Vuoi fare il volontario in Ospedale?
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Vuoi fare il volontario in Ospedale?
www.ilperiodico.it Eur Torrino News Pubblicazione mensile ANNO VI n° 8 settembre 2008 Editrice: Service & Business 2001 Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro Direttore responsabile: Riccardo Alfonso Redazione: Via degli Eroi di Rodi, 214 Tel. 06.5083731 Grafica: Fabio Zaccaria Stampa: Ripoli snc Hanno collaborato: Marta Cecchini, Francesca Colaiocco, Fabio Zaccaria, Stefano Ursi, Emanuele Merlino, Alessia Niccolucci, Augusto Culasso, Simonetta Mulas, Cristina Cese. Per la pubblicità su “Eur Torrino News” telefonare al numero: 06.5083731 oppure al 380.3965716 La direzione si riserva il diritto di valutare i testi pervenuti. Il materiale non verrà restituito. Vuoi fare il volontario in ospedale? Cinema: Hancock Planet Cinema: le anteprime di settembre Booklet. Tre album per approfondire… SIgur Rós. La musica che viene dal freddo Open Space. La rubrica del software libero Planet Flowers Intervista a Laura Cuttica Bau & Miao. La rubrica degli animali Consiglio Regionale Informa Intervista al neopresidente di Poste Italiane Giovanni Ialongo Il telaio di Elena Romalive informa: Municipio XII Teatro Visita ai nuovi laboratori per la ricerca dell’IFO Municipio XII informa Moda La Regione Informa Consiglio Regionale straordinario su Alitalia La rubrica dei tarocchi 4 5 8 12 16 18 20 26 27 28 30 34 38 44 50 54 56 62 70 72 78 :sommario Editoriale :sommario Finito di stampare nel mese di: settembre 2008 8 28 50 72 Editoriale: Cari lettori, Grafica: Romalive Il ciclo della vita si ripete ancora una volta. Si torna dalle ferie, con gli occhi ancora pieni del sole estivo che ha accompagnato il brevissimo periodo di riposo, e la mente già proiettata verso la durissima stagione di lavoro che inizia. In questo numero di settembre dell’Eur Torrino News abbiamo lavorato per presentarvi, come di consueto, un prodotto aggiornato, spaziando dal cinema alla politica, dalla medicina alla ricerca, dalla moda alle notizie istituzionali, fino alle utilissime pagine dei nostri sponsor. Nelle pagine di questo numero troverete l’intervista al neo-Presidente di Poste Italiane, dott. Giovanni Ialongo, un dettagliato reportage di interviste e pareri dal Consiglio Regionale sulla vicenda Alitalia, un viaggio all’interno dei laboratori di ricerca scientifica dell’IFO, la recensione del libro di Daniele Camilli ed Emanuele Trevi sulle vicende della Guerra d’Etiopia e l’intervista al Presidente del XII Municipio Pasquale Calzetta, oltre alle news di Municipio XII informa. Solo un assaggio, dunque, di quello che l’Eur Torrino News di questo mese offre ai suoi lettori. Riprendono, contestualmente, le trasmissioni televisive sulle emittenti regionali Televita (ogni giovedì, h 20.15), Teleambiente (ogni giovedì, h 22.00), Reteoro (ogni giovedì, h 23.45) e da ottobre Gold Tv (ogni venerdi, h 20.15) e Lazio Tv (ogni lunedi, h 20.30). 4 eur torrino news ] a cura di Sergio Di Mambro [ Inoltre, nel periodo estivo sono nati altri portali informativi che raggiungono tutto il territorio della regione Lazio e nazionale: italialive.org, laziolive.it, eurtorrinolive.it, frosinonelive.it, latinalive.it, rietilive.it e viterbolive.com, sui quali potrete trovare, in tempo reale, la versione integrale dei servizi TV. Insomma, una finestra aperta sull’attualità, partendo dal proprio territorio per arrivare alle vicende nazionali ed internazionali. Buona lettura Vuoi fare il volontario in Ospedale? ] di Piero Pugi [ ll’incrocio tra la Via Pontina e il Grande Raccordo Anulare, sorge un grande complesso articolato in diversi edifici esteticamente pregevoli. A Al loro interno, dall’autunno 2000, è ospitato l’I.F.O. (Istituti Fisioterapici Ospitalieri) che comprende sia il Polo Oncologico Regina Elena che il Polo Dermatologico San Gallicano; il primo fondato nel 1933 ed il secondo nel 1725; ambedue hanno lasciato le relative obsolete sedi storiche ubicate, rispettivamente, al Policlinico Umberto I e a Trastevere. Questo complesso era stato progettato e parzialmente costruito come albergo ma, successivamente, era stato acquistato dalla Fondazione San Raffaele che lo aveva trasformato in ospedale; dopo varie vicende, fu ceduto alla Regione Lazio; ancor oggi molte persone usano la precedente denominazione, anche se non è più valida. La possibilità di usufruire di prestazioni in una struttura modernamente attrezzata e di ricevere le cure all’ avanguardia in campo oncologico e dermatologico, hanno ulteriormente incrementato la notorietà di questi due trademarks, Regina Elena e San Gallicano, diventati ormai sinonimo di eccellenza in campo ospedaliero. Con la notorietà crescente è pertanto aumentato l’afflusso di pazienti provenienti ora non solo dal Lazio, ma anche dalla Campania, dalla Calabria e dalla Puglia; tutto ciò sta mettendo a dura prova la capacità operativa del personale medico e paramedico. In questa situazione emerge la crescente importanza e utilità delle associazioni di volontariato che affiancano, senza sostituirle, le strutture interne. Una di queste è l’A.M.S.O. (Associazione per l’Assistenza Morale e Sociale negli Istituti Oncologici); Essa fu fondata nel 1968 allo scopo di fornire un servizio di sostegno e informazione ai malati ricoverati presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena; successivamente è stata riconosciuta come ONLUS. Questa organizzazione conta oggi circa 150 soci operativi e, fin dall’inizio, si è fatta notare per l’approccio con cui seleziona e forma il personale. Vengono accolte persone maggiorenni, in buone condizioni fisiche, con un grado d’istruzione almeno al livello di maturità o diploma; nazionalità, religione e sesso non sono considerati fattori discriminanti. Dopo un iniziale colloquio nel quale si valutano essenzialmente gli aspetti caratteriali, inizia il corso della durata 4-5 mesi; esso comprende circa 65 ore di lezione che vengono tenute prevalentemente da medici delle varie specializzazioni; sono previsti anche degli interventi da parte di alcuni volontari, scelti tra quelli con maggiore esperienza e meglio preparati. Le lezioni sono tenute nel Centro Congressi Bastianelli – adiacente l’ospedale – abitualmente il lunedì e il mercoledì, dalle 15 alle 17; il prossimo corso, il 61°, inizierà il prossimo ottobre/novembre e terminerà a marzo; per le iscrizioni, telefonare allo: 06.4181.822. I vari primari presentano personalmente le caratteristiche delle malattie che curano; ovviamente sforzandosi di utilizzare un linguaggio semplificato, che inevitabilmente presenta delle difficoltà per i non addetti ai lavori; solo volontari in possesso di una certa padronanza della lingua italiana sono in grado di comprendere quanto viene loro spiegato. Il direttore del corso e alcuni volontari parlano invece delle caratteristiche dell’AMSO e delle ONLUS in generale, della legislazione relativa, delle norme di comportamento da seguire nei riguardi degli ammalati e del personale dell’ospedale. Alla fine del corso si viene sottoposti a un colloquio per accertare l’idoneità allo svolgimentio dei compiti che verranno affidati; quindi si viene as- eur torrino news 5 segnati in affiancamento a un socio esperto per un periodo di tirocinio di sei mesi; al termine ci sarà un colloquio finale e il riconoscimento della idoneità a svolgere il lavoro in maniera autonoma. Il socio deve dichiarare il tempo – giorni e numero di ore – che può mettere a disposizione, nonché il ruolo che vorrebbe svolgere. Esso può consistere nel far compagnia ai malati nei singoli reparti, nell’assisterli negli ambulatori, nell’accompagnare i malati non autosufficienti, nell’aiutarli a svolgere le pratiche e a risolvere tutti i problemi che si presentano. Si può chiedere anche di operare presso la casa di accoglienza AMSO, ubicata vicino al- AMS 6 eur torrino news la Stazione Termini; essa è dotata di 10 posti letto e permette di alloggiare gratuitamente i pazienti, residenti fuori Roma, in condizioni economiche disagiate, che debbono effettuare un ciclo prolungato di cure (per esempio, chemioterapia o radioterapia). Quando sono in servizio, ovunque essi operino, i soci volontari debbono indossare il camice bianco e portare il distintivo di riconoscimento sul quale è specificata la dicitura “Volontario”. La presenza di volontari è sempre più richiesta perché permette al personale medico e paramedico di svolgere al meglio le proprie specifiche funzioni senza essere continuamente distratto o interrotto dai pazienti e dagli accompagnatori. Occorre tener presente che, quando un paziente si presenta in ospedale e teme di avere un tumore, è in un tale stato di pressione psicologica che spesso non è neppure in grado di comprendere o di fare operazioni semplicissime; è di somma importanza che il volontario possieda un elevato grado di pazienza per comprendere il suo stato d’animo; deve usare garbo, usare maniere gentili, talora scherzose; deve rispettarlo in questa sua situazione di sudditanza psicologica. Per noi volontari la maggior soddisfazione è quella di vedere dei pazienti che stanno uscendo dall’ospedale e che tornano indietro per ringraziarci dell’aiuto che gli abbiamo fornito. Grafica: Romalive ancoc H K ] di Marta Cecchini [ imentichiamoci per un attimo dei supereroi che hanno segnato la nostra fantasia come Superman e Batman, e pensiamo a un eroe dei nostri giorni, simile al nostro modo di essere, al caos della vita quotidiana e alle difficoltà dei rapporti interpersonali diventati sempre più complessi: la risposta è Hancock. Un supereroe del nuovo millennio, irascibile e sarcastico, dall’abbigliamento casual: pantaloncini e felpa. Sfreccia a gran velocità sulla città di Los Angeles, con una bottiglia di whisky in mano, senza preoccuparsi delle buone maniere. Eccessivo, depresso e maldestro, Hancock è tutto il contrario degli eroi che siamo abituati a vedere sui grandi schermi, perfetti, sicuri e impeccabili. Con Hancock si spezza la tradizione, stravolgendo l’usuale percorso narrativo basato sul tipico racconto delle origini dei poteri acquisiti o innati dell’eroe e la propria mission sulla terra. Will Smith calza a pennello il personaggio complesso dell’eroe dei nostri tempi, più vicino a noi e alle debolezze dell’uomo, proponendo un’interpretazione eccezionale, dalle mille sfumature, di un eroe alla portata di tutti, “a misura d’uomo”. D “Ci sono eroi. Ci sono supereroi. E poi c’è Hancock”, un eroe spericolato ignaro delle conseguenze delle proprie azioni, seppur motivate da buoni propositi. Questo è John Hancock, il primo supereroe nei panni di un barbone ubriaco che odia la sua natura e che, servendo la legge e catturando i cattivi, si ritrova sotto l’effetto impre- 8 eur torrino news vedibile dell’alcool a distruggere strade, palazzi e treni, per un danno stimato intorno ai 9 milioni di dollari. Grande l’entusiasmo e la curiosità di Will Smith nel “vedere cosa sarebbe successo quando il regista Peter Berg avrebbe messo una persona reale con dei veri problemi, in un costume da supereroe”. E come molti geni incompresi, Hancock finisce per suscitare la rabbia e l’incomprensione dei cittadini, stanchi dei danni irresponsabili dell’eroe locale che sembra restare indifferente al giudizio della gente, fino a quando non salva la vita al dirigente di una società di Pubbliche Relazioni: Ray Embrey. Da questo momento Hancock seguirà i consigli del PR executive deciso a curare l’immagine del supereroe, dall’abbigliamento alla postura, fino a sottoporlo periodicamente alle sedute degli Alcolisti Anonimi e a terapie specifiche, mirate al controllo della rabbia. Secondo Smith “Hancock è come il quarterback di una squadra di football liceale, dotato di un grande talento, ma che ha l’atteggiamento sbagliato”. Prosegue, “Lui non capisce che la ragione per cui la sua squadra non vince è perché il suo amore verso il gioco e la comprensione di questo sport non sono sufficienti. Lui non è in grado di capire il concetto di squadra, mentre far parte di un gruppo ed interagire con altre persone è un’idea umana fondamentale”. Determinante l’interpretazione di Smith senza la quale Hancock non sarebbe Hancock, come sostiene il produttore Goldsman: “Io non riesco neanche a pensare ad Hancock senza l’interpretazione di Will Smith”. D’accordo anche Michael Mann, che definisce la pellicola di 92 minuti “il binomio perfetto tra star e materiale, una pellicola che fornisce al pubblico quello che si aspetta da Will, mentre al- lo stesso tempo mette alla prova gli spettatori in maniera sorprendente”. Ad interpretare abilmente il ruolo di Ray è Jason Bateman. “Quando Hancock salva la sua vita, Ray vuole ricambiarlo insegnandogli come comportarsi appropriatamente e ripulire la sua immagine. Ma per Ray non si tratta soltanto di una questione di immagine, lui vuole veramente insegnare a Hancock come essere un supereroe migliore”. Diverso invece il punto di vista della moglie di Ray, Mary, (Charlize Theron) che come tutti gli altri abitanti di Los Angeles è stufa del comportamento irresponsabile e negativo di Hancock, “È ben decisa a far sì che lui non distrugga la vita idilliaca che lei ha creato con Ray e loro figlio”, proteggendo la stabilità della sua famiglia. Alla fine non mancheranno colpi di scena e rivelazioni inaspettate… possibile che sulla terra Hancock sia l’unico della sua specie? L’ex principe di Bel Air, dalle ultime interpretazioni fantascientifiche di Io, robot e di Io sono leggenda, finirà per sbancare anche questa volta il botteghino estivo. Il film punta a conciliare l’azione e gli effetti speciali con la profondità di un personaggio in conflitto con se stesso e i suoi poteri. Scritto da Vincent Ngo oltre dieci anni fa e risistemato per l’occasione dal produttore e sceneggiatore televisivo Vince Gilligan, Hancock è una commedia fantascientifica che sviluppa un eroe insolito, in linea con l’American Way of Life, distante dalle caratteristiche delineate nella prima versione scritta da Vincent Ngo: un supereroe che indossa la simpatica maschera di Smith ma che, al contrario dell’attore, è poco amato dal suo pubblico! Hancock è presentato dalla Columbia Pictures in associazione con la Relativity Media. Protagonisti del film: Will Smith, Charlize Theron, Jason Bateman e Eddie Marsan. Diretto da Peter Berg, e prodotto da Akiva Goldsman, Michael Mann, Will Smith e James Lassiter, Sceneggiatura scritta da Vincent Ngo e Vince Gilligan. Produttori esecutivi: Ian Bryce, Jonathan Mostow e Richard Saperstein. Produzione: Forward Pass, Overbrook Entertainment. Uscita nelle sale: 12 Settembre Durata: 92 minuti Genere: commedia, fantastico eur torrino news 9 PLANET CINEMA Le anteprime di settembre Un giorno perfetto ] di Marta Cecchini [ (dal 5 settembre al cinema) Il film di Ferzan Ozpetek si basa su un romanzo di Melania Mazzucco e racconta le storie di alcuni personaggi dalla complessa psicologia, legati fra loro anche se appartenenti a realtà e a mondi lontani. Al centro della narrazione Emma e Antonio, una coppia con due figli, separata da circa un anno, ancora vorticosamente coinvolta in un sentimento vecchio e tormentato. Un giorno perfetto racconta una violenta storia d’amore che finisce per delinearsi come un thriller inesorabile che costringe il regista a scavare nell’animo dei personaggi per farli apparire meno “cattivi”, usando con strategia la tecnica dei “primi piani”. Storie di personaggi molto diversi tra loro che si incrociano nelle periferie di una Roma caotica e inquietante: il settimo compleanno di Camilla, l’esame del fratello all’università, Emma perde il lavoro al call center, la moglie dell’Onorevole Fioravanti scopre di essere incinta, la prof.ssa Mara ha un appuntamento con il suo amante e Antonio vede la moglie per l’ultima volta. Un giorno perfetto racconta le ventiquattro ore che precedono una tragedia inaspettata. Il Papà di Giovanna (dal 12 settembre al cinema) Tipico film firmato “Pupi Avati” dal gusto nostalgico, che tende a cristallizzare i personaggi in quadri storici, a volte troppo angusti e statici per poter esprimere la reale sofferenza delle famiglie di oggi e della gioventù. La trama: un padre pronto a tutto per la felicità della figlia, Giovanna, bambina insicura e non troppo bella. Michele Casali, pittore fallito e infelice del proprio matrimonio, dedica tutta la sua vita all’educazione di Giovanna, cercando di trasmetterle quella sicurezza che non ha mai avuto. Saranno proprio le aspettative eccessive create dal padre che porteranno Giovanna a commettere un omicidio a sfondo sessuale per un ragazzo. “L’hai rovinata con tutti i tuoi sogni”, questo il rimprovero della moglie; sogni troppo ingombranti che soffocano la crescita di un figlio. Una tragedia che vede la vita della diciassettenne consumarsi tra le gelide mura di una clinica psichiatrica dove per la prima volta, forse, riuscirà a sentirsi veramente bella. Pupi Avati oltre a ricostruire l’atmosfera fascista e conservatrice degli anni ’30, delinea con precisione la psicologia dei personaggi umili con una profondità senza paragoni, perdendosi però tra le vicende della storia d’Italia, con il rischio di decentrare la trama del film: il rapporto padre - figlia. Molto apprezzata la partecipazione dell’attore Ezio Greggio nel ruolo di un poliziotto fascista. Le tre scimmie (dal 12 settembre al cinema) Significativo il titolo del film di Nuri Bilge Ceylan, Le Tre scimmie, che rimanda alla filastrocca giapponese, dove c’è chi non vuol vedere, chi non vuol sentire e chi non vuole o non può parlare. Al centro della narrazione, un dramma familiare basato su scomode bugie, sul risentimento e sull’adulterio, tutto volutamente ignorato per mantenere intatta l’unità della famiglia. La storia di un uomo catapultato in una situazione più grande di lui, come il compromesso che dovrà accettare in cambio di una consistente somma di denaro: finire dietro le sbarre per un reato mai commesso, lasciando senza macchia la fedina penale di un personaggio pubblico. L’integrità di una donna sopraffatta da una sensualità mai provata prima e un figlio adolescente che apre un varco nel silenzio fanno da cornice a un mondo basato sul potere. La trama segue il percorso lento, tipico di Ceylan che tralascia deliberatamente la descrizione dei delitti commessi da alcuni personaggi, indugiando invece sulla profonda e prolungata agonia di chi sente sulle proprie spalle il peso oneroso della colpevolezza. Quinto successo di Ceylan. Parada (dal 19 settembre al cinema) La realtà sul grande schermo: questo è Parada. La vera storia del clown di strada Miloud Oukili, ventenne, arrivato in Romania nel 1992, tre anni dopo la fine della dittatura di Ceausescu che coltiva un sogno: dare una speranza ai bambini, i “boskettari”, che vivono al di sotto della città. Parliamo di ragazzi tra i tre e i sedici anni che vivono in squallidi tombini, nella rete dei canali di Bucarest e che sopravvivono con furtarelli, accattonaggio e prostituzione; bambini allo sbando fuggiti da orfanotrofi infernali o da situazioni familiari deleterie. Il film è incentrato sul sogno di Miloud: restituire a questi ragazzi la gioventù perduta e la speranza nel futuro, insegnando loro le attività circensi e clownesche. Per Miloud non sarà un’impresa semplice, saranno diverse le difficoltà che dovrà superare e le ostilità che dovrà combattere, prima fra tutte l’indifferenza e la durezza d’animo dei ragazzi, ormai stanchi di una vita senza amore. Indiscussa l’abilità del regista Marco Pontecorvo nel trasportare sulla pellicola scene di vita vera che toccano il cuore della gente, attento a non degenerare nella nota favolistica. Parada, infatti, è la trasposizione cinematografica della tragica situazione in cui vivono centinaia di bambini nel mondo, ignorati dalla società e dalle Istituzioni. Sfida senza regole – Righteous kill (dal 26 settembre al cinema) Con il poliziesco Righteous Kill, firmato da Russell Gewirtz, assistiamo al ritorno di Robert De Niro e Al Pacino insieme sul set per l’intera pellicola. I due premi Oscar vestono i panni di due detective pluridecorati non ancora pronti per ritirarsi in pensione, coinvolti in un thriller psicologico ad alta tensione. I detective Turk (Robert De Niro) e Rooster (Al Pacino) indagano su un omicidio che sembra avere legami con un caso risolto molti anni prima: un serial killer che su ogni vittima lascia poesie di quattro righe ispirate agli omicidi appena commessi. “La natura è quella di un thriller”, ha detto De Niro, “con forti connotazioni psicologiche, e questo rende le cose più complicate. Non è solo una questione di buoni e cattivi, non lo è mai del tutto. Avvengono cose inaspettate e ci sono molte sorprese”. “In fondo non siamo poi così buoni…” ha aggiunto Pacino. Per la narrazione il regista Jon Avnet si è avvalso della preziosa consulenza del detective Neil Carter, per 24 anni in servizio al NYPD e attualmente in pensione. Grafica: Romalive Grafica: Romalive Booklet tre album per approfondire… ] di Fabio Zaccaria [ Joan as police woman - To Survive Secondo album per la gran dama del rock odierno, a due anni esatti dal precedente Real Life, in cui dimostrava ampiamente di meritare la salita alla ribalta nelle cronache non solo per il fatto d’essere stata la ex-compagna del compianto Jeff Buckley. Polistrumentista di assolu- to valore, Joan Wasser (questo il suo vero nome) ha collaborato in passato come violinista di Antony and the Johnsons, e di Rufus Wainwright. Un background decisamente colto, classico, è quello dai cui scaturisce la complessità armonica di tutte le sue composizioni: mai banali anche quando si inoltrano in territori prossimi all’easy listening. Non è un caso che anche un certo Franco Battiato si sia artisticamente invaghito di “Joan come poliziotta” e l’abbia voluta al suo fianco durante un suo tour. Dieci ammalianti brani nell’orbita di un languido Folk, contaminato da Jazz e Soul quanto basta. Accompagnata da eccellenti strumentisti (una su tutte la bassista Rainy Orteca), il passo avanti rispetto al precedente Real Life è netto: all’insegna di una maggiore disponibilità all’esposizione emotiva, con i testi delle canzoni che scavano nella privata intimità di una donna contemporanea segnata dalla recente scomparsa della madre. La Wasser si lascia alle spalle certe “goffaggini” percepibili nel primo album, e derivanti dalla difficoltà di esprimere se stessa dopo aver passato molto tempo al servizio dell’espressività altrui. L’esperienza accanto ai personaggi prima citati (a cui va aggiunto Nick Cave) si fa sentire soprattutto nell’uso misurato e mai sopra le righe di una vocalità che davvero non esitiamo a definire speciale, in grado di armonizzarsi in modo sublime con gli interventi delle varie guest-stars presenti nel disco (Antony, Wainwright e David Sylvian). Strana la sorte commerciale dell’artista statunitense: quasi passata inosservata oltreoceano, ammirata, pur se in circuiti non proprio mainstream, nel vecchio continente. Un album che in altri tempi avrebbe conquistato ben altre vetrine, ma che in un ambiente in cui si decretano onori a personaggi come la Winehouse temiamo non avrà il riscontro che meriterebbe. Non perdetelo perché sarebbe davvero un peccato. ospite anche nei dischi degli 883, a conferire al tutto quell’aura di chi sembra voler dire “adesso facciamo sul serio”, e altre amenità del genere. Avrete intuito che chi scrive non è uno dei massimi estimatori di Chris Martin (cui va riconosciuto il genio assoluto d’aver intortato Gwyneth Paltrow) e soci. Allora perché recensire queste oneste dieci canzoncine? Perché al di là delle scarse simpatie va riconosciuto ai Coldplay di aver centrato l’obiettivo: quello di indicare una via, una possibile direzione evolutiva della loro musica, senza imboccarla del tutto, giacché il discografico che tira la giacchettina firmata e impone il filtro video per far risaltare l’azzurro degli occhi è sempre lì, pronto a starti col suo fetente alito sul collo. Ma le grandi rivoluzioni si fanno anche a piccoli passi no? (Nient’affatto, ma in questo caso ci fa comodo crederlo quindi va bene così). Elencare tutte le smaccate citazioni in cui ci si imbatte sarebbe tedioso e, in fondo, ingeneroso: la band non ha mai fatto mistero delle proprie spiccate tendenze citazioniste. Viva la Vida riesce, senza liberarsi da certe irrinunciabili leziosità che non mancheranno di deliziare gli appassionati del loro sound, a brillare per la sua voglia di ricerca, per la sua voglia di stupire e di esplorare nuovi sentieri. L’ex-Roxy Music (Eno) impera con la sua presenza debordante su tutto il progetto, ma va detto che non sempre si tratta di un intervento deleterio, semmai, a tratti, pleonastico. La voce di Martin si addentra in territori per lei finora sconosciuti, e tutti i componenti della band danno libero sfogo alla loro attitudine di polistrumentisti. Diciamo che i Nostri, perennemente in bilico tra gli U2 e i Radiohead, sono riusciti stavolta a pendere maggiormente verso i secondi, pur senza essere dotati della medesima moderna, visionaria “classicità-rock”. Meritate pacche sulle spalle, ma la strada da fare è ancora molta. Coldplay - Viva la Vida Viva la Vida è, diciamolo pure, un disco rassicurante. Rassicurante perché non mancherà di far tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro i quali non si erano voluti rassegnare alla deriva smaccatamente patinata del precdente X&Y. Poi c’è la produzione di Brian Eno, che ormai trovi come Micah Hinson - and the Red Empire Orchestra Capita alquanto di rado di sentir cantare il dolore, la perdita, e l’intensità di un emozione in modo così vissuto e autentico: Micah Paul Hinson è, anche visivamente, una sorta di paradosso vivente, col suo passato maudit a segnare una voce che più adulta non si può racchiusa in 16 eur torrino news un corpo e un viso da bambino spaesato. Nato a Memphis, nel Tennessee, e in seguito trasferitosi nel Texas, ha vissuto con l’intensa drammaticità di un consumato country man la sua infanzia e adolescenza nella provincia del sud statunitense, pagandone caro il prezzo. Se dovessimo paragonarlo ad un personaggio dalla storia altrettanto tormentata e dalla poetica altrettanto pura nella sua ruvidezza, non potremmo pensare a nessun altro se non a Daniel Johnston, di cui il nostro Micah è grande ammiratore. Il terzo capitolo della sua saga musicale è ancora una volta conferma del suo cristallino talento: abbandonate certe eccessive epiche ruvidezze del suo folk-punk (o violent country, come egli stesso ama definire la propria musica su MySpace), Hinson apre la sua musica ad un più ampio spettro sonoro, un ponte verso il passato degli anni Cinquanta ravvivato da archi, organi, banjo e valzer. Sfiora il capolavoro in I Keep Havin’ These Dreams, e non importa quanto riesca ad andarci vicino, anche perché le più ordinarie The Fire Came Up To My Knees e Tell Me It Ain’t So, per quanto marchiate a fuoco dalla sua voce, quella di chi ha fumato troppe sigarette troppo in fretta e lo stesso ha fatto con la propria vita, riescono ancora ad ipnotizzare l’ascoltatore senza odorare di già sentito. Non più solo cuore, anima e sangue, dunque, ma l’abilità di un songwriter di razza che sta maturando di lavoro in lavoro. La ricerca della pace prosegue nel solco di una “tradizione” che sembra incredibilmente inesauribile, tanti sono ancora oggi coloro i quali continuano ad ispirarsi ad un filone, quello del folk country americano, traendone efficaci prismi interpretativi della realtà odierna. Molti la considereranno un’ardita esagerazione, ma crediamo di essere di fronte a uno dei più significativi eredi del mito per antonomasia: Johnny Cash. Grafica: Romalive ] a cura di Francesca Colaiocco [ Gli islandesi Sigur Rós nascono nell’agosto del 1994, il giorno in cui viene alla luce la sorella del cantante Jónsi, Sigurrós (ovvero “rosa della vittoria”), dalla quale prendono ispirazione per il nome. Così tre ragazzi, Jón “Jónsi” Þór Birgisson (voce e chitarra), Georg “Goggi” Holm (basso) e Ágúst Ævar Gunnarsson (batteria), cominciano a registrare i loro demo in un piccolo studio di Reykjavík. Il primo album, “Von”, esce nel ‘97 con la casa discografica Bad Taste, seguito dal remix “Von Brigði” l’anno successivo. E mentre il singolo “Leit Af Lífí” occupa le classifiche per l’intera estate ‘98, il tastierista Kjartan “Kjarri” Sveinsson entra a far parte della band. Il secondo, importante disco di inediti è “Ágætis Byrjun” (ovvero, “buona partenza”), pubblicato nel ‘99. Nel frattempo il batterista Ágúst decide di lasciare il gruppo per dedicarsi alla grafica, ma fortunatamente a sostituirlo è il prezioso musicista Orri Páll Dýrason, che regala ai Sigur Rós un sound decisamente innovativo. Il giorno di uscita dell’album, un grande concerto presso l’Opera di Reykjavik consacra il gruppo come uno dei più interessanti nel nuovo panorama del rock nordico, e intanto la registrazione del concerto fa il giro del mondo. I Sigur Rós passano alla Fat Cat Records di Londra, realizzando l’EP “Svefn-G-Englar”, primo lavoro distribuito al di fuori dei confini islandesi. Il disco riscuote numerosi consensi, tra cui il riconoscimento dell’NME che lo definisce “miglior singolo” del settembre ‘99. Il tour è lungo quasi un anno e vede la collaborazione dei musicisti Will Oldham ed Emir Kusturica. Nel giugno del 2000 esce un secondo EP dal titolo “Ný Battery”, che comprende anche le due canzoni scelte per la colonna sonora del film “Englar Alheimsins” (“Angels Of The Universe”) dell’islandese Friðrik Þór Friðriksson, tratto dal libro di Einar Már Guðmundsson. 18 eur torrino news La musica dei Sigur Rós è profondamente legata alla terra dalla quale provengono: i flauti, la fisarmonica, le chitarre spesso suonate con un archetto di violino e la particolarissima voce di Jónsi fanno rivivere a chi li ascolta l’atmosfera dei ghiacci islandesi e la tradizione popolare, come nell’antica “ninna nanna” nordica “Bíum Bíum Bambaló”. Persino i Radiohead si accorgono del loro talento, scegliendoli come gruppo di apertura per alcuni spettacoli: una straordinaria occasione per far conoscere la loro musica al grande pubblico. I Sigur Rós riscuotono un’accoglienza inaspettata, soprattutto in America, e prestano inoltre la loro “Njósnavélin” alla colonna sonora del celebre film “Vanilla Sky”, allestendo nel frattempo un nuovo studio di registrazione all’interno di una piscina abbandonata, sempre nei pressi di Reykjavík. Nel 2002 pubblicano “( )”, due parentesi che racchiudono un mondo di suoni e poesia in grado di rapire l’ascoltatore, un mondo nel quale non riveste alcuna importanza definire con un titolo le emozioni suggerite. Il video di “Untitled 1”, diretto dall’italiana Floria Sigismondi, conquista un premio come “miglior clip” agli MTV Europe Music Award del 2003, anno molto felice per i Sigur Rós. Oltre a presentare un lungo tour americano ed europeo (che segna la fine della collaborazione con il quartetto d’archi “Amina”, iniziata nel ‘99), infatti, il gruppo partecipa con grande successo al Festival di Glastonbury e a quello di Roskilde, finché non decide di allontanarsi per un po’ dalle luci della ribalta. In quel periodo i Sigur Rós si impegnano silenziosamente con i Radiohead per comporre le musiche dello spettacolo di danza “Split Sides” di Merce Cunningham (raccolte nel mini disco “Ba Ba Ti Ki Di Do”), e si dedicano con tranquillità alla realizzazione del quarto album. Anticipato dalla bellissima “Glósóli”, crescendo di sonorità ed emozioni, esce nel settembre del 2005 “Takk”, album dalle consuete sonorità rock delicate ed evocative. Anno decisivo anche il seguente, grazie alla pubblicazione dell’EP “Sæglópur” e ad un tour mondiale le cui date islandesi vengono raccolte nel doppio DVD “Heima”, presentato come documentario al Reykjavík International Film Festival del 2007. In attesa del nuovo lavoro, esce nel novembre del 2007 la compilation “Hvarf-Heim”, che comprende alcune canzoni inedite e le versioni acustiche e live di brani già pubblicati. Arriviamo così a giugno del 2008, quando i Sigur Rós pubblicano il quinto album inedito “Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust” (ovvero, “Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito”), realizzato in collaborazione con il produttore Flood e presentato per la prima volta in Italia lo scorso luglio nelle evocative cornici dell’Arena Civica di Milano, del Giardino di Boboli a Firenze e dello spazio all’aperto dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Tra le canzoni dell’album, meritano particolare attenzione il singolo “Gobbledygook”, le gioiose “Við spilum endalaust” e “Inní mér syngur vitleysingur”, la delicata e intensa “Ára bátur” e la suggestiva “Suð í eyrum”. Segnaliamo allora le principali date del tour autunnale dei Sigur Rós: 1 ottobre San Diego, 2 ottobre Los Angeles, 3 ottobre Berkeley, 5 ottobre Seattle, 6 ottobre Portland, 7 ottobre Vancouver, 22 ottobre Nagoya, 24 ottobre Osaka, 26 ottobre Tokyo, 4 novembre Wolves, 5 novembre Blackpool, 7 novembre Bristol, 8 novembre Bournemouth, 11 novembre Lisbona, 12 novembre Madrid, 13 novembre Barcellona, 15 novembre Parigi, 16 novembre Bruxelles, 17 novembre Amsterdam, 18 novembre Lussemburgo, 20 e 21 novembre Londra. Open Space La rubrica del Chrome software libero Il Browser Open Source di Google ] di Fabio Zaccaria [ In maniera decisamente poco convenzionale, il colosso di Mountain View in California (Google), ha annunciato tramite un fumetto un suo web browser: Chrome. Il codice del prodotto è interamente open-source, anche se nei blog dedicati all’argomento infuriano polemiche circa presunte restrizioni legali da sottoscrivere al momento dell’installazione, in particolare ci si riferisce alla licensa EULA, aggirabile tuttavia scaricando i sorgenti del browser e compilandoli per la propria piattaforma. Nel puro stile Google, si tratta per il momento di una versione beta, vale a dire non definitiva, disponibile esclusivamente per la piattaforma Windows, anche se come è probabile presto si potrà usufruire di versioni dedicate al mondo Apple e Linux. Il principio che ha spinto gli sviluppatori dell’azienda alla creazione di un proprio browser è la presunta inadeguatezza dei software attualmente disponibili dedicati alla navigazione, considerati obsoleti dal momento che, al giorno d’oggi, Internet appare profondamente mutata rispetto a un decennio fa. Gli altri browser, infatti, pur essendosi arricchiti di funzioni sempre più sofisticate si sono evoluti partendo da una base creata per rispondere alle esigenze dell’ormai vetusto web 1.0. Il preciso scopo dei creatori di Chrome è stato quello di dar vita a uno strumento adeguato all’esperienza della navigazione in Internet di oggi, in pieno “web 2.0”. La sfida tra i vari browser si gioca ormai da tempo su alcuni aspetti fondamentali quali la sicurezza della navigazione, la rapidità nella apertura delle pagine web, e l’utilizzo delle risorse hardware e software dei computer in cui essi vengono utilizzati (memoria RAM su tutte). Come risponde alle aspettative questo Chrome? In generale possiamo dire, trattandosi di una versione non definitiva, abbastanza bene. Abbastanza perché già a pochi giorni dalla sua uscita è stato colto in fallo per un problema di sicurezza, non grave, ma presente. Una delle funzioni che non mancherà di essere apprezzata dai maniaci dell’anonimato è la navigazione in modalità “incognito”, che elude la tracciabilità della cronologia. Funzione già presente nel web browser di Apple Safari, in Firefox, e uno dei principali punti di forza del futuro Internet Explorer 8. L’interfaccia utente si presenta con un aspetto decisamente sobrio e “minimal”, basata essenzialmente sulla navigazione tramite i cosiddetti Tab (schedari), funzione ormai considerata irrinunciabile dai più. Al di sotto della barra degli schedari troviamo la barra di navigazione degli indirizzi, arricchita da una funzione di “suggerimento” in base a ciò che si sta digitando. L’apertura delle pagine web risulta assai rapida, in particolar modo se comparata ad Internet Explorer 7, il motore di renderizzazione delle pagine è lo stesso utilizzato da Safari di Apple: Webkit. Un’altra delle sfide che gli sviluppatori di Chrome hanno voluto intraprendere è stata quella di dotare la loro creatura di strumenti che agevolassero l’elaborazione di testi e ap- punti dal web, pratica quanto mai diffusa nell’ambito della navigazione odierna. Funzione assai gradita è l’organizzazione dei siti più visitati in una griglia di 3 x 3 riquadri in cui possiamo godere di una piccola anteprima delle pagine, un modo molto più rapido e intuitivo per integrare, senza sostituirlo, il classico menù a tendina dei preferiti, croce e delizia dei navigatori. Dal punto di vista del “mercato” dei browser, alcuni temono che la mossa di Google possa nuocere maggiormente a Firefox e alla sua rincorsa nei confronti di Internet Explorer, dal momento che quest’ultimo continuerà probabilmente a godere della posizione di vantaggio derivante dall’accoppiata Sistema operativo-browser. Va citato inoltre un accordo, firmato anni or sono, che vede la fondazione Mozilla (artefice del progetto Firefox) legata essenzialmente alle donazioni di Google, che in un ipotetico scenario di “taglio dei viveri” creerebbe non pochi problemi alla concorrenza. Un buon inizio insomma, ma anche tanta strada da percorrere. FISIONIR CENTRO ORTOPEDICO FISIOKINESITERAPICO CONVENZIONI S.S.N. Fisioterapia - Rieducazione Motoria - Laserterapia CO2 Magnetoterapia - Ipertermia - Tecarterapia - Onde d’Urto VISITE SPECIALISTICHE ORTOPEDICHE E FISIATRICHE Ortopedia - Fisiatria - Medicina Legale - Terapia del Dolore Fisionir s.r.l. 00144 Roma (Eur Mostacciano) - Via L. Umile, 33 Tel e Fax 06 5291983 - 06 5292776 - e-mail: [email protected] - www.fisionir.com 20 eur:torrino:news Grafica: Romalive Abolite le “strade verdi” del II Municipio Cattive notizie per le migliaia di romani del II e del IV municipio che ogni giorno si recano a lavoro, a scuola o, semplicemente, al centro con i mezzi pubblici: viale Libia sarà riaperta al traffico privato. Entro i primi giorni di settembre, si parla del 5, le barriere di Piazza Santa Emerenziana e Piazza Gondar verranno rimosse e si ritornerà alla situazione di 9 anni fa. Quella, cioè, precedente all’istituzione delle cosiddette “Strade Verdi”. Il progetto della giunta Rutelli prevedeva la chiusura di varie, ed importanti, strade di Roma per migliorarne la qualità dell’aria e incentivare l’uso del mezzo pubblico. Di fatto, però, le strade verdi della città sono rimaste ferme a due: Via Nizza e, appunto, Viale Libia. Entrambe nel II municipio. L’Associazione dei commercianti di Viale Libia, strada da sempre ricca di negozi, da subito si è schierata contro il provvedimento della giunta di centro-sinistra imputando alla chiusura della strada la diminuzione del giro d’affari. I problemi economici dei negozianti si sono, poi, acuiti dall’inizio dei lavori per la realizzazione della linea B1 della Metropolitana. I cantieri, infatti, hanno coperto le vetrine dei negozi con, innegabile, perdita di visibilità. Ma la diminuzione del giro d’affari dipende essenzialmente da questi problemi o da una diminuita disponibilità finanziaria generale? Colpevoli o meno che fossero l’abolizione delle “Strade Verdi” è diventata il leit-motiv della campagna elettorale del candidato di centro destra Sara de Angelis che, grazie anche al sostegno dei commercianti, quest’anno è divenuta presidente del II municipio. Conseguentemente non stupisce il provvedimento di smantellamento delle barriere. “…siamo riusciti a far revocare il provvedimento denominato ‘strade verdi’ che consentiva il solo traffico locale nei due viali. Un provvedimento, questo, che da subito si è dimostrato fallimentare, spostando, di fatto, l’inquinamento e il traffico nelle vie parallele.” È innegabile che il traffico nelle strade parallele sia aumentato ma è altresì vero che gli autobus non sono più rimasti bloccati nel traffico garantendo a migliaia di cittadini del II e del IV municipio di arrivare in tempi accettabili in centro città senza bisogno di prendere la macchina. Contro questo provvedimento immediata è stata la risposta dei comitati dei cittadini: l’Associazione per i diritti dei pedoni, l’Associazione Rete Nuovo Municipio IV, il comitato Strade Verdi, il WWF Lazio, hanno firmato un comunicato stampa in cui chiedono al minisindaco e alla giunta comunale di salvaguardare la zona dall’inquinamento acustico e ambientale e incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico. Denunciano, inoltre, come nessuna rappresentanza cittadina sia stata consultata ad eccezione, appunto, dell’Associazione dei commercianti della zona. Chi conosce Viale Libia sa che sia il presidente del municipio che, più stranamente, i comitati di quartiere hanno evitato di sottolineare un fatto: le carreggiate interne dei due sensi di marcia sono occupate dai lavori per la Metropolitana almeno per un altro anno. Significa che il traffico privato andrebbe a sommarsi a quello pubblico su ] di Emanuele Merlino [ di una sola carreggiata. Nessun parcheggio possibile e ingorghi assolutamente certi. Per cosa? Qualcuno pensa che gli automobilisti o i passeggeri degli autobus fermi nel traffico possano guardare meglio le vetrine dei negozi e decidere, poi, di andarci a fare acquisti? E le migliaia di persone che vengono dal IV municipio? Bloccati nel traffico, stanche e costantemente in ritardo avranno tempo e voglia di tornare a Viale Libia per fare compere? Nessuno vuole la rovina dei commercianti ma né il traffico né l’inquinamento porteranno di certo sollievo in un momento come questo. A fine settembre vedremo che frutti avrà portato l’abolizione delle Strade Verdi, dal nostro punto di vista sarebbe stato meglio, se proprio bisognava levarle, aspettare la fine dei lavori per la Metropolitana. La neoeletta giunta municipale rischia di paralizzare un’arteria fondamentale per i cittadini della zona nord-est di Roma e di dover essere costretta a fare marcia indietro nel giro di un mese. La grande opera a Caracalla Come ogni anno, dal 1937, la grande opera in scena al Teatro dell’Opera si sposta a Caracalla nella cornice delle terme romane. Abbiamo avuto modo di vedere l’Aida, la Lucia di Lammermoor e la Madama Butterfly. Tutti gli spettacoli hanno registrato un incredibile successo di pubblico, soprattutto l’Aida, e ottenuto, considerando gli applausi scroscianti, un'approvazione indubbia da ogni singolo spettatore. I resti delle Terme sono stati un valore aggiunto 24 eur torrino news alle scenografie, d'altra parte già meravigliose di loro, e contribuito a trasportare lo spettatore nel passato cantato dalle Opere. L’Aida, con la sua Marcia Trionfale di Giuseppe Verdi, è sicuramente tra le opere liriche più famose e celebri nella storia della musica e del teatro. Rappresentata per la prima volta al Cairo nel 1871 ha trovato nelle Terme di Caracalla la sua dimensione naturale tanto da far dire a Giorgio Vigolo, forse il più importante musicologo italiano, che le Terme avrebbero dovuto chiamarsi “l’Aideo”. La storia dell’amore di Aida che, lacerata tra la fedeltà al padre e il trasporto verso il suo nemico, il condottiero egizio Radamès, si fa murare viva con lui, per rimanergli legata nell’eternità è tra i classici dell’Opera. Una storia d'amore, sofferenza e morte notissima e, indubbiamente, splendente nella realizzazione grazie a Maurizio Di Mattia che ne ha curato la regia, ad Andrea Miglio per le scene, ad Anna Biagiotti per i costumi e ad Amedeo Amodio la coreografia. L’allestimento originario è stato realizzato nel 2007 da Beseto Opera Group di Sel e da Hong Kong Opera. La “prima” è stata dedicata ad Altiero Spinelli, padre spirituale, e non solo, dell’Europa unita. È stata poi la volta della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. Un’opera legata alla storia delle rappresentazioni alle Terme di Caracalla visto che, il 1 agosto del 1937, fu proprio lei ad inaugurarle. Ambientata nel ‘500 racconta dell’amore tragico ] di Andrea Merlino [ di Lucia per Edgardo e del suicidio di lei. La regia del nuovo allestimento è firmata da Pier Francesco Maestrini. Le scene e i costumi sono di Carlo Savi. Il disegno luci è curato da Patrizio Maggi. È, sicuramente, delle tre l’opera che ha riscosso il maggior numero di applausi. Infine è toccato alla Madama Buttefly di Giacomo Puccini, di cui ricorrono i 150 anni dalla nascita, emozionare e commuovere il pubblico sempre attento ed entusiasta. Protagonista della tragedia la giapponese Ciocio-san alias Butterfly che innamorata e ingannata dal marito americano finisce per suicidarsi. Renzo Giacchieri firma le realizzazioni visive, le scene e i costumi. Azioni mimiche a cura di Hal Yamanouchi. La scenografia della Butterfly ha suscitato stupore e sospiri d'ammirazione nel pubblico. Lo spazio sotto al ponte di legno ad arco, alto circa tre metri, che dominava il palcoscenico diventava, alla fine del primo atto, un cielo stellato e, nel secondo, un meraviglioso bosco fiorito. Inutile sottolineare come tutti gli interpreti delle tre Opere siano stati non meno che magnifici. Vedere i numerosissimi turisti stranieri uscire entusiasti dalle Terme in un periodo in cui il taglio dei fondi alla cultura sembra l’unica soluzione possibile, dimostra come la nostra eccellenza artistica sia una risposta alla crisi economica generalizzata. Un patrimonio da preservare e valorizzare. eur torrino news 25 Grafica: Romalive Grafica: Romalive Planet Flowers Panzè (La viola del pensiero) Originari dell’area mediterranea e nati per fiorire all’ombra degli alberi, i ciclamini sono caratterizzati da larghi tuberi tondeggianti come le foglie, che sono leggermente carnose e di colore verde scuro con sfumature sull’argenteo. I fiori possono essere profumati o non, e hanno la caratteristica inconfondibile di apparire in gruppo, al centro delle foglie, con i petali rivolti verso l’alto. Facile da coltivare, è una pianta molto generosa perché può fiorire per diversi mesi in maniera abbondante e perché può essere coltivata in ambienti chiusi oppure all’aperto, in vaso o in terra, prestando attenzione al tipo di terriccio utilizzato: un mix di foglie, letame maturo e sabbia. Ricordatevi di annaffiare il ciclamino dal basso verso l’alto, evitando di bagnare in maniera eccessiva il tubero, visto che è tendente a generare muffe. Piccoli accorgimenti: eliminate foglie e fiori vecchi dal picciolo e non lasciate il terriccio fradicio per troppo tempo. Esponetelo sempre in ambienti con sufficiente aerazione, in una posizione luminosa ma non soleggiata, ad una temperatura di 12-18°C. È una pianta che necessita di una buona irrigazione anche d’inverno, altrimenti i fiori tendono ad appassire per carenza idrica. È una pianta adatta ad essere trapiantata nel periodo autunnale, fino a quello invernale. La viola del pensiero che tutti conoscono è grande, alta fino a 40 cm con foglie piccole e allungate, definite da margini dentati. I fiori invece sono generalmente molto grandi, formati da cinque petali dal colore bianco, giallo, rosa o rosso con al centro un “occhio” nero. Può essere messa in contenitori che permettono di spostarla facilmente all’ombra, quando il sole d’estate diventa troppo aggressivo. I panzè sono noti per l’alta resistenza a temperature molto basse, perfino quando il tempo minaccia gelate improvvise. Temperature di questo tipo favoriscono la germinazione dei semi e le fioriture abbondanti. Non dimenticate di annaffiatele spesso, lasciando asciugare leggermente il substrato prima di annaffiare nuovamente. Se il terreno è troppo pesante e calcareo, correggetelo con torba, sabbia e terriccio universale bilanciato, in modo da ottenere un substrato abbastanza ricco di materiale organico e ben drenato. Inoltre, per favorire la fioritura, ogni 20-30 giorni potete fertilizzarle regolarmente con concime per piante fiorite. Grafica: Romalive Ciclamini (Cyclamen) 26 eur torrino news ] a cura di Marta Cecchini [ Viaggio nella comunicazione Intervista a Laura Cuttica, Master in MCC e Master Trainer in PNL La confusione può essere l’anticamera della depressione? Senz’altro; il depresso è confuso, non ha davanti a sé un futuro e non vede nulla. Spesso l’individuo non sa di essere in confusione: come può prenderne coscienza? È una bella domanda. La stragrande maggioranza delle persone imputa agli altri la propria confusione e la conseguenza è che non guardando dentro sé stessi, si tende a specchiarsi nella confusione generale che governa il mondo odierno. Il sintomo forse sta proprio nella confusione generale e diffusa. Io chiedo a Lei, che è esperta nella sottile arte della comunicazione: come può un individuo elevarsi al di sopra della massa confusa e prendere coscienza della propria vita? È un percorso da fare quando si sta male e bisogna riuscirci: la confusione è una nebbia e quando ci si eleva questa nebbia scompare. È un guardare in alto verso il significato della vita, verso il lato spirituale della vita. La necessità di guarire, del resto, non implica solo la dimensione personale ma anche e soprattutto quella relazionale con gli altri. Le persone passano molte ore al giorno in ufficio, in macchina e spesso confondono il divertimento con l’evasione. Come può una persona che fino a ieri non aveva obiettivi, trovarli e cercare di perseguirli? Torno all’inizio: deve guardarsi dentro, perché la nostra vera identità è dentro e non fuori. Tanti pensano che dentro non ci sia nulla o ci sia del brutto; in realtà dentro c’è la quiete e la comprensione, quindi la nostra vita va molto oltre il nostro lavoro e ci sono molte altre ore per trovare sé stessi e la propria identità interiore. Grafica: Romalive Cos’è la confusione? È il non essersi incontrati, innanzitutto. Quando si sa ciò che si è e ciò che si vuole, non si è più confusi. ] a cura di Sergio Di Mambro [ eur torrino news 27 Bau & Miao: la Rubrica degli Animali La caccia: uccidere per divertimento… non è uno sport! ] a cura di Marta Cecchini [ Come si fa a considerare la caccia uno sport civile, quando per legge nel nostro Paese si prevede perfino l’uccisione dei cuccioli e delle femmine che covano? Per non parlare poi dei cani da caccia, chiusi per tutto l’anno in piccoli box e liberati solo per un unico scopo: stanare e raccogliere le prede! Che c’è di sportivo in tutto questo? E nonostante la caccia sia una delle cause principali del massacro disumano di milioni di animali e della distruzione della natura, i cacciatori chiudono gli occhi e continuano a sparare… e lo fanno quasi tutto l’anno! Infatti, nonostante siano previsti già ben 5 mesi per la stagione venatoria, non mancano stupidi pretesti per cacciare in altri periodi, come i piani di controllo della fauna in sovrannumero (anche la popolazione di alcuni Paesi è in sovrannumero… ma non mi risulta che siano previste misure di questo tipo!). Come si può chiamare tradizione l’uccisione di 100 milioni di animali solo per puro divertimento? diminuzione, ma l’impatto che ha sull’equilibrio della natura è comunque devastante: Settembre è il mese in cui si riapre la stagione venatoria, per soddisfare una minoranza dell’1% della popolazione in nome di una “tradizione incivile”, crudele, ingiusta e pericolosa che permette ogni anno l’uccisione illimitata di ben 49 specie fra uccelli e mammiferi. - si alterano gli equilibri ecologici naturali, - si diffondono malattie che provocano sofferenze atroci per gli animali, come l’avvelenamento da piombo degli uccelli che ingeriscono i pallini; - si feriscono e si uccidono mamme e cuccioli senza poterli soccorrere; - si moltiplicano gli incidenti con perdite di vite umane. Cacciatori senza scrupoli che spaventano, inseguono, bloccano, attirano con sporchi trucchi e misere strategie milioni di animali innocenti che vivono liberamente nel proprio habitat. Che c’è di sportivo in tutto questo? Molti cacciatori hanno ancora la faccia tosta di spacciarsi per grandi amanti della natura quando contribuiscono, giorno dopo giorno, SPARO DOPO SPARO, ad accelerare l’estinzione di alcune specie, ogni volta che abbracciano una doppietta! Chi caccia per divertimento dovrebbe essere arrestato per maltrattamento sugli animali… visto che non c’è giustificazione per una simile azione! E chi caccia per procurarsi il cibo, dovrebbe farsi un giro per i supermercati e le macellerie locali: di animali morti, pronti per essere cucinati, ce ne sono veramente in abbondanza! Per non parlare poi di chi uccide per imbalsamare la propria preda: veramente macabro! Per fortuna il numero dei cacciatori è in notevole 28 eur torrino news LASCIAMO CHE LA NATURA FACCIA IL SUO CORSO! E invece di tutelare i cacciatori, approvando normative filovenatorie, cerchiamo di prevedere controlli maggiori che contrastino il fenomeno del bracconaggio (pensate che l’Italia è già stata condannata ben 5 volte dalla Corte di Giustizia europea!) come la caccia fuori stagione, la caccia senza licenza, la caccia che impiega tecniche illegali ed estremamente pericolose, la caccia di animali che appartengono a specie protette e la caccia di animali di proprietà di qualcun altro! CONSIGLIO REGIONALE INFORMA ] a cura di Cristina Cese [ Milana: «Importante pronunciamento della Corte dei Conti» “Due giorni fa l’Assemblea legislativa della Regione Lazio ha operato scelte importanti sulla Sanità, che meritano rispetto istituzionale e non giudizi precostituiti. Oggi l’importante pronuncia della Corte dei Conti in merito alle risorse da trasferire alla Regione Lazio non sorprende il Consiglio Regionale, anzi”. Lo dichiara il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Guido Milana. “Nelle conclusioni e nelle motivazioni – afferma Milana – l’autorevole organismo dice esattamente quello che è stato sempre sostenuto con fermezza dal Consiglio Regionale, anche di fronte alla colpevole sordità di esponenti politici e istituzionali. La Corte dice che lo sblocco dei fondi è dovuto, che produce ingenti danni erariali alla Regione, e che la mancata erogazione viene utilizzata come leva per costringere la nostra amministrazione ad azioni politiche “sgradite” alla popolazione. Ora – conclude il presidente del Consiglio regionale – il Governo ritorni sui suoi passi e liberi immediatamente i fondi che spettano al Lazio”. On. Guido Milana Borse di studio e un centro culturale per palestinesi e israeliani Quindici ragazzi israeliani e palestinesi potranno iscriversi alle Università di Roma e di Perugia, grazie alle borse di studio messe a disposizione dalla Regione Lazio, che finanzierà anche la ristrutturazione di un edificio a Betlemme, che sarà affidato alla Fondazione Giovanni Paolo II, presieduta dal Parroco di Gerusalemme, Padre Ibrahim Faltas, per realizzare una residenza studentesca universitaria ed un Centro per lo studio della lingua italiana. Ad accogliere i quindici studenti, oggi, presso Laziodisu, l’Assessore all’Istruzione, diritto allo studio e formazione della Regione Lazio, Silvia Costa, insieme a Padre Ibrahim Faltas, alla presenza del Commissario straordinario di Laziodisu, Ornella Guglielmino, del Commissario straordina- 30 eur torrino news rio dell’Adisu di Perugia, Maurizio Oliviero e dei Commissari delle Adisu territoriali del Lazio. “Abbiamo onorato gli impegni assunti con la firma dei protocolli d’intesa lo scorso 4 giugno – ha detto l’Assessore Costa – destinando, attraverso Laziodisu, 80 mila euro alle borse di studio e finanziando la realizzazione del Centro linguistico di Betlemme, che consentirà di diffondere la lingua italiana in Terra Santa. Si tratta del primo Centro linguistico di rango universitario promosso da una istituzione italiana in Medio Oriente, in collaborazione con le Università di Roma e di Perugia. Iniziative che, insieme al Presidente Marrazzo ed alla Presidente della Regione Umbria, Lorenzetti, abbiamo fortemente voluto, in quanto – come ha sottolineato anche Padre Ibrahim Faltas, che ringrazio per aver ispirato questi importanti progetti – si tratta di passi fondamentali per rafforzare la cultura del dialogo e della pace.” “È stato fondamentale – ha proseguito l’Assessore Costa – l’apporto di Laziodisu, dell’Adisu dell’Umbria e dell’Università per Stranieri di Perugia, che ha già consentito agli studenti, ospitandoli, di frequentare i corsi intensivi di lingua italiana, permettendo loro di poter accedere ai test di ammissione alle facoltà prescelte, nonché delle Università di Roma, che si sono impegnate ad effettuare le iscrizioni degli studenti assegnatari gratuitamente. Laziodisu, inoltre fornirà assistenza sanitaria ai borsisti e vitto e alloggio nella residenza universitaria di via Assisi.” I Corsi di studi prescelti sono prevalentemente quelli di Medicina e Odontoiatria, di Farmacia, Relazioni internazionali, Architettura edile, presso le Università Sapienza e Tor Vergata di Roma e l’Università per Stranieri di Perugia. Il Centro Linguistico e formativo di Betlemme, edificio di proprietà della Fondazione Giovanni Paolo II, avrà il compito di agevolare i percorsi universitari degli studenti di Gerusalemme e Cisgiordania iscritti a Betlemme, nonché di diffondere la lingua e la cultura italiana attraverso le Università. Dopo la presentazione dell’iniziativa, l’Assessore Costa, Padre Faltas, il Commissario Guglielmino e gli studenti si sono recati presso la residenza universitaria di via Assisi, che è stata benedetta dal Parroco di Gerusalemme. Grafica: Romalive Assestamento, perequati “rimandati” a settembre Con una mozione, approvata all’unanimità, il Consiglio Regionale del Lazio “impegna il Presidente dell’Assemblea a convocare la conferenza dei capigruppo al fine di tenere entro il 20 settembre 2008 un Consiglio Regionale straordinario per definire la condizione del personale di cui in premessa (ci si riferisce al personale cosiddetto ‘perequato’)”. La mozione, firmata in un primo momento da Giuseppe Parroncini e Claudio Moscardelli (rispettivamente capogruppo e vice del PD), è stata successivamente sottoscritta da Antonio Cicchetti, capogruppo AN, essendo stata accolta la proposta di quest’ultimo di aggiungere la seguente frase: “previo approfondimento giuridico da affidare a un insigne amministrativista e a un giuslavorista, con onere a carico del Consiglio Regionale”. Alla votazione della mozione si è giunti dopo un lungo dibattito sull’argomento “perequati”, che si pensava di risolvere tramite un articolo aggiuntivo all’assestamento. La mozione è stata alla fine il punto di mediazione tra favorevoli e contrari alla perequazione, un meccanismo che negli anni scorsi aveva portato ad avanzamenti di carriera di un certo numero di dirigenti e dipendenti. A mettere in discussione la perequazione era stato prima il TAR, quindi il Consiglio di Stato. Per questa ragione, si era ritenuto che la soluzione dovesse essere di tipo legislativo, vale a dire un articolo aggiuntivo alla legge di assestamento. – hanno detto esponenti della maggioranza e dell’opposizione – il più possibile condiviso. Il rinvio a settembre dovrebbe consentire un approfondimento, proprio sotto il profilo giuridico, per arrivare a scrivere il testo di un articolo unico da portare all’approvazione dell’Aula. Un testo Presentato il nuovo portale del Consiglio Regionale il sistema delle aste on line, cui è dedicata un’altra sezione del sito. A seguire, il direttore generale di LAit Alessandra Poggiani ha illustrato al pubblico le caratteristiche tecniche e le possibilità offerte dal portale, quindi la parola è passata a Roberto Santi, responsabile dell’Osservatorio sulla multimedialità nella P.A., che si è soffermato sull’importanza dello strumento internet per le pubbliche amministrazioni. Infine, l’intervento del prof. Stefano Rolando, Presidente del coordinamento europeo dei responsabili della comunicazione istituzionale, la cui lunga esperienza in materia di comunicazione istituzionale, sia a livello accademico che attraverso la collaborazione con istituzioni pubbliche, ne fa uno dei massimi esperti della materia a livello europeo. A moderare i lavori, il giornalista della RAI-TGR Lazio Vincenzo D’Ambra. Il nuovo portale del Consiglio si presenta quindi come parte essenziale di un sistema integrato di informazione e comunicazione imparziale e temÈ online il nuovo portale del Consiglio Regionale del Lazio, costruito all’insegna dello slogan “Partecipare è un buon Consiglio”, che riassume i significati di trasparenza e tempestività nel fornire informazioni al cittadino. Il Presidente del Consiglio regionale Guido Milana ha voluto anzitutto sottolineare come questo strumento sia stato realizzato in modo del tutto interno all’Ente, avvalendosi dell’opera dei dipendenti regionali, per quel che riguarda la parte contenutistica, nonché di LAit, società regionale, come partner tecnologico. Inoltre, il Presidente ha evidenziato come la nascita del nuovo portale sia un passo decisivo verso l’obiettivo della trasparenza, visto che grazie ad esso il cittadino potrà seguire l’attività consiliare attraverso le dirette dei lavori d’aula e consultando i provvedimenti – legislativi e non – approvati, e le scadenze in calendario. Ma sarà anche possibile conoscere, ad esempio, i compensi erogati ai consulenti o i costi dei normali approvvigionamenti dell’Ente, che verranno realizzati d’ora in poi con 32 eur torrino news pestiva, grazie anche a un TG, a un notiziario radiofonico e alle news inserite in tempo reale, che andrà a beneficio della partecipazione del cittadino, come sottolinea lo slogan prescelto per presentare l’iniziativa, “Partecipare è un buon Consiglio”, e del miglioramento della qualità del lavoro realizzato dagli uffici del Consiglio regionale del Lazio. Grafica: Romalive Intervista al neopresidente di Poste Italiane Giovanni Ialongo ] di Sergio Di Mambro [ Nella foto: Il Presidente di Poste Italiane, Giovanni Ialongo Presidente Ialongo, come neopresidente di Poste Italiane ha già individuato le possibili aree di miglioramento di una società così complessa e articolata? Da anni ormai Poste Italiane sta diversificando il suo mercato verso nuovi prodotti, nuove linee di business per rispondere alle esigenze del mercato e per “difendersi” dai competitor. Al centro del nostro interesse ci sarà sempre e comunque il cliente, ultimo anello della catena di un processo aziendale articolato e complesso. Il nostro obiettivo sarà quello di elevare lo standard di qualità del servizio e quindi il livello di soddisfazione del cliente. Nel periodo di Presidenza presso iPost lei ha sempre proposto un modello che avesse come obiettivo l’eccellenza. Pensa che tale modello sia applicabile anche alle Poste Italiane? In qualunque contesto ci si muova, nel pubblico o nel privato, laddove il nostro referente ultimo sia il cittadino e il soddisfacimento delle sue esigenze, ritengo che si debba puntare all’eccellenza. Sicuramente l’esperienza di 11 anni alla guida di un ente pubblico, con i risultati che registra l’Istituto Postelegrafonici, può, e secondo me deve, rappresentare una best performance e un modello di management da tenere in forte considerazione. Spesso gli sportelli delle Poste hanno file enormi, e a volte sono proprio le persone più fragili, come i pensionati, a subire lunghe attese. Cosa si potrà fare? Forniamo un servizio universale, quello del recapito, così come forniamo servizi altamente innovativi come il già esistente servizio di pagamento on line o il pagamento delle bollette con il telefonino. Stiamo tentando di diffondere nuove modalità più snelle, più veloci e anche, se mi consente, più semplici. Poste ha sempre avuto un’attenzione di riguardo verso questi fattori sociali, soprattutto verso quella parte di popolazione più debole: ci stiamo impegnando perché si possano coniugare innovatività, presenza costante sul territorio e migliore rete di comunicazione. Il credito è un altro dei servizi delle Poste italiane, pensa che ci possano essere dei miglioramenti nella qualità del servizio? Perché no? I risultati ottenuti ci fanno pensare proprio di sì, ne parlavamo prima, bisogna puntare sempre all’eccellenza! Le Poste per eccellenza permettono agli italiani di comunicare in vari modi e spesso le persone si lamentano per i ritardi nella consegna di raccomandate, lettere, ecc… Cosa pensa di fare? Meglio di me, lei sa come il modo di comunicare oggi sia cambiato: internet, telefonini, sms, fax, e-mail… questa nuova comunicazione ha sostituito la lettera tradizionale, e Poste stessa ha aiutato questa trasformazione, non dimenticandosi tuttavia della rete della corrispondenza tradizionale. Ogni meccanismo complesso, ogni processo articolato è fatto di ingranaggi e di fasi che possono talvolta rallentare: da parte nostra, l’attenzione sarà massima perché vengano evitate criticità latenti e perché vengano adottati forti interventi strutturali. Grafica: Romalive L PARADISO SPORTIVO DI 20.000 MQ a pochi passi dall’Eur, centro di riferimento per tutti coloro che desiderano dedicare del tempo prezioso alla propria salute fisica e mentale, migliorando la qualità di vita. Un lungo passato alle spalle di benessere e passione per lo sport, che risale al lontano 1988 con il calcio a 5, guadagnandosi la fama del mitico Torrino Sporting Club vincitore di 2 campionati di serie A, rimasto nella storia per le 5 coppe Italia vinte e per due partecipazioni alla Coppa dei Campioni. Da questa esperienza vincente sono iniziati i lavori per la costruzione del Centro, gioiello al servizio degli sportivi e di tutti i cittadini, inaugurato nel 1992, data d'inizio di una nuova ed entusiasmante avventura sportiva. I Personal trainer all’avanguardia, attrezzature moderne ed efficienti, un arredamento curato nel particolare per rendere il vostro soggiorno confortevole e rispondere alle esigenze diversificate dei soci. Il Centro, interamente climatizzato, è attualmente dotato di 5 palestre, di 5 campi in terra rossa con scuola SAT per bambini e adulti seguiti da maestri della Federazione Tennis, un campo di pallavolo e tre di calcio a 5. Durante l’estate la piscina del Centro sportivo diventa il centro estivo di riferimento delle famiglie della zona per i ragazzi dai 4 ai 14 anni. APERTO 7 GIORNI SU 7 dal Lunedì al Venerdì 7.30/23.00 Sabato e festivi 9.00/21.00 Non mancano grandi spazi dedicati anche all’intrattenimento, come il bar, il ristorante e le sale riunioni, dove è possibile organizzare colazioni di lavoro, feste ed eventi importanti. L’estensione del Centro, sede di rilevanti manifestazioni sportive come il Roma Challenger di Tennis, offre un carnet variegato di attività al passo con i tempi e con le esigenze di fitness dell’intera area, tra cui yoga, pilates matwork, aero kombat, total body, step toning e una seria preparazione pugilistica, con l’ausilio di insegnanti qualificati ISEF. Oltre alle lezioni di danza classica e moderna, si possono praticare le arti marziali tra cui la Capoeira, l’arte marziale brasiliana, la kick boxing, e il karate. Fra le molteplici attività, la prestigiosa scuola di ballo del maestro Toni Regano con i suoi corsi standard, latini (Rumba, Jive, Cha-cha-cha, Paso Doble), tango argentino e balli di gruppo. Si aggiungono inoltre i corsi invernali di Lazaro Martin Diaz, che tra passi di salsa cubana, insegna portamento e ritmica a uomini e a donne. Prima dell’iscrizione sono previste lezioni gratuite per farvi conoscere le diverse possibilità offerte dal Torrino Sporting Center convenzionato con Enti quali Ministeri, Banche e Forze dell’Ordine. www.torrinosportingcenter.it VIA DESERTO DI GOBI, 44 - 00144 TEL. 06/52.95.884 - 52.95.886 FAX 06/52.01.417 Il telaio di Elena: Antiche donne di oggi Un antico detto masai recita: “Una zebra fa in modo di non disprezzare le sue stesse strisce” ossia a dire che ognuno di noi dovrebbe evitare di sdegnare i tratti della propria natura. I Masai, per chi non lo sa, oltre che ad essere bellissimi, sono un popolo di pastori nomadi fortemente legati alle tradizioni tribali e in grande opposizione col regime kenyota che sta facendo di tutto – compreso rendere loro difficilissimo continuare a vivere secondo le loro stesse strisce – per renderli civili proprio come noi. All’interno dei loro villaggi di legno e fango le cui capanne sono costruite dalle donne, vivono in monogamia o poligamia, lontani e reticenti ai missionari americani e ai predicatori mussulmani. I giovani celibi sono coloratissimi e ornati di collane di perle e argento che depongono quando prendono moglie. Le donne, coloratissime anch’esse, continuano anche da anziane ad abbigliarsi coi monili tradizionali e collaborano tutte insieme alla crescita e allevamento dei figli, del bestiame, del villaggio. Il capo è eletto senza campagna elettorale da tutta la tribù al completo, uomini e donne, e il prescelto – spesso reticente all’incarico – non può rifiutarsi: egli dovrà dirimere i litigi, risolvere i problemi e farsi carico – qui sta l’inghippo – coi propri beni, dei più poveri fra il popolo. Insomma, dei selvaggi con le perline al collo. Ma tornando al detto della zebra, ribadisco che uno degli elementi fondanti della logica al femminile è la creazione della vita e la sua tutela, e che solo una società basata sulla ragione anziché sullo spirito, o persino, sull’istinto, può creare le perversioni di cui siamo protagonisti e testimoni attivi e passivi. Non ho mai trovato, ad esempio, nella vita come nel lavoro, rivali più accanite e cattive delle mie stesse compagne di viaggio, depravate dall’ansia di successo in tutti i campi, da quello sessuale a quello professionale: la famosa invidia buona, ossia quella che ti fa ammirare ed emulare chi eccelle in qualche campo rispetto a te, è stata completamente annientata dal diritto di vincere o semplicemente di avere quello che si desidera, costi quel che costi. Non importa chi lo meriti, cosa sappiamo realmente fare o cosa sappiamo e basta: io importo e basta e non intendo, naturalmente, parlare di dogane o di libertà del mercato! Desiderare è uguale ad avere diritto. La legge della giungla, alla faccia dei Masai, che lì, in parte, ancora ci vivono, distinguendosi però dalle bestie selvagge con cui coabitano quotidianamente. Essere madre, ad esempio, non è un diritto: mentre lo è non essere violentata se si campeggia alla periferia di una città italiana. Divertirsi non è un diritto: mentre lo è avere dei capi onesti e capaci, o al limite, solo capaci. L’istruzione è un diritto: non lo è istruire se non si sa come, cosa e quanto. Lavorare è un diritto: ma è anche un dovere, sennò decade il diritto che passa automaticamente a chi ne ha voglia. Calunniare è sbagliato, anche se lo si ] a cura di Alessia Niccolucci [ fa perché si ha diritto di cercare di nuocere a una rivale. Difendere sempre il più debole non sempre significa difendere chi ne ha diritto. Piccolo, povero, giovane, debole, madre, anziano possono anche non essere sinonimo di buono. L’errore è nella perversione della ragione, strumento precipuamente maschile, piuttosto che non nella logica dell’istinto o dello spirito che si ritrovano nei saggi, nei bambini e nelle donne. Almeno in quelle di una volta, o tantissime volte fa. “Se non si sa dove si sta andando si guardi allora da dove si viene”, anche questo è un detto africano: vogliamo provarci? Filomena Donne che parlavano con gli alberi Libreria Nuova Europa - Via Tazio Nuvolari 1 (I Granai) Feltrinelli Viale Marconi - Viale G. Marconi 190 su Internet: ibs - www.internetbookshop.it Daniele Camilli – Emanuele Trevi: Dove la vita si nasconde alla morte La guerra d’Etiopia raccontata da un soldato nel Diario del mio richiamo di Elvio Cardarelli. ] a cura di Sergio Di Mambro [ Daniele, chi era Elvio Cardarelli? Era un soldato italiano chiamato a combattere la guerra d’Etiopia dal 1935 e il 1937. Durante questa guerra Elvio riempie 6 quaderni e descrive manovre e momenti del conflitto: è un giorno per giorno. È una testimonianza storica intatta, perché Elvio muore dopo 15 giorni dal suo ritorno in patria a causa delle condizioni igienico-sanitarie belliche e le immense fatiche patite. In questo documento ci sono delle testimonianze straordinarie, perché viene descritta la vita quotidiana di un soldato e da esso emergono le verità che qualcuno aveva cercato di nascondere, ad esempio quella sull’utilizzo dei gas contro gli etiopi. Ci sono dei passi incredibili e quello riportato sul retro del libro è lampante. Quindi, in conclusione, si tratta di un documento storico e anche di vita bellica. Questo libro fa parte della collana “Fogli di vita”: si può parlare di controstoria? È una storia raccontata dal basso, mentre di solito si va negli archivi a cercare i documenti ufficiali. Partendo dal basso si dà dignità a chi ha vissuto gli eventi e si portano in luce testimonianze che, laddove viene ricostruita la storia, non emergono. Nella prefazione ci sono le parole di Elvio che preconizzano l’8 settembre, con un fronte allo sbando totale, dove la truppa era abbandonata a sé stessa e gli ufficiali distanti dal dramma dell’impreparazione. All’inizio del libro c’è un reportage fotografico. Ce ne parla? Sì. L’opera è completata, come diceva lei, da un’appendice fotografica di materiali che Elvio ha scattato durante la guerra e ha portato con sé in Italia. Qui c’è la società etiope raccontata a tutto tondo, non solo nei suoi rapporti con le truppe italiane. Emanuele, come erano i diari di Cardarelli quando li avete presi in mano la prima volta? Per me c’è sempre una certa emozione nel ripercorrere il momento di quell’incontro con la “storia”, con dei veri e propri quaderni scritti da chi era in difficoltà, catapultato in una guerra non sua, fra mille sofferenze. Il tratto di penna scorreva uniforme, nonostante la realtà in cui l’autore viveva. Noi abbiamo lasciato del tutto intatto il linguaggio di Cardarelli: sarebbe stata una forzatura. Come viene trattato filologicamente il racconto? Non abbiamo mai pensato di modificare il senso e il percorso descritto dal soldato di Vignanello. Nella tua introduzione parli di tematiche molto scottanti, riguardo al razzismo e al rapporto che hanno avuto i soldati italiani con le popolazioni locali. Diciamo che Elvio si immette in un sistema bellico che vede molte motivazioni “a sostegno” dell’invasione, come l’emulazione di Francia e Gran Bretagna o, soprattutto, il “problema dei problemi”, ovvero la questione demografica. Nel momento dell’emigrazione esterna il regime portava in Etiopia le sue genti e le prefigurava come generazioni di dominatori, mentre si trattava solo di uomini; scorrendo le letture, possiamo notare un netto cambio di tono, anche lessicale, nei rapporti con le popolazioni locali, un inasprimento di cui Cardarelli si accorge quando vede le bambine che piangono i padri morti a causa dell’invasione italiana, quei padri che gli altri soldati descrivono come bestie o selvaggi. sopra: Emanuele Trevi in basso a sinistra: Daniele Camilli sotto: la copertina del libro Grafica: Romalive La chiesa di Vetralla in un libro Daniele Camilli – “L’incendiarsi del cielo al tramonto” Daniele, perché questo titolo così evocativo? Perché il territorio di Vetralla aveva la possibilità di agganciare il treno che, ad esempio, la Toscana è riuscita a prendere nell’Ottocento: quindi la possibilità di seguire un percorso storico sociale diverso da quello di decadenza poi realmente seguito, a partire proprio dall’analisi del territorio gestito e amministrato dalla Chiesa di S. Maria In forum cassii, chiesa che sorge su un impianto termale di epoca romana e contiene al suo interno un patrimonio artistico di elevata importanza. Il percorso del libro segue duecento anni, dal 1614 al 1807, in un territorio che è paradigmatico dello sviluppo che ha seguito l’intera provincia di Viterbo e oltre. Cosa accadeva in quei territori? ] a cura della Redazione [ La Chiesa gestiva tre territori e quei terreni venivano dati in enfiteusi ai contadini, che erano allo stesso tempo anche proprietari delle terre confinanti: nel corso dei secoli questi affittuari lavoravano la terra in funzione dei propri territori. Da qui si innesta un percorso economico virtuoso, in quanto si avvia un processo concorrenziale e di incremento al reddito, sostenuto da una mentalità progressivamente imprenditoriale; badate bene, qui si parla anche di metodo cooperativistico, perché i vari soggetti coinvolti dovettero arrivare a un modus vivendi di cooperazione per non intaccare gli interessi confinanti. Siamo quindi davanti ad un’economia fiorente, tanto che Vetralla nel 1714 riceve il titolo di città e l’autonomia fiscale. Chiaramente da qui si espande il sistema fino a Grosseto. Il museo della città e del territorio di Vetralla Dal “Butto” è partita l’idea di fare il museo, ovvero da una struttura che nasce come torre all’interno della quale erano di stanza i soldati. Il Museo è diviso in più sezioni, tutte scavate nella roccia tufacea; nella sezione Ceramica sono raccolti tutti i materiali provenienti dal Lazio, nella sezione Legno sono raccolti tutti gli strumenti della vita agricola. La sezione Lavorazione Metalli, divisa in vetrine, ha la caratteristica di contenere strumenti non tutti provenienti immediatamente dal territorio, ma donati o acquistati a partire dal 1991. L’ultimo livello del museo, raggiungibile attraverso una grotta, è denominato Muratura e Laterizi, con tutti i materiali utilizzati. Per finire esistono una sala conferenze che il Museo mette a disposizione di chi la richiedesse e una sala di piccoli oggetti, in cui ricorrono animali e piccole sculture. Olistica Odontoiatria Cefalee ricorrenti, mal di schiena, stanchezza, ronzio alle orecchie, insonnia… potrebbero essere causate da un problema occlusale. La filosofia di fondo dello Studio di Odontoiatria Olistica è la ricerca della diagnosi. Si tratta di un approccio diagnostico terapeutico innovativo, basato sull’interpretazione dei segnali del nostro corpo per individuare la causa dei disturbi più frequenti. Dalle patologie della bocca ai dolori posturali, la medicina olistica propone una terapia eziologica risolutiva che non si limita alla cura sintomatica, tipica di quella tradizionale, ma prende in considerazione l’individuo nella sua interezza, eliminandone la causa e di conseguenza la sintomatologia. Spesso i disturbi più banali quali mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari, insonnia, vengono sottovalutati: ci si limita ad eliminare il sintomo con dei semplici analgesici e non si vanno a rimuovere le cause di tali disturbi, che nella maggior parte dei casi determinano un’alterazione della corretta postura e l’insorgenza di dolori ricorrenti. È frequente ad esempio che le cefalee o dolori cervicali possano essere una conseguenza di contratture dei muscoli masticatori, a loro volta causate da malocclusioni o parafunzioni dentali quali serramento o arrotamento dentale. Il nostro approccio olistico diagnostico consiste in un approfondimento clinico posturale ed occlusale, supportato da esami radiografici digitali, e soprattutto da una serie di esami computerizzati, quali la valutazione elettronica dell’occlusione, la stabilometria, la posturometria, e soprattutto l’esame Formetric 4D. Quest’ultimo consiste in una speciale apparecchiatura adibita alla misurazione statica e dinamica della colonna, ed elabora tridimensionalmente tutti quei parametri che ci permettono di rapportare una alterazione posturale con una problematica occlusale. In questi casi uno strumento terapeutico molto efficace è il bite: un “apparecchio” sottilissimo che viene realizzato per l’arcata dentale inferiore che “azzera” l’occlusione errata e ne ricrea un’altra corretta, permettendo così di eliminare tutti i disturbi posturali creati dall’occlusione precedente non corretta, o di compensare frequenti problematiche legate allo stress, come il bruxismo. Il bite viene realizzato spesso dal Dottor Daniele Puzzilli anche per atleti professionisti, non solo per correggere malocclusioni, ma anche per ottimizzare performance sportive e per recuperi di infortuni importanti e ricorrenti. Per eliminare la causa del problema posturale oltre al bite, può essere consigliato un plantare propriocettivo, un trattamento osteopatico, un ciclo di sedute di riprogrammazione posturale, trattamenti craniosacrali, o molto spesso l’integrazione e la collaborazione di diversi specialisti può offrire la risoluzione a frequenti disturbi. Solo con questo tipo di approccio olistico si possono fornire terapie mirate ad eliminare i disturbi. • Esame posturometrico • Formetric 4D Studio di Odontoiatria Olistica Dott. Daniele Puzzilli Info line 06.5925129 www.olisticsmile.com informa Municipio XII ] a cura di Stefano Ursi [ In studio il Presidente del Municipio XII, Pasquale Calzetta. Presidente, sono state attivate delle macchine automatiche per il rilascio dei documenti: quante sono e dove sono state posizionate? “Abbiamo attivato un percorso sperimentale, con un chiosco telematico, presso il Centro Anziani di Vitinia; è stato fatto lì in quanto quartiere più lontano dal Municipio. La macchina si collega con l’URP e tramite un video si parla direttamente con l’operatore. Allo stato attuale siamo in grado di rilasciare varie informazioni sulle graduatorie o su una pratica di commercio; la macchina è già predisposta per il rilascio di certificati, ma c’è ancora l’ostacolo della firma elettronica: su questo l’Assessore comunale Cavallari, che ha assistito all’inaugurazione, mi ha assicurato che presto arriveremo a soluzione. Attualmente abbiamo una sola macchina, ma c’è in cantiere il posizionamente in centri commerciali e zone lontane dagli uffici municipali”. L’opposizione sta mantenendo un atteggiamento di polemica rigida sullo Svincolo degli Oceani, sul raddoppio della Laurentina e sul Filobus. Cosa ci dice su questo? “Sulle polemiche cosa vuole che le dica, fanno parte del gioco e del giusto ruolo dell’opposizione, ma per il resto sono fini a sé stesse, perché noi abbiamo ereditato una situazione critica in cui non sono state trovate soluzioni percorribili. Innanzitutto c’è il problema dell’apertura di Euroma2, cosa su cui il Municipio ha fatto un ottimo lavoro, facendo in modo che si realizzassero le opere di mobilità previste in relazione al centro commerciale. Sono stati fatti dei miracoli per realizzare opere come il Ponte su Via di Decima o la rotatoria su via Avignone. Sullo Svincolo degli Oceani stiamo visionando i progetti e trattandosi di un’opera di vitale importanza a breve si troveranno i tempi per la realizzazione del progetto definitivo. Sul quadrante della Laurentina stiamo cercando di sbloccare tutte le convenzioni, e ci sono oltre 6 milioni di euro da spendere sulla zona, e quindi anche sulla mobilità. Termino con la questione del Filobus, sul quale c’è stato il giusto stop da parte del nuovo assessore comunale. Ovviamente questo non significa che non c’è la volontà di capire e modificare, ma fermarsi un attimo è d’obbligo. Pensiamo al quartiere Giuliano-Dalmata, che diverrebbe zona a sé, in quanto attraversato dai binari”. Come giudica la demolizione del Velodromo? “È una decisione di vecchia data, ma la confusione è stata tanta: prima era stato messo un vincolo sull’opera, che poi è stato tolto, il giorno del- 44 eur torrino news l’abbattimento arriva l’intervento del magistrato che mette sotto sequestro l’area. È una stranezza che potrebbe configurare la errata comunicazione fra enti oppure uno scorretto svolgimento dell’iter. C’è di fatto una situazione molto atipica e io sono intervenuto quando ho visto che le cariche per la demolizione erano ancora all’interno, senza data di demolizione certa. Sono sceso in Consiglio a riportare le notizie del giorno e con questo credo sia stato concluso un percorso di grande serietà e professionalità politica nell’interesse dei cittadini. Ora andiamo a verificare il progetto per capire come migliorarlo nei servizi e renderlo vicino alle esigenze della cittadinanza”. Parliamo delle liste d’attesa degli asili. “La situazione è drammatica e poco è stato fatto dall’amministrazione precedente. Molte famiglie sono arrivate nelnostro territorio con le loro esigenze. Stiamo lavorando molto sulla tematica asili nido, soprattutto in relazione ad alcune zone. Un quadrante, ad esempio, ci preoccupa molto, quello di Fonte Laurentina, in cui ci sono 126 bambini fuori dalle liste; qui c’è stata la donazio- ne da parte di Leroy-Merlin di un prefabbricato per due sezioni, sbandierato dalla giunta precedente, ma nulla era stato formalizzato, cosa che noi abbiamo fatto. La cosa che poi non viene detta è che ci vogliono altri 150.000 euro per la realizzazione concreta della struttura. Grazie ad un lavoro forte e tenace su questo, tutto dovrebbe andare a compimento intorno alla fine dell’anno, con altre due sezioni a Fonte Laurentina. Ne siamo molto orgogliosi”. Presidente, quali le priorità d’autunno? “Io partirei dai campi nomadi, in alcuni dei quali c’è da ristabilire la sicurezza. Su Tor de’ Cenci io vorrei fare un intervento di censimento al più presto, in quanto il rischio è molto alto. Per il resto la viabilità, le scuole e i servizi al cittadino; su questi ultimi parlo velocemente dell’iniziativa ‘fuori orario’ che vede il Municipio aperto fino alle 18:30 per due giorni alla settimana anche per tutto settembre. È un grande successo, cosa che ha spinto l’Assessore Cavallari ad allargarlo anche agli altri Municipi”. • Il Presidente del Municipio XII, Pasquale Calzetta Grafica: Romalive In studio Matilde Spadaro, consigliere della Sinistra Arcobaleno e Massimo Cimini, consigliere del Popolo Della Libertà. • Il Consigliere della Sinistra Arcobaleno, Matilde Spadaro Oggi ROMALIVE INFORMA ci porta all’interno di tematiche calde come la situazione del Luneur e la tutela degli anziani nel periodo del grande caldo. Spadaro, il Luneur ha visto susseguirsi due fasi: una in cui la chiusura era limitata ai giorni festivi, e un’altra che corrisponde all’oggi, in cui è totale, con la messa in disoccupazione delle famiglie che vi lavorano. Cosa si può fare per riattivare questa struttura? “Ci vuole una concertazione decisa e l’interessamento dei consiglieri parte dalla scorsa legislatura; io credo che si debba andare verso una riconversione dell’attività, di modo che le famiglie cui lei accennava prima possano ritrovare la tranquillità perduta in seguito a questa vicenda”. Cimini, con l’arrivo del caldo la situazione degli anziani si aggrava; quali le iniziative del Municipio per sostenerli? 46 eur torrino news “Credo sia importan- case e poi i servizi. Ad ogni modo sono in apertura te ricordare ai ‘non- varie scuole per far fronte all’emergenza. Certo il ni’ del Municipio che territorio risente dell’aumento della popolaziole istituzioni ci sono ne, fortunatamente, e vi dobbiamo far fronte con per loro. Il consiglio intelligenza, perché i problemi sono molti anche è frequentare le aree in relazione alle assunzioni bloccate del persoverdi attrezzate con nale”. punti di ristoro, che per conformazione Cimini, una sua battuta su questo. territoriale sono “È presto detto. Noi siamo orgogliosi del fatto molte. La cosa im- che nel Municipio XII nascano sempre più nuclei portante è la crea- familiari e dobbiamo andare verso una razionalizzione l’anno prossi- zazione della tematica demografico-scolastica, mo di un piano di con la realizzazione di nuove strutture e lo sneleventi per gli anzia- limento progressivo delle liste. Al più presto la ni, che tanti spesso situazione verrà studiata nella sua complessità e dimenticano colpe- sono convinto che si troveranno le giuste convolmente in estate. Di questo mi faccio già da tromisure ad un disagio davvero pesante per le ora capofila e spero di non vedere bandiere poli- famiglie”. tiche sventolare su questa iniziativa. Il • Il Consigliere delPopolo delle Libertà, bene degli anziani è Massimo Cimini patrimonio di tutti”. Spadaro, cosa può fare il Municipio per favorire lo snellimento delle liste d’attesa per gli asili nido? “Il nostro è un territorio in grande espansione e nei piani di zona c’è la costruzione delle strutture fondamentali: non si possono più fare prima le Grafica: Romalive Grafica: Romalive Teatro… che passione! ] a cura di Marta Cecchini [ TEATRO La stagione 2008/2009 IL TEATRO PARIOLI “Teatro libera tutti”, è la nuova stagione del Parioli che propone spettacoli divertenti come quello di Antonio Giuliani che, in passato, ha registrato il tutto esaurito, fino a toccare la commedia sveviana interpretata dal grande maestro Gianrico Tedeschi, protagonista assoluto de La Rigenerazione. Seguiranno kermesse di cabaret con Lillo e Greg, Dario Bandiera, i Ditelo Voi con Enzo Fischetti, Enzo Salvi. La stagione prosegue con le commedie brillanti che vedono protagonisti Dario Cassini, Alessandra Mastronardi, Paola Minaccioni, Maurizio Di Carmine, Emanuela Aureli, Paolo Villaggio, Pablo e Pedro e Massimo Bagliani. IL TEATRO SISTINA Per la stagione 2008-2009 al Teatro Sistina sono previsti grandi nomi del teatro, che si esibiranno in spettacoli dai generi più vari, dal musical al one-man-show, dalla commedia musicale al balletto, dal recital al concerto: tutti appuntamenti impedibili! La stagione si apre il 30 settembre con il musical Hairspray - Grasso… è bello!, ispirato all’omonimo film americano con John Travolta. Non mancheranno nel cartellone della nuova stagione spettacoli internazionali, per tuffarci in favole di altri tempi come Cenerentola, il musical di Rodgers e Hammerstein, per poi passare al gran varietà con un colorito corpo di ballo. IL TEATRO VERDE Il 4 Ottobre riapre anche la stagione del Teatro Verde, il teatro per l’infanzia e la gioventù, che inaugura la serata proponendo Il pifferaio di Hamelin, uno spettacolo coinvolgente che vede protagonisti grandi e piccini presenti in sala, tra le acrobazie e la comicità di trampolieri e burattinai. In scena, rappresentazioni colorate rivolte ad un pubblico giovanile che ama immergersi nel mondo delle favole e delle fiabe, come la Bella Addormentata, Con gli stivali, un gatto…, Ancora un Cappuccetto Rosso! Vi aspettiamo numerosi! Dal 2 ottobre al 5 ottobre 2008 SUPERSKETCH Dal 9 ottobre al 12 ottobre 2008 ABBASSO ZORRO Dal 16 ottobre al 19 ottobre 2008 CHE GRANDI FIGLI DI BEFANA Dal 23 ottobre al 26 ottobre 2008 DUE E MEZZO… E STO Dal 28 ottobre al 16 novembre 2008 LA RIGENERAZIONE Dal 18 novembre al 30 novembre 2008 IN CASO D'AMORE… SCAPPA! Dal 2 dicembre al 11 gennaio 2009 MA AVRO' DETTO TUTTO? Dal 13 gennaio al 25 gennaio 2009 FRATELLI D’ITALIA Dal 27 gennaio al 8 febbraio 2009 THE PROZAC FAMILY Dal 10 febbraio al 22 febbraio 2009 A VISO APERTO Dal 24 febbraio al 15 marzo 2009 STORIA DELLA LIBERTA' DI PENSIERO Dal 17 marzo al 29 marzo 2009 IVANO Dal 31 marzo al 10 aprile 2009 DOVE ANDREMO A FINIRE? Dal 14 aprile al 19 aprile 2009 ROMA, LA CAPITALE 30 settembre - 26 ottobre HAIRSPRAY… GRASSO È BELLO 28 ottobre - 16 novembre GRAN VARIETÀ BRACHETTI 18 novembre - 23 novembre PAOLO CONTE IN CONCERTO 25 novembre - 04 gennaio POVERI MA BELLI 08 gennaio - 11 gennaio OMAGGIO A FRED ASTAIRE E GINGER ROGERS 13 gennaio - 01 febbraio SENZA SWING 03 febbraio - 08 marzo LE PAROLE CHE NON VI HO DETTO 10 marzo - 15 marzo RENZO ARBORE IN CONCERTO 17 marzo - 05 aprile FACCIAMO L'AMORE 07 aprile - 10 aprile VINICIO CAPOSSELA IN CONCERTO 14 aprile - 10 maggio CENERENTOLA 14 maggio - 30 giugno GIGI PROIETTI 4 e 5 ottobre (9 al 20 novembre) IL PIFFERAIO DI HAMELIN 12 e 13 ottobre (dal 14 al 21 dicembre) LA BELLA ADDORMENTATA 18 e 19 ottobre 2008 (dal 2 al 15 gennaio 2009) CON GLI STIVALI, UN GATTO… 25 e 26 ottobre IATTATTIRO LIVE concerto rock per bambini dal 30 ottobre al 2 novembre PIERINO E IL LUPO 8 novembre 2008 MIAOOO! La fiaba del micio Lillo dal 21 al 24 novembre 2008 MONDO ROTONDO dal 25 al 27 novembre IDEA E LA STORIA CHE CORRE VELOCE 28 e 29 novembre 2008 LA BELLA ADDORMENTATA dal 30 novembre al 8 dicembre 2008 SCOPE, STREGONI E MAGICHE POZIONI 9 e 10 dicembre 2008 TUTTI DICON… BUON NATALE 11 e 12 dicembre CARTOLINE DI NATALE la versione integrale del cartellone 2008/2009 è presente sul sito www.ilteatroverde.it La Rigenerazione ] a cura di Francesca Colaiocco [ Gianrico Tedeschi protagonista al Teatro Parioli Torna in scena al Teatro Parioli di Roma, dal 28 ottobre al 16 novembre, un grande interprete di cinema e teatro, Gianrico Tedeschi, alle prese con il ruolo di Giovanni Chierici, protagonista dell’ultimo lavoro di Italo Svevo La Rigenerazione. Brillante commedia in tre atti, quest’opera realizzata appositamente per il teatro racconta il desiderio dell’ultrasettantenne Giovanni di sottoporsi a un intervento chirurgico per ringiovanire. In questo caso, però la ricerca della giovinezza non coincide con una “non accettazione” della vecchiaia ma piuttosto con la ricerca di una libertà soffocata dal rigore del matrimonio e da quelle regole moraliste e borghesi che non gli permettono di essere se stesso. Personaggio dotato di grande capacità introspettiva e perfetto ritratto dell’“uomo in crisi”, Giovanni non abbandonerà la consapevolezza del proprio ruolo di pater familias, riuscendo anzi a recuperare la moralità e il senso di responsabilità. 50 eur torrino news Il testo de La Rigenerazione è stato adattato da Nicola Fano, mentre la regia dello spettacolo è curata da Antonio Calenda, che ha “confessato” di essere affascinato dalla modernità del pensiero di Svevo e dal suo delicato umorismo. La scenografia, allestita da Pier Paolo Bisleri, riproduce un interno dal gusto borghese che sconfina con la “realtà” del sogno, mentre i costumi sono realizzati da Stefano Nicolao. Le luci sono curate da Nino Napoletano e le musiche da Germano Mazzocchetti. Accanto al protagonista Gianrico Tedeschi, ricordiamo anche Lidia Kozlovich, nel ruolo della moglie di Giovanni, Sveva Tedeschi, che interpreta la figlia, Carlo Ferreri, nipote di Giovanni, Fulvio Falzarano (Enrico Biggioni), Francesco Benedetto (il Dottor Raulli), Gianfranco Candia (il Signor Boncini), Zita Fusco (la cameriera Rita) e Ivan Lucarelli (lo chauffeur Fortunato). Lo spettacolo, che ha debuttato lo scorso 26 febbraio al Teatro Franco Parenti di Milano, è stato realizzato in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e la Cooperativa Artisti Associati. Orari: dal martedì al sabato ore 21.30, domenica ore 18.00 Biglietti: platea € 26 (dal martedì al venerdì) e € 27,50 (sabato e domenica) - balconata € 22 (dal martedì al venerdì) e € 23,50 (sabato e domenica). Grafica: Romalive Oxicell ESTETICA AURIGA NUOVE OFFERTE PER UN PROGRAMMA DI BELLEZZA PERSONALIZZATA 6 MASSAGGI 1 PEELING CORPO 1 PEDICURE 1 PIEGA 1 DEPILAZIONE 1 PEDICURE 1 MANICURE 1 PIEGA € 220,00 € 148,00 € 52,00 € 38,00 10 MASSAGGI PERSONALIZZATI € 250,00 2 PRESSO OMAGGIO € 190,00 4 MASSAGGI PERSONALIZZATI 2 FANGOTERAPIA 3 BENDAGGI DEPILAZIONE MANICURE € 288,00 PIEGA € 190,00 10 MASSAGGI LINFODRENAGGIO 6 MASSAGGI 3 FANGOTERAPIA 4 PRESSO 1 BENDAGGIO OMAGGIO € 350,00 € 260,00 (CON SALE E FISOSAUNA) € 400,00 € 300,00 10 MASSAGGI DECONTRATTURANTI € 350,00 € 250,00 3 MASSAGGI BENESSERE € 75,00 € 50,00 TRATTAMENTI TERMALI 10 SEDUTE 3 BENDAGGI OMAGGIO € 450,00 € 310,00 2 PEELING CORPO 3 MASSAGGI € 140,00 € 110,00 € 100,00 € 75,00 PROGRAMMA DIMAGRANTE ANTICELLULITE (DRENANTE - RASSODANTE) CENTRO AUTORIZZATO OXILINE, LA RISPOSTA PROFESSIONALE PER IL BENESSERE, IN LINEA 10 SEDUTE 2 OXI OMAGGIO Oxchek Diagnosi ANTOPOMETRIA PLICOMETRIA IMPEDENZIOMETRIA COMPOSIZIONE CORPOREA TRATTAMENTI PERSONALIZZATI CONSIGLI ALIMENTARI 10 TRATTAMENTI ADIPE € 400,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 290,00 10 TRATTAMENTI DRENANTI CELLULITE € 400,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 290,00 12 TRATTAMENTI SENO CORPO GLUTEI 2 OXI OMAGGIO € 450,00 € 360,00 € 550,00 € 390,00 SALONE BIO-NATURALE STRUMENTI STERILIZZATI IN AUTOCLAVE PARRUCCHIERE TRATTAMENTI VISO € 260,00 € 380,00 € 285,00 2 PRESSO OMAGGIO Oxifat € 550,00 € 390,00 8 TRATTAMENTI ANTI-AGE 4 TRATTAMENTI CONTORNO OCCHI 10 THALASSOTERAPIA 10 SEDUTE ELETTRODEPILAZIONE (10 MIN. L’UNA) 12 SEDUTE 2 OXI OMAGGIO 6 TRATTAMENTI ACIDO GLICOLICO 3 TRATTAMENTI IDRATANTI € 220,00 8 TRATTAMENTI TONIFICAZIONE IDRATAZIONE € 240,00 TRATTAMENTO EFFETTO LIFTING (PER UN’OCCASIONE IMPORTANTE) € 20,00 METODO MAX PIERRE LAPSICOSOMATICA AL SERVIZIO DEL BENESSERE E PER CURARE INESTETISMI VISO E CORPO 10 MASSAGGI MAX PIERRE (RIFLESSO PLANTARE € 350,00 2 PRESSO OMAGGIO € 280,00 10 MASSAGGI PLANTORIFLESSOGENO (CARTOCCI) € 350,00 2 PRESSO OMAGGIO € 280,00 10 TRATTAMENTI TENSORIFLESSOGENI 2 PRESSO OMAGGIO € 350,00 € 280,00 ECS TECNA SCOPRI IL BENESSERE DLL NATURA PER NUTRIRE E COLORARE I TUOI CAPELLI PRODOTTI SENZA AMMONIACA 2 PIEGA COLORE MANICURE € 58,00 € 40,00 PIEGA TAGLIO COLORE MANICURE PEDICURE € 66,00 € 48,00 4 PIEGHE TAGLIO COLORE MANICURE € 86,50 € 67,00 PIEGA TAGLIO PERMANENTE MANICURE PEDICURE € 72,00 € 52,00 MECHES COLORE TAGLIO PIEGA € 95,00 € 79,00 MECHES PIEGA TAGLIO MANICURE PEDICURE € 90,00 € 69,00 4 RICOSTRUZIONI ENZIMATICHE PER CAPELLI SFIBRATI E € 74,00 DISIDRATATI E 4 PIEGHE € 64,00 N.B.: SI POSSONO EFFETTUARE IN PIU’ SEDUTE E FARE SOSTITUZIONI EQUIVALENTI (AD ES.: VISO, PIEGA, ECC...) Visita ai nuovi laboratori per la ricerca dell’IFO ] a cura di Sergio Di Mambro e Stefano Ursi [ Dott. Blandino, il laboratorio è diviso per settori di ricerca: quali sono quelli principali e già attivi? Il laboratorio è diviso in varie aree, quelle più vicine al settore clinico che stanno prendendo più consistenza sono sicuramente l’area della stratificazione molecolare, in cui verranno condotte analisi di grande importanza sulla cromatina, quella della chemioprevenzione molecolare, che studia i metodi di interruzione del processo di formazione neoplastica; come è noto questo processo può durare anche vent’anni e quindi bloccarlo è fondamentale prima dell’arrivo alla neoplasia conclamata. La tecnologia qui applicata è all’avanguardia? Qui siamo molto all’avanguardia, partendo dalle strumentazioni già presenti nell’Istituto e arrivando a quelle acquistate da poco, che ci rendono quasi unici in Italia. Dott. ssa Benassi, voi di cosa vi occupate? Noi ci occupiamo di progetti di chemioprevenzione, cioè cerchiamo di studiare in vitro mediante esperimenti di chirurgia cellulare in che modo la somministrazione di cellule particolari può rallentare la crescita neoplastica. In questo momento siamo su due molecole: la metformina, che è convenzionalmente somministrata ai pazienti diabetici, e la Vitamina D, che è un ormone naturalmente prodotto dal corpo umano, che può essere supplementato dall’alimentazione. Andando nel pratico, dalle colture cellulari noi estraiamo le macromolecole principali, le “marchiamo” con sonde fluorescenti e le applichiamo sul vetrino “chip”: al termine si estrae l’RNA messaggero che porta le informazioni alle proteine. Il vetrino, ora “ibridato”, viene poi caricato sulla strumentazione e fornisce degli spot colorati che segnalano l’attività intracellulare. Il Dott. Blandino la Dott.ssa Benassi la Dott.ssa Fontemaggi GRUPPI DI LAVORO 54 Dott. Dott. Dott. Dott. ssa D’Agostino (coordinatrice) ssa Biagioni ssa Fausti Bertini Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. ssa Benassi ssa Marani ssa Fontemaggi (coordinatrice) ssa Donzelli ssa Dell’Orso ssa Ganci ssa Santoro Pelosi ssa Flauke-German Galanti D’Angelo eur torrino news Dott. ssa Fontemaggi, ci troviamo nella parte oncogenomica; può approfondire di cosa vi occupate? Qui si usano le tecnologie di ultimissima generazione per analizzare l’espressione di geni e MICRO-RNA all’interno di una cellula tumorale. Quindi possiamo dire che i pazienti possono avere in tempo reale una diagnosi? Io parlerei più di una caratterizzazione dei geni più o meno espressi all’interno delle loro cellule tumorali, al fine di capire quale metodo curativo adottare. Nel futuro ogni paziente avrà i risultati di queste analisi nella sua cartella clinica. la Prof.ssa Paola Muti Grafica: Romalive Municipio XII informa ] a cura di Augusto Culasso [ La città militare C’e una importante realtà che milioni di italiani conoscono bene, per averla vissuta come militari di truppa nel servizio di leva obbligatorio prima della riforma che ha istituito “l’esercito professionista”, costituito da volontari in ferma breve o prefissata, spina dorsale di un nuovo sistema di difesa. È la Cecchignola, vera e propria città militare costituita da comandi, scuole, presidi, centri di addestramento, caserme, ospedale, residenze, ed un imponente sistema direzionale militare che con la dismissione degli immobili ex caserme dal centro storico, sta accogliendo funzioni nuove per un esercito più moderno ed efficace. Questa riorganizzazione funzionale della Cecchignola con la presenza della NATO e di numerosi enti della Difesa, ci impone alcune riflessioni sulla necessità di favorire un fattivo rapporto tra il mondo civile e quello militare, tra le primarie esigenze dell’esercito, e quelle dei residenti dei quartieri limitrofi rappresentati dal Municipio che vorrebbero fossero sciolti quei tabù che a tutt’oggi non hanno favorito un pur minimo rapporto di collaborazione tra il Municipio e le Autorità Militari operanti alla Cecchignola. Mai un incontro, mai un’iniziativa, mai un segnale seppure flebile di “aggancio“ che a mio parere dovrebbe partire per ovvie ragioni dalla Presidenza del Municipio per poi coinvolgere la cittadinanza, soprattutto i giovani, al fine di favorire l’avvicinamento dei cittadini tutti al Nostro Esercito e alla sua straordinaria importanza come strumento di difesa e di promozione di quei valori sanciti solennemente dalla nostra Carta Costituzionale. Penso che sia necessario sfatare questo tabù e tentare di avviare un rapporto di propositiva collaborazione che affronti tutte le problematiche e metta in risalto le enormi potenzialità offerte dalla presenza di una Centralità Nazionale così autorevole e importante come la Città Militare. Penso alle questioni di natura urbanistica legate ai pesi insediativi derivanti dai carichi di nuove funzioni che stanno nascendo all’interno della Cecchignola e che comporteranno flussi di personale militare e civile che opereranno in loco con relative domande di mobilità. Penso alle esigenze con- nesse al tema della residenzialità degli operatori militari, in rapporto alla attuale insufficiente offerta alloggiativa. Penso al problema più volte emerso riguardo alla chiusura della città militare al transito delle auto civili e alla possibilità di favorire una possibile soluzione nell’interesse di tutti. Penso all’impiantistica sportiva presente ed ad eventuali possibilità di stipulare convenzioni con il Municipio ed a tante altre questioni più volte emerse, che dovrebbero indurci tutti a superare i nostri ingiustificati imbarazzi. sore alla Mobilità del Comune di Roma Marchi, ad una attenta pausa di riflessione sulla opportunità o meno di realizzare l’opera andata in gara. Il progetto prevedeva sostanzialmente due collegamenti radiali: l’EUR-TOR DE’ CENCI, il METRO LAURENTINATRIGORIA e un collegamento tangenziale: STAZIONE ROMA LIDO-TOR DI VALLE-CENTRALITA’ CASTELLACCIO, che avrebbero dovuto, con l’ausilio di un adeguato sistema di parcheggi di scambio, indurre gli automobilisti a lasciare l’auto e salire sul vettore pubblico, contribuendo così a drenare i flussi di traffico in entrata nella città. Che cosa sta succedendo negli uffici Comunali, che entro la fine del mese dovrebbero prendere una decisione definitiva? Tutto top-secret! Circolano però “voci di corridoio” confermate da alcune esternazioni personali di consiglieri Comunali e Municipali di area governativa, che farebbero supporre che si stia prendendo in considerazione l’opportunità di eliminare il collegamento EUR-TOR DE’ CENCI, osteggiato fortemente dai residenti dell’EUR che lo hanno sempre considerato inutile e dannoso e sostenuto senza entusiasmo dai cittadini del quadrante Spinaceto-Tor de’ Cenci. Tale tratta soppressa, verrebbe sostituita da una serie di adeguati collegamenti a mezzo di autobus-navetta, al fine di collegare il sistema urbano dei quartieri TOR DE CENCI-SPINACETO e la Linea Ferroviaria ROMA-LIDO, che acquisirebbe un suo punto di forza con la imminente realizzazione della stazione di MEZZOCAMINO sulla tratta ROMA-LIDO dotata di un grande parcheggio di scambio multipiano. La conseguenza logica di questa scelta politica sarebbe lo stanziamento di notevoli risorse, derivanti dal risparmio sulla tratta cassata, che verrebbero interamente dirottate sulla tratta METRO LAURENTINA-TRIGORIA che potrebbe così realizzarsi “a regola d’arte“ sino al capolinea di TRIGORIA. Verrebbe così scongiurato, sempre secondo le voci, il ri- schio ipotizzato dal progetto iniziale che vedeva l’opera realizzarsi, per problemi economici, in due fasi: la prima fino al parcheggio di scambio di via Castel di Leva e la seconda da realizzarsi solo successivamente fino a Trigoria. Personalmente ritengo che questo progetto ipotizzato intorno agli anni ‘80, fosse coerentemente più sostenibile allora rispetto ad oggi, per tre ragioni fondamentali: 1) il quartiere Spinaceto era in quegli anni una microcittà satellite di Roma, lontana dalle centralità e dai servizi, bisognosa di un collegamento diretto con la lontana EUR (oggi non è più così a seguito dell’imponente inurbamento che ha avvicinato ed avvicinerà sempre più l’ex satellite alla centralità metropolitana dell’EUR-CASTELLACCIO e alle centralità locali LAURENTINA, TRIGORIA, MOSTACCIANO, integrandolo con il restante e nuovo tessuto cittadino); 2) il condizionamento di una visione “EUR-centrica” dell’allora Circoscrizione, secondo la quale c’era l’assoluta necessità di sviluppare il sistema della mobilità in senso radiocentrico in direzione EUR (tutti i mezzi pubblici dovevano passare per l’EUR). Mentre oggi non avrebbe più molto senso portare il pendolarismo dentro la Centralità Congressuale del nuovo EUR, che dovrà prediligere l’accoglienza di uomini d’affari provenienti da tutte le parti del mondo in sostituzione del ceto impiegatizio dello Stato e del Parastato ormai in declino; 3) fatto non meno importante, lo stato di assoluta indecenza in cui versava la linea ROMA-LIDO abbandonata a se stessa, al degrado e alla sporcizia. Oggi, dopo anni di “cura del ferro“ si sta concludendo la fase di riqualificazione e di valorizzazione della tratta ROMA-LIDO che, sia per la frequenza dei convogli (10 minuti circa tra una corsa e l’altra), sia per l’ammodernamento delle stazioni, comprese le nuove di prossima realizzazione, sta vivendo una vera riscoperta da parte dei cittadini che ne apprezzano le notevoli potenzialità. Questa linea dotata di vetture moderne è oggi capace di trasportare in pochi minuti migliaia di cittadini l’ora fino all’EUR (stazione MAGLIANA) o a PIRAMIDE, o in altri luoghi vicini alle stazioni intermedie. Ritengo di fondamentale importanza la rapida realizzazione della nuova Filobus sì o no? Da oltre dieci anni si dibatte sulla opportunità o meno di realizzare un sistema di mobilità pubblica, capace di avvicinare le località più periferiche al centro della città. È ovvio che se avessimo adeguati fondi disponibili (20 volte i costi del filobus/chilometro rispetto alla metro/chilometro), realizzeremmo (archeologia permettendo!), un adeguato sistema di collegamento metropolitano finalizzato a colmare il deficit infrastrutturale che ci penalizza rispetto alle altre capitali Europee. Così anche nel nostro Municipio è maturata la scelta sul sistema della mobilità via filobus in sede dedicata, per ovvie ragioni economiche, senza però escludere, in futuro, la realizzazione di una serie di collegamenti via Metro già previsti dal Piano Regolatore vigente. Con questa logica, dopo un lungo processo partecipativo fatto di “stop & go” imposti dalle osservazioni dei Comitati dei cittadini, dalle Associazioni territoriali e dai Partiti locali, si era giunti dopo estenuanti trattative alla stesura del progetto definitivo mandato successivamente in gara per la realizzazione dell’intera opera. Con la caduta del governo romano del Centrosinistra e l’avvento del governo attuale, si sono riaccesi i riflettori su questa travagliata opera (della quale francamente anche nel Centrosinistra nessuno si è mai veramente innammorato!), tanto da indurre il ”solerte” Asses- 56 eur torrino news stazione di MEZZOCAMINO-TEVERE SUD dove sta sorgendo il nuovo quartiere di Mezzocamino con i suoi 10.000 abitanti nonché la realizzazione della nuova fermata del TORRINO. Ritengo altresì di fondamentale importanza sia un’opera di informazione pubblica più innovativa e più efficace con elementi di promozione mediatica finalizzata a promuovere la “cultura del binario” collegata a una fortissima valorizzazione della centralità strategica offerta della stazione dell’EUR-MAGLIANA, che verrà colle- gata alla tratta FM1 FIUMICINO-FARA SABINA attraverso un progetto innovativo di trasporto pubblico economico ed efficace come la funivia che sovrasterà il TEVERE e produrrà un effetto panoramico spettacolare. Per terminare, ritengo che ogni buon amministratore faccia bene prima di spendere del denaro pubblico a sincerarsi sulla validità o meno dell’opera da realizzare a condizione che valuti bene due importanti elementi. Il primo è rappresentato dall’ l’importanza del fattore “tempo“, parametro fondamentale spesso trascurato dall’agire politico rispetto alle scelte pubbliche, mentre il secondo è di tenersi lontani dai “condizionamenti politici dell’ultima ora” che tendono sempre a modificare ad ogni cambio di amministrazione le scelte già prese con la solita snervante politica dei veti. La stagione dell’ecologismo dei no credo sia finalmente terminata. Occorrono scelte coraggiose proiettate verso l’innovazione e lo sviluppo del nostro Municipio. riempite ad arte insieme alle bevute dirette alle cannelle che non venivano conteggiate. Il riempimento seguiva un rituale ben preciso: l’attesa ordinata alla prima cannella libera e lo sciacquo della bottiglia rigorosamente della misura di un litro ciascuna. Poi, dopo aver riempito ordinatamente con le casse i cofani delle utilitarie rigorosamente spartane, dotate di tutto il necessario per gli imprevisti: spaghi, fili di ferro, tappi, buste, pinze, cacciavite e chiave inglese con l’immancabile ombrello di risulta, si passava alla fase due, si passava alla fase della mangiata alla frasca, ossia nella la possibilità di sedersi al fresco delle alberate prospicienti la fonte su delle panche vecchie e tavolacci costruiti alla bell’e meglio con palanche rimediate. Il “bujaccaro“ così veniva apostrofato il gestore, serviva vino, cacio, porchetta e prosciutto con “sfrizzoli“ di vario tipo come carciofini, pezzi di coppa, coppiette e sott’oli forniti insieme al pane casereccio “affettato grosso“. Partivano risate, canzoni e barzellette, alternate da chitarrate con stornelli tra cui non mancavano mai: “fatece largo che passamo noi, sti giovanotti de’ sta Roma bella se…” oppure “Pietruccio er ragazzino der Tufello, voleva da sapè dovera nato, la madre je rispose er pi…” oppure ancora “Daje de tacco, daje de punta, quant’è bona la sora Assunta tira la corda, tirala sega e bonasera e bonasera“. Noi ragazzini sfrenati e liberi, giocavamo spensierati a “tre tre giù giù”, a “uno monte’a luna”, ad “acchiapparella”, “batti” o a “scalinella” con le figurine dei calciatori. Da anni invano combatto con interrogazioni, petizioni, lettere ed altro, al fine di far riaprire quelle fonti storiche chiuse con la seguente motivazione: i parametri del residuo fisso imposti dalla recente normativa comunitaria, non consentono la commercializzazione di acque che presentano determinate caratteristiche del “residuo fisso” (presenza di valori specifici dei sali minerali), mentre consentirebbero la potabilizzazione ossia la possibilità di berla senza problemi come si beve l’acqua dal rubinetto di casa. Il motivo per cui non si ripristina la potabilizzazione? Non riesco ancora a capirlo! giustificare ricarichi così rilevanti ed ingiustificati per un bene primario come il pane. Non pretendo che in tempi in cui è in voga il pensiero liberista con tutti i suoi “addentellati” si torni a parlare di prezzi amministrati per un bene che nessuno pretenda sia garantito dalla Stato. Per carità, me ne guarderei bene! Però quando è troppo, è veramente troppo! E credo che ci siano tutte le buone ragioni per gridare allo scandalo ed invocare seri provvedimenti riformatori che pongano rimedio a queste vere e proprie speculazioni. Come? Vediamolo insieme. La prima cosa che dobbiamo sapere è che l’attività dei fornai è per una vecchia ed anacronistica legge tuttora vigente “contingentata”, ossia non si può aprire un’attività di fornaio così come avviene per le farmacie o per l’attività di tassista se non si creano le condizioni, che sono: la crescita demografica della popolazione e di conseguenza l’emanazione da parte dell’Amministrazione Comunale di un provvedimento autorizzativo per nuove attività di panificazione. Pertanto, anche nel nostro Municipio, se un ragazzo volesse “aprire bottega” pur avendone i requisiti, non potrà farlo se non a determinate condizioni, con buona pace dei panificatori che si trovano di fatto in una vera e propria condizione di rendita con posizione dominante, liberi dal non avere attorno il pericolo rappresentato da quella sana concorrenza che dovrebbe essere lo strumento di garanzia affinché si affermino le sane regole del mercato, non monopolizzato dai soliti noti. E come sanno tutti, senza concorrenza il prezzo lievita proprio come il pane, senza nessuna pietà. Come porre rimedio a tutto questo? Innanzitutto proseguendo con la sana politica delle lenzuolate per una vera rivoluzione liberale più volte annunciata e mai realizzata da nessun governo per le note difficoltà di attuazione che liberi la Società ed il Mercato da ogni cartello, dalle rendite da posizione dominante e dai conseguenti monopoli che penalizzano il cittadino. Ciò appare abbastanza arduo in un Parlamento pieno di lobbisti poco inclini a combattere i cartelli, i monopoli e le innumerevoli rendite da posizione dominante, veri abusi di potere ai danni dei consumatori. Lo sapete che le donne Italiane stanno ritornando alle antiche abitudini di farsi il pane in casa per risparmiare? Lo sapevate che i rivenditori di elettrodomestici stanno proponendo con successo piccoli e pratici elettrodomestici, che producono con un quantitativo di farina e di ingredienti direttamente il pane? Povere fonti Un tempo il territorio lungo la via Laurentina era rinomato per la presenza di importanti fonti di acqua minerale, che offrivano sali minerali medicamentosi per le tante patologie legate alla diuresi e alle malattie del fegato e dell’apparato urinario. Ricordo che da bambino mi recavo spesso con mio zio affetto da gotta il quale benediceva gli effetti curativi di quell’acqua “santa“. Medicina naturale capace di fargli sopportare meglio i dolori procurati dagli gli acidi urici (così diceva!), che gli causavano dolori alle estremità delle dita dei piedi, impedendogli persino di camminare. Così ci recavamo alla Fonte Laurentina in prossimità dell’omonimo quartiere ex Tor Pagnotta, per riempire a mano dalle “cannelle“ le bottiglie con l’acqua “ferrosa“ o alla fonte San Paolo in via Casale San Sisto all’Acquacetosa, per l’acqua diuretica quando mio zio diceva “Agu’ (il mio nome è Augusto), adesso se curamo li reni“. Era un pullulare di gente con risate, chiacchiere e giochi d’acqua in un clima allegro e spensierato in cui gli adulti affetti da malanni vari, si raccontavano le loro esperienze e si davano consigli sul come tirare avanti. Noi ragazzini giocavamo alla guerra tirandoci ”litrate“ di acqua addosso fino a inzupparci i vestiti. Che spasso erano quei luoghi così suggestivi, così veri e così naturali, in cui spesso al rito del riempimento delle bottiglie, puntualmente ordinate nelle cassette, seguiva il passaggio alla conta, dove si spuntavano dei piccoli sconti per le bottiglie fuori cassa che venivano Il pane un bene di lusso Non capita spesso che la politica inizi ad affrontare un tema così attuale come quello del costo del pane in rapporto a quello della farina. Ma perché il pane costa così tanto? Ma quanto guadagnano i fornai? Sono domande ricorrenti che i cittadini consumatori si pongono e che la politica seria deve leggere ed interpretare per dare delle risposte attraverso adeguati e tempestivi provvedimenti di cui non si vede traccia. Mai il rapporto tra il costo del pane e quello della farina raggiunto livelli di guardia (1:10, significa che la farina costa uno ed il pane al dettaglio costa dieci). Pur riconoscendo che si tratta di un mestiere duro con orari faticosi e turni pesanti non si possono mai 58 eur torrino news Grafica: Romalive Ritorno tra i banchi Buffetti di Via della Grande Muraglia 110/112: tutto per la scuola e per l’ufficio Ci siamo! Si torna a scuola, ma anche al lavoro. Per non arrivare impreparati niente di meglio che fare un salto da Buffetti in via della Grande Muraglia 110/112. Oltre agli accessori, agli articoli da cancelleria per la scuola e per l’ufficio, troverete un vasto assortimento di agende, diari, astucci, colori, blocchi, quaderni e tutto ciò che occorre per affrontare un nuovo anno scolastico nel migliore dei modi. Tra le marche potrete trovare Smemoranda, la Collezione Slurp! per i più giovani e le celebri Moleskine e agende Quo Vadis per i più grandi. In più per il vostro ufficio tanti articoli indispensabili per tenere tutto sotto controllo: raccoglitori, cartelline, archivi, cassettiere, schedari e tanto altro. Per non parlare delle stampanti, utili sia a scuola che in ufficio. Da Buffetti cartucce e toner per tutte le esigenze. E se tenete all’ambiente e volete fare qualcosa per aiutarlo, potrete portare le vostre cartucce e toner usati direttamente in negozio. Qui verranno ritirati per essere smaltiti nel modo più opportuno. Inoltre avete bisogno di assistenza per il vostro telefonino e siete clienti TIM? Nessun problema, Buffetti è anche CentroTIM e rivenditore di ricariche Wind, Vodafone e 3. Da Buffetti potrai trovare altri servizi come fax, fotocopie bianco/nero e a colori, rilegature, plastificazioni e stampa da file. Vi aspettiamo! Indirizzo: Via della Grande Muraglia, 110/112 Telefono: 06.5220.78.04 Fax: 06.5220.97.56 Orari di apertura: Lunedì- Venerdì mattina 9,00 - 13,30 pomeriggio 15,30- 19,30 Sabato mattina 9,00 - 13,00 pomeriggio 16,00- 19,30 Carte di Credito: Bancomat, Circuito Visa - Mastercard, Carta Sì, Diners. E- mail: [email protected] Sito: www.buffetti.it dove potrete consultare il catalogo on line. Moda Storia dell’uomo che inventò il rosso: Valentino Viaggio in più tappe nel mondo di uno dei più grandi stilisti italiani, che ha fatto dello stile un suo punto di forza. I Parte Scrivere a proposito della meravigliosa vita di Valentino non è un’impresa facile, sia perché 45 anni spesi a favore del bello e del lusso hanno bisogno del giusto spazio e del legittimo rispetto, e sia perché la passione che ha sempre dimorato nel cuore di questo grande sarto, esige di affiorare lentamente, tra le righe di questa sua biografia. Valentino Clemente Ludovico Garavani, (classe 1933), fin da piccolo manifesta un’idea di stile e di gusto ben precisa e s’intuisce nel primo abito che crea per sua zia Rosa, proprietaria di un piccolo negozio di passamanerie a Voghera. Amava quella piccola bottega, trascorreva interi pomeriggi a giocare con le pezze di stoffa e già da allora prediligeva il rosso, un colore che più tardi sarebbe diventato il suo portafortuna, il suo segno distintivo nel mondo. Ben presto però, il negozietto familiare diventa troppo piccolo per contenere tutti i sogni di quel giovane diciassettenne che, spinto dalle sue ambizioni, sceglie di andare a Parigi per imparare la moda. Inizia il suo apprendistato, dallo stilista Jean Dessès, che lo assume per la sua velocità nello schizzare i figurini e fino al 1957 rimarrà in uno dei primi disegni di Valentino un giovane ritratto di Valentino Francia dove continuerà la sua pratica da Guy Laroche. La felice esperienza transalpina, alimenta in lui la fiducia nelle proprie capacità e nel suo estro creativo, oltre al desiderio di ritornare in Italia, per realizzare un altro sogno: aprire un suo atelier. Lo fa a Roma, in Via Condotti, in pieno centro storico, dove vive la nobiltà romana e l’alta borghesia che, però sembrano accogliere con poco entusiasmo i suoi abiti. Sono gli anni in cui conosce Giancarlo Giammetti, un giovane studente di architettura che diventerà il suo manager, il suo amministratore ed anche il suo compagno di vita. Forse sarà proprio la vicinanza di questo giovane a far sì che Valentino sfili, nel 1962 a Firenze, a Palazzo Pitti. Termina lui la passerella ed è il trionfo, è travolto da un tripudio di applausi. “Mia madre disse: Li senti? Ti acclamano, ce l’hai fatta, hai vinto”. Dopo un’ora mi avevano comprato l’intera collezione ed ero pieno di ordini.” Così avrebbe rivelato in seguito, il grande sarto. Da quel momento i suoi successi si susseguono puntuali, stagione dopo stagione. Nel 1968, la rivista «Woman Wear Daily», scrive: “Gli americani impazziscono per questo italiano diventato re della moda in poco tempo”, dopo una luminosa sfilata tutta bianca, con mantelli ed abiti appena drappeggiati. Il suo impulso creativo, sempre al servizio della donna elegante e raffinata, conquista soprattutto il jet set. Farah Diba lascia il suo impero indossando un Valentino. Liz Taylor incanta Richard Burton vestendo Valentino. Per non parlare di un’icona di stile come Jackie Kennedy, la quale sposa Aristotele Onassis in un suo abito di pizzo avorio, che per anni le donne copieranno”. Addio Mila Schön, la signora dei “contrasti pacati” Lutto nel mondo della moda, muore a Milano la stilista Mila Schön. MILANO - Mancavano solo quindici giorni e poi avrebbe partecipato alle celebrazioni dei suoi 50 anni alla carriera, con una mostra a Milano al Palazzo Reale, ma non sarà così per Mila Schön, che si è spenta giovedì notte all’età di 92 anni. La sarta, all’anagrafe Maria Carmen Nutrizio, era nata nel 1916 a Traù, in una piccola isola della Dalmazia, si era poi trasferita a Milano nell’immediato dopoguerra, dopo aver sposato un commerciante di preziosi, Aurelio Schön. Un “gioco di contrasti placati” è il tratto distin- 62 eur torrino news tivo delle sue creazioni. Questo insieme di forma e sostanza, così caratteristico del design di oggetti e del costume degli anni ’50, trova il suo vertice nel fermento di attività artigianali e imprenditoriali sviluppatesi in una distinta città italiana: Milano. Sono anni notevoli quelli in cui Mila Schön inizia la sua attività, proprio in questa culla del boom italiano, nel 1958. Lo slancio produttivo, unito alla connaturata sobrietà della società milanese, sono i presupposti che determinano in Mila, la nascita di uno stile elegante, 50 anni di carriera Mila Schön nell’ultima edizione di Alta Roma ] a cura di Simonetta Mulas [ Neiman Marcus, dove riceve l’Oscar del colore. Sempre in America, al Metropolitan di New York nel 1998-99, uno dei suoi abiti è inserito nella mostra Cubism and fashion, per via di quel carattere futuristico e quasi spaziale. Nel corso della sua attività, è forte in lei il desiderio di creare un accostamento tra ricerca artistica e progettazione: i cerchi concentrici e colorati, le onde, gli intarsi s’ispirano alle opere di artisti moderni come Mondrian, Calder, Klimt, in un presente sempre proteso verso il futuro. “Io noto solo il brutto delle cose, eliminandolo rimane il bello”, amava dire. Mila ha saputo creaun ritratto di una giovane Mila Schön re una nuova dimensione di bellezza femminile, fatta di discrezione, di forme tranquille e lineari da un lato, ma avvolgenti dall’altro. Una moda sensibile quindi, un giusto equilibrio di dolcezza e rigore dedicata a quelle donne che come Mila, sono forti protagoniste del loro tempo. A proseguire il lavoro di Mila, vi è un team stilistico guidato dalla ventottenne Bianca Gervasio, che avrà il compito di ricreare in una versione contemporanea, alcuni punti cardine dell’identità Mila Schön. Nel segno di una continuità voluta, ecco una giovane italiana per una grande italiana. un’altra immagine dei 50 anni di Mila Schön che rifiuta lo sfarzo esibito dell’alta società romana e non vagheggia alla frivolezza della società parigina. Una moda elegante, quella di Mila, tutta caratterizzata da linee semplici e nitide, una ricerca di pulizia, e di uno stile raffinato, fatto di cuciture celate che diventano tratto profondo della forma e del taglio di un capo. Quell’idea di rigore, di perfezione, sarà la sigla identificativa del suo lavoro, che la farà entrare nel gotha dell’Alta Moda italiana. Nel ’65 Giovanni Battista Giorgini la invita nella mitica Sala Bianca di Palazzo Pitti al debutto del pret-à-porter italiano. La sua collezione, con abiti in tutte le nuance del glicine fino al viola ha un sorprendente successo. Dopo qualche incursione nel mondo dell’Alta Moda romana accanto a Valentino, Sarli, e alle Sorelle Fontana, nel 1966 le sue creazioni arrivano negli Stati Uniti, a Houston, su invito di Fashion Week, le griffe italiane alla conquista della Grande Mela Rendez-vous importante dedicato alle collezioni primavera-estate 2009. Si tratta della Mercedes Benz Fashion Week di New York in programma dal 5 al 12 settembre. Mentre si aspettano le collezioni di Milano Moda Donna, si solleva il sipario sulla nuova edizione della settimana della moda newyorkese. Dopo la pausa estiva, l’appuntamento richiama a New York stampa e buyer da tutto il mondo per assistere alle 160 sfilate, che si distribuiranno nella settimana della Mercedes Benz Fashion Week e dedicate alla primavera-estate 2009. A sfilare, tra gli altri, DKNY, Diane Von Furstenberg, Miss Sixty, Diesel Black Gold, Z Zegna, Vera Wang, Calvin Klein, Custo Barcelona, Ralph Lauren, Donna Karan Collection, e Lacoste. Sempre più ricco, quindi, il calendario di New York, grazie alle presenze internazionali e italiane, a riprova che la città non vuole solo confermarsi come capitale dello sportwear, ma anche poter competere con piazze come Milano o Londra. Una citazione d’obbligo va fatta per il nostro Made in Italy, che collezione Diane von Furstenberg piace sempre di più all’America, tanto che nel primo semestre del 2008, ha visto aumentare le vendite del 2,7%, secondo i dati dell’Ice, l’istituto italiano del commercio con l’estero. E proprio il sottosegretario allo Sviluppo economico, Adolfo Urso ha fatto visita allo stand della calzatura italiana, insieme al direttore generale dell’Ice, Massimo Mamberti, e al direttore dell’ufficio Ice di New York, Aniello Musella. Per questa settimana della moda americana, l’azienda Italia ha infatti portato a New York, 43 imprese calzaturiere, che neppure supereuro e crisi dei consumi interni americani sono riusciti a frenare. L’ANCI, Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani, coordina la presenza di queste aziende italiane, che presentano le collezioni per l’estate 2009. Ben 24 vetrine espositive, interamente dedicate all’eccellenza e al design della produzione calzaturiera italiana, saranno sistemate a l l’ingresso principale del Bryant Park A destra: Tent, quartiere generale delle Simboli sfilate newdell’edizione yorchesi. ICE del Mercedes New York e Benz Fashion ANCI, sponsor Week, simili a coccarde ufficiali della elettorali. Fashion Week, riceveranno gli ospiti in- tervenuti con un cocktail di benvenuto e saranno presenti con un desk per coordinare e dare assistenza alle aziende italiane, che saranno inoltre pubblicizzate nel programma ufficiale dell’evento. Una grande prova d’alto artigianato che pone come sempre la scarpa italiana, tra le più apprezzate nel mondo del lusso. Ma la presenza italiana è caratterizzata anche da grandi nomi del prèt-a-porter, toccherà infatti, lunedì 8 settembre a Diesel Black Gold, linea premium del brand di Renzo Rosso, seguito da Z Zegna, per poi lasciare spazio, martedì, ad Alberta Ferretti. E sempre martedì, vedrà l’Italia protagonista in serata con un party-evento di Prada, ma l’attenzione maggiore sarà concentrata su un debutto di stagione, quello di Alessandro dell’Acqua con l’incarico di direttore creativo di Malo. Non mancheranno i colpi di scena ad animare questa edizione della fashion week newyorkese, tra cambi di direzioni creative, debutti e riconferme varie, colpiranno l’attenzione, come già hanno fatto i loghi di carattere elettorale che animano la kermesse, come per sottolineare che nemmeno la moda è immune dal voto americano. eur torrino news 63 L’uomo che ama dal 24 ottobre al cinema ] di Francesca Colaiocco [ M aria Sole Tognazzi, figlia e sorella d’arte, presenta una commedia sentimentale e drammatica che racconta l’amore dal punto di vista maschile. Protagonista del film è il giovane Pierfrancesco Favino, alias Roberto, alle prese prima con la fine dell’innamoramento e poi con un doloroso abbandono, facce di una stessa medaglia che ci fa rivestire di volta in volta il ruolo di carnefice o di vittima, nel momento in cui una storia d’amore è al capolinea. “L’uomo che ama” affronta in maniera molto diretta e immediata non solo la bellezza di un sentimento ma anche le sue fasi negative, come il coraggio di interrompere un rapporto quando il cuore smette di battere o la paura lacerante di essere abbandonati dalla persona che si ama. L’amore, insomma, ha due facce distinte e complementari. Può portare Roberto al settimo cielo quando ha la donna della propria vita accanto o togliergli ogni forza quando finisce per spezzargli il cuore. Farlo sentire l’unico al mondo e dopo un attimo sprofondarlo nel vuoto, ad esempio nell’angoscia di una telefonata non arriva. L’amore può regalare il respiro o infrangere ogni sogno. Così, la gioia e la delusione sono indagati in modo completo, per quanto sia possibile farne una descrizione in tutte le loro sfaccettature. Del resto, l’amore è in grado di trasformare e definire sia gli uomini che le donne, facendo scoprire loro quei lati del carattere che mai avrebbero immaginato di avere. L’amore di Roberto è un amore assoluto, senza mezze misure. “L’uomo che ama” offre un ritratto forse inusuale rispetto alla realtà che siamo abituati a vivere, una realtà nella quale è soprattutto la donna ad amare così intensamente da essere (forse troppo) influenzata dal rapporto senti- 66 eur torrino news mentale, nel bene e nel male. E nello scenario di Torino e del Lago d’Orta, anche le persone che ruotano attorno a Roberto si trovano ad affrontare la travolgente forza dell’amore, dalle sue donne, al fratello, ai genitori, alla dottoressa della farmacia in cui lavora. Nel cast, accanto a Pierfrancesco Favino (Roberto), Monica Bellucci (Al- ba), Kseniya Rappoport (Sara), Piera Degli Esposti (Giulia), Arnaldo Ninchi (Vittorio), Michele Alhaique (Carlo), Glen Blackhall (Yuri) e Marisa Paredes (la Dottoressa Campo). La fotografia è di Arnaldo Catinari e la colonna sonora di Carmen Consoli. La Regione informa ] a cura di Cristina Cese [ Sicurezza dei negozi – De Angelis: A settembre bando di tre milioni Il 7 settembre prossimo verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il terzo bando destinato agli esercizi commerciali per finanziare i sistemi di sicurezza anticrimine. Lo comunica l’Assessore alla piccola e media impresa, commercio e artigianato Francesco De Angelis. «Il bando – spiega l’Assessore – stanzia ben tre milioni di euro per apparati e dispositivi di sicurezza, tra cui sistemi antifurto collegati alle stazioni di polizia, sistemi di videosorveglianza interna ed esterna, apparati antitaccheggio, vetrine antisfondamento, illuminazione notturna, dispositivi di pagamento mediante POS ed altri strumenti anticrimine». Per consentire a tutti i potenziali fruitori di organizzarsi per tempo, la novità di questo bando, precisa De Angelis, «risiede nel fatto che la prenotazione on line delle domande sul sito di Svi- luppo Lazio, necessaria alla partecipazione, si aprirà 7 giorni dopo la pubblicazione. Ciò allo scopo di consentire alle imprese commerciali di prendere piena visione delle modalità di partecipazione e adesione all’avviso pubblico, di acquisire la documentazione relativa ai preventivi di spesa e di valutare l’opportunità di aderire, evitando così possibili disservizi della rete nell’inserimento on line della domanda». Il contributo regionale, la cui gestione è affidata a Sviluppo Lazio, concede ai commercianti un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese sostenute e fino a un totale di 5.000 euro per ciascuna domanda, per riqualificare, installare e potenziare sistemi ed apparati di sicurezza a difesa passiva, contro i pericoli derivanti da fenomeni di criminalità. Nella foto: On. Francesco De Angelis, Assessore alle PMI della Regione Lazio De Angelis: Nuove risorse per quattro distretti Intesa Stato-Regione. 3,5 milioni per il tessile di Sora, il distretto lapideo, l’agroindustriale pontino e il chimico-farmaceutico del Lazio meridionale Tre milioni e cinquecentomila euro in arrivo per quattro distretti industriali del Lazio. Sono le risorse che Stato e Regione hanno stanziato e che verranno utilizzate a stretto giro per alimentare un bando di contributi a favore delle aggregazioni di imprese. Lo annuncia l’Assessore alla PMI, commercio e artigianato Francesco De Angelis che, di concerto con l’Assessore al bilancio Luigi Nieri, ha promosso una delibera approvata dalla Giunta regionale per impegnare 1,7 milioni di euro a favore dei distretti. Il restante 50% della somma verrà coperto con fondi statali, come previsto dal de- creto “Progetti a favore dei distretti industriali”, promosso il 28 dicembre scorso dai Ministeri dello sviluppo economico e dell’economia e finanze. «Il sostegno ai distretti produttivi, spiega De Angelis, costituisce una scelta strategica per lo sviluppo del territorio. Per questo la Regione ha deciso di stanziare, tramite la legge regionale 36 del 2001, un fondo aggiuntivo rispetto al bando 2008 sui distretti, anche avvalendosi di apposite economie di Sviluppo Lazio». I distretti destinatari del bando di 3,5 milioni di euro, che nelle prossime settimane verrà approvato dalla Regione, sono: 1. il distretto tessile di Sora - Valle del Liri (provincia di Frosinone) 2. il distretto lapideo dei Monti Ausoni e della Tiburtina (province di Frosinone e Roma) 3. il sistema produttivo agroindustriale pontino (Provincia di Latina) 4. il sistema produttivo chimico-farmaceutico del Lazio meridionale (province di Frosinone, Latina e Roma). «Si tratta di una nuova importante opportunità di sviluppo che viene offerta a quattro importanti poli produttivi del Lazio. Le risorse stanziate da Governo e Regione, precisa l’Assessore De Angelis, andranno a finanziare progetti di rete. Non saranno quindi incentivi rivolti alle singole unità locali, ma strumenti per rafforzare la competitività del territorio produttivo nel suo complesso, rivolgendosi ad aggregazioni di imprese, nell’ottica di dare slancio e sviluppo alle filiere ed ai sistemi economici locali». De Angelis: investimenti per oltre 33 milioni di euro Chiuso il bando dei distretti industriali. 113 progetti per nautica e carta Chiuso il V bando della Legge regionale 36/01 sui distretti industriali e sistemi produttivi locali, rivolto ai distretti della nautica e del cartario, per i quali la Regione ha stanziato complessivamente 7,9 milioni di euro (4,9 per la nautica e 3 per il cartario). Le domande regolarmente pervenute a Sviluppo Lazio, che gestisce le istruttorie per conto della Regione, sono state 113, di cui 71 per il distretto regionale della nautica e 42 per il sistema produttivo cartario della provincia di Frosinone. «Si tratta – ha commentato l’Assessore alla PMI – commercio e artigianato Francesco De Angelis, di un ottimo risultato. A fronte delle risorse regionali stanziate, quasi 8 milioni di euro, le imprese hanno presentato progetti che sviluppano inve- 70 eur torrino news stimenti per oltre 33 milioni di euro. In pratica ogni euro di danaro pubblico ne genera almeno altri tre di investimento da parte dei privati». Le imprese del sistema produttivo della Nautica hanno presentato progetti per 19.895.000 euro. I progetti riguardanti il Sistema produttivo locale della Carta ammontano invece a 13.402.000 euro. «La risposta del territorio quindi è stata più che positiva. Le risorse stanziate dalla Regione – ha aggiunto De Angelis – sosterranno i progetti comuni a più imprese, gli investimenti in ricerca e sviluppo, e verranno finanziati anche i cosiddetti progetti di sistema, iniziative miste pubblico-private finalizzate a sviluppare programmi economici ed occupazionali a medio-lungo termine». Caccia – Valentini: siglato l’accordo di interscambio “Siglato l’accordo di interscambio dei cacciatori con Umbria e Marche”. Lo rende noto Daniela Valentini, assessore all’Agricoltura della Regione Lazio. “L’accordo con la regione Umbria e Marche – spiega l’assessore - è finalizzato ad una equilibrata distribuzione dei cacciatori e guarda al principio di reciprocità con le altre regioni. Ritengo sia molto importante – continua la Valentini – lavorare con le regioni limitrofe per fare in modo che i calendari venatori siano simili e che l’attività della caccia sia uniformemente distribuita sui territori. Proprio per questo motivo – sottolinea l’assessore - stiamo anche lavorando per raggiungere un accordo di interscambio con la regione Toscana - accordo che dovremmo firmare a breve - e con l’Abruzzo”. L’attività venatoria nel Lazio sarà aperta, limita- tamente alle specie consentite, dal 21 settembre. Ci saranno inoltre 2 giornate di pre-apertura (il 1 e il 7 settembre) in cui sarà possibile cacciare solo le specie: tortora, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza. Nello specifico degli accordi raggiunti con Umbria e Marche, la Regione Umbria prevede l’ammissione nei propri Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) di un numero di cacciatori non residenti pari al 6% dei posti disponibili per tutte le forme di caccia consentite e al 4% per la caccia alla selvaggina migratoria. L’accordo con la regione Marche prevede invece l’ingresso di un numero di 300 cacciatori residenti nel Lazio che potranno essere iscritti negli ATC marchigiani. I cacciatori del Lazio che richiedono la residenza venatoria negli ATC di Umbria e Marche possono Nella foto: On. Daniela Valentini, Assessore allʼAgricoltura della Regione Lazio esercitare la caccia a tutte le specie consentite dal primo giorno della stagione venatoria fissato dalle regioni ospitanti. Moria api – Valentini: 500mila euro per formazione e acquisto sciami Un finanziamento di 500 mila euro per l’attuazione di un piano regionale di ripopolamento delle api, che prevede l’acquisto di sciami di api re- gine, la formazione degli apicoltori per un corretto utilizzo delle arnie (300 mila euro) e laboratori per lo smielamento (130 mila euro). Questa la proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Valentini, durante l’incontro appena concluso in Regione con gli apicoltori, le associazioni di categoria, l’Arsial, l’istituto zooprofilattico e Agrofarma per trovare una soluzione alla moria di api dell’ultimo periodo. Inoltre un logo di qualità tutelerà il miele romano. “Il logo – ha commentato la Valentini – permetterà la riconoscibilità della nostra produzione e incentiverà anche gli apicoltori in un periodo non semplice per la loro attività. Entro fine settembre – ha proseguito l’assessore – proporremo alle associazione apistiche una rosa di marchi, tra cui scegliere quello che caratterizzerà il miele romano. Un po’ come è avvenuto con il marchio Colossella”. “È necessario comprendere le cause di questa moria – ha poi ribadito – e per farlo è indispensabile avere un censimento aggiornato del settore”. Censimento che l’Arsial e l’istituto zooprofilattico dovranno realizzare entro breve tempo. Stando agli ultimi dati disponibili, che risalgono agli anni Novanta, gli apicoltori del Lazio sarebbero 6/7 mila, 60/70 mila il numero delle arnie, 954 le aziende denunciate e ammonterebbe a 5 milioni di euro il volume d’affari. Virus e parassiti, mutamenti climatici sono tra le cause più frequenti della moria delle api. A ciò si aggiunge l’uso frequente di pesticidi, “che – sostiene la Valentini – dovranno essere meglio conosciuti e utilizzati dagli agricoltori. Per questo sono necessari specifici corsi di formazione che faremo in collaborazione con Agrofarma”. A breve inoltre verrà presentata in giunta una legge che disciplini il settore apistico. Casali in disuso – Marrazzo: Diventeranno realtà produttive “Assieme all’assessore all’Agricoltura Daniela Valentini – ha detto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo – abbiamo presentato al Tavolo verde dell’agricoltura il Piano di sviluppo agricolo e rurale dell’agro romano e convocheremo un Tavolo regionale con il Comune e la Provincia di Roma per condividere il documento”. L’assessore Daniela Valentini si è infatti incontrata questa mattina in una riunione con tutte le organizzazioni agricole e del mondo della cooperazione per approvare la proposta che verrà portata in delibera nella prossima Giunta. “Siamo pronti – ha aggiunto l’assessore Valentini – a predisporre un bando, con un finanziamento di due milioni di euro, per mettere in moto il Piano. E con il tavolo regionale proporremo un protocollo d’intesa per individuare risorse comuni, tempi certi e procedure chiare”. “Sono convinto – ha affermato Marrazzo – che il progetto elaborato dall’assessore Valentini potrà dare importanti risultati non solo sul fronte della sicurezza urbana, ma anche su quello dello svi- luppo. Credo che la sicurezza passi soprattutto attraverso la valorizzazione e la cura del territorio. E a Roma, che è il comune agricolo più grande d’Europa, le aree rurali non possono essere lasciate in balia del degrado”. Il progetto si articola in 5 pacchetti: ricettività turistica, tutela e valorizzazione del paesaggio, creazione di un marchio Prodotto di Roma, sviluppo delle filiere agroalimentari e agroenergetiche, agricoltura sociale. “I cento casali in disuso – ha ricordato il presidente Marrazzo – possono diventare cento realtà produttive, servizi sociali e di assistenza, day hospital per malati di Alzheimer, agrinido, punti vendita di prodotti di qualità laziali a basso costo, fattorie didattiche e sociali, percorsi turistici ed ecomusei”. “Mai come ora dopo l’aggressione ai due turisti olandesi – ha aggiunto l’assessore Valentini – il Piano può essere una soluzione concreta per far diventare l’agro romano un luogo di produzione economica e di benessere sociale, un punto di riferimento per romani e turisti e un’opportunità di reddito per i nostri agricoltori”. eur torrino news 71 Consiglio Regionale Straordinario su Alitalia al vaglio la proposta del presidente Marrazzo di entrare nella c.a.i Oggi ascoltiamo le voci di vari esponenti regionali sull’iniziativa del Presidente della Regione Lazio di entrare nella C.A.I, in sostegno ad Alitalia. In sequenza: il Presidente del Consiglio Regionale On. Guido Milana, l’On. Parroncini, Capogruppo del PD, l’On. Cicchetti, Consigliere PDL, l’On. Mariani, Consigliere dei Verdi, l’On. Pineschi, Consigliere Segretario della Pres. del Consiglio, l’Assessora al Lavoro, On. Tibaldi, l’On. Pallone, Capogruppo PDL, l’On. Romolo del Balzo, Consigliere Segretario della Pres. del Consiglio, l’On. Angelo D’Ovidio, Capogruppo dei Cristiano-Popolari, l’On. Erder Mazzocchi, Il Presidente Guido Milana Consigliere del PDL e l’On. Bruno Prestagiovanni, Vicepresidente del Consiglio Regionale. Presidente Milana, il Consiglio Straordinario di oggi che significato ha? “Quello di oggi è un consiglio di estrema importanza perché noi siamo la regione che ospita l’aereoporto di Fiumicino. Questa è una fase più che mai viva del dibattito e la nuove prospettive non possono che caratterizzare il Consiglio Regionale come una realtà in grado di dire la sua. Al centro ci sono il destino dei lavoratori, le funzioni legate all’essere internazionale di Alitalia e le straordinarie funzioni come HUB di Fiumicino. C’è il rischio di minare il sistema economico della Regione e noi questa preoccupazione la vogliamo esprimere, senza polemiche politiche e non in contrapposizione con l’operato del Governo, ma di certo lamentando l’assenza degli enti locali nel dibattito”. Possiamo dire che questa scelta è di grande coraggio e responsabilità? “Il coraggio non deve mai mancare, ma soprattutto non deve mai mancare la responsabilità; noi siamo molto seri nel nostro operato e oggi si esprimerà il punto di vista di un territorio: siamo coscienti di essere una costola importante del sistema. La compagnia di bandiera si sposa con la Capitale del Paese, non con città secondarie”. On. Parroncini, parafrasando la tematica Alitalia, è giusto dire che oggi si palesa la vostra 72 eur torrino news scelta di uscire dal localismo degli enti locali e entrare a pieno titolo nel sistema Stato? “Sì, è proporre la Regione Lazio come un ente che tratta a livello nazionale. È una fase difficile e la nostra preoccupazione è che le conseguenze maggiori del riassetto societario e non solo ricadano sul sistema Lazio, sul comparto aeroportuale, con Fiumicino come principale soggetto. Fiumicino non deve essere ridimensionato e il Presidente Marrazzo ha palesato la volontà di fare il nostro dovere fino in fondo. Il trasporto aereo è un comparto fondamentale e ci sono famiglie in carne ed ossa che vogliono e debbono sapere che On. Parroncini MANGUSTA 108ʼ TS 2001 + 105ʼ 2002/1998 MANGUSTA 92ʼ 2005 + 80ʼ 2000/1999 NEW MAIORA Delivery on summer 2008: MAIORA 20 / 23 / 24S / 27 / 31 / 33 / 38 m BENETTI 34.7 m 1982 General refit 2004 Euro 3.3m BENETTI 85ʼ 1973 General refit 95/2004 Euro 990.000 MotorYachts selection 2 CRN 39m 3,5/4,1m – CRN 31m 1,4m Christensen 126ʼ stupendo esemplare Trideck 1992 US$ 4.5M Christensen 120ʼ General Refit Trideck 1995 US$ 7.5M Benetti 116ʼ ʼ79 Ref 2004/05 – Benetti 103ʼ 1990/1994 Astondoa 102ʼ 2007 Eccellente € 6.800.000 Pershing 88ʼ 2003 € 3,950,000 Tecnomar Velvet 26m 2x1570 CAT € 1,600,000 3 Mangusta 80 1994/96 € 1,4m / 1,6 - 2001 € 2m Falcon 80ʼ 1989 - Falcon 76ʼ 1992 € 720.000 TECHNEMA Rizzardi 95ʼ 2004 MTU 2x2000 Hp FALCON 100ʼ 2001/2005 5 cabins Euro 2.8/3.3m 27/28 knots, Cherry wood. Like New. Euro 4.3m FALCON 90ʼ 1995 Only one owner. 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Cicchetti, cosa si aspetta da questo consiglio straordinario? “Mi aspetto tanto buon senso perché la situazione è difficile e finalmente una cordata di imprenditori, che oggi ricordano di essere italiani, vuole salvare la compagnia; il Governo, tramite Matteoli dice di non voler lasciare a piedi nessun dipendente di Alitalia e quindi io credo che con il buon senso tutto si possa risolvere positivamente. C’è solo da farsi gli auguri di riuscire a salvare questa azienda che, dobbiamo dirlo, è stata azzannata da tutte le parti; quando si parla di così tanti esuberi, si capisce che sono stati creati posti di lavoro inutili quando già c’era il problema degli esuberi. E andando a scavare nella tempistica poi magari si trova che le assunzioni sono a ridosso di importanti campagne elettorali”. On. Pineschi, le sue aspettative da questo consiglio straordinario? “Io mi apsetto innanzitutto una grande compattezza delle forze politiche sulla proposta Marrazzo, che va nell’interesse del territorio. Occorre centrare il problema, perché la crisi del vettore colpisce sia il sistema economico regionale che quello dei singoli cittadini. È nostro dovere preciso, come stiamo dimostrando, fare ciò che è nelle nostre possibilità per risolvere la questione”. Una battuta sull’aereoporto di Viterbo. “Lo ha detto anche Berlusconi intervenendo alla Festa di S. Rosa; c’è la necessità di un nuovo polo aeroportuale e noi stessi in passato avevamo segnalato la possibilità di crearne uno nuovo, individuando la zona di Viterbo per quello che rappresenta in relazione ai voli che andrà ad ospitare”. On. Pineschi On. Mariani Assessore Tibaldi, quanto è importante oggi l’aeroporto di Fiumicino? “È fondamentale, per centinaia di migliaia di lavoratori e perché è centro di coesione sul territorio. Naturalmente ciò che rileva è tutto l’indotto della struttura ed è significativo che il Presidente abbia pensato di far partire questa iniziativa e che l’abbia voluta condividere con le parti sociali e con le parti politiche del territorio”. Lei pensa quindi che la proposta del presidente Marrazzo possa far sì che Fiumicino non venga penalizzato dalla creazione di questa nuova società? “La Regione può sicuramente orientare le scelte interagendo con le parti nel quadro complessivo. Certo se fossimo stati coinvolti nel tavolo di concertazione idustriale l’impatto sarebbe stato maggiore”. On. Pallone, cosa pensa di questa iniziativa 74 eur torrino news del presidente Marrazzo di voler entrare nella società che gestirà Alitalia? “Innanzitutto occorre dare atto al Presidente Berlusconi di aver realizzato un’altra missione impossibile, salvare Alitalia dal fallimento, un vettore importante nell’economia italiana. Marrazzo ha sicuramente seguito la linea più vicina al governo, entrare in una cordata italiana. Sulle scelte aspetto il dibattito e un documento complessivo, sempre nella consapevolezza che il privato deve fare il privato e il pubblico deve fare il pubblico. Dobbiamo salvaguardare il territorio e i lavoratori, ma ognuno deve fare il suo mestiere. Senza dimenticare, se mi permette, la questione della viabilità e chi frequenta l’aereoporto sa quali difficoltà si hanno per raggiungerlo in alcune ore della giornata”. La vostra posizione sull’aereoporto di Viterbo? “Dal punto di vista della realizzazione si va avanti, la cosa su cui occorre mettersi d’accordo è la creazione delle infrastrutture, della viabilità. Un esempio: Malpensa perde perché Linate acquista clienti, in quanto più coordinato con il territorio”. Chiaramente la questione Alitalia è strettamente legata con l’aereoporto che dovrebbe nascere a Viterbo. La sua idea? “Sulla questione non ci sono ripensamenti, è totalmente compatibile con i progetti e quindi nulla da temere”. On. Mariani, le sue impressioni sul consiglio straordinario di oggi. “In una comunicazione assolutamente deficitaria Assessore Tibaldi On. Del Balzo, oggi un consiglio su Alitalia: quali le sue impressioni? “Io non capisco, ora che il Governo Berlusconi sta risolvendo il problema, questa necessità di entrare in una tematica che forse non compete la Regione. Perché il Presidente Marrazzo si sveglia solo ora? Se è una questione On. Pallone On. Mazzocchi, cosa deduce dall’intervento del presidente Marrazzo? “Sicuramente una gran confusione, perché noi riteniamo che Alitalia sia una vicenda di assoluta importanza; il centrosinistra oggi forzosamente si ricompatta ma le linee sono diverse, almeno leggendo i manifesti apparsi in questi giorni. Oggi pare che Marrazzo avalli le scelte del governo, annunciando addirittura una partecipazione. A prescindere vogliamo lavorare per un ordine del giorno che sia condiviso, in difesa dei lavoratori e delle peculiarità professionali presenti in Alitalia. Sull’approccio siamo d’accordo, ma occorre precisare che siamo lontani dalle strumentalizzazioni, da dovunque esse provengano”. On. Del Balzo politica, per salvaguardare la sua giunta, lo potrei anche capire, ma se non fosse questo non saprei proprio quali motivazioni trovare alla sua iniziativa”. Quando Prodi parlò di Air France ci fu il silenzio, oggi c’è un risveglio: aria elettorale? “In un certo senso sì, dopo un po’ di tempo ci si sveglia e si riparla di Alitalia, con una certa strumentalità. Dico al Presidente Marrazzo: risolviamo i problemi della Regione, che sono più importanti”. On. Prestagiovanni, Quali Impressioni Sull’intervento Del Presidente Marrazzo? “Vi ho trovato molte cose condivisibili e altre difficili da comprendere, date da visioni diametralemtne opposte della realtà. Sono certo d’accordo sulla salvaguardia delle rirose occupazionali, sul ruolo dell’HUB di Fiumicino e la logistica. Oggi abbiamo la possibilità di lanciare un segnale forte d’allarme, unica cosa che possiamo fare finchè non conosceremo concretamente il futuro delle maestranze di Alitalia. Nel frattempo possiamo diventare punto di riferimento mettendo dei paletti alle iniziative che man mano si susseguiranno, sempre nell’interesse dei lavoratori”. On. D’Ovidio, la posizione dei cristiano popolari. “La Regione dovrebbe non solo far parte del processo di riorganizzazione di Alitalia, ma dirò che siamo forse fuori tempo massimo, perché il Governo ha già messo in campo il nuovo piano industriale. Non so oggi come sia possibile intervenire, anche se sono d’accordo con l’iniziativa”. Come giudica la differenza di atteggiamento della regione fra la proposta Air France e quella del governo attuale? “In quel momento si stava facendo un grosso errore, svendere la compagnia di bandiera. Il merito dell’attuale governo è stato quello di recuperare all’immagine l’Alitalia, ora occorre affrontare i problemi che portanno derivare da questo piano così come è stato impostato”. On. D’Ovidio Alla fine l’assise regionale ha emesso un documento che “impegna la Giunta regionale a prevedere lo stanziamento di risorse adeguate, anche nell’ambito del Programma Operativo Regionale e del Fondo sociale europeo 2007-2013, per l’innovazione tecnologica, le attività di ricerca e di formazione e tutte le altre iniziative indispensabili per la tutela dell’occupazione e lo sviluppo del sistema aeroportuale del Lazio”. Solo due giorni dopo però Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa San Paolo precisa: “Non è previsto l’ingresso di entita’ non private nella nuova Alitalia”, smorzando, almeno per adesso, le iniziative partecipative di enti come la Regione Lazio che, con grande impegno, stanno tentando di tracciare la via verso la scomparsa del localismo, progressivamente sostituito dalla partecipazione sui tavoli nazionali. On. Mazzocchi Cosa pensa dell’aereoporto di Viterbo? “Possiamo fare un discorso che leghi tutte le realtà territoriali del Lazio in un distretto del volo che consenta di sviluppare sinergie con il territorio e dargli un servizio. Questo è il futuro del Lazio e credo che l’aereoporto di Fiumicino sia un’appuntamento che non dobbiamo mancare”. È positivo che la Regione entri nella cordata per Alitalia? “Senza dubbio se la Regione entra con propositi giusti non può che essere positivo, perché la si- eur torrino news tuazione drammatica che abbiamo oggi dipende da una politica che negli anni non ha fatto gli interessi dei lavoratori e della compagnia”. Collegandovi al sito www.laziolive.it potrete vedere in streaming le varie interviste Sig. Roberto Guerra, lei è un lavoratore di Alitalia: cosa pensa del fatto che Alitalia rimanga una compagnia italiana? “Secondo me dovremmo rimanere italiani, perché abbiamo tutte le carte in regola per farcela da soli; il tutto ruota intornoad una politica più sana”. 76 On. Prestagiovanni Sig. Roberto Guerra Tarocchi la rubrica dei ] a cura di Carla Bielli [ Ispirazione per scrivere dei Tarocchi… chi meglio di una magica carta può fornirmi un’indicazione? Prendo il mazzo dallo scaffale e decido di interrogare gli arcani maggiori, li conto e ne manca uno, sono infatti 21 e dovrebbero essere 22. I ventidue Arcani Maggiori: 78 La carta che manca è “La-Maison-Dieu”, n°16, “La Torre” in italiano; la ritrovo mescolata alle altre 36 carte, dette arcani minori. Bene, questa è la carta che vuole ispirarmi: è il momento di portare alla luce, con l’impeto di un’esplosione di entusiasmo, un interesse, una capacità, una sapienza, un’arte coltivata e praticata per anni. Il motivo per cui si era nascosta? È un’informazione… da interpretare. Eccola qua la bella carta: Quali possono essere i motivi che mi hanno fatto cercare la carta che mancava nel mazzo degli arcani maggiori, anziché ricomporre la serie delle 22 carte, mescolare ed effettuare successivamente la scelta? Cerco la risposta nei tarocchi, scelgo tra gli arcani maggiori una carta, la scopro, è La Papessa, arcano n°2. Purezza, gestazione, attesa, studio… Il numero 2, inferiore al 16 della Torre mi invita a evocare il passato ed emerge la figura Una bella costruzione si erge nella campagna. Dalla sommità coriandoli e fuochi d’artificio. Alla base due giocolieri escono dalla porticina camminando sulle mani per iniziare lo spettacolo. È una festa, una celebrazione. Questa carta mi dice “la chiave di questo tempio sacro è l’allegria” ed è quanto mi basta sapere. L’allegria sarà la mia ispirazione. materna (mamma, nonna… maestre) che cosa mi hanno insegnato? Ma sì, a volte c’è tutto eppure manca qualcosa alla completezza ed è il quid che ne qualifica l’essenza, ecco il motivo per cui scegliere il tassello mancante. I 21 arcani maggiori, senza il 22°, sono personaggi inanimati: belle immagini colorate e inerti; in questo caso La Torre costituisce il soffio vitale che li rende vivi, po- eur torrino news tenti e operativi. Questo è un esempio di “tiraggio”, ossia una consultazione dei Tarocchi, almeno secondo la scuola che seguo. Sono Tarocchi di chiarezza, piuttosto che Tarocchi di potere. Che differenza c’è? Nella scuola “Tarocchi di chiarezza” lo scopo è l’esplorazione del problema che il consultante vuole risolvere ed è il consultante che si impegna a far emergere dalla propria interiorità le soluzioni più motivanti. Il tarologo è un intermediario, più esperto del consultante nella complessa simbologia degli arcani. Nella scuola “Tarocchi di potere” si fa riferimento principalmente ad avvenimenti, personaggi e ambienti favorevoli o ostili. Il consultante ha un ruolo passivo, viene informato di che cosa lo aspetta nel futuro e si prepara a reggere l’impatto del destino, nel bene e nel male. Il tarologo esercita il potere di condizionare il mondo del consultante. In genere le persone che preferiscono tenersi alla larga dalle pratiche esoteriche esprimono una diffidenza verso il potere che cartomanti, sensitivi, maghi e maghetti amano esercitare su coloro che li cercano per uscire da situazioni critiche. Inutile ribadire che condivido la loro diffidenza. Aggiungo che mi rammarrico della circostanza che la modalità “potere” del tarologo prevalga nel connotare la consultazione dei tarocchi, i quali costituiscono invece uno strumento per accrescere sì le potenzialità, ma quelle del consultante. Ed ecco che cosa mi propongo: fornire un modesto contributo a diffondere l’opinione che i Tarocchi, questo meraviglioso antico strumento di simboli colorati e allegri, possano essere utili e felicitanti per chi desideri prospettare un proprio sentiero da percorrere nel campo delle infinite possibilità. Grafica: Romalive LE VILLE DI ROMA E... DINTORNI www.casalieville.com VIA PINDARO, 36 - 00125 ROMA Tel 06 50915266 - Fax 06 50915362 Via S. 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