2, Dicembre 2006 - Liceo Porporato

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2, Dicembre 2006 - Liceo Porporato
ONDA D’URTO
Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno IX, n.2, Dicembre 2006
www.liceoporporato.it/onda/onda_d'urto.htm
ins. resp. antonio denanni
Avalon
Indice:
Avalon, l’isola di Artù pag. 6
La biblioteca di Scienze...pag. 7
Chi legge Onda d’urto? pg. 2 Intervista a P.Ferrero
pag. 8
L’abbraccio libero
pag. 3 7 in condotta
pag. 10
Le iene al Porporato pag. 4-5 I templari e il S. Gral pag. 11
Artisti e campioni
Novità musicali
Splash
Test divertentissimo
11
Elena Castagnoli
pag. 12
pag. 12
pag. 13
pag. 14
pag. 15
La Freccia Nera
pag.16
La scuola che vorrei
pag.17
Trimestre e Pentamestre pag.17
Film Forum
pag.18
Musica medievale
pag.19
Corso di difesa personale pg.20
Diz. Inglese-Piemontese pag.20
Non ce la gaggiamo!
pag.21
I nomi più diffusi
pag.21
Grease al Porporato
pag.22
Editoriale
La creatività ha sempre spaziato nel mondo dell’immaginario, ambientato in epoche e luoghi fantastici. In tutte le civiltà ci sono terre che la scienza ufficiale non sa dove collocare, che sono vive
nei cuori di chi le ha ideate, dove regnano la felicità e la ricchezza, l’avventura e gli eroi raccontati
dalle leggende e dal mito. Sono le “Terre di mezzo” del Signore degli Anelli e le avventure ambientate nella più storica “Età di mezzo”.
Avalon è l’isola mitica dell’avventura di Tolkien e di questo mondo fantastico, dove si trovano i
segreti dell’esistenza e le chiavi d’accesso alla conoscenza.
A questo mondo avventuroso un po’ fantastico e un po’ reale del Medioevo abbiamo voluto dedicare la copertina e alcuni articoli di Onda d’urto di dicembre. Pubblichiamo l’intervista al ministro
Paolo Ferrero, pinerolesee genitore di una nostra compagna, che non siamo riusciti a pubblicare nel
numero di ottobre. Novità assoluta è la nuova rubrica delle iene al Porporato: sì sono arrivate
le iene! Nei prossimi numeri ne vedremo delle belle. Per ora gustatevi l’articolo
su “i tre studenti più gettonati” del Porporato. Naturalmente, oltre a
fare informazione, creare dialogo e interesse, farsi una
sana risata è sempre l’obiettivo principe di
questo giornalino.
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abbiamo raccolto e versato nella cassa d’Istituto,
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poi girati alla Rishilpi: € 6.185. Altri 1982 euro
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Il conte verde
Leggenda medioevale del Pinerolese
La storia. Il Conte Verde, Amedeo VI di Savoia Acaja, assediò nel 1360 Pinerolo con molti mercenari. Finita la
battaglia i soldati formarono delle bande di briganti al servizio del Marchese di Saluzzo. Tutto ciò irritò molto
Amedeo VI, che dopo averli perseguitati ne impiccò quanti più ne poté, ma alcuni riuscirono a sfuggirgli. Anzi
questi riuscirono a catturarlo e la libertà gli costò un riscatto di 180.000 fiorini. Filippo II, quando seppe che suo
fratello, Amedeo VI, sarebbe salito al trono al posto suo, si unì alle scorribande.
Dopo molte battaglie sembrò finalmente possibile un accordo, ma fu tutto un inganno. Filippo II sparì nel nulla…anzi nell’acqua, quella del Lago Grande di Avigliana, dove sembra sia annegato, non si sa se per suicidio o,
molto più probabilmente, per omicidio.
La leggenda. Tutto ebbe inizio durante una festa al castello di Pinerolo. Un gruppo di persone irruppe nel castello
affermando di aver visto un fantasma nel bosco vicino a Costagrande, dicevano che era l’ombra di Filippo. Margherita di Beaujeu non ci voleva credere e quindi decise di recarsi nel bosco la notte stessa. Come testimonianza
avrebbe piantato un fuso nel luogo in cui era apparso il fantasma. La contessa tardò e tutti tornarono nelle proprie
case. Solo all’alba cavalieri, dame, soldati, trovarono il coraggio di inoltrarsi nel bosco, dove trovarono il corpo
della contessa che giaceva a terra. Probabilmente il fuso le aveva inchiodato il vestito a terra e morì per un colpo
di paura, pensando che a trattenerla fosse il fantasma di Filippo,venuto a punirla per tutti i torti e le accuse che gli
aveva provocato.
Aurora & Federica 1 C Ling
2
“Free Hugh” ovvero l’Abbraccio Libero
Venerdì 22 dicembre “Giornata dell’abbraccio” del liceo Porporato
A volte tutto quello che ci serve è
soltanto un abbraccio… E non importa se lo
riceviamo da una persona che è sempre
con noi o da uno sconosciuto, basta che
sia un abbraccio stretto stretto da scaldare il cuore.
Con questo spirito è nata l’iniziativa del
“Free Hugh” cioè “l’Abbraccio Libero”, dall’idea di un australiano, Juan
Mann, che con i suoi abbracci voleva illuminare e portare gioia alla
vita di chiunque incontrasse. La sua
idea è stata accolta con entusiasmo
in tutto il mondo, tanto che in Italia
è stata istituita la “Giornata
dell’Abbraccio Libero” che si è svolta
quest’anno il 5 novembre. In particolare a Milano
gruppi di “freehugger” sono andati in giro per le varie
vie regalando abbracci a chiunque e muovendosi con
dei simpatici cartelli con su scritto “Regalo abbracci”.
Un’idea carina, no?
Quindi, in vista del Natale, periodo in cui ci sentiamo tutti più buoni e propensi a fare regali, abbiamo pensato di organizzare la “Giornata
dell’Abbraccio Libero” anche nel nostro liceo,
per poterci scambiare tanti caldi abbracci!
L’ultimo giorno di scuola prima delle
vacanze di Natale, venerdì 22 dicembre
2006 sarà dedicato a questa originale
iniziativa. Preparatevi a ricevere e
donare abbracci nei corridoi, in cortile, nelle aule e in ogni altro luogo
della scuola!!
A ognuno sarà
dato un cartellino
da attaccare alla maglia e con il quale si potranno distinguere tutti i partecipanti al “Free
Hugh”.
Partecipate numerosi!!
Beatrice & Gabriella, 3BL
Ad ogni epoca la sua moda
Quante volte mentre studiavamo Storia il nostro pensiero è
vagato e ci è sorta spontanea una domanda, nata forse a causa
della nostra fissazione per i vestiti: la moda all'epoca era un
elemento di distinzione come adesso? Influenzava la vita delle
persone? E soprattutto, qual era il "must" di quel periodo?
Per rispondere alle prime due domande, sì, anche nel Medioevo la moda era un elemento di distinzione che influenzava
la vita della gente, tanto che in città come Firenze, Lucca e
Bologna, il governo dovette emanare più di una legge per
limitare lo spreco di materiali pregiati quali gemme,
oro e pelliccia, utilizzati nella decorazione di abiti e
mantelli. Inoltre, in base alla classe sociale cambiava la moda: si passava dalle semplici vesti dei
contadini agli abiti sfarzosamente decorati e
impreziositi dei nobili feudatari.
Ad esempio, il guardaroba dei contadini
era composto da pochi capi, cuciti in casa
con stoffe per lo più scadenti. Fino al
XIV secolo prevalse per l'uomo una
veste piuttosto lunga, legata in vita da
un semplice spago; per la donna invece
erano previste una camicia, una gonna lunga
fino ai piedi, una veste e una cuffia, niente in
confronto alle migliaia di gonne, maglioncini,
pantaloni e jeans che si possono trovare nel guardaroba di una
qualsiasi donna del 2006! I contadini inoltre usavano calze di
lana e scarpe in cuoio, ma spesso andavano a piedi nudi. In
molti casi la famiglia conservava anche un abito più ricco ed
elegante, riservato solo per i giorni di festa e a volte tramandato di generazione in generazione.
Spostiamoci invece in città; qui la moda variava spesso durante il corso dell’anno e in base alla classe sociale e alle proprie
esigenze economiche erano previsti abiti differenti. Indumenti,
lenzuola e asciugamani erano costosi, ritenuti un lusso ma anche un ostacolo insormontabile per la maggior parte dei lavo-
ratori; la stoffa era grossolana e irritava la pelle, non difendendo sufficientemente dal freddo; si tendeva a lavarli assai di
rado per non consumarli e talvolta erano trasmessi come oggetti preziosi di padre in figlio.
Tuttavia, soprattutto tra le classi elevate, si diffuse la tendenza a vestirsi in modo sfarzoso, con tessuti pregiati arricchiti da
fili d'oro, perle e pietre preziose. Le donne portavano indumenti di finissimo tessuto con maniche larghe al fondo che arrivavano fino a coprire la mano. Le vesti erano
decorate da perle e fregi d’oro con cinture d’argento e
pietre preziose in vita. Le dita e le acconciature erano
spesso ornate da gioielli grandi quasi quanto pesche,
tanto da fare invidia ai celebrati Swarovski.
I ricchi uomini borghesi, vanitosi quanto le donne, portavano mantelli larghi e lunghi fino a terra, in genere di panno ma talvolta anche di velluto
e seta con fodere di pelliccia. I pantaloni, meglio
definiti “brache”, non erano ancora stati importati dal
lontano Oriente e gli uomini si dovevano accontentare di una calzamaglia stile Peter Pan, pratica ma
alquanto imbarazzante per noi!
L’abbigliamento era senza dubbio un elemento di
distinzione per il signore: i suoi abiti erano cuciti con
stoffe rare e costose, come i panni di morbida lana
provenienti dalle Fiandre e da Firenze, le delicate sete di Cipro, Damasco e Lucca, la preziosa tela francese di Reims. Inoltre egli indossava pellicce pregiate di animali selvatici o
domestici, quali l’ermellino e lo zibellino.
I modelli dei vestiti variavano spesso a seconda delle epoche e
le nuove mode si diffondevano rapidamente da una reggia
all’altra, grazie alle frequenti occasioni di incontro tra le famiglie nobili. Una moda un po’ bizzarra e assai scomoda per
chi, come noi, è abituato a usare pantaloni, felpe e scarpe da
ginnastica... Altro che mantelli, vesti e copricapi!
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Le iene al Porporato
Intervistano tre dei ragazzi più gettonati della scuola
A.A.A. cercasi uomo perfetto
Donne del Porporato avete per caso perso la speranza di trovare l’uomo perfetto in questa scuola?
Girando per i corridoi vedete solo poveri sfigati? E per questo avete pure pensato di cambiare
scuola? Bene, non desistete perché noi abbiamo trovato per voi ben 10 ragazzi fighi. Tra questi ve
ne proponiamo 3 modelli:
BELLO E MISTERIOSO
NOME:Alessandro
COGNOME: Scalerandi
SOPRANNOME: Scale
CLASSE: 3^A classico
ETA’: 18
SEGNO ZODIACALE: Bilancia
MEDIA SCOLASTICA: 7 e mezzo
FIGO E SPAVALDO
NOME: Marco
COGNOME: Cordero
SOPRANNOME: Naco
CLASSE: 5^A linguistico
ETA’: 18
SEGNO ZODIACALE: Capricorno
MEDIA SCOLASTICA: 6.36
1- Come ci si sente ad essere uno dei 3 ragazzi più gettonati del Porporato?
SCALERANDI:…Mi sento veramente bene!!!
CORDERO: Sinceramente non mi sento uno dei 3 più
gettonati, cioè me lo hai detto tu adesso, comunque credo
sia una cosa positiva.
BOUCHARD: Mi fa piacere!!!!!
2-Quanto tempo passi la mattina davanti allo specchio?
S: 5 minuti, anzi anche meno, il tempo di mettere la testa
sotto l’acqua per risvegliarmi e via!
C: Ti dico che non mi guardo allo specchio, se capita 5
secondi.
B: 5 secondi….
3- Che effetto ti fa sapere che al tuo passaggio nei corridoi ci sono almeno 20 svenimenti, 10 cedimenti di gambe
e 30 decessi?
S: Sono proprio contento!! ma 30 decessi? spero solo che
siano le più brutte a morire…[ma che simpatico umorista!!!!]
C: Eh che sono Attila? Beh allora a questo punto farei meglio a stare in classe.
B: Mi spiace per i decessi, spero non sia proprio così, se
no…..
4- Ti fai la ceretta?
S: Assolutamente no, non sono mica matto, non voglio
uccidermi!!!
C: La ceretta non me la faccio, però è capitato una volta
che la mia ragazza mi ha fatto le strisce.
B: No….ah! ah! ah!
5- All’asilo eri già un playboy?
S: Non proprio, avevo i capelli a caschetto, quindi… Però
cuccavo già le maestre perché almeno loro dicevano che
ero figo!!!
C: No, all’asilo ero un angioletto coi riccioli.
B: Sinceramente non mi ricordo…..ma penso proprio di
no!!!
6- Mutande, boxer o perizoma?
S,C,B: Boxer.
7- Ti senti riconoscente verso i tuoi genitori per averti
AFFASCINANTE E RISERVATO
NOME: Daniele
COGNOME: Bouchard
SOPRANNOME: Bush
CLASSE: 2^A classico
ETA’: 17
SEGNO ZODIACALE: Scorpione
MEDIA SCOLASTICA: 6/7
messo al mondo così bene?
S: Assolutamente, li ringrazio praticamente tutti i giorni!!
C: Oddio, si vede che quel giorno avevano l’ispirazione.
B: Mah…potevano anche impegnarsi un po’ di più!
8- A quanti anni il tuo primo bacio?
S:,,,ma alla francese o no?? comunque il primo bacio serio l’ho
dato in prima media. Facevamo le sfide a chi dava il bacio più
lungo…robe da un minuto e mezzo!
C: Bacio, sul serio, per amore, probabilmente adesso. La prima
toccata di labbra in prima media.
B: 3^ media
9- C’è mai stata qualcuna che ti ha detto no?
S: OOOh, ma certo!
C: Sì
B: Sì….più di una….
- Ci sei rimasto male o poco importava tanto sapevi che schioccando le dita ne avresti avute subito altre 10 ai tuoi piedi?
S: No, ci stavo male, ma non da piangere tutte le notti per 2 mesi!
C: All’inizio ci stai male, poi dipende da quanto è importante
quella persona.
B: No no….ci sono rimasto male!!!!
[ma che scempio!!!!]
10- Il ricordo più bello?
S: Una serata stupenda con una ragazza…devo darvi i dettagli????
C: Di ricordi belli ce ne sono tanti…. Quando ho suonato sotto la
finestra della mia ragazza.
B: Ieri quando ho guardato Dragon Ball!!!!…no, forse i bei voti
che prendevo alle medie!!!
11- Com’è la tua donna ideale, piatta come una tavola da surf o
più formosa?
S: Una via di mezzo, non troppo abbondante, ma neanche un palo!
C: Quello non è molto importante, l’importante è che sia bella
dentro, cioè che mi faccia stare bene.
B: Dipende…nel complesso dev’essere proporzionata….cioè,
non è che escludo a priori una persona.
12- Il tuo animale preferito?
S: Il lupo per l’ambiente in cui vive e per il suo comportamento.
4 C: Il daù.
B: L’orso….perché io sono un po’ orso
13- Il segreto per essere così belli?
S: Ma se dico una stupidata, poi tutti seguiranno il mio consiglio?!? Sto scherzando! Basta un po’ di fiducia in se stessi e
poi…come nasci, nasci!
C: Oddio, io non mi sento bello, comunque penso…. non guardarsi allo specchio e lasciare che gli altri ti dicano che sei bello.
B: Non so… non penso ci sia un segreto!
C: ….. “Il Padrino”, di brutto!!!
B: “40 giorni e 40 notti”.
22- Come ti descrivi in 3 aggettivi?
S: Figo, figo, figo, con tanta modestia però! Seriamente penso di essere un po’ strano, nel senso difficile da capire, e poi
non so…
C: ….eh… alto, magro…. e poco responsabile!
B: simpatico, sportivo tranquillo!
14- Hai mai pensato di farti prete?
S: Ma io sono un prete, anzi un vescovo, quasi Papa! A parte gli
scherzi, sinceramente no.
C: Oh mio Dio. No, ma se ho qualche fallimento nella vita, per
punizione mia, sì mi faccio prete.
B: No…. In effetti non ci ho mai pensato.
23-Tra una persona che ti rende felice ed una che ti rende
ricco, chi sceglieresti?
S: Quella che mi rende felice.
C: Felice, perché mi renderebbe anche ricco.
B: Ricca e felice, no?! Scherzo… beh sicuramente felice!
Anche ricca, però, ha i suoi vantaggi….!!!
15- Una volta uscito da questa scuola, pensi di fare il disoccupato o il tronista nel programma di Maria De Filippi?
S:Meglio disoccupato che Maria de Filippi!!!
C: Inizio dicendo che per me questi programmi sono la cosa più
brutta che ci sia, comunque uscito da questa scuola, con questo
pezzo di carta, mi darò da fare, mi troverò un lavoro e diventerò
indipendente.
B: Meglio disoccupato!!!!
24- Il tuo cartone animato preferito quando eri piccolo?
S: Non so, ma mi piacevano di più le cose semplici e non le
cagate tipo Dragon Ball!!
C: Teng-shiro.
B: Dragon Ball
25- Pratichi qualche sport?
S: Sì, karate e tennis.
C: Praticavo atletica, ma ormai… gioco un po’ a pallavolo.
B: Calcio.
- Da quanto?
S: Karate da quando avevo 7 anni e tennis da 4 anni.
B: Da quest’anno.
16- Ti hanno mai chiesto di fare un calendario?
S:No.
C: No, non ancora.
B: Ovviamente no!!!!!
[Che peccato!!!!]
17- Sei momentaneamente
impegnato?
S: No, quindi alè ragazze del
Porporato!! [ragazze con questo vi ha dato il via libera!]
C: Sì.
B: No…..
26- Suoni qualche strumento musicale?
S: No.
C: Ho suonato 6 anni il saxofono e sono
un po’ autodidatta di chitarra.
B: Sì, il pianoforte da 6 anni.
27- Sei una persona timida o estroversa?
S: Dipende dalle occasioni.
C: Dipende con chi sono, se sono con
persone con cui mi pace stare sono estroverso altrimenti con altre sono più riflessivo, ma non timido.
18- La tua paura più grande?
S: Non so, non ne ho idea,
cosa devo dire? che ho paura
delle paperette? bene, le paperette mi inquietano, soprattutto quelle che se schiacci fanno
“squich”!! [cioè bello e pure simpatico!!]
C: Svegliarmi una mattina e vedere il sogno a cui tenevo, speravo, svanire.
B: Sai che non ci avevo mai pensato?! Forse, a pensarci bene, la
solitudine, perché è proprio brutto restare soli!!!!
B: Timida…
28- Un tuo pregio ed un tuo difetto?
S: Le storie importanti, in cui mi sento bene, tendo a chiudermi, cioè a pensare e ad occuparmi solo più di quella storia. Questo per alcuni può essere un pregio, per altri un difetto.
C: Pregio…. Direi… il sorriso a 36 denti, difetto…sono
paranoico.
B: Testardo, come difetto… e un pregio… non so…!!
19- Il tuo sogno proibito?
S: Viaggiare di continuo senza mai trovare un luogo, una casa in
cui mettere le radici.
C: I sogni sono sogni e non ce n’è nessuno proibito, basta lottarci
sopra e alla fine…diciamo che non ne ho.
B: Avere una ragazza più vecchia di tanti anni.… cioè….l’ho
buttata lì così….non è che….
29- Per sfatare il mito secondo cui i ragazzi o sono belli o
sono intelligenti una piccola domanda di cultura generale:
7 x 8?
S: …1023! No, scherzo! 56. In Matematica me la cavo abbastanza, dell’ultimo compito ho preso 7 e mezzo.
C: 7 x 8?!…. cambiamo domanda… no fammene un'altra,
ma non di matematica
Quando c’è stata l’unificazione dell’Italia?
C: 1861.
B: Non posso saltarla? Ehm…. ehm….. ehm.... 56!!!
20- L’ultimo libro che hai letto?
S: “Il vecchio e il mare”.
C: “Il piccolo principe”.
B: “Gargantua e Pantagruele”, solo perché era per la scuola, perché se no non l’avrei mai letto….. spero la mia prof non legga la
mia risposta, se no mi uccide!!!!!
21- Il tuo film preferito?
S: “Le parole che non ti ho detto”, aspetta questo è quello con
Kevin Costner vero? sì, allora è questo il mio film preferito!
[ma che tenero!!]
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E ADESSO DONNE……. A VOI LA SCELTA!!!!!
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Avalon, l’isola di Re Artù
Terre leggendarie: il Sogno degli uomini
In quante teste non sono risuonate le gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda?
Secondo la tradizione celtica l’isola di Avalon, detta anche il Sid (ossia il luogo dove riposano i corpi degli eroi) è ubicata al di là
dell’Irlanda e sempre celata da altissime onde impraticabili. La maggior parte delle leggende narra che re Artù e la moglie Ginevra vissero a Caerleon Usk, nel Galles, ma avevano un maestoso castello a Tintagel, in Cornovaglia, altri narratori pongono la corte a Camelot,
luogo non identificato (proprio come Avalon). Alcuni , poi, ne scorgono l’ubicato nel Somerset, altri in Scozia. Quello però su cui tutti
gli autori dei mitici cavalieri della tavola Rotonda sono concordi è che sotto il governo di Artù regnavano ordine e pace; ma, durante un
viaggio, suo nipote Morderd sfruttò la sua assenza, tentò una ribellione aizzando i cuori di una manciata di scapestrati. Artù fu costretto a
ritornare velocemente e a combattere l’avido nipote. Qui i vari autori si sono divisi in due versioni. La principale narra che Artù uccise il
nipote traditore, ma che fu a sua volta ferito da Morderd. Allora
apparve il mago Merlino, suo compagno inseparabile, che lo trasportò sull’isola di Avalon, appunto, per curargli le ferite. Mentre
in uno dei testi più antichi, quello di Robert da Boron, Avalon
figura come una contrada posta all’estremo occidente, dove si
recano alcuni cavalieri che, per comando divino, portano il Sacro
Graal. Molti descrivono Avalon in Irlanda, un’isola dove un castello di vetro domina sugli scogli e dove ci sono alberi carichi di
mele d’oro, alberi d’argento che tintinnano a causa del vento, con
un suono così musicale da placare in modo divino i nervi delle
persone che vi soggiornano. Pensate: i ruscelli sono di vino e di
idromiele, la sacra bevanda degli dei. Ogni tanto piove, ma quello che cade dal cielo non è acqua, bensì birra! Lo scrittore G.
Evola, nel suo libro “Il Mistero del Graal”, attribuisce ad Avalon
un significato puramente simbolico. Per lui, le pareti di vetro e
persino l’aria vengono usate per significare una difesa invisibile,
per impedire l’accesso, come ulteriore simbolismo protettivo, del
tipo: un muro di fuoco che gira intorno a quell’isola. Chissà se un
giorno si riuscirà a trovare il luogo o l’isola realmente esistita; e chissà che la leggenda non trovi conferma in una qualche realtà sommersa da una delle tante terribili catastrofi!
Libero adattamento da www.avalonceltic.com/medioevo.asp
I castelli, tra mito, storia e realtà
proteggere gli abitanti dagli attacchi militari dei nemici: dovevano
Com’era la vita all’interno dei castelli?
perciò presentare una struttura architettonica massiccia, in grado di
Se pensate che fosse proprio come nelle fiabe, beh, siete fuori straresistere a prolungati assedi. Secondariamente, essi assolvevano
da: la vita doveva essere scomoda ed abbastanza noiosa: niente gabinetti (si andava in campagna, per queste cose) e niente acqua cor- anche ad altre funzioni: ospitare una prigione, custodire in una stanza segreta il tesoro del signore, essere dotati di un buon arsenale con
rente. Come si lavavano? Semplice: non si lavavano! O meglio, si
macchine da guerra, avere ambienti destinati alle funzioni amminipulivano le mani dopo cena, poichè mangiavano con le mani! Le
strative.
finestre erano strette e prive di vetri, al massimo c'era solo una tenSi deve ai normanni l’introduzione del cuore difensivo del castelda. Il riscaldamento era fornito da bracieri il cui fumo usciva, se
usciva, dalle finestre. Le prime dimore signorili erano molto fredde, lo, il torrione al centro della corte, detto anche mastio o maschio o
solo in seguito si costruirono i primi camini. Per terra era uso mette- dongione. Questa grossa torre fortificata – di altezza solitamente
compresa tra i 12 e i 15 metri, dotata di mura molto spesse e finestre
re della paglia, forse per conservare un po' di calore. Certo, questo
forniva alloggio ad insetti d'ogni genere, ma gli abitanti ci facevano di piccole dimensioni – era destinata a ospitare e proteggere gli abitanti del castello qualora gli assalitori
poco caso.
fossero riusciti ad aprirsi un varco nelIl termine “castello”, derile mura esterne.
vato dal latino castrum o caUn metodo di difesa piuttosto diffuso
stellum ("piccolo accampaera costituito dagli ampi e profondi
mento fortificato"), indicava
fossati riempiti d'acqua, con un ponte
l’edificio eretto secondo uno
levatoio. La porta al di là del ponte era
schema fisso, originario dei
difesa da una saracinesca di legno rinromani, a pianta quadrata o
forzata da travi di ferro.
rettangolare, chiuso da una
Nel corso dei secoli la figura dei cacinta fortificata con quattro
stelli fortificati tese a scomparire, laporte. Una caratteristica dei
sciando il posto a eleganti palazzi di
castelli era la tipica merlatucampagna, destinati agli svaghi (feste,
ra, costituita da una serie di
elementi verticali, detti merli. Il Castello di Macello, poco fuori di Pinerolo, di cui sentirete ancora parlare caccia) o adibiti a edifici di rappresentanza. La sempre maggiore preoccupaIl luogo in cui edificare un su Onda d’urto per una iniziativa che vi sbalordirà
castello doveva avere caratteristiche ben precise: prima tra tutte, zione di prestigio trasformò le strutture architettoniche di difesa in
una posizione dominante, sopraelevata rispetto al territorio circo- dimore via via più sontuose, di cui sono insigni esempi la reggia di
stante, che non solo rendeva più semplice il controllo della zona, ma Versailles e la palazzina di caccia di Stupinigi. Dal XVIII secolo, e
rendeva anche più difficili gli eventuali attacchi. Nelle regioni pia- definitivamente dopo la Rivoluzione francese, il castello perse il
neggianti, la principale difesa del castello era costituita dal fossato carattere di sede del potere reale e nobiliare, assumendo il semplice
significato di grande e ricca dimora rurale. Sporadiche riprese dello
che lo cingeva.
In un periodo storico segnato da estrema instabilità politica e con- stile medievale si ebbero solo nella seconda metà del XIX secolo.
tinue guerre, i castelli rispondevano principalmente allo scopo di
Giulia 2A/S
6
Critica di un testo scolastico
La biblioteca di Scienze Sociali
E' abitudine degli insegnanti esortare gli allievi, fin dall'infanzia, alla lettura; leggere aiuta ad imparare a scrivere, ad utilizzare in modo corretto la lingua italiana e ad avere un lessico più ampio. Considerato che al liceo la lettura principale che si svolge è quella di testi e manuali scolastici, ritengo
che questi dovrebbero essere costruiti in modo da continuare l'attività di formazione sul fruitore
non solamente per quanto riguarda i contenuti ma anche sull'uso della lingua italiana, appunto. Queste caratteristiche sembrano appartenere solo in parte al testo “Biblioteca di Scienze
Sociali” degli autori Adele Bianchi e Parisio Di Giovanni, attualmente in uso nell’indirizzo
di Scienze sociali. In primo luogo: uno studioso per quanto colto sia è difficile che possa essere preparato in tutti i campi degli studi sociali tanto da scrivere 11 libri (quelli che compongono la biblioteca) che
trattano argomenti molto diversi; sarà preparato su di una parte e il resto cercherà di approfondirlo con testi altrui,
ma questa attività si noterà nella lettura del manuale. Ma lasciando da parte il giudizio a riguardo degli autori e sorvolando sulla serie di errori ortografici e grammaticali presenti nei testi, perlomeno la loro struttura dovrebbe facilitare la memorizzazione. Il primo libro della biblioteca, intitolato "La mente", alle pagine 112 e seguenti (par. 3.6)
spiega come immagazzinare dati nella Memoria a Lungo Termine e introduce l'argomento dicendo "...
l'apprendimento volontario, quello dello studio, non è altro che trasferimento in MLT.". I meccanismi per memorizzare sono la reiterazione (poco efficace), la codifica, l'organizzazione e la rielaborazione; queste strategie hanno in
comune l'elaborazione cioè "il trattamento dell'informazione nuova grazie ai collegamenti con quella già posseduta".
Ritengo che senza buon materiale di studio, data la nostra scarsa esperienza nel campo delle Scienze sociali sia diffìcile mettere in atto le sopraelencate strategie. Con degli ingredienti scadenti non si fa una buona torta. D'altra parte
gli autori stessi scrivono che "la rielaborazione è efficace solo a certe condizioni. Fatta male può essere controproducente". Ma dove impariamo allora noi? Elemento di scarso aiuto nei manuali sono anche gli esempi, i quali si ripetono spesso uguali e come contando sulla poco efficiente memoria (stupidità??) dello studente vengono presentati come nuovi. Tuttavia emergono errori molto divertenti: per
esempio H.Marcuse, sociologo rappresentante della cor- Sottolineare e prendere appunti
rente di teorie critiche della scuola di Francoforte, nacque PERCHE’ SOTTOLINEARE DAL LIBRO?
nel 1989 (quindi dovrebbe avere 17 anni) morì nel 1979 · Per sviluppare la proprio capacità di sintesi.
(all'età di -10 anni) e curiosamente scrisse il libro "L'uomo · Per ridurre la mole delle informazioni da studiare.
ad una dimensione" nel 1964 quando era ancora nel fagot- · Per guadagnare tempo durante il ripasso.
to delle cicogna!! (pagine 70 e 84 volume 4 "La società"). COME SOTTOLINEARE?
· Leggete prima velocemente tutta la pagina, solo alla seconda
lettura sarete in grado di sottolineare in modo adeguato.
· Lavorate in modo personale: ognuno usi gli strumenti che preferisce (la matita, evidenziatori di colori diversi...).
· Evidenziate le parole-chiave, quelle che sono il centro del discorso che si sta svolgendo.
· Sottolineate senza esagerare: in ogni pagina bisogna far emergere la parte importante, se si esagera si perde di vista quello che
si voleva evidenziare.
È davvero una famiglia bastarda?
Martedì 21 novembre e sabato 2 dicembre 2006 a1 teatro Incontro di Pinerolo è stata messa in scena dalla II B classico la
commedia "Famiglia Bastarda", tratta da “I fratelli” di Terenzio. Questa commedia narra la vicenda di due fratelli figli di
genitori divorziati. Marco vive con la madre (Patrizia), donna
in carriera, molto severa, e cerca sempre di accontentarla privandosi di molti piaceri solo per non deluderla. In compenso,
però, le ragazzate le fa di nascosto. Luca, che invece vive con il
padre (Claudio), uomo permissivo, fa un po' quello che vuole
passando quasi per un teppista. E i genitori cosa fanno? Non
fanno altro che accusarsi a vicenda per i problemi causati dai
figli al posto di stare loro più vicini.
Questa recita mi ha fatto riflettere molto. Oggi ci sono sempre
più casi di famiglie separate e, alla fine, chi ci rimette sono
sempre i figli! Non avere la presenza di entrambi i genitori non
è molto piacevole. Alcuni pensano che senza la madre o senza
il padre si abbia più libertà, ma non è così per tutti ed in più si
sente un vuoto dentro che non sempre si riesce a colmare. Secondo me i genitori come Claudio e Patrizia dovrebbero ancora
"crescere" e cercare di reprimere la rabbia che provano l'uno
verso l'altro. Per lo meno provare a farlo per i propri figli, soffermandosi sulle loro sofferenze, sui loro bisogni e, soprattutto,
dovrebbero imparare ad ascoltarli. Quando diventeremo genitori, se lo diventeremo, dovremmo pensare in
primo luogo al bene dei nostri figli, ricordandoci che
anche noi siamo stati ragazzi e anche noi abbiamo fatto
delle bravate. Diamogli fiducia, così loro si sentiranno
più grandi e più responsabili. E poi, si sa, errare è umano, però, sbagliando s’impara!
Lidia III B spp
PERCHE’ PRENDERE APPUNTI DURANTE LA SPIEGAZIONE?
· Per ridurre i tempi di studio: scegliendo, mentre l’insegnante
spiega, quali sono le parti essenziali (da annotare e trattenere) e
quelle meno importanti (da trascurare) avete già iniziato ad assimilare quella lezione.
· Gli schemi e la forma scritta vengono assimilati anche dalla
memoria visiva: è più facile ricordare i nostri appunti che una
pagina di libro.
· Prendendo appunti durante la lezione, è più facile concentrarsi:
per riuscire a prendere appunti siete costretti a non distrarvi!
· Gli appunti verranno in seguito usati come materiale per il ripasso.
COME PRENDERE APPUNTI?
· Annotare solo l’essenziale e trascurare il resto.
· Essere sintetici e personali nella scrittura (abbreviare le parole,
saltare gli articoli, usare simboli...).
· Porre in fianco al testo le domande che vi vengono in mente,
per poi verificare nello studio se trovate la soluzione o per proporle agli insegnanti.
· Schematizzare ed evidenziare i punti salienti.
· Rielaborare gli appunti nel pomeriggio per renderli più chiari e
ordinati.
(A richiesta, ripubblichiamo questo testo già trattato su Onda
d'urto n.1, ottobre 2000 e n. 3, febbraio 2006))
7
Intervista al ministro per le politiche sociali Paolo Ferrero
(Incontrato nel nostro liceo il 4.11.2006)
Quale è stato il suo percorso prima di diventare Ministro?
Ho iniziato a far politica a scuola a 17 anni, qui a Pinerolo, poi sono entrato a lavorare in
FIAT, dove ho costituito un gruppo che si chiamava “Collettivo operaio d’informazione”.
Ho fatto l’obiettore di coscienza ad Agape, poi sono stato 5 anni in cassa integrazione a 0
ore e ho seguito il coordinamento dei cassaintegrati di Pinerolo e del torinese. Ho fatto
parte della Federazione Giovanile Evangelica Italiana, di cui sono stato segretario nazionale
nell’86/87. Nell’87 sono diventato segretario provinciale e poi regionale di Democrazia
Proletaria. Nel 91, con la nascita di Rifondazione Comunista, sono diventato prima segretario provinciale poi capogruppo nel consiglio comunale di Torino. Dal 95 sono entrato in
Il ministro della solidarietà
segreteria nazionale di RF, dove ho seguito il welfar, il lavoro e l’economia per 10 anni.
sociale Paolo Ferrero
Quali sono le cose di cui si occupa al Ministero della Solidarietà sociale?
Il mio ministero ha competenze sull’immigrazione, in compartecipazione col ministero degli interni, sul tema della
droga, sull’inclusione sociale, quindi la lotta alla povertà, l’infanzia, gli anziani, i disabili. Poi vi è la parte della
responsabilità sociale delle imprese, delle associazioni e delle Onlus. L’ultima delega riguarda il volontariato,
l’associazionismo, il servizio civile. È un ministero che ha molti ruoli: deve occuparsi di elementi di solidarietà ma
anche di politiche sociali volte alle povertà e alle esclusioni.
Quali sono le cifre del fenomeno immigrazione in Italia e locale?
Quelle locali non le conosco. In Italia gli immigrati sono circa 3 milioni. Dico circa perché c’è una quota di
6/700mila clandestini: in Italia si entra ed esce facilmente pagando la mazzetta.
Lei è conosciuto per il voto agli immigrati, può parlarcene e chiarire il suo punto di vista?
Io penso che l’immigrazione sia un fenomeno strutturale; non vi è qualcuno che decide che ci sia o non ci sia. C’è e
dipende da 2 elementi: uno è la diversità di ricchezza che c’è nei diversi paesi, quindi se un paese è più povero la
gente tende a spostarsi verso quello più ricco, se ne ha la possibilità (in Italia non arrivano i più disperati, arrivano
quelli che hanno i soldi per pagarsi il viaggio). Il secondo è legato al bisogno di immigrati che c’è in Italia e in tutta
l’Europa occidentale a causa dell’invecchiamento della popolazione e perché c’è tutta una serie di lavori che
tendenzialmente non sono più fatti dagli italiani (dalle fonderie alla mungitura delle mucche, alla cura delle persone
non autosufficienti, ecc).
Io penso che oggi, a causa della legge BossiFini, sia quasi impossibile entrare legalmente in Italia. Le persone
entrano illegalmente pagando 1/2000 euro alle organizzazioni criminali, poi lavorano in nero clandestinamente fino a
quando il datore di lavoro non accetta di assumerle. Il lavoratore allora esce clandestinamente, poi, come prevede il
decreto, si fa fare il visto e rientra legalmente. Il meccanismo è una vera e propria trappola, una trappola che produce
clandestinità. Per questo bisogna cambiare la legge per permettere di entrare in Italia per ricercare lavoro legalmente.
Quindi basta cambiare la legge?
Vi sono anche le politiche di integrazione ed esclusione. Essendo, come ho detto prima, il fenomeno strutturale, c’è
gente che
viene qui per rimanerci. Quindi bisogna integrarla. Per fare ciò bisogna fare 4 cose: uno, avere
una politica sulla cittadinanza, che preveda dopo un tot di anni di diventare cittadino italiano
(il disegno di legge che abbiamo presentato è dopo 5 anni). Due, che ci sia una garanzia sui
diritti sociali e quindi la lotta al lavoro nero e alla clandestinità (un quinto dell’economia
italiana è fatta di sommerso con immigrati che lavorano a 3-4 € all’ora e di evasione fiscale).
La terza cosa è il rispetto delle identità a partire da quella religiosa (stiamo lavorando perché
si faccia una legge sulla libertà religiosa in Italia). Il quarto pilastro è quello della lingua: senza di essa non è possibile nessuna politica di integrazione, perché la gente non può guardare il
telegiornale, non può leggere i giornali, non può parlare con l’insegnante di suo figlio, non può stare dentro un
contesto... Il problema della lingua è un punto decisivo che va affrontato con la lotta alla dispersione scolastica: tra i
ragazzi immigrati di età tra i 6 e i 15 anni il tasso di dispersione scolastica è stato tra il 20-25% nel 2004.
Quale modello di integrazione è più giusto?
In Europa abbiamo 2 modelli di integrazione, uno è quello francese basato sull’idea che la società è laica, il
cittadino partecipa ad una scuola civile laica per cui ad esempio non ci devono essere simboli religiosi nell’andare a
scuola senza velo. L’inclusione consiste nella modernizzazione. L’altro modello è quello inglese che invece tratta
molto con le comunità per cui ci sono le comunità di indiani, pakistani... e il governo tratta con i leader delle
comunità e c’è una sorta di riconoscimento delle identità comunitarie. Secondo me non funziona nessuno dei 2 e
l’idea mia su cui lavorare è quella che la persona abbia un riconoscimento della identità culturale e religiosa, ma che
questo permetta di avere un intreccio non solo sul versante dell’individuo o della Comunità che rimane chiusa al suo
interno, ma permetta un dialogo con gli individui nel riconoscimento delle loro specificità in cui la comunità di
provenienza non debba essere l’unica forma attraverso cui si sente difeso.
La mia opinione quindi, è che bisogna permettere al singolo individuo immigrato di sentirsi accolto in quanto tale
8
nelle sue particolarità. Questo a parer mio allude ad un’idea di società in cui le identità si possono confrontare, non
siano percepite in una dialettica di nemico – amico. È importante che le identità non vengano ridotte ad una, ma siano viste nella loro pluralità e non siano statiche, ma dinamiche.
Altre problematiche riguardanti l’immigrazione?
Nel problema immigrazione c’è un problema di tempi e uno di percorsi. 40 anni fa quando c’era l’immigrazione
meridionale a Torino per lavorare nelle grandi fabbriche c’erano gli stessi problemi di scontri di mentalità di oggi,
per cui c’erano i cartelli con su scritto “Non si affitta ai meridionali”, c’erano le battute sul fatto che i meridionali
piantavano il basilico nel bidet perché non sapevano usarlo e sul fatto che piantavano casino e così via.
L’integrazione ha richiesto 30 anni. Io penso che nella misura in cui l’identità di chi viene non è messa in discussione
pesantemente è più facile che quell’identità si confronti. Nella misura in cui è rifiutata è impossibile che quella
identità si sciolga: tanto più sei rifiutato tanto più devi difendere la tua identità.
Ovviamente io non dico che va tutto bene, perché è evidente che ci sono degli elementi, soprattutto nei rapporti tra
uomo e donna, che sono completamente sbalestrati e del tutto inaccettabili. In Italia siamo in una situazione
avvantaggiata, perché l’immigrazione da noi è arrivata più tardi che negli altri paesi e quindi si possono evitare gli
errori fatti dagli altri. Inoltre, non arriva nella fase delle grandi concentrazioni industriali come è avvenuto in Francia,
Inghilterra e Germania.
Gli italiani sono razzisti o hanno soltanto molta paura del diverso? E per quanto riguarda i giovani cosa ne
pensa?
In Italia ci sono ancora ideologie razziste e naziste, bisogna chiamare le cose con il loro nome, che fanno leva sulle
paure e costruiscono la figura del capro espiatorio. Le paure sono derivate dal fatto che per la prima volta dopo la
seconda guerra mondiale la gente pensa che i propri figli staranno peggio di come sono stati loro. Su questo gli
immigrati non c’entrano nulla. Questa situazione è legata alla precarizzazione pazzesca del lavoro, al venir meno
degli ammortizzatori sociali che garantivano delle certezze. È in questa insicurezza che la gente guarda al futuro con
paura e costruisce la figura del capro espiatorio: l’immigrato, lo zingaro, il drogato, l’euro, l’Europa, il cinese... Sono
sempre forme di costruzione di un nemico finto per distrarre dai problemi veri e ottenere il consenso.
I giovani sono influenzati da questi comportamenti razzisti?
Questa situazione che ho appena descritto pesa in particolare sulle classi più deboli. Razzista non diventa un notaio:
è una forma di guerra tra i poveri. A seconda dell’ondata di immigrazione e della provenienza c’è un livello diverso
di inserimento nel mercato del lavoro, e
quindi il razzismo, secondo
me, oggi è presente molto nella proposta
politica delle destre europee.
Dal mio punto di vista il governo deve
modificare le leggi che
producono il casino più grosso, la
clandestinità, e da lì iniziare
una discussione politica. Nei prossimi
mesi la principale misura
antirazzista consisterà nel difendere le
pensioni.
Da un sondaggio fatto nella nostra
scuola risulta che il razzismo
è molto diffuso
Tu hai ragione sul piano etico. Quello
che tu sul piano morale
giustamente vedi come una
vigliaccheria, io sul piano
politico lo considero un fatto positivo.
Per me il problema quindi è di
come evitare che ci siano dei conflitti di
interessi reali o percepiti come
tali, soprattutto tra gli strati più deboli della società. Ad esempio una cosa enorme in questo paese è il fenomeno delle
badanti: ci sono famiglie che hanno i loro anziani tenuti in piedi da signore rumene. Così come un effetto devastante
sull’immagine dell’immigrazione clandestina ce l’ha Lampedusa, da dove passano solo il 5% degli immigrati
clandestini, mentre ne entrano 22-24 mila per le vie “normali” e altri 2-300 mila in forma clandestina in pullman
dalle frontiere slovene. La spettacolarizzazione dell’arrivo dei clandestini per la via di Lampedusa ha un effetto devastante per la comprensione del problema, quando in termine di statistiche è una stupidaggine. Peraltro la crescita di
quest’anno è più bassa della crescita che c’è stata tra il 2004-05.
Cosa può fare la scuola per favorire l'integrazione?
Tantissimo. Il suo intervento aiuta a possedere la lingua, favorisce l’integrazione con le classi miste. L’incontro con
persone diverse da se in un ambiente in qualche modo obbligato, ma allo stesso tempo protetto, dove si è abituati al
dialogo, al confronto con l’altro e allo studio, è di fondamentale importanza.
Il titolo dello scorso numero del giornalino scolastico è stato "La tigre e il dragone". Il nostro intento era di
capire meglio i vari fenomeni che riguardano l'Oriente, quali sono le Sue opinioni a riguardo?
Oggi lo sviluppo si è spostato nel Sud-est asiatico. È un fatto! Bisogna però avere chiare due cose: uno che l’Europa a
tutt’oggi è il più grosso mercato del mondo, di gran lunga più grande di quello cinese e superiore anche a quello degli
Stati Uniti. Due, l’80% delle merci che si vendono in Europa sono prodotte in Europa. Bisogna perciò tener conto
della linea di tendenza della delocalizzazione della produzione economica, ma anche della forza dei mercati
continentali, inoltre anche dei tempi che non sono dall’oggi al domani.
Sara Perro, 4 BL
9
7 in condotta
Prosegue la rubrica: “7 in condotta”, che raccoglie le imprese scolastiche degli studenti e le note
dei professori che le hanno descritte. Pubblichiamo solo le migliori!!! Naturalmente le note sono
autentiche. Sono riprese dal blog http://www.notadisciplinare.it e anche da www.mrcnetwork.
it/cms/forum/veditopic1550.html Ridere con moderazione!!!!
"Luca D. entra in classe con la sua bici perché dice di aver dimenticato a casa il lucchetto.
Alla mia richiesta di portare fuori il mezzo mi sono sentito rispondere; "se vuole vada
fuori lei". Chiedo provvedimenti.
La classe entra con 20 minuti di ritardo dalla fine della ricreazione perché a loro dire dovevano aiutare il barista a finire i tramezzini.
L'alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha fatto una capriola e ha puntato un'immaginaria pistola verso l'insegnate dicendo "ti dichiaro in arresto nonnina!"
L'alunna S. R. viene allontanato dalla classe dopo esservi entrata gridando "Martene ?" e
lanciando una mela al compagno.
La classe compare in mutande alla docente in palestra.
L'alunna A. accende un piccolo focolare durante la verifica di Matematica. Durante la lezione vengo disturbata ogni dieci minuti sentendo una voce proveniente dall'armadietto che
ci informa sull'ora esatta, al ché vado a controllare e trovo l'alunno N. S. nascosto nell'armadietto che si diverte a prendere in giro me e gli alunni vogliosi di effettuare la lezione.
Chiedo sospensione per il responsabile.
Al cambio dell'ora gli studenti si danno il cambio della guardia parlando in un tedesco italianizzato e facendo
i posti di blocco con i banchi.
L'alunno M. B. dopo una interrogazione di Biologia da 3, dice di essere disonorato e con l'aiuto dell'alunno
Francesco U. pratica
l'Harakiri. Invio in presidenza gli alunni suddetti.
L'alunno Francesco U. si è vestito da Padrino e con i soliti N. V., M. B. e
D. S. che facevano da guardie del corpo e esattori, giravano per la
scuola parlando in siciliano "reco" e quando gli ho
urlato di ritornare in classe mi ha dato una
"mazzetta" con i soldi del Monopoli dicendomi che
non avevo visto nulla. Quando gli ho riurlato contro, le sue guardie del corpo mi hanno sparato con
delle pistole a pallini.
L'alunno Francesco U., M. B., N. V. e D. S. hanno
scortato fuori dalla classe le ragazze dicendo che
avendo fatto parte dei provini di "Gli Amici di Mari De Filippi" sono contaminate e da mettere in
quarantena.
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SUPPLEMENTO D’ANIMA
Dibattito sulla spiritualità (by Irene)
I Templari e il Sacro Gral
I Templari….. tra il fantastico e il religioso, ne abbiamo
oggi un immagine forse un po’ distaccata da quella che è la
realtà. Libri come “il Codice Da Vinci” e film come “il mistero dei Templari” ce ne donano un’immagine di cavalieri
protettori di un grande tesoro, o ancora meglio del Sacro
Gral, la magica coppa in cui si dice fosse stato raccolto il
sangue di Gesù. Ma i cavalieri Templari non sono solo mitiche figure con sfondo religioso; sono personaggi realmente
esistiti.
L’origine risale al 1118 , quando Ugo di Payns costituisce
una milizia assolutamente inedita per quei tempi: l' Ordine
dei poveri cavalieri del Cristo. Per la prima volta nel mondo
medievale assistiamo ad una novità nel sistema sociale, fino
ad allora suddiviso in Bellatores (coloro che combattevano), Oratores (coloro che pregavano), e Laboratores (coloro
che lavoravano). Il nuovo ordine conciliava i principi base
del monachesimo(povertà, castità, obbedienza) all'uso delle
armi a protezione dei pellegrini che si recavano nei luoghi
santi. Monaci e al tempo stesso soldati! Questa (se volete)
contraddizione sarà anche in seguito il filo conduttore nella
storia stessa dei Templari. Il re di Gerusalemme, Baldovino
II, accoglie i primi cavalieri nel suo palazzo, presso la moschea di Al-Aqsa, dove in passato sorgeva il Tempio di Salomone. Da questo
momento la nuova milizia prenderà il nome di Ordine del Tempio ed i suoi membri Templari. In pochi anni i cavalieri
Templari assunsero un ruolo sempre più
incisivo dal punto di vista militare, sia in
Terrasanta che nella penisola iberica, ancora occupata dai mori invasori. Vengono legittimati e riconosciuti in tutta Europa. Il loro compito ufficiale era inizialmente la protezione dei luoghi sacri, successivamente il loro potere e la loro ricchezza divenne talmente grande che iniziarono a prestare
denaro. E qui si sviluppa il mito, ancora oggi esistente, che
essi proteggessero il Sacro Gral e che grazie a questa preziosa reliquia avessero ottenuto favori e denaro.
Al momento della loro nascita non c'era stata l' esigenza
di creare una gerarchia ben definita. Ugo di Payns è il maestro, gli altri primi cavalieri semplici monaci. Solo dopo la
redazione della 'regola' e degli 'statuti gerarchici', prende
forma un organigramma preciso ed efficiente. In linea di
massima ritroviamo lo schema base della società feudale,
basata sulla netta distinzione tra chi combatte, chi prega e
chi lavora. Anche la posizione sociale nella vita di tutti i
giorni determinava il ruolo all'interno dei templari. Il comando dell'Ordine ha sede a Gerusalemme ed è proprio qui
che troviamo il Maestro, vero e proprio governatore della
milizia. Pur occupandosi di tutte le questioni riguardanti l'ordine, il suo potere
non è 'assoluto' ma molto spesso vincolato al consenso del capitolo dei monaci. In caso di impedimenti o assenze il
Maestro veniva sostituito dal Siniscalco, ma di fatto è il Maresciallo il vero
responsabile del convento, oltre che
comandante per le operazioni militari.
Accanto a queste figure troviamo il
Commendatore del Regno di Gerusalemme, che si occupava anche delle
funzioni di tesoreria , amministrazione
e mantenimento delle relazioni verso le
altre case Templari d'Occidente. Il Commendatore della
Città di Gerusalemme, che assolveva il primario compito
di proteggere i pellegrini nei luoghi santi. I Commendatori
delle varie Case Templari, veri dignitari dell'Ordine, erano
tutti disciplinati dallo statuto che ne regolava funzioni e poteri. I Templari di ceto inferiore si suddividevano in Fratelli Cavalieri e Fratelli Sergenti che ricoprivano le funzioni
assegnate in base ai loro compiti di combattimento o di preghiera. Oltre a queste distinzioni,
l'ordine poteva contare su un elevato
numero di Fratelli Servitori, vere e
proprie maestranze per le mansioni
quotidiane all'interno delle loro dimore, diventate sempre più centri di
attività economica, spirituale e militare. La loro fine giunse con la salita
al trono di Filippo IV. I Templari
erano diventati scomodi per l'avido
Filippo IV e per il suo potere. Alla
corte del re l'occasione per colpire i
monaci giunse da un ex-Templare
della Francia del sud, tale Esquiu de Floryan, che racconta
cose a suo dire terribili sul rito d'iniziazione dei monacisoldati, parlando di oscure pratiche eretiche, di idolatria e
sodomia. Pochi in verità credevano a queste affermazioni
molto gravi, ma per il re queste dicerie furono il pretesto
per risolvere i suoi problemi. Sotto la sapiente regia dei suoi
scaltri e fidati consiglieri la questione assunse grande importanza per tutta Europa creando l'inevitabile intervento di
papa Clemente V. L’Ordine del Tempio verrà accusato
d’eresia, sciolto e i beni incamerati, sparendo per sempre
dalla storia medioevale per risorgere poi nel XX secolo sotto forma di una leggenda che oggi come allora ha stregato
un po’ tutti.
Karin Occhetti, 3 Sociale
Sacred Walking. Ma cos'è il Sacred Walking? Simile al Nordic Walking, ma meno impegnativa del classico trekking, nasce dalla passione per la natura e il Medioevo degli organizzatori. Questo perché il pellegrinaggio verso luoghi sacri e di culto ha contraddistinto in modo significativo quei secoli. Pertanto è una
camminata-pellegrinaggio sullo stile di quelle del Medioevo, quasi un ritorno al "Medioevo dei pellegrini".
11
Artisti e campioni tra noi
Per la prima volta uno sport di cui non abbiamo mai parlato su Onda d’urto: la
scherma. Lo facciamo parlandone con Laura Gualtiero, 1 A Cl, schermitrice
A che età hai iniziato a praticare la scherma?
Ho iniziato relativamente tardi,
alcuni infatti iniziano già a 3-4
anni mentre io ho cominciato
in terza media, a 13 anni.
Che cosa ti ha spinto ad
iniziare
questo sport?
La voglia di praticarlo mi è venuta facendo la ricerca per l’esame di terza
media, quando ho scelto la scherma come argomento d’esame ed essendo incuriosita ho deciso di provare a frequentare un corso. La spinta iniziale è
stata soprattuto la curiosità.
In cosa consiste?
La scherma che faccio io è quella con
la spada, mentre ci sono anche sciabola
e fioretto. Le differenze ovviamente
stanno nella forma della spada e nel tipo di combattimento, la sciabola infatti
colpisce di taglio, cioè di lato, mentre
con il fioretto e con la spada si colpisce
di punta.
Considerando anche l’attrez-zatura,
è uno sport costoso?
Senza dubbio ha dei costi elevati. Anche perché, appunto, l’attrezzatura necessaria è molto cara: c’è infatti bisogno dell’arma, della tuta bianca e dei
giubbottini elettrici per segnare i punti.
Nel complesso quindi è uno sport costoso, ma non così inaccessibile come
si pensa.
Comunemente viene considerato uno
sport elitario, tu cosa ne pensi?
Non è uno sport economico, ma in realtà è molto praticato. Questa opinione è
un pregiudizio che deriva, oltre che dai
costi, dal fatto che nel Medioevo gli
unici ad essere istruiti sull’uso delle
armi erano i nobili e così si è mantenuta l’immagine della scherma come
sport elitario.
Quante ore a settimana ti alleni?
Vado ad allenarmi tre volte alla settimana e ogni lezione è da un’ora e mezza o da due ore. Inoltre faccio una o più
gare al mese e spesso mi capita di viaggiare oltre Piemonte, poco all’estero.
Che ambizioni hai riguardo a questo
sport?
Beh, il mio sogno sarebbe quello di arrivare
ai campionati nazionali ma so che è irrealizzabile perché non posso dedicarci tutto il
mio tempo, nel mio caso quindi rimane a
livello di hobby.
Nadine, 3AL
Novità musicali
concerti di MiSi avvicina Natale… Se non sapete
ancora cosa farvi regalare, scegliete tra lano del Vertigo Tour 2005.
questi cd.
È la volta di Jay-Z che con Kingdom
Dopo ben due anni di silenzio, ritorna Come sbancherà di nuovo…sentendo
Eamon con Love & Pain, un album in già il primo singolo, ne sentirete delle
belle!!
un certo senso più maturo, che va
E finalmente ritornano sul podio anche
dall’hip hop al funky.
The Game invece propone The Doc- i Take That con Beautiful World. Dotor’s Advocate, un concentrato di ve- po essersi divisi, ognuno ha vissuto la
ro hip hop appena sfornato, a mio pa- propria vita finché non hanno deciso
rere è un bel cd e ne vale la pena sen- di riunirsi e ritornare al successo, purtirlo almeno una volta, fidatevi, io l’ho troppo manca un componente, Robbie
ascoltato miliardi di volte!!
Williams, che ha preferito avere tutto
Il trio pop inglese delle Sugarbabes ha il merito per sé…avrà fatto bene??
pubblicato The Singles Collection, un Tutti hanno pensato che, dopo ben un
greatest hits che ripercorre la carriera anno, Eminem non si sarebbe più sendel gruppo.
tito, invece ritorna con Eminem PreI Depeche Mode festeggiano i ventisents: The Re Up, sperando che i suoi
fan non lo abbiano tradito. Probabilcinque anni di carriera con The Best
Of Volume 1. La raccolta è una sinte- mente sarà presente almeno una cansi dei loro undici album prodotti dal
zone dedicata all’ex membro dei D12,
1981 al 2006, diciotto brani più uno
Proof, morto quest’anno in una sparainedito.
toria…speriamo che sia ritornato il
La compilation è disponibile anche in caro e vecchio rapper!
edizione deluxe arricchita da un DVD Parliamo di Akon, esploso sulla scena
contenente 23 video ed un documenta- mondiale guadagnandosi popolarità,
rio.
credibilità e stima. E’ arrivato KonEsce Io Canto di Laura Pausini. Nel
victed, il suo nuovo album, a cui hanno partecipato artisti del calibro di
cd sono raccolti anche 16 brani, resi
famosi da altri grandi della musica ita- Snoop Dogg, Eminem, Styles P e Tliana, come Baglioni, RenaPain.
to Zero, Ramazzotti,Battisti,
L'album è stato anticipato dal singoAntonacci e Samuele Bersalo "Smack That", che lo vede in
ni.
duetto con Eminem e che ha già ragI Beatles propongono un nuovo
giunto le vette delle classifiche di
tutto il globo.
cd, Love + Bonus DVD, con
tante nuove canzoni che ci fanno ritor- In pausa dal 2001, ritornano le All
nare indietro nel tempo…
Saints, il cd si chiama Studio 1 e si
Gli U2, invece, hanno sempre succes- annuncia come un album dal sound
so e lo dimostrano con il nuovo album più aggressivo rispetto al passato.
U218 Singles, con il singolo cantato
insieme ai Green Day. Il disco contie- ATTENZIONE!
ne 18 canzoni, 16 scelte tra le più note A tutti i fan dei Finley è uscito il dopdella Band, più due inediti.
pio DVD intitolato “Tutto è PossibileNella versione speciale con DVD
Special Edition”….Non perdetevelo!!
Live, ci saranno 10 canzoni tratte dai Buone Feste a tutti!!
Jodie 3A/L
12
splash
13
1. “Amore e Psiche” pubblicato nel 1979 è stato scritto da..
a) Raffaele La Capria
b) Umberto Eco
c) Alighieri Dante
Barzellette
Padre e figlio genovesi vanno in America.
- Papà, quando arriviamo?
- Stai zitto e nuota!
Il piccolo Pierino chiede alla mamma:
"Mamma, sai che cosa ti regalo per il tuo compleanno?"
"No tesoro, che cosa?", chiede la mamma sorridendo
"Una bella teiera", risponde il bambino dandole un bacio
"Sei molto gentile, Pierino", dice la mamma, "ma ho già una bella teiera”
"No, non ce l'hai. L'ho appena colpita con il pallone!".
2. Il lago Ladoga nella Carelia, al confi ne con la Finlandia, è il
più grande lago d’Europa?
a) Falso
b) Vero
3. La scoliosi, in medicina, viene definita incurvamento laterale
della colonna vertebrale?
a) Vero
b) Falso
4. Che cos’è il Gattinara?
a) Un pregiato vino bianco di uve nebbiolo
b) Il fiume che scorre nella valle del fiume Sesia
c) Un vino rosso granato del Vercellese
"Mamma, perché il babbo corre così a zig zag?" "Zitto e spara"
Qual è la differenza tra un avvocato ed un avvoltoio? - Tre lettere…
Giulia 2A/S
5. Quando nacquero i crociati?
a) Al Primo Concilio di Costantinopoli nel 381 a.C.
b) Al Concilio di Trento del 1545
c) Al Concilio di Clermont del 1095
Next Generation
Telefonare gratis con Voip
Addio, per sempre, al telefono
di casa grazie ad Internet e alle
nuove tecnologie VoIP, possiamo finalmente liberarci dalla schiavitù della vecchia
“cornetta” ed iniziare subito
anche a risparmiare.
Per sfruttare sul nostro computer tutte le potenzialità dei servizi VoIP, bastano un programma dedicato e un telefono
compatibile o in alternativa
sono sufficienti un microfono
ed un paio di cuffie.
Fra i vari software per il VoIP
disponibili gratuitamente su
Internet quello più diffuso attualmente in Italia e nel resto
del mondo è Skype, www.
skype.com. Ideato e sviluppato
da Niklas Zennström e Janus
Friis, sfrutta la tecnologia peer
to peer, tecnologia che permette a due utenti di scambiarsi dei file attraverso la rete.
Sul mercato, in questo momento, esistono molti telefoni
VoIP realizzati per integrarsi
perfettamente con Skype il cui
costo varia, in base alle diverse caratteristiche, da circa 20,00 euro fino ad arrivare a
circa 130,00 euro; questi tele-
foni possono essere acquistati
direttamente online a partire
dal sito http://accessories.
skype.com.
Utilizzando un telefono con
tecnologia VoIP è possibile
effettuare chiamate in qualsiasi parte del mondo. Per le
chiamate con un interlocutore
che sfrutta il nostro stesso servizio di telefonia tramite Internet non è necessario pagare
nessun costo (tranne naturalmente il costo della connessione alla rete). Se invece utilizziamo servizi di tipo VoIP –
Out, indispensabili per raggiungere anche i telefoni di
casa e i cellulari, esistono delle
precise tariffe.
I costi delle telefonate VoIP –
Out variano da gestore a gestore e sono legati a parametri
prestabiliti. In generale, ogni
nazione ha un proprio costo di
chiamata al minuto sia per i
numeri della rete fissa che per
quelli della telefonia mobile.
Skype calcola i costi unicamente in base alla nazione dove si trova la persona che stiamo chiamando.
Giacomo D. 5B Ginn
6. Che cos’è un isopodo di terra?
a) Il nome comune dei piccoli crostacei terrestri
b) I punti sulla superficie terrestre che hanno uguale al
tezza sul livello del mare
c) La variante di un elemento chimico, che differisce dalle
altre per il numero di massa.
7. Che cos’è un buco nero?
a) Un astro con una struttura atomica così poco concentrata che ha un’infima forza di attrazione
b) Corpo celeste dotato di un campo gravitazionale tal
mente intenso da tratte nere anche la ra diazione elettro
magnetica.
c) Un 2 nella verifica di matematica
8. Quanto misurava la barba di Janice Deveree, la donna barbuta?
a) 29 cm
b) 4 cm
c) 36 cm
9. Rifletti su quest’affermazione: il giaguaro è simile al leopardo. Si differenzia per avere il corpo meno tozzo e la coda più lunga. Vero o Falso?
a) Vero
b) Falso
10.
Chi o che cosa salvò Giuditta, eroina biblica, uccidendo
nel sonno il generale Oloferne?
a) Un’antica città
b) Il re dell’Assiria Nabucodonosor II
c) Ulisse
Romina Bouvier 5° A/L
14
Risposte: 1-a; 2-b; 3-a; 4-c; 5-c; 6-a; 7-b; 8-c; 9-b;10-a.
Al citofono della caserma dei Carabinieri: Attenzione: per suonare premere, se non risponde nessuno ripremere.
Cosa fanno gli ex?
Incontro con Elena Castagnoli, conduttrice Rai
Questa volta l’incontro è con una ex-studentessa,
che è uscita dal Porporato da un po’ di anni, esattamente da sette. È Elena Castagnoli, diplomatasi al linguistico nel ’99, che negli ultimi anni è stata impegnata nella conduzione del programma televisivo per
bambini “Hit Science” su RAI tre, il sabato mattina,
rintracciabile in Internet al sito www.hitscience.rai.it.
La incontro per l’intervista una sera piuttosto fredda e demoralizzante, ma mi rendo subito conto di avere a che fare con una persona vivace, ottimista, sempre
interessata a ciò che le capita intorno. Ci chiudiamo in
un bar e ci mettiamo subito a parlare di quello che sono stati per lei gli ultimi anni: un insieme di esperienze diverse, alcune stimolanti, altre meno, alcune pianificate, altre capitate quasi per caso. Mi spiega che ha
fatto un anno di DAMS, ma che presto l’ha trovato
una scuola troppo teorica, a volte perfino astratta, per i
suoi gusti. Nonostante questo, si illumina ricordando
alcuni corsi da lei seguiti, come storia del cinema, che
ha giudicato estremamente interessanti. In ogni caso,
si è iscritta successivamente ad una scuola di
doppiaggio: “Il mio
maestro” dice divertita
“era il doppiatore di
Mirko in “Kiss me
Lycia”, di cui ero innamorata fin da bambina.
Che delusione che è
stata! A parte gli scherzi, è stata proprio questa scuola, insieme alla frequentazione del Centro
Jazz di Torino, ad indirizzarmi verso l’esperienza lavorativa per me più importante, negli ultimi tempi:
sono andata a un provino per la parte di conduttrice
di questo programma scientifico per bambini, e mi
hanno presa! Così ho interpretato per vario tempo il
ruolo di una scienziata indiana di nome Vandana
(Elena viene dallo Sri Lanka, ndr), che tramite un approccio molto empirico, pratico, cerca di avvicinare i
bambini alle scienze e alla matematica. Non è stato
facile come potrebbe sembrare: a scuola andavo maluccio nelle materie scientifiche e ho dovuto fare lo
sforzo di approcciarmi io stessa ad una sfera del sa-
pere con
cui prima
non mi
trovavo
molto a
mio agio.”
Comunque,
sembra
molto
soddisfatta di
questo
lavoro,
che ha realizzato la sua grande capacità comunicativa
e la sua bravura nei rapporti umani. Le chiedo che idea si è fatta, a distanza di qualche anno, del liceo che ha
frequentato, e quanto la sua vita professionale successiva abbia corrisposto e corrisponda ai suoi progetti
del periodo liceale. “In realtà non ho mai avuto ben
chiara in mente un’idea precisa di cosa mi piacerebbe
fare come lavoro. Ai tempi del liceo come ora, l’unica
cosa che veramente mi importava era intraprendere
una professione che mi permettesse di avere un contatto umano costante, di dare e ricevere continuamente. In questo senso, sono molto contenta di avere frequentato il linguistico, perchè lo studio di tre lingue
straniere mi ha dato uno strumento in più per capire il
diverso e comunicare, specie in ambito musicale
(canto in un gruppo da molto tempo, e ho quindi un
rapporto stretto con la musica). La mancanza di idee
precise sul mio futuro mi ha causato una buona dose
di insicurezza dopo la maturità, ma ora posso dire che
l’importante è conoscere bene i propri punti di forza e
insistere su quelli; a tutti potrà capitare di fare dei
lavori che non soddisfano pienamente o che non sono
quello che ci si aspettava. Ma non bisogna demordere, e prima o poi la realizzazione arriva.” Ha gli occhi luminosi di chi dice le cose perchè le ha provate
sulla propria pelle, e non perché l’occasione lo richiede. Ed io, mentre mi allontano dopo averla salutata,
mi sento di crederle in pieno.
Michele, ex allievo 05/06
Le frasi famose dei film
· E' soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare un'equazione logica. A beautiful mind
· "Mio nonno fava i mattoni, mio babbo
fava i mattoni, faccio i mattoni anche me' ma
la casa mia dov'è che l'è?" Amarcord
· Doc, ci vuole più rincorsa, non c'è strada
sufficiente per arrivare a 88 miglia. - Strade?
dove andiamo noi non servono...strade! Ritorno al futuro
· "L'umanità teme sempre quello che non
riesce a capire" X-Men
· Una vera Ferrari! Questo è il giorno più
spettacolare della mia vita!
Cars-Motori Ruggenti
· “Chi ha parlato, chi cazzo ha parlato? Chi
è quel lurido stronzo comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a
morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la
fatina buona del cazzo..." Full Metal Jacket
· “Corri Forrest corri...” Forrest Gump
· Manny: "Sei sicuro che sia la ragazza giusta per me?" Sid:"Si certo! Lei è uno spasso e
tu neanche un pochino, quindi vi completate!" L'era glaciale 2-Il disgelo
· La paura è la via per il lato oscuro. Star
15
Wars (Episodio 1)
· "Ti prego, ti prego, non ci uccidere. Ti
prego baby, lo sai che ti amo. Non avrei mai
voluto lasciarti, non è stata colpa mia. Davvero, sono sincero. Quel giorno finì la benzina. Si bucò un pneumatico. Non avevo i soldi
per il taxi! Il mio smoking non era arrivato in
tempo dalla tintoria! Era venuto a trovarmi
da lontano un amico che non vedevo da anni!
Qualcuno mi rubò la macchina! Ci fu un terremoto! Una tremenda inondazione! Un'invasione di cavallette!". The blues brothers
Da www.ilcineforum.it/frasi/
Giulia 2A/S
La Freccia Nera
Ebbene sì, lo hanno nuovamente riproposto e anche stavolta ha avuto un grande successo: lui e lei, prima nemici e poi innamorati, che combattono fianco a
fianco per la libertà e per i diritti dei più deboli. Lei, che per rendersi irriconoscibile agli occhi degli avversari, si taglia i capelli e si veste da uomo. Lui: bello
e tenebroso, che tra un combattimento con la spada e un’emozionante galoppata
incontra il primo vero amore. E’ questa la trama della fiction di sei puntate proposta da Canale 5: “la Freccia nera”, ambientata nel Trentino del 1400. Protagonisti sono il giovane Marco di Manforte (Riccardo Scamarcio), figlio del nobile
e defunto Riccardo, e la bella e coraggiosa Giovanna (Martina Stella), i cui genitori sono misteriosamente scomparsi quando lei era ancora piccola. Marco è stato adottato da Raniero di Rottenburg (Ennio Fantastichini) che, insieme al Barone di Castelrovo, guida lo schieramento dei principi fedeli all'Impero, in lotta
contro quelli legati al Papato, capeggiati dal vescovo di Bressanone, Cusano.
Marco s'imbatte per la prima volta in Giovanna durante una battaglia: infatti la
giovane, abile arciere, si era travestita da soldato per difendere Cusano, che considerava quasi come un padre; appunto per questo Marco non s’accorge che è
una ragazza e la fa prigioniera. In seguito i due s’alleeranno per porre fine
all’accesa rivalità fra le due famiglie e si conosceranno meglio… ma questo sceneggiato è la versione rivista e corretta di quello proposto nel lontano dicembre
1968, quando Loretta Goggi e Aldo Reggiani interpretarono Joanna Sedley e
Dick Shelton. La colonna sonora di queste 7 puntate che ebbero un’audience
pazzesca (le guardarono più di 16 milioni di telespettatori!)divenne un tormentone e, forse, qualche genitore o addirittura
qualche nonno potrebbe ancora ricordarla… fatemi sapere! A sua volta, questa storia è tratta dall’omonimo romanzo di
Robert Louis Stevenson. A far da sfondo alle vicende dei due giovani c’è
l’Inghilterra del XV secolo quando, finita la Guerra dei Cent’anni, le due famiglie
degli York e dei Lancaster diedero inizio ad una sanguinosa guerra civile, la Guerra
delle due Rose, chiamata così perché i simboli delle casate erano rispettivamente
una rosa bianca e una rossa. Un consiglio, non solo per chi ha solo visto la fiction,
ma anche per chi, sentendo parlare di questa storia, ne è rimasto incuriosito: leggete
il libro, perché è affascinante, avvincente, spiegato bene e non troppo pesante; una
lettura da fare quando ci si sente un po’ giù e si ha voglia di ricevere emozioni forti
che, in alcuni casi, ti fanno piangere… provare per credere!
Silvia 2°A/l
Simbolismo e immaginazione
Nel Medioevo i punti di riferimento dell’identità cittadina, oltre alle bandiere e agli stemmi, erano
gli edifici religiosi come la cattedrale, simbolo della comunità cittadina. Anche le mura che difendevano la città avevano carattere simbolico, perché separavano lo spazio organizzato dal mondo
esterno, come la foresta, che, con il suo silenzio appariva come il regno del meraviglioso e del mistero, popolato da diavoli, streghe, briganti, ma anche da santi ed eremiti. La foresta, quindi, era
anche uno spazio abitato da un’umanità marginale e sfuggente, dove era possibile sperimentare
forme di società diverse come i fuorilegge della foresta di Sherwood in Inghilterra, regno di Robin
Hood, che ci offre una visione di essa intesa come luogo di libertà, scelto per sfuggire dal potere
monarchico e feudale. La foresta può quindi anche essere la sede di un’utopia. Il mondo, come allegoria del divino, caratterizza il modo di porsi dell’uomo medievale nei confronti della realtà che lo circonda;
infatti vede nel mondo un insieme di simboli, perché esso è opera di Dio è quindi in ogni elemento c’è la sua
impronta. Hanno anche valore simbolico le cose create dall’uomo, che viene inteso come microcosmo, cioè in
esso si trovano trasfigurati tutti gli elementi del cosmo. Il corpo umano è sintesi della perfezione geometrica.
Gli uomini del Medioevo erano divisi fra Dio e satana. Il diavolo ebbe un ruolo fondamentale nell’immaginario medievale. Si tratta di una presenza costante, che rappresenta il principio del male e aiutava a spiegare le più strane vicende di questo mondo.
Per gli uomini del Medioevo il male si manifestava sotto molteplici forme: da persecutore, sotto un aspetto terrificante a seduttore, prendendo le sembianze di una giovane di grande bellezza. Naturalmente l’immaginazione del Medioevo non fu una realtà immobile nel tempo, ma ciononostante l’attitudine a vedere il mondo esterno popolato da simboli e a cogliere il significato riposto delle cose restò sostanzialmente operante per tutto il
millennio medievale.
Federica 3A s
16
Intervista doppia
“La scuola che vorrei”
Nello scorso numero del giornalino è stata aperta una discussione sulla “Scuola che vorrei”. Abbiamo deciso
di approfondire alcuni punti tra i più interessanti con un’intervista doppia alla professoressa Chiara Povero ed
agli studenti Federico Gennaro, Gioachino Roberti della II B classico e Milena Petrarulo della III B Spp.
Secondo voi quali sono le materie più interessanti, quelle che si potrebbero approfondire in quinta?
Prof.ssa: Non si può fare una classifica, perché l’importante è
approfondire lo studio delle materie di indirizzo per completare la formazione liceale.
Federico: Storia, perché ci aiuta a capire di più la società odierna.
Gioachino: Le materie scientifiche.
Milena: Filosofia, perché è una materia che ci aiuta a riflettere
sul “Perché?” degli avvenimenti.
Non avere compiti durante le vacanze è uno dei desideri della maggior parte degli studenti. Qual è la vostra opinione al
riguardo?
Prof.ssa: Premesso che le vacanze devono essere un periodo
di riposo e di divertimento, non devono però diventare una
fase nella quale il cervello va in “pensione”. I compiti devono
essere fatti ma, soprattutto, bisogna leggere.
Federico: E’ giusto! Le vacanze sono fatte per riposarsi e non
per caricarsi di compiti. Fino ad un
certo punto vanno bene, ma non
bisogna esagerare.
Gioachino: Secondo me i compiti sono importanti, perché servono come allenamento.
Milena: Un po’ di esercizio mentale è essenziale anche durante le vacanze, però troppi compiti sottraggono il tempo
che potremmo dedicare ad attività più piacevoli.
Il disagio degli studenti
Trimestre e Pentamestre, sono la soluzione
Avete idee o progetti per migliorare la scuola?
Prof.ssa: Servirebbe “colorare” di più la scuola con disegni e
produzioni degli allievi. In più mi piacerebbe poter usare delle
lavagne con i pennarelli. A livello dei docenti vorrei maggiore
trasparenza, sincerità collaborazione e voglia di fare, badando
innanzitutto alla crescita dei ragazzi.
Federico: Vorrei una palestra più grande perché in quella attuale si sta troppo stretti. Sembra di essere al mercato!
Gioachino: Vorrei più attrezzi sportivi.
Milena: Bisognerebbe mettere delle tende decenti. Quelle che
abbiamo è già tanto definirle tende. Poi mi piacerebbe avere
dei sottobanchi. Ancora una cosa, i voti non potrebbero partire
dal 5?
Cosa ne pensate del sabato a casa, anche se ciò comporterebbe avere più pomeriggi?
Prof.ssa: Non saprei, uno svantaggio sarebbe quello di concentrare tutto il programma in un arco di giorni più ridotto,
mentre un vantaggio è avere un giorno in più per riposarsi.
Federico: Sì, anche se il pomeriggio può risultare più pesante preferirei avere il sabato
libero.
Gioachino: No, perché preferisco stare a
casa il pomeriggio.
Milena: Avere il sabato libero
sarebbe stupendo ma il solo
pensiero di fare più pomeriggi e, di conseguenza,
mangiare più panini al posto di una buona
giusta? pastasciutta con il ragù mi fa dire di no.
Con questa lettera credo (e spero) di poter parlare a nome
della maggior parte degli studenti del Porporato e, soprattutto, mi sembra l’ultimo strumento che abbiamo a disposizione per “lamentarci” un pochino su ciò che succede in
questa scuola negli ultimi tempi.
Purtroppo si sa che dopo la “sperimentazione” che l’anno
scorso è stata fatta di dividere l’anno scolastico in trimestre
e pentamestre, nonostante il disagio che noi tutti abbiamo
provato, quest’anno si presenta nuovamente la medesima
situazione. A questo punto io dico: “sbagliare è umano, ma
perseverare è diabolico”. La conseguenza a questo punto
quale è stata? Di avere un sovraccarico di lavoro che sinceramente trovo a dir poco eccessivo, anche perché non si
può pretendere dagli studenti 1-2 verifiche al giorno (tutti i
giorni) e poi essere sorpresi che lo stesso studente non raggiunga buoni risultati in tutte le materie o che, peggio ancora, debba stare a casa a studiare per il giorno
dopo. Allora, visto che lo studente ha il diritto di
studiare cerchiamo di farlo al meglio.
E.L.
17
17
Qualcuno afferma che le gite scolastiche siano poche.
Cosa avete da dire al riguardo?
Prof.ssa: Da docente non ho mai avvertito questa mancanza di gite. In più esse dovrebbero avere un valore
formativo e non solo di divertimento.
Federico: sarebbe bello fare più gite, ma senza esagerare.
Gioachino: secondo me le gite sono troppo corte. Bisognerebbe farle di almeno una decina di giorni.
Milena: Penso che a noi studenti piacerebbe che la
scuola fosse una gita perenne, ma siccome questo non è
possibile, bisogna sapersi accontentare.
Sarebbe una buona idea quella di usare dei computer
portatili, al posto dei comuni quaderni, per prendere
appunti?
Prof.ssa: Sì, peccato che i costi siano insostenibili.
Federico: No, io preferisco scrivere a mano perché sono abituato alle classiche carta e penna.
Gioachino: Sarebbe una buona idea, però i computer
costano troppo.
Milena: Sì, perché si porterebbe solo un peso al posto
dei vari libri e quaderni.
Lidia Comparetto III B Spp
Film Forum
Cineforum d’istituto
Diariolando
Dopo l’inizio del percorso riguardante i film di Woody
Allen, il cineforum continua con due film d’animazione di
Tim Burton .
Il primo di questi due lungometraggi, “The nightmare
before Christmas” (1993), verrà proiettato l’11 dicembre,
non a caso sotto il periodo natalizio.
“La sposa cadavere”(2005), invece, lo vedremo il 22
gennaio.
Nonostante 12 anni di distanza, la tecnica utilizzata è la
stessa in entrambi i film: il regista ha usato un inconfondibile stile dark, ironizzando su cose (come Halloween o
l’aldilà) da sempre ritenute nell’immaginario comune macabre, cupe e oscure, rivalutandole in chiave comica.
Sono film che meritano di essere visti sia per lo stile
non convenzionale sia per la trama insolita, infatti, nonostante siano due cartoni animati, emozionano e trasmettono il loro messaggio sia a grandi che a piccini.
Sperando che questi due film vi piacciano, vi auguriamo
Buone Vacanze e Buon Natale!!!
Nadi, Ele & Gio’ III A\L
Vagando tra le pagine di un diario…
frasi tratte dall’agenda “DIVENTONE 2006/07”, barzellette tratte dal “Diario di SuperZip 1997/98”
Sei diventato qualcuno quando ti accorgi che non vorresti essere nessun altro. Anonimo
Ogni nave in porto è sicura. Ma questo non è lo scopo
per cui è stata costruita. John A. Shedd
Il mio spettacolo è stato un grande successo. Gli spettatori un fallimento. Ashleigh Brilliant
Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma
in noi stessi. William Shakespeare
Quale giraffa non se la passa tanto bene? - Quella che è
nei guai fino al collo!
Cosa fa un elettricista quando ha sete? - Beve acqua
corrente!
ANNUNCI
Marito abbandonato dalla moglie stufa: muore assiderato.
Complesso musicale cerca batteria: altrimenti il pulmino non parte.
Smarrito bambino di dieci anni. Segni particolari: graffia, morde e tira sassi. Chi lo avesse trovato è pregato di
tenerselo. Con mille ringraziamenti.
Alice 2B/Cl
“La sposa cadavere”
“La sposa cadavere” di Tim
Burton non è solo un film di animazione, è una simpatica storia
d’amore tra due giovani di un villaggio europeo del XIX secolo.
Lui, Victor, è un ragazzo molto
timido e insicuro, figlio di una ricca famiglia borghese che aspira ad
acquisire un titolo nobiliare e per
questo ha deciso di far sposare il
ragazzo con Victoria, la giovane
figlia di una famiglia nobile ma in
rovina.
I due giovani si incontrano per la prima volta il giorno della
prova del matrimonio e, incredibilmente, si innamorano subito l’uno dell’altra, ma Victor è talmente impacciato che
non riesce nemmeno a ricordare la formula matrimoniale e
per la vergogna scappa nel bosco vicino al paesino.
Qui riesce finalmente a pronunciare l’intera formula e nel
farlo infila l’anello nuziale a quello che apparentemente
sembra il ramo di un albero, ma improvvisamente una mano
lo afferra e lo trascina con sé nel mondo dei morti e lui si
ritrova sposato con un cadavere.
Mentre cerca di capire se c’è un modo per tornare dalla sua
amata, scopre che l’aldilà è molto più allegro, divertente e
spensierato di quanto non lo sia il mondo dei vivi, anche se
ci sono degli inconvenienti, come per esempio avere un verme sdentato al posto del cervello o essere ridotti a scheletri
“viventi”.
Victor non può aspettare, deve tornare dalla sua Victoria,
che intanto rischia di dover sposare un altro uomo, ma non
sarà facile, perché la sua nuova sposa non vuole perderlo.
Questo film d’animazione, nel classico stile dark di Tim
Burton, colpisce per la dolcezza di una storia in cui si incontrano due mondi molto diversi e in cui viene capovolto
l’immaginario comune che vede il mondo dei morti oscuro e
tenebroso, ma non solo: è anche la storia di un amore sincero
che cresce nelle difficoltà e riesce a superare l’ipocrisia del
proprio mondo, attraverso il quale anche chi dall’amore è
stato deluso può trovare la pace.
La trama de “La Sposa cadavere” non è assolutamente scontata come può sembrare, anzi stupisce e merita di essere vista, lasciando che ci porti in un “altro mondo”.
Gio’ 3A-L
“The nightmare before Christmas”
In una radura nascosta, non si sa dove e non si sa quando, ci sono delle strane porte: sono la via per raggiungere i mondi delle feste (il Natale, il Ringraziamento, la Pasqua..).
Nel mondo di Halloween, oscuro e tetro, è il 1° novembre e si sta facendo grande festa; l’organizzatore,
Jack Skeletron, viene portato in trionfo dalla folla di mostri, spettri streghe e vampiri, mentre in un angolo lo osserva la timida bambola Sally, troppo timida per confessare a Jack, re delle Zucche, i suoi
sentimenti.
Il giorno seguente, il sindaco dalla doppia faccia (letteralmente!), entusiasta, va a casa di Jack per iniziare la progettazione del prossimo Halloween, ma lo scheletro è sparito: infatti nessuno sa che lui, ormai stanco e depresso, vuole cambiare stile; vagando per il bosco, trova le magiche porte: decide così di entrare nel mondo
del Natale, e gli viene in mente una pazza idea…
Ele 3A-L
18
I film in arrivo
Ancora una volta ecco le novità del grande schermo…
rischia di essere uccisa.
Il primo dicembre è uscito Conciati per le Feste. Il periodo natalizio è il migliore per Steve Finch, purtroppo Sempre il 15 dicembre
il nuovo vicino, Buddy Hall, farà di tutto per decorare la esce l’attesissimo film
sua casa con più luci del vicino….
di Neri Parenti, Natale
a New York.
Per chi vuole rimanere bambino per Natale, consiglio di Questa volta, il cast è
andare a vedere Happy Feet, la storia di Mambo, un
ambientato interamenpiccolo pinguino stonato che vive in una comunità dove te nella Grande Mela,
tutti sanno cantare.
dove ne combineranno
Però il nostro protagonista sa ballare il tip tap e, con
come sempre di tutti i
l’aiuto di alcuni suoi amici, cercherà di conquistare Glo- colori….non perdetelo!!!
ria…è in tutti i cinema dal primo dicembre!
ATTENZIONE!
Finalmente il 7 dicembre esce il tanto atteso horror Non Dal 25 ottobre è disponibile il DVD del film di debutto
Aprite Quella Porta: l’Inizio.
del rapper 50 Cent, Get Rich or Die Tryin. In America
Due amici con le rispettive ragazze decidono di partire ha avuto un successone e quest’estate è stato possibile
per il Vietnam, ma prima organizzano un altro viaggio vederlo in pochi cinema italiani.
per stare insieme. Durante il tragitto hanno un incidente Parla, a grandi linee, della vera storia di 50 Cent: dopo
e sono costretti a fermarsi in una casa che si rivelerà
una sparatoria che gli costa quasi la vita, il rapper ripentutt’altro che accogliente.
sa alla sua infanzia vissuta da orfano tra le strade del
Bronx, allo spaccio di droga e la salvezza nel mondo
Il 15 dicembre uscirà Dejà Vu-Corsa Contro il Temdell’hip hop.
po, il regista è lo stesso di “Top Gun”, Tony Scott, che
Prossimamente lo vedremo in un altro film che probaritorna con una nuova storia mozzafiato: un agente fedebilmente uscirà nel 2007.
rale deve salvare un’affascinante e misteriosa donna che
Jodie 3A/L
Musica e danza medievale
La musica medievale è caratterizzata da due diversi filoni, uno sacro, quello dal canto gregoriano, ed uno profano, quello dei trovatori e dei trovieri.
Con “canto gregoriano” si intende tutto il complesso della musica fiorita durante il Medioevo
in seno alla chiesa, dalle origini del cristianesimo fino alla nascita della polifonia. La musica
vocale monodica, inquadrata negli schemi della liturgia cattolica si diffuse rapidamente nei
paesi europei, specialmente in Inghilterra, Francia e Svizzera, dove predicatori e sovrani, come
ad esempio Carlo Magno, l’accolsero per mostrare la loro appartenenza alla religione cristiana.
Accanto alla musica di chiesa, e in antitesi ad essa,nacque nell’alto medioevo anche un genere
musicale popolare, di cui però non abbiamo testimonianze se non indirette, da testi di condanna da parte del mondo ecclesiastico. Tale musica era cantata dai saltimbanchi, probabilmente
discendenti dagli istrioni del mondo latino. Un esempio sono i Carmina-Burana, una raccolta
di canti goliardici, nei quali però già si può notare come alla lingua di stato si mescolino progressivamente elementi delle nascenti lingue volgari. È in questo contesto che nacquero le prime canzoni profane totalmente in lingua volgare.
I temi principali di queste canzoni erano l’adorazione della donna con artificiose espressioni di omaggio cavalleresco.
Esse venivano spesso diffuse dal giullare o dal menestrello, sorta di cantore o giocoliere ambulante, con l’aedo che tipicamente si accompagnava con qualche strumento a corda come ad esempio la cetra.
Verso la fine del Medioevo si diffuse il primo tipo di musica polifonica, di cui abbiamo esempi sottoforma di contrappunti,
ballate e madrigali.
La musica celtica è una musica che ha origine nei paesi di lingua celtica (Irlanda,Scozia,Galles,Bretagna,Galizia) o che provenivano da zone che hanno subito l’influenza della cultura Celtica, ma soprattutto si identifica una particolare genere musicale, uno stile in cui la linea melodica prevale sugli elementi armonici creando sonorità ed atmosfere uniche.
Invece la danza medievale ha movimenti e coreografie che possono essere balli in cerchio, danze professionali , a catena aperta che si snodano passando sotto l’arco formato da una coppia che, a braccia levate, si tiene per mano, come nel celebre
affresco di Ambrogio Lorenzetti, nel palazzo pubblico di Siena.
Nel Medioevo la danza non era solo un passatempo, un divertimento, una tecnica di corteggiamento o una forma ludica. In
quelle coreografie geometriche, nella matematica corrispondenza musica-passo, c’è tutta la poesia e la concretezza del Medioevo.
Jessica 3 A Soc
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Lettere alla redazione
Il corso di difesa personale al Porporato
"L'Iride Club Dojo Snidai”, società sportiva federata UISP settore Karaté stile Shotokan " ha aderito al progetto di “Difesa personale” che è stato
svolto anche presso il Vs. istituto. L'obiettivo del corso è stato di dare all'allievo le basi delle tecniche di liberazione da prese, la schivata da attacchi e qualora occorra la capacità di applicare i principi di reazione attiva
per volgere una situazione negativa a proprio favore e consentire l'allontanamento dal problema. Altro risultato che si è cercato di ottenere è stato di dare convinzione e fiducia nella propria capacità reattiva utilizzando
con fantasia tutte le normali cose che abitualmente portiamo appresso, ad esempio i tacchi delle scarpe a distanza
ravvicinata sono micidiali, i punti sensibili della mano consentono di far capire all'eventuale disturbatore che non è
il caso di proseguire, la borsetta è ottima per portare cose personali ed è formidabile come oggetto di dissuasione e
così via. Queste semplici tecniche sono state prese da diversi stili di arti marziali, dal Karaté che dal nostro punto
di vista è il top delle tecniche difensive e qualora occorra offensive, dall’Hapkido arte Coreana di recente sviluppo,
dal Quin Na cinese che è la base dell'addestramento
utilizzato dall’Accademia di polizia del Popolo cinese.
Queste tecniche sono semplici, ma occorre provarle
molte volte per avere l'automatismo della reazione e
Chi è veramente libero? Noi popoli liberi della Terra di applicare quella più appropriata nelle situazioni reali.
crediamo che sia libero solo Mezzo. Ma non è solo, per- In cinque lezioni si possono indicare i sistemi standard
colui che riesce a chiudere ché lungo il suo cammino che sono come le lettere dell'alfabeto, ma per poter
gli occhi, volando sulle ali viene affiancato da un grup- scrivere in modo sciolto, combinare le singole lettere
della fantasia. Solo nei so- po di fedeli compagni che in parole e dare senso compiuto al pensiero occorre
gni siamo liberi di essere hanno il compito di aiutarlo esercizio (la medesima cosa serve per la difesa persochi veramente siamo, senza a sorreggere il peso nale). Avere le basi è fondamentale, ma solo l'esercizio
impedimenti e restrizioni. dell’Unico.
costante permetterà di utilizzarle in modo corretto ed
“Tutti hanno un paio di ali, Insomma, tutti coloro che efficace.
ma solo chi sogna impara a non attendono altro che la
La difesa personale non è attacco o rissa, è difesa e
volare” Jim Morrison scris- corrente giusta per spiccare come tale deve essere commisurata al pericolo evense queste parole, cariche di il volo non hanno che da tualmente corso, senza prolungare il contatto neppure
speranza e di desiderio di aprire la porta sul magico un istante oltre il necessario. La migliore protezione
volare, di aprire le ali e di mondo di Uomini, Elfi, Na- personale sta solo in piccola parte nella nostra capacità
ni, Stregoni, Hobbit e Orchi. di difesa, la parte di maggior spessore sta nel nostro
diventare ciò che siamo.
Io e Karin siamo Aragorn e Per coloro cui l’ardimento comportamento, fermo, corretto, attento alle diverse
Legolas, valorosi guerrieri e scema all’idea di una sì lun- variabili ambientali legate ai posti che frequentiamo.
fedeli amici nel libro più ga lettura, un aiuto è apporSperando di aver raggiunto gli obiettivi previsti Dojo
bello che abbiamo letto: “Il tato dalla bellissima versio- Snidai ringrazia gli insegnanti per l'accoglienza e gli alSignore degli Anelli” di ne cinematografica firmata lievi per la disponibilità a provare e riprovare in modo
John Ronald Reuel Tolkien. Peter Jackson. Le locations allegro e costruttivo.
L'Iride Club Dojo Snidai
Basta aprire la prima pagina Neo Zelandosi sono super(di un tomo enorme, lo sap- be, così come la colonna
piamo!), e davanti agli oc- sonora, a tratti forte e maechi si apre un mondo dove stosa, a tratti dolce e magiA-NEW-LOT: agnolotti
l’amicizia, l’amore e la fe- ca.
deltà sconfiggono l’odio, il Insomma, non possiamo dir- BOOK-IN-DOOR: boccuccia d’oro
vi di più, per non rovinarvi BRASS-A-LET: braccialetto
razzismo, la violenza.
Frodo, un giovane Hobbit, il libro e il film, che in ogni MAN-A-CALL: “mani addosso”, aggressione fisica
abbandona la sua ridente pagina o sequenza racchiu- CAN-SOON: canzone
patria per affrontare un lun- dono una sorpresa. Conclu- CHESS: gabinetto
go viaggio, attraverso peri- diamo dicendo che solo tuf- COW-SET: calzino
coli, luoghi misteriosi, verdi fandoci a capofitto nella no- COUNT-TOUCH: esclamazione di meraviglia
CREAM-IN-ALL: criminale
pianure, alte montagne e stra fantasia sapremo trovaFEW-LEAN: ragazzino
maestosi palazzi, per gettare re dentro di noi il coraggio I: aglio
nella voragine del Monte di guardare il mondo con gli LIGHT: latte
Fato l’Unico Anello, il ma- occhi di chi veramente sia- MET-HE-COOL-WHOSE: meticoloso
gico monile forgiato da Sau- mo.
PASS-TEA-SOON: pasticcione
ron, araldo del Male, per Buona lettura e/o visione
PAT-A-TRUCK: grosso guaio
porre il suo giogo su tutti i Gaia IB/cl e Karin 3°A/soc THEETH-SAYS-FALL!: tu sei pazzo!
Nadia IV C gin
Il signore degli anelli
Dizionario inglese piemontese 2
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Lettere alla redazione
I nomi più diffusi tra gli
studenti del Porporato
Tra le ragazze
Giulia
Federica
Sara
Chiara
Francesca
Martina
Valentina
Ilaria
51
45
45
43
35
35
29
28
Patrizia Assunta
Clorinda
Joselito
Erica Jhoana
Corinna
ATatiana
Wi-
sella
Camilla Leontine
Horia
Bustine
Brisette Jhane Charlotte
Touria
Yongsuo
Zuleika Margherita
Giuseppina
E i nomi unici
Krissy
Ester
Verdiana
Oana Mihaela
Ritika
Fanny Alexandra
Kassandra
Anita
Nazarena
Isotta
Esdra
Roraima
Vittorio Amedeo Carlo Maria Alfonso Adriano
Mayerlheng Ysabel
Ana Maria Andreea
Giuditta
Gioacchino
Isidora
Anabianca
Weiya
Heloise
Maya
Maria Soledad
Nicla
Nadia e Michela IV C gin
Tra i ragazzi
Andrea
16
Matteo
8
Francesco
8
Simone
6
Fabio
5
Luca
5
Dizionario inglese-piemontese 1
Pensavate che ci fossimo dimenticati di voi, vero? E invece il
dizionario INGLESE-PIEMONTESE esce di nuovo con il secondo numero di O.d’U. più inglese e più piemontese che mai. .
COW-SET: calzino;( SEE-COW-SET-SOON-BAY: questi
calzini sono graziosi)
COWS: calcio, pedata ( singolare e plurale)
CREAM-IN-ALL: criminale, delinquente
CUT-IN: bacinella
DO-REST: d’altra parte
DO-SET: vino Dolcetto (BOONE’S-DO-SET-SEA: è buono questo dolcetto)
FLIP: Filippo; dim: FLIP-HOT
GREASE: grigio, spento
HARRY’S-PET: rispetto a….
HE-CORN: le corna
LOOK-AT: lucchetto
LIGHT: latte
PET: flatulenza
POLITIC-HUNT: politicante
POOH-LAST: pollo
POOH-SET: tombino
POOR-TALL: portale, varco di una certa larghezza
HOME: uomo
Margherita IIIA/Cl
I primini: “Non è assolutamente vero che ce la gaggiamo!!!”
La scorsa edizione del giornalino per noi ragazzi di prima è stata la prima che abbiamo avuto
l’onore di leggere da quando siamo in questa scuola; a parere di tutti (o quasi) è interessante e allo
stesso tempo simpatico, con alcune rubriche che trattano temi d'attualità e altre più scherzose e divertenti. Tuttavia siamo rimasti un po' delusi e sorpresi dalle considerazioni fatte dai ragazzi più
grandi nell'articolo scritto su di noi; anche se alla fine ci sono dei commenti positivi, le parti in cui veniamo definiti come "quelli che si comportano come se sapessero già tutto e fossero sempre stati in questa
scuola" e "quelli che fumano e se la gaggiano" non ci rispecchiano affatto (soprattutto l'espressione "se la gaggiano"). Abbiamo quindi deciso di rispondere spiegando il nostro punto di vista, cominciando dall'argomento fumo.
A noi non sembra così rilevante sulle nostre personalità il fatto che alcuni di noi fumino, anche perché, a nostro
parere, c'è chi fa di peggio senza "subire condanne" e, comunque, noi e nessun altro giudichiamo male le ragazze
ed i ragazzi di seconda, terza, quarta e quinta che fumano. Ora viene il punto che ha suscitato in noi un po' di rabbia leggendolo e che quindi ha fatto nascere l'idea di questa risposta: non è assolutamente vero che ce la gaggiamo!!! Non siamo riusciti a capire quale sia l'aspetto del nostro comportamento che dà motivo di crederlo, però ci
teniamo a dire che non crediamo di essere in questa scuola da sempre, anzi, cerchiamo di orientarci tra lo studio,
gli amici e i pochi minuti di intervallo che abbiamo a disposizione durante le nostre giornate come meglio riusciamo e non ci crediamo migliori (né peggiori) di nessuno.
Gloria e Jessica, 1B/Ling
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