Studio propedeutico alla Valutazione di Incidenza Ecologica

Transcript

Studio propedeutico alla Valutazione di Incidenza Ecologica
Comune di Montignoso
(Massa-Carrara)
Pianificazione Urbanistica
Arch. Mauro Ciampa
Sindaco
Narciso Buffoni
Architetti Associati M. Ciampa - P. Lazzeroni)
Gruppo di lavoro
Arch. Chiara Ciampa, Geogr. Laura Garcés
Arch. Giovanni Giusti,
Vicesindaco e
Assessore all'Urbanistica
Eleonora Petracci
Responsabile del Procedimento
Arch. Stefano Francesconi
Garanti dell'informazione
e della partecipazione
Mariagiovanna Bertilorenzi
Geom. Maurizio Soldano
Studio di Incidenza Ecologica
Dott. For. Lorenzo Mini
D.R.E.Am. Italia Soc. Coop.
V.A.S.
Dott. Geol. Leonardo Moretti – Coordinatore
D.R.E.Am. Italia Soc. Coop.
Studi geologici e idraulici
Dott. Geol. Francesco Ceccarelli - Coordinatore
Ing. Nicola Croce, Dott.Geol. Stefano Piccioli
Arch. Lorena Ginoocchi
STUDIO DI INCIDENZA ECOLOGICA
Aprile 2016
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
SOMMARIO
Introduzione .................................................................................................................................................... 1
A.
Normativa di riferimento .................................................................................................................. 2
B.
Descrizione del progetto, delle azioni e delle attività previste ........................................................ 5
B.1
Generalità ......................................................................................................................................... 5
B.2
Gli obiettivi e le azioni previste dal p.s. ...................................................................................... 5
B.3
Elementi del progetto ..................................................................................................................... 8
B.4
Immagini delle aree pianificate .................................................................................................. 11
C.
Valutazione di incidenza ..................................................................................................................... 14
C.1
Inquadramento generale dei siti ................................................................................................. 14
C.1.1
Conclusioni sulle caratteristiche floro – vegetazionali e faunistiche delle Aree Natura
2000 interessate dal Piano Strutturale ................................................................................................ 16
C.2
Fase 1: Valutazione sintetica della significatività dei potenziali effetti (screening) ............ 18
C.3
Fase 2: Valutazione appropriata ................................................................................................. 20
C.3.1
Descrizione delle caratteristiche floristiche, vegetazionali e faunistiche dell’area
interessata dal piano............................................................................................................................. 20
C.3.2
Lo studio sulla fauna ............................................................................................................ 21
C.3.3
Descrizione delle interferenze tra attività previste e sistema ambientale .................... 25
C.4
Fase 3: Analisi delle soluzioni alternative ................................................................................. 27
C.5
Fase 4: Definizione di misure di mitigazione e compensazione ............................................ 28
D.
Considerazioni conclusive............................................................................................................... 29
D.1
Incidenza sugli habitat e sulla componente floristico vegetazionale .................................... 30
D.2
Influenza sulla componente faunistica ...................................................................................... 30
Bibliografia .................................................................................................................................................... 31
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
INTRODUZIONE
Il presente elaborato analizza le interazioni esistenti tra l’ambiente naturale (flora, fauna e habitat)
e i potenziali impatti connessi con gli interventi, le azioni e le norme previste nell’ambito del
progetto di redazione del nuovo Piano Strutturale (L.R. 65/2014) del Comune di Montignoso.
Le attività previste dal progetto di Piano Strutturale, comprendono, all’interno del territorio
comunale di Montignoso, Aree della Rete Natura 2000, e conseguentemente è necessario lo studio
di incidenza ambientale.
Le aree della Rete Natura 2000 interessate sono:
 ZPS IT5110022 “Lago di Porta”;
 ZPS IT5120015 “Praterie primarie e secondarie delle Apuane”
 SIC IT5120010 “Valle Serra – Monte Altissimo”.
Oltre a SIC e ZPS, le aree oggetto di pianificazione, comprendono all’interno del loro confini anche
il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane, e l’Area Naturale Protetta di Interesse Locale del
Lago di Porta.
Le aree di piano non sono comprese all’interno IBA (Important Birds Area).
La normativa di riferimento alla redazione della presente relazione è l’art. 5 del D.P.R 357/1997 e
successive modifiche (D.P.R. 120/2003), e il D.M. 17 ottobre 2007 che descrive le misure di
conservazione per la tutela delle ZPS. La normativa regionale, in ottemperanza del sopracitato
decreto, è costituita dalla L.R. 56/2000, dalla Deliberazione di Consiglio Regionale 6/2004 che
istituisce i SIR regionali, dalla Deliberazione di Giunta Regionale 644 del 5 luglio 2004 che definisce
obiettivi e principali misure di conservazione, della L.R. 10/2010 e 11/2010 (e successivi
aggiornamenti); nonché della deliberazione di Giunta Regionale n. 923/2006 e dalla D.G.R.
916/2011.
Nello studio del sito ci si è avvalsi della documentazione ufficiale in possesso della Regione
Toscana, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (DPN), di recenti
lavori e pubblicazioni, di sopralluoghi sul campo nell’ambito delle attività previste dalla redazione
del Piano Strutturale.
La documentazione ha riguardato la consultazione delle informazioni geografiche di libero accesso
(portale cartografico nazionale e regionale).
Pistoia, aprile 2015
Il Tecnico responsabile
Dott. For. Lorenzo Mini
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 1
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
A. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Convenzioni internazionali e normativa comunitaria

Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009
concernente la conservazione degli uccelli selvatici (versione codificata); Direttiva Uccelli.

Direttiva 92/42/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e delle specie della flora e della fauna selvatiche; Direttiva
Habitat.

Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001
concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente.
Normativa nazionale

Decisione di esecuzione della Commissione dell’11 luglio 2011 concernente un formulario
informativo sui siti da inserire nella rete Natura 2000, [notificata con il numero C(2011)
4892] (2011/484/UE) pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea n. 198 del
30/07/2011 con allegato il Formulario standard e le Note esplicative.

Deliberazione 2 dicembre 1996 del Ministero dell’Ambiente, recante “Classificazione delle
Aree protette”.

Deliberazione 26 marzo 2008 della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato le
Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. “Modifica della deliberazione 2
dicembre 1996 del Ministero dell’ambiente, recante: «Classificazione delle Aree protette»“.

D.P.R. 357/1997 “Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CEE che disciplina
le procedure per l’adozione delle misure previste dalla Direttiva ai fini della salvaguardia
della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali elencati nell’allegato A e
delle specie della flora e della fauna indicate negli allegati B, D ed E”.

D.P.R. 120/2003 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente
della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, relativo attuazione della Direttiva 92/43/CEE
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della
fauna selvatiche.

D.M. dell’11 giugno 2007 “Modificazioni agli allegati A, B, D ed E del Decreto del
Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, in
attuazione della direttiva 2006/105/CE del Consiglio del 20 novembre 2006, che adegua le
direttive 73/239/CEE, 74/557/CEE e 2002/83/CE in materia di ambiente a motivo
dell’adesione della Bulgaria e della Romania”.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 2
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)

D.M. del 3 aprile 2000 “Elenco delle zone di protezione speciale designate ai sensi della
Direttiva 79/409/CEE e dei Siti di Importanza Comunitaria proposti ai sensi della Direttiva
92/43/CEE”.

Decisione della Commissione del 19 luglio 2006 “che adotta, a norma della direttiva
92/43/CEE del Consiglio, l’elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione
biogeografica mediterranea”.

D.M. del 3 luglio 2008 “Primo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la
regione biogeografica mediterranea in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE”.

Decisione della Commissione del 12 dicembre 2008 “che adotta, ai sensi della direttiva
2/43/CEE del Consiglio, un secondo elenco aggiornato di siti di importanza comunitaria
per la regione biogeografica mediterranea”.

D.M. del 30 marzo 2009 “Secondo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per
la regione biogeografica mediterranea in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE”.

D.M. del 2 agosto 2010 “Terzo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la
regione biogeografica mediterranea in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE”.

D.M. del 14 marzo 2011 “Quarto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la
regione biogeografica mediterranea in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE”.

D.M. 5 luglio 2007 “Elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) classificate ai sensi della
Direttiva 79/409/CEE”.

D.G.R. 9/17 del 7 marzo 2007 “Designazione di Zone di Protezione Speciale” (delibera e
allegato).

D.M. 19 giugno 2009 “Elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) classificate ai sensi
della Direttiva 79/409/CEE”.

D.M. 17 ottobre 2007 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di
conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione
speciale (ZPS)”.

D.M. 22 gennaio 2009 “Modifica del decreto 17 ottobre 2007, concernente i criteri minimi
uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di
Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS).

D.M. del 3 settembre 2002 “Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000”.

Lgs. del 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e ss.mm.ii.

Legge 27 dicembre 2006, n. 296 art. 1 comma 1226.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 3
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Normativa regionale

L.R. n. 56 del 06/04/2000 Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e
seminaturali, della flora e della fauna selvatiche - Modifiche alla legge regionale 23 gennaio
1998, n.7 - Modifiche alla legge regionale 11 aprile 1995, n.49

D.G.R. n. 644 del 5 luglio 2004 Attuazione art. 12, comma 1, lett. a della L.R. 56/00 (Norme
per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della
fauna selvatiche). Approvazione norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela
e conservazione dei Siti di Importanza Regionale (SIR).

D.G.R. n. 923/2006 Approvazione di misure di conservazione per la tutela delle Zone di
Protezione Speciale (ZPS), ai sensi delle direttive 79/409/CEE, 92/43/CEE e del DPR
357/1997 come modificato con il DPR 120/2003.

L.R. 10/2010 e 11/2010 (e successivi aggiornamenti) Norme in materia di valutazione
ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di
incidenza.

D.G.R. n. 916 del 28/10/2011 L.R. 56/00, art. 15. comma 1 septies - Definizione dei criteri
per l'applicazione della valutazione di incidenza negli interventi agro-forestali in armonia
con la normativa di settore.

L.R. n. 6 del 17/02/2012 Disposizioni in materia di valutazioni ambientali. Modifiche alla
l.r. 10/2010, alla l.r. 49/1999, alla l.r. 56/2000, alla l.r. 61/2003 e alla l.r. 1/2005. (B.U.R.
Toscana n. 7 del 22.02.2012).
Linee Guida

Commissione europea DG Ambiente 2002. Valutazione di piani e progetti aventi
un’incidenza significativa su siti della rete Natura 2000 Guida metodologica alle
disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva Habitat 92/43/CEE.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 4
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
B. DESCRIZIONE DEL
ATTIVITÀ PREVISTE
B.1
PROGETTO,
DELLE
AZIONI
E
DELLE
GENERALITÀ
Il Piano Strutturale si compone della fase statutaria, relativa alle tutele, e nella fase strategica,
relativa alla sviluppo. Quest’ultima definisce le aree nelle quali si esplica la pianificazione, le
U.T.O.E, le polarità e la definizione del perimetro del territorio edificato.
B.2
GLI OBIETTIVI E LE AZIONI PREVISTE DAL P.S.
Il Piano Strutturale, in coerenza con le indicazioni contenute nell’atto di Avvio del procedimento,
approvato e integrato con Del. C.C. n. 77 del Dicembre 2015, individua una pluralità di obiettivi
generali, obiettivi specifici ed azioni che costituiscono indirizzo per la definizione dei contenuti
statutari e strategici, nonché riferimento prioritario per lo svolgimento delle verifiche di coerenza
interna ed esterna e della valutazione degli effetti attesi a livello paesaggistico, territoriale,
economico, sociale e per la salute umana, comprese nel procedimento di Valutazione Ambientale
Strategica.
L’Amministrazione Comunale individua gli obiettivi e le azioni per il governo del territorio
comunale, al fine di garantire la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio territoriale inteso
come bene comune e lo sviluppo sostenibile delle attività rispetto alle trasformazioni territoriali da
esse indotte anche evitando il nuovo consumo di suolo.
Il Piano Strutturale persegue:
a) la conservazione e la gestione del patrimonio territoriale, promuovendone la valorizzazione in
funzione di uno sviluppo locale sostenibile e durevole;
b) la riduzione dei fattori di rischio connessi all'utilizzazione del territorio in funzione di maggiore
sicurezza e qualità di vita delle persone;
c) la valorizzazione del sistema policentrico locale nell’ambito di area vasta;
d) lo sviluppo delle potenzialità multifunzionali delle aree agricole e forestali, della montagna e
della fascia costiera, coniugando funzioni produttive con funzioni di presidio idrogeologico,
ambientale e paesaggistico;
e) lo sviluppo di politiche territoriali attente all’innovazione di prodotto e di processo
privilegiando le opportunità economiche e l’innovazione delle attività così da consentirne lo
sviluppo nel tempo;
f) una qualità insediativa ed edilizia sostenibile che garantisca la salute ed il benessere degli
abitanti e dei lavoratori, la piena accessibilità degli spazi pubblici per la generalità della
popolazione, la salvaguardia e la valorizzazione degli spazi agricoli periurbani, la produzione
locale di energia e la riduzione dei consumi energetici, il risparmio idrico, l’organizzazione delle
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 5
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
infrastrutture per la mobilità che garantisca l’accessibilità all’intero sistema insediativo e
all’intermodalità.
Gli obiettivi generali vengono articolati con riferimento al Documento di Avvio del Procedimento
approvato dall’Amministrazione Comunale, nonché agli approfondimenti svolti in fase di
formazione ed aggiornamento del Quadro Conoscitivo.
Tali obiettivi sono evidenziati in forma sintetica nella seguente tabella (per approfondimenti cfr
relazione allegata al PS)
Obiettivi strategici generali
Obiettivi specifici
A1. Riconoscimento dei valori paesaggistici nel rapporto tra elementi
naturalistici ed insediamenti, attraverso la predisposizione di una
disciplina specifica che individui le forme più opportune di conservazione
e valorizzazione e le azioni di superamento delle condizioni di degrado
A2. Tutela e valorizzazione dei nuclei storici e delle aree interagenti
La conservazione e la gestione del
patrimonio
territoriale,
promuovendone la valorizzazione in
funzione di uno sviluppo locale
sostenibile e durevole
A3. Tutela e valorizzazione del sistema del patrimonio storico e
archeologico
A4. Valorizzazione dei segni della storia e della morfologia del territorio
quali elementi di percezione e riqualificazione del paesaggio
A5. Tutela e valorizzazione del sistema delle emergenze naturalistiche ed
ecologiche
A6. Promozione della riconoscibilità e della percezione unitaria del
territorio quale fattore di identità ed attrattività
A7. Riqualificazione ambientale degli ambiti territoriali caratterizzati da
degrado
la riduzione dei fattori di rischio
connessi all'utilizzazione del territorio
in funzione di maggiore sicurezza e
qualità di vita delle persone
B.1 Sicurezza geologica, idraulica, sismica
B.2 Facilitazione dell’accessibilità in relazione al rischio
C1. Riqualificazione del sistema insediativo
C2. Valorizzazione delle identità locali all’interno del sistema policentrico
la
valorizzazione
del
insediativo
policentrico
nell’ambito di area vasta
sistema
locale
C3. Rafforzamento del sistema di relazioni interno e con l’area vasta, anche
attraverso la valorizzazione delle connessioni tra i sistemi infrastrutturali
ed ambientali
C4. Riequilibrio e potenziamento delle funzioni per la valorizzazione dei
sistemi insediativi
lo
sviluppo
delle
potenzialità
multifunzionali delle aree agricole e
forestali, della montagna e della fascia
costiera,
coniugando
funzioni
produttive con funzioni di presidio
idrogeologico,
ambientale
e
D1. Sostegno e valorizzazione dell’agricoltura quale presidio del territorio
D.2 Rafforzamento delle relazioni tra l’ambito del Parco delle Apuane, il
territorio collinare, le aree agricole e naturalistiche a valle e la fascia
costiera, come asse di riconnessione Montagna-Mare per la percezione e la
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 6
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Obiettivi strategici generali
paesaggistico;
Obiettivi specifici
valorizzazione unitaria del territorio comunale.
D.3 Salvaguardia delle residuali aree agricole interagenti con le frange del
sistema insediativo di pianura
D.4 Valorizzazione e recupero dei nuclei rurali montani, anche attraverso
l’individuazione di polarità per un turismo naturalistico
lo sviluppo di politiche territoriali
attente all’innovazione di prodotto e
di
processo
privilegiando
le
opportunità
economiche
e
l’innovazione delle attività così da
consentirne lo sviluppo nel tempo
una qualità insediativa ed edilizia
sostenibile che garantisca la salute ed
il benessere degli abitanti e dei
lavoratori, la piena accessibilità degli
spazi pubblici, la salvaguardia e la
valorizzazione degli spazi agricoli
periurbani, la sostenibilità ambientale
ed energetica, l’organizzazione delle
infrastrutture per la mobilità
E1. Valorizzazione e diversificazione del sistema produttivo locale anche
attraverso nuovi modelli connessi all’innovazione produttiva ed alla ricerca
(polo tecnologico scientifico)
E2. Riqualificazione del settore turistico ricettivo anche attraverso nuovi
modelli di offerta superando la monofunzione balneare
F1. Riqualificazione e potenziamento degli standard favorendo
l’accessibilità ciclo-pedonale, l’intermodalità e la dotazione di servizi, anche
in relazione ai periodi di picco dei flussi turistici.
F2. Favorire i processi di innovazione e qualificazione del tessuto edilizio
nell’ottica della sostenibilità ecologica ed energetica.
F3. Affrontare le criticità sociali collegate alla domanda abitativa, con
particolare riferimento alle esigenze di accesso all’abitazione di giovani
coppie e fasce sociali svantaggiate
F4. Riqualificazione del margine urbano con riferimento alla qualità sia dei
fronti costruiti che delle aree agricole periurbane
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 7
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
B.3
ELEMENTI DEL PROGETTO
Tipologia degli interventi
Gli interventi, ai fini della verifica della loro incidenza, possono essere catalogati secondo il criterio
seguente:
1. Interventi di trasformazione edilizia (recupero, nuova destinazione urbanistica, nuova
edificazione) diffusi nel territorio all’interno del territorio urbanizzato, all’interno del
perimetro dei centri abitati collinari
2. Interventi di trasformazione edilizia (recupero, nuova destinazione urbanistica) diffusi nel
territorio rurale.
3. Interventi di bonifica e rinaturalizzazione di siti degradati.
4. Interventi per nuove infrastrutture viarie o adeguamento di viabilità esistente.
Obiettivi
a. Area Residenziale: soddisfare la domanda di nuove abitazioni.
b. Area Sociale: soddisfare la domanda di abitazioni a prezzi ed affitti calmierati.
c. Area Attività produttive: ampliamento e riqualificazione della zona artigianale ed
industriale.
d. Area Attività ricettive: diffusione delle attività su tutto il territorio.
e. Area Aree Protette: attrezzature per turismo sostenibile.
Polarità
Le previsioni evidenziate in colore presentano relazioni con le aree protette, la polarità 11 presenta
relazioni indirette.
POLARITÀ - STRATEGIE
ATTIVITÀ
1- Vecchio frantoio (di cava) - Porta del Parco Alpi Apuane
Recupero –servizi turistici - ricreativi
2- Ex scuola elementare di Capanne - Centro culturale
Recupero – nuova destinazione
3- Ex scuola elementare di Renella - Casa delle Associazioni
Recupero – nuova destinazione
4- Polo di accoglienza Casina Mattioli – Lago di Porta
Recupero – polo accoglienza A.N.P.I.L.
5- Castello Aghinolfi
Valorizzazione – destinazione centro culturale
6 - Polarità nautica
Nuove attrezzature
7- Cittadella dello Sport
Nuova edificazione
8- Polarità escursionistica
Recupero - servizi turistici - ricreativi
9- Stazione ferroviaria dismessa
Recupero – servizi turistici e altro
10- Ex discarica
Bonifica e rinaturalizzazione
11- Discarica Cava Fornace
Bonifica e rinaturalizzazione
12- Porta del Lago - promozione ambientale naturalistica
Recupero –servizi turistici - ricreativi
13- Cava scuola
Recupero – servizi turistici – ricreativi Osservatorio
14- Polarità Loc. Pasquilio
Recupero –servizi turistici - ricreativi
15- Polarità Loc. Santa Croce
Recupero –servizi turistici - ricreativi
NOTA
Recupero: Recupero di strutture esistenti e nuova destinazione urbanistica
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 8
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
1 - Vecchio Frantoio – Porta del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Recupero e
riqualificazione del vecchio frantoio della pietra presso Vietina, interessato oggi da
strutture produttive dismesse in condizioni di degrado, attraversi interventi di
riqualificazione urbanistica e paesaggistica per la realizzazione di una struttura di
informazione e servizio al Parco.
2 – Ex Scuola elementare di Capanne (Centro Culturale)
Il Piano prevede il recupero dell’edificio ex Scuola Elementare nella frazione di Capanne
proponendone un centro culturale di quartiere.
3 – Ex Scuola elementare di Renella (Casa delle Associazioni)
Il Piano prevede il recupero dell’edificio ex Scuola Elementare nella frazione di Capanne
proponendone una casa delle associazioni e un polo per gli orti terapeutici.
4 -Polo di accoglienza Casina Mattioli
Il Piano individua la polarità di accoglienza presso la Casina Mattioli, per la sua ubicazione e
quale bene comunale. Il recupero di questa struttura attualmente degradata, nel rispetto dei suoi
caratteri tipologici e testimoniali, potrà consentire la realizzazione di polo per la valorizzazione
naturalistica del Lago di Porta, con funzione di centro visite, educazione ambientale, foresteria e
servizi connessi.
5 – Castello Aghinolfi
Il P.S. prevede la valorizzazione del Castello Aghinolfi come centro culturale e didattico, quale
polarità integrata nel circuito territoriale della Via Francigena e delle Terre Longobarde
6 – Polarità Nautica
Potenziamento dei i servizi per la nautica da diporto, anche attraverso la riorganizzazione ed il
potenziamento delle strutture e degli spazi esistenti (Darsena ed approdo/punto di ormeggio
fluviale di prevalente interesse comunale). Il Piano Strutturale individua due polarità:
a) la prima, che si attesta in prossimità della foce e del porticciolo esistente, finalizzata al
potenziamento dei servizi connessi alle attrezzature per la nautica, anche attraverso la
riconfigurazione per spazi di ormeggio ed approdo, con possibilità di funzioni
complementari miste (commerciale, direzionale, ricettivo, residenziale/specialistico);
b) la seconda finalizzata all’estensione dell’approdo (punto di ormeggio) nell’ambito di un
progetto paesaggisticamente integrato con il parco fluviale ed il sistema del verde presente
nell’area.
7 – Cittadella dello sport
Il P.S. individua un’ampia area per una cittadella dello sport che, in posizione centrale rispetto al
territorio comunale ed opportunamente inserita nel sistema del verde e della mobilità ciclopedonale, potrà contribuire alla elevazione della qualità dei servizi sia per i residenti che per
l’offerta turistica. Nell’ambito di interventi volti alla realizzazione di servizi e strutture di
interesse collettivo per la riqualificazione urbana, il P.O. potrà valutare anche la possibilità di
associare alle funzioni di servizio eventuali funzioni complementari compatibili (direzionale,
commerciale, ricettivo, residenziale/specialistico e/o caratterizzato da tipologie innovative).
8 – Polarità escursionistica in loc. Cerreto
Il P.S. prevede la realizzazione di un punto di servizi per l’escursionismo
(informazione/accoglienza/ristoro con annessa eventuale piccola foresteria) per la fruizione a fini
escursionistici e naturalistici del territorio, attraverso il recupero di alcuni manufatti dismessi ai
margini dell’abitato di Cerreto.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 9
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
9 – Stazione ferroviaria
Il Piano prevede il recupero e la valorizzazione della Stazione Ferroviaria dismessa
(potenzialmente funzionale anche ad una futura rete di metropolitana leggera d’area) per funzioni
e servizi di interesse collettivo.
10 – Ex Discarica; 11 – Discarica ex Cava Fornace
Entrambi i siti dovranno essere bonificati e riconfigurati paesaggisticamente attraverso
interventi di naturalizzazione. Il Piano Operativo, attraverso specifiche schede norma, potrà
associare alla riconfigurazione paesaggistica gli interventi idonei anche per servizi di interesse
collettivo.
12 - Porta del Lago – promozione naturalistica
Il Piano prevede il recupero e/o rigenerazione degli insediamenti artigianali dismessi presso l’area
del Lago di Porta prioritariamente per funzioni di servizio e valorizzazione turistico ambientale
(polarità di servizio/promozione ambientale e naturalistica/ Porta del Lago).
13 – Cava Scuola
Il P.S. prevede il riuso a fini di formazione culturale della cava dismessa del Monte Carchio,
quale occasione di valorizzazione della tradizione e della cultura del marmo (scuola di scultura,
laboratorio, ecc.) nonché potenziale elemento di attrazione nel circuito culturale e turistico
internazionale. L’intervento dovrà essere attuato attraverso il recupero e la riqualificazione di
strutture esistenti.
14 – Polarità a carattere ricettivo/ricreativo/ escursionistico in loc. Pasquilio
Il Piano promuove azioni volte alla riqualificazione ed alla valorizzazione del nucleo rurale,
prevedendo la possibilità di realizzare, attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente,
polarità di servizi a carattere ricettivo/ricreativo/escursionistico in connessione con il sistema
degli itinerari del Parco delle Alpi Apuane, per incentivare un turismo verde collegato al
trekking, al ciclismo, al mountanbiking, alle ippovie, etc.
15 – Polarità a carattere ricettivo/ricreativo/ escursionistico in loc. Santa Croce
Il Piano promuove azioni volte alla riqualificazione ed alla valorizzazione del nucleo rurale,
prevedendo la possibilità di realizzare, attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente,
polarità di servizi a carattere ricettivo/ricreativo/escursionistico in connessione con il sistema
degli itinerari del Parco delle Alpi Apuane, per incentivare un turismo verde collegato al
trekking, al ciclismo, al mountanbiking, alle ippovie, etc.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 10
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
B.4
IMMAGINI DELLE AREE PIANIFICATE
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 11
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 12
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 13
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
C. VALUTAZIONE DI INCIDENZA
C.1
INQUADRAMENTO GENERALE DEI SITI
Istituzione
Codice Sito
SIC
IT5120010
ZPS
IT5110022
Nome Sito
Valle del Serra – Monte Altissimo
Lago di Porta
Luglio 1995
Dicembre 2015
10.2141666666667
44.0369444444444
1.850
0
Mediterranea
Giugno 2002
Dicembre 2015
10.1721537111
43.9918144594
156
0
Mediterranea
Data di proposta del Sito
Data di agg.
Long.
Lat.
Area (ha)
Area marina (%)
Reg. biogeografica
ZPS
IT5120015
Praterie primarie e
secondarie delle
Apuane
Luglio 1995
Dicembre 2015
10.2472660438
44.062226219
17.320
0
Mediterranea
Tab. C-1 Caratteri generali dei siti Natura 2000. Fonte: formulario standard (www.minambiente.it)
Nel paragrafo di seguito si riportano alcune informazioni a carattere ecologico – naturalistico
contenute nel formulario standard ministeriale (www.minambiente.it).
Le informazioni relative agli habitat presenti meritevoli di attenzione (L.R. 56/2000, DIR.
92/43/CEE all. I e DIR. 97/62/CEE), sono riportati nella tabella di seguito.
Cod.
3150
4030
4060
5130
6110*
6170
6210 (*)
6230
8110
8120
8210
IT5120010
Sup. (ha)
IT5110022
IT5120015
-
4,68
-
166,5
37
-
-
3.464
2.944,4
519,6
-
-
173,2
-
-
1.039,2
148
-
1.558,8
-
-
5.196
18,5
-
173,2
55,5
-
173,2
-
-
346,4
Habitat
Laghi
eutrofici
naturali
con
vegetazione
del
Magnopotamion o Hydrocharition
Lande secche europee
Lande alpine e boreali
Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli
Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'AlyssoSedion albi
Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine
Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da
cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)
(*stupenda fioritura di orchidee)
Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato
siliceo delle zone montane (e delle zone submontane
dell'Europa continentale)
Ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale
(Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani)
Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini
(Thlaspietea rotundifolii)
Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 14
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Cod.
8220
8230
8240
8310
9110
9210*
9220
9260
9340
IT5120010
37
Sup. (ha)
IT5110022
-
IT5120015
173,2
-
-
173,2
55,5
2
-
-
173,2
519,6
173,2
-
-
364,4
518
148
-
173,2
-
Habitat
Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili
Rocce silicee con vegetazione pioniera del SedoScleranthion o del Sedo albi-Veronicion dillenii
Pavimenti calcarei
Grotte non ancora sfruttate a livello turistico
Faggeti del Luzulo-Fagetum
Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex
Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggeti con Abies
nebrodensis
Boschi di Castanea sativa
Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia
Tab. C-2 Habitat meritevoli di attenzione presenti nel sito con indicazione delle superfici (ha). Con * sono indicati gli
habitat prioritari. Fonte: formulario standard (www.minambiente.it)
Per quanto riguarda invece le specie animali, gli uccelli, mammiferi, anfibi, rettili, pesci e
invertebrati presenti nel sito (DIR. 79/409/CEE all. I, DIR. 92/43/CEE all. II), sono riportati nella
tabelle così come le specie importanti per flora e fauna non comprese in nessun allegato ma
comunque presenti nel formulario ministeriale.
Gruppo Tassonomico
Specie
IT5120010
Uccelli
Acrocephalus melanopogon
Alcedo atthis
Anthus campestris
Aquila chrysaetos
Aquila bertolonii
Ardea purpurea
Ardeola ralloides
Aythya nyroca
Botaurus stellaris
Caprimulgus europaeus
Circaetus gallicus
Circus aeruginosus
Circus cyaneus
Circus pygargus
Coturnix coturnix
Emberiza citrinella
Emberiza hortulana
Egretta garzetta
Egretta alba
Falco biarmicus
Falco naumanni
Falco peregrinus
Falco tinnunculus
Hirundo rustica
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
Status
IT5110022
p
p
r
p
p
IT5120015
r
p
r
r, c
r
c, p
r
p
c
c
r
c, r
c
r
r
r
r
c, w
c
c
c
p
r
c
pag. 15
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Gruppo Tassonomico
Specie
IT5120010
Anfibi
Mammiferi
Pesci
Invertebrati
Rettili
Ixobrychus minutus
Lanius collurio
Locustella luscinioides
Lullula arborea
Monticola saxatilis
Nycticorax nycticorax
Oenanthe oenanthe
Otus scops
Pernis apivorus
Pyrrhocorax graculus
Pyrrhocorax pyrrhocorax
Porzana porzana
Rallus acquaticus
Riparia riparia
Sylvia undata
Bombina pachipus
Triturus carnifex
Rhinolophus ferrumequinum
Trichomanes speciosum
Cerambix cerdo
Euplagia quadripunctaria
Emys orbicularis
Status
IT5110022
r
r
r
IT5120015
r
p
r
c
r
c
p
p
r
r
p
p
c
p
c
p
p
p
p
p
p
p
p
Tab. C-3 Specie animali meritevoli di attenzione presenti nel sito facenti riferimento alla DIR. 2009/147/CE Allegato
I° e DIR. 92/43/CEE Allegato II°. Status: p> stanziale/permanente, r> nidificante o riproducente, c> zone di
concentrazione, w> svernamento. La cella vuota indica l’assenza della specie. Fonte: formulario standard
(www.minambiente.it)
C.1.1 Conclusioni sulle caratteristiche floro – vegetazionali e faunistiche delle Aree
Natura 2000 interessate dal Piano Strutturale
Prima di procedere alla definizione dell’incidenza che l’applicazione degli interventi previsti nel
progetto, produrrà sugli habitat, le specie vegetali e animali presenti nel SIC, occorre valutare le
attuali condizioni di conservazione di questi ambienti naturali e i fattori di criticità, futuri o già in
atto, capaci di portare trasformazioni significative. Riportiamo pertanto quanto indicato nella
documentazione ufficiale (D.G.R. 644/2004).
C.1.1.1 Qualità e importanza
IT5120010 - Il biotopo presenta un contingente floristico di grande interesse fitogeografico con una
elevata presenza di specie endemiche e di specie rare fra cui le stazioni relitte di Hymenophyllum
tunbridgense e di Trichomanes speciosum. Presenza, fra gli Anfibi, della specie Bombina pachypus,
specie endemica dell'Italia peninsulare. Presenza inoltre, di invertebrati endemici e di alcune
specie di Lepidotteri, oltre alla Callimorpha quadripunctaria (nec quadripunctata!), estremamente
localizzati e minacciati di estinzione (Parnassius apollo).
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 16
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
IT5110022 - Il sito è segnalato quale area di residenza del Tarabuso (Botaurus stellaris). E' un sito di
interesse regionale per il Falco di palude (Circus aeruginosus) e Forapaglie castagnolo (Acrocephalus
melanopogon), residenti e per la Salciaiola (Locustella luscinioides) nidificante. Il sito è un'importante
area di raduno premigratorio per le rondini (Hirundo rustica). Unica stazione toscana di
Potamogeton berchtoldii. Segnalati i relitti termofili terziari Utricularia australis e Hydrocaris morsusranae. Le specie della sezione 3.3 motivate con "D" rientrano nella Lista Rossa regionale.
IT5120015 - Sito di rilevante importanza per la conservazione dell'avifauna legata alle praterie
montane e agli ambienti rupestri. Unico sito regionale di Pyrrhocorax pyrrhocorax e P. graculus.
C.1.1.2 Indicazioni specifiche da adottare per li SIC (D.G.R. 916/2011)
IT5120010

22 Faggete

13 Ostrieti
-interventi di taglio ceduo, ad esclusione dei cedui a sterzo, se eccedenti i 5 ha accorpati
Motivazione: conservazione degli habitat

14 Castagneti
-nei castagneti da frutto il taglio delle piante da frutto non finalizzato alla sostituzione delle piante
morte o non più produttive e la loro riconversione alla produzione legnosa di cui all'Art. 52
comma 6 del Regolamento Forestale
-interventi di taglio ceduo se eccedenti i 10 ha accorpati
Motivazione: conservazione degli habitat
IT5110022

9 Boschi alveari e ripariali
- qualsiasi intervento colturale come definito all'Art. 47bis della LR 39/2000
Motivazione: conservazione degli habitat e dei taxa animali
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 17
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
C.2 FASE 1: VALUTAZIONE SINTETICA
POTENZIALI EFFETTI (SCREENING)
Localizzazione territoriale
Descrizione del piano
Siti di incidenza
DELLA
SIGNIFICATIVITÀ
DEI
Pianificazione
Comune di Montignoso
Redazione del Piano Strutturale
ZPS IT5110022 “Lago di Porta”
ZPS IT5120015 “Praterie primarie e secondarie
delle Apuane”
SIC IT5120010 “Valle Serra – Monte Altissimo”
Criteri di valutazione
Valutazione qualitativa
effetti sui
Trasformazioni paesistico – ambientali
Fattori che possono produrre
SIC/ZPS
Potenziali interferenze dirette, indirette e/o marginali delle previsioni di piano in relazione a:
Entità degli interventi
Norme pianificatorie di indirizzo
Superficie territoriale interessata
Tutto il territorio comunale
Le superfici oggetto di pianificazione sono, in
Distanza dal SIC/ZPS e dalle principali
parte, comprese all’interno di SIC e/o ZPS,
emergenze
come precedentemente specificato
Vista la natura degli interventi non si prevede
Fabbisogni (suolo, acqua, ecc.)
consumo di risorse idriche e di suolo
Ridotti alla fase di cantierizzazione e comunque
Emissioni e/o smaltimenti
smaltiti nella più vicina discarica
Alterazione marginali e reversibili in virtù della
Paesaggio e skyline
natura degli interventi colturali
Periodo di durata dello strumento di
Durata dell’azione
pianificazione
Cambiamenti che potrebbero verificarsi sul sito in seguito a:
Nessuna riduzione, sebbene alcune norme e
azioni interessino habitat inseriti negli allegati
Riduzione della superficie degli habitat alla Direttiva Comunitaria. L’impatto è
interessati
comunque reversibile in considerazione della
natura degli interventi
Perturbazione di specie faunistiche
Frammentazione di habitat
Modesta e ridotta alla fase di cantierizzazione
Nessuna frammentazione
Frammentazione di popolazioni o comunità di Nessuna frammentazione
specie
Nessuna alterazione
Riduzione di abbondanza e ricchezza specifica
Cambiamenti microclimatici
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
Nessuna alterazione
pag. 18
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Indicatori atti a valutare la significatività dell’incidenza sul sito, individuati sulla base degli
effetti in termini di:
Alterazione delle principali relazioni dei siti che Non si prevedono alterazioni né sulla struttura
ne determinano la struttura e/o le funzioni
né sulle funzioni del SIC
Non si prevede perdita, riduzione o
danneggiamento di habitat in virtù della natura
Perdita, riduzione o danneggiamento di habitat
degli habitat e viste l’entità delle norme di
attuazione.
Frammentazione di habitat
Non si prevede frammentazione di habitat
Marginali
e
limitate
al
periodo
di
Perturbazione di specie faunistiche
cantierizzazione
Cambiamenti di elementi chiave per la
Non si prevede alcuna alterazione
conservazione del sito
Elementi del piano per i quali gli impatti:
Non possono essere significativi
Possono essere significativi
Non sono prevedibili
-
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 19
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
C.3
FASE 2: VALUTAZIONE APPROPRIATA
C.3.1 Descrizione delle caratteristiche floristiche, vegetazionali e faunistiche dell’area
interessata dal piano
C.3.1.1 Descrizione della vegetazione e degli habitat di interesse comunitario
Di seguito si riportano gli habitat di interesse comunitario che sono presenti all’interno del
territorio comunale o nelle immediate vicinanze.
La descrizione degli habitat di seguito ha perciò carattere del tutto informativo, per dare una
completa visione di alcune aree oggetto di pianificazione.
Habitat: Lande e brughiere dei substrati silicei o decalcificati del piano collinare e montano
(Lande secche europee cod. 4030).
Arbusteto acidofilo a Ulex europaeus
Questi consorzi sono caratteristici di suoli profondi e sufficientemente fertili interessati da
ambiente climatico umido e caldo. Sono presenti, infatti, solo sui versanti esposti a SW aperti,
quindi, ai venti umidi marini. La specie dominante è il ginestrone (Ulex europaeus) con Erica
scoparia e Rubus canescens. La forte aggressività del ginestrone, che riesce a formare soprassuoli
puri paucispecifici, è dovuta, come riportato in letteratura, ai frequenti incendi che hanno
interessato quest’area. La tipologia è riconducibile fitosociologicamente all’associazione Ulici Sarothamnetum.
Brughiera a Erica scoparia, Pteridium aquilinum e Cytisus scoparius
Questi consorzi sono caratteristici di suoli superficiali. L’abbondanza di Erica arborea è indicatrice
di suoli asciutti nel periodo estivo e condizioni climatiche non eccessivamente rigide. Questi
consorzi sono localizzati in prossimità di quelli a ginestrone, ma si sviluppano su suoli ricchi di
scheletro.
Le specie caratterizzanti la tipologia sono le due eriche, il ginestrone, la felce aquilina e la ginestra
dei carbonai. La tipologia è riconducibile fitosociologicamente all’associazione Pteridio-Ericetum
scopariae.
Habitat: Boschi acidofitici a dominanza di faggio delle Alpi meridionali e dell’Appennino
(Faggeti del Luzulo-Fagetum cod. 9110)
Bosco xeroacidofilo di Fagus sylvatica su suoli degradati
Questi soprassuoli costituiscono il tipo di faggeta più diffuso e l’unico presente nelle vicinanze
dell’area oggetto di pianificazione, sono caratteristici di suoli superficiali, lisciviati ed acidi
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 20
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
provenienti da arenaria, con limitata capacità idrica, poveri di sostanza organica, di bassa fertilità e
soggetti ad inaridimento estivo (Arrigoni 1998). Alle quote inferiori possono essere rappresentati
da boschi misti.
Nel piano arboreo sono presenti oltre a Fagus sylvatica, anche Castanea sativa e Quercus cerris. Le
specie che caratterizzano la cenosi sono: Hieracium sylvaticum, Luzula pedemontana, Veronica
officinalis, Poa nemoralis, Avenella flexuosa, Teucrium scorodonia, Vaccinuim myrtillus.
Le specie nemorali eutrofiche presenti in modo significativo sono solo Viola reichembachiana,
Moehringia trinervia, Epilobium montanum, Dryopteris filix-mas, Anemone nemorosa, Myosotis sylvatica.
La tipologia rientra nell’associazione Luzulo pedemontanae – Fagetum sylvaticae
Habitat: Boschi a dominanza di castagno (Foreste di Castanea sativa od. 9260)
Bosco acidofilo di Castanea sativa
Vegeta su suoli caratterizzati da una maggiore profondità e fertilità rispetto al bosco misto di cerro.
Il piano superiore è formato spesso da Castanea sativa allo stato puro con Ostrya carpinifolia, più
raramente, Quercus petreae e, alle quote più elevate, Fagus sylvatica. Nel piano intermedio è
frequente Ilex aquifolium e quello inferiore è caratterizzato sia dalla presenza di acidofile: Teucrium
scorodonia, Avenella flexuosa, Luzula pedemontana, L. nivea, Lathyrus montanum, Poa nemoralis,
Physospermum cornubiense, Hieracium sylvaticum, Veronica officinalis, che dall’assenza di mesofile.
Questa tipologia è fitosociologicamente ascrivibile all’associazione Teucrio scorodoniae - Castanetum
sativae.
C.3.2 Lo studio sulla fauna
L’analisi faunistica è stata realizzata su un’area comprendente le zone direttamente interessate
dalla pianificazione e le aree limitrofe, fino ad una distanza di 1 km. Al fine, comunque, di una
corretta interpretazione e quadro conoscitivo dell’area, spesso, lo studio è stato rivolto anche aldilà
dei confini del tutto soggettivi di 1Km di raggio. Tale scelta è giustificata dalle caratteristiche
morfologiche del territorio e dai rapporti/corridoi ecologici esistenti.
Le specie di interesse conservazionistico (all. I 79/409/CEE e all. A L.R. 56/2000) non sono molte
(Tottavilla, Averla piccola e, solo nell’all. A L.R. 56/2000, Codirosso), merita di essere segnalata
anche la presenza del Regolo, tipico dei boschi maturi di conifere, del Prispolone e del Ciuffolotto,
specie oggi in netto regresso numerico, e dello Zigolo muciatto. Nei fossi e torrenti vicini, è
probabilmente presente il Merlo acquaiolo.
Non è da escludere inoltre la presenza del Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) (Tellini Florenzano et
al. 1997), specie inclusa nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 21
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
La presenza di Albanella minore (Cyrcus pygargus) e Succiacapre (Caprimulgus europaeus).
Entrambe specie incluse nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE, è nota per l’area oggetto di
studio (Tellini Florenzano et al. 1997) ed è segnalata nella scheda del SIC.
Da una prima, sommaria, analisi complessiva delle specie presenti, si nota come le specie
nidificanti nell’area esaminata sono numerose, e che tra queste ne ritroviamo alcune che
presentano, per la loro rarità, un certo interesse naturalistico.
Le aree interessate, infatti, fanno registrare la presenza di ben 42 specie nidificanti.
Il quadro complessivo dell’avifauna dell’area fa notare prima di tutto che, come era da attendersi,
le specie legate in modo generico ad ambienti forestali sono le più diffuse.
Tra queste si possono citare Scricciolo, Pettirosso, Merlo, Capinera, Luì piccolo, Cinciarella,
Cinciallegra e Fringuello, ma anche Poiana e Allocco.
Appare comunque assai significativa anche la presenza di specie legate ad ambienti non forestali,
quali praterie ed arbusteti.
Risultano, infatti, abbastanza ben diffuse specie come lo Zigolo muciatto, il Succiacapre e la
Tottavilla.
Sempre tra le specie legate agli ambienti aperti troviamo poi quelle caratteristiche delle zone
agricole, come Zigolo nero, Cardellino, Come’era da attendersi, infine, sono assai marginali le
presenze delle specie legate alle grandi superfici a prateria, quali Allodola e Strillozzo.
Il quadro complessivo dell’avifauna nidificante nell’area, quindi, è in buona parte quello
caratteristico di un’area appenninica, nella quale ad una avifauna forestale formata generalmente
da specie comuni e diffuse si affiancano alcuni elementi di rarità legati ad ambienti particolari, non
forestali. Nel caso del complesso in esame queste ultime presenze paiono abbastanza significative.
Per quanto riguarda le specie che possono essere presenti solo durante la migrazione e per quelle
svernanti, le informazioni disponibili sono invece assai scarse, limitate ad alcune osservazioni più
o meno occasionali. Meritano comunque di essere ricordate Albanella reale (Circus cyaneus), Aquila
reale (Aquila chrysaetos) e Biancone (Circaetus gallicus), segnalate nelle immediate vicinanze
dell’area di studio, tutte e tre specie di grande interesse conservazionistico ed incluse sia
nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE sia nelle L.R. 56/2000.
Sparviero
Specie
Accipiter nisus
Poiana
Buteo buteo
Fagiano
Phasianus colchicus
Tortora
Streptopelia turtur
Cuculo
Cuculus canorus
Torcicollo
Jynx torquilla
Picchio verde
Picus viridis
Picchio rosso maggiore
Dendrocopos major
Tottavilla
Lullula arborea
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
all. I dir. 79/409/CEE
L. R. 56
X
X
pag. 22
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Prispolone
Specie
Anthus trivialis
Ballerina gialla
Motacilla cinerea
Ballerina bianca
Motacilla alba
Merlo acquaiolo
Cinclus cinclus
Scricciolo
Troglodytes troglodytes
Pettirosso
Erithacus rubecola
Codirosso
Phoenicurus phoenicurus
Saltimpalo
Saxicola torquata
Merlo
Turdus merula
Tordo bottaccio
Turdus philomelos
Tordela
Turdus viscivorus
Sterpazzolina
Sylvia cantillans
Occhiocotto
Sylvia melanocephala
Sterpazzola
Sylvia communis
Capinera
Sylvia atricapilla
Luì piccolo
Phylloscopus collybita
Regolo
Regulus regulus
Fiorrancino
Regulus ignicapilla
Codibugnolo
Aegithalos caudatus
Cincia bigia
Parus palustris
Cincia mora
Parus ater
Cinciarella
Parus caeruleus
Cinciallegra
Parus major
Picchio muratore
Sitta europaea
Rampichino
Certhia brachydactyla
Rigogolo
Oriolus oriolus
Averla piccola
Lanius collurio
Ghiandaia
Garrulus glandarius
Cornacchia grigia
Corvus corone cornix
Fringuello
Fringilla coelebs
Verdone
Carduelis chloris
Ciuffolotto
Pyrrhula pyrrhula
Zigolo muciatto
Emberiza cia
all. I dir. 79/409/CEE
L. R. 56
X
X
X
Tab. C-4 Elenco delle specie di uccelli nidificanti potenzialmente presenti nelle aree di intervento e/o nelle
immediate vicinanze
Per quanto concerne il popolamento dei mammiferi, la cui presenza nelle aree oggetto di
pianificazione è accertata o probabile, sono riportate nella tabella di seguito.
L'elenco delle specie principali presenti o presumibilmente presenti, ricavato dalle indagini
effettuate e dalla ricerca bibliografica, è indicato nella tabella successiva.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 23
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
dir. 92/43/CEE
L.R. 56/2000
all. II
specie
Lepre comune
Scoiattolo
Istrice
Tasso
Lupo
Volpe
Cinghiale
Cervo
Capriolo
Lepus europaeus
Sciurus vulgaris
Hystrix cristata
Meles meles
Canis lupus
Vulpes vulpes
Sus scrofa
Cervus elaphus
Capreolus capreolus
X
X
Tab. C-5 Elenco delle specie di mammiferi potenzialmente presenti nelle aree di intervento e/o nelle immediate
vicinanze
Le conoscenze al momento disponibili, sufficientemente precise soltanto per le specie maggiori
dimensioni, permettono comunque di individuare alcuni elementi di interesse nel popolamento
dei mammiferi che appare comunque abbastanza ricco e articolato. Si contando diverse specie di
interesse regionale tra cui merita sottolineare la presenza, probabile anche se non accertata, della
Puzzola.
Unica specie inclusa nell’allegato II della direttiva 92/43/CEE è il Lupo la cui presenza stabile in
tutto l’Appennino settentrionale è ormai da alcuni anni stabile e costante (Boitani et al. 2003).
Per quanto riguarda anfibi e rettili, si può stilare una lista delle probabili presenze sulla base delle
informazioni desumibili da alcune recenti sintesi bibliografiche a scala nazionale (Stoch 2000-2005;
Sindaco et al. 2006) e regionale (Vanni & Nistri 2006).
Dall’esame delle fonti, le specie presenti o probabilmente presenti sono quelle riportate nella
tabella seguente.
Nome comune
Nome scientifico
Tritone crestato italiano
Salamandra pezzata
Triturus carnifex
Salamandra salamandra
Salamandrina
terdigitata
Bufo bufo
Bufo viridis
Hyla intermedia
Rana dalmatina
Pelophylax bergeri/kl.
hispanica
Podarcis sicula
Podarcis muralis
Chalcides chalcides
Hierophis viridiflavus
Rettili
Anfibi
Salamandrina dagli occhiali
Rospo comune
Rospo smeraldino
Raganella italiana
Rana agile
Rana verde
Lucertola muraiola
Lucertola campestre
Luscengola
Biacco
L.R. 56/2000
x
x
x
DIR. 92/43/CEE All.
II
x
x
x
x
x
Tab. C-6 Elenco delle specie potenzialmente presenti. Per ogni specie è indicato se ricadenti in allegato alle citate
normative, regionale e comunitaria
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 24
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Tra gli anfibi è inclusa nell’allegato II della direttiva 92/43/CEE la Salamandrina dagli occhiali,
endemismo italiano (forse in realtà costituito da due specie distinte per cui quelle toscane
sarebbero da ascrivere a S. perspicillata, Sindaco et al. 2006; Vanni & Nistri 2006). La specie
frequenta ambienti umidi e ombrosi, prevalentemente in boschi mesofili; anche se conduce vita
prevalentemente terrestre, si trova spesso in prossimità di piccoli corsi d’acqua, nelle cui pozze
depone le uova (Sindaco et al. 2006). Si riproduce anche in fontanili e abbeveratoi (Sindaco et al.
2006). Abbastanza diffusa e in molte situazioni abbondante (Sindaco et al. 2006), mostra tuttavia in
alcune aree della Toscana segni di declino (Vanni & Nistri 2006).
Il Tritone crestato italiano è incluso nell’allegato II della direttiva 92/43/CEE; prediligere per la
riproduzione specchi d’acqua abbastanza grandi e relativamente profondi, sebbene si tratti di una
specie nel complesso abbastanza adattabile (Sindaco et al. 2006) e riscontrabile anche in torrenti,
fossi, abbeveratoi e fontanili (Vanni & Nistri 2006). Frequenta ambienti terrestri purché
sufficientemente umidi anche se spesso si trattiene in ambiente acquatico anche oltre il periodo
riproduttivo (Vanni & Nistri 2006). Ancora abbastanza diffusa in Italia, ha comunque registrato
episodi di estinzione locale (Sindaco et al. 2006); in Toscana manifesta una generale e costante
diminuzione ed è comunque più raro nei settori meridionali della regione (Vanni & Nistri 2006).
C.3.3 Descrizione delle interferenze tra attività previste e sistema ambientale
C.3.3.1 Dimensione e ambito di riferimento
Le norme e le azioni previste dal Piano Strutturale, insisteranno su un territorio di circa 2.000
ettari, corrispondente, logicamente, all’intero territorio comunale di Montignoso.
Di questi circa il 20% sono compresi all’interno dei confini dei SIC/ZPS.
C.3.3.2 Complementarietà con altri strumenti di pianificazione e/o progetti
In virtù della complessità dell’area e della sua estensione è assai probabile che esista
complementarietà con altri strumenti di pianificazione territoriale.
Come desumibile dal documento di Piano Strutturale, emerge compatibilità positiva con tutti gli
strumenti di pianificazioni sovraordinata vigenti.
C.3.3.3 Uso delle risorse naturali
Fase di attuazione del PS
Nessuna delle norme, azioni o interventi previsti grazie alla tipologia adottata è tale da
determinare modifiche significative e non reversibili alle caratteristiche attuali degli habitat, in
particolare per quanto riguarda quelli d’interesse comunitario o regionale.
Gli interventi interessano solo in parte habitat d’interesse comunitario o regionale.
Durante questa fase non si prevede un incremento di impatto ed uso delle risorse naturali.
C.3.3.4 Produzione di rifiuti
Fase di attuazione del PS
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 25
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
L’attuazione delle norme, azioni ed interventi previsti, non induce un incremento nella produzione
di rifiuti. Anzi, obiettivo dell’Amministrazione, risulta essere la riduzione e differenziazione della
raccolta rifiuti, senza avere, nel periodo di attuazione del PS, un incremento.
C.3.3.5 Emissioni
Fase di attuazione del PS
Analogamente al punto precedente, si tende con l’attuazione delle norme, azioni ed interventi
previsti, a non indurre un incremento sostanziale di fonti di emissioni sonore, elettriche e
magnetiche tali da superare i limiti di legge e/o gli obiettivi minimi di tutela.
C.3.3.6 Rischio di incidenti per sostanze o tecnologie utilizzate
Fase di attuazione del PS
In seguito all’attuazione delle norme, delle azioni e degli interventi previsti dal PS, non si
prevedono incidenti per l’impiego di sostanze, l’impiego di mezzi o l’uso di tecnologie indicate.
C.3.3.7 Fattori d’alterazione morfologica del territorio e del paesaggio
Fase di attuazione del PS
In seguito all’attuazione delle norme, delle azioni e degli interventi previsti dal PS, non si
prevedono fattori di alterazione morfologica del territorio, ne alterazioni del paesaggio.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 26
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
C.4
FASE 3: ANALISI DELLE SOLUZIONI ALTERNATIVE
Il quadro dei possibili scenari evolutivi delle diverse componenti ambientali in virtù di possibili
soluzioni alternative al progetto di PS in oggetto, è basato su una ipotesi che tiene in
considerazione le criticità rilevate nell’analisi di contesto ed una serie di considerazioni derivate
dalla conoscenza diretta di fenomeni e tendenze già in atto.
Le soluzioni alternative al progetto sono:
 assenza di un Piano Strutturale;
 non attuazione delle norme di cui al Piano Strutturale;
 parziale realizzazione delle azioni o raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano
Strutturale.
Esse sinteticamente sono:
 l’alternativa zero: è la non realizzazione dell’opera di PS che corrisponde al mantenimento
dello stato originario dei luoghi;
 l’alternativa per ridurre gli effetti negativi: lo studio del progetto di PS in fase preliminare
ha permesso di capire quali sono le possibili operazioni da realizzare per minimizzare gli
effetti negativi; quindi occorre valutare preventivamente altre ipotesi progettuali in modo
da ottenere soluzioni integrate con tutte le fasi che compongono la stilatura del progetto
definitivo;
 l’alternativa a livello di pianificazione economica e territoriale: riguarda lo studio di diverse
soluzioni progettuali di PS che comportino un dispendio economico minore attraverso la
scelta delle tecniche e delle tecnologie, dei materiali da utilizzare, della tempistica nella
realizzazione e anche di un impatto ambientale più contenuto, rispettando così la
salvaguardia del territorio.
Allo stato attuale, viste le caratteristiche, gli obiettivi e l’oggetto delle norme del PS, connesse alla
bassa entità degli impatti complessivamente prodotti, non si rende necessario ipotizzare
alternative concrete di Piano.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 27
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
C.5
FASE 4: DEFINIZIONE DI MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE
Dopo aver analizzato il progetto di Pino Strutturale, valutato le alternative, accolto le proposte
di mitigazione, si propone il seguente schema di tenuta dei lavori, all’interno delle aree
comprese nei confini di SIC/ZPS.
1. Durante la fase di cantierizzazione degli interventi previsti dal PS, la direzione lavori,
dovrà essere affiancata da un esperto naturalista (dott. Forestale, Biologo o Naturalista) con
comprovata esperienza nella progettazione e tutela dell’ambiente, al fine di salvaguardare
le specie animali, floristiche ed habitat presenti nelle aree di intervento.
2. La fase di cantierizzazione dei singoli interventi previsti dal PS dovrà tener conto del
periodo in cui sono possibili le maggiori interferenze con la fauna. Al fine di una tutela
della fauna consona all’importanza dei siti si indica la sospensione dei lavori durante il
periodo riproduttivo della maggior parte delle specie faunistiche, compreso tra la metà di
Aprile e la fine di Giugno.
3. Razionalizzare l’utilizzo delle macchine operatrici limitandone l’utilizzo alle sole fasi in cui
sono indispensabili e per la sola durata necessaria dei singoli interventi.
4. Evitare di transitare fuori dalle piste o sentieri contrassegnati e indicati in fase di consegna
dei lavori, che dovranno attenersi, comunque, alle indicazioni espresse in questo
documento.
5. Controllare meticolosamente la qualità dei materiali impiegati.
6. Alla fine dei lavori non dovranno residuare contenitori o di parti di materiali utilizzati nella
realizzazione delle opere.
7. Curare sempre con grande accuratezza, una volta finiti i singoli interventi, la sistemazione
dei luoghi e la rimozione dei rifiuti prodotti.
8. Controllare periodicamente il corretto funzionamento degli impianti tecnologici dei mezzi
impiegati.
9. Ove possibile conservare o favorire la presenza di fasce ecotonali con arbusti del mantello.
10. Le piante destinate all’utilizzazione o presenti sul terreno nelle aree d’intervento dovranno
essere allestite in assortimenti commerciali ed asportate rapidamente.
11. Prima di abbattere le piante di grosse dimensioni è necessario verificare, da personale
competente, se sono presenti nidi di uccelli o pipistrelli di importanza naturalistica e in
caso affermativo evitare l’abbattimento delle stesse, a meno che non vi siano pericoli per la
pubblica incolumità.
12. Qualora fosse necessario, comunque, asportare piante di notevole interesse per la fauna
(presenza di nidi o di ricoveri di pipistrelli) dovranno essere previste opportune opere di
mitigazione, comprendenti soprattutto l’apposizione di nidi artificiali opportunamente
scelti da personale competente.
13. Qualora, con il progresso delle conoscenze, si appurasse che determinati interventi possono
produrre modifiche significative al corteggio floristico e alle presenze faunistiche occorrerà
apportare le dovute modifiche.
In relazione alla tipologia degli interventi previsti dal progetto, una volta individuati gli impatti, la
loro durata e consistenza, non si evince una perdita permanente di habitat.
Non si prevedono perciò opere di compensazione.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 28
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
D. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Le norme ed obiettivi previsti nel progetto di Piano Strutturale, per la loro localizzazione e le scelte
progettuali, una volta adottate le raccomandazioni al capitolo C.5, non presentano una incidenza
negativa significativa sui SIC e sulle ZPS, sia per al tipologia delle opere, che per la localizzazione
delle zone di intervento rispetto all’area complessiva dei Siti.
Le alterazioni maggiori cadono nel periodo di attuazione delle norme, quando si eseguiranno gli
interventi previsti sia per l’uso di mezzi pesanti, sia per il passaggio dei veicoli da trasporto del
materiale, sia per l’utilizzo di attrezzature. Queste attività lavorative comporteranno un aumento
del rumore e dei gas di scarico. Sussisterà, inoltre, il rischio di dispersione di materiali, lubrificanti,
della rottura o scortecciamento di piante.
La mancata osservazione delle misure di mitigazione di cui al capitolo C.5 porterà ad un rapido
impoverimento dei caratteri e peculiarità ecologiche. In particolar modo è opportuno sospendere e
non prevedere interventi durante il periodo primaverile al fine di salvaguardare la nidificazione e
ovideposizione delle specie faunistiche di interesse.
Nella tabella seguente essi esprime un valore di attenzione da attribuire alle previsioni in fase della
loro attuazione sulla base delle informazioni come definite nel Piano Strutturale.
POLARITÀ - STRATEGIE
ATTIVITÀ
GRADO DI
ATTENZIONE
1- Vecchio frantoio (di cava) - Porta del
Parco Alpi Apuane
Recupero –servizi turistici - ricreativi
BASSO
4- Polo di accoglienza Casina Mattioli –
Lago di Porta
Recupero – polo accoglienza A.N.P.I.L.
BASSO
11- Discarica Cava Fornace
Bonifica e rinaturalizzazione
BASSO
Recupero –servizi turistici - ricreativi
BASSO
13- Cava scuola
Recupero – servizi turistici – ricreativi
Osservatorio
MEDIO
14- Polarità Loc. Pasquilio
Recupero –servizi turistici - ricreativi
MEDIO
15- Polarità Loc. Santa Croce
Recupero –servizi turistici - ricreativi
MEDIO
12- Porta del Lago
ambientale naturalistica
-
promozione
ALTRI INTERVENTI NEL
TERRITORIO RURALE
Interventi di trasformazione edilizia
Interventi di bonifica e rinaturalizzazione
di siti degradati
Interventi per nuove infrastrutture viarie
o adeguamento di viabilità esistente
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
ATTIVITÀ
GRADO DI
ATTENZIONE
Recupero e nuova destinazione
MEDIO
Modifiche morfologiche
BASSO
Adeguamento e nuove infrastrutture
MEDIO
pag. 29
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
D.1 INCIDENZA SUGLI HABITAT E SULLA COMPONENTE FLORISTICO
VEGETAZIONALE
Gli habitat, le fitocenosi e le specie vegetali di particolare interesse conservazionistico (Dir.
92/43/CEE, all. I e 97/62/CEE; L.R. 56/2000) non sono coinvolti nella realizzazione delle opere in
progetto.
Nessuna delle specie vegetali che potranno essere coinvolte negli interventi previsti è a rischio di
scomparsa. Si esclude la presenza, nelle aree degli interventi, di specie incluse nella Direttiva
92/43/CEE, all. I e 97/62/CEE mentre le specie menzionate nella L.R. 56/2000 note per l’area
(indicate nei capitoli precedenti) sono comunque entità nel complesso molto comuni.
Gli interventi previsti in questi habitat non comportano incidenza negativa.
D.2
INFLUENZA SULLA COMPONENTE FAUNISTICA
Gli interventi previsti dal progetto di Piano Strutturale non dovrebbero avere effetti significativi
sulla fauna presente in loco, e soprattutto sulle specie di maggior interesse per la conservazione.
Considerata la localizzazione e la limitata estensione in relazione al SIC e alle ZPS, risulta evidente
come le aree caratterizzate dalla presenza di specie faunistiche menzionabili da un punto di vista
scientifico e naturalistico o specie d’interesse comunitario, siano interessate marginalmente o in
misura minimale dall’area di intervento. In ogni caso il disturbo è limitato al periodo di
realizzazione degli interventi.
Tra questi gli uccelli potrebbero risentire molto degli interventi previsti dal progetto se non fossero
adottate le misure di mitigazione al capitolo C.5. La peculiarità delle specie e le caratteristiche
biologiche inducono la massima cautela onde evitare interferenze irreversibili che potrebbero, nel
peggiore dei casi, portare alla scomparsa di molti individui. Gli accorgimenti al capitolo C.5, in
particolar modo la sospensione degli interventi nel periodo di riproduttivo, schiusa delle uova e
presenza dei piccoli, induce senza dubbio beneficio alle popolazioni, riducendo l’impatto negativo
della presenza di mezzi a motore.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 30
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
BIBLIOGRAFIA
Agnelli P. 2005. Rinolofo minore Rhinolophus hipposideros. In: Sposimo P. & Castelli C. (eds.). La
Biodiversità in Toscana. Specie e Habitat in pericolo. Repertorio Naturalistico Toscano (RENATO)Regione Toscana, Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali, Firenze, p. 276.
Agnelli P., Dondini G. & Vergari S. 1999a. Atlante dei Chirotteri della Toscana: risultati
preliminari. In: Dondini G., Papalini O. & Vergari S. (eds.). Atti del Primo Convegno Italiano sui
Chirotteri. Castell'Azzara (Grosseto), 28-29 marzo 1998-Tipografia Ceccarelli, Grotte di Castro
(VT), pp. 33-41.
Agnelli P., Scaravelli D., Bertozzi M. & Crudele G. 1999b. Primi dati sui Chirotteri del Parco
Nazionale delle Foreste Casentinesi, M. Falterona e Campigna. In: Dondini G., Papalini O. &
Vergari S. (eds.). Atti del Primo Convegno Italiano sui Chirotteri. Castell'Azzara (Grosseto), 28-29
marzo 1998-Tipografia Ceccarelli, Grotte di Castro (VT), pp. 23-31.
Agnelli P., Patriarca E. & Martinoli A. 2004. Le specie presenti in Italia. In: Agnelli P., Martinoli A.,
Patriarca E., Russo D., Scaravelli D. & Genovesi P. (eds.). Linee guida per il monitoraggio dei
chirotteri: indicazioni metodologiche per lo studio e la conservazione dei pipistrelli in ItaliaQuaderni di Conservazione della Natura 19. Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, pp. 13-87.
Agnelli P. & Maltagliati G. 2012. I chirotteri della Riserva naturale biogenetica di Camaldoli. In:
Bottacci A. (ed.). La Riserva naturale biogenetica di Camaldoli-1012-2012. Mille anni di rapporto
uomo-foresta. Corpo Forestale dello Stato, Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio,
pp. 255-260.
Amori G., F.M. Angelici, S. Frugis, G. Gandolfi, R. Groppali , B. Lanza, G. Relini & G. Vicini 1993.
Vertebrata. Checklist delle specie della fauna d'Italia, 110. Edizioni Calderini, Bologna, pp. 83.
Anonimo 1999. Approfondimento sulle emergenze floristiche e faunistiche del territorio toscano e
predisposizione di cartografie tematiche nelle aree toscane dell'obiettivo 5/b del Regolamento CEE
2081/93. Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Dipartimento Biologia evolutiva
Università di Siena, Dipartimento di Biologia ambientale Università di Siena, Dipartimento
Biologia Vegetale Università di Firenze, Nemo s.a.s., ARSIA, Firenze.
Auteri R., Baino R., Mannini P., Piras A., Reale B., Righini P., Serena F., Voliani A. & Volpi C., 1988.
Gestione della fauna ittica. Presupposti ecologici e popolazionistici. Regione Toscana Giunta
Regionale.
AAVV., 2000 - La Toscana dei boschi. Regione Toscana – Giunta Regionale e Fondazione S.
Giovanni Gualberto. Edizioni Vallombrosa pp 141 .
Arrigoni P.V., 1998 – La Vegetazione Forestale – Boschi e macchie di Toscana. Regione Toscana
Giunta Regionale. Dipartimento dello sviluppo economico.- pp. 215 .
Bigi L. & Rustici L. 1984. Regime idrico dei suoli e tipi climatici in Toscana. Regione Toscana.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 31
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Biondi E. & al., 2009. Manuale italiano di interpretazione degli habitat della Dir. 92/43/CEE.
Ministero dell’Ambiente.
Boitani L. Lovari S. & Vigna Taglianti A. (Eds.), 2003. Fauna d’Italia. Mammalia III. CarnivoraArtiodactyla. Calderoni Bologna.
Brichetti P. & Fracasso G. 2003. Ornitologia italiana. Vol. 1 Gavidae-Falconidae. Alberto Perdisa
Editore, Bologna.
Brichetti P. & Fracasso G. 2004. Ornitologia italiana. Vol. 2 Tetraonidae-Scolopacidae. Alberto
Perdisa Editore, Bologna.
Brichetti P. & Fracasso G. 2006. Ornitologia italiana. Vol. 3 Stercorariidae-Caprimulgidae. Alberto
Perdisa Editore, Bologna.
Brichetti P. & Fracasso G. 2007. Ornitologia italiana. Vol. 4 Apodidae-Prunellidae. Alberto Perdisa
Editore, Bologna.
Bulgarini F., Calvario E., Fraticelli F., Petretti F. & Sarrocco S. (eds.) 1998. Libro rosso degli Animali
d’Italia – Vertebrati. WWF Italia. Roma, pp. 210.
Ceccolini G. & Cenerini A., 2004. Toscana parchi e aree protette. Editrice “il mio Amico”, pp.363.
Ceccolini G. & Fabbrizzi F. 2003. Check-list degli Accipitriformi e Falconiformi delle province di
Siena e Grosseto. In: Mezzavilla F., F. Scarton & M. Bon. Atti 1° Convegno Italiano Rapaci diurni e
notturni, Preganziol (Treviso), 9-10 marzo 2002. Avocetta, 27 (1): 27.
Chiarucci A., Foggi B. & Selvi F., 1998. The Juniperus oxycedrus ssp. Oxycedrus scrub
communities of tuscan serpentine soils. Atti Soc. Tosc. Sc. Nat. Serie B, CV :51-57.
De Dominicis V., 1993 – La vegetazione. In Giusti F. (ed) La storia naturale della Toscana
Meridionale. A. Pizzi Cinisiello Balsamo (MI) pp.247-341.
Dietz C., Helversen von O. & Nill D. 2009. Bats of Britain, Europe & North West Africa. A & C
Black Publisher, London.
Fenaroli L. & Gambi G. 1976. Alberi. Dendroflora Italica. Trento.
Fornasari L., Bani L., De Carli E., Gori E., Farina F., Violani C. & Zava B. 1999. Dati sulla
distribuzione geografica e ambientale di Chirotteri nell'Italia continentale e peninsulare. In:
Dondini G., Papalini O. & Vergari S. (eds.). Atti del Primo Convegno Italiano sui Chirotteri.
Castell'Azzara (Grosseto), 28-29 marzo 1998-Tipografia Ceccarelli, Grotte di Castro (VT), pp. 63-81.
Hutson A.M., Mickleburgh S.P. e Racey P.A. (comp.) 2001. Microchiropteran Bats: Global Status
Survey anc Conservation Action Plan. IUCN/SSC Chiroptera Specialist Group. IUCN, Gland,
Switzerland and Cambridge, UK.
Lovari S., Tenzoni A. & R. Fondi, 1976. The predatory habitus of the barn owl (Tyto alba Scopoli)
in relation to the vegetation cover. Bolettino di zoologia, 43: 173-192.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 32
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Macchio S., A. Messineo, D. Licheri & F. Spina 1999. Atlante della distribuzione geografica e
stagionale degli uccelli inanellati in Italia negli anni 1980-1994. Biol. Cons. Fauna 103: 1-274.
Meschini E. & S. Frugis (eds.) 1993. Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol.
Selvaggina XX.
Mondino G.P. e Bernetti G.,1998 – I Tipi Forestali - Boschi e macchie di Toscana. Regione Toscana
Giunta Regionale. Dipartimento dello sviluppo economico.- pp. 354 (i).
Nardi R. & Fabbrizzi F., 2007. Status del Nibbio bruno in Toscana. In: Allavena S., Andreotti A.,
Angelici J. & Scotti M. (Eds.). Status e conservazione del Nibbio reale (Milvus milvus) e del Nibbio
bruno (Milvus migrans) in Italia e in Europa Meridionale. Atti del Convegno. Serra San Quirico
(AN).
Pedrotti F. & Gafta D., 1996 - Ecologia delle foreste ripariali e paludose d’Italia - L’uomo e
l’ambiente, 23. Camerino pp 162 .
Pignatti S. 1979. I piani di vegetazione in Italia. Giorn. Bot. It. 113: 411 - 428.
S.G.d'I. 1969. Carta geologica d'Italia, 1:100.000 foglio 119 (Massa Marittima).
Regione Toscana, 2006. Repertorio Naturalistico Toscano (RENATO). Banca dati delle specie,
habitat
e
fitocenosi
di
interesse
conservazionistico.
http://www.rete.toscana.it/sett/territorio/carto/renato/, consultato il 20 giugno 2006.
Sindaco R., Doria G., Razzetti E. &. F. Bernini (eds.) 2006. Atlante degli Anfibi e dei Rettili d’Italia /
Atlas of Italian Amphibians and Reptiles. Edizioni Polistampa, Firenze, pp. 792.
Rodrigues L., Bach L., Dubourg-Savage M.J., Goodwin J. & Harbusch C. 2008. Guidelines for
consideration of bats in wind farm projects. EUROBATS Publication Series No. 3 (English version).
UNEP/EUROBATS Secretariat, Bonn, Germany, 51 pp.
Spagnesi M. & A.M. De Marinis (eds.) 2002. Mammiferi d'Italia. Ministero dell'Ambiente, Istituto
Nazionale per la Fauna Selvatica, Roma, Quad. Cons. Natura, 14, pp. 309.
Stoch F. 2000-2005. CKmap for Windows. Version 5.1. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio, Direzione per la Protezione della Natura. http://ckmap.faunaitalia.it.
Tellini Florenzano G. (red.) 2002. Monitoraggio degli uccelli nidificanti in Toscana. Progetto 2000.
Relazione conclusiva. Centro Ornitologico Toscano, Regione Toscana, Provincia di Livorno,
inedito, pp. 155.
Tellini Florenzano G., E. Arcamone, N. Baccetti, E. Meschini & P. Sposimo 1997. Atlante degli
uccelli nidificanti e svernanti in Toscana. 1982-1992. Quad. Mus. Stor. Nat. Livorno. Monografie I.
pp. 414.
U.E., 2003. Interpretation manual of European union habitats.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 33
Comune di Montignoso
Valutazione di Incidenza Ecologica – Piano Strutturale (L.R. 65/2014)
Vanni S. & A. Nistri 2006. Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Toscana. Museo di Storia Naturale
dell'Università degli Studi di Firenze, Sezione di Zoologia "La Specola", Edizioni Regione Toscana,
Firenze, pp. 379.
D.R.E.Am. Italia – 04017 – rev.00
pag. 34