L`energia del legno nell`industria

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L`energia del legno nell`industria
Aprile 2015
57
Bollettino
L’energia del legno nell’industria
di lavorazione del legno
Editoriale
In Svizzera l’industria del legno è
una forza trainante, quando si tratta
dell’utilizzo della legna proveniente
dai nostri boschi. Per un uso funzionale “a cascata” l’industria del legno
gioca un importante ruolo anche sotto
un aspetto secondario: da una parte
essa fa sì che dal bosco si ricavi pure
l’energia del legno; dall’altro lato le
scortecciatrici, le rifilatrici e naturalmente le stesse seghe, forniscono
un’ulteriore parte di legna da energia.
Grazie a moderni e puliti riscaldamenti
a legna, questi cosiddetti sottoprodotti vengono spesso utilizzati direttamente sul posto per generare calore e
talvolta anche elettricità, che vengono
immessi in reti di teleriscaldamento.
Dai trucioli di segherie o piallerie si
ricava il pellet. Si fa così in modo che
un albero caduto venga utilizzato praticamente tutto. L’energia del legno
viene quindi sfruttata fino alla fine.
Questa sì che si chiama efficienza!
Christoph Aeschbacher
Direttore
Indice
3 Notizie in breve
4 Networking biologico
5 Come nasce il pellet da sottoprodotti
6 Produzione autonoma
di elettricità e calore
8 Agenda
2 l Bollettino l No. 57 l Aprile 2015
Notizie in breve
Nuova collaboratrice nei settori tecnica e incentivi
Mi chiamo Lea Jost e da gennaio 2015 lavoro per Energia legno Svizzera. Vengo dalla
regione di Thun ed ho terminato il Master in gestione dei boschi e del paesaggio all’ETH
di Zurigo nel marzo 2013. Dopo un periodo di pratica di 6 mesi nel 1° circondario
forestale del Canton Friborgo, ho trascorso un anno in Madagascar e lavorato per un
progetto di rimboschimento.
Ora mi occupo delle analisi del cippato e dell’assistenza ai progetti che partecipano a
programmi di incentivazione come KliK. Di mia competenza pure consulenze e studi di
fattibilità. Sono felice di potermi impegnare a favore di questa risorsa rinnovabile e di
tutti gli aspetti legati al settore svizzero dell’energia del legno.
Nuovo collaboratore nel settore comunicazione
Il mio nome è Michael Tibisch ed ho iniziato il mio incarico di responsabile della comunicazione di Energia legno Svizzera a novembre 2014. Cresciuto nel Vorderland appenzellese, ho studiato sociologia, scienze della comunicazione e scienze politiche all’Università
di Lucerna. Dopo aver terminato il mio Master, nell’estate 2013 mi sono trasferito con la
mia compagna nel Canton Zurigo, dove ho potuto svolgere un periodo di pratica di sei
mesi nei settori PR, redazione e social media, presso l’Associazione Swissolar.
Nel mio ruolo di responsabile dei lavori redazionali e dei contatti con i Media, così come
co-responsabile per l’attuazione di direttive strategiche, raccolgo con entusiasmo nuove
interessanti sfide negli ambiti politica energetica, economia forestale e energia del legno.
Nuova collaboratrice amministrativa
Mi chiamo Romy Schneider e lavoro per Energia legno Svizzera da metà marzo 2015.
Sono originaria del Vallese, ma da molti anni vivo nel Canton Argovia. Nella mia esperienza lavorativa come impiegata di commercio ho avuto a che fare con diverse aziende
attive nei più svariati settori economici svizzeri. Per potermi dedicare alla famiglia, ho
sempre optato per occupazioni a tempo parziale.
Presso Energia legno Svizzera mi occupo, tra le altre cose, delle affiliazioni all’Associazione,
dell’organizzazione di eventi, della partecipazione alle fiere e aiuto il Direttore nello svolgimento dei lavori amministrativi. Sono felice dei miei svariati compiti e di poter lavorare
in un bel team.
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Networking biologico
Grazie alla legna, da 19 anni la segheria Aecherli di Regensdorf
produce calore CO 2 neutrale che viene distribuito tramite una
rete di teleriscaldamento a oltre 200 abitazioni tra cui un penitenziario con 426 celle.
Incontro tra tradizione e innovazione
A pochi chilometri di distanza dalla
Città di Zurigo si estende il Comune
di Regensdorf, dove, ai margini del
bosco e non lontano dall’idilliaco laghetto Katzensee, si trova la segheria Paul
Aecherli AG. Quest’azienda di famiglia
con 6-7 impiegati ha sede a Regensdorf
da oltre 50 anni e nel tempo si è specializzata in diversi prodotti in legno e in
diversi servizi. Da metà anni Novanta è
pure fornitrice di energia.
Nell’ambito della costruzione del penitenziario di Pöschwies, Aecherli-Holz si è
impegnata per fare in modo che il nuovo
edificio venisse allacciato ad una rete
di teleriscaldamento. E ci è riuscita: nel
1996 il progetto ha potuto essere realizzato. Il piccolo impianto che fino a quel
momento era sufficiente per la propria
camera di essiccazione, venne sostituito
con un nuovo riscaldamento a cippato
della ditta Schmid energy solutions e
ridimensionato in base al fabbisogno di
calore della segheria e del penitenziario
distante circa un chilometro.
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Ampliamento della rete di
teleriscaldamento
Tra il 2009 e il 2013 si aggiunsero ulteriori due oggetti: il complesso residenziale
Rooswies con circa 125 appartamenti e
il Sophienpark con circa 80 appartamenti
e diverse superfici commerciali. Da allora entrambe le caldaie da 1800 kW di
potenza funzionano a pieno regime.
Per coprire il fabbisogno nei momenti di
punta è stato installato un accumulatore
di calore con una capienza di 95‘000
litri. Anche grazie al nuovo elettrofiltro,
il nuovo impianto corrisponde allo stato
della tecnica, rispetta pienamente le esigenze ambientali ed è predisposto per un
ulteriore potenziamento.
Anche se per l’esercizio si può valorizzare energeticamente il 100% dei
propri scarti di lavorazione ciò non
basta a coprire l’intero fabbisogno di
calore. Perciò una parte del combustibile le gnoso viene acquistato dai boschi
circostanti e proviene da prodotti risultanti da una gestione boschiva soste-
nibile: chiome, ramaglie, legname da
diradamenti o da danni della natura.
Legno che ricresce grazie ai normali
processi naturali dell’ecosistema bosco.
Come nasce il pellet
da sottoprodotti
I prodotti del legno sono molteplici. Dagli alberi si ricavano
elementi per l’edilizia o prodotti per falegnamerie, mentre
durante la lavorazione del legno si ottengono trucioli e altri
scarti che possono essere sfruttati ad esempio per la fabbricazione del pellet.
(mc) I produttori svizzeri di pellet sono predestinati a produrre pellet. Alcuni di loro
sono aggregati ad imprese che trattano il
legname e possono quindi trasformare direttamente sul posto i resti di materiale in
pellet. Altri riescono a sfruttare del calore
residuo disponibile sul posto a costo conveniente per l’essicazione dei resti di
legname. Ciò può avvenire ad esempio
tramite l’allacciamento ad una rete di
teleriscaldamento oppure installando una
propria centrale a legna. Alcuni produttori
hanno pure la possibilità di acquistare la
materia prima da aziende della regione
che si occupano di lavorazione del legname. Taluni possono addirittura approfittare di tutte queste possibilità assieme.
A dipendenza dell’origine della materia
prima (segheria, pialleria) il grado di umidità è diverso e gli scarti di legna devono
essere essiccati di conseguenza. Per fare
ciò si possono usare essiccatori a nastro o
a tamburo. Successivamente il materiale
viene depurato dalle parti estranee tramite
separatori a gravità e separatori di metalli. Un semplice sasso comprometterebbe
l’intera catena produttiva. Se il materiale
non è già composto da segatura, si utilizza
una macina a martello per triturare i trucioli
e gli altri pezzetti di legno, così da rendere
il tutto omogeneo per la fase di pressatura.
Per fare in modo che il pellet assuma la sua
caratteristica forma cilindrica, la segatura
viene spinta ad alta pressione attraverso
una matrice forata. Ciò crea molto calore,
il quale provoca lo scioglimento della lignina. Questa sostanza contenuta nel legno
agisce da collante e mantiene assieme il
pellet. Aggiunte chimiche non sono quindi
necessarie. Eventualmente, nella fase di
pressatura può venir impiegato un additivo di pressatura per fare in modo che il
pellet scivoli meglio attraverso la matrice.
Tale additivo deve però essere naturale e
in pratica si tratta principalmente di amido
vegetale. Dopo il processo di pressatura i
pellet ancora caldi vengono raffreddati e
immagazzinati. Prima di essere caricati sul
camion, il pellet deve essere setacciato in
modo da ridurre il più possibile la presenza
di parti fini: meno parti fini ci sono, migliore
è la qualità del pellet.
Nonostante siano necessarie diverse operazioni, il passaggio dai resti di legno al
pellet non è un processo intensivo a livello
energetico, soprattutto se comparato con
la produzione di combustibili fossili, per i
quali la preparazione richiede significativamente più energia. Il pellet, ad esempio,
contiene circa sei volte meno energia
grigia dell’olio combustibile e, nel caso in
cui la materia prima utilizzata sia già essiccata, questo valore diminuisce ancora.
La produzione del pellet da sottoprodotti
della lavorazione del legname è sensata
da tutti i punti di vista. Il plusvalore del
legno aumenta, siccome un albero viene
utilizzato fino all’ultimo rametto, argomento convincente anche sotto l’aspetto
di efficienza delle risorse. Il pellet dei
produttori svizzeri assicura inoltre posti
di lavoro, un importante contributo al
valore aggiunto locale. Infine, riscaldare
utilizzando un combustibile rinnovabile e
neutrale a livello di CO2 è assolutamente
in sintonia con le attuali discussioni sulla
svolta energetica.
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Produzione autonoma
di elettricità e calore
A Gossau, nel Canton San Gallo, si trova la proprietà della famiglia
Lehmann. Circondata da terreno agricolo, la grande area di circa sei
ettari funziona come un piccolo villaggio, dove vengono gestite tutte
le fasi della catena di lavorazione del legname: dalla segheria, alla
realizzazione di silos e di costruzioni in legno, fino alla produzione di
pellet e di energia.
Nell’Erlenhof
Nella segheria e nella pialleria la Lehmann
Holzwerk AG produce un ampio assortimento di prodotti standard e di semilavorati. A questo scopo ogni anno vengono consegnati ca. 110 000 metri cubi
di tondame provenienti dai boschi vicini,
che corrisponde a forniture ad un ritmo
di 25 camion al giorno. Circa due terzi del
volume totale viene trasformato in assi per
l’industria del legno. Anche i sottoprodotti
trovano il loro utilizzo: con i trucioli e la
polvere derivanti dalla lavorazione del
legno nella segheria e nella pialleria, la
Lehmann Pellets AG produce pellet CO2
neutrale. Dalla corteccia secca si ricavano
invece bricchette per riscaldamenti ad uso
domestico e da utilizzare come lettiera per
piccoli animali.
Con gli scarti di legno che restano alla
fine dell’intera lavorazione, la Lehmann
Energie AG produce corrente per circa
1 200 economie domestiche e calore per
l’essiccazione del legname, per la produzione del pellet e per il riscaldamento dei
propri edifici produttivi. In questo modo il
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legno, materia prima naturale, può essere
adoperato in modo efficiente e sostenibile
fino all’ultimo.
Produzione autonoma di
calore ed elettricità
La famiglia Lehmann vuole lavorare e produrre in modo il più possibile neutrale per
il clima. Dall’ottobre 2010 questa visione
è diventata ancora più reale, grazie alla
messa in funzione della loro centrale a
legna nominata «Zündholz», che significa
“fiammifero”. Con l’utilizzo finale degli
scarti di legna come vettore energetico,
è stato possibile ottenere un plusvalore
massimo all’interno della propria catena
produttiva.
La centrale a legna è stata realizzata come
progetto comune della Lehmann Energie
AG (una sorella della Lehmann Holzwerk
AG) e la St.Gallisch-Appenzellische Kraftwerke AG (SAK), la quale ha investito nella
produzione di elettricità verde da parte
dell’impianto. I due partner si completano perfettamente: la Lehmann Energie
AG è responsabile della preparazione del
combustibile e dell’impianto di combustione, la SAK gestisce il modulo ORC
(Organic Ranking Cycle) e si occupa della
produzione dell’energia elettrica. Da allora «Zündholz» produce annualmente da
20 000 a 24 000 MWh di energia termica
per le imprese del posto e 5 000 MWh
di corrente ecologica che viene immessa
nella rete dei servizi industriali di Gossau.
La tecnica di accensione
La produzione elettrica di «Zündholz» si
basa sulla combinazione forza-calore attraverso il cosiddetto Procedimento ORC.
Questa tecnica è paragonabile ad un
circuito termodinamico di una normale
turbina a vapore. La differenza principale
risiede nell’utilizzo di un mezzo organico
(in questo caso l’olio di silicone) invece che
dell’acqua, siccome presenta un punto di
ebollizione più basso. L’olio diatermico in
«Zündholz» trasporta il calore che viene
rilasciato dalla combustione di resti di
legna naturale, dalla caldaia al modulo
ORC. Lì, attraverso un sistema di scambiatori di calore, l’energia termica viene
ceduta al cosiddetto evaporatore sotto
forma di vapore. Si crea una pressione
fino a 11 Bar, che si espande nella turbina,
mettendola in movimento.
Il generatore accoppiato alla turbina trasforma l’energia meccanica in elettricità, che viene immessa in rete attraverso
un contatore. Al termine del processo il
vapore viene di nuovo raffreddato e fatto
condensare attraverso uno scambiatore
di calore e un condensatore. L’energia
dell’olio di silicone caldo va a riscaldare il
circuito di riscaldamento a 95° C e viene
impiegata per l’essicazione del legno e
della segatura, come pure per il riscaldamento degli ambienti.
1 000 kW, senza la RIC non sarebbe nemmeno stato costruito. «Non potremmo
produrre corrente a prezzi come quelli così
bassi sul mercato odierno. Al momento
si importa corrente dalla Germania a 5-6
centesimi – a volte i produttori sono addirittura confrontati a prezzi negativi. Ciò è
brutale!» afferma Urban Jung, direttore
della Lehmann Holzwerk AG. In primo
piano si è tuttavia fatto un tutt’altro ragionamento: «Grazie all’impianto possiamo
usare anche il cippato di bassa qualità che
altrimenti non riusciremmo a vendere sul
mercato. In questo modo possiamo valorizzare al meglio tutta la materia prima.»
legname, si riduce anche il volume di resti
per la produzione di energia. Di conseguenza si produce anche meno pellet e si
può far essiccare meno legname tagliato.
Tutto è legato. D’altro lato il ciclo completo permette di risparmiare sui costi di
trasporto per l’acquisto supplementare di
segatura.
«Se il trasporto costa 500-600 franchi, il
materiale rincara del 30-40%, ciò che non
è positivo per il prodotto!» afferma Urban
Jung. Allo stesso tempo il denaro rimane
qui e viene di nuovo reinvestito. Ciò è
positivo non solamente per l’Erlenhof, ma
pure per l’intera regione.
Un ciclo delicato
Quanto la filiera di valorizzazione dipenda
dalle singole fasi lo dimostra l’attuale periodo di crisi europea e di difficoltà nel settore dell’economia forestale. Se l’azienda
non può tagliare e vendere abbastanza
Uso completo della materia prima
La tecnologia ORC è al momento ancora
relativamente complessa e costosa. In
Svizzera al momento sono in funzione 14
impianti del genere, che non potrebbero
tuttavia essere gestiti in modo redditizio senza la rimunerazione a copertura
dei costi (RIC) della Confederazione. Ciò
vale anche per l’impianto dell’Erlenhof.
Il «Zündholz», che da noi è uno dei più
grandi con la sua potenza elettrica di
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Bollettino
Agenda
8 – 10 maggio 2015
Ti-riciclo – Fiera del riciclo come risorsa e
valorizzazione della materia, Lugano – www.ti-riciclo.ch
22 maggio 2015
Corso dedicato al legno di costruzione,
Accademia di architettura di Mendrisio – www.s-win.ch
12 giugno 2015
Assemblea generale Energia legno Svizzera
Scuola d‘ingegneria Lucerna, 6048 Horw
www.energia-legno.ch/su-di-noi/assemblea-generale
20 – 23 agosto 2015
23° Fiera forestale internazionale, Lucerna
www.forstmesse.com
Venite a trovarci all’esposizione «Professioni forestali»
Impressum
Energia legno Svizzera, 6670 Avegno, telefono 091 796 36 03
[email protected], www.energia-legno.ch
Testi: Martina Caminada (mc), proPellets.ch – Michael Tibisch (mt), Energia legno Svizzera
Foto: Lehmann Holzwerk AG, Energia legno Svizzera
Traduzioni: Zieltext, Claudio Caccia, Morena Dalessi
Stampa: Marty Druckmedien AG, Tagelswangen
Edizione: D 2100, F 950, I 360
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