8 indice indice - Gobetti De Gasperi
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8 indice indice - Gobetti De Gasperi
MAGGIO 2016 - ANNO 7 – N. 14 Magazine degli studenti dell’Istituto Gobetti - De Gasperi www.isissmorciano.gov.it Giornalino del Gobetti – De Gasperi INDICE ATTUALITA’ IL LIBRO OPINIONI pagina 2 7 8 INDICE IL FILM INTERVISTE SCUOLA [email protected] pagina 9 10 12 INDICE VIAGGIO STUDIO SPORT pagina 17 20 2 ATTUALITA’ Visti gli eventi che hanno caratterizzato la vita europea degli ultimi mesi, abbiamo pensato di aprire questo numero del nostro giornale con il racconto di questo film. La Redazione Zero Dark Thirty Dal film della Bigelow un racconto purtroppo ancora molto attuale sulla realtà della guerra asimmetrica La pace che si era stabilita dopo la caduta del muro di Berlino ha messo in secondo piano quegli attentati troppo piccoli per apparire al telegiornale, ma potenzialmente in grado di non far sentire sicuri i cittadini. Questi attentati erano e sono svolti nemici che non attaccano mai frontalmente, ma che si insinuano nella società. Così come cambiata la nostra percezione della sicurezza è cambiato anche il terrorismo. Dalla fine degli anni Ottanta al 2011 circa, anno in cui è stato ucciso dal suo fondatore, c'era Al Qaeda, mentre oggi c'è lo Stato islamico meglio conosciuto come Isis. Quest'ultima organizzazione, nel corso degli anni, ha cambiato più volte nome e struttura, passando da gruppo insurrezionale a forza d'occupazione. Ciò che più fa paura è il fatto di non poter localizzare gli attentati prima che siano compiuti; infatti, quello che abbiamo imparato dall'11 settembre, è che il terrorista colpisce senza preavviso, dove vuole e con le armi che vuole, con il principale obiettivo di incutere terrore nelle persone e di privarle delle loro libertà. Certo, il terrorismo di Al Qaeda era molto pericoloso, ma l'Isis è particolarmente temibile a causa dell'accanimento contro i civili, della meticolosità scientifica degli attentati, della nuova figura del kamikaze e del repentino avanzamento territoriale. Il terrorismo esiste perché alcuni paesi che si dichiarano “amici” forniscono armi e soldi a questo organismo. Penso che una possibile soluzione sia fermare questi traffici, così da eliminare il terrorismo alle radici. Zero dark thirty ricostruisce il lavoro d'indagine svolto della CIA dall'11 settembre 2001, la caduta delle Torri Gemelle, al 2 maggio 2011, l'uccisione di Bin Laden, che fino all'uscita del film non era mai stato raccontato. Al centro di tutta la storia c'è Maya, una giovane ufficiale della CIA che passa circa 10 anni sulle tracce del capo di Al Qaeda, e più precisamente del suo corriere, Abu Ahmed. Dietro al suo aspetto profondamente femminile si nasconde un killer spietato, ed è proprio grazie alla sua astuzia e alla sua determinazione che Maya raggiungerà il suo scopo, non senza però aver lottato contro lo scetticismo dei suoi superiori e contro giochi di potere. Il film è diviso prevalentemente in due parti: la prima riguarda le indagini, mentre la seconda la missione ad Abbottabad, luogo in cui si trovava Bin Laden. Il film mi è piaciuto molto: nonostante sia una specie di documentario la suspense e la tensione non mancano. Il tutto è molto realistico raccontato nei particolari. Mi ha colpito il fatto che alla fine la protagonista scoppi in lacrime. Non è un finale affatto patriottico e trionfale. Secondo me ha avuto questa reazione perché ciò che per dieci anni era stato suo obiettivo, ovvero la localizzazione e l'uccisione di Bin Laden, era stato raggiunto, perciò si è sentita vuota perché per lei, trovare il terrorista più temuto, voleva dire prima di tutto trovare se stessa. Se un giorno gli attentati dovessero essere più fitti dal punto di vista geografico, e quindi ci dovessero riguardare più da vicino, penso che le libertà fondamentali non esisterebbero più e soprattutto non potremmo più essere liberi di uscire di casa senza correre alcun rischio. L'Isis dice di compiere questi atti perché così è scritto nel Corano, il libro sacro dell'Islam, ma in realtà è solo un espediente, perché non c'è nessuna giustificazione per ciò che il terrorismo provoca, non è umano. Soprattutto nell'ultimo periodo, a seguito di sanguinosi attentati, le minacce da parte dello Stato Islamico sono sempre più frequenti e la paura tra i civili è tanta. Spero che venga trovata una soluzione alla situazione che si è creata oggi, altrimenti saremo tutti privati delle libertà fondamentali che sono alla base di uno Stato democratico. Valentina Rossi 1°A 3 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ATTUALITA’ Siamo pronti a cambiare? Ci stiamo evolvendo troppo velocemente? INTRODUZIONE – COSA CI ASPETTA? 2016 – Un nuovo anno davanti a noi che porterà scoperte, innovazioni, problematiche, serenità, catastrofi e chi più ne ha più ne metta. Ogni giro della Terra intorno al Sole porta tutto ciò, 365 giorni di vita incredibilmente differenti da stato a stato, da popolo a popolo, da persona a persona. Le nostre vite, continuamente sorvegliate, valutate per divenire numeri, statistiche. La Terra sta cambiando, ma noi cambiamo con lei? LA NOSTRA TERRA Il grande impulso arriva dall’atterraggio sulla Luna del 1969, un grande passo per l’uomo, un evento che anni prima non era neanche nell’immaginazione dell’uomo più creativo: pura fantascienza. Si iniziò a studiare profondamente la Terra scoprendo le sue grandi fragilità: “da quel momento la protezione della natura e dell’ambiente ha acquistato un’importanza sempre maggiore” W. Behringer, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, 2013. Si è passati dal problema del buco dell’ozono, a quello per la moria dei boschi, per arrivare al surriscaldamento globale..direi che ne abbiamo sentite abbastanza di teorie scientifiche, ma è mai stato diffuso a livello mondiale un piano che ci educhi e ci istruisca in modo tale da ridurre realmente gli effetti? E soprattutto, perché se fino a qualche decennio fa il problema principale erano i milioni di alberi abbattuti o il buco nell’ozono, oggi che à sorto un nuovo difetto non si parla più dei precedenti? Si sono risolti da soli? Beh..non credo. Per quanto mi riguarda, adesso come adesso, ho una sola grande certezza: “alla sbarra non è più solo l’industria, ma ogni consumatore finale”, ibidem: io che vengo a scuola con l’autobus, mio nonno che coltiva il campo, tutti i lavoratori d’ufficio che utilizzano aria condizionata, “il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare [..] e il fazendero argentino i cui manzi producono metano”, ibidem. TUTTI NOI STIAMO DANNEGGIANDO LA NOSTRA TERRA! SIAMO TROPPI? Ho un grande punto di domanda per quanto riguarda la crescita demografica: la popolazione mondiale è in continua crescita, si parla addirittura di sovraffollamento del pianeta, eppure in Italia, come in tutta Europa, il tasso di crescita è a livelli bassissimi. La situazione è paradossale, noi che potremmo garantire ai nostri figli una vita dignitosa, ne facciamo sempre meno (la media italiana è di 1,37 a donna), al contrario i popoli del terzo mondo, che lottano ogni giorno per sopravvivere, senza acqua, senza cibo, dove anche un misero raffreddore può divenire mortale, hanno un tasso di crescita elevatissimo. “Il numero degli abitanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni nel decennio 1980-90” A. Sen, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, 2012; la popolazione mondiale è passata dal quarto al quinto miliardo in soli 13 anni, ma a mio avviso questo non è abbastanza per parlare di terra sovraffollata a tal punto da mettere in atto ridicole scelte coercitive. Il tasso di crescita è importante, ma allo stesso livello del tasso di mortalità e della speranza di vita. Mi concentro su questo perché è ormai evidente a tutti che se la popolazione mondiale cresce, non è per le nascite, come spiegato precedentemente, ma per gli anziani, che vivono molto più a lungo rispetto una volta. L’Italia a causa di questo “fenomeno” viene soprannominata paese di vecchi. A cosa servirebbero quindi le scelte coercitive? Al contrario, non sarebbe meglio incentivare a procreare con agevolazioni per le neomamme? Ogni cittadino dovrebbe comunque maturare una certa responsabilità: l’europeo deve capire che i figli sono il futuro, per quanto riguarda i popoli meno sviluppati sarebbe necessario un intervento pubblico, soprattutto medico, che garantisca loro una miglior vita, ma soprattutto gli strumenti necessari a procreare meno. Sono meglio 3 bambini che arrivino fino a 60 anni o 10 bambini che muoiano prima dei 5? Il numero delle morti è in calo (7,6 milioni nel 2010) rispetto agli anni passati per quanto riguarda i bambini, eppure “molti segni indicano [..] che il tasso della popolazione mondiale stia cominciando a rallentare“, ibidem. Il tasso diminuisce ma siamo sicuri che sia un dato positivo per il pianeta? Che non sia una trappola? Non è che le nascite stiano rallentando ancora di più? (segue alla pagina successiva) 4 ATTUALITA’ Dal lavoro interinale a quello su Internet IO E LORO OPPURE NOI? La responsabilità più grande che dovremo maturare d’ora in avanti, più importante del riscaldamento globale o di qualsiasi tasso demografico, è il processo multiculturale che sta avvenendo: è la “sfida della nostra epoca” L. Irigaray, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, 2009. “Aprire uno spazio all’altro, a un mondo differente dal nostro, all’interno stesso della nostra propria tradizione”, ibidem, non deve diventare un’imposizione. Bisognerebbe sensibilizzare i popoli all’unione con le altre culture e tradizioni: la scuola ad esempio è un grandissimo mezzo per bambini e ragazzi per crescere accanto a figure diverse rispetto alle proprie origini. Stiamo subendo un cambiamento improvviso, tutte queste etnie che ci “invadono” nel nostro territorio: non siamo pronti. Questa inesperienza ci fa paura; “incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile”, ibidem, andiamo in vacanza nei posti più estremi, fotografando attimi di vita quotidiana dei nativi di quel posto..tutto è così bello, divertente, nuovo! Eppure, quando quelle stesse persone entrano nel nostro quotidiano, nella nostra routine, qualcosa cambia: “essere costretti a restringere e modificare [..] il nostro modo di essere “a casa”, è molto più difficile”, ibidem. Si è difficile, ma non impossibile a mio avviso. Certo, serve buona volontà, altruismo, apertura mentale, ma si può fare. Un elemento fondamentale che manca è sicuramente l’informazione: noto anche all’interno della mia famiglia atteggiamenti e affermazioni guidati da una mancanza di conoscenza dei fatti. Non bisogna accontentarsi dei media, la verità è molto più profonda. Tutta l’umanità deve porsi un medesimo obiettivo, che stravolga completamente il mondo: “ciascuno deve sentirsi a casa propria sulla Terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d’origine e di essere accolto almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo” J. Attali, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, 2012. Non ci sarà libertà in questa terra finché “una cultura vorrà imporre il suo colore ed i suoi valori all’altro, anche mediante la sua morale e la sua religione”, ibidem. CONCLUSIONI Questo pianeta sta cambiando, è un dato di fatto, se miliardi di anni fa c’erano i dinosauri, oggi ci sono gli umani, le macchine, gli aerei, i computer, i cellulari.. Ho timore che nell’ultimo periodo lo sviluppo abbia preso una piega diversa, ho il dubbio che ci stiamo evolvendo troppo velocemente rispetto alle nostre capacità, tralasciando la natura, l’ambiente, la famiglia e i rapporti con gli altri. È ora di ritornare alle cose importanti. Siamo pronti a cambiare? Valentina Angeli 4°A Lavoro e tecnologia: quale futuro? Introduzione La tecnologia ha portato, a poco a poco, dei sostanziali cambiamenti all’interno della nostra vita di tutti i giorni, ma anche soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro. In primo luogo la tecnologia, attraverso i social network, si sta impadronendo delle nostre vite perché qualsiasi cosa ci accada istintivamente la condividiamo su queste piattaforme virtuali, in modo che chiunque possa venirne a conoscenza. In secondo luogo questo processo di modernizzazione ha colpito, sempre di più, anche le imprese di tutto il mondo, che hanno usato il potere di Internet per crearsi dei propri negozi virtuali, e quindi poter reclutare nuovi clienti da qualsiasi parte del mondo. Marconi e la sua radiotelegrafia G. M. Pace nel quotidiano “La Repubblica” racconta della nascita della radiotelegrafia a grande distanza e di come abbia trasmesso la lettera “S” usando il codice Morse da una stazione trasmittente in Cornovaglia ad un’altra distante circa tremila chilometri. La radiotelegrafia serve, appunto, per trasmettere dei segnali telegrafici attraverso delle onde elettromagnetiche, e quindi ci permette di inviare e ricevere informazioni da qualsiasi parte del mondo: in questo caso, da una sponda all’altra dell’Atlantico. Al suo inventore, Guglielmo Marconi, viene associato il termine modernità, perché la sua invenzione è stata una cosa veramente innovativa: si può dire che è stato un piccolo passo che ci ha portato alla tecnologia del giorno d’oggi. (segue alla pagina successiva) 5 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ATTUALITA’ Ricerca del lavoro sul web “Gli indirizzi di ricerca del personale sono uno strumento rapido per fare incontrare la domanda con l’offerta.” Cit. Supplemento a “Panorama”. giorni di chiusura; qualsiasi persona che abbia una connessione a Internet può accedere a questi siti senza pagare nulla, e quindi diventare un potenziale cliente da qualsiasi luogo della Terra. Il principale svantaggio per i clienti è il fatto di non poter toccare, vedere dal vivo il prodotto desiderato. Essi si devono unicamente basare sulle immagini e sulle informazioni proposte sul sito, e sperare che siano veritiere. Un altro svantaggio è che il prodotto, nel negozio tradizionale, viene immediatamente consegnato nel momento del pagamento, mentre, nel negozio virtuale, bisogna aspettare dei giorni prima che il prodotto venga consegnato. Tuttavia, questo tempo di consegna si sta sempre di più accorciando, favorendo così il commercio on-line. Mercato libero Internet ha una notevole influenza per quanto riguarda il mondo del lavoro, cioè la domanda fatta dalle imprese e l’offerta proveniente dalle famiglie. Le imprese stanno utilizzando sempre di più Internet come strumento di reclutamento del personale mettendo annunci di lavoro all’interno delle loro pagine web. In questo modo si stanno creando dei “Partnership”, ovvero, come dice l’articolo sopra citato, collaborazioni tra le agenzie di reclutamento web con siti e portali, e quindi grazie a queste agenzie virtuali chiunque abbia una connessione Internet può accedere ad una eventuale offerta di lavoro. Chiunque, con l’aiuto di un solo “CLICK”, può passare da disoccupato a, ad esempio, impiegato, operaio, cameriere ecc… Questa tecnica di reclutamento ha però penalizzato coloro che non hanno molta dimestichezza con dispositivi collegati ad Internet, perché anche avendo le migliori competenze nel lavoro proposto, non essendo capaci a accedere a queste piattaforme, perdono il posto offerto. Questo ci fa capire che il mondo attuale dipende tutto da Internet, e quindi se ci troviamo in condizioni da non poterlo usare, siamo fregati. “E rende addirittura possibile per gente comune (…) di entrare nel mercato […]” Cit. E. J. Hosbawm, Intervista sul nuovo secolo. Come appunto scrive questo studioso, si stanno creando sempre più piattaforme virtuali con lo scopo di aprire dei veri e propri mercati fra privati. Un esempio può essere Ebay, Subiot.it . In sostanza le persone “comuni”, come vengono definite nell’articolo, caricano foto dei prodotti che vogliono vendere con delle informazioni inerenti e eventualmente numero di telefono e/o e-mail. Facendo così un potenziale compratore può contattarsi facilmente con il proprietario del bene desiderato. Perciò chiunque può diventare sia venditore che compratore con un semplice “CLICK” del mouse. Nicolò Guarandelli 4°A Guarandelli Nicolò 4A E-commerce “Il commercio elettronico consiste nello svolgimento di attività di business in via elettronica.” Cit. A. Grando, Commercio elettronico e progettazione logistica. L’e-commerce, come spiega l’articolo citato, è un vero e proprio negozio virtuale, contenente dati, testi, suoni e immagini riguardanti i prodotti in vendita. Questo meccanismo delle vendite online ha preso sempre più piede tra le imprese di tutto il mondo, perché facendo così riescono a collegarsi in ogni punto del nostro pianeta, e quindi riescono a commerciare con chiunque. Il principale vantaggio di questo servizio è la disponibilità del sito ogni giorno dell’anno a qualsiasi ora, mentre un negozio tradizionale ha i propri orari di apertura e chiusura e anche i Magazine degli studenti dell’Isiss Gobetti – De Gasperi, scaricabile dal sito www.isissmorciano.gov.it/wordpress Gli studenti che vogliono partecipare possono inviare i loro articoli in formato Word all’indirizzo email [email protected] La Redazione: Valentina Sanchi 4°A, Asia Ravaioli 4°A, Nicolò Guarandelli 4°A, Cristina Alati 4°A, Valentina Angeli 4°A, Maria Chiara Rosa 4°A, Giulia Sammarini 3°A, Giulia Gamboni 3°A, Martina Gabrielli 3°A. Coordinatore Prof. Giuseppe Vanni 6 ATTUALITA’ <<Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita>> (Paul Nizan). L’adolescenza, la gioventù, sono davvero quello che comunemente pensiamo? Sono davvero pochi quelli che, una volta arrivati verso il traguardo della propria corsa, dopo aver dato uno sguardo d’insieme agli anni che hanno vissuto, dichiarano che in realtà i vent’anni non sono poi così “rose e fiori” come raccontano tutti. Paul Nizan è uno di quei pochi: “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita” così dice. Come posso io però, ancora in cammino per raggiungere quei lontani e impensabili diciotto, poter commentare assecondando o criticando la sua affermazione?. Ancora sento rimbombare con tono di raccomandazione nella testa la voce dei nonni e delle persone più anziane che continuamente mi ricordano: “Goditeli questi anni perché sono i più belli” oppure: “Pagherei qualunque prezzo pur di poter rivivere la mia giovinezza”. Ma cos’hanno di così tanto speciale questi vent’anni?. Probabilmente uno dei motivi più importanti che ti porta a questa conclusione è il fatto di aver appena acquisito quella libertà che ti permette di prendere le decisioni tenendo conto solo del tuo pensiero ragionando quindi con la propria testa, ed è una fresca ed importante novità, perché fino a poco tempo prima si era sotto la responsabilità ed il controllo dei genitori, quindi le scelte dipendevano per la maggior parte dai loro pensieri. Un altro lato positivo è quello della spensieratezza; infatti la giovinezza è per lo più associata, sotto molti aspetti, al divertimento, in quanto non hai l’impegno di mantenere una famiglia, di preoccuparti di riuscire a pagare le bollette di casa entro fine mese o di dover guadagnarti uno stipendio per comprare i beni di prima necessità. Ciò non significa però che dobbiamo comparare questi anni a quel prototipo di giovane che assomiglia più a un “mantenuto nullafacente”, ma questo nuovo modello di vita sembrerebbe andare di moda in questo ultimo decennio: i ragazzi se decidono di sposarsi lo fanno dai trent’anni in poi, non più dai venti, e stesso discorso riguarda anche chi sceglie di diventare mamma; inoltre si aspetta sempre l’aiuto pronto da parte dei genitori, perché non si è più autosufficienti anche per gestire gli impegni e i doveri più facili; in certi casi sono proprio loro che fanno in modo di alimentare questo problema, creando spesso troppa pressione e facendo interventi superflui in momenti in cui in realtà non ce ne sarebbe bisogno, mentre invece imparare a portare avanti le proprie idee e progetti senza troppi aiutanti aiuta a far crescere la persona stessa, commettendo qualche volta anche degli errori. Iniziando quindi a fare un’analisi d’insieme e a pensare a tutti gli aspetti positivi, possiamo dire con certezza che sono tanti abbastanza da raggiungere e superare quelli negativi. Ma dobbiamo anche considerare che per diverse persone invece è il contrario: infatti, come Paul, pensano che le nuove responsabilità a cui vanno incontro i ventenni e l’inizio dell’età adulta, e perciò delle decisioni, siano così pesanti da non far credere loro che sia però anche l’età più bella. Un’altra causa che può spaventare è il lavoro e le nuove esperienze ad esso collegate; è una novità infatti mettersi nei panni di un lavoratore, perché non si è abituati ad avere un impegno fisso che ti pone tutto il giorno in relazione con persone che non conosci ad eseguire i comandi e le richieste di chi ti guida. Anche se può sembrare un ostacolo duro da superare per ragazzi con carattere più introverso e riservato, è un’esperienza che ognuno ha comunque affrontato e che porterà in futuro tante soddisfazioni e gratificazioni. “Il mondo è bello perché è vario”, sentiamo sempre dire, e così come in tutte le cose, anche nel modo di pensare e di ragionare ciascuno di noi ha diverse opinioni e considerazioni su qualunque fatto; perciò penso che non ci sia un “giusto” o “sbagliato” per quanto riguarda la dichiarazione di Nizan: qualcuno potrebbe assecondarlo, altri no, oppure qualcun altro come me ancora non sa dare una risposta. Valentina Bianchini 4°A 7 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il Libro Gli sdraiati Michele Serra racconta il rapporto con il figlio adolescente L’ autore pone una riflessione su quanto sia facile amare i propri figli da piccoli, e quanto sia difficile farlo dal momento che si ha lo stesso aspetto, la stessa statura e gli stessi corpi. Questa affermazione fa comprendere che riuscire ad amare un figlio ormai grande, talvolta anche più dei genitori stessi, è complicato, perché richiede delle capacità specifiche, come la pazienza, la generosità e l’ autorevolezza. Questo libro è stato scritto da Michele Serra, che si inoltra nel mondo misterioso degli adolescenti, raccontando i conflitti, le diversità e i sensi di colpa che vi sono tra i figli nell’età dell’ adolescenza e i rispettivi padri. Si tratta di un romanzo comico, di avventure ma anche di rabbia, amore e malinconia. Lo scrittore definisce “sdraiati” i figli già ragazzi che, di solito, dormono quando il resto del mondo è sveglio, e vegliano quando il resto del mondo sta dormendo. Questi ultimi sono dei perfezionisti della negligenza: il loro habitat è il divano, il loro posacenere rigurgita di cicche, per non parlare dei calzini sporchi ovunque, appallottolati in ogni angolo della casa. Essi, quindi, sono i consumisti perfetti: per loro tutto rimane aperto, niente chiuso. Tutto iniziato, nulla concluso. Mentre i padri vivono con una perpetua ansia, come se venissero travolti dalla fragilità materna, che si divide fra la smania protettiva di una madre, e l’ atteggiamento distaccato di un padre. Ciò accade spesso, ad esempio, quando non trovano i figli pensando ai tanti motorini schiantati o ai vari festini. All’interno del romanzo lo scrittore svolge il ruolo di un padre e, contemporaneamente, descrive ed esamina i comportamenti del figlio adolescente, perciò sono trattate tematiche importanti che riguardano le difficoltà dei genitori, i diversi bisogni e piaceri rispetto ai figli. Inoltre ci sono atteggiamenti che per un padre ed una madre sono” nelle cose”, che per un figlio possono non essere “nelle cose”, come per esempio svegliarsi presto la mattina quando si ha un impegno: per un genitore è scontato, mentre per degli adolescenti è una vera e propria faticaccia. Un altro problema dei ragazzi di oggi è la mancanza di stimoli. I genitori provano a coinvolgere i loro figli imbattendosi nella più totale indifferenza, che nasce, soprattutto, dal loro forte volere di essere indipendenti e di non sottostare ai voleri dei genitori, per non compiacerli. Al termine del racconto Serra introduce, anche, un suo nuovo libro intitolato “La Grande Guerra Finale”, cioè la guerra tra i vecchi, che saranno più della metà della popolazione, e i giovani. Ovviamente per il futuro dell’ umanità saranno i giovani a vincere, grazie a un traditore dei vecchi che glielo permetterà. Si riflette sul fatto che mentre i giovani dormono, i vecchi programmano gli attacchi, paragonandoli a tartarughe che fottono le lepri. Il romanzo si conclude con la scalata del Colle del Nasca, una’ esperienza che più volte il padre aveva chiesto al figlio di compiere insieme, dato che è come un rito di famiglia. Inizialmente era il genitore a indicare e spronare il figlio, ma ad un certo punto è stato il figlio a superare il padre e ad arrivare per primo in cima. Solo a quel punto il padre capì che poteva diventare vecchio, e lasciare continuare solo la propria vita al figlio. Cristina Alati 4°A 8 OPINIONI Disagio, Scuola e Sport Una profonda riflessione sul valore dello sport come strumento di prevenzione Il disagio giovanile si identifica fondamentalmente nella manifestazione, presso le nuove generazioni, delle difficoltà di assolvere ai compiti evolutivi loro richiesti dal contesto sociale per il conseguimento dell’identità personale e per l’acquisizione delle abilità necessarie alla soddisfacente gestione delle relazioni quotidiane. Tratti ne sono problematiche familiari, dispersione scolastica, educazione "abdicata", marginalità socio-economica, disparità tra aspettative e risposte ottenute da famiglia, scuola, società, demotivazione alle attività scolastiche, condotte autolesionistiche (quali comportamenti rischiosi, disturbi alimentari, consumo di droghe, alcool, psicofarmaci); bullismo, devianza (ad esempio, violenza solitamente collettiva). V'è una sorta di crescente insensibilità alle gratificazioni della quotidianità. Solo le attività "a rischio", straordinarie e pericolose, sono degne d’attenzione. Talora si evidenziano forti difficoltà a comunicare, a stabilire relazioni affettive, ad esprimere od a comprendere stati emotivi. In una sorta di deserto emozionale, si vive con elementi residuali di comunicazione interpersonale ridotti all'espressione d’aggressività o sottomissione. Accanto all'emarginazione più "classica" (povertà, disoccupazione, delinquenza, tossicodipendenza) si riscontra una marginalità dai caratteri meno aspri, più deboli e diffusi, della difficile quotidianità di vita della condizione giovanile (sfiducia nel futuro, in sé stessi, nel mondo attorno) foriera di identità debole. Nell'ottica della prevenzione di situazioni di rischio, accanto alle sinergie d’intervento articolate in base alle differenti competenze istituzionali, la pratica di uno sport quale la Boxe si propone in maniera mirata: lo sport come strumento di crescita dei ragazzi, in un contesto di socializzazione, di condivisione di regole e di comportamenti. L'attività sportiva così condotta, praticata correttamente, con lealtà ed impegno, si rivela uno strumento efficace per costruire nei giovani una personalità matura, capace di autogestirsi e di orientare positivamente le proprie energie, verso specifiche finalità. Lo Sport, dunque, quale strumento di prevenzione, oltre che di recupero, dei disagi giovanili, influendo positivamente sul comportamento dei giovani "a rischio". Perciò, accanto alle Istituzioni sociali, culturali, religiose, scolastiche, educative ed amministrative, la Boxe nella lotta contro i disagi giovanili, non solo perché occasione di socializzazione, libera dalla noia, ma soprattutto perché contribuisce al processo di crescita e di maturazione della personalità e del comportamento del giovane. Un'equilibrata, armonica e matura personalità è presupposto contro il disagio. Nel valorizzare l'impronta formativa della "Soft boxe", del pugilato educativo, in contesto di disagio, quale strumento tecnico-operativo di contrasto ai fenomeni della devianza giovanile, in virtù del proprio valore formativo, educativo e socializzante, già lo scorso anno la nostra Scuola ha offerto il proprio contributo implementando il progetto Per una Boxe in contesto di disagio, offrendo oltremodo la possibilità, in via sperimentale, a questa disciplina, nella sua versione Soft, espressa tramite la pratica giovanile del pugilato (già inserita a livello di Federazione nei programmi di attività giovanile elaborati dai Centri di avviamento allo sport afferenti al CONI), di poter apportare il proprio contributo in termini di valore aggiunto agli specifici scopi di lotta al disagio giovanile ed al bullismo. Avvalendosi della collaborazione di un esperto nella disciplina, il progetto è nato prefiggendosi di appassionare i giovani ad una disciplina loro trasmettendo il senso ed il valore del rispetto verso i compagni/avversari accanto all'applicazione delle regole alla base della pratica della Boxe in una sorta, anche, di regola come valore. Le figure professionali che operano nella Scuola, come nella Chiesa, sono chiamate a riconoscere il nascosto ferito presente in ogni persona. Se una donna deve allevare il proprio figlio in solitudine, priva di un'autentica prossimità, egli cresce in uno stato psico-affettivo di grave abbandono: nel tempo, la sua precaria maturazione personale può compromettere un'equilibrata rappresentazione di sé. Il metodo pastorale della dottrina ecclesiastica non costituisce sorprese: le persone considerate più vulnerabili vengono accolte e riconosciute, pensate nel loro difficile cammino; aiutate e non "denunciate". E' necessario che le stesse esigenze interpellino la condotta delle figure professionali; la stessa volontà normativa sia pensata all'interno di uno spirito che considera l'altro non solo nel suo bisogno o nel suo problema, e sia preparata a nominare la persona in difficoltà con appropriato rispetto e con quello stile etico contiguo a quanto propone la Chiesa: il richiamo all'essenza della misericordia e l'abitare quella grazia che ripensa quel Sapere trasformato in pietre illogiche da scagliare, contrario ad ogni uomo che non ha disimparato il linguaggio del cuore. Prof. Roberto Filocamo 9 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il Film IL LABIRINTO DEL SILENZIO La difficile memoria della Germania Questo comportamento è molto diffuso nel mondo tuttora, poiché molti credono che evitando di denunciare la verità e i fatti accaduti possano proteggere se stessi e le persone a loro care,, ignorando però che questo comportamento non aiuterà la società, ma solo i malfattori che rimarranno sempre impuniti per i loro reati e di certo non si fermeranno, continueranno ad uccidere, a rubare e a diffondersi mettendoci sempre più in pericolo, perché questi criminali non si fermano davanti a niente e nessuno. Chi tace pensando di essersi salvato non lo sarà, e non lo saranno neanche le generazioni future. A mio parere tenere segreti fatti di tale importanza equivale ad assecondarli. E non è più il caso di assecondare cose in cui non crediamo. Film importante, che fa riflettere su come il silenzio possa diventare un’arma. Ambientato a Francoforte, questo film sviluppa una delle tematiche più discusse in Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Shoah, sebbene sia privo di immagini riguardanti campi di concentramento o di gruppi di persone che vengono sterminate. Il protagonista, Johann Radmann, giovane avvocato tedesco, stanco delle solite pratiche a lui assegnate, decide di immergersi in una causa a cui tutti i colleghi hanno rinunciato, con l’aiuto di Thomas Gnielka, giornalista e amico di un sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz. Ignaro di cosa lo aspettasse, Johann cominciò le sue indagini, ben presto però si ritrovò oppresso dal silenzio di chi forse troppo presto ha dimenticato e chi sicuramente non dimenticherà mai. Forse quel silenzio era sintomo di un profondo imbarazzo, l’ imbarazzo di un’intera Nazione che per prima voleva dimenticare. L’avvocato, nello sviluppare il caso, capisce che non tutto è come gli avevano sempre fatto credere, che qualcosa era stato nascosto loro dai grandi del Paese; questo qualcosa, che molti giovani consideravano solo leggenda, è proprio lo sterminio di migliaia di persone. Sconvolto, J. comincia ad ascoltare le storie di ogni sopravvissuto e capisce che molte persone, che spesso vedeva lavorare in perfetta tranquillità, erano coinvolte in questi reati; la cosa che più lo traumatizzò fu però la scoperta del coinvolgimento del padre, da lui sempre considerato un eroe, in questa storia. Ritrovata la sua forza e la sua passione per la verità decide di portare a termine il lavoro e far arrestare tutti i coinvolti. Una delle cose che più mi ha colpito di questo film è il protagonista che, come altrettanti coetanei, quando gli viene chiesto se sapesse di cosa trattasse la Shoah, non sa rispondere, probabilmente perché le storie protagoniste di questa vicenda in un primo momento furono occultate e poi smentite dalla maggior parte dei tedeschi nel tentativo di nascondere la verità e con essa le loro colpe. Qualora questi fatti venissero dimenticati potrebbero riaccadere, facendo altrettante vittime. Non dimenticare dovrebbe significare imparare. Imparare dai propri errori, anche se questo non può e non deve essere considerato unicamente un errore, perché un errore potrebbe accadere durante un calcolo matematico, non nella meditazione di uno sterminio di massa, perché solo di questo si può parlare. Il tema principale del film rimane comunque invariato, si parla sempre di razzismo e delle conseguenze che esso ha portato. Un argomento molto attuale, soprattutto in questo periodo a causa delle ondate di immigrati che tentano di arrivare in Europa per fuggire dalla guerra. I pregiudizi hanno sempre contribuito a creare un'atmosfera negativa tra le varie etnie, in quanto, quotidianamente, gli esseri umani come tali si creano personali opinioni, la maggior parte delle quali infondate e negative, su altre persone, che li spinge a riservare verso di loro solo dell’odio. L’odio porta solo altro odio, che sfocia in un labirinto senza fine. Maria Chiara Rosa 4°A 10 INTERVISTE Intervista all’assessore regionale Emma Petitti L’assessore al bilancio dell’Emilia-Romagna in visita alla Fiera di San Gregorio territorio romagnolo e con particolare attenzione alle aree Valmarecchia e Valconca. - Quali sono i pregi della fiera che dovrebbero risaltare ancora di più e quali elementi secondo lei sarebbero da migliorare? EMMA: Come “visitatore affezionato” posso affermare che anche se rimangono sempre le solite tradizioni la fiera si evolve ogni anno. Gli elementi di pregio che la trasformano in evento sono molti: la relazione, l’integrazione tra le varie realtà, la volontà di tutto il territorio di rendere la fiera un momento di crescita sia economica sia culturale. - Il giorno 6 marzo 2016 Emma Petitti, assessore al bilancio e alle Pari opportunità della regione Emilia Romagna, dopo aver inaugurato la fiera di San Gregorio e aver visitato lo stand della nostra scuola, ha accettato di rispondere ad alcune domande poste da una studentessa della nostra scuola relative alla Fiera di San Gregorio. - Lei, che è assessore al Bilancio ci potrebbe dire quali finanziamenti sono previsti per la nostra zona e per le scuole? EMMA: Stiamo investendo molto sulle scuole per sopperire ai tagli ministeriali, in particolare, per quanto riguarda l’edilizia scolastica l’Assemblea Regionale ha investito 1,5 milioni di euro solo per la provincia di Rimini. Stiamo investendo anche sulla cultura e l’educazione e su tutto quello che interessa il turismo. Un altro fattore importante per l’Emilia-Romagna è investire sul lavoro per i giovanissimi, attrarre risorse. L’Emilia Romagna è una delle regioni con i migliori dati in questi settori ma nei prossimi anni dare posti a più giovani è un importante obiettivo. Che cosa ne pensa della fiera? EMMA: La fiera è da diversi anni un’occasione di arricchimento, una grande opportunità perché è una manifestazione che si rinnova ogni anno. San Gregorio è il punto centrale di numerose iniziative che riguardano l’intera vallata e per questo motivo mi sento di ringraziar l’amministrazione. Il loro obiettivo è valorizzare tutto quello che è presente nel territorio e San Gregorio è un’occasione importante. - - Per noi di Morciano è molto importante, a lei che emozioni trasmette? EMMA: Quando torno qui respiro un’aria di forte tradizione, percepisco l’identità di un territorio e avverto l’inizio della primavera che porta la bella stagione. Per questo motivo il mio impegno in Regione si traduce nella tutela dei valori testimoniati dalla Fiera, sono orgogliosa nell’annunciare che tra poco per la prima volta partirà il GAL Romagna con un finanziamento di € 9600000 per la valorizzazione dell’intero Fra pochi giorni arriverà l’8 marzo, quale augurio vorrebbe fare alle studentesse della mia scuola? EMMA: Proprio come Assessore alle Pari Opportunità sogno un giorno in cui le donne potranno avere gli stessi diritti dell’altro sesso. Oggi nel mondo dell’impresa le donne guadagnano meno dei colleghi uomini e quando si inseriscono nel mondo del lavoro non sono mai alla pari. Per tutelare le donne è necessaria maggiore attenzione alle retribuzioni e più sostegno al Welfare. In tutta l’Emilia Romagna abbiamo 23 centri che si occupano degli abusi e delle violenze sulle donne ma questo è solo un punto di partenza. Insieme al Consigliere regionale Nadia Rossi noi donne del Consiglio Regionale stiamo preparando una legge contro gli abusi sulle donne. L’intento è partire dalle scuole e dalle famiglie per costruire un vero rispetto tra tutti i giovani, attraverso il linguaggio e l’atteggiamento verso madri, compagne e figlie. Claudia Simonazzi 4°E 11 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INTERVISTE Alternanza Scuola-Lavoro L’esperienza della 3°A Giulia: Il lavoro che mi assegnavano era lo stesso che loro svolgevano quotidianamente. Inizialmente mi facevano registrare fatture di vendita, per poi passare a compiti più complessi come inserire movimenti finanziari vari nel programma dell'ufficio. Riuscivi a portare a terminare tali mansioni? Martina: Si, certo. Anche se a volte con un po' di difficoltà ma sono sempre riuscita a portare a termine tutto. Giulia: Inizialmente poteva apparire difficile, ma continuando a farlo veniva automatico. Ti farebbe piacere tornarci il prossimo anno? Martina: Si, mi farebbe molto piacere. Magari cambiando ufficio per avere la possibilità di conoscere campi diversi ma stando sempre nella stessa azienda perché ho trovato molta disponibilità da parte di tutti. Abbiamo intervistato alcuni alunni della classe 3A di Amministrazione Finanza e Marketing che hanno partecipato allo stage aziendale dal 22 febbraio al 12 marzo. Per chi non lo sapesse, per stage intendiamo quel periodo, che dura tre settimane, nelle quali ogni ragazzo della classe viene diviso in diversi punti lavorativi inerenti allo studio scolastico, per apprendere in maniera concreta il mestiere. Vi riportiamo le interviste riguardanti a diversi settori in cui i ragazzi hanno lavorato. Giulia: Certo, mi farebbe piacere. Infatti quest'estate tornerò nello studio commercialista, per lo stage estivo sotto loro proposta. La cosa mi ha fatto molto piacere, così ho deciso di accettare. Ti ha lasciato qualcosa quest'esperienza? Martina: Decisamente si perché con quest'esperienza ho capito tante cose come il fatto che non vorrei stare tanti anni a lavorare seduta dietro in una scrivania. Dove hai trascorso il periodo di stage? In quale ufficio ti hanno collocato? Martina: Ho trascorso il mio periodo di stage su mia richiesta all'Aeffe S.p.A di San Giovanni in Marignano. Mi hanno collocato nell'ufficio contabilità Italia. Giulia: Il mio stage l'ho trascorso nello studio commercialista ECO a Riccione in Viale Ceccarini. Come ti sei trovato nell'ambito lavorativo? Martina: Mi sono trovata molto bene perché ho avuto sin dall'inizio una bella accoglienza da parte di tutti. La mattina arrivavo anche prima e appunto per questo fatto ho instaurato un buon rapporto con una delle mie colleghe di ufficio. Giulia: Ho passato un bella esperienza. Fin da subito mi sono trovata a mio agio nell'ambiente lavorativo e soprattutto con le mie colleghe, sempre molto disponili ad insegnarmi il mestiere. Quali compiti ti assegnavano? Martina: I primi giorni sono stati un continuo archiviare documenti ma poi nei giorni successivi ho fatto presente a loro le mie conoscenze, le mie capacità in modo tale che mi assegnassero compiti un po' più complessi per avere un approccio maggiore con il mestiere. Giulia: Si, è stata un'esperienza molto positiva che mi ha portato a conoscere più a fondo che significa lavorare. Sei riuscita in qualche caso a mettere in pratica ciò che fin qui hai studiato a scuola? Martina: Si, soprattutto nelle materie di economia e informatica. Giulia: Si, economia, perché il lavoro del commercialista si basa su ciò che studio a scuola, e informatica per usare i programmi utilizzati da loro. La nuova riforma scolastica dice che anche noi ragazzi di terza, dobbiamo trascorrere un periodo di stage invernale obbligatorio. Negli anni passati tali stage si svolgevano solo in quarta. Questo fatto ha portato alcuni nostri compagni di classe a non essersi trovati molto bene a causa, come da loro stessi riconosciuto,, della mancanza della necessaria esperienza. La Redazione 12 FOTOGRAFIA UNO, NESSUNO E CENTOMILA Una photogallery dedicata alle anime intrappolate in se stesse. In una società in cui la maggior parte delle persone si ritrova a dover interpretare un ruolo che non le rispecchia, ci sono altrettante persone che, stanche, vogliono gridare al mondo chi in realtà sono. Ispirandoci alle opere di Pirandello abbiamo sviluppato una gallery per incoraggiare le anime intrappolate a ribellarsi, mostrandosi per ciò che sono veramente. (Progetto di Maria Chiara Rosa e Valentina Angeli, fotografie di Maria di Ghionno). C’è una maschera per la famiglia, una per la società e una per il lavoro. E quando stai da solo resti nessuno. Noi siamo ciò che siamo, ma di fronte agli altri siamo quelli che realmente noi sappiamo di non essere. Dopo un po’ tutte quelle maschere diventano un vizio difficile da togliere. 13 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Alla ricerca dell’atomo opaco Notte prima degli esami II racconto della visita alla casa del grande poeta a San Mauro La classe 5°C alle prese con l’ansia da prestazione… Giovedì 17 marzo le classi 2A e 2B si sono recati a San Mauro Pascoli per visitare e rivivere la storia del poeta Giovanni Pascoli. La prima tappa è stata casa Pascoli (monumento nazionale dal 1924), la casa dove Giovanni e alcuni fratelli sono nati e vissuti nella primissima infanzia. Grazie alla guida abbiamo potuto “rivivere” la sua vita e quella dei suoi fratelli altrettanto talentuosi: un'esistenza iniziata bene ma peggiorata nel corso degli anni a causa dell'ormai famosa data del X Agosto in cui il padre venne ucciso per motivi di lavoro. Infatti era custode di una villa signorile, per questo era invidiato, e venne preso di mira da un'altra famiglia del paese che pagò due sicari per eliminarlo in modo da prendere il suo posto. Nella casa si sono potuti leggere alcuni dei suoi manoscritti autentici conservati lì. L'abitazione è modesta ma è stata ristrutturata in maniera filologica e precisa. La seconda tappa è stata Villa Torlonia (proprio la dimora presso cui il padre del poeta lavorava come custode) dove per prima cosa la guida ha spiegato la sua lunga storia, avendo avuto molti proprietari diversi. Infatti in alcune stanze si possono ammirare i vari stemmi di famiglia. Bellissimo edificio (più volte ma solo in parte ristrutturato) con caratteristiche dalle più antiche a quelle più recenti storicamente parlando. Una giornata alternata tra pioggia e sole che non hanno ostacolato il tuffo nel passato nella vita di Giovanni Pascoli. Arina Sevciuc 2°A Arrivati ad aprile cominciano a salire le ansie del tanto temuto esame di maturità. Ci stiamo domandando cosa ci aspetterà una volta che sarà suonata l’ultima campanella, considerato che già da qualche mese le fatiche dovute allo studio si fanno sentire e le preoccupazioni non sono da meno. L’avvicinarsi dell’esame crea comportamenti non omologati fra i vari modelli di studenti: c’è chi reagisce in maniera particolarmente isterica e suscettibile ad ogni minimo imprevisto, e che passa notti insonni pensando ‘’perché dormire quando posso continuare a studiare?’’, invece c’è chi studia senza interruzione fino al minuto prima di ogni interrogazione e ragiona solo su come impostare la tesina cambiando idea ogni ‘’due per tre’’, e poi c’è chi non si pone problemi di alcun genere fino al fatidico esame ripetendo ogni giorno: ‘’anche oggi studio domani’’. Persino i professori mostrano i primi segni di cedimento preoccupandosi per i propri ragazzi o, probabilmente, solo di come riusciranno a presentarli davanti ad una commissione che giudicherà sia le conoscenze dei ragazzi che l’operato degli insegnanti. L’esame porta un affaticamento psicologico e fisico trasformando gli studenti in un accumulo di stress. Nonostante ciò, questa può essere definita una sfida vita, perché mettendo i ragazzi continuamente alla prova li aiuta a crescere e a sviluppare diverse abilità. Ci sono opinioni contrastanti su questo argomento: c’è chi pensa che sia utile per la propria crescita e chi pensa che sia solo una perdita di tempo, che penalizzi gli studenti richiudendo cinque anni di percorso formativo in quattro prove. La Classe 5°C 14 SCUOLA E' l'ora del sesso Un incontro molto importante per informare i giovani sui problemi legati all'educazione alla sessualità proiettate che sono servite a farci capire che la prevenzione è quindi quanto mai importante. I ragazzi hanno compilato poi un modulo di statistica riguardante le loro conoscenze ed esperienze. Al termine degli interventi da parte degli specialisti, i volontari dell' associazione hanno riportato le percentuali delle risposte del modulo, così, anche se anonimamente, i ragazzi si sono potuti confrontare tra di loro. Infine, hanno avuto la possibilità di porre domande scritte, sempre in forma anonima, riguardo alle loro perplessità sull' argomento. L'iniziativa è stata molto interessante perché i ragazzi si sono potuti "liberare" dei loro punti interrogativi più profondi risolvendoli grazie all'aiuto di fonti più attendibili di Internet. Durante la mattinata gli specialisti hanno parlato nel dettaglio, descrivendo problematiche che spesso si presentano agli adolescenti, ma che questi ultimi non sanno come affrontare, cadendo nell'ansia ed utilizzando talvolta farmaci, assolutamente sconsigliati. Sabato 9 aprile, le classi quarte del nostro istituto Gobetti - De Gasperi si sono recate al centro parrocchiale per partecipare all' incontro organizzato dall' associazione Leo Club Valle Del Conca, chiamato "E' l' ora del sesso", con tema principale quello delle malattie sessualmente trasmissibili. Lo scopo dell' iniziativa è quello di fornire ai ragazzi una corretta informazione, educandoli ad assumere atteggiamenti responsabili e sollecitandoli ad una sempre maggiore consapevolezza in merito ai rischi possibili. L' argomento è stato analizzato sotto tre punti di vista: morale, psicologico e scientifico. Il primo intervento, del sacerdote della parrocchia San Michele Arcangelo Don Massimiliano Cucchi, ha spiegato il concetto di educazione e il valore della conoscenza e dell' intimità. Don Massi, insegnante di religione, ci ha intrattenuto con la sua capacità di trasmettere in modo divulgativo concetti talvolta complessi. Il secondo intervento, di uno psicologo, ha chiarito cosa si intende con vicinanza emotiva per poi passare alla spiegazione dei vari tipi di disturbi di origine ansiosa: non pensavamo che ne fossero così tanti, nel senso che davvero abbiamo capito che il nostro corpo è una macchina complessa il cui meccanismo deve essere tenuto sotto controllo con l'aiuto di figure professionali che possano aiutarci a non cercare aiuti esterni talvolta dannosi (per es. alcune medicine). Nel terzo intervento, il medico esperto in venereologia ha presentato la classificazione delle malattie trasmesse sessualmente e le caratteristiche di quelle più frequenti, come per es. la gonorrea, la sifilide, la candida ecc. Questo passaggio dell'incontro ci ha impressionato anche a causa delle foto A questo proposito, non ci rimane che ringraziare i volontari e i medici che sono stati a nostra disposizione, sperando che questo progetto possa svilupparsi nel tempo par far accrescere la consapevolezza dei giovani e delle loro azioni. In Italia, come nel mondo, le malattie sessualmente trasmissibili, che possono avere gravi conseguenze, sono molto diffuse e se ne ha davvero poca conoscenza. Valentina Sanchi 4°A 15 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Cittadini si diventa Un progetto in collaborazione con l’associazione Passi di Legalità di Morciano di Romagna A questo proposito è stato chiesto alla nostra compagna Giulia Semprini di realizzare dei disegni rappresentativi di sei dei primi dodici articoli della Costituzione. Partendo da questi disegni, grazie al Comune di Morciano di Romagna, verranno realizzati sei pannelli in plexiglass che saranno collocati appunto in un’area del parco comunale presso il Conca. Li pubblichiamo qui sotto in modo che possiate vederne le bozze in anteprima: l’inaugurazione avverrà il 4 giugno, come detto in precedenza. Martina Gabrielli e Giulia Sammarini 3°A Nei giorni 2, 9 e 16 aprile le classi II A, III A e IV E hanno partecipato al progetto Cittadini si diventa, tenuto dalla dott.ssa Gaia Trunfio , che fa parte dell’associazione Passi di legalità. Uno degli obbiettivi di questo progetto era capire come gli adolescenti percepiscono questa realtà e che rapporto hanno con le mafie. Nel primo incontro Gaia, ha chiesto a tutti cosa fosse per noi la mafia e, una delle risposte più comuni, è stata ‘la mafia per me è uno schifo’, partendo da questo concetto abbiamo iniziato un lungo dialogo in cui abbiamo potuto esprimere le nostre opinioni; ma, una cosa che ha lasciato molti di noi spiazzati è stato il fatto che ci siamo resi conto che la mafia c’è anche molto vicina a noi. Poi ci siamo divisi a gruppi e abbiamo fatto dei disegni di come secondo noi era il tipico boss mafioso, indicando anche l’età, il nome e il clan di appartenenza: quasi tutti riportavano come caratteristiche: l’avere un cappello, gli occhiali scuri, la catenina d’oro e i peli che uscivano dalla canottiera bianca. Nel secondo incontro uno degli argomenti principali è stato la confisca dei beni alle mafie; i beni una volta confiscati alle mafie diventeranno poi di uso sociale. Quando questi beni vengono confiscati, se si tratta di attività come ad esempio alberghi, campi agricoli, stabilimenti balneari,ecc…può essere che i dipendenti pur di non perdere il lavoro si prendano la responsabilità di occuparsene sostenendo in questo modo la lotta alle mafie; un modo con cui noi possiamo aiutare in questa lotta è andare una settimana durante l’estate ad aiutare nel lavoro; questo si può fare rivolgendosi ad associazioni come Passi di legalità che organizzano questi viaggi( sarebbero i famosi campi di lavoro di Libera l’associazione fondata da don Ciotti). Nel terzo incontro abbiamo tirato le fila di tutto il progetto e abbiamo iniziato a prepararci per l’incontro finale che si terrà il 4 giugno con le altre scuole della provincia che si terrà presso il padiglione fieristico di Morciano: ognuno di noi contribuirà alla realizzazione di un manufatto che verrà posto presso il parco Del conca 16 SCUOLA 28° Premio Rotary Scuola Scuola-Lavoro “Siate dono nel mondo” Visita classe 5° Meccanica-Meccatronica di Morciano presso HSD SpA di Gradara. L’azienda, fondata nel 1992 da Giancarlo Selci, appartiene al gruppo Biesse e si è trasferita da Pesaro a Gradara da meno di due anni. Da quest’anno scolastico l’Istituto Superiore di Morciano con l’azienda ha messo in campo progetti di alternanza scuola-lavoro. HSD è un’azienda florida e leader nel mondo nella produzione di elettromandrini, teste a 5 assi, rinvii angolari e unità di foratura CNC per la lavorazione di legno, alluminio, marmo, vetro e PVC, con una solida esperienza nei componenti elettronici che oggi si fondono con quelli meccanici, dando così vita all’azienda “Meccatronica”. HSD SpA Progetta e produce componenti tecnologicamente avanzati ad alta precisione per lavorazioni industriali di fresatura, foratura e taglio per un’ampia gamma di materiali e settori produttivi. I prodotti più rappresentativi sono Elettromandrini, Teste di Foratura, Servomotori con azionamento integrato, Gruppi Multifunzione. HSD SpA, oltre alla casa madre italiana, opera direttamente con 3 filiali localizzate nei principali mercati mondiali con l'obiettivo di garantire un'assistenza pre e post vendita immediata ed altamente qualificata: HSD USA Inc., HSD Deutschland GmbH e HSD Shanghai Co. Ltd. Sempre orientata a sviluppare diverse applicazioni di tecnologie nuove ed esistenti, HSD si impegna continuamente per l’inserimento di giovani Periti Meccanici e laureati in Ingegneria Meccanica, Elettronica, dell’Automazione ed Informatica che avviene attraverso percorsi strutturati di formazione e valutazione. La mattina di sabato 19 marzo, la 4° e la 5° A si sono recate all’ auditorium del liceo scientifico Volta a Riccione accompagnate dalle Proff. Giorgi, Antonioli, Lazzarini, per assistere alla 28° premiazione Rotary Scuola. In questa manifestazione sono stati premiati i ragazzi che hanno conseguito il diploma di maturità con il massimo dei voti, tra di loro i migliori con borse di studio di ben € 1000,00. La nostra scuola è stata presente con due ragazzi : Remo Pio Masotano e Valbona Jonuzi, che ha conseguito la borsa di studio. Ancora una volta la nostra scuola è stata riconosciuta per i meriti che può lasciare come hanno anche spiegato i due ragazzi, che con la voce un po’ tremante per la commozione hanno ringraziato tutti i Prof. per il sostegno che gli hanno sempre dato e ci hanno fatto capire che se te lo meriti un aiuto ti verrà sempre concesso e con impegno, volontà e determinazione ogni persona può raggiungere i migliori risultati a cui tutti dobbiamo aspirare. “Siate dono nel mondo” è il motto del Rotary e questo sta a significare, come ci hanno spiegato durante la manifestazione,, che noi siamo il dono più grande che possa ricevere il mondo dove viviamo, cioè che siamo noi Giovani a deciderne le sorti, a poterlo cambiare se vogliamo e soprattutto a volerlo infinitamente migliorare, quindi ognuno di noi deve puntare al massimo, per svolgere il nostro ruolo, cioè fare la differenza. E’ stata una mattinata interessante e molto motivante: concludiamo facendo i migliori complimenti ai ragazzi premiati e tanti auguri per il loro futuro! La Classe 5°C La Redazione 17 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Incontri del Mediterraneo In…canto La dura vita dei migranti Come ogni anno si è tenuto lo spettacolo di musica e danza della nostra scuola: ecco qui una breve fotogallery (per la gallery completa https://www.facebook.com/Giornalino-del-Gobetti-DeGasperi) Nei giorni 9 - 11 marzo alcune classi del nostro Istituto si sono recate alla Sala ex Lavatoio per partecipare a due appuntamenti organizzati da Incontri del Mediterraneo, un gruppo nato come risposta di dialogo e incontro a chi predica lo scontro di civiltà inevitabile. Questa associazione tratta ormai da diversi anni temi molto importanti come il rapporto islam/democrazia, la crisi greca e, soprattutto, la questione migranti coinvolgendo le scuole e i giovani. Durante il primo incontro i ragazzi hanno assistito alla mostra fotografica “Storie di migranti” del fotoreporter Livio Senigalliesi ,famoso per le numerose testimonianze tratte dai suoi viaggi in paesi di guerra; le foto illustravano le condizioni di vita dei migranti nei diversi momenti della giornata. Le classi hanno ,inoltre, assistito alla proiezione di un reportage ambientato in Congo, per meglio comprendere le pessime condizioni in cui vive la popolazione, travolta dai continui attacchi dei ribelli,spinta ad affrontare lunghi e tortuosi viaggi pur di guadagnare la propria libertà. Nel secondo incontro, invece, vi è stata la messa in onda del documentario “Quando Yousef si mise in cammino”, riguardante una storia di migrazione a piedi dall’ Afghanistan all’ Europa. Da questo filmato si è vista la grande tenacia dei migranti a voler oltrepassare i confini europei nonostante fossero ogni volta bloccati e rimandati al punto di partenza dalle autorità locali. La Redazione 18 Viaggio Studio Il mio viaggio a Montpellier Ecco la prima di due testimonianze del soggiorno linguistico in Francia Il nome della scuola da noi frequentata è Accent Francais; la scuola mi ha colpito subito per la sua bellezza, infatti, l’esterno è in stile gotico, mentre l’interno era moderno ed estremamente accogliente. Le lezioni duravano ogni mattina tre ore circa, mentre il pomeriggio facevamo delle escursioni. Le lezioni mi sono state particolarmente utili, il nostro insegnante francese Florian ha cercato, con infinita pazienza, di aiutarci ad approfondire la lingua. Anche le escursioni mi sono state di estremo aiuto, oltre che infinito di divertimento, perché ci costringevano a parlare il francese per farci comprendere dalle persone che incontravamo. E’ stata ovviamente una settimana ricca di studio e di momenti comici che hanno rafforzato ancor più le amicizie tra noi studenti e il rapporto con le insegnanti. Questo viaggio è stato molto importante per me: la conoscenza di persone di una nazione diversa da quella dove risiedo, essere lontana dalla mia famiglia e convivere con sconosciuti mi ha molto aiutato a crescere e maturare. Il 14 febbraio 2016, per me, è stato un giorno di San Valentino insolito e interessante. La scuola ha scelto proprio quella data per organizzare il soggiorno linguistico a Montpellier, una cittadina nel sud della Francia. L’incontro con le professoresse Bruscolini e Barazzoni, nostre accompagnatrici, e la partenza erano previsti alle ore 5 del mattino davanti all’edificio scolastico. Nonostante le preoccupazioni delle nostre insegnanti, molto premurose come sempre, ci siamo presentati tutti puntuali ed emozionati. Appena siamo saliti a bordo del pullman, in coro, abbiamo esultato al grido di “bon voyage”, e così è partita la nostra avventura verso Montpellier. Arrivati nella cittadina di Montpellier, è stato molto emozionante l’incontro a Place de l’Europe con le famiglie che ci avrebbero ospitato per una settimana. La Prof. Bruscolini ha presentato me e la mia compagna Claudia alla signora Agathe, lei si è subito dimostrata molto gentile e disponibile nei nostri confronti. L’incontro con la signora Agathe, di 50 anni circa, rimarrà sempre uno dei ricordi più significativi di questo viaggio, mi ha trasmesso subito fiducia e una grande tenerezza quando, in filobus, mentre andavamo al suo appartamento, ci ha confidato di essere andata dalla parrucchiera per farci una bella impressione. In quel memento mi sono ritornate in mente le raccomandazioni, precedenti alla partenza, sia della nostra preside sia dei miei genitori. Subito mi sono ripromessa che mi sarei molto impegnata sia come allieva sia come inquilina. La mattina successiva la signora Agathe ci ha preparato una squisita colazione e ci ha accompagnato nella Place de la Comediè, dove avremmo incontrato i nostri compagni per il primo giorno di scuola in Francia. Ringrazio di cuore la scuola e le mie insegnanti per avermi offerto un’opportunità così bella, mi spiace solo di non aver potuto condividere una simile esperienza con tutti i miei compagni che prima si erano iscritti, ma poi si sono ritirati, forse impauriti dai recenti fatti di terrorismo accaduti in Francia. Mi auguro, come tutti i ragazzi della mia età e non solo, che questi episodi non avvengano mai più, perché è molto bello poter incontrare persone e culture diverse e imparare da esse. Un pensiero speciale alla mia cara signora Agathe alla quale ho già inviato una cartolina dall’Italia. Xuliana Gilani 4°E 19 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Viaggio Studio Un’esperienza indimenticabile Tra studio, viaggio e divertimento, un reportage dalla Francia sotto forma di intervista. Dal 14 al 20 Febbraio, sedici ragazzi del corso commerciale del Gobetti – De Gasperi hanno vissuto un’esperienza di soggiorno linguistico nella città universitaria francese di Montpellier. Partenza dalla scuola con il bus turistico, il viaggio è durato circa dieci ore con arrivo a Montpellier dove eravamo attesi dalle famiglie: successivamente i ragazzi si sono recati nelle case ed hanno passato la serata con le famiglie che li avrebbero ospitati per una settimana. Facciamoci ora raccontare dalla nostra compagna Valentina Sanchi l’esperienza vissuta. Com’è stato il primo impatto con le famiglie? Io (Valentina Sanchi) e Asia Ravaioli eravamo ospitate da una sola signora, madame Blanchemanche. Arrivati a Montpellier eravamo davvero emozionatissime al pensiero di conoscerla, in quanto avremmo vissuto una settimana con lei nella sua casa, prese le valigie dal pullman la madame ci ha accompagnato alla metro che ci avrebbe portato a casa sua. La convivenza è stata molto piacevole e divertente la nostra presenza in casa era concentrata soprattutto durante i pasti, in cui abbiamo potuto assaggiare i piatti tipici della cucina francese tra cui la Quish Loren, une tourte au poisson, la ratatouille, diverse zuppe e molti formaggi. Come votazione per la cucina francese direi buona ma è sempre difficile superare la passionale cucina italiana. Vorrei raccontare un aneddoto particolarmente simpatico: abbiamo dedicato una cena alla cucina italiana ed intente a cuocere della carne abbiamo creato molto fumo all’interno della casa, cosa che da noi italiani è abituale tanto da ritrovarsi in casa con una vera e propria nebbia, in Francia però è obbligatorio però in ogni casa tenere un segnale allarme antincendio quindi quella sera ha cominciato a suonare e in casa nessuna delle quattro (insieme a noi era ospitata un’altra ragazza universitaria di Lione) sapeva più come fare per spegnerlo e ci siamo ritrovate per mezz’ora in mezzo a un suono penetrante con il gatto che piangeva e chiamando chiunque purché ci potesse aiutare, dopo tantissimi tentativi, ed essere morte dalle risate, anche per gli intralci con la lingua, siamo riuscite a spegnerlo e a continuare la nostra cena. Le francesi hanno molto apprezzato la nostra cucina italiana quindi grazie a questo ci siamo potute riscattare. Com’erano organizzate le giornate? La mattina dalle nove fino a mezzogiorno e mezza avevamo lezione in una scuola nel centro dedicata agli studi delle persone straniere per imparare la lingua, avevamo un professore parigino di nome Florian anche lui molto affabile, che articolava le lezioni in ascolto-comprensione scritta nel dibattito fra di noi. E al pomeriggio? Lunedì pomeriggio abbiamo fatto una visita guidata della città partendo dalla Place de la Comédie che è la piazza principale di Montpellier, nonché il luogo dove ci trovavamo più spesso. Dalla visita guidata abbiamo potuto scoprire che Montpellier ha un’origine molto antica e questa come tante altre città de la Région de Languedoc è stata fondata dai romani. Il giorno successivo abbiamo avuto del tempo libero, mercoledì dalle due fino alle tre e mezza abbiamo avuto un atelier di recitazione dopodiché siamo andate a visitare la città medievale Auguesmortes (acque morte), questa città ci è piaciuta molto perché sembrava di essere tornati indietro nel tempo. Poi siamo stati a Nimes, altra città fondata dai romani, dove abbiamo visitato l’anfiteatro ed un parco bellissimo, molto grande e curato, in cui c’erano dei resti romani perfettamente inseriti nell’ambiente. Ma senza dubbio l’escursione migliore è stata a Cannes dove, come le dive del cinema, abbiamo camminato sulla Croisette e abbiamo potuto vedere il palazzo del festival del cinema passeggiando sul red carpet. In generale, com’è stata l’esperienza didattica e il tuo livello linguistico è migliorato? In generale è stata un’esperienza molto meritevole, sono stata molto contenta di averla potuta vivere e la consiglierei anche agli altri studenti del Gobetti, come importante esperienza da fare, sicuramente anche se solo per una settimana mi è servito molto anche a livello linguistico e ho potuto constatare che un’esperienza all’estero dove parli e senti parlare unicamente una lingua straniera è il modo migliore e più bello per imparare una lingua. Come vi siete relazionati tra studenti di classi ed età diverse che si trovano a vivere un’esperienza comune? Tra di noi ci siamo trovati benissimo e tutti quanti hanno condiviso con me il pensiero che sia stata una bellissima esperienza. In classe eravamo tutti insieme, facevamo soprattutto lavori di scrittura a coppie e dovevamo collaborare tra di noi solo unicamente parlando lingua francese per fare dei progetti. Ci siamo anche divertiti durante l’atelier di recitazione dove dovevamo interpretare delle scene come in una fotografia, e qui sempre collaborando tra di noi ed obbligati a parlare la lingua francese…siamo morti dalle risate! Nel complesso è stata un’esperienza che di sicuro non mi dimenticherò. La Redazione 20 Viaggio Studio E ora la parola a Salamanca… Ecco la testimonianza degli “spagnoli” Avete partecipato a qualche laboratorio pomeridiano,visitato altre città? Come laboratorio pomeridiano abbiamo fatto una lezione di salsa con un ballerino del posto, molto bravo e coinvolgente, che ci ha insegnato i passi base della salsa. Siamo riusciti a visitare anche altre città come Segovia e Avila. Quest’anno la nostra scuola ha dato per la prima volta a noi studenti la possibilità di partecipare ad un soggiorno linguistico all’estero. I ragazzi che studiano spagnolo sono andati in Spagna a Salamanca. Abbiamo intervistato alcuni di loro per sapere come si sono trovati durante questa nuova esperienza. Com’è stato il viaggio? Siamo partiti alle quattro di mattina per andare all’aeroporto di Firenze; il viaggio è durato un paio d’ore, ci sono state un po’ di turbolenze che hanno portato il panico tra coloro che non avevano mai viaggiato in aereo; siamo atterrati a Madrid con un cattivo tempo ad accoglierci, infatti pioveva molte forte e di conseguenza abbiamo fatto fatica a visitare la città. In serata siamo arrivati a Salamanca dove abbiamo conosciuto le famiglie che poi ci hanno ospitati. Come vi siete trovati nelle famiglie? In generale ci siamo trovati bene nelle famiglie che erano tutte molte ospitali e disponibili, alcuni di noi hanno fatto un po’ di fatica ad ambientarsi anche per la differente cultura e abitudini. Alcuni si sono lamentati per il cibo particolarmente speziato, ma quando si è in viaggio studio bisogna sviluppare un certo spirito di adattamento. Come sono state le lezioni al mattino? Le lezioni sono state molto interessanti, ci hanno aiutato a capire meglio la lingua,conoscere modi di dire del posto e soprattutto a parlare con il giusto accento. Durante le lezioni inoltre abbiamo parlato anche dell’economia in spagnolo, imparando nuovi termini utili per la scuola che facciamo. E’ stata utile questa esperienza? E’ stata un’esperienza davvero utile che ci ha dato la possibilità di entrare a diretto contatto con la gente del posto, vivendo per una settimana secondo i loro ritmi le loro abitudini, e parlando la loro lingua, dandoci modo di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti a scuola. La Redazione 21 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SPORT Una scuola campioni! Ecco gli straordinari risultati degli atleti del Gobetti –diDe Gasperi Campionati provinciali di atletica leggera Misano 20 aprile 2016 Complimenti ai 19 ragazzi e ragazze che hanno partecipato alle fasi provinciali dei giochi studenteschi. Tanti podi conquistati dagli studenti del Gobetti/De Gasperi che si sono presentati in pista nel migliore dei modi e hanno gareggiato senza risparmiarsi. La squadra allievi ha dominato e ha staccato il biglietto per i prossimi campionati regionali che si svolgeranno nel mese di maggio. I nomi e i risultati: 1. BATTISTELLI NICCOLO’ – vincitore negli ostacoli 2. ONGARO ANDREA-secondo nella staffetta 3. ALJTRIM ALIJI- secondo nei cento metri e nella staffetta 4. DENICOLO’ DAVIDE-secondo nella staffetta 5. ELANOUARI OUSSAMA-secondo nei 1000 6. GALLUZZI LEONARDO- ottavo nei 400 7. PALAZZI ADRIANO-vincitore nel salto in alto 8. MANFRIN PAOLO GIUSEPPE- undicesimo nei 1000 9. PALLANTE GIANLUCA-quarto nel salto in lungo 10. RINALDI SIMONE- terzo nel salto in lungo 11. VIRGA EDUARD SERGIU- terzo nel peso 12. OMICCIOLI ANDREA- vincitore nel lancio del peso 13. CERVELLIERI ALEX- vincitore nel lancio del disco 14. PIRANI ALBERTO-quarto nei 400 metri 15. MORRI ELISA – vincitrice nei 100 metri 16. MASIELLO VALENTINA- sesta nei 1000 17. MENINI MARTINA- vincitrice nel salto in lungo 18. CRUDI AURORA- vincitore nel lancio del peso 19. UCCHIELLI ALEX-vincitore nel lancio del peso 22