Recco - Como Nuoto 12-4 Carpisa Yamamay Acquachiara – Rari Nantes Bogliasco 9-11 Seconda giornata Como Nuoto - Carpisa Yamamay Acquachiara 6-9 Rari Nantes Bogliasco - Pro Recco 10-17 Terza Giornata Carpisa Yamamay Acquachiara - Pro Recco 4-7 Como Nuoto – Rari Nantes Bogliasco 10-13 Girone D Prima Giornata Rari Nantes Florentia - Carisa Rari Nantes Savona 5-12 AN Brescia - Dooa Posillipo 8-7 Seconda giornata Dooa Posillipo – Rari Nantes Florentia 11-6 Carisa Savona - AN Brescia 9-13 Terza Giornata Dooa Posillipo - Carisa Savona 7-7 Rari Nantes Florentia - AN Brescia 6-11 21 Orgoglio azzurro per la coppia rosa del tennis Se è vero che l’unione fa la forza, insieme sono imbattibili. La coppia Errani-Vinci, vince ancora, per la secondo volta consecutiva il doppio. Agli Australian Open, prese singolarmente, performance un po’ deludenti ma in coppia, le numero uno. Sara e Roberta hanno battuto le russe Vesnina-Makarova per 6-4 3-6 7-5. Resta da rivedere le prestazioni individuali Sara al 7 posto del Ranking mondiale mentre Roberta sogna di entrare tra le prime dieci del mondo avendo poco tempo a disposizione. Karina Ornella Palomba Riparte il campionato cadetto ma non le big. Cadono rovinosamente, infatti, Avellino ed Empoli rispettivamente a Novara e Latina, entrambe con risultato di 2-1. Sono Jefferson e Ristovski, per il Latina, a rendere vano il vantaggio di Tavano, e Rigoni e Sansovini, per i piemontesi, a fermare l' Avellino, portatosi sullo 0-1 con Galabinov. Anche il Palermo non ottiene i tre punti, pareggia 0-0 in casa con il Modena ma resta in testa alla classifica. Vincono in trasferta Reggina, Cesena, Spezia e Ternana rispettivamente contro Bari, Varese, Cittadella e Carpi. Da segnalare le vittorie tra le mura amiche di Trapani, Lanciano ma soprattutto Juve Stabia, ai danni di Padova, Brescia e Pescara. Lunedì sera scendono in campo Crotone e Siena, a caccia della vittoria che manca da tre turni per i toscani, e da ben quattro per i calabresi. Roberto Napolitano Parte la competizione sportiva che più affascina gli appassionati di rugby, ma non solo. Il 6 nazioni, di scena dal 1 Febbraio, vede sfidarsi, come di consueto; Italia, Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia. Sarà di nuovo lo stadio Olimpico di Roma, ad ospitare la nazionale italiana alla conquista del trofeo, che in casa azzurra non è mai arrivato. La squadra di capitan Parisse, parte dalle due vittorie, dal trofeo “Garibaldi” vinto nella scorsa edizione e, dal Galles. Avversari ostici, i gallesi, detentori, infatti, del trofeo. Dopo il Galles, sarà la volta della sfida contro i cugini transalpini; la Francia, di scena il 9. Dopo la settimana di pausa, riprenderà ospitando la Scozia sabato 21. Nuova settimana di pausa e trasferta in Irlanda sabato 8 marzo e infine chiusura in casa contro l'Inghilterra sabato 15. L’evento, in Italia, sarà possibile seguire su DMAX. La piattaforma televisiva darà la possibilità agli appassionati e, a semplici sportivi, di seguire tutte le gare, che si svolgeranno nel fine settimana, in diretta. L’Italrugby si tinge, anche, di rosa, con le squadre femminili che si sfideranno per la conquista del trofeo. Annalisa Moccia Gigi Buffon e Alena Seredova sono in crisi? I rumors sulla presunta fine del matrimonio del calciatore italiano e della showgirl ceca stanno diventando sempre più insistenti negli ultimi due giorni. Gli scoop sulla presunta fine di questo amore sono ormai all’ordine del giorno e sia sul web che in radio non si fa altro che parlare di loro. La loro relazione matrimoniale sarebbe giunta al capolinea per colpa di Ilaria D’Amico. L’indiscrezione bomba è stata lanciata dal giornalista e "supergossipparo" Alfonso Signorini. Il direttore della rivista di cronaca rosa durante il suo programma radiofonico, ha svelato che il matrimonio di Buffon e della Seredova sarebbe in crisi profonda perché il portiere della Nazionale italiana di calcio si sarebbe preso una bella cotta per Ilaria D’Amico. La 40enne giornalista sportiva romana fa impazzire milioni di uomini per il suo stile, la sua eleganza e il suo fisico perfetto. Anche il numero 1 della Vecchia Signora avrebbe perso la testa per lei.Dopo che è stata smentita la voce relativa alla presunta tresca di Alena Seredova con un macellaio mediante gli avvocati di Mrs. Buffon, Signorini ha sorpreso tutti, fan della coppia e non, con questa notizia bomba. Eleonora Brangi Anche a 31anni non è ancora arrivata l’età della maturità per l’ex Imperatore. Il brasiliano infatti non si è presentato al primo giorno di raduno del suo nuovo club, l’Atletico Paranarense. Dopo quasi due anni di stop la squadra di Coritiba ha voluto dare l’ennesima chance al centravanti offrendogli un contratto a rendimento ma di certo non è iniziata bene la nuova avventura. Secondo alcune fondi Adriano sarebbe rimasto a Rio de Janeiro, dove la sera prima aveva organizzato una festa protrattasi fino all’alba. A sorpresa il presidente Celso Pretaglia si è dimostrato più che comprensivo : “Credo che abbia avuto una ricaduta, capita a chi cerca di superare momenti particolarmente difficili. E’ un bravo ragazzo, con un cuore grande ma molto fragile emotivamente. Lo abbiamo accolto per aiutarlo e non ci tiriamo indietro, siamo convinti che abbia la forza e la qualità per tornare a giocare ad alto livello.” Insomma c’è la volontà di metterci una pietra sopra, ora la palla passa tutta da i piedi di Adriano. Antonio Greco Le origini di questo sport affondano nell'antichità classica ma è nato nelle corti rinascimentali. Successivamente, il pallone con il bracciale ebbe un considerevole sviluppo in Italia fra il Settecento e l'Ottocento, quando, negli "sferisteri" di Bologna, Verona e Firenze, diverse migliaia di spettatori accorrevano per assistere alle partite. Oggi la tradizione del gioco è difesa dai cultori presenti in alcune zone d'Italia. Il gioco, le cui regole sono simili a quelle del tennis (del quale è stato il probabile progenitore), vede contrapposte due squadre di 3 giocatori e consiste nel rimandare al volo, o dopo il primo balzo, il pallone in campo avversario, usando il bracciale anziché la racchetta. Il bracciale è un attrezzo di legno cavo fornito di punte o denti: copre la mano e il polso del giocatore pesa circa 2 kg. Il rettangolo di gioco è fornito di un muro d'appoggio laterale alto una ventina di metri. Il gioco aveva un vastissimo seguito, come ci fanno conoscere tantissime ed importanti testimonianze del tempo come ad esempio quella del famoso scrittore tedesco Wolfgang Goethe, il quale ricordava di aver assistito, a Verona nel 1786, ad una partita in compagnia di altri quattro - cinque mila spettatori. Eleonora Brangi Direttore: Cristiana Barone Editore: Antonella Castaldo Capo Redattore: Luigi Liguori Editing Grafica: Giuseppe Vecchione e Francesco Perfetto Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo 2013 - Università Parthenope di Napoli - Facoltà di Scienze Motorie Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 Seguici anche su Facebook sulla nostra pagina “FATTO DI SPORT” per rimanere sempre aggiornato. 25