marsiglia - Mercedes
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ORIZZONTI SUL MARE Un pescatore vende il frutto del suo lavoro sul Porto Vecchio. A destra: il Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, inaugurato nel 2013. Marsiglia la scontrosa MARSIGLIA non è in Provenza. Certo è lì, geograficamente parlando, ma la sua anima e la sua indole non è provenzale. Marsiglia è, come scrisse Jean-Claude Izzo, ‘utopia del mondo’, una città con un’identità forte, netta, brutale, eppure da sempre capace di accogliere il diverso, l’altro. Perché anche lei è, da sempre, l’altra. Una città con le montagne alle spalle, obbligata a guardare l’orizzonte. DI KARIN FINKENZELLER FOTOGR AFIE ENNO KAPITZA 44 45 ORIZZONTI RIFLESSI DI BELLEZZA La cattedrale neobizantina di Santa Maria Maggiore (La Major) si rispecchia nella facciata vetrata di Villa Méditerranée, il ‘Centro per il dialogo e gli scambi nel Mediterraneo’ realizzato nel 2013 nei pressi del Porto Vecchio su progetto dell’architetto italiano Stefano Boeri. Sotto: la stilista Roselyne Gierlinger. L a fisionomia di Marsiglia è mutevole e coinvolgente, come il vento che la sferza costantemente. Solo poche centinaia di metri, per esempio, separano le luccicanti vetrine dei negozi di lusso sulla Rue Grignan, a est del Porto Vecchio, dal Quartiere dei Creativi al di là di Cours Julien, dove il volto della città si fa più brusco e meno pretenzioso. Mentre i muri dei palazzi rimangono soffocati dai colori stridenti dei graffiti, si susseguono tra le strette e caratteristiche vie boutique di moda e di design dai nomi stravaganti, negozi alternativi di prodotti biologici, gallerie d’arte, sale spettacoli e innumerevoli piccoli ristoranti esotici. Si ha l’impressione di essersi spostati di mille chilometri, quando invece si sono svoltate solo poche traverse. Lo stesso accade tornando indietro verso il Porto Vecchio, attraversando il Marché de Noailles e la Canebière: ecco il suk di Marsiglia, il quartiere multiculturale, con gli odori dei mercati di strada e l’atmosfera e i colori dell’Africa e dell’Oriente, mentre i negozi di Hermès rimangono dietro l’angolo. Marsiglia è particolare. La sua non è una ‘bellezza classica’, come quella di Cannes o di Nizza; né aggraziata, come quella delle tipiche cittadine del sud della Francia, perennemente circondate dal profumo di lavanda. Marsiglia è forte, è scontrosa, è appassionata e spassionata. “Chi sostiene di amare Marsiglia senza riserve, quasi certamente non la conosce fino in fondo. È una città sicuramente affascinante, ma allo stesso tempo 46 MARSIGLIA è affascinante, ma allo stesso tempo ‘scostante’; è ribelle, dotata di una forza difficile da domare” R O S E LY N E G I E R L I N G E R ‘scostante’; è ribelle, è dotata di una forza esuberante difficile da domare”. Così la descrive Roselyne Gierlinger, nata Simoni, fashion designer di 56 anni. Trasferitasi dalla Corsica vent’anni fa, oggi preferisce portare il cognome del marito austriaco. La sua boutique si chiama ‘Floh’, parola che in tedesco significa ‘pulce’; è questo, del resto, il nomignolo che le ha dato il marito, “perché, quando ci siamo conosciuti, non stavo mai seduta tranquilla un momento, facevo sempre tante cose e tutte insieme. Forse è anche per questo che mi trovo così bene a Marsiglia”. Un paio di mesi fa, Roselyne ha trasferito l’attività dal melting pot di Cours Julien al più raffinato distretto sul Porto Vecchio che ospita anche l’Opéra e il Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, inaugurato nel 2013, anno in cui Marsiglia è stata Capitale Europea della Cultura. “Mi piaceva anche dov’ero prima - spiega la stilista - ma qui c’è più passaggio”. In effetti, i turisti delle navi da crociera, che prima sbarcavano a Marsiglia solo per prendere l’autobus per la vicina Aix-en-Provence, distante una trentina di chilometri, oggi si trattengono volentieri in città. Il fascino dei contrasti Tradizione e modernità, ricchezza e povertà e una miriade di culture diverse convivono a stretto contatto nella seconda città più grande della Francia, già centro commerciale e porto industriale di portata globale quando il concetto di globalizzazione ancora non esisteva. Una metropoli di contrasti, ma non in contrasto; la multietnia, qui, c’è sempre stata. “Incrocio di tutte le mescolanze umane. Da secoli”, l’ha dipinta lo scrittore Jean-Claude Izzo nelle pagine dei suoi libri, “un luogo dove chiunque, di qualsiasi colore, poteva scendere da una barca o da un treno, con la valigia in mano, senza un soldo in tasca, e mescolarsi al flusso degli altri. Una città dove, appena posato il piede a terra, quella persona poteva dire: ‘Ci sono. È casa mia’. […] Questa era la storia di Marsiglia. La sua eternità. Un’utopia. L’unica utopia del mondo”. Mentre, sul Porto Vecchio, i piccoli pescatori vendono il frutto del loro duro lavoro circondati da yacht di lusso, poco distante, nella cucina del ristorante La Kahena, Noureddine Miladi è indaffarato a preparare il suo apprezzatissimo couscous seguendo la ricetta magrebina della sua infanzia a Gerba. Nei vicoli in salita del pacifico quartiere Le Panier, il cuore della vecchia Marsiglia, anziane donne chiacchierano sulla porta di casa avvolte in scialli e grembiuli che sanno d’antico. La biancheria stesa alle finestre, che lambisce le insegne delle gallerie d’arte e dei negozi d’artigianato sottostanti, ha un che di poesia popolare. Era questo, in fin dei conti, l’antico quartiere dei pescatori, dei marinai e dei diportisti, un tempo malfamato e oggi addirittura sede del più lussuoso hotel della città, l’InterContinental, aperto nel 2013 dopo un lungo restauro sulle strutture medievali dell’allora già prestigioso Hôtel Dieu. A Le Panier si può trovare il migliore sapone di Marsiglia, da sempre realizzato con oli vegetali e sostanze naturali e già molto apprezzato alla corte di Luigi XIV. “Questa città è un crogiolo di culture e modi di vivere. Noi ci sentiamo prima di tutto marsigliesi, poi, forse, anche francesi”, afferma Corinne Vezzoni, architetto e urbanista di 51 anni. Nata ad Arles, come molti degli 850 mila abitanti della città non è originaria di Marsiglia e, fino a 18 anni, ha vissuto con i genitori in Marocco. “Sono stati i Greci a fondare Marsiglia, 2600 anni fa - spiega - arrivarono dal mare e non via terra attraverso la Francia”. Forse è proprio per via delle montagne alle spalle che i marsigliesi rivolgono costantemente lo sguardo all’orizzonte: “L’Africa per noi è più vicina di Parigi”, dichiara Corinne, che ha il proprio studio al sesto piano di un grattacielo per nulla attraente, progettato da Le Corbusier negli anni Cinquanta; l’approccio ‘brutalista’ dell’architetto svizzero, d’altra parte, è impresso anche nei tanti caseggiati che si ergono davanti al porticciolo dell’Estaque. “L’architettura di Marsiglia non può certo dirsi bella. Ma, almeno, tutti possono godere di una magnifica vista sul mare”, dichiara Corinne indicando entusiasta il panorama che si vede dalla finestra del suo ufficio, con le montagne che si spingono a lambire la costa e che danno origine alle sorprendenti calanques, canyon rocciosi simili a fiordi che si tuffano in un mare turchese tra la macchia mediterranea, emblema di una natura forte e selvaggia come lo stesso carattere della città. Un tempo in queste insenature si nascondevano corsari e contrabbandieri, più tardi i soldati della resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Moderni corsari NOI ci sentiamo prima di tutto marsigliesi, poi, forse, anche francesi” CORINNE VEZZONI Chi ha fatto un business dell’irriverenza e della cattiva fama dei marsigliesi è Guillaume Ferroni, che ha ideato il ‘Carry Nation’, bar clandestino che riprende ironicamente il nome della donna americana che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, molto prima che si affermasse il Proibizionismo, dichiarò guerra al consumo di alcolici. L’indirizzo del ‘Carry Nation’ è sconosciuto: per ottenerlo, è obbligatorio registrarsi sul sito online, dopodiché viene inviato un codice d’accesso e le relative istruzioni. Il codice serve per aprire la porta elettronica di un fasullo negozio di souvenir; una volta entrati, si deve scovare un guardaroba e, dietro ai soprabiti appesi, aprire una porticina che conduce a un seminterrato, dove si trova finalmente il bar. Ferroni, 47 anni, non solo è uno dei barman più famosi della città, ma anche un fine distillatore di rum, liquore da lui preferito al locale Pastis che proprio a Marsiglia deve le sue origini. “Fino al XIX secolo esistevano a Marsiglia ben 25 distillerie di rum, oggi tutte chiuse”. Ferroni vuole cambiare la situazione e da anni è impegnato nella ricerca degli eredi delle ex distillerie per poterle rilevare. “Nei miei bar - ne gestisce tre in città - non si usa nascondere l’alcol nei succhi di frutta; si offre puro e basta”, dichiara l’imprenditore. Marsiglia, dopotutto, non è una città per ‘deboli’. CHIESE E MARINAI Veduta sul Porto Vecchio con la chiesa di Saint-Ferréol les Augustins. Sopra, l’imprenditore Guillaume Ferroni e, in alto, l’architetto Corinne Vezzoni. 47 ORIZZONTI MARSIGLIA appartiene a chi ci vive” FOTO FOTOLIA JE AN - CL AUDE IZZO 48 49 ORIZZONTI ABBONDANZA A La Kahena, ordinando un ‘Couscous complet’, viene servito anche un abbondantissimo piatto di carne di agnello e di pollo su un letto di ceci e verdure. TRADIZIONE DI SUCCESSO Noureddine Miladi gestisce uno dei più apprezzati ristoranti tunisini in città. MARSIGLIA NON È una città per turisti. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere” Il maestro del couscous A M A R S I G L I A si possono gustare piatti di tutti i continenti. In città si contano oltre 40 diverse etnie; la maggior parte degli immigrati arrivano dai più vicini Paesi europei e dal Nordafrica, come il tunisino Noureddine Miladi. Per tutti, oggi lui è semplicemente tonton, ‘zietto’. Miladi arrivò da Gerba all’età di vent’anni e cominciò a lavorare come aiuto cuoco; oggi è titolare del ristorante La Kahena, sul Porto Vecchio, una vera e propria istituzione della città, famoso per l’eccezionale couscous. Il segreto della sua ricetta? Lo stufato di carne di agnello e pollo deve cuocere a fuoco lento per molte ore. Infatti, Miladi è già ai fornelli prima dell’alba. L A - K A H E N A - Z E N C H E F. C O M JE AN - CL AUDE IZZO La Città Radiosa N E L R I S T O R A N T E ‘Le Ventre de l’Architecte’ dell’Hôtel Le Corbusier, CAPOLAVORI Jérôme Caprin (foto in alto), nel suo ristorante ubicato nel cuore della ‘Cité Radieuse’ di Le Corbusier, offre prelibatezze come questo carpaccio di capesante con insalata di fiori, alghe e gelatina al Blue Curaçao. lo chef Jérôme Caprin, 34 anni, offre una cucina magrebino-mediterranea in virtù delle origini tunisine della sua famiglia. Uno dei piatti di cui va più orgoglioso è l’Hase Molokheya, a base di una salsa verde ricavata da foglie di molokhia, una pianta della famiglia della malva che cresce sulle rive del Nilo. Il menu del pranzo cambia ogni settimana, quello della cena ogni mese, ma una visita al ristorante non è solo un’esperienza culinaria, ma soprattutto architettonica. Il locale, infatti, si trova nell’8° arrondissement, al terzo piano di uno degli edifici-simbolo del genio architettonico di Le Corbusier, l’‘Unité d’Habitation’, meglio nota come la ‘Cité Radieuse’, un complesso residenziale che dette poi vita anche al movimento ‘brutalista’, così chiamato perché lasciava in evidenza materiali strutturali, come il cemento o le colonne armate. Concepita negli anni Cinquanta come una vera e propria ‘città verticale’, caratterizzata da spazi abitativi individuali inseriti in un ampio contesto di aree comuni, il complesso trascende la funzione del condominio per divenire quasi una città nella città, in grado di ospitare un gran numero di persone in una sorta di ‘macchina per abitare’. Accanto agli appartamenti, infatti, trovano posto negozi, locali, scuole, spazi ludici e per praticare sport. Oggi alcuni appartamenti della Città Radiosa sono conservati nel loro stato originario, anche negli arredi, e sono considerati monumenti storici di notevole interesse. H O T E L L E C O R B U S I E R .C O M/ R E S TAU R A N T 50 Non una semplice zuppa I L VA L L O N D E S A U F F E S è un pittoresco porticciolo che dista appena 10 minuti a piedi dal Porto Vecchio e in cui si respira ancora un’atmosfera autentica. Prende il suo nome dall’auffe, lo sparto, una sorta di giunco da cui i pescatori ricavavano corde per le loro reti. Qui si trova anche il ristorante ‘Chez Fonfon’, che offre la migliore bouillabaisse della Provenza, cucinata dallo chef Clément Renault (foto a sinistra). La famosa zuppa marinara viene da lui proposta servendo separatamente il brodo e il pesce, tra l’altro di prima scelta, e non più, come avveniva un tempo, utilizzando esclusivamente il pescato rimasto invenduto. C H E Z - F O N F O N . C O M 51 ORIZZONTI Da non perdere ROSSO DI SERA Veduta dalla chiesa di NotreDame-de-la-Garde sul mare e sull’arcipelago delle Frioul. Curiosità 1 2 L A S P I A G G I A D E L L A C I T TÀ Nel romanzo Il Conte di Montecristo, Mercédès, promessa sposa di Edmond Dantès, vive nel quartiere marsigliese dei Catalans, originatosi da un villaggio fondato nel XVII secolo da emigrati spagnoli della Catalogna. La Plage des Catalans, situata in una deliziosa insenatura, è oggi la spiaggia più vicina al centro città e la più animata, una delle mete preferite dai marsigliesi per godersi un po’ di relax anche durante la pausa pranzo. Buono a sapersi 3 IL TEMPIO DEL CALCIO C AT T E D R A L E C O N V I S TA A Marsiglia quest’estate si giocheranno 6 partite del Campionato EURO 2016. A ospitarle sarà lo Stade Vélodrome, ampliato e coperto per l’occasione per accogliere fino a 67 mila spettatori. Lo stadio è il cuore pulsante dell’Olympique de Marseille, la squadra più titolata del calcio francese e l’unico club d’oltralpe a essersi aggiudicato la UEFA Champions League, nel 1993. I marsigliesi la chiamano ‘La Bonne Mère’, ‘la buona Madre’, protettrice della città: la basilica di Notre-Dame-de-la-Garde è da sempre un’importante meta di pellegrinaggio popolare. Edificata a partire dal 1853 sul punto più alto della città, i turisti vi si recano anche per ammirare il meraviglioso panorama che si gode dal piazzale antistante l’entrata del santuario. L E N O U V E AU S TA D E V E L O D R O M E .C O M NOTREDAMEDEL AGARDE.COM A ZONZO PER IL CENTRO Un percorso di 11 km attraverso Marsiglia, toccandone le principali destinazioni: dalla riva nord del Porto Vecchio (1), dove una targa ricorda la fondazione della città a opera dei navigatori greci, si prosegue lungo la darsena fino ad arrivare al quartiere di Le Panier. Qui merita una visita la Vieille Charité (2), ex ospizio per i poveri oggi centro multidisciplinare a vocazione scientifica e culturale, che ospita anche l’interessante Museo di Archeologia Mediterranea. Ci si dirige quindi verso l’enorme centro commerciale Les Terrasses du Port (3) e, da qui, alla Cathédrale La Major (4) e al Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo (5). Passando per il seicentesco Fort SaintJean, il Palais du Pharo (6) e l’Abbazia di San Vittore (7), si costeggia infine la Plage des Catalans (8) per tornare indietro al Porto Vecchio. STREET ART Sulla parete della ‘Room 2113’ risalta il graffito dell’artista $kunk Dog. Turismo di corsa Parco naturale CROISIERES -MARSEILLE- CALANQUES.COM 52 ARTE ALBERGHIERA Georges Antoun, albergatore e mecenate, invita regolarmente giovani creativi nel suo ‘New Hôtel of Marseille’, ospitandoli gratuitamente in cambio del loro contributo artistico. In questo modo, ad esempio, è nata la ‘Room 2113’: Marine Peyre, oggi affermata interior designer, vi ha progettato un letto polifunzionale composto da una serie di cuscini modulari che, all’occorrenza, possono trasformarsi in spazi per mangiare, lavorare, giocare. A completare l’insieme, sul muro della camera fa bella mostra di sé un graffito dello street artist $kunk Dog. NEW-HOTEL .COM ILLUSTRAZIONE ANNA SCHÄFER Scorci di natura selvaggia a ridosso della città: Marsiglia offre anche questo. Le piccole insenature di roccia calcarea delle calanques, affacciate su un mare cristallino, fanno parte dell’8° arrondissement. Il modo migliore per visitarle è organizzando un’escursione in barca. Inoltre, nella baia di Triperie, nei pressi di Cap Morgiou, immersa a 37 metri di profondità si trova la Grotta Cosquer, dove nel 1985 furono scoperti graffiti preistorici risalenti a circa 27 mila anni fa. Con Christophe Arzoumian la città si visita di corsa. L’atletico marsigliese, infatti, offre tour guidati facendo jogging. Giro piccolo o grande? Verso La Bonne Mère o lungo la costa? Tutto dipende dalla vostra forma fisica, ma anche i principianti possono partecipare. In base alla durata del tour (da 1 a 3 ore), il prezzo può oscillare da 39 a 79 euro a persona. DOLCI IN FORNO La ‘Four des Navettes’ è la più antica boulangerie della città, situata nei pressi dell’Abbazia di San Vittore. Qui dal 1781 vengono sfornate le famose ‘navette’ di Marsiglia, deliziosi biscotti secchi aromatizzati ai fiori d’arancio. I veri intenditori consigliano di gustarli inzuppandoli nel caffè. F O UR D E S N AV E T TE S .C O M SOLO IN TRENO In tre ore e un quarto il TGV collega Parigi a Marsiglia. Da quando è stato inaugurato l’Air France ha cancellato i voli su questa tratta. U N A C I T TÀ P U L I TA Un vecchio regolamento comunale prevedeva che gli spazzini potessero terminare l’orario di lavoro subito dopo aver svuotato tutti i bidoni del loro settore e aver portato i rifiuti alla discarica. Questo, però, significava cercare di finire il prima possibile, a scapito dell’accuratezza del lavoro. Dopo aver cambiato il regolamento, oggi Marsiglia è tra le città più pulite della Francia. QUANTO RUMORE ‘Silenzio Marsiglia, fai troppo rumore, non riesco più a sentire le vele nel porto’: così cantava Colette Renard in una famosa chanson degli anni Cinquanta. Ancora oggi in città un vocio aspro e chiassoso riempie costantemente le strade. S PA Z I L I B E R I Solo il 25% dell’area metropolitana di Marsiglia è edificata. Sono molte le spiagge a ridosso della città, mentre c’è anche chi non disdegna di tuffarsi nelle acque del porto. Naturalmente sarebbe vietato … ma qualcuno deve pur difendere la fama di città ribelle. RUNANDVISIT- MARSEILLE .COM 53